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Tra il verde e il blu di Santa Margherita Ligure, la dimora storica che sa emozionare

Lungo uno dei tratti di costa più belli della Liguria, spicca in una splendida baia la cittadina di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. Un luogo ricco di fascino dalle origini antiche, segnate da un passato nobile che oggi si può ancora ammirare attraverso i suoi splendidi palazzi liberty e i giardini: qui la bellezza si fa spazio in ogni scorcio.

Organizzare un viaggio in questo suggestivo paesaggio vuol dire regalarsi una vera e propria immersione di meraviglie e colori, in particolare tra il blu del mare e il verde della rigogliosa vegetazione, come quelli che irradiano il complesso della meravigliosa Villa Durazzo, nonché il Castello cinquecentesco, simboli di eleganza e testimoni della storia e della cultura del luogo.

Il Parco delle meraviglie di Villa Durazzo, gioiello da esplorare

É proprio tra il verde di un parco rigoglioso e il blu del mare ai suoi piedi, che Villa Durazzo spicca in tutta la sua elegante bellezza. Si tratta di un’antica dimora circondata da un lussureggiante giardino, che sorge sulla collina di San Giacomo e che osserva romanticamente il mare dal 1678, anno in cui venne costruita.

Fungeva da residenza estiva della facoltosa famiglia Durazzo, per poi cambiare proprietà, aspetto e funzioni nel corso dei secoli. Vi basti sapere che sul finire dell’Ottocento fu persino adibita a Grand Hotel: venne scelta da personaggi illustri e da principi e regine, tra cui il principe di Wied e la regina Margherita di Savoia, che qui trovavano il loro paradiso in terra in cui soggiornare.

Oggi Villa Durazzo è una tappa imperdibile per tutti coloro che viaggiano alla scoperta dei più bei tesori della Liguria e, in particolare, della splendida Santa Margherita Ligure.

L'elegante Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

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Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

É immersa in una ricca vegetazione che la rende il luogo perfetto anche per una passeggiata respirando tutta l’essenza della natura. Si viene accolti dal favoloso Agrumeto ricco di profumate piante di aranci, limoni e pompelmi, e ci si può immergere nel Giardino all’italiana che circonda la dimora storica, inserito tra i Grandi Giardini Italiani. É un polmone verde costellato di romantici viali e abbellito da numerose piante di cycas, rose e diverse varietà di camelie. Ultimo, ma non per importanza, è anche il Giardino Segreto dei Principi Centurione, un piccolo gioiello incastonato nella vegetazione.

Il Parco di Villa Durazzo è aperto al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00.

Lo splendido Parco di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

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Parco di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

Una visita all’interno della Villa che ospitò principi e regine

Passeggiando tra i viottoli che si snodano tra piante esotiche e mediterranee, statue antiche, fioriere e maestose fontane, si arriva di fronte a questa imponente e principesca Villa, di cui è possibile visitare gli appartamenti del piano nobile, arredati con mobili d’epoca e arricchiti da preziose opere d’arte.

Al suo interno, Villa Durazzo è un tripudio di affreschi, statue, pavimenti in maiolica, maestosi lampadari di Murano e una preziosa Quadreria con importanti opere d’arte della Scuola Pittorica Genovese del XVII e XVIII secolo. Qui sono conservati capolavori di Domenico Piola, Giovanni Andrea De Ferrari, Luciano Borzone, Giovanni Enrico Vaymer, Cornelis de Wael e Giovanni Battista Paggi.

La Villa ospita anche i Musei dedicati agli scrittori Camillo Sbarbaro e Vittorio G. Rossi. Il primo museo è un’antologia dell’opera omnia di Camillo Sbarbaro, in chiave multimediale, mentre il secondo è un vero e proprio scrigno di quadri, libri e oggetti personali che ricostruiscono lo studio originale di Vittorio G. Rossi, noto scrittore e giornalista nativo di Santa Margherita Ligure.

Villa Durazzo è aperta alle visite tutti i giorni, dalle 9:30 alle 13:00, e dalle 14:00 alle 18:00. Il biglietto ha un costo di 5,50 euro per gli adulti, di 4 euro per i soci FAI e Touring, e di 3 euro per bambini dagli 8 ai 14 anni. Non manca la possibilità di organizzare anche visite guidate per gruppi, modulabili in base alle esigenze: sono ottime occasioni per rilassarsi in un contesto paesaggistico di rara bellezza, accompagnati (su richiesta) anche da pranzi, aperitivi o speciali degustazioni di prodotti tipici liguri.

Villa Durazzo e il Parco che la abbraccia

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Villa Durazzo e il suo Parco, a Santa Margherita Ligure

Il Castello affacciato sul mare che ammira l’Italian Riviera

Il complesso di Villa Durazzo è composto, oltre che dall’omonima dimora seicentesca, anche dalle Ville ottocentesche San Giacomo e Nido. Ma non è tutto, perché a poca distanza, affacciato alla passeggiata lungo il mare, spicca il Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure.

Sovrasta il centralissimo corso Marconi e forma un emozionante contrasto con il blu del mare. Costruito nel 1550 ai piedi della collina su cui sorge Villa Durazzo, la sua funzione era quella di proteggere la città dalle incursioni dei pirati, mentre oggi, dopo un restauro avvenuto nel 2000, è usato dalla comunità come spazio per mostre, eventi e conferenze.

Il Castello è anche sede del Museo del Mare, testimonianza del legame indissolubile di questa cittadina con l’elemento dell’acqua. Un’area marina di estrema bellezza, quella che bagna le coste della Riviera ligure di Levante, lungo la quale sorgono Santa Margherita Ligure e tutti i suoi tesori da esplorare.

Cammini e sentieri che conducono a Portofino, una Liguria commovente

Tra il verde e il blu di Santa Margherita Ligure si snodano anche numerosi cammini e sentieri che attraversano il suo patrimonio artistico e culturale fino a raggiungere Portofino. Dopo una visita a Villa Durazzo e all’antico Castello, ad esempio, si può raggiungere Nozarego, frazione di Santa Margherita Ligure, considerata uno dei punti di accesso dell’incantevole Parco di Portofino, un bellissimo promontorio raggiungibile percorrendo una rete di sentieri di diversa lunghezza e difficoltà, uno più spettacolare dell’altro.

Uno dei più suggestivi è il percorso ad anello che collega Nozarego con la sontuosa Abbazia di San Fruttuoso, monastero benedettino dell’anno Mille affacciato al cristallino mare di Portofino. È un sentiero insolito ed emozionante, che permette di immergersi nel Parco di Portofino per scoprirne i rigogliosi ambienti boscosi a tratti affacciati su un mare che, per la sua bellezza, pare caduto direttamente dal paradiso.

Santa Margherita Ligure, tra il verde e il blu

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Vista panoramica di Santa Margherita Ligure
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Dove andare in Trentino senza sciare: idee e attività alternative

Il Trentino è una destinazione amata per gli straordinari paesaggi di montagna e le piste da sci, ma non serve essere sciatori per godersi una vacanza indimenticabile. Infatti, per chi è alla ricerca di alternative alla neve e agli sci, sono innumerevoli le opportunità tutte da vivere, che spaziano dalla cultura, al relax e all’avventura.

Scopriamo, allora, cosa fare e vedere in inverno nella bellissima regione delle Dolomiti.

Esplorare i borghi più belli del Trentino

Se amate l’atmosfera autentica e le tradizioni, i borghi del Trentino dovrebbero essere la vostra prima scelta. Ogni piccolo centro è custode di una storia plasmata da pietre antiche, vicoletti pittoreschi e veri scenari da cartolina.

Canale di Tenno: un tuffo nel Medioevo

Canale di Tenno è uno dei Borghi Più Belli d’Italia, dove dire che “il tempo sembra essersi fermato” non è un riempitivo. E ve ne accorgerete camminando tra le sue stradine acciottolate, le case in pietra e le botteghe artigiane che creano una cornice impagabile, perfetta per staccare la spina dalla frenetica routine e sentirsi parte di un sogno.

Durante l’inverno, il tutto si arricchisce di luci e decorazioni natalizie, e il borgo medievale diventa ancora più suggestivo.

Rango: tradizioni e artigianato locale

Rango, Trentino

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Il pittoresco borgo di Rango

Immerso nella Valle delle Giudicarie, Rango (anch’esso inserito a pieno titolo nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia) è famoso per i suoi mercatini di Natale, che animano il borgo con prodotti artigianali e specialità locali.

Qui è dove respirare appieno la cultura trentina, tra antichi portici e cortili che si trasformano in ameni salotti di montagna.

Passeggiare tra panorami innevati

Ovviamente, il Trentino è la meta perfetta anche per chi desidera immergersi nella natura senza mettere gli sci ai piedi. Le passeggiate nel periodo invernale offrono l’occasione per scoprire paesaggi innevati che lasciano senza parole, respirare aria fresca e ritrovare il contatto con sé stessi.

Itinerari facili per famiglie

Se viaggiate con bambini, non mancano i percorsi semplici e accessibili per tutta la famiglia. Tra i più amati spicca la passeggiata al Lago di Nambino, vicino a Madonna di Campiglio: il sentiero pianeggiante conduce al magnifico lago alpino abbracciato da boschi innevati, in uno scenario davvero fiabesco.

Trekking invernali per gli amanti della natura

Per chi cerca un’esperienza più avventurosa, il trekking invernale è l’attività da segnare in agenda. Uno degli itinerari più indicati è quello che porta al Rifugio Albasini, con viste spettacolari sulle Dolomiti di Brenta. Le ciaspole possono essere utili per affrontare tratti con neve più profonda, così da rendere l’esperienza ancora più coinvolgente.

Rilassarsi alle terme

Dopo una giornata all’aperto, cosa c’è di meglio di un momento di relax in una Spa? Le terme del Trentino sanno unire il comfort e la modernità con la bellezza incomparabile delle montagne tutt’intorno.

Terme di Levico: benessere tra lago e montagna

Ad esempio, le Terme di Levico offrono trattamenti rigeneranti utilizzando le acque curative della zona. Al cospetto di un paesaggio incantevole, sono il top per chi desidera una pausa rilassante e terapeutica durante la vacanza.

QC Terme Dolomiti: lusso e relax

Situate a Pozza di Fassa, le QC Terme Dolomiti sono, a loro volta, un’oasi di benessere. Tra piscine termali panoramiche e saune immerse nella natura, potrete rigenerare corpo e mente in un ambiente elegante e accogliente.

Visitare musei e castelli

Il Trentino vanta una ricca eredità culturale che fa la gioia di chi ama l’arte, la storia e la scienza. I musei e i castelli vi faranno scoprire tradizioni antiche e innovazioni moderne in location eccezionali.

Il Museo delle Scienze (MUSE) di Trento

Tappa affascinante per grandi e piccoli, il MUSE di Trento è uno dei musei più innovativi d’Italia. Progettato dall’architetto Renzo Piano, propone mostre interattive dedicate alla scienza, alla natura e alla sostenibilità. Esplorandone le sale, entrerete in contatto con i segreti delle Alpi, conoscerete le tecnologie per tutelare l’ambiente e parteciperete a laboratori didattici.

Castello del Buonconsiglio: storia e arte

Castello del Buonconsiglio, Trento

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Il Castello del Buonconsiglio, Trento

Simbolo di Trento, il Castello del Buonconsiglio è imperdibile per gli appassionati di storia e arte. Ogni stanza racconta secoli di avvenimenti, con affreschi e opere d’arte che ne decorano le sontuose sale.

Nel periodo invernale, ospita spesso eventi e mostre temporanee che rendono la visita ancora più interessante.

Degustare le specialità enogastronomiche locali

Un viaggio in Trentino non è completo senza assaporare i golosi prodotti tipici. La gastronomia regionale, non a caso, è un trionfo di sapori genuini, arricchiti dalle lavorazioni tradizionali e dalle chicche del territorio.

Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

La Strada del Vino e dei Sapori invita a esplorare cantine, distillerie e aziende agricole per degustare vini pregiati come il Teroldego Rotaliano o lo spumante Trentodoc. Oltre ai vini, vi aspettano grappe, formaggi e salumi.

Malghe e rifugi: sapori autentici di montagna

Ancora, le malghe e i rifugi trentini sono il luogo ottimale per gustare piatti della tradizione quali polenta, spezzatino, canederli e strudel. Con i paesaggi imbiancati a fare da sfondo, vivrete un momento di assoluta convivialità.

Attività outdoor per non sciatori

Anche senza gli sci ai piedi, il Trentino dona moltissime attività all’aperto per divertirvi e godervi la magia dell’inverno. Dalle discese in slittino al pattinaggio sul ghiaccio, le alternative non mancano.

Slittino: divertimento per tutte le età

Lo slittino è una delle attività più amate, perfetta per chi cerca emozioni che non richiedano grandi abilità. Tra le piste più famose c’è quella di Merano 2000, lunga oltre 3 chilometri tra vedute spettacolari. È un’attività che mette d’accordo grandi e piccini, e regala sorrisi e adrenalina.

Pattinaggio sul ghiaccio nei paesi trentini

Sono davvero tanti i paesi del Trentino che allestiscono piste di pattinaggio all’aperto durante l’inverno, spesso nelle caratteristiche piazzette centrali o accanto ai mercatini di Natale.

Pattinare sotto le luci scintillanti con vista sulle montagne è un’esperienza magica che vi farà innamorare ancora di più di questa regione.

Scoprire i laghi del Trentino in inverno

I laghi del Trentino, già splendidi in estate, si trasformano in mete da favola durante l’inverno per chi desidera tranquillità e bellezza senza eguali.

Lago di Braies: un gioiello incantato

Lago di Braies, Trentino Alto Adige

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Lago di Braies in inverno

Conosciuto come “la perla delle Dolomiti”, il Lago di Braies è superlativo in ogni stagione, ma in inverno acquisisce un fascino particolare. La superficie ghiacciata e il silenzio che lo avvolge danno vita a un contesto quasi surreale, idilliaco per una passeggiata romantica o per scattare foto memorabili.

Lago di Tovel: la magia del silenzio

Nascosto tra le Dolomiti di Brenta, il Lago di Tovel significa pace assoluta durante l’inverno. Il paesaggio, ricoperto di neve, lo rende uno dei più suggestivi del Trentino, per una fuga rilassante e contemplativa.

Partecipare agli eventi invernali

Il Trentino si anima durante l’inverno con una vasta gamma di eventi che uniscono tradizione, cultura e magia natalizia. Parteciparvi è un modo unico per sentirsi parte del territorio e vivere momenti da ricordare.

Mercatini di Natale: pura emozione

I mercatini di Natale del Trentino sono famosi in tutta Italia e attirano ogni anno visitatori da ogni dove.

A Trento, il mercatino si sviluppa tra le stradine del centro storico, tra prodotti artigianali, decorazioni natalizie e delizie gastronomiche. Altri mercatini da non perdere si trovano a Levico Terme, Rovereto e, appunto, a Rango, ognuno con il suo fascino e un’ambientazione da fiaba.

Festival ed eventi culturali invernali

Oltre ai mercatini, sono numerosi gli eventi culturali durante la stagione invernale.

Ad esempio, il Festival di Natale a Rovereto celebra la pace e la cultura con concerti, mostre e spettacoli che coinvolgono artisti locali e internazionali. Per gli appassionati di musica classica, castelli e teatri organizzano concerti in ambientazioni difficili da descrivere a parole.

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Qusayr Amra, il castello nel deserto è un gioiello da non perdere

Tra i palazzi costruiti nel deserto della Giordania Orientale, vicino Amman, Qusayr Amra è uno dei più famosi: è un vero e proprio gioiello edificato nell’VIII secolo. Possiamo definirlo un primo esempio di arte e di architettura islamica. Si trova a 80 km da Amman, ed è tra i castelli del deserto tipici del primo periodo islamico: contrariamente ad altri castelli, questo non aveva uno scopo militare, bensì era la residenza privata del Principe Walid. Ve lo raccontiamo.

Qusayr Amra, la storia e lo stile

A una prima occhiata lascia senza fiato, ci porta indietro nel tempo, ci fa correre con l’immaginazione: il paesaggio è pianeggiante e sabbioso, siamo nel deserto, il cielo è terso, di un azzurro intenso. Ed ecco la struttura: l’antico castello di Qusayr Amra si erge di fronte a noi. Questa oasi Reale nel deserto presenta degli affreschi che sono stati molto ben conservati. In arabo, il suo nome si traduce con “piccolo castello”.

A lungo è stata un’oasi di relax e, pur essendo più piccola rispetto ad altre strutture, è enormemente famosa in tutto il mondo, tanto che nel 1985 è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco insieme a Petra. Non è facile descrivere la bellezza di Qusayr Amra: presenta delle piccole cupole e archi tripli, e ovviamente punteggia la via carovaniera da Damasco, ovvero l’antica capitale del califfato omayyade. Non solo: anche la Mecca, la Città Santa dell’Islam. Questo piccolo palazzo è stato commissionato da Walid ibn Yazid prima del regno – piuttosto breve – da califfo.

Qusayr Amra, cosa vedere: gli affreschi

Gli affreschi di Qusayr Amra

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Gli affreschi di Qusayr Amra

Qusayr Amra, con la sua storia millenaria, è diventata un simbolo: il Palazzo è sopravvissuto alla dinastia degli Omayyadi, e ci è stato restituito come testimone del tempo che fu. Architettonicamente, rievoca l’edonismo: una sorta di sontuoso hammam, con bagno tradizionale romano (con il tepidarium, il calidarium e il frigidarium, quindi le stanze calde e fredde).

Si può ancora oggi osservare il pozzo, anche se l’attrazione principale sono proprio gli affreschi dai colori vividi che ricoprono le pareti e i soffitti. Cosa rievocano? Una fantasia di musicisti, cacciatori, scene pagane, con influenze tipicamente bizantine. Il monumento, purtroppo, è soggetto all’erosione: siamo in una zona vicinissima all’Iraq in cui tendono a formarsi delle piccole trombe d’aria. Per fortuna, però, gli elementi più significativi, ovvero gli affreschi della zona termale e della sala da ricevimento, sono rimasti intatti e sono giunti sino a noi per raccontare la storia dell’epoca.

Come visitare Qusayr Amra

Il deserto di Giordania ospita castelli e palazzi: è una meta che sa conquistare i cuori dei turisti con la sua storia, con itinerari artistici e culturali. Qusayr Amra è stato ri-scoperto solamente nel 1898 da Alois Musil: da allora è una delle mete più visitate nel Paese. Ti consigliamo di prenotare con uno dei tanti tour che prevedono di andare alla scoperta dei castelli nel deserto: un’escursione di mezza giornata, o comunque di un giorno, sarà più che sufficiente. Il Palazzo è a un’ora di auto a est di Amman, la Capitale della Giordania.

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Fabriano, la storia del paese della carta

Le Marche sono uno scrigno di eccellenze italiane che troppo spesso sottovalutiamo, ma che creano il tessuto su cui si fonda l’Italia. È il caso di Fabriano, borgo medievale e Città creativa Unesco che merita senza dubbio una visita, per scoprire il Museo della carta e della filigrana – per cui questo abitato di meno di 30mila anime è divenuto famoso nel mondo -, le cui sale illustrano la storia e i passaggi della tipica lavorazione della carta a mano, prodotta a Fabriano sin dalla seconda metà del Duecento.

È stato il centro più importante della produzione di carta nell’Europa nel XIII secolo. Le innovazioni sperimentate in questo piccolo Comune sull’Appennino marchigiano, come la filigrana, hanno permesso la diffusione su grande scala della carta e il Museo della carta ne ricorda l’evoluzione.

Cosa vedere a Fabriano

Nel suo tracciato medievale perfettamente conservato, il centro storico di Fabriano custodisce anche numerose chiese ed edifici antichi tra i quali meritano una tappa il complesso conventuale di San Domenico, sede del Museo della carta, con la meravigliosa sala capitolare dipinta da Antonio da Fabriano nel 1480 circa.

Il Museo della carta

Nel Museo della carta e della filigrana è stata ricostruita fedelmente una cartiera medievale dove mastri cartai illustrano le antiche tecniche di produzione della carta filigranata a mano. All’interno del museo si può partecipare ad attività didattiche, anche residenziali, relative alla lavorazione di carte a mano filigranate. Per i bambini vengono organizzati laboratori didattici “Siamo tutti Mastri Cartai” durante i quali si può realizzare, e portare a casa, il proprio foglio di carta filigranato seguendo l’antica tecnica di produzione tramandata dai Mastri Cartai fabrianesi. Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:00. Aperture straordinarie: 23/12/2024, 30/12/2024, 6 gennaio, Pasqua, lunedì di Pasqua, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre. Chiuso il 1° gennaio e il giorno di Natale.

Fabriano

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Il centro storico di Fabriano

Il Palazzo del Podestà

È un po’ il simbolo della cittadina il Palazzo del Podestà (1255), situato nella centrale piazza del Comune, al centro della quale si erge l’imponente fontana Sturinalto, e il suggestivo loggiato di San Francesco e la sua serie di arcate prospettiche che collegano la chiesa di San Francesco al trecentesco palazzo del Comune, ricostruito nel 1690.

Il Palazzo Vescovile

Uno degli edifici storici più significativi della città è il Palazzo Vescovile, che ha una lunga storia legata alle vicende politiche e religiose della città. L’edificio, originariamente sede dei Priori di Fabriano, fu distrutto nel 1542 a causa del crollo della torre civica. La sua ricostruzione avvenne tra il 1546 e il 1549, periodo in cui l’edificio fu interamente rinnovato, assumendo il ruolo di residenza dei Vescovi a partire dal 1729, quando Fabriano fu elevata a sede vescovile. Accanto al palazzo sorge la Torre Civica, un altro simbolo del potere cittadino, che insieme al Palazzo Vescovile, crea una cornice di grande suggestione attorno alla piazza del Comune. Oggi, il palazzo rimane un punto di riferimento per la città, continuando a ospitare eventi culturali e religiosi, nonché le funzioni istituzionali legate alla diocesi di Fabriano.

Città creativa Unesco

Dal 2013, Fabriano è stata inserita nella lista delle Città Creative dell’Unesco, nella categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”, titolo riconosciuto soprattutto grazie alla produzione della carta fatta a mano. Ma Fabriano, in realtà, è una cittadina che, nel suo piccolo, ha dato vita a tante altre grandi aziende italiane, una fra tutte la Merloni. La rete delle Città creative dell’Unesco è stata creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Sono 350 le città, in tutto il mondo, che attualmente fanno parte di questa rete. In Italia ce ne sono 14, tra cui Bolzano, Città creativa della musica.

Specialità gastronomiche di Fabriano

Ma Fabriano non è soltanto la città della carta. Merita un viaggio anche per scoprire la sua eccezionale gastronomia. Assolutamente da assaggiare è il tipico Salame di Fabriano coi lardelli, presidio Slow Food. Come anche il piatto tipico, il Vincisgrassi, un avariante marchigiana della pasta al forno, gli gnocchi di patate con la papera.

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Sogni di espatriare? Ecco le 5 città del mondo con la miglior qualità della vita

Sono molte le persone che desiderano cambiare aria e trasferirsi in un luogo diverso rispetto a quello in cui sono nate o dove vivono. Che si tratti di espatriati, lavoratori da remoto o nomadi digitali, trovare la città perfetta non è sempre impresa facile perché i fattori da tenere in considerazione sono diversi: possono variare da persona a persona, ma tra i più importanti spicca sicuramente il livello della qualità della vita, un aspetto che contribuisce profondamente a garantire una bella esperienza, che sia per brevi o lunghi periodi.

Per fortuna c’è chi si occupa di fare questa ricerca al posto nostro, come la società Mercel, leader globale nella consulenza per il talento, la salute, la previdenza e gli investimenti. Il report di quest’anno ha messo in evidenza le città che si sono distinte per gli eccezionali standard di vita, le solide infrastrutture e le vivaci scene culturali. Nel creare la classifica, la società ha tenuto in considerazione diversi fattori tra cui alloggio, tempo libero, ambiente socio-culturale, abitudini di acquisto, viaggi, traffico, qualità dell’aria e accesso all’istruzione.

Auckland, Nuova Zelanda

Partiamo dalla quinta posizione dove troviamo Auckland, la città più grande della Nuova Zelanda. Con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti, viene considerata una città sicura, pulita, multiculturale e vivace che offre un’eccellente qualità della vita. Grazie alla sua posizione geografica è possibile godere sia dei comfort della città, dove sono presenti ottimi caffè, ristoranti e bar, teatri, gallerie e musei, che dell’aria aperta grazie alla vicinanza alle spiagge e alla natura, dai laghi alle montagne.

Viene anche costantemente classificata come uno dei migliori posti al mondo in cui vivere e studiare e offre un ottimo sistema di trasporto interno per scoprire le bellezze del Paese quali voli, bus e treni a ottimi prezzi.

Auckland

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Skyline della città di Auckland

Copenhagen, Danimarca

Al quarto posto troviamo la splendida Copenhagen. Non è la prima volta che la capitale danese viene considerata una delle migliori città al mondo per qualità della vita, ma considerati i costi elevati, cosa la mantiene ai vertici di queste classifiche? Tra i motivi troviamo la presenza di eccellenti infrastrutture, sistemi di trasporto affidabili e un alto livello di assistenza sanitaria, tutti fattori che contribuiscono al raggiungimento di un punteggio sempre alto ogni anno.

Altre motivazioni sono da ricercare nell‘impegno ecologico della città, considerato un vero paradiso per chi ama spostarsi in bicicletta, e le tante opportunità per spendere il proprio tempo all’aria aperta nei tanti parchi urbani. In più, considerato che il danese non è una lingua semplicissima da imparare, gli espatriati non avranno problemi perché l’inglese è ampiamente parlato. D’altronde, cosa potevamo aspettarci dal Paese in cui domina la filosofia ‘hygge’, ossia un sentimento, un’atmosfera sociale, un’azione correlata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità?

Ginevra, Svizzera

In terza posizione spicca Ginevra, una delle città più internazionali della Svizzera. Qui convivono quasi 190 nazionalità, un mix che la rende un vero paradiso per gli espatriati di tutto il mondo, seppur si tratti di un ambiente un tantino di lusso. Ginevra è infatti una delle città più costose al mondo, ma il suo stile di vita rilassato senza pari, l’eccellente qualità della vita e il multiculturalismo la rendono irresistibile per chi è alla ricerca di un ambiente stimolante dove fare carriera.

Gli altri vantaggi offerti dalla città sono la presenza di infrastrutture moderne ed efficienti, servizi sanitari di qualità, un ricco patrimonio culturale, sicurezza e pulizia per le strade. Inoltre, considerando i costi elevati della vita, anche gli stipendi saranno maggiori e gli espatriati avranno la possibilità di aumentare il proprio reddito annuo.

Ginevra

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La città di Ginevra vista dall’alto

Vienna, Austria

Anche quest’anno compare sul podio, non più al primo, ma al secondo posto, la meravigliosa capitale austriaca Vienna. La città conquista con la sua ricca storia, l’imponente architettura e la vibrante scena culturale, tutti fattori che garantiscono ai suoi residenti un alto standard di vita. Inoltre, si mette in evidenza la possibilità di trovare un buon equilibrio tra lavoro e vita privata con numerose opportunità di svago e per il tempo libero. In generale, Vienna è considerata una delle migliori città in cui vivere grazie alla possibilità di trovare alloggi a buoni prezzi, all’ottimo accesso al sistema sanitario ed educativo, alle infrastrutture eccezionali, all’efficiente rete di trasporto pubblico, alla sicurezza e alla stabilità sociale.

Zurigo, Svizzera

Al primo posto, infine, troviamo Zurigo. Secondo il report, la città svizzera conquista questa posizione grazie ai suoi eccezionali servizi pubblici, ai bassi tassi di criminalità e a una vivace scena culturale, il tutto supportato da un’infrastruttura efficiente e un impegno per la sostenibilità. Inoltre, per il 2024, Zurigo ha migliorato i collegamenti aeroportuali, aumentando il numero di voli da e verso altri continenti.

Seppur sia una delle città più costose in cui vivere, sono oltre 400.000 le persone con origini non svizzere che hanno deciso di abitare a Zurigo, rendendola la più grande comunità di espatriati di tutta la Svizzera.

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Egitto, scoperta in un’antica tomba la statua del vero volto di Cleopatra

Cleopatra è una di quelle figure che, con il suo fascino e mistero, è entrata a far parte del nostro immaginario collettivo e della cultura popolare. L’abbiamo vista interpretata dalle migliori attrici, come Elizabeth Taylor, ed è stata raccontata negli anni da artisti e stilisti di ogni livello, basti pensare alla sfilata di Chanel nel 2018 al Metropolitan Museum di New York. Ma qual è il suo vero volto? Forse, grazie al recente lavoro di un’archeologa, l’abbiamo finalmente scoperto.

Sono quasi 20 anni che Kathleen Martinez lavora senza sosta per cercare la tomba della regina d’Egitto che, si presume, si trovi alla fine di un tunnel segreto situato sotto le rovine del tempio egizio di Taposiris Magna. Seppur l’ultima scoperta non riguardi la tomba, rappresenta un avvenimento sensazionale che potrebbe avvicinarci alla sua posizione: durante gli scavi, infatti, è stata rinvenuta la statua di una donna con una corona reale, insieme ad altri preziosi reperti.

Una scoperta sensazionale: la statua e gli altri reperti

La missione archeologica è stata portata avanti dal team dell’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, capitanato da Kathleen Martinez, in un antico tempio a ovest della capitale tolemaica, in Egitto. Quello che hanno trovato è una statua di marmo bianco, di cui rimane solo la testa, raffigurante una donna con labbra carnose e capelli intrecciati intorno alla testa. Secondo Martinez, la statua mostrerebbe il vero volto di Cleopatra VII, la sovrana che regnò dal 51 al 30 a.C.

Un’ipotesi, però, non totalmente condivisa da altri esperti, i quali sottolineano le differenze tra i tratti del viso mostrati sulla statua di marmo e le rappresentazioni ampiamente conosciute dell’ex regina. Alcuni di loro, quindi, credono che la statua raffiguri invece un’altra principessa della dinastia tolemaica. Tuttavia, ad alimentare la teoria dell’archeologa ci sono gli altri reperti trovati.

Tra questi ci sono lampade a olio, contenitori di calcare, statue di bronzo e ceramiche rituali, ma soprattutto 337 monete, molte delle quali riportano l’effige della famosa regina, oltre che una statua a mezza figura di un re che indossa il copricapo Nemes dei faraoni e un amuleto a forma di scarabeo con l’iscrizione “La giustizia di Ra è sorta”.

Dov’è stata fatta la scoperta

La statua di quello che potrebbe essere il vero volto di Cleopatra è stata trovata, insieme ad altri reperti, sotto il Tempio di Taposiris Magna, vicino ad Alessandria d’Egitto, sotto il muro sud del suo perimetro esterno. Gli archeologi pensano che questo sia il luogo in cui riposa Cleopatra che, secondo gli esperti, è stata probabilmente sepolta insieme all’amante Marco Antonio. Il Tempio di Taposiris Magna, il cui nome significa “grande tomba di Osiride”, rappresenta un luogo importantissimo nelle ricerche legate alla regina d’Egitto.

Qui, infatti, sempre grazie agli scavi portati avanti dall’archeologa Kathleen Martinez dell’Università di Santo Domingo, è stata trovata una galleria lunga 1.300 metri, situata a 13 metri di profondità. Il tunnel, considerato “un prodigio della tecnica ingegneristica antica”, potrebbe essere il luogo in cui si trova la tomba di Cleopatra, una teoria oggi avvalorata dall’ultima scoperta relativa alla statua.

Cleopatra, l’ultima della dinastia tolemaica a governare l’Egitto, fu incoronata a soli 18 anni e la sua fama è arrivata intatta fino a noi grazie alla sua bellezza e intelligenza, oltre che per la struggente storia d’amore con Marco Antonio. Che si tratti o no del viso della sovrana, non vediamo l’ora di saperne di più per approfondire la sua enigmatica figura storica.

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Centri termali del Molise da non perdere

Piccola regione del sud Italia, il Molise è un gioiello ricco di bellezza e di storia, di borghi stupendi, di una natura varia e affascinante e di cultura. Ed è la destinazione adatta anche per chi cerca il luogo giusto in cui staccare dalla quotidianità, riconnettersi con sé stesso e dedicare pillole di benessere al corpo e alla mente.

Le terme in Molise ci sono e sono i luoghi ideali per una pausa lontana da tutto e tutti, con il vantaggio che si può partire e scoprire nuovi posti, immergendosi in una regione che è piena di tesori da scoprire, con la sua varietà territoriale e in cui respirare una vivacità culturale intrigante. Quali sono le location da scegliere per andare alle terme in Molise e regalarsi una vacanza di relax totale.

Sepino, le terme in Molise

È uno dei Borghi più belli d’Italia e si trova in Molise, in provincia di Campobasso: stiamo parlando di Sepino, luogo ammantato di fascino e di cultura, con una storia antica di cui si possono trovare le prime tracce già in epoca Sannica.

È qui che si trovano i resti di terme antiche, vicino all’attuale abitato dove vi sono due siti archeologici all’interno dei quali si possono ammirare i resti di quegli spazi di benessere che esistevano già in tempi remoti. Nel borgo vi è anche il complesso Terme Tre Fontane e l’acqua di questa destinazione si dice essere un toccasana per la cura dei calcoli renali. Lo stabilimento, che aveva aperto i battenti nel 1990, attualmente è chiuso. Ma nel territorio del Molise si trovano comunque tantissimi centri in cui ritagliarsi preziosi momenti di benessere.

Castelpetroso, Fonte del Benessere Resort

Il piccolo paese di Castelpetroso è nato all’incirca in epoca normanna e porta i segni di un passato interessante e antico, come il suo centro con il suggestivo borgo medievale. Qui si trova Fonte del Benessere Resort, una struttura che accoglie per una fuga dedicata alle coccole per il corpo e la mente: al suo interno, infatti, si trova il Centro Mességué con i suoi idropercorsi, piscine, saune, thermarium, aree relax e molto altro. Per quello che riguarda l’acqua, ad esempio, ci si immerge in piscine con la temperatura dell’acqua che varia dai 30 ai 32 gradi, per godere di un relax che si struttura in getti, fontane e botti idromassaggio, percorso kneipp e flebologico. Poi vi sono una sauna finlandese, con una parete realizzata con sale dell’Hymalaia, bagno turco e biosauna aromatica, per concludere con ice-zone, idro-cromo e il percorso freddo. Non mancano zone relax, trattamenti, solarium esterno e area fitness.

Per sperimentare queste coccole vi sono diverse opzioni come la possibilità di regalarsi un’esperienza notturna in spa, con la Wellness Night a un costo di 40 euro a persona, dalle 20,30 alle 24 (da verificare quando vengono organizzate), oppure la Mid Day Spa: mezza giornata con accesso a piscina interna ed esterna (collegate con porte scorrevoli), idropercorso Kneipp flebologico, nuoto controcorrente, giochi d’acqua, thermarium aree relax, solarium esterno con vasca idrozen.

Anche questo pacchetto ha un costo di 40 euro a persona dal lunedì al venerdì (esclusi ponti, festività e alta stagione), dalle 8,30 alle 14 e dalle 14 alle 20. Nel fine settimana, nei festivi e in alta stagione l’ingresso ha un costo di 55 euro dalle 8,30 alle 14.

Arrivare qui è davvero semplice dal momento che dista solamente 15 chilometri da Isernia, che si raggiunge molto velocemente in automobile, ma anche in autobus.

Bagnoli del Trigno, Domus Hotel Bagnoli

Restiamo in provincia di Isernia, in questa piccola regione d’Italia, e raggiungiamo Bagnoli del Trigno, un borgo la cui nascita è legata ad alcune leggende, tra cui quella che sia stata fondata vicino a una sorgente termale, oppure la storia secondo la quale un cavaliere si bagnasse proprio nel punto in cui le acque del fiume sono più ricche di minerali. La terza, infine, dice che il borgo sia stato edificato durante le invasioni barbariche.

Una cosa è certa questo è un luogo di grande bellezza con edifici religiosi e civili da ammirare e nei quali si riflette una storia antica. Ed è in qui che troviamo Domus Hotel Bagnoli, poco distante dal borgo abitato, è una struttura in cui il relax è di casa: il suo centro benessere si sviluppa su 500 metri quadrati e ci si può far coccolare con tanti trattamenti differenti.

Nel sito della struttura vengono elencati: biosolarium, infrathermoterapia, phytothermoterapia, hydrozonoterapia, bagno thermale, haloterapia, vasca phisiothermale, percorso idrotermale, docce emozionali con aromaterapia e cromoterapia, applicazioni di fanghi e limo, massoterapia e massaggio in acqua.

Il percorso total relax, comprensivo di massaggio, ha un costo che varia dai 39 euro (in settimana) ai 49 euro (nel weekend, nei festivi e nei giorni prefestivi), mentre il Day spa, con pranzo o cena presso il ristorante, varia dai 48 dal lunedì al venerdì, ai 53 euro per sabato, domenica, festivi e prefestivi.

Queste sono alcune delle bellissime location che si possono raggiungere in Molise per una fuga all’insegna del relax e immersi in una regione che offre esperienze diverse e per tutti i gusti: immersi nella natura, oppure nella cultura, alla scoperta di un passato affascinante.

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Sono questi i musei più belli del mondo a livello architettonico

Il Prix Versailles è un riconoscimento di grande prestigio che celebra l’eccellenza architettonica a livello mondiale, mettendo in luce strutture che si distinguono per la loro innovazione, estetica e capacità di integrarsi armoniosamente con il contesto circostante. Ogni anno, i finalisti vengono scelti non solo per la qualità del design e della costruzione, ma anche per il loro impatto sul patrimonio culturale e naturale del luogo in cui sono situati.

Nel 2024, il Prix ha premiato musei che non solo sono custodi di tesori artistici, ma che si presentano anche come veri e propri capolavori di architettura, in grado di emozionare i visitatori con la loro bellezza e unicità. Questi edifici, con le loro forme e soluzioni innovative, sono diventati luoghi in cui arte e architettura si fondono per creare esperienze straordinarie, offrendo una nuova visione di come i musei possano interagire con il territorio, la storia e la cultura locale.

Di seguito, ecco alcune delle strutture museali più affascinanti dal punto di vista architettonico, che meritano sicuramente una visita.

A4 Art Museum, Chengdu, Cina

Situato nel quartiere periferico di Luxetown a Chengdu, l’A4 Art Museum è un esempio straordinario di fusione tra il vecchio e il nuovo. Progettato dallo studio Tektonn Architects, questo museo si distingue per una facciata geometrica e moderna che contrasta con la sua forma quasi medievale.

All’interno, il museo si sviluppa su tre piani fuori terra caratterizzati da ampi spazi aperti e minimalisti, creando un’atmosfera accogliente che si integra perfettamente con la piazza adiacente. Due piani sotterranei ospitano gallerie espositive che riflettono un design minimalista ed elegante. La struttura è un perfetto esempio di come l’architettura moderna possa rispettare e reinterpretare tradizioni storiche locali, rendendolo uno dei musei più belli del mondo dal punto di vista architettonico.

Grand Egyptian Museum, Giza, Egitto

Accanto alle maestose Grandi Piramidi di Giza, il Grand Egyptian Museum è una realizzazione straordinaria che si ispira alle forme austere e geometriche delle piramidi. Progettato dallo studio Heneghan Peng Architects, questo museo ha richiesto venti anni per essere completato, ma il risultato è un’opera imponente che accoglie oltre 100.000 manufatti dell’Antico Egitto.

Grand Egyptian Museum

Fonte: Ansa

Il Grand Egyptian Museum visto dall’interno

La sua facciata in calcare si interseca con giardini triangolari, e all’interno, un colossale atrio permette alla luce naturale di illuminare una statua di Ramses II, creando un effetto drammatico. Salendo lo scalone d’onore, i visitatori possono godere di una vista spettacolare sulle piramidi. Questa fusione di modernità e tradizione non solo celebra l’antico Egitto, ma rappresenta anche una delle più grandi realizzazioni architettoniche della contemporaneità.

Smritivan Earthquake Museum, Gujarat, India

Il Smritivan Earthquake Museum, progettato dall’architetto Rajeev Kathpalia, è un memoriale dedicato alle vittime del devastante terremoto del 2001 che colpì il Gujarat. Situato in una posizione suggestiva su un ripido pendio, il museo è costituito da una serie di terrazze in pietra color sabbia che si arrampicano sul terreno, collegate da sentieri tortuosi.

Le forme circolari delle gallerie evocano l’immagine di una fortezza in rovina, mentre il paesaggio circostante è arricchito da 12.932 alberi, uno per ogni vittima del terremoto, che circondano l’edificio. Il design simboleggia la rinascita e il rinnovamento e ogni galleria esplora un aspetto della storia del disastro e della ripresa. Questo museo non è solo una testimonianza di un evento tragico, ma una celebrazione della resilienza e della speranza, con un design che ha saputo integrarsi perfettamente nel contesto naturale.

Simose Art Museum, Hiroshima, Giappone

Il Simose Art Museum, progettato dal celebre architetto giapponese Shigeru Ban, si distingue per il suo design poetico e raffinato. Le otto gallerie mobili in vetro multicolore si trovano sopra una piscina riflettente, creando un effetto visivo spettacolare, soprattutto di notte, quando l’illuminazione conferisce al museo una bellezza surreale.

Durante il giorno, la struttura si integra perfettamente con il paesaggio circostante, che si affaccia sul Mare Interno di Seto. Il museo ospita una collezione di opere di artisti come Emil Gallé, Matisse e Chagall, ed è un esempio brillante di come l’architettura possa dialogare con l’ambiente naturale, creando un’esperienza estetica coinvolgente. La disposizione delle gallerie e l’uso di materiali trasparenti riflettono l’armonia tra arte, natura e architettura, rendendolo uno dei musei più affascinanti al mondo.

Paleis Het Loo, Apeldoorn, Paesi Bassi

Il Paleis Het Loo, un ex palazzo reale del XVII secolo vicino a Apeldoorn, ha visto un significativo ampliamento progettato dallo studio KAAN Architecten. Questo intervento si distingue per l’uso creativo dei sistemi idraulici dei giardini del palazzo, che sono stati integrati nel nuovo ampliamento sotterraneo.

Paleis Het Loo museum, Paesi Bassi

Fonte: IPA

Il meraviglioso Paleis Het Loo museum

Visibile sopra il suolo come una piscina ovale tranquilla e una fontana, l’ampliamento ospita gallerie in marmo bianco che riflettono la simmetria del palazzo barocco, ma con una modernità che lo rende unico. Il nuovo museo include anche un’area per i bambini e una mostra permanente sulla famiglia reale olandese, unendo storia, cultura e architettura in un unico, straordinario spazio.

Oman Across Ages Museum, Manah, Oman

L’Oman Across Ages Museum, progettato dallo studio Cox Architecture, è un tributo alla storia millenaria dell’Oman. Situato in una pianura desertica, il museo si caratterizza per il suo esterno bianco scintillante, che si erge maestoso accanto a un picco torreggiante, richiamando la forza e l’imponenza del paesaggio circostante.

La struttura, che si fonde armoniosamente con le montagne di Al Hajar in lontananza, è stata progettata per ispirare i giovani omaniti a riscoprire la loro identità storica. Il museo celebra la ricca cultura e storia del Paese, e rappresenta un esempio straordinario di come l’architettura possa non solo rispettare, ma anche esaltare l’ambiente naturale circostante.

Polish History Museum, Varsavia, Polonia

Il Polish History Museum di Varsavia è uno degli edifici più impressionanti della città. Situato all’interno della Cittadella di Varsavia, il nuovo museo è stato progettato dallo studio locale WXCA e si distingue per la sua facciata monolitica in marmo grigio, che crea un contrasto visivo con il parco circostante.

Polish History Museum

Fonte: Ansa

L’interno del Polish History Museum

Le strisce orizzontali della pietra e le incisioni in rilievo, che richiamano simboli storici della Polonia, conferiscono alla struttura un aspetto imponente e moderno, pur mantenendo una forte connessione con la tradizione architettonica del Paese. All’interno, il museo racconta la storia della Polonia in modo visivamente affascinante, creando un’esperienza culturale immersiva che si riflette anche nella sua architettura.

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La magia del presepe vivente di Tarquinia

In una delle città italiane più ricche di storia, da quella etrusca alla medievale, ogni anno il passato viene raccontato in modo unico e speciale attraverso l’evento del presepe vivente. Siamo a Tarquinia, l’antica Tarchuna degli etruschi, che visse periodi d’oro sia durante la conquista di Roma che durante il Medioevo. E sono proprio le strade dei quartieri medievali di San Martino e San Giacomo, caratterizzati dalle tipiche case con pareti di tufo e travertino, da alte torri, chiese romaniche e gotiche e dagli splendidi palazzi rinascimentali a diventare un palcoscenico a cielo aperto durante le feste di Natale in grado di trasformare Tarquinia in una piccola Betlemme.

Storia del presepe vivente di Tarquinia

Organizzato da 15 anni, il presepe vivente di Tarquinia, considerato come uno dei più suggestivi d’Italia, viene allestito nelle atmosfere suggestive offerte dai due quartieri più antichi del centro storico, quelli di San Martino e San Giacomo, noto in precedenza come il Terziere del Poggio. Il presepe, curato in ogni dettaglio, ricostruisce gli ambienti e le situazioni risalenti al I secolo d.C. in Israele.

Tra le strade compaiono banchi di legno, paglia, iuta e stoffe, le quali costituiscono gli elementi fondamentali che permettono la ricostruzione delle scene tipiche di quel tempo: il mercato delle merci e del bestiame, la vendita degli schiavi, il censimento, la locanda. Inoltre, a rendere il tutto ancora più realistico c’è il grande accampamento romano, allestito in Campo Cialdi con tende, cavalli, bighe e legionari in allenamento.

Spettacoli presepe vivente Tarquinia

Fonte: Ufficio Stampa

Uno spettacolo durante l’evento del presepe vivente a Tarquinia

Date e orari del presepe vivente di Tarquinia

Il presepe vivente di Tarquinia si terrà il 26 e il 29 dicembre 2024 e il 6 gennaio 2025 a partire dalle 17:00. L’evento comincia con il tradizionale corteo dei Re Magi a dorso di cammello e prosegue con le classiche rappresentazioni della Natività e con spettacoli per le strade del centro storico.

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Tarquinia

Sono i vicoli e le piazze della parte più antica della città etrusca, i quartieri di San Martino e San Giacomo, a fare da sfondo alla nuova edizione del presepe vivente di Tarquinia. Il percorso parte da Piazza San Martino e prosegue in Via della Ripa, Vicolo del Poggio, Via degli Archi, Via dell’Archetto e si conclude tra Piazza Giuseppe Verdi e Piazza Santo Stefano.

Per raggiungere Tarquinia con l’auto da Roma potete percorrere l’autostrada A12, da Grosseto si segue la statale Aurelia fino a Tarquinia, da Viterbo la superstrada Orte-Civitavecchia, fino all’uscita Monte Romano est (località Cinelli). Da qui si prosegue sulla statale Aurelia bis, fino all’incrocio per Tarquinia. In treno, invece, la città è servita dalla linea ferroviaria Roma-Ventimiglia con corse frequenti sia in direzione Roma, verso sud, che verso Pisa/Genova, verso nord. La stazione dista circa tre chilometri dal centro abitato ed è collegata dagli autobus urbani.

Sfilata Re Magi Tarquinia presepe vivente

Fonte: Ufficio Stampa

Sfilata dei Re Magi a Tarquinia per il presepe vivente

Novità del presepe vivente di Tarquinia

La novità di quest’anno riguarda la scelta della location dove viene allestito il presepe vivente. La rappresentazione, infatti, lascia gli spazi esterni del convento di San Francesco, dove si è svolta l’edizione 2023 per celebrare gli 800 anni del primo presepe della storia realizzato dal Santo Patrono d’Italia, per approdare al quartiere di San Martino. Questo è considerato una cornice ideale per realizzare la rievocazione grazie alle strette vie con gli archi, alle torri, alla chiesa e ai palazzetti medievali presenti, perfetti per dare vita all’antica Betlemme.

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Il presepe vivente di Tricase: l’emozione della Natività in una location suggestiva

Ci sono presepi viventi che, più di altri, restano impressi nella memoria di chi li visita. Tra questi c’è sicuramente quello allestito a Tricase, considerato uno dei più belli di tutto il Salento grazie alla cura con la quale viene realizzato e alla location suggestiva in cui viene organizzato. La particolarità di questo presepe, arrivato alla 43ma edizione, è che coinvolge circa 200 persone intente a raccontare la Natività contestualizzata nell’ambiente tipico salentino attraverso i mestieri e le rievocazioni in costume in un mix perfetto di arte, religione e folklore locale.

Storia del presepe vivente di Tricase

Quando nasce l’idea del presepe vivente di Tricase? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro al 1976, quando Andrea Rizzo, Tricasino di Caprarica, decise di aprire le porte della sua casa, chiamata Villa delle Gomene, situata in cima a Monte Orco, per condividere la sua passione religiosa con il resto della comunità attraverso la rappresentazione della Natività con un presepe vivente allestito nel giardino.

Grazie alla collaborazione con amici e conoscenti, Andrea Rizzo riuscì a realizzare il suo sogno che oggi compie ben 43 anni e viene considerato uno degli eventi più attesi della zona durante il periodo di Natale.

Date e orari del presepe vivente di Tricase

Il presepe vivente di Tricase, tra quelli più suggestivi di tutta Italia, apre le porte ai visitatori il 25, 26, 28, 29 dicembre 2024 e il 1, 4, 5, 6 gennaio 2025 dalle 17:00 alle 20:30.

L’ingresso è gratuito per un percorso lungo 2 chilometri per quattro ettari in totale di superficie, dove migliaia di lampadine luccicanti contribuiscono a creare l’atmosfera perfetta illuminando il sentiero e le centinaia e centinaia di comparse. Queste, ricordiamo, non sono attori professionisti, ma abitanti della città che si prestano alla tradizione per interpretare i diversi personaggi della Natività e gli antichi mestieri come il vasaio, il fabbro o il calzolaio.

Presepe vivente Tricase Salento

Fonte: Ufficio Stampa

Vista dall’alto del presepe vivente di Tricase

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Tricase

La rappresentazione della Natività viene organizzata presso la collinetta di Monte Orco in agro di Tricase, cittadina del Salento, in provincia di Lecce, situata a 15 chilometri da Santa Maria di Leuca. Chi viaggia in auto può arrivare a destinazione prendendo la superstrada Lecce-Maglie-S.Maria di Leuca. Potete lasciare la vostra vettura nei parcheggi vicini al presepe e proseguire a piedi.

Programma del presepe vivente di Tricase

Una volta varcato il portale che indica ‘Città di Betlemme‘, vi ritroverete immersi negli scenari tipici della Natività, ma non solo. Il presepe vivente di Tricase rappresenta anche un’occasione unica, per gli abitanti della cittadina, per preservare e valorizzare le tradizioni locali attraverso la messa in scena degli antichi mestieri. Dal pelacane (conciatore di pelli, mestiere legato alla maestosa Quercia Vallonea di Tricase) al funaro (il costruttore delle funi di lavoro), fino al tessitore, allo scalpellino e al cartapestaio, per citarne alcuni.

Tutte le scene sono curate in ogni dettaglio non solo nei costumi, ma anche nella ricostruzione di strumenti quali mulini, frantoi e macchine artigianali. E, nel mentre che scoprite queste figure antiche, potrete completare la vostra esperienza degustando le specialità locali come le pittule e il vino. Infine, il giorno della Befana, in occasione della serata conclusiva, si svolgerà la tradizionale sfilata dei personaggi in costume d’epoca con partenza dall’atrio del Castello Principesco di Tricase in Piazza Pisanelli fino alla grotta del presepe con i Re Magi.