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Una tappa culinarea a Taranto: il Caseificio San Marco

Per coloro che desiderano immergersi completamente nella cultura e nei sapori di una regione, Taranto offre un’esperienza culinaria senza pari e il Caseificio San Marco è una tappa imprescindibile per chiunque desideri assaporare l’autentica tradizione casearia pugliese.

Taranto, città dalla storia millenaria e dalle tradizioni radicate, non è solo un luogo ricco di testimonianze archeologiche e di fascino artistico, ma anche un vero paradiso per gli amanti della buona cucina. Tra le sue strade strette e le piazze animate, i profumi dei formaggi tipici pugliesi si fondono con l’aria salmastra del mare, creando un’atmosfera unica che invita a gustare ogni prelibatezza che questa terra ha da offrire.

Uno scatto dei due titolari di Caseificio San Marco a lavoro

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco a lavoro

I sapori della tradizione locale

In questo contesto, il Caseificio San Marco si erge come un autentico baluardo della cultura casearia locale. Con oltre mezzo secolo di esperienza alle spalle, rappresenta una vera e propria istituzione per gli amanti dei formaggi di qualità. Qui, la produzione artigianale è il fulcro di ogni attività, garantendo la massima cura e dedizione in ogni fase del processo di lavorazione.

I prodotti offerti dal Caseificio San Marco spaziano dall’iconica burrata, con il suo cuore cremoso e avvolgente, alle mozzarelle fior di latte, dalle scamorze affumicate ai provoloni stagionati. Ogni formaggio è una celebrazione della tradizione casearia pugliese, una sinfonia di sapori autentici che conquista il palato di chiunque li assaggi.

L’innovativa “Mozzapella”

Il Caseificio San Marco non si limita solo alla produzione di formaggi di alta qualità, per soddisfare le esigenze del mercato moderno, ha abbracciato l’innovazione con Mozzapella, un’iconica apecar personalizzata che porta i suoi prodotti freschi e genuini direttamente nelle strade di Taranto e dei paesi limitrofi. Un modo unico e originale per portare la tradizione casearia pugliese direttamente tra la gente, rendendo l’esperienza culinaria ancora più accessibile e coinvolgente.

I titolari di Caseificio San Marco ritratti mentre sono nello store

Fonte: Caseificio San Marco

I titolari di Caseificio San Marco

Il Caseificio San Marco è molto più di un semplice luogo di produzione di formaggi, è un’autentica oasi di sapori e tradizioni, un punto di riferimento per chiunque desideri assaporare l’autenticità della cucina pugliese. Con la sua dedizione alla qualità, alla tradizione e all’innovazione, continua a conquistare il cuore e il palato di residenti e turisti, offrendo un’esperienza culinaria indimenticabile a chiunque decida di fare tappa nella spartana città di Taranto.

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Varsavia, itinerario di 7 tappe sulle tracce di Chopin

Varsavia, la capitale della Polonia, è una città che unisce storia, cultura e musica. Tra le sue strade risuona ancora la melodia di Fryderyk Chopin, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Scoprire e visitare Varsavia proprio sulle tracce di questo illustre personaggio può essere una buona chiave di lettura e conoscenza della città! Ecco un itinerario per scoprire i luoghi che hanno segnato la vita di Chopin e immergersi nell’atmosfera della sua musica. Pronti per un viaggio emozionante di 7 tappe tra concerti, musei e passeggiate romantiche?

1. Museo Fryderyk Chopin

Il punto di partenza ideale per il nostro itinerario è il Museo Fryderyk Chopin, situato nel Castello Ostrogski. Questo museo è interamente dedicato alla vita e alle opere del compositore. Qui è possibile ammirare una collezione, la più grande al mondo, di manoscritti, lettere, strumenti musicali e oggetti personali di Chopin. Le mostre interattive permettono di ascoltare la sua musica e di approfondire la sua storia in un modo unico e coinvolgente.

2. Chiesa di Santa Croce

Rientrando a Varsavia, non può mancare una visita alla Chiesa di Santa Croce, dove è custodito il cuore di Chopin. Dopo la sua morte, il cuore del compositore fu riportato in Polonia e murato in uno dei pilastri della chiesa, per sua volontà. Una targa commemorativa segna il luogo esatto, rendendo questo luogo sacro una vera e propria meta di pellegrinaggio per gli appassionati di Chopin.

3. Łazienki Park

Il Parco Łazienki è uno dei più grandi e belli parchi di Varsavia, e al suo interno si trova il monumento a Chopin. Di domenica, in primavera e estate, qui si tengono concerti gratuiti di pianoforte all’aperto. Musicisti di fama internazionale si esibiscono accanto alla statua del compositore, creando un’atmosfera magica e rilassante. Un consiglio? Portate una coperta e qualche snack, e godetevi un picnic musicale in questo splendido parco.

4. Università di Varsavia

L’Università di Varsavia è un altro luogo significativo nella vita di Chopin. Qui il giovane Fryderyk studiò musica, e ancora oggi l’università ospita eventi e concerti dedicati al compositore. Una passeggiata nel campus ti permetterà di immaginare com’era la vita di Chopin durante i suoi anni universitari.

5. Museo Nazionale di Varsavia

Per completare l’itinerario cittadino, vale la pena una visita al Museo Nazionale di Varsavia. Sebbene non sia interamente dedicato a Chopin, questo museo ospita una vasta collezione di opere d’arte polacca, molte delle quali risalgono all’epoca del compositore. È un ottimo modo per contestualizzare la vita e l’opera di Chopin all’interno della storia e della cultura polacca.

6. Le Panchine di Chopin

Varsavia non celebra Chopin solo attraverso musei e concerti, ma anche con un’iniziativa unica: le “Panchine di Chopin”. Queste panchine speciali, dislocate in vari punti della città, sono dotate di QR code. Scansionando il codice con il proprio smartphone, si può ascoltare una delle composizioni di Chopin e ottenere informazioni sulla sua vita e sulla sua musica. Le panchine sono posizionate in luoghi significativi legati al compositore, come il Parco Łazienki, la Chiesa di Santa Croce e l’Università di Varsavia. Questo percorso musicale all’aperto permette ai visitatori di immergersi nell’atmosfera di Chopin in modo innovativo e interattivo, rendendo la scoperta della città ancora più affascinante.

7. La casa natale di Chopin a Żelazowa Wola

Nei dintorni di Varsavia, a circa 60 km dalla capitale, si trova il villaggio di Żelazowa Wola, luogo di nascita di Chopin. La casa dove è nato è stata trasformata in un museo immerso in un pittoresco parco. Passeggiando tra i sentieri del parco, si possono ascoltare le composizioni di Chopin che risuonano dagli altoparlanti nascosti tra gli alberi. La visita a Żelazowa Wola è un’esperienza che combina natura e musica, regalando momenti di pura serenità.

Varsavia & Chopin

Varsavia ha un legame profondo e indissolubile con Fryderyk Chopin, che trascorse gran parte della sua giovinezza in questa città. Nato nel villaggio di Żelazowa Wola nel 1810, Chopin si trasferì a Varsavia all’età di sette mesi e vi rimase fino al 1830, quando lasciò la Polonia per Parigi. Durante questi anni formativi, studiò musica e iniziò a comporre, esibendosi per la prima volta in pubblico proprio a Varsavia. La città fu il palcoscenico della sua crescita artistica e personale, influenzando profondamente la sua musica. Per questo, ancora oggi, Varsavia celebra il suo legame con Chopin attraverso musei, monumenti e concerti che onorano la memoria del compositore.

Info pratiche

Come arrivare a Varsavia

Arrivare a Varsavia è semplice grazie all’aeroporto internazionale Chopin, che offre collegamenti diretti con numerose città europee e internazionali. Dall’aeroporto, il centro città è facilmente raggiungibile con taxi, autobus e treni.

Quando andare a Varsavia

Il periodo migliore per visitare Varsavia sulle tracce di Chopin è tra la primavera e l’autunno. Da maggio a settembre, i concerti gratuiti nel Parco Łazienki sono un’esperienza imperdibile. L’estate offre un clima piacevole per passeggiare nei parchi e visitare i luoghi all’aperto, mentre l’autunno regala colori spettacolari e un’atmosfera romantica. Anche in inverno, però, la città ha il suo fascino, con mercatini di Natale e concerti al chiuso che riscaldano l’anima.

Piatti e prodotti tipici

Durante il viaggio a Varsavia ci sarà senz’altro l’occasione di assaporare i piatti tipici della cucina polacca. Tra questi, i pierogi, ravioli ripieni di carne, formaggio, patate o funghi, sono un must. Il bigosh è uno stufato di carne e crauti, e il żurek è una zuppa a base di farina di segale con salsiccia e uova. Per i dolci, consigliamo di provare il sernik, una cheesecake polacca, e i pączki, soffici ciambelle ripiene di marmellata. Per gli adulti, sono da assaggiare la żubrówka, una vodka aromatizzata con erba del bisonte, e le birre locali come la Żywiec. E se si cerca un ricordo culinario da portare a casa, il miele polacco è noto per la sua qualità e varietà di sapori.

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HIKE, il nuovo progetto che permette di scoprire tre itinerari da sogno

Viviamo in un mondo che ha bisogno di essere amato, rispettato ed esplorato con consapevolezza. Per questo motivo, sono sempre di più i progetti che nascono e che mirano a farci scoprire le zone del nostro pianeta in maniera ecosostenibile. Uno di questi si chiama HIKE e, oltre a regalarci la possibilità di intraprendere tre itinerari da sogno, stimola il ricorso a stili di vita sani e attivi.

Come funziona HIKE

HIKE è un progetto di Erasmus+ che ha lo scopo di promuovere stili di vita sani e attivi attraverso il coinvolgimento delle comunità locali nell’escursionismo e nelle attività sportive correlate lungo percorsi storici, come la Via Francigena, la Via Egnatia e la Via della Tolleranza.

Si tratta perciò di un progetto che si sviluppa in tre Paesi – Italia, Grecia e Turchia – dove sono in programma una serie di eventi escursionistici gratuiti lungo la Via Francigena in Puglia, la Via Egnatia nei pressi della greca Edessa, e vicino a Izmit, lungo la Via Eurasia – Via della Tolleranza, in Turchia.

Le “passeggiate” previste saranno accompagnate da esperti escursionisti che condurranno i partecipanti a seguire le orme dei viaggiatori storici, ma anche a partecipare a workshop, attività animate e molto altro ancora, senza dimenticare i benefici per la salute dell’escursionismo.

Il progetto includerà la celebrazione della Settimana europea dello sport 2024 (23 – 30 settembre 2024), animazioni ed eventi collaterali pensati per celebrare il camminare come attività universalmente accessibile.

I tre magnifici itinerari

È finalmente online il sito web di questo interessante progetto dove è possibile reperire informazioni dettagliate sulle escursioni gratuite e sulle attività previste lungo i percorsi escursionistici dei tre Paesi coinvolti. A disposizione ci sono le mappe dei sentieri e tutti i dettagli, insieme ad aggiornamenti e articoli di approfondimento su stili di vita sani.

Polignano a Mare

Fonte: iStock

Una magnifica veduta dall’alto di Polignano a Mare

La Via Francigena in Puglia

Durante il prossimo settembre sarà possibile partecipare a sei escursioni gratuite lungo la Via Francigena in Puglia, nel bellissimo tratto che va da Bari a Brindisi. Lungo il cammino, come già accennato in precedenza, non mancheranno workshop, incontri e attività, per poi arrivare a passo lento a Brindisi negli stessi giorni in cui saranno in atto i festeggiamenti della Settimana europea dello sport.

Nel dettaglio, dal 12 al 15 settembre tutti in sella sulla proprie scarpe da trekking per andare da Bari a Monopoli. Il primo tratto, di circa 23 chilometri, prevede di camminare in un sentiero considerato moderatamente impegnativo che richiede una media di 4 ore e 39 minuti per essere completato.

Il giorno dopo in cammino da Mola di Bari a Polignano a Mare, lungo la costa di questa magnifica regione, solcando un sentiero per 16 bellissimi chilometri che rappresentano uno dei tratti più suggestivi della Via Francigena del Sud, alternando tratti costieri mozzafiato a percorsi interni ricchi di vigneti e uliveti secolari.

L’avventura terminerà domenica 15 settembre con un tratto di cammino che va da Polignano a Mare a Monopoli. Si tratta di un trekking costiero di 12 km che porta alla scoperta di diverse calette da sogno che si sviluppano nelle vicinanze di insenature pittoresche, piccoli borghi di pescatori, cave ipogee scavate nella roccia e molto altro ancora.

L’altra avventura prevista prenderà vita il 27-29 settembre e condurrà i viandanti da Torre Canne (Fasano) a Brindisi. Il primo tratto è di 18 km e va da Torre Canne a Ostuni, la città bianca della Puglia, che fa follemente innamorare chiunque vi ci metta piede.

Sabato 28 settembre saranno 12 i km da percorrere per andare da Ostuni a Torre Santa Sabina, per poi terminare il viaggio il giorno seguente con altri 15 km che conducono da Torre Guaceto a Brindisi.

La Via Egnatia in Grecia

Ottobre sarà invece il mese della Grecia, dove sono previste sei escursioni gratuite nella singolare regione di Edessa, nel rigoglioso tratto da Florina a Pella: dall’11 al 13 ottobre 2024 da Arnissa a Edessa e dal 18 al 20 ottobre 2024 da Edessa a Prophitis Ilias.

Si tratta di un’antica ma bellissima strada progettata da Romani che attraversa cascate mozzafiato e luoghi davvero peculiari che, per questa occasione, verranno affiancati anche da laboratori interattivi e visite culturali a importanti siti del patrimonio greco.

In sostanza, quella di ottobre sarà una grandissima opportunità in quanto permetterà di intraprendere un itinerario culturale che copre ben 2500 anni di storia, con indimenticabili soste presso le attrazioni più importanti della Grecia settentrionale.

La Via della Tolleranza in Turchia

L’ultimo appuntamento previsto per quest’anno del progetto HIKE è per novembre, mese che sarà dedicato a scoprire a passo lento un altro magnifico e antico Paese: la Turchia. Qui si solcherà la Via della Tolleranza, che permetterà di immergersi in paesaggi che hanno plasmato le civiltà, tra i panorami di Izmit e Kayalar, gli incantevoli villaggi di Servetiye e Kırıntı e gli antichi acquedotti vicino al Parco Gölkay.

Izmit, urchia

Fonte: iStock

Veduta aerea del Golfo di Izmit

Per la precisione, sono previste una serie di escursioni dall’1 al 3 novembre e dall’8 al 10 dello stesso mese, che promettono un viaggio stimolante tra meraviglie della natura e approfondimenti sul benessere. Il tutto, chiaramente, accompagnato da attività divertenti e laboratori pensati per escursionisti e appassionati di qualsiasi livello di preparazione fisica.

Non resta che approfittare del progetto HIKE.

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Attraverso la grande bellezza d’Italia in compagnia dei Pooh

“La prima volta che siamo venuti a Venezia era il 1976 e abbiamo realizzato uno shooting fotografico proprio in Piazza San Marco per festeggiare i primi 10 anni della nostra carriera”, ricordano con un po’ di nostalgia i POOH. “Siamo rimasti incantati dalla bellezza e dall’unicità di questo capolavoro a cielo aperto che è Venezia. Non avremmo mai pensato allora che 50 anni dopo ci saremmo ritrovati a suonare in questo luogo magico, abbiamo avuto la fortuna di esibirci in tutto il mondo nei nostri 60 anni di carriera ma crediamo che l’emozione di suonare a San Marco per la prima volta sarà davvero incredibile”.

Un legame – quello con la Grande Bellezza d’Italia – che i Pooh hanno deciso di celebrare con un tour che toccherà tutti i luoghi più iconici del nostro Paese: da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per Piazza San Marco e molti altri. Una serie di concerti imperdibili, che i Pooh raccontano in esclusiva a SiViaggia, per rivivere ancora una volta la storia della band attraverso i loro più grandi successi, da “Amici per sempre” a “Tanta voglia di lei”, da “Parsifal” (capolavoro della band uscito nel 2023 in una speciale versione per il 50° anniversario) a “Dammi solo un minuto”, solo per citarne alcuni.

In oltre 50 anni di carriera i POOH hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte nei loro live, i temi trattati nei brani e l’uso della tecnologia moderna.

Un viaggio nella grande bellezza d’Italia, da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per Piazza San Marco e molti altri luoghi iconici del nostro Paese: siete emozionati di intraprendere questo “cammino” unico?
Roby: L’emozione è davvero enorme perché nella maggior parte di queste piazze non ci siamo mai esibiti. Abbiamo accettato anche in virtù di questo, con il piacere e l’emozione di toccare dei posti nuovi e diversi, che sono i luoghi più belli d’Italia e anche del mondo. Piazza San Marco, le Terme di Caracalla, Pompei, sono tutti luoghi unici al mondo e gli artisti come noi hanno sempre bisogno di nuovi stimoli, che è sempre stata la benzina del nostro motore. Non vediamo l’ora di salire su questi palchi, la nostra Grande Bellezza: sarà un’emozione per noi ma ancor di più per il pubblico perché vedrà nello stesso momento i Pooh e anche tutto il resto.

Un tour che questa volta tocca soltanto location d’eccezione, che si uniscono alla vostra musica lungo ormai sessant’anni della nostra Italia: come le avete scelte e in che modo possono valorizzare la vostra arte?
Dodi: Fanno parte della proposta iniziale che ci è stata fatta dal nostro manager, il quale per convincerci a tornare sul palcoscenico dopo lo scorso anno, ha pensato bene di mettere un’altra ciliegina sulla nostra torta. “Ci sono da fare ancora delle cose bellissime”, ha detto. E alla nostra domanda su quali fossero queste cose bellissime, ci ha risposto con questi concerti nei luoghi più belli del nostro Paese. Da quel momento, abbiamo cominciato anche noi a gasarci a quest’idea e a pensare ad un repertorio particolare per questo tour che andasse oltre al tour di “Amici per sempre”, abbiamo voluto infatti aggiungere altri quattro brani che non facevano parte dell’ultima scaletta. Sono sicuro che proprio in virtù delle location che andremo ad attraversare sarà un tour memorabile, come lo sono stati i primi in cui abbiamo deciso di fare gli stadi e i teatri, ovvero spazi diversi dalle balere dove suonavamo fin da ragazzini.

Qual è secondo voi il legame più profondo tra la musica e il viaggio?
Riccardo: Se sei un musicista, sei sempre in viaggio. A volte ti svegli in hotel e ti chiedi: “Dove sono?”. E questo lo dici sia quando sei in una città italiana che nel resto del mondo. Ma a volte lo dici anche a casa tua, svegliandoti, prima ti aprire gli occhi. Ci sono giorni che la mia bambina si chiede se papà ha dormito in casa o se è ancora in tournée. Questo vuol dire essere musicisti in viaggio e i Pooh sono sempre stati dei musicisti in viaggio. In prospettiva, pensavamo che una volta arrivati i capelli bianchi saremmo stati di più a casa e invece ci siamo resi conto che la nostra grande passione è proprio questa: viaggiare e suonare dal vivo.

Qual è stato il viaggio più incredibile della vostra vita come Pooh?
Red: Ci sono stati due viaggi davvero emozionanti e belli, che coincidono con la registrazione degli album “Tropico del nord” e “Aloha”. Il primo lo abbiamo registrato negli AIR Studio di Montserrat, che erano gli studi di George Martin, produttore dei Beatles e nello studio a fianco c’era Sting che stava lavorando al suo primo album da solista. Quello è stato un bellissimo viaggio di lavoro durante il quale abbiamo scoperto e imparato tante cose, ci siamo confrontati con operatori e tecnici che hanno lavorato con McCartney, Sting e artisti di questo calibro. Durante quei giorni lo stesso George Martin ci faceva dormire a casa sua, dove c’erano queste due donne nere che si arrabbiavano se non mangiavamo 36 uova ogni mattina. “Aloha” invece lo abbiamo registrato alle Hawaii, eravamo in riva all’Oceano, siamo stati lì due mesi nello studio di George Benson. Anche in questo caso, una esperienza memorabile. Sono stati entrambi viaggi in cui abbiamo scoperto aspetti nuovi della vita e allo stesso tempo ci siamo confrontati con tecniche innovative nel nostro lavoro, lavorando a contatto con gente che non era qui in Italia.

 

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Come affrontare un lungo viaggio in bici

Finalmente ti sei deciso ad affrontare quel lungo viaggio in bicicletta che da tempo accarezza i tuoi sogni, ma non sai bene come organizzarti al meglio per evitare i tanto temuti contrattempi che questa modalità di trasporto può generare. Niente panico: con la giusta pianificazione e conoscendo tutti gli accessori da portare con te, sarai pronto per una vacanza memorabile, lontano dal caos cittadino e immerso negli scenari naturali che desideravi esplorare da tempo.

Come si affronta quindi un lungo viaggio in sella a una bici? Dalle attrezzature allo studio dell’itinerario, ecco tutto quello che dovresti sapere per non farti trovare impreparato e goderti ogni attimo della pedalata alla scoperta di luoghi mozzafiato in giro per l’Italia o nel resto del mondo.

Scegli la destinazione più adatta

Ogni viaggio che vogliamo intraprendere richiede una certa dose di organizzazione, ma se il mezzo di trasporto principale è la bici, allora la pianificazione dettagliata degli spostamenti diventa un elemento essenziale.

Innanzitutto, la scelta della destinazione in cui viaggiare su due ruote è di estrema importanza. La difficoltà dell’itinerario e le tempistiche possono variare molto in base a diversi fattori: l’abitudine alla pedalata, l’esperienza, la capacità di affrontare i dislivelli e le strade sterrate possono influire sulla qualità e sulla durata del viaggio. Nel valutare questi fattori, è bene tenere a mente che verrà portato con sé anche uno zaino o dei bagagli e questo comporta un carico maggiore sulle ruote e quindi uno sforzo fisico superiore per chi pedala.

Studia l’itinerario

Oltre alla giusta destinazione, è bene studiare dettagliatamente tutto l’itinerario da percorrere, in modo tale da organizzare le soste e i pernottamenti. Se non hai alle spalle altri viaggi di più giorni a bordo di una bicicletta, per prevedere i tempi di percorrenza di un tragitto puoi calcolare una velocità media di 15 km/h (per una persona abbastanza allenata).

Nel definire l’itinerario con tappe e soste per bere, mangiare, riposarsi o scattare foto, è bene informarsi su eventuali alternative nel percorso, in caso di chiusura di strade o altri problemi imprevisti. In questo modo non ti farai trovare impreparato e non perderai troppo tempo nel cercare la migliore soluzione.

Una volta studiato al millimetro ogni spostamento e steso una mappa con il percorso che hai organizzato, avrai a disposizione uno strumento molto utile per non perderti durante il viaggio. Puoi quindi installare sul tuo smartphone una delle tante app che leggono i tracciati GPX, caricare il tuo itinerario e seguirlo durante il viaggio. In alternativa, molti ciclisti usano anche le app di mappe generiche.

Scegli attentamente dove dormire

Stai organizzando l’itinerario perfetto per il prossimo viaggio in bici di più giorni, ma hai dubbi su dove andare a dormire? Potrebbe sembrare una scelta banale, ma la tipologia di pernottamento in questo caso può fare la differenza su qualità e comodità del viaggio.

In linea generale, se ti trovi alle prime esperienze è sconsigliato il campeggio. Dovresti portare con te una tenda e l’attrezzatura necessaria, elementi che inciderebbero sull’ingombro e sul peso del trasporto. Inoltre, se non sei già abituato alle nottate nella natura e sotto le stelle, puoi rischiare di risvegliarti ancor più stanco del giorno precedente, condizionando negativamente il piacere del viaggio in bici. In questi casi, meglio optare per ostelli, alberghi o B&B.

Prima di partire controlla la bicicletta

Hai scelto la destinazione e studiato perfettamente il percorso da intraprendere, ma ora devi pensare a un altro aspetto essenziale: la bicicletta. Se non ne possiedi una professionale, ideale per il cicloturismo, non perderti d’animo. Anche una due ruote da città potrebbe andar bene, ovviamente in base alla tipologia di strada che verrà battuta.

Per affrontare un lungo viaggio verifica prima di partire alcuni aspetti tecnici della bicicletta: sella comoda, ruote in ottimo stato e portapacchi capiente. È necessario, inoltre, fare un controllo ai freni. Se il telaio è particolarmente robusto potrai agganciare apposite borse che renderanno il viaggio molto comodo, in questo modo porterai con te un notevole numero di oggetti senza che il baricentro della bici venga stravolto.

Non dimenticare mai di portare anche un kit di attrezzi e qualche ricambio: li benedirai in caso di eventuali guasti, soprattutto se dovessero avvenire lontano dai centri abitati. Tra gli accessori da portare sempre con sé in un lungo viaggio in bici troviamo:

  • Luci
  • Borraccia termica
  • Lucchetto
  • Gilet catarifrangente
  • Olio lubrificante per catena
  • Pompa (da fissare al telaio)
  • Camere d’aria di ricambio e toppe autoadesive per riparare piccoli fori
  • Supporto per smartphone

Organizza il contenuto di borse e zaino

Cosa portare con sé per un lungo viaggio in bici? Se è già complicato ridurre al minimo il numero di indumenti per un bagaglio a mano in aereo, viaggiando su una sella dovranno essere ridotti all’essenziale. La quantità di cose da trasportare dipende principalmente dalla capacità della borsa o dello zaino che si utilizza.

A tal proposito, è bene fare una distinzione fra tre tipologie di contenitori che fungono da valigia per questo tipo di viaggio: le borse posteriori, la borsa da manubrio e lo zaino. Quelle posteriori sono due borse collegate al portapacchi, solitamente abbastanza capienti, mentre la borsa da manubrio è più piccola e leggera, ottima per conservare cibo o accessori che possono servire più frequentemente mentre si pedala. Lo zaino, infine è utile se si prevedono tappe nelle quali si intraprendono anche camminate. Il consiglio è quello di creare un mix tra queste borse, cercando di non caricarle troppo per non sbilanciare il baricentro e rendendo il viaggio più faticoso.

Una volta scelto il contenitore, dovrai pensare al contenuto. Non dimenticare di rifornirti di abbondante acqua e qualche snack da consumare durante il viaggio. Anche se non si intende pedalare sotto il sole delle giornate estive più calde, è consigliata la crema solare ad alta protezione: sarai spesso esposto alla luce solare e senza protezione rischieresti una scottatura, anche nei mesi lontani dall’estate.

Non dimenticare anche i guanti e il casco, indispensabile per viaggiare in completa sicurezza. Se il tragitto è particolarmente lungo sarà bene indossare la tipica tuta da ciclista con tessuto traspirante: per viaggi così impegnativi la comodità è d’obbligo. Infine, non dimenticare un ricambio di vestiti “in borghese”: per una cena al ristorante o un drink in un locale potrai sfoggiare pantalone e camicia o un bel vestito, lasciando da parte gli indumenti sportivi.

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Visitare la Puglia in camper: consigli e itinerari

Scoprire la Puglia in camper permette di godere pienamente della singolare armonia che il celeberrimo tacco dello Stivale emana da secoli. Ci si può immergere nei suoi inconfondibili scenari naturali, che variano rapidamente mano a mano che le ruote macinano chilometri di strada. Si passa per la foresta Umbra attraversata dalla salsedine, per i borghi marinari arroccati sulla costa con i loro tetti piatti, già in odore di Grecia, Turchia e nord Africa, oppure si ammirano i centri abitati dell’entroterra, ricchi di tradizioni artigianali ed enogastronomiche.

Il viaggio in camper nella regione pugliese attraversa le colline verdi e incantate della Daunia ed esplora il Salento, una terra di una dolcezza selvaggia, con il suo entroterra assolato e punteggiato da deliziose masserie vecchie di secoli. E ancora, favolose città darte (Bari, Brindisi, Ostuni e Otranto), borghi nazionalpopolari da visitare almeno una volta nella vita, come la Polignano a Mare del celebre Modugno.

Ecco tutti i consigli per un viaggio on the road alla scoperta delle bellezze pugliesi.

Puglia in camper: i vantaggi di una vacanza on the road

Il camper è il mezzo ideale per apprezzare questa terra ospitale, in particolare se si viaggia insieme ai bambini. L’intero territorio pugliese, infatti, ospita numerosi camping e parcheggi appositi per la sosta dei camper, con tutti i servizi necessari per un viaggio on the road confortevole. Inoltre, questa formula di viaggio vi consentirà di essere totalmente flessibili, spostandovi da una località di mare e lungo le coste, fino all’entroterra più selvaggio del Salento. Cosa c’è di meglio, poi, che trascorrere un periodo di vacanza a stretto contatto con la natura?

Ecco alcuni itinerari imperdibili e i suggerimenti per scoprire il meglio della Puglia in un viaggio in camper indimenticabile.

Itinerario tra il Gargano e la Daunia in camper

Si parte dallo sperone della Puglia, lo splendido promontorio del Gargano: una terra che sembra disegnata appositamente per essere scoperta in camper. Caratterizzata da un’immensa riserva naturale, campagne a perdita d’occhio, quella del Gargano è una zona ancora salva da un turismo troppo massificato. Le strade che attraversano quest’area pugliese non sono soltanto la via per raggiungere le molteplici destinazioni degne di particolare interesse, ma sono esse stesse una meta.

In tutto il Gargano si trovano, non a caso, moltissimi campeggi e aree di sosta, soprattutto lungo la costa: questo significa che molte piazzole sono vista mare. Ecco un itinerario imperdibile con le principali mete da non perdersi in un viaggio in the road nel Gargano.

Vico del Gargano

Si parte da Vico del Gargano. A metà strada tra la foresta Umbra e il mare, immerso tra colline ricoperte di ulivi, agrumeti e pini d’Aleppo, Vico è conosciuto per essere il borgo dell’amore, uno tra i più belli d’Italia. Con le tipiche casette del Cinquecento abbarbicate come a comporre un presepe, l’antico abitato custodisce alcune meraviglie architettoniche come il vicolo del Bacio, largo 50 cm, o i trappeti (frantoi) ipogei adibiti da secoli alla molitura delle olive e situati al di sotto delle case. Intorno al borgo spiccano le variegate sfumature verdi del Gargano, oggi parco Nazionale, e i riflessi blu del mare che lambisce le sue spiagge, ovvero quelle presenti nelle località di Calenella (dove si trova un campeggio) e San Menaio.

Peschici

Il tour in camper può proseguire lungo la costa del Gargano con una sosta nel delizioso borgo marinaro di Peschici, una delle località più famose. Spiccano l’imponente castello normanno e il suo magnifico belvedere, la Torre del Ponte da cui si accede al dedalo intricato di vicoli del centro storico e la vicina Abbazia di Santa Maria Calena, tra le più antiche d’Italia.

Peschici ha una costa caratterizzata da spiagge di sabbia alternate a zone rocciose e sono numerose le aree di sosta e i campeggi in cui stazionare comodamente con il camper.

La splendida cittadina di Peschici, in Puglia

Fonte: iStock

Peschici, Puglia

Vieste

Proseguendo poi in direzione Sud e costeggiando un mare paradisiaco per circa 20 chilometri, si giunge al promontorio di Vieste, cittadina conosciuta come la Perla del Gargano. Da qui si ammira un bellissimo panorama sulle isole Tremiti e le spiagge rosa, le calette, le baie e le 26 grotte marine del litorale garganico. Tra le zone più affascinanti spiccano le spiagge dei Pipistrelli e di San Felice (con la torre omonima), la baia dei Campi, cala Lunga, Vignanotica, San Lorenzo, la baia dei Colombi e la centralissima spiaggia Castello con lo scoglio di Pizzomunno, simbolo di Vieste.

In questo paesaggio incantevole, l’odore del mare s’insinua tra le viuzze e le candide casette medievali dai tetti piatti che compongono il centro storico, sul quale svetta il Castello Svevo (del 1240) e il campanile barocco della cattedrale romanica di Santa Maria Assunta. Fate una sosta vicino al municipio del Comune di Vieste: qui si trova la celebre “scalinata dell’amore“, dipinta con cuori e il testo della canzone “La leggenda di Pizzomunno e Cristalda” di Max Gazzè.

A Vieste è presente un servizio navetta pensato appositamente per i campeggiatori, che effettua il collegamento tra centro storico e spiagge.

Spiaggia di Vieste con lo scoglio di Pizzomunno, in Puglia

Fonte: iStock

Spiaggia di Vieste con lo scoglio di Pizzomunno

Manfredonia

Viaggiando ulteriormente verso sud e ammirando scorci meravigliosi sul mare, si giunge a Manfredonia, celebre per le sue spiagge di sabbia bianca bagnate dall’acqua fresca e cristallina dell’Adriatico. Tra le più gettonate troviamo il Lido di Seponto, la spiaggia degli Sciali, la spiaggia di Ippocampo e quella di Zaponeti.

Potete stazionare con il camper in una delle aree di sosta disponibili nella zona e addentrarvi nel centro storico della cittadina. Nel suo cuore pulsante meritano una visita Piazza del Popolo, su cui si stagliano la Chiesa di San Domenico e l’ex Convento di San Domenico, oggi sede del Municipio. Potrete raggiungere anche il Castello Svevo (del 1256), che ospita il Museo Archeologico Nazionale, e la Cattedrale gotica di San Lorenzo Maiorano.

Pietramontecorvino e Lucera

Dalle spiagge cristalline e le cittadine sul mare del Gargano ci si addentra con il camper nell’entroterra della Daunia, che prende il nome dai monti del Subappennino Dauno. Tra i borghi più belli di questa mitica regione spicca Pietramontecorvino: risalente all’anno Mille, il suo centro storico sorge su uno sperone di tufo dominato dalla chiesa Matrice di Santa Maria Assunta (del 1328) e dall’imponente palazzo Ducale quattrocentesco. Da segnalare al di fuori del borgo la chiesa del Rosario con il suo delizioso soffitto a cassettoni, il fresco bosco di faggi di Sant’Onofrio e i resti della Torre normanna, chiamata anche “Torre del Diavolo”, dell’antica Montecorvino, abbandonata nel XV secolo.

Dopo la visita a Pietramontecorvino, ci si può riposare per una notte con il camper a Lucera, in una delle aree di sosta disponibili. Immersa in un paesaggio formato da uliveti, vigneti e campi di grano, la cittadina conquista con il suo fascino senza tempo. Meritano una visita alcuni dei suoi luoghi simbolici: il Castello di Lucera (edificato attorno al XII secolo), la Cattedrale di Santa Maria Assunta e l’Anfiteatro Augusteo.

Riserva naturale delle Saline di Santa Margherita di Savoia

Dopo le tappe nell’entroterra della regione della Daunia, si riprende la strada verso il mare lasciando il Gargano alle spalle, fino a raggiungere la Riserva naturale delle Saline di Santa Margherita di Savoia: splendidamente affacciate sul mare, queste saline sono le più grandi d’Europa e da qui si possono ammirare tramonti spettacolari. Parte integrante della riserva sono le infinite distese d’acqua dalle sue sfumature rosate, sfruttate già a partire del III secolo d.C., la cinquecentesca Torre delle Saline e il museo Storico.

Nella località di Santa Margherita di Savoia, potrete rilassarvi al Lido delle Rose, una spiaggia dal fondale basso e dal mare calmo, ideale per famiglie con bambini. Potrete sostare con il camper in una delle aree apposite o in uno dei camping presenti nella zona e affacciati sul mare.

Itinerario tra le terre di Bari e la valle d’Itria in camper

Dalle Murge allAdriatico, ecco un altro itinerario tra la terra e il mare: questa vasta zona centrale della Puglia gravita attorno alla magnifica città di Bari, circondata da interessanti mete tutte da amare e da scoprire, soprattutto se si viaggia in camper. Borghi storici, fantastici scenari naturali, ulivi a perdita d’occhio, mare turchese, vi aspettano in un viaggio on the road nelle Murge. Ecco i nostri suggerimenti.

Altamura

Si parte dal cuore della Murgia, in particolare dal borgo di Altamura. Famoso per il suo tradizionale pane DOP, è un affascinante abitato medievale caratterizzato dai cosiddetti claustri: un’ottantina di piccole corti chiuse, nelle quali termina ogni strada e vicolo del borgo. Piccole fortezze popolari con stili diversi, che rispecchiavano le differenti tipologie di famiglie che le abitavano in passato.

Tra i claustri si innalzano i monumenti più significativi di Altamura, tra i quali la cattedrale di Santa Maria Assunta (1232) considerata uno dei più alti esempi di romanico pugliese dell’alta Murgia, il chiostro dei padri Teresiani, il cui adiacente convento ospita oggi il museo Etnografico dell’alta Murgia, e il palazzo Baldassarri, sede del museo dedicato al cosiddetto Uomo di Altamura, lo scheletro di Homo Neanderthalensis ritrovato in località Lamalunga. Da segnalare infine all’interno del parco Nazionale dell’alta Murgia il Pulo di Altamura, la più grande dolina carsica dell’area.

Nel camping presente ad Altamura potrete parcheggiare il mezzo e addentrarvi nel suo suggestivo centro storico, per poi ripartire alla volta del mar Adriatico.

Suggestivo Pulo di Altamura, in Puglia

Fonte: iStock

Pulo di Altamura, in Puglia

Polignano a Mare

Ci sono tante ragioni per le quali Polignano a Mare rappresenta una delle mete più famose della costa pugliese: oltre ad aver dato i natali al celebre Domenico Modugno, in questa località spiccano le bellissime spiagge cittadine di Cala Paura e quella della vicina San Vito, alla quale fanno da sfondo i ruderi di una quattrocentesca abbazia, oppure la famosa Lama Monachile, piccola caletta dalle acque cristalline incastonata tra alte scogliere suggestive.

Ma Polignano a Mare è anche un borgo dalle case bianche e azzurre che sembrano tuffarsi nel mare e il luogo che custodisce diversi punti di interesse storico-culturale: potrete ammirare le preziose sculture di Stefano da Putignano, conservate all’interno della chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, insieme alle spoglie di San Vito, il santo in onore del quale la Puglia ha dedicato il suo più noto ballo popolare.

A due passi dal mare potrete parcheggiare il camper, per immergervi nella bellezza autentica di questo borgo caratteristico che merita sicuramente una visita.

Alberobello

Dalle splendide coste di Polignano ci si addentra nuovamente nella zona più centrale, verso la valle d’Itria e la parte meridionale della Murgia, fino a raggiungere il borgo di Alberobello, patrimonio dell’umanità Unesco noto in tutto il mondo per le sue iconiche abitazioni tradizionali, chiamate trulli. L’abitato, per questo motivo, è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto mirabilmente conservato, su cui spiccano i caratteristici tetti a cono di colore scuro, in netto contrasto con i corpi bianchi delle abitazioni. In questo borgo caratteristico tutto concorre a meravigliare chi lo visita. Lungo le stradine che si intrecciano tra i trulli dai colori candidi, meritano una visita la Chiesa Matrice, il Trullo Siamese e il trullo Sovrano, alto 14 metri, risalente alla fine del Settecento.

Sono molteplici i camping e i parcheggi nei quali poter stazionare con il proprio camper, sia all’interno del centro abitato che nei dintorni.

Trulli caratteristici di Alberobello, in Puglia

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Trulli di Alberobello, in Puglia

Ostuni

Da Alberobello, riprendendo la strada con il camper in direzione sud, si raggiunge la città Bianca di Ostuni, dopo circa 30 chilometri. Si tratta di un’altra imperdibile meta della valle dItria, situata all’interno del suggestivo scenario naturale delle Murge. Dentro la cinta muraria quattrocentesca culminante ancora oggi con otto dei quindici torrioni aragonesi originari, si segnalano la coeva cattedrale romanico-gotica di Santa Maria dell’Assunzione, il palazzo Vescovile e il Seminario settecenteschi. È possibile visitare anche l’ex monastero carmelitano, oggi sede del museo delle civiltà Preclassiche della Murgia meridionale, il palazzo dell’Episcopio sede del museo Diocesano con lo splendido giardino dei Vescovi, la suggestiva cripta del santuario di Santa Maria della Nova (1560) scavata all’interno di una dolina carsica, e il frantoio ipogeo Lacopagliaro.

Il magnifico scenario del territorio circostante, creato dall’armonioso susseguirsi di tratturi delimitati da muretti a secco, cappelle rurali e masserie fortificate, digrada verso il mare con le sue suggestive spiagge di ciottoli e calette sabbiose circondate dalla macchia mediterranea. La Marina di Ostuni, la torre cinquecentesca di San Leonardo e il vicino porto di Villanova si trovano nei pressi dell’interessante parco Naturale delle Dune Costiere con terre d’acqua, laghetti, dune fossili e doline che si tuffano direttamente nel mare.

Itinerario in camper nel Salento

Pensando al Salento viene in mente il ritornello de “lu sole, lu mare, lu ientu”. Il Salento però è molto più di questo, come lo sono i salentini, con la loro gioiosa ospitalità rimasta immutata nonostante il grande boom turistico che questa regione ha visto nei tempi più recenti. Proprio per questo, il camper è ancora il modo più autentico per scoprirla, in ogni stagione dell’anno.

Ecco cosa non perdervi in un viaggio on the road lungo il Salento, le cui coste sono punteggiate da numerosi borghi antichi e spiagge paradisiache tutte da esplorare.

Otranto

Partiamo da Otranto, la bianca e millenaria città situata all’estremità orientale del nostro Paese, con tutto il suo fascino di frontiera aperta sul mare e il suo suggestivo carico di storia e bellezza. Lungo gli antichi vicoli del centro storico s’intrufola l’odore del Mediterraneo e della Grecia, dell’Africa e del Medio Oriente, proprio dove si affacciano splendidi monumenti che custodiscono a loro volta preziose opere d’arte. Tra queste troviamo il pavimento a mosaico del XII secolo che impreziosisce la straordinaria cattedrale normanna di Santa Maria Annunziata (1068) oppure l’imponente castello Aragonese (1485-1498), che ispirò a Horace Walpole il titolo del primo romanzo gotico della storia, che s’intitola appunto Il castello di Otranto (1764).

Non perdetevi il suggestivo lungomare degli Eroi, una magica passeggiata davanti al mare e il faro di punta Palascìa, a circa 6 chilometri dal centro storico di Otranto in direzione Porto Badisco: è un luogo panoramico speciale perché da qui si può ammirare la prima alba d’Italia.

Trovare uno stazionamento per il camper in questa zona è molto facile, vista la grande offerta presente.

Vista mozzafiato da Punta Palascia, Otranto

Fonte: iStock

Punta Palascìa, Otranto

Gallipoli

Conosciuta come la Perla dello Ionio, Gallipoli è la località balneare più famosa del Salento. Il centro storico della cittadina è uno scrigno barocco di eleganza e di bellissimi monumenti. Basti pensare alla basilica di Sant’Agata con la sua stupenda facciata in tufo calcareo, il presepe cinquecentesco attribuito a Stefano da Putignano custodito nella chiesa di San Francesco d’Assisi, palazzo Tafuri (considerato la massima espressione del barocco leccese), palazzo d’Ospina, con le sue deliziose finestre finemente decorate, oppure il castello Aragonese che sembra appoggiato direttamente sulle acque così come i bastioni dell’antica cinta muraria.

Tra le spiagge più belle di Gallipoli si ricordano Baia Verde e il suo lunghissimo litorale di sabbia bianca (quasi 3 km), la selvaggia Punta della Suina compresa entro il parco Naturale isola di Sant’Andrea e litorale di punta Pizzo, la bellissima Padula Bianca e infine la suggestiva spiaggia libera che si allunga al di sotto degli antichi bastioni di Gallipoli, chiamata spiaggia della Purità o la Puritate. 

Santa Maria di Leuca

Non perdetevi anche una tappa nel punto più a sud del Salento, ovvero Santa Maria di Leuca, la rinomata località turistica nel territorio comunale di Castrignano del Capo. Quest’area rappresenta sin dal Medioevo l’estremità simbolica del territorio italiano e di quello europeo, soprattutto durante l’epoca delle crociate, in quanto ultima terraferma prima di salpare per la terra Santa. Questo simbolismo è ricordato anche nel nome della sua chiesa principale, la basilica di Santa Maria de finibus terrae, che a sua volta dona il nome alla celebre Madonna con Bambino, dipinta da Jacopo Palma il Giovane, che adorna l’altare maggiore della chiesa.

Il centro storico di Santa Maria di Leuca si caratterizza per le splendide ville ottocentesche, 43 per l’esattezza, tra cui villa Episcopo, villa La Meridiana, villa Mellacqua, villa Daniele e villa Maruccia. Oltre il monumentale piazzale sul quale si erge il Santuario e la colonna Corinzia, dopo un’elegante quinta di arcate si trova il faro di Santa Maria di Leuca, poco distante dal quale spicca anche il capo di punta Meliso, da cui si ammira la magica unione tra lo Ionio e Adriatico.

Risalendo lungo la costa orientale, a soli 20 minuti da Santa Maria di Leuca, si raggiunge facilmente un altro tesoro nascosto del Salento: Marina di Novaglie. Sono numerose le grotte che si aprono lungo coste rocciose che caratterizzano questo territorio selvaggio. Al loro interno prende vita lo spettacolo emozionante delle luci dei raggi solari che formano riflessi di rara bellezza attraverso le acque limpide e turchesi del mare: una meta da segnare sicuramente nel prossimo viaggio alla scoperta delle perle più suggestive della Puglia.

Se volete rilassarvi in spiagge di sabbia paradisiache, allora risalite lungo la costa occidentale del Salento fino a raggiungere Marina di Pescoluse (a circa 15 chilometri da Santa Maria di Leuca): un litorale pittoresco dalle acque poco profonde, perfetto per una giornata rigenerante in compagnia e baciati dal caldo sole pugliese.

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Il Sentiero Italia è il trekking più lungo del mondo

È lungo 8000 chilometri e comprende 500 tappe sparse tra le regioni italiane.

È il Sentiero Italia, oggi rinominato Sentiero Italia CAI, il percorso trekking più lungo del mondo.

Pochi lo hanno percorso interamente, meno di coloro che ha tentato la scalata all’Everest. Impegnativo a dir poco: per percorrerlo tutto ci vogliono tra gli otto e i nove mesi. Dalla Sicilia alle Alpi, corre lungo tutto lo Stivale.

Attraversa paesaggi straordinari, spesso sconosciuti alla maggior parte degli italiani. Il percorso parte ufficialmente dalla località di Grotta Gigante, situata a Sgonico, in provincia di Trieste, e tocca l’intero arco alpino, tutta la catena appenninica, la Sicilia e la Sardegna per arriva a Santa Teresa di Gallura, in provincia di Sassari. Utilizza lunghi tratti di preesistenti itinerari come la Grande Traversata delle Alpi, l’Alta Via dei Monti Liguri e la Grande Escursione Appenninica e il Sentiero del Brigante in Calabria.

La storia del Sentiero più lungo al mondo

La prima scintilla che prelude al Sentiero Italia è l’idea che, nel 1981, viene a Riccardo Carnovalini mentre attraversa gli Appennini: l’Italia avrebbe dovuto vantare un itinerario escursionistico che ne percorresse tutte le montagne per arrivare in Europa.

Il 19 giugno 1983, a Castelnuovo di Garfagnana, Carnovalini ha l’occasione di presentare il progetto alla presenza di alcuni amici esperti di escursionismo e di sentieri a lunga percorrenza: prende forma il pensiero di collegare in un unico sentiero le tratte principali degli itinerari già esistenti.

È poi il 1991, dieci anni dopo, che il Sentiero Italia inizia a vedere una concretizzazione in un fascicolo di 26 pagine a cura del CAI e dell’Associazione Sentiero Italia.

Con la fondamentale collaborazione di centinaia di volontari del CAI in tutta Italia, durante il biennio 1993-1994, vengono tracciati i singoli segmenti dei sentieri, resi percorribili, migliorati e forniti di segnavia orizzontale nonché, laddove possibile, di posti- tappa.

Il 1995 è l’anno del Camminaitalia, oltre 6000 chilometri da Santa Teresa di Gallura a Trieste, con quasi 8 mesi di cammino e due sole tappe di riposo: sono più di 5000 i camminatori, italiani e stranieri, che ne hanno percorso almeno una o varie tappe.

Il 1997 vede la prima “impresa solitaria” di Emilio Pizzocol, escursionista del CAI di Sesto San Giovanni mentre nel 1999, insieme all’ANA, viene proposta una seconda camminata aperta a tutti, oltre 3000 chilometri in 189 tappe con più di 8000 partecipanti.

8000 chilometri di bellezza indiscussa

Il Sentiero Italia è uno dei più ambiziosi progetti nel panorama dell’escursionismo italiano, che tocca l’intera penisola tra montagne e vallate, piccoli borghi e città d’arte, pianure e coste, luoghi spesso inediti e meno noti.

Non si tratta soltanto di un cammino fisico ma di un vero e proprio viaggio emotivo, storico e culturale che racchiude in sé moltissimi Parchi nazionali e regionali e 16 siti Patrimonio UNESCO: dal profondo Sud della Sicilia fino alle cime delle Alpi al Nord, offre l’occasione di conoscere l’Italia da un punto di vista senza eguali, scoprendone le bellezze mozzafiato e immergendosi nelle tradizioni, nella gastronomia e nella storia dei territori incontrati lungo le tappe.

Inoltre, cuore del Sentiero Italia è la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente promuovendo un turismo lento, rispettoso e consapevole e valorizzando la biodiversità.

Informazioni utili

Il tempo totale per percorrere il Sentiero Italia nella sua interezza è di 8 mesi e la sua classificazione è Difficoltà T-EE ovvero suddivisa tra sentieri turistici (adatti anche ai principianti) e sentieri consigliati esclusivamente a escursionisti esperti e in ottima forma fisica.

Per agevolare i camminatori, il CAI ha predisposto una serie di strumenti, a partire dal portale ufficiale Sentieroitalia.cai.it con le indicazioni dettagliate di ogni tappa, mappa interattiva e traccia Gpx da scaricare.

Sono altresì disponibili l’app Mappa digitale del Sentiero Italia CAI, una rete di accoglienza lungo il percorso, e le Guide ufficiali del Sentiero Italia CAI.

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I più bei treni storici della Lombardia: info, date e itinerari

È ripartita la stagione dei treni storici in Lombardia, che permette di fare un tuffo nel passato e di scoprire in modo inedito le bellezze del territorio accompagnati dolcemente da convogli d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche, con carrozze anni Trenta “centoporte” e anni Cinquanta. Il calendario del 2024 prevede 20 itinerari, tutti con partenza da Milano. Scopriamo i percorsi più belli e le novità di quest’anno.

Lombardia sui treni storici: gli itinerari

L’iniziativa, giunta alla VIII edizione, è promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani. Tra le principali novità di quest’anno, due treni d’epoca sull’itinerario Milano – Brescia – Desenzano, e da Milano a Genova con l’ETR 252 ‘Arlecchino’, l’elettrotreno simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60.

Riproposti gli itinerari più apprezzati degli anni passati, con la possibilità di trasportare gratuitamente la propria bicicletta a bordo utilizzando bagagliai appositamente attrezzati. Ritroviamo, quindi, il Lario Express, il treno a vapore che parte da Milano Centrale puntando verso nord in direzione di Como, e da qui attraversa tutta la Brianza più verde e agricola, su una linea secondaria ricca di fascino, toccando numerose località in cui effettua brevi fermate, giungendo infine alla destinazione di Lecco. Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi.

Il Laveno Express fa tappa, invece, nella cittadina di Laveno-Mombello, in provincia di Varese. che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore. Qui è possibile trascorrere una giornata immersi nel verde e godersi splendide passeggiate sul lungolago. Da Laveno è, inoltre, possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago.

Altrettanto affascinante l’itinerario del Sebino Express, che viaggia verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Tra le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, si vede spuntare il Lago d’Iseo circondato dai monti e punteggiato da splendidi borghi ricchi di arte e tradizioni. Il treno arriva a Palazzolo sull’Oglio per raggiungere, in circa 10 km, Paratico-Sarnico dove un tempo si svolgeva, sull’imbarcadero ancora esistente, il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte, verso le acciaierie di Lovere.

Il treno storico Lomellina Express conduce i passeggeri a Mortara, attraversando i paesaggi della campagna lombarda e del parco della Valle del Ticino. Giunti a destinazione, i viaggiatori avranno a disposizione diversi tour che li porteranno alla scoperta del territorio, tra aree naturali, castelli, abbazie, gastronomia tipica e aziende agricole immerse tra le risaie.

Si dirige verso la Brianza il Besanino Express, fino ad arrivare a Monza, dove prosegue percorrendo la storica e panoramica linea per Molteno, effettuando fermata in numerose località e proseguendo quindi per Lecco, capolinea dell’itinerario, in cui sarà possibile visitare la città e passeggiare sul lungolago. Previsti, infine, due treni storici sull’itinerario Milano – Chiavenna – con la possibilità di arrivare fino alla città della provincia di Sondrio, oppure fermarsi in uno dei borghi affacciati sul lago, Varenna, Bellano e Colico – e tra Milano e Cremona.

Treni storici in Lombardia: tutte le date

  • Lario Express, da Milano e Monza per Como e Lecco, domenica 12 maggio, 13 ottobre.
  • Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore, domenica 2 giugno, 8 settembre.
  • Sebino Express, da Milano al lago d’Iseo, domenica 19 maggio, 16 giugno, 15 settembre, 20 ottobre.
  • Lomellina Express, da Milano a Mortara, domenica 26 maggio e 29 settembre in occasione della Sagra del Salame d’Oca, uno dei principali appuntamenti nel calendario delle manifestazioni della regione.
  • Besanino Express, da Milano per Besana, Molteno e Lecco, domenica 22 settembre e 27 ottobre.
  • Treno storico Milano – Chiavenna, domenica 23 giugno.
  • Treno storico Milano – Cremona, domenica 17 novembre.
  • Milano – Brescia – Desenzano,  9 giugno e 1° settembre,
  • ETR 252 ‘Arlecchino’ Milano – Genova, 14 luglio e  3 novembre
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In bicicletta lungo la Route 45 del Monferrato

Ogni appassionato di cicloturismo dovrebbe regalarsi l’opportunità di percorrere la Route 45 del Monferrato, un suggestivo percorso ad anello che esplora la bellezza sconfinata di questo territorio Patrimonio UNESCO, disegnato da dolci colline ricoperte da vigneti, ciliegi, noccioleti e lavanda.

Con uno sguardo verso la valle del Po, da un lato, e le Alpi Marittime d’altro, è l’ideale per pedalare in totale armonia con l’ambiente, in una campagna ordinata con panorami che si aprono tra casali, campi coltivati, solitarie torri d’avvistamento e piccoli borghi.

La Route 45, un omaggio al 45° parallelo nord

La chiamano Route 45 del Monferrato come omaggio al 45° parallelo Nord che attraversa in ben sei punti il prestigioso territorio collinare della zona, portando il cicloturista a trovarsi a metà strada tra l’Equatore e il Polo Nord.

Si tratta di un itinerario di difficoltà media, lungo 24 chilometri con rapidi saliscendi, immerso nel fascino indiscusso delle basse colline del Monferrato, patria di vini DOC quali il nebbiolo, il barbera e il dolcetto, ma anche tavolozza di colori in estate con la fioritura della lavanda ed eco di un passato di scontri e incroci con gli antichi borghi e le torri solitarie.

Luoghi natii di leggendari ciclisti come Fausto Coppi e Costante Girardengo, invitano a pedalare e a riscoprire un ritmo lento e autentico.

L’emozionante percorso ad anello della Route 45 del Monferrato

Il punto di partenza (e di arrivo) è San Salvatore Monferrato (a una decina di chilometri a nord da Alessandria) con uno dei suoi palazzi più antichi, il Palazzo Carmagnola, che svetta nella piazza omonima: dopo un breve tratto in salita su Via Prevignano, ecco la Chiesa di San Martino del XV secolo e, in seguito sulla destra, la Chiesa di San Siro del XVI secolo.

Percorsi 700 metri, occorre svoltare a sinistra su Via Camurati e, nei pressi di Villa Lingua (l’ex quartier generale dello Stato Maggiore durante la Seconda Guerra d’Indipendenza), ha inizio una discesa in ghiaia che conduce lungo la strada secondaria che unisce San Salvatore con Alessandria, il punto più basso della Route 45.

Sono pochi minuti di pedalata ma il paesaggio si trasforma di colpo: dal contesto urbano, infatti, ci si ritrova al cospetto di stradine ghiaiate, pioppeti e verdeggianti colline. Subito dietro l’angolo, torna la salita tipica del paesaggio collinare del Monferrato.

Si percorrono, quindi, quasi due chilometri di sentieri ghiaiati di collina nel cuore della natura per poi tornare (per un breve tratto) in paese e imboccare la strada che porta al Santuario della Madonna del Pozzo, oasi di pace dove fare una piacevole sosta ammirando le dolci colline che scendono verso il Parco del Po.

Ripresa la bicicletta, il percorso in salita arriva alla frazione di Frescondino (uno dei punti più alti della Route da cui scorgere il Parco del Po) e, svoltando a sinistra, alla frazione di Valparolo dove si attraversa il primo dei sei punti lambiti dal 45° parallelo Nord. In questo tratto, le stradine sono fiancheggiate da vigneti e cascine, a testimonianza della forte vocazione agricola del Monferrato.

Seguendo una lunga discesa asfaltata nell’abbraccio della campagna, arrivati alla provinciale di Valenza si svolta dapprima a destra e dopo 200 metri a sinistra, verso la frazione di Frosseto: dopo 400 metri in salita ecco una strada ghiaiata, tra campi e vigneti, e al chilometro 9,900 il secondo punto del parallelo. Al termine della strada ghiaiata, ecco di nuovo la strada asfaltata che torna in Piazza Carmagnola a San Salvatore per rifocillarsi e prepararsi alla seconda metà della Route 45.

Infatti, dal centro si prosegue lungo Via Panza in direzione Casale Monferrato per poi svoltare a sinistra in Via Suanno. Lasciata la via alle spalle, si percorre la salita che termina in Via Frascarolo: allo stop (dove si trova una cappella votiva) si va in direzione Lu, sul crinale della collina, spartiacque tra la pianura alessandrina a sinistra e le colline del Monferrato casalese a destra dietro le quali, in giornate limpide, si apre il favoloso scenario delle Alpi Marittime.

È un idilliaco tratto di aperta campagna, dove il paese di Lu Monferrato fa da cornice, tra vigneti e noccioleti a perdita d’occhio: dopo 1100 metri, ecco per la terza volta il 45° parallelo, in un panorama verso le colline e le Alpi che davvero non ha eguali e ripaga di ogni eventuale fatica. Arrivati alla frazione di Barzattini, si svolta a destra per incontrare la frazione rurale di Valdolenga: da qui, si prende la ripida discesa a destra e, dopo il sottopasso autostradale, si svolta a destra per percorrere tutta la strada fino alla sua conclusione in salita. Al chilometro 15,400, si incrocia di nuovo il Parallelo Nord.
Ed è tempo di tornare a San Salvatore: al primo stop, degno di nota è il vecchio Ospedale di Santa Croce del XV secolo e, deviando dapprima a sinistra verso Casale e poi a destra verso via Sottotorre, fa bella mostra di sé il Parco della nota Torre Paleologa risalente al XV secolo, contraddistinta da un buco a forma di pera.
Il parco è attrezzato ed è perfetto per un’altra piacevole pausa per riempire le borracce, riprendere le forze e prepararsi all’ultimo meraviglioso tratto.

Raggiunta la sommità della collina dove si staglia la storica torre, ecco l’unica strada asfaltata che inizia sul retro per tornare, dopo circa 400 metri, sul tracciato originale e, al termine della discesa, svoltare a sinistra verso un tratto di ghiaia, in Strada Molinara.
L’itinerario continua dritto e, a 300 metri dall’inizio di Strada Molinara, incrocia il 45° parallelo per la quinta volta: fiancheggiando sulla sinistra un agriturismo, la strada ghiaiata (e poi sterrata) scende verso destra e propone un ultimo tratto a pieno contatto con la natura che finisce dopo quasi due chilometri in un altro punto basso del percorso. Raggiunta nuovamente la strada asfaltata, è il momento di svoltare a destra verso la frazione di Fosseto.

Con un’ulteriore svolta a sinistra e 600 metri di percorso, la normale segnaletica stradale indica San Salvatore Monferrato, il paese punto di partenza e di arrivo, che si raggiunge dopo quasi 2,5 chilometri per la sosta finale: ma prima, vi è l’incontro, per la sesta e ultima volta, con il Parallelo Nord al chilometro 24,200.

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Riparte il Trenino Verde della Sardegna: date e itinerari

Uno speciale trenino è pronto a portare i passeggeri attraverso paesaggi selvaggi e inalterati, dando la possibilità di raggiungere il cuore della Sardegna, quella reale e più autentica, altrimenti irraggiungibile. Un’esperienza unica, che offre l’opportunità di conoscere in modo inedito i diversi aspetti del paesaggio dell’isola e di vivere le atmosfere di un viaggio nel tempo. Scopriamo gli itinerari del Trenino Verde, simbolo del turismo lento.

Gli itinerari del Trenino Verde, esperienza unica in Sardegna

‘Trenino’ perché a scartamento ridotto – è la linea più lunga d’Europa – ‘verde’ per il territorio ricco di vegetazione che attraversa. Un viaggio a bordo del pittoresco Trenino Verde è senza dubbio una delle avventure più indimenticabili che la Sardegna possa offrire, percorrendo un affascinante itinerario tra rupi a strapiombo, vallate selvagge, ricche foreste che nascondono mufloni, cinghiali, volpi e altri esemplari autoctoni, profonde gole e superbi ponti, mentre allo sguardo si svela un paesaggio rimasto quasi immutato negli anni. Proprio come in un’escursione in montagna, a bordo del Trenino Verde della Sardegna si possono fare viaggi diversi, alcuni molto facili e brevi, e altri più lunghi e impegnativi, questi ultimi nei luoghi più remoti e incontaminati dell’isola.

Cominciamo con la tratta dal paese ducale di Mandas a Laconi, il borgo premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Si trova alle porte della Barbagia, immerso nei boschi, oasi di bellezza e tranquillità. Si può ripercorrere parte del viaggio che lo scrittore inglese David Herbert Lawrence  fece nel 1921, descritto nel suo libro “Mare e Sardegna”, che racconta le bellezze di questa parte dell’isola, ricchissima di testimonianze nuragiche, con un percorso che si snoda tra località uniche.

Un altro viaggio speciale lo offre la tratta Macomer – Tresnuraghes, nel territorio del Marghine – Planargia, dove si possono ammirare i verdi pascoli con panorami incontaminati, e degustare un buon bicchiere del famoso vino Malvasia. Si viaggerà sulla bellissima carrozza in legno Bauchiero datata 1913, trainata dal vecchio locomotore. Al termine del percorso, lungo 46 km, è previsto il trasferimento in pullman per Bosa e visita del bellissimo borgo costiero.

Altrettanto affascinante il viaggio Tempio-Luras, un percorso di 11 km con una durata di circa 40 minuti senza soste. Partendo dalla stazione di Tempio, il Trenino Verde passa per Nuchis. viaggiando in costante discesa attraverso un paesaggio contraddistinto dalle querce da sughero e dal granito, terminando al capolinea di Luras, nella subregione storica della Gallura.

La linea ferroviaria Arbatax-Gairo collega il mare con la montagna, con un percorso lungo 62 Km e una durata complessiva (con le soste) di quasi 4 ore all’andata e 3h 30′ al ritorno. Lasciandosi alle spalle le barche dei pescatori della Cala dei Genovesi, il Trenino Verde attraversa Tortolì, dirigendosi verso l’interno tra una vegetazione sempre più folta e, dopo i paesi di montagna di Elini e Lanusei, permette di ammirare ampie vedute su tutta la costa. Si passa poi vicino al Lago Alto del Flumendosa e si arriva a Gairo Taquisara, nei cui paraggi si può vivere l’insolita e affascinante esperienza della visita ai villaggi fantasma di Osini Vecchio e di Gairo Vecchio, abbandonati dal 1951 a causa di una terribile alluvione.

Il calendario del 2024 del Trenino Verde

Ecco gli itinerari attivi del Trenino Verde e le date di ogni tratta.

  • Cagliari-Mandas. Tutti i sabati, dal 4 maggio al 26 ottobre.
  • Mandas-Laconi. Tutte le domeniche, dal 5 maggio all’8 dicembre.
  • Arbatax – Lanuseo – Gairo. Tutti i mercoledì e le domeniche, dal 16 giugno al 13 ottobre.
  • Macomer – Bosa. Nelle seguenti domeniche: 5-12-19 maggio; 16 giugno; 8-15-22-29 settembre; 6-13-20-27 ottobre.
  • Luras – Tempio. Tutte le domeniche, dal 12 maggio all’8 dicembre.