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Genova, Salone Nautico e tutti gli altri eventi fuori salone

Torna l’imperdibile appuntamento con il Salone Nautico di Genova, la più grande fiera internazionale dedicata alla nautica da diporto: giunto alla sua 63esima edizione, andrà in scena dal 21 al 26 settembre 2023 con un ricchissimo calendario di spettacoli che coinvolgerà l’intera città. Oltre ai numerosissimi padiglioni dedicati agli espositori, dove scoprire tutte le ultime novità del settore, ci sono infatti molti altri eventi fuori salone davvero interessanti. Scopriamoli insieme.

Il Salone Nautico di Genova e non solo

Genova è una città meravigliosa, che in occasione dell’annuale Salone Nautico si anima in maniera speciale. Migliaia di persone giungono da tutt’Italia – e non solo! – per partecipare alla fiera, dove si riuniscono espositori internazionali per mostrare le loro ultime novità e le tecnologie più all’avanguardia nel settore. Ma in questo periodo dell’anno ci sono tanti altri eventi dedicati anche a chi non subisce il fascino del mondo nautico: dalla caccia al tesoro tra i caruggi genovesi agli incontri in biblioteca, ecco quali sono gli appuntamenti che non possiamo proprio perdere.

Gli eventi fuori salone da non perdere

Venerdì 22 settembre si parte a tutta musica. In Piazza Fontane Marose va in scena Piano Sky, un concerto unico al mondo suonato ad un pianoforte sospeso tra le nuvole. Mentre i Palazzi dei Rolli ospitano un aperitivo speciale e poi una serata in discoteca… senza volume: si tratta del Radici Festival 2023, che porta tanta bella musica tra gli antichi edifici del ‘500, da ascoltare rigorosamente in cuffia scatenandosi in balli fino a notte fonda. L’ideale per divertirsi senza disturbare, in una location sensazionale.

Sabato 23 settembre, invece, è il turno del Porto Antico che si anima con I’m Blue: una serata a tema anni ’90, con le migliori hit del decennio per fare un tuffo nel passato e coinvolgere grandi e piccini. Per chi invece vuole regalarsi un’esperienza indimenticabile, domenica 24 settembre si svolge la caccia al tesoro Sulle onde del mare, che conduce i partecipanti tra le piazze e gli stretti caruggi di Genova. È un modo divertente e originale per scoprire non solo i luoghi più autentici della città, ma anche i personaggi ad essa legati e tante incredibili storie di mare.

Lunedì 25 settembre prosegue il tour del centro storico genovese a suon di musica, con la Blue Band. I ragazzi del liceo musicale Pertini conducono un concerto itinerante assolutamente da non perdere. Infine, in Piazza Largo Pertini – per tutta la durata della fiera – è possibile visitare la mostra fotografica Il Salone Nautico, la Liguria, il Mondo: diversi totem mostrano le prime pagine dello storico quotidiano Il Secolo XIX sin dalla sua prima edizione, per ricordare eventi nazionali e internazionali, appuntamenti sportivi e cronache liguri del passato e di oggi.

Ma non è ancora finita: il 2023 è un anno speciale per la città di Genova, che è stata eletta Capitale del Libro. A partire proprio da settembre, per ben 12 mesi le biblioteche del territorio accolgono eventi promozionali, letture pubbliche e interventi culturali con tanti ospiti internazionali. Tanti sono gli appuntamenti che si accavallano con il Salone Nautico. È il caso di quello ospitato presso la Bublioteca Lercari dal 20 al 29 settembre, un’esposizione dedicata alla cronaca delle prime edizioni della fiera. O ancora, presso la Biblioteca Berio, dal 21 al 26 settembre si può ammirare le riproduzioni delle copertine a tema marinaro della rivista municipale o ascoltare alcune letture sull’argomento.

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Come organizzare una visita all’acquario di Genova

Eccoci pronti per una visita all’Acquario di Genova, lo storico acquario della città situato nel porto antico di Genova, a Ponte Spinola.

Iniziamo con qualche curiosità e un po’ di numeri: l’Acquario di Genova è il più grande acquario d’Europa, più di 27 mila metri quadrati di superficie espositiva, progettati da Renzo Piano, 70 vasche alla scoperta delle diecimila animali di oltre 400 specie diverse che ospita. Si contano ad oggi fino a 30 milioni di visitatori, numeri notevoli, quasi da capogiro.

L’acquario venne inaugurato nell’ormai lontano 1992, più di 30 anni fa, in occasione delle Colombiadi, una manifestazione espositiva che celebrava cinquecento anni dalla scoperta dell’America. È stato in seguito più volte ampliato e modificato, e sono stati aggiunti alcuni padiglioni per venire sempre più incontro alle esigenze dei numerosi visitatori.

Si tratta di un posto dove è possibile vedere da vicino le magie della natura, imparando a rispettare il mondo animale, conoscendolo nelle sue mille sfaccettature. L’ingresso all’acquario ha un costo molto basso, e se vuoi evitare la fila puoi prenotare il tuo ingresso qui e acquistare il biglietto comodamente online; con questa prenotazione in particolare hai un pranzo incluso nel Tender Cafè, il moderno punto ristoro con vista sul porto.

In questo articolo troverai tante informazioni e consigli utili per una visita all’Acquario di Genova, dalla durata del tour alle cose da vedere e da fare all’interno. Buona lettura!

L’Acquario di Genova: le aree espositive

Vediamo innanzitutto come è disposta l’area espositiva interna. Come abbiamo anticipato è piuttosto ampia, ed è dislocata su 27 mila metri quadri con la presenza di diverse aree, suddivise in base alle zone territoriali di appartenenza delle specie animali.

Non si parla soltanto di specie acquatiche: le specie di animali variano dagli uccelli, ai pesci di ogni provenienza, ai mammiferi, ai rettili, agli anfibi: una vera e propria finestra sul nostro pianeta.

Ecco alcune delle aree tematiche interne:

  • il Pianeta Blu, all’inizio del percorso;
  • la Grotta delle Murene, nella simpatica vasca cilindrica;
  • la Laguna delle Sirene, è qui che si trovano i Lamantini;
  • la Baia degli Squali: i giganti del mare, i predatori per eccellenza;
  • la Sala delle 5 Terre, dedicata all’omonima area territoriale;
  • la Sala degli Abissi, dotata di visori un viaggio in fondo al mare;
  • la Nave Blu, il mondo tropicale con la vasca tattile per accarezzare le razze;
  • il Padiglione delle biodiversità: un vero e proprio viaggio negli ambienti più diversificati, dalle foreste tropicali alle Eolie, per 150 specie di organismi animali e vegetali.

Questo e altro ancora in un viaggio tra le vasche e i percorsi marini, tutto da scoprire.

Cosa fare durante la visita all’Acquario di Genova

Non solo visitare, ma fare esperienze a tu per tu con la vita marina è un must per i visitatori dell’acquario.

Le attività da fare infatti sono molte e di diverso tipo: dagli incontri ravvicinati con gli animali, alle esperienze con le vasche tattili, alle rappresentazioni multimediali all’avanguardia, ma vediamo nel dettaglio cosa vedere all’Acquario di Genova.

A tu per tu con i delfini: all’interno dell’acquario uno sguardo a parte merita questo nuovo padiglione, costituito da 4 vasche a cielo aperto con un impatto visivo del tutto innovativo. Le vasche sono visibili da due angolature, sia dall’alto che dal basso, e ospitano anche i lamantini, squali di varie specie, foche, delfini, i grandi protagonisti dell’acquario, e anche i pinguini.

È qui che puoi entrare in stretto contatto con i delfini, attraverso un emozionante incontro di 1 ora e 45 minuti disponibile con prenotazione anticipata. Attenzione! I posti sono limitati.

Gli esperti ti spiegheranno tutte le modalità di gestione e addestramento di questi mammiferi eccezionali all’interno di un’area riservata, e potrai partecipare ad alcune sessioni di osservazione attiva degli animali proprio nella stessa area privata dove normalmente si svolgono le attività di ricerca, studio e salvaguardia di questi animali tra i più belli del mare. L’attività non è inclusa nell’ingresso all’acquario.

Se ami i mammiferi marini ti consiglio di partecipare a un tour che combina l’ingresso all’acquario con una crociera con avvistamento balene.  Si svolge proprio nella zona che comprende questa vastissima gamma di elementi di biodiversità, nel Santuario Pelagos, per un’esperienza totalmente immersiva. Puoi partecipare prenotando il tour online, sarà per te un’esperienza indimenticabile!

A tu per tu con i pinguini: un’esperienza di 1h e mezza a stretto contatto con la vita di questi simpatici animali, dalla preparazione del cibo alla distribuzione dei pasti, per conoscere da vicino il loro mondo con un esperto a disposizione. Questa attività non è inclusa con l’ingresso nell’acquario, e ha un costo a parte; va prenotata con un anticipo di tre giorni lavorativi.

Impara giocando: l’Experience Museum è pensato per il divertimento di bambini e ragazzi attraverso l’uso dei 5 sensi, nella “città” a loro dedicata.

Una sala per gusto, vista, tatto, udito e olfatto, più altre due aree giochi tematiche. Uno spazio davvero divertente per i più piccoli, che una volta terminata la visita all’acquario possono accedere ad ulteriori spazi in una giornata di apprendimento e avventura. Anche qui è necessario acquistare un biglietto a parte, puoi assicurarti il tuo ingresso prenotando online in anticipo.

Vista aerea su Genova: qui è possibile prenotare una visita sulla splendida città di Genova, salendo su un ascensore che permette una visuale mozzafiato! Arriverai a 40 metri di altezza, e potrai ammirare il panorama con una rotazione di 360°. Una volta terminata la visita all’Acquario di Genova puoi partecipare a questa piccola avventura e vederla dall’alto, è un’esperienza imperdibile se ti trovi in città. Perchè non approfittarne?

Oltre l’Acquario: la biosfera di Genova

Nel porto antico di Genova è presente una spettacolare struttura circolare in vetro, progettata da Renzo Piano, che ospita la fauna e la flora delle foreste tropicali in uno spettacolo da vedere assolutamente. È la biosfera di Genova, un tripudio di esemplari vegetali da studiare da vicino. Tra questi il banano, la cannella e altri esemplari anche rari di piante, oltre a quelle più tradizionali utilizzate dall’uomo. Un ambiente unico al mondo situato proprio nella stessa zona dell’acquario.

Acquistando anticipatamente il tuo ingresso alla biosfera di Genova potrai saltare la fila, e accedere a questo miracolo della natura per una giornata intera, a contatto con più di 150 specie di organismi animali e vegetali per la salvaguardia e il sostegno della biodiversità. Prenota il tuo ingresso qui.

Alcuni consigli per la visita all’Acquario di Genova

Una domanda che i visitatori si fanno spesso è quanto tempo ci vuole per visitare tutte le aree espositive dell’acquario.

Ecco la risposta: la durata della visita all’Acquario di Genova dipende da persona a persona, ma con molta probabilità non impiegherai meno di due ore e mezza, né più di quattro ore. Possiamo dire che con una visita di mezza giornata potrai visitare tutto quello che desideri, passeggiando e visitando le varie aree secondo il tuo ritmo.

Se ti stai chiedendo qual è l’orario migliore per visitare l’Acquario di Genova sappi che, se preferisci i luoghi poco affollati, ti conviene arrivare la mattina presto subito dopo le nove, cioè poco dopo l’orario di apertura. In alternativa puoi iniziare la visita nel primo pomeriggio, intorno alle 15. Le ore centrali sono piuttosto affollate, i visitatori accorrono da tutta Italia e Europa.

Per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura variano a seconda dei periodi dell’anno.

Nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre l’orario di visita dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 20:00, con ultimo ingresso alle ore 18:00, mentre il sabato e i festivi l’acquario apre alle 9:30 e chiude alle 21:00, con ultimo ingresso alle ore 19:00. Nei mesi estivi di luglio e agosto l’acquario segue un’orario di apertura speciale: tutti i giorni h. 8.30-22.30, con l’ultimo ingresso alle h. 20.30.

Infine nei mesi invernali, gennaio, febbraio, novembre e dicembre, l’acquario è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 20.00, con ultimo ingresso alle h. 18.00. Il sabato, domenica e i giorni festivi l’orario è dalle h. 9.30 alle 21.00 con ultimo ingresso alle h. 19.00.

Sia che tu decida di visitare l’Acquario di Genova in estate che in inverno ti consiglio di seguire sempre il sito di riferimento, per verificare che non ci siano particolari modifiche agli orari di apertura e chiusura, in modo da non incorrere in brutte sorprese.

Ora sei a conoscenza di tutte le informazioni che ti servono per una visita all’Acquario di Genova. Non si tratta di un semplice acquario: preparati per scoprire un luogo magico, dove la natura ti lascerà a bocca aperta e gli animali sapranno regalarti emozioni uniche. Come hai potuto leggere con l’ingresso all’acquario è possibile combinare anche una vasta gamma di attività nelle zone limitrofe, grazie alle numerose attrazioni nell’area del porto antico.

È proprio per questo che l’acquario è tanto amato anche dai bambini, che molto potranno apprendere grazie alle diverse attività a disposizione con addestratori e informatori esperti, oltre a vivere un’esperienza memorabile e avere la possibilità di incontrare da vicino tantissime specie di animali. Non mi resta che dirti buon divertimento!

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Non solo Portofino: se raggiungi queste città non scattarti un selfie

Basta uno sguardo per riconoscere certi luoghi, tanto grande è la loro fama. Ne è un esempio Portofino con le sue case colorate che si affacciano sul piccolo porticciolo, l’acqua del mare che affascina con tutte le sue sfumature di blu, quell’allure che lo ha reso un luogo noto in tutto il mondo. Il borgo affacciato sul golfo del Tigullio è amato da turisti stranieri, italiani e residenti, tanto che ci sono periodi dell’anno in cui ci sono davvero tantissime persone.

Come fare a correre ai ripari? Ci ha pensato il sindaco Matteo Viacava firmando un’ordinanza che prevede diverse cose, tra cui il divieto di assembramento – se non per qualche istante – in determinate zone. Quindi addio ai selfie studiati, agli scatti pensati e a cui lavorare per più di qualche piccolo istante: ci sono alcune aree del borgo in cui è vietato fermarsi troppo a lungo.

Ma la cittadina ligure non è l’unica località del mondo in cui farsi una foto potrebbe non essere apprezzato: ci sono alcune città dove è meglio non scattarsi un selfie.

Portofino vieta i selfie? Cosa prevede l’ordinanza

Se siete bravissimi con il cellulare potete provare a farvi un selfie al volo, diversamente per il periodo estivo sappiate che ci sono alcune zone di Portofino in cui è vietato creare assembramenti, se non per qualche minuto e quindi, le foto che potrete scattare, dovranno per forza di cose essere veloci. È una delle regole dell’ordinanza che è stata emessa dal sindaco Matteo Viacava.

Le zone rosse sono Calata Marconi e il molo Umberto I, la sosta sarà consentita per qualche minuto, dalle 9 del mattino alle 18, e l’ordinanza sarà in vigore fino al 15 ottobre, ovvero a conclusione della stagione estiva. L’obiettivo è quello di rendere meno congestionata quest’area, tanto che il divieto non vale solo per i pedoni ma anche per i mezzi.

Il sindaco ha voluto precisare che non si è trattato di un’ordinanza anti-selfie: “Nessuno vieta i selfie – aveva riportato Ansa -. L’ordinanza vieta gli assembramenti in determinate zone del borgo come Molo Umberto I e Calata Marconi dove il transito è talmente difficoltoso da dover richiedere l’intervento delle forze di polizia per gestire i pedoni. Si tratta di una misura di sicurezza, una misura di buonsenso”. Inoltre, aveva aggiunto che si trattava di indicazioni rivolte a tour operator e guide turistiche.

Chi non segue le regole rischia una multa fino a 275 euro. Selfie, quindi, sì ma con la premura di non fermarsi troppo a lungo nelle zone rosse. Tra gli altri dettagli dell’ordinanza emenata nel borgo ligure – ad esempio – anche il divieto d’accesso per mezzi superiori alle 15 tonnellate.

Occhio ai selfie: i posti del mondo dove stare attenti

Se a Portofino la regola è quella di non creare assembramenti nelle zone rosse durante la stagione estiva, ci sono posti del mondo in cui scattarsi qualche foto in passato è diventato un problema.

Qualche anno fa aveva fatto parlare di sé il caso di un paesino svizzero, Bergün, dove il consiglio comunale aveva approvato il divieto di scattare immagini del paesaggio per poi pubblicarle sui social, perché le “fotografie scattate durante le ferie e condivise poi sui social media fanno sentire ‘infelice’ chi le osserva e non può trovarsi nei luoghi raffigurati”, aveva riportato Dove. In quel caso, la multa per chi infrangeva la regola, ammontava a 5 franchi, poco più di 5 euro.

In Alta Austria, invece, nel villaggio che ha ispirato l’ambientazione di Frozen, sono state di recente installate barriere (già tolte) anti-selfie. Sembra che l’amministrazione comunale di Hallstatt le abbia fatte collocare sul belvedere più celebre, per scoraggiare l’affollamento. Inutile dire che la notizia ha fatto scalpore.

Facciamo, invece, un salto indietro nel tempo e – più precisamente – al 2019 quando a Kyoto in Giappone sono stati vietati selfie e foto con le geishe (infastidite dall’essere inseguite per uno scatto) nelle zone private del quartiere di Gion. La multa, in quel caso, era stata fissata a un massimo di 10mila yen, ovvero circa 63 euro.

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Calice Ligure, il borgo degli artisti (amato da Andy Warhol)

Nell’entroterra della Liguria, a pochissimi chilometri dal più noto Finale Ligure, in provincia di Savona, c’è un borgo poco conosciuto ma che è un vero gioiello artistico. È Calice Ligure, anche detto il borgo degli artisti. E non è solo un modo di dire.

La scuola artistica di Calice

Qui gli artisti ci sono stati davvero, tanto che negli Anni ’60 è nato un vero e proprio movimento chiamato “la scuola di Calice“. A scoprire il borgo fu proprio uno di loro, Emilio Scanavino, pittore e scultore originario di Calice, poi considerato il decano del gruppo, che riuscì a convincere alcuni colleghi a trasferirsi a Calice, almeno per l’estate, ospiti suoi, almeno inizialmente.

Affascinati dal clima – non soltanto meteorologico – di fermento artistico che stava nascendo nel piccolo paese, ne arrivarono diversi, tanto che, in poco tempo, Calice Ligure divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. Dei 1400 abitanti di allora, cento erano artisti, tutti ispirati dall’atmosfera che vi si respirava.

Aprirono ben presto quattro gallerie d’arte contemporanea e laboratori di serigrafia e iniziarono a organizzare performance artistiche diffuse in tutto il territorio. E così arrivarono anche i primi visitatori.

Gli artisti aumentarono in fretta, prima solo italiani, poi anche stranieri, attirati dalla voglia di confrontarsi e di esprimersi, in quell’atmosfera fuori dal mondo e dal tempo, lontani dal ritmo frenetico delle grandi città. Era nata la “scuola di Calice”, che ha condizionato il mondo dell’arte contemporanea italiana per intensità e creatività. Non solo artisti, ma anche galleristi, critici d’arte e giornalisti del settore. La maggior parte vi soggiornava nei mesi estivi, altri rimanevano per tutto l’anno.

La storia culturale di Calice Ligure nasce dalla partecipazione, cene, partite a biliardo nell’unico bar del paese, il bar Viola, che esiste tutt’oggi e dove andare ad ascoltare buona musica il giovedì sera, o di biglie in piazza e feste di paese e fonda le sue radici nella sperimentazione artistica, negli happening e nelle performance che hanno smosso le coscienze e la quiete del piccolo borgo per oltre vent’anni.

Ancora oggi il borgo ospita il Museo d’arte contemporanea Casa del Console, ricavato in un edificio del 1800, dipinto di rosa. La collezione raccoglie tutte le opere donate dagli artisti che, negli anni, hanno esposto nella Casa del Console e che oggi compongono la mostra permanente. Tra le opere esposte ci sono quelle di Gianni Bertini, Aldo Mondino, Urano Palma, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Sergio Sarri e Fernando De Filippi. Questi ultimi vivono tuttora a Calice.

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Fonte: @Alessandro Pescio

Il centro storico di Calice Ligure

Andy Warhol a Calice Ligure

Nel vicino borgo di Boissano, Maria Luisa Montanaro, meglio nota con il nome di Marie-Louise Jeanneret, nipote di Le Corbusier, decise di ritirarsi e di fondare quello che ancora oggi è il Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche.

Grazie alle sue conoscenze di artisti internazionali, vennero realizzate mostre di livello mondiale e si svilupparono per quasi vent’anni residenze artistiche. Fra i grandi ospiti ci fu anche Andy Warhol, che tra il 1974 e il 1975 trascorse del tempo a Boissano. Attirato dalla fama artistica di Calice, visitò anche il borgo degli artisti non senza lasciare qualche traccia dietro di sé.

Da borgo agricolo a fucina d’arte

Fino ad allora, l’economia di Calice Ligure si basava sulla coltivazione degli alberi da frutto, tra cui naturalmente la vite e l’ulivo, tipici di queste zone, e sulla lavorazione del legno. Del suo passato più antico è rimasto ben poco.

Fino al XVII secolo fu un dominio spagnolo, poi passato alla Repubblica di Genova. Di tanti secoli restano soltanto un ponte romano lungo la via Julia Augusta, l’antica strada romana che collega ancora oggi Piacenza con la Costa Azzurra, e alcune trincee di età napoleonica.

Nel borgo ci sono tre belle chiese, la chiesetta di Santa Liberata, edificata nel 1550 e restaurata nel Settecento, San Nicolò, costruita nel XVII secolo, e la chiesa di San Sebastiano con il suo portale rinascimentale.

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Fonte: @Alessandro Pescio

La piazza centrale di Calice Ligure

Visitare Calice Ligure

Il Comune di Calice Ligure ha creato quattro percorsi tematici per scoprire il piccolo borgo ligure. Il progetto “A spasso per Calice Ligure” comprende anche un angolo informativo con bacheca e mappa tattile da cui partire per visitare il paese.

  1. Il percorso centrale è La Via del Beo, reso integralmente fruibile da persone non vedenti o ipovedenti mediante segnaletica dedicata e protezioni.
  2. Il percorso culturale raggiunge punti panoramici e luoghi notevoli dal punto di vista paesaggistico, culturale e architettonico: le chiese di Santa Libera e San Nicolò, le contrade Cirio e Inomonte e la via Vecchia fino alla Casa del Console.
  3. Il percorso natura è un itinerario a carattere naturalistico, di osservazione dell’ambiente e degli spazi agrari, caratterizzato da una maggiore difficoltà di percorrenza. Offre tratti più “avventurosi” essendo un percorso escursionistico in senso proprio.
  4. Il percorso sensoriale è un itinerario in cui vengono stimolati i sensi come il tatto, l’udito, l’olfatto e anch’esso si presta alla fruizione anche da parte di soggetti non vedenti e ipovedenti, con accompagnatore.

Per chi desidera soggiornare a Calice Ligure, ci sono alcuni bed & breakfast e case vacanze. D’estate, il borgo si anima di eventi organizzati dall’Associazione Calice Ligure Città della Musica, con concerti di musica classica, rock e contemporanea e commedie in piazza – anche in dialetto – per tutta la famiglia. Ci sono anche diverse trattorie dove si mangia molto bene, quindi merita anche solo una gita in giornata, nel caso vi trovaste in vacanza sulla Riviera di Ponente.

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Vacanze in Liguria a Bordighera: cosa fare e vedere

La Liguria è da sempre una delle mete preferite per le vacanze estive, soprattutto per chi abita nel nord Italia: le sue spiagge, anche se spesso molto piccole e impervie, sono delle bellezze da cartolina e attirano moltissimi turisti. Andiamo oggi alla scoperta di Bordighera, uno splendido paesino della Riviera dei Fiori. Ecco tutto quello che c’è da fare e da vedere, in una cornice davvero favolosa.

Bordighera, il centro storico

La Riviera di Ponente nasconde moltissimi gioielli che meritano assolutamente una visita: uno di questi è Bordighera, paesino incastonato sul lungomare, cinto alle spalle dalle Alpi Marittime e a poca distanza dal confine con la Francia, dove ha inizio la rinomata Costa Azzurra. Seppure piccolino, il borgo è uno dei più suggestivi di tutta la Liguria, grazie anche alla ricca presenza di architetture affascinanti, che sorgono principalmente nel centro storico e nei suoi dintorni. Partiamo proprio da qui, da quel quartiere chiamato Bordighera Alta, che si dipana sul versante di una collina affacciata sul mare e rappresenta il nucleo più antico del paese.

Una delle prime tappe è la Chiesa di Santa Maria Maddalena, con la sua meravigliosa facciata impreziosita da stucchi in stile rococò e un alto campanile ricavato da un’antica torre di avvistamento medievale, da cui si può ammirare non solo l’intera città vecchia, ma anche il panorama mozzafiato del mar Ligure. A poca distanza, ecco l’Oratorio di San Bartolomeo: costruito nel XV secolo, custodisce al suo interno un pregiatissimo organo ottocentesco. Passeggiando tra gli stretti vicoli del centro, infine, si possono ammirare i resti delle porte d’accesso a quello che era il nucleo fortificato di Bordighera, un tempo protetto da imponenti mura.

Ma sono tante altre le bellezze di questo piccolo borgo ligure: in particolare, i turisti rimangono incantati dalle numerose ville nobiliari che raccontano frammenti di storia preziosissima. Come Casa Coraggio, dove visse anche lo scrittore Edmondo De Amicis, o la splendida Villa Margherita, costruita all’inizio del ‘900 come residenza privata della Regina Margherita – oggi ospita una pinacoteca unica al mondo. Infine, non può mancare una visita al giardino esotico Pallanca, che vanta un incredibile patrimonio naturalistico comprendente oltre 3.200 specie vegetali.

Le spiagge più belle di Bordighera

Naturalmente, una vacanza estiva a Bordighera non può certo fare a meno di giornate trascorse in spiaggia, tra relax sotto il sole e tuffi in acqua. Il centro storico del paese si affaccia sul Lungomare Argentina, una passeggiata pedonale – la più lunga della Riviera Ligure – di ben due chilometri cinta da piante e giardini colorati. Questo è un ottimo punto di partenza per chi cerca un luogo dove stendersi al sole: tra spiagge libere e stabilimenti attrezzati, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. È infatti qui che si dipana una lunga lingua di sabbia dorata, occasionalmente sostituita da grandi scogli, meta di residenti e turisti che vogliono godersi qualche ora al mare.

Ad ovest del paese, c’è un’ampia spiaggia libera perfetta per chi non ama troppo la folla. Si tratta della Spiaggia di Rattaconigli, nelle cui vicinanze ospita anche un’area riservata ai cani, una splendida soluzione per tutti coloro che viaggiano in compagnia dei loro amici a quattro zampe. È invece sul versante opposto che si trova un vero gioiellino, non particolarmente conosciuto dai turisti. Si tratta degli scogli di Sant’Ampelio, una piccola lingua di rocce che si sporge nel mare, dove i ragazzi amano andarsi a tuffare. Forse è un po’ scomodo, ma merita assolutamente una visita.

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Cosa vedere ad Arenzano, dalla spiaggia al centro cittadino

Arenzano è una splendida cittadina incastonata tra il mare e l’Appennino, ad appena una ventina di chilometri da Genova e altrettanti da Savona, a un passo dalla magnifica area naturale del Parco del Beigua, porta della Riviera Ligure di Levante.

Non è la classica “destinazione balneare”, è molto di più: vanta un centro storico unico nel suo genere, con le vie e le case che si arrampicano dal lungomare alla collina, un parco polmone verde che è un’autentica oasi di relax e di refrigerio durante l’estate, un Santuario polo di fede e pellegrinaggio, eleganti ville e palazzi tipici liguri, testimoni di un fulgido passato, e un esotico e variopinto simbolo, i pavoni in libertà, “cittadini” a tutti gli effetti.

Scopriamo le mete più interessanti e le attrazioni da non perdere ad Arenzano,  dall suggestivo centro storico fino alla spiaggia.

Il Parco e la Villa Negrotto Cambiaso

Villa Negrotto Cambiaso Arenzano

Fonte: iStock

Villa Negrotto Cambiaso

Il primo incontro con Arenzano, a breve distanza dalla stazione ferroviaria, è il Parco di Villa Negrotto Cambiaso, oasi verdeggiante dove incontrare i pavoni e ammirarli in tutta la loro bellezza: abituati all’incontro con le persone, sono ormai parte integrante della cittadina e rimangono tranquilli a farsi fotografare.

Il parco apre alla scoperta di Arenzano, punto privilegiato per fare piacevoli passeggiate tra prati, agrumeto e immensi alberi che assomigliano alle sequoie americane, sostare all’ombra, praticare sport all’aria aperta e assistere a mostre ed eventi che vengono organizzati durante l’anno.

Fulcro del parco è Villa Negrotto Cambiaso, oggi sede del Municipio, risalente al 1558 a opera del marchese Tobia Pallavicino. Nel 1880, la marchesa Luisa Pallavicino rinnovò la struttura dell’elegante dimora e, oltre a conferirle l’aspetto di una fortezza, decise di dare vita a un parco all’inglese con serra di vetro in stile liberty e svariate terrazze panoramiche che ricordano le mura di difesa medievali.

Non mancano due laghetti dove nuotano pesci, tartarughe, anatre e oche: insomma, un’autentica meraviglia.

Il centro storico del borgo marinaro

Il cuore di Arenzano è il suo centro storico, l’antico borgo marinaro, che si inerpica verso il Beigua e si contraddistingue per la peculiarità di essere, appunto, “in salita”.

Si estende da Via Bocca, area pedonale aggiunta negli anni Sessanta laddove sorgeva la vecchia ferrovia, fino al pittoresco pozzo di Piazza Colombo ed è un intricato labirinto di stradine lastricate, piazzette, caruggi liguri animati su cui si affacciano focaccerie, negozi di lusso, ristoranti, gelaterie e i caratteristici palazzi dalle facciate color pastello impreziositi da meridiane, edicole, stemmi nobiliari, mascheroni di terracotta, eco di Genova e di un passato fiorente.

Angoli che rimangono impressi sono, oltre a Piazza Colombo con il suo pozzo, Piazza Chiossone (o Nastrè), la zona degli antichi lavatoi, e Piazza XXV Aprile su cui svetta il Palazzo Sant’Antonio, antico oratorio del XIII secolo, oggi sede della Biblioteca.

Il lungomare e la spiaggia

Arenzano è anche lungomare e porticciolo turistico: appena usciti dal parco (o dal centro storico) ecco la veduta del mare e della spiaggia centrale, che lasciano già intravedere il capoluogo ligure.

È una piacevole camminata ombreggiata, suddivisa in

  • Lungomare Olanda, tratto di arenili dai ciottoli grigi, sassolini e sabbia con una porzione di spiaggia libera in prossimità del Circolo Velico che volta le spalle al Parco di Villa Figoli des Geneys, in vero stile genovese, che ispirò a Carducci la lirica “In una villa”.
    La villa e il suo parco plasmato da favolosi viali con magnolie, sempreverdi e palme sono il fulcro degli eventi estivi di Arenzano.
  • Lungomare Stati Uniti, ultimo tratto di spiaggia vicino al Porto, ad accesso libero con le barche che ondeggiano attorno alla banchina.

Di sicuro impatto anche il tratto di costa più selvaggio, al di sotto della Ciclabile e Passeggiata Pedonale del Lungomare De Andrè, dove si susseguono raccolte spiagge libere e calette che permettono di godere di un’atmosfera tranquilla e di vedute che rigenerano.

Il Santuario del Bambino Gesù di Praga

Santuario Gesù Bambino di Praga Arenzano

Fonte: iStock

Santuario Gesù Bambino di Praga

Altro simbolo di Arenzano, che rende la cittadina ligure meta di fede e pellegrinaggio, è il Santuario del Bambino Gesù di Praga, testimone di un forte sentimento devozionale al Bambino di Praga, uno dei luoghi religiosi più frequentati della regione, preceduto da un’ampia scalinata e piazzale da cui si può ammirare uno scorcio invidiabile che arriva fino al mare.

Il Santuario risale al 1904 ma la storia di devozione inizia nel 1628 quando i Carmelitani Scalzi di Arenzano ricevettero in dono dalla principessa Polissena Lobkowitz di Praga una piccola statua in cera di Gesù Bambino di Praga.

Oltre alla ricchezza dell’interno, la chiesa custodisce anche un meraviglioso Presepe in Ceramica perenne, aperto tutto l’anno, frutto di tre anni di lavoro di Eliseo Salino di Albisola, con oltre 300 statue che trovano posto nell’emozionante cornice di una grotta ricostruita con stalattiti e stalagmiti in gesso e juta con la rievocazione di significative scene bibliche: una voce narrante accompagna i visitatori nel percorso e il tipico paesaggio ligure con l’Appennino dona un tocca unico al tutto.

Alle spalle del Santuario, uno sguardo anche alla Torre dei Saraceni, edificata nel XVI secolo a protezione delle incursioni saracene dopo quella avvenuta nel 1559, capeggiata da Amoret Rais.

La Chiesa dei Santi Nazario e Celso

Chiesa di spicco in città è la Parrocchiale intitolata ai Santi Nazario e Celso, eretta sui resti di un antico monastero dedicato al monaco irlandese San Colombano e ricostruita dopo un grave crollo nel Settecento, un magnifico esempio di architettura barocca in Liguria.

Da vedere, al suo interno, l’affresco della cupola, capolavoro di Ernesto Massiglio che seppe replicare al meglio l’opera andata perduta nel ’44 di Francesco Semino.

Il Parco del Beigua

Appena fuori dal centro, gli amanti della natura troveranno ad attenderli la meravigliosa cornice naturalistica del Parco del Beigua, notevole area protetta dove l’ecosistema dei boschi appenninici si sviluppa in completa autonomia e sicurezza.

Sono numerosi i percorsi per trekking ed escursioni tra gli alberi secolari e la natura incontaminata di questo angolo di Liguria e non mancano i percorsi dedicati per un’avventura in mountain bike.

Tappa da non perdere sono poi i Centri visita dedicati all’educazione ambientale e all’ornitologia che permettono di conoscere nei dettagli la flora e la fauna del territorio, con una particolare attenzione alla didattica per i più piccoli.

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Il castello incantato a Portofino è un sogno a occhi aperti

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le mura antiche raccontano storie di nobiltà, amore e avventura. Un luogo dove la natura si fonde con l’architettura in un abbraccio così armonioso da lasciare senza fiato.

Questo luogo esiste ed è il Castello Brown, un’affascinante dimora storica che domina il pittoresco borgo di Portofino, situato sulla costa ligure, una località rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico.

Conosciuta come una delle mete più esclusive del Mediterraneo, con le sue case dai vivaci colori pastello e il porticciolo circondato da lussureggianti colline, Portofino è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie della Riviera, tra cui le Cinque Terre e la vicina Santa Margherita Ligure.

Sopra il borgo di Portofino, affacciato sulla baia, sorge questa imponente struttura storica le cui origini risalgono al XII secolo. Inizialmente costruito come fortezza militare per proteggere il villaggio dalle incursioni piratesche, il castello è stato successivamente trasformato in una residenza signorile e, infine, in un museo e centro culturale.

La storia del Castello Brown, un viaggio attraverso i secoli

Per raggiungere il Castello Brown bisogna percorrere un sentiero panoramico che serpeggia tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e offre scorci mozzafiato sul mare cristallino. Il viaggio verso questo tesoro nascosto è già di per sé un’esperienza indimenticabile, un invito a rallentare e assaporare la bellezza che ci circonda.

Una volta arrivati alla sommità della collina, il Castello Brown si erge maestoso, come un faro che veglia sulla città. Nel corso dei secoli, ha cambiato più volte proprietà e funzione, a seguito delle vicende storiche che hanno coinvolto la Liguria.

Nel XVIII secolo, con la fine delle guerre di successione europee e l’affermazione della dominazione austro-piemontese, fu trasformato in una residenza signorile. La struttura fu arricchita con elementi architettonici e decorativi tipici dell’epoca, come le eleganti logge e gli affreschi che ancora oggi adornano alcune stanze.

Successivamente il castello passò nelle mani di diversi proprietari privati, tra cui il console britannico Sir Montague Yeats-Brown, dal quale prende il nome. Fu sotto la sua proprietà che assunse l’aspetto di una dimora all’inglese, con l’aggiunta di un vasto giardino terrazzato e la sistemazione dei vari ambienti interni.

Nel corso del XX secolo, il Castello Brown divenne sempre più noto come luogo di interesse storico e culturale. Nel 1961, la famiglia Yeats-Brown decise di vendere la proprietà al Comune di Portofino, che avviò un processo di restauro e valorizzazione della struttura.

Il Castello Brown, tra cultura e panorami mozzafiato

Ogni angolo del castello racconta una storia e l’atmosfera che si respira tra le sue stanze è impregnata di fascino e mistero. Eppure, nonostante il suo passato glorioso, conserva un’aura di semplicità e autenticità che lo rende ancora più affascinante.

Ma il vero protagonista è senza dubbio il suo meraviglioso giardino, un’oasi di pace e serenità dove immergersi nella natura e ammirare panorami da sogno. Le terrazze fiorite si alternano a pergolati di rose e bouganville, creando un caleidoscopio di colori e profumi che incanta i visitatori.

Il castello è anche un luogo di cultura e arte, che ospita mostre temporanee ed eventi di vario genere. Non è raro imbattersi in matrimoni e cerimonie private, che sfruttano l’incomparabile cornice offerta da questo gioiello architettonico per celebrare l’amore tra due persone.

Il fascino di questa location, infatti, non è passato inosservato nemmeno agli occhi delle celebrità, tanto da aver fatto da sfondo in un episodio della serie “The Ferragnez”. La coppia di influencer più famosa d’Italia ha scelto, infatti, questo angolo di paradiso per celebrare il loro quarto anniversario di matrimonio.

Il Castello Brown rappresenta un tesoro storico e culturale di inestimabile valore, custode di una lunga tradizione che ha attraversato i secoli e le vicissitudini del territorio.

La sua posizione privilegiata offre ai visitatori panorami mozzafiato sulla baia sottostante e sul borgo di Portofino, regalando un’esperienza unica e indimenticabile. Visitare il Castello Brown significa immergersi in un passato affascinante e scoprire le radici di un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, circondati dalla bellezza mozzafiato del paesaggio ligure.

Portofino in Liguria

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Portofino, Liguria
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Rapallo, meta perfetta per una vacanza estiva da sogno

Nel cuore del Golfo del Tigullio, a 8 chilometri da Portofino, di sicuro fascino è Rapallo, apprezzata meta turistica già dall’Ottocento, con visitatori illustri del calibro di Hemingway, Nietzche e Yeats.

Vivace, raffinata e inserita in una cornice da sogno, tra l’azzurro a perdita d’occhio del mare e il verde delle colline, vanta splendidi edifici in stile liberty che fiancheggiano il lungomare e impreziosiscono il centro storico, caratterizzato dai tipici carruggi liguri, stradine acciottolate pedonali su cui svettano le alte e colorate case dalle finestre dipinte.

Qui le vacanze estive trascorrono in pieno relax, godendo di tramonti unici sul Golfo, rigeneranti passeggiate vista mare, tuffi, sole, buona cucina e occasioni di trekking lungo la costa o tra i sentieri immersi nel verde.

Cosa vedere a Rapallo, suggestiva città del Tigullio

Il simbolo di Rapallo è il suo Castello sul Mare, edificato a metà del Cinquecento a scopo difensivo, sul promontorio dove termina la zona orientale del Lungomare Vittorio Veneto, unito alla terraferma da un pontile.

Suggestivo e inconfondibile, diventa ancora più interessante durante la grande festa patronale che si svolge, tutti gli anni, l’1, il 2 e il 3 luglio: per l’occasione, si assiste all’”incendio del Castello“, l’evento clou dei numerosi e spettacolari fuochi d’artificio sul mare, sia durante il giorno che in notturna.

Un evento che coinvolge l’intera città e richiama turisti da tutto il mondo, e che ha inizio dopo la solenne Processione che conduce l’arca d’argento della Madonna per le vie del centro.

Altra meta imperdibile è, ovviamente, il Lungomare Vittorio Veneto, la classica “passeggiata sul mare” ombreggiata dagli eleganti palazzi liberty e dalle palme, ricca di locali, ristoranti e bar per una piacevole sosta golosa.
A metà, spicca il Chiostro della Musica, palcoscenico per spettacoli e concerti, iconico monumento commemorativo per i cittadini di Rapallo emigrati in Cile.

Ma siamo appena all’inizio.

Affacciato sul mare e non lontano dal Castello, da vedere è l’ex convento delle Clarisse, complesso monastico del Seicento, che oggi ospita il Museo Gaglioffo, curiosa collezione d’arte donata dai coniugi Gaglioffo che include opere dal XIV al XX secolo, e un teatro auditorium con 265 posti.

E, a proposito di musei, date un’occhiata anche al Museo del Merletto, nella magnifica sede di Villa Tigullio, storica dimora con giardino vista mare: è incentrato sulla tradizione del merletto a fuselli (o pizzo a tombolo) con biancheria per la casa, abiti, tomboli e accessori unici.

Infine, a 612 metri di altezza, ecco il Santuario Nostra Signora di Montallegro, splendida chiesa in stile rinascimentale-barocco preceduta da una monumentale scalinata che porta al piazzale, da cui il panorama sul blu è difficile da descrivere a parole.

Sono due i modi per raggiungerlo: con la funivia che parte nelle vicinanze della stazione oppure seguendo un sentiero da trekking che parte dal centro storico.

Le spiagge di Rapallo, sogno balneare

Meta estiva per eccellenza, Rapallo offre un litorale punteggiato da raccolte spiagge di ghiaia e ciottoli lambite dal limpido mare, molte attrezzate con lettini e ombrelloni.

Inoltre, in città, potrete trovare una delle rare spiagge di sabbia della Riviera di Levante: si tratta della Spiaggia del Lido, arco dorato nell’abbraccio di cabine bianche e blu.
È perfetta per una vacanza all’insegna del comfort, adatta anche alle famiglie con bambini, e, oltre ai servizi essenziali, propone parco giochi, area fitness, piscina e vasca idromassaggio.

Nei dintorni, altre spiagge che non si dimenticano sono la meravigliosa Spiaggia di Paraggi (a due passi da Portofino), la straordinaria Baia di San Fruttuoso con l’Abbazia medievale, la Spiaggia del Pozzetto a Zoagli, e le spiagge di Prelo, Trelo e Pomaro a San Michele di Pagana, paesino costiero con la Chiesa di San Michele che custodisce una tela di Van Dick.

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Benvenuti a Kyrenia, la Portofino di Cipro

Cipro è la terza più grande isola del Mediterraneo e in tutta la sua lunga estensione conserva degli angoli che sono dei piccoli tesori da scoprire e vivere. Quel che bisogna sapere prima di organizzare un viaggio è che Cipro è divisa in due parti separate dalla cosiddetta linea verde: l’area sotto il controllo effettivo della Repubblica di Cipro, e la zona occupata nel 1974 dalla Turchia al nord, successivamente autoproclamatasi Repubblica Turca di Cipro del Nord. Ed è proprio in quest’ultima che sorge una piccola perla da molti definita la Portofino dell’isola: Kyrenia

Kyrenia: informazioni utili

Kyrenia, chiamata anche Girne, è una località di Cipro del Nord che si presenta ai suoi visitatori con una storia millenaria di cui oggi sono ancora visibili le tracce. Nel coso del tempo si è trasformata in una rinomata località turistica, e attualmente viene desiderata da molti viaggiatori per via del suo paesaggio che lascia senza fiato, ma anche come per la sua colorata vita notturna e la non troppa distanza della Capitale Nicosia.

Non appena si mette piede a Kyrenia la sensazione è quella di essere stati catapultati in una cartolina: un possente castello domina un grazioso ed elegante porto veneziano, caratteristiche che l’hanno portata a definire la “Portofino d’Oriente”.

Cosa vedere

Senza ombra di dubbio vale la pena iniziare il viaggio a Kyrenia dal suo bellissimo castello che oggi è il risultato di diverse ristrutturazioni effettuate nel corso dei secoli. Il maniero si innalza al cospetto del porto e, pur essendo di epoca romana, protegge ancora fiero diversi stili architettonici, alcuni dei quali fanno riferimento del periodo veneziano.

Mentre tra le mura delle sue stanze è possibile interfacciarsi con l’antichissimo “relitto di Kyrenia”, una nave mercantile affondata nei pressi delle coste di Cipro ben 2300 anni fa. Un sito spettacolare, quindi, anche per via della presenza di una cappella del XII secolo.

Visitare il castello di Kyrenia

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Veduta del castello di Kyrenia

Non può di certo mancare una sosta al porticciolo dall’aspetto vivace che nasconde mura maestose e imponenti, moschee e chiese ortodosse, insieme a impianti balneari, spiagge pubbliche e private, hotel, ristoranti e dune selvagge.

Questa bellissima città ospita anche quattro fontane del XIX secolo e un cimitero di epoca ottomana dove, secondo la tradizione, riposano in pace i soldati che prestavano servizio al castello e le vittime di malattie contagiose.

Spiagge e mare

Se il tempo lo permette, a Kyrenia vale la pena dedicarsi anche al relax tra spiagge e mare. La città sorge in una posizione che le permette di essere una buona base di partenza per andare alla scoperta di Cipro Nord. Non a caso sono tantissime le escursioni che si possono fare, sia lungo le spiagge per inebriarsi delle meraviglia della costa settentrionale di Cipro, sia nell’entroterra verso i castelli che si arrampicano sui pendii interni.

Tra le spiagge più belle della zona segnaliamo Yavuz Cikarma (Five Mile beach) che si trova ad ovest della città. Si distingue per essere un’affascinate baia sabbiosa che prende vita dinnanzi  un isolotto roccioso che è facilmente raggiungibile pagaiando.

Molto nota è anche la spiaggia di Acapulco, posto ideale per chi vuole praticare il il windsurf. Poi ancora Alagadi Turtle Beach dove la parole d’ordine è solo una: natura. Da queste parti infatti nidificano le tartarughe, in quello che è un paesaggio che sembra degno di un quadro.

Escape Beach è invece la spiaggia più indicata per coloro che amano fare attività sportive: si possono fare immersioni, solcare le acque marine con una moto, oppure a bordo di banana boat, canoa e molto altro ancora. Poi ancora Kervansaray Beach che si trova incastonata in una baia pittoresca; Mermaid Beach (o Deniz Kizi) con la sua lunghezza di 32 metri; Green Coast Beach (o Güzelyali) che si presenta come una pura distesa di sabbia lambita da un mare più che cristallino.

Dove andare in spiaggia a Kyrenia

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Una spiaggia di Kyrenia

I meravigliosi dintorni

Kyrenia offre tutto quello serve per una vacanza all’insegna della bellezza, relax e divertimento. Ma va comunque specificato che a farsi particolarmente amare sono i suoi dintorni che regalano delle gemme che vale la pena conoscere. Villaggi, monumenti e monasteri  impreziosiscono – e non di poco – il territorio circostante.

Bufavento, per esempio, sorge a pochi qualche chilometri da questa città ed è quel che rimane di un castello medievale che è stato eretto a un’altitudine di 950 metri sul livello del mare

A soli 6 chilometri di distanza da Kyrenia, vale la pena fare un salto presso l’abbazia di Bellapais, uno degli esempi di architettura gotica di Cipro. Si tratta di un edificio costruito tra il 1324 ed il 1358 e dedicato alla pace. Si innalza su un picco della Montagna delle Cinque Dita ed offre un panorama a dir poco suggestivo.

Molto affascinante è anche il Castello di Sant’Ilario che si erge sulla catena montuosa di Kyrenia. A colpire il visitatore è che è una sorta di labirinto di stanze nascoste, gallerie, giardini, sentieri e scale ripide, tanto che si narra che il signor Walt Disney in persona ne abbia tratto ispirazione per disegnare il celebre castello di Biancaneve.

Esentepe, invece, è un villaggio che nasconde un grande segreto: la Chiesa di Antiphonitis che oggi è uno degli edifici più belli di tutta l’isola. Ancora affrescata, va raggiunta attraversando una lunga strada tortuosa, ma quel che è certo è che la fatica verrà ripagata dalla sua visita.

Abbazia di Bellapais a Cipro Nord

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L’incredibile abbazia di Bellapais

Cosa sapere su Cipro Nord

Kyrenia e dintorni possono essere un’ottima destinazione per le proprie vacanze, ma bisogna tenere bene a mente che si trova a Cipro Nord e che quindi sono richieste alcune accortezze in più.

Una di queste riguarda i documenti necessari: per entrare nella cosiddetta “Repubblica Turca di Cipro del Nord (e provenendo da Sud) è ufficialmente richiesto il passaporto. Alle volte viene accettata anche la carta d’identità, ma onde evitare di trovarsi in spiacevoli situazione è sempre meglio viaggiare con il primo.

Se nel resto di Cipro dal gennaio 2008 si usa l’Euro, nella zona dove si trova Kyrenia la moneta ufficiale è la lira turca, anche se è bene sapere che le principali carte di credito sono accettate.

Infine, sappiate che è possibile visitare in sicurezza gran parte del Paese poiché, nonostante le tensioni tra le regioni indipendenti e quelle sotto il dominio turco, è garantito un alto livello di sicurezza. Serve però della cautela: bisogna stare un po’ più attenti nei pressi delle basi militari turche situate nelle zona nord perché qui sono vietati ingresso e persino fotografie.

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La migliore località della Liguria dove andare quest’estate

La Liguria è una delle destinazioni estive per eccellenza, ricca di località balneari dove godere appieno della bellezza del mare e delle spiagge, sia sabbiose che contornate da scogli e ameni scorci selvaggi.

A soli 12 chilometri dalla cosmopolita Genova, infatti, appare Sori, un delizioso e tranquillo antico borgo di pescatori che si specchia tra le onde e sale a incontrare il verde dell’entroterra.

Una vera sorpresa da conoscere e apprezzare.

Sori e le sue frazioni, tra le mete top del Golfo Paradiso

Una rilassante baia del Golfo Paradiso, nell’incanto della Riviera Ligure di Levante, accoglie Sori, tra le alte scogliere e la costa rocciosa tra la famosa Recco e Pieve Ligure, una meta dove trascorrere piacevoli giornate lontano dalla frenesia delle città e della vita di tutti i giorni, dedicandosi soltanto ad ammirare le vivaci case colorate dei borghi marinari liguri, il volo dei gabbiani e le barche che riposano sulla riva.

Una passeggiata tra le vie, dove arriva il profumo di salsedine, regala vedute uniche sull’abitato, sulla costa che prosegue all’orizzonte, e sulle colline terrazzate e gli uliveti che ospitano le frazioni di Sori, in posizione dominante sul blu, ideali per escursioni e trekking nel cuore della natura:

  • Sant’Apollinare, con chiesa romanica del 1195 con il sagrato da cui si gode di una splendida vista sulla vallata di Sori, la costa a picco sul mare e Punta Chiappa verso il promontorio di Portofino;
  • San Bartolomeo, piccolo nucleo di case sparse attorno alla chiesa del XII secolo;
  • Lago, con la cappella intitolata alla Madonna di Lourdes;
  • Capreno, a mezza costa, con la settecentesca Chiesa di San Pietro ricca di marmi, quadri e affreschi, e un bosco di castagni ideale per rigeneranti camminate;
  • Canepa, con l’abitato che rispecchia la tipica disposizione a schiera delle case genovesi;
  • Teriasca, di probabile origine cinquecentesca, raccolto attorno alla Chiesa di San Lorenzo;
  • Sussisa, di origine rurale, con punti di aggregazione nella Chiesa di San Matteo e nella Società Operaia e Contadina;
  • Levà, borgo di mezza costa con la Chiesa della Provvidenza, risalente al Settecento.

Cosa vedere nel borgo di Sori

spiaggia sori liguria

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Scorcio della spiaggia di Sori

Già il tragitto pedonale che conduce dalla stazione ferroviaria al cuore del borgo prepara alla meraviglia dell’abitato che si affaccia sulla spiaggia: punti top sono la piazzola panoramica da cui si ammirano il cuore pulsante su cui si staglia l’iconico campanile della Chiesa di Santa Margherita, le colline, il mare e l’orizzonte a perdita d’occhio, e la rossa panchinaViviAmo Sori“.

Scesa la scalinata, ecco poi la meta: la baia con la spiaggia di ghiaia a due passi, la Parrocchiale il cui interno è impreziosito da marmi, stucchi e pregevoli dipinti settecenteschi, e il carruggio principale, Via Sant’Erasmo, ombreggiato da due file di case colorate, sfidante salita che porta in premio altre chicche di Sori: la panoramica piazzetta omonima, l’Oratorio sede di manifestazioni culturali e musicali, e, girato l’angolo, la casa natale di Tommaso Picasso, il bisnonno del celeberrimo pittore.

Scoprire gli angoli caratteristici del borgo marinaro si accompagna al suono delle onde e a soste di puro relax sulla sabbia che ne è parte integrante.

Ma, prima di andare via, vi sono ancora due tappe da includere nel territorio: lungo Via Sauli, il Santuario della Madonna delle Grazie, custode dell’icona della Madonna Nera, e, presso la già citata frazione di Sant’Apollinare, l’omonima chiesa con il suo sagrato da cui la vista lascia davvero senza fiato.