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La scultura di Pulcinella a Napoli, quando l’arte contemporanea fa riscaldare l’Italia

Sta suscitando non poche reazioni, soprattutto sul web, l’installazione temporanea che, fino al 19 dicembre, sarà esposta in piazza Municipio a Napoli.

Questo pezzo di arte contemporanea intitolato “Tu si ‘na cosa grande”, è un omaggio dato alla città e alla sua tradizione (vedasi, appunto, il Pulcinella), da parte dello scultore e designer Gaetano Pesce, scomparso ormai sei mesi fa a New York. L’installazione alta 12 metri, non passa certo inosservata nella piazza, ma ciò che maggiormente ha catturato l’attenzione e generato commenti, anche ironici, è la forma fallica della struttura.

Cos’è la scultura dedicata a Pulcinella di Gaetano Pesce

Per capire cosa significa la scultura “Tu si ‘na cosa grande” e andare oltre al suo aspetto, occorre analizzarne l’essenza. Curata da Silvana Annichiarico, l’opera dell’artista Pesce consiste in due elementi interconnessi: una rivisitazione dell’abito di Pulcinella e due cuori rossi trafitti da una freccia. L’opera esposta nella grande piazza di Napoli è parte del programma artistico “Napoli Contemporanea”, ad oggi coordinato da Vincenzo Trione.

Molti turisti che si fermano in piazza Municipio in questi giorni osservano l’opera con curiosità, scattando foto e condividendo impressioni divertite. Sul web, ovviamente, non sono mancate battute e allusioni, incluso un commento dell’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che ha detto: “Napoli cresce: da Pistoletto a Pesce”.

All’inaugurazione dell’installazione temporanea hanno partecipato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il Pulcinella di Pesce sembra dunque essere oggi il degno successore della controversa “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, un’opera che aveva anch’essa creato polemiche e che, tristemente, fu poi data al fuoco da un senzatetto.

Scultura, Tu si' na cosa grande, Gaetano Pesce

Fonte: Ansa

La scultura di Gaetano Pesce illuminata e vista di sera

Il Pulcinella di Pesce oltre lo scandalo

Il sindaco di Napoli non ha evitato il dibattito suscitato dall’opera di Pesce, dichiarando: “All’inizio, come molti, ho avuto una prima impressione simile a quella degli altri. È un pensiero che chiunque potrebbe avere, ed è molto napoletano. Tuttavia, va interpretato anche come un segno di buon augurio.

Alla base dell’opera, infatti, vi è la rappresentazione – per quanto stilizzata a libera sensibilità dell’artista – di ciò che unisce Pulcinella e il cuore stesso di Napoli e dei suoi cittadini. Come anche espresso dallo stesso Manfredi, l’arte – soprattutto quella contemporanea – ha il compito di suscitare e animare il dibattito, per continuare a far sì che le nostre città siano realmente “vive”.

L’installazione è composta strutturalmente da due sculture: un abito di Pulcinella, montato su una struttura metallica, stabilizzata grazie a cavi decorati decorati con diversi fiori sintetici, capace di illuminarsi dall’interno alla sera, mentre di fronte a questo pezzo vi è un cuore rosso di 5 metri, anch’esso illuminato e trafitto da una freccia metallica piantata su una base triangolare di legno.

Il costo totale, inclusi montaggio e sicurezza, è di circa 180mila euro, di cui 160mila coperti dalla Regione Campania attraverso i fondi Poc, destinati alla promozione culturale nei Comuni. L’artista ha inoltre voluto che l’opera rimanesse a Napoli, con i cuori che diventano proprietà permanente del Comune. Nel frattempo, però, si sta valutando anche la collocazione definitiva del Pulcinella.

Le opere italiane che hanno suscitato più clamore

Negli ultimi anni, sono state diverse le opere italiane che hanno suscitato accesi dibattiti e discussioni sul web, alimentando opinioni contrastanti tra sostenitori dell’arte contemporanea e critici. D’altronde, l’arte contemporanea è paradossalmente quella meno fruibile dal cittadino medio, quella spesso meno immediata e comprensibile, perché non fa della forma il veicolo principale con cui comunicare il messaggio.

Ecco le opere di arte contemporanea che più negli ultimi anni hanno creato un dibattito acceso:

La “Venere degli Stracci” di Michelangelo Pistoletto 

Installata dapprima a piazza Municipio, nel cuore di Napoli, la Venere degli Stracci del grande artista Pistoletto è stata al centro di polemiche per la sua rappresentazione, che unisce la bellezza classica della Venere con dei cumuli di vestiti abbandonati e lerci. L’opera vuole riflettere sulla società dei consumi e sul degrado della sostanza, ma ha invece ricevuto critiche per il suo impatto visivo e, successivamente, è stata bruciata da un senzatetto, sollevando un ulteriore dibattito sulla sicurezza e la protezione delle opere pubbliche esposte nelle piazze italiane.

“Big Clay” di Urs Fischer a Firenze

Imponente su Piazza della Signoria, a Firenze, Big Clay è una scultura alta 12 metri che rappresenta una massa informe d’argilla modellata a mano. L’opera ha provocato fin da subito reazioni contrastanti, anche per via della sua mole che non passa inosservata: molti fiorentini l’hanno trovata estranea al contesto storico della piazza, mentre altri l’hanno vista come una provocazione interessante e stimolante che dialoga con il passato e il presente della città.

“LOVE” di Maurizio Cattelan a Milano

La celebre scultura, spesso anche chiamata “il dito”, è un’enorme mano di marmo che mostra il dito medio rivolto verso il palazzo della Borsa di Milano in Piazza Affari. L’opera, oggi ormai icona della città meneghina, il cui titolo ufficiale è LOVE (acronimo di “Libertà, Odio, Vendetta, Eternità”), è stata accolta con grande scalpore per il suo messaggio provocatorio contro il mondo della finanza.

“La Montagna di Sale” di Mimmo Paladino a Napoli

Installata in piazza del Plebiscito, a Napoli, quest’opera d’arte contemporanea (ma di epoca passata) è formata da una grande montagna di sale sulla quale sono posizionate sculture di cavalli. La reinstallazione dell’opera (originariamente presentata nel 1995) ha suscitato numerose polemiche, soprattutto per il suo impatto visivo, ma anche per il deterioramento che ha subito a causa delle intemperie e dei piccioni, spingendo molti a criticare la scelta di materiali così deperibili per un’opera che dovrebbe rendere un luogo d’uso pubblico ancora più stimolante.

The Floating Piers, Christo, Lago Iseo

Fonte: Ansa

The Floating Piers di Christo sul Lago d’Iseo

“The Floating Piers” di Christo sul Lago d’Iseo

Correva l’anno 2016 quando l’opera di land art dell’artista bulgaro Christo ha attratto milioni di visitatori sul Lago d’Iseo, permettendo loro di camminare su un ponte galleggiante lungo 3 chilometri. Nonostante l’enorme successo, ci sono state non poche critiche riguardo alla gestione dell’afflusso di persone, all’impatto ambientale e alla difficoltà di accesso per i residenti. L’opera, sebbene temporanea, ha innescato un acceso dibattito sull’arte contemporanea come fenomeno di massa.

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I 20 luoghi turistici più visitati d’Italia

L’Italia, uno dei Paesi e delle destinazioni turistiche più amate del mondo. Un Paese ricco di storia, arte, cultura, paesaggi mozzafiato e città che sembrano portare i visitatori a spasso nel tempo. Ogni anno milioni di turisti visitano i famosi musei del Belpaese ed i suoi monumenti. Ma quali sono i luoghi turistici più visitati d’Italia? Dai tesori dell’antica Roma ai paesaggi naturali delle Dolomiti, ecco i 20 luoghi turistici da visitare almeno una volta in Italia.

Il Colosseo a Roma

Il suo vero nome è Anfiteatro Flavio, ma viene conosciuto come il Colosseo, ovvero l’attrazione turistica principale in Italia, che riesce a richiamare a se milioni e milioni di visitatori ogni anno, provenienti da tutte le parti del mondo. Questa maestosa struttura venne costruita nel I Secolo d.C ed è ancora oggi l’icona indiscussa dell’Impero Romano e del suo immenso potere dell’epoca. Un anfiteatro composto da ben 80 ingressi e con una capacità di 50.000 spettatori. Un attrazione turistica che negli anni ha subito notevoli miglioramenti, soprattutto dal punto di vista dell’accessibilità, con percorsi dedicate a persone con disabilità e nuove visite guidate in realtà aumentata. Inoltre, sono già in cantiere nuovi miglioramenti per il Colosseo, che renderà questa struttura ancora più affascinante.

Gli Scavi di Pompei, Napoli

Gli Scavi di Pompei, affascinante e maestoso sito archeologico campano, è il secondo luogo turistico più visitato d’Italia, che attrae ogni anno circa 3 milioni e mezzo di visitatori. L’antica città romana di Pompei fu distrutta nel lontano 79 d.C. dall’eruzione del vicino Vesuvio e consente ai turisti di prendere parte ad un vero e proprio viaggio nel tempo. Oltre ai classici percorsi tra case, templi e antichi teatri, recentemente sono state aperte le porte al pubblico a nuove ed interessanti sezioni. Fra tutte la Villa dei Misteri, famosa per i suoi affreschi ancora ben conservati. Sono state introdotte anche nuove tecnologie, come ad esempio le ricostruzioni 3D, che permettono ai turisti di vivere esperienze più immersive in questo antico sito archeologico.

La Galleria degli Uffizi di Firenze

Al terzo posto fra i luoghi turistici più visitati d’Italia si trovano gli Uffizi di Firenze, uno dei musei più amati in tutto il mondo. La città di Firenze attrae milioni di visitatori ogni anno ed in qualsiasi stagione, e questa Galleria è un must per tutti i turisti che decidono di scoprire le bellezze della città. Al suo interno vengono custodite opere importantissime di periodi che vanno dal Medioevo al Rinascimento.Qui si possono ammirare capolavori come la “Nascita di Venere” di Botticelli, ad esempio, oltre ad opere di Leonardo Da Vinci e Caravaggio. L’afflusso dei turisti a questi musei non vede praticamente mai momenti di “pausa”, proprio per questo si consiglia di prenotare online i biglietti d’ingresso, riducendo così i tempi di attesa, oltre che dare la possibilità di scoprire, con biglietti cumulativi, strutture come Palazzo Pitti o il Giardino di Boboli.

La Galleria dell’Accademia, Firenze

Si rimane sempre a Firenze. Nel capoluogo toscano, a breve distanza dalla Galleria degli Uffizi, si trova la Galleria dell’Accademia, quella che viene considerata come la casa di una delle sculture più iconiche il mondo: il David di Michelangelo. Un’opera che continua a stupire per la sua perfezione anatomica e che funge da simbolo del Rinascimento e che per gli appassionati d’arte rappresenta un opera da vedere assolutamente.

Castel Sant’Angelo a Roma

In quanto a visitatori, questa struttura nel cuore di Roma riesce ad attirare più di un milione di persone. Castel Sant’Angelo è una meta obbligatoria per chi visita la capitale italiana. Originariamente venne costruito come mausoleo per l’imperatore Adriano, ma negli anni questo castello ha subito una serie di trasformazioni, che l’hanno fatto diventare una fortezza, una prigione ed una residenza papale. Le sue terrazze regalano ai visitatori una delle viste panoramiche più ricercate e suggestive di tutta Roma, specialmente al tramonto, quando la città ed il Tevere si colorano d’arancio.

Castel Sant'Angelo a Roma, uno dei luoghi turistici più visitati della capitale

Fonte: iStock

Castel Sant’Angelo a Roma

Giardino di Boboli, Firenze

Con i suoi 800.000 visitatori all’anno, il Giardino dei Boboli di Firenze è probabilmente il parco storico più visitato dai viaggiatori in Italia. Questa attrazione turistica, situata alle spalle del Palazzo Pitti, antica residenza della duchessa Anna di Francia. Si tratta di un perfetto esempio di giardino all’italiana, con statue, fontane e percorsi suggestivi. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti nuovi percorsi all’interno di questo parco, accessibili anche a persone con disabilità, che hanno garantito la possibilità di esplorare questa antica bellezza a chiunque.

Reggia di Venaria Reale a Torino

Alle porte dell’antica capitale italiana, a Torino, si trova la Reggia di Venaria Reale, che attira ogni anno circa 750.000 visitatori da tutta Italia e non solo. Questo maestoso ed imponente complesso Barocco, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è un capolavoro architettonico e paesaggistico. La Reggia ospita costantemente nuove mostre temporanee, visitando le quali i visitatori si trovano di fronte ad opere di arte contemporanea e tecnologie digitali, vivendo un’esperienza diversa rispetto alla semplice visita storica della struttura.

Il Museo Egizio di Torino

Sempre a Torino, si trova il secondo Museo Egizio più grande al mondo, solo dopo quello del Cairo, che continua ad essere uno dei luoghi turistici più apprezzati d’Italia e la città piemontese, con 600.000 visitatori all’anno. Il Museo, inoltre, ha ampliato ulteriormente le sue collezioni negli ultimi anni, rendendo la visita ancora più ricca di opere e reperti storici. Oltre a mummie e sarcofagi, all’interno del Museo Egizio di Torino è possibile partecipare a visite guidate per le famiglie e a laboratori didattici per bambini.

Villa Borghese, Roma

Un’altra attrazione turistica italiana, situata nella capitale Roma, è la Galleria Borghese, che si trova nel cuore del grande parco di Villa Borghese, che attrae ogni anno circa 550.000 visitatori. Questo museo ospita capolavori celebri in tutto il mondo di artisti come Bernini, Caravaggio e Raffaello. Ciò che però riesce ad attrarre tanti visitatori è altro: la combinazione unica tra arte e natura, con la possibilità di passeggiare fra questi giardini prima o dopo la visita.

La maestosa Reggia di Caserta

Al decimo posto dei luoghi turistici più visitati d’Italia si trova la Reggia di Caserta, un maestoso palazzo reale del Diciottesimo secolo, visitato in media, ogni anno, ad 500.000 visitatori. Il parco circostante e il meraviglioso Giardino Inglese, come gli interni del palazzo, rendono la visita in questo luogo un’esperienza coinvolgente, durante la quale è possibile partecipare a percorsi interattivi.

Foto panoramica della Reggia di Caserta e dei suoi giardini, fra i luoghi turistici più visitati ed apprezzati d'Italia, con statue in primo piano

Fonte: iStock

La Reggia di Caserta ed i suoi giardini

Cenacolo Vinciano, a Milano

Un capolavoro di Leonardo Da Vinci, un’opera unica, che grazie a diversi restauri e ad un sistema di conservazione sempre più tecnologicamente avanzato, risulta sempre splendente. Si tratta dell’Ultima Cena, noto anche come Cenacolo, un dipinto parietale che risale agli anni che vanno dal 1495 al 1498, visitato ogni anno da circa 450.000 visitatori. Le visite sono limitate a piccoli gruppo, perciò si consiglia di prenotare con largo anticipo il proprio biglietto online.

Una curiosità su questa opera è che nel 2023 è stato inaugurato il Last Supper Interactive (LSI), ovvero un’installazione tecnologica straordinaria realizzata dall’artista Franz Fischnaller, consente di vivere un’esperienza immersiva in diverse opere, fra cui proprio il Cenacolo, consentendo così di avvicinarsi al capolavoro.

Villa d’Este a Tivoli

Patrimonio dell’UNESCO, i giardini di Villa d’Este a Tivoli accolgono ogni anno circa 430.000 visitatori. Questi giardini, dallo stile tipicamente italiano, sono sede di fontane spettacolari e sculture decorative, e sono considerati tra i più belli d’Italia e del mondo. All’interno di Villa d’Este si tengono periodicamente mostre d’arte contemporanea e concerti all’aperto, durante l’estate, che animano ed arricchiscono l’offerta culturale della città di Tivoli.

Palazzo Pitti a Firenze

Di Palazzo Pitti se n’è parlato in precedenza e rientra fra i luoghi turistici più visitati di Firenze, fra le sue meravigliose opere e musei. Palazzo Pitti è una delle più grandi strutture museali del capoluogo toscano, che annualmente vede varcare le sue porte da oltre 420.000 visitatori. All’interno di questo elegante palazzo si trovano diversi musei, come la Galleria Palatina ed il Museo della Moda e del Costume, mostre che consentono di ripercorrere l’interessante storia cittadina, tra arte e, soprattutto, moda.

Gli scavi di Ercolano, Napoli

Napoli è una zona archeologicamente molto ricca. In precedenza si è parlato del più famoso parco archeologico di Pompei. Nelle vicinanze si trovano gli scavi di Ercolano, che rispetto ai precedenti aprono le porte ogni anno a 350.000 visitatori e rappresentano un altro esempio di come un’intera città sia stata preservata dall’eruzione del Vesuvio. Sono presenti in questo sito anche diversi percorsi multimediali, che consentono ai turisti di immergersi nell’antica città con l’aiuto di guide virtuali.
Ad Ercolano vennero anche rinvenuti nuovi reperti storici: i papiri di Ercolano, che raccontano dove il filosofo greco Platone è stato sepolto. Questi scavi nascondono ancora segreti, che grazie alle moderne tecnologie verranno portati sicuramente alla luce.

Foto dall'alto degli Scavi di Ercolano al tramonto, resti della città salvati dall'eruzione del Vesuvio, tra i luoghi turistici più visitati d'Italia

Fonte: iStock

Panoramica del sito archeologico degli Scavi di Ercolano

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Sempre a Napoli si trova il Museo Archeologico Nazionale, che viene visitato ogni anno da più di 330.000 persone. Si tratta di uno dei luoghi turistici più visitati d’Italia in quanto custodisce al suo interno opere antiche di rara bellezza, come collezioni di arte classica ed arte egizia d’Europa. Oltre ai celebri affreschi e mosaici provenienti da Pompei ed Ercolano, il museo ha incluso nuove sezioni sull’arte egizia, includendo nuovi reperti storici.

Cappelle Medicee a Firenze

Le Cappelle Medicee di Firenze vengono visitate ogni anno da 320.000 persone. Oltre ad essere il luogo di sepoltura dell’antica e potente famiglia Medici, questa struttura ospita al suo interno incredibili sculture del famoso artista Michelangelo. Le Cappelle Medicee oggi sono accessibili ad un numero sempre più elevato di turisti, grazie ad interventi di restauro importanti, come la creazione di un’esperienza immersiva sulla storia di Firenze in epoca rinascimentale.

Gli scavi di Ostia Antica a Roma

Al diciassettesimo posto del luoghi turistici più visitati d’Italia si trovano gli scavi di Ostia Antica, visitati da almeno 300.000 persone all’anno. Questo sito archeologico offre un’affascinante spettacolo su quella che era l’antica vita quotidiana nell’antica Roma, passeggiando tra antiche abitazioni, botteghe artigiani e templi sacri ancora perfettamente conservati. È il luogo adatto anche per attività per tutta la famiglia, con visite teatralizzate e laboratori per bambini.

La Grotta Azzurra di Capri

La Grotta Azzurra di Capri è un luogo naturale estremamente affascinante, famosa per il suo spettacolare gioco di luci e colori che ogni anno attira migliaia di visitatori, circa 290.000. Si trova sull’isola di Capri ed è una grotta accessibile solamente via mare, caratteristiche che la rendono uno dei luoghi turistici più ricercati e visitati in Italia. Il consiglio che si può dare sulla Grotta Azzurra è sicuramente riferito all’orario di visita: partire alla sua scoperta alle prime ore del mattino permette di ammirare il suo famoso riflesso blu elettrico, grazie alla luce del sole che riesce a penetrare nella grotta. Anche qui, a causa dell’elevato afflusso di turisti, si consiglia di prenotare in anticipo la visita oltre che verificare il meteo. Infatti, se presente mare mosso, la grotta potrebbe essere chiusa al pubblico.

Interno della Grotta Azzurra di Capri al mattino, quando la luce crea riflessi azzurri nell'acqua

Fonte: iStock

Interno della Grotta Azzurra di Capri

Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia

Nella splendida città di Venezia, un’opera d’arte a cielo aperto, si trova uno dei luoghi turistici più visitati d’Italia: il Museo Archeologico Nazionale, situato nella splendida Piazza San Marco. Questo museo viene visitato in media da 280.000 visitatori ogni anno. Ciò che attrae i turisti è la collezione di antichità greche e romane, oltre ad opere classiche provenienti da collezioni private, che si possono scoprire al suo interno. Inoltre, la vicinanza al Palazzo Ducale e alla Basilica di San Marco, rende questo museo parte di un tour culturale imperdibile per chi visita Venezia.

La Pinacoteca di Brera, Milano

Infine, conclude la classifica dei luoghi turistici più visitati d’Italia, la Pinacoteca di Brera a Milano, con i suoi 250.000 visitatori annuali. Si tratta di una delle principali gallerie d’arte d’Italia ed ospita opere di artisti come Caravaggio, Hayex e Raffaello, che rendono la Pinacoteca una tappa obbligata per gli appassionati d’arte e cultura in visita a Milano. L’opera più ammirata al suo interno  è sicuramente “Il Bacio”, dell’artista Hayez.

L’Italia è una terra ricca di storia, arte e cultura, in grado di affascinare milioni di visitatori ogni anno. Dai siti archeologici antichi ai musei di fama mondiale, all’interno di cornici storiche e città tutte da scoprire come Roma, Firenze, Napoli e Milano. Questi 20 luoghi rappresentano solo una piccola parte della straordinaria offerta culturale e turistica dell’Italia. Il Belpaese ha sempre qualcosa da offrire, soprattutto se si è appassionati di arte di epoca medievale e rinascimentale, oltre che di archeologia antica e storia romana.

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Rimini fuori stagione: viaggio sulle tracce di Federico Fellini

Rimini non è solo una meta estiva, ma una città dal ricco patrimonio storico e culturale da scoprire in qualsiasi stagione. Gli itinerari per visitarla sono diversi, da quelli pensati per approfondire il suo passato romano a quelli gastronomici (impossibile lasciare la città senza aver prima assaporato una delle sue piadine), fino ai viaggi culturali che vedono protagonista uno dei suoi figli d’arte: Federico Fellini.

Sogno e realtà si incontrano nel rapporto tra il regista e la sua città, un rapporto complesso, fatto di amore e odio che, se da una parte ha portato Fellini a non girare mai nessuna scena dei suoi film a Rimini, dall’altra la città, attraverso simboli e raffigurazioni oniriche, era una figura sempre presente. Quella che compare nella maggior parte dei suoi film, infatti, è la Rimini dei suoi ricordi giovanili, “una dimensione della memoria” come la definì durante un’intervista.

Guardando i suoi film, da Amarcord (Mi ricordo in dialetto romagnolo) a I Vitelloni, si ritrovano comunque molti luoghi di Rimini riprodotti a Cinecittà o in location reali che, a detta di Fellini, “sono più Rimini della vera Rimini“. Se state programmando un viaggio nella splendida città romagnola e siete fan del regista, segnatevi queste tappe in un itinerario da vivere rigorosamente con lentezza, a piedi o in bicicletta.

Chi era Federico Fellini

Prima di raccontarvi i luoghi del regista nella sua città d’origine, scopriamo chi era. Federico Fellini nacque a Rimini nel 1920, dove trascorse la sua infanzia. Il suo rapporto con il cinema comincia fin dagli anni del liceo, seppur in modo indiretto. Dalle grandi doti come caricaturista, venne richiesto dal cinema Fulgor per la realizzazione delle caricature dei divi utilizzate per promuovere i film proiettati.

Una volta trasferitosi a Roma, e dopo un periodo di lavoro presso la redazione del Marc’Aurelio, cominciò a collaborare come sceneggiatore con registi quali Roberto Rossellini e Alberto Lattuada. Nel 1952 diresse il suo primo film, “Lo sceicco bianco”, che non ebbe molto successo, a differenza del successivo. Nel 1953 girò “I Vitelloni”, che gli valse il Leone d’Argento a Venezia e che sancì il successo definitivo di Alberto Sordi.

Seguirono tutta una serie di film premiati e acclamati dalla critica, da “La Strada”, “Le notti di Cabiria” e ” 8½” premiati con l’Oscar, a “La Dolce Vita”, che invece vinse la Palma d’Oro a Cannes. Fellini continuò a vincere premi su premi fino alla sua morte, nel 1993.

Federico Fellini

Fonte: GettyImages

Federico Fellini a Venezia

I luoghi di Federico Fellini a Rimini

Sono diversi i luoghi del regista da scoprire a Rimini, che si tratti di posti affettivi, i quali hanno ricoperto un ruolo importante nell’universo creativo di Fellini, o delle location riprodotte all’interno dei suoi film.

Il Grand Hotel

Il viaggio a Rimini sulle tracce di Fellini parte da uno dei luoghi più iconici: il Grand Hotel, descritto dal regista come “una favola della ricchezza, del lusso, dello sfarzo orientale. Gli giravamo attorno come topi per darci un’occhiata dentro; ma era impossibile”. Con la sua facciata liberty e le stanze che ospitarono personaggi illustri (compreso lo stesso Fellini) era considerato il simbolo della dolce vita riminese. Un luogo ricco di fascino, diventato famoso in tutto il mondo grazie soprattutto al film Amarcord. Eletto monumento nazionale nel 1994, il Grand Hotel sorge nel Parco Federico Fellini, dove troverete anche la Fellinia, la gigantesca macchina fotografica costruita da Elio Guerra.

Il molo e il lungomare

A poca distanza dal Grand Hotel c’è il mare, dove venne girata una delle scene più surreali del cinema italiano di quegli anni. Stiamo parlando del passaggio del Rex in Amarcord, una sequenza notturna che lo vede emergere misteriosamente dal buio, interamente girata nella piscina di Cinecittà. Il lungomare riminese compare sia ne I Vitelloni, dove la palata (passeggiata sul porto) diventa l’emblema del film, che in Amarcord, teatro delle scorribande motociclistiche di Scurèza ad Corpolò.

Inoltre, le traverse che collegano il lungomare con Viale Vespucci e Viale Regina Elena portano i nomi dei film di Fellini. In tutto sono ventisei le strade situate nel cuore della Marina di Rimini dedicate al regista, a cui va aggiunta la via che attraversa il Parco Federico Fellini dedicata a Giulietta Masina.

Luoghi Fellini Rimini

Fonte: 123RF

Via Amarcord tra i luoghi dedicati a Fellini

Piazza Cavour e Piazza Tre Martiri

Amarcord è il film che, più di tutti gli altri, mostra la Rimini della memoria. Fellini la racconta attraverso due piazze: la prima è Piazza Cavour, con la scalinata esterna di Palazzo dell’Arengo “utilizzata” per la sequenza delle celebrazioni fasciste e la Fontana della Pigna, elemento ricorrente nella pellicola. La seconda fu interamente ricostruita a Cinecittà, frequentata da Fellini nella realtà e riprodotta nel film per la sequenza della benedizione degli animali.

Cinema Fulgor

Non lontano da Piazza Cavour si trova il luogo dove tutto ebbe inizio: il famoso Cinema Fulgor. È “il luogo dove da piccolo scoprii i film” disse Fellini, il posto che divenne come una seconda casa segnando definitivamente il suo destino. Nato nel 1914, il Cinema Fulgor vanta interni bellissimi dai colori caldi, con volute di legno incurvato e la bellissima scala che conduce in galleria. Il Fulgor propone due sale (Sala Federico e Sala Giulietta) ed è stato ridisegnato da Dante Ferretti in stile anni Trenta e Quaranta e qui, se avete tempo, vi consigliamo di omaggiare il regista sedendovi e guardando un film.

I murales di Borgo San Giuliano e il Memoriale

Terminiamo questo viaggio con due luoghi. Il primo è il pittoresco Borgo di San Giuliano, dove troverete tantissimi murales dedicati al regista e ai suoi film. Borgo di pescatori, la sua atmosfera fu raccontata da Fellini nei film “I Clown” e ovviamente “Amarcord”, oggi ricordati con i tanti disegni impressi sulle facciate delle case color pastello che risplendono di massima vitalità soprattutto durante la festa, organizzata ogni due anni, chiamata Festa de’ Borg.

Infine, terminate il vostro itinerario porgendo un ultimo saluto al regista, che riposa insieme alla moglie Giulietta Masina e al figlio Pier Federico nel Cimitero Monumentale di Rimini dove, all’ingresso principale, sorge La Grande Prua, il monumento dello scultore Arnaldo Pomodoro in ricordo di Fellini.

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Cosa vedere a La Marsa: una guida completa per esplorarla

La Marsa è una delle perle della Tunisia, una delle località balneari eleganti e affascinanti che si affaccia sul Mediterraneo a pochi km da Tunisi. Chi cerca un rifugio tranquillo ma ricco di storia e cultura lo troverà in questo angolo suggestivo dove la modernità ha trovato modo di miscelarsi perfettamente alla tradizione. La Marsa non è solo un luogo dove rilassarsi in spiaggia ma anche un punto di partenza ideale per scoprire i dintorni di Tunisi. Continuate la lettura per scoprire una Tunisia autentica fatta di luoghi e sapori indimenticabili.

Alla scoperta di La Marsa

Rientra senza dubbio tra le destinazioni più belle della Tunisia: La Marsa dista appena 18 km da Tunisi e proprio la vicinanza con la capitale la rende pratica per gite in giornata o di un paio di giorni. Si tratta di una località balneare e per questo viene scelta spesso per le sue spiagge ma ha molto di più, scopriamo insieme cosa non perdere. Quando si parla di La Marsa, oltre alle spiagge, tra i luoghi cult viene in mente il palazzo Abdalliya un tempo residenza di Abu Abdallah Mohamed che incarna pienamente quella cheè l’architettura musulmana ma non è certo l’unico luogo iconico da scoprire.

Le spiagge di La Marsa

Il principale richiamo di La Marsa sono le sue spiagge. Con una distesa di sabbia bianca si rivela il luogo ideale per rilassarsi sotto il sole o fare una nuotata nelle acque limpide del Mediterraneo.  Tra le più belle da non perdere? La Goulette plage, Raued plage e plage de La Marsa: tutte e 3 a ingresso libero con fondo di sabbia fine e tantissimi servizi. C’è chi chiama La Marsa lido ma è molto di più di un sobborgo balneare di Tunisi. I local e i turisti ne apprezzano non solo le spiagge ma soprattutto il lungomare dove ci si concede passeggiate e ci si ferma per una cena gustando specialità locali.

Lungomare di La Marsa

Fonte: iStock

Passeggiare sul Lungomare di La Marsa, un passatempo perfetto in vacanza

Il mercato di La Marsa

Non si può dire di aver visto questo territorio senza aver visto almeno un mercato local e quello di La Marsa non fa eccezione: tra souvenir, prodotti di artigianato, spezie, tessuti e ceramiche avrai l’imbarazzo della scelta per scegliere un acquisto per te o un dono per qualcuno di speciale che ti aspetta a casa.

Il parco di Essaada

Cerchi un momento di relax e di verde? Visita il parco di Essaada; un tempo faceva parte del palazzo del principe ottomano ma oggi è uno spazio pubblico attrezzato apprezzato dai local per ripararsi dal sole e rilassarsi all’aperto. Perfetto per una camminata, un pic nic o un momento ricreativo con i bambini è assolutamente da non perdere.

Il cimitero di Sidi Abdelaziz

Potrebbe risultare macabro questo consiglio ma in realtà il cimitero di Sidi Abdelaziz è molto più di un luogo in cui riposano le salme; il luogo simbolo di storia e cultura è diventato la sepoltura di uno dei santi più venerati nella zona e ha come plus una vista incantevole per scattare foto memorabili.

Il Café Saf-Saf

Non puoi dire di aver visto La Marsa senza almeno una sosta all’iconico Café Saf-Saf. Storico, risale al XIX secolo ed è una vera istituzione per i local. Qui potrai guistare un buon tè alla menta, lasciarti coccolare dalla musica tradizionale e soprattutto vivere da vicino quella che l’atmosfera tunisina più autentica. Una delle chicche è il pozzo centrale che fa da fulcro per tutta la struttura, parte della quale risulta ombreggiata.

Il Palazzo Ennejma Ezzahra

Una delle tappe must per chi visita questa località è il palazzo Ennejma Ezzahra. La residenza prestigiosa, datata XX secolo, è stata edificata per opera del barone Rodolphe d’Erlanger e oggi è stata trasformata in un museo dedicato alla musica araba. Non solo scoprire una parte culturale importante ma vedere il palazzo stesso, capolavoro architettonico, ti conquisterà. Plus la presenza di giardini magnifici e decorazioni di mosaici imperdibili.

Sidi Bou Said, il villaggio dei sogni

Poco distante dal centro di La Marsa si trova Sidi Bou Said, un pittoresco  villaggio caratterizzato da case imbiancate a calce e dettagli blu che creano un’atmosfera unica. Scoprire gli angoli più nascosti passeggiando per le stradine è un piacere per gli occhi, tra balconi colorati e scatti fotografici non perdetevi una pausa al Café des Delicés per assaporare il tè alla menta e godere della vista panoramica sul mare.

I dintorni di La Marsa: cosa vedere

Situata a pochissimi km da La Marsa, Cartagine è una tappa obbligata nei dintorni di Tunisi per chi ama la storia; questo antico sito archeologico è patrimonio dell’umanità Unesco e offre uno sguardo affascinante sulla civiltà fenicia e romana.  Le terme di Antonino, uno dei complessi termali più imponenti dell’antichità e il museo nazionale di Cartagine sono imperdibili. Le rovine, affacciate sul mare saranno una cornice perfetta per ricordi fotografici indimenticabili.

Nei dintorni di Tunisi, a circa 17 km,  si trova Douar Hicher, di importanza storica per la battaglia da cui prende il nome, oggi è principalmente un centro residenziale con un museo, il Museo Nazionale specializzato nella storia della regione; imperdibili il Mausoleo di Sidi Bou Ali e la Moschea situata vicino al Mausoleo. Se amate gli Hammam l’Hammam Guergour potrebbe stupirvi e regalarvi l’experience di relax che sognate. Infine imperdibile, una passeggiata alla scoperte del souk della cittadina, il caratteristico mercato all’aperto dove trovare souvenir di artigianato e prodotti locali.

Thuburbo Majus

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Cosa vedere vicino La Marsa: Thuburbo Majus

Meno conosciuta rispetto a Cartagine e distante 60 km da Tunisi, Thuburbo Majus è una gemma archeologica imperdibile. Originariamente città punica è oggi uno dei siti archeologici più belli della Tunisia. Antica colonia romana per veterani di guerra, molti reperti della zona sono visibili al museo del Bardo di Tunisi. Regalatevi una passeggiata indietro nel tempo scoprendo il Tempio della Pace e il Tempio di Mercurio. Tra ciò che ha da offrire la città e le località limitrofe, La Marsa risulta una meta top per visitare la Tunisia dopo aver scoperto la vicinissima Tunisi.

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National Geographic loda la bellezza di Rimini, la città oltre le spiagge

National Geographic scava in profondità per svelare ai suoi lettori le bellezze meno scontate delle città italiane. L’ultimo approfondimento è stato dedicato a Rimini, dove la rivista consiglia di andare oltre i tanti chilometri di litorale, da sempre tra le mete predilette per chi ricerca sulla riviera romagnola l’atmosfera delle classiche estati all’italiana. Come non essere d’accordo!

Rimini è “una dimensione della memoria”, un “pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto del mare” per utilizzare le parole del regista Federico Fellini, che qui nacque e da qui trasse ispirazione per creare gli immaginari onirici delle sue pellicole. La città è anche un luogo ricco di storia: fu fondata dai Romani nel 268 a.C. e arricchita di palazzi e affreschi durante il Rinascimento.

L’apertura della sua prima spiaggia pubblica a metà del XIX secolo diede il via al rapido sviluppo del turismo di massa che, se da una parte ha portato sempre più persone lungo le sue coste, dall’altra creò una particolare nomea che associava automaticamente Rimini a feste e discoteche. Se non avete mai visitato la città, o se l’avete sempre guardata dal punto di vista sbagliato, questi suggerimenti potrebbero fare al caso vostro, da tenere a mente per un weekend adatto in ogni stagione e non solo d’estate.

Le bellezze storiche della città

La rivista National Geographic, per raccontare ai suoi lettori le bellezze di Rimini, ha scelto di mettere in evidenza il suo passato storico. Furono i Romani a sceglierla come località prediletta grazie alla sua posizione strategica: la città, infatti, si trovava alla confluenza delle due strade chiave attraverso le quali si affermava il dominio imperiale. Da una parte la Via Flaminia, che correva verso sud fino a Roma, e dall’altra la Via Emilia, che tagliava una striscia di 140 miglia verso nord-ovest attraverso la fertile Valle del Po.

Il patrimonio romano della città romagnola, un tempo conosciuta con il nome di Ariminum, è davvero molto ricco: per scoprirlo partite dal Ponte di Tiberio, il monumento intorno al quale, nel 268 a.C., venne fondata ufficialmente la prima colonia della Rimini antica. Iniziato da Augusto nel 14 d.C. e completato da Tiberio nel 21, fu realizzato utilizzando la pietra d’Istria e, nel tempo, è sopravvissuto a tanti eventi di natura bellica e meteorologica.

Parte dell’antico foro romano, invece, è Piazza dei Martiri, in origine intitolata a Giulio Cesare, oggi dedicata ai partigiani riminesi uccisi nella Seconda Guerra Mondiale. Tra le bellezze storiche da non perdere ci sono anche il Lapidario Romano, l’Arco di Augusto e la Casa del Chirurgo, una domus risalente alla seconda metà del II sec. d.C e scoperta durante gli scavi del 1989.

Arco di Augusto Rimini

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L’Arco di Augusto a Rimini

Il borgo di San Giuliano e il cibo tipico

Impossibile visitare Rimini senza fare un salto nel borgo di San Giuliano. Ex quartiere di pescatori, è un delizioso dedalo di viuzze e casette colorate adornate con murales che raccontano il suo passato reale o quello impresso nei film del suo cittadino più celebre, ossia Fellini. Uno dei momenti più belli per visitare il borgo è in occasione della sua Festa de’ Borg.

Si tratta di un evento molto sentito organizzato ogni due anni, amato dai riminesi e non che, in occasione delle diverse giornate di festa, invadono le stradine del borgo con musica, balli, spettacoli, cibo e vino.

Infine, i grandi classici lodati da National Geographic riguardano il cibo. Tra le specialità più amate c’è la piadina, considerata “la più romagnola delle specialità romagnole”, proposta in tante varianti diverse, dalle farciture più tradizionali a quelle create con originalità. Noi aggiungiamo lo squacquerone, un formaggio dal sapore unico e inimitabile prodotto in una zona geografica ben delimitata, compresa tra le province romagnole di Ravenna, Forlì-Cesena e, ovviamente, Rimini.

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Giornate FAI d’autunno, i luoghi da vedere

Il 12 e 13 Ottobre 2024 avranno luogo le Giornate FAI d’autunno, l’evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi, giunto alla 13° edizione. L’obiettivo del FAI è prendersi cura del patrimonio artistico, storico e paesaggistico dell’Italia e in queste due giornate autunnali si celebreranno i tesori del paese con tante iniziative. Da Nord a Sud ben 700 luoghi d’arte, storia e natura che solitamente sono inaccessibili al pubblico, apriranno le porte in 360 città anche grazie all’impegno di migliaia di volontari in ogni regione.

Il programma completo dell’edizione 2024 si può trovare sul sito ufficiale http://www.giornatefai.it con visite a monumenti, paesaggi sconosciuti, edifici architettonicamente degni di nota, e altri luoghi che custodiscono una ricchezza artistica e culturale con una storia antica. Il FAI invita a intraprendere un viaggio sulle tracce di palazzi storici, ville, chiese, collezioni d’arte, laboratori artigiani, siti archeologici e produttivi, borghi, e aree naturalistiche che tolgono il fiato. Vediamo insieme alcuni dei luoghi da non perdere.

Le giornate FAI a Roma

Nella capitale si potrà visitare Palazzo Sciarra, sede della Fondazione Roma che al suo interno presenta ambienti molto eleganti come il Gabinetto degli Specchi e la Biblioteca del Cardinale. Inoltre si potrà ammirare la Fontana dell’Acqua Paola voluta da Papa Paolo V Borghese nel ‘600 che molti oggi chiamano anche il Fontanone del Gianicolo. Sempre nei dintorni sarà aperta al pubblico l’American Academy of Rome fondata nel 1894 e il Bosco Parrasio dove si sono riuniti i poeti dell’Accademia Arcadia per circa tre secoli.

La Tomba degli Scudi a Tarquinia

Dalle 10 alle 17 del 12 e 13 Ottobre sarà possibile visitare la Tomba degli Scudi a Tarquinia. Lo splendido ipogeo etrusco sarà visitabile per due giorni sotto la supervisione della delegazione Fai Viterbo. “La Tomba degli Scudi è il nostro “luogo del cuore” – ha detto la capodelegazione del Fai Viterbo Lorella Maneschi – Un gioiello artistico che abbiamo reso nuovamente alla città, tra il 2016 e il 2018, con un complesso restauro che ha interessato la camera centrale e ha consentito di rendere l’ipogeo fruibile dopo decenni di chiusura a causa del suo precario stato di conservazione. Il recupero ha permesso ai dipinti murali e alle rare epigrafi in lingua etrusca, che decorano questo importante sepolcro gentilizio di età ellenistica, di tornare a splendere. L’intervento è stato realizzato grazie ad un contributo assegnato a seguito della settima edizione dei Luoghi del Cuore e al cofinanziamento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, a cui si sono aggiunti altri piccoli contributi ricevuti da partner locali”.

La Tomba degli Scudi si trova nella Necropoli etrusca di Monterozzi, inserita nel 2004 nel Patrimonio Unesco. La posizione precisa è nella porzione di necropoli chiamata “Primi Archi”, fuori dal recinto della Necropoli a cui si accede con biglietto. Si trova nelle vicinanze della città che vanta un bellissimo borgo medievale, importanti chiese romaniche e il palazzo Vitelleschi, sede di uno dei più importanti musei nazionali archeologici che raccoglie i reperti provenienti dalla città e dalla necropoli etrusca. Scoperta nel 1870, la Tomba degli Scudi è una delle più grandi tombe di Tarquinia, definite il primo capitolo della pittura italiana e che rappresentano un documento eccezionale per la pittura e la cultura del mondo etrusco. La Tomba degli Scudi sarà visitabile dalle 10 alle 17. È consigliato lasciare l’auto nel vicino parcheggio del cimitero moderno “San Lorenzo”.

Le giornate FAI in Lombardia

In occasione delle giornate FAI d’autunno a Milano si potrà visitare il Palazzo Melzi d’Eril, sede della Fondazione Cariplo e Palazzo Cusani. Poi aprirà le porte il Campus Bovisa del Politecnico in via La Masa che ospita la Scuola di ingegneria industriale e dell’informazione. In Lombardia si può approfittare anche per visitare il Castello di Valverde affacciato sulla Città Alta a Bergamo, restaurato tra il 1926 e il 1930.

Le giornate FAI a Torino

Come perdere l’occasione di visitare la Villa d’Agliè a Torino, rimasta quasi immutata da inizio ‘600 con soffitti a cassettoni, sale con carta da parati cinese e un parco storico di ippocastani e tigli. O al centro Palazzo Graneri della Roccia, sede del Circolo dei Lettori con un gabinetto cinese molto curioso che risale a metà ‘700 ed è stato recentemente restaurato. In Provincia di Torino, a Susa, poi si apriranno i Campanili di San Giusto e di Santa Maria Maggiore.

castello Bergamo

Fonte: Ufficio Stampa

Il castello di Valverde a Bergamo

Le giornate FAI in Emilia Romagna

A Bologna apre eccezionalmente Palazzo Grassi, sede del Circolo Ufficiali che di solito non è aperto al pubblico. A Modena invece si potrà visitare il Collegio dei Nobili di San Carlo nato nel 1926 per educare i giovani aristocratici che oggi invece è destinato alla formazione accademica di eccellenza nei campi della filosofia, scienze umane, sociali e religiose.

Le giornate FAI a Napoli

Palazzo San Giacomo apre le porte a Napoli per le giornate FAI d’autunno il 12 e 13 Ottobre. Un palazzo comunale degli anni ’30 realizzato dall’architetto Marcello Piacentini, da cui si può godere di una bellissima vista sulla Piazza del Municipio stando sui balconi della Sala della Giunta. Si vede persino il Vesuvio che domina il panorama. Per chi è incuriosito dalla “Napoli sotterranea” si può approfittare per vedere l’Ipogeo di Piazza del Plebiscito che si trova sei metri sotto la Basilica di San Francesco di Paola.

Le giornate FAI a Genova

L’Istituto Idrografico della Marina aprirà le porte a Genova, all’interno di Forte San Giorgio, uno dei bastioni della cinta muraria del ‘500 con le cartografie e le mappe dei fondali e di navigazioni che hanno ancora un estremo fascino. I visitatori potranno entrare persino nella Stanza del Tempo dove si trovano conservati gelosamente pendoli e orologi di epoche lontane.

Le giornate FAI a Perugia

L’Oratorio San Francesco dei Nobili sarà aperto al pubblico a Perugia, come testimonianza del primo barocco perugino. Si potrà ammirare il complesso pittorico di Giovanni Antonio Scaramuccia, che risale al 1611 e 1625.

Le giornate FAI in Sicilia

A Palermo sarà possibile entrare nella Sede dell’Ordine degli Architetti della Provincia all’interno dell’ex Palazzo Florio, oggi Palazzo Wirz all’Olivuzza dove aprirà l’appartamento privato della famiglia Mannella. Invece a Messina si potrà visitare la sede della Gazzetta del Sud, nata nel 1952.

Le giornate FAI a Bari

La Banca d’Italia, uno degli edifici più monumentali della città pugliese che ha visto la luce nel 1932, aprirà le porte per l’evento FAI e i visitatori potranno ammirare le vetrate liberty del Salone del Pubblico e lo scalone in marmi pregiati che porta fino alla Sala del Consiglio.

Torino Villa d'Agliè

Fonte: Ufficio stampa

Villa d’Agliè aperta per le Giornate FAI d’autunno

Altri luoghi da non perdere

Oltre alle grandi città anche i piccoli comuni parteciperanno a questa iniziativa del FAI aprendo al pubblico luoghi che raccontano storie poco note ma di valore. Per citarne alcuni la Villa del Castellaccio a Uzzano, Villa Forni Cerato a Montecchio Precalcino, il Santuario della Via Crucis a Cerveno. O i borghi suggestivi e tradizionali come Tellaro, Valmontone, Sinalunga. E infine alcune aperture in nome della sostenibilità per conoscere la natura del nostro paese come Villa d’Ayala a Valva, Il Complesso di Santa Croce di Campese a Bassano del Grappa, La Riserva Laghi Lungo e Ripasottile a Rieti, le Gole di Candela a Rotondella. Per l’elenco completo potete visitare il sito delle Giornate FAI e non perdervi nessuna apertura speciale in queste due giornate ricche di storia, cultura e divertimento.

Le Giornate FAI d’autunno chiudono la Settimana di sensibilizzazione RAI dedicata ai beni culturali che si svolge dal 7 al 13 Ottobre da più di dieci anni e coinvolgono molti giovani su tutto il territorio. “Il bello, la forza, l’originalità delle Giornate FAI d’Autunno consiste proprio nella straordinaria e inaspettata varietà delle scelte, nella sorpresa che sempre si rinnova di ciò che la nostra Rete Territoriale identifica per le aperture; e ancora e soprattutto questo “bello” sta nella fantasia di una schiera di italiani civili ed energici che si mettono al servizio del Patrimonio comune attraverso il FAI. Questo è il senso più profondo della tredicesima edizione delle Giornate FAI; un grande segnale di ottimismo, di vigore, di fratellanza civile di tanti cittadini – delegati, volontari e “Apprendisti Ciceroni” – per i loro concittadini”, ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.

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Viterbo, guida e itinerari alla scoperta della città della Tuscia

La città di Viterbo sorge nel Nord del Lazio e, più precisamente, in una zona che, per l’appunto, viene chiamata Tuscia Viterbese. È una città antica, molto probabilmente di origini etrusche, che affascina tutti i suoi visitatori per la presenza di preziosi vicoli, monumenti di varie epoche, casette in pietra e per i dintorni ricchi di natura e luoghi di interesse da non perdere. Scopriamo insieme cosa visitare in questo gioiello del Lazio.

Viterbo, informazioni utili

Posta a circa 320 metri sul livello del mare, Viterbo è una città di arte e di cultura ma anche di natura: prende vita a ridosso dei Monti Cimini e tra il Lago di Bolsena e quello di Vico (a poca distanza c’è pure il mare). Il suo centro storico è un piccolo capolavoro, talmente tanto ben conservato che pare catapultare direttamente nel Medioevo.

La sua è una storia antichissima e che fonda le radici ai tempi degli Etruschi, che qui hanno lasciato numerose tracce, alcune visibili nel Museo cittadino e altre in giro per la città e nelle zone circostanti. Nel corso dei secoli è stata anche una realtà ricca e potente, tanto che tra il 1200 e il 1300 controllava quasi 50 castelli e divenne persino la sede preferita di molti papi. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che uno dei suoi appellativi è “Città dei Papi”.

Una piccola curiosità: è proprio a Viterbo che nacque la parola “conclave” e per un fatto molto curioso. Tale termine, infatti, deriva dal latino cum clave, cioè “(chiuso) con la chiave” o “sottochiave”, e fu utilizzato a causa delle divergenze dell’epoca tra i cardinali che dovevano eleggere il successore di papa Clemente IV: il popolo viterbese, esasperato dalla situazione, decise di rinchiudere tutti all’interno del palazzo (clausi cum clave) finché non si fosse trovato un accordo, arrivando a scoperchiare il tetto e a razionare i rifornimenti di cibo per i religiosi.

Ma non è di certo finita qui, perché Viterbo è anche città termale e detentrice di una delle delle feste tradizionali più belle del nostro Paese e più emozionanti del mondo intero: la Macchina di Santa Rosa.

Viterbo, Lazio

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Veduta di Viterbo

Cosa vedere nel centro storico di Viterbo

Una visita a Viterbo non può che partire dal suo affascinante centro storico, pieno di torri, fontane e palazzi che allietano, passo dopo passo, il visitatore. E poi ci sono le architetture tipiche del Medioevo, gli scorci mozzafiato e tanti piccoli punti di interesse racchiusi in una cinta muraria perfettamente conservata e che si estende per circa 4 chilometri.

Chiesa di San Sisto

Entrando dall’imponente Porta Romana, la prima cosa da visitare a Viterbo è l’affascinante Chiesa di San Sisto. È una delle più antiche della città e offre un interno che riempie di stupore tanto che Andrè Maurel, autore francese, nel suo “Petites villes d’Italie” del 1911 ne parlò come di “una chiesa che possiede solo la propria meraviglia”. Straordinario, per esempio, è l’altare che sorge sulla cima di una lunga scalinata.

Piazza Fontana Grande

Piazza Fontana Grande ha questo nome perché proprio qui si fa spazio un’importante fontana antica. È una delle tante che impreziosiscono la città, ma senza ombra di dubbio è una meraviglia. Realizzata da Pietro e Bertoldo di Giovanni, si distingue per essere rialzata da una gradinata rispetto al piano stradale e per una prima vasca a croce greca sui cui innalza una colonna che sorregge due tazze sovrapposte e un elegante pinnacolo.

Piazza del Plebiscito

I viterbesi la chiamano Piazza del Comune, ma qualunque sia l’appellativo scelto non rimarrete di certo delusi. Come dice il nome, qui è oggi concentrato centro politico e amministrativo della città che ha sede in edifici storici che lasciano senza fiato. Uno di questi è il Palazzo del Podestà con la sua lunghissima torre, mentre l’altro è il Palazzo dei Priori che una volta varcata la sua soglia regala scorci emozionanti, una fontana del 1600 con una palma sorretta da due leoni, una cappella con grandi affreschi e sale piene di opere preziose.

Piazza del Gesù

Piazza del Gesù è piccolina, ma permette di ammirare un angolo cittadino davvero incredibile. Proprio qui, infatti, svettano nei cieli la Chiesa di San Silvestro (detta del Gesù), dotata di un campanile a vela, la Fontana di Piazza del Gesù e una delle numerosissime torri di Viterbo, la Torre detta del Borgognone risalente al XIII secolo.

Piazza del Gesù, Viterbo

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Uno scorcio di Piazza del Gesù

Piazza della Morte

Il nome, Piazza della Morte, potrebbe risultare un po’ oscuro ma nei fatti si tratta di un angolo della città pieno di luce e di piccole meraviglie da visitare. Il nome deriva dal fatto che proprio qui, verso il  XVI secolo, all’interno della chiesa di San Tommaso – oggi non più esistente – venne ospitata la Confraternita dell’Orazione e della Morte. Tra le cose da non perdere vi consigliamo la bella fontana tipica viterbese al centro della piazza e Viterbo Sotterranea, un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico.

Polo Monumentale Colle Del Duomo

Il Polo Monumentale Colle Del Duomo, ovvero Piazza San Lorenzo con le sue meraviglie, è probabilmente uno degli angoli più straordinari di tutta la città. È proprio da queste parti, infatti, che prendono vita il Palazzo dei Papi, più importante monumento storico e vero simbolo cittadino, e la straordinaria Cattedrale di San Lorenzo, ovvero il Duomo di Viterbo, con un’imponente struttura romanica risalente al XII secolo e le spoglie mortali di Papa Alessandro IV.

Il quartiere di San Pellegrino

Visitare il quartiere di San Pellegrino di Viterbo vuol dire camminare in un vero capolavoro antico: è uno dei quartieri medievali meglio conservati d’Italia. Qui è praticamente impossibile non rimanere incantati da torri, vicoli, archi, piazzette, strade tortuose e caratteristici profferli, quindi delle peculiari scale esterne che creano un’incredibile armonia. Vi basti sapere che viene considerato unicum nel panorama mondiale dell’arte.

Quartiere di San Pellegrino; Viterbo

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La piazza principale del quartiere di San Pellegrino

Valle Faul

Valle Faul è un grande giardino, un notevole parcheggio gratuito e un luogo da dove ammirare Viterbo da un punto di vista più che privilegiato: da una parte si può scorgere il complesso papale, la loggia dei Papi e il dismesso Ospedale Grande degli Infermi, dall’altra l’imponente Chiesa della Trinità dei Pellegrini – che vi consigliamo assolutamente di visitare. Ma non è tutto, perché qui si trova anche un’opera ciclopica dello scultore americano Seward Johnson che prende il nome di “Awakening”, ovvero “Risveglio.

Piazza Giuseppe Verdi

I viterbesi hanno un nome affettuoso anche per Piazza Giuseppe Verdi, vale a dire Piazza del Teatro. Il motivo è molto semplice: proprio qui si fa spazio il Teatro del’Unione, nel quale si svolgono stagioni di musica lirica e concerti, pieno di pilastri ed archi a tutto sesto e con un interno assolutamente affascinante.

Chiesa di Santa Rosa

Santa Rosa (insieme a San Lorenzo) è patrona della città e a lei è dedicata la festa del 3 settembre e anche una bellissima chiesa. L’edifico religioso, l’annesso monastero e la vicina casa dove è nata la Santa sono un grande centro di spiritualità per tutta la città. Al suoi interno, inoltre, è conservata l’urna con il corpo delle giovane ragazza.

Piazza della Rocca

Piazza della Rocca è così chiamata per via della presenza della Rrocca Albornoz, monumento concepito come fortezza. Bellissimi sono è il Palazzo Grandori, progettato dall’architetto Luigi Grandori; la Fontana della Rocca, monumentale e formata da due coppe sovrapposte; Porta Fiorentina, una delle 13 porte della cinta muraria della città.

I musei di Viterbo

Viterbo si rivela una meta ideale anche per gli amanti della cultura, che qui possono scoprire storia e tradizioni in diversi musei:

  • Museo Civico di Viterbo: si trova nel convento della Chiesa di Santa Maria della Verità ed è ricco di sarcofagi del III sec a.C., di reperti archeologici di varie epoche e di opere di artisti illustri;
  • Museo Colle del Duomo: vanta tre differenti sezioni che ospitano manufatti, opere ed oggetti sacri;
  • Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa: si sviluppa su due piani e vi sono esposti alcuni modellini delle Macchine di Santa Rosa (dal 1690 fino ai giorni nostri) e anche proiezioni dei filmati dei trasporti delle macchine avvenuti nel corso degli anni;
  • Museo della Casa di Santa Rosa: con paramenti ed arredi sacri, ex-voto dipinti su tela, su tavoletta o in forma di bozzetti, raffiguranti la vita di Santa Rosa;
  • Museo della Ceramica della Tuscia: contiene circa 200 reperti medievali e rinascimentali di particolare interesse. Unico in Italia è il corredo di una spezieria viterbese databile alla fine del Quattrocento;
  • Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz: per un vero e proprio viaggio in epoca etrusca, poiché particolare attenzione è rivolta alla ricostruzione della vita quotidiana di questo antico popolo;
  • Museo Storico dei Cavalieri Templari: ricco di teche espositive con molti elementi originali, plastici rifiniti nei minimi dettagli, riproduzioni fedeli di cimeli del tempo e molto altro ancora;
  • Sala Museale dell’Aviazione dell’Esercito: con alcuni velivoli storici ed un percorso guidato attraverso 5 sale principali e tre spot tematici.
Piazza San Lorenzo, Viterbo

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La bellissima Piazza San Lorenzo

I siti archeologici di Viterbo

Viterbo, frazioni e località offrono davvero numerosi spunti interessanti per coloro che vogliono “camminare” nella storia. A pochissima distanza dalla città, per esempio, sorge la magnifica Ferento che ancora oggi conserva interessanti vestigia di epoca etrusca, romana e medievale, e un teatro romano in buono stato di conservazione nel quale si svolgono ancora  spettacoli teatrali e musicali estivi.

Molto interessanti sono anche la Necropoli di Castel d’Asso, la prima a essere scoperta e probabilmente la più vasta della zona e la Necropoli di Norchia, sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale.

Viterbo, città termale

Viterbo non è grande, eppure non ha nulla da invidiare a tantissime altre realtà del mondo ben più estese di lei: è persino una città termale. Sono numerose le sorgenti termali naturali che sgorgano nella zona, conosciute fin dall’antichità e molto apprezzate persino dai Papi.

Le proprietà delle acque termali sono notevoli, come per esempio effetti benefici per la pelle e per la circolazione. Diversi sono invece gli stabilimenti termali: Terme dei Papi, Terme Salus, Tuscia Terme, Therma Oasi e poi ci sono le terme libere del Bagnaccio (attualmente chiuse) e del Bullicame.

Gli eventi da non perdere a Viterbo

Come vi abbiamo accennato, Viterbo è una città antichissima a ricca di tradizioni. Durante l’anno sono tantissimi gli appuntamenti che animano la città e che richiamano turisti che provengono da ogni parte del mondo. Noi di SiViaggia ne abbiamo selezionati tre che sono davvero imperdibili.

Macchina di Santa Rosa

Non si può die Viterbo senza esclamare con fierezza “Macchina di Santa Rosa” (e viceversa) perché sono un tutt’uno. Si tratta di una magica festa tradizionale che va in scena in più giornate ma che vede il picco massimo il 3 settembre, ovvero la sera del trasporto della Macchina di Santa Rosa.

Si tratta di una sorta di campanile illuminato da fiaccole e luci elettriche che viene portato a spalla da 100 uomini – chiamati Facchini di Santa Rosa – tra le viuzze in saliscendi e strette della città. Alta circa trenta metri, pesa più o meno cinquantuno quintali e rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta nel 1258. Una festa davvero emozionante, tanto che nel 2013  è stata inclusa nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nell’ambito della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

San Pellegrino in Fiore

Un altro appuntamento molto sentito dai viterbesi e dai turisti è San Pellegrino in Fiore, un evento che si svolge tra fine aprile e inizio maggio e che vede le vie e le piazze del centro ornate dai fiori e delle piante più belle: il visitatore può scoprire la città compiendo un itinerario che racconta la storia, l’arte e l’architettura locale, ammirando fiori alle finestre, sui balconi, sotto i portici, nelle vie e nelle piazzette, nei vicoli e intorno alle fontane “a fuso”.

La Calza della Befana più lunga del mondo

Con si suoi 52 metri la Calza della Befana di Viterbo è la più lunga del mondo. Viene trasportata da 100 befane nel centro storico insieme all’ausilio di Fiat 500, rendendo i giorni dell’Epifania davvero unici e speciali.

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Grenoble: cosa vedere della cittadina francese

In Francia si trova una città affascinante e dinamica, ai piedi delle Alpi e nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, dove si incontrano i fiumi Drac e Isère. Si tratta della città di Grenoble, una delle città più pianeggianti d’Europa, ma circondata da maestose montagne che offrono un panorama mozzafiato. È una cittadina ricca di storia, caratterizzata da una vivace scena culturale ed una forte connessione con la natura, che la rendono la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di una vacanza che combina cultura, avventura e, soprattutto, relax. Una città che va visitata a piedi e con lentezza, ammirando ogni sua attrazione.

Cosa vedere a Grenoble?

La Bastiglia di Grenoble ed il Téléphérique

Uno dei luoghi più iconici della città francese e che, senza dubbio, rientra fra le prime attrazioni assolutamente da scoprire a Grenoble, è la Bastiglia. Una fortezza del Diciannovesimo secolo, costruita in antichità per proteggere la città ed i suoi cittadini e che si trova su una collina a 476 metri di altezza. Da qui i visitatori possono godere di una delle viste più spettacolari sulla città e sulle montagne circostanti. Per raggiungere la cima di questa collina, è possibile utilizzare la famosa e suggestiva funivia Grenoble-Bastille, che fu inaugurata nel lontano 1934 e che rappresenta la scelta giusta per tutti quei visitatori che vogliono vivere un’esperienza indimenticabile durante la salita, ammirando il paesaggio.

Una volta arrivati a destinazione alla Bastiglia, i turisti possono esplorare la fortezza, ma anche partire alla scoperta di numerosi sentieri escursionistici attraverso boschi e montagne. Gli appassionati di trekking, qui possono trovare percorsi dai vari livelli di difficoltà che consentono di esplorare l’area a piedi, a stretto contatto con la natura.

La famosa funivia Grenoble-Bastille di notte, che dal centro della città porta sulla collina della Bastiglia

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La funivia Grenoble-Bastille, attrazione turistica di Grenoble

Arte e cultura: i musei da non perdere

La città francese di Grenoble è una località culturalmente vivace, con una vasta e ampia offerta museale. Il museo di Grenoble è uno fra i più rinomati della Francia, probabilmente meno conosciuto rispetto ai più famosi musei di Parigi, ed ospita al suo interno una ricca collezione che spazia dall’arte antica a quella contemporanea. Per gli appassionati di arte, qui è possibile ammirare opere di famosi artisti di fama mondiale, come Picasso, Matisse e Chagall.

Inoltre, per chi desidera approfondire la storia locale di Grenoble, il museo Stendhal è qualcosa di unico, da non perdere. Il museo è stato dedicato allo scrittore Henry Beyle, noto con il nome di Stendhal, ed è ospitato all’interno della casa del nonno paterno, abitazione della sua infanzia. La visita a questo museo permette di immergersi nella vita di Stendhal e di comprendere tutto il contesto che ha influenzato le sue opere più famose.

Il centro storico di Grenoble

Durante una della città, sicuramente non si può ignorare il centro storico di Grenoble, caratterizzato da strette vie e vicoli pittoreschi e suggestivi, che invitano i visitatori a perdersi e a scoprirne gli angoli più nascosti. Una delle attrazioni principali che è facilmente raggiungibile a piedi è la Cattedrale di Notre Dame di Grenoble, un capolavoro architettonico in stile romanico e gotico. Questa struttura così importante per Grenoble ha la caratteristica di presentare una stratificazione storica ed artistica, grazie a numerosi interventi di ristrutturazione subiti e che raccontano, in un certo senso, la sua storia.

Proseguendo a piedi nel centro storico, ci si trova di fronte ad una delle piazze più eleganti della città, ovvero la piazza Saint-André, dove è possibile ammirare il palazzo del Parlamento del Delfinato, che un tempo ospitava la corte civile della regione, oggi monumento storico. Tra le altre cose, i visitatori non possono assolutamente perdere Rue Jean-Jacques Rousseau, dove si trovano numerose botteghe artigiane, caffetterie storiche e antichi e suggestivi cortili interni nascosti.

Relax nei parchi verdi della città

Durante la visita in questi meravigliosa città ai piedi delle Alpi Francesi non è difficile imbattersi in vasti e numerosi spazi verdi, luoghi dove i visitatori possono rilassarsi e praticare attività all’aperto. Uno fra tutti il Jardin de Ville, che si trova nel cuore della città francese e che rappresenta un’oasi di pace dove gli abitanti di Grenoble si recano per rilassarsi e fare attività all’aperto. Questo parco, circondato da alberi secolari e numerosi fiori colorati, diventa in estate teatro di eventi e concerti all’aperto.

Un altro parco cittadino di grande bellezza è sicuramente il Jardin des Dauphins, un parco che si trova ai piedi della Bastiglia, in collina, e che si estende per oltre 30 ettari, offrendo sentieri panoramici perfetti per una passeggiata in mezzo alla natura e lontano dal caos cittadino. Qui gli amanti della fotografia potranno trovare il luogo adatto per uno scatto incantevole sulla città e sulle montagne circostanti.

Infine, per gli amanti della storia, il parco Paul Mistral rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un ampio spazio verde che ospita la Torre Perret, ovvero una torre in cemento armato che venne costruita nel lontano 1925, quando a Grenoble si tenne l’Esposizione Internazionale dell’energia idroelettrica e del turismo, e che oggi rappresenta del patrimonio architettonico della città.

Veduta aerea della città francese di Grenoble, con montagne francesi sullo sfondo

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Veduta aerea della città di Grenoble, in Francia

Cosa fare a Grenoble e dintorni?

Grazie alla sua posizione decisamente privilegiata, incastonata fra le montagne, la città di Grenoble rappresenta il punto di partenza per chi ama fare sport ed attività all’aria aperta. Soprattutto durante l’inverno, da qui gli appassionati di sci possono raggiungere facilmente le località sciistiche più famose delle Alpi, come la famosa località Les Deux Alpes o Alpe d’Huez, entrambe non molto lontane da Grenoble, con piste per sciatori di tutti i livelli.

In estate, invece, la città si trasforma in un paradiso per gli amanti di trekking ed hiking. I sentieri che attraversano il parco naturale della Chartreuse, ad esempio, sono cammini molto apprezzati per la loro bellezza paesaggistica. Qui, infatti, è possibili scegliere fra diversi percorsi immersi nella natura, dalle passeggiate più tranquille a quelle più impegnative. Inoltre, Grenoble è attraversata da una fitta rete di piste ciclabili, ben sviluppata, che permette di esplorare la città in modo sostenibile e salutare.

Grenoble è una città che sa sorprendere, ricca di storia, che sa ammaliare i suoi visitatori grazie alle sua attrazioni ed al paesaggio suggestivo che la circonda. Una meta forse lontana dal turismo di massa, ma che rappresenta sicuramente una destinazione da non perdere.

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Luoghi vietati e off limits: ecco i posti che non si possono visitare

I viaggiatori conoscono i posti più belli che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita, dalle grandi metropoli alle attrazioni naturalistiche più incredibili del nostro pianeta. Eppure, esistono luoghi altrettanto famosi che non possono essere visitati, ma che proprio per questo sono punti di interesse per via della loro inaccessibilità.

Oggi vi parliamo proprio di alcuni dei luoghi off limits più famosi al mondo: infatti, il fascino dei luoghi proibiti è una costante che attraversa la storia dell’umanità. Più un luogo è inaccessibile, più suscita curiosità e desiderio di scoperta. Tuttavia, ci sono posti che, per motivi di sicurezza, segretezza o protezione della natura e del patrimonio culturale, rimangono fuori dalla portata della maggior parte dei viaggiatori. Anche se la tentazione di visitarli è forte, è meglio evitare alcuni di questi luoghi proibiti per ragioni molto valide: ecco i 10 luoghi proibiti più famosi.

L’isola di North Sentinel

Uno dei luoghi più famigerati è l’Isola di North Sentinel, parte delle Isole Andamane. Quest’isola è abitata da una tribù indigena, i Sentinelesi, noti per la loro ostilità verso i visitatori e chiunque sia estraneo alla tribù. La loro cultura è rimasta intatta per migliaia di anni, e ogni tentativo di avvicinamento da parte di estranei è stato respinto con violenza. Il governo indiano ha vietato rigorosamente l’accesso per proteggere sia i Sentinelesi che i visitatori, data la loro vulnerabilità alle malattie esterne e la natura pericolosa dei contatti da parte dei locali.

La Fossa delle Marianne

Un altro luogo tanto affascinante quanto inaccessibile è la Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico, il punto più profondo della Terra. Nonostante non esista un vero divieto, la profondità della fossa e le condizioni estreme rendono quasi impossibile per la maggior parte delle persone raggiungerlo. Solo tre persone sono riuscite a esplorare questa zona, ma le difficoltà logistiche e tecnologiche fanno sì che per molti rimanga un sogno irraggiungibile.

Gli Archivi Segreti del Vaticano

Questo è un altro esempio di luogo vietato che è però in grado di stimolare l’immaginazione. Sebbene sia possibile consultare documenti più vecchi di 75 anni con permessi speciali, l’accesso alla parte più riservata degli archivi è precluso ai non addetti ai lavori. La vastità e l’importanza storica di questi documenti, che comprendono manoscritti antichissimi e testi rarissimi, contribuiscono al fascino misterioso di questo luogo.

La RAF Menwith Hill

In Gran Bretagna, una delle strutture più protette è la RAF Menwith Hill, un’enorme stazione di intercettazione gestita dalla Royal Air Force in collaborazione con la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti. Le sue gigantesche cupole bianche custodiscono al loro interno sistemi di sorveglianza avanzati, così che la natura top secret delle sue operazioni ha alimentato numerose teorie del complotto.

L’Area 51

Non si può parlare di luoghi proibiti senza menzionare la famigerata Area 51, nel deserto del Nevada. Circondata da un alone di segretezza e mistero, questa base militare è associata a numerose teorie sugli UFO e a operazioni segrete del governo degli Stati Uniti.

Snake Island

Un luogo di tutt’altro genere ma altrettanto inaccessibile è Snake Island, in Brasile. L’isola, ufficialmente chiamata Ilha da Queimada Grande, è infestata da un’enorme popolazione di serpenti velenosissimi, tra cui il temibile ferro di lancia dorato. Per proteggere sia gli umani che l’ecosistema dell’isola, il governo brasiliano ha vietato l’accesso al pubblico.

La città ucraina di Pripyat

La città di Pripyat, in Ucraina, teatro del disastro nucleare di Chernobyl, è un altro luogo proibito che suscita un interesse macabro. Sebbene oggi sia possibile visitare alcune aree con tour guidati e sotto stretta sorveglianza, Pripyat rimane uno dei luoghi più radioattivi della Terra.

La Tomba di Qin Shi Huang in Cina

In Cina, la Tomba di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, è famosa per l’Esercito di terracotta, una delle scoperte archeologiche più straordinarie al mondo. Tuttavia, la tomba stessa rimane sigillata, e il governo cinese ha vietato qualsiasi tentativo di scavo per preservarne l’integrità.

Esercito di terracotta, Tomba di Qin Shi Huang

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L’Esercito di terracotta, dove c’è anche la Tomba di Qin Shi Huang

Il Caveau della Banca d’Inghilterra

Anche le banche possono nascondere segreti inaccessibili. Il Caveau della Banca d’Inghilterra è uno dei luoghi più sicuri e protetti al mondo. Con una chiave di quasi un metro di lunghezza necessaria per accedere, l’entrata è riservata a pochi eletti.

Pine Gap in Australia

Infine, Pine Gap è un centro di sorveglianza satellitare gestito congiuntamente dai governi di Australia e Stati Uniti. Situato in una zona remota dell’entroterra australiano, Pine Gap è al centro di operazioni di spionaggio e monitoraggio globale.

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Chemnitz sarà Capitale Europea della Cultura nel 2025: come scoprirla

Chemnitz è uno dei centri più importanti della cultura industriale tedesca e la terza città più grande della Sassonia dopo Dresda e Lipsia. Conosciuta anche come Karl-Marx-Stadt, conta circa 248mila abitanti e qui furono costruite le prime fabbriche della Germania. A testimoniare il legame forte con il lavoro e l’ideale comunista è una statua di Karl Marx alta 13 metri che attira visitatori da tutto il mondo ed è stata il simbolo della vicinanza fra a Repubblica Democratica Tedesca e l’allora Unione Sovietica. Sul muro dietro il monumento si legge “Proletari di tutto il mondo, unitevi” in quattro lingue diverse.

Nel corso degli anni la grigia città industriale ha cercato di lasciarsi il passato alle spalle e oggi si prepara a diventare la Capitale Europea della Cultura 2025 con lo slogan “C the Unseen“. La cerimonia ufficiale avrà luogo il prossimo 18 gennaio 2025, ma intanto scopriamo cosa vedere in questo angolo della Germania Est con una storia da raccontare.

Cosa vedere a Chemnitz

Oltre alla celebre statua di Marx a Chemnitz sono tante le cose da vedere, come la torre rossa o Roter Turm del XII secolo che si trova al centro della città ed è un punto di riferimento da sempre. Nel ‘500 era usata come prigione, ma in seguito divenne residenza del magistrato cittadino e oggi è considerata una delle strutture più vecchie dell’antica Chemnitz. Nei dintorni della torre si consiglia un salto al Cafè Roter Turm che dal 1959 è un punto di incontro storico. L’associazione culturale Theater Chemnitz si impegna a organizzare molti spettacoli ed eventi con un ricco programma di balletti, opere e concerti in tre location della città: lo Stadthalle, la Schauspielhaus e l’Opernhaus.

Chemnitz centro

Fonte: 123RF

Il centro di Chemnitz

Nel cuore di Chemnitz c’è poi il centro culturale Tietz costruito nel 1913 che dalla guerra agli anni 2000 è stato un negozio, ma oggi è una sorta di polo polifunzionale con musei, biblioteca, negozi e la Nuova Galleria Sassone. Per chi ama la natura da non perdere la Foresta pietrificata, formatasi a causa dell’eruzione di un vulcano 300 milioni di anni fa e oggi un sito di grande valore archeologico e geologico. All’interno dei tronchi che popolano questa foresta si possono trovare resti di rettili e insetti estinti, ma anche gasteropodi, anfibi e artropodi. E il giardino botanico di 12 ettari che si trova in Lepiziger Strasse fin dal 1898. Diverse aree esterne che ricreano habitat dell’Europa centrale con dune, stagni lande e brughiere, incantano al passaggio.

Il castello Rabenstein inoltre merita una visita, in un distretto di Chemnitz in cima a una collina. Si tratta del castello più piccolo della Sassonia con una cinta muraria di 180 metri dalle origini incerte. Nel 1336 però fu menzionato in un documento di Ludovico il Bavaro, duca di Baviera e imperatore del Sacro Romano Impero. Per gli amanti dei musei a Chemnitz si possono votare il Museo delle ferrovie sassoni che si trova in un ex deposito di locomotive per treni merci a Hilbersdorf e il Museo Gunzenhauser che è una galleria d’arte con circa 2500 opere di 270 artisti del XX secolo, parte della collezione di Alfred Gunzenhauser.

Veduta Chemnitz

Fonte: 123RF

Chemnitz vista dall’alto

Il programma per l’evento

In programma tanti eventi culturali per la cerimonia della Capitale della Cultura 2025 di Chemnitz come la mostra dedicata ad Edvard Munch alla Kunstsammlungen o l’esposizione dedicata al Movimento realista in Europa dal 1920 al 1930 al Museo Gunzenhauser che possiede una straordinaria collezione di opere di Otto Dix e in generale legate al movimento Espressionista. Gli eventi coinvolgeranno anche la vicina città di Zwickau, cuore dell’industria automobilistica tedesca (il marchio Audi è nato qui) e la regione dei Monti Metalliferi con le sue storiche miniere.