Categorie
Asia Istanbul itinerari culturali musei Notizie Turchia Viaggi

Istanbul: il nuovo museo firmato da Renzo Piano è uno spettacolo

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Istanbul. La città che si estende lungo lo stretto del Bosforo, infatti, ospita un patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico di immenso valore.

Dalla città vecchia, caratterizzata dalle influenze degli imperi che qui hanno governato, al quartiere Sultanahmet, dove sorgeva l’Ippodromo di Costantinopoli che sopravvive ancora oggi grazie alle testimonianze dei frammenti della struttura che sono sopravvissuti, passando per Hagia Sophia, uno dei luoghi di culto più celebri del Paese nonché emblema straordinario dell’architettura bizantina.

Di cose da fare, e da vedere, ce ne sono tantissime a Istanbul, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato. Ma c’è un motivo in più, oggi, per raggiungere l’antica Costantinopoli, ed è il nuovo museo moderno progettato da Renzo Piano che verrà inaugurato proprio lì, sulle rive del Bosforo.

Bentornati a Istanbul

Il viaggio di oggi ci conduce in una città di immensa bellezza, che incanta e stupisce a ogni passo. Ed è proprio in questo luogo, concentrato di culture, tradizioni e storie grandiose, che sta per essere inaugurato uno dei musei più sensazionali e attesi di sempre.

Ci troviamo nel quartiere medievale di Galata, uno dei più antichi di tutta la città, nonché area portuale sin dai tempi dell’Impero bizantino. Crocevia di incontri, culture e popolazioni, questo luogo oggi, esattamente come ieri, costituisce uno dei nuclei più popolati di Istanbul, nonché un’importante zona commerciale.

Qui è nato anche l’Istanbul Modern Museum, ed è qui che sta per tornare con un nuovo e incredibile aspetto. Un edificio moderno che porta la firma dell’architetto Renzo Piano e che è destinato a ridefinire il volto urbano di questo quartiere.

Benvenuti nell’Istanbul Modern Museum

Quello che aprirà nel quartiere di Galata, è uno dei musei più attesi di sempre. Non solo perché i lavori per la sua realizzazione, che vanno avanti da 4 anni, hanno suscitato molta curiosità nei cittadini e nei viaggiatori, ma anche perché l’Istituzione in sé rappresenta il simbolo di un dialogo continuo tra l’identità culturale della città, e del Paese intero, con la scena artistica nazionale e internazionale.

L’Istanbul Modern Museum non è un museo qualsiasi, ma è un luogo che fin dalla sua fondazione ha ospitato milioni di persone di ogni età. Ed è questa la missione, quella di continuare a rendere accessibile l’arte con un edificio grandioso sulle rive del Bosforo.

A progettarlo è stato Renzo Piano, in collaborazione con lo studio Arup. Il nuovo edificio sostituisce quello già esistente, per proseguire quel dialogo tra passato e futuro, e ospiterà un’area verde e una nuova piazza, dalla quale sarà possibile raggiungere alcuni dei monumenti più celebri della città.

I lavori sono ancora in corso, in attesa di essere ultimati. Intanto quello che sappiamo del nuovo edificio è che si snoda su una superficie di 15000 metri quadrati, con ben 5 piani (3 fuori terra e 2 interrati) e che si sta preparando a diventare uno spazio pubblico nel quartiere di Galata all’insegna dell’arte, della cultura e della bellezza. I suoi spazi interni, inoltre, ospiteranno collezioni di arte moderna e contemporanea che appartengono già al museo.

La facciata del piano terra è stata realizzata in vetro, mentre quelle dei piani superiori in metallo lucido. Una scelta, questa, pensata per creare un inedito spettacolo di luci e ombre tra le acque del Bosforo, il sole e l’edificio.

La data dell”inaugurazione non è ancora stata resa nota, ma il nuovo Istanbul Modern Museum dovrebbe accogliere i visitatori nel nuovo edificio entro la fine del 2022.

Categorie
autunno eventi itinerari culturali Notizie Viaggi

Giornate FAI d’autunno: i luoghi da visitare in Italia

Sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’autunno, il grande evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Un’occasione incredibile per scoprire la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono tesori d’inestimabile valore.

Un weekend tra i Beni del FAI

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili – ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli. E ancora, siti archeologici e moderni centri di ricerca, borghi immersi nella natura, parchi, giardini e orti in città, villaggi operai, laboratori artigianali e industrie del made in Italy.

Un impegno quotidiano (lo scorso settembre c’è stata la Giornata del Panorama dei Beni del FAI) volto a recuperare, proteggere e valorizzare monumenti e luoghi unici del nostro Paese, e ad educare e sensibilizzare la collettività, in particolare i più giovani, alla conoscenza, all’amore e al godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico che tutto il mondo ci invidia. Beni che i delegati e volontari della Fondazione sono pronti a svelare al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Palazzo Diotti

Fonte: Ufficio Stampa

Palazzo Diotti a Milano

Le aperture da non perdere questo autunno

A Roma apriranno in esclusiva le Corsie Sistine, ambiente di cura lungo 120 metri, realizzato a fine Quattrocento per il Complesso di Santo Spirito in Sassia e decorato da un ciclo di affreschi in cui furono attive le stesse botteghe di artisti della Cappella Sistina. Parte dello stesso complesso, con apertura riservata agli iscritti FAI, il Palazzo del Commendatore e la Biblioteca Lancisiana, edificati a metà Cinquecento, dai sontuosi ambienti affrescati e con una collezione di testi rari dal XVI secolo in poi.

Chi è a Milano il 15 e 16 ottobre potrà visitare Palazzo Diotti, sede della Prefettura, che ospita i capi di stato in visita nella città. Dimora nobiliare di fine Settecento, è caratterizzata da scaloni neoclassici, raffinati arredi, una sala affrescata dal giovane Andrea Appiani e numerosi ambienti monumentali. A Venezia, nel sestiere di Castello, si potrà ammirare il Complesso di San Francesco della Vigna, con la facciata della chiesa, ricca di capolavori, realizzata da Andrea Palladio e – nelle visite di domenica – i chiostri e la straordinaria vigna, che da 600 anni si affaccia sulla Laguna nord.

Tra le aperture di maggior rilievo a Torino c’è il Campus Einaudi, progettato dall’archistar inglese Norman Foster e incluso dalla CNN fra i 10 edifici universitari più spettacolari del mondo, anche per l’inserimento nel paesaggio. A La Spezia, le Giornate FAI saranno dedicate anche al porto, mai aperto al pubblico perché sempre operativo, in un suggestivo percorso che coniugherà passato, presente e futuro, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne base di partenza degli scampati ai lager nazisti alla volta della Terrasanta.

Se siete in visita a Bologna, invece, non perdetevi Palazzo Vassé, con affreschi di fine Cinquecento e la “Galleria della Meridiana”, una lunga sala con un calendario solare seicentesco rappresentato sul pavimento e due fori sul soffitto che permettevano di seguire il movimento notturno degli astri. A Coriano, nell’entroterra riminese, aprirà le porte San Patrignano, la comunità di recupero fondata nel 1978, dove le visite si concentreranno sui laboratori di alto artigianato, dalla tessitura alla pelletteria al ferro battuto, le cui attività saranno raccontate degli stessi ragazzi che vi operano.

Tra le attrazioni imperdibili a Firenze, un itinerario ottocentesco legato alla baronessa Favard, con due aperture di eccezione: il Palazzo di città, sul Lungarno Vespucci e la villa di campagna, a Rovezzano, entrambi ricchi di ambienti decorati e sede di prestigiose scuole. A Napoli si apriranno le porte del Suor Orsola Benincasa, cittadella circondata da mura di tufo sorta tra XVI e XVII secolo sul colle Sant’Elmo per volontà della religiosa, figura carismatica dell’epoca, da inizio Novecento istituzione universitaria.

Tra i luoghi proposti a Palermo, il complesso monumentale del Carmine, edificato a partire dal XIV secolo, dove sarà eccezionalmente possibile salire sul campanile, da cui la vista spazia sulla cupola in maiolica policroma della chiesa, realizzata nel Seicento e su tutto il centro della città. A Cagliari, meta autunnale imperdibile, infine, le Giornate FAI porteranno alla scoperta di Palazzo Bacaredda, edificio eclettico che rievoca il gotico aragonese, realizzato nel 1907 come sede del Municipio, funzione che riveste tuttora. Si entrerà tra l’altro nell’ufficio del sindaco, che conserva un grande arazzo fiammingo, capolavoro di fine Cinquecento, e nella Sala dei Matrimoni, ornata da un ciclo pittorico dedicato all’amore in Sardegna.

Suor Orsola Benincasa

Fonte: Ufficio Stampa

Il complesso monastico di Suor Orsola Benincasa a Napoli

Villa dei Vescovi, tra visite guidate e trekking speciali

Un’altra chicca imperdibile durante le Giornate FAI di autunno 2022 sono le visite guidate che portano i visitatori a scoprire la storia di Villa dei Vescovi, uno dei Beni in cui si può anche soggiornare. Uno splendido edificio di inizio Cinquecento situato in località Luvigliano, frazione di Torreglia (in provincia di Padova), da scoprire eccezionalmente attraverso un percorso che parte dal suo legame con il paesaggio naturale circostante per arrivare a scoprire le particolarità architettoniche e pittoriche e i vari cicli ad affresco. Ci sarà, inoltre, la possibilità di partecipare a speciali trekking lungo i sentieri escursionistici attorno alla Villa, immersi nel Parco dei Colli Euganei. Percorsi di facile e media intensità, della durata massima di 1 ora e mezza

Giornate FAI d’autunno, le novità di quest’anno

Con le Giornate FAI d’autunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare le amministrazioni sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dello Stivale.

In nome della tutela dell’ambiente, il FAI lancia a ottobre la campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, per invitare i cittadini a partecipare a questa missione con l’iscrizione annuale al Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, con la speciale quota di 29 euro anziché 39 dedicata ai nuovi iscritti fino al 16 ottobre. Il ricavato della raccolta fondi di quest’anno, inoltre, sosterrà il progetto di transizione ecologica del FAI, volto a rendere i suoi Beni sempre più resistenti agli effetti del cambiamento climatico ed ecologicamente sostenibili, attraverso progetti per il risparmio energetico, la riduzione di consumi, risorse ed emissioni, la tutela e il recupero di paesaggi e biodiversità, e per l’educazione diffusa a una cultura dell’ambiente, della natura e della sostenibilità.

Durante il weekend del 15 e 16 ottobre, all’accesso di ogni luogo verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta in occasione dell’evento potranno beneficiare degli accessi prioritari in tutti i luoghi aperti, nonché di aperture e visite straordinarie in molte città, e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Venezia San Francesco

Fonte: Ufficio Stampa

Il Complesso di San Francesco della Vigna, a Venezia
Categorie
Curiosità itinerari culturali location serie tv Monumenti Viaggi

Ora puoi dormire nel palazzo di Sissi apparso su Netflix

Fuggire dal solito tran tran, viaggiare verso un luogo storico e dimorare all’interno di vero palazzo nobiliare sarebbe bellissimo, vero? Immaginatevi, allora, quanto possa essere suggestivo dormire nel palazzo di Sissi visto su Netflix, quella straordinaria location barocca perfettamente incastonata nella campagna bavarese.

Ora smettete di immaginare e iniziate a pensare di farlo davvero, perché sì, Palazzo di Weissenstein, dimora imponente edificata nel 1700, apre le porte per far soggiornare ospiti che vogliano essere trattati come nobili e… come imperatori e imperatrici, naturalmente.

Il Palazzo di Sissi e la sua storia

Sì, nonostante nella serie tv Netflix il Palazzo di Weissenstein sia la dimora della principessa/imperatrice ottocentesca Sissi, in realtà è stato costruito nel secondo decennio del 1700. Era una delle dimore più invidiate dell’antica Germania, per la sua bellezza e la sua pace: non a caso fu costruito per divenire la residenza estiva dei principi-vescovi di Bamberga.

Il Palazzo, costruito da due dei più grandi architetti germanici dell’epoca (Johann Dientzenhofer e Johann Lucas von Hildebrandt) lo immaginarono e lo realizzarono con una pianta a ferro di cavallo, una grande corte d’onore, delle splendide scuederie curvilinee e un parco sul retro, che assicura serenità e privacy.

Il Palazzo di Weissenstein, location della serie tv dedicata a Sissi: ora ci si può dormire

I suoi interni, se possibile, sono ancor più suggestivi. Ogni sala è decorata con grande fasto e lo Scalone D’Onore, che si sviluppa su tre piani, è sormontato da colonne corinzie scanalate. Nella volta sopra lo Scalone è stato realizzato un affresco (firmato da Johann Rudolph Byss e Giovanni Francesco Marchini) che raffigura le divinità dell’Olimpo e i continenti conosciuti fino ad allora.

All’interno del palazzo si trovano anche di capolavori rinascimentali e barocchi di grandi pittori europei, tra cui Pieter Bruegel il Vecchio, Rembrandt e Van Dyck Rubens e Tiziano.

L’apertura al pubblico del Palazzo di Sissi

Vista la sua opulenza e la sua bellezza non è un caso che il Palazzo di Weissenstein sia uno dei luoghi chiave di Sissi nella serie Tv “L’imperatrice”. L’edificio era più che degno di essere trasformato nella reggia imperiale della Principessa, con degli standard di sfarzo davvero elevati. Ora però l’erede della tenuta, la Contessa Benedicta von Schönborn-Wiesentheid, ha deciso di aprirlo al pubblico collaborando con Airbnb.

Il Palazzo di Weissenstein, location della serie tv dedicata a Sissi: ora ci si può dormire

«Sissi – ha dichiarato la Contessa – era un’icona fashion, una sportiva, una viaggiatrice, una poetessa, ma è stata anche un’eroina tragica uccisa dalla lama di un assassino. Questa è l’occasione per poter condividere un piccolo assaggio del suo mondo». Agli ospiti sarà messa a disposizione una stanza solitamente chiusa, decorata e allestita con arredi che trasporteranno gli ospiti proprio al tempo di Sissi.

Come dormire nel Palazzo di Sissi?

Ma come si fa a dormire nel Palazzo di Sissi? Come abbiamo detto, la Contessa Benedicta von Schönborn-Wiesentheid ha scelto di collaborare con Airbnb, che a partire a partire dal 2 novembre 2022 alle ore 19 (CET) lo renderà disponibile nella sezione Dimore Storiche o cliccando sull’apposito collegamento.

Il Palazzo di Sissi dove si può dormire

Il soggiorno comprende anche un tour esclusivo del Palazzo, con l’accesso ad aree generalmente chiuse al pubblico e dunque inaccessibili. Tra queste anche la “Sala delle Conchiglie”, dove sono previste una cena e una colazione in stile imperiale.

Categorie
Campania Idee di Viaggio itinerari culturali Napoli Viaggi

In questa città italiana le stazione metro sono opere d’arte

Esiste una città italiana fatta di bellezza e contraddizioni, di monumenti architettonici maestosi e di case vecchie e scarupate, proprio lì dove sono conservate le storie, le tradizioni e le leggende di un territorio straordinario.

Stiamo parlando di Napoli, la città che che ha ispirato musicisti e cantanti, artisti e poeti, pittori e scrittori. Quella che quando la vedi muori, come ha scritto Goethe per celebrare quel posto che aveva conquistato e rapito il suo cuore. Perché è questo il destino condiviso di tutti i viaggiatori che arrivano a Napoli, quello di innamorarsi della città e di lasciare qui un pezzo di cuore.

Ed è proprio nel capoluogo della regione Campania che oggi vogliamo portarvi, tra il lungomare che brilla sotto il sole, il Vesuvio che domina l’intero paesaggio e il centro storico brulicante di storie, leggende e mistero, per scoprire le stazioni metro, proprio quelle che a Napoli sono state trasformate in opere d’arte.

La stazione metro più bella del mondo

Siamo abituati a considerare le stazioni della metropolitana come dei luoghi di transito, quelli da raggiungere velocemente per spostarsi da una parte all’altra delle città. Ma a Napoli è diverso, e lo è perché qui è stata realizzata quella che il Daily Telegraph e la CNN hanno definito la stazione della metropolitana più bella d’Europa e del mondo.

Chiunque ci sia stato non può che confermare quanto è straordinaria quella visione onirica che si apre davanti alle persone e che le catapulta in un visionario mondo fatto di colori e di meraviglia, una discesa ideale verso il mare con il quale la città ha una storia d’amore indissolubile.

La stazione metro di Toledo è una meraviglia. Situata nel cuore della città, nel quartiere di San Giuseppe, quello snodo che permette di raggiungere il rione Carità e la zona dei Quartieri Spagnoli, si è trasformato in una vera e propria attrazione turistica, un capolavoro artistico e visivo che incanta. Ma quella di Toledo, non è l’unica stazione destinata a lasciare senza fiato.

Stazione metro Toledo

Fonte: Getty Images

Stazione metro Toledo

Le metro d’arte a Napoli

Si chiamano Stazioni dell’Arte di Napoli, e fanno parte di un progetto che ha visto la realizzazione di un complesso artistico e funzionale che riguarda le fermate della Linea 1 della metropolitana della città.

Le progettazioni, non a caso, sono state affidate a designer e ad architetti di fama internazionale come Gae Aulenti, Fuksas, Alessandro Mendini e Oscar Tusquets, giusto per citarne alcuni. L’obiettivo, raggiunto a pieno, era proprio quella di trasformare gli spazi funzionali delle stazioni in luoghi devoti all’arte pubblica, e accessibili a tutti. E così è stato.

Sotto il coordinamento di Achille Bonito Oliva, a partire dal 2001, sono state posizionate oltre 250 installazioni di arte contemporanea, sia negli spazi esterni delle stazioni che in quelli interni, che hanno trasformato la città in un inedito museo diffuso.

Tutte le nuove stazioni costruite lungo i binari della Linea 1 rendono Napoli l’unica città al mondo con un museo distribuito tra gli spazi interni ed esterni della metropolitana. Il consiglio è quello di organizzare un itinerario per scoprirle tutte e perdersi e immergersi tra le bellezze artistiche che creano un dialogo costante e unico con il resto della città.

A partire da Toledo, che è una vera e propria esperienza immersiva negli abissi marini grazie al mosaico di Kentridge, passando per Garibaldi, una stazione imponente e grandiosa, caratterizzata dalla copertura progettata da Dominique Perrault e da scale mobili sospese. C’è poi la fermata di Vanvitelli, quella che ospita una delle ultime opere firmate da Merz prima della sua scomparsa: una rappresentazione geometrica, tubolare e a neon, della serie di Fibonacci.

E poi, ancora, la più recente stazione Duomo, quella che porta la firma indelebile di Massimiliano e Doriana Fuksas che ha visto la trasformazione degli interni e degli esterni della fermata in piazza Nicola Amore.

Fermata Duomo, Metro Art Napoli

Fonte: IPA

Fermata Duomo, Metro Art Napoli
Categorie
itinerari culturali Notizie trekking vacanze avventura Viaggi

220 km tra due regioni italiane: il nuovo imperdibile sentiero

In Italia nasce un nuovo affascinante “sentiero” da scoprire. Un’occasione unica e assolutamente imperdibile per osservare il territorio in tutta la sua bellezza e per conoscere una storia lunga centinaia di anni, e che continua ancora oggi. Un percorso che misura circa 220 chilometri, e che attraverso dieci tappe non consecutive, sì svincola nel bel mezzo di due regioni diverse (Piemonte e Valle d’Aosta) e di quattro valli una più bella dell’altra (Ossola, Valsesia, Valle di Gressoney e Valle d’Ayas).

Si tratta del nuovo sentiero dei Walser, una popolazione di origine germanica proveniente dall’odierno Canton Vallese e che, durante il Medioevo, si stanziò nei territori alpini lungo le regioni sopra citate e in cui, ancora oggi, si mantengono conservati alcuni degli antichi villaggi.

Il progetto

Un progetto presentato a Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola), proprio in occasione del 21esimo incontro internazionale dei Walser, che sfrutta una rete di sentieri già esistenti e che è stato interamente dedicato a questa popolazione e alla sua lunga cultura.

Un’idea nata su ispirazione dell’omonimo percorso che già dal 2010 passa attraverso i Cantoni svizzeri Ticino e Grigioni, concludendosi in Austria, e il cui scopo è quello di favorire e promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori Walser.

Alla base del progetto, infatti, c’è la voglia di incentivare nuove forme di turismo consapevole, più lento e che si fondi su esperienze che permettano, a che le segue, di conoscere in modo più approfondito le culture locali. Il tutto agendo nel pieno rispetto dell’ambiente, degli abitanti che ci vivono e favorendone la crescita a livello economico e culturale.

Walserweg Italia, questo il nome del progetto, ha la finalità primaria di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale e turistico dei Walser, mappando i punti di maggior interesse lungo il percorso e dando vita a un vero e proprio archivio storico e culturale della popolazione. Un lavoro di grande valore che è stato portato avanti dalle dodici comunità Walser presenti in Italia, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, e che punta a raccontare e a mettere in luce le diverse identità culturali presenti nei territori interessati e attraversati lungo il tragitto: Piemonte e Valle d’Aosta.

Una cultura da scoprire

Un’occasione unica per rivivere e scoprire la cultura di questa popolazione che, ormai tantissimo tempo fa, arrivò in Italia, lasciando un’impronta che ancora oggi vive nel nostro territorio. Una testimonianza presente di un’epoca passata e di una popolazione la cui cultura si fonda su grandi valori e su una fortissima identità.

Dalle tipiche abitazioni di pietra e legno, realizzate con una specifica tecnica a incastro (Blockbau), che ancora oggi è possibile visitare accedendo ai villaggi originari dei Walser abilmente restaurati e pronti ad accogliere i visitatori, al dialetto utilizzato per comunicare. In un percorso dedicato alla riscoperta di una storia che continua a vivere e a tramandarsi nel tempo e che grazie alla nascita di questo lungo sentiero dedicato e realizzato ad hoc, verrà resa ancora più accessibile a chiunque deciderà di conoscerla, godendosi un viaggio nella natura e nella bellezza di un’epoca passata che non si è mai conclusa.

Categorie
itinerari culturali musei Notizie Vacanze Con Bambini Viaggi

Giornata delle famiglie al museo: quale vedere con i bambini

Domenica 9 ottobre torna la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo (F@Mu), il grande evento culturale dedicato a bambine e bambini che promuove e facilita l’incontro tra le famiglie e gli innumerevoli luoghi espositivi che arricchiscono il nostro Paese. “Diversi ma uguali” è il tema scelto per quest’anno, che parte dal presupposto che la valorizzazione della diversità – culturale, fisica, cognitiva – sia uno strumento indispensabile di inclusione sociale.

Testimonial d’eccezione per l’edizione 2022 sarà Geronimo Stilton, il topo-giornalista più famoso del mondo creato da Elisabetta Dami, che accompagnerà i più piccoli nel loro percorso esplorativo attraverso un divertente mix di giochi e attività. Tantissimi i musei e luoghi di cultura, pubblici e privati, che parteciperanno all’iniziativa. Ecco quali non perdere.

Le iniziative da non perdere al Nord

Vicenza aderisce alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo proponendo una caccia al tesoro alla scoperta dei tesori culturali della città con due diversi itinerari, l’8 e il 9 ottobre (per partecipare bisogna contattare il Museo Diocesano entro venerdì 7 ottobre). Sabato, si svolgerà tra il Santuario di Monte Berico e il Museo del Risorgimento e della Resistenza, mentre domenica si terrà nel centro storico, con partenza dalle 10 fino alle 15.30. L’arrivo è previsto a Palazzo Thiene (entro le 17) con la consegna di un premio finale a sorpresa.

In Liguria, il MuSel – Museo archeologico e della Città di Sestri Levante (dove c’è la villa che ha ispirato “La Sirenetta”) proporrà “Scriba per un giorno”, un’attività ludico-didattica dedicata ai bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni, che potranno trasformarsi in “piccoli egittologi” per un pomeriggio e scopriranno come si traduce e si scrive in geroglifico.

A Milano, al Leonardo3 Museum in Piazza della Scala, i piccoli visitatori proveranno a scoprire come le emozioni cambiano l’espressione dei nostri volti. “Costruiremo una faccia che possa comunicare gioia, serenità, rabbia, paura e, come faceva Leonardo, impareremo a osservare gli altri per rendere al meglio gli stati d’animo che ci caratterizzano”, si legge nel programma del 9 ottobre.

Spostandoci in Piemonte, in occasione del F@Mu, la Fondazione Paideia e il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenteranno un workshop gratuito sul cinema di animazione. Un laboratorio dal titolo “Moving Puppets”, rivolto ai bambini a partire dagli 8 anni, che vedrà i partecipanti sperimentare la magia dell’animazione in stop-motion creando una storia collettiva. L’attività si svolgerà nell’Aula Paideia, all’interno della Mole Antonelliana, simbolo della città.

Gli appuntamenti più belli nell’Italia centrale

Numerose le iniziative a Roma, in musei civici e monumenti del territorio. Un’occasione per ritrovarsi insieme in famiglia e condividere un patrimonio culturale che è di tutti. Da non perdere una visita ai Musei Capitolini, dove si terrà un laboratorio rivolto ai più piccoli dedicato al lavoro dell’archeologo, mentre all’Ara Pacis si potrà partecipare a una visita dedicata a grandi e piccini, con un particolare accento sulle analogie e le differenze tra la vita dei bambini in epoca romana e i piccoli di oggi.

A Firenze, anche quest’anno i Musei Civici Fiorentini e MUS.E aderiscono alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo. Tra gli appuntamenti da non perdere c’è l’iniziativa “Il palazzo a occhi chiusi” a Palazzo Vecchio, tra i monumenti imperdibili della città, per famiglie con bambini a partire dagli 8 anni, ideata per dimostrare che la vista non è l’unico senso messo in gioco durante una visita in un museo. Visitatori vedenti e non vedenti si affiancheranno per un’esperienza fondata sul tatto, sull’udito e sull’olfatto.

A Montefalco (uno dei 100 borghi del  cuore scelti da SiViaggia), in provincia di Perugia, domenica 9 ottobre farà tappa “UAU – L’arte di essere bambini”, ideato da Archi’s Comunicazione e co-finanziato dalla Regione Umbria, per avvicinare le famiglie, in particolare i più piccoli, al mondo dell’arte. Grandi e piccini saranno coinvolti in divertenti laboratori educativi, trekking urbano e visite guidate che trasformeranno in gioco l’esperienza al museo.

Se, invece, volete esplorare il borgo di Fossombrone, in provincia di Pesaro e Urbino, potrete farlo con una camminata alla scoperta del centro storico e di alcuni dei suoi bellissimi musei, con ingresso alla chiesa di San Filippo, Pinacoteca e Museo Archeologico a un prezzo ridotto di 3 euro per adulti, e visite gratuite per ragazzi fino ai 18 anni.

I musei dove andare in famiglia al Sud

Anche al Sud non mancano gli appuntamenti dedicati ai più piccoli, in occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo. A Napoli, i Servizi educativi del Museo e Real Bosco di Capodimonte proporranno ai più piccoli e alle loro famiglie percorsi appositamente studiati, capaci di avvicinare con un linguaggio ad hoc ai capolavori della collezione permanente. Tutti i bambini avranno una mappa tematica, di linguaggio immediato. Gli esperti guideranno i piccoli visitatori, di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, alla scoperta delle splendide opere d’arte custodite nell’iconica Reggia.

Se siete in Puglia, non perdetevi il ricco programma del Museo di Storia Naturale di Foggia, dove dalle ore 10.30 alle ore 11.30 ci sarà un’attività di approfondimento scientifico, organizzata in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi. I curatori risponderanno alle curiosità dei partecipanti su flora, fauna ed ecosistemi naturali del territorio, rappresentativi di una ricca biodiversità. Sarà presente anche un interprete L.I.S, per i visitatori non udenti. Dalle ore 17.30 alle ore 19.30, si terrà, invece, il laboratorio “Diversi ma uguali nel regno animale”, anche questo aperto all’intera famiglia.

In occasione del F@Mu, la Pinacoteca civica di Reggio Calabria si trasformerà in spazi colmi di colori, risa, voci, movimenti, domande, musiche. L’ iniziativa prevede una visita guidata, durante la quale alcune opere custodite all’interno del museo saranno analizzate per capirne le diversità e le somiglianze. Sotto la guida del personale museale, i piccoli visitatori assisteranno alla proiezione di un filmato e realizzeranno alcune attività laboratoriali per raccontare la bellezza e la ricchezza nelle differenze culturali.

Troverete, infine, splendide iniziative anche a Palermo, dove ci sarà un’avvincente visita didattica all’Orto Botanico dedicata alle famiglie che vogliono ritrovarsi insieme, per conoscere e scoprire la storia e bellezza di questo incantevole luogo. Al Castello della Zisa, invece, si svolgerà una divertente e dinamica visita gioco, durante la quale bambini e adulti, a suon di rime e indovinelli, ricostruiranno la storia di questo antico edificio patrimonio UNESCO.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali luoghi misteriosi Viaggi

Esiste una città italiana dove si incontrano le streghe

L’Italia è un Paese che non smette mai di stupire, perché incredibili sono le meraviglie che si snodano lungo tutto lo stivale. Monumenti storici, siti archeologici, gioielli architettonici e poi, ancora, grandi città, borghi e villaggi che conservano tradizioni antiche e mai dimenticate tramandate cautamente nei secoli.

Arte, letteratura, poesia, cultura e paesaggi straordinari: questa è l’Italia che piace al mondo, la stessa che ogni giorno viene scelta dai viaggiatori che giungono nel BelPaese per un viaggio all’insegna della grande bellezza.

Ma l’Italia è anche il Paese delle storie. Quelle antiche, affascinanti e suggestive, quelle che affondano le radici in tempi antichissimi e mai dimenticati. Ed è proprio una storia che vogliamo raccontarvi oggi, per conosce il lato più misterioso di Benevento conosciuto in tutto il mondo come la città delle streghe.

Bentornati a Benevento

C’era una volta Malies, un insediamento popolato dalle comunità irpino-sannitiche. Poi sono arrivati gli antichi romani che hanno ribattezzato il territorio Maleventum e poi Beneventum. C’è ancora quella stessa città che oggi conosciamo con il nome di Benevento, il capoluogo dell’omonima provincia della Campania.

Un viaggio nel Sud dello stivale non può non includere una tappa in questa città. I motivi per visitarla sono tantissimi, a partire dal quel patrimonio storico, artistico e archeologico che conserva le testimonianze delle dominazioni e delle popolazioni che qui si sono insidiate nei secoli. Imperdibili sono anche la splendida chiesa di Santa Sofia, edificata nel 760, che è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, così come l’arco di Traiano, uno degli esemplari meglio conservati in Italia.

Ma c’è un altro motivo per visitare Benevento, e riguarda la sua storia. Non una qualunque, intendiamoci, ma una affascinante e suggestiva che stuzzica l’immaginario collettivo e che soddisfa la voglia di brivido e mistero che appartiene a tutti gli adepti del dark tourism.

Sì perché Benevento è conosciuta in tutto il mondo come la città delle Streghe. Scopriamo insieme perché e quali sono i luoghi leggendari assolutamente da raggiungere.

Port'Arsa, Benevento

Fonte: 123rf

Port’Arsa, Benevento

La città delle streghe

Tutto il mondo conosce la città delle streghe. Sono molte le persone che arrivano a Benevento proprio per scoprire i luoghi dove ancora vivono e sopravvivono le antiche leggende.

Uno dei primi a sostenere la presenza delle streghe in città fu Pietro Piperno nel suo libro De nuce maga beneventana, probabilmente influenzato dai riti pagani che i longobardi svolgevano nei pressi del fiume Sabato. Pare che proprio qui, dove è stato eretto il Ponte Leproso, un tempo sorgesse il noce, un albero dove le streghe si riunivano per compiere sortilegi e incantesimi. A rafforzare la credenza dell’esistenza delle streghe ci sono anche le storie legate alla tribù dei Samentes, adoratori della foresta che si riunivano di notte per celebrare riti e tradizioni.

Le credenze con il tempo non sono mai svanite e, anzi, si sono radicate nel territorio, con l’aggiunta di numerosi elementi, storie e leggende che oggi appartengono in tutto e per tutto alla cultura e al folclore locale. Ne sono un esempio anche i prodotti caratteristici della città e della provincia, come la mela stregata di Sant’Agata e il celebre liquore Strega.

Ma il mito delle streghe continua a vivere anche in alcuni luoghi che oggi sono considerati tappe imprescindibili per chi visita il territorio e vuole toccare con mano l’anima più magica di questo, come il Ponte Leproso e l’Obelisco egizio, ma anche la zona del Teatro Romano, quella infestata dalla Zoccolara. C’è poi il ponte delle Janare, appena fuori città, legato alla leggenda di Manalonga, una strega che, secondo le storie locali, attira i passanti e li trascina nei pozzi.

Per vivere tutta la magia di queste leggende, imperdibile è l’appuntamento annuale La notte delle streghe. Una manifestazione che celebra le janare e le storie e le leggende a queste legate.

Ponte Leproso

Fonte: 123rf

Ponte Leproso
Categorie
Curiosità itinerari culturali Viaggi viaggiare

Maestose sculture stanno trasformando il Paese in una galleria en plein air

C’è un territorio, tanto vasto quanto variegato, dove la natura regna sovrana. Si tratta di una destinazione tanto suggestiva e affascinante che rappresenta la meta più ambita di un viaggio destinato a rimanere impresso nella memoria.

Stiamo parlando dell’Outbback australiano, quel vastissimo territorio che si estende nella parte occidentale del Paese e che occupa un terzo del suo suolo.

È qui che, nel bel mezzo di quella che è l’opera più vasta mai creata da Madre Natura, imponenti sculture che svettano verso il cielo stanno trasformando il volto del territorio, rendendo il Western Australia un museo a cielo aperto dalle dimensioni stratosferiche.

Gallerie d’arte a cielo aperto nel Western Australia

Un viaggio nei territorio che si snoda nella parte occidentale dell’Australia è destinato a trasformarsi in un’esperienza incredibile e unica al mondo. E questo è vero soprattutto adesso che, quello sterminato paesaggio plasmato da Madre Natura, sta cambiando il suo volto grazie all’azione dell’uomo.

All’interno di uno scenario che con i secoli è diventato patrimonio naturale, storico e culturale di inestimabile valore, infatti, sono comparse sculture e creazioni maestose e impressionanti che hanno l’obiettivo di raccontare il territorio, i valori, la storia e le persone che lo popolano.

Capolavori artistici che entrano di diritto nella lista di cose da vedere in un viaggio del Western Australia, non solo perché con le loro dimensioni segnano dei record mondiali, ma anche e soprattutto per il loro significato.

Public Silo Trail

Fonte: Tourism Western Australia

Public Silo Trail

Tra statue giganti e silos dipinti: le meraviglie del Western Australia

Se state pensando di organizzare un viaggio nel selvaggio ovest dell’Australia, allora, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio le seguenti destinazioni.

Da novembre Mandurah non è più la stessa. La città australiana situata a circa un’ora di auto da Perth, infatti, ha dato ufficialmente il benvenuto a nuovi e inediti cittadini. Si tratta dei Protettori dell’ambiente, enormi sculture in legno, alte fino a cinque metri, che raccontano la storia della comunità locale. A firmare questi capolavori, che si integrano perfettamente nella natura circostante e usano solo materiali riciclati per rispettare l’ambiente, è stato l’artista danese Thomas Dambo.

Anche nei dintorni della cittadina di Menzies, nella regione del Golden Outback, qualcosa è cambiato. Nei pressi del lago salato di Ballard, infatti, sono state innalzate 51 sculture in acciaio a grandezza naturale e dislocate in circa 10 chilometri di percorso. A firmare l’incredibile installazione, che prende il nome di Inside Australia, è stato lo scultore Antony Gormley che si è ispirato, per ciascuna scultura, a uno dei 131 abitanti del luogo.

Un viaggio nel Western Australia, però, non può non includere il Public Silo Trail, un percorso delle meraviglie che permette ai viaggiatori di esplorare una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto immersa in un territorio selvaggio e incontaminato. I vecchi silos industriali, che si snodano tra Northam, Ravensthorpe e Albany, sono stati trasformati in capolavori artistici, grazie all’arte dei murales, che raccon la storia delle persone e del territorio locale.

L’ultima tappa di questo viaggio ci conduce nella cittadina di Collie, nel South West. È qui che la galleria a cielo aperto trova il suo compimento in quello che è uno dei più grandi murales di tutto il mondo. Lungo la diga di Wellington Dam, infatti, esiste una gigantesca opera d’arte che misura 8000 metri quadrati e che raccoglie circa 40 murales di artisti australiani che celebrano l’acqua e la sua importanza.

Collier Mural Trail

Fonte: Tourism Western Australia

Collier Mural Trail
Categorie
autunno Europa Germania itinerari culturali Notizie Viaggi

In Germania è stata inaugurata una giungla. Ma è fatta di zucche

L’autunno è, con tutta probabilità, la stagione più affascinante dell’anno perché tantissime sono le sorprese che ci riserva. Le più belle sono quelle firmate da Madre Natura, proprio lei che come un’abile artista plasma il paesaggio, lo modifica e lo travolge di incantevoli sfumature di rosso, giallo e arancione. Sempre lei che ci regala i frutti genuini della sua terra che abbondano sulle nostre tavole in questo periodo.

E se parliamo di autunno, e di prodotti della terra, non possiamo non parlare di lei, della zucca che è la protagonista indiscussa della stagione autunnale.

Dimenticate, però, tutto ciò che conoscete di questo prodotto, perché l’uso che ne fanno in questa cittadina tedesca è completamente diverso da ciò che possiamo immaginare. Qui, infatti, le zucche vengono raccolte, riordinate e assemblate, fino a trasformarsi in sculture incredibili che popolano quel giardino dove si tiene il festival più straordinario di sempre.

Il Festival delle zucche più bello d’Europa

Per scoprire quello che è uno dei festival più affascinanti d’Europa, dove le zucche prendono vita trasformando tutto in favole moderne, dobbiamo recarci a Ludwigsburg, nel Land del Baden-Württemberg. La città tedesca, che dista circa 20 chilometri da Stoccarda, è particolarmente celebre per i suoi castelli e per i giardini barocchi, ed è proprio in uno di questi che oggi vogliamo portarvi.

Non giardini qualsiasi, intendiamoci, ma i più celebri e amati in città, quelli che si snodano interno al Castello di Ludwigsburg.

Un tempo residenza dei duchi, poi divenuti re del Württemberg, questo castello è una vera e propria celebrità in città che attira ogni anno migliaia di visitatori in tutto il mondo. Ad affascinare sono anche e soprattutto gli eleganti e lussureggianti giardini che si snodano tutto intorno.

Ed è proprio qui che, ogni anno, torna l’attesissimo Festival della Zucca, un appuntamento tradizionale e imperdibile per i cittadini e i viaggiatori che amano i colori autunnali. Da settembre a dicembre, all’interno del grande parco, è possibile ammirare stravaganti e inedite sculture create tantissime varietà di zucche provenienti da ogni parte del mondo.

Festival delle zucche, Ludwigsburg

Fonte: Getty Images

Festival delle zucche, Ludwigsburg

La giungla fatta di…zucche

Il Festival della Zucca di Ludwigsburg è considerato uno dei più importanti e grandiosi eventi d’autunno in tutta Europa. Il motivo è dato proprio dagli oltre 800 esemplari di zucca che prendono vita in questi giardini nei modi più disparati.

Per l’occasione, diversi artisti provenienti da ogni parte del mondo, plasmano con abilità questi prodotti della terra fino a creare sculture incredibili che incantano e lasciano senza fiato.

L’area attorno al castello di Ludwigsburg si trasforma così in un giardino delle meraviglie dove ogni anno, in base al tema proposto, lo scenario diventa magico, proprio come quello delle favole. Nelle edizioni precedenti i visitatori hanno potuto ammirare un inedito mondo del Far West, ma anche la rielaborazione dell’Antica Roma. Non è mancato neanche un viaggio nello spazio con tanto di alienti.

Il tema di quest’anno, invece, riguarda la giungla e gli artisti coinvolti hanno messo in scena tutta una serie di sculture che riguardano ricreano in maniera inedita questo ambiente naturale. Coccodrilli, pappagalli e altri animali hanno preso vita grazie alle sculture fatte du zucche di diverse specie, colori e dimensioni. Non mancano, ovviamente, anche Baloo e Mowgli.

Tantissimi gli eventi che si svolgono intorno all’esposizione delle meraviglie, che sarà visitabile fino al 4 dicembre 2022, come la regata delle barche di zucca, dove a gareggiare ci sono esemplari giganteschi che sfiorano i 100 chili.

Belle da guardare e buone da mangiare. Parallelamente all’esibizione delle sculture, infatti, i visitatori potranno allietare il palato con tantissime proposte culinarie. L’ingrediente principale? La zucca naturalmente.

Festival delle zucche, Ludwigsburg

Fonte: Getty Images

Festival delle zucche, Ludwigsburg
Categorie
itinerari culturali Notizie Viaggi viaggiare

Vuoi fare un viaggio nel passato? Questi sono i luoghi da raggiungere

Il mondo che abitiamo non smette mai di sorprenderci perché infinite sono le meraviglie che gli appartengono. Ci sono i capolavori straordinari firmati da Madre Natura, i gioielli architettonici creati dall’uomo e tutte quelle attrazioni che sono diventate i simboli di città, borghi e Paesi interi. E poi, ancora, ci sono l’arte e la cultura, la tradizione e le storie, tutte da conoscere, tutte da esplorare.

Indipendentemente dalla destinazione, che si tratti di megalopoli o di piccoli villaggi, sappiamo bene che un viaggio rappresenta sempre un arricchimento personale. Perché ogni luogo ha una storia da raccontare e da scoprire, e quella riguarda tutti noi, riguarda l’umanità intera.

Eppure esistono dei posti dove quella stessa storia emerge prepotentemente tra le strade, i quartieri e le piazze. Luoghi in cui i siti archeologici, i musei e i punti di riferimento sono volti a conservare e a esporre le più alte e importanti testimonianze storiche che riguardano l’intera umanità. Ed è qui che vogliamo accompagnarvi oggi, in un viaggio nel passato verso le destinazioni più celebri dove la storia trasuda da ogni anfratto, mura, strada o angolo.

Viaggio intorno al mondo tra passato e presente

È un vero e proprio viaggio nel tempo quello che facciamo oggi, e che ci porta alla scoperta di quelle che sono le destinazioni che tutti i viaggiatori amanti della storia dovrebbero raggiungere almeno una volta nella vita. Ad aiutarci in questa missione ci ha pensato Compare the Market, una piattaforma inglese di comparazione prezzi che ha pensato di creare una classifica dei migliori luoghi storici del mondo.

Per arrivare al risultato, che vedremo tra poco, la piattaforma ha preso in considerazione il numero di musei, siti storici, punti di riferimento, aree pedonali e indice di sicurezza di ciascuna città. La classifica finale comprende 49 destinazioni d’eccellenza che conservano un patrimonio storico, artistico e culturale immenso, e sul podio ce n’è anche una italiana.

Sulle orme della storia: le migliori destinazioni

Al primo posto delle destinazioni di viaggio con più concentrazione di siti storici, troviamo Pechino. La grande capitale della Cina, che affonda le sue radici in tre millenni di storia, è la miglior rappresentazione della convivenza tra passato e futuro. Da una parte, infatti, c’è la sua moderna architettura che affascina e seduce, dall’altra ci sono siti antichi di incantevole bellezza, come la Città Proibita o il complesso dei palazzi imperiali delle dinastia Ming e Qing. Qui si snoda anche per una parte la maestosa Grande Muraglia e sempre in città, nel secolo scorso, sono stati rinvenuti i resti dell’uomo di Pechino, una sottospecie di Homo erectus.

Pechino ha ottenuto il punteggio più alto dell’indice redatto da Compare the Market per l’elevato numero di siti presenti nella lista del Patrimonio UNESCO, per le aree pedonali storiche e per un numero considerevole di musei, monumenti e siti storici all’interno della città.

Al secondo posto, invece, troviamo lei, la città eterna, un tempo capitale dell’Impero Romano e oggi capitale d’Italia. Roma non ha bisogno di presentazioni perché è una delle destinazioni più raggiunte e celebrate dai viaggiatori di tutto il mondo. I siti e gli edifici storici sono così tanti che è impossibile elencarli tutti. Dal Colosseo al Pantheon, passando per i Fori imperiali e le catacombe: visitare  Roma vuol dire davvero compiere un viaggio indietro nel tempo che incanta e meraviglia.

Al terzo posto dei luoghi da raggiungere per tutti gli appassionati di storia, troviamo Praga, la capitale della Repubblica Ceca, attraversata dal fiume Moldava, e conosciuta anche come la Città delle cento torri. Sono tantissimi i punti di riferimento storici, a partire dal centro che è un concentrato di storia, arte e architettura. L’Orologio Astronomico, il pedonale Ponte Carlo e poi, ancora, la cattedrale di San Vito sono solo alcuni degli esempi più iconici che raccontano l’incredibile storia di Praga.