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Apre una funivia con vista mozzafiato sul Lago di Como

Siete mai saliti a bordo della funivia più ripida d’Italia? Si trova in provincia di Como e offre una vista mozzafiato sul lago e sulle montagne che lo circondano. La funivia Argegno-Pigra è una vera e propria attrazione turistica, ma non solo: si rivela davvero molto utile per chi abita nelle vicinanze e per chi lavora o studia lontano da casa. Purtroppo, da un anno e mezzo è fuori servizio e si attende da tempo la sua riapertura. Che, a quanto pare, finalmente è vicinissima.

Riapre la funivia Argegno-Pigra

L’impianto che collega il borgo di Argegno a quello montano di Pigra, in provincia di Como, è ormai chiuso dall’ottobre 2022. Si parlava di una sua possibile riapertura durante la scorsa estate, ma il momento tanto atteso – sia dai turisti che dai residenti – ha continuato a slittare nel tempo. Finalmente, dovremmo esserci: la data prevista per la ripartenza della funivia è il 15 giugno 2024, sebbene Atm Milano – l’azienda che si occuperà della sua gestione – sta ancora effettuando gli ultimi controlli. Un anno fa, infatti, il Comune aveva avviato l’iter per raccogliere le adesioni riguardanti la riapertura della funivia, considerata un servizio importantissimo per le comunità locali.

La richiesta del Comune ha trovato grande interesse, così Atm si è fatta avanti e ha lavorato duramente per rimettere in sesto l’impianto. Il primo obiettivo è quello di far ripartire la struttura per sole tre volte alla settimana, ma ci si aspetta di poter tornare a lavorare a pieno regime il prima possibile, forse già entro la fine dell’estate. “Riteniamo la riapertura della funivia di Pigra di primaria importanza in quanto, oltre a rappresentare un importante attrattore turistico per la zona, crea opportunità, connessioni e crescita economica. La funivia è, infatti, il ponte che collega il passato al futuro” – ha affermato Giovanni Stefano Galli, presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Como, Lecco e Varese.

La storia della funivia più ripida d’Italia

La funivia Argegno-Pigra è la più ripida d’Italia (ad esclusione del piccolo impianto che permette di raggiungere il Santuario del Sacro Monte di Varallo). Permette infatti di superare un dislivello di oltre 650 metri in appena 4 minuti, offrendo ai passeggeri un panorama mozzafiato: quello del Lago di Como e delle montagne che lo circondano, le Prealpi Comasche. L’impianto prevede l’utilizzo di due cabine da 12 posti, le quali affrontano un percorso dalle pendenze incredibili – si passa dal 71% al 95%. La sua importanza, come abbiamo visto, non è solo turistica.

La funivia consente infatti agli abitanti di Pigra e dintorni di raggiungere in un attimo il borgo di Argegno, da dove si può facilmente prendere il traghetto per Como o per Bellagio. Se un primo progetto venne abbozzato già nel 1913, purtroppo si dovette attendere solamente il 1971 per poter inaugurare l’impianto, che permise di congiungere i paesi irraggiungibili della Val d’Intelvi alla riva del Lago di Como. Il suo funzionamento, tuttavia, trovò un primo ostacolo nel 2010: a causa della mancanza di fondi per effettuare i necessari lavori di manutenzione, la funivia venne chiusa.

Grazie all’interesse dei cittadini, l’impianto riaprì appena un anno dopo. Ma nell’ottobre 2022 qualcosa si è bloccato nuovamente. Stavolta ci è voluto un po’ di più prima di riuscire a trovare la giusta soluzione, tuttavia pare proprio che si sia vicini ad una svolta. Il 15 giugno la funivia dovrebbe ripartire, offrendo ai turisti una possibilità unica per godersi il panorama del Lago di Como.

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Nuova ipotesi sul panorama della Gioconda: potrebbe essere il Lago di Como

Ha suscitato un dibattito senza fine, negli anni, il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda di Leonardo da Vinci. Per alcuni storici dell’arte si trattava di un panorama immaginario e idealizzato, mentre altri hanno ipotizzato legami con specifiche località italiane, quali Bobbio e il ponte Romito di Laterina. Oggi, però, potremmo essere finalmente davanti a una risposta definitiva. La geologa e studiosa del Rinascimento italiano, Ann Pizzorusso, ritiene infatti di essere venuta a capo del mistero di uno dei dipinti più enigmatici e famosi del mondo: si tratterebbe di un ramo del Lago di Como.

Lago di Como e Lecco sullo sfondo della Gioconda

Unendo le sue due competenze, di geologa e studiosa dell’arte rinascimentale, Ann Pizzorusso, che vive tra l’Italia e New York, suggerisce che Leonardo da Vinci avrebbe dipinto sullo sfondo della Monna Lisa diverse caratteristiche riconducibili al Lago di Como, in particolare al ramo lecchese.

Pizzorusso ha accostato il ponte disegnato da Leonardo, la catena montuosa e il lago della Gioconda al ponte Azzone Visconti, uno dei monumenti simbolo di Lecco, costruito tra il 1336 e il 1339 sul fiume Adda con l’obiettivo di migliorare i collegamenti tra la città e il ducato di Milano, alle Alpi sud-occidentali che dominano la zona e al Lago di Garlate, che Leonardo avrebbe visitato 500 anni fa.

Stando a quanto dichiarato dalla studiosa italoamericana intervistata dal quotidiano inglese The Guardian, le somiglianze tra quelle zone e il paesaggio del dipinto sono “innegabili”. Per Pizzorusso solo un esperto in geologia può realizzare che si tratta effettivamente del territorio lecchese. La studiosa ha infatti evidenziato che le rocce di Lecco sono calcaree e che Leonardo da Vinci ha raffigurato le sue proprio in un colore bianco-grigio.

Le precedenti tesi sul panorama della Monna Lisa

In molti si sono nel tempo interrogati non solo su quale fosse la vera identità della Monna Lisa ritratta da Leonardo o sul significato della sua espressione enigmatica, ma anche sul paesaggio raffigurato nel dipinto. Nel 2015 la ricercatrice Carla Glori aveva avanzato le sue tesi per le quali il paese raffigurato sullo sfondo de La Gioconda fosse Bobbio, ipotesi che sarebbero state confermate di recente tramite la scoperta di un gruppo di scienziati che hanno acclarato la presenza di Leoanrdo da Vinci in località Pierfrancesco di Gropparello, vicino a Bobbio, agli inizi del 1500, quando è stato realizzato l’importante dipinto. L’area era inoltre già comprovata come d’interesse geologico per il famoso scienziato.

Nel 2023 un’altra ipotesi si è fatta strada. Stando a quanto rivelato da una ricerca coordinata dallo storico Silvano Vinceti, già autore in passato di altre importanti scoperte sull’opera, quello dipinto alle spalle della Gioconda sarebbe in realtà il ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo. Proprio in quel periodo, secondo Vinceti, Leonardo si trovava in Val d’Arno, prima al servizio di Cesare Borgia, detto il Valentino, e poi del gonfaloniere della Repubblica di Firenze Pier Soderini.

Ora, però, la tesi di Ann Pizzorusso potrebbe ribaltare quelle precedenti. Concentrarsi sul ponte, per la studiosa, non era sufficiente. “Il ponte ad arco era diffuso in tutta Italia e in Europa e molti erano simili – spiega – È impossibile identificare un luogo esatto solo da un ponte. Tutti parlano del ponte e nessuno parla della geologia”. La studiosa era già nota per aver svolto ricerche sull’autenticità di un altro quadro di da Vinci, “La Vergine delle Rocce”, oltre che per aver scritto numerosi libri in cui legge la storia dell’arte attraversa il filtro delle conoscenze geologiche, come ne “La gemmologia della Divina Commedia”.

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Tra tesori storici e naturalistici: viaggia in Ticino come Michelle Hunziker (e sfrutta la promo)

La bellezza della natura, che si estende tutta intorno a noi, regalando una scenografia di rara bellezza. E poi la quiete, la possibilità di rilassarsi e di godere dei vasti servizi in un luogo magico che racchiude tesori storici e naturalistici. Siamo in Svizzera nel Canton Ticino e, più precisamente ad Ascona sulla sponda settentrionale svizzera del Lago Maggiore.

E da lì, poi, si possono raggiungere le Isole di Brissago, scrigno di natura e location meravigliose. In questi luoghi non solo ci si immerge in uno scenario da cartolina, ma si può godere di servizi e strutture di classe come l’Hotel Eden Roc di Ascona.

Lo sa bene Michelle Hunziker che, band ambassador di Svizzera Turismo, ha visitato queste zone; le stesse di cui lei è originaria. La regione del Lago Maggiore è il posto perfetto da raggiungere in primavera quando l’esplosione della natura regala scenari indimenticabili.

La buona notizia è che con il treno si ha un duplice vantaggio: si è più sostenibili in termini ambientali e si risparmia a livello economico. Infatti, grazie alla Promo 2×1 Spring EC, si viaggia in due (in prima o seconda classe sui treni Eurocity) e si raggiunge la Svizzera pagando un solo biglietto.

L’offerta è valida per un periodo limitato e consente di partire da Milano (in Italia) alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli della Svizzera, Canton Ticino compreso. E proprio qui, per coloro che pernottano in uno dei 500 alloggi che hanno aderito, vi è la possibilità di usufruire del Ticino Ticket, che permette di viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici in ogni angolo del Cantone e beneficiare di numerosi sconti presso numerose attrazioni turistiche. Laghi, fiumi e montagne – tutto a portata di mano con Ticino Ticket!

Ascona, la primavera ti chiama in un vero paradiso

Raggiungere Ascona significa riempire gli occhi di meraviglia, grazie alla scenografia che offre la natura, ma anche alla bellezza della cittadina. Affacciata sulla sponda settentrionale svizzera del Lago Maggiore, a soli trenta minuti circa da Bellinzona, Ascona regala ai visitatori un’atmosfera indimenticabile ed è qui che la primavera chiama per immergersi in un vero paradiso.

La cittadina di Ascona in Svizzera

Fonte: Switzerland Tourism / Lorenz Richard

La bellezza e l’eleganza di Ascona in Svizzera

Sarà per quel perfetto mix di eleganza, cultura e servizi, sarà che a guardarla sembra di essere in un sogno, ma Ascona è la destinazione perfetta per tutti.

Il lungolago è un gioiello e questa cittadina, che un tempo era un borgo di pescatori, è caratterizzata da pittoresche case vivacemente colorate e da un’atmosfera elegante e mediterranea. Ci sono molte cose da fare e da vedere, ma vale anche la pena rilassarsi e godersi il fascino di un tramonto sul lago. Un luogo apprezzato anche da numerosi artisti, le cui tracce si trovano ancora nei vicoli del borgo ma anche fuori, sulla vicina collina nota come Monte Verità. Basti sapere, infatti, che lì all’inizio del XX secolo si era insediato un gruppo di liberi pensatori, attirando anche personaggi di spicco.

Cultura, ma anche servizi: ad Ascona ci si può dedicare allo shopping e godere delle tante possibilità gastronomiche. Tra boutique, gallerie d’arte, il mercato settimanale, vale la pena fare anche un giro sul lungolago per un aperitivo con vista sulle Isole di Brissago. Non mancano ristoranti di ogni tipo, che propongono piatti locali.

Non potete perdervi il suggestivo frutteto pubblico, una vera perla che ha attratto persino Michelle Hunziker. Ripercorriamo insieme i luoghi che ha scelto di visitare.

Michelle Hunziker: la sua tappa ad Ascona e alle Isole di Brissago

Ci sono tante ottime ragioni per visitare Ascona e le Isole di Brissago, e Michelle Hunziker in qualità di brand ambassador di Svizzera Turismo, ce le ha mostrate in tutta la sua bellezza.

Seguire le sue tracce a immergersi in un luogo che sembra un sogno: luogo di pace, dall’atmosfera raffinata, vivace e accogliente.

Svizzera, la bellezza di Ascona

Fonte: Switzerland Tourism / André Meier

Svizzera, una meta da raggiungere è Ascona

Ascona è diventata la meta ideale per il turismo wellness, grazie agli hotel dotati di spa, sia per le famiglie che per i golfisti, grazie ai servizi e alle attività su misura sia per i più piccoli che per gli appassionati del golf.

La scenografia è eccezionale: un tripudio di colori, di natura e di cultura. Simbolo della cittadina è il campanile della Chiesa di San Pietro e Paolo, ma non si possono tralasciare le pittoresche stradine e il lungolago tutto pedonale. Un posto indimenticabile, scelto da personaggi di spicco come Herman Hesse, che all’inizio del XX secolo si era stabilito sul Monte Verità con altri intellettuali.

Ed è questa cittadina una delle tappe di Michelle Hunziker che, dopo aver sorseggiato un cocktail all’Hotel Eden Roc, è partita alla scoperta di un altro scenario incantato.

Basta salire su uno dei battelli di linea per raggiungere le Isole di Brissago. Sull’Isola Grande ad attendere i visitatori c’è il Parco Botanico. Qui ci si imbatte in piante e fiori rappresentativi di tutti i cinque continenti terrestri, come ad esempio i fiori di loto, le sequoie giganti, i cipressi calvi, i caschi di banane, gli alberi di eucalipto e tantissimi esemplari esotici. Un’altra meta è l’affascinante Villa Emden, dove si possono apprezzare, ad esempio, i marmi di Carrara, la sala degli specchi e il pavimento fiorentino. Vi sono anche un bar e un ristorante.

Design e lusso: l’Hotel Eden Roc

Si affaccia sulle rive del Lago Maggiore ed è una struttura dove a dominare sono il design e il lussuoso fascino mediterraneo. Stiamo parlando dell’Hotel Eden Roc di Ascona, immerso in un parco con spiaggia privata.

Cinque stelle superior, questa struttura non solo si trova in un sito unico, ma offre ai suoi ospiti il meglio. Ed è qui che Michelle Hunziker ha fatto una sosta, immersa in un’oasi di pace e bellezza.

Michelle Hunziker in Svizzera, Canton Ticino
Michelle Hunziker si rilassa immersa in questa location da favola

E, a tal proposito, non possiamo non menzionare i numerosi servizi disponibili, tra cui quattro ristoranti dove è possibile deliziare il palato con piatti eccezionali: non sorprende affatto che abbiano ottenuto rispettivamente 14, 15 e 17 punti da Gault&Millau. E poi il benessere, questo hotel è la scelta giusta se ci si vuole regalare una coccola e una vacanza paradisiaca.

La vista impareggiabile dall'Hotel Eden Roc ad Ascona

Fonte: Hotel Eden Roc, Ascona

La vista sul lago dall’Hotel Eden Roc ad Ascona

L’ambiente sauna si estende per 2’000 metri quadrati e comprende un bagno turco, un sanarium, una sauna finlandese e un esclusivo salone di bellezza. Oltre a ciò, sono pure presenti due piscine: una interna e una esterna riscaldata, un percorso Kneipp con pietre provenienti dal fiume Maggia, una vasca idromassaggio con lettini subacquei massaggianti, delle docce aromaterapiche e una fontana di ghiaccio rinfrescante. Ci sono, inoltre, ulteriori sale dedicate ai trattamenti, un centro fitness e un parrucchiere.

L’Hotel Eden Roc è il posto giusto in cui regalarsi una vacanza indimenticabile.

Vista da sogno dell'Hotel Eden Roc, Ascona

Fonte: Hotel Eden Roc, Ascona

Un dettaglio esterno dell’Hotel Eden Roc di Ascona

Promo 2×1 Spring EC: come funziona

La primavera è il momento giusto per una vacanza in Svizzera, per lasciarsi stupire dalla bellezza della natura, per dedicarsi alla cultura, ma anche per gustare una gastronomia d’eccellenza e poter apprezzare location dall’atmosfera affascinante.

Raggiungere la Svizzera non solo è semplicissimo, ma costa anche meno: più precisamente la metà. Grazie alla Promo 2×1 Spring EC, infatti, si viaggia in treno Eurocity in due, pagando un solo biglietto di 1° o 2° classe.

L’offerta, soggetta a disponibilità limitata, si può acquistare dal 6 al 26 maggio 2024, almeno 3 giorni prima della partenza. I viaggi in treno sono disponibili dal 21 maggio al 7 giugno 2024, con partenza dalla stazione di Milano per raggiungere le principali città svizzere.

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I laghi più belli da raggiungere a bordo di un treno storico

Con l’arrivo della bella stagione aumentano, senza ombra di dubbio, le possibilità di fare viaggi per scoprire angoli del nostro territorio che il mondo intero ci invidia. E proprio durante questa primavera abbiamo più occasioni per salire a bordo di tantissimi e interessanti treni storici che, oltre a condurre al cospetto di pittoreschi borghi in carrozze antiche, portano a passo lento dinnanzi a maestosi laghi: benvenuti a bordo dei treni storici italiani.

Tutti a bordo del Lario Express

A partire dal 12 maggio di quest’anno sarà possibile salire a bordo del bellissimo Lario Express, una locomotiva a vapore dotata di carrozza Centoporte risalenti agli anni ’30 e vagoni Corbellini degli anni ’50. Si tratta di un affascinante treno antico che parte da Milano Centrale, per poi correre sui binari fino ad arrivare all’elegante città di Como.

Ma non è di certo finita qui, perché da Como si attraversa tutta la Brianza solcando una linea secondaria ricca di fascino e facendo brevi fermate in località difficili da dimenticare. Ne è un esempio Merone, romantico borgo in cui l’acqua è l’elemento fondamentale: c’è innanzitutto il Lago di Pusiano, che bagna Moiana e che da queste parti conserva sponde dall’aspetto naturale, e poi i laghetti artificiali di Baggero e il Lambro che, scorrendo incavato tra le colline, attraversa tutto il paese. Si giunge infine alla destinazione di Lecco, che per la sua raffinatezza non ha di certo bisogno di troppe presentazioni.

Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi. Il tutto portando insieme a sé la propria bici.

Laveno Express, per un viaggio d’altri tempi

È partito il 5 maggio e sarà disponibile per molte altre date il Laveno Express, treno storico che inizia la sua sbuffante corsa da Milano Centrale per nella cittadina di Laveno, che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore.

A disposizione ci sono anche tantissime interessanti fermate da non perdere, come quella che si può fare a Busto Arsizio che, nonostante sia oggi un moderno centro industriale e commerciale, offre un centro storico di puro pregio. Passeggiando tra le vie del centro, infatti,  si possono osservare diversi edifici antichi, chiese e palazzi appartenenti al periodo che precedette l’avvento dell’industria. .

Da Laveno, che sorge a cavallo tra il blu del lago e il verde dei monti che lo incorniciano, è possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago e un vero e proprio scrigno di tesori.

Sul Sebino Express per scoprire il Lago d’Iseo

Chi vuole scoprire le meraviglie del Lago d’Iseo dovrà attendere il 19 maggio, giorno in cui inizierà a solcare i binari il Sebino Express, treno dotato di carrozze antiche e che da Milano Centrale arriverà a Paratico Sarnico.

Con partenza dalla stazione centrale del capoluogo lombardo, il convoglio si inoltrerà verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Sarà un viaggio da incorniciare, perché si attraverseranno le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, per raggiungere a bordo di un mezzo sostenibile il magnifico il Lago d’Iseo con le sue acque trasparenti, circondato dai monti e impreziosito da pittoresche borghi ricchi di arte e tradizioni.

Il treno arriverà a Palazzolo sull’Oglio per poi raggiunge Paratico-Sarnico, dove un tempo si svolgeva il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte. Anche qui le cose da fare non mancheranno, perché questo è il luogo ideale per trascorre una giornata all’insegna della natura passeggiando sulle sponde del lago, ma anche per dedicarsi alla storia antica e recente di questi luoghi visitando nell’entroterra i resti del castello e della torre Lantieri.

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A due passi dal Lago di Garda c’è una cascata nascosta

Sapevate che il Lago di Garda nasconde una perla segreta che in pochi conoscono? Si tratta di una spumeggiante cascata ben riparata dagli sguardi indiscreti, che può essere raggiunta solamente via acqua: proprio per la sua inaccessibilità, è rimasta per lungo tempo ignorata dai turisti. Ed è un vero peccato, perché sembra davvero un posto paradisiaco che vale la pena esplorare, a costo di un po’ di fatica. Scopriamo dove si trova e come arrivarci.

La Cascata del Ponale, un angolo segreto

Forse non l’avete mai sentita nominare, eppure la Cascata del Ponale è una delle più belle del Trentino Alto Adige: non ha nulla a che vedere con i panorami alpini e le fresche acque dolomitiche che solitamente ricordano la regione, bensì con il Lago di Garda. Questo piccolo tuffo d’acqua si trova infatti lungo le rive del bacino, in una posizione pressoché nascosta e irraggiungibile via terra. Per questo motivo, i turisti praticamente non la conoscono e sono in pochi ad aver avuto la possibilità di ammirare la sua incredibile bellezza.

Ma scopriamo qualcosa in più: la cascata si trova a poca distanza dal borgo di Riva del Garda, situato lungo la sponda settentrionale del lago. Non è altro che uno scrosciante getto d’acqua che si tuffa tra le rocce, dando vita ad un piccolo laghetto fresco e trasparente. La cascata è incastonata lungo una parete ripida, che la protegge dagli sguardi dei più curiosi. Impossibile arrivarci, se non affrontando un piccolo tratto in acqua: forse è proprio questo a renderla così speciale, dal momento che bisogna meritarsi la vista del suo panorama mozzafiato.

Come raggiungere la cascata

Vediamo allora come raggiungere la Cascata del Ponale. Come abbiamo anticipato, occorre per forza arrivare via lago: si parte da Riva del Garda, dove ci sono diversi punti di noleggio per poter trovare tutta l’attrezzatura che vi servirà per questa avventura. Tenendo la sponda sulla vostra destra, dovrete spostarvi verso il centro del borgo e attraversare il suo porticciolo, facendo attenzione alle barche in movimento. Proseguite poi verso sud, ammirando nel frattempo il panorama maestoso che si apre ai vostri occhi: quello del paesino colorato cinto dalle montagne a picco sul Lago di Garda.

Vi servirà circa un’ora per giungere ad un vecchio hotel ormai abbandonato, chiamato Casa della Trota: qui troverete un piccolo ponticello in pietra. Non vi resta che passarvi sotto ed entrare in una piccola insenatura naturale che si apre tra le rocce. Ecco che vi imbatterete improvvisamente nello spettacolo della Cascata del Ponale, dove potervi fermare a riposare un po’, per recuperare le forze per il viaggio di ritorno. Potete infatti scendere a terra e godervi la meraviglia, facendo un tuffetto nelle acque cristalline che si raccolgono ai piedi del tuffo.

La cascata è raggiungibile con svariati mezzi: potete optare per il kayak, la canoa, il surf e addirittura il sup. Dovrete attrezzarvi bene per compiere l’esplorazione, soprattutto se avete intenzione di farla nei mesi più freddi – noleggiando ad esempio una muta. Inoltre, il momento migliore per mettersi in marcia è il mattino, quando il vento è a vostro favore e vi aiuterà spingendovi delicatamente verso l’insenatura in cui si nasconde la cascata. Nel primo pomeriggio, quando le correnti soffieranno in senso contrario, potrete agevolmente tornare verso casa.

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Pista ciclabile del Lago di Garda: le tappe del percorso attorno al Benaco

La pista ciclabile del Lago di Garda è un percorso suggestivo tra montagne e lago, lungo paesaggi incantevoli punteggiati da borghi medievali, limonaie e distese di oliveti e vigneti. Un viaggio attraverso le tre province che si dividono il Benaco (l’altro nome del Lago di Garda): Brescia, Trento e Verona.

Sebbene alcuni tratti siano da percorrere sulla Strada Gardesana, l’itinerario che compie il giro del Lago di Garda è composto anche da numerose piste ciclabili e ciclopedonali che permettono di godere in sicurezza del viaggio sulle due ruote.

Il giro del Lago di Garda in bicicletta

In totale sono 140 chilometri di un percorso di medio-alta difficoltà, sia per la lunghezza del tragitto, sia per alcuni tratti che presentano dislivelli. Per via della sua difficoltà e la presenza di tratti su strada trafficata, il percorso è largamente sconsigliato ai bambini, agli anziani e ai pattinatori. È invece più adatto a persone con una buona preparazione tecnica e fisica e una maggiore esperienza su bici da strada. Percorrendo la strada i ciclisti dovranno fare varie soste per dissetarsi e riposare, un’ottima scusa per visitare i vari centri abitati che si affacciano sulle sponde del lago e riposarsi sdraiati su una delle tante spiaggette, in estate.

Il giro in bici lungo la pista ciclabile del lago di Garda inizia nella località di Toscolano Maderno (BS), a metà della costa occidentale del bacino lacustre, e punta verso nord fino a Riva del Garda, per poi ridiscendere lungo la costa orientale fino a Lazise e Peschiera. Attraversa poi la costa sud e raggiunge nuovamente il punto di partenza iniziale. Il giro completo del lago può essere suddiviso a metà: sia che si opti per il giro alto del Lago di Garda o per il giro basso, arrivando a Torri del Benaco (in provincia di Verona), è possibile prendere il traghetto che attraversa il lago fino a Toscolano Maderno.

Andiamo alla scoperta del percorso che parte da Toscolano Maderno e compie il giro del Lago di Garda, attraverso le sue molteplici tappe panoramiche.

Vista splendida su Toscolano Maderno, affacciato sul lago di Garda

Fonte: 123RF

Toscolano Maderno

Da Toscolano Maderno a Limone Sul Garda: storia e paesaggi suggestivi

Il giro del Lago di Garda in sella alla bici ha inizio nel paese di Toscolano Maderno (BS), splendida località affacciata sul lago che porta ancora le testimonianze degli antichi mulini che durante il medioevo servivano per la produzione della carta (a tal proposito merita una visita il Museo delle Cartiere di Toscolano).

Si procede in direzione direzione Nord, verso Gargnano. In questo tratto di strada non c’è ancora la pista ciclabile (che collegherà l’intero lago di Garda), ma per molti tratti è possibile uscire dalla Strada Statale ed entrare nei centri abitati affacciati sullo specchio d’acqua, ricchi di punti storici e tratti caratteristici della costa occidentale. Si entra quindi nel piccolo borgo di Bogliaco e successivamente nella località di Villa, prima di addentrarsi nel meraviglioso centro storico del paese di Gargano, tra vicoletti, palazzi storici e scorci romantici sul lago di Garda sulle bellissime limonaie.

Seguendo Via della Remembranza si passa a fianco di Villa Feltrinelli, storico palazzo di lusso (oggi hotel), che ospitò, tra le varie figure culturali di spicco nel periodo della Prima Guerra Mondiale, anche Gabriele D’Annunzio.

Si prosegue questo viaggio suggestivo tra montagne e lago seguendo Via San Giacomo, una stradina panoramica che si ricongiunge successivamente alla Statale con le sue gallerie. Questo è il tratto in cui porre maggiore attenzione alle vetture, soprattutto in estate quando la strada principale è molto più trafficata. Al termine della galleria che giunge al porticciolo di Tignale, con la sua spiaggetta Pra De La Fam, meta di molti amanti del windsurf e del Kitesurf, e la meravigliosa limonaia affacciata sul lago. Si raggiunge poi un’altra galleria caratterizzata da colore bianco e da una striscia laterale rossa. Qui, attraversando un cancelletto laterale, si prende la vecchia gardesana, che evita la strada principale trafficata, alla quale si riallaccia più avanti.

Il percorso prosegue fino alla lunga galleria dalla quale si esce per Campione del Garda, una delle 18 piccole frazioni che compongono il paese di Tremosine. Qui si può fare una sosta sulla graziosa spiaggetta, prima di prendere un altro tratto della vecchia Gardesana, con brevi gallerie scavate nella roccia, che si collega con il primo tornante della spettacolare strada della Forra, una delle più belle del mondo. Si torna con la bicicletta sulla Gardesana per circa 5 chilometri prima di raggiungere Limone Sul Garda.

Da Limone Sul Garda a Riva del Garda: la ciclopedonale più bella d’Europa

Questo è uno dei tratti più spettacolari del giro del Lago di Garda in bicicletta. Una volta attraversate le viuzze di Limone Sul Garda, con le sue meravigliose limonaie e il lungolago da cartolina, si prende il Sentiero del Sole. Dopo una breve salita si raggiunge la ciclopedonale del Garda, parallela alla Gardesana fino a Capo Reamol. Qui inizia il tratto più suggestivo dell’intero percorso: la passerella di Limone, definita “la pista ciclabile più bella d’Europa“. Un percorso di 2 chilometri sospeso sul lago con viste straordinarie sullo strapiombo e sul paesaggio circostante. Attenzione però, perché la passerella è molto frequentata, soprattutto nei festivi e durante l’estate, ed è importante fare attenzione ai numerosi pedoni lungo il tragitto.

La pista ciclopedonale di Limone Sul Garda, a strapiombo sul lago di Garda

Fonte: iStock

La pista ciclopedonale di Limone Sul Garda

Questo percorso termina nuovamente sulla terraferma, al monumento dedicato alle persone che hanno sacrificato la loro vita per la costruzione della “moderna” Gardesana, che venne inaugurata nel 1931. Da questo punto si lascia la provincia di Brescia per entrare nella provincia di Trento. L’ultimo tragitto è interamente sulla Statale, quindi serve fare molta attenzione ai veicoli. Si attraversano infine alcune gallerie per poi raggiungere Riva del Garda, il punto più a nord di questo incantevole itinerario alla scoperta delle meraviglie del lago di Garda.

Da Riva del Garda a Torbole: la pista ciclabile della Valle dell’Adige

Dopo una sosta nella cittadina di Riva del Garda, dove meritano una visita la Rocca di Riva e la Torre Apponale affacciate al porticciolo, si può ripartire alla volta di Torbole. Si attraversa quindi la cittadina seguendo la pista ciclabile della Valle dell’Adige che si sviluppa lungo le rive del lago, fino a raggiungere il porticcolo di San Nicolò. Qui, evitando di prendere la galleria, si prosegue sulla pista ciclabile che la costeggia e passa per la spiaggia della località Linfano, fino a raggiungere il suggestivo ponte che attraversa la foce del fiume Sarca (qui parte la ciclabile che si addentra nella Valle dei Laghi). Si arriva così a Torbole, il luogo perfetto per gli sport acquatici, per rilassarsi in riva al lago e immergersi nella storia e nelle tradizioni locali.

Da Torbole a Brenzone: la ciclopedonale sulle sponde del lago

Dal centro di Torbole si riprende la lunga pedalata alla scoperta del Lago di Garda iniziando a discendere la sponda est del Benaco, percorrendo la Gardesana Orientale con tratti in galleria. Si arriva prima a Navene, una piccola località ai piedi del Monte Baldo con splendide spiaggette in cui potersi rilassare. Ci troviamo ora nella terza provincia che si divide questo splendido lago, quella di Verona.

Dal borghetto di Navene si prende la ciclopedonale asfaltata che si allunga sulle rive del Benaco e ai lati della Statale, fino a raggiungere il bellissimo Castello Scaligero di Malcesine, la fortezza medievale che domina la cittadina. Usciti dal centro abitato di Malcesine, la pista ciclabile continua a costeggiare la spiaggia verso sud, fino a Brenzone sul Garda passando per la baia di Val di Sogno e Cassone.

Il centro abitato di Malcesine, sulla sponda orientale del lago Garda

Fonte: iStock

Malcesine

Da Brenzone a Punta San Vigilio: panorami da sogno

Sono circa 15 i chilometri che dividono Brenzone da Punta San Vigilio, una località che offre alcuni tra i panorami più belli sul Lago di Garda. Da qui si può ammirare l’acqua cristallina del lago circondato da colline verdi adagiate ai piedi del Monte Baldo. Prima di giungere a Punta San Vigilio si percorre la ciclopedonale che segue le coste del lago e che passa per Torri del Benaco. Qui ci si immerge in un borgo medievale con stradine acciottolate, palazzi storici e il Castello affacciato sul lungolago.

Questo è anche il punto nel quale si può prendere il traghetto che attraversa il lago e giunge a Toscolano Maderno, scelto da coloro che intendono percorrere soltanto il giro alto del Lago di Garda.

Da Punta San Vigilio a Lazise: la pista tra i borghi medievali

Il giro del lago prosegue uscendo dal centro abitato di Punta San Vigilio e costeggiando lo specchio d’acqua lungo la pista ciclabile. In un tragitto lungo circa 14 chilometri, si attraversano due borghi di incredibile bellezza: Garda, con i suoi archi, vicoli stretti, ville monumentali e case antiche, e Bardolino, nel cuore della Riviera degli Olivi e luogo dedito anche alla produzione di un ottimi vini.

Si giunge infine a Lazise, splendida cittadina medievale ricca di fascino. Non distante dal centro storico si trovano anche splendide terme naturali, con numerose proprietà benefiche, in cui godersi una pausa rilassante.

Da Lazise a Desenzano, passando per Sirmione

Dal meraviglioso centro di Lazise si sale nuovamente in sella per viaggiare attraverso la costa meridionale del Lago di Garda che attraversa due località: Peschiera e Sirmione. La prima è la cittadina storica che ospita anche il famoso parco giochi Gardaland, mentre la seconda è una delle zone più incredibili del Benaco.

Arrivati a Sirmione si apre davanti agli occhi la meraviglia. Si tratta di una lingua di terra che entra nel lago di immensa bellezza. Qui si possono ammirare le Grotte di Catullo, i resti di una villa romana del I secolo d.C. situata sulla punta più settentrionale della penisola con splendide viste sul lago, il Castello Scaligero con le sue imponenti mura e il suo pittoresco centro ricco di negozietti e ristoranti, le Terme di Sirmione e varie spiagge paradisiache che sembrano appartenere a isole caraibiche.

In questo tragitto si percorre spesso la Strada Gardesana, non essendo totalmente servito da piste ciclabili, fino a raggiungere la cittadina di Desenzano, nota per il suo caratteristico centro storico con il porticciolo, il lungolago e le spiaggette in cui rilassarsi.

La splendida vista dall'alto su Sirmione, sul lago di Garda

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Sirmione

Da Desenzano a Toscolano Maderno

Per l’ultimo tragitto che parte da Desenzano e si ricongiunge con Toscolano Maderno, si attraversano i magnifici paesaggi della Valtenesi, meglio se percorrendo le strade secondarie dove i borghi punteggiano una zona collinare ricca di vigneti e oliveti. Così, si possono ammirare le bellezze naturali e architettoniche di Moniga (con il suo Castello e le splendide spiagge), Manerba (con il suggestivo Parco Archeologico della “Rocca” e la sua splendida spiaggia), Salò (con i suoi numerosi palazzi antichi e il vivo centro storico con il lungolago), Gardone Riviera (che ospita il Vittoriale degli Italiani, la casa di Gabriele D’Annunzio ora trasformata in un bellissimo museo) e, infine Toscolano Maderno, l’originario punto di partenza di questo tour in bicicletta dai variopinti panorami suggestivi.

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Le meraviglie del Cervino, tra grotte, laghi e percorsi di trekking

Lo splendore delle imponenti montagne alpine è in grado di ipnotizzare chiunque, tra vette, grotte di ghiaccio, natura incontaminata, laghetti glaciali e percorsi di trekking con viste spettacolari che esplorano ogni angolo di questo meraviglioso paesaggio.

Ci troviamo in Valle d’Aosta, l’incantevole regione italiana costellata da alcune delle vette più alte e imponenti d’Italia e d’Europa, che non ha bisogno di presentazioni. Sul confine tra questa splendida regione e la Svizzera (Canton Vallese) sorge imponente il Monte Cervino, conosciuto anche con il nome tedesco Matterhorn. La sua forma piramidale distintiva, con le sue quattro facce rocciose ripidamente inclinate, e la sua maestosità lo rendono una delle montagne più simboliche delle Alpi, conosciuta in tutto il mondo e meta di escursioni suggestive.

Andiamo alla scoperta delle meraviglie del Cervino, tra grotte, laghetti, viste panoramiche e tanto altro: un paesaggio da cartolina perfetto per una vacanza immersa totalmente nella natura più selvaggia, lontano dai rumori delle città e ad un passo dal cielo.

Grotta di ghiaccio: perla delle Alpi

La grotta del Piccolo Cervino è uno dei luoghi più intriganti che le Alpi abbiano da offrire. Si tratta della grotta di ghiaccio più alta in Europa, essendo posta a ben quattromila metri. Avventurarsi fin qui è un’esperienza incredibile, che molti decidono di intraprendere per poi restare assolutamente appagati alla vista di questa particolare creazione naturale, incastonata nel ghiacciaio del Klein Mattherhorn.

Ogni anno migliaia di turisti si avventurano nella grotta, raggiungibile grazie alla funivia, giungendo al Piccolo Cervino. Allo stesso modo è possibile arrivare fin qui dalla stazione, sfruttando una magnifica galleria di 50 metri scavata interamente nel ghiaccio vivo. Fantastici i giochi di luce che è possibile apprezzare nella grotta, posta a 15 metri di profondità, per una visita allietata da dolci musiche che conferiscono all’avventura uno stato quasi magico.

Il suggestivo percorso lungo la Grotta di Ghiaccio, Monte Cervino

Fonte: iStock

Percorso della Grotta di Ghiaccio

Il Lago Blu, lo specchio d’acqua incantano

Adagiato ai piedi del Monte Cervino, tra prati e boschi rigogliosi vicino a Breuil-Cervinia, troviamo il Lago Blu. La sua origine è glaciale e il suo nome non è di certo stato scelto casualmente. Si tratta di un suggestivo specchio d’acqua dalle intense sfumature di blu che sono uno spettacolo per gli occhi di chi coloro che hanno l’occasione di visitarlo.

Situato a 2395 metri di altitudine, vicino alla stazione di arrivo della funivia del Plateau Rosa, uno dei punti panoramici più spettacolari sopra Cervinia, il Lago Blu è uno spettacolo naturale mozzafiato: nelle sue acque si specchia il Cervino e le altre maestose montagne innevate che lo circondano in un abbraccio.

Non lontano da un altro lago suggestivo creato da una diga, ossia il Lago Goillet, il Lago Blu è una meta popolare soprattutto in estate e coperto da una coltre di neve in inverno, il lago è raggiungibile facilmente a piedi lungo i sentieri ben segnalati.

Conca di Cheneil: magia fuori dal tempo

Tanti i percorsi dedicati al trekking sul Cervino. Uno di questi, a pochi chilometri da Cervinia, conduce direttamente alla conca di Cheneil, raggiungibile unicamente a piedi, mettendo alla prova la propria resistenza. Si tratta della terrazza più nota tra quelle presenti sul crinale tra la Val d’Ayas e Valtournenche.

La conca è circondata da splendidi panorami montani, con prati verdi, fitti boschi di conifere e viste spettacolari sulle vette circostanti, tra cui il Cervino. È il luogo ideale in cui rilassarsi, passeggiare e godere della tranquillità della natura più incontaminata.

Ai turisti e ai locali è offerto un servizio gratuito, aperto 24 ore su 24. Si tratta dell’ascensore di arroccamento che parte da La Barma, dove poter comodamente parcheggiare la propria vettura, per poi giungere all’imbocco di Cheneil. Inutile dire che avventurarsi a piedi in questo paesaggio è qualcosa di caldamente consigliato, per dare vita a ricordi indelebili.

Dalla Conca di Cheneil partono diversi sentieri che esplorano il territorio circostante, tra laghetti, pascoli e rifugi montani in cui rifocillarsi. Quando la neve ricopre il terreno, poi, si possono fare divertenti ciaspolate e cimentarsi nello sci alpinismo.

La splendida vetta del Monte Cervino, la famosa "piramide" della Valle d'Aosta

Fonte: iStock

Monte Cervino

Trekking sul Cervino immersi nella natura

Il paesaggio del Cervino si presta per ottime escursioni, a piedi o in bici, e scalate con percorsi di trekking caratterizzati da diversi gradi di difficoltà, perfetti per ogni esigenza e livello di preparazione.

La salita fino alla cima del monte (a circa 4.478 metri sul livello del mare), che segue la Cresta del Leone (dal versante svizzero) e la Cresta del Leone Italiana (nel versante italiano), è molto impegnativa e richiede un’ottima preparazione tecnica e fisica. Meta molto ambita tra gli alpinisti esperti, a ricordarne la difficoltà e la pericolosità è quella che fu la prima ascensione al Cervino, avvenuta il 14 luglio 1865, che venne segnata dalla tragica morte di quattro membri della cordata, un evento ricordato come la “tragedia del Cervino”. Per questo è consigliato solo agli escursionisti più esperti e con il supporto di una guida alpina.

Tra i percorsi di trekking più adatti anche ai meno esperti troviamo la Gran Balconata del Cervino: un percorso mozzafiato ad anello lungo 70 chilometri, posto al cospetto del Cervino. Fascino e timore s’intrecciano dinnanzi al gigante di roccia, meta ideale per ogni appassionato di alpinismo. Percorribile interamente in 5/6 giorni, il cammino inizia ad Antey Saint André e finisce a Chatillon/Saint Vincent. Coloro che non vogliono completare l’intero anello, possono percorrere anche solo una parte di questo tragitto facile e adatto a tutti.

Un altro lungo itinerario, invece, conduce i viaggiatori attraverso la valle alpina della Valtournenche, che ha goduto negli ultimi anni di un particolare sviluppo. È un percorso particolarmente faticoso, questo, che non presenta però difficoltà tecniche. Ciò vuol dire che non è riservato ai soli esploratori esperti ma quasi a chiunque: non ci sono scuse, dunque, questo è uno spettacolo da non perdere.

Non solo trekking nel territorio del Cervino. Queste sono montagne molto conosciute per lo sci, soprattutto nelle vicine località di Zermatt in Svizzera (che merita una visita) o di Breuil-Cervinia in Italia. Proprio da Breuil-Cervinia si può raggiungere uno dei paradisi per gli sport sulla neve, ossia il panoramico Plateau Rosa. Questo territorio dalle molteplici risorse è perfetto anche per escursioni in mountain bike, per arrampicate sulle pareti rocciose dei monti, per il golf estivo a 2050 metri di altitudine, mentre i più impavidi possono vivere l’esperienza adrenalinica del parapendio.

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La leggenda del Lago delle Fate: ecco perché si chiama così 

Ci sono luoghi intrisi di fascino e magia. La loro ricetta è davvero speciale e ha come ingredienti la bellezza che regala l’ambiente, ma anche le leggende che cela.

Il posto perfetto per far vivere ai bambini (ma anche agli adulti) un’esperienza davvero indimenticabile si trova sulla cartina del Piemonte e, più precisamente, in Val Quarazza.

Circondato dalle montagne, ricoperte di boschi, è un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Il contrasto di colori è impareggiabile e regala emozioni indelebili a chi lo visita. Si chiama Lago delle fate e anche ciò che cela il suo nome contribuisce a renderlo un posto speciale, oltre al fatto che, se a fare scenografia c’è la natura, lo specchio d’acqua invece è nato dalla mano dell’uomo.

Si tratta, infatti, di un bacino artificiale realizzato nel 1948. Si raggiunge tramite diversi sentieri, non si può fare il bagno, ma è perfetto per una sosta e per riposare o giocare lasciando che gli occhi si colmino di bellezza. E la mente di fantasia. La leggenda che gli ha dato il nome, infatti, è davvero speciale e intrisa di magia.

Lago delle fate un luogo magico, la leggenda

Immaginatevi un lago con le acque brillanti, di un verde smeraldo intenso. Tutto intorno si stagliano le montagne, ripide e ricoperte di boschi e vegetazione. Un luogo speciale, che esiste e che cela una leggenda. Siamo dal Lago delle fate, dove si possono ammirare anche ospiti speciali. Si tratta di statue che raffigurano degli gnomi e che sono lì per una ragione ben precisa.

Si dice, infatti, che questo luogo sia abitato da creature magiche, perché lì vicino si trova una miniera da dove pare che gli gnomi estraggano ancora il metallo prezioso che serve come merce di scambio con le fatine: i primi consegnano oro e loro in cambio restituiscono dolci.

Ma a cosa serve l’oro alle fate? A creare la polvere che permette loro di volare. Ma non solo, pare infatti che sia anche nei loro abiti e che l’oro serva anche a far brillare le acque del lago illuminate dalla luce.

Una leggenda intrisa di magia, che senza dubbio sarà divertente per i visitatori più piccini, ma anche per i grandi che non rinunciano alla bellezza dei sogni e della fantasia.

Come arrivare al Lago delle fate

Adatta per tutta la famiglia, è l’escursione che porta fino al Lago delle Fate. Il tracciato è lo stesso, cambia solamente il punto di partenza: da Macugnaga o dalla frazione di Isella. Da lì si cammina lungo un percorso sterrato che si chiama Sentiero delle Slitte. Comodo, abbastanza ampio, è ombroso per cui non si rischia di avere caldo durante la camminata.

Chiaramente non è l’unico sentiero che si può percorrere, ma senza dubbio è molto comodo e fattibile sia per gli adulti, sia per i bambini anche in passeggino. Per fare tutto il percorso si impiega circa un’ora, che si dimezza se si parte dalla frazione

Il Lago delle fate è in Piemonte, in Val Quarazza e si trova a circa 1330 metri di altitudine, nei dintorni vi sono dei ristoranti, oppure è possibile fare un pranzo al sacco godendosi il paesaggio. Ma anche la magia che la leggenda di questo posto regala: magari la fantasia vi farà scorgere le creature che si narra popolino questi luoghi.

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Come arrivare all’Isola dei Conigli sul Garda

A Manerba del Garda, a pochi metri da Punta Belvedere, sul versante lombardo del Lago di Garda, emerge la piccola Isola di San Biagio, nota comunemente come Isola dei Conigli. Un piccolo scrigno d’Italia caratterizzato da prati verdi, cipressi e cespugli fioriti, visitabile in pochi minuti anche a piedi. Ma non solo.

Come suggerisce il nome, una delle sue particolarità è proprio la presenza sul territorio di numerosi coniglietti in libertà ormai abituati alla compagnia degli umani.

Isola dei Conigli, informazioni utili

L’Isola dei Conigli sul Garda, di proprietà del Camping San Biagio, è ben attrezzata, con un piccolo chiosco snack-bar e i servizi. Nella bella stagione, si possono anche noleggiare lettini-prendisole per rilassarsi sulle sponde.

L’isola è stata a suo tempo la postazione di caccia di coloro che vivevano nella villa. Rimane “aperta” tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 18.00, orario in cui chiude al pubblico così come il chiosco, il noleggio lettini e quant’altro. Trattandosi di una proprietà privata, l’ingresso senza autorizzazione può essere passibile di denuncia.

L’ingresso ha attualmente un costo di 10 euro, valido per tutta la giornata, e il ticket si paga appena giunti sull’isola. Entrano gratuitamente, invece, i bambini e i clienti del Camping San Biagio (che possono raggiungere l’Isola dei Conigli anche dopo le ore 18.00).

Per tutte le informazioni aggiornate, è consigliabile consultare l’apposita sezione del sito ufficiale.

Come arrivare sull’Isola dei Conigli

Sono tre i modi per approdare sull’Isola dei Conigli o Isola di San Biagio: a piedi, quando il livello dell’acqua è basso tanto da arrivare alle ginocchia, con il taxi boat oppure con imbarcazioni private.

Vediamo nel dettaglio ogni opzione.

Arrivare sull’Isola dei Conigli a piedi

Quando il livello dell’acqua lo consente, l’Isola dei Conigli si può raggiungere a piedi partendo dalla terraferma dove sorge il Campeggio San Biagio a cui appartiene l’isola, da Porto Torchio, deliziosa località fronte mare cui dedicare una sosta (magari per pranzo in uno dei numerosi ristorantini) e dove sono presenti molti parcheggi a pagamento: il più comodo e vicino è il Parcheggio Isola dei Conigli, con tariffa di 1 euro all’ora (7 euro la tariffa giornaliera).

Raggiunta la spiaggia, si costeggia fino alla Punta Belvedere percorrendo un sentiero ben segnalato: sono soltanto 200 metri!

Di solito, il periodo più indicato per raggiungere l’Isola di San Biagio a piedi è quello che va da settembre a novembre, mentre in aprile il livello dell’acqua tende a essere più alto.

Occorre, in ogni caso, controllare le condizioni di volta in volta poiché, in base alle stagioni, alla quantità di neve e pioggia e ad altri fattori ambientali, la situazione può mutare in fretta.

Raggiungere l’Isola dei Conigli con il taxi boat

Per arrivare sull’Isola dei Conigli quando il livello dell’acqua non consente alternative, occorre utilizzare un traghetto che effettua corse plurigiornaliere. Il biglietto si acquista direttamente alla partenza a Porto Torchio e, oggi come oggi, ha un costo di 6 euro andata e ritorno.

La traversata dura circa 5 minuti. Informatevi sull’orario dell’ultimo taxi boat che lascia l’isola prima della chiusura.

Visitare l’Isola dei Conigli con imbarcazioni private

Per scoprire l’Isola dei Conigli sul Lago di Garda si può naturalmente utilizzare anche un‘imbarcazione privata. In tal caso bisogna pagare un ticket per potere approdare con il proprio mezzo sul molo di San Biagio.

La bellezza dei dintorni

I dintorni dell’Isola dei Conigli, con le loro acque cristalline, sono un must per gli amanti delle immersioni. In più, nelle vicinanze si trova lo Scoglio dell’Altare. Si racconta che sullo scoglio venisse celebrata una liturgia cristiana alla quale assistevano i pescatori convenuti nella zona. Inoltre, è noto per essere un sito d’immersione privilegiato del Lago di Garda.

La parete scende fino alla profondità di 150 metri ed è famosa per due grandi balconate ricoperte di spugne gialle e per una grotta che presta rifugio a grossi esemplari di pesce persico reale, lucci, tinche, anguille e alborelle.

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Lago Scaffaiolo, specchio d’acqua ad alta quota

I piccoli laghi di montagna sono splendidi in qualsiasi stagione: imbiancati dalla neve in inverno o ricoperti di colori magnifici in estate, ci regalano un panorama da sogno che sembra uscire da una cartolina. Oggi scopriamo il lago Scaffaiolo, incantevole perla turchese d’alta quota, la meta ideale per fare trekking o semplicemente per regalarsi un picnic fuori porta. Scopriamo la sua bellezza.

Lago Scaffaiolo, dove si trova

Siamo nel cuore dell’alto Appennino Modenese, parte della catena montuosa Tosco-Emiliana: situato nell’entroterra dell’Emilia Romagna, in provincia di Modena, il piccolo Lago Scaffaiolo si trova ad oltre 1.700 metri di quota, al di sotto della vetta del monte Cupolino. Pare che il suo nome abbia radici longobarde, derivante dal termine “scaffa” che indicherebbe un avvallamento nel terreno. A differenza della maggior parte degli altri laghi appenninici, non è di origine glaciale: si è formato a causa di alcune alterazioni chimiche e fisiche, le quali hanno portato al disfacimento della roccia, in concomitanza con l’azione di neve e vento.

Il lago Scaffaiolo è alimentato da acque piovane e dallo scioglimento delle nevi sulle vette circostanti, ma anche da una falda che si trova al di sotto del monte Cupolino. Per molti secoli, tuttavia, l’origine delle acque del bacino fu un vero e proprio mistero, e ancora oggi è oggetto di discussione. È infine a poca distanza, in direzione nord ovest, che si può ammirare un altro piccolo laghetto chiamato Lago d’Acqua Marcia, quest’ultimo situato in un avvallamento di origine glaciale. Insomma, il paesaggio è davvero incredibile e ci regala un’ottima opportunità per passare una bella giornata fuori porta tra gli Appennini.

La bellezza del lago Scaffaiolo

Panorama del lago Scaffaiolo

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Il bellissimo lago Scaffaiolo

Il lago Scaffaiolo, che si trova praticamente al confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana, è un luogo dalla bellezza unica: nonostante le sue dimensioni piuttosto ridotte – o forse proprio per queste – offre un panorama davvero affascinante. L’ambiente naturale in cui sorge è particolare, a partire dalla scarsa fauna che popola le sue acque. Nel lago, profondo dai 6 agli 8 metri, non ci sono infatti pesci, ma solamente tantissimi girini. Tutt’intorno, inoltre, spicca l’assenza di boschi rigogliosi: piuttosto, si possono vedere ampi pascoli erbosi e distese di mirtilli.

Il clima, in questa zona, è caratterizzato da repentine escursioni termiche e da forti venti, dovuti anche all’alta quota. Per questo motivo, il lago è spesso cinto da una fitta nebbia che rende il panorama misterioso e un po’ inquietante. In ogni stagione, poi, ha il suo lato ricco di fascino: in inverno, ad esempio, il bacino è quasi sempre coperto da ghiaccio e da neve. In primavera e in estate, il risveglio della natura lo arricchisce di splendidi colori. Mentre in autunno l’atmosfera diventa più tenebrosa, dominata da tinte drammatiche.

Lago Scaffaiolo, le sue leggende

Sapevate che anche Giovanni Boccaccio e il poeta Giosuè Carducci citarono il lago Scaffaiolo nelle loro opere? Ad attirare l’attenzione furono probabilmente alcune leggende legate a questo posto così suggestivo: si dice infatti che gettare un sasso nelle sue acque faccia immediatamente comparire una spessa nebbia, ma anche che al centro del lago vi sia un pericolosissimo gorgo invisibile, in grado di catturare gli incauti bagnanti e di farli precipitare sul fondo – dove si aprirebbe una lunga serie di cunicoli che condurrebbero nientemeno che al mare!

Cosa fare al lago Scaffaiolo

Il lago Scaffaiolo non è particolarmente difficile da raggiungere, ma bisogna percorrere uno dei numerosi sentieri che si dipanano nei dintorni per poter ammirare il suo bellissimo panorama. Se avete voglia di fare un po’ di trekking (anche se non troppo impegnativo), potete sceglierlo come meta per una gita fuori porta o per un picnic sulle sponde del bacino. Uno degli itinerari più facili è quello che parte dalla vicina Baita del Sole e che si inerpica tra i prati e le piste da sci – sì, qui si trovano alcune delle principali destinazioni invernali per gli amanti degli sport sulla neve.

Panorama del lago Scaffaiolo in inverno

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Il lago Scaffaiolo in inverno

Ancora più semplice e breve è il sentiero che parte dal Passo della Croce Arcana, dove si trova un comodo parcheggio, e che si dipana lungo la cresta della montagna, per circa 1h:15m di percorso. Se siete più esperti, dal lago Scaffaiolo potete partire per numerose escursioni d’alta quota. La vetta del monte Cupolino è a poco più di 1h di cammino, mentre il Corno alle Scale si trova a circa 2h di viaggio. Ci sono alternative proprio per tutte, da chi percorre decine di km senza stancarsi alle famiglie con bambini, che hanno bisogno di sentieri più facili.

In ottica ancora più ampia, che potrà interessare i veri appassionati di trekking, presso il lago passa il Sentiero Italia. Quest’ultimo è un affascinante cammino lungo quasi 8.000 km, che attraversa la dorsale appenninica e poi si addentra lungo le Alpi, dove incontra il Sentiero Europeo E1. Questo sistema di itinerari è uno dei più belli del nostro continente, che lo attraversa per tutta la sua lunghezza: parte da Capo Nord, in Norvegia, per arrivare a Capo Passero, in Sicilia. Insomma, questa zona è un vero paradiso per chi ama camminare.

Ma c’è molto di più: in inverno, ci sono diverse piste da sci che potrete esplorare, per dedicarvi agli sport sulla neve. Il panorama stesso del lago, completamente imbiancato, è qualcosa di sensazionale. Infine, sulle sponde del lago Scaffaiolo si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, probabilmente il più antico dell’Italia settentrionale. Inaugurato nel 1878, grazie al lavoro del CAI di Firenze e di quello di Bologna, venne poi ricostruito nel 1902 e dedicato al Principe Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi. Durante la guerra fu devastato, quindi nel 1926 – e in seguito nel 1965 – venne nuovamente ristrutturato.

Quello che potete ammirare oggi, tuttavia, è molto più moderno e risale al 2001. Il rifugio non è solamente un piccolo pezzetto di storia degli Appennini, ma anche il luogo ideale dove trovare ristoro dopo una lunga camminata. Potrete assaporare così alcuni tipici cibi di montagna, o soggiornare in una cornice da sogno, approfittando delle tante bellezze vicine per regalarvi una vacanza all’insegna della natura e del relax.