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Il tour in barca perfetto per scoprire il Lago di Garda

Un giro in barca sul Lago di Garda è il modo perfetto per scoprire le meraviglie che offre il lago più bello e più grande d’Italia. Con i suoi 370 km quadrati di superficie abbraccia ben tre regioni italiane, e le sue acque blu bagnano le coste di tanti piccoli paesi incantati creando scenari unici.

Il lago è molto vasto e vedere tutto ciò che ha da offrire in un solo tour sarebbe impossibile, ma vediamo quali sono le tappe fondamentali per un tour perfetto del Lago di Garda in battello. Alcuni itinerari ti lasceranno a bocca aperta per la bellezza dei luoghi che ti si presenteranno davanti!

Tour della costa sud del Lago di Garda

La costa meridionale del lago offre un susseguirsi di borghi che si affacciano sulle sponde tutti da scoprire. Primo fra tutti il borgo di Sirmione, una bellissima località che si estende su una lunga penisola circondata dall’acqua.

Sirmione è raggiungibile da diverse località del lago, ma per un tour completo dell’isola puoi approfittare di una gita in barca organizzata di 25 minuti, con partenza dal porticciolo di fronte al castello: con i suoi paesaggi mozzafiato, i castelli, le grotte e le architetture fiabesche è lei la perla del Garda.

Ma non fermarti troppo a Sirmione, non puoi assolutamente perderti le altre splendide località che troverai risalendo la sponda est del lago, come Peschiera del Garda, Lazise e ancora Bardolino, tre tappe fondamentali del giro in barca sul Lago di Garda.

Peschiera del Garda è una cittadina di origine romana situata sullo sbocco del fiume Mincio. Il suo centro storico a forma di stella racchiude bellissime fortezze medievali che conducono alle famose “porte”: Porta Verona e Porta Brescia. Il centro storico è circondato da paesaggi naturali incantati con il lago sullo sfondo, e le spiagge di Peschiera sono tra le più attrezzate per una giornata all’insegna del divertimento.

Lazise è una delle località più famose del Lago di Garda per le mille attrazioni paesaggistiche e storiche che offre. Il suo centro storico medievale è un gioiello unico, insieme alle rinomate terme di Colà e al Parco divertimenti Gardaland. Anche il lungo lago è tra i più belli di tutto il Lago di Garda.

Non dimenticare una sosta a Bardolino, per una passeggiata tra i numerosi vigneti e perché no, per approfittare di una buona degustazione di vino. Se non vuoi perderti questa memorabile esperienza puoi prenotarla qui.

Per un altro tour del lago puoi arrivare a Desenzano del Garda, una cittadina incantevole dai tesori nascosti, considerata la capitale del Garda perché rappresenta un importante polo turistico del lago. Qui troverai l’anfiteatro morenico più importante d’Italia, e paesaggi naturali che ti sorprenderanno.

I numerosi locali sulla spiaggia ti garantiranno una serata piacevole sia per divertirti che per mangiare in compagnia. Da Desenzano puoi imbarcarti per un giro sul lago in battello e ammirare Sirmione dal punto di vista dell’acqua, e sorseggiare un aperitivo al tramonto ammirando il panorama. Puoi prenotare il giro in barca qui.

In alternativa puoi raggiungere San Felice del Benaco e da qui e partire per una piacevole gita in barca sulla parte occidentale del Lago, che ti porterà a visitare le isole più belle di questa sponda: l’Isola di San Biagio e l’Isola di Garda.

Se vuoi partecipare a un’escursione in barca sul Lago di Garda da San Felice puoi prenotare un tour in barca della durata di un’ora, e goderti le bellezze del luogo in completo relax.

Un tour sulla parte alta del Lago

Anche la parte alta del Lago vale la pena di essere visitata. Partendo dalla bellissima località Limone sul Garda puoi imbarcarti per un altro giro in battello e arrivare in 25 minuti a Malcesine.

Arriva fino al lungo lago potrai ammirare il paese e il castello sullo sfondo, uno scenario da fiaba. Da Malcesine puoi proseguire fino a Riva del Garda, spostandoti nella parte più alta del lago, e sullo sfondo potrai ammirare il Monte Brione, Stivo e le Dolomiti di Brenta.

Per un giro in barca sul Lago di Garda ci sono numerose opzioni e puoi scegliere tu le località che preferisci, approfittando dei numerosi battelli a disposizione nei diversi porti o partecipando alle gite organizzate nei luoghi più belli.

Le escursioni sul Lago di Garda sono disponibili tutto l’anno, ma il periodo migliore è da marzo a ottobre, soprattutto per le condizioni meteorologiche più favorevoli. Una destinazione tra le più belle d’Italia assolutamente da non perdere!

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Un’estate speciale tra gli angoli più nascosti della Costa Azzurra

A due passi dall’Italia, la Costa Azzurra è una delle destinazioni più amate. Da scoprire d’estate, ma non solo, visto che qui il clima è mite tutto l’anno e le giornate di sole sono molto frequenti.

Quello che vi proponiamo è un breve itinerario per trascorrere un weekend (o anche più, se lo desiderate) non lontano dal confine italiano, tra angoli nascosti e poco noti, per assaporare appieno il fascino di un luogo che, da sempre, incanta e fa innamorare.

Itinerario a piedi tra le bellezze della Costa Azzurra

Da Beaulieu-sur-Mer

L’itinerario parte dalla cittadina di Beaulieu-sur-Mer per poi giungere a Nizza, che dista meno di dieci chilometri. Dicono che, giunto sulle alture di Beaulieu, Napoleone Bonaparte abbia esclamato: “Quel beau lieu!” (“Che bel luogo!”), da cui il nome. A Beaulieu ci sono due spiagge, la Petite Afrique, la più grande, così chiamata per le palme che ne fanno un angolo piuttosto esotico, e la Baie des Fourmies, la Baia delle Formiche, più piccola e molto amata dalle famiglie.

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Fonte: 123rf

Villa Kérylos a Beaulieu-sur-Mer

Le spiagge sono quasi esclusivamente libere ma sorvegliate e molto ben tenute. Pochi sono, invece, gli stabilimenti balneari, che però sono molto belli ed eleganti e aperti da mattina – quando organizzano lezioni di yoga all’alba – fino a notte inoltrata, dove poter prendere un aperitivo, cenare e fare un dopo-cena con gli amici. Due sono alla Petite Afrique, Baia Bella e La Javanaise, dove tra piante di banani e tessuti esotici sembra proprio un angolo di Giava, una invece è alle Fourmies, la Anao Plage.

Molti turisti visitano Beaulieu-sur-Mer per via della Villa Kérylos, un bellissimo edificio che riproduce un’antica villa greca e che si trova sulla punta estrema a picco sul mare. Nella mitologia greca, Kerylos era un uccello mitologico che si pensava fosse portatore di buoni presagi. La villa fu fatta costruire da un privato, Théodore Reinach, all’inizio del 1900, facendo riprodurre tutto nell’antico stile greco, dall’architettura ai mosaici fino agli arredi interni.

Sul sentiero per Saint-Jean-Cap-Ferrat

Dalla villa, una bellissima passeggiata a picco sul mare lunga meno di 2 km, accessibile anche con i passeggini, conduce diritto a Saint-Jean-Cap-Ferrat (che qui chiamano Saint-Jean o Cap-Ferrat), meta super vip della Costa Azzurra. A Saint-Jean non si contano le ville di lusso, oggi di proprietà più che altro di oligarchi russi. Ma ce ne sono di storiche che hanno moltissimo da raccontare.

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Fonte: 123rf

La Promenade Maurice Rouvier tra Beaulieu e Cap Ferrat

Proprio lungo la passeggiata, la Promenade Maurice Rouvier, nella place David Niven, s’incontra la scenografica villa color rosa appartenuta tra gli Anni ’60 e ’70 al famoso attore hollywoodiano vincitore di un premio Oscar. Si dice in giro che nella villa “Lo Scoglietto” amasse intrattenersi nientemeno che con la sua collega e grande amica, Grace Kelly, divenuta nel frattempo principessa Grace di Monaco (quando non era impegnato con la principessa Margaret, sorella della regina Elisabetta d’Inghilterra).

Facendo una piccola deviazione dalla promenade si può salire a Villa Ephrussi de Rothschild, una delle ville più belle e famose della Costa Azzurra. Voluta dalla baronessa Béatrice de Rothschild, appartenente alla grande famiglia di banchieri, nei primi del Novecento, questa villa color rosa si trova su un promontorio sull’istmo di Cap-Ferrat con vista mozzafiato sul Mar Mediterraneo. La baronessa riempì il palazzo con mobili antichi, dipinti di Maestri, sculture, oggetti d’arte e riunì una vasta collezione di rare porcellane. I giardini sono classificati dal ministero della Cultura francese come uno dei giardini notevoli di Francia. Oggi la villa è aperta al pubblico e d’estate vi si tengono bellissimi concerti all’aperto.

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Fonte: 123rf

La Villa Ephrussi de Rothschild a Cap Ferrat

Vista dall’alto, Saint-Jean-Cap-Ferrat ha la forma di una mano e tra le sue cinque dita ci sono un’infinità di spiagge e di piccole cale, di sabbia, sassi o grandi massi. La scelta è molto vasta e ciascuno è libero di scegliere quella che preferisce.

Come su tutta la Costa Azzurra, la maggior parte dei lidi è ad accesso libero, ma ci sono alcuni stabilimenti privati, tra cui la famosissima Plage Paloma, frequentata da vip che spesso la raggiungono a bordo dei loro mega yacht. Qui l’acqua è incredibilmente limpida e si può fare uno dei bagni più belli. Si possono anche noleggiare tavole da paddle e pagaiare al largo tra mangrovie e fauna mediterranea.

Tappa a Villefranche-sur-Mer

Il sentiero gira tutt’intorno a Cap-Ferrat, passando per il piccolo porto, il paese e costeggiando il mare e le altre spiagge – tra le più belle c’è la Plage de Passable, che regala una bellissima vista sulla cittadina di Villefranche-sur-Mer (raggiungibile anche in autobus in circa cinque minuti).

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Fonte: 123rf

La cittadina di Villefranche-sur-Mer

Villefranche è la meta più ricercata da chi ama la movida. Sviluppata su una collina, che culmina sulla cittadella del XVI secolo, questa cittadina è tutta un sali-scendi di gradini e di ripide stradine lungo le quali s’affacciano deliziosi negozietti e, soprattutto, tanti locali e ristoranti.

La spiaggia, benché molto grande, non è la più bella della Costa Azzurra, bisogna dirlo, ma il golfo, un anfiteatro naturale sul mare, è decisamente da cartolina. Camminando in direzione di Nizza si costeggia il porto con le case color pastello e le barche dei pescatori. Merita una tappa un insolito piccolo museo: il Museo della marina, allestito dai marinai locali, con decine di modellini di navi, caravelle, velieri da perdere la testa.

Direzione Nizza

La separa da Nizza solo Mont Boron, una collina sulla quale si sviluppa il quartiere più bello di Nizza, le cui case e condomini hanno tutti una vista impagabile sul mare e sulla mitica Promenade des Anglais. Volendo, si può camminare fino a Nizza seguendo la pista ciclo-pedonale. Se decidete di andare a piedi, tappa obbligata è al Plongeoir, l’indirizzo più cool della Costa Azzurra: si tratta di un locale/ristorante, la cui particolarità sta nel fatto di estendersi fin su una roccia circondata dal mare. Un aperitivo all’ora del tramonto è top!

D’estate, tuttavia, il consiglio è di prendere il primo autobus che passa, il numero 15 o il 607, che porta fino al Port Lympia di Nizza, da dove poi si accede alla Vecchia Nizza e al resto della città.

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Fonte: 123rf

Nizza, Port Lympia
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In barca e bicicletta lungo la Litoranea veneta

A volte, per valorizzare un territorio e creare un itinerario turistico è necessario che più attori facciano la loro anche se pur piccola parte. Non sempre le grandi istituzioni hanno la possibilità di realizzare un progetto e di lanciarlo sul mercato.

È il caso di un bellissimo itinerario, sfruttato già dai Romani e messo a sistema dalla Serenissima, che per secoli ne curò il perfetto funzionamento, e oggi rinato grazie all’aggregazione di più imprese per valorizzare le vie d’acqua del Veneto, le cosiddette Veneto Waterways, e il patrimonio naturale, artistico e culturale a loro legato offrendo proposte turistiche esperienziali e slow.

A mettere nero su bianco questo nuovo itinerario è stato Gianni Pasin, imprenditore veneto e autore della guida “Rotta su Venezia. In barca e in bici (bike & boat) lungo la litoranea veneta. Da Chioggia a Trieste” (Ediciclo Editore).

L’itinerario proposto è consigliabile farlo in barca navigando lungo le antiche vie d’acqua, solcando lagune, fiumi e canali, naturali o artificiali, della Litoranea veneta, quel sistema che collega il Po al Golfo di Trieste. Ma lo si può ripercorrere anche in bicicletta, che ora è tanto di moda.

In barca sulla Litoranea del Veneto

Il percorso in barca parte da Chioggia, nella laguna a Sud di Venezia, e si conclude a Muggia, poco oltre Trieste, per un totale di 180 chilometri lungo la Litoranea veneta. Si tratta di un’idrovia che si estende dalla laguna di Venezia, in parallelo alla costa fino alla foce del fiume Isonzo, per una lunghezza di circa 127 km (68,5 nel Veneto e 58,5 nel Friuli-Venezia Giulia).

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Fonte: 123rf

I paesaggi abitati lungo le vie d’acqua venete

Questo sistema di navigazione è formato da canali che si snodano tra le lagune di Venezia, Caorle, Marano e Grado e che attraversano i fiumi Sile, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento, Stella e Isonzo. Le possibili varianti al percorso sono infinite.

I luoghi dell’itinerario

I principali luoghi di interesse attraversati dall’idrovia comprendono Chioggia, Venezia e le isole della laguna veneta, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle, Bibione, Lignano Sabbiadoro, la laguna di Marano, Grado, la foce dell’Isonzo, Trieste e Muggia. A questi si aggiungono poi quei luoghi dell’immediato entroterra come Padova, Treviso, Quarto d’Altino, San Donà di Piave, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Precenicco e Aquileia.

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Fonte: 123rf

Il paesaggio veneto lungo le vie d’acqua

Il territorio

Un territorio, questo, formatosi molti secoli fa e che oggi regala non soltanto bellissimi centri abitati ma anche una biodiversità unica in Italia. Dune, paludi, spiagge, bonifiche, boschi abitate da aironi, fenicotteri, oche selvatiche, cigni e germani reali.

I servizi turistici

L’itinerario non potrebbe essere turistico senza l’intervento dei cosiddetti “guardiani del territorio”, pescatori, agricoltori, vignaioli e artigiani che ancora oggi contribuiscono a conservare questo patrimonio di cultura e di bellezza. E di tutti quegli operatori nati intorno alle vie d’acqua in grado di offrire servizi turistici come visite, escursioni e mille altre esperienze, incluse quelle enogastronomiche e gli alloggi.

Soggiornare sulle vie d’acqua

Poiché i tour in barca e bicicletta possono durare anche alcuni giorni, sono previsti pernottamenti direttamente sulle houseboat con cui si naviga o in bed and breakfast, anche di charme, o ancora appartamenti galleggianti, che s’incontrano lungo il percorso.

Non mancano i punti di ristoro, anche molto particolari, come i tipici casoni, quegli edifici rurali con il tetto ricoperto di paglia, trabucchi impiantati direttamente nell’acqua, agriturismi e piccoli chioschi che servono i prodotti del territorio a chilometro zero.

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Fonte: 123rf

Un tipico casone veneto
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I migliori itinerari della birra in Italia

È un tipo di turismo in continuo “fermento”, nel vero senso della parola, quello della birra. Gli appassionati di questa bevanda non sono solamente coloro che vivono nei Paesi del Nord Europa, famosi per i pub e i birrifici, ma sono sempre più anche gli italiani ad amarla e a essere degli stimati intenditori.

Se la Germania – e in particolare la Baviera – detiene il primato di consumo di birra pro capite, sono gli Stati Uniti a vantare il maggior numero di birrifici al mondo. Anche l’Italia, però, non è da meno. Da noi, infatti, la produzione della birra ha origini antichissime. Ancora oggi, da Nord a Sud dell’Italia, vengono prodotte birre artigianali legate anche alla stagionalità e al territorio.

Lo spiega molto bene Luca Grandi, co-autore di una serie di guide intitolate “Turismo birraio – Guida per viaggiatori in fermento” (Edizioni LSWR) incentrate proprio sui territori del Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e isole d’Italia.

Il turismo birraio, spiega Grandi, porta fuori dai soliti itinerari turistici e farà conoscere un modo di viaggiare all’insegna della lentezza e della necessità di riappropriarsi di ritmi e prodotti stagionali che avevamo dimenticato, ma soprattutto ci farà guardare il territorio con occhi diversi. Non è insolito trovare nelle birre di oggi, oltre agli ingredienti base della birra come malto e luppolo, anche frutta, verdura, spezie, creali e persino fiori.

Le quattro guide uscite da poco non sono solo rubriche con indirizzi di birrifici da visitare e dove fare degustazioni. Certo, ci sono anche quelli, ma vogliono soprattutto far conoscere itinerari turistici originali, descrivendone le particolarità territoriali, naturalistiche, artistiche e monumentali, all’interno dei quali sono collocati dei microbirrifici.

Ve ne segnaliamo quattro, uno per territorio, che ci hanno particolarmente intrigato e che pensiamo meritino un viaggio.

Itinerario lungo la via Aurelia da Boccadasse a Camogli

Il mare è protagonista di questo itinerario, da fare in treno o bicicletta, lungo la costa ligure nella provincia di Genova, che si snoda lungo una strada millenaria di epoca romana: la via Aurelia. Qui, scogli e rocce a picco sul mare lasciano spazio a qualche rara e bellissima insenatura di sabbia, mentre antichi borghi dalle forti tradizioni e dalle case colorate rendono il paesaggio ancor più iconico.

L’itinerario parte di fatto da Genova in quanto Boccadasse è il borgo dei pescatori del Capoluogo ligure e va verso Nervi, famosa per le sue splendide ville d’epoca come Villa Saluzzo Serra e Villa Grimaldi Fassio. Seguendo la Passeggiata Anita Garibaldi si giunge a Sant’Ilario, la cui stazione ormai dismessa è stata protagonista di una delle canzoni più famose, “Bocca di Rosa” di Fabrizio de André.

La tappa successiva è Recco, celebre per la sua focaccia, ma non solo, Già in epoca romana era una sosta importante per il commercio, fino ad arrivare a destinazione: Camogli, uno dei borghi più pittoreschi della Riviera di Levante. Le sue case colorate che si gettano nel mare sono una cartolina. Si dice che quest’esplosione di colori aiutasse i pescatori di rientro dal mare a individuare meglio la propria casa. Il birrificio di questa zona si trova a Genova e si chiama Maltus Faber, situato nell’ex Fabbrica di birra Cervisia.

Itinerario tra i castelli dalla Val d’Adige alla Val di Non

L’itinerario si sviluppa in provincia di Trento e porta alla scoperta di un territorio puntellato di manieri e di castelli che meritano una visita. Il primo è il Castello di Monreale, detto anche di Königsberg, una solitaria roccaforte a sorveglianza della zona di Faedo che un tempo era di dominio tirolese. Oggi decorato da una cinta merlata appare come un castello fiabesco immerso tra i boschi.

Poi c’è Castel San Gottardo i cui ruderi sono incastonati in un’alta parete di roccia. A due passi c’è Castel Firmian e, infine, il Castello della Torre, un edificio fortificato costruito con diversi stili architettonici. Qui, a Borgo d’Anaunia, una frazione di Fondo in provincia di Trento, si trova il birrificio Fon, che usa acqua del territorio montano e materie prime locali per produrre la propria birra.

Itinerario dei borghi tra Perugia e Assisi

Soprannominata “polmone verde l’Italia”, l’Umbria regala meravigliosi itinerari nella natura. Il tour che vi suggeriamo parte da Perugia e si dirige verso San Martino e poi verso Torgiano, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. L’itinerario prosegue verso Bettona, detto anche “il balcone d’Italia” per via dei suoi scorci mozzafiato su tutta la valle e, lungo il tragitto, si incontra il famoso Castello di Rosciano.

L’itinerario prosegue in direzione di Foligno con una tappa a Bevagna, una piccola perla della Valle Umbra nonché uno dei Comuni Gioiello d’Italia, ma anche Città del vino, Città dell’olio, Città dei sapori, Città del bio e Città del miele. Il tour termina a Foligno, il cui centro storico merita una visita, così come il Museo della stampa dove l’11 aprile del 1472 venne stampata la prima copia della “Divina Commedia” di Dante.

Da Foligno si passa necessariamente per il borgo di Spello, una piccola meraviglia di pietra rosa molto amata dai turisti, e infine si giunge ad Assisi, che non dobbiamo neppure descrivervi perché la sua fama è già ben nota. Ed è a pochi chilometri da Assisi che si trova il birrificio Birra dell’eremo che ha ricevuto diversi premi.

Itinerario nella Penisola sorrentina e nella Terra delle Sirene

Questo tour tocca alcuni dei luoghi meno affollati della Campania come Vico Equense, arroccato su un blocco di tufo che si getta nel mare, una cittadina dalle origini antichissime, le Terme dello Scrajo, conosciute e frequentate sin dall’Ottocento e famose per le loro acque salso-bromo-iodiche e sulfuree considerate miracolose.

Gli appassionati di trekking possono proseguire sul sentiero del CAI verso Monte Faito, dalla cui cima si gode di una splendida vista su tutta la penisola e il Golfo di Napoli, in alternativa si raggiunge Castellamare di Stabia si prende la funivia. La tappa successiva dell’itinerario è Sorrento, dove perdersi tra i vicoli stretti e i palazzi antichi prima di godersi la vista pazzesca dell’omonimo golfo dal punto più bello: la Villa Comunale. Ed è qui che si trova il Birrificio Sorrento, dove la birra viene prodotta coi famosi limoni IGP e le arance bionde di Sorrento, tutti prodotti locali.

Si prosegue poi verso Massa Lubrense anche conosciuta come Terra delle Sirene in quanto proprio qui secondo la leggenda, le sirene cercarono di ammaliare Ulisse con i loro canti. Qui s’incontrano altri pittoreschi villaggi di pescatori, come Marina della Lobra, Punta Campanella e la baia di Ieranto, Sant’Agata sui due Golfi.

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Danimarca in bicicletta: tre itinerari per scoprire il Paese più bike-friendly

In Danimarca quasi tutti vanno in bicicletta. Nel Paese, ci sono circa 0,8 biciclette per ciascun abitante. Muoversi in bici non è solo facile, ma fa anche parte della loro cultura. L’amore per le due ruote è nel DNA dei danesi e sortisce persone come il campione Jonas Vingegaard che ha vinto Tour de France 2023.

Merito della conformazione del territorio danese, “piatto come un pancake”, dicono, ma anche del fatto che le distanze tra un’attrazione e l’altra sono brevi, e soprattutto delle magnifiche piste ciclabili che sono state realizzate, separate dalla strada da cordoli. In Danimarca, le città sono progettate per la sicurezza sulle due ruote e il design urbano è un po’ un’ossessione per i danesi.

Ecco perché la Danimarca è il Paese ideale per fare una vacanza in bicicletta. In questo luogo così bike-friendly è facile noleggiare una bicicletta e pedalare su percorsi anche a lunga distanza. Ve ne suggeriamo tre per andare alla scoperta dei luoghi più belli della Danimarca.

Tour di Copenhagen in bicicletta

Dopo il successo del Grand Départ del Tour de France, la cui prima tappa era una corsa a cronometro a Copenhagen, ora gli appassionati di ciclismo possono provare in prima persona la pista della gara. È un tour perfetto per scoprire tutte le anime della Capitale danese in una volta sola.

L’itinerario di 13 chilometri si snoda nel quartiere di Nørrebro, lungo i laghi e fino agli spazi verdi di Østerbro. I laghi sono il luogo ideale per concedersi una pausa e godersi un po’ di relax al tavolo all’aperto di un bar.

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Fonte: ©Kim Wyon

La storica fortezza di Kastellet a Copenhagen

Si prosegue passando davanti alla storica fortezza di Kastellet, alla Statua della Sirenetta e, infine, al Palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale della famiglia reale. Lungo il percorso si possono visitare alcune delle principali istituzioni culturali del Paese come il Centro di Architettura Danese, la Galleria Glyptotek e il Museo del Design della Danimarca per poi continuare attraverso il centro città e sul lungomare fino alla linea del traguardo.

Le biciclette a noleggio sono disponibili in molti hotel e negozi di Copenhagen o attraverso il servizio di bike sharing della città.

Lungo la ciclabile dei castelli

Quest’anno l’isola di Fionia, regione natale di Hans Christian Andersen, inaugura un nuovo percorso ciclabile: la Castle Route o pista dei castelli. La Fionia e le sue isole ospitano più castelli e manieri di qualsiasi altro luogo della Danimarca, 123 in totale, e questo percorso di 660 km è studiato per toccarne ben 50, pedalando tra magnifiche coste e terreni coltivati e passando da un’isola all’altra lungo una strada punteggiata di negozi di prodotti tipici e di bed & breakfast caratteristici e glamping dove soggiornare.

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Fonte: ©Daniel Villadsen

Il castello di Sønderborg in Danimarca

Tra i punti di maggiore interesse che s’incontrano lungo la Castle Route ci sono il Museo Vichingo di Ladby, il Museo della Guerra Fredda della fortezza di Langeland, il Museo delle Fiabe di Odense (dove è nato Andersen) e l’originale Museo della Patata. Poi ci sono le isole, come l’incantevole isola di Ærø, con le sue case sul mare, le spiagge e le magnifiche scogliere e l’isola di Langeland, con le sue spiagge e le vedute sull’arcipelago. Il tutto, attraversando splendidi paesaggi fatti di vigneti, un giardino botanico di piante medicinali, pianure abitate da cavalli selvatici, fauna marina e uccelli.

Una particolarità della Fionia sono le sue stazioni di servizio per biciclette. Lungo la strada ce ne sono addirittura 30, con pompe, acqua e attrezzi, tutte a uso gratuito per i ciclisti. Esiste anche una rete di Bike Friends ovvero dei volontari pronti ad aiutare i ciclisti in caso di problemi con la bici o anche solo per riempire la borraccia d’acqua.

Danimarca cost-to-coast

Questo itinerario è dedicato a chi è davvero appassionato di bicicletta, in quanto è più impegnativo degli altri due. È un nuovo percorso ad anello lungo 236 km attraverso lo Jutland meridionale (Sønderjylland in danese), che va dal Mare dei Wadden al Mar Baltico e ritorno. L’itinerario collega le cittadine di Haderslev e Aabenraa – sulla costa orientale – a Tønder e all’isola di Rømø, nel Mare dei Wadden, sulla costa occidentale.

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Fonte: ©Niclas Jessen

In bicicletta per le strade di Tønder, Jutland meridionale

Con i suoi suggestivi panorami scolpiti dall’ultima era glaciale da una parte e le sue distese pianeggianti, ideali per i ciclisti dall’altra, lo Jutland meridionale è già una destinazione nota agli amanti delle due ruote. Questo nuovo percorso, infatti, si aggiunge alle tradizionali piste ciclabili della penisola, tra cui la West Coast Route (sulla costa Ovest), la Baltic Sea Route (lungo il Mar Baltico) e la Flensburg Fjord Route (lungo il Fiordo di Flensburgo).

L’itinerario coast-to-coast si può suddividere in due circuiti più brevi, uno di 142 km a Est e uno di 154 km a Ovest, così da completare il viaggio in una settimana, con tappe lungo la strada.

Tra le principali attrazioni che ci sono lungo il percorso si trovano il Castello di Gram e il suo tradizionale tavolo delle torte, con 24 tipi diversi di dolci, la Marsk Tower, una torre d’acciaio che s’ispira alla forma di una molecola di DNA, con vista sul Parco Nazionale del Mare dei Wadden, il Castello di Brundlund ad Aabenraa e il Tørning Mølle, un antico mulino ad acqua vicino a Haderslev.

Si passa in bicicletta anche dalla strada più bella della Danimarca, la Møgeltønder, con le sue case dal tetto di paglia, i viali di tigli e il palazzo reale di Schackenborg. Lungo il tragitto si può vedere anche la Linea di difesa settentrionale, costruita dai tedeschi durante la Prima guerra mondiale. Molti degli 800 bunker e degli edifici costruiti al confine con la Danimarca sono ancora intatti.

E poi c’è la natura: il paesaggio che si attraversa comprende paludi, riserve di cervi, isole spettacolari e il Parco Nazionale del Mare dei Wadden, dichiarato patrimonio dell’Unesco.

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Matese: paradiso degli escursionisti

Sognate una vacanza a pieno contatto con la natura, giornate scandite da escursioni, percorsi da trekking e dalla scoperta di borghi millenari custodi di meraviglie e tradizioni?

Il Massiccio del Matese in Molise è la meta che fa per voi, un autentico patrimonio ancora intatto, un ambiente protetto ricco di parchi, riserve, oasi, sorgenti, corsi d’acqua e cascate nonché grotte spettacolari, tra le più lunghe d’Italia.

Ma non basta: non è raro scorgere le suggestive “Marmitte dei Giganti“, pozze d’acqua cristallina che nascono dal disgelo, cavalli che pascolano selvaggi, greggi di pecore e mandrie di mucche, gli ultimi carbonai, preziosi siti archeologici e piccoli paesi in armonia con la montagna che li abbraccia.

Una catena montuosa da scoprire e da vivere, che osserva contemporaneamente due mari, il Tirreno e l’Adriatico, in una posizione davvero privilegiata.

Gli affascinanti borghi sui versanti dei monti

Per conoscere meglio questo angolo di Molise, tra le prime tappe non possono mancare alcuni dei paesi più caratteristici, arroccati sui monti, in perfetto equilibrio con il territorio che li ospita, piccoli presepi che, al calar della sera, fanno risplendere con le loro luci il nero profilo dei versanti.

Alle pendici del Matese, con il paesaggio segnato dal tipico tratturo (il percorso dei pastori durante la transumanza) molisano Pescasseroli-Candelo, Sepino, borgo medievale delimitato dalle antiche mura, consente di andare alla scoperta dell’area archeologica di Saepinum, dove spiccano i luoghi più rappresentativi della città romana quali le terme, la cinta muraria, il foro, la basilica e il teatro.

In più, vi sono i resti anche di Saipins, insediamento del periodo sannitico in località Terravecchia, e il pianoro di Campitello del Sepino che si raggiunge seguendo un sentiero di montagna: si tratta di una rigenerante distesa pianeggiante circondata da verdi boschi.

Altrettanto custode di meraviglia è Roccamandolfi, raccolto borgo medievale vegliato dalle rovine di un castello longobardo, un fitto dedalo di vicoletti e casette che hanno come fulcro la Chiesa di San Giacomo.

Oltrepassata la parte alta del paese, ecco il Castello, già presente alla fine del XI secolo, di cui oggi rimangono le torri e le mura: dopo una visita, si può proseguire lungo una stretta stradina di montagna per arrivare al pianoro di Campitello di Roccamandolfi, altro punto di partenza per entusiasmanti escursioni tra i boschi del Matese.

Non lontano dal gruppo montuoso delle Mainarde e dal fiume Volturno, merita una sosta anche Monteroduni, le cui stradine e case del centro storico sorgono attorno al suo simbolo, il Castello Pignatelli.

Si tratta di un edificio a forma rettangolare con quattro torrioni cilindrici agli angoli che, nel tempo, ha perso le fattezze di fortificazione longobarda e poi normanna per diventare un’elegante residenza signorile: al suo interno, il piano terra ospita stanze con forni, cucine e cantine con grandi botti in legno mentre il piano nobile incanta con un magnifico salone con pavimento in cotto, soffitto in legno dipinto con motivi cavallereschi, e lo stemma della famiglia Pignatelli.

L’anfiteatro naturale di Campitello Matese

Campitello Matese

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Campitello Matese, Molise

Il borgo medievale di San Massimo, che conta meno di 800 residenti, vanta, a 1429 metri di altitudine, il pianoro di Campitello Matese, la stazione sciistica più importante del Centro e Sud Italia con 40 chilometri di piste, svariati impianti di risalita, strutture ricettive e servizi per i turisti, racchiusa tra la cima più elevata del Matese, il Monte Miletto a 2050 metri, e le creste della Gallinola a 1922 metri.

In estate offre entusiasmanti occasioni per escursioni, trekking, camminate, gite a cavallo, in mountain bike o in squad, discese con il parapendio e moltissimi altri sport all’aria aperta.

Gli escursionisti apprezzeranno i numerosi sentieri dove ascoltare la voce del vento, come quello di Capo d’acqua che conduce a Capo dell’arco: qui fa bella mostra di sé un pittoresco arco naturale scavato dalla natura nella roccia.

L’Oasi WWF di Guardiaregia, natura allo stato puro

Da non perdere è l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, una delle più grandi d’Italia con un’estensione di oltre 2000 ettari, custode di vere perle naturalistiche come il canyon del Quirino sul cui fondo svettano il leccio e tassi centenari, grotte, boschi di faggi e la fragorosa Cascata di San Nicola dove l’acqua si tuffa con un salto di ben 100 metri.

Lasciano poi senza parole i “Tre Frati“, tre maestosi faggi secolari poco distanti uno dall’altro, e le grotte Cul de Bove e Pozzo della Neve, quest’ultima tra le cavità più profonde del Paese con 1045 metri.

Per quanto riguarda la fauna selvatica, l’oasi è habitat ideale per il lupo, la poiana, il falco pellegrino, il nibbio reale, il merlo acquaiolo, e varie specie di anfibi tra cui citare la salamandra dagli occhiali.

L’antica Bojano, tra storia e leggenda

Civita di Bojano

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L’antico borgo di Civita di Bojano

Alle pendici del Matese e a ridosso del fiume Biferno, la cittadina di Bojano, sovrastata dall’antico e silenzioso borgo fortificato di Civita, avrebbe avuto origine, secondo la leggenda, da un gruppo di Sanniti che decisero di edificarla proprio nel punto in cui si era fermato il cammino di un bue sacro.

Oggi, tra le testimonianze del passato, da vedere è la Cattedrale di San Bartolomeo, patrono della diocesi e della città, risalente al XI secolo, una delle più antiche della cristianità.
Nel corso del tempo, la chiesa ha subito numerose distruzioni e trasformazioni: durante gli ultimi lavori di restauro, al di sotto dell’altare è tornata alla luce l’antica abside da cui sgorga acqua e a cui si accede scendendo sette gradini che simboleggiano i sette vizi capitali.
Tale ritrovamento, rende la Cattedrale di Bojano forse l’unica a possedere un altare al di sopra di una sorgente d’acqua.

Dalle rovine del Castello, invece, si gode di una vista superba: da un lato la piana su cui sorge l’abitato con l’inizio del Tratturo Pescasseroli-Candela e della Valle del Biferno, dall’altro i Monti del Matese.
Ai piedi della vecchia fortezza, delimitato da una cinta muraria ancora in parte visibile, ecco un agglomerato di piccole case e strette vie, in gran parte disabitato.

Ma non è tutto. Raggiungibile soltanto a piedi seguendo un sentiero montano, emoziona il Santuario di Sant’Egidio, a 1000 metri tra i boschi di faggio del Matese, una suggestiva chiesetta del IX-X secolo nei pressi di una fonte d’acqua purissima. Non manca un rifugio per gli escursionisti che desiderassero fermarsi qualche giorno in uno scenario idilliaco.

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Sui luoghi della vera Lidia Pöet, protagonista della serie Tv

Dopo lo straordinario successo della prima stagione della serie televisiva Netflix “La legge di Lidia Poët“, ispirata alla prima donna avvocato italiana, premiata di recente con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno, e in attesa dell’arrivo della seconda, prevista per i primi mesi del 2024, partono i tour che portano sui veri luoghi dove nacque e visse la Pöet.

Se il dramma storico che vede Lidia Poët indagare su alcuni omicidi, mentre al contempo lotta per esercitare la carriera forense, ambito dominato prettamente da uomini, è ambientato soprattutto a Torino, la vera protagonista ha lasciato un segno indelebile in altre zone del Piemonte dove è nata e cresciuta.

I luoghi in cui visse Lidia Poët

A partire dalla sperduta borgata di Traverse, a Perrero, dove Lidia è nata nel 1855. Il piccolo abitato della città metropolitana di Torino si trova nella media Valle Germanasca ed è circondato da monti e da una natura ancora oggi incontaminata. Il tour ripercorre i luoghi dell’infanzia e la storia della famiglia, di fede valdese. Si visita la sua casa e si entra nel cimitero di località San Martino, davvero particolare in quanto è per metà valdese e per metà cattolico e le due parti sono divise da un muro. Una tappa è proprio dedicata alla tomba dove Lidia è stata sepolta nel 1949.

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Fonte: Ufficio stampa

La targa apposta sulla casa di Lidia Poët a Perrero

La tappa successiva del tour dedicato a Lidia è a La Chabranda, un agriturismo di Pomaretto che offre un menu basato sulle ricette di inizio Novecento. Quindi si fa tappa a San Germano Chisone, un piccolo borgo della Val Chisone, sempre nei dintorni del Capoluogo piemontese, dove oggi vive una parte dei discendenti della donna. Qui, a Villa Widemann, un edificio che faceva parte delle proprietà di Vittorio Widemann, titolare del locale cotonificio chiuso nel 1977, si può vedere la toga appartenuta a Lidia.

Grazie a un lavoro di ricerca portato avanti dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli e alla collaborazione del Comune, che ha messo a disposizione i locali, sono esposti anche la sua cuffia, tipica dell’abito valdese, uno scialle e alcune borsine usate per andare a teatro, i libri in inglese appartenuti a Lidia, che riportano anche le sue annotazioni, e l’abito di una pronipote che proprio Lidia aveva cucito a mano.

Il tour prosegue per Pinerolo. Non è nota la casa dove Lidia visse, ma si fa tappa sulla collina di San Maurizio, la zona più antica dell’abitato dove si trovano i resti della Cittadella e dove era solita incontrarsi con quell’Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista noto per il libro “Cuore”, ma anche caro amico di Lidia. Qui si visita il Teatro Sociale dove Lidia era solita accompagnare il fratello per assistere agli spettacoli. Pinerolo è una deliziosa cittadina del Piemonte, ricca di palazzi storici, edifici religiosi e di belle piazze. Sono ancora visibili i resti delle mura duecentesche che circondavano il borgo. Ultima tappa è quella nella Biblioteca di Pinerolo, che conserva ancora oggi scritti e carteggi della prima avvocata d’Italia.

Info utili

Il tour sui luoghi di Lidia Poët è intitolato “La toga negata” e deve il nome al fatto che viene eccezionalmente mostrata ai partecipanti proprio la toga di Lidia Pöet. Il percorso debutterà in una data simbolica, il 26 agosto, giorno del suo compleanno. Il titolo omaggia anche l’omonimo libro “La toga negata” di Clara Bounous, che ha raccontato la figura della Pöet, riportata in auge, a livello nazionale, anche da “Prime… sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia” di Bruna Bertolo.

Lidia fu paladina di una battaglia ultradecennale per ottenere, fra il 1884 e il 1920, l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, ma fu anche protagonista di battaglie sociali per l’emancipazione femminile (nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro-voto donne di Torino), si impegnò a favore dei minori, e fu promotrice di tante attività in campo giuridico e culturale. E la serie Tv fornisce l’occasione per andare a scoprire i luoghi dove Lidia è nata e vissuta. Oltre al 26 agosto, il tour viene organizzato anche il 17 e 24 settembre e l’1 e 8 ottobre 2023.

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Alentejo, un tour alla scoperta del Portogallo più autentico

Nonostante negli ultimi anni sia stato praticamente preso d’assalto dai turisti di tutto il mondo, il Portogallo conserva gelosamente una zona che si distingue per essere davvero autentica, dove il tempo sembra scorrere più lento di qualsiasi altra regione e dove i panorami invitano al silenzio, quello che ti aiuta a comprendere in maniera più intima il posto in cui ti trovi. Il luogo in questione si chiama Alentejo, una regione meno nota rispetto alle altre del Portogallo, che nei fatti è la più grande del Paese: occupa un terzo di tutto il suo territorio.

Dove si trova l’Alentejo

L’Alentejo, il cui nome significa letteralmente “Oltre il fiume Tago” – quella distesa d’acqua immensa che lambisce la Capitale – è una regione portoghese che si sviluppa tra l’Algarve, la regione di Lisbona e Centro.

Arrivare da queste parti vuol dire ritrovarsi al cospetto di aride pianure dorate, pendii coltivati con vigneti, un litorale frastagliato, paesini che mantengono intatte le loro tradizioni, città di marmo, antichi borghi medievali e curiosi animali, soprattutto le cicogne che qui trovano la loro culla ideale per nidificare.

Suddiviso in Alto Alentejo e Baixo Alentejo, si affaccia sulle dirompenti e fresche acque dell’Oceano Atlantico, tanto da regalare pittoresche località in cui crogiolarsi al sole.

Cosa vedere in Alto Alentejo

La parte più settentrionale di questa regione del Portogallo, comunemente chiamata Alto Alentejo, si distingue per essere una sorta di gioiello medievale dove svettano cittadine fortificate e castelli che sembrano voler toccare il cielo con le loro torri. Da queste parti le attrazioni da visitare sono tantissime, ma facendo una scelta non possiamo che consigliarvi di fare un salto ad Évora.

Se si sceglie di fare un tour dell’Alentejo, ma in realtà del Portogallo in generale, Évora è una di quelle tappe che non deve mancare nell’itinerario: si tratta di una delle città medievali meglio conservate di tutto il Paese. A proteggere il centro c’è un’imponente cinta muraria dove si snodano strette e tortuose stradine che conducono presso maestosi punti di interesse.

Évora, Alentejo

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Veduta di Évora e della sua cattedrale

Uno di questi è la sofisticata cattedrale medievale con i suoi bei chiostri che dirigono alle spettacolari colonne del Templo Romano, oppure alla pittoresca Praça do Giraldo con la sua suggestiva fontana di Henriquina risalente al 1570.

Molto bella è anche Elvas, una graziosa città fortificata dalla forma di una stella e ancora pregna di costruzioni difensive come i Fortim de Sao Pedro, de Sao Mamede, da Piedade e de Sao Francisco.

Poi ancora Estremoz, una cittadina che potremmo definire “assopita” ma che in realtà pullula di preziose meraviglie. Situata in una zona ricca di cave di marmo, è divisa in parte alta e bassa e in entrambe è un susseguirsi di attrazioni da visitare.

C’è poi Marvão, una realtà che sorge sulla vetta più alta della Serra de Sao Mamede: la vista da lassù riempie il cuore e l’anima. Tra i suoi punti di interesse imperdibili va menzionato il suo Castello dalle imponenti e indistruttibili fortificazioni.

Non da meno è Castelo de Vide che in realtà è una delle destinazioni più importanti della regione. Anche qui a dominare sull’abitato c’è un sontuoso forte che catapulta direttamente nel Medioevo.

Infine Portalegre che vi stupirà per le sue tipiche case imbiancate a calce impreziosite da curiosi infissi color ocra.

Elvas, Alentejo

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Veduta dall’alto di Elvas

Cosa vedere nel Baixo Alentejo

Se l’Alto Alentejo è l’ideale per “fare un salto” nel Medioevo, il Baixo Alentejo è perfetto per dedicarsi a una vera immersione nella storia. Ne è un esempio Mértola che è stata dapprima città romana e poi Capitale del regno arabo. Edificata in una posizione magnifica, è una località da scoprire a passo lento passeggiando tra le tipiche viuzze lastricate ma senza mai perdere di vista il suo tesoro più prezioso: un piccolo ma imponente castello dove si fa spazio anche una chiesa che in origine era una moschea.

Decisamente interessante è anche Beja, una cittadina in cui comprendere a 360 gradi il significato di “calma alentejana”. Oltre al Mastio del Castello, un monumento rilevante per la storia del Portogallo poiché qui ebbero luogo grandi battaglie a difesa dei confini, offre anche diverse e prestigiose rovine romane e visigote.

Nell’itinerario del Baixo Alentejo è opportuno inserire anche una sosta a Moura, una località abbracciata da mura che risalgono al 1200. Ma non solo: questa è una città operaia che ha avuto anche un passato da centro agricolo ed estrattivo e da località termale alla moda. Pregna di manufatti antichi, sfoggia anche un piccolo dedalo di vie in stile arabo.

Infine São Domingos, una minuta cittadina dove prendono vita schiere di piccoli e desolati cottage di minatori. A seguito della chiusura della miniera negli anni ’60, è divenuta un luogo dal fascino spettrale e misterioso.

Beja, Alentejo

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Veduta del centro storico di Beja

Le migliori spiagge dell’Alentejo

In tutta l’estensione costiera del Portogallo è praticamente impossibile non trovare spiagge in grado di emozionare chiunque vi ci metta piede. Ma forse l’Alentejo ha qualcosa in più: regala arenili spettacolari, sistemi di dune, riserve naturali dove nidificano le cicogne, risaie e foreste di pini.

Per molti questa zona del Paese è una sorta di California Atlantica ma che al contempo si distingue per essere un paradiso di pace perfetto per salire in sella a un cavallo o a bordo di una bicicletta. Tantissime sono le spiagge in cui sembra di stare sulle nuvole per l’atmosfera di cui sono intrise, ma indubbiamente vale la pena rilassarsi presso la Spiaggia di Zambujeira do Mar che si fa spazio all’interno del Parco Naturale della Costa Vicentina.

Tra falesie e sabbia dorata, è lo spot ideale per i surfisti ma anche sede di una delle kermesse musicali più importanti del Portogallo: il Festival do Sudoeste.

Divenuta famosa negli ultimi anni perché meta di molte star internazionali è invece la Spiaggia di Comporta che si rivela ottimale per ogni tipologia di viaggiatore. Piena di baretti per bere in compagnia e di agenzie che organizzano escursioni per l’avvistamento dei delfini nell’estuario del fiume Sado, è una distesa di sabbia fine e morbida lambita da acque fresche ma assolutamente pulite e i cui colori si combinano con il verde intenso della flora tipica della macchia mediterranea che abbraccia il litorale.

Infine la Spiaggia di Samoqueira che è una poetica esplosione di natura: durante la bassa marea è possibile avvistare delle peculiari rocce che a loro volta danno vita a piscine naturali da sogno.

Spiaggia di Samoqueira, Alentejo

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Veduta della Spiaggia di Samoqueira con la bassa marea
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Nasce “Via Francigena for all”: di cosa si tratta

Il turismo del cammino è in continua espansione, con sempre più persone che si avvicinano al mondo del trekking e della spiritualità, strettamente connessa ai bellissimi pellegrinaggi che si snodano in tutta Italia. Uno dei percorsi più affascinanti è quello della Via Francigena, una rete di itinerari che parte nel nord Europa e giunge sino in Puglia, dove un tempo i crociati partivano per la Terrasanta. Ma che cos’è la “Via Francigena for all”?

Il progetto “Via Francigena for all”

Lo scorso anno, la Regione Piemonte ha vinto il bando “Via Francigena for all”, un progetto volto a rendere accessibile il millenario cammino anche alle persone con disabilità o con difficoltà motorie. Si tratta di un’iniziativa molto ambiziosa, viste anche le condizioni in cui versano alcuni tratti del sentiero, per la quale sono stati stanziati 1,6 milioni di euro di fondi statali. L’obiettivo è rimettere a nuovo i 250 km del percorso che si snodano in Piemonte, lungo i quali si incontrano 4 parchi naturali e ben 47 comuni.

Hanno preso dunque il via i lavori per migliorare l’accessibilità del cammino, in modo che la Via Francigena diventi davvero per tutti. Quali sono le opere principali in corso di realizzazione? Si parte dalla mappatura completa del tracciato, per individuare i principali luoghi culturali da esso attraversati, ma anche per registrare i punti di accoglienza più vicini e comodi per le persone con disabilità che affronteranno questa avventura. E sono previsti dei tirocini lavorativi rivolti proprio ai soggetti portatori di disabilità, presso le strutture ricettive e i ristoranti e presso gli uffici d’informazione.

La mostra che inaugura la “nuova” Via Francigena

“Il Piemonte crede nel turismo religioso e lo sta valorizzando, in modo da renderlo anche più accessibile attraverso il progetto ‘Via Francigena for all’, che amplia la cultura dell’accoglienza rivolta alle persone in difficoltà” – ha affermato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. Per inaugurare questa splendida iniziativa, è stata organizzata una mostra intitolata “In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena”, che si terrà presso il Museo Civico d’Arte Antica di Torino dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, per poi spostarsi a Roma nell’ottobre 2024.

La mostra è nient’altro che un cammino virtuale alla scoperta di un territorio che ha fatto dell’accoglienza la sua bandiera. Il percorso interattivo è suddiviso in quattro sezioni, ciascuna pronta a far luce su un particolare aspetto del turismo religioso. La prima espone sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani, che portano in scena i concetti di pellegrinaggio e spiritualità, ma che evidenziano anche il rapporto tra uomo e natura e la geomorfologia del Piemonte. Nella seconda sezione si parla invece della Via Francigena e degli itinerari sindonici, quegli antici sentieri lungo i quali ebbe luogo il trasferimento della Sacra Sindone, spostata da Chambéry a Torino per volere di Re Emanuele Filiberto.

Grazie al materiale video, sarà possibile immergersi – seppur solo virtualmente – nei bellissimi paesaggi attraversati da questi storici cammini. La terza sezione si apre su una mappa interattiva, dove si possono seguire i progressi del progetto “Via Francigena for all” e le tappe dei cammini sindonici. Il tutto accompagnato da splendide fotografie, anche in questo caso con l’obiettivo di regalare un’esperienza a tutto tondo ai visitatori. Infine, l’ultima sezione ospita un’installazione dell’artista Carlo Gloria che affronta il tema del cammino.

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Tour alla scoperta dei gioielli più belli della Mitteleuropa: Praga, Budapest, Bratislava e Vienna

Avete mai sentito parlare della Mitteleuropa? Sicuramente sì perché in realtà è solo uno dei vari nomi con cui si identifica l’Europa centrale, una zona del nostro continente che nasconde vere e proprie destinazioni di pregio.

Ne sono un esempio le città di Praga, Budapest, Bratislava e Vienna che si possono tranquillamente scoprire grazie a un tour organizzato da Caldana Europe Travel, un grande e dinamico tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati in Italia e in Europa per famiglie, coppie, single e grandi gruppi.

A tempo di Valzer sul Danubio, il fiume che attraversa la Mitteleuropa

Una delle altre maniere con cui viene chiamata la Mitteleuropa è Europa danubiana. E no, non è un caso. Questo incredibile fiume, con la sua lunghezza di 2.860 km, è il secondo corso d’acqua più lungo del continente, nonché il fiume navigabile più lungo dell’Unione europea.

Passa attraverso numerosi Paesi, tra cui quelli che riguardano le quattro splendide Capitali di questa zona: Praga, Budapest, Bratislava e Vienna. Grazie al tour organizzato da Caldana Europe Travel, è quindi possibile godere dei suoi lussureggianti e imperdibili panorami, così come andare alla scoperta di tutti i preziosi siti che conservano gelosamente queste eleganti città.

Partendo dalla città definita magica, Praga, e seguendo il ritmo di questo enorme fiume, si corre alla scoperta di angoli che sembrano usciti direttamente da una fiaba. Uno di questi è il Castello Hradcany, un maniero pieno di tesori d’arte e simboli della storia praghese. Poi ancora la Cattedrale di San Vito, il Palazzo Reale, la Chiesa romanica di San Giorgio e il Vicolo d’Oro.

Praga - Orologio astronomico medievale

Fonte: Caldana Europe Travel

Praga – Orologio Astronomico medievale

Il viaggio a Praga continua alla volta della Città Vecchia, cuore storico della capitale, dove svettano incredibili tesori come la Torre con il celebre Orologio Astronomico medievale, la Chiesa barocca di San Nicola e la Chiesa di Santa Maria di Tyn.

Praga, oltre a essere conosciuta come la Città Magica, è anche nota come la Città d’Oro e la Città delle 100 Torri. Si tratta perciò di un luogo dal fascino inimitabile, tanto che Caldana Europe Travel ha deciso di dedicarle un tour speciale per scovare tutti i suoi più preziosi segreti.

Praga - Ponte Carlo

Fonte: Caldana Europe Travel

Praga – Ponte Carlo

Cinque profondi giorni che portano di fronte a tutto il meglio di questa città a partire dai suoi siti più imponenti, come quelli che vi abbiamo descritto sopra ai quali si aggiungono Mala Strana, la “Città Piccola”, cuore del Barocco boemo con tutte le sue meraviglie, la suggestiva Isola di Kampa e un altro grande simbolo di Praga: il Ponte Carlo, che da sette secoli collega la Città Vecchia e la Città Piccola.

Poi ancora l’antico Quartiere Ebraico che, senza ombra di dubbio, è uno dei più interessanti della Capitale e la Città Nuova, zona in cui si innalzano in cielo alcuni tra i più bei palazzi di Praga e importanti piazze, come quella di San Venceslao.

Bratislava

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Bratislava

A seguito del pernottamento, la tappa in cui attraccare è Bratislava, meravigliosa capitale che si specchia sulle rive del Danubio. Imperdibile una visita del centro città dove si innalzano fieri edifici storici di pregevole bellezza come il Duomo di San Martino, il Palazzo del Primate e la Chiesa dei Francescani.

Budapest

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Budapest

Poi ancora Budapest, capitale dalla doppia anima e vera e propria Regina del Danubio. La giornata inizia a Pest, zona moderna della città situata sulla riva sinistra di questo affascinante fiume. Qui a conquistare il visitatore sono la solenne Piazza degli Eroi, il Parco Civico, l’elegante Viale Andrassy, la Basilica di Santo Stefano, la Sinagoga e il Parlamento.

Previste delle visite anche presso la zona della raffinata Via Vaci e del pittoresco Mercato Coperto che sfoggia un tetto in maioliche colorate.

Nel pomeriggio direzione Buda, la parte più antica della città, sulla riva destra del Danubio. Da queste parti si viene completamente immersi da scenografie spettacolari e da atmosfere che ricordano altri tempi. Il tutto inerpicandosi tra case colorate che si fanno spazio nel quartiere del Palazzo Reale, il quale ospita anche l’antica Chiesa gotica di Matyas, la Piazza della Santissima Trinità ed il Bastione dei Pescatori. E per terminare in bellezza la visita di questa città da sogno c’è anche la possibilità di partecipare a una vera e propria crociera sul Danubio, una di quelle esperienze che vale la pena fare almeno una volta nella vita.

Vienna - Monumento a Mozart

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Vienna – Monumento a Mozart

Poi Vienna, con il suo maestoso centro storico dove a lasciare a bocca aperta sono la Chiesa degli Agostiniani e l’imponente Palazzo della Hofburg.

Il tour prosegue alla volta di Piazza degli Eroi per poi arrivare al Viale del Graben, dove ancora è possibile gustare le prelibatezze di Demel, la pasticceria preferita dalla principessa Sissi. Subito dopo arrivo al Duomo gotico di Santo Stefano, che senza ombra di dubbio lascia esterrefatti.

L’itinerario su Vienna non è di certo finito qui: si ha l’opportunità di ritrovarsi al cospetto di luoghi ed edifici con i quali l’Impero asburgico ha voluto rappresentare la sua magnificenza. Ne sono degli esempi l’Opera, il Parlamento, il Municipio, e la Chiesa Votiva.

Non manca la possibilità di tuffarsi nell’anima moderna di questa città presso l’Hundertwasser, e visitare le meraviglie del Palazzo del Belvedere e del Palazzo del Principe Eugenio di Savoia.

La visita della capitale austriaca si chiude in grande stile: si va alla scoperta del Castello di Schönbrunn, grandiosa residenza estiva della famiglia imperiale che conta oltre 1400 stanze. Grazie a questo ci si sentirà parte della vita quotidiana alla corte degli Asburgo: come un sogno che si avvera.

Lubiana

Fonte: Caldana Europe Travel

Lubiana

E per rendere il tour più speciale che mai, sulla via del ritorno sosta a Lubiana, spettacolare capitale della Slovenia che si distingue per essere particolarmente frizzante e piena di eventi culturali.

I luoghi di Sissi nella Mitteleuropa

L’Imperatrice Sissi, il cui nome per intero era Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nella Mitteleuropa ha lasciato moltissime delle sue tracce.

Grazie a questi tour, quindi, è possibile andare a conoscere alcuni dei suoi posti del cuore, come quelli in cui lei ha fatto la storia.

Cresciuta piuttosto libera da vincoli sociali e di comportamento imposti alla nobiltà mitteleuropea del XIX secolo, è ancora oggi un vero e proprio simbolo della monarchia asburgica.

Vienna - Palazzo Hofburg

Fonte: Caldana Europe Travel

Vienna – Palazzo Hofburg

Sissi arrivò in Austria dopo essersi sposata con Francesco Giuseppe all’età di 17 anni e qui, come è possibile immaginare, sono tanti i siti  in cui camminare sulle sue orme. Vienna, per esempio, è uno di questi: ci sono le sue due maestose residenze chiamate la Reggia di Schönbrunn e il Palazzo Hofburg. Ma la verità è che in questa magica capitale tutto parla di lei.

Stando ai documenti, la bella Imperatrice era follemente innamorata dell’Ungheria, di cui divenne anche Regina nel 1867. Il luogo in cui ritrovare Sissi a Budapest è il Castello di Buda, una meraviglia ben visibile praticamente da tutta la città e visitabile ancora oggi.

Inoltre, una delle residenze preferite dell’imperatrice Sissi si trova a pochi chilometri da qui ed è il castello di Gödöllő, costruito nel XVIII secolo e donato dal popolo ungherese all’Imperatore e alla Regina come regalo di nozze.

Le meraviglie storiche più maestose della Mitteleuropa

Come si è potuto percepire dalle righe precedenti, la Mitteleuropa è una zona evocativa, affascinante, a tratti nostalgica, che si identifica nell’ambiente e nella tradizione culturale dell’Impero Asburgico.

Sono perciò tantissimi i palazzi, i castelli e i luoghi storici maestosi che si possono incontrare lungo il cammino.

I protagonisti del Rinascimento praghese, per esempio, furono Ferdinando I d’Asburgo, che fece costruire il Palazzo del Belvedere e i relativi e più che eccezionali giardini all’italiana, e Rodolfo II d’Asburgo, che trasferì la sua corte da Vienna a Praga rendendola una delle più raffinate, ricche e rinomate città nel continente europeo.

Gli Asburgo sono parte integrante anche di Bratislava e del suo sontuoso Castello, un imponente complesso che è stato ricostruito più volte nel corso dei secoli. Una prima e importante ricostruzione diede a questa incredibile architettura un tocco rinascimentale, seguito poi da modifiche barocche ai tempi di Maria Teresa d’Austria che lo resero una fortezza inespugnabile a residenza regale.

Budapest - Sede del Parlamento Ungherese

Fonte: Caldana Europe Travel

Budapest – Sede del Parlamento Ungherese

Budapest è la perfetta definizione di città imperiale e da non perdere da queste parti, oltre a quello di cui vi abbiamo parlato sopra, è Piazza degli Eroi. Essa possiede il Monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria alla fine del IX secolo ed altre statue in piedi che raccontano la Storia del Paese.

Quando il monumento fu costruito in origine, la spettacolare Ungheria era parte dell’Impero austriaco e le ultime cinque statue sulla sinistra del colonnato erano riservate ai membri regnanti della dinastia Asburgo. Anche se, è bene sapere, esso fu danneggiato nel corso della Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito, ma le statue dei membri della famiglia Asburgo vennero rimpiazzate con le attuali figure.

A Vienna i luoghi imperiali sono pressoché infiniti. Oltre alla Reggia di Schönbrunn. ovvero l’ex residenza estiva degli Asburgo, e il complesso dell’Hofburg che si estende per 240.000 metri quadrati ed è formato da 18 ali, 19 cortili e 2.600 stanze, ci sono anche i sontuosi ed eleganti Palazzi del Ring dove dimorarono l’arciduca Ludwig Viktor, in un palazzo in Schwarzenbergplatz, e l’arciduca Guglielmo con il suo magnifico palazzo sul Parkring.

Poi ancora la magica Chiesa degli Agostiniani dove si sposarono, tra gli altri, l’imperatore Francesco Giuseppe e Sissi, nel 1854, e in cui sono sepolti 54 cuori di membri della famiglia imperiale.

Insomma, i tour targati Caldana Europe Travel consentono di fare una vera e propria immersione nell’anima della Mitteleuropa, scoprendo non solo delle vere e proprie città-gioiello, ma anche i panorami più autentici del Danubio, i luoghi del cuore della Principessa Sissi e alcune delle più incredibili architetture imperiali che impreziosiscono il nostro continente.