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La Fontana del Porcellino, con il naso che porta fortuna

Ha le sembianze di un cinghiale, nonostante sia nota come la Fontana del Porcellino, uno dei monumenti più popolari di Firenze. Qualunque turista in visita nel capoluogo toscano non lascia la città finché non gli ha sfregato il naso, perché secondo la tradizione popolare porta fortuna. Per incontrare l’emblematica statua bronzea – omaggiata da Hans Christian Andersen in una delle sue fiabe e visibile in due dei film della saga di Harry Potter – bisogna recarsi alla loggia del Mercato Nuovo, a pochi passi da Ponte Vecchio. Una volta giunti al suo cospetto, sinceratevi di avere con voi una moneta e seguite il rituale completo per richiamare la buona sorte.

La storia della statua del Porcellino (che è un cinghiale)

Come detto, il nome popolare della Fontana del Porcellino, è improprio perché raffigura in realtà un cinghiale ferito durante la caccia. Nella fontana situata a margine della loggia del Mercato Nuovo, nella omonima piazza vicino a Ponte Vecchio, si trova oggi una copia dell’opera di Pietro Tacca, il quale copiò a sua volta un marmo ellenistico donato da papa Pio IV a Cosimo I nel 1560, durante la sua visita a Roma.

Dell’originale marmoreo, che oggi si può ammirare agli Uffizi, Cosimo II de’ Medici commissionò una copia in bronzo a Tacca nel 1612, in principio destinata a decorare Palazzo Pitti. Un modello in cera vide la luce solo intorno al 1620, mentre per la statua bronzea si dovette aspettare il 1633. Il ritardo fu dovuto a commissioni granducali più urgenti, come i Quattro mori di Livorno o le due fontane di piazza Santissima Annunziata. Nonostante fosse una copia, la resa di dettagli naturalistici come il pelo dell’animale rivela la straordinaria capacità come bronzista del Tacca, considerato il migliore allievo dello scultore fiammingo Giambologna.

L’opera divenne una fontana per volontà di Ferdinando II de’ Medici, ed è documentata sotto la loggia del Mercato Nuovo almeno dal 1640. Inizialmente, come svela un ricco materiale fotografico e grafico, era stata collocata a levante, davanti all’omonima spezieria del Cinghiale, lungo via Por Santa Maria. Nel 1928, per facilitare la viabilità della strada, venne spostata nella posizione attuale sul lato sud, davanti all’odierna ex-Borsa Merci, nel cuore storico di Firenze, per facilitare la viabilità sulla strada.

La fontana non aveva solo una funzione decorativa, ma serviva ad approvvigionare l’acqua ai mercanti che commerciavano sotto la loggia,  a quel tempo specializzati nella compravendita di stoffe pregiate, come sete e broccati. Nel 1998, però, l’intera opera è stata rimossa e sostituita da una copia che riproduce con grande fedeltà i punti di abrasione dell’originale e le varie patine superficiali, realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli nel 1988, come ricorda un’incisione sul bordo destro. La statua originale si può, invece, ammirare al Museo Bardini.

Il rituale portafortuna

Passando davanti alla Fontana del Porcellino, si può vedere il naso dell’animale risplende per la continua lucidatura quotidiana da parte di centinaia di mani di turisti in cerca di fortuna.

Il rituale completo per ottenere un buon auspicio è, però, il seguente: mentre si strofina il naso dell’animale bronzeo, si dovrebbe tenere una moneta e posarla all’interno della bocca aperta del cinghiale, per poi lasciarla cadere. Se la moneta, cadendo, attraversa la grata in cui passa l’acqua porterà fortuna, altrimenti no. In realtà, l’inclinazione è tale che solo le monete più pesanti cadono facilmente nelle fessure. I proventi della raccolta delle monete dalla fontana sono interamente devoluti all’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa.

Il Porcellino di Firenze nel mondo

Il Porcellino di Firenze è famoso ovunque, e viaggiando se ne possono trovare copie sparse per il mondo. In Europa, ad esempio, ce n’è una nel parco del Castello di Enghien in Belgio, una in Place Richelme a Aix-en-Provence, in Francia, e persino due a Monaco di Baviera.

Volando oltreoceano, si trovano copie della statua fiorentina nel campus universitario dell’Università dell’Ontario, in Canada, a Guayaquil in Ecuador, e a Sidney, di fronte all’ospedale della capitale australiana. Quest’ultima, è una donazione della marchesa fiorentina Fiaschi Torrigiani avvenuta nel 1968 in memoria del medico italiano Piero Fiaschi, attivo in Australia (qui, le monetine raccolte sono destinate infatti all’ospedale). A Sidney, come a Firenze, si dice che strofinare il naso del cinghiale porti fortuna. Potenza della superstizione che supera i confini. Senza arrivare così lontano, troviamo una riproduzione del celebre Porcellino di Pietro Tacca a Rispescia, frazione di Grosseto, donata dal Comune di Firenze il 6 aprile 1953, nel giorno dell’inaugurazione del borgo toscano.

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Tra storia e leggenda: il castello sommerso sotto il lago

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per andare alla scoperta dei luoghi iconici e dei monumenti artistici e architettonici che si sono trasformati nei simboli di città e Paesi interi. Lo facciamo per ammirare i grandi capolavori creati da Madre Natura, ma anche per toccare con mano le tradizioni, le culture e le usanze che appartengono a popoli lontani.

A volte ci mettiamo in viaggio perché siamo mossi dal desiderio di conoscere il passato di determinate destinazioni e di esplorare in prima persona quei confini invisibili che esistono da sempre tra le storie e le leggende custodite dai territori del mondo.

Ed è proprio in un luogo intriso di fascino e mistero che vogliamo portarvi oggi, uno specchio d’acqua incantato che custodisce segreti mai dimenticati, castelli sommersi e fate. Per scoprirlo in tutto il suo splendore, e lasciarci suggestionare dalla magia che sprigiona in ogni angolo, dobbiamo recarci a Cres. La nostra avventura inizia qui, pronti a partire?

Benvenuti sull’isola di Cres

È una delle mete meno battute dal turismo di massa, ma non per questo è da considerarsi seconda a nessuno. Cres, infatti, è un’isola affascinante e selvaggia, avvolta da paesaggi mozzafiato e da storie misteriose che aspettano solo di svelarsi ai più curiosi.

L’isola, che appartiene all’arcipelago del Quarnero, è situata a pochi chilometri da Istria. Il suo capoluogo, Cherso, è popolato da poco più di 2.000 anime mentre tutto intorno si snodano borghi, villaggi e piccoli centri abitati. Si tratta di un lembo di terra caratterizzato da paesaggi lussureggianti e selvaggi, spiagge paradisiache e mare cristallino da scoprire a suon di passeggiate e trekking.

Raggiungendo il cuore dell’isola, invece, è possibile scoprire uno specchio d’acqua caratterizzato da infinite sfumature d’azzurro e circondato dalla natura rigogliosa e verdeggiante dei monti Elmo e Perskra. Si tratta del lago Vrana, una zona protetta proclamata osservatorio ornitologico che è diventata con gli anni la meta prediletta di tutti gli amanti della natura.

Ma non è solo la sua bellezza naturale e incontaminata ad affascinare gli avventurieri che si spingono fin qui. Sotto la superficie del lago, che al sole si trasforma in un caleidoscopio di colori, si nascondono storie e leggende che in pochi conoscono. Tra queste anche quella di un castello sommerso.

Lago Vrana: la leggenda del castello sommerso

Sono tanti i segreti custoditi da questo specchio d’acqua di infinita bellezza. La storia locale vuole che proprio sotto la superficie del lago si nasconda un castello un tempo appartenente a due sorelle. La leggenda narra che una delle due, colpevole di avarizia e di lussuria, fu punita dagli dei con una violenta tempesta che fece sprofondare il castello sul fondo del lago.

Lo specchio d’acqua non è balneabile, né sono consentite le escursioni in barca, motivo per il quale non è possibile accertarsi personalmente della veridicità di questa storia. Eppure gli abitanti dell’isola giurano che nei giorni di forte vento è ancora possibile udire il suono delle campane della torre del castello.

Altre storie locali, invece, identificano questo luogo come la casa di alcune creature magiche. Secondo gli abitanti dell’isola, infatti, le grotte che si snodano intorno al Lago Vrana ospiterebbero colonie di fate.

Non vi resta che preparare le valigie e raggiungere questo luogo affascinante e misterioso. E chissà che potrete avvistare fate o udire il suono delle campane del castello anche voi.

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C’è un Paese dove le persone “combattono”. Ma si tratta di una tradizione antica

Le tradizioni popolari sono l’anima pulsante di una cultura, il legame invisibile che unisce il passato al presente e che ci regala un senso di appartenenza e identità. Ogni festa, ogni cerimonia, ogni gesto tramandato di generazione in generazione è un tesoro prezioso che ci lega indissolubilmente alla nostra storia e alla nostra terra.

Ed è proprio di tradizione che vogliamo parlarvi oggi, in particolare della Lotta Svizzera, un’affascinante e antica forma di combattimento che affonda le sue radici nel cuore delle montagne elvetiche. Questo sport, conosciuto localmente come “Schwingen“, rappresenta non solo una manifestazione di forza e abilità, ma anche un simbolo di orgoglio nazionale e unità tra il popolo svizzero.

La passione per questa disciplina è radicata nella cultura alpina, dove la forza fisica, l’abilità e l’ingegno sono considerate virtù essenziali. È uno sport che insegna l’importanza dell’umiltà, del rigore e del rispetto per gli avversari, valori che sono profondamente radicati tra la popolazione elvetica.

Lotta Svizzera, storia e tradizione di un’arte antica

Le origini della lotta svizzera risalgono almeno al XIII secolo, quando le prime testimonianze storiche fanno riferimento a questa pratica nelle regioni alpine della Svizzera. Si ritiene che i contadini abbiano iniziato a praticare questo sport per sfogare le tensioni e risolvere le dispute tra di loro. Col passare del tempo, la lotta si è evoluta in un’arte marziale organizzata, con regole e tecniche ben definite.

Nel corso dei secoli, questa disciplina è diventata una parte integrante della cultura popolare svizzera, celebrata nei festival e nelle competizioni in tutto il Paese. Oggi gli eventi dedicati a quest’antica tradizione attirano migliaia di spettatori e sono considerati un’importante manifestazione culturale e sociale.

Le competizioni di lotta svizzera si svolgono su vari livelli, dai tornei locali ai campionati nazionali. L’evento più prestigioso è la Festa Federale di Lotta Svizzera, che si tiene ogni tre anni e attrae i migliori lottatori nazionali. La competizione è feroce e l’onore di vincere il titolo di “Re della Lotta Svizzera” è considerato il massimo riconoscimento nello sport.

Oltre al prestigio, i vincitori delle competizioni ricevono premi simbolici come corone di querce o rami di albero, che rappresentano forza e resistenza. Questi premi sono orgogliosamente esposti nelle case dei lottatori (o delle lottatrici) a testimonianza della loro dedizione e passione per questo sport.

Lotta Svizzera 2023, le date da non perdere

Quest’anno, nel fine settimana del 24 e 25 giugno 2023, la città di Tramelan ospiterà il Festival Cantonale Bernese di Lotta che sarà teatro di questo speciale evento. Un momento cruciale per tutti gli appassionati, che offre un’opportunità unica per immergersi nella cultura e nelle tradizioni di questo particolare sport.

Nei giorni che precedono il Festival, al quale sono attesi circa 8.000 visitatori, è prevista una settimana di celebrazioni con la partecipazione dei regnanti del Cantone e del Governo. Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale nel quale troverete tutti i dettagli relativi all’evento.

La lotta svizzera è molto più di una semplice competizione sportiva; è una celebrazione della cultura svizzera e delle sue tradizioni. Infatti, oltre agli emozionanti incontri di lotta, il festival offre una serie di eventi collaterali che mettono in risalto la musica, la danza e la gastronomia locali.

Inoltre, gli spettatori potranno assistere a esibizioni di gruppi folkloristici che suonano melodie tradizionali con strumenti come il corno delle Alpi e l’arpa, o ammirare le esibizioni di gruppi di danza in costume tipico. Non mancano le occasioni per assaggiare le specialità culinarie locali, come la fonduta o gli Älplermagronen (la pasta alpina con patate e formaggio).

Senza dubbio l’evento promette di essere un’esperienza indimenticabile, ricca di emozioni, cultura e divertimento per tutti.

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Il momento migliore per una vacanza in Emilia

In previsione dell’estate, non c’è luogo migliore dove andare se non in quella terra che ha subìto molti danni per via delle condizioni meteorologiche: l’Emilia-Romagna. Da sempre una Regione che ha moltissimo da offrire, dalle bellezze culturali ai paesaggi naturali fino all’ottima tavola.

Per chi decide di trascorrere una vacanza in Emilia, sono in arrivo tantissime offerte e riduzioni nei principali musei, hotel e ristoranti di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Tutte città che sono facilmente e velocemente raggiungibili in treno. Per questo motivo, chi viaggia con Trenitalia in Emilia, fino al 31 agosto ha diritto a tutta una serie di facility che sicuramente rendono una vacanza più piacevole e abbordabile.

Musei scontati

Nei weekend sono previste riduzioni e agevolazioni sul biglietto d’ingresso nei musei e per le visite guidate, su presentazione del biglietto delle Frecce. I musei convenzionati sono a Parma la Camera di San Paolo, il Polo museale Piazza Duomo, Battistero, Museo Diocesano, Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Complesso monumentale della Pilotta e il Teatro Regio.

A Reggio Emilia si avrà uno sconto per la visita guidata della Collezione Maramotti, mentre a Piacenza si avrà diritto allo sconto per visitare il Museo della Cattedrale, ai Musei Civici di Palazzo Farnese e alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

Hotel convenzionati

Ai possessori dei biglietti delle Frecce, le strutture alberghiere convenzionate di Parma, Piacenza e Reggio Emilia applicheranno una riduzione del 15%, su prenotazioni dirette, per soggiorni di due notti nel weekend (da venerdì a domenica).

Tour ed escursioni

Per chi avesse tempo, c’è la possibilità di prendere parte a esperienze a prezzi agevolati. A Parma c’è la possibilità di fare un tour della Food Valley, mentre il Comune di Parma propone un Parma City Tour, che comprende una piacevole passeggiata tra vie e i vicoli della città in compagnia di una guida turistica per ammirare i luoghi più suggestivi e affascinanti del centro storico e conoscere cosa rende Parma così speciale. A Reggio Emilia ci sono offerte sui pacchetti di Itinere, mentre a Piacenza si può fare un tour guidato della città.

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Nel cuore della Toscana c’è una città che ospita streghe e vampiri

L’Italia è il Paese dei Santi, dei poeti e dei navigatori, ma anche delle tradizioni, delle usanze, delle storie e delle leggende. Alcune di queste sono così antiche che affondano le radici in tempi immemori, altre si sono trasformate nei secoli e, altre ancora, sono nate in tempi più recenti, senza però perdere il loro fascino.

Città, borghi, quartieri, piazze e ponti: molti dei luoghi iconici che raggiungiamo quando siamo in viaggio, o che attraversiamo nel quotidiano, nascondono in realtà storie affascinanti e suggestive, a volte anche un po’ spaventose. Ed è proprio di una delle tante storie che sono intrise nel tessuto urbano del Bel Paese che oggi vogliamo parlarvi.

Per farlo vi invitiamo a preparare i bagagli per raggiungere il cuore della Toscana. È proprio qui, infatti, che esiste una città bellissima che ospita streghe e vampiri. Destinazione: Volterra. Pronti a partire?

Volterra, come nessuno ve l’ha raccontata mai

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una cittadina cinta da mura non troppo lontano da Firenze. Volterra, infatti, dista dal capoluogo toscano appena 80 chilometri. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte, ne siamo certi, vi lasceranno senza fiato.

Tappa imprescindibile, di chiunque arrivi qui, è il Palazzo dei Priori. Situato in pieno centro l’edificio ospita splendidi affreschi medievali e un campanile dal quale è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato. Ci sono poi il Duomo, l’Acropoli Etrusca e il museo annesso che ospita tutta una serie di manufatti e testimonianze di un passato antichissimo. E poi, ancora, il Teatro Romano e la Fortezza Medicea.

Tuttavia, è all’ombra dei luoghi più iconici della città che si nascondono storie che oggi, esattamente come ieri, affascinano gli amanti del brivido, e fanno tremare i più paurosi. Tra le strade, i vicoli e i muri che circondano il nucleo urbano, infatti, sono conservate storie e leggende, a tratti impronunciabili, che echeggiano da tempi immemori.

La città, incastonata tra le sinuose colline della provincia di Pisa, ha ospitato il secondo romanzo della saga Twilight, New Moon. La scelta non è stata fatta a caso: Volterra, infatti, è la città delle streghe e dei vampiri.

La città delle streghe e dei vampiri

La leggenda vuole che proprio a Volterra, tanto tempo fa, nacque una strega. Il suo nome era Aradia e si pensava fosse la figlia della Dea Diana. La donna, che praticava l’occulto e lo insegnava agli esseri umani, fu condannata a morte nel 1300, eppure riuscì a sfuggire all’esecuzione e il suo corpo non fu mai ritrovato.

Aradia non era l’unica strega della città, la storia vuole che la sua presenza attirasse qui numerose altre streghe provenienti da ogni parte d’Italia che, ogni notte, si riunivano proprio appena al di fuori delle mura cittadine. A testimoniare quel che resta delle streghe che un tempo abitarono Volterra, c’è il masso della Mandringa. Si tratta di una roccia, contraddistinta da una crepa, situata appena fuori dal nucleo urbano che ha ispirato nei secoli poeti, artisti e scrittori tra i quali anche D’Annunzio.

Secondo le leggende popolari, era proprio nei pressi del masso che le streghe si riunivano per danzare sotto la Luna. I più suggestivi giurano ancora di sentire le loro voci quando cala la notte.

Il nome di Volterra è legato anche a un’altra presenza tutt’altro che confortante, quella dei vampiri. Prima ancora di Aradia, e delle streghe, pare che qui si fosse rifugiato un potentissimo clan di vampiri, lo stesso che poi ha ispirato il secondo capitolo della fortunata saga Twilight. È proprio grazie alla pellicola cinematografica che la città è stata resa celebre in tutto il mondo e si è trasformata in una delle mete predilette del Dark Tourism.

E se streghe e vampiri non vi spaventano, allora, provate a raggiungere l’ex manicomio di Volterra. Un luogo angusto e spaventoso pregno di storie e…di fantasmi!

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L’unica città d’arte sostenibile si trova in Italia

Famosa in tutto il mondo per la sua bellezza, la sua storia e il suo Palio tradizionale, Siena è diventata la prima città d’arte al mondiale a essere certificata come destinazione sostenibile.

Questo riconoscimento le è stato conferito dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), l’organizzazione internazionale che definisce, attraverso specifici indicatori e criteri, gli standard di sostenibilità per il turismo a partire dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UNSDGs).

Una città green e sostenibile

Da sempre molto attenta al benessere dei propri cittadini, oggi a distinguere Siena dalle altre località è l’impegno della collettività per un turismo a basso impatto ambientale e ad elevata inclusione sociale.

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Fonte: 123rf

Piazza del Campo a Siena, sede dal Palio

Il GSTC ha certificato Siena come destinazione sostenibile in quanto la città è già certificata ISO 14064-1 per le emissioni dei gas serra. Inoltre, dal 2011, la città è carbon neutral e promotrice di una mobilità a basso impatto. Queste misure permettono di incrementare la qualità dell’aria e la salute delle persone che ci vivono e di coloro che la visitano per turismo.

Il centro storico di Siena è Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1995 e, ogni anno, diventa un palcoscenico per eventi che tramandano tradizioni e saperi locali, come il celebre Palio. Nell’ambito delle iniziative di sostenibilità attuate nell’ultimo anno eccelle la piattaforma e app Siena Accessibile avente lo scopo di informare e semplificare la mobilità alle persone con disabilità motorie.

Cosa vedere a Siena

Siena è una delle più belle città della Toscana e la si può visitare tranquillamente a piedi.  Il tour urbano tra i luoghi simbolo della Siena Rinascimentale comincia da uno dei suoi monumenti più noti, il Palazzo Pubblico in piazza del Campo, al cui interno la fastosa Sala del Concistoro fu decorata da Domenico Beccafumi con Episodi delle Virtù civiche (1529-1535). Il Palazzo Pubblico venne costruito alla fine del Duecento per ospitare i nove signori che governavano la Repubblica di Siena.

Ci troviamo nel cuore della città. Piazza del Campo ha la forma di una grande conchiglia di mattoni rossi divisa in nove spicchi. Si chiama “Il Campo”, appunto, perché tanto tempo fa era un grande prato che ospitava mercati, fiere, assemblee e feste. È qui che si svolge il celebre Palio di Siena.

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Fonte: 123rf

Il Palazzo Pubblico di Siena

Non si può andare a Siena senza aver visitato il Duomo. Tutta ricoperta di marmo e decorata con statue di re, profeti, sibille e qualche mostro, la Cattedrale è stata costruita a partire dal XII secolo. Al suo interno persino il pavimento è un capolavoro: sembra un grande puzzle di marmi colorati. Qui gli artisti più innovativi del Quattrocento concepirono i loro principali cicli pittorici e scultorei: Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, fu chiamato ad affrescare la Libreria Piccolomini, all’interno della stessa Cattedrale, creata per conservare la biblioteca di Papa Pio II.

Da non perdere una visita sul tetto del Duomo, una delle ultime esperienze che si possono fare. Con la salita fino al Facciatone si possono ammirare torri, palazzi, campanili che si delineano all’interno della cinta muraria ancora ben conservata che delimita il paesaggio circondato dalle dolci colline senesi fino alle asperità dell’Amiata.

Duomo di Siena

Fonte: iStock

Il Duomo di Siena

Davanti alla Cattedrale c’è l’Ospedale di Santa Maria della Scala, un tempo potentissima istituzione economica, che oggi è stato trasformato in un grande museo che ospita sempre bellissime mostre.

Usciti da qui, ci si può incamminare verso la vicina Pinacoteca Nazionale, sostando nei caffè o nei forni che s’incontrano e chiedendo di assaggiare i famosi Ricciarelli, i biscotti così chiamati in onore del loro “padre putativo”, Ricciardetto della Gherardesca, reduce dalle Crociate in Terra Santa e chiaramente ispirato ai sapori mediorientali. Una delizia tutta senese. Come del resto il più noto dolce di Siena, il Panforte fatto con frutta candita, miele, spezie, frutta secca e zucchero. Meglio assaporarlo sorseggiando assieme anche un bicchiere di Vin Santo, il tipico vino dell’ospitalità toscana.

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Ti spieghiamo perché questa estate dovresti visitare Lugano

Lugano, una gemma nascosta tra le montagne e i laghi della Svizzera, è la destinazione ideale per un viaggio all’insegna delle emozioni e delle scoperte. Questa affascinante città offre un’esperienza indimenticabile a chiunque desideri immergersi nella sua atmosfera unica, tra panorami mozzafiato e una cultura ricca e vibrante.

Il cuore pulsante di questa città è senza dubbio il Lago di Lugano, una distesa d’acqua cristallina che si estende tra le montagne e offre panorami spettacolari. Non c’è niente di più romantico che ammirare il tramonto sul lago, con i suoi giardini curati e le sue ville eleganti, mentre le luci della città si riflettono sull’acqua creando un’atmosfera magica.

Passeggiando per le sue strade acciottolate, si possono ammirare edifici storici come il Duomo di San Lorenzo, con la sua facciata imponente e il suo campanile maestoso, o la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, famosa per i suoi affreschi rinascimentali.

Senza dubbio è una città che vale la pena visitare in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua bellezza e alle numerose attrazioni che offre. Ma si trasforma in un vero e proprio must-see soprattutto durante i mesi estivi, quando la città si anima con una vasta gamma di eventi e tour guidati che offrono un’esperienza unica e coinvolgente.

Infatti, l’Ente Turistico del Luganese Lugano Region, ha organizzato un ricco calendario di proposte, molte delle quali gratuite, per consentire ai visitatori di scoprire e apprezzare la città in tutti i suoi aspetti. Grazie a questa iniziativa, è possibile partecipare a visite guidate, percorsi tematici ed eventi culturali che svelano la storia, l’architettura e le curiosità più affascinanti di Lugano.

Alla scoperta della bellezza autentica di Lugano

La stagione offre un calendario ricco di attività che prosegue fino al mese di ottobre, dai tour guidati gratuiti del centro città alle escursioni nei pittoreschi villaggi di Gandria e Morcote, fino alla scalata del Monte San Salvatore e del Monte Brè per ammirare panorami spettacolari di laghi, montagne, valli e città.

Tra le diverse escursioni, il “Lugano – Unexpected Classic Tour” rappresenta un’esperienza originale e coinvolgente che permette di conoscere la città in modo del tutto inedito e gratuito. Durante il tour, i partecipanti vengono accompagnati attraverso i luoghi che hanno reso famosa la città, immergendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni. A rendere questa passeggiata ancora più speciale è la presenza di simpatici attori che, calandosi nella parte dei personaggi luganesi offriranno interessanti spunti e aneddoti legati alla vita cittadina di un tempo.

Un’occasione imperdibile per scoprire l’autenticità del luogo è la “Lugano – Guided City Walk” che offre la possibilità ai visitatori di scoprire la città attraversando i luoghi più caratteristici ed affascinanti. L’itinerario inizia con una passeggiata nella zona restaurata tra la Cattedrale di San Lorenzo e la Stazione Ferroviaria, che permette di godere di una vista mozzafiato della città dall’alto. La prospettiva unica sul paesaggio urbano renderà l’esperienza indimenticabile.

Durante il tour guidato “Lugano – Morcote“, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire uno degli incantevoli villaggi del Canton Ticino, inclusi nell’Inventario federale dei nuclei da proteggere. Si parte da Lugano con un battello che porta a questa incantevole cittadina, conosciuta anche come “La Perla del Ceresio”. Questo borgo affascinante è noto per i suoi vicoli caratteristici, i portici antichi, i monumenti architettonici e la lussureggiante vegetazione subtropicale tanto che, nel 2016, è stato premiato con il titolo di “Borgo più bello della Svizzera“.

Dopo aver esplorato Morcote, i partecipanti possono concedersi un aperitivo in riva al lago all’insegna del relax, godendo della serenità del paesaggio circostante prima di salire nuovamente a bordo del battello per fare ritorno a Lugano.

Da non perdere, inoltre, “Lugano – Gandria” che conduce i visitatori alla scoperta di un antico villaggio di pescatori arroccato sulle pendici del Monte Brè. La partenza è prevista da Castagnola e costeggiando la riva del lago, si attraversa un paesaggio tipicamente mediterraneo fino a giungere al romantico borgo.

Molto suggestiva è anche la passeggiata lungolago che porta da Piazza della Riforma fino a Paradiso, durante la quale i visitatori possono prendere la Funicolare Monte San Salvatore per raggiungere l’imponente vetta, spesso paragonata al Pan di Zucchero brasiliano. Ad attendere i partecipanti ci sarà una vista panoramica a 360° sulla regione, mentre il Museo del Monte San Salvatore svela la storia secolare della Chiesa, dell’arciconfraternita e del patrimonio geologico della montagna.

Infine, un battello trasporta gli escursionisti da Lugano a Cassarate, punto di partenza per un’emozionante escursione al Monte Brè. Grazie alla Funicolare, è possibile godere di una vista spettacolare sulla città che si estende sotto i vostri occhi durante la salita. Una volta in cima, sarà possibile esplorare il pittoresco villaggio di Brè, circondato dalle tipiche abitazioni in pietra, che risplendono in questo incantevole borgo.

Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale dell’Ente Turistico del Luganese. Qui troverete tutti i dettagli sulle date, costi e sulle escursioni in programma.

La città di Lugano, un affascinante incontro tra arte e tradizioni

Lugano offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un patrimonio di usanze e celebrazioni radicate nella storia e nella vita quotidiana della comunità. Le sue tradizioni riflettono non solo la sua identità culturale, ma anche la sua capacità di preservare e valorizzare l’unione delle proprie radici con l’influenza culturale italiana.

Tra le celebrazioni più note che si svolgono durante tutto l’anno, particolare importanza ha la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge a giugno e culmina con una suggestiva processione di barche illuminate sul Lago di Lugano. Altre celebrazioni includono il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere colorate, e la Festa dell’Uva, che celebra la vendemmia e offre degustazioni di vini locali e specialità culinarie.

Una delle curiosità di Lugano riguarda la sua architettura e il patrimonio artistico. La città è stata la casa di numerosi artisti e architetti di fama internazionale, tra cui Bernardino Luini, che ha lasciato un’impronta indelebile con i suoi affreschi rinascimentali.

Inoltre, la presenza di grotti, tipiche trattorie ticinesi scavate nella roccia, rappresenta una particolarità locale che rispecchia l’unione tra gastronomia e tradizioni popolari. Queste curiosità e tradizioni rendono Lugano una città unica, un luogo dove il fascino del passato si fonde con la vitalità del presente, creando un’atmosfera magica e accogliente.

Morcote in Svizzera

Fonte: iStock

Villaggio di Morcote, Svizzera
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Questo teatro antico sta per diventare il palcoscenico di una festa dedicata all’estate

L’Estate Fiesolana è un evento annuale che si svolge nella splendida città di Fiesole, situata sulle colline toscane che abbracciano Firenze. Questa manifestazione culturale offre una vasta gamma di eventi artistici, musicali e teatrali, attirando visitatori da tutto il mondo.

Dal 15 giugno al 13 settembre, l’aria si riempie di note musicali, risate e profumi inebrianti, mentre la città celebra l’arte, la cultura e le tradizioni locali con una serie di eventi coinvolgenti ed emozionanti.

Ogni angolo di Fiesole racconta storie di passione e creatività, un viaggio indimenticabile attraverso un mondo di colori, suoni e sensazioni, un’avventura che vi lascerà senza fiato e vi farà innamorare della bellezza senza tempo di questa affascinante città toscana.

Il Festival più antico d’Italia

Il mese di giugno segna l’inizio delle celebrazioni con la prestigiosa Rassegna di Teatro Antico. Questo evento si svolge nel suggestivo Teatro Romano di Fiesole, un’arena storica risalente al I secolo a.C.

La rassegna offre una selezione di opere teatrali classiche rappresentate da compagnie italiane e internazionali, dando nuova vita alle antiche tradizioni drammatiche. Questa celebrazione teatrale si svolge in un’ambientazione davvero unica e suggestiva per le rappresentazioni sceniche, è un omaggio alle radici storiche e culturali della città e un’opportunità per gli spettatori di immergersi nel fascino senza tempo del teatro classico

A luglio, invece, prende il via il Festival della Musica e delle Arti, offrendo un programma ricco di concerti, mostre d’arte e laboratori creativi. Gli appassionati di musica potranno assistere a spettacoli di diversi generi, dal jazz alla musica classica, mentre gli amanti dell’arte avranno l’opportunità di visitare esposizioni temporanee e partecipare a workshop guidati da artisti di fama internazionale.

Agosto è il mese dedicato alla celebrazione del patrono di Fiesole, San Romolo. La festa inizia con una processione religiosa che si snoda per le strade della città, seguita da una serie di eventi culturali e ricreativi. Tra questi, spiccano i concerti di musica popolare, le degustazioni enogastronomiche e le attività per bambini, che contribuiscono a creare un’atmosfera di festa e convivialità.

L’estate fiesolana si conclude con il Cinema sotto le Stelle, un evento che trasforma la Piazza Mino da Fiesole in un cinema all’aperto. Per tutto il mese di settembre, vengono proiettati film di successo e opere di registi emergenti, offrendo agli spettatori l’opportunità di vivere la magia del cinema sotto il cielo stellato della Toscana.

Per l’acquisto dei biglietti e per ottenere ulteriori informazioni riguardo gli spettacoli dell’Estate Fiesolana, vi consigliamo di visitare il sito ufficiale dell’evento. Qui troverete tutte le informazioni necessarie su date, orari e prezzi, oltre ai dettagli sulle varie manifestazioni in programma.

Visitare Fiesole, tra concerti e laboratori creativi

Fiesole è una città ricca di arte e cultura e l’Estate Fiesolana ne è la perfetta espressione. Durante la manifestazione, le strade e le piazze della città si trasformano in gallerie d’arte a cielo aperto, ospitando mostre temporanee ed esposizioni di artisti locali e internazionali. Inoltre, sono organizzati laboratori creativi che offrono l’opportunità di imparare nuove tecniche e approfondire la conoscenza dell’arte.

L’evento è anche sinonimo di musica. Nel corso della stagione, numerosi concerti e festival musicali animano la città, offrendo un’ampia scelta di generi e stili. Dal jazz alla musica classica, passando per il pop e la musica tradizionale, gli eventi musicali dell’Estate Fiesolana sapranno accontentare tutti i gusti e le preferenze.

Fiesole, con la sua posizione privilegiata, offre un’esperienza estiva unica nel suo genere, dove la natura si fonde con la storia e l’arte. I giardini rigogliosi e i parchi offrono riparo dal caldo estivo e regalano momenti di pace e tranquillità, mentre i sentieri tra gli ulivi e i cipressi invitano a immergersi nella natura e a esplorare i dintorni della zona.

L’estate a Fiesole è anche un viaggio nel tempo, un’opportunità per immergersi nella storia e nelle tradizioni di questa antica città etrusca.
I monumenti storici, le chiese e i musei raccontano storie di un passato lontano, mentre gli eventi culturali come l’Estate Fiesolana celebrano l’eredità artistica e culturale della città.

L’Estate Fiesolana è un evento imperdibile per chiunque desideri scoprire la ricchezza culturale fiorentina e vivere un’esperienza indimenticabile tra arte, musica e tradizioni.

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Dietro il quadro: la storia avventurosa del capolavoro più famoso del mondo

“Chiamatemi solo se rubano la Gioconda”, disse scherzosamente l’allora direttore del Louvre prima di salutare i propri dipendenti prima di partire per le vacanze estive di quell’afosa estate del 1911. Certo, Theophile Homolle non poteva immaginare che quella chiamata sarebbe arrivata davvero: il quadro più famoso della storia dell’arte era stato rubato.

A nulla servirono le accuse nei confronti di quegli artisti considerati anarchici come Apollinaire o Pablo Picasso, non è nelle loro case che le forze dell’ordine avrebbero ritrovato il capolavoro di Leonardo da Vinci. A quei tempi, infatti, l’opera fu trafugata da un decoratore italiano, un certo Vincenzo Peruggia, che decise di portare con sé la Gioconda in Italia, e così fece.

E, se la Gioconda potesse parlare, siamo certi di cose ne avrebbe da raccontare. Quella donna con l’espressione pensosa e quel sorriso appena accennato, enigmatico e criptico alla stregua di un mistero mai risolto, è diventata, negli anni, la figura più popolare e riprodotta del mondo.

Miti, leggende e rivendicazioni hanno contraddistinto la storia della Monna Lisa di Leonardo da Vinci, custodita al museo del Louvre di Parigi. E a poco sono servite le rivalità tra Francia e Italia: la Gioconda è e resterà in terra francese.

La storia della Gioconda

Dipinto tra il 1503 e il 1504, il quadro che porta la firma del grande Leonardo da Vinci, è diventato leggenda. Con una grandezza di 77 × 53 cm e 13 mm di spessore è in assoluto il capolavoro d’arte più contemplato di sempre, nonché il più popolare.

Nonostante le sue origini siano italiane, e siano state più volte rivendicate, tenendo accesa la speranza che il quadro potesse prima o poi tornare nel nostro Paese, gli italiani devono farsene una ragione del fatto che non tornerà mai più qui.

E non perché, come la credenza popolare vuole, fu Napoleone a “rubare” la Gioconda durante la campagna d’Italia del 1796. Ma perché fu lo stesso Leonardo a portarla in Francia quando vi si trasferì nel 1516 e fu proprio lui a venderla all’allora re di Francia, Francesco I, per circa 4mila ducati d’oro.

Nei secoli successivi, la Monna Lisa restò nelle mani dei reali francesi con Luigi IV che la portò alla Reggia di Versailles. Dopo la Rivoluzione Francese, invece, il quadro fu esposto al Louvre ed è lì che ancora oggi lo si può ammirare.

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Cerchi la “Grecia” più autentica e caratteristica? È qui

Se desiderate una vacanza rilassante e lontana dal caos delle spiagge affollate, Volimes è la meta perfetta per voi. Incastonato tra le colline dell’isola di Zante, in Grecia, questo pittoresco villaggio vi conquisterà dal primo istante e vi farà innamorare della cultura e delle tradizioni greche.

Immaginate di passeggiare per i vicoli stretti e tortuosi, ammirando le case in pietra e respirando l’aria fresca e profumata del Mediterraneo. Lasciatevi stupire dalle chiese storiche, dai tesori artistici nascosti di questa nazione affascinante con una storia millenaria, paesaggi mozzafiato e un’ospitalità senza pari.

Un viaggio a Volimes è un invito a scoprire un angolo di paradiso greco, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove potrete creare ricordi indimenticabili.

La storia e il fascino di Volimes

Spiaggia di Navagio, Zante

Fonte: iStock

Spiaggia di Navagio, Isola di Zante, Grecia

Volimes è un villaggio tradizionale situato nella parte nord-occidentale dell’isola di Zante. Fondato nel XIV secolo, conserva ancora oggi molte delle sue caratteristiche originali, come le case in pietra con tetti di paglia e i vicoli stretti e tortuosi. Il villaggio è circondato da una natura rigogliosa e offre viste spettacolari sulla costa e sulle montagne circostanti.

Uno degli aspetti più affascinanti di Volimes è la sua storia. Le chiese del villaggio, alcune delle quali risalgono al XVI secolo, sono testimonianze di un passato ricco di arte e cultura. Tra queste, la Chiesa di Agios Andreas e la Chiesa di Agia Paraskevi meritano una visita per ammirare gli affreschi e le icone sacre conservate al loro interno.

Inoltre, Volimes è noto per le sue tradizioni artigianali, in particolare per la produzione di tessuti e ceramiche. Passeggiando per il villaggio, si possono trovare botteghe dove gli artigiani lavorano a mano, offrendo ai visitatori l’opportunità di acquistare souvenir autentici e sostenere l’economia locale.

La posizione di Volimes offre ai suoi visitatori l’opportunità di esplorare alcune delle bellezze naturali più spettacolari dell’isola di Zante. Infatti, a breve distanza dal villaggio si trova la famosa Spiaggia di Navagio, conosciuta anche come la Spiaggia del Naufragio, una delle spiagge più fotografate al mondo. Circondata da imponenti scogliere calcaree e accessibile solo via mare, questa spiaggia appartata ospita i resti di una nave naufragata negli anni ’80, che contribuiscono al suo fascino unico. Per raggiungere la spiaggia è possibile prenotare una gita in barca da Volimes o dai porti vicini.

Situate lungo la costa nord-occidentale dell’isola, ci sono invece le Grotte Azzurre, un’altra attrazione imperdibile. Queste grotte marine, accessibili solo in barca, offrono un’esperienza magica ai visitatori grazie alle loro acque cristalline e alla luce che si riflette sulle pareti calcaree, creando sfumature di blu intenso. Inoltre, sono un ottimo punto di partenza per praticare snorkeling e scoprire la ricca fauna marina della zona.

L’isola di Zante, un tesoro nel cuore del Mediterraneo

Certamente Volimes non è l’unico motivo per cui l’isola di Zante merita di essere visitata. Questa, infatti, è un’isola ricca di storia e cultura, con numerosi siti archeologici, chiese e musei da esplorare.

Il capoluogo dell’isola, Zante Città, è un luogo affascinante dove passeggiare tra le strade lastricate e ammirare gli edifici di epoca veneziana. Tra i siti di interesse storico spiccano il Castello di Bochali, situato su una collina che domina la città, e il Museo Bizantino, che ospita una vasta collezione di icone e reperti risalenti all’epoca bizantina e post-bizantina.

Oltre alle spiagge, tra le più belle e rinomate del mondo, Zante offre una serie di meraviglie naturali che vale la pena scoprire come il Parco Nazionale Marino con i suoi numerosi sentieri tra le colline e le spiagge dell’isola, permettendo di scoprire panorami mozzafiato e una flora e fauna uniche.

Un viaggio a Zante non sarebbe completo senza assaggiare la deliziosa cucina locale e sperimentare l’ospitalità greca. L’isola offre una varietà di taverne tradizionali e ristoranti dove è possibile gustare piatti tipici (come la moussaka, il souvlaki) e i dolci a base di miele e noci. Inoltre, molti ristoranti utilizzano ingredienti freschi e locali, garantendo un’esperienza culinaria autentica e prelibata.

In conclusione, un viaggio nel cuore dell’isola di Zante offre ai visitatori un’esperienza unica e affascinante, lontana dalle rotte turistiche più battute. La combinazione di storia, tradizioni, meraviglie naturali e ospitalità rende questo territorio un tesoro nascosto tutto da scoprire.

Preparate al più presto i bagagli e prenotate il vostro prossimo viaggio per vivere un’avventura indimenticabile che rimarrà impressa nei vostri ricordi per sempre.

Zante Città in Grecia

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Zante Città, Grecia