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Notre-Dame sta per rinascere: come sarà

Tutti ci ricordiamo l’incendio che, nel tardo pomeriggio del 15 Aprile 2019, devastò la famosissima cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Un simbolo per il popolo francese ma anche per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, vi si sono trovati davanti. Protagonista di eventi rimasti nella storia, leggende, film e romanzi, è una struttura maestosa, imponente, carica di vissuti e della più totale ammirazione di chi l’ha vista e se ne è (ovviamente) innamorato.

Un incendio che ha sconvolto il Mondo e che, a circa tre anni dall’evento disastroso, sta per essere accantonato almeno in parte, grazie alla ristrutturazione che segnerà in modo definitivo la rinascita di questo monumento meraviglioso che è già Patrimonio dell’Unesco.

Nel corso del 2020 la città decise di riaprire la cripta sotto Notre-Dame, così come la piazza pubblica davanti all’ingresso principale della cattedrale stessa. Il tutto è avvenuto con la promessa da parte del presidente francese, Emmanuel Macron, di raggiungere il completamento della ristrutturazione dell’edificio religioso entro le Olimpiadi del 2024, che avranno luogo proprio a Parigi.

Una promessa che sembra verrà mantenuta grazie al progetto guidato dallo studio di architettura Bureau Bas Smets, che ha deciso di donare nuova vita alla cattedrale, anche in funzione dei cambiamenti climatici in atto. Un atto dovuto da una città importante nel panorama mondiale come è Parigi. E che proprio nella ristrutturazione di Notre-Dame trova modo di svilupparsi aprendo nuove strade e possibilità a progetti futuri.

Nulla che stravolga la bellezza originaria dell’edificio, ovviamente, ma un progetto in grado di valorizzarla ancora di più, grazie alla creazione di una vetrina di eccellenza capace di rendere la “nuova” Notre-Dame un luogo di pura magia ed esclusività. Ma con un’attenzione particolare all’ambiente e alle sue impellenti necessità.

Il piano, infatti, include oltre il 30% di vegetazione in più per l’intera area, rispetto al passato. Aiutando in modo concreto e corposo a combattere il cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Pianeta e di cui vediamo ampiamente gli effetti. Verrà installato, inoltre, un sistema di raffreddamento in grado di inviare un sottile strato d’acqua lungo il perimetro della piazza durante le ondate di caldo, riportandola a temperature più basse. Ma non solo.

Oltre al verde, il nuovo progetto prevede la trasformazione di un parcheggio sotterraneo in una passerella utilizzabile per accedere a un centro di accoglienza e a un museo archeologico.

Altri dettagli inclusi nel piano di recupero, poi, riguardano anche un ampliamento della piazza dietro la cattedrale, un nuovo parco e una rigogliosa volta alberata poiché l’obiettivo è ripensare agli spazi pubblici che circondano Notre-Dame come a un complesso volto a incorniciare la cattedrale stessa. Donandole nuove vedute, nuove possibili attività e un rapporto più stretto con la vicina Senna. E, soprattutto, riportando l’Île de la Cité a essere il reale epicentro della tanto amata Ville Lumière.

Una ristrutturazione che donerà a Notre-Dame un aspetto forse un po’ diverso rispetto al passato ma non meno suggestivo. E che sicuramente aprirà le porte a una nuova era per la città di Parigi e per la sua più celebre cattedrale.

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Il campo di girasoli che è come un dipinto di van Gogh

Vincent van Gogh adorava i girasoli, non è un mistero. Ne ha dipinta una serie infinita in un solo anno. Lui era fatto così, quando si fissava con un soggetto lo ripeteva fino all’esaurimento.

Del resto, come non innamorarsi di questo magnifico fiore che, più di altri, mostra chiaramente la sua sua sensibilità alla luce, al Sole e  al trascorrere delle ore, ruotando la corolla come fosse ipnotizzato.

Anche noi, quando ci troviamo ad ammirare una distesa infinita di girasoli restiamo incantati. Una macchia unica gialla che ti guarda aspettando solo un “Wow!” da parte nostra.

Campi di girasole in Italia

I campi di girasoli sono piuttosto comuni in Italia d’estate, specie in certe Regioni come la Toscana, l’Umbria, le Marche. Ma non solo naturalmente. Anche nei pressi delle grandi città si possono trovare distese di girasoli da ammirare.

In Toscana, il luogo dei girasoli per eccellenza si trova a Massa Marittima, lungo la strada che collega la Val d’Elsa a Punta Ala. Qui, infine distese di girasoli in fiore, coltivate da oltre un secolo, lasciano i viaggiatori di passaggio senza fiato per la loro bellezza.

Un viaggio on the road tra le suggestive strade del Monte Conero, nelle Marche, restituisce emozioni uniche e paesaggi mozzafiato. Tra questi, anche quelli dei campi di girasoli che si stagliano tra i borghi di Montefano e Sirolo.

Infine, c’è un indirizzo imperdibile per tutti coloro che passano dall’Umbria questa estate e che sognano di perdersi tra le distese infinite dei girasoli, e questo è Marsciano. A circa a circa 20 km da Perugia, tra le frazioni di Villanova e Fratta Todina è possibile ammirare tutto lo splendore dell’oro giallo.

Alle porte delle città

Alle porte di Milano, in piena Brianza, ogni anno apre un campo di girasoli davvero speciale. Si tratta di un intricatissimo labirinto nel quale perdersi. E quest’anno è quattro volte più grande di prima. Il campo di girasoli è a Ornago e sono decine di migliaia i visitatori che, in poche settimane l’anno, lo prendono d’assalto per ammirare lo spettacolo delle fioritura a qualunque ora del giorno.

Per raggiungere il campo bisogna andare a piedi o in bicicletta, almeno per l’ultimo tratto di strada in auto (seguendo i percorsi sentieristici che lo collegano ai paesi limitrofi.

Il labirinto di girasoli di Shirin quest’anno apre il 14 luglio e resta aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 21, mentre nel weekend dalle 9 alle 21.00.

Per accedere al campo è necessaria la prenotazione online e indicare il numero totale dei partecipanti (anche i non paganti). La permanenza massima all’interno del campo è di due ore, per consentire a tutti di potervi accedere. evitando le code all’ingresso.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 4 euro. Da 0 a 5 anni e per i disabili l’ingresso è gratuito.

Nelle serate del 21 e del 26 luglio sono previsti eventi musicali e l’accesso notturno al labirinto, il costo dell’ingresso per le due date è di 5 euro. Il 24 luglio è previsto un evento dedicato ai girasoli e a van Gogh.

Preparatevi dunque a scattare decine di fotografie, dentro e fuori il labirinto, sembrerà di passeggiare in un dipinto di van Gogh. Il tramonto, poi, sarà un’esperienza unica.

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I siti archeologici più importanti d’Italia aprono di notte

Fin dal ‘700, questo sito ha attirato viaggiatori e artisti da tutto il mondo, da Johann Goethe a Giovanni Battista Piranesi. È un pezzo di Magna Grecia in Italia ed è meraviglioso.

La città di Paestum, anche detta Poseidonia, considerata la “città meglio conservata della Magna Grecia” (benché ancora in gran parte sconosciuta) insieme agli scavi di Velia, raccontano la storia della Magna Grecia nel nostro Paese e rappresentano, per tutto il mondo, un inestimabile patrimonio architettonico.

Questo luogo, che si trova in provincia di Salerno è ricco di storia e, perdersi a passeggio nel suo magnifico scenario, è come fare un viaggio indietro nel tempo.

D’estate, il Parco archeologico di Paestum e Velia, Patrimonio Unesco fin dal 1998, apre le porte anche in orario serale, per dare la possibilità ai visitatori un’occasione diversa dalla visita diurna per scoprire le due antiche città magno-greche e visitarlo al chiaro di Luna è un’esperienza unica.

Il Parco archeologico di Paestum e Velia

La porzione di città antica che si visita oggi corrisponde a quello che un tempo era il cuore pulsante, dove si trovavano i monumenti più importanti.

Le tappe obbligate del parco archeologico sono il Tempio di Hera (o Basilica), il Tempio di Nettuno e il Tempio di Atena (o di Cerere), veri e propri capolavori dell’architettura antica. Costruiti tra VI e V secolo a.C., sono, insieme a quelli di Atene e di Agrigento, gli edifici templari meglio conservati dall’età classica.

Poi c’è la tomba dell’eroe fondatore della città e diversi altri templi, altari, strade, terme e fontane. E ancora, abitazioni romane di lusso (si stanno portando alla luce anche quelle greche) e l’anfiteatro tagliato di netto a metà.

Da non perdere anche il Comizio, l’Agorà e l’Anfiteatro di Paestum, che narrano la vita di una città con le sue abitudini e la sua organizzazione. Da vedere anche la famosa Tomba del Tuffatore, con i suoi dipinti greci, e il Museo archeologico del parco.

Altrettanto suggestivo è il percorso lungo gli scavi di Velia. Questo non solo è il luogo più eminente della città antica, ma anche di particolare bellezza, dove architetture di epoche diverse mantengono un delicato equilibrio con la natura.

Aperture serali

Tra luglio e agosto, il Parco archeologico di Paestum e Velia ha in programma tantissimi eventi serali tra spettacoli, concerti e visite guidate. Fiore all’occhiello della programmazione estiva è la rassegna “Musica&Parole 2022” in calendario dal 22 luglio al 20 agosto. La rassegna, giunta alla terza edizione, vede alternarsi a Paestum e a Velia otto grandi eventi live con famosi musicisti del calibro di Roberto Vecchioni, Vinicio Capossela, Malika Ayane, Gegè Telesforo, Danilo Rea e Luciano Biondini, N.O.I. La Nuova Orchestra Italiana (fondata da Renzo Arbore), Paolo Belli, Raphael Gualazzi e Simona Molinari.

Nell’ambito delle altre aperture straordinarie serali previste nei due siti, il 24 luglio a Paestum si tiene l’evento “Vedute pestane: mostra ed estemporanea di pittura al chiaro di Luna” che evoca il passato del Grand Tour con l’esposizione di alcuni quadri della Fondazione Gianbattista Vico.

Info utili

Il Parco archeologico di Paestum e Velia è aperto tutti i giorni a partire dalle 8.30. Il biglietto d’ingresso è valido per tre giorni e include un accesso all’area archeologica e al Museo di Paestum e all’area archeologica di Velia.

Il biglietto intero da marzo a novembre costa 12 euro, ridotto 2 euro mentre da dicembre a febbraio costa 6 euro l’intero e 2 euro il ridotto. Sono previsti sconti famiglia.

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Sui palazzi di Firenze esistono delle piccole fessure che profumano di vino

Esiste una città italiana che non smette mai di incantare, che stupisce e meraviglia ogni volta, proprio come se fosse la prima. Lei è Firenze, il capoluogo della Toscana, la città d’arte per antonomasia nonché la culla del Rinascimento.

Dal Duomo celebre, maestoso e iconico con quella cupola progettata dal Brunelleschi e il campanile di Giotto, passando per la Galleria dell’Accademia dove è conservata la scultura del David di Michelangelo e per la Galleria degli Uffizi dove sono esposti i capolavori di Botticelli e di Leonardo da Vinci.

Firenze è una vera meraviglia, e lo è anche per quegli scorci meravigliosi che si perdono sul fiume Arno, quelli da ammirare dai ponti conosciuti in tutto il mondo, tra i quali il Ponte Vecchio, e per quel centro storico brulicante di vita, storie e persone. E per quelle fessure che si aprono improvvisamente sulle facciate dei palazzi nobiliari e che profumano di vino.

Le buchette del vino

Appaiono davanti allo sguardo curioso dei passanti quelle fessure che sembrano finestrelle o porticine. Succede improvvisamente, durante una semplice passeggiata tra le strade di Firenze. E quando ne vedete una, fermatevi pure, e preparatevi a un’esperienza incredibile che affonda la sua storia in tempi lontani.

Quelle che avete davanti sono le celebri buchette del vino e, come il nome stesso suggerisce, si tratta di aperture tramite le quali viene venduto il vino ai passanti. Belle, quanto affascinanti e suggestive, queste fessure decorano e impreziosiscono in maniera unica i palazzi del centro storico da secoli.

Per scoprire le loro origini dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e spostarci in una Firenze inedita e seducente, quella del XVII secolo. È durante questo periodo che, le famiglie nobiliari che avevano investito nella produzione del vino, iniziarono a diffondere l’usanza di vendere i loro prodotti direttamente dalle loro case e dai loro palazzi, senza intermediazione.

Per facilitare la compravendita, vennero create queste buchette che solitamente erano collegate alla cantina. Attraverso queste avveniva la vendita al dettaglio di bottiglie di vino in strada garantendo una totale discrezione dell’atto.

Le buchette del vino, visibili ancora oggi in città, hanno la forma di finestrelle, con tanto di arco decorato e porticina in legno. Alcune di queste sono ancora attive e visibili in tutto il loro antico splendore, come quelle di via del Giglio e in via del Sole. Altre sono state murate e si sono trasformate nella preziosa testimonianza della storia che appartiene alla città.

Buchette del vino, Firenze

Fonte: Getty Images

Buchette del vino, Firenze

Sorseggiare il vino a Firenze, in una buchetta

Alcune delle buchette del vino della città di Firenze sono ancora attive e hanno un fascino indescrivibile. Durante l’emergenza sanitaria, molte di queste sono state ripristinate per servire bevande e drink in totale sicurezza.

Ancora in funzione o murate, le buchette del vino sono tantissime: la città, infatti, ne ospita circa 180. L’invito è quello di organizzare una vera e propria caccia al tesoro nel cuore del capoluogo della Toscana.

Se è vero che non esiste una catalogazione ufficiale di questi piccoli gioielli architettonici, è vero anche che grazie al lavoro dell’Associazione Buchette del Vino, che ha come obiettivo quello di valorizzare e preservare questo patrimonio, possiamo orientarci tra i quartieri e le strade della città per scoprirle, fotografarle e sorseggiare del vino.

Tra le più famose troviamo quella incastonata in un’antica facciata di via del Giglio e quella di palazzo Antinori in via del Trebbio. E poi ancora è possibile trovarle in via delle Belle Donne, sulla facciata del Palazzo Viviani, in via dell’Oriuolo e in via Borgo Pinti.

Buchette del vino, Firenze

Fonte: Getty Images

Buchette del vino, Firenze
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Luglio a testa in sù: con la Superluna lo spettacolo ha inizio

Non c’è nulla di più magico e suggestivo che trascorrere le sere d’estate in luoghi incontaminati e suggestivi, meglio ancora se a condurci fino a qui sono solo le luci delle stelle e quella della candida e bianca Luna.

Perché il cielo che sovrasta le nostre teste, quello in cui vivono e convivono gli astri e le stelle, ci affascina da sempre. Ha ispirato poeti e pittori, artisti e cantanti e continua a fare da sfondo ai nostri momenti più belli.

Ed è proprio sotto questo cielo che, nel mese di luglio, torneremo a vivere serate d’incanto. Perché c’è un programma fitto di eventi sopra le nostre teste e sono tutti imperdibili.

Bentornata Superluna

Ogni mese, gli astri del cielo, ci regalano delle visioni straordinarie di immensa bellezza. Lo abbiamo visto a giugno quando, timidamente, hanno fatto capolino quelle poche ma intense stelle cadenti che si sono trasformate nella scenografia romantica dello spettacolo della Superluna e delle congiunzioni tra pianeti. E a luglio, nel bel mezzo dell’estate, il programma degli show si intensificherà rendendo le nostre notti ancora più magiche.

Al calar del sole, infatti, la Luna diventa nuovamente protagonista dei nostri cieli regalandoci il bis di bellezza. A luglio torna la Superluna, ma sarà ancora più grande e vicina rispetto a quella del mese precedente. Conosciuta anche come Luna piena del Cervo, questa apparirà più bianca e nitida che mai illuminando le città, i paesi e i borghi d’Italia.

Il nome così suggestivo è stato coniato dagli indigeni americani in riferimento al fatto che, durante questo mese, le corna del cervo maschio iniziano la crescita per il rinnovamento annuale.

L’appuntamento è il 13 luglio e lo spettacolo sarà visibile anche a occhio nudo. Grazie alla posizione ravvicinata della Luna alla Terra, infatti, questa apparirà più luminosa e vicina che mai, e si avrà come l’impressione di poterla toccare con un dito.

Se avete a disposizioni binocoli o telescopi, approfittate di questi strumenti per uno sguardo ravvicinato sulla superficie lunare: vi lascerà senza fiato.

Congiunzioni e stelle cadenti: tutti gli spettacoli del cielo di luglio

Il nostro satellite naturale continuerà a essere il protagonista del mese luglio, ma si ritroverà a condividere il palcoscenico con altri pianeti.

A intrattenere le sere d’estate saranno le congiunzioni, ovvero quegli avvicinamenti tra pianeti che creano degli spettacoli davvero suggestivi. Dopo la Superluna, infatti, il satellite naturale incontrerà Saturno. L’appuntamento è previsto nella notte tra il 16 e il 17 luglio. Il 20 luglio, invece, sarà il turno di Giove. Il pianeta gassoso sarà così vicino alla Luna che sembrerà quasi concederle un braccio.

In questi giorni, condizioni meteo permettendo, i pianeti e le loro attività saranno visibili a occhio nudo nel cielo serale. Il consiglio, come sempre, è quello di ammirare questi spettacoli in luoghi privi di inquinamento luminoso, gli stessi raggiunti da tutti gli appassionati dell’astroturismo. Riserve naturali, parchi e spiagge sono le destinazioni predilette per osservare la Luna, i pianeti e le stelle in tutta la loro meraviglia.

Una meraviglia che non finisce qui perché nell’ultima settimana di luglio, ad abbagliare il cielo, ci penserà lo sciame meteoritico Delta Aquaridi, al quale poi seguirà quello delle Perseidi (le celebri lacrime di San Lorenzo). Il picco è previsto per il 28 luglio. Mettetevi comodi: lo show ha inizio.

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La Visione di Leonardo: la mostra che ti porta nella mente del genio

È un viaggio diverso, inedito e straordinario quello in cui vi accompagniamo oggi. Un’avventura multidimensionale, immersiva e unica che utilizza la tecnologia per raccontare storie e idee, che vi permetterà di entrare nella mente visionaria del genio Leonardo da Vinci.

È proprio allo scienziato, inventore e artista italiano che il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano ha scelto di dedicare una mostra diffusa e permanente accessibile a tutti. Ma non si tratta di un’esposizione tradizionale dove l’osservatore è chiamato a contemplare le opere del maestro.

La Visione di Leonardo, questo il nome della mostra, è una sorta di caccia al tesoro che vi condurrà nei luoghi simbolo del capoluogo lombardo. Gli stessi che si legano indissolubilmente alla figura dell’artista. Ed è proprio raggiungendoli che, grazie alla tecnologia, le visioni di Leonardo da Vinci appariranno davanti ai vostri sguardi increduli.

La Visione di Leonardo: la mostra da non perdere

È una mostra diffusa e permanente che cambia per sempre il modo di vedere la città perché ci permette di osservarla con gli occhi del visionario Leonardo da Vinci. A partire dal 30 giugno, infatti, installazioni animate e tridimensionali ispirate alle idee dello scienziato e inventore, creano un nuovo percorso urbano, un itinerario unico e straordinario in città per entrare nella mente di Leonardo.

Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia partecipa alla mostra come partner scientifico affiancando il lavoro di Bepart, ideatore del progetto basato sulla realtà aumentata. Si esce quindi dagli spazi museali per raggiungere alcuni luoghi iconici di Milano che ospitano virtualmente otto opere tutte da ammirare, capolavori in digitale che trasformano il capoluogo lombardo in una grande e inedita sala espositiva contemporanea.

Le tappe da inserire in questo nuovo itinerario sono Piazza Gae Aulenti, Parco Sempione, il Castello Sforzesco e Piazza della Scala. E poi, ancora, Palazzo Reale, Conca del Naviglio, Darsena e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Se al primo sguardo avrete come l’impressione che nulla in questi luoghi sia cambiato, provate a puntare il vostro smartphone nel punto preciso indicato dal Gps: sarà allora che le opere del genio si paleseranno davanti ai vostri occhi.

Per accedere alla mostra La Visione di Leonardo, infatti, avrete bisogno del vostro smartphone e dell’app ImaginAr. Sarà questa a indicarvi i luoghi da raggiungere, sarà sempre lei, grazie a tecnologia e innovazione, a trasformare le tappe milanesi in sale espositive open air.

La Visione di Leonardo, opera di David Szauder

Fonte: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

La Visione di Leonardo, opera di David Szauder

Una mostra digitale, multidimensionale e immersiva accessibile con un’app

Come abbiamo anticipato, vi basterà scaricare l’app ImaginAR per iniziare un viaggio all’interno della mente di Leonardo. I contenuti artistici creati dagli otto artisti digitali coinvolti vengono visualizzati proprio grazie alla fotocamera del telefono che si trasforma in un terzo occhio grazie tecnologia della realtà aumentata.

A circondare le opere ci saranno proprio questi spazi celebri che già conosciamo: le installazioni, infatti, appaiono contestualizzate nello scenario urbano, tra le superfici, gli edifici e i panorami che li caratterizzano.

In questo viaggio immersivo e incredibile sarà possibile andare alla scoperta del volto più bello di Milano in maniera inedita grazie a un itinerario urbano legato indissolubilmente alla figura dello scienziato. in ognuna delle 8 tappe, un’installazione digitale con animazioni tridimensionali e un audio presentato la visione dell’artista in un dialogo costante con la realtà circostante.

La mostra diffusa è fruibile in autonomia, portando con sé lo smartphone, oppure prenotato un tour guidato da una guida specializzata.

La Visione di Leonardo, opera di Giulia Roncucci

Fonte: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

La Visione di Leonardo, opera di Giulia Roncucci
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Secondo il “Times” l’Italia è la migliore destinazione al mondo

Ancora una volta e per il sesto anno consecutivo, l’Italia è in testa tra le destinazioni migliori al Mondo. Vincitrice dei Times Awards 2022 come Best Destination Country e Best Hotel (con l’Hotel Feltrinelli sul Garda, assegnati proprio nel nostro Paese grazie alla collaborazione tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e l’Apt Basilicata e PugliaPromozione.

Riconoscimenti prestigiosi ed esclusivi, che mettono in evidenza quanto il Belpaese sia amato da tutti. Non solo da chi lo abita ma anche e soprattutto all’estero. Da chi lo vive come meta della sue vacanze o viaggi di lavoro e che, stando al voto di circa mezzo milioni di lettori del Times, lo elegge a destinazione top in tutto il Mondo.

Un pubblico votante che secondo le statistiche è composto da persone e viaggiatori piuttosto esigenti in termini di qualità a 360° e servizi, e che amano spendere. Purché lo si faccia nel modo giusto e bene. E ovviamente nel posto giusto. Un posto come l’Italia. Aspetti rilevanti e che mettono ancora più in luce quanto il nostro Paese sia in grado di offrire, donando massima soddisfazione sotto ogni punto di vista anche i clienti più “severi”. Che non vivono la vacanza solo come uno stacco dalla quotidianità ma anche come occasione di immergersi in location da sogno, memorabili, uniche ed esclusive. Coccolati e viziati secondo ogni loro esigenza. E con la massima cura e attenzione.

Un appuntamento annuale tra i più importanti per il settore dei viaggi, svoltosi nella magnifica cornice di due regioni top della nostra penisola, l’amatissima Puglia e la splendida Basilicata. che si basa su una serie di votazioni fatte dai lettori delle riviste del gruppo editoriale News UK, di cui fanno parte The Times, appunto, The Sunday Times e The Sun.

E che punta a premiare i più importanti stakeholders nel mondo del turismo e le destinazioni turistiche ritenute d’eccellenza. Come Paese preferito, città preferita, miglior tour operator, migliore compagnia di crociere. E che da quest’anno ha voluto ampliare il suo range inserendo un premio anche per la sostenibilità e per la migliore destinazione emergente dell’anno. Mostrando particolare attenzione a un trend sempre più vivo e di importanza.

Un evento che ha accolto gli autori delle diverse testate interessate, insieme a esperti di viaggio e ai responsabili di organizzazioni del settore turistico con sede nel Regno Unito. Accompagnandoli in un mini viaggio alla scoperta di alcuni dei luoghi d’eccellenza che tanto hanno ammaliato il pubblico votante e hanno reso possibile la vincita di questo ambitissimo e meritatissimo premio.

Un tour tra le bellezze della Puglia e della Basilicata, tra gli imponenti siti patrimonio dell’UNESCO, tra la cultura, l’enogastronomia e la varietà architettonica e paesaggistica dei vari luoghi e delle città di Bari, il borgo di Alberobello, Locorotondo, Putignano e Matera (nella foto), località sede dell’evento.

Attestato di eccellenza e un motivo di vero orgoglio per il nostro Paese. Che spinge ancora di più a preservare le bellezze, la cultura, le tradizioni, la qualità dei servizi offerti e le unicità italiane, come vero punto di riferimento e meta d’ispirazione a livello mondiale.

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Musica, arte e cultura: i festival d’estate in Italia da non perdere

Meravigliosa è l’Italia, il Paese del sole, del mare e del buon cibo, la terra di santi, poeti e navigatori, ma anche di festival. Sono tantissime, infatti, le manifestazioni artistiche e culturali all’insegna dell’arte e della musica che si snoderanno lungo tutto lo stivale questa estate, eventi che hanno l’obiettivo di valorizzare la grande bellezza che appartiene al nostro Paese.

Grazie a un calendario ricco di appuntamenti che si terranno da nord a sud, sarà ancora più bello tornare a vivere gli spazi all’aria aperta. Restare in città, anche durante le giornate di caldo, sarà un modo per riscoprire le bellezze del nostro Paese e l’immenso patrimonio artistico e culturale che ci appartiene.

Da Nord a Sud, dicevamo, ci saranno rassegne, concerti ed eventi che riempiranno parchi e giardini, ville storiche, borghi, montagne e lungomare. E possiamo assicurarvi che questa che stiamo vivendo sarà un’estate straordinaria, all’insegna dell’arte, della cultura e della libertà. Un’estate meravigliosamente italiana.

L’estate dei grandi festival

Siamo da sempre abituati a vivere eventi e manifestazioni all’aria aperta, del resto il nostro Paese è uno dei maggiori organizzatori di festival in tutta Europa. Dopo due anni di veti e restrizioni, a causa dell’emergenza sanitaria, concerti, festival e rassegne sono tornati a intrattenere le serate della bella stagione con spettacoli all’aperto di vario genere che ci terranno compagnia fino alla fine dell’estate.

Carta e penna alla mano, gli eventi in programma sono davvero tantissimi, la vera difficoltà starà nel decidere a quali partecipare. Per aiutarvi in questa missione, però, abbiamo scelto di raggruppare quelli più imperdibili. Scopriamoli.

Valle d’Aosta, il Festival della natura

Il nome ufficiale è Gran Paradiso Film Festival, una rassegna incredibile e straordinaria che fa da sfondo all’incontro magico e incantato tra cinema e natura. Nella splendida cornice del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il festival, giunto alla sua 25esima edizione, verrà inaugurato il 15 luglio dal principe Alberto II di Monaco al castello di Aymavilles.

Durante i giorni della manifestazione sarà possibile andare alla scoperta del cinema naturalistico circondati da uno dei patrimoni naturali più belli del nostro Paese.

I Suoni delle Dolomiti in Trentino

Tra gli eventi più imperdibili, affascinanti e suggestivi di questa estate troviamo I Suoni delle Dolomiti, uno degli eventi più attesi dai cittadini italiani e dai viaggiatori che giungono nel nostro Paese in questo periodo.

Le altissime vette del Tentino, già Patrimonio Mondiale dell’Unesco, si trasformano in un palcoscenico naturale e straordinario che ospita concerti di vari generi musicali, da quello classico al jazz passando per la global music.

Il concerto di inaugurazione, previsto il 22 agosto a Malga Tassulla in val Nana, sarò dedicato a Franco Battiato, ma sarà solo il primo di una lunga serie di rassegne musicali che hanno come obiettivo quello di vivere esperienze uniche immersi nella natura.  Non solo concerti, però, durante la manifestazione sarà possibile prendere parte a eventi collaterali dedicati alla natura e alla montagna.

Musica in Lombardia

Sono ancora i suoni a spingerci a viaggiare per l’Italia questa estate per vivere in prima persona tutta la magia dei festival della stagione. Ci spostiamo in Lombardia, a pochi chilometri dalla bellissima Milano. È a Cassano Magnago, in provincia di Varese, che si terrà la settima edizione del WOODOO FEST.

L’appuntamento è dal 20 al 24 luglio nei pressi dell’area feste del comune, in via Primo Maggio. Ad attendere gli ospiti ci saranno più di 20 artisti nazionali che dominano le scene rock e pop nel nostro Paese tra cui Zen Circus, Myss Keta e Ariete.

Sul Lago di Como, per il Festival più romantico d’Italia

Si tiene nella magica e suggestiva cornice del Lago di Como l’evento più romantico di sempre. Si tratta del Festival Musica sull’Acqua che accompagna cittadini e viaggiatori ogni estate. Con una serie di concerti di musica da camera tenuti da artisti di fama internazionale, questa rassegna propone un modo nuovo, inedito e intimo di vivere la natura.

Il Festival Musica sull’Acqua si terrà dal 3 al 27 luglio, sarà questa l’occasione perfetta per scoprire e riscoprire alcuni dei luoghi naturali più belli del nostro Paese accompagnati da dolci e delicate melodie.

Sotto il cielo di Ferrara ad ammirar le stelle

Ci spostiamo ora a Ferrara per un’altra manifestazione imperdibile per gli amanti della musica. Si tratta di Ferrara sotto le stelle, un festival ricco di appuntamenti musicali, gratuiti e a pagamento, che si terranno nella splendida cornice della nuova Darsena fluviale.

A intrattenere cittadini e viaggiatori ci saranno artisti di fama internazionale che calcano le scene punk, rock e pop. Gli eventi si susseguiranno per tutta l’estate fino al 15 luglio.

I due mondi di Spoleto

Sono due i mondi di Spoleto, quelli che valorizzano l’arte in ogni sua forma e le bellezze univoche del territorio. Giunto alla sua 65esima edizione, il Festival dei Due Mondi è un tripudio di bellezze e meraviglie dal respiro internazionale.

Esperienze performative, rassegne teatrali e musicali per un totale di oltre 60 spettacoli in 17 giorni portati in scena da oltre 500 artisti provenienti da ogni parte del mondo. L’appuntamento è dal 24 al 10 luglio a Spoleto.

Concerti al tramonto a Tivoli

A pochi passi da Roma, nella splendida cornice naturale del Parco Villa Gregoriana, Tivoli, dal 9 luglio si terranno una serie di concerti e ballate antiche e popolari a partire dal crepuscolo. Grazie all’atmosfera quasi fiabesca di questo luogo sarà possibile vivere un’estate unica e indimenticabile.

Gli eventi musicali fanno parte del ricchissimo programma delle Sere Fai d’Estate, un ricco calendario di eventi e appuntamenti all’interno dei Beni del Fai per riscoprire luoghi unici che si snodano in tutto il territorio italiano.

A Stromboli per il Teatro EcoLogico

Ultima, ma non per importanza, è la rassegna artistica e culturale che si terrà fino al 4 luglio a Stromboli. Nella meravigliosa isola italiana dell’arcipelago delle Eolie, teatro, musica e danza si incontreranno tra spiagge, boschi e parchi naturali per degli spettacoli incredibili illuminati solo dalle stelle.

La manifestazione, che prende il nome di Teatro EcoLogico, ha l’obiettivo di valorizzare il territorio e la sua natura, ma soprattutto si sensibilizzare gli ospiti sul cambiamento climatico che sta colpendo la Terra. Gli eventi, infatti, si terranno senza corrente elettrica e saranno dedicati all’astrofisica Margherita Hack.

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L’isola-museo che dovresti scoprire quest’estate

Forse la Finlandia non vi sembra una meta estiva, eppure per gli abitanti del posto i mesi caldi sono motivo di festa e celebrazioni. Un luogo ricco di natura, paesaggi meravigliosi e una cultura di scoprire. Per vivere al meglio le vacanze estive finlandesi la meta perfetta da visitare è Seurasaari. Un’isola e un distretto di Helsinki, nota soprattutto come sede del Museo all’aperto di Seurasaari, un complesso di vecchi edifici in legno trapiantati da altre parti della Finlandia e collocati nel fitto paesaggio forestale dell’isola.

L’isola di Seurasaari

Su questa piccola isola l’estate è vivace e piena di eventi e momenti speciali, da godere in compagnia. Infatti, moltissimi abitanti di Helsinki vengono a Seurasaari per godersi l‘atmosfera rurale e pacifica e l’aria aperta fresca e pulita. L’isola ospita anche una grande varietà di fauna selvatica, in particolare uccelli, ma anche scoiattoli rossi e lepri, un luogo bulico e da favola.

L’estate sull’isola

L’isola di Seurasaari si anima soprattutto è a metà estate, quando un enorme falò viene costruito su un isolotto appena al largo della costa dell’isola e acceso da una coppia di sposini. Una tradizione che attira sempre migliaia di persone, sia turisti che abitanti di Helsinki, ad assistere dallo spettacolo suggestivo. Per godere al meglio l’evento, la gente si raduna sulle sponde di Seurasaari oppure si serve di alcune barche di legno, che rendono il tutto ancora più magico.

L'estate a Seurasaari

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L’estate a Seurasaari, in Finlandia, dove non cala mai il sole

Il sole di mezzanotte a Seurasaari

Il momento più unico e speciale di tutta la Finlandia è il sole di mezzanotte, quel fenomeno astronomico che si manifesta nelle regioni polari quando il sole non cala mai resta lì, ad illuminare l’orizzonte, permettendoci di godere la luca anche di notte. Seurasaari è il posto ideale, dove stendere un telo mare e sedersi ad ammirare il regalo che la natura ci fa ogni estate.

La celebrazioni di mezza estate

Nei Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno si festeggia, il solstizio d’estate è un momento molto sentito. Non fa eccezione la Finlandia, che in queste settimane si trasforma in un luogo magico, allegro, pieno di brio ed entusiasmo. In questo periodo notte e giorno si confondono, la luce del sole predomina e i finlandesi ne approfittano per festeggiare.

Il museo a cielo aperto

Il Museo all’Aperto di Seurasaari è una celebrazione della varietà di stili architettonici che compongono il Paese. Il complesso consta di 87 strutture trasferite sull’isola che dà il nome al museo che illustrano come si viveva nelle campagne locali tra il XVIII e il XX secolo. Si sono possono ammirare chiese, fattorie e residenze signorili, un vero assaggio degli usi finlandesi.

Un’isola adatta a tutti

Seurasaari è selvaggia, ricca di natura, animali, piante e spiagge. Pensate che proprio qui si trova una delle sole due spiagge per nudisti di Helsinki e una delle sole tre nell’intero paese. A differenza delle altre spiagge per nudisti, la spiaggia è segregata per uomini e donne separatamente senza area nudista unisex ed è a pagamento. Ma questo rende il posto ancora più unico.

Una meta da raggiungere per godere l’estate in modo diverso, alternativo, con tanta magica e un’atmosfera unica.

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Tutta la magia del luogo italiano che ha ispirato poeti e scrittori

C’è un luogo in Italia che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe e dove scorre un’acqua che nell’antichità veniva considerata sacra. Un posto così suggestivo che è stato spesso fonte d’ispirazione per poeti e scrittori che ne hanno apprezzato non solo la sua bellezza, ma anche la sua incantevole natura.

Fonti del Clitunno, un luogo magico

Siamo nel cuore dell’Italia, in Umbria, e più precisamente a Campello Sul Clitunno in provincia di Perugia. E proprio qui, in una delle regioni più verdi del nostro Paese, prende vita il mistico Parco Naturalistico delle Fonti del Clitunno, uno spettacolo della natura che si rivela un’oasi di pace per il visitatore.

In circa 10.000 metri quadrati, vengono custodite le sorgenti del fiume Clitunno che, fuoriuscendo da fenditure rocciose, danno vita a un bellissimo e poetico laghetto abitato da cigni e anatre e impreziosito da numerose e rare specie vegetali.

Nonostante i suoi circa 400 metri di diametro, il laghetto si distingue per essere contornato da particolari specie vegetali come il nasturzio acquatico o Nasturtium officinale, la coda di cavallo acquatica o Hippuris vulgaris, la gamberaja maggiore o Callitriche stagnalis e la mestolaccia o Alisma plantago-aquatica. Tantissimi anche i salici piangenti, come i rigogliosi pioppi cipressini.

Visitarlo vuol dire tuffarsi in un’atmosfera incantata, quasi fuori dal tempo, anche grazie alle varie cascatelle, ponti e sentieri che sembrano avere un potere rasserenante sull’animo del visitatore.

Fonti del Clitunno umbria

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Coppia di Cigni alle Fonti del Clitunno

Fonti del Clitunno: la storia e perché sono sorgenti sacre

Le acque che lambiscono questo parco dall’aspetto magico, in origine erano così tanto abbondanti da confluire in un grande fiume che veniva navigato dagli antichi Romani per raggiungere la Capitale dell’impero.

Non sorprende, quindi, che all’epoca venissero considerate sorgenti sacre dedicati al Dio Giove Clitunno, personificazione dell’omonimo fiume, in nome del quale furono costruiti diversi tempietti. I Romani erano convinti che gli abissi del fiume nascondessero la dimora di Clitunno, a tal punto da svolgere ogni anno a primavera le “Clitunnali”, feste in onore del Dio Clitunno.

Sfortunatamente, nel V secolo d.C un grave terremoto distrusse parte delle Fonti, ridimensionando l’apporto d’acqua originale. Nella seconda metà dell’Ottocento, il parco assunse il suo aspetto attuale grazie al lavoro del conte Paolo Campello della Spina, il quale riorganizzò gli spazi, introdusse gli animali e creò, appunto, il suggestivo laghetto.

Quali sono gli artisti che hanno omaggiato le Fonti del Clitunno

Essendo un luogo particolarmente poetico, anche grazie alle dolci sfumature che assume l’acqua con il cambiare delle ore, le Fonti del Clitunno hanno ispirato le penne di tantissimi scrittori e poeti.

Nell’antichità il primo a lodare queste sorgenti fu Plinio il Giovane che, rimastone completamente affascinato, decise di scrivere una lettera a un amico invitandolo a visitarle. Tra le tante parole, quelle che più colpiscono sono: “L’ho viste da poco e mi rammarico di averlo fatto troppo tardi“.

Elogi anche da parte di Virgilio che cita le Fonti del Clitunno nelle sue “Georgiche”, definendole acque da cui le bestie, una volta che si erano immerse, uscivano bianche e purificate.

fonti del clitunno cosa sapere

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Un angolo delle Fonti del Clitunno

Poi George Byron che, durante il suo pellegrinaggio in Italia, passò dall’Umbria e anche presso le Fonti del Clitunno descrivendole come: “Il più grazioso fiumicello di tutta la poesia”.

E poi ancora Giosué Carducci che dedicò a questo luogo una delle sue “Odi Barbare” intitolata proprio “Alle Fonti del Clitunno“.A ricordo della visita di questo straordinario poeta italiano, nel 1910 è stata posta una stele marmorea scolpita da Leonardo Bistolfi, accompagnata da un’epigrafe di Ugo Ojetti.

Il Tempio del Clitunno o “Tempietto del Clitunno”: Patrimonio dell’UNESCO

A seguito della visita delle suggestive Fonti del Clitunno è d’obbligo fare un salto all’omonimo Tempio (o Tempietto), una vera e propria meraviglia realizzata nel V secolo. Edificato dai romani per celebrare, appunto, il Dio Clitunno, è stato trasformato in una chiesa paleocristiana dedicata a San Salvatore.

Di piccole dimensioni, si caratterizza per avere una forma armoniosa e pregevole apprezzata nel corso secoli, anche da architetti di un certo livello come il Palladio, il Piranesi e il Vanvitelli. Costruito in una posizione che domina le fonti, vanta quattro colonne (due centrali e due addossate ai pilastri d’angolo) nella parte frontale, mentre in alto svetta il Timpano.

Particolarmente interessanti sono gli affreschi al suo interno, o meglio, quel che rimane con SS. Pietro e Paolo, Angeli, la croce gemmata ed il Redentore risalenti al VIII secolo. Un luogo davvero suggestivo e imperdibile a tal punto che oggi parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

tempietto clitunno

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Il suggestivo Tempietto del Clitunno

Cosa vedere nei dintorni delle Fonti del Clitunno

Diciamo la verità: siamo in una zona dell’Umbria altamente spettacolare e le cose da vedere sono veramente tante. Noi abbiamo fatto una selezione a partire dal luogo che ospita queste acque sacre: Campello sul Clitunno, un suggestivo borgo medievale suddiviso in due parti: la zona fortificata di Campello Alto, nata accanto all’originario e incantevole castello (X-XI sec.) e Campello Basso, che regala al visitatore la bella chiesa della Madonna della Bianca.

Non lontano dalle abitazioni, vale la pena fare un salto alla piccola chiesa di San Sebastiano, edificata come fioretto per il termine della peste, che al suo interno conserva affreschi rivolti a San Sebastiano, santo protettore dalla peste.

Bellissimo anche Pissignano con il suo castello che si trova sui pendii delle colline. Le case del borgo, invece, sono disposte a terrazzi degradanti e ancora mantengono l’impronta medievale. Da non perdere nemmeno Foligno, città importantissima adagiata ai piedi dell’Appennino umbro-marchigiano. Spesso trascurata per la vicinanza alla più celebre Assisi, regala al visitatore incantevoli edifici religiosi e palazzi signorili di assoluto pregio, tutti concentrati nel cuore antico della città. Un luogo in cui il medioevo ha lasciato davvero tracce indelebili.

Infine, vi consigliamo di fare un salto a Spoleto, cittadina dalla storia millenaria ma anche scenografica grazie alla Rocca Albornoz e il suo Ponte delle Torri che insieme creano uno scenario che si staglia nelle dolci colline umbre, il tutto con una perfetta armonia tra le costruzioni create dell’uomo e le meraviglie messe al mondo dalla natura. Il centro storico è un piccolo gioiellino, ma a meritare una particolare menzione è Piazza del Duomo con la sua famosa scalinata, uno degli scorci più fotografati d’Italia.

Insomma, le Fonti del Clitunno sono un luogo da sogno da visitare il prima possibile, anche per scoprire i dintorni di cui è impossibile non innamorarsi.

Campello sul Clitunno umbria

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Un angolo di Campello sul Clitunno