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Foliage: gli itinerari a bordo del Trenino Rosso

Il foliage autunnale è uno dei fenomeni naturali più affascinanti, capace di trasformare i paesaggi in un’esplosione di colori caldi e vibranti. Osservare le foglie che cambiano colore è un’esperienza che incanta viaggiatori e amanti della natura in tutto il mondo. Cosa aspetti? Prepara la valigia e parti per un viaggio alla scoperta delle incantevoli bellezze del foliage. Un’esperienza unica, ricca di emozioni, che ti farà innamorare della stagione autunnale. Un magico momento di transizione, delicato equilibrio tra l’intensità dell’estate e la quiete dell’inverno; la quale, con il suo arrivo, vede la natura trasformarsi in una sinfonia di colori caldi e avvolgenti. Ecco alcune delle destinazioni più famose per godere di questo magico fenomeno:

Il foliage in Canada

  • La Baia di Fundy nel Nuovo Brunswick

La Baia di Fundy, situata nel Nuovo Brunswick, è famosa non solo per le sue maree impressionanti, ma anche per il suo foliage autunnale spettacolare. Durante questo periodo, il paesaggio si trasforma in una tavolozza di colori brillanti, grazie alla presenza di una vasta varietà di alberi decidui. Il sentiero del Cape Chignecto Coastal Trail offre una vista mozzafiato sulla baia e una passeggiata immersiva tra i colori autunnali.

  • Il Parco Nazionale di Yoho in Columbia Britannica

Nel Parco Nazionale di Yoho, le acque cristalline dei laghi, come il Lago Emerald, si riflettono nei colori delle foglie autunnali, creando paesaggi da cartolina. Le escursioni attraverso i sentieri del parco, come il Iceline Trail, offrono spettacolari panorami sui picchi delle montagne e le foreste dorate, offrendo un’esperienza immersiva nella bellezza naturale del Canada.

Il foliage in Canada raggiunge il suo culmine tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre, con una variazione significativa di colori a seconda della latitudine e dell’altitudine. Il fenomeno è influenzato dalla composizione dei suoli e dalle condizioni climatiche, con le foreste di acero e di ontano che mostrano alcuni dei colori più intensi.

Lo spettacolare fenomeno negli Stati Uniti

  • Vermont

Il Vermont è uno dei luoghi più iconici per ammirare il foliage negli Stati Uniti. Le strade panoramiche come la Route 100 offrono viste spettacolari sui boschi infuocati di rosso, arancione e giallo. La cittadina di Stowe è particolarmente rinomata per le sue escursioni tra i colori autunnali e per i festival dedicati al foliage che si tengono ogni anno.

  • New Hampshire

Il Kancamagus Highway, una delle strade panoramiche più famose del New Hampshire, è il luogo ideale per un giro in auto immersi nei colori autunnali. Lungo il percorso, si trovano numerosi punti panoramici e aree di sosta dove è possibile godere della bellezza del foliage. Il White Mountain National Forest offre sentieri per escursioni che attraversano foreste dai colori vivaci.

La stagione del foliage nel New England di solito inizia a metà settembre e raggiunge il suo apice a metà ottobre. Il termine “fall foliage” è così popolare negli Stati Uniti che molti stati del New England hanno dedicato festival e eventi specifici per celebrare questo fenomeno.

Sulle tracce del foliage in Giappone

  • Kyoto e il Parco Maruyama

Il Parco Maruyama, situato nel cuore di Kyoto, è uno dei luoghi più belli per ammirare il foliage autunnale. I momiji (aceri giapponesi) cambiano colore in tonalità di rosso e arancione intenso, creando un contrasto spettacolare con il verde dei pini e il blu del cielo. Il parco è particolarmente affascinante durante il momiji season quando le foglie raggiungono il loro massimo splendore.

  • Tempio Kiyomizu-dera

Il Tempio Kiyomizu-dera, uno dei luoghi storici più iconici di Kyoto, offre una vista panoramica straordinaria sulla città e sui boschi circostanti durante l’autunno. Il tempio è circondato da alberi di acero che si trasformano in un mare di colori caldi, offrendo un’esperienza visiva e spirituale unica.

Il foliage autunnale a Kyoto di solito raggiunge il suo culmine tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Il Giappone celebra il foliage con il termine “koyo”, che è altrettanto importante nella cultura giapponese quanto la fioritura dei ciliegi in primavera.

Il foliage in Italia

  • Val d’Orcia

La Val d’Orcia in Toscana è famosa per i suoi paesaggi ondulati e le colline ricoperte di vigneti e oliveti che cambiano colore in autunno. La regione offre spettacolari scenari di foliage che si estendono lungo strade panoramiche come la Strada dei Vini Orcia. Le città di Pienza e Montalcino sono punti di partenza ideali per esplorare questo angolo incantevole dell’Italia.

  • Dolomiti, Trentino-Alto Adige

Le Dolomiti offrono un contrasto affascinante tra le vette rocciose e i boschi che esplodono di colori autunnali. Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è uno dei luoghi migliori per escursioni e passeggiate tra le foglie dorate e rosse. Il percorso intorno al Lago di Braies è particolarmente spettacolare durante il periodo del foliage.

In Italia, la stagione del foliage varia a seconda della regione, con i colori più vivaci che si manifestano tra ottobre e novembre. La diversità dei paesaggi italiani, dalle colline toscane alle montagne delle Dolomiti, offre numerose opportunità per ammirare il foliage in scenari mozzafiato.

Che tu sia un appassionato di natura in cerca di nuove esperienze o semplicemente qualcuno che desidera godere della bellezza dell’autunno, i luoghi descritti offrono alcuni dei migliori panorami di foliage al mondo. Ogni destinazione presenta caratteristiche uniche e affascinanti, rendendo ogni viaggio un’esperienza speciale e memorabile. Con un po’ di pianificazione e un po’ di curiosità, puoi scoprire alcuni dei luoghi più straordinari per ammirare i colori dell’autunno e lasciarti incantare dalla magia di questa stagione. Per un’esperienza ancora più indimenticabile, non dimentichiamoci di includere nell’itinerario italiano una tappa sul leggendario Trenino Rosso del Bernina/Albula. Un viaggio mozzafiato, da godersi anche con tutta la famiglia, attraverso i paesaggi autunnali più spettacolari fra Italia e Svizzera.

Il Trenino rosso del Bernina/Albula è un’esperienza unica nel suo genere che permette di immergersi a pieno nell’esperienza del foliage. Valli pittoresche e ponti panoramici, calano lo spettatore in una fiaba dai colori autunnali. Le acque dei fiumi serpeggianti riflettono le sfumature delle fronde degli alberi e catturano l’occhio di ogni spettatore facendogli perdere la concezione di tempo e spazio. Alcune delle località più suggestive dove passa il Treno sono la Valle del Bernina, valle alpina punteggiata da boschi di conifere e foreste di latifoglie, caleidoscopio di colori autunnali. Non dimentichiamo poi l’omonimo Passo, il Passo del Bernina, le cui pendici si tingono di tonalità vivaci fra rosso, arancione e giallo. Il Lago Bianco, un lago alpino situato vicino al Passo del Bernina, il quale offre uno specchio perfetto per il paesaggio circostante. Immancabile anche una tappa in Valtellina, nota per le sue terrazze viticole, chiamate “cantine”. Qui, i passeggeri possono ammirare vigneti, frutteti e boschi, che si trasformano in un mare di colori terrosi. Le colline e le montagne circostanti offrono panorami spettacolari con castelli medievali e paesini pittoreschi. La Valtellina offre ampie distese di alberi tipicamente autunnali, come faggi e castagni, usati per dolci e ricette tipiche della stagione.

Inoltre, l’esperienza del Trenino Rosso non è solo visivamente sorprendente, ma offre anche un modo rilassante per esplorare la natura, comodamente seduti su un mezzo sicuro, affidabile e full-service. Cosa aspetti? Scopri il tuo itinerario per goderti il foliage.

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Il Times celebra Parma come meta ideale per l’autunno

La città di Parma ha conquistato il Times, lo storico quotidiano britannico rimasto ammaliato non solo dall’ottimo cibo (come si fa a non amare il famoso parmigiano o il prosciutto?), ma anche per la sua atmosfera colta e rilassata, per l’elegante centro storico e per l’interessante passato che ne ha plasmato storia e identità. La città, infatti, fu fondata dai Romani e prima dell’unificazione d’Italia fu prima di proprietà dei francesi, poi degli spagnoli e degli austriaci e nel XIX secolo fu governata da Maria Luigia, la seconda moglie di Napoleone.

Ma soprattutto, quello che la giornalista Julia Brookes ha apprezzato di più della città di Parma è il suo essere compatta, facilmente visitabile a piedi o in bicicletta, ma soprattutto non è invasa dal classico turismo di massa che invece interessa sempre più le città vicine, in primis Bologna. Ai suoi lettori, l’articolo consiglia un itinerario di 48 ore da trascorrere in città durante il periodo autunnale, con tanti suggerimenti su cose da vedere e, soprattutto, su cosa e dove mangiare.

L’itinerario per una perfetta fuga autunnale

L’articolo consiglia di affidarsi a una guida locale per scoprire i segreti storici della città di Parma. Dal Duomo romanico riccamente decorato (la cupola è affrescata con il capolavoro dell’Assunzione della Vergine di Correggio) e il vicino battistero, realizzato in marmo rosa di Verona e ricoperto di dorati affreschi bizantini, al Palazzo della Pilotta, un magnifico complesso costruito per i duchi Farnese nel XVI e XVII secolo e che oggi ospita diversi musei.

Tra questi, imperdibile è il vasto Teatro Farnese, il primo teatro moderno dell’Occidente. Quasi del tutto distrutto dalle bombe del 1944, venne ricostruito in epoca moderna restituendoci una delle più straordinarie architetture teatrali del Seicento. Le altre tappe consigliate sono Palazzo Ducale e il Teatro Regio, quest’ultimo costruito nel 1829 in stile neoclassico e considerato uno dei teatri più importanti d’Italia.

I souvenir gastronomici

Non stupisce che una giornalista straniera si innamori del cibo italiano, soprattutto quello delizioso prodotto a Parma. Ecco perché ai suoi lettori suggerisce di acquistare un souvenir diverso, dal profumo inebriante e dal gusto indimenticabile. Ovviamente si tratta del parmigiano, da comprare rigorosamente nei negozi di gastronomia locali, e del prosciutto.

Per restare in tema di cibo, oltre a consigliare diversi indirizzi dove mangiare i piatti tipici locali e della zona, consiglia anche di partecipare a un’esperienza: quella che racconta il processo di produzione del Parmigiano Reggiano. All’interno dell’articolo vengono citati dei caseifici situati fuori città, dove fare un tour delle diverse fasi di preparazione, compreso di degustazione.

D’altronde, l’Emilia Romagna è la Food Valley d’Italia per eccellenza, un territorio ricco di prelibatezze gastronomiche amate in tutto il mondo. Parma e le sue colline, dove si produce il famoso Prosciutto di Parma DOP, è una tappa irrinunciabile in questa regione per chiunque ami il buon cibo. Noi di SiViaggia, in aggiunta ai consigli della rivista britannica, vi consigliamo di allungare la vostra visita e di scoprire anche i dintorni, come l’antico borgo di Felino o alcuni percorsi di trekking come il Percorso del Gallo e il Percorso La Costa.

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Lazio Blue Route, il futuro itinerario che porta a scoprire i Borghi Marinari della Regione

La Lazio Blue Route sta per diventare una realtà concreta. Il progetto, ideato e sviluppato dall’architetto Alberto Renzi su incarico dell’Associazione MAR, è stato recentemente presentato attraverso uno studio di fattibilità che getta le basi per la creazione del tratto “pilota”. Questo primo segmento coinvolgerà il litorale nord del Lazio, partendo da Montalto di Castro fino a giungere alla Capitale. Durante la presentazione, Renzi ha illustrato gli obiettivi del percorso e le sue caratteristiche uniche, evidenziando l’importanza dei cammini nella valorizzazione territoriale e culturale.

Un progetto di connessione tra Toscana e Via Francigena del Sud

La Lazio Blue Route si propone di entrare a far parte dell’Atlante dei Cammini del Lazio, diventando una dorsale tirrenica di collegamento tra la Toscana e la Via Francigena del Sud. Renzi ha accompagnato i presenti, tra cui esponenti istituzionali e pubblico accorso al workshop sul turismo sostenibile dedicato al progettista Valentino Giuliani, in un viaggio virtuale lungo un itinerario identitario che copre una distanza di circa 200 chilometri. Lungo questo tracciato, sono stati individuati 346 punti di interesse, tra cui siti storici, archeologici e culturali, distribuiti sia sulla terraferma, sia sul mare e lungo i fiumi.

Un nuovo itinerario tra storia e Blue Economy

Il progetto pilota non si limita a collegare borghi e città: include anche due siti riconosciuti dall’UNESCO, oltre a promuovere le cosiddette Blue Destination. Questo concetto integra un porto internazionale, cinque approdi turistici e oltre cinquanta punti di rilevanza storico-archeologica legati al mare, al suo patrimonio e alle tradizioni marinare. Durante l’evento, Grazia Maria Iadarola, dirigente dell’Area Blue Economy della Regione Lazio, ha presentato nuove iniziative per supportare comuni e imprese locali, in particolare nel contesto della Blue Economy e dell’accessibilità inclusiva.

Le prime dieci tappe: un viaggio nel cuore dei borghi marinari

Il tratto iniziale della Lazio Blue Route toccherà dieci tappe, coinvolgendo nove Comuni del Lazio, di cui otto Borghi Marinari di eccellenza. Il viaggio inizia a Montalto di Castro, al confine con la Toscana, e prosegue verso Tarquinia, celebre per il suo patrimonio archeologico etrusco. Da qui, l’itinerario si sviluppa attraverso un’esperienza di turismo lento che attraversa borghi e città costiere come Allumiere, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, e Cerveteri, nota per la necropoli patrimonio dell’UNESCO. Il percorso continua lungo il litorale fino a Fiumicino e Fregene, per poi concludersi con un ingresso spettacolare a Roma, passeggiando lungo le rive del Tevere.

Il futuro del turismo laziale

La Lazio Blue Route promette di diventare una delle principali attrazioni del turismo sostenibile nel Lazio, offrendo un’esperienza autentica e immersiva nella storia e nella cultura costiera della regione. Con una forte attenzione alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente e alla valorizzazione delle risorse locali, l’itinerario mira a trasformarsi in un esempio virtuoso di come il turismo possa promuovere la conservazione del patrimonio naturale e culturale, generando allo stesso tempo opportunità economiche per i territori coinvolti.

Sostegno istituzionale e progetti collaborativi

Il Presidente del GAL Mare Lazio Pesca, Marco Maurelli, ha evidenziato l’importanza dei partenariati pubblici e privati nel rafforzare le operazioni di filiera legate al turismo costiero. “Ho già integrato nella strategia di sviluppo locale iniziative di promozione turistica che si allineano perfettamente con la Lazio Blue Route. Ho avuto l’opportunità di aderire a questo progetto, seguendo l’approccio adottato in occasione del Giubileo del Mare. Come GAL, intendo coordinare un’attività che coinvolga tutti i comuni costieri del Lazio, per rendere operativo e potenziare il sentiero identitario dei Borghi Marinari,” ha dichiarato.

Un ulteriore sostegno è stato espresso da Sabrina Busato, Presidente di FEISCT, che ha condiviso lo sviluppo dell’Italian Blue Route in tutto il territorio nazionale. Tale percorso promozionale, noto come BLUE TOUR, ha già toccato ben 21 città di mare durante l’estate del 2024, a riprova dell’importanza di unire le destinazioni costiere sotto un’unica iniziativa.

Massimo Castellano, Presidente dell’Associazione MAR, che ha organizzato il workshop, ha manifestato grande soddisfazione per il progresso della Lazio Blue Route. “Il Giubileo è un evento di grandissima rilevanza, ma rappresenta anche un momento di transizione. Progetti come la Lazio Blue Route devono essere pensati per il futuro, diventando opportunità strutturate per valorizzare i territori. Nei prossimi anni, è fondamentale sviluppare iniziative sistemiche centrate sul turismo sostenibile costiero”.

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Cosa vedere a Venezia in un pomeriggio

Venezia è una città davvero eccezionale: basti pensare che si sviluppa su più di 100 piccole isole che a loro volta si fanno spazio all’interno di un’affascinante laguna nel Mare Adriatico. Le attrazioni e gli scorci da ammirare in città sono tantissimi e quando si ha solo un pomeriggio a disposizione diventa difficile scegliere cosa visitare o meno. Noi di SiViaggia abbiamo fatto una selezione delle attrazioni da non perdere assolutamente, e per rendere il soggiorno ancor più piacevole abbiamo deciso di offrire uno sconto del 5% su diversi ingressi e tour da fare in mezza giornata in questa emozionante città.

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Consigli per visitare Venezia in un pomeriggio

La maestosa Venezia non è una città propriamente economica, ma per fortuna offre diverse attrazioni gratuite o che si possono scoprire acquistando online gli ingressi con lo sconto. Quel che è certo è che le attività da poter fare sono tantissime, sia relative all’ambito culturale che alla sfera paesaggistica-fotografica, oppure legate ad esperienze davvero uniche nel loro genere.

Bisogna regolarsi sui tempo però, e per questo alle volte è molto utile dotarsi sin da principio di biglietti saltafila. La verità è che un pomeriggio potrebbe non essere abbastanza, ma è altrettanto certo che organizzandosi con anticipo è davvero possibile visitare tutto il meglio della città.

Le attrazioni da non perdere a Venezia in mezza giornata

Per molti è una della città più belle del mondo, per altri è un gioiello senza tempo. Qualsiasi sia il vostro punto di vista, quel che è sicuro è che Venezia si distingue da tantissime altre realtà del nostro pianeta perché è interamente costruita sull’acqua e perché vanta una gloriosa storia lunga secoli.

Canal Grande, Venezia

Fonte: iStock

Il Canal Grande e il Ponte di Rialto

Piazze che lasciano senza fiato, ponti iconici, prestigiosi musei, chiese storiche che custodiscono tesori artistici e scorci da cartolina renderanno il soggiorno, senza ombro di dubbio, indimenticabile.

Ponte degli Scalzi

Iniziamo il tour di Venezia in un pomeriggio dal Ponte degli Scalzi, uno dei quattro che attraversa l’altrettanto suggestivo Canal Grande. Si trova a pochi metri di distanza dalla stazione di Santa Lucia (quindi immancabile se si arriva in treno) e dal suo punto più elevato permette di scorgere diverse meraviglie cittadine, tra cui il tempio dedicato a Simeone Piccolo.

Ponte di Rialto

A non molta distanza dal Ponte degli Scalzi, ecco che appare il Ponte di Rialto: è il più famoso e antico di Venezia ed è un vero e proprio capolavoro di ingegneria ed architettura lungo 48 metri e largo 22 metri, ma anche con 3 rampe di scale che permettono di raggiungere la parte più alta dello stesso.

Piazza San Marco

Piazza San Marco è una meraviglia, tanto da essere una delle più famose piazze del mondo. A colpire è il suo aspetto signorile e anche il fatto che si sviluppa a ridosso della laguna. Sede di tantissimi appuntamenti come il Carnevale, è anche la culla di due monumenti simbolo della città da non perdere: la Basilica di San Marco, una chiesa dal fascino bizantino che lascia senza fiato, e il Campanile, ovvero l’edificio più alto di Venezia.

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Piazza San Marco, Venezia

Fonte: iStock

Piazza San Marco con la Basilica e il Campanile

Ponte dei Sospiri

Un altro incredibile capolavoro del centro storico di Venezia: il Ponte dei Sospiri. Il solo nome evoca tantissime suggestioni, ma la visita dona certamente moltissimo di più perché si presenta con una facciata bianchissima in pietra d’Istria finemente decorata. Ma non è di certo finita qui, perché a rendere il tutto ancor più magico è la leggenda che lo avvolge: se si desidera l’amore eterno, basta baciarsi sotto di lui durante un giro in gondola.

Palazzo Ducale

Assolutamente straordinario è anche il Palazzo Ducale, la sontuosa sede della Repubblica Serenissima. Si tratta di un posto da non perdere per nessuna ragione al mondo perché rappresenta uno dei massimi esempi di gotico veneziano, grazie anche alle sue splendide facciate con due livelli di colonnati monumentali e un livello superiore decorato da motivi geometrici in pietra bianca e rosa. Emozionante è anche il suo interno, poiché è custode di un patrimonio artistico di inestimabile valore, accompagnato da tantissimi e misteriosi segreti.

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Palazzo Ducale di Venezia

Fonte: iStock

Veduta del bellissimo Palazzo Ducale

Gallerie dell’Accademia

Se si ha ancora del tempo a disposizione vale la pena fare un salto presso le Gallerie dell’Accademia, tappa cittadina assolutamente da fare se si è appassionati di arte. Esso, infatti, è un prestigioso museo che permette di ammirare la più importante collezione di pittura veneta al mondo, che comprende opere del calibro di “La Tempesta” di Giorgione, “La Pietà” di Tiziano, “Il ciclo delle storie di Sant’Orsola” di Carpaccio e “Il Convito in casa di Levi” del Veronese. Le 37 sale museali, (24 al primo piano e 13 al piano terra) sono ospitate all’interno dell’ex Chiesa di Santa Maria della Carità e nell’annesso convento. In sostanza, il tempo ancora a disposizione deve essere molto.

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Stockholm Archipelago Trail, il nuovo itinerario che collega 21 isole

Un itinerario ben strutturato per scoprire le 21 splendide isole che costellano l’arcipelago di Stoccolma: ecco lo Stockholm Archipelago Trail, che verrà inaugurato nel mese di ottobre. Di cosa si tratta? Questa iniziativa, che prevede l’apertura al pubblico di questo itinerario durante l’autunno, permetterà ai viaggiatori che si trovano a Stoccolma di esplorare in maniera guidata tutta la natura pura e incontaminata della regione.

Le isole svedesi dello Stockholm Archipelago Trail

Le isole dell’arcipelago svedese di Stoccolma sono circa 30.000, tanto che questo è addirittura un numero superiore di cinque volte quello delle isole greche. Il nuovo Stockholm Archipelago Trail (SAT), collegherà 21 isole a partire dall’isola di Arholma, a nord, fino a Oja nel profondo sud.

L’itinerario avrà sentieri inediti, con segnalazioni adeguate, per una lunghezza di circa 270 km. La creazione di questo percorso si deve a Michael Lemmel, il quale ha affermato che l’intento è quello di “incoraggiare tutti a camminare qui per far conoscere le isole“, poiché attualmente molti visitatori si dirigono verso una di queste in barca, rimanendo sempre nei dintorni della prescelta, senza esplorare ulteriormente la straordinaria bellezza di questi isolotti svedesi.

Perché nasce lo Stockholm Archipelago Trail

L’arcipelago è una distesa di 1.700 km², con isole e isolotti che pullulano di alberi rigogliosi e di scogli rocciosi che si buttano a picco su spiagge di sabbia. In genere, però, questo arcipelago in Svezia è visitato solo per 8 settimane durante l’anno, tanto che il turismo in queste zone si limita ai mesi compresi tra giugno e agosto. Invece, come sottolineato anche dallo stesso Lemmel, la stagione ideale per addentrarsi nella natura pazzesca delle isole e darsi al trekking tra i sentieri è quella che va da maggio a ottobre, includendo anche la primavera e l’autunno.

Appare evidente, dunque, che un’operazione di promozione turistica di questo territorio andava fatta e questo percorso nasce proprio per tale scopo. Già nel 2022, un sondaggio condotto da Visit Stockholm ha evidenziato che, mentre l’81% dei visitatori stranieri a Stoccolma fa turismo nel centro cittadino, appena il 26% si imbarca per visitare le sue isole.

Eppure, le attività e le cose da vedere nell’arcipelago sono molteplici, come darsi al relax sulle spiagge di Sandhamn e Nåttarö o fare kayak tra le baie.

Ai visitatori non sarà comunque permesso portare le proprie automobili sulle isole attraversate dal SAT, le barche potranno invece attraccare solo in determinati punti e il percorso non è nemmeno adatto alle biciclette: insomma, l’unico modo per godere di questo itinerario è quello di indossare i propri scarponcini da trekking e mettersi in marcia, con tanta buona volontà e la voglia di scoprire le meraviglie delle isole di Stoccolma.

La segnaletica dei sentieri del SAT è stata resa praticamente impeccabile e lungo il percorso sono state installate panchine strategicamente posizionate per permettere a chi vi sosta di godere al meglio del panorama. Inoltre, è importante evidenziare come l’impatto ambientale del SAT sia stato appositamente minimo. I segnavia (blu per il mare, gialli per le spiagge) sono stati collocati sugli alberi con bande rimovibili, per non danneggiare i tronchi, ad esempio.

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Escursione a Cajon del Maipo, cosa sapere (e le attività da non perdere per nessuna ragione)

Cajon del Maipo è uno dei luoghi più amati al mondo dagli escursionisti: questo canyon comprende il bacino superiore del fiume Maipo, oltre ai fiumi confluenti El Volcàn, Yeso e Colorado. Come destinazione turistica per escursionisti e campeggiatori, ci sono molte cose da sapere: prima di tutto, bisogna prenotare un tour, per un viaggio unico tra i villaggi tipici, dove è possibile osservare la riserva circondata dalle maestose montagne. I tour durano circa 10 ore – impegnano una giornata – e ciascuno offre attrazioni specifiche. Ti portiamo alla scoperta di Cajon del Maipo in Cile.

Cosa sapere prima di prenotare un’escursione a Cajon del Maipo

Cajon del Maipo è un canyon abbastanza stretto, ma il panorama è a dir poco pittoresco e mozzafiato: per chi vuole fuggire dalla frenesia di Santiago del Cile per un giorno, non possiamo non suggerire una visita in questa landa selvaggia, tra le cittadine di montagna. Il suggerimento che ti diamo per non perdere nulla è di prenotare l’escursione che più si addice ai tuoi interessi: per esempio, c’è la possibilità di andare alle sorgenti termali di Cajon del Maipo da Santiago del Cile.

L’aspetto più interessante del territorio è che offre delle opzioni su misura di tutti: da chi è amante del brivido e dell’avventura, fino a chi preferisce un’escursione più misurata. Tra fiumi e passi di montagna, le valli di Cajon del Maipo si trovano a un’ora dalla Capitale del Cile: ti attendono attività di rafting, escursionismo, alpinismo. Se ami gli sport all’aria aperta, è decisamente la gita in giornata da non perdere.

Cosa vedere a Cajon del Maipo

Iniziamo da El Morado National Monument: è un’area che comprende il canyon Rio Morales e le colline adiacenti: flora e fauna sono pronti a stupirti con specie vegetali ed esemplari di uccelli, ma ricorda che il parco è chiuso da maggio e settembre per le condizioni climatiche. Il periodo migliore per visitarlo è da dicembre a marzo.

San José de Maipo è uno di quei pittoreschi villaggi di montagna dove l’identità è forte: cultura, cucina locale, panorami immersi nella natura. Questa destinazione è particolarmente amata dai turisti per il cibo (tra cui le empanadas cotte nei forni di argilla) e la presenza di vigneti e birrifici.

El Yeso, invece, si trova nelle profondità di Cajon del Maipo: fare un’escursione ammirando le sue acque turchesi è un’opportunità da non perdere. Il sentiero non è difficile ed è adatto anche a coloro che non sono soliti fare trekking. Si può persino pescare, oppure fare un pic nic con tutta la famiglia. Si percorre la strada El Volcàn, passando per la città di San Gabriel: qui poi ci sarà ad attenderti il bacino di acqua cristallina e colline innevate. Un modo per connettersi con il Cile più “segreto” e autentico.

Le sorgenti termali del Cajon del Maipo rimangono una delle attrazioni più famose: il panorama è idilliaco, c’è la possibilità di rilassarsi e dimenticare qualsiasi stress o tensione, ed è possibile persino ammirare la cascata Velo de la Novia. Ovviamente, ti attende un pranzo cileno genuino, per scoprire i sapori del territorio.

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In Italia, lungo le strade della felicità

Si chiamano Route du Bonheur, strade della felicità, e sono itinerari on the road con tappe una più bella dell’altra alla scoperta di luoghi, territori, tradizioni e gastronomia. Nate settant’anni fa da un’idea di Marcel e Nelly Tilloy, una coppia di artisti musicali proprietari di una struttura chiamata La Cardinale affacciata sul Rodano, e che oggi sono parte dell’associazione Relais & Châteaux, che comprende hotel di charme e ristoranti gourmet (tra cui ben 376 Stelle Michelin) in tutto il mondo, nel 2024 celebrano il loro anniversario con tantissime novità.

Le Route du Bonheur in Italia

Si contano ben 146 Route du Bonheur, strade della felicità, in più di 65 Paesi del mondo, dall’itinerario sulle orme degli Impressionisti nel Nord della Francia a quello dei palazzi dei maharaja in India. La prima a nascere nel 1954 fu la strada che va da Parigi a Nizza, sulla Costa Azzurra, con otto tappe lungo la Route Nationale 7 incredibilmente suggestive in auberge, antichi mulini di campagna e abbazie. In Italia le Route du Bonheur sono 15, una più bella dell’altra. C’è la strada dei grandi laghi che va dal lago d’Orta, in Piemonte, al Lago di Garda, la strada romantica del Golfo di Napoli, tra la Costiera Amalfitana e le isole di Ischia e Capri, itinerari iconici che rappresentano al meglio il Belpaese. Di queste, ce n’è una molto amata dai visitatori stranieri che merita assolutamente di essere percorsa e che abbiamo fatto per voi.

La Route di Bonheur in Toscana

Attraversa dolci colline ricche di vigneti, le famose vie del Chianti, città d’arte, borghi e antiche dimore immerse raggiungibili lungo viali di cipressi la strada nel più iconico paesaggio della Toscana, in quelle terre dove arte, storia e tradizioni enogastronomiche rappresentano al meglio il concetto di Dolce Vita. L’itinerario ad anello da percorrere in auto, magari con una decapottabile, occhiali da sole e capelli al vento, prevede cinque tappe, da Firenze fino a Siena, ma naturalmente può essere più breve e percorribile anche in un breve weekend.

Val d'Orcia

Fonte: iStock

Una cartolina della Toscana

Prima tappa: Firenze

Il Capoluogo toscano è sicuramente il punto di partenza di questo suggestivo viaggio alla scoperta della toscana più autentica. La città, con le due bellezze architettoniche, i suoi palazzi medicei, le chiese e i musei meriterebbe un soggiorno molto più lungo, ma bisogna prevedere almeno due giorni per riuscire ad apprezzare almeno in parte ciò che Firenze ha da offrire.

Seconda tappa: San Giustino Valdarno, Arezzo

Da Firenze, si percorrono all’incirca 60 chilometri per raggiungere uno dei borghi diffusi più rinomati della Toscana, Il Borro, di proprietà della famiglia Ferragamo. Questo borgo medievale, comprende una villa ottocentesca e una secolare cantina vinicola in una enorme proprietà di più di mille ettari. Ad accogliere gli ospiti, il Maître de maison Salvatore Ferragamo in persona. A metà strada tra Firenze e Il Borro, lungo la Chiantigiana, la strada del vino che collega Firenze con Siena, tappa consigliata a Radda in Chianti dove si trova il microscopico borgo di Pieve Aldina. Oggi, quella che un tempo era la residenza estiva dei vescovi di Siena è stata trasformata in boutique hotel con due ristoranti ed è un perfetto luogo di relax dopo aver trascorso la giornata tra cantine e degustazioni del territorio.

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Fonte: @Relais & Châteaux

Pieve Aldina a Radda in Chianti

Terza tappa: Castelnuovo Berardenga, Siena

Da San Giustino Valdarno ci si sposta per una cinquantina di chilometri sulle crete senesi per raggiungere un altro spettacolare borgo diffuso, Borgo San Felice. Situato nel cuore del Chianti Classico, questo resort fatto di camere, suite e ville è stato ricavato in quello che era un antico villaggio dell’XI secolo con tanto di forno, chiesa e botteghe. Circondato da vigneti – da cui viene prodotto il proprio vino – da un orto inclusivo (l’Orto Felice) che dà lavoro a ragazzi diversamente abili della zona e da filari di cipressi è spesso scelto dalle coppie, anche straniere, per celebrare pranzi di nozze, anche grazie al ristorante Il Poggio Rosso, una Stella Michelin.

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Fonte: @Relais & Châteaux

La piazza principale di Borgo San Felice

Quarta tappa: Montalcino

Si resta nel bellissimo territorio senese per circa 70 km e si raggiunge la zona di Montalcino per la quarta tappa del viaggio lungo la strada della felicità della Toscana. Qui, la struttura associata Relais & Châteaux è il Castello Banfi Wine Resort che, come spiega il nome, è immersa tra i vigneti del rinomato Brunello di Montalcino. Anche in questo caso ci troviamo in un piccolo borgo ubicato sulla cima di una collina tra appezzamenti di vigneti, coltivazioni di prugne e boschetti. Tutt’intorno si può andare all’esplorazione della Val d’Orcia con i celebri cipressi di San Quirico d’Orcia, ormai divenuti il simbolo naturalistico e paesaggistico non soltanto del Comune e della zona in cui si trovano, ma di tutta la Toscana.

Quinta tappa: Cortona, Arezzo

Da Montalcino, facendo tappa a Pienza, la città ideale sorta nel Rinascimento, dopo aver percorso circa 80 km si trona in provincia di Arezzo e si arriva ai piedi del borgo di Cortona, forse il più bello della Toscana, tra vigneti e uliveti, dove si trova Il Falconiere, attuale residenza di famiglia del XVII secolo di Silvia Baracchi, chef stellata che organizza per gli ospiti corsi di cucina e chef’s table. Questa oasi di pace immersa tra roseti è anche il punto di partenza per andare alla scoperta del territorio, magari noleggiando una mountain bike.

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Fonte: @Relais & Châteaux

Immerso tra il verde della Toscana Il Falconiere Relais
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Viaggio in Alabama, su 25 nuovi straordinari itinerari

Nel 1974 il Presidente Nixon si dimetteva in seguito allo scandalo del Watergate e Lynyrd Skynyrd cantava “Sweet home Alabama”, criticando il razzismo degli stati americani del Sud. Il celebre brano country infatti non ha niente a che fare con la nostalgia per i cieli e i paesaggi suggestivi del posto ma, nonostante le sue contraddizioni e ombre del passato, questo angolo nel sud degli Stati Uniti ha il suo fascino e vale la pena visitarlo almeno una volta nella vita.

Il 2025 sarà l’Anno degli Itinerari, un’iniziativa che promuove ben 25 percorsi disponibili da Gennaio del prossimo anno per attraversare gli USA esplorando le varie anime che caratterizzano il continente. Un evento a Milano ha svelato in anteprima i primi tre della lista, invitando gli italiani ad ampliare i propri orizzonti fino a raggiungere luoghi iconici che celebrano la natura e il patrimonio artistico-culturale del profondo sud con le sue varie sfumature.

Alla scoperta dell’Alabama: primi itinerari consigliati

Il 2025 è un anno in cui si celebrano alcuni anniversari importanti oltreoceano come 60 anni della “Bloody Sunday” del 7 Marzo e della marcia da Selmba a Montgomery il 25 Marzo. Inoltre il 1° Dicembre ricorrono i 70 anni del boicottaggio di Rosa Parks. Pertanto un viaggio in Alabama si arricchisce di ricorrenze sicuramente tristi e violente, ma che è bene ricordare nella speranza che non si ripetano mai più.

Infatti, tra i primi itinerari consigliati sono stati promossi l’itinerario dei diritti civili, quello dei ristoranti storici e dei personaggi famosi che interesseranno posti come la Chiesa Battista che sorge sulla 16° strada a Birmingham, il ristorante Wintzell’s Oyster House attivo da 85 anni a Mobile, e il Rosa Parks Museum di Montgomery. L’itinerario dei diritti civili porterà i visitatori anche all’Edmund Pettus Bridge a Selma e il Dexter Avenue King Memorial Baptist Church a Montgomery, luoghi dove è ancora viva la memoria di lotta e resistenza in nome di un cambiamento.

Panorama Alabama

Fonte: 123RF

Tramonto su un ponte in Alabama

Provare la cucina locale

Come ogni viaggio che si rispetti, la curiosità di provare la cucina locale c’è e va soddisfatta. L’Alabama vanta alcuni ristoranti con una lunga tradizione come il Chris’ Hotdogs a Montgomery che è attivo da oltre un secolo. Tra i piatti tipici di questo stato del Sud si trovano il crawfish etouffèe ovvero uno stufato di gamberi di fiume servito con riso, il gumbo che è una zuppa a base di carne, frutti di mare o pesce gatto con verdura. Poi si può provare il bread pudding, ovvero un budino di pane dolce con una salsa di vaniglia e whiskey, e la jambalaya, simile alla paella. Se ricordate la passione di Forrest Gump per i gamberi è semplice collegare le cose.

Città e natura

Oltre alla storia, la cucina e la musica che definiscono il cuore e l’anima dell’Alabama, anche il paesaggio e le bellezze naturali non sono da sottovalutare. Lungo gli itinerari proposti si potranno esplorare le spiagge di Golf Stores e Orange Beach, le città di Montgomery e Mobile, Birmingham, Little River Canyon National Preserve, la valle degli alligatori, il Cathedral Caverns State Park. Tanti posti da vedere per conoscere meglio la cultura e l’anima dell’Alabama tra luci e ombre.

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Strada Romantica in Germania: le tappe da non perdere

Uno degli itinerari panoramici più spettacolari d’Europa, la Strada Romantica in Germania, si estende per circa 400 chilometri, da Würzburg fino a Füssen (o viceversa), snodandosi dal fiume Meno, attraverso la regione vinicola della Franconia, fino alle vette alpine della Baviera. Un percorso incantevole che racchiude tutto ciò che si può desiderare da un road trip: natura grandiosa, cultura in abbondanza e calorosa ospitalità tedesca.

Lungo il tragitto, si attraversano oltre 60 località e luoghi suggestivi come la Valle del Tauber, il cratere meteoritico di Nördlinger Ries, il pittoresco Lechfeld e la regione idilliaca del Pfaffenwinkel, ai piedi delle Alpi bavaresi, con gran finale ai favolosi castelli di Re Ludwig, circondati da laghi e dal panorama maestoso della riserva naturale delle Alpi dell’Ammergau. Ecco alcune delle tappe imperdibili per chi percorre questa strada fiabesca.

Würzburg: fascino barocco

Punto di partenza per chi sceglie di percorrere la Strada Romantica da nord a sud, Würzburg è una città barocca che incanta con il suo fascino tipicamente tedesco e capolavori architettonici di diverse epoche. Tra cui spicca il Duomo di San Kilian, la quarta chiesa romanica più grande della Germania, le cui imponenti torri sono visibili da lontano.

Adagiata sulle rive del Meno, circondata da vigneti idilliaci, Würzburg merita una visita anche solo per la sua posizione incantevole. Da vedere, la Fortezza di Marienberg, oggi museo, che fu la sede dei principi-vescovi per quasi cinque secoli, e la Residenza di Würzburg, un maestoso palazzo del XVIII secolo Patrimonio dell’Umanità UNESCO, impreziosito da raffinati giardini di corte.

Rothenburg ob der Tauber: atmosfera medievale

In pochi luoghi al mondo come a Rothenburg ob der Tauber si può ammirare una tale concentrazione di edifici originali risalenti al Medioevo. Passeggiando per il centro storico, tra piazzette appartate, angoli nascosti, torri, fontane, portali e taverne, sembra davvero che il tempo si sia fermato.

Pur essendo una piccola cittadina, Rothenburg vanta una straordinaria quantità di attrazioni storiche, tra musei, chiese, abbazie e monumenti, racchiusi all’interno delle antiche mura che risalgono al XIII secolo, da cui si gode una splendida vista sulle strade acciottolate e le case medievali del centro storico.

Nel quartiere di Spitalviertel si possono visitare splendide chiese, come quella di San Giacomo, che custodisce un prezioso bassorilievo di Cristo e degli apostoli dormienti, o la chiesa di San Wolfgang, riccamente decorata. Ovunque si vada a Rothenburg, ad ogni angolo, c’è qualcosa da scoprire, quindi è consigliabile prendersi il giusto tempo per una visita accurata.

Nördlingen: il borgo dentro il cratere

Anche Nördlingen è una pittoresca cittadina medievale situata nel cuore della Baviera, con una cinta muraria perfettamente conservata e completamente percorribile, che avvolge il centro storico per un perimetro di circa 2,7 chilometri. Ciò che rende unica Nördlingen è il fatto di essere costruita all’interno di un antico cratere meteoritico, il Ries, formatosi circa 15 milioni di anni fa.

Aggirandosi per le stradine acciottolate si può ammirare l’architettura medievale delle case a graticcio, sostare nelle piazze accoglienti che pullulano di botteghe artigiane e salire sulla torre della chiesa di San Giorgio, conosciuta come “Daniel”, da cui la vista spazia sul paesaggio circostante.

Donauwörth: il villaggio sul Danubio

Situata alla confluenza del fiume Wörnitz con il Danubio, Donauwörth è un grazioso borgo bavarese noto per la sua lunga storia e il centro storico ben conservato, caratterizzato da eleganti case a graticcio e piazze suggestive. La via principale, Reichsstraße, fiancheggiata da edifici storici e caffè accoglienti, offre un’atmosfera vivace e al tempo stesso rilassante.

Tra i luoghi di maggior interesse spiccano il Monastero dei Carmelitani, con la chiesa barocca di Heilig Kreuz, e il Castello di Mangoldstein, che racconta secoli di storia locale. Donauwörth è anche un punto di partenza ideale per esplorare i dintorni, con numerose piste ciclabili e sentieri escursionistici che si snodano lungo il Danubio.

Augusta: vivace eleganza

Augusta si distingue dalle altre città della Strada Romantica per la sua grandezza e vivacità. Pur conservando parte delle antiche mura e numerosi edifici medievali, vanta ampi viali, magnifiche fontane, edifici barocchi, rococò e Art Nouveau, chiese raffinate e un maestoso Municipio, che creano un ambiente urbano di rara eleganza. Tra le principali attrazioni ci sono la Casa di Mozart, dove Leopold Mozart nacque nel 1731, e il Duomo che già nel Medioevo destava meraviglia nei viaggiatori con le sue splendide porte di bronzo ormai quasi millenarie.

Schwangau: castelli fiabeschi

In questa località nei pressi di Füssen si trovano due dei castelli più famosi e straordinari della Germania: il castello di Hohenshwangau, di origine medievale ma restaurato in stile rinascimentale nel ‘500, e il favoloso Castello di Neuschwanstein, conosciuto anche come il Castello di Cenerentola.

Costruito a fine ‘800 per volere del re Ludwig II, è un imponente palazzo a cinque piani, con torri e balconi che si erge in posizione spettacolare sopra una gola. Le magnifiche stanze, impreziosite da scene ispirate alla preistoria e figure della mitologia tedesca, culminano nelle sale del Trono e dei Cantori, che rappresentano il fulcro di questa straordinaria costruzione.

Füssen: la perfetta conclusione della Strada Romantica

Füssen è il punto di arrivo della Strada Romantica, che accoglie i viaggiatori con un vivace centro storico che riflette 2000 anni di storia e un castello medievale che rendono la visita un’esperienza interessante per tutti gli appassionati di arte e storia. Situata in posizione strategica tra montagne, laghi e il fiume Lech, Füssen invita a rilassanti escursioni nei dintorni, verso il lago Alatsee dalle acque tranquille e cristalline, o fino alla Lechfall, una magnifica cascata che ha origine da un lago dell’era glaciale.

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La nuova crociera per appassionati di eclissi solari

Quella che avverrà ad agosto del 2026 sarà un’eclissi solare totale davvero speciale perché rappresenterà il ritorno di questo fenomeno sull’Europa dopo oltre vent’anni. L’ultima, infatti, avvenne esattamente l’11 agosto 1999. In Italia sarà parziale perché la Luna oscurerà il Sole per oltre il 90% nelle regioni settentrionali, per il 60-70% nelle regioni centrali e solo per il 20-30% nelle regioni del Sud Italia. In altri paesi, invece, lo spettacolo sarà completo e per non mancare all’appuntamento potete cominciare a organizzare il viaggio con Virgin Voyages.

La compagnia, infatti, ha annunciato il lancio della sua nuova serie di crociere, Eclipse Voyages, che debutterà proprio ad agosto 2026. I nuovi itinerari, che fanno parte della collezione Marvelous Voyages, offriranno agli ospiti un’opportunità unica: quella di ammirare l’eclissi solare da una prospettiva magica, quella del mare.

Gli itinerari di Eclipse Voyages

Da sempre, le eclissi solari suscitano stupore e meraviglia e le navi da crociera, nell’intento di proporre esperienze sempre più uniche ai viaggiatori, hanno creato itinerari speciali che vi permetteranno di ammirarle in tutta la loro magnificenza. Tra queste anche la Virgin Voyages con la sua nuova serie chiamata Eclipse Voyages, che farà tappa nelle migliori destinazioni dove vivere questo momento. A Ibiza, per esempio, dove l’eclissi solare avverrà nella sua totalità o in Islanda, dove invece sarà totale al 98,5%.

In occasione dell’evento unico che cadrà il 12 agosto del 2026, la compagnia ha messo in programma due crociere, la prima a bordo di Valiant Lady da 12 giorni con tappe a Dublino, Glasgow e Reykjavik e la seconda, di 15 giorni, su Scarlet Lady verso la Costiera Amalfitana, Maiorca e Cannes. Durante il viaggio saranno organizzati tanti eventi speciali con la partecipazione di astronauti e scienziati che vi accompagneranno durante entusiasmanti osservazioni astronomiche.

Il programma include non solo incontri e appuntamenti con gli esperti, ma anche tante altre iniziative pensate per coccolare gli ospiti e rendere l’esperienza ancora più speciale come i menù a tema cosmico, yoga sotto le stelle, cerimonie dedicate alla luna e tanti gadget e strumenti professionali da utilizzare durante l’eclissi.

La crociera di AIDA

Non solo Virgin Voyages, anche altre compagnie hanno studiato itinerari speciali in occasione dell’eclissi. AIDA del gruppo Costa Crociere, per esempio, in partenza da Amburgo e da Palma di Maiorca, ha messo a disposizione ben cinque navi dirette in Groenlandia, Islanda e Spagna. Le crociere, le cui prenotazioni sono state aperte alla fine di luglio, sono pensate per offrire anche altre esperienze, tra cui il passaggio delle Perseidi, uno sciame di meteore. Questa sarà un’occasione unica riservata agli ospiti imbarcati sulle navi nel Mar Baltico, come AIDAdiva, i quali potranno ammirare il fenomeno tra il 17 luglio e il 24 agosto 2026. I passeggeri avranno anche la possibilità di ammirare l’aurora boreale durante i viaggi di 14 giorni a bordo di AIDAsol.

La compagnia ha programmato anche altre iniziative perfette per chi non vuole perdersi i migliori spettacoli naturali, da vedere almeno una volta nella vita. Tra le novità citiamo anche i festeggiamenti del solstizio d’estate con diverse rotte verso il nord a bordo di otto navi.