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Cosa vedere a Curitiba, meravigliosa Capitale ecologica del Brasile

Nel Sud del Brasile, nello Stato del Paraná, si trova una città considerata un vero e proprio gioiello ecologico. Stiamo parlando di Curitiba, una meta ancora poco battuta dal turismo di massa, ma che vanta un’alta qualità della vita e paesaggi bellissimi dove i viaggiatori possono godersi il mare e la natura. La sua popolazione, composta da residenti non solo di origine brasiliana, ma anche italiana, polacca, ebraica e giapponese, si impegna per contribuire all’obiettivo comune perseguito dagli anni ’70: rendere Curitiba una città sostenibile.

Quello che troverete visitandola, infatti, sarà uno scenario composto da spazi verdi curati, giardini botanici, un centro storico perfettamente conservato e architetture che strizzano l’occhio alle innovazioni del futuro. Le cose da fare e da vedere sono diverse e soddisfano sia chi è interessato alla storia e alla cultura che a tutti coloro che preferiscono un turismo attivo tra surf ed escursioni nei parchi dell’entroterra, raggiungibili facilmente da Curitiba.

Il Jardim Botânico

Vi basterà visitare il Jardim Botânico per capire il perché Lonely Planet abbia scelto di inserire Curitiba nella lista dei Best in Travel 2025. Quest’oasi naturale situata nel cuore della città è uno dei suoi simboli, oltre che uno dei luoghi più visitati. Si tratta di un giardino botanico di 245.000 metri quadrati custode di un’ampia varietà di piante, dagli alberi e fiori alle piante acquatiche e ai cactus, con le bromeliacee come attrazione principale. Il luogo più emblematico del giardino è l’Estufa, una serra realizzata in metallo e vetro che contiene alcune delle piante tropicali più belle. Dietro la serra, invece, troverete uno spazio coperto con un caffè e una mostra di piante.

Gli edifici storici di Largo da Ordem

Curitiba è un mix di storia e modernità. Prima di scoprire le architetture innovative che le hanno valso la nomea di Capitale ecologica del Brasile, fate una passeggiata nel cuore coloniale della città. Uno dei luoghi più emblematici del centro storico è sicuramente Largo da Ordem: un insieme di strade pedonali che ospitano alcuni degli edifici più antichi della città, dalla barocca Igreja da Ordem Terceira de São Francisco das Chagas al centro culturale Curitiba Memorial.

Alla fine di Largo da Ordem troverete Praça Garibaldi, insieme ad altre antiche dimore, all’ufficio del turismo e alla Chiesa di Nossa Senhora do Rosario dos Homens Pretos. Da qui, due strade parallele salgono al Belvedere, un edificio modernista che corona il parco con le antiche rovine della chiesa di San Francisco. Se capitate in questa zona la domenica, non perdetevi il vivace mercato: la Feirinha do Largo da Ordem è il luogo perfetto per assaggiare la cucina tradizionale di Curitiba come il pão de queijo (pane al formaggio), il pastel de carne (torta di carne) e la chipa (pane di mais).

Memoriale Curitiba

Fonte: iStock

Il Memoriale di Curitiba nel centro della città

I musei, tra passato e presente

Una volta nel centro storico, prima di lasciarlo per scoprire le altre zone della città, entrate nel Museu Paranense a ingresso gratuito. Fondato nel 1876, rappresenta uno dei musei più antichi del Brasile e ospita una collezione di oltre 500.000 oggetti, che rappresentano la storia naturale e culturale dello stato del Paraná. Le collezioni sono distribuite in due edifici, quello più antico è il Palazzo São Francisco, che conserva arredi storici dei suoi primi abitanti.

Se invece amate le architetture moderniste, non perdetevi il Museu Oscar Niemeyer, progettato e intitolato al famoso architetto che progettò molti degli edifici civici di Brasília negli anni Cinquanta. La particolarità di questo museo, il cui parco circostante viene usato dagli abitanti per i loro momenti di svago e relax, è la torre a forma di occhio dipinto con figure danzanti in nero. Le sale interne ospitano collezioni di design create da artisti brasiliani e internazionali dal 1900 in poi.

Museo modernista Curitiba

Fonte: iStock

La particolare struttura del Museu Oscar Niemeyer

L’Opera House di Arame

Un altro luogo emblematico di Curitiba dal punto di vista architettonico è l’Opera House di Arame. La struttura si contraddistingue per la sua struttura tubolare con tetto trasparente, progettata dall’architetto Domingos Bongestabs e inaugurato nel 1992. Seppur situato fuori dal centro, nel Parque Das Pedreiras, è facilmente raggiungibile con il bus turistico e rappresenta il luogo ideale per trovare un po’ di pace e tranquillità dal trambusto cittadino.

Barigui Park e i suoi animali

Il parco più popolare tra gli abitanti di Curitiba è sicuramente Barigui Park: qui le persone vengono per camminare, andare in bicicletta, correre o fare escursioni intorno al lago con vista sui grattacieli, oltre che per vedere dei curiosi animali. Il parco, infatti, ospita una colonia di capibara, il più grande roditore del mondo. Vivono nelle zone più tranquille intorno al lago e su alcune isole del fiume Barigui. Potrete vederli nuotare, mangiare erba o sdraiati al sole a riposare. Seppur abituati alla presenza umana e quindi facili da avvicinare, restano pur sempre animali selvatici: non toccateli e non date loro da mangiare.

Viaggio sul Serra Verde Express

Da Curitiba vi consigliamo di immergervi nelle bellezze naturali dei suoi dintorni salendo sul treno Serra Verde Express, un mezzo dalle carrozze vintage in stile anni ’30. Si tratta di un’esperienza imperdibile perché i binari attraversano le montagne della Serra do Mar, tra Curitiba e il piccolo centro gastronomico di Morretes. Il viaggio è lungo 70 chilometri: sedetevi sui sedili in pelle (al finestrino, ovviamente) e lasciatevi semplicemente trasportare dal suono del treno e dai paesaggi che scorrono davanti a voi.

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Crociere, navi e itinerari, le novità che ci attendono

Per chi ama la crociera il futuro riserva tantissime novità e grandi emozioni. Per il 2025 e 2026 le maggiori compagnie hanno annunciato rotte aggiuntive e nuove navi per sorprendere i propri clienti ed esplorare il mondo con una nuova prospettiva. Gli ospiti delle crociere previste dal prossimo anno possono prepararsi a godere della bellezza indubbia di alcuni posti lontani, immersi in una natura incontaminata o con un ricco patrimonio artistico e culturale.

Le offerte sono pensate per un pubblico ampio, di diverse età e passioni, da luoghi più freddi a mete più soleggiate e dalla temperatura mite, per un viaggio da ricordare, in coppia, con gli amici o in famiglia. Ma vediamo nel dettaglio quali sono queste novità.

MSC Crociere si spinge all’estremo Nord

MSC Crociere ha annunciato una novità inaspettata da molti: per la prima volta farà delle crociere in direzione Alaska. Il nuovo itinerario MSC Poesia prevede la partenza settimanale dal porto di Seattle, negli Stati Uniti, per raggiungere l’Alaska e il Canada in un tratta della durata di sette notti. L’11 maggio 2026 sarà il primo viaggio di questa nave diretta verso luoghi rigidi, dove i visitatori potranno gustarsi dei paesaggi naturali molto suggestivi, catturando la fauna selvatica e immergendosi in una natura selvaggia che ha molto da dire.

Fiordi, ghiacciai, montagne imponenti accoglieranno i croceristi che in questo itinerario potranno visitare Ketchikan, Icy Strait Hoonah, Tracy Arm, Juneau e Victoria. “Con l’introduzione delle crociere in Alaska stiamo ampliando ulteriormente la nostra offerta globale e dando ai nostri ospiti l’opportunità di apprezzare questa regione imperdibile” ha dichiarato Gianni Onorato, CEO di MSC Crociere.

Crociera Alsaka

Fonte: Getty Images

Crociera in Alaska

L’Eurovision con Royal Caribbean

Se siete appassionati di musica e dell’evento internazionale dell’Eurovision la Royal Carribbean ha avuto un’idea perfetta per voi. In occasione di questa manifestazione musicale molto amata, sono disponibili due crociere speciali per rivivere i momenti più importanti della storia dell’Eurovision Song Contest o godersi la finale a bordo dell’alluce of the Seas. Il viaggiatore può scegliere se salire su Allure o su Independence per visitare alcune mete europee molto richieste, mentre respira il clima dell’Eurovision a bordo e a terra, tra Napoli, Roma, Bruges, e altri luoghi magici del continente.

Si può partire l’11 Maggio 2025 da Barcellona, dal 15 Maggio da Civitavecchia o il 18 Giugno da Southampton. Le prime due crociere prevedono il gran finale dell’Eurovision a bordo, mentre quella che parte dall’Inghilterra propone uno sguardo al passato con l’Eurovision Throwback. La finale sarà in Svizzera, ma la Royal Carribbean ha immaginato tanti party in mare per un viaggio unico e da ricordare. Look eclettici, karaoke, artisti ospiti sul palco, cocktail a tema e tante altre idee per una festa continua e puro intrattenimento.

Le novità di Norwegian

Norwegian dà il benvenuto a due new entry nella flotta, le due nuove navi Aqua e Luna che prenderanno il largo rispettivamente nell’aprile 2025 e 2026. Progettate per offrire nuove esperienze ai croceristi che scelgono questa compagnia, questi due mezzi Prima Plus Class vogliono far divertire gli ospiti e regalargli momenti di relax e comfort, come ha sottolineato David J. Herrera, presidente della Norwegian Cruise Line. “Offriamo ai nostri ospiti più cose da fare, con una varietà di esperienze divertenti, emozionanti ed elevate per ogni tipo di viaggiatore. Le due navi sorelle introdurranno nella flotta un nuovo spazio, l’Aqua and Luna Game Zone, oltre ad altri con un nuovo design e al ritorno di molte delle nostre migliori esperienze, amate dai nostri ospiti e ispirate dai loro commenti”.

Ampi spazi come Bull’s Eye Bar con giochi interattivi, il Tee Time, un minigolf potenziato per giocare su un campo a 12 buche interattive su due ponti, e il Pickelball Court. Per chi vuole godersi relax e coltivare il proprio benessere sarà disponibile la Mandara Spa and Salon con sauna all’argilla, una piscina per la talassoterapia, suite termali e tanti altri servizi innovativi come la stanza del ghiaccio, una sauna al carbone, una piscina salina galleggiante e una stanza del sale. Inoltre il Pulse Fitness Center offrirà l’occasione di allenarsi e tenersi in forma a bordo.

La Norwegian Aqua seguirà da aprile 2025 degli itinerari caraibici di sette giorni, da Port Canaveral, Florida, con scali nelle isole tropicali di Puerto Plata, Repubblica Dominicana, Tortola, Isole Vergini Britanniche, St. Thomas, Isole Vergini Americane, e Great Stirrup Cay. E successivamente effettuerà viaggi di 5 o 7 giorni verso Bermuda partendo da New York da agosto 2025 fino a Ottobre 2025, e dopo fino ad aprile 2026 farà crociere con itinerari caraibici orientali da Miami.

Norwegian Luna invece salperà il 4 aprile 2026 da Miami per esplorare i Caraibi con due itinerari occidentali verso l’isola di Roatan in Honduras, Costa Maya e Cozumel in Messico, e Harvest Caye in Belize. Successivamente farà crociere di sette giorni verso i Caraibi orientali con destinazioni come Puetro Plata, Repubblica Domenicana, Isole Vergini Britanniche, Isole Vergini Americane, St. Thomas e Great Stirrup Cay.

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La tomba di Nefertari a Luxor (forse) riaprirà al pubblico

La tomba della Regina Nefertari a Luxor, in Egitto, è stata chiusa a marzo per alcuni lavori di restauro, ma di recente il Consiglio Supremo delle Autorità egiziane ha annunciato che è in programma una riapertura al pubblico nonostante la minaccia dell’umidità. Secondo quanto riferito dal sito Egypt Independent, il Ministero del Turismo e delle Antichità avrebbe intenzione di aprire nuove attrazioni per incoraggiare il turismo culturale, ma i visitatori potrebbero danneggiare indirettamente questo importante sito archeologico, causando traspirazioni deleterie per le pitture murarie preziose presenti.

La tomba è stata chiusa negli anni Cinquanta del XX secolo per dei danni gravi causate da infiltrazioni di acqua e dai cristalli di cloruro di sodio filtrati dal calcare poroso che hanno raggiunto i blocchi di pietra e l’intonaco. Il primo intervento è stato fatto poi negli anni ’80, ma il vero restauro è durato dal 1988 al 1992 per poi riaprire il sito al pubblico nel 1995. Ma nel 2003 si decide di chiuderla definitamente per la sua fragilità, e nel 2014 le autorità egiziane fecero una copia esatta della tomba nella Necropoli di Tebe spendendo circa 700.000 euro.

Perché riaprire la tomba di Nefertari

Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, lo scorso 27 ottobre ha condotto un’ispezione alla tomba per verificare gli ultimi sviluppi del restauro e ha confermato che la tomba di Nefertari è in buono stato. Una commissione di esperti è stata coinvolta per misurare i livelli di umidità all’interno e valutare la possibilità di riaprirla secondo alcune precise condizioni.

Con le dovute accortezze non si correggerebbero rischi nel riaprire al pubblico questo luogo scoperto nel 1904 da una missione italiana guidata da Ernesto Schiaparelli. All’interno della tomba furono trovati alcuni resti del sarcofago in granito rosa e pezzi del corredo funerario tra cui amuleti, cofanetti di legno dipinti, un paio di sandali in fibra di palma intrecciata, frammenti di un bracciale d’oro e altro.

L’Istituto Paul Getty nel 1986, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità, cominciò i lavori di restauro per poi aprirla al pubblico seguendo alcune regole. Nella tomba, infatti, sono presenti alcune pitture murarie prestigiose che l’hanno resa una delle più splendide della Valle delle Regine. Queste rappresentano la regina nel regno dei morti e il suo incontro con alcune divinità, con immagini di colori intensi e dettagli raffinati ammirati da turisti provenienti da tutto il mondo.

Tali pitture che coprono 520 metri quadrati sono belle da vedere, ma custodiscono anche una spiritualità affascinante che fa parte della storia e della cultura dell’antico Egitto che incanta molti appassionati. Il culmine rappresenta la trasformazione di Nefertari nella mummia di Osiride sorretta dalle dee Iside e Neith.

Regina Nefertari

Fonte: Getty Images

La Regina Nefertari, grande sposa reale

Chi era la Regina Nefertari

Nefertari Meritmut è stata una figura femminile molto importante dell’antico Egitto. Vissuta nel XIII secolo a.C. ha sposato il faraone Ramses II, uno dei più potenti della storia, e ha avuto una grande influenza sul popolo che viene paragonata a quella di Cleopatra e Nefertiti. Aveva un’ottima istruzione per l’epoca ed ebbe un ruolo diplomatico importante mantenendo la corrispondenza con altri sovrani del periodo storico.

Oltre alla tomba tra le più grandi e spettacolari della Valle delle Regine, Nefertari ha anche un complesso monumentale di Abu Simbel che Ramses ha fatto costruire in suo onore. Dal loro matrimonio nacquero due figlie femmine e quattro maschi, ma nessuno visse abbastanza da ereditare il trono. Nefertari morì a circa 40 anni, durante il 25° anno di regno di Ramses II.

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Palermo, Agrigento e Porto Empedocle a bordo del treno turistico di Fs

Esattamente 150 anni fa, il 1° novembre 1874, veniva inaugurato un tratto ferroviario che avrebbe giocato un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della Sicilia: la linea Comitini-Girgenti (oggi Agrigento)-Porto Empedocle, parte della tratta Palermo-Roccapalumba-Porto Empedocle. Lunga complessivamente 144 chilometri, questa ferrovia nasceva con l’obiettivo di favorire il trasporto dei minerali di zolfo dall’entroterra siciliano fino al porto di Porto Empedocle, epicentro di un’industria mineraria allora fiorente.

Con il crollo del mercato dello zolfo e la chiusura delle miniere locali, la tratta perse gradualmente la sua funzione primaria, ma continuò a operare per decenni come un’importante via di trasporto merci. Tuttavia, negli anni ’90 del secolo scorso, con la chiusura della linea a scartamento ridotto per Sciacca e Castelvetrano, anche il traffico ferroviario della stazione di Porto Empedocle subì un drastico calo, segnando un lungo periodo di decadenza.

Negli anni 2000, la tratta è stata rilanciata grazie a un’intuizione strategica per il turismo locale con la creazione della fermata “Tempio di Vulcano”, situata all’interno del Parco Archeologico di Agrigento, che offre ai visitatori la possibilità di raggiungere il cuore della Valle dei Templi su un treno d’epoca. La Fondazione FS Italiane ha quindi investito nel recupero e nella valorizzazione di questa linea, inserendola nel progetto “Binari senza Tempo” e lanciando un’ampia opera di riqualificazione dell’ottocentesca stazione di Porto Empedocle per trasformarla in un parco ferroviario.

Le iniziative della Fondazione FS per il 150° anniversario

In occasione del 150° anniversario dell’attivazione del tronco Comitini-Agrigento-Porto Empedocle, la Fondazione FS Italiane organizzerà il 20 e 21 novembre una serie di eventi per festeggiare questo traguardo storico e per inaugurare il nuovo assetto dell’area ferroviaria di Porto Empedocle, riconvertita in un polo culturale e turistico, segnando un nuovo capitolo nella storia della Ferrovia dei Templi.

La celebrazione prevede per la prima volta il viaggio di un “Espresso” storico, operato da FS Treni Turistici Italiani, che collegherà Palermo a Porto Empedocle lungo l’intero tragitto originario. Questo convoglio turistico, parte dell’offerta di punta di FSTTI, simboleggia il rinnovato interesse per il turismo ferroviario in Sicilia, con l’obiettivo di promuovere un’esperienza che unisce il fascino della storia alla bellezza paesaggistica e archeologica della regione.

Il restauro dell’area ferroviaria di Porto Empedocle

Nel corso delle celebrazioni, la Fondazione FS presenterà il completamento dei restauri della stazione di Porto Empedocle, che includono la riqualificazione dell’ex Magazzino Merci, oggi trasformato in una sala conferenze multimediale e all’avanguardia, e il restauro del Fabbricato Viaggiatori della stazione di Porto Empedocle Succursale, capolinea della tratta. Questi spazi, accessibili al pubblico nei giorni delle celebrazioni, saranno teatro di eventi culturali, esibizioni e incontri.

Nel pomeriggio del 20 novembre e per tutta la giornata del 21, i treni storici della Fondazione FS effettueranno vari collegamenti tra le stazioni di Agrigento Centrale, Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale e Porto Empedocle Succursale, consentendo ai passeggeri di ammirare i suggestivi paesaggi della Valle dei Templi, viaggiando su carrozze d’epoca che evocano il fascino delle ferrovie d’altri tempi. L’area ferroviaria di Porto Empedocle sarà accessibile al pubblico grazie alla collaborazione dei tecnici della Fondazione FS e dell’Associazione Ferrovie Kaos. Saranno inoltre esposti modellini ferroviari in scala, foto d’epoca e cimeli storici, dando ai visitatori l’opportunità di immergersi nel passato ferroviario siciliano e scoprire come la ferrovia abbia influenzato lo sviluppo della regione.

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Cosa vedere a Osaka, città giapponese altamente sorprendente

Una delle metropoli più esuberanti del Giappone, Osaka è una città con un’energia contagiosa, una frizzante vita notturna, una scena gastronomica senza pari e una storia millenaria alle spalle. La meta ideale per vivere un’esperienza di autentica scoperta nel paese del Sol Levante, tanto da essere stata inserita nella prestigiosa guida Best in Travel 2025 di Lonely Planet tra le 30 destinazioni che meritano di essere visitate l’anno prossimo. Un tempo cuore pulsante dell’economia e della cultura giapponese, conserva ancora oggi i segni del suo glorioso passato negli antichi templi e nei castelli incastonati tra grattacieli e quartieri futuristici che ospiteranno l’Expo 2025.

Osaka si prepara infatti a brillare ancora di più ospitando l’Esposizione Universale, che porterà ancora più energia e vivacità in questa città già nota per il suo spirito gioioso e la sua passione per la buona tavola. Quale occasione migliore per programmare una visita? Ecco allora una guida ai luoghi da non perdere per immergersi nel ritmo frenetico e farsi conquistare dalle innumerevoli attrazioni di questa straordinaria città nipponica.

Il Castello di Osaka, un simbolo storico e architettonico

Con la sua imponente struttura bianca, il Castello è una delle icone più riconoscibili di Osaka. Sebbene il maestoso complesso che vediamo oggi sia una ricostruzione del 1931, la sua storia risale al XVI secolo. Era il 1583 quando Toyotomi Hideyoshi, un ambizioso signore della guerra, ne iniziò la costruzione per farne il centro del Giappone unificato. Fu il castello più grande del suo tempo, ma la sua gloria fu di breve durata.

Dopo la morte di Hideyoshi, nel 1615, il maniero fu attaccato e distrutto dalle truppe Tokugawa, che in seguito ne avviarono la ricostruzione, ma non fu mai completata durante l’era feudale. Solo nel 1931, con un audace progetto di recupero del patrimonio culturale, la torre principale fu ricostruita con una struttura in ferro-cemento, che resistette miracolosamente ai devastanti bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale.

Oggi, il Castello di Osaka è molto più di una semplice attrazione turistica. La torre principale, dotata di un ascensore per facilitare l’accesso, ospita un affascinante museo sulla storia del complesso e di Toyotomi Hideyoshi. Tutt’intorno, oltre a mura di pietra, fossati e torrette che ricreano l’atmosfera medievale, si estende il Nishinomaru Garden, un vasto giardino all’inglese con centinaia di ciliegi. Uno dei luoghi più popolari di Osaka per ammirare l’hanami, la spettacolare fioritura che di solito avviene tra fine marzo e inizio aprile.

Dotonbori, cuore pulsante di Osaka

Uno dei quartieri più vibranti, Dotonbori, è il fulcro della vita notturna e della cultura popolare, e incarna appieno lo spirito della città. Si sviluppa lungo il canale omonimo, frequentato a tutte le ore del giorno e della notte, famoso per le scintillanti insegne luminose giganti, le bancarelle e i ristoranti che offrono specialità locali come il takoyaki (palline di polpo fritte) e l’okonomiyaki (una sorta di pizza salata giapponese), i negozi di souvenir e gli artisti di strada che contribuiscono a creare un’atmosfera festosa. Dotonbori è un luogo ideale per immergersi nella cultura di Osaka, assaggiare le prelibatezze locali e fare shopping, tra negozi tradizionali e moderni. Un’attrazione imperdibile è il famoso Glico Man, la gigantesca figura di un corridore che sovrasta il ponte Ebisubashi, diventato un simbolo di Osaka.

Sumiyoshi Taisha, un’immersione nella spiritualità shintoista

Lontano dal frenetico ritmo cittadino, il Sumiyoshi Taisha offre un’oasi di tranquillità meditativa in uno dei più antichi santuari shintoisti del Giappone. Questo antico santuario, dedicato ai Sumiyoshi Sanjin, divinità protettrici delle navi e del mare, è una meta popolare per i locali che cercano la benedizione degli dei per buona fortuna e viaggi sicuri.

Fondato nel 211, il Sumiyoshi Taisha è il principale di circa 2.300 santuari Sumiyoshi disseminati in tutto il Giappone. Riconoscibile per le sue sale principali in stile Sumiyoshi, con i caratteristici colori rosso e nero, e per l’elegante ponte vermiglio che si inarca su un incantevole stagno, è uno dei luoghi simbolo di Osaka. Passeggiando nei suoi giardini ci si può immergere nelle profonde tradizioni spirituali shintoiste e nelle pratiche devozionali che hanno plasmato questo luogo e il Giappone nel corso dei secoli.

Shitenno-ji, il primo tempio buddista del Giappone

In quanto tempio buddista più antico del Giappone, il Shitenno-ji è un vero e proprio punto di riferimento della storia e della cultura giapponese di Osaka, assolutamente da visitare. Fondato nel 593 dal Principe Shotoku e ricostruito nel corso dei secoli, ha svolto un ruolo fondamentale nell’introduzione del buddismo nel Paese.

All’interno del complesso si possono ammirare una splendida pagoda a cinque piani di colore rosso, nero e bianco, una sala principale con statue buddiste, oltre a un sereno giardino e uno stagno, perfetti per una tranquilla passeggiata. Durante tutto l’anno, nel tempio si svolgono vari eventi e rituali, tra cui il celebre Festival delle Stelle di Tanabata in estate.

Amerika-mura, il quartiere giovane di Osaka

Considerato l’equivalente del quartiere Harajuku di Tokyo, da oltre 40 anni Amerika-mura, letteralmente “Villaggio dell’America”, è il polo della cultura giovanile a Osaka. Tutto ruota attorno al Sankaku Koen Park, luogo di ritrovo popolare dove i giovani si riuniscono per sfoggiare i loro stili unici e scoprire le ultime tendenze negli oltre 2.000 negozi della zona, che vendono moda locale e importata, caffè, ristoranti, bar e club.

Negli anni ’60, l’area era chiamata Sumiyamachi, letteralmente “Città dei negozi di carbone”, ed era principalmente occupata da magazzini e cantieri del legname, fino all’apertura nel 1969 di Loop, un locale che iniziò rapidamente ad attirare giovani artisti, designer e creativi di vario genere. In poco tempo, altri magazzini furono convertiti in negozi di prodotti americani importati, vestiti vintage, jeans, e dischi, trasformando completamente il volto del quartiere.

Dotonbori, Osaka

Fonte: iStock

Le mille luci di Dotonbori, Osaka

Museo di Storia di Osaka, alle origini della città

Situato vicino al lussureggiante Parco del Castello di Osaka e al Parco del Sito del Palazzo di Naniwa, il Museo di Storia di Osaka è stato inaugurato nel 2001 in un moderno edificio progettato da César Pelli e Nihon Sekkei. Distribuita su quattro piani, l’esposizione racconta la storia millenaria della città di Osaka, dall’antichità all’età moderna, fino ai giorni nostri, attraverso una ricca collezione di oltre 100mila oggetti, ricostruzioni a grandezza naturale e in miniatura, video e numerosi documenti originali. La visita inizia dal piano più alto, dedicato all’epoca dell’antico Palazzo di Naniwa, situato nell’area ora occupata dal museo, e si scende verso il basso. Ogni piano è riservato a un diverso periodo della storia di Osaka, coprendo in totale 1.350 anni.

Universal Studios Japan, divertimento per tutte le età

Universal Studios Japan (USJ) è stato il primo parco a tema del celebre marchio americano a essere aperto in Asia. Inaugurato nel 2001 nell’area della baia di Osaka, è stato ampliato nel corso degli anni ed è oggi uno dei parchi di divertimento più visitati del Giappone. Attualmente comprende dieci aree tematiche: Hollywood, New York, San Francisco, Jurassic Park, Waterworld, Amity Village, Universal Wonderland, Minion Park, Il Mondo della Magia di Harry Potter e Super Nintendo World.

Le numerose attrazioni spaziano dalle giostre per bambini ai roller coaster e simulatori basati su film popolari come i Minions, Shrek e Jurassic Park, inoltre ogni giorno vengono organizzati vari spettacoli, tra cui una sfilata notturna con carri illuminati. Proprio fuori dai cancelli del parco si trova Universal Citywalk Osaka, un centro commerciale con numerosi hotel, ristoranti e negozi di merchandise di Universal Studios e di souvenir di Osaka.

Abeno Harukas, il grattacielo che domina la skyline

Con i suoi 300 metri e 62 piani, l’Abeno Harukas è stato, dal suo completamento nel 2014 fino al 2023, il grattacielo più alto del Giappone. L’edificio sorge sopra la stazione Kintetsu Osaka Abenobashi e al suo interno ospita un grande magazzino, un museo d’arte e un hotel. I piani dal 58° al 60° sono occupati dall’Osservatorio Harukas 300.

Circondato da pannelli di vetro a tutta altezza, il 60° piano è una piattaforma di osservazione che offre una vista spettacolare a 360 gradi su Osaka, mentre il 58° piano presenta un atrio con una terrazza in legno, caffetteria, negozio di souvenir e servizi igienici con vista panoramica. Al 16° piano si possono visitare le mostre temporanee del Museo d’arte urbana Abeno Harukas oppure rilassarsi tra le piane del giardino pensile.

I primi 14 piani dell’edificio sono occupati dall’Abeno Harukas Kintetsu Department Store il più vasto grande magazzino del Giappone. Articolato in due edifici, la torre e l’ala, collegati da passaggi interni, si estende su 100mila metri quadrati di spazio commerciale, ospita molti marchi internazionali, oltre a numerosi negozi rivolti a una clientela giovane.

Osaka Aquarium Kaiyukan

Uno degli acquari più grandi al mondo, l’Osaka Aquarium Kaiyukan, ospita 15 grandi vasche che ricreano diversi ambienti marini, dal Mar del Giappone alle coste dell’Antartide, dalla Baia di Monterey al Mar di Tasmania. Una delle principali attrazioni è la vasca dell’Oceano Pacifico, al cui interno si possono vedere gli enormi squali balena, la specie acquatica più grande esistente, insieme ad altre specie interessanti, come lo squalo martello e lo sgombro giapponese. Molto popolare è anche la vasca della Grande Barriera Corallina, habitat di pesci esotici, coralli e delfini bianchi del Pacifico, mentre gli appassionati di meduse possono ammirare la magica bellezza di una delle collezioni più rinomate al mondo di questi affascinanti organismi marini.

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Cosa vedere in Papua Nuova Guinea tra cultura, festival e natura

La Papua Nuova Guinea ha indubbiamente un fascino misterioso: siamo in Oceania, il Continente Nuovissimo, perché è stato scoperto dopo le Americhe. Tanti gli arcipelaghi minori, così come un territorio impossibile da non vedere almeno una volta nella vita: la Papua Nuova Guinea. Ma cosa fare in vacanza? Come strutturare l’itinerario di viaggio e cosa vedere? Da Port Moresby, la Capitale, fino a New Britain, ecco le attrazioni che non potrai mai dimenticare (e i festival da non perdere).

Port Moresby

Non è solo la Capitale, ma è la città più grande della Papua Nuova Guinea: si trova esattamente sulle rive del Golfo di Papua, e ha preso il nome dal Capitano John Moresby, il primo visitatore europeo che ha messo piede in Papua Nuova Guinea. Sicuramente la visita alla città non è noiosa, considerando che è possibile immergersi nella cultura del luogo. Tante le cose da vedere a Port Moresby, come il giardino botanico, il Parlamento Nazionale, il Papua New Guinea National Museum & Art Gallery, o ancora il Santuario Bomana War Cemetery.

Impossibile non fare un salto al Villaggio di Hanuabada: il tradizionale villaggio di palafitte è indubbiamente un’esperienza, un modo per immergersi nella cultura del luogo, per scoprire le tradizioni, per comprenderne lo stile di vita. Una di quelle esperienze autentiche da scoprire in vacanza, soprattutto negli ultimi anni, visto che si sente sempre più spesso parlare di overtourism.

Monte Wilhelm

Visitare le città della Papua Nuova Guinea è sicuramente essenziale per comprendere la sua storia, ma gli appassionati della natura non possono fare a meno di mettersi alla prova con il Monte Wilhelm, alto ben 4.509 metri. Questa è la montagna più alta della Papua Nuova Guinea e fa parte dei monti Bismarck. Negli anni è diventato una delle attrazioni naturalistiche più apprezzate del luogo, ma ovviamente è una di quelle attività che vanno fatte in sicurezza, con tutti gli accorgimenti del caso.

Sono due i percorsi diversi da poter intraprendere, come quello che parte dal villaggio di Keglsugl: in questo caso, puoi salire mediante la foresta pluviale, fino a poter ammirare anche i laghi gemelli. Difficilmente dimenticherai la bellezza di questi panorami. La vetta viene raggiunta all’alba, e lo scenario toglie il fiato, proprio per l’orario, ideale per vedere il sole sorgere e bagnare con i raggi la natura incontaminata. C’è anche un secondo itinerario, che, tuttavia, risulta molto più impegnativo – dura circa quattro giorni – e parte dal villaggio di Ambullua.

Madang

Torniamo in città, in una destinazione turistica abbastanza conosciuta da scoprire: Madang. Il consiglio che diamo è di prenotare un tour, in modo tale da non perdere nulla: puoi visitare le attrazioni naturali e culturali della città, programmare delle immersioni, mangiare le specialità del luogo presso i mercati locali, o persino fare un salto alla fattoria delle farfalle.

Madang, che si trova sulla costa settentrionale della Papua Nuova Guinea, è circondata a dir poco dalle isole: tante le attività di sostentamento del luogo, essendo un importante centro commerciale e anche un porto. Il Madang Town Market è uno dei punti di riferimento, considerando che è possibile provare gli ingredienti freschi locali. Per chi poi vuole movimentare le proprie serate, allora andare allo Yacht Club è un’ottima idea.

Goroka

Lo slogan turistico della Papua Nuova Guinea dovrebbe farci riflettere, perché la verità è che non tutti gli angoli di questo territorio sono conosciuti. Tutt’altro. “Mille viaggi diversi”, e noi turisti, che siamo abituati alle guide di viaggio e agli itinerari approfonditi, possiamo sentirci smarriti all’idea di visitare questa zona. Eppure, Goroka è una delle destinazioni da non perdere: si trova nella provincia di Eastern Highlands ed è collegata con un aeroporto alla Capitale, Port Moresby.

Sono numerose, tuttavia, le soluzioni di alloggio, sia per chi è alla ricerca di opzioni convenienti quanto del lusso estremo. Oltre ai ristoranti degli hotel, ci sono snack bar o fast food locali: non mancano specialità occidentali. Il motivo principale per cui le persone si recano a Goroka, tuttavia, è la possibilità di scoprire la cultura del posto, di vivere un po’ quell’esperienza autentica che abbiamo citato prima: il Festival delle Highlands, l’esibizione delle tribù a Goroka, è un appuntamento che chiama a sé molti turisti. Durante questo evento, tutte le tribù preparano un’esibizione che consiste in danze e canti, indossando gli abiti tradizionali.

Rabaul Mask Festival

Cosa fare in Papua Nuova Guinea? Che domande: fare un salto al Rabaul Mask Festival, alla scoperta della vecchia città di Rabaul, che è stata sepolta sotto la cenere vulcanica nel 1994. L’evento è unico: un festival che ti permette di conoscere davvero a 360° come vive la popolazione, i loro costumi. Le maschere che realizzano, e che naturalmente sono indossate durante le danze rituali, ci rimandano il ritratto di un territorio che è rimasto fedele a se stesso e che, nei secoli, ha forgiato la sua identità.

La cerimonia di apertura è Kinavai, e avviene all’alba, quando gli anziani e i giovani si riuniscono all’arrivo degli spiriti degli antenati, tra canti e tamburi kundu. In New Britain, è prevista invece la Baining Fire Dance dei Tolai: è qui che i giovani si mettono alla prova in una danza che comunica tutta la potenza espressiva e l’umanità del luogo, tra i fuochi ardenti.

Le isole Trobriand

Le isole Trobriand, che prendono il nome dal luogotenente di Entrecasteaux, Denis de Trobriand, ci restituiscono ancora una volta un ritratto intimo di questo angolo di paradiso terrestre. Per la prima volta, un europeo ha scoperto le isole nel 1793: nel corso del tempo, sono state a lungo un punto di sosta per le navi, ma la cultura di questo posto è molto diversa da come la conosciamo tradizionalmente. La società, infatti, è matriarcale: la discendenza e l’eredità avviene per linea materna. I bambini prendono i cognomi delle madri e sono le donne a essere il punto di riferimento sull’isola. Sono anche conosciute come le Isole dell’Amore, e sono composte da quattro isole principali, ovvero Kiriwina, che è la più grande, e Kaileuna, Vakuta e Kitava. A lungo, le isole sono state oggetto di studio da parte degli antropologi.

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Cracovia a Natale, tutto il meglio di questa meravigliosa città della Polonia

Segnata dagli eventi storici, Cracovia è riuscita, nel corso degli anni, a trasformarsi in una destinazione moderna, vivace e alla moda. Qui la bellezza delle architetture e la scena culturale e gastronomica creano il mix perfetto per chi, da un viaggio in una città europea, cerca un’esperienza completa. Ora, immaginate tutto questo immerso nelle suggestive atmosfere natalizie, dove mercatini, decorazioni, eventi e concerti contribuiranno a rendere il vostro soggiorno in Polonia ancora più indimenticabile.

Ecco i nostri consigli su cosa fare a Cracovia a Natale, cosa vedere e tante informazioni utili per organizzare il vostro viaggio.

Cosa fare a Cracovia a Natale

Natale è il periodo perfetto per fare un salto in Polonia, in particolare nella città di Cracovia famosa per le sue atmosfere arricchite da luci scintillanti e profumi deliziosi. Qui potrete trascorrere le vostre giornate alla scoperta della città, per poi perdervi tra i mercatini allestiti nella Piazza del Mercato, la piazza medievale più grande d’Europa, e al Mercato dei Tessuti. Non mancano tanti eventi e concerti, come il concorso dei presepi cracoviani, riconosciuti Patrimonio UNESCO.

I mercatini di Natale

L’evento più amato del Natale a Cracovia sono i mercatini, aperti dal 29 novembre 2024 al 1 gennaio 2025, dalle 10:00 alle 20:00. È anche il contesto in cui sono inseriti a contribuire alla loro bellezza: gli stand, infatti, sono allestiti nella meravigliosa Piazza del Mercato, luogo tradizionale di scambi commerciali fin dal Medioevo. Le casette in legno, decorate con le classiche luci, non vedono l’ora di aprire per accogliere residenti e turisti con le loro specialità tipiche, dai dolciumi al vin brûlé. Non dimenticate di assaggiare le famose zuppe polacche, i pierogi (ravioli tipici ripieni di carne) e il formaggio affumicato DOP Oscypek, il re dei formaggi polacchi scaldato sul barbecue e servito con marmellata di mirtilli rossi.

Oltre agli stand dedicati al cibo, saranno presenti anche quelli ricchi di idee regalo e souvenir artigianali realizzati a mano come creazioni in legno e pellame, gioielli in ambra, decorazioni natalizie o candele profumate.

Cracovia Natale

Fonte: iStock

Mercatini di Natale Cracovia

Il concorso dei presepi

Una delle tradizioni natalizie più famose di Cracovia è il concorso dei presepi. Ogni anno, il primo giovedì del mese di dicembre (quest’anno sarà il 5 dicembre) gli artigiani locali costruiscono nella Piazza del Mercato dei meravigliosi presepi utilizzando legno e carta stagnola e dando vita a tutta una serie di miniature, dai monumenti storici della città ai personaggi di Betlemme. Si tratta di una tradizione antichissima risalente alla metà del XIX secolo quando falegnami e muratori provenienti da Cracovia e dintorni, spinti dalla necessità di guadagnare denaro durante il periodo invernale, si riunivano nella piazza per vendere i loro presepi.

Oggi sono riconosciuti Patrimonio UNESCO e, se durante l’anno potete vederli all’interno del Museo Storico della città, durante le feste potrete ammirarli ai piedi del monumento di Adam Mickiewicz, dove si terrà il concorso annuale con quelli nuovi creati dagli artigiani.

La pista di pattinaggio

Ogni anno viene allestita anche una pista di pattinaggio. La troverete a pochi passi dal centro storico, vicino alla Porta di Floriana e alla Stazione Dworzec. Questa è l’opportunità per fare un po’ di movimento e scaldarvi, divertendovi a suon di musica natalizia. E, se non vi siete scaldati abbastanza, potete raggiungere il mercatino più vicino per regalarvi una cioccolata calda o un vin brûlé.

Cracovia a Natale, i luoghi più simbolici

Non solo mercatini e concorsi di presepi, visitare Cracovia a Natale significa poter visitare la città e i suoi luoghi più simbolici immersi in un’atmosfera unica.

La Basilica di Santa Maria

Uno dei simboli più importanti di Cracovia è sicuramente la Basilica di Santa Maria, situata proprio nel cuore della città, in Piazza del Mercato. Considerando che passerete qui tantissimo tempo, passeggiando tra i vari mercatini, trovate anche il tempo di visitare i suoi interni. Dell’edificio, realizzato in stile gotico, spiccano subito le due torri, di cui una visitabile da aprile a ottobre.

Al suo interno custodisce incredibili tesori: uno è considerato tra gli altari più belli d’Europa, risalente al 1489 e per il quale ci sono voluti ben 12 anni per essere costruito; l’altro è il soffitto della chiesa, dove vi sembrerà di ammirare un cielo stellato. In realtà si tratta della policromia di Jan Matejko, un’opera realizzata con tonalità d’oro su uno sfondo azzurro che ricorda un cielo con le stelle. La basilica è aperta anche durante i giorni di festa, dal lunedì al sabato dalle 11:30 alle 18:00 e la domenica e i festivi dalle 14:00 alle 18:00. Il biglietto d’ingresso costa 3,45 euro.

Basilica Cracovia

Fonte: iStock

Il soffitto della Basilica di Cracovia

Musei e gallerie d’arte

Gli amanti dell’arte, invece, non possono rinunciare al Museo Czartoryski. Fondato nel 1796, custodisce antichi manufatti, mobili, porcellane e arazzi, anche se l’opera che tutti desiderano vedere dal vivo è una. Stiamo parlando della Dama con l’Ermellino di Leonardo Da Vinci, considerato uno dei massimi tesori artistici della Polonia e quindi immancabile tra le cose da vedere a Natale a Cracovia. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, compresi i giorni festivi, dalle 10:00 alle 18:00. Il biglietto d’ingresso costa 8 euro, mentre il martedì si entra gratis.

Se preferite ammirare le collezioni d’arte più moderne, inserite nel vostro itinerario il Museo dell’Arte Contemporanea MOCAK. Si tratta del primo museo aperto dopo la Seconda Guerra Mondiale e il più grande, nell’ambito dell’arte moderna, di tutta la Polonia. Anche questo museo è aperto dal martedì alla domenica, compresi i giorni festivi, dalle 11:00 alle 19:00 e il martedì l’ingresso è gratuito.

Il clima di Cracovia a Natale

Seppur la neve non sia sempre garantita, una cosa è certa: il clima di Cracovia a Natale sarà particolarmente freddo. Un dicembre “mite” a Cracovia è caratterizzato da temperature che si muovono intorno ai 3 gradi durante il giorno, mentre di notte farà più freddo e la temperatura diurna può scendere drasticamente. Ecco perché vi consigliamo di preparare al meglio la vostra valigia con tanti indumenti caldi perché i mercatini sono belli di giorno, ma è la sera che, grazie alle luci, diventano ancora più magici.

Come muoversi a Cracovia a Natale

Il centro storico di Cracovia, dove si trovano le attrazioni principali, è visitabile tranquillamente a piedi. Tuttavia, se aveste bisogno di spostarvi nelle zone limitrofe, consigliamo di utilizzare i mezzi pubblici per non rischiare di incorrere nel traffico e nell’eventualità che alcune strade vengano chiuse a causa dei mercatini o di altre iniziative sparse per la città.

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Gibellina, Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Rinata come nuova (da cui il nome Gibellina Nuova) dopo il terremoto del Belice del 1968, Gibellina è stata proclamata prima Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Il Comune siciliano in provincia di Trapani che conta poco più di tremila abitanti è da tempo un esempio virtuoso per gli appassionati di arte contemporanea. Qui si sono espressi artisti del calibro di Arnaldo Pomodoro, che hanno lasciato opere custodite nel Museo d’arte contemporanea Ludovico Corrao, che vanta una collezione di circa 2.000 pezzi, ma anche all’aperto.

Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Con il progetto “Portami il futuro”, Gibellina è stata nominata come prima Capitale italiana dell’arte contemporanea, un titolo introdotto quest’anno per la prima volta dal ministero della Cultura. La città ha avuto la meglio sulle altre quattro finaliste in gara su 23 candidate inizialmente: Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. La motivazione è stata per la sua “capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugandone il presente, memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale” ma anche “per il suo coinvolgimento delle giovani generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali, per il fatto di essere città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana”.

“Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica”, ha commentato il presidente della regione Sicilia, Renato Schifani “un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa”.

Gibellina, il paese risorto con l’arte

L’economia di Gibellina si è sempre basata sull’agricoltura, e ancora oggi qui si coltivano meloni gialli, ma anche cereali, viti, ulivi (con l’Oliva Nocellara del Belice), alberi da frutto, agrumi e il paesaggio è puntellato di allevamenti di ovini. Dopo il terremoto si è sviluppato anche un certo tipo di turismo, soprattutto da parte di stranieri, che vengono attratti dalle opere d’arte contemporanea presenti nel paese. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato e negli Anni Ottanta ed è stato trasformato nel Cretto di Burri, un’opera di land art dell’artista Alberto Burri. Il Comune di Gibellina Nuova dove vive la popolazione è stato ricostuito a una decina di chiometri di distanza.

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Fonte: Getty Images

L’ingresso stradale al Comune di Nuova Gibellina è un’opera d’arte

L’idea innovativa

Fu un’idea dell’ex Sindaco Ludovico Corrao quella di “umanizzare” il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama internazionale ecome Pietro Consagra e Alberto Burri. Propio Burri si rifiutò di inserire una sua opera d’arte nel nuovo contesto urbano che si stava costruendo e decise di realizzare il Cretto di Burri, o Grande Cretto, sulla vecchia Gibellina, a memoria del sisma che la distrusse. All’appello del Sindaco risposero altri artisti: da Mario Schifano ad Andrea Cascella, da Pomodoro a Mimmo Paladino, da Franco Angeli a Leonardo Sciascia. Il paese divenne così fin da subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.

Il Cretto di Burri

I resti del terremoto sono ancora visibili, in parte, sotto il Cretto di Alberto Burri, un monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città di Gibellina. Il Cretto sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente “cementificate” dall’opera dell’artista. Dall’alto, l’opera appare come una serie di fratture di calcestruzzo sul terreno, il cui valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica di un paese. Il cretto è una tra le opere d’arte contemporanea più estese al mondo.

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Fonte: 123RF

Il celebre Cretto di Burri a Gibellina, in Sicilia
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Come organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea

Hai deciso di partire per un viaggio in Papua Nuova Guinea, una destinazione unica le cui frontiere si allontanano dai percorsi turistici e che, ancora oggi, resta una delle poche mete autenticamente avventurose e inesplorate al mondo. Questa splendida terra, situata nel cuore del Pacifico, è un vero e proprio caleidoscopio culturale, fatto di comunità tribali che conservano e tramandano tradizioni antiche e affascinanti e con più di 700 lingue parlate, alcune addirittura sconosciute al mondo. I viaggiatori che desiderano scoprire le sue mille sfaccettature si troveranno immersi in un’esperienza fatta di stimoli continui: danze e musiche tribali, miti e leggende, panorami mozzafiato e città tutte da scoprire. Tuttavia, per addentrarsi in questa terra e farsi strada tra i mille contrasti che la caratterizzano, è fondamentale prepararsi per bene: questa non è una meta per turisti, ma una destinazione che mette a dura prova anche i viaggiatori più esperti e che solo chi riesce ad adattarsi alle sue sfide può davvero apprezzare fino in fondo. In questo articolo cercheremo di fornirti una guida per non farti cogliere impreparato e per organizzare al meglio la tua esperienza. Ecco tutto quello che devi sapere per pianificare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea.

Documenti e requisiti d’ingresso

Per entrare in Papua Nuova Guinea è fondamentale avere tutti i documenti richiesti per l’ingresso in Paese in regola. Nello specifico:

  • Visto turistico: per entrare in Papua Nuova Guinea è necessario richiedere un visto turistico presso l’Ambasciata Australiana in Italia. Il visto ha una validità di 6 mesi e ti permette di restare nel Paese per un massimo di 60 giorni. Qualora il motivo che ti spinge a visitare questa terra non sia di carattere turistico è necessario contattare l’Ambasciata della Papua Nuova Guinea in Belgio, responsabile delle richieste inoltrate dall’Italia.
  • Passaporto: per poter ottenere il visto ed entrare in Papua Nuova Guinea è necessario avere un passaporto in corso di validità e con almeno un anno di validità residua dalla data di partenza.
  • Prova d’acquisto del volo: infine, per poter ottenere il visto, è necessario dimostrare di aver acquistato il biglietto aereo.
  • Tassa d’ingresso: al tuo arrivo in Papua Nuova Guinea ti verrà richiesto di versare la tassa per il visto.

Vaccinazioni e condizioni sanitarie

Per gli italiani che vogliono viaggiare in Papua Nuova Guinea non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, previo parere del proprio medico, è consigliabile vaccinarsi contro:

  • Tubercolosi
  • Epatite B
  • Tifo
  • Difterite
  • Tetano

In generale, si consiglia di attuare la profilassi antimalarica poiché la Malaria è molto diffusa in diverse zone del Paese. Anche la Dengue è diffusa, dunque il consiglio è sempre quello di adottare tutte le precauzioni per evitare di essere punti dalle zanzare come utilizzare i repellenti e indossare abiti lunghi e chiari, soprattutto nelle ore serali.

Per evitare di incorrere in rischi per la salute, non bere mai acqua di rubinetto ed evita di mangiare verdura cruda poiché non sai con che acqua è stata lavata. La frutta puoi mangiarla tranquillamente purché tu elimini la buccia. In generale il consiglio è sempre quello di munirsi di un’assicurazione sanitaria di viaggio che possa coprire eventuali spese mediche poiché l’assistenza medica in Papua Nuova Guinea, inclusa la capitale Port Moresby, è molto limitata; nelle zone rurali è quasi inesistente.

Quando organizzare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea

Una delle cose da sapere assolutamente prima di organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea è che la tua esperienza dipende molto dal periodo in cui scegli di visitarla. Il clima della Papua Nuova Guinea, infatti, è puramente tropicale con una stagione secca da maggio a ottobre e una stagione delle piogge che va da novembre ad aprile. Nonostante i temporali tropicali siano di una bellezza sublime, il periodo migliore per godersi appieno le bellezze naturali della Papua Nuova Guinea è esattamente quello della stagione secca. Per un’esperienza ricca e una totale immersione nella cultura del Paese ti consigliamo di organizzare il tuo viaggio durante alcuni degli eventi tradizionali più celebri come il Goroka show che si tiene a settembre o il Mount Hagen Cultural Show che si tiene ad agosto.

Indigeni della Papua Nuova Guinea

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Alcuni indigeni della Papua Nuova Guinea durante una cerimonia tribale

Come arrivare in Papua Nuova Guinea

Raggiungere la Papua Nuova Guinea è possibile quasi esclusivamente prendendo l’aereo. La maggior parte delle persone arriva direttamente all’aeroporto della capitale, Port Moresby. Frequenti sono i collegamenti con alcune importanti città australiane come Brisbane, Cairns e Sydney. Se il tuo desiderio fosse quello di raggiungere il Paese in nave, sappi che è praticamente impossibile, se non prendendo parte a una crociera che passa per la Papua Nuova Guinea. Da Port Moresby puoi spostarti in altre zone del Paese con dei voli interni operati solo ed esclusivamente da Air Niugini e PNG Air, due compagnie locali. Infine, se volessi raggiungere la Papua Nuova Guinea via terra, dovrai passare per forza dall’Indonesia, in tal caso ti consigliamo di informarti bene prima di partire.

Viaggio in Papua Nuova Guinea: cosa sapere sulla sicurezza

Come è risaputo, a causa degli alti livelli di criminalità, gli standard di sicurezza in Papua Nuova Guinea sono davvero molto bassi, pertanto è caldamente consigliato adottare comportamenti prudenti al fine di evitare di incappare in spiacevoli situazioni e rovinarsi il viaggio. Evita di andare in zone dove ci sono grandi assembramenti, limita il più possibile gli spostamenti a piedi (soprattutto di notte) anche nella capitale Port Moresby. Non utilizzare i mezzi pubblici ma opta per il noleggio di un’auto o per i mezzi di trasporto forniti dagli hotel; se scegli il noleggio ricordati di chiudere sempre la macchina con la sicura e di tenere chiusi i finestrini quando stai guidando. Se il tuo viaggio include l’esplorazione delle zone rurali, ti consigliamo di appoggiarti a una guida locale e di farti accompagnare per tutta la visita, solo così potrai evitare di trovarti in situazioni poco piacevoli. Infine, rispetta la sensibilità degli abitanti del luogo e chiedi sempre il permesso per immortalare persone o luoghi sacri con la tua macchina fotografica.

Dove alloggiare in Papua Nuova Guinea

Nonostante la Papua Nuova Guinea sia ancora una meta inesplorata, esistono diverse opzioni di alloggio in questa regione. Hotel e resort di ultra-lusso, bed & breakfast più economici, eco-lodge o guesthouse nelle aree rurali… c’è un’opzione per qualsiasi attitudine di viaggio. Tuttavia, viste le problematiche in termini di sicurezza che caratterizzano la Papua Nuova Guinea, quello che consigliamo è di optare per un hotel ben servito e di respiro internazionale. Spesso queste sistemazioni offrono anche servizi di navette come mezzi di trasporto che abbassano sensibilmente il rischio di diventare vittima di qualche malintenzionato. Inoltre, gli hotel organizzano anche escursioni e visite guidate in compagnia di qualche locals, così potrai accedere a un’ampia varietà di esperienze che possono garantire la buona riuscita del tuo viaggio in Papua Nuova Guinea. Assicurati di prenotare in anticipo rispetto alla partenza in modo da trovare la soluzione che fa per te, a un prezzo accessibile.

Moneta e consigli di comportamento

La moneta ufficiale della Papua Nuova Guinea è il kina (PGK), nelle città principali come la capitale puoi trovare facilmente pagamenti tramite bancomat, ma al di fuori dei grandi centri urbani l’uso del POS è totalmente sconosciuto. Ti consigliamo di portare con te i contanti ma di stare sempre attento a non mostrarli in pubblico; ciò attirerebbe facilmente l’attenzione di scippatori e gang di criminali.

Per concludere, organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea significa aprirsi a un mondo completamente diverso da quello che conosciamo, significa immergersi in culture nuove e incontaminate. L’esperienza che vivrai sarà difficile da dimenticare grazie alle meraviglie che questo Paese è in grado di offrire; dalle bellezze naturali alle culture tribali che si trovano fuori dalle grandi città, dalle acque cristalline alle montagne ricoperte di piantagioni di tè e di caffè. Tuttavia, il carattere della Papua Nuova Guinea è estremamente complesso e, come dicevamo all’inizio di questo articolo, non è alla portata di tutti. Pertanto, è fondamentale pianificare il tuo viaggio nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso e senza prendere nulla sotto gamba; il rischio è quello di ottenere un effetto boomerang e trasformare una splendida avventura in una potenziale disavventura. Segui tutti i consigli che abbiamo raccolto in questa guida per organizzare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea e lasciati stupire da una terra tutta da scoprire.

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Napoli, Pompei, Procida e Paestum raccontate dal Guardian

Di recente, un giornalista del Guardian ha intrapreso un viaggio attraverso alcune delle mete più iconiche del Sud Italia, raccontando il suo itinerario in un articolo ricco di osservazioni e dettagli. Quando si sente parlare bene del proprio Paese e del suo patrimonio artistico e culturale, nonché dei suoi paesaggi, non può che fare piacere ed è per questo che oggi vi mostriamo come sono questi iconici luoghi visti dagli occhi di un forestiero.

Il suo racconto inizia con l’arrivo in Mediterraneo, tra pioggia e cieli grigi, durante un viaggio in treno da Parigi. Nonostante il clima iniziale, proseguendo verso sud, il giornalista scorge finalmente la tanto agognata luce del sole, insieme alla vivacità e al calore di luoghi come Napoli, Pompei, Procida e Paestum.

Viaggiare in treno, lo slow tourism come ritorno alle origini

Durante il tragitto, il giornalista nota la differenza tra un viaggio in treno e il frettoloso ritmo del trasporto aereo. Attraversando città come La Spezia e Pisa, afferma che il viaggio in treno incarna la “joy of missing out” (la gioia di lasciarsi andare), perfetta per un turismo lento e contemplativo.

In questo percorso, simile a quello compiuto dal poeta inglese John Keats nel 1820, il viaggiatore trova un’attenzione alla scoperta, senza la frenesia moderna. Dopo aver attraversato il Nord Italia, in particolare la Liguria, la destinazione è il Sud, a partire dalla Campania.

Napoli, più autentica di così non si può

Il giornalista descrive Napoli come un luogo autentico, dove il fervore della vita cittadina si manifesta nelle strade affollate e nei ristoranti all’aperto. La città, racconta, si anima ulteriormente quando il Napoli gioca contro la Juventus e i tifosi seguono con entusiasmo la partita mentre gustano una pizza in un caffè di strada.

Napoli è anche il punto di partenza per visitare le vicine isole, tra cui Procida, che, secondo il giornalista, ha conservato il proprio carattere genuino e non è stata trasformata in un’isola esclusivamente turistica.

Napoli

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Sguardo su Napoli vista di sera

Procida, profumo di agrumi e senso di familiarità

Procida, scrive il giornalista, è ben diversa da altre destinazioni insulari, poiché ha mantenuto la sua autenticità e non è diventata un “esperimento di gentrificazione”.

Una delle attività migliori che si può fare soggiornando sull’isola, tra un tuffo e l’altro, dopo un po’ di tintarella, è sicuramente mangiare e lasciarsi coccolare il palato dalla deliziosa cucina locale. Tra i piatti consigliati ci sono gli spaghetti al pesto di limone, tipici del luogo grazie ai celebri limoni dolci dell’isola.

Le case colorate di Marina di Corricella e l’atmosfera di un’isola ancora legata alla sua tradizione marinara colpiscono particolarmente l’autore dell’articolo del Guardian, che ne evidenzia il fascino genuino raccontando il legame di Procida con la storia locale, ancora oggi.

Pompei, città eterna in continua scoperta

La visita a Pompei è uno dei momenti più suggestivi del viaggio. Il giornalista osserva come il sito archeologico, sotto la direzione del tedesco Gabriel Zuchtriegel, stia vivendo una nuova fase di scoperta e reinterpretazione.

Vesuvio, Pompei

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Pompei e il Vesuvio sullo sfondo

Accompagnato dall’archeologo Alessandro Russo, il giornalista entra nella Regio IX, una zona in cui si stanno scoprendo affreschi intatti e dettagli inediti della vita quotidiana degli antichi abitanti di Pompei. Racconta di un ritratto di una bambina con uva e melograni, sopravvissuto incredibilmente intatto e visibile oggi grazie alle nuove tecniche di scavo.

Paestum, viaggio nell’antica Grecia

Proseguendo il suo viaggio verso sud, il giornalista del Guardian racconta l’esperienza di Paestum, una città fondata dai Greci e famosa per i suoi imponenti templi e per il museo archeologico.

Qui, il protagonista dell’articolo si sofferma sulla Tomba del Tuffatore, un capolavoro ritrovato nel 1968 che raffigura un giovane che si tuffa da una grande altezza, in quella che potrebbe rappresentare una scena allegorica della morte o della vita.

Tempio Era, Paestum

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Il Tempio di Era nel sito archeologico di Paestum

Il giornalista è affascinato da come Paestum mantenga un’atmosfera antica e intatta, lasciandolo profondamente colpito dall’energia e dal mistero di questi luoghi.