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Ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare” in Lombardia

Scoprire e riscoprire la Lombardia in treno, con itinerari che uniscono al viaggio esperienze uniche di visita, cultura, arte, divertimento e sport, più corse verso i laghi nei weekend e collegamenti diretti con le Riviere Liguri di Levante e Ponente. Dal 30 marzo ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare”. Ecco le tappe di questa imperdibile iniziativa.

Le “Gite in treno” per la primavera/estate 2024

Con la primavera tornano le “Gite in treno” di Trenord, percorsi proposti per promuovere un turismo di prossimità in Lombardia, suddivisi in quattro cluster tematici: “laghi”, “divertimento e relax”, “trekking”, “città d’arte”. Sono compresi percorsi treno + battello sui grandi laghi lombardi – Como, Maggiore, Garda, Iseo – e pacchetti che uniscono al viaggio l’ingresso ai più grandi parchi divertimenti della regione, Gardaland e Movieland The Hollywood Park.

Gli sportivi e amanti delle escursioni possono usufruire di opzioni come il biglietto “Viandante sul lago”, che comprende il viaggio in treno fino a Lecco e la libera navigazione fra gli scali fino a Colico, consentendo di alternare tratti in battello a camminate fra i diversi borghi sul Lario, avventurandosi sul bellissimo percorso di trekking “Sentiero del Viandante”.

Dal weekend di Pasqua e Pasquetta, Trenord potenzia il servizio nei festivi sulle linee dirette verso i laghi. Saranno aggiunte due corse sulla linea Milano-Gallarate-Arona-Domodossola e due sulla linea Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago, per aumentare i collegamenti fra il capoluogo lombardo e il Lago Maggiore. Due corse in più circoleranno, invece, sulla linea Milano Cadorna-Como Lago, per i turisti diretti sul Lario.

Questi potenziamenti si affiancano alle sette corse aggiuntive introdotte negli anni scorsi nei giorni festivi, sulla linea Milano-Brescia-Verona, che raggiunge il Lago di Garda, e che ora sono state inserite stabilmente nell’orario.

In treno per una gita fuori porta: le proposte più belle

Tra le proposte per delle splendide escursioni vicino a Milano e navigazione dei laghi della Lombardia c’è il Bellagio Tour, lungo quella che viene chiamata “la rotta delle ville sull’acqua”. Si potranno ammirare imponenti residenze storiche come Villa d’Este o Villa Carlotta, ma anche scorci naturali unici e piccoli borghi tipici, da un punto di vista insolito e privilegiato, quello del lago.

Chi punta al binomio divertimento e relax, può scegliere tra diverse offerte entusiasmanti, come quella che permette di raggiungere in treno la Funicolare Como-Brunate e visitare uno dei gioielli della Lombardia, un balcone con vista sulle Alpi. Ad appassionati di trekking, sportivi e pellegrini diretti alle tappe lombarde della Via Francisca del Lucomagno, l’antico cammino storico che collega il centro Europa alla Pianura Padana, e della Via Francigena, l’antica via che da Canterbury giunge a Roma, Trenord riserva invece uno sconto dedicato per raggiungere in treno i due itinerari. Non mancano i collegamenti con le città d’arte, per riscoprire, in maniera comoda e sostenibile, le bellezze dei centri della nostra regione, visitando mostre, musei e monumenti.

“Treni del mare” fra Lombardia e Liguria

Dal 30 marzo ripartono anche i ‘Treni del mare’, che torneranno a collegare Lombardia e Liguria ogni sabato e nei festivi. Le tratte speciali, da Milano e da città come Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera porteranno i passeggeri direttamente alle spiagge della Riviera di Levante e di Ponente.

L’offerta sarà di cinque coppie di treni al giorno, effettuate in collaborazione da Trenitalia e Trenord. Grazie a questa iniziativa, sarà ancora più facile raggiungere la splendida Baia di San Fruttuoso, un gioiello al centro del Parco naturale regionale di Portofino e dell’Area Marina Protetta.

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Questa dimora storica italiana apre solo un giorno all’anno: ecco quando

Navigando sul Lago di Como, superato il borgo di Torno, lo sguardo viene rapito dalla imponente sagoma di Villa Pliniana. Se ne sta isolata, adagiata sul pelo dell’acqua e avvolta nel verde, con la sua splendida facciata a quattro ordini di finestre e il magnifico loggiato centrale. Solitamente, si può godere della sua bellezza solo avvicinandosi a bordo di una barca privata o di un taxi boat. La buona notizia, però, è che per un giorno sarà visitabile anche al suo interno. Ecco quando.

Villa Pliniana apre le porte al pubblico per un giorno

Domenica 3 marzo, la Delegazione FAI di Como, in collaborazione con Hotel Sereno, aprirà le porte della magnifica Villa Pliniana. L’itinerario inizierà dal lago, dall’imbarcadero di Torno, potendo così godere di un panorama di rara bellezza. La visita si svolgerà attraverso un percorso a piedi su più livelli e ambienti, inclusi la loggia esterna, le stanze e la fonte pliniana, accompagnati da volontari FAI.

La splendida dimora deve il nome alla fonte vicino alla quale sorge, caratterizzata da un flusso d’acque intermittente e descritta da Plinio il Vecchio nella celebre “Historia Naturalis” e, qualche anno più tardi, dal nipote Plinio il Giovane in una lettera all’amico Licinio Sura. Nel tempo anche altri illustri scienziati, tra cui Leonardo Da Vinci e Benedetto Giovio, studiarono la sorgente.

Costruita alla fine del XVII secolo, per volontà del conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, la villa ha attraversato nel corso dei secoli periodi alterni di splendore e abbandono. In breve tempo divenne una delle dimore più famose del Lario e meta obbligata per personaggi illustri. Tra questi Berchet, che le dedicò alcuni versi nei “Frammenti di un poemetto sul lago di Como”, e Percy Shelley, che la descrisse come “lo scenario migliore” (“the finest scenery”), Gioacchino Rossini che proprio qui compose la sua opera “Tancredi”, Napoleone che, secondo la leggenda, avrebbe giocato sul biliardo ancora esistente, Antonio Fogazzaro che vi ambientò il suo romanzo “Malombra”, poi trasformato da Mario Soldati nel film omonimo nel 1942 ambientato proprio qui. E ancora si riportano le visite dei letterati Byron, Foscolo e Stendhal, dei musicisti Liszt e Bellini, degli scienziati Volta, Spallanzani e Ghezzi, dei monarchi Giuseppe II d’Austria e Margherita di Savoia.

Villa Pliniana, dallo splendore all’abbandono, alla rinascita

Poche sono le notizie sulla realizzazione di Villa Pliniana. Quello che si sa è che i lavori di costruzione durarono tre anni e furono sospesi nel 1577. Nel 1578 il conte Anguissola, prima di morire, costrinse Giulio Anguissola, suo unico erede, a completarne la realizzazione, seguendo le indicazioni di Antonio Piotti, considerato il progettista della villa, anche se studi recenti hanno dimostrato che Pellegrino Tibaldi aveva dato un primo e sostanziale contributo.

Villa Pliniana sorge lungo un’insenatura al confine orientale del borgo di Torno. A partire dalla seconda metà del Settecento, quando sono iniziati a diffondersi nuovi generi letterari e iconografici come le guide turistiche e le stampe di vedute paesaggistiche, divenne uno dei luoghi più descritti, rappresentati e visitati del Lago di Como, come pure una delle mete preferite della giovane aristocrazia europea durante i viaggi d’istruzione, diventati storicamente noti come Grand Tour.

Agli inizi del Novecento, quando la navigazione fluviale venne via via sostituita dai moderni mezzi di trasporto come il treno e successivamente l’automobile, Villa Pliniana appariva sempre più un luogo isolato e difficile da raggiungere. Diventò così un luogo misterioso e pittoresco, finendo per venire progressivamente abbandonata.

Fino a che, nel XXI secolo l’interesse, per Villa Pliniana è tornato a crescere, per effetto di un nuovo impulso del turismo sul Lario, grazie all’attività di operatori locali e al contributo di illustri testimonial. Dopo un primo intervento di consolidamento della struttura, effettuato negli anni Novanta, gli attuali proprietari hanno avviato e completato un progetto di conservazione e ristrutturazione che ha coniugato la conservazione della struttura originaria con un approccio architettonico moderno.

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In Italia sta per nascere una nuova (e bellissima) pista ciclopedonale

C’è un prezioso angolo del nostro Paese che si sviluppa in una magnifica area verdeggiante e che cambia volto con il mutar delle stagioni. Proprio qui sta per nascere una qualcosa che permetterà al visitatore di goderselo appieno: una nuova (e bellissima) pista ciclopedonale grazie a cui scoprire ancor più profondamente questo posto che pare uscito da un libro di fiabe.

La nuova pista ciclopedonale del Lago di Ghirla

Il luogo in questione è il meraviglioso Lago di Ghirla, una perla della Lombardia che prende vita in provincia di Varese. Di origine glaciale, è già costeggiato per un lungo tratto dal sentiero della Via Francisca del Lucomagno ma, stando a quanto si apprende da VareseNews, sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale che permetterà di fare il giro completo di questo prezioso lago.

Sul quotidiano si può leggere che questo nuovo progetto prevede la realizzazione di un percorso che ha l’obiettivo di valorizzare il piccolo bacino della Valganna, senza dimenticare che al primo posto ci sarà la sicurezza. Tuttavia, non mancano le polemiche poiché secondo alcuni il rischio maggiore che si corre è che questo progetto possa rovinare il tranquillo paesaggio del lago. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio ha dato però l’ok alla partenza dei lavori.

Un intervento molto importante, quindi, e finanziato con i fondi di Regione Lombardia, con un contributo dell’Autorità di Bacino lacuale Ceresio, Piano e Ghirla e in parte con fondi comunali. Per quanto riguarda il costo, invece, quello del primo lotto è di 385mila euro, ed altri 730mila serviranno a finanziare il secondo e terzo lotto.

La bellezza del Lago di Ghirla

Posto in una valle prealpina ad un’altitudine di oltre 400 metri, il Lago di Ghirla è immerso in un paesaggio pregno di boschi e vegetazione. È anche la casa di diversi anfibi, come rane e rospi, e pesci d’acqua dolce, tinche, carpe, lucci, persici reali, persici sole di taglia ridotta.

Questo splendido bacino d’acqua pare essere caratterizzato da due anime diverse: ci sono la sponda destra, che è completamente libera e gratuita e che consenti di rilassarsi per poi tuffarsi nelle (gelide) acque del lago (sì, è balneabile), e quella sinistra, chiamata Trelago, in cui è possibile trovare un grande lido attrezzato a pagamento, bagni, aree per bambini, spazi per il barbecue e molto altro ancora.

Si tratta di un luogo ideale per dedicarsi a un po’ di relax, lontano dalla confusione cittadina, e in cui concedersi pause (molto) rinfrescanti nelle sue acque pulite ed estremamente profonde.

D’inverno, invece, il bacino cambia volto perché sorge in una valle particolarmente ombreggiata e per questo non vi batte il sole: il lago si trasforma – quando il meteo lo permette – in una meravigliosa pista da pattinaggio su ghiaccio e per giocare a hockey.

Se fino a poco tempo fa non era possibile fare il giro del completo del lago, grazie a questo progetto i visitatori avranno a breve anche questa opportunità, potendo godere di questo incantevole posto della provincia di Varese come non hanno mai fatto fino ad ora.

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Su questo lago amato da Klimt il cielo dà spettacolo

Nel cuore delle Alpi austriache, c’è un luogo intriso di magia e ispirazione, dove la bellezza della natura si fonde armoniosamente con il genio creativo dell’uomo. Si tratta del Lago Attersee, un gioiello incastonato nel suggestivo paesaggio del Salzkammergut, che ha catturato l’attenzione e il cuore di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Gustav Klimt.

Questo incantevole specchio d’acqua non era solo un luogo di svago estivo, ma un’autentica oasi di pace e riflessione dove la sua arte poteva fiorire in tutta la sua bellezza. Qui, circondato dalle maestose montagne che si specchiano nelle onde placide, il grande maestro trascorse anni indimenticabili in compagnia di Emilie Flöge, la sua musa ispiratrice.

Per rendere omaggio all’artista e al suo legame indissolubile con questo luogo magico, nel 2003 è nato un percorso tematico attraverso il quale è possibile esplorare i luoghi che hanno ispirato le sue opere più celebri.

Il Lago Attersee e Klimt: una connessione artistica e spirituale

C’è un’armonia segreta tra l’uomo e la natura, una sinfonia silenziosa che solo pochi eletti possono udire. E Gustav Klimt, con la sua sensibilità artistica, era uno di quei rari individui capaci di coglierne le note più sottili. In quei momenti di quiete e contemplazione, egli trovava la sua fonte d’ispirazione più pura. Con il suo taccuino da disegno sempre a portata di mano, catturava l’anima del paesaggio, con ogni pennellata dipingeva l’essenza stessa di questo luogo incantato.

Tra i capolavori più celebri che ritraggono il lago Attersee e i suoi tesori nascosti, spiccano opere come il “Castello di Kammer sul lago Attersee“, simbolo di suggestione e incanto immortalato più volte sulle sue tele. Il “Viale del castello di Kammer” e il “Parco del castello di Kammer” trasmettono un senso di pace e serenità, mentre “Litzlberg am Attersee“, “Case a Unterach” rivelano la magia e l’autenticità dei villaggi che punteggiano le rive del lago. Ma è forse in “Casa del guardiaboschi a Weissenbach am Attersee” che Klimt ha lasciato il segno più profondo. In questo luogo, infatti, ha trascorso i suoi ultimi giorni estivi, avvolto nel calore del sole e nell’abbraccio amorevole della natura.

Inoltre, situato a pochi passi dal suggestivo viale del Castello Kammer, si trova il Centro Gustav Klimt a Kammer-Schörfling che ha aperto le sue porte al pubblico nel 2012, dove è possibile respirare l’essenza stessa della sua creatività. Poco distante, invece, nel 2019, è stato inaugurato il Giardino Klimt, un paradiso di tranquillità e bellezza. E in questo magico connubio tra passato e presente, il lago Attersee continua a ispirare e incantare, proprio come ha fatto con il grande maestro più di un secolo fa.

Guardare le stelle sul Lago Attersee

C’è un’atmosfera magica che avvolge l’area tra i laghi dell’Alta Austria, che si manifesta soprattutto quando il sole lascia il posto alla notte. Qui, lontano dalle luci artificiali delle città, il cielo si apre in tutta la sua magnificenza, rivelando uno spettacolo unico e imperdibile.

Tanto che, nel 2021, il Parco Naturale Attersee-Traunsee è stato ufficialmente designato come il primo Dark Sky Park, un tributo alla bellezza del firmamento che sovrasta questi laghi, invitando a rallentare, sollevare lo sguardo e lasciarsi incantare dal meraviglioso universo.

Quando il sole tramonta dietro le cime delle montagne e le luci delle città svaniscono nel buio, lasciano spazio a una cascata di stelle che punteggiano il cielo come diamanti. Una delle caratteristiche più straordinarie di questo progetto è la possibilità di ammirare la Via Lattea a occhio nudo. Qui, i criteri per l’illuminazione sono stati rivisti e adattati per assicurare che la luce emessa sia controllata e schermata in modo da minimizzare l’inquinamento luminoso e salvaguardare l’integrità dell’oscurità naturale della notte.

Lago Attersee

Fonte: iStock

Lago Attersee, Austria
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Dormire su una zattera in un lago: succede in Olanda

Sognate una vacanza veramente differente da tutte quelle che avete già vissuto? Se siete amanti della natura e dell’avventura, in coppia o in solitaria, e volete mettere alla prova le vostre capacità di problem solving, o semplicemente volete scollegarvi dalla vita quotidiana e dalla modernità per rigenerare spirito, mente e corpo, esiste un’esperienza che fa al caso vostro.

Ci troviamo nei Paesi Bassi e più precisamente nella regione settentrionale, a Waaland, tra canali, laghetti e tanta natura. Qui esiste un Airbnb nel quale si dorme in una tenda, ma non stiamo parlando di un soggiorno in stile glamping e nemmeno di un classico campeggio. Sì, perché la tenda in cui dormire non si trova sulla terraferma, bensì sull’acqua. Non aspettatevi nessun lusso e comodità: solo pochi accessori per i servizi primari e l’originalità di una zattera nel lago che vi permette di spostarvi alla scoperta del paesaggio circostante.

Dormire su una zattera in mezzo al lago

Una pedana motorizzata di 18 metri quadrati realizzata con legno sostenibile, una tenda gonfiabile, una sdraio e alcuni accessori basici per un soggiorno all’insegna dell’avventura. Questa camera-zattera parte dalla semplicità, con pochi elementi essenziali per vivere un’esperienza unica e memorabile completamente immersi nella natura.

Voi dovrete portarvi l’attrezzatura da campeggio, quindi sacco a pelo, materassino, cibo e bevande varie, mentre al resto ci ha pensato Kees Meester, il proprietario della zattera: a bordo troverete un piccolo wc chimico portatile, una borsa frigo, un fornelletto a gas con tanto di pentolini per cucinare e alcuni coperti per mangiare. Completano il kit 3 casse in legno grezzo nelle quali sono contenuti questi accessori e che, all’occorrenza, diventano un tavolino e due sedute.

Il ritorno alle origini e alla vita semplice e senza agi, fa di questo soggiorno un’esperienza da provare. I viaggiatori più temerari la adorano, ma piace molto anche a coloro che hanno semplicemente bisogno di disconnettersi dalla frenesia della vita quotidiana per ritrovare un contatto genuino con la natura e con se stessi. Dimenticatevi quindi di smartphone e social, anche perché sulla zattera non c’è elettricità e non potrete ricaricarli se non porterete con voi una power bank.

Una volta saliti a bordo, sarete voi i capitani della zattera e potrete spostarvi nei diversi punti del laghetto e lungo i vari canali di quest’area alla ricerca del panorama perfetto. Ricordatevi però di gettare l’ancora prima di andare a dormire, altrimenti potreste navigare in notturna ritrovandovi da tutt’altra parte la mattina seguente.

Durante il soggiorno potrete leggere quel libro che non siete ancora riusciti a finire per mancanza di tempo libero, fare un tuffo nelle acque del laghetto di Waarland e nei canali collegati (in estate), attraccare la zattera e addentrarvi nella natura per una sana camminata. E quando cala la notte, cullati dal leggero dondolio dell’acqua, potrete stendere i vostri sacchi a pelo sulla zattera, sdraiarvi e ammirare quel magico e infinito cielo stellato che Madre Natura ci ha donato.

La zattera può essere affittata per 75 euro a notte tramite il sito di Airbnb, per un minimo di due notti.

Airbnb tenda su zattera nel lago

Fonte: Jam Press/Airbnb / IPA

La zattera Airbnb e i suoi accessori

Cosa vedere nelle vicinanze

Ci troviamo a Waarland, un villaggio che fa parte del comune di Schagen, nell’Olanda Settentrionale, a un minuto da Oudkarspel e a circa 6 km a nord di Heerhugowaard. Qui tra canali, dighe, canneti e natura, sorgono piccoli centri abitati che conservano ancora gli edifici storici, le chiese antiche e i celebri mulini a vento. Uno di questi, che merita una sosta, è il “Slootgard Molen“, un mulino costruito intorno al 1532 e rimasto in servizio per più di 400 anni, fino al 1949. Ora è possibile ammirarne tutta la bellezza grazie alla fine ristrutturazione eseguita nel 2017.

Se volete variare il vostro soggiorno sull’acqua, potete attraccare a riva la zattera e addentrarvi a piedi, in bicicletta o in auto, verso la zona nord del villaggio per raggiungere il curioso “Vlindorado”, il Giardino delle farfalle dove potrete lasciarvi meravigliare dagli splendidi colori di queste piccole creature e dalla calma della natura circostante. In questo giardino sono presenti anche una suggestiva voliera per gli uccelli e un minigolf, per un po’ di sano divertimento dedicato a grandi e piccini.

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Lago di Piano, immerso in una riserva naturale

La Lombardia è una terra ricca di laghi, che offrono un panorama davvero affascinante: tutti conoscono il lago di Como e quello di Garda, due popolari mete turistiche in grado di richiamare visitatori da ogni parte del mondo. Molto meno noto è il piccolo lago di Piano, che è tuttavia una vera perla. Situato a poca distanza dal confine con la Svizzera, è incastonato in un paesaggio naturale meraviglioso. Scopriamolo insieme.

La bellezza del lago di Piano

Avete mai sentito parlare della Val Menaggio? È quella rigogliosa vallata lombarda che unisce il lago di Como (e più precisamente il borgo di Menaggio) a quello di Lugano, al confine con la Svizzera. Si tratta di un luogo idilliaco, dove poter vivere un’esperienza a contatto con la natura. È proprio qui che si trova il piccolo lago di Piano, conosciuto anche con il nome di lago di Romazza: di origine glaciale, è alimentato dalle acque del torrente Civagno, che nasce sulla cima del monte di Tremezzo, e ha come emissario il canale artificiale Lagadone, risalente al ‘700.

Il lago è situato a poca distanza dal borgo di Porlezza (prov. di Como), ed è inserito in un’oasi naturalistica che da esso prende il nome. La Riserva Naturale Lago di Piano è un sito di importanza comunitaria, rilevante soprattutto per la sua ricca fauna: le acque lacustri sono abitate da notevoli colonie di ninfea bianca, mentre le sponde vantano rigogliosi salici grigi e piante a canna. Per quanto riguarda la fauna, il bacino è frequentato da 17 specie di pesci, 6 di rettili, 26 di mammiferi e ben 141 di uccelli. Non a caso è uno dei posti migliori per chi ama fare birdwatching.

Lago di Piano: cosa fare e cosa vedere

Il lago di Piano è un’ottima meta per concedersi una giornata di relax in mezzo al verde: durante la bella stagione, i numerosi campeggi che sorgono sulle sue sponde si affollano di turisti alla ricerca di un po’ di fresco per sopportare meglio l’afa estiva. È anche il luogo ideale per un pic nic primaverile o autunnale, approfittando della natura che cambia per riposarsi un po’ ammirando panorami da sogno.

E in inverno? Essendo non troppo profondo e sorgendo ai piedi del Monte Galbiga, che fa molta ombra, il lago tende a ghiacciare nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Ecco dunque che la sua superficie si trasforma in una pista di pattinaggio, molto amata da grandi e piccini.

Questo piccolo angolo di paradiso è poi il punto di partenza ideale per chi ama fare trekking: nei dintorni ci sono numerosi sentieri da percorrere a piedi, immergendosi in un bellissimo paesaggio naturale. Infine, si può sfruttare l’occasione per visitare qualche borgo nelle vicinanze. Uno dei più suggestivi è Castel San Pietro, un piccolo centro abitato che conserva intatto il suo aspetto medievale, a partire dalle mura che lo circondano. Molto affascinante è poi il paese di Porlezza, con i suoi monumenti storici da visitare – come la Chiesa di San Vittore – e le bellezze naturali, prime tra tutte le vicine cascate.

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Tanganica, il lago più lungo del mondo che bagna 4 Paesi

Una meraviglia naturale unica nel suo genere. Basti pensare che è il lago d’acqua dolce più lungo del mondo e uno dei più antichi, tra i soli venti del pianeta che hanno più di un milione di anni.. E ancora: è il secondo lago più profondo del pianeta e il secondo per volume, dopo il Bajkal in Siberia. Le sue acque lambiscono Tanzania, Burundi, Repubblica Democratica del Congo e Zambia, e sono un richiamo irresistibile per gli amanti degli sport acquatici. Vi portiamo alla scoperta del Tanganica, uno dei grandi laghi dell’Africa orientale.

Tanganica, il lago più lungo del mondo

Il lago Tanganica è situato all’interno della Great Rift Valley, che va dal Libano al Mozambico, ed è delimitato dalle pareti montuose della valle. Ha una forma stretta e allungata e raggiunge una profondità di ben 642 metri sotto il livello del mare. Ciò lo rende il secondo lago africano per estensione, dopo il Vittoria, e il più profondo in assoluto di tutto il continente. Dei quattro Paesi bagnati dalle sue acque, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo si dividono quasi equamente l’80% della territorialità.

Si stima che il lago abbia all’incirca 10 milioni di anni. Data la sua età e la sua posizione, gli scienziati stanno conducendo ricerche sulla geologia sedimentaria del Tanganica per saperne di più sulla storia climatica e ambientale dell’Africa. Le rive del Tanganica sono state abitate fin dall’antichità. Il lago prende il nome dalla tribù dei Babembe, nella cui lingua era chiamato “acqua ricca di pesci” o “Yetanga yanya”, con il tempo trasformatosi in ‘Tanganica’.

Questo immenso specchio d’acqua divenne noto agli europei solo nel 1858, quando gli esploratori inglesi Richard Burton e John Speke vi si imbatterono durante una spedizione finalizzata alla ricerca della sorgente del Nilo, per scoprire che il fiume Ruzizi a nord sfociava nel lago e non ne usciva. Fino al 1961, il lago Tanganica divideva i territori belgi (Congo Belga e Ruanda-Urundi) da quelli britannici (Tanganika e Rhodesia Settentrionale).

Uno dei laghi biologicamente più ricchi del pianeta

Il Tanganica è considerato uno dei laghi più ricchi del pianeta dal punto di vista biologico. Secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), “nessun luogo sulla terra ospita una tale varietà di vita”. Delle oltre 2000 specie presenti, più della metà non si trovano in nessun altro posto. Il 98% dei ciclidi, che costituiscono i due terzi di tutti i pesci nel lago, sono endemici.

I coccodrilli popolano la maggior parte della costa, tranne che nei dintorni di Mpulungu, nello Zambia, probabilmente a causa del rumore delle barche a motore, il che consente di nuotare nell’acqua calda, limpida e priva di sale, che passa dalla quiete alle onde alte ideali per il bodysurf.

Le spiagge di Bujumbura, nel Burundi, sono invece tra le migliori urbane di qualsiasi Paese africano senza sbocco sul mare. Anche qui il nuoto è considerato sicuro e la temperatura dell’acqua è piacevole per una nuotata. Durante tutto l’anno, il lago Tanganika rimane una vera attrazione per tutti gli amanti di sci nautico, vela, pesca sportiva ed escursioni.

Intorno al lago si trovano quattro aree protette, tra cui il Gombe Stream National Park, dove la primatologa Jane Goodall ha trascorso molti anni a studiare il comportamento degli scimpanzé in via di estinzione. Ci sono, poi, la Riserva naturale di Rusizi in Burundi, il Parco nazionale dei Monti Mahale in Tanzania e il Parco nazionale di Nsumbu in Zambia.

Numerose le località rivierasche da esplorare, in particolare sulla costa meridionale e nord-orientale. Tra queste, Kigoma, città della Tanzania occidentale, punto di arrivo per chi attraversa il Paese con la Central Line. Immersa in un affascinante ambiente tropicale, con la cornice delle montagne del Congo in lontananza, è un luogo comodo da cui partire con la motonave per visitare il Gombe National Park, uno dei gioielli meglio custoditi del Paese.

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Anche l’Argentina ha il suo mostro che si nasconde nel lago

Misteri, avvistamenti strani, leggende che si tramandano di bocca in bocca: ci sono luoghi del mondo ammantati da un fascino sinistro, perché celano segreti, perché si raccontano storie, perché trasmettono sin dal principio la sensazione di essere in un posto in cui la fantasia e la leggenda si incontrano.

Tra i più celebri c’è Loch Ness, in Scozia, nel cui lago si racconta viva un mostro. Ma non è l’unico, infatti anche l’Argentina ha il suo che si nasconde tra le acque. Lì sarebbe stato avvistato un animale imponente, chi lo ha notato lo avrebbe descritto come simile a un plesiosauro. La leggenda ha un’origine antica e, come tutte le migliori storie, è affascinante e lascia moltissime domande aperte, che spingono a voler verificare con i propri occhi. Per farlo bisogna andare in Argentina e visitare il lago Nahuel Huapi.

Il mostro del lago Nahuel Huapi: dove si trova Nahuelito

Le testimonianze raccontano di un animale le cui dimensioni potrebbero aggirarsi tra i 10 e i 15 metri, con un lungo collo, una testa piccola e alcune gobbe. A immaginarlo ricorda molto Nessie, il celebre mostro che si racconti viva nelle acque di Loch Ness. Proprio come Nahuelito, che si racconta si aggiri nel lago Nahuel Huapi.

Questo è un luogo dal grande fascino, non solo per le leggende ma perché immerso in una natura che toglie il fiato. Si trova in Argentina nella regione della Patagonia, diviso tra due province: quella di Neuquén e quella di Rio Negro.

Una destinazione davvero amata, perché immersa in un contesto bellissimo: il lago si estende su una superficie molto vasta di 550 chilometri quadrati e si suddivide in sette rami, si trova – inoltre – a circa 700 metri sopra il livello del mare.

Un posto che regala agli occhi un’immersione nella bellezza e nelle tante sfumature che offre la natura, ma anche un posto che accoglie i turisti con i suoi tanti servizi. Tra le location che vale la pena visitare vi è la città di San Carlos de Bariloche, alle pendici delle Ande e affacciata sulle sponde del lago, è una meta imperdibile con le sue offerte per tutti: da quelle per gli amanti dello sci, a chi apprezza tour e gite immersi in uno scenario meraviglioso.

E con la sua leggenda, come quella di Nahuelito, il mostro del lago Nahuel Huapi.

Tutto sulla leggenda di Nahuelito

Si pensa che la leggenda di Nahuelito abbia radici antichissime e che sia stata tramandata nelle storie degli abitanti nel posto che raccontavano del mostro senza gambe e braccia, che sembra abiti nelle acque di questo lago bellissimo. La prima volta che l’avvistamento del mostro è stato reso noto era il 1922 e la risonanza mediatica fu tale da spingere a dare il via a una prima spedizione per trovarlo.

Diverse le testimonianze, ma non mancano neppure delle foto datate 1988 che si presume ritraggano il mostro. E altre, più recenti, del 2006. E, come la leggenda della sua esistenza, non mancano le teorie che cercano di spiegarla. Ma che non hanno ricevuto riscontro, si pensa che si tratti di un animale preistorico, che sia il risultato di una mutazione o che sia un sottomarino.

Resta il fascino di una storia, di un mistero, di un animale che potrebbe nascondersi nello specchio acquatico del lago Nahuel Huapi. E le leggende, con il loro fascino e le loro domande irrisolte, spesso, sono più appassionanti della verità.

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Qui c’è un lago dalle acque trasparenti come non si sono mai viste

Ci sono dei posti nel mondo che sono ancora così intatti e immacolati da sembrare finti. Piccole gemme nascoste – anche se con i social network pure gli angoli più remoti diventano famosi e presi d’assalto dai turisti – che non deludono, perché una volta visitati ci si rende cono che sono esattamente come appaiono in foto. Non succede spesso, perché i filtri ormai sono in tutte le immagini che vediamo nel web, ma c’è qualcosa che ancora si salva, come questo incredibile lago con delle acque trasparentissime.

Il magnifico Lago Paisu Pok

Il Lago Paisu Pok, chiamato anche Paisupok, è un tesoro nascosto dell‘Indonesia e più precisamente dell’isola di Peleng, parte dell’arcipelago di Banggai. Arrivarci non è semplice perché bisogna prendere aerei, traghetti e affittare uno scooter, ma come è giusto che sia i luoghi più belli sono anche i più difficili da raggiungere.

La cosa più curiosa è che questo specchio d’acqua sembra apparire dal nulla, come un miracolo della natura che qui, a differenza di molti altri posti, regna sovrana. Ritrovarsi al cospetto di questa distesa d’acqua ha dell’incredibile, perché la trasparenza delle sue acque riflette qualsiasi cosa lo circondi in maniera poetica.

E poi c’è il sole, che con il passare delle ore va costantemente a migliorare la sua chiarezza, da poter ammirare con calma noleggiando una piccola barca, una canoa o uno stand up paddle. Per il momento è persino possibile nuotavi e fare snorkeling, in acque fresche che senza ombra di dubbio rigenerano dal caldo umido indonesiano.

Remata dopo remata, potrete osservare con estrema tranquillità i fondali, pieni di tronchi caduti e rocce che creano un ambiente che pare fatato.

A render il tutto ancor più speciale è anche l’affascinante giungla da cui è abbracciato, ancora pura e praticamente priva di barriere architettoniche.

L’importanza di questo lago

Il Paisu Pok non è solo un’oasi di tranquillità immerso nella natura più autentica, è anche un prezioso ecosistema, un habitat per diverse specie di flora e fauna.

Un posto del tutto disinteressato alla modernità, un angolo di mondo dove la natura riesce ad esprimersi in tutta la sua perfezione. La speranza, quindi, è che la fama che gli arriva con i social network non lo danneggi, perché deve essere rispettato e protetto fino a quando esisterà il pianeta Terra.

Le meraviglie dell’isola di Peleng

Se si ha l’opportunità di visitare il Lago di Paisu Pok, vuol dire che si ha a disposizione del tempo anche per scoprire le straordinarie meraviglie dell’isola di Peleng.

Si tratta di un fazzoletto di terra che galleggia nel bellissimo Mar delle Molucche e che vanta uno sviluppo costiero di 407,9 km, tanto da essere l’isola più estesa del gruppo delle Banggai.

I paesaggi sono sublimi, perché le sue coste formano tre grandi baie: Bangkalan, Peleng e Masamat. In più, si tratta di un angolo remoto del nostro mondo che è abbracciato da numerose barriere coralline e dove il mare accarezza un territorio prevalentemente montuoso in cui svetta il Monte Tombila, con i suoi 1.059 metri di altezza.

Un posto che quasi pare irreale, e dove vale assolutamente la pena visitare la cascata Batu Alambung, che sgorga da fiabeschi paesaggi montani. Bellissime sono anche le Sunsundeng Cave e il Lemelu Lake, un’altra perla trasparente dell’isola.

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Un ponte verde collegherà due laghi italiani

Un nuovo percorso, in fase di realizzazione, collegherà due laghi del Nord Italia: il Lago di Como e il Lago di Ceresio, il versante italiano del Lago di Lugano. Il “Ponte verde tra i due laghi” sarà un nuovo itinerario percorribile facilmente in bicicletta e che collegherà i Comuni di Argegno, sul Lago di Como, e quello di Claino con Osteno sul Ceresio.

Questo nuovo e meraviglioso percorso, immerso nella natura, porterà alla scoperta della storia di una valle ancora poco nota ai turisti, ma in forte crescita: la Valle d’Intelvi, con tappe nei musei, nelle chiese e nei numerosi reperti storici che s’incontrano lungo la strada.

Il “Ponte verde tra i due laghi”

L’ambizioso progetto turistico è stato messo a punto dai Comuni del Centro della Valle d’Intelvi e di Alta Valle Intelvi, con il contributo della Regione Lombardia, al fine di promuovere e di fare scoprire la valle a un vasto pubblico di cicloturisti e di e-biker.

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Fonte: 123rf

Il paese di Argegno sul Lago di Como

Un invito, insomma, a scoprire alcuni paesaggi mozzafiato e le tradizioni secolari offerti dalla Valle d’Intelvi e dal Lago Ceresio, rendendo possibile, agli appassionati della bicicletta, l’esplorazione del territorio in modo unico e coinvolgente. Lungo tutto il percorso saranno disponibili punti di ricarica per le e-bike.

Un itinerario tra storia e laghi lombardi

Tanti sono i punti di interesse che si potranno incontrare lungo il nuovo “Ponte verde tra i due laghi”. A partire dal borgo di Erbonne, un microscopico borgo alpino a cavallo tra Italia e Svizzera che è una perla rara e dove il tempo sembra essersi fermato.

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Fonte: 123rf

Il piccolo borgo di Erbonne in Val d’Intelvi

Questo piccolissimo villaggio isolato, a quasi mille metri di quota, sul versante italiano del Monte Generoso, raggiungibile da una strada tortuosa che, d’inverno, con la neve spesso viene chiusa (quando è innevato sembra un vero presepe), conta solamente una decina di abitanti, un po’ italiani e un po’ svizzeri. Il suo isolamento lo caratterizza da sempre.

La sua storia è antichissima. Il villaggio di Erbonne, infatti, ha origine preromana e risale a ben 3mila anni fa, precedendo di 300 anni persino la fondazione di Roma.

Un altro borgo attraversato dall’itinerario è Sighignola, soprannominata “il balcone d’Italia”, da cui poter ammirare tutto l’arco alpino con il Monte Rosa e il Cervino e i laghi, di Ceresio e di Lugano e, nelle giornate limpide, persino il Lago Maggiore. Sorge sul confine italo-svizzero, tra il Comune italiano di Alta Valle Intelvi e quelli svizzeri di Arogno e Lugano.

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Fonte: 123rf

Il paese di Ceresio, affacciato sull’omonimo lago (anche chiamato Lago di Lugano)

Una delle attrazioni da non perdere lungo il tragitto è il Santuario San Pancrazio del 1186, che si trova in località Ramponio, lungo un percorso che, un tempo, collegava Scaria, Verna e Osteno, dove nell’antichità viveva la comunità medievale Vestobbia.

Dell’edificio originale oggi restano solo il campanile e l’abside romanica trasformata in una cappella intorno al XVI-XVI secolo.