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A Venezia c’è una nuova isola e si chiama Bacàn

Venezia, la città dell’acqua per antonomasia, è famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio culturale e la sua straordinaria bellezza. Tuttavia, dietro le sue architetture rinascimentali e le celebri gondole, la città è anche custode di angoli poco conosciuti, dove la natura e il paesaggio lagunare giocano un ruolo fondamentale. Tra questi luoghi misteriosi c’è l’isola del Bacàn, un piccolo lembo di terra che ha attirato l’attenzione negli ultimi anni grazie a un fenomeno curioso: l’effetto del sistema Mose.

Questo innovativo progetto di protezione contro l’acqua alta sembra aver cambiato per sempre le sorti di un’isola che, un tempo, riemergeva solo in estate, sparendo invece durante l’inverno.

Bacàn, la rinascita dell’isola lagunare

L’isola del Bacàn si trova tra l’isola di Sant’Erasmo e il porto del Lido, nel cuore della laguna di Venezia. Fino a poco tempo fa, quest’isola era una sorta di “fantasma” naturale, riemergendo solo durante i mesi estivi, quando il livello del mare si abbassava grazie alle maree. In inverno, con l’aumento delle acque, il Bacàn spariva sotto la superficie del mare. Tuttavia, negli ultimi anni, il paesaggio lagunare è cambiato grazie all’introduzione del sistema Mose, il progetto di dighe mobili creato per proteggere Venezia dall’acqua alta.

Con il Mose in funzione, il Bacàn ha subito una vera e propria “trasformazione”. Ora, non solo rimane visibile durante tutto l’anno, ma sembra anche crescere progressivamente, trasformandosi in un’isola stabile e permanente. Il Bacàn, che in passato era un semplice scanno di sabbia, si è consolidato, diventando una vera e propria isola che oggi misura 260 metri di lunghezza e 10 di larghezza.

Perché il Mose ha reso permanente l’isola di Bacàn

Il Mose, il sistema di barriere mobili che si attiva quando la marea nella laguna supera i 110 cm, ha cambiato le dinamiche naturali della laguna di Venezia. Grazie a questo sistema, le maree vengono “controllate” e stabilizzate, riducendo l’impatto delle onde e delle mareggiate, che in passato avrebbero spostato i sedimenti e provocato l’erosione delle isole più piccole. Giovanni Cecconi, ingegnere e direttore dell’area di controllo del Mose, ha spiegato che il sistema, piuttosto che distruggere il Bacàn, lo ha protetto: “il Mose ha fatto sì che il Bacàn diventasse un’isola stabile e in crescita. Ora cattura i depositi organici e le sabbie, formando una vegetazione che prima non c’era.”

A partire dal 2020, l’isola ha visto un costante accrescimento e, secondo Cecconi, il Bacàn è ora una “zona di deposizione” che continua a crescere, proteggendo al contempo la laguna da onde e mareggiate. In questo modo, l’isola non solo rimane emersa durante tutto l’anno, ma sta anche diventando un piccolo ecosistema, popolato da vegetazione e fauna.

Il fenomeno ha sorpreso anche i tecnici che gestiscono il sistema Mose, i quali non si aspettavano che il Bacàn diventasse una presenza stabile e permanente nella laguna. In un certo senso, il Mose, pur essendo progettato per fermare le acque alte, ha avuto un effetto del tutto inaspettato: l’ha protetto e preservato, trasformandolo in un’isola che ormai rappresenta una parte stabile e visibile della laguna veneta.

In un futuro prossimo, l’isola del Bacàn potrebbe diventare una destinazione più frequentata, non solo per i veneziani, ma anche per i turisti alla ricerca di angoli nascosti e autentici, lontano dalle folle. Nonostante ciò, il Bacàn conserva ancora il suo fascino selvaggio e poco conosciuto, confermandosi come un angolo di natura che sfida le maree e il tempo.

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Sei foreste celebri che hanno ispirato gli scrittori di libri indimenticabili

Ci sono luoghi del mondo che hanno un fascino speciale, tanto da ispirare le menti più creative: luoghi di pace e bellezza, in cui tutto appare così meraviglioso e fantastico da meritare un posto d’onore nelle opere più fantasiose. Ma anche posti che regalano l’ispirazione per avventure incredibili, per eventi che sono destinati a rimanere impressi nella storia della letteratura.

Accade, ad esempio, con le foreste, quelle che hanno ispirato scrittori e poeti, che magari le hanno inserite in libri e poesie. Grazie alla loro creatività questi posti hanno preso vita nelle pagine, magari come intricati e suggestivi boschi con una fitta vegetazione e alberi maestosi, che hanno stimolato la fantasia diventando scenario fantastico di eventi incredibili.

Ce ne sono diverse, che appaiono talmente magiche alla sola vista, da essere state immortalate per sempre nelle pagine di libri indimenticabili. Scenografie di storie fantastiche, oppure veritiere, di amori e dolori, di vita, coraggio e avventure. Le foreste più belle e affascinanti che hanno ispirato gli scrittori famosi e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Nella Foresta di Ashdown con Winnie the Pooh, Regno Unito

Fantastica, misteriosa e incanta: è la Foresta di Ashdown che si trova nel Regno Unito. Più precisamente nell’East Sussex, dove si estende su 2630 ettari. Pini, betulle e querce sono alcune delle piante che si possono trovare in questo luogo che è stato d’ispirazione per creare l’ambientazione perfetta per il Bosco dei 100 acri dove prendono vita le storie e le avventure di Winnie the Pooh. Il suo ideatore, infatti, era A.A. Milne che viveva vicino alla foresta e prendeva spunto dalle esplorazioni che faceva insieme al figlio Christopher Robin.

E vale la pena esplorarla alla ricerca di quegli scorci che hanno fatto da sfondo a storie che hanno saputo incantare grandi e piccini di tutto il mondo.

La foresta di Ashdown di Winnie the Pooh

Fonte: iStock

La foresta di Ashdown che fa da sfondo a Winnie the Pooh

Parco Nazionale del Monte Kenya, la natura che ha ispirato Dr. Seuss

Ci spostiamo in Africa, dove si trova il Parco Nazionale del Monte Kenya: un luogo di grande bellezza tanto che qui è stata istituita un’area naturale protetta, mentre questa zona è diventata nel 1978 riserva della biosfera Unesco e nel 1997 patrimonio dell’umanità Unesco. E pare proprio che siano stati questi scorci a essere fonte d’ispirazione di The Lorax, romanzo di Dr. Seuss (pseudonimo di Theodor Geisel) pubblicato nel 1971. Nello specifico l’autore si sarebbe trattenuto per una vacanza presso il Fairmont Mount Kenya Safari Club. Non è mai stata confermata la reale fonte d’ispirazione per il celebre libro, ma potrebbe essere nato proprio lì, nel cuore di quella natura straordinaria.

Parco Nazionale del Monte Kenya che ha ispirato Dr. Seuss

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Il Parco Nazionale del Monte Kenya che pare aver ispirato Dr. Seuss

Moseley Bog, alla scoperta del bosco meraviglioso che ispirato Tolkien

Siamo nella riserva naturale di Moseley Bog, il luogo in cui giocava da bambino JRR Tolkien e che ha ispirato la vecchia foresta dei suoi capolavori Lo Hobbit e Il signore degli anelli. Si estende per 12 ettari e si trova a Birmingham nel Regno Unito. Un luogo davvero fatato con vecchi alberi contorti, tantissime piante e numerosi animali. È questo il posto giusto in cui cercare l’ispirazione? Senza dubbio è affascinante vedere con i propri occhi gli scorci che hanno stimolato la fantasia di un gigante del genere epico high fantasy. E chissà che magari non sia da spunto anche per aspiranti autori.

Moseley Bog la foresta di Tolkien

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Moseley Bog: l’affascinante foresta di Tolkien

Forest of Dean, nella natura di Harry Potter e i doni della morte di J.K. Rowling

J.K. Rowling ha vissuto dai nove ai 18 anni in una casa vicino alla Forest of Dean: si tratta del Church Cottage a Tutshill, nel Gloucestershire. Di recente la celebre scrittrice ha acquistato quella abitazione che è tanto importante per lei. Infatti, i suoi ambienti non solo sono stati un’enorme fonte di ispirazione per la scrittrice, ma anche la natura intorno ha fatto da scenografia a momenti importanti della saga fantastica. È il vicino bosco, del resto, che gli amanti della saga di Harry Potter trovano nell’ultimo straordinario e avvincente libro della serie.

Forest of Dean scenario di Harry Potter

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Forest of Dean scenario dell’ultimo libro di Harry Potter

Walsingham Nature Reserve, nota anche come Tom Moore’s Jungle

Ci spostiamo alle Bermuda, presso le Walsingham Nature Reserve e Blu Hole Park, note anche come Tom Moore’s Jungle. Ma come mai questo nome? Perché questo paradiso, fatto di grotte, uno stagno di mangrovie e una natura lussureggiante e fitta, si dice essere stato il luogo in cui il poeta irlandese Thomas Moore si ritirava per carcare ispirazione nel periodo in cui ha vissuto lì. Si dice che scrivesse sotto un grande albero, andato poi distrutto.

Blu Hole Park ispirazione per Tom Moore

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Blu Hole Park, l’area delle Bermuda dove si dice scrivesse Tomas Moore

Kanha National Park e Pench Tiger Reserve per Il libro della giungla

In India ci sono diversi luoghi che si pensa abbiano ispirato la dilogia per ragazzi Il libro della giungla di Rudyard Kipling, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura. In realtà l’autore, inglese nato a Bombay, pare non essere mai stato in quella specifica area del Paese asiatico, ma si dice che abbia tratto comunque ispirazione dal Kanha National Park e dalla Pench Tiger Reserve. E visitarli regala la sensazione di entrare nella raccolta di storie che vede come protagonisti Mowgli, la tigre Shere Khan e l’orso Baloo. Qui ci si puà lasciare affascinare dalla natura rigogliosa e dagli animali feroci come la tigre, ma anche tantissime altre specie come uccelli, leopardi e scimmie. L’avventura ha inizio.

Kanha National Park: location di Il libro della giungla

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Kanha National Park: ha ispirato Il libro della giungla
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Perché Buenos Aires è il sogno di ogni amante dei libri

Immaginatevi un mondo pieno di librerie, in cui sfogliare volumi preziosi, conoscere storie affascinanti e perdersi tra le pagine della grande letteratura. Oppure scovare tesori nascosti, libri a cui ridare vita o conoscere.

Immaginatevi, anche, una città viva, vivace, culturalmente ricca, tanto da essere stata soprannominata la Parigi del Sudamerica per le sue atmosfere stimolanti e per la sua bellezza. Siamo a Buenos Aires, capitale dell’Argentina, ma anche città in cui le librerie hanno un posto d’onore.

A dirlo sono i numeri, basti pensare che – secondo una ricerca portata avanti dal World Cities Culture Forum e datata 2013 – era la città con il maggior numero di librerie per abitante: all’epoca erano 734, che – dati alla mano – si poteva tradurre con 25 ogni 100mila abitanti.

E qui, tra le altre cose, si trova anche una delle librerie più belle al mondo: si tratta di El Ateneo, che è stata ricavata all’interno di quello che un tempo era il teatro Gran Splendid.

Viaggio alla scoperta delle librerie di Buenos Aires, città perfetta per tutti i lettori e meta prediletta da tutti coloro che amano i libri.

El Ateneo, il teatro che è diventato libreria

Di riconoscimenti questa libreria ne ha ricevuti già parecchi, del resto non stupisce dal momento che è stata realizzata in un luogo meraviglioso, custodendone il fascino. Stiamo parlando di El Ateneo Grand Splendid, oggi casa per tantissimi romanzi, ma nata come teatro. L’edificio è stato inaugurato nel 1919 e poteva ospitare fino a 1050 spettatori, per poi trasformarsi in cinema anni dopo. È nel 2000 che ha cambiato destinazione d’uso, restando però un luogo di cultura. Nella libreria, e anche su quelli che un tempo erano palchi sono stati ricavati dei posti a sedere, per sfogliare i volumi e lasciarsi affascinare dalle storie. Ma non solo, perché dove vi era il retro del palcoscenico è stata realizzata una caffetteria.

El Ateneo Grand Splendid a Buenos Aires

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El Ateneo Grand Splendid, un ex teatro diventato libreria a Buenos Aires

E, una volta entrati, lo sguardo vaga sui tantissimi volumi, riconoscendo però anche le caratteristiche del teatro: un mix inebriante e una vera e propria tappa imperdibile per tutti i bibliofili. Come detto, ha ottenuto alcuni riconoscimenti: basti sapere che The Guardian nel 2008 l’ha inserita nella lista delle librerie più belle del mondo, mentre successivamente Nation Geographic l’ha premiata con la prima posizione.

Si trova lungo Avenida Santa Fe, una delle strade dello shopping cittadino, nel barrio Recoleta, luogo di storia e ricco di tesori da scoprire.

Libreria d’Avila, la più antica della città (e non solo)

Pare che la nascita della Libreria d’Avila possa essere fatta risalire al XVIII secolo e, per questa ragione, viene considerata la più antica della città e dell’intera Argentina: la data di apertura è stata infatti il 1785. Al suo interno vi sono libri e riviste antiche, ma anche volumi da collezione e rarità. È celebre, inoltre, per il suo caffè letterario che si trova nel seminterrato.

La vecchia sede, però, non esiste più: demolita e ricostruita nel 1926 con le caratteristiche che la contraddistinguono ancora oggi. Si trova vicino a Plaza Mayor e merita una visita per la sua importanza storica e culturale.

Le altre librerie da non perdere di Buenos Aires

Ci spostiamo in Avenida de Mayo dove si trova la libreria El Tunel, un vero e proprio luogo in cui chi ama i libri può perdersi tra volumi di ogni genere e appartenenti a epoche differenti. Un altro dettaglio da non sottovalutare il fatto che questa attività, che ha diversi anni, si trovi all’interno di un edificio storicamente importante. Si tratta di Palazzo Vera, realizzato nel 1910 si affaccia su Avenida de Mayo e su via Rivadavia, non è distante dal Café Tortoni.

Libreria El Tunel a Buenos Aires

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Buenos Aires, la Libreria El Tunel

È, invece, molto particolare la libreria Mi casa dove si trovano volumi di poesia e narrativa contemporanea, per visitarla pare si debba chiedere un appuntamento, ma per chi è curioso di conoscere il catalogo è bene sapere che possiede anche un negozio online. Ad aprirla è stata Nurit Kasztelan, poetessa, che ha scelto come location proprio la sua abitazione. Si trova a Villa Crespo, vicino alla stazione della metropolitana B Malabia e vende anche oggetti particolari e ricercati.

A Palermo Soho, poi, si trova Libros del Pasaje: che la giornalista americana Elizabeth Stamp ha inserito tra quelle librerie che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Una vasta selezione di volumi, che comprendono davvero tutto, ma anche attività culturali sono alcune delle caratteristiche di questo luogo che ha aperto i battenti nel 2004 in un quartiere molto vivace e ricco di locali da conoscere a Buenos Aires. Si trova all’interno di una vecchia abitazione ristrutturata, l’atmosfera è accogliente e al suo interno vi è anche un bar.

Nello stesso quartiere, ma nella zona denominata Hollywood, ci si imbatte in Eterna Cadencia, con la sua bellissima atmosfera, ospita più di 40mila titoli, oltre a essere la location per presentazioni, festival, interviste dal vivo e tanti eventi.

Per chi cerca libri in lingue inglese, infine, la meta da raggiungere è la Walrus Books a San Telmo, barrio antico e affascinante della città, luogo in cui gli edifici richiamano al periodo Coloniale, dove trovare tantissimi volumi differenti, immergendosi in un’atmosfera davvero favolosa e colorata tra tappeti, scaffali e muri dalle sfumature vivaci.

Queste sono solo alcune delle affascinanti librerie che si possono visitare a Buenos Aires in Argentina, una diversa dall’altra, ma tutte accomunate dal prezioso tesoro che contengono. E che possono andare a comporre il perfetto tour per bibliofili in questa terra ricca di meraviglie da vedere.

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Italia: in montagna coi bambini, ma senza sciare!

La montagna d’inverno non è solo sinonimo di sci e neve. I cambiamenti climatici poi ci mettono di fronte a inverni sempre più caldi, ben lontani dall’immaginario di sempre. Per le famiglie con bambini, la montagna rappresenta comunque la destinazione ideale per vivere esperienze uniche a contatto con la natura, lontano dall’inquinamento delle grandi città; anche fuori dalle piste. Dai musei in alta quota alle altalene panoramiche; dalle ferrovie a mozzafiato alle emozionanti discese in slittino: ecco qualche idea di viaggio in montagna in Italia senza mettere gli scii ai piedi.

Valle d’Aosta

Le erbe officinali

Alla Maison des Anciens Remèdes, a Jovencan, poco distante da Aosta, le famiglie possono immergersi nella conoscenza delle piante officinali e degli antichi rimedi naturali. Questo centro si propone di valorizzare e tramandare i saperi terapeutici e le tradizioni popolari della Valle d’Aosta, proponendo un’esperienza educativa e coinvolgente per adulti e bambini.

La visita inizia con un percorso museale che illustra l’uso delle erbe nella medicina tradizionale, per poi proseguire nel suggestivo Jardin des Anciens Remèdes, un orto botanico dove si coltivano le piante protagoniste delle antiche cure. Qui, tutto è pensato per stimolare i sensi e coinvolgere i visitatori: dalle fragranze inebrianti alle degustazioni di infusi, fino a laboratori pratici che permettono di toccare con mano e scoprire i segreti delle erbe officinali. La Maison organizza anche attività didattiche perfette per le famiglie, dove i bambini possono divertirsi a preparare creme naturali, tisane o sacchetti profumati, trasformando la visita in un momento di apprendimento giocoso.

Per raggiungere Jovencan, è consigliato viaggiare in auto: il centro si trova a circa 15 minuti da Aosta, ed è ben segnalato lungo la strada regionale.

Il Parco Avventura più alto d’Italia

Nella località di Cervinia, in Valle d’Aosta, si trova il Parco Avventura Breuil-Cervinia, tra i più alti d’Italia con i suoi 2000 metri di altitudine. Nel parco sono allestiti ponti tibetani, zipline e percorsi sugli alberi di varia difficoltà, per famiglie con bambini dai 3 anni in su. Uno dei percorsi più emozionanti è quello delle teleferiche, che permette di scivolare sopra un torrente montano con vista spettacolare sul Cervino. Per i più piccoli ci sono anche percorsi con corde basse e reti di sicurezza, mentre i più grandi possono cimentarsi su percorsi più impegnativi.

Cervinia è raggiungibile in auto da Aosta in circa un’ora, percorrendo la SS26 e proseguendo sulla SR46. Ci sono diversi parcheggi gratuiti nei pressi della cabinovia che porta al parco.

Lombardia

Trenino Rosso del Bernina

Il Trenino Rosso del Bernina, celebre in tutto il mondo, è una delle esperienze più suggestive per vivere -comodamente seduti- l’adrenalina dell’alta quota. Collega Tirano, in Valtellina, a St. Moritz, in Svizzera, attraversando paesaggi incantati e superando dislivelli impressionanti senza cremagliera. Il suo percorso, patrimonio UNESCO, è perfetto per una giornata avventurosa con i bambini: in inverno, i vagoni si snodano tra scenari innevati, ghiacciai e boschi da fiaba. Il viaggio inizia da Tirano, facilmente raggiungibile in auto o in treno con le Ferrovie dello Stato. I biglietti per il Bernina Express si acquistano sul sito ufficiale della Ferrovia Retica.

montagna senza sciare

Fonte: iStock

Il Trenino Rosso del Bernina è una delle esperienze più suggestive per vivere l’adrenalina dell’alta quota.

Le terme di Bormio

E che dire dell’abbinata montagna e acqua termale calda? Le Terme di Bormio, in provincia di Sondrio, sono una delle destinazioni termali più famose della Lombardia, perfette per una vacanza in famiglia. Immersi nelle splendide Alpi lombarde, le acque termali naturali sgorgano a temperature comprese tra i 37 e i 40°C, e sono particolarmente rinomate per le loro proprietà terapeutiche. Le Terme di Bormio  sono dotate di una zona pensata per i più piccoli, con piscine termali, giochi d’acqua e scivoli, tra cui uno lungo 60 metri, dedicato ai bambini di età superiore ai 10 anni. I genitori possono rilassarsi nella zona wellness, con saune, bagni di vapore e percorsi relax; mentre i bambini si divertono in totale sicurezza. Una delle caratteristiche più affascinanti delle terme è la piscina esterna, che in inverno è riempita con acqua a 32°C e si trova in un parco panoramico circondato da montagne, creando un’atmosfera magica. Per chi preferisce un bagno wild, le Terme di Leonardo da Vinci, sono piscine naturali libere dove è possibile immergersi nelle acque termali (37-40 gradi) gratuitamente. Queste terme si trovano lungo il fiume Adda, nei pressi di Bormio, e sono accessibili a tutti. La tradizione vuole che Leonardo da Vinci, durante il suo soggiorno nella zona, avesse visitato e apprezzato queste acque, da cui il nome.

Per raggiungere le Terme di Bormio, si può prendere l’auto seguendo l’autostrada A4 fino a Lecco, poi la SS38 fino a Bormio, un viaggio di circa 3 ore da Milano. In alternativa, si può arrivare in treno fino a Tirano e proseguire con un autobus o taxi per Bormio, che dista circa 35 km.

Piemonte

La Ferrovia delle Meraviglie

Un’altra tratta imperdibile è la linea Cuneo-Ventimiglia, soprannominata Ferrovia delle Meraviglie. Attraversa paesaggi che cambiano continuamente, dai boschi rigogliosi del Parco Nazionale del Mercantour alle pareti rocciose delle Alpi Marittime, fino ad arrivare alla macchia mediterranea della Riviera di Ponente. Perfetta per le famiglie, si possono alternare tragitti in treno a tappe come Limone Piemonte o Vernante, il suggestivo paese di Pinocchio, dove i più piccoli possono divertirsi a scoprire i murales ispirati alla celebre fiaba. Da Vernante a Ventimiglia, il viaggio dura poco più di due ore e costa circa 8 euro. I biglietti si trovano sul sito di Trenitalia.

in montagna senza sciare

Fonte: AS

Vernante, il paese di Pinocchio in Piemonte

Veneto

Il Museo più alto d’Europa

A Rocca Pietore, in provincia di Belluno, si trova il Museo della Grande Guerra, il più alto d’Europa, situato a ben 2950 metri di altitudine. Il museo è ospitato in un luogo storico, dove tra il 1915 e il 1917 si scontrarono italiani e austro-ungarici, nelle aspre vette delle Alpi, nel tentativo di controllare le valli circostanti. La visita al museo è un’esperienza immersiva: le postazioni e i camminamenti, ben conservati, sono visibili direttamente dal museo, che raccoglie una vasta collezione di oggetti, fotografie, documenti e armi, tutti contestualizzati con dettagliate spiegazioni multimediali. La ricostruzione della Città di Ghiaccio, un complesso di 12 chilometri di tunnel scavati dagli austriaci sotto il ghiacciaio per proteggersi dai colpi di artiglieria italiani, lascia a bocca aperta. I tunnel si aprono in caverne che un tempo ospitavano dormitori, cucine, infermerie, sale radio e cappelle, ricreando un ambiente che racconta la vita durante la guerra. All’esterno, è possibile visitare le postazioni in grotta italiane e austriache della Punta Serauta e della Forcella VU, accessibili grazie a un percorso appositamente riattivato per offrire ai visitatori un’esperienza diretta nella storia di questi luoghi.

Partendo da Veneto o Belluno, si consiglia di seguire la SS48 in direzione di Cortina d’Ampezzo. Una volta arrivati a Alleghe, proseguire sulla SP641 in direzione Rocca Pietore e infine seguire le indicazioni per il Passo Fedaia

Basilicata

Il volo dell’angelo

Il Volo dell’Angelo, che attraversa la vallata tra i borghi di Pietrapertosa e Castelmezzano, è un’avventura adrenalinica perfetta per chi cerca emozioni forti. Questo volo in sospensione, che si svolge a 400 metri di altezza, regala una vista spettacolare e assolutamente atipica sulle Dolomiti Lucane. Il tragitto, lungo 1500 metri, si percorre in circa un minuto e mezzo, con una velocità che può raggiungere i 120 km/h, un’esperienza davvero intensa. L’attività è accessibile a partire dai 12 anni di età, e può essere vissuta da soli o in coppia. È importante prepararsi adeguatamente, specialmente in inverno, quando il freddo può rendere necessario un abbigliamento adeguato.

Oltre all’esperienza del Volo dell’Angelo, i borghi di Pietrapertosa e Castelmezzano sono una meta perfetta per tutti, con le loro affascinanti case incastonate tra le rocce e lo scenario naturale che li circonda, da visitare in ogni stagione. Per raggiungerli, basta seguire la SS407 Basentana da Potenza in direzione di Pietrapertosa, e proseguire per le strade locali che conducono a Castelmezzano, immersi nella natura delle Dolomiti Lucane.

Sicilia

L’altalena più alta d’Europa

Nel cuore del Parco delle Madonie, in provincia di Palermo, l’altalena più alta d’Europa è un’esperienza unica per tutta la famiglia. A mille metri sul livello del mare, questa struttura di 16 metri si affaccia su una vallata spettacolare, profonda oltre 300 metri, con una vista che spazia sulle isole Eolie e su Ustica. La proposta è pensata anche per i bambini a partire dagli 8 anni: il volo di Heidi è un’oscillazione leggera e sicura che raggiunge un’altezza tra i 3 e i 5 metri e una velocità contenuta. Per chi cerca emozioni più intense, ci sono il volo adrenalinico (6-10 metri di altezza, 15 km/h) e il volo del diavolo, riservato ai più coraggiosi, che raggiunge fino a 16 metri e una velocità di 25 km/h.

Come arrivarci? Si parte da Palermo e prendere la SS120 in direzione Polizzi Generosa. Una volta arrivati a Polizzi, seguire le indicazioni per il Parco delle Madonie, un’area ricca di bellezze naturali. La struttura si trova a circa 1000 metri sul livello del mare, nella zona di Piano Battaglia.

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Christo itinerari culturali Notizie Parigi Viaggi

Parigi omaggia Christo e Jeanne-Claude con una nuove e incredibile attrazione

A settembre 2025, Parigi celebrerà 40 anni da quando Christo e Jeanne-Claude trasformarono l’iconico Pont Neuf in un’opera d’arte monumentale.

Per celebrare l’importante anniversario, l’artista francese JR (che tramite le sue opere giganti invita i passanti a interrogarsi e a riconsiderare i preconcetti) sogna un progetto grandioso per rendere loro omaggio.

Quarant’anni dopo: il Projet Pont Neuf

Per festeggiare il 40° anniversario di The Pont Neuf Wrapped, l’artista JR in collaborazione con La Fondazione Christo e Jeanne-Claude, prevede di svelare il Projet Pont Neuf, un’installazione immersiva suggerita dall’eredità della coppia di artisti.

Così, proprio a settembre 2025, per due settimane il Pont Neuf verrà trasformato in una “grotta nel cuore di Parigi“: JR immagina che grandi formazioni rocciose (progettate per essere ammirate sia di giorno che di notte) colmino in maniera temporanea le sponde destra e sinistra della Senna.

La visione di JR enfatizza le origini dell’architettura senza pari della Ville Lumière, ispirata alle cave da cui provengono le pietre della città. Mentre la Senna torna a essere balneabile e la natura reclama un posto nel paesaggio urbano, il Projet Pont Neuf unirà i concetti di “crudo e selvaggio” con la raffinata eleganza parigina, ricreando un dialogo tra passato e presente.

Sono molto ispirato dalla visione artistica di Christo e Jeanne-Claude e condivido la loro idea che la missione dell’arte sia far riflettere il pubblico”, ha spiegato JR. “Il dibattito che può provocare un progetto monumentale nello spazio pubblico ha pari valore alla sua realizzazione artistica. L’arte è trasformazione e ha la capacità di rinnovare il modo in cui guardiamo il mondo che ci circonda. Tramite il sogno del Projet Pont Neuf, questo è quello che spero di rendere possibile a Parigi”.

L’inizio di tutto: il Pont Neuf Wrapped

Dal 22 settembre al 5 ottobre 1985, Christo e Jeanne-Claude avvolsero il ponte più antico della capitale francese in 41.800 metri quadrati di tessuto, fissato con 13 chilometri di corda e 12 tonnellate di cavi d’acciaio, grazie alla competenza di 12 ingegneri e 300 operai specializzati che lavorarono a fianco degli artisti.

Ho voluto trasformarlo, trasformarlo da oggetto architettonico, oggetto di ispirazione per gli artisti, a un oggetto d’arte esso stesso”, disse Christo all’epoca. “Volevo che diventasse una scultura per la prima volta, ma effimera”.

Il progetto, ideato da Christo e Jeanne-Claude nel 1975, richiese un decennio di pianificazione tecnica e di trattative con le autorità prima di prendere vita. Una volta portato a compimento, nell’arco di due settimane, tre milioni di visitatori ebbero l’occasione di sperimentare il Pont Neuf Wrapped, liberi di interpretarne il significato a modo loro: un principio centrale nella visione artistica di Christo e Jeanne-Claude.

Gli altri anniversari per celebrare la coppia di artisti nel 2025

Ma la strabiliante iniziativa di JR non è l’unica.

Infatti, il 2025 segnerà anche il 90° anniversario della nascita di Christo e Jeanne-Claude, entrambi nati il ​​13 giugno 1935, nonché gli anniversari chiave di altri due grandiosi progetti da loro realizzati: il 20° anniversario del The Gates a New York a febbraio e il 30° anniversario del Wrapped Reichstag a Berlino a giugno.

Il prossimo febbraio, il ventesimo anniversario di The Gates verrà celebrato a New York con una serie di eventi speciali. A partire dal 12 febbraio, un’esperienza di realtà aumentata su larga scala consentirà ai visitatori di rivivere una sezione di “The Gates in Central Park” accessibile tramite l’app Bloomberg Connects.

Al contempo, aprirà”Christo e Jeanne-Claude: The Gates and Unrealized Projects for New York City” al The Shed, con la presentazione di The Gates e altri progetti che la coppia di artisti aveva immaginato per l’amata città.

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Sarà la splendida Subiaco la Capitale del Libro 2025

Subiaco è stata proclamata Capitale Italiana del Libro 2025, un riconoscimento prestigioso che premia l’impegno della cittadina laziale nel promuovere la lettura e valorizzare il proprio ricco patrimonio culturale. L’annuncio è stato dato dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha sottolineato l’originalità e la profondità del progetto presentato, che “offre un ventaglio accurato di proposte per valorizzare e diffondere la cultura del libro. Unendo passato e presente, mira a creare un ponte tra le generazioni, utilizzando tecnologie moderne per rendere il patrimonio librario accessibile e stimolante.”

Il progetto vincitore Subiaco – Soglia del Paradiso

Cuore del progetto vincitore è il rilancio del patrimonio bibliotecario di Subiaco, che custodisce una storia unica legata al mondo del libro. Fu proprio qui, infatti, che nel 1465 venne stampato il primo libro in Italia, un primato che la città intende celebrare con la ricostruzione della prima tipografia italiana a caratteri mobili, andata perduta nel tempo. Le iniziative previste nel corso dell’anno sono molteplici e ambiziose. A cominciare dal restauro e valorizzazione del patrimonio bibliotecario, con particolare attenzione ai manoscritti antichi custoditi nei monasteri benedettini.

Sarà potenziato l’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere la lettura e la cultura del libro più accessibili e coinvolgenti, attraverso audioguide interattive e spettacoli teatrali ispirati a testi letterari. In programma ci sono poi visite guidate e mostre, organizzate nei musei e nei siti storici della città, arricchite da strumenti audiovisivi innovativi come l’app WhatsArt. E non mancheranno eventi in piazza, tra cui libri “parlati” e workshop per scuole e famiglie, allo scopo di avvicinare le nuove generazioni alla cultura del libro.

L’obiettivo finale è ripensare il patrimonio culturale come un insieme unico, anche al fine di un migliore posizionamento in termini turistici, facendo convergere i visitatori verso i siti religiosi e culturali del territorio, da fruire attraverso prodotti editoriali rivolti alle nuove generazioni.

Per dare vita a queste iniziative, che coniugano tradizione e innovazione, la città ha ricevuto un finanziamento di 500.000 euro dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore. “Subiaco si farà trovare all’altezza di questo prestigioso riconoscimento”, ha dichiarato con orgoglio il sindaco Domenico Petrini. “Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra svolto in questi anni in onore di una storia non solo passata, ma presente.”

Il premio Capitale Italiana del Libro

Quest’anno il riconoscimento del titolo di Capitale Italiana del Libro coincide con il cinquantesimo anniversario del Ministero della Cultura, un traguardo simbolico che sottolinea l’importanza della promozione della lettura come strumento di crescita sociale e culturale. Il concorso, che ha visto la partecipazione di 20 città italiane, si conferma un appuntamento di grande rilievo per il panorama culturale nazionale. Le sei finaliste, ovvero Subiaco, Grottaferrata, Ischia, Macchiagodena, Mistretta, Sorrento, hanno tutte presentato progetti ambiziosi e di alto livello, rendendo il lavoro della giuria particolarmente complesso.

“La promozione del libro è ormai una parte fondamentale nella valorizzazione della cultura e del territorio”, ha dichiarato Angela Passarelli, direttrice generale della Direzione Biblioteche e Diritto d’Autore. Il Ministro Giuli ha evidenziato come il premio rifletta la diversità geografica e culturale del Paese, celebrando il patrimonio librario in tutte le sue forme. Subiaco, con il suo programma di eventi e iniziative, si prepara ora a interpretare al meglio questo spirito, esaltando il valore sociale della lettura e il suo rapporto con il territorio.

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7 isole sconosciute e paradisiache dei Caraibi

I Caraibi sono un mosaico di isole, ciascuna con una bellezza unica e un fascino particolare. Con oltre 7.000 isole, isolotti e barriere coralline che si estendono tra l’America Centrale, il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico, sono di fatto una delle destinazioni più amate al mondo per chi cerca relax e paesaggi da cartolina. Ma dove andare? Accanto alle mete più conosciute come le Bahamas o la Giamaica, esistono isole nascoste e meno conosciute, dai paesaggi incontaminati, culture autentiche e una tranquillità senza pari.

1. Kuna Yala (San Blas, Panama)

Situato lungo la costa nord-orientale di Panama, l’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole. Questo territorio è unico nel suo genere, essendo interamente abitato e gestito dalla comunità indigena Guna. Qui non si trovano grandi alberghi o resort di lusso: la bellezza di Kuna Yala risiede nella semplicità dei suoi paesaggi e nell’autenticità della sua cultura.

Esplorare Kuna Yala significa infatti immergersi in un mondo lontano dalla modernità. Prenotando escursioni in barca si possono visitare villaggi tradizionali più remoti, dove la vita segue ancora ritmi ancestrali. Le spiagge di sabbia bianca, bordate da palme rigogliose, sono perfette per rilassarsi; mentre i fondali marini, popolati da coralli e pesci colorati, sono ideali per snorkeling e immersioni.

Per raggiungere Kuna Yala, l’opzione più comoda è il volo interno da Panama City. La stagione migliore per visitare è quella secca, da dicembre ad aprile, quando il clima è più stabile e soleggiato.

caraibi meno conosciuti

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L’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole

2. Corn Islands (Nicaragua)

A circa 70 chilometri dalla costa del Nicaragua, le Corn Islands rappresentano il perfetto equilibrio tra natura e relax. L’arcipelago è composto da Big Corn e Little Corn: due isole diverse ma complementari. Big Corn, la più grande, vanta più servizi e maggiori infrastrutture; mentre Little Corn è una piccola oasi senza automobili e lontana dal caos, ideale per chi cerca tranquillità e contatto con la natura.

Le Corn Islands sono un paradiso per gli amanti del mare. Qui, lo snorkeling e le immersioni regalano emozioni uniche, tra relitti sommersi e barriere coralline ricche di vita marina. Le spiagge di sabbia dorata e acque cristalline invitano al relax più totale, magari degustando qualche piatto della cucina locale a base di pesce fresco e cocco.

Per raggiungere queste isole, si può volare da Managua a Big Corn e poi prendere una barca per Little Corn. La stagione secca, da dicembre ad aprile, è il periodo ideale per visitarle.

Caraibi meno conosciuti

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Costa caraibica del Nicaragua

3. Isla Bastimentos (Panama)

Nell’arcipelago di Bocas del Toro, Isla Bastimentos si distingue per la sua biodiversità e il suo spirito considerato selvaggio. Questa isola è un vero paradiso naturale, con spiagge isolate, foreste tropicali e un ricco ecosistema marino. È la meta ideale per chi desidera immergersi nella natura, lontano dalle folle, per una vera e propria sospensione spazio temporale.

Tra le attrazioni principali, Red Frog Beach è una spiaggia spettacolare che deve il suo nome alle rane rosse che popolano la zona. Gli amanti dell’escursionismo possono esplorare i sentieri del Parco Nazionale Marino di Bastimentos; invece chi preferisce le attività acquatiche può fare kayak tra le mangrovie o immergersi nei fondali marini.

Bastimentos è raggiungibile con un volo da Panama City a Bocas del Toro, da dove si prosegue con un breve tragitto in traghetto. Il periodo migliore per visitarla va da dicembre a marzo.

Caraibi meno conosciuti

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Isla Bastimentos è un vero paradiso naturale

4. Bequia (Saint Vincent e Grenadine)

Bequia, la più grande delle Grenadine, conserva intatto il fascino autentico dei Caraibi. Questa piccola isola, a sud di Saint Vincent, è conosciuta per l’ospitalità dei suoi abitanti, le tradizioni velistiche e l’atmosfera rilassata.

Port Elizabeth, il cuore pulsante di Bequia, è un porto vivace e animato, da cui partono escursioni in barca verso isole vicine. Le spiagge tranquille, come Princess Margaret Beach, sono la meta perfetta per godersi il mare e il dolce oziare. Per i più sportivi, sull’isola ci sono diversi sentieri panoramici per lunghe e piacevoli passeggiate.

Per raggiungere Bequia, si può prendere un volo per Saint Vincent e poi proseguire in barca. La stagione migliore va da dicembre a maggio, quando il clima è più secco.

caraibi meno conosciuti

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Bequia è la più grande delle Grenadine

5. Salt Cay (Turks e Caicos)

Piccola e tranquilla, Salt Cay è una delle isole più affascinanti di Turks e Caicos. Situata a sud-est dell’arcipelago, questa isola è il luogo perfetto per chi cerca isolamento, bellezza naturale e ritmi lenti. Da dove arriva il suo nome? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola.

L’isola è famosa per le sue immersioni spettacolari: qui è possibile esplorare relitti sommersi e osservare la migrazione delle balene da gennaio a marzo. Le spiagge, deserte e immacolate, sono il luogo ideale per rilassarsi, lontano dal trambusto delle mete più frequentate.

L’isola si raggiunge con voli interni da Providenciales o collegamenti in barca. I mesi secchi, da gennaio a marzo, sono i migliori per visitarla, soprattutto per chi desidera avvistare le balene.

Caraibi meno conosciuti

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? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola

6. Montserrat

Conosciuta come “l’isola di smeraldo dei Caraibi“, Montserrat è una destinazione unica per il suo carattere vulcanico. Situata nelle Piccole Antille, a sud-ovest di Antigua, l’isola è famosa per il vulcano Soufrière Hills e i paesaggi drammatici che ha creato.

Visitare Montserrat significa scoprire una natura potente e affascinante. Le rovine di Plymouth, la vecchia capitale sepolta dalla lava, raccontano una storia di resilienza e trasformazione. Gli amanti del trekking possono esplorare i sentieri del Montserrat Volcano Observatory e godere di viste mozzafiato sull’isola.

Montserrat è raggiungibile in traghetto o con voli da Antigua. Il periodo ideale per visitarla è tra dicembre e aprile.

isole dei caraibi

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Vista sul vulcano di Montserrat

7. Marie-Galante (Guadalupa)

Marie-Galante è un’isola che incanta per la sua autenticità. Situata nelle Piccole Antille, a breve distanza dall’isola principale di Guadalupa, è conosciuta per le sue piantagioni di canna da zucchero e le distillerie di rum artigianale, assolutamente da non assaggiare! In un mix perfetto di natura e tradizioni locali, un viaggio a Marie-Galante può essere davvero indimenticabile. Se le spiagge poco affollate e tranquille sono ideali per il relax; le visite alle distillerie, come la celebre Distillerie Bielle, permettono di scoprire il processo tradizionale di produzione del rum e di degustarne le varietà.

L’isola è raggiungibile in traghetto da Pointe-à-Pitre, e il periodo migliore per visitarla è durante la stagione secca, da dicembre ad aprile.

Caraibi

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Una delle spiagge poco affollate di Marie-Galante
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Dove si trova la tomba di Babbo Natale

Protettore dei bambini e dei marinai, San Nicola è una delle figure più affascinanti della tradizione cristiana, conosciuto in tutto il mondo come il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. Nato a Pàtara, in Licia, attorno al 270, fu vescovo di Myra e la sua storia si intreccia con leggende e tradizioni millenarie che ne hanno accresciuto il mito. Tra le tante, quelle che riguardano la collocazione dei suoi resti mortali, ovvero, dove si trova realmente la tomba di Babbo Natale?

Una domanda che continua a stimolare la curiosità di fedeli, storici e archeologi, alimentando un’avvincente narrazione che si arricchisce di fascino e mistero ad ogni nuova scoperta. Da Demre, l’antica Myra in Turchia, fino all’Irlanda, passando per Bari e Venezia, prepariamoci a scoprire i quattro luoghi simbolo che custodirebbero le reliquie di San Nicola, in un viaggio che combina storia, scienza e fede.

La scoperta del sarcofago nascosto di San Nicola a Demre

Nel cuore della Turchia, a Demre (l’antica Myra), si trova la Chiesa di San Nicola, un luogo che potrebbe custodire il segreto della sua tomba originale. The Watcher Post riporta che recentemente, un team di archeologi ha annunciato una scoperta sensazionale: sotto la chiesa, costruita nel IV secolo, è stato individuato un tempio intatto che contiene un sarcofago. Secondo la professoressa Ebru Fatma Fındık, responsabile del progetto di scavi, la posizione e le caratteristiche del sarcofago fanno ipotizzare che si tratti della sepoltura originale di San Nicola.

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”, ha dichiarato la studiosa. Il sarcofago, realizzato in pietra locale, presenta un tetto a botte leggermente convesso e dettagli tipici dei manufatti funerari della regione. Oltre al sarcofago, gli scavi hanno portato alla luce frammenti di lampade in terracotta e ossa di animali, che potrebbero fornire indizi sulla vita religiosa del tempo.

La Chiesa di San Nicola, già danneggiata da terremoti e ricostruita nel IX secolo, è stata un importante luogo di pellegrinaggio durante il Medioevo e ancora oggi accoglie migliaia di visitatori. Se la scoperta venisse confermata, potrebbe riscrivere la storia delle reliquie di San Nicola, mettendo in discussione la tradizione che le vuole trasferite in Europa nell’XI secolo. Questo luogo, inserito dal 2000 nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a sorprendere con le sue rivelazioni archeologiche.

Nella Basilica di San Nicola a Bari le reliquie più celebri

La Basilica di San Nicola a Bari è il luogo che, più di ogni altro, lega il santo alla tradizione occidentale. Nel 1087, un gruppo di marinai baresi trafugò le sue ossa da Myra per salvarle dalla minaccia musulmana e portarle in città. Le reliquie furono accolte con grande entusiasmo e collocate nella cripta della basilica, consacrata nel 1089 da Papa Urbano II. Da allora, Bari è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio per i fedeli di San Nicola.

Secondo una leggenda locale, il punto esatto dove i buoi che trasportavano le reliquie si fermarono fu scelto per la costruzione della basilica. Oggi i fedeli possono visitare la cripta dove si trovano le reliquie, ma la basilica è famosa anche per il cosiddetto “manna di San Nicola”, un liquido miracoloso che si dice sgorghi dalle ossa del santo, raccolto ogni anno durante una cerimonia solenne.

A Venezia il tesoro dei crociati

Anche Venezia rivendica un legame speciale con San Nicola. Durante la Prima Crociata, nel 1099-1100, un gruppo di crociati veneziani approdò a Myra e scoprì che la tomba principale era stata già svuotata dai baresi. Tuttavia, in un ambiente secondario, trovarono altri frammenti ossei attribuiti al santo, che furono trasportati a Venezia e custoditi nell’Abbazia di San Nicolò al Lido.

San Nicolò divenne così il protettore della flotta veneziana e la chiesa sul Lido un punto di riferimento per i marinai. Ogni anno, il doge partecipava al rito dello Sposalizio del Mare, che sottolineava il legame tra Venezia e il santo. Un’analisi del DNA condotta nel 1992 ha confermato che le reliquie conservate a Bari e Venezia appartengono alla stessa persona, rafforzando il legame tra queste due città e San Nicola.

Irlanda custode inaspettata dei resti del santo

Tra i luoghi meno noti associati a San Nicola c’è poi l’Irlanda, e più precisamente Newtown Jerpoint, un villaggio medievale abbandonato nella contea di Kilkenny. Qui si trova una chiesa dedicata al santo, con una lastra tombale decorata che raffigura un vescovo sovrastato da due teste di pietra. Secondo una leggenda locale, cavalieri normanni irlandesi avrebbero trafugato le ossa di San Nicola durante le Crociate e le avrebbero portate in Irlanda.

Sebbene questa versione sia meno accreditata rispetto a quelle di Bari e Venezia, alcuni storici ritengono plausibile che cavalieri normanni irlandesi, noti per il loro interesse verso le reliquie, abbiano effettivamente trasportato i resti del santo fino a Newtown Jerpoint. La tomba rimane un luogo di interesse per gli appassionati di storia e di leggende medievali, aggiungendo un ulteriore tassello al mistero delle reliquie di San Nicola.

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Lo spettacolo suggestivo del presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un piccolo borgo siciliano adagiato sui colli Sarrizzo dei Monti Peloritani, immerso in un paesaggio suggestivo che si arricchisce di magia e fascino soprattutto durante il periodo natalizio. Ogni anno, infatti, viene allestito il tradizionale presepe vivente, un appuntamento imperdibile per chiunque voglia tornare indietro nel tempo immergendosi nelle atmosfere dell’antica Betlemme.

Arte e spiritualità si incontrano durante questo evento unico che coinvolge centinaia di persone, non attori professionisti o paganti, bensì abitanti del borgo che desiderano condividere con la comunità queste giornate raccontando il momento della Natività, ma traendo ispirazione anche dalle tradizioni locali. Qui vi raccontiamo qualche curiosità e vi forniamo tutte le informazioni utili per andare a visitarlo.

Storia del presepe vivente di Castanea

Da 33 anni, l’Associazione Turistico Culturale Giovanna d’Arco organizza a Castanea delle Furie il presepe vivente. Il borgo, situato nella location suggestiva offerta dai colli San Rizzo, vanta la partecipazione di oltre 350 figuranti che, oltre alle scene della Natività, raccontano gli antichi mestieri ricostruendo fedelmente abiti e strumenti di lavoro.

Durante l’evento avrete l’opportunità di partecipare in modo attivo provando le diverse specialità preparate come si faceva un tempo, dal pane alla pasta, o assistendo agli spettacoli di danza lungo un percorso che, di bottega in bottega, conduce alla capanna della Natività.

Date e orari del presepe vivente di Castanea

Il presepe vivente si terrà dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, ma non in modo continuativo. L’evento, infatti, potrà essere visitato in queste date e ai seguenti orari, tenendo in considerazione che resterà aperto fino all’ultimo visitatore in coda anche dopo l’orario indicato:

  • 25, 27 e 30 dicembre e 2 e 3 gennaio dalle 18:30 alle 19:30
  • 26,28 e 29 dicembre e 1,4,5 e 6 gennaio dalle 17:30 alle 19:30

L’ingresso al presepe è gratuito, ma l’organizzazione accetta volentieri delle offerte. Inoltre, il 3 gennaio, ci sarà l’ingresso anticipato alle 17:30 per le persone con disabilità.

Presepe vivente Castanea delle Furie

Fonte: Associazione Culturale Giovanna d’Arco – Roberto Santoro

Il presepe vivente a Castanea delle Furie

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un borgo siciliano situato alle porte di Messina. Se arrivate con la vostra auto da Catania, vi basterà prendere l’A18 con uscita San Michele e proseguire per 5 chilometri fino a Castanea; da Palermo, invece, l’autostrada da prendere è l’A20, con uscita Rometta, e proseguire verso Spartà: arrivati all’incrocio con la chiesa, svoltare a destra in direzione Massa San Giorgio-Castanea.

Giunti a Castanea da Messina è consigliabile trovare parcheggio in direzione nord, strada Provinciale per Massa San Giorgio–Spartà. Dopo il cartello di benvenuto con scritto Castanea, proseguire per 1,2 chilometri, superare la piazza principale del SS. Rosario (dove è preferibile fare scendere i passeggeri). Il presepe si trova a circa 300 metri.

Programma del presepe vivente di Castanea

Tra i presepi più belli d’Italia, l’evento rappresenta anche un’opportunità per scoprire il borgo di Castanea. Fino alle 12:00 è possibile partecipare a una visita guidata, godendo delle viste panoramiche offerte dalla sua posizione privilegiata e immergendosi nella sua storia.

Anche quest’anno, inoltre, torna il concorso foto e video che valorizza le fotografie e i cortometraggi più belli e originali. I premi sono in denaro, trovate tutte le informazioni utili per partecipare al concorso sul sito ufficiale.

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I musei più cercati su Google Maps nel 2024: l’Italia non c’è

L’arte mantiene un ruolo importante nella cultura e nell’intrattenimento in Italia e nel mondo. Analizzando i dati di Google per le ricerche effettuate nel corso del 2024 a livello internazionale, è stata pubblicata una classifica che comprende i dieci musei più cercati sulla famosa app di navigazione Google Maps. Strano ma vero, nessun museo italiano è sulla lista.

I musei più cercati del 2024

Può sembrare strano visto il patrimonio storico culturale del nostro Paese che in questa lista di top 10 tra i musei più cercati su Google non ci sia alcuna struttura italiana, eppure è così. Inghilterra, Spagna, Germania, Olanda, persino il Messico e gli Stati Uniti appaiono nella classifica che potete consultare di seguito, con alcuni centri culturali e artistici apprezzati in tutto il mondo.

British Museum – Londra

Uno dei principali musei della capitale inglese è sicuramente il British Museum che troneggia a Trafalgar Square. Fondato nel 1753, questo polo culturale ospita ben otto milioni di oggetti che custodiscono la storia e la cultura dell’umanità dalle origini ai tempi moderni. Le collezioni che si possono ammirare al suo interno comprendono l’arte egizia, l’arte greca, quella romana e asiatica, e ogni anno si registrano circa sei milioni di visitatori.

MASP – Museum of Art di San Paolo

Inaugurato nel 1968, il MASP è noto per la sua architettura modernista progettata da Lina Bo Bardi e per la sua collezione di oltre 8.000 opere che spaziano dall’arte europea a quella brasiliana, includendo capolavori di artisti come Raffaello, Tiziano e Van Gogh.

Museo della Scienza e dell’Industria – Chicago

Situato in un edificio storico del 1893, questo museo interattivo è un’istituzione che offre esposizioni in ambito scientifico, tecnologico e industriale, tra cui un sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale e una miniera di carbone ricostruita. Nel corso degli anni è spesso tra le attrazioni più visitate di Chicago.

British Museum

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British Museum di Londra

Museo Nazionale di Antropologia – Città del Messico

Inaugurato nel 1964, questo museo possiede la più grande collezione di arte precolombiana del Messico, con manufatti delle civiltà azteca, maya e olmeca, tra cui la famosa Pietra del Sole.

Museo Nazionale del Prado – Madrid

Fondato nel 1819, il museo del Prado a Madrid vanta una delle più ricche collezioni di arte europea, con opere di Velázquez, Goya, El Greco e molti altri maestri, offrendo un viaggio attraverso la storia dell’arte dal XII al XIX secolo.

Città delle Arti e della Scienza – Valencia

Questo complesso futuristico progettato da Santiago Calatrava, comprende un planetario, un museo della scienza interattivo e l’acquario più grande d’Europa, rappresentando un punto di incontro tra arte, scienza e natura.

Louvre – Parigi

Il Louvre, aperto nel 1793, è il museo più visitato al mondo. Celebre per la sua vasta collezione che spazia dall’antichità al XIX secolo, con opere iconiche come la Gioconda e la Venere di Milo, attira a Parigi molti turisti e appassionati di arte e storia da tutto il mondo.

Rijksmuseum – Amsterdam

Inaugurato nel 1885, il Rijksmuseum è il più grande museo dei Paesi Bassi, con una collezione che comprende capolavori dell’arte fiamminga e olandese, tra cui opere di Rembrandt e Vermeer. Nel cuore di Amsterdam, custodisce alcuni preziosi dipinti del Secolo d’oro olandese e di arte asiatica, e si può visitare in circa cinque ore.

Mercedes-Benz Museum – Stoccarda

Questo museo ripercorre la storia dell’automobile attraverso la lente del marchio Mercedes-Benz, esponendo oltre 160 veicoli, dai modelli storici alle concept car futuristiche.

Stadel Museum – Francoforte

Fondato nel 1815, lo Städel Museum dà una panoramica di 700 anni di storia dell’arte europea, con opere che spaziano dal Rinascimento all’arte contemporanea, includendo artisti come Botticelli, Rembrandt e Picasso.