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In crociera per scoprire i mercatini di Natale in Francia

La magia del Natale si unisce a quella di una crociera per condurre alla scoperta dei favolosi mercatini dell’Alsazia e della Lorena: European Waterways propone, infatti, una gamma di itinerari per immergersi appieno nell’atmosfera delle Festività.

Una crociera invernale a bordo della lussuosa nave per 12 passeggeri Panache, dotata di un’area salotto comune con cocktail bar e raffinati divani in pelle, pavimento in legno, accessori in mogano e finiture in ottone, piscina termale riscaldata e un’offerta gastronomica d’eccellenza, è un’entusiasmante viaggio di 6 notti verso la regione francese per conoscere da vicino le tradizioni natalizie locali e passeggiare tra le iconiche bancarelle ricche di artigianato, prelibatezze e souvenir.

Le tappe salienti della crociera dei mercatini

L’elegante nave Panache naviga tra Krafft e Niderviller percorrendo la suggestiva campagna alsaziana e si avvicina lentamente ai mercatini di Natale più emozionanti del territorio.

Con così tanta meraviglia a disposizione, non è facile scegliere le tappe migliori dell’itinerario ma ve ne sono alcune che restano impresse per sempre: la fiabesca cittadina medievale di Colmar vestita a festa con uno sfolgorante spettacolo di luci e decorazioni e l’immancabile mercatino, gli incredibili mercatini di Strasburgo, che si snodano per il centro storico con centinaia di bancarelle e alberi di Natale, il Musée du Chocolat dove assaggiare golosi cioccolatini e assistere alla produzione di caramelle, il mercatino di Haguenau, trionfo della tipica atmosfera natalizia alsaziana con il presepe, e il fascino della soffiatura del vetro presso la fabbrica Meisenthal Glass Bauble a Moselle, luogo di nascita della classica pallina!

I mercatini che rimangono nel cuore

Famosa per la felice unione di culture e tradizioni tedesche e francesi, la regione dell’Alsazia e della Lorena sprigiona un’atmosfera festosa inconfondibile, differente da qualsiasi altra nel mondo, e visitarla nel periodo natalizio a bordo di una nave da crociera è assolutamente indimenticabile.

Colmar, un sogno a occhi aperti

Colmar vanta sei meravigliosi mercatini sparsi lungo il fiabesco centro dove, durante le festività, splendidi edifici a graticcio brillano di luci natalizie e maestosi abeti ricchi di decorazioni portano l’allegria del periodo tra i viali, le piazzette e le strade acciottolate.

Si tratta di mercatini tra i più belli di Francia, tra profumo di cannella e vin brulè, in un paese scenografico in tutte le stagioni ma ancora di più in vista del Natale: le bancarelle propongono idee regalo in legno, pietra e ceramica, opere in vetro soffiato, oggetti d’artigianato e golose bontà.

Strasburgo, la Capitale del Natale

I tredici mercatini di Natale di Strasburgo, conosciuti localmente come Christkindelsmärik, sono tra i più antichi e grandi d’Europa e attirano circa due milioni di visitatori ogni anno.

Passeggiando al cospetto dei quartieri storici, come Place Gutenberg e la Petite France (Piccola Francia), ammirerete l’imponente albero di Natale in Place Klébler, che sovrasta gli chalet e la pista di pattinaggio, e troverete bancarelle che offrono souvenir, regali e deliziose prelibatezze come vin chaud (vin brulè), christolle (brioche con frutta candita e crema di mandorle) e il pan di zenzero.

Haguenau, vero spirito natalizio alsaziano

Il mercatino di Natale di Haguenau è un inno alla tradizione che regala il vero sapore della cultura alsaziana: ovunque andrete, scorgerete le immagini del Christkindl, un tradizionale angelo natalizio tedesco, che porta i festeggiamenti sulla terra ogni Natale.

La quarta città più grande dell’Alsazia mette in scena anche un presepe davvero straordinario, con una lunghezza di ben sedici metri, un vero e proprio spettacolo.

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Itinerari in bicicletta a pelo d’acqua: i più belli in Italia

Siete appassionati di ciclismo e amate pedalare senza fretta alla scoperta di territori che sanno trasmettere, oltre alle bellezze paesaggistiche, storia, natura, cultura ed enogastronomia?

Allora, rimarrete senz’altro estasiati dal progetto “Bici a pelo d’acqua“, l’ambizioso progetto che unisce Italia e Svizzera con itinerari di circa 270 chilometri lungo le reti cicloturistiche riconosciute dalla Regione Piemonte di cui l’acqua è il filo conduttore: un coinvolgente “viaggio senza frontiere” che costeggia fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il
Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia.

Le azioni progettuali si sviluppano partendo dalle vallate alpine del Vallese, per attraversare il Passo del Sempione o più comodamente usufruire del treno+bici da Briga a Domodossola, fiancheggiando i fiumi e i laghi, fino alle colline vitivinicole novaresi, territori da attraversare con lentezza, in bicicletta o a piedi, per gustare poco alla volta tutta la loro ricchezza vibrante di cultura, paesaggi, profumi e sapori, pedalando dolcemente fino alla pianura risicola e al suo capoluogo Novara.

“Bici a pelo d’acqua”, un viaggio senza frontiere

270 chilometri di ciclovie su 4 tracciati, per bici ed e-bike: la Via del Mare, la Pedemontana, la Via del Ticino e del Lago Maggiore e la Route du Rhône; itinerari uniti dal tema dell’acqua che si ritrova lungo tutto il percorso, tra fiumi, laghi, canali irrigui e risaie, dalla Svizzera col canton Vallese, passando per l’Ossola, il Lago d’Orta, e il Novarese fino alle risaie della Bassa e ancora il Ticino, oppure percorrendo la provincia da ovest a est lungo la Pedemontana.

Si tratta di percorsi adatti a ogni tipo di età e categoria, che si snodano su ciclovie, ovvero percorsi misti, greenway, strade sterrate di campagna, strade a basso traffico (spesso comunali o provinciali) dove il limite di velocità per gli automezzi è di solito posto tra i 30 e i 50 km/h: in questo modo, il ciclista ha l’occasione di pedalare ammirando i piccoli borghi con i loro castelli, il paesaggio che varia dalle montagne alle colline, ai laghi, ai fiumi e a bordo delle risaie della pianura risicola novarese con le antiche cascine ricche di testimonianze che richiamano i tempi passati con la storia delle mondine.

Gli itinerari tra luoghi a dir poco magici

Diamo ora uno sguardo alle principali località toccate da “Bici a pelo d’acqua” e partiamo con Domodossola, che si sviluppa attorno a Piazza del Mercato con portici quattrocenteschi ed edifici del XV e XVI secolo e vanta pregevoli collezioni nei suoi notevoli musei, per arrivare a Omegna, nel punto più settentrionale del Lago d’Orta, lambita dal torrente Nigoglia, che ha la particolarità di scorrere verso Nord: è nota per aver dato i natali a Gianni Rodari cui è dedicato il Parco della Fantasia, parco letterario dove perdersi tra i suoi racconti e le filastrocche per imparare giocando.

Ancora, ecco Pella, delizioso borgo di riviera con l’ animata piazzetta. Più avanti si arriva a Ronco Inferiore, raccolta località medievale che si specchia in acqua. In località Prorio, si trova l’attracco per raggiungere il borgo di Orta e l’Isola di San Giulio (la bici può essere caricata sul battello).

Il percorso si snoda sul lungolago toccando le località di Lagna, Villa Castelnuovo, Pascolo fino a giungere al Lido di Gozzano, tra boschi e canneti, in regione Buccione Vecchio.

In località Buccione si ammira l’antica Casa del Vescovo (luogo di sosta del clero che attendeva di imbarcarsi per l’Isola di San Giulio) mentre in centro a Gozzano da vedere sono la Collegiata di San Giuliano e l’antica Chiesa di San Lorenzo.

Poi, arriviamo a Borgomanero, città attiva e vivace sorta in epoca altomedievale, dove meritano una sosta la Collegiata di San Bartolomeo, l’Oratorio di San Leonardo e Villa Marazza, e a Novara, dove lo sguardo viene subito attirato dall’imponente Cupola della Basilica di San Gaudenzio: il centro storico vanta altrettanti luoghi di interesse come il Duomo antonelliano di Santa Maria, il Complesso Monumentale del Broletto e i Palazzi del Chiostro della Canonica.

Per concludere, ammiriamo Romagnano Sesia, immerso tra i vigneti delle Colline Novaresi, con l’ottocentesca Villa Caccia, sede del Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia, e il Mulino Vecchio di Bellinzago, oggi l’unico funzionante e in buono stato di conservazione tra i numerosi mulini ad acqua della Valle del Ticino.

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Gli itinerari del tartufo in Italia e gli eventi imperdibili

Il tartufo è uno dei prodotti più pregiati al mondo, e l’Italia vanta moltissimi itinerari per scoprire questa prelibatezza. La maggior parte delle varietà si raccoglie tra l’autunno e l’inverno, quindi siamo nella stagione perfetta per andare a caccia di qualche esemplare da portare in tavola. Quali sono i luoghi migliori per trovare il tartufo e per esplorare le tradizioni culinarie ad esso legate? Ecco i territori da scoprire e gli eventi da non perdere.

Gli itinerari del tartufo in Italia

Il centro Italia offre tantissime possibilità per gli amanti del tartufo. Ad esempio, in Umbria c’è uno splendido itinerario che ci porta alla scoperta dei territori legati al Tartufo Nero Pregiato umbro. Di dimensioni piuttosto grandi, dalla forma solitamente rotondeggiante e dalla polpa nero rossastra, questo prodotto lo si può trovare facilmente nei terreni calcarei e argillosi che si dipanano lungo il corso del fiume Nera e tra i boschi del monte Subasio. Molti i borghi bellissimi che si possono esplorare durante il cammino: da Norcia a Spoleto, passando per Cascia, Campello sul Clitunno, Scheggino e Castel Ritaldi.

Le colline dell’entroterra dell’Emilia Romagna e l’Appennino modenese sono ricchi di prelibate varietà di tartufo. Questa è l’occasione perfetta per immergersi nella natura, ma anche per visitare qualche azienda agricola per scoprire tutti i segreti di questo fungo ipogeo – e magari per assaporare delle ricette tradizionali preparate con il diamante della terra. Negli ultimi anni, anche il Molise è diventato un ottimo produttore di tartufo, ma dove trovarlo? I territori migliori sono San Pietro Avellana, Capracotta e Bojano, famosi per la presenza di oro bianco.

E ancora, dall’entroterra marchigiano (in particolar modo nei territori di Sassoferrato, Camerino, Amandola e tra i monti Sibillini) al Piemonte, sono molti altri i luoghi perfetti dove cercare – e assaporare il tartufo. È  un ottimo modo per stare un po’ a contatto con la natura, lasciandosi alle spalle la routine quotidiana e i pensieri. E non manca l’occasione per degustare prodotti tipici del territorio, per fare qualche attività all’aria aperta e conoscere nuove persone. Vediamo adesso quali sono gli eventi da segnare in agenda per chi ama il tartufo.

Gli eventi imperdibili legati al tartufo

Partiamo dal Piemonte: dal 7 ottobre al 3 dicembre va in scena la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, un evento che va ben oltre i confini italiani, e che propone tantissime attività dedicate agli intenditori di questo prodotto pregiato. È invece nelle Marche che si svolge la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna, prevista dal 28 ottobre al 12 novembre. In uno dei luoghi più suggestivi del centro Italia, sia dal punto di vista storico che paesaggistico, si possono assaporare piatti realizzati con il tartufo e scoprire tante curiosità su di esso.

Sta per tornare la Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, che si tiene negli ultimi tre weekend di novembre. Il piccolo borgo medievale toscano ospita un appuntamento unico, che si snoda tra le sue stradine dove il tempo sembra essersi fermato. Infine, nei weekend del 4 e 5 novembre e dell’11 e 12 novembre, torna il festival Diamanti a Tavola, nel bel paesino di Amandola. Nella meravigliosa cornice dei monti Sibillini, si va alla scoperta di un prezioso patrimonio enogastronomico e di paesaggi da sogno.

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Migliaia di pecore stanno sfilando in questa città spagnola

Sono circa 2mila, sono bellissime e stanno compiendo un viaggio davvero speciale. Stiamo parlando di pecore, ma ci sono anche delle capre all’interno del gregge, le vere protagoniste di una transumanza che tocca diverse località della Spagna per raggiungere Madrid dove gli ovini sfileranno il 22 ottobre.

I capi sono tantissimi e ammirarli tutti insieme è un’esperienza indimenticabile, sono accompagnati da cani e da ben nove pastori. Tra le tappe quella a Guadarrama, primo comune della Comunità di Madrid da cui è transitata la mandria regalando uno spettacolo indimenticabile.

La transumanza delle pecore

Un viaggio lungo che si ripete e una tradizione del passato che vive ancora oggi: è quello che compiono le pecore e le capre del gregge appartenente alle famiglie del Comune di La Mesta in Spagna e coordinato dall’associazione Transumanza e Natura. Questa realtà dal 1997 lavora per mostrare come la transumanza sia uno: “strumento contro il cambiamento climatico e come alleata della biodiversità”, si legge sul sito della realtà associativa.

I capi viaggiano per circa 32 giorni per raggiungere la capitale spagnola, Madrid, dove sfilano nelle strade prima di prepararsi ad affrontare l’inverno. E nel loro attraversare i territori della spagna toccano anche diverse località, compresa Guadarrama che è anche città amica della transumanza.

Questo rito antico è molto amato e diventa una fantastica occasione per visitare località nuove sia in Italia, sia all’estero. Se si ha in programma una vacanza a Madrid, vedere la città invasa da un grandissimo gregge potrebbe essere un’esperienza davvero indimenticabile.

A guidarlo Marity González, che ricopre per la prima volta questo ruolo: si tratta di una giovane allevatrice nominata primo pastore nel 2018.

E Madrid si appresta a festeggiare l’arrivo del gregge, un’occasione unica per rivivere una tradizione che dal passato è giunta sino a noi e per vederla lungo le strade della capitale spagnola.

La transumanza attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

Fonte: Europa Press/ABACA / IPA

La transumanza del grande gregge di pecore e capre attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

La transumanza a Madrid

La data da segnare in agenda è quella del 22 ottobre 2023 quando, a partire dalle 10,30 e fino alle 14, per le strade di Madrid si potrà ammirare sfilare un gregge di pecore e capre composto da circa 2mila capi.

Le tappe sono le seguenti: la partenza è dalla Casa de Campo attraverso il Puente del Rey, si raggiunge la Catedral dell’Almudena e Calle Mayor, passaggio successivo da Puerta del Sol per arrivare a plaza de Colon. Alle 13,30 è prevista una cerimonia presso il municipio. Poi il gregge ripercorrerà le stesse strade per tornare alla Casa de Campo.

Un momento davvero speciale, ma anche una buona occasione per ammirare le bellezze di Madrid: la capitale spagnola infatti è una città ricca di storia, arte e luoghi dal fascino senza tempo.

Cosa vedere a Madrid durante la transumanza

Alcune delle tappe del percorso compiuto dal gregge sono tra le location, della capitale spagnola, che vanno inserite in un’ideale itinerario di viaggio. Come la Puerta del Sol, la piazza più grande della città, ma anche uno dei luoghi più antichi: basti sapere – infatti – che risale al XV secolo.

La Catedral dell’Almudena, poi, si trova in un’altra piazza centralissima, vale la pena visitarla così come una tappa imperdibile è il Palazzo Reale che si trova lì vicino. Il gregge attraversa anche Calle Mayor tra le più importanti strade della città, la sua realizzazione viene datata nel Medioevo.

Le tappe della transumanza in programma a Madrid il 22 ottobre 2023 toccano alcuni dei luoghi più affascinanti della città,  che in questa occasione si potrenno ammirare invasi dal gigantesco gregge di pecore e capre.

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Tour con personal shopper per le vie della moda di Milano

Che Milano sia la capitale italiana ed europea della moda e sede d’elezione del prêt-à-porter è cosa oramai ben nota a chiunque. Ma è molto di più di questo, perché è diventata negli anni una metropoli dove moda, design e cultura si intrecciano. Il capoluogo lombardo vanta oggi una posizione centrale e unica nel panorama del fashion system globale, attraendo milioni di visitatori che non vedono l’ora di darsi allo shopping sfrenato negli showroom e nelle boutique del celebre Quadrilatero della Moda, ma anche di scoprire realtà d’eccellenza ancora poco conosciute. Se siete tra questi e volete rendere ancora più speciale il vostro soggiorno nel capoluogo lombardo, non potete perdervi l’inebriante esperienza di un tour con personal shopper per le vie più rinomate della città.

Perché Milano è diventata capitale della moda

La storia della moda a Milano comincia, in realtà, a Torino nel 1935 quando, nel capoluogo piemontese, nasce l’Ente nazionale della moda italiana con l’intento di promuovere la moda italiana a livello nazionale e internazionale. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta Milano viene consacrata città della moda. Merito di tre grandi stilisti, soprannominati “le tre G”: Giorgio Armani, Gianfranco Ferré e Gianni Versace. Il successo del prêt-à-porter e la sua affermazione a livello mondiale, alimentata dall’editoria di settore, è decisivo per il sorpasso della città meneghina su tutte le concorrenti.

La Milano da bere e degli yuppies vede crescere anche Krizia, nascere il sodalizio creativo tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana, accogliere il genio di Franco Moschino, permettere l’affermazione di nuovi brand come Prada, la cui prima collezione di prêt-à-porter risale al 1989, riuscendo così a mantenere la propria leadership per buona parte degli anni Novanta. Nonostante negli anni Duemila abbia perso il ruolo di protagonista maggiore a livello mondiale, rimane oggi fra le quattro grandi città più importanti, insieme a Parigi, Londra e New York, nonché “la città della Moda” per l’Italia.

Via Montenapoleone a Milano

Fonte: iStock – Ph: AleMasche72

Via Montenapoleone, cuore del Quadrilatero della Moda

Shopping di lusso al Quadrilatero della Moda

Milano ospita il più importante quartiere di moda del mondo, il celebre Quadrilatero. È chiamato così perchè è delimitato da quattro strade prestigiose: via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia. Superfluo aggiungete che, se desiderate comprare abiti o accessori firmati, siete nel posto giusto.

Gli amanti dello shopping accorrono da tutto il mondo per fare acquisti in queste vie, o soltanto per ammirare le scintillanti vetrine dei più famosi brand sul mercato, da Armani a Versace, passando per Alberta Ferretti, Dolce & Gabbana, Gucci e Chanel.

È qui che si concentra il maggior numero di negozi d’abbigliamento di grandi e piccole firme, atelier e showroom di tutta la città, ed è anche il cuore pulsante degli eventi legati alla settimana della moda, che si svolge ogni anno nella città lombarda nel mese di settembre. Pronti a iniziare il vostro tour nel lusso con personal shopper?

Via Montenapoleone

Via Montenapoleone – via Montenapo, come la chiamano i milanesi – è senza ombra di dubbio il cuore del Quadrilatero della Moda. La sua importanza è pari a quella degli Champs Elysees di Parigi o della Fifth Avenue di New York. Nel 2022, secondo Forbes, risultava essere la via più cara d’Europa e la terza nel mondo.

In base ad alcuni racconti, un altro nome era stato attribuito a questa strada, quello di “Quartier Riverissi“, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello per salutare le sciure. Non tutti sanno, inoltre, che le targhe esposte tra i diversi palazzi sono un omaggio ai volti celebri che hanno vissuto proprio qui, come Carlo Porta e Giuseppe Verdi. In questa via, Re Vittorio Emanuele inaugurò nel 1901 la prima sede dell’Automobile Club Italiano.

A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, è diventata il fulcro delle attività commerciali dei milanesi. Oggi è uno dei maggiori centri degli acquisti del prêt-à-porter, ed è anche l’unica strada del Quadrilatero della Moda ad essere aperta al traffico delle automobili. Qui si concentra il meglio del Made in Italy e le più importanti maison a livello internazionale, quali Valentino, Versace, Prada, Armani, Dolce & Gabbana, Alberta Ferretti, Louis Vuitton, Dior, Gucci, solo per citarne alcuni, senza tralasciare gioiellerie di brand come Bulgari, Cartier e Damiani.

Via Alessandro Manzoni

Adiacente a via Montenapoleone, via Manzoni era considerata nell’Ottocento la strada più lussuosa di Milano e d’Europa. Inizia in piazza della Scala e termina in corrispondenza degli archi di Porta Nuova. Venne intitolata ad Alessandro Manzoni il giorno stesso della sua morte, il 22 maggio 1873, poiché lo scrittore abitava nella vicinissima via Morone al n. 1168 (ora n.1) in una casa acquistata nel 1814 e il cui giardino si affacciava quasi su questa strada. Qui hanno sede boutique rinomate come Elisabetta Franchi, Gallo, Martinelli, Emporio Armani e Bottega del Cashmere. Ci si imbatte anche in prestigiosi negozi di artigianato, di pelletteria e di arredamento per la casa.

Via della Spiga

Parallela di via Montenapoleone, via della Spiga è, a differenza della prima, interamente pedonale, squisitamente pavimentata in pavè. Il nome deriva dalla “contrada della Spiga”, storica contrada di Milano che faceva parte del sestiere di Porta Nuova, una delle sei antiche suddivisioni del centro abitato. Qui ci sono moltissimi showroom di stilisti italiani e stranieri, tra cui Tiffany & Co., Fay, Krizia, Gianfranco Ferrè,  Tod’s, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli, Piquadro, Ermenegildo Zegna, Kurt Geiger London. Parliamo, quindi, anche in questo caso di brand di alta moda, non accessibili a chiunque. Nel caso non siano proprio a portata delle vostre tasche, vale comunque la pena regalarsi una passeggiata per curiosare tra le sfarzose vetrine, uniche nel loro genere.

Corso Venezia

Corso Venezia,  l’antico Corso di Porta Orientale, è la parte conclusiva del quartiere, che si ricongiunge a via Montenapoleone. Fa parte del Quadrilatero della Moda solo una parte di questa lunga strada, che collega piazza San Babila a Porta Venezia. Oltre agli eleganti negozi di abbigliamento e gioiellerie, ospita anche ristoranti esclusivi dove non è raro imbattersi in celebrità italiane o straniere. Grazie alle numerose famiglie nobili che vi si sono trasferite nel XVIII secolo, Corso Venezia ospita anche diversi palazzi nobiliari, tra cui palazzo Saporiti, palazzo Castiglioni, Casa Fontana Silvestri e il seminario arcivescovile.

Tour con personal shopper in Corso Vittorio Emanuele II

Siamo in un’altra delle strade più importanti del centro di Milano, in passato chiamata Corsia dei Servi. Collega piazza del Duomo a piazza San Babila, e fa parte di un’ampia zona pedonale, che comprende anche piazza Mercanti e via Dante. Vi si affacciano numerosi negozi di marche internazionali che lo rendono uno dei principali centri di acquisti della città.

Corso Vittorio Emanuele II è la via classica della passeggiata in centro, i suoi negozi di abbigliamento si rivolgono a un pubblico variegato, compresa la fascia dei più giovani, ed è la via dove i grandi magazzini low cost si sono alleati con designer rinomati per creare collezioni alla portata di tutti, con proposte accessibili ma sempre alla moda.

È d’obbligo, poi, una tappa nella ottocentesca Galleria Vittorio Emanuele II, in pratica il Salotto di Milano, elegantissima struttura neorinascimentale in ferro e vetro che collega Piazza del Duomo con Piazza della Scala, considerata uno dei primi esempi di centro commerciale del mondo. Al suo interno si trovano i negozi delle griffe più lussuose, ristoranti storici o di chef stellati, e luoghi iconici, tra cui l’Osservatorio Fondazione Prada, uno spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, situato al 5° e 6° piano di uno degli edifici principali della Galleria.

Galleria Vittorio Emanuele II

Fonte: iStock

L’iconica Galleria Vittorio Emanuele II

Via Torino, per tutti i gusti e disponibilità

Via Torino è una delle più importanti arterie commerciali che collega Piazza del Duomo con la zona dei Navigli, ideale per uno shopping tour alla portata di tutte le tasche. In passato c’erano botteghe e laboratori artigianali, mentre oggi è tra i maggiori centri dove fare acquisti a Milano che soddisfino ogni gusto e disponibilità, strizzando l’occhio anche ai giovani.

Al civico 45 ci si imbatte nell’edificio di sette piani che ospita Primark, il colosso irlandese del fast fashion con un’offerta che va dall’abbigliamento e accessori per donna, uomo e bambino fino ai complementi d’arredo per la casa, oggettistica e beauty. Numerose e variegate vetrine si possono ammirare fra monumenti iconici, come la Basilica di Santa Maria presso San Satiro.

Porta Ticinese, per gli amanti del vintage

Se siete amanti del vintage è qui che va indirizzato il vostro shopping tour. Porta Ticinese è il regno dei negozi alternativi, atelier artistici, botteghe d’antiquariato. Il luogo dove rivivere le atmosfere del passato, facendo scorta di capi d’abbigliamento o calzature di nicchia, ma anche dove trovare accessori di moda, al contempo originali e inediti. Ogni sabato mattina, inoltre, vi si svolge la Fiera di Sinigaglia, il mercato delle pulci ottocentesco più amato dai milanesi, mentre ogni ultima domenica del mese vi troverete il mercato dell’antiquariato.

Corso Buenos Aires, tra le vie dello shopping più lunghe d’Europa

Corso Buenos Aires rievoca le grandi vie commerciali statunitensi ed è il lungo rettilineo dello shopping milanese, adatto a tutte le tasche ed esigenze. Si estende da piazzale Oberdan (porta Venezia) fino a piazzale Loreto, come proseguimento rettilineo di Corso Venezia, e lo si può definire un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. Oltre un chilometro e mezzo di strada costeggiato da centinaia di negozi, spaziando da vetrine di lusso a brand meno costosi, grandi magazzini, ristoranti, bar, gelaterie, librerie. Qui potete trovare veramente di tutto.

Brera, shopping tour nella zona più romantica di Milano

Un altro caposaldo delle vie dello shopping milanese è senza dubbio l’artistico e pittoresco quartiere di Brera, uno dei cuori pulsanti della città, oltre a essere la zona più romantica di Milano e si trova a due passi da piazza Duomo. Le sue belle strade acciottolate ospitano edifici del XVIII secolo, gioiellerie, negozi di cosmetici, artigianato e, naturalmente, abbigliamento. A differenza delle vie più prestigiose che ospitano alcuni dei più grandi marchi nazionali e internazionali, Brera è rinomata per le sue piccole boutique di stilisti emergenti e l’anima artistica che la pervade. A due passi dalla Pinacoteca e dall’Orto Botanico, offre uno shopping tour unico e originale.

Porta Ticinese

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Porta Ticinese, per gli amanti del vintage
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Viaggi gastronomici a bordo dei treni regionali

Nasce un nuovo modo di viaggiare, per scoprire non solo i paesaggi e le bellezze architettoniche del nostro Paese, ma anche i suoi sapori incredibili: sta per partire “In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno”, una serie di itinerari che, da nord a sud, ci raccontano storie emozionanti e ci permettono di degustare tante prelibatezze tipiche. Ad accompagnare questi viaggi, anche una serie di podcast e numerosi video di ricette. Scopriamo qualcosa in più su questa splendida iniziativa.

I nuovi viaggi del gusto

Viaggiare in treno è sempre una bellissima esperienza: non si tratta solamente di un modo per arrivare alla nostra meta, bensì di una vera e propria avventura che inizia nel momento stesso in cui saliamo a bordo. Forse è proprio per questo che sempre più italiani lo scelgono per le loro vacanze – e non solo. Il treno è un mezzo di trasporto comodo, economico e decisamente molto più rispettoso dell’ambiente al confronto di tanti altri (aereo incluso). Non sorprende dunque che sia proprio lui il protagonista dei nuovi itinerari del gusto, nati da una collaborazione speciale.

Trenitalia e Gambero Rosso hanno dato vita a “In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno”, un’iniziativa volta a valorizzare il ricco patrimonio di sapori che caratterizza la nostra splendida Italia. Stiamo parlando di una serie di viaggi organizzati a bordo dei treni regionali che collegano grandi e piccole città del nostro Paese. Viaggi che, tuttavia, ora non hanno più l’unico scopo di portare passeggeri da un posto all’altro, ma anche di far scoprire loro le tante prelibatezze locali. È la nuova frontiera del turismo enogastronomico, e le sorprese non sono finite qui.

Gambero Rosso non ha solamente studiato tutti gli itinerari, in modo da coniugare paesaggi bellissimi e ricette tipiche, ma ha anche registrato dei contenuti interessanti per i viaggiatori. In particolare, sono disponibili 19 episodi della serie podcast, ciascuno dedicato ad una regione italiana, con tante informazioni utili e consigli per i turisti. E poi, sul web sono presenti 9 video con tante ricette regionali eseguite da chef famosissimi, i quali mostrano la preparazione dei loro piatti raccontando un po’ di storia.

Gli itinerari in treno regionale

Ma quali sono gli itinerari dei nuovi treni del gusto? Sono ben 37 tratte distribuite in tutta Italia, ciascuna delle quali pronta a raccontarci un percorso enogastronomico particolare. Il viaggio, seppur breve, permette di ammirare panorami meravigliosi dal finestrino, e poi di assaporare le tradizioni culinarie locali. Durante il tragitto, c’è la possibilità di scoprire qualcosa in più sulla storia locale, sui suoi personaggi più importanti e sulle attività da praticare una volta giunti a destinazione. E naturalmente Gambero Rosso offre tante indicazioni sui ristoranti da provare, per vivere a fondo questa esperienza.

I primi itinerari sono quelli che riguardano la Puglia, con due tratte splendide (Bari-Lecce e Bari-Taranto). È proprio quest’ultimo ad essere stato preso come esempio per illustrare le modalità dei viaggi del gusto: i passeggeri scopriranno l’ampia offerta culinaria locale, dalle cozze alla tarantina alle gustosissime tielle, ma nel contempo avranno l’occasione di conoscere anche il patrimonio artistico e architettonico delle città visitate, esplorando zone come il centro storico di Bari Vecchia o le bellezze di Gioia del Colle – sempre senza dimenticare di degustare qualche prelibatezza tipica.

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Nasce un nuovo road trip in Europa, ma per andare a caccia di UFO

Se siete tra le persone che amano scrutare il cielo stellato chiedendosi se siamo soli nell’universo e sognano incontri ravvicinati del terzo tipo, allora non potete perdervi il viaggio che vi farà toccare i luoghi degli avvistamenti avvenuti nel Vecchio Continente. E forse vi sorprenderà sapere che tra questi c’è anche una città italiana.

Viaggio on the road in Europa a caccia di UFO: le tappe

Sull’onda dell’UFO-mania, riesplosa dopo il recente convegno al Parlamento del Messico in cui sono stati mostrati i presunti i resti fossilizzati di individui extraterrestri, il sito Stressfreecarrental.com ha lanciato la proposta di un road trip per l’Europa, nei siti dove ci sono maggiori probabilità di incontrare forme di vita aliena. Sul sito, gli utenti sono invitati a noleggiare l’auto per un tour in 8 tappe in diversi Paesi europei, dove ci sarebbero stati degli avvistamenti.

Sapevate, ad esempio, che in Belgio, prima tappa del road trip, tra il l 29 novembre 1989 e l’aprile 1990, sono stati segnalati una serie di avvistamenti di UFO triangolari, passata alla storia come ‘ondata belga’? In particolare, nella notte del tra il 30 e il 31 marzo 1990, oggetti non identificati furono tracciati su radar, fotografati, e visti da circa 13.500 persone, 2.600 delle quali hanno prodotto testimonianza scritta, descrivendo nel dettaglio ciò a cui avevano assistito.

Dopo il Belgio, il tour tocca la Svizzera, dove negli anni ’70 a Schmidrüti e Berg Rumlikon  un uomo affermò di essere stato in contatto con gli alieni dell’ammasso stellare delle Pleiadi.

Si fa quindi tappa in Francia, a  Trans-en-Provence, famosa per uno dei rari casi in cui un UFO  avrebbe lasciato tracce fisiche sul terreno. Il presunto avvistamento si è verificato l’8 gennaio 1981, quando Renato Nicolaï, un agricoltore di 55 anni, sentì uno strano fischio mentre stava svolgendo lavori agricoli nella sua proprietà. Si voltò e vide, ad una distanza di circa 50 metri, un oggetto a forma di disco, che appariva leggermente sollevato da terra. Il caso approdò al GEPAN (Groupe d’Étude des Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés) per gli accertamenti scientifici successivi, da cui emerse che il terreno aveva subito una compressione meccanica di 4 o 5 tonnellate e un riscaldamento fra i 300 e i 600 °C. Nei campioni di terreno furono trovate tracce di fosfati e zinco e l’analisi dell’erba medica vicino al luogo del presunto atterraggio mostrò livelli di clorofilla più bassi del normale. Dopo due anni di indagini non furono trovate spiegazioni plausibili dell’accaduto.

Come preannunciato, il viaggio prosegue, pensate un po’, in Italia. Nel nostro Paese, l’avvistamento più famoso ha avuto luogo  il 27 ottobre 1954 nel cielo di Firenze. Durante una partita tra Fiorentina e Pistoiese, gli spettatori videro alcuni oggetti non identificati fluttuare proprio sopra lo stadio Artemio Franchi. Definiti ad “ali di gabbiano”, a “cappello da mandarino cinese” o a “sigaro”, furono avvistati anche sul Duomo di Firenze. In seguito al passaggio, iniziano a cadere di sottolissimi filamenti bianchi, che si dissolvevano a contatto con il terreno, in seguito denominati ‘bambagia silicea’. Secondo il Cicap, i misteriosi oggetti volanti sarebbero stati parte di un’operazione militare, mentre i filamenti sarebbero dovuti ai ragni che formano questa sorta di paracadute per migrare. L’evento, però, è tuttora oggetto di interesse nel mondo dell’ufologia.

Meta successiva è l’Albania, dove il caso più famoso di avvistamenti di UFO è quello avvenuto nel villaggio di Roskovec nel 2006. I residenti affermarono di aver visto atterrare un oggetto non identificato, che aveva una forma simile a un disco, ed era rimasto sul terreno per soli 4-5 secondi, lasciando i segni del suo passaggio sull’asfalto.

Il road trip in cerca di avvistamenti tocca anche la Romania, che nel febbraio di quest’anno ha fatto decollare i jet militari dopo che le autorità avevano avvistato oggetti misteriosi nei cieli.

Le ultime due tappe sono, infine, la Polonia, dove un disco volante è stato avvistato nella città di Jastrowo da un ciclista, che sarebbe anche riuscito a scattare una foto all’oggetto misterioso, e la Germania, destinazione obbligata per il famoso fenomeno celeste di Norimberga. Si tratta di un evento naturale, probabilmente un parelio, che, interpretando un’incisione realizzata all’epoca dal tipografo Hans Glaser, potrebbe essere accaduto all’alba del 14 aprile 1561. In ambito pseudoscientifico è spesso citato come un fenomento ufologico, benché tale ipotesi sia considerata priva di fondamento sia storico che scientifico.

Il viaggio a caccia di UFO nel Regno Unito

Ed è UFO-mania anche nel Regno Unito, con una lista dei migliori luoghi del Paese dove avvistare gli alieni. Il viaggio inizia nel Devon, dove un escursionista locale ha recentemente avvistato un oggetto non identificato che si tuffava in mare, e dove ci sono stati innumerevoli avvistamenti di strane luci luminose riprese dalle telecamere.

I cacciatori di UFO sono poi invitati ad addentrarsi nella foresta di Rendlesham, nel Suffolk, dove nel dicembre 1980 sono stati segnalati una serie di avvistamenti di luci inspiegabili, tra i più avvincenti dello United Kingdom.

Il road trip prosegue, quindi, verso il Galles. Qui, oltre 40 anni fa, un gruppo di scolari del Pembrokeshire affermò di aver avvistato un UFO in un campo di fronte al loro parco giochi: alcuni sostennero addirittura di aver visto uscire una figura con una tuta argentata.

Il viaggio si sposta poi nell’Inghilterra settentrionale, precisamente a Leeds, anch’essa soprannominata “UFO hotspot” a causa dei frequenti avvistamenti da parte degli abitanti del luogo.

I cacciatori di alieni si recheranno quindi nello Yorkshire, luogo del leggendario incidente di Ilkley Moors: nel 1987 un agente di polizia in pensione affermò di essere stato rapito dagli alieni durante il suo turno di guardia mattutino e di essere stato trattenuto su un’imbarcazione, prima di essere riportato nella brughiera. L’uomo ha affermati di essere entrato in contatto con una figura aliena, che ha fotografato e che viene tuttora studiata dagli esperti.

La tappa successiva è Edimburgo, dove il 18% dei residenti sostiene di aver avuto un avvistamento del terzo tipo, secondo una ricerca commissionata dal National Geographic.

Un altro luogo compreso nella mappa degli avvistamenti di oggetti non identificati, famoso nel Regno Unito, è il Perthshire, nella Scozia centrale, dove è stata scattata una delle foto UFO più nitide di sempre, che mostra un oggetto a forma di diamante di 30 metri nel cielo.

L’ultima tappa del viaggio è, infine, Belfast. Nella capitale dell’Irlanda del Nord, nel corso degli anni si sono verificati una serie di avvistamenti su cui la polizia ha indagato, tra cui luci bianche e “strane immagini” riprese dalle telecamere a circuito chiuso.

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Alla scoperta dei segreti di Roma sotterranea

Laghi, percorsi nascosti, catacombe, bunker e cripte antiche: questo e molto altro nascondono i sotterranei della capitale, la città eterna che non smette mai di stupire. Nella Roma sotterranea c’è un percorso pieno di fascino e storia che ben pochi conoscono, ma che si snoda per chilometri sotto i sampietrini incastonati del centro storico.

Dal Colosseo a Fontana Di Trevi le visite guidate di Roma nascosta sono una tappa fondamentale per chi non ne ha mai abbastanza della città più bella del mondo. Sapevi che è possibile visitare anche i sotterranei del Colosseo? E che nel complesso architettonico di Villa Torlonia Mussolini fece costruire un rifugio antiatomico nelle profondità del sottosuolo?

Scopriamo insieme quali altri segreti nasconde Roma sotterranea, e come visitare questi esclusivi luoghi nascosti.

Visita nei sotterranei del Colosseo: una tappa da non perdere

Iniziamo il tour dal simbolo di Roma e dell’Impero Romano, il Colosseo, lo storico monumento più famoso del mondo. Molti di noi lo avranno visitato, ma non tutti sanno che nasconde anche una vasta area sotterranea dove i gladiatori si preparavano per gli spettacoli. Il nome tecnico di queste aree è ipogei, costruiti durante il regno di Domiziano in seguito al termine della costruzione esterna del Colosseo.

Si trattava in effetti di un vero e proprio backstage dell’anfiteatro, dove i protagonisti si rifugiavano in cerca di un momento di tranquillità durante l’attesa. Anche gli animali venivano posti in queste aree sotterranee, collegate con l’arena principale attraverso una lunga serie di tunnel. Oggi questi luoghi si sono conservati, ma hanno subito l’effetto dell’erosione da parte degli agenti atmosferici e degli elementi naturali.

Una visita nei sotterranei del Colosseo ti riporterà indietro nel tempo, facendoti rivivere le emozioni della Roma imperiale. Per non perdere questa occasione ti consiglio di partecipare a un tour organizzato, che abbina l’accesso all’arena con una visita nei sotterranei e ai Fori Imperiali. Puoi trovare maggiori informazioni su questo tour guidato qui.

La Trastevere sotterranea

Nel pittoresco quartiere romano del Rione Trastevere il sottosuolo nasconde vere e proprie gemme sotterranee, tra cripte e affreschi questo percorso ti stupirà. È qui che, guidato da un archeologo esperto, potrai ammirare i resto della chiesa paleocristiana di San Crisogono, che apre le porte di uno scenario ancora più vasto risalente alla Roma del IV secolo, fatto di abitazioni romane, affreschi e ambienti di sepoltura dedicati alla martire Cecilia, con la sua basilica.

Trovandosi nel sottosuolo può sembrare un itinerario difficile, ma in realtà è adatto a tutta la famiglia e nel percorso è possibile camminare senza alcuna difficoltà.

Se vuoi visitare la Trastevere sotterranea puoi partecipare a un tour guidato, come puoi immaginare questa zona è visitabile solamente con una visita organizzata e una guida esperta.

I laghetti sotterranei di Monteverde

Questa scoperta sensazionale risale solamente ai primi anni ’30, quando alcuni speleologi si trovarono davanti a una serie di piccoli laghetti sotterranei con acqua limpida e cristallina, provenienti da una cava di tufo, nei pressi del complesso San Camillo Forlanini, un’importante istituzione ospedaliera di Roma. Si pensa che i pazienti in degenza nell’ospedale vi si rifugiassero durante la guerra.

Ma questa non è l’unica conformazione sotterranea di questo genere, che sembra infatti essere tipica di alcune zone romane, tanto che una stessa conformazione è stata rilevata anche sotto il Celio. Incredibile!

Un gruppo di esperti si è in seguito immerso nei cunicoli sotterranei alla scoperta di questi percorsi del sottosuolo romano, nel 2013, riportando alla luce un reportage fotografico sorprendente. Purtroppo questa come altre zone di Roma sotterranea non è accessibile ai visitatori, essendo territori impervi e ancora poco battuti. Senza dubbio il percorso dei segreti nascosti romani nel prossimo futuro potrà essere reso più accessibile anche ai cittadini e ai turisti, con le dovute modifiche.

Le Catacombe di San Callisto

Sappiamo già che Roma sotterranea offre tanti scenari appartenenti all’epoca romana antica, tra questi spiccano per il numero le cripte e le catacombe, di grande importanza per il loro significato simbolico e religioso.

Le catacombe romane si configurano come un lungo labirinto di vicoli, camere sepolcrali a 16 metri di profondità dove è facile perdersi senza l’aiuto di una guida esperta. Le catacombe sono antichissime e rappresentano un patrimonio culturale senza eguali, tra le più famose avrai forse sentito parlare delle Catacombe di Domitilla, o quelle di San Callisto, o della Cripta dei Frati Cappuccini, un ossario sotterranei nei pressi di Via Veneto che custodisce le ossa di circa 3700 monaci.

Non perderti l’esperienza di visitare questi antichi meandri cittadini, puoi scegliere tu la data e prenotare online una visita guidata in questi luoghi da brivido! Questo tour organizzato in particolare prevede anche un transfer da e per il centro di Roma. Importantissimo munirsi di acqua e scarpe comode per vivere al meglio l’esperienza. Se soffri di claustrofobia potrebbe non essere la visita giusta per te!

I sotterranei di Fontana Di Trevi

Se ti stai domandando cosa si celi sotto alla fontana più famosa al mondo te lo sveliamo noi: si tratta di una meravigliosa area archeologica scoperta di recente, risalente all’epoca di Nerone.

Si chiama Vicus Caprarius, o più romanticamente Città dell’acqua, ed è una vasta area occupata da una lussuosa residenza signorile attraverso cui passano alcune tubazioni alimentate dalla stessa acqua della fontana. La domus risale al IV secolo, e ad oggi è possibile visitarla: si tratta di un’esperienza unica, da non perdere per la sua straordinaria bellezza.

Se sei interessato puoi acquistare subito il tuo ingresso, ti verranno consegnate anche delle cuffie per ascoltare meglio la guida. L’incontro per la visita è direttamente a pochi passi dalla Fontana di Trevi, e il numero massimo di partecipanti è di otto persone. Durante la visita verrai a conoscenza di tutti i segreti di questa opera che tutto il mondo ci invidia.

Bunker e rifugi antiatomici

Il sottosuolo romano nasconde tra i suoi segreti anche alcuni importanti bunker antiatomici e antiaerei, fatti realizzare in epoche diverse durante le guerre come luoghi di protezione. Se ne contano almeno tre: il primo in corrispondenza della residenza mussoliniana di Villa Torlonia, mai usato perché non concluso; il secondo venne fatto costruire per volere dei Savoia nel Casale delle Cavalle Madri, con una struttura circolare che poteva ospitare anche le macchine, mentre il terzo si trova all’Eur, il quartiere romano fatto costruire sempre da Mussolini, sotto il palazzo degli Uffici, nato con lo scopo di proteggere i funzionari coinvolti nella realizzazione della mai conclusa esposizione universale.

Ci sarebbe un quarto bunker, fatto sempre costruire da Mussolini, sotto una delle due torri di Piazza Venezia. Il quarto bunker, come anche i precedenti, non è visitabile, ma secondo gli esperti avrebbe una pianta quadrata e si estenderebbe per 72 metri quadrati. Vi si accederebbe attraverso una scala in mattoni. Anche questo bunker non sarebbe mai stato usato da Mussolini.

Basilica San Giovanni in Laterano

L’importante famiglia dei Laterani lasciò a Roma molte testimonianze architettoniche nel quartiere di San Giovanni, uno dei più belli della città. Ne è simbolo la splendida Basilica di San Giovanni in Laterano, icona della città e custode di altri tesori a ben 6 metri di profondità dal pavimento di base.

Si tratta di un vasto complesso di costruzioni addirittura risalenti al I secolo d.C., i resti di un’epoca imperiale tra le più imponenti della storia mondiale.

Questo caseggiato è formato da una serie di ambienti che si susseguono in profondità, insieme a una fila di pilastri decorati. Sempre nei dintorni del caseggiato è visibile anche ciò che resta di una caserma del corpo a cavallo, gli Equites Singulares, risalente al II secolo d.C. durante la reggenza di Settimio Severo.

Puoi visitare San Giovanni in Laterano e i suoi splendidi sotterranei prenotandoti per una visita guidata, comprensiva di una visita nella cattedrale di Roma, così soprannominata, e di altre 4 meravigliose basiliche papali che insieme costituiscono il percorso della Roma Cristiana.

La storia che inizia all’interno delle navate continua sotto le chiese, lungo metri di aneddoti che potrai scoprire soltanto attraverso la guida di un esperto. Questo splendido tour dura 3 ore, puoi prenotarlo comodamente online e ricordati che nelle basiliche non è permesso indossare abiti corti e succinti.

Le visite guidate di Roma nascosta custodiscono momenti di sorprendente ispirazione, dove la storia del passato si intreccia con il presente negli angoli bui delle cripte e dei lunghi tunnel.

Quando già i tesori di Roma sembrano essere ineguagliabili per la cultura immensa che ci mostrano, la città ci svela ogni momento nuovi cunicoli pieni di informazioni, aneddoti, qualcosa che non sapevamo e di certo ancora ne scopriremo di nuovi.

Sotterranei nel Colosseo che un tempo erano occupati da gladiatori, domus signorili nascoste a metri e metri di profondità, cripte che ancora oggi nascondono i resti di importanti personaggi religiosi: la città eterna promette questo e tanto altro, come se il primato di città più bella del mondo non le bastasse ora ha deciso di regalare anche un percorso sotterraneo pieno di fascino e di storia antica, qualcosa che solo questa città può donare.

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Scoprire l’Occitania in treno, le tappe più belle

L’Occitania, nel Sud della Francia, è una regione ricca di storia e di cultura. Non che il resto del Paese non lo sia, ma qui il patrimonio è davvero sontuoso e variegato e si plasma perfettamente con le sfumature dolci del Mar Mediterraneo i profili aspri dei Pirenei.

Si tratta di un territorio dove si respira un’atmosfera piacevole e particolare, tanto che esiste una parola che esprime la preziosa arte di vivere locale, la convivialità e il senso dell’ospitalità di chi lo popola: l‘Occitalità. Una zona da scoprire a passo lento, con la stessa velocità con cui mutano le stagioni poiché qui, tutte, danno il meglio di loro stesse. E magari proprio a bordo di un treno, mezzo di trasporto che permette di rispettare l’ambiente e che qui corre su numerose linee ferroviarie differenti che conducono alla scoperta di angoli altamente emozionanti.

Del resto parliamo di una terra composta da 13 dipartimenti in cui si sviluppano oltre 220 km di costa e dove sorge il pittoresco Canal du Midi, che collega Tolosa al mare. Poi ci sono i paesaggi montani, quelli dei Pirenei e del Massiccio Centrale, la campagna, i siti patrimonio dell’Unesco, antichi villaggi, misteriose grotte e tante vivaci città.

Occitania in treno

Per scoprire l’Occitania in treno ci sono diverse soluzioni disponibili. Una di queste si chiama Occitania Rail Tour e, con un pass al costo di 10 euro al giorno, i passeggeri viaggiano all’insegna dall’autenticità, semplicità e adrenalina attraverso dei circuiti pieni di fascino, visite insolite e tantissime attività.

Occitania, itinerari

Fonte: iStock

Scoprire l’Occitania in treno

Ci sono poi i percorsi da più giorni e con pernottamento previsto, corse che invece combinano treno e bici su una vecchia strada sterrata, oppure ci sono i convogli turistici, piccoli, che attraversano per intero un’unica città o un determinato sito di interesse. Insomma, ci sono varie modalità per comprendere lo spirito dell’Occitalità e scoprire le mille sfaccettature di questa terra più che eccezionale.

Purtroppo non possiamo raccontarvi tutti gli itinerari possibili, ma abbiamo selezionato per voi alcuni dei tour che, secondo noi di SiViaggia, sono assolutamente imperdibili.

In treno da Tolosa a Collioure

Il primo itinerario di cui vi vogliamo parlare conduce da Tolosa a Collioure. Ci sono diverse linee su questa tratta, ma la migliore su cui salire a bordo è quella più lenta, con un numero maggiore di soste, e che in tre giorni – e con la combinazione di più convogli – permette di attraversare città, campagna, montagna, mare, tre dei posti più famosi di questa regione e ben due siti Unesco.

Le emozioni iniziano già dalla città di partenza, Tolosa, che si distingue per essere accogliente, solare, rilassata e conviviale. Sorprendenti edifici romanici e gotici si mescolano a case dai mattoni rosati che al tramonto regalano giochi di colori che difficilmente si dimenticano. E poi ancora la sua anima moderna, quella dedicata all’aviazione e allo spazio.

Continuando il viaggio sui binari francesi, si raggiunge la Grotta di Lombrives, una delle più grandi d’Europa, caratterizzata da immense gallerie, gigantesche stalattiti e stalagmiti e, soprattutto, un placido lago dai colori coinvolgenti.

Intraprendendo questo percorso si ha anche la possibilità di salire a bordo del “Canari” (il soprannome del Treno Giallo) che circola da ben cent’anni e che è persino uno dei più alti d’Europa. Affacciati al finestrino godrete di paesaggi mozzafiato che conducono a Mont-Louis, chiamata anche la “Città del Re Sole”. Situata a 1600 metri di altitudine, nel cuore dei Pirenei Catalani, è la città fortificata più alta di tutta la Francia ed è riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Treno Giallo Occitania

Fonte: iStock

Il Treno Giallo nei pressi di Mont-Louis

Tra le tante tappe che permette di fare questo bellissimo viaggio c’è anche Ille-sur-Têt, una località speciale dei Pirenei Orientali con un pittoresco centro storico e un ambiente naturale incontaminato che sembra uscito direttamente da un altro pianeta grazie alla presenza degli Orgues, gioielli minerali dalle forme bizzarre.

Poi ancora Perpignan, antica e vivace città d’arte dall’anima catalana, la cui stazione sarebbe, secondo l’estroso pittore Dalì, “il centro del mondo”. Bellissimo qui è il Palazzo dei Re di Maiorca, una fortezza in stile gotico che fa da guardia al centro medievale cittadino.

Ultima tappa il mare, e più precisamente quello che bagna Collioure, città così bella da essere considerata persino la “Perla della Costa Vermiglia”.

Da Montpellier a Tolosa sulla vecchia strada ferrata

In treno, con combinazione in bici, per cinque giorni da Montpellier a Tolosa per solcare i binari attraverso due dei borghi più belli di Francia, una città episcopale patrimonio Unesco e molto altro ancora, insieme a quattro ciclostrade e vie verdi.

Tra le tappe più belle non possiamo non menzionare Sète, spettacolare cittadina marittima pregna di canali contornati da facciate colorate e tanti, tantissimi, fenicotteri rosa che popolano le sue paludi.

Imperdibile è una sosta a Montpellier, una realtà dinamica, creativa, attraente e dove un patrimonio urbano antico si combina perfettamente con l’architettura contemporanea.

Poi ancora Bédarieux, una curiosa borgata da dove inizia la via verde del Passa Païs. Si tratta di un’antica ferrovia dimessa da solcare in bici attraverso i maestosi percorsi del massiccio del Caroux intagliato dalle impressionanti gole di Héric, per poi arrivare a Olargues, uno dei borghi più belli di Francia, dove natura e architettura medievale si combinano in maniera poetica.

Di nuovo a bordo del convoglio per raggiungere Castres, cittadina puntellata da vecchie case colorate che si affacciano sulle acque del fiume Agout e che per la sua atmosfera è persino soprannominata la “Piccola Venezia della Linguadoca”.

Da qui di nuovo in sella alla propria bici per pedalare su un’altra via verde: il sentiero dei Diritti dell’Uomo. Si tratta di un itinerario di una quarantina di chilometri che passa per Lautrec, un altro dei borghi più belli di Francia, che ha dato i natali alla famiglia Toulouse Lautrec da cui ebbe vita il famoso pittore che è stato una delle le figure più significative dell’arte del tardo Ottocento.

Il viaggio termina a Tolosa dove scoprire la bellissima Place du Capitole, centro nevralgico della città rosa.

Sète, Francia

Fonte: iStock

Veduta aerea di Sète

Le altre meraviglie da vedere in Occitania

Grazie ai tanti itinerari disponibili, è possibile scoprire altre meraviglie dell’Occitania. Tra tutte vi consigliamo di non perdere:

  • Albi: città vescovile e patrimonio Unesco che custodisce un enorme complesso episcopale in mattoni rossi;
  • Nimes: con il suo antichissimo anfiteatro romano, uno dei monumenti antichi meglio conservati nel nostro continente;
  • Pont du Gard: l’unico acquedotto a tre piani ancora oggi perfettamente in piedi;
  • Lourdes: uno dei più grandi luoghi di pellegrinaggio del mondo;
  • Cirque de Gavarnie: una gigantesca parete rocciosa alta 1700 metri e circondata da numerose cime a loro volta alte più di 3.000 metri;
  • Gole del Tarn: formate da scogliere con altezze di anche 500 metri, con brecce, cornicioni e rocce.
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Il Sentiero delle prugne, l’itinerario più bello dell’estate

Ogni stagione ha il proprio frutto e a molti di essi sono stati dedicati dei meravigliosi sentieri tematici. Dopo l’uva, le mele e le castagne, è nato anche un sentiero dedicato alle prugne.

Questo frutto si raccoglie d’estate fino a ottobre e c’è un itinerario immerso tra la natura e gli alberi di prugne che merita di essere percorso.

Il Sentiero delle prugne di trova a Barbiano, in Valle Isarco, in provincia di Bolzano, dove cresce una delle migliori varietà che esista in Italia e dove ogni anno, le prime due settimane di settembre, vengono organizzate le Settimane delle prugne di Barbiano.

Per l’occasione, i ristoranti di Barbiano offrono ai visitatori piatti a base di prugne autoctone.

Proprio in occasione della festa del frutto autunnale tipico di questa località altoatesina vengono organizzate escursioni guidate sul Sentiero delle prugne, che può essere percorso in autonomia anche in altri periodi dell’anno.

Il Sentiero delle prugne

Il Sentiero delle prugne prende il nome dai numerosi pruni che s’incontrano lungo il percorso, molto bello anche dal punto di vista paesaggistico.

Si snoda all’interno del paese di Barbiano con partenza dal centro verso la parte inferiore del borgo, passando il maso Feltuner fino alla croce. Si prosegue in salita superando i masi Stich e Frühaufhof, si attraversa la strada e, all’altezza della casa Urban, si prosegue in salita fino al bivio. Si svolta a destra e si cammina attraverso la parte superiore del paese, per poi ritornare in centro.

Durante il cammino s’incontrano diversi pannelli che forniscono informazioni interessanti sulla prugna di Barbiano e diversi pruni particolarmente suggestivi nel periodo della fioritura, nei mesi di aprile e maggio.

Il sentiero è adatto alle famiglie e la percorrenza media è di un paio d’ore.

Barbiano, il paese della “torre pendente”

Il paese di Barbiano vanta una storia molto antica, precedente anche al passaggio dei Romani. Il suo simbolo però è molto più recente. Si tratta della torre del campanile della Chiesa di San Giacomo costruita nel XIII secolo. Se la chiesa è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, così non è stato per il campanile eretto in parte sulla roccia e in parte su un terreno instabile e per questo divenuto storto.

Benché negli ultimi anni sia stato messo in sicurezza, resta comunque storto e, con i suoi 37 metri d’altezza, è visibile in tutto il paese. Si dice sia più pendente della Torre di Pisa.

Sulle alture di Barbiano, lungo la strada che porta al Comune di Villandro, meritano una tappa anche le famose Tre Chiese, il più suggestivo insieme architettonico dell’Alto Adige. Si tratta di tre chiesette di pietra così vicine tra loro da formare un triangolo. La più grande è la Chiesa di Santa Maddalena del 1500, poi ci sono Santa Geltrude e San Nicola. Le chiese solitamente sono chiuse, ma le chiavi sono a disposizione dei visitatori nell’albergo nei pressi delle tre chiesette.

Barbiano_Tre-chiese

Fonte: @Rene Gruber

Le famose Tre Chiese sopra il villaggio di Barbiano in Alto Adige

Un nuovo ponte panoramico (e da brividi) collega il villaggio di Barbiano con quello di San Ingenuino, lungo il Sentiero del castagno (un altro sentiero tematico che passa da queste parti). Il ponte offre una splendida vista sulla Valle Isarco e conduce alle vicine cascate di Barbiano, tre salti d’acqua per un totale di 200 metri. Nascono dal Rio Gander che poi sfocia nell’Isarco e, proprio nel punto più roccioso, forma le tre cascate, le Barbianer Wasserfälle. La cascata inferiore, con i suoi 85 metri, è la più alta, mentre quella superiore, che si trova a 1.214 metri di quota, è alta 45 metri.

Le prugne di Barbiano

Le prugne costellano i pendii di Barbiano sin dal tardo Medioevo. Fino al XX secolo, questo frutto ricco di vitamine e minerali era un importante prodotto d’esportazione della Valle Isarco meridionale, e numerosi masi locali ancora oggi lo coltivano e lo lavorano.

Una ricetta tipicamente altoatesina realizzata con questo frutto sono i canederli di prugne (dolci, quindi) da assaggiare anche durante le Settimane delle prugne.