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Il museo di Renzo Piano è stato inaugurato: è un sogno

Le acque scintillanti, le squame dei pesci che riflettono la luce e la storia che sembra riecheggiare nelle forme che ricordano le navi: sono alcune delle suggestioni che regala l’edificio realizzato da Renzo Piano Building Workshop a Istanbul, che ora è diventato uno spazio museale da sogno.

Il nuovo Istanbul Modern si sviluppa su oltre 10.500 metri quadrati ed è pensato per ospitare mostre temporanee, programmi educativi interdisciplinari, proiezioni di film e una vasta collezione d’arte accessibile al pubblico.

Istanbul Modern, riempirsi di meraviglia nello spazio di Renzo Piano

Realizzato nel 2004, l’Istanbul Modern ha cambiato casa e l’ha trovata in uno spazio che colma gli occhi di meraviglia e che porta la firma di uno degli architetti più noti al mondo: Renzo Piano. Una struttura che, come accade spesso con quelle dell’architetto genovese, riesce a inserirsi naturalmente nel contesto e a raccontarlo in maniera straordinaria.

Infatti, se si guarda l’edificio, non possono sfuggire le suggestioni del luogo in cui è stato costruito. Il design prende ispirazione dalle acque del Bosforo, restituendo un gioco di luce che ammalia i visitatori già dall’esterno, mentre il profilo ricorda le navi che per millenni hanno attraccato in questo luogo di confine tra Asia ed Europa. E infine la facciata, che restituisce alla vista il scintillio delle squame dei pesci quando riflettono la luce solare.

In questa struttura, la prima che l’architetto genovese ha realizzato in Türkiye, ha trovato casa l’Istanbul Modern il primo museo di arte moderna e contemporanea del Paese: la sua vasta collezione d’arte copre il periodo che va dal 1945 a oggi grazie a opere di artisti internazionali che riflettono la creatività artistica di Türkiye e hanno svolto un ruolo attivo nella trasformazione globale dell’arte.

Gli esterni muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

Il muse di Renzo Piano visto dall’esterno

Il museo di Renzo Piano, alla scoperta degli spazi

Spazi dedicati all’arte, all’incontro, agli eventi: questo è il museo di Renzo Piano. Dopo la meraviglia che regalano gli esterni dell’edificio, che si collocano alla perfezione nel contesto circostante, muoversi al suo interno restituisce la vera vocazione dell’edificio, inteso come spazio polivalente aperto ad arte e incontro.

Al piano terra, che sembra far parte del lungomare grazie alla vista diretta sull’esterno, si trovano la biblioteca del museo, spazi educativi ed eventi, touchscreen digitali, una caffetteria e un negozio. Ad accogliere i visitatori c’è il False Ceiling di Richard Wentworth, una delle iconiche installazioni permanenti dell’ex edificio. E nella scalinata centrale si può ammirare l’installazione site specific in tre parti di Olafur Eliasson: Il tuo viaggio inaspettato.

Al primo piano si trovano la galleria fotografica, la galleria pop-up, gli spazi per eventi, le aule didattiche e il ristorante dell’Istanbul Modern. Da una terrazza all’aperto si può godere di una vista spettacolare sul Bosforo e sulla Penisola Storica.

Al secondo piano, invece, trova la sua collocazione la galleria della collezione permanente del museo e la principale galleria di mostre temporanee. A completare gli spazi un auditorium da 156 posti e una terrazza panoramica che regala ai visitatori una scenografia impareggiabile grazie alla vista a 360 gradi del Bosforo e della città.

La vista dalla terrazza del muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

La vista dal muse di Renzo Piano

Il museo di Renzo Piano, dove si trova

La posizione dell’edificio è sensazionale ed è la stessa del suo predecessore: si trova a Karaköy, uno dei quartieri più storici di Istanbul, dove il Bosforo incontra il Corno d’oro. Si affaccia verso il mare, sul Bosforo e sulla Penisola Storica, in quel luogo che per migliaia di anni è stato un crocevia fondamentale che ha unito Istanbul con altri centri di commercio e cultura in tutto il mondo.

Nei pressi dell’edificio si trovano altri punti di interesse, che vale la pena visitare in occasione di una vacanza a Istanbul: la Torre dell’Orologio di Tophane, per esempio, il Complesso Kılıç Ali Paşa di Mimar Sinan, la Fontana di Tophane, la Moschea di Nusretiye e il Padiglione di Tophane.

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Torremaggiore, il borgo la cui storia è legata a un monastero

Nel cuore dell’Alto Tavoliere delle Puglie, in provincia di Foggia a soli sei chilometri da San Severo, ecco Torremaggiore, uno dei comuni più popolosi nonché importante centro agricolo di interesse storico e culturale, sorto attorno al Monastero Terra Maioris, complesso benedettino del XI secolo.

Si tratta di uno degli innumerevoli borghi affascinanti della Puglia, passato sotto il dominio dei Templari per poi divenire feudo della potente famiglia del Sangro.

Nonostante i due violenti terremoti che colpirono il colle sui cui svetta, rispettivamente nel 1627 e 1688, Torremaggiore conserva ancora l’impronta medievale e le vestigia più significative del suo passato.

Cosa vedere a Torremaggiore nell’atmosfera di un tempo che fu

scorcio torremaggiore puglia

Fonte: iStock

Vicolo di Torremaggiore

Come appena accennato, il borgo pugliese accoglie i visitatori in un’atmosfera ricca di sensazioni di un tempo passato, a partire dal suggestivo Castello ducale de Sangro con due torri circolari e quattro quadrate, la maestosa dimora settecentesca dell’omonima nobile famiglia, “monumento nazionale” dal 22 agosto 1902 e oggi sede del Museo Civico “Giacomo Negri” che conserva una notevole collezione di sculture dell’artista contemporaneo originario di qui e scomparso nel 1973.

Passeggiando per le vie del centro storico, lo sguardo viene catturato anche dagli svettanti campanili delle numerose chiese che si ergono tra le abitazioni, quali la Chiesa Matrice di San Nicola di Bari, risalente ai primi anni del XVII, con tre ingressi, la Chiesa della Madonna del Carmine o della Madonna Addolorata edificata nel 1730, dalla facciata barocca, la Chiesa conventuale di Santa Maria degli Angeli e il Santuario di Maria Santissima della Fontana, che trae origine dalla chiesa realizzata su volere dei benedettini nel X secolo laddove sorgeva una fontana pubblica, meta di pellegrinaggio e fede.

Sulla piazza adiacente alla chiesa, Piazza della Fontana, spicca il monumento alla Madonna della Fontana, realizzato al posto della Fontana monumentale: il 23 ottobre 1983, la statua di Maria Santissima venne incoronata Regina e la piazza, dopo la solenne cerimonia, ha preso il nome di “Piazza Incoronazione”.

Il sito archeologico di Castel Fiorentino, l’ultimo respiro di Federico II

A una decina di chilometri dall’abitato, da visitare assolutamente è il sito archeologico di Castel Fiorentino, o Torre Fiorentina, dove leggenda vuole che abbia trascorso gli ultimi giorni Federico II di Svevia nel 1250, provato dalle molteplici sconfitte in battaglia nel nord Italia e in Germania e dalla prigionia del figlio Enzo, ed esalato l’ultimo respiro, avverando la profezia dello scrivano di corte che gli predisse la fine in un luogo dal nome “legato a un fiore”.

Aldilà dell’aura leggendaria, il sito, ora sotto l’intendenza dei Beni Culturali, era una vera e propria cittadella, contraddistinta dalla zona urbana, dal Palazzo dell’Imperatore e dalla Cattedrale: punto di riferimento per la storia medievale e la figura dell’imperatore svevo, è aperto a visite guidate e ha conquistato, nel corso degli anni, l’interesse di archeologi e studiosi.

Tra natura e sapori

Immersi nella natura incontaminata, tra estesi campi di grano, questi sono luoghi che trasudano storia e bellezza, ideali per piacevoli passeggiate o tour in bicicletta.

Inoltre, sono molteplici le iniziative pensate per far conoscere il territorio di Torremaggiore con itinerari guidati sulle vie dei mercanti, dei pellegrini e dei briganti per riscoprire un passato che ha segnato in maniera profonda la Puglia.

Trovandosi in zona, non rimane poi che gustare i sapori tipici del territorio grazie a una cucina “povera” ma ricca di bontà.

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Spaventoso e affascinante: l’Ossario di Brno. Chi ha paura di entrare?

Brno è una città vivace nel cuore della Repubblica Ceca. È una delle città più antiche dell’Europa orientale ed è stata per secoli un importante centro culturale, politico ed economico, ricco di storia da conoscere ed esplorare. La sua splendida architettura e la sua vibrante scena artistica vi faranno vivere una vacanza indimenticabile.

Tra le diverse attrazioni che offre questa località, vi consigliamo di non perdere la chiesa di San Giacomo a Brno, un luogo iconico di pellegrinaggio per coloro che desiderano vivere un viaggio spirituale unico. La chiesa ospita uno degli ossari più impressionanti del mondo, contenente migliaia di ossa umane (vittime della guerra e della peste), disposte in modo da formare intricati disegni e opere d’arte sulle pareti. I visitatori possono esplorare le sue stanze con una visita guidata e vedere da vicino le straordinarie opere d’arte.

Benvenuti all’Ossario di Brno

Ossario di Brno

Fonte: iStock

Ossario della Chiesa di San Giacomo, Brno

L’ossario si trova all’interno di una suggestiva chiesa in stile barocco, che lo rende ancora più imponente. Si pensa che molte delle ossa siano di soldati morti durante le battaglie tra Prussia e Austria e al suo interno potrete ammirare anche alcuni manufatti unici, tra cui monete antiche, ceramiche, croci di legno e persino gioielli appartenenti ai defunti. Potrete anche partecipare a una visita guidata dell’ossario per saperne di più sulla sua storia e vedere da vicino alcune delle opere artigianali esposte.

Inoltre, l’atmosfera solenne di queste catacombe è accentuata da una musica misteriosa e seducente. Nel corso del tempo, l’ossario è diventato un simbolo della ricca storia e cultura di Brno, nonché attrazione turistica raggiunta da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Brno, una città tutta da scoprire

Brno, Repubblica Ceca

Fonte: iStock

Brno vista dall’alto, Repubblica Ceca

Brno è un luogo fantastico da visitare. Situata nella regione della Moravia, questa città è diventata sempre più rinomata negli ultimi anni come destinazione turistica ideale. I visitatori possono sperimentare la ricca storia e la cultura che li circonda mentre esplorano tutto ciò che ha da offrire.

Una città ricca di storia, che vanta edifici antichi e manufatti unici dei secoli passati. L’imponente Cattedrale di San Pietro e Paolo funge da fulcro del centro storico, mentre Piazza della Libertà testimonia la sua architettura modernista. Il Castello di Spilberk, tappa obbligata nell’agenda di ogni viaggiatore, è un’impressionante testimonianza dei tempi passati, che lo rende una delle destinazioni più emozionanti d’Europa.

Con la sua rinomata cucina locale, la città offre qualcosa che stuzzicherà il vostro palato, mentre la sua vivace vita notturna è perfetta per farvi vivere una serata davvero memorabile. A cavallo tra passato e presente, Brno affascina i viaggiatori con il suo fascino unico. Le imponenti cattedrali gotiche rendono omaggio al tradizionale appellativo di “piccola Vienna”, mentre le vivaci attrazioni moderne le conferiscono un’energia gioiosa e affascinante.

L’ambiente accattivante di Brno non ha eguali, fondendo secoli di storia con la bellezza e il fascino della modernità per creare un’esperienza unica che rimarrà nella memoria per sempre. Visitare l’ossario è un ottimo modo per sperimentare l’antica cultura e le tradizioni di queste zone, ma è anche un inquietante promemoria di quanto la vita possa essere fugace. Sicuramente un’esperienza affascinante e intensa che non dimenticherete facilmente.

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itinerari culturali Leonardo Da Vinci Notizie Viaggi

Scoperta la località che fa da sfondo alla Monna Lisa

La Gioconda è uno dei quadri più famosi al mondo: realizzato all’inizio dei ‘500 dal celebre pittore Leonardo da Vinci, il dipinto si trova oggi all’interno del Museo del Louvre, nella capitale francese. Nonostante gli innumerevoli studi compiuti dai più grandi esperti d’arte, la Monna Lisa continua a celare molti misteri – come ad esempio l’identità della donna raffigurata, su cui ci sono moltissime teorie interessanti. Ma finalmente sappiamo qualcosa in più su questo capolavoro: uno storico italiano ha scoperto dove si trova la località che fa da sfondo al quadro.

L’incredibile scoperta sulla Gioconda

Silvano Vinceti, storico già autore di numerose scoperte importanti sulla Monna Lisa, ha recentemente guidato una ricerca volta ad individuare il luogo in cui il ritratto è stato ambientato, aiutandosi con la sagoma del ponte che si intravede tra la vegetazione, dietro alle spalle della donna dipinta. Nel corso degli anni, sono state molteplici le teorie che hanno avuto come cardine proprio il ponte, uno degli elementi più caratteristici del quadro. Secondo alcuni, si sarebbe trattato di quello che si trova a Buriano, nell’Aretino; altre ipotesi, invece, puntavano sul borgo di Bobbio e il suo Ponte del Diavolo, in provincia di Piacenza.

Ora, gli esperti sono sicuri di aver scoperto la verità: lo sfondo della Gioconda rappresenterebbe il ponte Romito di Laterina, una frazione del comune di Laterina Pergine Valdarno, di nuovo nell’Aretino. Siamo in Toscana, immersi tra le campagne lussureggianti, dove a dominare il panorama è lo scorrere placido del fiume Arno. È qui che sorgono i resti di un antichissimo ponte, del quale ormai non resta che una singola campata ancora in piedi. Un tempo doveva però essere un’opera maestosa, proprio come quella che si nota nel paesaggio che è stato immortalato per sempre da Leonardo da Vinci.

Il ponte Romito, sullo sfondo della Monna Lisa

Grazie ad attente analisi basate su nuovi documenti storici e fotografie attuali, il team di ricercatori ha trovato diversi indizi a sostegno della loro ipotesi: “Si tratta del ponte etrusco-romano Romito o ponte di Valle, collocato nel comune di Laterina in provincia di Arezzo” – ha spiegato Vinceti – “Attualmente del ponte rimane un solo arco, ma nel periodo tra il 1501 e il 1503 era in funzione e frequentatissimo, come attesta un documento sullo stato dei manufatti nelle proprietà della famiglia dei Medici, ritrovato negli archivi di Stato di Firenze”.

In quegli anni, Leonardo da Vinci si trovava proprio in Valdarno, dapprima al servizio di Cesare Borgia e poco dopo di Pier Soderini, gonfaloniere della Repubblica di Venezia. Come hanno fatto gli esperti ad individuare il ponte Romito alle spalle della Gioconda? Stando alle foto storiche, questo ponte aveva quattro arcate e poggiava su due falesie. Molto diverso da quello di Buriano, che ne ha sei, e da quello di Bobbio, che addirittura ne ha undici.

“Diverse sono le corrispondenze che intercorrono tra il ponte Romito, le particolari morfologie dell’Arno in quel tratto di territorio e quanto riportato da Leonardo nel paesaggio alla sinistra della nobildonna raffigurata nel famoso dipinto” – ha aggiunto lo storico. Alcune immagini riprese da un drone hanno permesso agli esperti di analizzare attentamente le somiglianze, tra cui le due falesie che sono presenti anche nel dipinto.

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animali Europa Germania Idee di Viaggio itinerari culturali musei Viaggi

Se siete amanti dei cani dovete visitare questo imperdibile museo

Siete amanti degli animali, in particolare dei nostri amici a quattro zampe? Avete mai voluto saperne di più su di loro e fare un viaggio nella loro storia? Se è così, vi consigliamo di visitare il “Museo del bassotto” (Dackelmuseum), in Germania. Situato nella pittoresca città di Passau, in una vecchia rimessa per carrozze degli inizi del XIX secolo, questo museo è dedicato esclusivamente ai bassotti e alla loro storia.

Il progetto nasce dall’idea di Josef Küblbeck e di Oliver Storz, che hanno lasciato il loro lavoro di fioristi per dedicarsi completamente alla loro passione per questa razza canina. Il museo ha aperto le porte nel 2018 ed è diventato un’attrazione imperdibile per gli amanti dei cani di tutto il mondo.

Entrando qui i visitatori avranno l’opportunità di imparare tutto sulla storia del bassotto, dalle sue origini alla selezione genetica, fino ai giorni nostri. Molte di queste opere risalgono al XIX secolo, quando i bassotti iniziarono a comparire per le strade della Germania, e le sculture ed i dipinti che raffigurano queste adorabili creature ne celebrano la popolarità che li ha resi protagonisti nel corso dei secoli.

Alla scoperta di esposizioni uniche e divertenti

Josef Küblbeck e Oliver Storz, Museo del bassotto

Fonte: IPA

Josef Küblbeck e Oliver Storz, fondatori del Museo del bassotto

Il Dackelmuseum è una struttura unica nel suo genere, dedicata all’esposizione di diversi tipi di bassotto provenienti da tutto il mondo. Nelle sue sale si possono ammirare esemplari rari e affascinanti come il bassotto nano tedesco, il bassotto a gambe corte, il bassotto a pelo lungo e molti altri ancora.

Il museo si prefigge lo scopo di promuovere la conoscenza di questa razza canina e di fornire informazioni sulla sua origine e peculiarità. Ogni esemplare esposto viene presentato con una scheda descrittiva dettagliata, che illustra le caratteristiche fisiche e comportamentali della specie.

All’interno della struttura avrete la possibilità di osservare opere d’arte e documenti storici, fotografie e sculture provenienti da collezioni private e mostre pubbliche. Potrete, inoltre, esplorare una serie di affascinanti attrazioni, tra cui opere interattive come una casetta per bassotti a grandezza naturale e una presentazione audiovisiva della storia e dello sviluppo dei bassotti. Il museo offre anche programmi educativi per adulti e bambini, che vanno dalle conferenze sull’allevamento alle lezioni cinofile.

Insomma, per tutti gli appassionati di questa razza canina (e non solo), il Museo del bassotto è sicuramente una tappa obbligata che vi permetterà di scoprire uno dei luoghi più incantevoli della Germania, la Baviera.

Passau, alla scoperta della Bavaria tra storia e modernità

Il Museo del bassotto è solo una delle tante attrazioni di questa località così affascinante. Se siete alla ricerca di un’esperienza indimenticabile nella Baviera meridionale, Passau vi conquisterà con la sua affascinante bellezza, lasciandovi senza fiato.

Circondata da rive maestose del fiume Danubio, la città offre una combinazione di storia e modernità. Passeggiando tra le sue strade, potrete ammirare l’architettura antica degli imponenti edifici, tra cui la Cattedrale di San Stefano, l’Antico Municipio e la Chiesa dei Domenicani. Mentre ci si avventura tra i vicoli e le caratteristiche abitazioni, non si può non rimanere affascinati dalla sontuosità storica del suo Duomo e dai dettagli curati del Museo Oberhaus che racconta la storia della città.

La Baviera è senza dubbio e una delle mete turistiche più gettonate in Europa, ricca di luoghi che sono diventati dei veri e propri monumenti del patrimonio culturale del nostro continente. In particolare, non perdete alcune delle attrazioni più famose della regione, dal bellissimo Castello di Neuschwanstein al celebre Oktoberfest di Monaco.

Le maestose montagne che formano uno sfondo mozzafiato, i magnifici castelli che sembrano usciti da un racconto di fiabe, i laghi cristallini e le pittoresche cittadine raccontano la storia di una regione ricca di tradizioni e cultura. Insomma, visitare il Museo del bassotto vi darà l’opportunità non solo di apprezzare il rapporto secolare che esiste tra gli esseri umani e questi amati animali domestici, ma anche di ammirare la bellezza di una regione straordinaria come la Baviera.

Non resta molto altro da fare se non iniziare a pianificare il vostro viaggio e scoprire uno dei musei più singolari della Germania, ma attenzione: una volta visitato questo incantevole territorio, sarà difficile andarsene!

La città di Passau

Fonte: iStock

Passau, Germania
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Ariccia, il borgo delle meraviglie storiche e del cibo imperdibile

Abbarbicato su uno sperone roccioso da cui si gode della vista di un panorama pazzesco, il borgo di Ariccia è uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia dei Castelli Romani: tra splendidi monumenti antichi, paesaggi naturali meravigliosi e tanto buon cibo, è una meta imperdibile per i turisti. Ma cosa c’è da vedere in questo paesino così affascinante? Andiamo alla scoperta delle sue infinite bellezze.

Ariccia, tra storia e buon cibo

Siamo nel cuore dei Castelli Romani, una regione ricca di bellezze naturali e di suggestivi borghi dove il tempo sembra essersi fermato. È qui, a poca distanza dalla capitale e dal suo traffico, che possiamo ammirare un luogo quasi magico: il paesino di Ariccia è un vero gioiello, incastonato nel panorama dei Colli Albani dove la natura la fa ancora da padrona. La sua è una storia antichissima, che risale ad un’epoca molto lontana nel tempo. Pare che il primo insediamento sia nato ben prima di Roma, attorno al 2.700 a.C., e sulla sua fondazione hanno avuto origine tantissime leggende interessanti.

Del suo ricchissimo passato, Ariccia porta ancora splendide testimonianze tra monumenti storici e tradizioni affascinanti. Il borgo è uno scrigno di cultura, arte e buon cibo tra cui tuffarsi: celebre è la porchetta di Ariccia, un piatto a base di carne di maiale cotta che vanta una produzione millenaria e che, da qualche anno, ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Tra le tante pietanze tipiche della cucina romana da assaporare tra le viuzze del borgo, questa è assolutamente imperdibile. Ma cos’altro si può fare ad Ariccia?

Cosa vedere ad Ariccia

Il borgo è piccolo e abbarbicato su uno sperone di tufo, per visitare il suo centro storico bastano poche ore: sarà una visita breve, ma ricca di sorprese. Una delle tappe principali non può che essere il suo ponte monumentale, un viadotto costruito nell’800 per collegare il paese con Albano Laziale, facendo di Ariccia una delle mete toccate dall’antica Via Appia. Il ponte si affaccia su Piazza di Corte, su cui (nel ‘600) intervennero Bernini e Fontana: è qui che sorgono alcuni dei monumenti più belli del centro storico, come la Collegiata di Santa Maria Assunta, che trae ispirazione dal Pantheon di Roma, e Palazzo Chigi.

Quest’ultimo, che oggi ospita il Museo del Barocco Romano, è molto conosciuto per aver fatto da sfondo a Il Gattopardo, capolavoro cinematografico di Luchino Visconti. Alle spalle del palazzo, si apre un enorme giardino: si tratta di Parco Chigi, nato nel ‘500 e in seguito restaurato dalla famiglia Chigi, grazie all’intervento (ancora una volta) del Bernini. Oltre ad essere una delle aree verdi più importanti dei Castelli Romani, grazie alla presenza di antiche querce e di un pluricentenario acero campestre, il parco conserva ancora splendide architetture seicentesche e alcuni reperti archeologici romani.

Accanto a Palazzo Chigi, infine, si può ammirare la Porta Napoletana: fu, in antichità, uno dei due soli accessi al paese, assieme alla Porta Romana (che venne murata nel ‘600 e riaperta solo due secoli più tardi). Un’ultima tappa da visitare è poi il Piazzale Mazzini, dove spunta un’alta colonna di travertino che custodisce il busto di Giuseppe Mazzini. Da qui si può godere di un panorama meraviglioso su tutta la Vallericcia, e nelle giornate più limpide lo sguardo si spinge addirittura sino alla città di Roma e al mare.

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Viaggio nella città più antica della Danimarca

La Danimarca è un luogo ricco di meraviglie, tra affascinanti città d’arte e piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Una delle mete più sorprendenti è il villaggio di Ribe, il più antico di tutto il Paese: fondato più di 1.300 anni fa, ha un passato che si riflette nel suo centro storico colmo di bellezze tutte da scoprire. Monumenti antichi, chiese suggestive e tanti piccoli negozi d’artigianato si alternano a casette a graticcio, offrendo ai turisti una cartolina spettacolare. Ecco cosa c’è da vedere a Ribe.

Ribe, una città ricca di sorprese

Ciò che più sorprende, a Ribe, è la sua ricchissima storia: il villaggio venne fondato nei primissimi anni del 700, e prese il nome dal fiume che lo attraversava, negli ultimi tratti prima di sfociare nel mare del Nord. Una delle prime testimonianze dell’esistenza di questo paese risale all’860, quando l’arcivescovo di Brema-Amburgo, con l’intenzione di portare il Cristianesimo nel Nord Europa, commissionò al Re di Danimarca la costruzione della prima cattedrale scandinava.

Fu proprio Ribe, all’epoca un importante polo economico danese, la città scelta per mettere le fondamenta di quello che è ancora oggi uno degli edifici più belli del centro storico. Stiamo parlando della Cattedrale di Nostra Signora, eretta attorno al 1100 sulle mura della prima chiesa di Ribe, seguendo i dettami dello stile romanico. Venne costruita principalmente in tufo calcareo estratto a Colonia, ma accanto alla facciata si può notare la presenza di numerose aggiunte in mattoni rossi, risalenti ad un periodo più tardo.

Al suo interno, tanti capolavori da ammirare: tra splendidi affreschi cinquecenteschi e il pulpito rinascimentale, i visitatori non possono che rimanere incantati. Sul fondo della chiesa, salendo una scala a chiocciola, si può giungere sino alla cima della torre campanaria: dall’alto dei suoi oltre 50 metri, si gode di un panorama mozzafiato su tuta la città e sulle paludi che la circondano.

Cosa vedere a Ribe, una vera bellezza

La Cattedrale di Ribe è solo una delle tante tappe da affrontare per conoscere davvero lo spirito più autentico di questo antichissimo villaggio della Danimarca. Molto affascinante è il vecchio municipio del paese, costruito alla fine del ‘400 e rimasto in funzione fino a pochissimi anni fa. Ancora oggi, al suo interno si celebrano moltissimi matrimoni e l’atmosfera è davvero suggestiva. Per i più curiosi, c’è persino una piccola collezione di armi medievali tutta da scoprire.

Numerosi sono poi i musei che la città ospita, e che offrono l’occasione perfetta per conoscere meglio il passato di questo luogo magnifico. Uno dei più belli è il Museet Ribet Vikinger, che in due ampie sale accoglie tante testimonianze della storia vichinga e di quella medievale, con installazioni e laboratori dedicati anche ai più piccini.

Un’altra meta assolutamente imperdibile a tema vichingo, per visitare il quale dobbiamo allontanarci appena dal centro storico, è poi il Ribe Vikingcenter: si tratta della ricostruzione di una città vichinga con tipiche case dell’epoca e tante testimonianze della cultura nordica (c’è persino la possibilità di assaggiare qualche prelibatezza storica).

Infine, per chi ama la natura, non resta che immergersi nella bellezza del Parco Nazionale del Mare dei Wadden, una delle più rigogliose aree protette della penisola dello Jutland, che racchiude un’ampia zona lagunare ricca di fauna. È l’ideale per una passeggiata a piedi o in bici, ma anche per fare birdwatching o per andare alla scoperta dell’isolotto di Mando, caratterizzato da alte dune di sabbia.

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Croazia Destinazioni Europa itinerari culturali vacanza natura Viaggi viaggiare

Viaggio in Croazia: alla scoperta di Kvarner fra Natura, cultura e sport

Panorami mozzafiato, luoghi da scoprire e una bellezza che lascia senza parole: la regione del Kvarner, in Croazia, è una meta unica e straordinaria. Situata a nord del Mare Adriatico, a un’ora di auto dalla capitale Zagabria, offre una varietà di paesaggi, dalle montagne lussureggianti di Gorski kotar al mare cristallino, sino al cibo delizioso e alle avventure in città.

Esplora Opatija, fra giardini e mare

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Fonte: Proces_Media, TB Opatija

Opatija

Chiamata anche “città delle fiabe”, Opatija è caratterizzata da ville austro-ungariche, parchi e giardini, ma soprattutto da una notevole offerta culturale con concerti e mostre d’arte come il Festival del Cioccolato. Da vedere il parco e Villa Angiolina, luogo in cui Maria Anna, imperatrice austriaca, alloggiava quando visitava Opatija. Il parco è uno fra i più belli della Croazia, con un’estensione di 3,64 ettari e oltre 150 diverse piante, seguito da una passeggiata lungo il mare fino a Lovran. L’ideale per una passeggiata e una sosta in uno dei tanti ristoranti di pesce in Croazia.

Nuota con i delfini e pratica sport

Krk

Fonte: TB Krk

Krk

Kvarner vanta spiagge incontaminate, laghi, rovine antiche e una moltitudine di isole. Il nuoto è una fra le attività più popolari della regione, da praticare nelle acque cristalline che circondano le isole di Cres e Lošinj. In zona risiedono circa 200 delfini con la possibilità di entrare in contatto e conoscere queste creature splendide e intelligenti. L’isola di Rab invece è perfetta per una vacanza con tutta la famiglia.

Losinj

Fonte: Hrvoje Serdar

Lošinj

Qui si può prendere il sole, nuotare e praticare sport acquatici come il paddleboarding e il jet-ski. L’isola è una meta popolare anche per gli appassionati di ciclismo che adorano esplorare la natura su due ruote. Ci sono numerosi percorsi ciclabili che si snodano attraverso le lussureggianti foreste dell’isola e la pittoresca campagna con viste mozzafiato. Un’altra meta da non perdere a Kvarner è l’isola di Krk con le sue spiagge soleggiate, percorsi ciclabili e vigneti in cui assaggiare il vino locale, la žlahtina.

Avventurati a Gorski kotar

Risnjak

Fonte: I. Biočina, HTZ

Risnjak

Se ami la Natura il posto perfetto è Skrad con Zeleni vir e Vražji prolaz. Zeleni vir è una sorgente posizionata in fondo a una caverna ampia e poco profonda, protetta da imponenti rocce verticali alte 70 metri con una cascata. La sorgente prende il nome dal colore verde del lago che si trova all’interno della grotta. Ci sono numerosi sentieri escursionistici, uno dei quali porta a Vražji prolaz, un canyon lungo 800 metri per una vacanza piena di adrenalina. Chi ama lo sport potrà scegliere fra arrampicata libera nel Parco nazionale di Risnjak ma anche noleggiare una bicicletta. Al termine della giornata, poi, sarà un piacere provare il cibo locale, come lo spezzatino di cacciagione con la polenta o le zampe di rana. 

Visita Rijeka, capitale europea della cultura

Rijeka

Fonte: TB Rijeka

Rijeka

La capitale Rijeka è un gioiello da scoprire, partendo dal Castello di Trsat sino alla Cattedrale di San Vito e la vivace Korzo, la strada che non dorme mai. Fra i centri culturali più importanti della Croazia, Rijeka ha moltissimo da offrire ai suoi visitatori con musei, aree verdi e una scena notturna straordinaria a base di rock, eventi classici e musica jazz.

Vivi il relax sulla Riviera di Crikvenica – Vinodol

Biking, Crikvenica Vinodol Riviera

Fonte: Crikvenica Vinodol Riviera

Crikvenica Vinodol Riviera

Il viaggio continua verso la vivace Riviera di Crikvenica, che ospita una delle più belle spiagge sabbiose sull’Adriatico, e la fiabesca valle di Vinodol con la sua atmosfera rilassante, le ville rustiche e la natura incontaminata. Sino alla città costiera di Novi Vinodolski con vicoli di pietra e punti panoramici, dove il silenzio e una leggera brezza sono l’unica compagnia.

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A pochi passi da Parigi c’è un villaggio incantato dipinto da un pittore

La bellezza salverà il mondo, scriveva il filosofo bulgaro Cvetan Todorov che andava alla ricerca dell’assoluto attraverso la via dell’arte. E le persone, quelle che hanno fatto del viaggio una missione di vita, non possono che confermarlo. Perché è arte tutto ciò che ci circonda, che sia merito di un artifizio o di Madre Natura.

È una bellezza che muove le masse, che invita i viaggiatori di tutto il globo a esplorarlo in lungo e in largo per conoscere, guardare e toccare con mano la meraviglia che gli appartiene, quella che incanta e sorprende, quella che lascia senza fiato.

E oggi è proprio in un posto meraviglioso che vogliamo portarvi, un luogo così bello da non sembrare reale. Un villaggio pittoresco dove il tempo si è fermato, immortalato e reso eterno da uno dei pittori più celebri della storia dell’impressionismo. Stiamo parlando di Giverny, un luogo a pochi passi da Parigi, che ha incantato Claude Monet.

Dentro un quadro: benvenuti a Giverny

Bastano appena 74 chilometri, e poco più di un’ora di viaggio con partenza da Parigi, per raggiungere un luogo incantato che non assomiglia e niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Si tratta di Giverny, un villaggio bucolico situato nel dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, che ha conquistato il cuore e lo sguardo del grande Monet, proprio lui che ha scelto con la sua arte di renderlo immortale.

Il pittore impressionista arrivò in questo villaggio di campagna nel 1883, e qui scelse di restare fino alla sua morte. Il motivo? “La luce qui è come in nessun altro luogo”, spiegò Monet, rendendo Giverny protagonista di alcuni dei suoi più celebri capolavori.

Oggi tutto ciò che riguarda Giverny parla di Monet e viceversa, di una storia d’amore e di ispirazione destinata a durare per l’eternità. Dopo aver scelto il piccolo villaggio come sua dimora, il pittore decise di realizzare dei giardini floreali e acquatici che, ancora oggi, caratterizzano in maniera univoca lo scenario di questo luogo attirando migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Monet, che era anche un appassionato orticoltore, costruì un giardino incantato fatto di fiori, laghetti e ponticelli, e attraversato dal fiume Epte, che divenne la sua più grande ispirazione.

Villaggio di Giverny

Fonte: 123rf

Villaggio di Giverny

Il villaggio incantato reso eterno da Monet

Situato sulla riva destra della Senna, e a poco più di un’ora di auto da Parigi, il villaggio di Giverny è uno di quei luoghi da raggiungere almeno una volta nella vita. La sensazione, una volta arrivati fin qui, sarà proprio quella di entrare dentro a un quadro impressionista, quello dipinto da Monet.

Il villaggio è molto piccolo, ed è abitato appena da 500 anime, eppure la sua bellezza è così grande e straordinaria che lo sguardo non potrà fare a meno di scrutarne ogni dettaglio. Le cose da fare e da vedere qui non sono tantissime, eppure tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

A Giverny, infatti, potrete ammirare quegli scenari bucolici e suggestivi, che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio, e che hanno incantato Claude Monet. Potrete passeggiare tra le pittoresche vie del villaggio, quelle puntellate da negozi di souvenier, gallerie d’arte e caffetterie eleganti.

Potrete entrare all’interno della casa rosa, con le finestre verdi, per ammirare gli ambienti in cui il pittore viveva, disegnava, sognava e si ispirava e poi raggiungere il giardino. Quello degli iris e delle ninfee, del ponte giapponese e del laghetto, quello reso immortale dall’artista.

Interni della casa di Claude Monet

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Interni della casa di Claude Monet
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Questo bunker nucleare è diventato un museo: ecco come visitarlo

L’ingresso è nascosto tra gli alberi che popolano una fitta foresta e la sua estensione, quella appena visibile in superficie, prosegue sottoterra. Stiamo parlando di un bunker nucleare, costruito durante gli anni della Guerra Fredda e adibito a rifugio per la Regina e il membri del Governo, che oggi è diventato un museo. Si tratta del REGAN Vest del Danish Cold War Museum e per visitarlo dobbiamo recarci in Danimarca e più precisamente nello Jutland settentrionale. Pronti a partire?

Un nuovo museo in Danimarca

Il nostro viaggio di oggi ci conduce di nuovo in Danimarca, nel Paese scandinavo che da sempre affascina e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui, lo sappiamo, sono tantissime, a partire dall’immancabile visita alla città di Odense, luogo di nascita dello scrittore Hans Christian Andersen, e passando per Copenhagen, la meravigliosa capitale che ospita il parco divertimenti Tivoli e l’iconica statua della Sirenetta.

Ma al di là delle celebri attrazioni che ogni anno attirano migliaia di turisti, la Danimarca conserva un importante patrimonio naturalistico, storico e culturale che si snoda in ogni parte del territorio e che vale davvero la pena conoscere.

Oggi, per esempio, ci spostiamo nello Jutland settentrionale, per andare alla scoperta di Skørping, un ex comune danese ora accorpato alle città di Nørager e Støvring, che preserva una delle aree naturalistiche più affascinanti del Paese. Non è un caso che questo territorio, con gli anni, sia diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti della natura.

Tutto merito delle colline verdeggianti e dei boschi lussureggianti che delineano in maniera incantata il paesaggio e che invitano a vivere e condividere esperienze outdoor tra scenari incontaminati.

Raggiungere Skørping adesso, inoltre, permette ai viaggiatori anche di fare un tuffo nel passato all’interno di un museo inaugurato lo scorso febbraio. Non si tratta di un museo qualunque, ma di un bunker sotterraneo costruito negli anni ’60 nel pieno della Guerra Fredda.

REGAN Vest: l’ex bunker nucleare ora è un museo

Inaugurato a Skørping il 13 febbraio del 2023, l’ex bunker antiatomico fa parte del circuito del Nordjyske Museer, il Museo storico dello Jutland settentrionale, e compone il Danish Cold War Museum. La promessa è quella di permettere ai viaggiatori di toccare con mano il passato attraversando le atmosfere di un tempo.

Il bunker, infatti, è stato riportato alle sue origini, così come è successo per la villa di mattoni gialli situata nelle immediate vicinanze che era la casa dell’Ingegnere Capo, il cui compito era quello di supervisionare il rifugio. La dimora è stata ristrutturata e arredata in stile vintage, ed è diventata parte dell’esperienza museale.

Il Museo della Guerra Fredda di Skørping si snoda su un terreno di oltre 5.000 metri quadrati e comprende un centro visite e diversi edifici, situati in superficie, adibiti a esposizioni temporanee e una mostra che attraversa gli anni della Guerra Fredda. L’esperienza più suggestiva, ovviamente, è quella che permette ai visitatori di attraversare REGAN Vest, il bunker sotterraneo nascosto tra gli alberi della foresta e riportato alle sue origini.