Categorie
Idee di Viaggio itinerari Sicilia Viaggi

Le meraviglie della Sicilia fuori rotta

C’è una zona della Sicilia lontana dalla costa, dalle città più turistiche e dagli itinerari più battuti, che merita di essere scoperta. Una zona fatta di dolci colline, di strade che serpeggiano inerpicandosi tra vigneti e uliveti – con tenute che meritano una tappa – , di cittadine ricche di storia e di siti archeologici inaspettati.

Stiamo parlando dell’entroterra della Sicilia centrale, quella dei Monti Erei e della provincia di Enna e Caltanissetta, una zona poco abitata e, per questo, dal paesaggio incredibilmente deserto, sconfinato ma bellissimo.

Proprio su un colle a poco meno di 700 metri sorge una delle cittadine più belle e – forse – meno visitate della regione: Piazza Armerina, una delle più belle scoperte che si possano fare in Sicilia.

Piazza Armerina, la città del Barocco siciliano

Raccontano le guide esperte della zona che, al contrario delle altre famose zone del Barocco siciliano, colpite dal devastante terremoto del 1693, che rase al suolo molte città (come Ragusa, per esempio) a Piazza Armerina non accadde nulla, pertanto è questo il vero luogo della Sicilia dove si possono ancora oggi ammirare edifici nello stile del Barocco siciliano originale.

piazza-armerina-sicilia

Fonte: 123rf

Piazza Armerina e la cupola più grande della Sicilia

Il suo centro storico, dall’impianto medievale e con palazzi Barocchi, appunto, e Normanni, è bellissimo. Domina su tutto la gigantesca cupola della Cattedrale, la più grande della Sicilia.

Piazza Armerina è anche chiamata “Città del Palio dei Normanni“, per via della famosa festa che si tiene ogni anno a metà agosto e che rappresenta una rievocazione storica di mille anni fa e le cui origini affondano nel XVII secolo. È la più importante ricostruzione di storia medievale del Sud Italia, con oltre 600 figuranti. L’evento trae ispirazione dalla guerra di conquista della Sicilia musulmana da parte dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia. In testa al corteo cavalca il Conte Ruggero la cui vesti quest’anno saranno indossate niente meno che dall’attore americano Ronn Moss, il Ridge di “Beautiful”.

piazza-armerina-centro-storico

Fonte: 123rf

Il centro storico di Piazza Armerina

Un altro soprannome di Piazza Armerina è “Città dei mosaici”, per via dei preziosi pavimenti di una villa romana alle porte della città.

Villa del casale

Si tratta della Villa del casale, un vero gioiello di arte e architettura che non ha nulla da invidiare ai siti più celebri della Sicilia. Basti dire che è stata inserita nella lista dei Patrimoni mondiali dall’Unesco nel 1997. La sua particolarità sono i mosaici. Questo sito – dove di tanto in tanto proseguono ancora gli scavi – è stato scoperto solo di recente. Gli abitanti della zona già nel 1800 avevano rinvenuto oggetti e scoperto che, tra le colline, si nascondeva qualcosa. Tuttavia, fu solo negli Anni ’50 che presero il via i veri scavi.

villa-casale-piazza-armerina

Fonte: 123rf

I mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina

Tutta la villa romana, che risale al III secolo d.C. e il cui proprietario non è ancora stato del tutto identificato, era piena di mosaici, e molti si sono conservati praticamente intatti fino ai giorni nostri. Si calcola siano state impiegate 130 milioni di tessere di vari tipi di marmo colorato proveniente da tutto l’Impero. Rappresentano i miti greci, ma anche scene di caccia, d’amore – anche un po’ “hot” per i tempi – e storie di vita vissuta. Nella cosiddetta Sala di Arione si può ammirare il mosaico più pregiato fatto di migliaia di piccolissime tessere, mentre un corridoio ospita la sequenza più lunga mai portata alla luce che misura 200 piedi romani, all’incirca 66 metri.

La stessa villa è ancora in buono stato: le pareti – dove si intravede ancora qualche decorazione – suddividono i vari ambienti, si possono ammirare intatte le colonne con i loro capitelli tutt’intorno al peristilio (il cortile interno), le terme con il calidarium tepidarium e frigidarium.

Dobbiamo immaginarcela sontuosa (misurava 4mila metri quadrati, 3mila dei quali con mosaici, e si sviluppava su tanti terrazzamenti), con pareti decorate, trompe l’oeil, fontane e circondata da una ricca vegetazione. Doveva essere spettacolare, visto che oggi è ancora molto imponente.

villa-casale-colonnato

Fonte: 123rf

La Villa del casale, una splendida scoperta siciliana

Ma cosa ci faceva un edificio così imponente in mezzo al nulla? Ebbene, in realtà da qui un tempo passava un’importante strada romana ed era quindi di grande passaggio, ma non solo. Tutt’intorno c’erano boschi e tanta selvaggina tanto da essere portata persino a Roma dove finiva sui banchetti degli Imperatori. Quando alla sua costruzione, qui un tempo c’era un grande fiume navigabile grazie al quale sono riusciti a trasportare tutto il materiale necessario. La Villa del casale è una delle più belle scoperte archeologiche che si possano fare in Sicilia.

Feudo Principi di Butera

Tra le sconfinate colline di questa zona della Sicilia si nasconde un altro gioiello che merita di essere visto. Dopo aver visitato città Barocche e siti archeologici non può mancare l’aspetto enogastronomico per cui la Regione è famosa in tutto il mondo.

In un antico baglio feudale, appartenuto ai Principi di Butera, oggi completamente restaurato nel pieno rispetto della struttura originale, è sorta la tenuta vitivinicola Principi di Butera, circondata da 5 km di vigneti per la produzione del Nero d’Avola, il più famoso vino della Sicilia. Qui si trova il primo esempio di vinificazione in bianco di questo vino autoctono (le bollicine del Neroluce sono il top) e, a breve, anche un’inedita produzione che non possiamo ancora svelare. Ma si produce anche un ottimo olio dai 25 ettari di oliveti che circondano la tenuta.

Questo luogo è intriso di storia. Il feudo è dedicato al Principe di Butera, Ambrogio Branciforte, il cui titolo gli fu dato dal Re di Spagna Filippo II in persona e la dinastia dei Branciforte è considerata tra le più importanti della storia siciliana.

tenuta-principi-butera-sicilia

Fonte: @Principi di Butera

L’immensa tenuta di Principi di Butera in Sicilia

A una decina di chilometri dalle coste del Mediterraneo, qui a un’altitudine tra i 320 e 350 metri sul livello del mare, si gode di una combinazione unica di clima caldo e di brezze in arrivo dal mare e dalle colline, con escursioni termiche molto potenti tra il giorno e la notte.

La tenuta è aperta al pubblico, si organizzano visite ai vigneti, degustazioni accompagnate da abbinamenti con salumi e formaggi siciliani o piatti della tradizione isolana, cooking class e pranzi (su prenotazione). Le sere d’estate organizzano aperitivi al tramonto con musica dal vivo. Si può anche soggiornare all’interno della tenuta, dove sono o stati creati suite e appartamenti per godere appieno del relax che questo luogo unico regala. Nelle giornate più calde, non manca un tuffo in piscina con vista sull’infinta distesa di ulivi e vigne.

principi-butera-tenuta

Fonte: SiViaggia

L’antico baglio di Principi di Butera
Categorie
Borghi cicloturismo itinerari Vacanze natura Viaggi

Itinerario slow lungo uno dei tratti più tipici d’Italia

Un itinerario perfetto da percorrere in bicicletta, che attraversa borghi e costeggia il mare. È quello lungo la costa romagnola, un tratto di pista ciclabile che va da Cesenatico a Sorrivoli, un micro-borgo arroccato nell’entroterra che conta meno di cento abitanti, ma che spicca per il suo splendido castello, e non solo.

L’itinerario è un anello di 64 chilometri, che tocca diversi luoghi caratteristici della nostra Romagna, alcuni poco conosciuti. C’è solo un problema di cui tenere conto: alcuni tratti sono in salita, pedalare potrebbe risultare faticoso, ma la buona notizia è che questi tratti sono davvero brevi e, comunque, basta dotarsi di una e-bike e la fatica è superata.

Itinerario tra i borghi romagnoli

Sicuramente uno dei tratti più faticosi è quello che tocca il borgo di Saiano, ma ne vale assolutamente la pena. Il bellissimo promontorio di Saiano, che sorge solitario sulle calme acque del fiume Marecchia, è uno spettacolo.

Qui, un sentiero immerso nella natura mediterranea scende fino al Santuario Madonna di Saiano considerato fin dal XV secolo miracoloso dalle partorienti. Dell’antica fortificazione rimangono solo dei ruderi e una torre cilindrica di origine bizantina. Bisogna tenere gli occhi aperti perché s’incontrano spesso istrici e caprioli.

Il borgo più affascinante però è Sorrivoli, arroccato sulla sponda sinistra del Rubicone. Il monumento più importante è il castello, che fu di proprietà dapprima degli arcivescovi di Ravenna, poi dei Malatesta, poi della Chiesa. Oggi è adibito in parte a chiesa e in parte ad abitazione privata.

Ogni estate ad agosto, nel castello ma anche per le strade del paese, si tiene il Festival dei burattini che, per una settimana, richiama i migliori artisti a livello internazionale nel campo dei burattini e delle marionette.

Tappa successiva è a Monteleone, una piccola frazione del Comune di Roncofreddo ben conservata e con molti spazi verdi che gli hanno valso la Bandiera arancione del Touring Club. Ha un bellissimo castello, intorno al quale si è sviluppato tutto l’abitato e che oggi è di proprietà privata.

Monteleone

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il borgo di Monteleone in Romagna

Un altro castello che s’incontra dopo pochi chilometri è quello di Montenovo, da poco restaurato. Il recupero del castello di Montenovo è stato ultimato dopo tre anni di lavori di consolidamento delle mura, necessari a seguito di una frana.

Il castello fu menzionato per la prima volta in un documento datato 1209, che ne confermò la proprietà all’arcivescovo di Ravenna, Essendo sul confine tra i territori di Cesena e di Rimini, per secoli è stato al centro dei conflitti tra le due città.

Castello-di-Montenovo

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il Castello di Montenovo in Romagna

L’edificio domina la pianura con un panorama mozzafiato, che spazia dalle spiagge della provincia di Ravenna fino a quelle di Cattolica, mentre alle sue spalle si possono ammirare le rupi di San Marino e di Perticara.

Tappa successiva è a Longiano, sempre in provincia di Forlì-Cesena, si trova sui primi colli fra Cesena e Rimini. Bandiera arancione anche lui, questo borgo di origini medievali ottimamente conservato offre numerose testimonianze storiche e artistiche.

Il centro storico conserva ancora la doppia cinta muraria, un castello di medievale, che fu anche residenza dei Malatesta, un’imponente Torre civica, cinque musei, un rifugio bellico, due importanti chiese storiche e un teatro ottocentesco.

Dal castello la vista spazia sulle colline fino al Mare Adriatico e alla Riviera romagnola.

Longiano

Fonte: Rivieradibellezza.it

Il borgo di Longiano in provincia di Forlì-Cesena

Sulla via del ritorno si passa poi da Gambettola, una cittadina a ridosso della via Emilia. Bellissimo è il centro storico con i suoi palazzi imponenti, anche se la zona più antica della città è la Branchisa, citata persino nei libri antichi.

Del Comune fa parte anche Budrio, sin da Medioevo punto d’incontro di pellegrini e viandanti, tanto che nell’XI secolo fu costruita la Masona, un edificio che fungeva da chiesa e da ospizio, di proprietà dei Cavalieri Templari e poi passato nelle mani dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme ovvero i Cavalieri di Malta.

Oggi questo luogo non esiste più, al suo posto sorge una chiesa costruita negli Anni ’90 del Novecento. Ancora oggi, invece, esiste l’Osteria del Budrio, costruita da Gottifredo d’Iseo, primo feudatario di Gambettola, nel XV secolo. Questo edificio vestì per secoli la funzione di osteria, oltre che di ospizio, locanda e persino scuola. Per raggiungerlo bisogna attraversare il torrente Rigossa.

Questo insolito itinerario è uno dei tanti altri percorsi raccolti da Rivieradibellezza.it, il sito dedicato al turismo esperienziale nella Riviera adriatica, realizzato da Adrias Online.

Categorie
itinerari malghe Notizie Viaggi

Nasce la “Via delle Malghe”, meraviglia senza tempo

Là dove natura e storia si mescolano, nasce l’incantevole “Via delle Malghe”: un progetto che coinvolge ben 7 comuni in uno dei panorami più rigogliosi e affascinanti d’Italia, per dare vita ad un itinerario perfetto sia per i più esperti che per i principianti o le famiglie che vogliono semplicemente godersi un’avventura all’aria aperta. E non solo: durante il cammino, ad un paesaggio naturale di grande suggestione si unisce la magia delle splendide malghe, dove poter esplorare la vita di montagna e le sue antiche tradizioni. E dove poter ovviamente assaporare qualche specialità tipica del luogo.

La “Via delle Malghe”, un incanto nella natura

Siamo nel cuore dell’Altopiano di Asiago, dove il verde domina l’intero paesaggio e le montagne fanno da cornice stagliandosi contro il cielo azzurro. Qui nasce la “Via delle Malghe”, in collaborazione con i 7 comuni che punteggiano il territorio. È un’occasione perfetta per riscoprire proprio questi deliziosi borghi ad alta quota, che d’altra parte sono ottimi punti di partenza per mettersi in marcia. Asiago è il più grande e sicuramente più conosciuto, nota meta turistica invernale per chi ama sciare.

Ma vi sono anche i graziosi paesini di Lusiana Conco e Roana, quello di Gallio (il più alto dell’intera provincia), quello di Enego e infine due minuscoli borghi, Foza e Rotzo, il cui fascino è indiscutibile. Dal loro sforzo congiunto, è stato da poco inaugurato un itinerario di bellezza unica che ci porta alla scoperta di paesaggi meravigliosi, in una immersione totale nella natura più incontaminata. Un’esperienza che lascia indubbiamente il segno, ed è a misura di grandi e piccini.

La “Via delle Malghe” è una serie di percorsi tutti da esplorare, ciascuno con la propria difficoltà. Ce ne sono alcuni perfetti per il trekking, mentre altri accolgono comodamente anche chi ama andare in bici. Essendo sentieri ad anello, prendono il via dai borghi dell’altopiano e ci riportano esattamente al punto di partenza: tra boschi rigogliosi e ampi pascoli, alcuni di essi si inerpicano tra le montagne e richiedono un minimo di esperienza, mentre altri sono alla portata anche dei bambini.

Le malghe dell’Altopiano di Asiago

L’intera serie di percorsi ha come punto focale la riscoperta delle malghe: sono ben 78 quelle che si possono incrociare lungo l’Altopiano di Asiago, veri gioiellini che racchiudono preziosissimi tesori. Perfette tappe per ristorarsi dopo un lungo cammino (o una lunga pedalata), queste graziose baite di montagna offrono non solo un panorama che sembra uscire da una cartolina, ma anche tante esperienze assolutamente da vivere, per potersi immergere nella cultura e nelle tradizioni locali.

Alcune malghe sono attrezzate per accogliere i turisti e addirittura per intrattenere i bambini, regalando loro tanto divertimento e qualche nozione curiosa (come ad esempio il modo in cui si munge una mucca). Inoltre qui è possibile sostare per consumare un buon pranzo e assaporare deliziose specialità locali, gran parte delle quali prodotte proprio nelle malghe, con ingredienti a km zero. Formaggi, salumi e latte fresco sono una vera bontà, soprattutto dopo aver camminato per ore nella natura incontaminata.

Insomma, la ricetta è perfetta: paesaggi mozzafiato, attività all’aria aperta e bellissimi borghi da visitare. Il tutto, grazie ad un’iniziativa che mira finalmente a valorizzare l’enorme patrimonio delle Prealpi Vicentine, che per il loro fascino sono conosciute anche come Piccole Dolomiti.

Categorie
itinerari panorami Umbria Vacanze natura Viaggi

Lungo uno degli itinerari ciclopedonali più panoramici d’Italia

Ripercorre la vecchia ferrovia dell’Umbria, attraversando alcuni dei paesaggi e delle cittadine più belle e storiche della Regione il “piccolo Gottardo degli Appennini” meglio conosciuta come “Spoleto-Norcia”.

Un’opera d’arte ferroviaria, progettata già a partire dal 1909 ma inaugurata solo nel 1926, chiusa nel ’68 e riaperta a nuova vita nel 2014. Questo itinerario, da percorrere a piedi o in bicicletta, è l’anima di un territorio che ha uno sterminato patrimonio storico-culturale e naturalistico e che vuole ritrovare la sua vocazione turistica.

Messo a dura prova dal terremoto di sei anni fa, ancora oggi alcuni tratti della vecchia ferrovia sono, infatti, inagibili: pedalare su questo tracciato, auspicando possa presto essere riaperto nella sua interezza ha dunque il sapore della ripartenza.green road

L’itinerario, che consente di scoprire la Valle Umbra attraversando località incantevoli e poco conosciute, è stato premiato come migliore via green d’Italia, vincendo il premio Italian Green Road Award nel 2015.

Spoleto-Norcia_Sant’Anatatolia_di_Narco_Valnerina

Fonte: @Fabrizio Belia

Il tratto Sant’Anatatolia di Narco in Valnerina lungo la ciclabile Spoleto-Norcia

Il tracciato della Spoleto-Norcia

Le tappe sono Spoleto, Vallo di Nera, Castel San Felice, Abbazia SS. Felice e Mauro, Sant’Anatolia di Narco. Il tragitto da percorrere è tutta un’avventura: lungo i suoi 23,5 chilometri, ci sono ben 19 gallerie da attraversare e 24 tra ponti e viadotti, dai quali è possibile ammirare il verde e la meravigliosa natura umbra. La pista costeggia anche caselli abbandonati e raggiunge la straordinaria opera ingegneristica del Ponte della Caprareccia.

La leggera pendenza dei binari rende il tragitto adatto anche a chi voglia fare, oltre a una passeggiata rilassante, un po’ di sano esercizio fisico.

Per quanto riguarda i ciclisti, è importante sapere che si tratta di un percorso piuttosto complesso, in quanto non ha una conformazione ad anello, quindi prima di intraprenderlo bisogna essere ben allenati.

Sebbene l’ex-ferrovia possa essere percorsa in entrambi i sensi di marcia, si consiglia, soprattutto a chi si trova ad affrontare il tragitto per la prima volta, di partire da Spoleto.

Da Spoleto, il colpo d’occhio sul territorio attraverso il quale si pedala (o cammina) è spettacolare, con dolci colline punteggiate da piccoli borghi e da filari di ulivi e vitigni. Lungo tutto l’itinerario, si seguono le sponde dei torrenti Marroggia, Beverone, Timia e del fiume Topino.

Spoleto-Norcia_Vecchia_Ferrovia_Ponte_di_Cortaccione

Fonte: @Fabrizio Belia

L’itinerario mozzafiato lungo la Spoleto-Norcia

La “Spoleto Norcia in MTB”

Ogni anno, a settembre, lungo questo itinerario si tiene la “Spoleto Norcia in MTB”, la più grande manifestazione sportivo-turistica su due ruote in mountain bike del Centro Italia, che attira migliaia di amanti della bici, del cicloturismo e della natura. Giunta quest’anno alla nona edizione, si svolge dal 2 al 4 settembre 2022.

L’evento consiste in cinque diversi tipi di gare: una è agonistica (la SN Cup, 65 km, 1.750 metri di dislivello, solo per MTB), mentre quattro sono percorsi cicloturistici. Tre sono per gli appassionati e uno di soli 10 km, invece, è adatto alle famiglie e a tutti coloro che desiderano pedalare in tranquillità, percorrendo, almeno in parte, lo spettacolare tracciato della vecchia ferrovia tra le due cittadine umbre attraverso la Valnerina, una delle più rigogliose aree dell’Umbria, con le montagne solcate dal corso del fiume Nera in un tripudio di natura, arte e cultura, con antiche stazioni, eremi e borghi.

La gara agonistica, così come i percorsi cicloturistici, si svolgono domenica 4 settembre, mentre il 2 e il 3 settembre sono dedicati a momenti d’incontro e spettacolo tra i mondi del ciclismo, del cicloturismo, della cultura e del giornalismo, con una serie di eventi tra talk show, iniziative per grandi e piccoli, visite guidate alla scoperta di Spoleto.



Booking.com

Le iscrizioni sono aperte online sul portale laspoletonorciainmtb: il 31 luglio è il termine ultimo per ottenere il pacco gara con pettorale personalizzato e maglia tecnica e la quota di iscrizione più conveniente (50 euro), ma ci si può iscrivere fino alla vigilia della manifestazione (o al raggiungimento del numero massimo di partecipanti).

È possibile noleggiare una MTB anche in loco. Oltre alle MTB, possono partecipare anche le e-mountain bike, le fat bike e i tandem da montagna.

Categorie
città Idee di Viaggio itinerari luoghi misteriosi Veneto Venezia Viaggi

Venezia secondo i gondolieri: gli itinerari consigliati

Chi meglio di loro conosce Venezia, ne ha esplorato ogni canale e ogni angolo, è passato sotto ogni ponte e remato sotto ogni palazzo. Ecco perché i gondolieri di Venezia sono le migliori guide turistiche che si possano trovare in città, a cui chiedere qualunque informazione e i segreti, anche più reconditi, che la città ancora nasconde.

Ma soprattutto, se si cercano itinerari insoliti, fuori dalle classiche rotte e dalle orde dei turisti che ogni giorno sbarcano in laguna, luoghi che spesso neppure i veneziani conoscono, o anche quelli imperdibili, sono solo i gondolieri, che per anni hanno portato i turisti sulle loro gondole, che possono indicare al meglio i luoghi dove andare.

Gli itinerari fuori rotta sono stati raccolti in una guida intitolata “Venezia. La guida officiale dei Gondolieri”, edita dalla casa editrice Lineadacqua e redatta insieme all’Associazione gondolieri di Venezia con il supporto di Terrazza Aperol. Gli itinerari sono sei, per andare alla scoperta degli scorci e dei luoghi più affascinanti e intimi della Laguna. Scegliete il tour che preferite.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 1

Come i veneziani. Dalla stazione al traghetto di Santa Sofia.

Tappe:

– La Chiesa e il Giardino degli Scalzi
• Chiesa degli Scalzi
• Giardino Mistico dei Carmelitani Scalzi

– Il campo e la chiesa dei Santi Geremia e Lucia

– Palazzo Labia

– Il Ghetto di Venezia
• Ponte delle Guglie
• Campo del Gheto Novo
• Fondamenta degli Ormesini
• Fondamenta della Misericordia
• Campo dei Mori

– Madonna dell’Orto
• Campo della Madonna dell’Orto e la sua chiesa
• Palazzo Mastelli detto del Cammello

– Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia
• Scuola Grande Santa Maria della Misericordia
• Ca d’Oro

Da non perdere: il Ghetto ebraico, Madonna dell’Orto, la Ca’ d’Oro.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 2

Nel cuore di Venezia. Dal Mercato di Rialto a Riva del vin.

Tappe:

– Rialto l’isola del mercato
• Campo della Pescheria
• Campo San Giacomo di Rialto
• Erbaria
Ponte di Rialto

– Verso Ca’ Pesaro
• San Giovanni Elemosinario
• Chiesa di San Cassiano
• Ca’ Pesaro

– La chiesa di San Stae e Palazzo Mocenigo
• Chiesa di San Stae
• Scuola dei Tiraoro e Battioro
• Palazzo Mocenigo

– Campo San Giacomo dell’Orio
• Campo San Giacomo dell’Orio
• Chiesa di San Giacomo Maggiore
• Museo di Storia Naturale

– Campo San Polo
• Campo San Polo
• Chiesa di San Polo

– Verso la Gondola di Riva del Vin
• Campo di Sant’Aponal
• Chiesa di San Silvestro

Da non perdere: il Mercato di Rialto, Campo San Giacomo dell’Orio, Campo San Polo.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 3

Venezia eclettica. Da Riva del Carbon a San Tomà.

Tappe:

– Da Riva del Carbon a Santa Maria dei Miracoli
• Ca’ Farsetti
• Campo San Bortolomio
• Fontego dei Tedeschi
• Corte Del Milion
• Chiesa di Santa Maria dei Miracoli

– Campo Santi Giovanni e Paolo
• Campo Santi Giovanni e Paolo
• Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo

– Scuola Grande di San Marco

– Campo Santa Maria Formosa
• Campo Santa Maria Formosa
• Chiesa di Santa Maria Formosa
• Scuola dei Casseleri

– Fondazione Querini Stampalia
• Palazzo Querini Stampalia

– Da San Bartolomeo a Palazzo Fortuny
• Chiesa di San Salvador
• Scuola di San Teodoro
• Teatro Goldoni
• Campo San Luca
• Campo Manin
• Palazzo Contarini del Bovolo
• Palazzo Fortuny
Palazzo Grassi

Da non perdere: Campo Santi Giovanni e Paolo, Campo Santa Maria Formosa, Scala del Bovolo.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 4

La Venezia dei campi. Da San Tomà a Santa Maria del Giglio.

Tappe:

– Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari
• Basilica dei Frari
• Archivio di Stato
• Scuola Grande di San Giovanni Evangelista
• Campo San Rocco

– La Scuola Grande di San Rocco

– Scuola Grande di San Marco

– Da Campo Santa Margherita a San Sebastiano
• Campo Santa Margherita
• Ponte dei Pugni
• Campo San Barnaba
• Ca’ Rezzonico
• Chiesa di San Sebastiano

– Le Zattere e lo squero San Trovaso
• Le Zattere
• Squero San Trovaso

– La Galleria e il Ponte dell’Accademia
• Galleria dell’Accademia
• Ponte dell’Accademia
• Campo Santo Stefano (dove si trova anche la Terrazza Aperol)

– Campo Santo Stefano (o Morosini)
• Conservatorio di Musica Benedetto Marcello

– Verso La Fenice e la gondola
• Campo Sant’Angelo
Gran Teatro la Fenice
• Santa Maria del Giglio

Da non perdere: le Gallerie dell’Accademia, la Scuola Grande di San Rocco, Campo Santa Margherita.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 5

Venezia d’artista. Da Santa Maria del Giglio a parada Dogana.

Tappe:

– Collezione Peggy Guggenheim

– Campo San Vio e Palazzo Cini
• Campo San Vio
• Palazzo Cini

– Incurabili e Spirito Santo
• Ex Ospedale degli Incurabili
• Scuola dello Spirito Santo
• Giudecca

– Basilica del Redentore
• Basilica del Redentore
• Isola di San Giorgio
• Chiesa di San Giorgio
• Magazzini del Sale
• Fondazione Emilio e Annabianca Vedova

– Basilica della Madonna della Salute

– Punta della Dogana

Da non perdere: la Collezione Peggy Guggenheim, la Basilica della Salute, Punta della Dogana.

Venezia: itinerario dei gondolieri no. 6

San Marco e oltre. Da parada Dogana a San Pietro di Castello.

Tappe:

– Dai Giardini Reali alle Procuratie
• Giardini Reali
• Biblioteca Nazionale Marciana
• Procuratie Vecchie
• Procuratie Nuove
• Procuratie Nuovissime
• Museo Correr

– Dai Giardini Reali alle Procuratie
Piazza San Marco
• Campanile di San Marco

– Palazzo Ducale e la piazzetta
• Colonne di Marco e Todaro
• Palazzo Ducale

– Ponte dei Sospiri e le prigioni

– Verso Castello
• Campo San Zaccaria
• Chiesa di San Giorgio dei Greci
• Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone, o degli Schiavoni

– L’Arsenale e via Garibaldi
• Arsenale di Venezia
• Via Garibaldi
• San Pietro di Castello

Da non perdere: piazza San Marco, l’Arsenale di Venezia, San Pietro di Castello.

Venezia: itinerario lagunare

Alla scoperta delle isole. Tra artigianato, cultura e natura.

Tappe:

– Torcello
Burano
– Murano
– Lido
– Sant’Erasmo
– Vignole
– San Lazzaro degli Armeni

Da non perdere: le spiagge del Lido, le case colorate di Burano, la basilica di Torcello.

Categorie
Destinazioni Europa itinerari Viaggi

Tre Paesi in un solo viaggio. Destinazione: Lago di Costanza

Non è il solito viaggio ma, proprio per questo, è unico. Quello che vi proponiamo comprende ben tre viaggi in uno, lungo un itinerario che attraversa tre Paesi, i quali hanno in comune uno dei luoghi più pittoreschi: il Lago di Costanza.

Si tratta di un’oasi verde nel cuore dell’Europa che unisce attorno a un unico specchio d’acqua Svizzera, Austria e Germania. Ogni luogo è a sé, con le sue caratteristiche peculiari e le sue bellezze tipiche, tutte da scoprire.

Il Lago di Costanza (o Bodensee) è il terzo bacino più grande del Vecchio Continente con quasi 300 chilometri di costa sulla quale s’affacciano cittadine dal fascino antico, tutte da scoprire. In un unico tour da fare in qualunque stagione dell’anno.

Il fascino di San Gallo, in Svizzera

La cittadina elvetica affacciata sul Lago di Costanza è un piccolo gioiello con un centro storico da scoprire a piedi e col naso all’insù che lascia senza parole. Impossibile non restare affascinati dai palazzi decorati e caratterizzati dai tipici “erker”, le finestre a sporto riccamente scolpite, simbolo di ricchezza delle famiglie a cui appartenevano. Molti oggi ospitano bistrot e ristoranti dove trascorrere piacevoli momenti di relax.

san-gallo-svizzera

Fonte: @Roland Gerth

Il fascino di San Gallo, in Svizzera, sul Lago di Costanza

Tanti sono i simboli per cui San Gallo è divenuta famosa in tutto il mondo. A partire dalla cattedrale Barocca con la sua celebre biblioteca, patrimonio mondiale dell’Unesco, dove sono conservati 170mila documenti, alcuni dei quali scritti a mano e risalenti addirittura a mille anni fa.

Nella biblioteca si trova la sala in stile Rococò più bella della Svizzera. Questa biblioteca, interamente rivestita di legno, piena di scomparti nascosti, ha ispirato Umberto Eco nella scrittura del suo celebre romanzo “Il nome della rosa“.

san-gallo

Fonte: 123rf

Il centro storico di San Gallo

Ma San Gallo è anche la città dei merletti, grazie ai quali divenne famosa in tutto il mondo portando benessere a tutta la popolazione. Al pizzo San Gallo è dedicato un museo che merita una visita.

San Gallo, che si può raggiungere facilmente in treno dall’Italia, è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta del Lago di Costanza. In treno, con il battello o, per i più sportivi, anche in bicicletta.

La storica Costanza, in Germania

Questa bellissima cittadina tedesca affacciata sul Lago di Costanza è una vera scoperta. Passeggiare sul lungolago sul quale s’affacciano bellissimi palazzi d’epoca è come fare un salto indietro nel tempo. Il suo porto turistico è un continuo via-vai di battelli pieni di turisti che vanno e che vengono.

costanza

Fonte: 123rf

Vista sulla città di Costanza, in Germania

Uno dei simboli di Costanza è la grande statua di Imperia del controverso artista Peter Lenk all’entrata del porto. La scultura raffigura una famosa cortigiana italiana e rappresenta gli aspetti meno pii del Concilio di Costanza: i due uomini nudi che sorregge nelle mani rappresentano Papa Martino V e l’Imperatore Sigismondo, in carica durante il Concilio.


Booking.com

Quando ci si addentra tra i vicoli e le piazze della Città Vecchia (Altstadt), con edifici antichi e fontane che ricordano il tempo del Concilio di Costanza del XV secolo, sembra di immergersi tra le pagine di un libro di fiabe.

Case a graticcio, campanili appuntiti, torri ed “erker” sulle facciate color pastello, talvolta dipinte a raccontare al turista moderno la storia delle famiglie e della città, giardini nascosti e cortili segreti.

costanza-germania-lago

Fonte: SiViaggia – Ilaria Santi

La pittoresca Costanza

Il quartiere più pittoresco è quello tra la cattedrale Münster e il Reno, Niederburg (Basso castello). Qui gli edifici sono i più vecchi e le strade le più strette.

La zona attorno alla Marktstätte (la piazza del mercato) è invece la zona più viva e piena di locali all’aperto e anche il posto ideale dove fare un po’ di sano shopping.

Fonte: ©REGIO eV Achim Mende

Il bellissimo panorama del Lago di Costanza

Le isole di Reichenau e Mainau

Sul lungolago tedesco si trovano 27 città e cittadine (tra cui Bodman, che ha dato il nome al Lago di Costanza – Bodensee), ma anche alcune deliziose isole che meritano una visita.

Reichenau è l‘isola più grande, dichiarata Patrimonio Unesco, e regala un paesaggio idilliaco.

isola-reichenau-vigneti-lago-costanzA

Fonte: 123rf

I vigneti sull’isola di Reichenau, sul Lago di Costanza

È chiamata il giardino della Germania perché qui vengono coltivate piante da frutta, viti e verdure, tra le quali spiccano chiese romaniche, come quella dedicata a San Giorgio con i suoi preziosi affreschi, e splendide ville.

Per chi decide di visitare la zona del Lago di Costanza, imperdibile è l’isola di Mainau con le sue splendide fioriture nel parco e nei giardini: rose, dalie, tulipani, ogni mese ha la sua fioritura e ogni stagione ha il suo perché.

Il castello Barocco, la serra delle palme e la casa delle farfalle sono circondati da giardini all’italiana, viali di rose e di sequoie, terrazze fiorite e siepi dalle forme più insolite.

isola_Mainau-germania

Fonte: @Peter Allgaier

La splendida l’isola di Mainau sul Lago di Costanza

La splendida Bregenz, in Austria

Città di lago, a ridosso delle montagne, ma anche di grande arte e cultura, Bregenz ricorda ancora oggi le sue origini Romane. Basta guardare per terra per trovare la linea di demarcazione dell’antica Brigantium.

Ma la maggior parte delle tracce sono visibili nella “città alta”, la Oberstadt, sulle prime alture raggiungibile salendo una lunga scalinata. Passeggiare per le caratteristiche viuzze tranquille sulle quali s’affacciano le tipiche case a graticcio con vista sulle acque del lago costeggiate dalle antiche mura medievali è un piacere per gli occhi.

Per godere di una delle più belle viste del Lago di Costanza è sufficiente prendere la funivia che parte dalla città e che, in soli otto minuti, porta fin sul Monte Pfänder, a poco più di mille metri di quota. Imperdibile.

bregenz-austria

Fonte: 123RF

Vista dal lago di Bregenz, in Austria

La parte bassa di Bregenz, il Kornmarktplatz, uno spazio urbano riprogettato con forme moderne, è famosa alcuni edifici iconici come l’avveniristica Kunsthaus, detta anche KUB, un cubo che ospita il museo di arte contemporanea o il Vorarlberg Museum, uno spazio espositivo dedicato alla storia della regione, la cui facciata è rivestita di bottiglie di platica riciclate, o ancora il porto – da dove partono i traghetti che fanno il giro del lago – completamente rimodernato di recente.

E, proprio sul lago, ogni estate viene allestito un imponente palcoscenico galleggiante – il più grande al mondo – che ospita il Festival di Bregenz, un rinomato appuntamento musicale tra i più spettacolari che si tiene sin dal 1946.

A calendario, opere di enorme richiamo come “Madama Butterfly” di Puccini, “La tempesta” di Shakespeare e tanti concerti.

bregenz-festival

Fonte: 123rf

Il palco sull’acqua del Festival di Bregenz
Categorie
Europa itinerari location serie tv Notizie Viaggi

Camminare sui set dei tuoi telefilm preferiti: i tour in Europa

Cosa ci spinge a scegliere una destinazione e a metterci in viaggio per scoprire le meraviglie del mondo? Sono i racconti degli avventurieri, le fotografie straordinarie che si alternano sui feed di Instagram, i libri di viaggio e quei monumenti iconici che con gli anni sono diventati i simboli di città e Paesi interi.

Sono tantissime le fonti di ispirazione, quelle che ci fanno sognare a occhi aperti, le stesse che ci invitano a salire sul primo volo aereo per esplorare le meraviglie del mondo che abitiamo. Tra queste troviamo anche le nostre pellicole del cuore e tutti quei telefilm che ci tengono compagnia durante le infinite giornate di binge watching.

Ed è proprio attraverso questi che, spesso e volentieri, troviamo nuove ispirazioni di viaggio. Perché quelle scenografie che fanno da sfondo alle avventure dei nostri personaggi preferiti sono reali e aspettano soltanto di essere scoperte. E farlo adesso è ancora più facile perché questa estate sarà possibile passeggiare sui set dei nostri telefilm preferiti firmati Netflix. Ecco quando e dove.

Sulle scene delle serie tv Netflix: succede in Europa

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio nelle capitali d’Europa. Dall’arte alla cultura, passando per l’architettura, le opere firmate da Madre natura e tutte quelle tradizioni gastronomiche che deliziano il palato.

Certo è che quando quelle città appaiono nelle nostre serie televisive, sembrano ancora più belle e affascinanti. Sarà che appassionandoci alle vicende di quei personaggi abbiamo iniziato a fantasticare su nuove avventure da vivere, o forse perché proprio guardando quelle pellicole abbiamo scoperto e riscoperto luoghi e dettagli che prima ci erano sfuggiti.

Fatto sta che è questo il momento giusto per raggiungerli perché questa estate sarà possibile ripercorrere le orme dei telefilm più iconici di Netflix che, scommettiamo, sono anche i vostri preferiti.

A lanciare il progetto è stata proprio Netflix in collaborazione con SANDEMAN’s New Europe Tours, proponendo una serie di tour guidati a piedi, e gratuiti, che portano alla scoperta di quelle meravigliose città che abbiamo visto fare da sfondo alle più avvincenti serie televisive. L’obiettivo? Riscoprire le meraviglie di questi luoghi attraverso gli occhi dei nostri personaggi preferiti.

Madrid, Parigi o Londra?

Per una settimana, dall’11 al 17 luglio, i tour gratuiti organizzati da SANDEMAN’s NEW Europe Tours porteranno cittadini e viaggiatori alla scoperta dei luoghi imperdibili delle più celebri serie televisive di Netflix. Ad accompagnare i partecipanti ci saranno delle guide turistiche esperte che condivideranno curiosità e dettagli delle pellicole in questione, ma anche le storie nascoste tra le strade e i quartieri delle città in questione.

L’unica vera difficoltà sarà scegliere a quale tour partecipare. Gli itinerari a piedi si snoderanno tra le strade di Madrid, Parigi e Londra, tre delle città più popolari e affascinanti del continente che hanno fatto da sfondo ai nostri film preferiti.

A Madrid si potranno esplorare le scenografie reali di Money Heist e Cable Girls, oppure sognare di essere uno dei personaggi di Elite, il teen drama più visto su Netflix. Nella romantica Ville Lumière, invece, sarà possibile viver ele avventure di personaggi celebri come Lupin o Emily (in Paris) e scoprire dettagli inediti e curiosità sulla miniserie Notre-Dame, la part du feu. Il tour londinese, invece, porterà i viaggiatori alla scoperta di tutti quei luoghi della capitale che hanno fatto da sfondo a serie iconiche come Anatomia di uno scandalo, Bridgerton e The Crown.

Categorie
Alaska Curiosità itinerari Nord America Viaggi

A bordo di un treno per scoprire l’ultima frontiera

Se state programmando un viaggio al fresco, magari tra i ghiacciai luminosi e i paesaggi innevati dovreste valutare l’Alaska. I tour che attraverso il paese sono molto famosi, tra crociere e percorsi on the road, ci si può sbizzarrire. Un Paese ricco di riserve naturali, montagne, laghi e tanta natura da scoprire. Ma il modo più originale per scoprire le bellezze di questo Paese lontano è l’Alaska Railroad, un treno che attraversa la zona centro-meridionale.

Alla scoperta dell’Alaska in treno

L’Alaska centromeridionale è ricca di fitte foreste e stagni che brillano sotto la morsa del vento. Cime innevate riempiono l’orizzonte, gole scavate dai torrenti e corsi d’acqua freddissimi attraversano le pianure. I laghi paludosi incontrano prati verdi e dal finestrino di questo treno è possibile ammirare il Monte Denali altissimo ed imponente. Non è da tutti addentrarsi luoghi così estremi a livello ambientale, per questo attraversare l’Alaska in treno è una delle opzioni sempre più apprezzate.

Il comfort su un treno

L’Alaska Railroad è un treno che offre ogni servizio utile per godersi un viaggio alla scoperta di nuovi luoghi innevati. Il viaggio è completo di comodi sedili, grandi finestrini e vagoni a cupola così trasparenti che da perdersi nel cielo. Non manca nulla, anzi. Vi sembrerà di stare in un salotto.

Viaggiare su questo treno è accessibile. Ci biglietti di Adventure Class che offrono i comfort di base, oppure tariffe Gold Star. Queste ultime costano di più, ma offrono anche la cena e un drink nel vagone ristorante privato, e punti di osservazione all’aperto, oltre a delle guide turistiche a bordo pronte a rispondere a tutti i tipi di domande.

Ci sono due percorsi tra cui scegliere, entrambi con partenza ad Anchorage: la Coastal Classic e la Denali Star.

L'Alaska in treno

Fonte: iStock

Scoprire l’Alaska in treno

Il percorso Coastal Classic

Il Coastal Classic è lungo quasi 200 chilometri ed è stato costruito tra il 1903 e il 1910. La buona notizia è che questa è la scelta perfetta per chi ha a disposizione solo un giorno. Partendo presto e dirigendosi a sud attraverso la penisola di Kenai fino a Seward, a Resurrection Bay, alle 18:00 sarete di ritorno.

Un modo comodissimo e smart per ammirare paesaggi, lasciarsi rapire da scorsi a perdita d’occhi, senza scomodarsi o perdere intere giornate. Scegliendo questa opzione procederete lenti tra i ghiacciai Skookum e Spencer e la Chugach National Forest .

La rotta Denali Star

La rotta Denali Star copre quasi 600 chilometri andando dal Parco Nazionale di Denali fino a Fairbanks, la porta dell’Artico. Se siete alla ricerca di una vera avventura questo è il percorso da scegliere. Dura circa tre giorni ed è una vera bomba di emozioni.

Il treno, in questo caso, ferma a Wasilla e Talkeetna. Avrete l’occasione di visitare il National Park Visitor Center e incontrare gli orsi. L’ultima tappa della Denali Star è appunto, Fairbanks. La città è famosa per le sculture di ghiaccio e l’aurora boreale.

Una soluzione davvero unica per esplorare un paesaggio così meraviglioso e complesso. A bordo di un treno si è al sicuro, al caldo, niente fatica. Solo tanta bellezza da ammirare, foto da scattare e un tuffo al cuore ad ogni ghiacciaio all’orizzonte.

Categorie
Curiosità itinerari luoghi misteriosi vacanze Viaggi

Bocca della Verità, la tappa leggendaria delle vacanze romane

State organizzando un viaggio a Roma? Allora preparatevi a programmarne già un altro, e poi un altro ancora, perché la capitale è così ricca di meraviglie, misteri e leggende che non vi basterà un solo viaggio per scoprirle tutte.

Dalle suggestioni del quartiere Coppedé alla maledizione lanciata dalla strega intorno alla Fontana dei Quattro Fiumi, passando per l’enigmatica Porta Magica in Piazza Vittorio Emanuele II: quante leggende si nascondono tra le strade della città eterna? Così tante che non si possono contare.

Ma ne esiste una che, più di tutte, attira ogni giorno migliaia di cittadini e turisti. Una vera e propria icona da raggiungere, fotografare e scoprire per chiunque abbia il desiderio di vivere le proprie vacanze romane. Stiamo parlando della Bocca della Verità. E vi anticipiamo che qui le bugie non sono ammesse.

La Bocca della Verità

La Bocca della Verità non ha bisogno di presentazioni perché si tratta di una delle attrazioni turistiche più popolari e affascinanti della città eterna.

Fascino e mistero caratterizzano da sempre questo grande volto umano in marmo dalle dimensioni maestose, 1,80 metri di diametro e un peso di oltre 1.300 Kg, ma fu la sua apparizione nella celebre pellicola Vacanze Romane a renderlo immortale. Quella scena con Audrey Hepburn e Gregory Peck, protagonisti del film, ha attirato la curiosità di persone da tutto il mondo. Chi è la persona raffigurata? E cosa c’è di vero in tutte quelle leggende che aleggiano intorno a questa maschera di marmo?

Iniziamo con quello che sappiamo per certo. Questo grande e antico mascherone in marmo, conosciuto come Bocca della Verità, si trova nell‘omonima piazza e più precisamente nel portico anteriore della Basilica di Santa Maria in Cosmedin, collocato qui nel 1632.

Le sue origini, però, sono molto più antiche. Secondo gli esperti si tratta di un tombino costruito in epoca Romana e questo troverebbe conferma anche nell’effige del volto maschile perfettamente visibile. In passato, infatti, i tombini della città erano realizzati con raffigurazioni di divinità fluviali che avevano il compito di inghiottire l’acqua piovana e salvare i i quartieri più a rischio. Si è ipotizzato che sulla Bocca della Verità sia rappresentato il dio Oceano, un oracolo o un fauno.

La presenza dei fori, che corrispondo a bocca, naso e narici confermano la funzione di tombino.

La fine della storia e l’inizio di una leggenda

Le dimensioni maestose e la storia di questo tombino basterebbero a renderlo un gioiello antico da preservare e ammirare. Eppure la fama di questo tondo marmoreo va oltre la storia ed è legato a leggende antiche e suggestive che vivono e sopravvivono ancora oggi.

Sono in molti a Roma, e non solo, a credere che la bocca della scultura morda la mano di chi non racconta la verità. Una leggenda, questa, che affonda le sue origini nel Medioevo e che ha fatto sì che molti mariti gelosi portassero le loro mogli proprio al cospetto della Bocca della Verità per scoprire eventuali tradimenti. Ancora oggi, questa storia popolare, stuzzica la curiosità collettiva di cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo.

Un’altra leggenda collegata alla Bocca della Verità racconta che questa possa pronunciare oracoli.

Tra le storie collegate al tondo marmoreo troviamo quella dell’imperatore Giuliano che parlò con il diavolo proprio attraverso la Bocca della Verità. Fu il demonio a promettergli grandi ricchezze e prosperità in cambio della restaurazione del paganesimo.

Un’altra leggenda, invece, ci parla di Virgilio Grammatico, scrittore ed erudito del VI secolo. La storia vuole che l’uomo, praticante di magia, costruì la Bocca della Verità per scoprire i tradimenti di sua moglie. La prima a mettere la mano nella Bocca fu proprio lei, perdendo il braccio per la bugia raccontata.

Quindi la Bocca della Verità morde? Mangia? Divora? Questo non vogliamo svelarvelo. Provate voi stessi a mettere la mano, ma per sicurezza cercate di non mentire.

Categorie
Cammini itinerari panorami Viaggi

Lungo il nuovo Cammino dei Fontanili: l’itinerario

Un territorio ricco di fascino, da scoprire passo dopo passo, tra sorgenti, corsi d’acqua, borghi, paesaggi, ma soprattutto attraverso un nuovo sistema di itinerari che offrono l’opportunità di conoscerne il patrimonio naturalistico, storico e culturale, valorizzando una delle sue risorse più importanti: l’acqua.

Sono i Cammini d’Acqua, il nuovo progetto sviluppato da Uniacque, l’azienda pubblica che dal 2007 gestisce il servizio idrico della Provincia di Bergamo, in collaborazione con la rivista “Orobie”. Due i nuovi percorsi già mappati e tracciati lungo le vie dell’acqua bergamasca: il Cammino dei Fontanili, lungo la Media Pianura Bergamasca, e il Cammino Borlezza, itinerario che segue il torrente Borlezza dal Monte Pora fino al Lago d’Iseo. Del secondo vi abbiamo già parlato qui: oggi, invece, vi portiamo alla scoperta di un altro imperdibile percorso.

I nuovi Cammini d’Acqua: l’itinerario dei Fontanili

L’acqua è il filo conduttore di questi splendidi cammini che porteranno alla scoperta di percorsi meno noti del territorio bergamasco. Entrambi gli itinerari sono destinati a creare una rete di sentieri tematici, mettere in relazione operatori locali e a essere integrati con il sistema di mobilità dolce già presente sul territorio bergamasco.

Si tratta di un primo step di mappatura, cui seguiranno nuovi percorsi in Val Brembana, il Sentiero Clanezzo-Bracca e il Sentiero Carona Laghi, e successivamente nell’Isola bergamasca. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare il ruolo culturale, storico, naturalistico e antropologico che l’acqua riveste ancora oggi nello sviluppo delle comunità del territorio.

Percorrere in modalità slow l’itinerario dei Fontanili, circa 60 km pianeggianti, permetterà di andare alla scoperta di un ambiente unico e di un paesaggio fortemente caratterizzato da strutture di particolare interesse storico.

La vera attrazione del percorso sono, però, proprio i fontanili: opere di scavo, probabilmente di origine romana, atte ad intercettare la falda acquifera sottostante mediante tubi di ferro. Il primo fontanile che si incontra è la Fontana Armandi, oasi tra i campi, seguita da quello di Oneta a Sera e dalla Fontana del Carmen. Ma sono numerosissimi i fontanili, polle e risorgive che si possono incontrare nel verde di questo percorso ricco di fascino.

Le tappe più belle del Cammino dei Fontanili

Pensato sia per ciclisti esperti che per famiglie con bambini, l’itinerario dei Fontanili si sviluppa lungo la Media Pianura Bergamasca. Un percorso da fare a passo lento lungo i corsi d’acqua che sono elemento imprescindibile di questo straordinario paesaggio, ma anche motore di sviluppo delle comunità e dei borghi nati e cresciuti grazie a questa presenza unica e preziosa.

Il Cammino tocca luoghi ricchi di storia e cultura, come Romano di Lombardia, con l’antico nucleo medioevale e la grande Rocca Viscontea, Covo e Fara Olivana, scrigni di tradizioni e attrazioni da scoprire. Lungo il percorso ci si imbatte poi in Bariano, borgo di antica origine romana nella provincia di Bergamo, che ancora oggi presenta una grande quantità di cascine in aperta campagna che ne ricordano l’anima rurale.

Si incontra poi la suggestiva frazione di Masano, nel comune di Caravaggio, Pagazzano, dove ammirare l’affascinante castello, passando infine per le attrazioni di Spirano, Urgnano con la celebre rocca, e Cologno al Serio. Ogni passo conduce alla scoperta di tesori nascosti e cittadine ricche di sorprese, dove l’acqua è una risorsa da proteggere e allo stesso tempo da valorizzare.

Cammino Fontanili

Cammini d’Acqua: l’itinerario dei Fontanili