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Cracovia a Natale, tutto il meglio di questa meravigliosa città della Polonia

Segnata dagli eventi storici, Cracovia è riuscita, nel corso degli anni, a trasformarsi in una destinazione moderna, vivace e alla moda. Qui la bellezza delle architetture e la scena culturale e gastronomica creano il mix perfetto per chi, da un viaggio in una città europea, cerca un’esperienza completa. Ora, immaginate tutto questo immerso nelle suggestive atmosfere natalizie, dove mercatini, decorazioni, eventi e concerti contribuiranno a rendere il vostro soggiorno in Polonia ancora più indimenticabile.

Ecco i nostri consigli su cosa fare a Cracovia a Natale, cosa vedere e tante informazioni utili per organizzare il vostro viaggio.

Cosa fare a Cracovia a Natale

Natale è il periodo perfetto per fare un salto in Polonia, in particolare nella città di Cracovia famosa per le sue atmosfere arricchite da luci scintillanti e profumi deliziosi. Qui potrete trascorrere le vostre giornate alla scoperta della città, per poi perdervi tra i mercatini allestiti nella Piazza del Mercato, la piazza medievale più grande d’Europa, e al Mercato dei Tessuti. Non mancano tanti eventi e concerti, come il concorso dei presepi cracoviani, riconosciuti Patrimonio UNESCO.

I mercatini di Natale

L’evento più amato del Natale a Cracovia sono i mercatini, aperti dal 29 novembre 2024 al 1 gennaio 2025, dalle 10:00 alle 20:00. È anche il contesto in cui sono inseriti a contribuire alla loro bellezza: gli stand, infatti, sono allestiti nella meravigliosa Piazza del Mercato, luogo tradizionale di scambi commerciali fin dal Medioevo. Le casette in legno, decorate con le classiche luci, non vedono l’ora di aprire per accogliere residenti e turisti con le loro specialità tipiche, dai dolciumi al vin brûlé. Non dimenticate di assaggiare le famose zuppe polacche, i pierogi (ravioli tipici ripieni di carne) e il formaggio affumicato DOP Oscypek, il re dei formaggi polacchi scaldato sul barbecue e servito con marmellata di mirtilli rossi.

Oltre agli stand dedicati al cibo, saranno presenti anche quelli ricchi di idee regalo e souvenir artigianali realizzati a mano come creazioni in legno e pellame, gioielli in ambra, decorazioni natalizie o candele profumate.

Cracovia Natale

Fonte: iStock

Mercatini di Natale Cracovia

Il concorso dei presepi

Una delle tradizioni natalizie più famose di Cracovia è il concorso dei presepi. Ogni anno, il primo giovedì del mese di dicembre (quest’anno sarà il 5 dicembre) gli artigiani locali costruiscono nella Piazza del Mercato dei meravigliosi presepi utilizzando legno e carta stagnola e dando vita a tutta una serie di miniature, dai monumenti storici della città ai personaggi di Betlemme. Si tratta di una tradizione antichissima risalente alla metà del XIX secolo quando falegnami e muratori provenienti da Cracovia e dintorni, spinti dalla necessità di guadagnare denaro durante il periodo invernale, si riunivano nella piazza per vendere i loro presepi.

Oggi sono riconosciuti Patrimonio UNESCO e, se durante l’anno potete vederli all’interno del Museo Storico della città, durante le feste potrete ammirarli ai piedi del monumento di Adam Mickiewicz, dove si terrà il concorso annuale con quelli nuovi creati dagli artigiani.

La pista di pattinaggio

Ogni anno viene allestita anche una pista di pattinaggio. La troverete a pochi passi dal centro storico, vicino alla Porta di Floriana e alla Stazione Dworzec. Questa è l’opportunità per fare un po’ di movimento e scaldarvi, divertendovi a suon di musica natalizia. E, se non vi siete scaldati abbastanza, potete raggiungere il mercatino più vicino per regalarvi una cioccolata calda o un vin brûlé.

Cracovia a Natale, i luoghi più simbolici

Non solo mercatini e concorsi di presepi, visitare Cracovia a Natale significa poter visitare la città e i suoi luoghi più simbolici immersi in un’atmosfera unica.

La Basilica di Santa Maria

Uno dei simboli più importanti di Cracovia è sicuramente la Basilica di Santa Maria, situata proprio nel cuore della città, in Piazza del Mercato. Considerando che passerete qui tantissimo tempo, passeggiando tra i vari mercatini, trovate anche il tempo di visitare i suoi interni. Dell’edificio, realizzato in stile gotico, spiccano subito le due torri, di cui una visitabile da aprile a ottobre.

Al suo interno custodisce incredibili tesori: uno è considerato tra gli altari più belli d’Europa, risalente al 1489 e per il quale ci sono voluti ben 12 anni per essere costruito; l’altro è il soffitto della chiesa, dove vi sembrerà di ammirare un cielo stellato. In realtà si tratta della policromia di Jan Matejko, un’opera realizzata con tonalità d’oro su uno sfondo azzurro che ricorda un cielo con le stelle. La basilica è aperta anche durante i giorni di festa, dal lunedì al sabato dalle 11:30 alle 18:00 e la domenica e i festivi dalle 14:00 alle 18:00. Il biglietto d’ingresso costa 3,45 euro.

Basilica Cracovia

Fonte: iStock

Il soffitto della Basilica di Cracovia

Musei e gallerie d’arte

Gli amanti dell’arte, invece, non possono rinunciare al Museo Czartoryski. Fondato nel 1796, custodisce antichi manufatti, mobili, porcellane e arazzi, anche se l’opera che tutti desiderano vedere dal vivo è una. Stiamo parlando della Dama con l’Ermellino di Leonardo Da Vinci, considerato uno dei massimi tesori artistici della Polonia e quindi immancabile tra le cose da vedere a Natale a Cracovia. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, compresi i giorni festivi, dalle 10:00 alle 18:00. Il biglietto d’ingresso costa 8 euro, mentre il martedì si entra gratis.

Se preferite ammirare le collezioni d’arte più moderne, inserite nel vostro itinerario il Museo dell’Arte Contemporanea MOCAK. Si tratta del primo museo aperto dopo la Seconda Guerra Mondiale e il più grande, nell’ambito dell’arte moderna, di tutta la Polonia. Anche questo museo è aperto dal martedì alla domenica, compresi i giorni festivi, dalle 11:00 alle 19:00 e il martedì l’ingresso è gratuito.

Il clima di Cracovia a Natale

Seppur la neve non sia sempre garantita, una cosa è certa: il clima di Cracovia a Natale sarà particolarmente freddo. Un dicembre “mite” a Cracovia è caratterizzato da temperature che si muovono intorno ai 3 gradi durante il giorno, mentre di notte farà più freddo e la temperatura diurna può scendere drasticamente. Ecco perché vi consigliamo di preparare al meglio la vostra valigia con tanti indumenti caldi perché i mercatini sono belli di giorno, ma è la sera che, grazie alle luci, diventano ancora più magici.

Come muoversi a Cracovia a Natale

Il centro storico di Cracovia, dove si trovano le attrazioni principali, è visitabile tranquillamente a piedi. Tuttavia, se aveste bisogno di spostarvi nelle zone limitrofe, consigliamo di utilizzare i mezzi pubblici per non rischiare di incorrere nel traffico e nell’eventualità che alcune strade vengano chiuse a causa dei mercatini o di altre iniziative sparse per la città.

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Gibellina, Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Rinata come nuova (da cui il nome Gibellina Nuova) dopo il terremoto del Belice del 1968, Gibellina è stata proclamata prima Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Il Comune siciliano in provincia di Trapani che conta poco più di tremila abitanti è da tempo un esempio virtuoso per gli appassionati di arte contemporanea. Qui si sono espressi artisti del calibro di Arnaldo Pomodoro, che hanno lasciato opere custodite nel Museo d’arte contemporanea Ludovico Corrao, che vanta una collezione di circa 2.000 pezzi, ma anche all’aperto.

Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026

Con il progetto “Portami il futuro”, Gibellina è stata nominata come prima Capitale italiana dell’arte contemporanea, un titolo introdotto quest’anno per la prima volta dal ministero della Cultura. La città ha avuto la meglio sulle altre quattro finaliste in gara su 23 candidate inizialmente: Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. La motivazione è stata per la sua “capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugandone il presente, memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale” ma anche “per il suo coinvolgimento delle giovani generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali, per il fatto di essere città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana”.

“Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica”, ha commentato il presidente della regione Sicilia, Renato Schifani “un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa”.

Gibellina, il paese risorto con l’arte

L’economia di Gibellina si è sempre basata sull’agricoltura, e ancora oggi qui si coltivano meloni gialli, ma anche cereali, viti, ulivi (con l’Oliva Nocellara del Belice), alberi da frutto, agrumi e il paesaggio è puntellato di allevamenti di ovini. Dopo il terremoto si è sviluppato anche un certo tipo di turismo, soprattutto da parte di stranieri, che vengono attratti dalle opere d’arte contemporanea presenti nel paese. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato e negli Anni Ottanta ed è stato trasformato nel Cretto di Burri, un’opera di land art dell’artista Alberto Burri. Il Comune di Gibellina Nuova dove vive la popolazione è stato ricostuito a una decina di chiometri di distanza.

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Fonte: Getty Images

L’ingresso stradale al Comune di Nuova Gibellina è un’opera d’arte

L’idea innovativa

Fu un’idea dell’ex Sindaco Ludovico Corrao quella di “umanizzare” il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama internazionale ecome Pietro Consagra e Alberto Burri. Propio Burri si rifiutò di inserire una sua opera d’arte nel nuovo contesto urbano che si stava costruendo e decise di realizzare il Cretto di Burri, o Grande Cretto, sulla vecchia Gibellina, a memoria del sisma che la distrusse. All’appello del Sindaco risposero altri artisti: da Mario Schifano ad Andrea Cascella, da Pomodoro a Mimmo Paladino, da Franco Angeli a Leonardo Sciascia. Il paese divenne così fin da subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.

Il Cretto di Burri

I resti del terremoto sono ancora visibili, in parte, sotto il Cretto di Alberto Burri, un monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città di Gibellina. Il Cretto sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente “cementificate” dall’opera dell’artista. Dall’alto, l’opera appare come una serie di fratture di calcestruzzo sul terreno, il cui valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica di un paese. Il cretto è una tra le opere d’arte contemporanea più estese al mondo.

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Fonte: 123RF

Il celebre Cretto di Burri a Gibellina, in Sicilia
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Come organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea

Hai deciso di partire per un viaggio in Papua Nuova Guinea, una destinazione unica le cui frontiere si allontanano dai percorsi turistici e che, ancora oggi, resta una delle poche mete autenticamente avventurose e inesplorate al mondo. Questa splendida terra, situata nel cuore del Pacifico, è un vero e proprio caleidoscopio culturale, fatto di comunità tribali che conservano e tramandano tradizioni antiche e affascinanti e con più di 700 lingue parlate, alcune addirittura sconosciute al mondo. I viaggiatori che desiderano scoprire le sue mille sfaccettature si troveranno immersi in un’esperienza fatta di stimoli continui: danze e musiche tribali, miti e leggende, panorami mozzafiato e città tutte da scoprire. Tuttavia, per addentrarsi in questa terra e farsi strada tra i mille contrasti che la caratterizzano, è fondamentale prepararsi per bene: questa non è una meta per turisti, ma una destinazione che mette a dura prova anche i viaggiatori più esperti e che solo chi riesce ad adattarsi alle sue sfide può davvero apprezzare fino in fondo. In questo articolo cercheremo di fornirti una guida per non farti cogliere impreparato e per organizzare al meglio la tua esperienza. Ecco tutto quello che devi sapere per pianificare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea.

Documenti e requisiti d’ingresso

Per entrare in Papua Nuova Guinea è fondamentale avere tutti i documenti richiesti per l’ingresso in Paese in regola. Nello specifico:

  • Visto turistico: per entrare in Papua Nuova Guinea è necessario richiedere un visto turistico presso l’Ambasciata Australiana in Italia. Il visto ha una validità di 6 mesi e ti permette di restare nel Paese per un massimo di 60 giorni. Qualora il motivo che ti spinge a visitare questa terra non sia di carattere turistico è necessario contattare l’Ambasciata della Papua Nuova Guinea in Belgio, responsabile delle richieste inoltrate dall’Italia.
  • Passaporto: per poter ottenere il visto ed entrare in Papua Nuova Guinea è necessario avere un passaporto in corso di validità e con almeno un anno di validità residua dalla data di partenza.
  • Prova d’acquisto del volo: infine, per poter ottenere il visto, è necessario dimostrare di aver acquistato il biglietto aereo.
  • Tassa d’ingresso: al tuo arrivo in Papua Nuova Guinea ti verrà richiesto di versare la tassa per il visto.

Vaccinazioni e condizioni sanitarie

Per gli italiani che vogliono viaggiare in Papua Nuova Guinea non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, previo parere del proprio medico, è consigliabile vaccinarsi contro:

  • Tubercolosi
  • Epatite B
  • Tifo
  • Difterite
  • Tetano

In generale, si consiglia di attuare la profilassi antimalarica poiché la Malaria è molto diffusa in diverse zone del Paese. Anche la Dengue è diffusa, dunque il consiglio è sempre quello di adottare tutte le precauzioni per evitare di essere punti dalle zanzare come utilizzare i repellenti e indossare abiti lunghi e chiari, soprattutto nelle ore serali.

Per evitare di incorrere in rischi per la salute, non bere mai acqua di rubinetto ed evita di mangiare verdura cruda poiché non sai con che acqua è stata lavata. La frutta puoi mangiarla tranquillamente purché tu elimini la buccia. In generale il consiglio è sempre quello di munirsi di un’assicurazione sanitaria di viaggio che possa coprire eventuali spese mediche poiché l’assistenza medica in Papua Nuova Guinea, inclusa la capitale Port Moresby, è molto limitata; nelle zone rurali è quasi inesistente.

Quando organizzare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea

Una delle cose da sapere assolutamente prima di organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea è che la tua esperienza dipende molto dal periodo in cui scegli di visitarla. Il clima della Papua Nuova Guinea, infatti, è puramente tropicale con una stagione secca da maggio a ottobre e una stagione delle piogge che va da novembre ad aprile. Nonostante i temporali tropicali siano di una bellezza sublime, il periodo migliore per godersi appieno le bellezze naturali della Papua Nuova Guinea è esattamente quello della stagione secca. Per un’esperienza ricca e una totale immersione nella cultura del Paese ti consigliamo di organizzare il tuo viaggio durante alcuni degli eventi tradizionali più celebri come il Goroka show che si tiene a settembre o il Mount Hagen Cultural Show che si tiene ad agosto.

Indigeni della Papua Nuova Guinea

Fonte: iStock

Alcuni indigeni della Papua Nuova Guinea durante una cerimonia tribale

Come arrivare in Papua Nuova Guinea

Raggiungere la Papua Nuova Guinea è possibile quasi esclusivamente prendendo l’aereo. La maggior parte delle persone arriva direttamente all’aeroporto della capitale, Port Moresby. Frequenti sono i collegamenti con alcune importanti città australiane come Brisbane, Cairns e Sydney. Se il tuo desiderio fosse quello di raggiungere il Paese in nave, sappi che è praticamente impossibile, se non prendendo parte a una crociera che passa per la Papua Nuova Guinea. Da Port Moresby puoi spostarti in altre zone del Paese con dei voli interni operati solo ed esclusivamente da Air Niugini e PNG Air, due compagnie locali. Infine, se volessi raggiungere la Papua Nuova Guinea via terra, dovrai passare per forza dall’Indonesia, in tal caso ti consigliamo di informarti bene prima di partire.

Viaggio in Papua Nuova Guinea: cosa sapere sulla sicurezza

Come è risaputo, a causa degli alti livelli di criminalità, gli standard di sicurezza in Papua Nuova Guinea sono davvero molto bassi, pertanto è caldamente consigliato adottare comportamenti prudenti al fine di evitare di incappare in spiacevoli situazioni e rovinarsi il viaggio. Evita di andare in zone dove ci sono grandi assembramenti, limita il più possibile gli spostamenti a piedi (soprattutto di notte) anche nella capitale Port Moresby. Non utilizzare i mezzi pubblici ma opta per il noleggio di un’auto o per i mezzi di trasporto forniti dagli hotel; se scegli il noleggio ricordati di chiudere sempre la macchina con la sicura e di tenere chiusi i finestrini quando stai guidando. Se il tuo viaggio include l’esplorazione delle zone rurali, ti consigliamo di appoggiarti a una guida locale e di farti accompagnare per tutta la visita, solo così potrai evitare di trovarti in situazioni poco piacevoli. Infine, rispetta la sensibilità degli abitanti del luogo e chiedi sempre il permesso per immortalare persone o luoghi sacri con la tua macchina fotografica.

Dove alloggiare in Papua Nuova Guinea

Nonostante la Papua Nuova Guinea sia ancora una meta inesplorata, esistono diverse opzioni di alloggio in questa regione. Hotel e resort di ultra-lusso, bed & breakfast più economici, eco-lodge o guesthouse nelle aree rurali… c’è un’opzione per qualsiasi attitudine di viaggio. Tuttavia, viste le problematiche in termini di sicurezza che caratterizzano la Papua Nuova Guinea, quello che consigliamo è di optare per un hotel ben servito e di respiro internazionale. Spesso queste sistemazioni offrono anche servizi di navette come mezzi di trasporto che abbassano sensibilmente il rischio di diventare vittima di qualche malintenzionato. Inoltre, gli hotel organizzano anche escursioni e visite guidate in compagnia di qualche locals, così potrai accedere a un’ampia varietà di esperienze che possono garantire la buona riuscita del tuo viaggio in Papua Nuova Guinea. Assicurati di prenotare in anticipo rispetto alla partenza in modo da trovare la soluzione che fa per te, a un prezzo accessibile.

Moneta e consigli di comportamento

La moneta ufficiale della Papua Nuova Guinea è il kina (PGK), nelle città principali come la capitale puoi trovare facilmente pagamenti tramite bancomat, ma al di fuori dei grandi centri urbani l’uso del POS è totalmente sconosciuto. Ti consigliamo di portare con te i contanti ma di stare sempre attento a non mostrarli in pubblico; ciò attirerebbe facilmente l’attenzione di scippatori e gang di criminali.

Per concludere, organizzare un viaggio in Papua Nuova Guinea significa aprirsi a un mondo completamente diverso da quello che conosciamo, significa immergersi in culture nuove e incontaminate. L’esperienza che vivrai sarà difficile da dimenticare grazie alle meraviglie che questo Paese è in grado di offrire; dalle bellezze naturali alle culture tribali che si trovano fuori dalle grandi città, dalle acque cristalline alle montagne ricoperte di piantagioni di tè e di caffè. Tuttavia, il carattere della Papua Nuova Guinea è estremamente complesso e, come dicevamo all’inizio di questo articolo, non è alla portata di tutti. Pertanto, è fondamentale pianificare il tuo viaggio nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso e senza prendere nulla sotto gamba; il rischio è quello di ottenere un effetto boomerang e trasformare una splendida avventura in una potenziale disavventura. Segui tutti i consigli che abbiamo raccolto in questa guida per organizzare il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea e lasciati stupire da una terra tutta da scoprire.

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Napoli, Pompei, Procida e Paestum raccontate dal Guardian

Di recente, un giornalista del Guardian ha intrapreso un viaggio attraverso alcune delle mete più iconiche del Sud Italia, raccontando il suo itinerario in un articolo ricco di osservazioni e dettagli. Quando si sente parlare bene del proprio Paese e del suo patrimonio artistico e culturale, nonché dei suoi paesaggi, non può che fare piacere ed è per questo che oggi vi mostriamo come sono questi iconici luoghi visti dagli occhi di un forestiero.

Il suo racconto inizia con l’arrivo in Mediterraneo, tra pioggia e cieli grigi, durante un viaggio in treno da Parigi. Nonostante il clima iniziale, proseguendo verso sud, il giornalista scorge finalmente la tanto agognata luce del sole, insieme alla vivacità e al calore di luoghi come Napoli, Pompei, Procida e Paestum.

Viaggiare in treno, lo slow tourism come ritorno alle origini

Durante il tragitto, il giornalista nota la differenza tra un viaggio in treno e il frettoloso ritmo del trasporto aereo. Attraversando città come La Spezia e Pisa, afferma che il viaggio in treno incarna la “joy of missing out” (la gioia di lasciarsi andare), perfetta per un turismo lento e contemplativo.

In questo percorso, simile a quello compiuto dal poeta inglese John Keats nel 1820, il viaggiatore trova un’attenzione alla scoperta, senza la frenesia moderna. Dopo aver attraversato il Nord Italia, in particolare la Liguria, la destinazione è il Sud, a partire dalla Campania.

Napoli, più autentica di così non si può

Il giornalista descrive Napoli come un luogo autentico, dove il fervore della vita cittadina si manifesta nelle strade affollate e nei ristoranti all’aperto. La città, racconta, si anima ulteriormente quando il Napoli gioca contro la Juventus e i tifosi seguono con entusiasmo la partita mentre gustano una pizza in un caffè di strada.

Napoli è anche il punto di partenza per visitare le vicine isole, tra cui Procida, che, secondo il giornalista, ha conservato il proprio carattere genuino e non è stata trasformata in un’isola esclusivamente turistica.

Napoli

Fonte: iStock

Sguardo su Napoli vista di sera

Procida, profumo di agrumi e senso di familiarità

Procida, scrive il giornalista, è ben diversa da altre destinazioni insulari, poiché ha mantenuto la sua autenticità e non è diventata un “esperimento di gentrificazione”.

Una delle attività migliori che si può fare soggiornando sull’isola, tra un tuffo e l’altro, dopo un po’ di tintarella, è sicuramente mangiare e lasciarsi coccolare il palato dalla deliziosa cucina locale. Tra i piatti consigliati ci sono gli spaghetti al pesto di limone, tipici del luogo grazie ai celebri limoni dolci dell’isola.

Le case colorate di Marina di Corricella e l’atmosfera di un’isola ancora legata alla sua tradizione marinara colpiscono particolarmente l’autore dell’articolo del Guardian, che ne evidenzia il fascino genuino raccontando il legame di Procida con la storia locale, ancora oggi.

Pompei, città eterna in continua scoperta

La visita a Pompei è uno dei momenti più suggestivi del viaggio. Il giornalista osserva come il sito archeologico, sotto la direzione del tedesco Gabriel Zuchtriegel, stia vivendo una nuova fase di scoperta e reinterpretazione.

Vesuvio, Pompei

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Pompei e il Vesuvio sullo sfondo

Accompagnato dall’archeologo Alessandro Russo, il giornalista entra nella Regio IX, una zona in cui si stanno scoprendo affreschi intatti e dettagli inediti della vita quotidiana degli antichi abitanti di Pompei. Racconta di un ritratto di una bambina con uva e melograni, sopravvissuto incredibilmente intatto e visibile oggi grazie alle nuove tecniche di scavo.

Paestum, viaggio nell’antica Grecia

Proseguendo il suo viaggio verso sud, il giornalista del Guardian racconta l’esperienza di Paestum, una città fondata dai Greci e famosa per i suoi imponenti templi e per il museo archeologico.

Qui, il protagonista dell’articolo si sofferma sulla Tomba del Tuffatore, un capolavoro ritrovato nel 1968 che raffigura un giovane che si tuffa da una grande altezza, in quella che potrebbe rappresentare una scena allegorica della morte o della vita.

Tempio Era, Paestum

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Il Tempio di Era nel sito archeologico di Paestum

Il giornalista è affascinato da come Paestum mantenga un’atmosfera antica e intatta, lasciandolo profondamente colpito dall’energia e dal mistero di questi luoghi.

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Cosa vedere a Pondicherry, città dell’India particolarmente piacevole

Puducherry o Pondicherry, definizione: nuovo villaggio o nuovo insediamento. All’interno del nome è racchiusa la sua storia più recente segnata dal dominio francese che, arrivato qui per le spezie e i tessuti, la occupò dal XVII secolo al 1954. Parliamo di storia recente perché l’anima della città, seppur contraddistinta dalle classiche architetture color pastello eredità del periodo coloniale, ha origini molto più antiche. La zona in cui si trova, infatti, quella del Tamil Nadu, a Sud dell‘India, è la culla di una delle più grandi civiltà indiane che vanta oltre 2000 anni.

Affacciata sul Golfo del Bengala, ha molto da offrire ai viaggiatori che decidono di inserirla all’interno del loro itinerario indiano, creando così il mix perfetto di cultura, storia e spiritualità con un tocco di benessere europeo. Templi, chiese e centri spirituali, insieme al mare e alle spiagge che stanno contribuendo a riscriverne l’identità turistica agli occhi del mondo, le hanno valso anche un posto nel Best in Travel 2025 stilato da Lonely Planet.

Dopo aver consumato la vostra colazione con una tazza di caffè fumante e un croissant, andate alla scoperta di Pondicherry esplorando le diverse cose da vedere: qui di seguito trovate i nostri consigli.

Passeggiata nella storica White Town

La maggior parte dei visitatori parte dalla White Town, ossia il quartiere francese situato a pochi passi dal lungomare. Potete partire anche voi da qui, soprattutto se avete ancora bisogno di entrare in confidenza con l’India: passeggiando tra queste strade il vostro approccio sarà familiare e delicato. Questo è garantito dall’atmosfera in cui è immerso il quartiere, tra antichi cortili residenziali, caffè, ristoranti con cucina francese, indiana e altre regioni dell’Asia meridionale e le architetture dai colori pastello.

L’eredità lasciata dai francesi è presente anche nelle diverse chiese, come Notre Dame des Anges o la Basilica del Sacro Cuore, esempio di architettura gotica riconosciuta come uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti per gli indiani cristiani. La loro presenza si può vedere anche nelle statue di Dupleix e Giovanna d’Arco o nelle insegne stradali di ceramica blu che portano nomi come Dumas e Romain Rolland. Se volete scoprire il quartiere francese in modo particolare, potete optare anche per un tuk tuk!

Cattedrale Pondicherry

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La Basilica di Pondicherry in stile gotico

Il museo di Pondicherry

Il museo offre la possibilità di immergersi nel passato della città attraverso i periodi geologici, archeologici e storici. Si tratta di una tappa imperdibile da inserire nel vostro itinerario perché mette in evidenza i diversi aspetti del patrimonio artistico e culturale di Pondicherry mediante un percorso che accompagna i visitatori in diverse sale. C’è la sala dedicata al periodo del colonialismo francese, la sezione archeologica con reperti risalenti al Neolitico, quella dedicata ai veicoli e alle sculture induiste. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 17:00.

Viaggio ad Auroville

Negli anni ’60, Pondicherry era conosciuta come una città dove i viaggiatori solitari interessati alla spiritualità potevano trascorrere il loro tempo in modo pacifico dedicandosi semplicemente alla loro crescita interiore e alla lettura di libri filosofici. Qui hanno vissuto personaggi importanti per il movimento spirituale europeo del periodo, come Sri Aurobindo, filosofo indipendentista e guru indiano, e Mirra Alfassa, conosciuta anche come “la Madre”, devota collaboratrice spirituale di Aurobindo.

Fu proprio lei a fondare una città sperimentale chiamata Auroville, progettata dall’architetto Roger Anger in un modello a spirale galattica e per la quale è stata scritta una carta che dichiarava che il luogo non sarebbe appartenuto a nessuno in particolare, ma all’Umanità intera. Qui, dopo esservi rivolti al Centro Visitatori presente in loco, potete visitare la città e ammirare, per esempio, il Matrimandir, un tempio dorato non religioso dove i residenti vi si recano per meditare e per concentrarsi.

Tempio d'oro Auroville

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Il tempio d’oro ad Auroville

Il tempio Sri Manakula Vinayagar

Non solo chiese, a Pondicherry ci sono anche templi induisti, tra cui il più bello è sicuramente il tempio Sri Manakula Vinayagar. Dedicato a Ganesha, si ritiene che sia stato fondato cinque secoli fa. Il tempio attira un gran numero di devoti ogni giorno, specialmente il 18° giorno del festival di Brahmotsavam: si tratta di un evento annuale molto importante per gli abitanti di Pondicherry e non solo, dedicato a Varadaraja Perumal, un’incarnazione di Vishnu. La celebrazione ha un grande significato religioso poiché rappresenta il viaggio celeste della divinità per benedire e proteggere i suoi devoti. Solitamente viene organizzato ogni anno nel mese di agosto.

Spiagge e sport acquatici

Pondicherry attira sempre più l’attenzione dei viaggiatori anche per la sua atmosfera rilassata e per la possibilità di pianificare una vacanza che unisce cultura e relax. Qui, infatti, sono presenti diverse spiagge, tra cui le più famose sono Paradise Beach, Serenity Beach e Auro Beach. Se alla tintarella volete aggiungere un po’ di movimento, potete dedicarvi ad alcuni sport acquatici, in particolare le immersioni subacquee. La vita marina in questa zona dell’India è davvero unica e vanta pesci quali il pesce pappagallo, il pesce angelo, la manta, il kingfish e molte altre specie. Inoltre, se siete abbastanza fortunati, potreste persino avvistare squali balena, delfini e tartarughe.

Mamallapuram, Patrimonio UNESCO

A pochi chilometri da Pondicherry troverete la bellissima città di Mahabalipuram. L’incrocio tra passato e presente è visibile nella pittoresca cittadina conosciuta anche come Mamallapuram, famosa per i suoi monumenti storici, protetti dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Qui troverete templi ed edifici Pallava particolarmente scolpiti, la maggior parte dei quali risalenti al VII secolo.

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Vina del Mar, la Ciudad Jardin del Cile

Conosciuta come la Ciudad Jardín (Città Giardino), Vina del Mar è un’affascinante città costiera del Cile centrale, situata a breve distanza da Valparaiso. Rinomata per le sue spiagge, il casinò e il famoso Festival Internazionale della Canzone che si tiene ogni anno a febbraio con artisti di tutta l’America Latina, Vina del Mar è una delle mete turistiche più frequentate del paese.

La città si sviluppò inizialmente attorno alla ferrovia, lungo le strade Álvarez e Viana, dove all’inizio del XX secolo sorsero eleganti case signorili. Gli aristocratici locali iniziarono a vendere i prodotti delle loro proprietà nei pressi della linea ferrata, trasformando così la strada per Valparaiso in un vivace centro commerciale. Col passare del tempo, la via si è popolata di boutique, ristoranti, locali di vario genere, e tuttora via Valparaiso rimane una delle strade più eleganti e raffinate della città.

Castello Wulff

Affacciato sull’oceano, il Castello Wulff è uno dei simboli più riconoscibili della città. Costruito nel 1906 dal filantropo tedesco Gustavo Wulff, fu dichiarato monumento storico nazionale nel 1995. La struttura è stata sottoposta a diverse modifiche nel corso degli anni: originariamente non era completamente in pietra e disponeva di tre torri, mantenendo però sempre lo stile europeo che la caratterizza. Nel tempo, l’edificio ha ospitato diverse istituzioni culturali, tra cui il Museo Navale della Marina Cilena e il Museo della Cultura del Mare, e attualmente è sede dell’Unità del Patrimonio del Comune di Vina del Mar.

Giardino Botanico Nazionale

Il Giardino Botanico Nazionale è senza dubbio uno dei motivi per cui Vina del Mar è conosciuta come la “Città Giardino.” Con i suoi 400 ettari di flora tipica della regione di Valparaiso, tra cui circa 800 specie di piante autoctone cilene, rappresenta un’oasi naturale ideale dove trascorrere una giornata all’aria aperta.

Tra le principali attrazioni spiccano il cactario, con una raccolta di cactus cileni e centroamericani, una collezione di piante endemiche provenienti dall’arcipelago Juan Fernandez e quella di rarissima Sophora toromiro tipica dell’Isola di Pasqua. Il parco dispone anche di aree picnic, piste ciclabili, una piscina, una suggestiva laguna dove è possibile rilassarsi osservando anatre e altri uccelli, e anche un’accogliente caffetteria con spazio per eventi, la Casa del Giardino.

La storia del giardino botanico risale al 1917, quando l’imprenditore Pascual Baburizza Stonic acquistò la proprietà El Olivar e ne definì i confini, avviando una gestione sostenibile del territorio e del bacino del fiume El Olivar. In seguito venne creato un parco faunistico di 150 ettari e la tenuta fu aperta al pubblico sotto la gestione della Fondazione del Giardino Botanico Nazionale (FJBN), che si occupa della conservazione delle risorse di flora endemica ed esotica.

Palazzo Presidenziale Cerro Castillo

Il Palazzo Presidenziale sorge sullo storico sito del Forte Callao e fu edificato nel 1929 grazie alla visione di Graciela Letelier Velasco, moglie del presidente Carlos Ibáñez del Campo. Progettato dagli architetti Luis Browne e Manuel Valenzuela in stile neocoloniale ispano-messicano, si sviluppa su tre piani e un seminterrato. Al primo piano, visitabile con tour guidati, si trovano i soggiorni, la sala da pranzo, l’ufficio, la cucina e i bagni.

Le camere da letto si dispongono al secondo piano, per un totale di dieci stanze, mentre al terzo piano, suddiviso in due torri, si trovano la biblioteca, una sala radio, l’ufficio del Presidente e un osservatorio. La Residenza Presidenziale può essere visitata tutto l’anno previa registrazione online, individualmente o in gruppi di massimo 20 persone. Il tour consente di accedere all’atrio, al soggiorno, allo studio presidenziale, alla sala da pranzo e alla terrazza esterna.

L’Orologio di Fiori

L’Orologio di Fiori, situato ai piedi del colle Castillo di fronte alla spiaggia di Caleta Abarca, è uno dei simboli più iconici della città. Il suo meccanismo, realizzato nella fabbrica Favag di Neuchatel, in Svizzera, fu acquistato nel 1962 per decorare la città in occasione dei Mondiali di Calcio. Nel 2013, dopo un atto di vandalismo, l’orologio fu sostituito con un nuovo meccanismo prodotto in Messico, per rendere il suo funzionamento più affidabile e meno vulnerabile.

Orologio floreale, Vina del Mar

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L’Orologio di Fiori a Vina del Mar, Cile

Casinò Municipale

Inaugurato nel 1930, il Casinò Municipal di Vina del Mar è uno dei più antichi del Sudamerica. Con la sua architettura eclettica d’ispirazione neoclassica, è uno dei punti di riferimento della vita notturna cittadina. Situato in pieno centro, su piazza Colombia, offre ogni genere di giochi, come roulette, baccarat, blackjack, slot machine, bingo, roulette americana, chemin de fer, ma è anche un elegante luogo di ritrovo e divertimento, centro della vita sociale con sale da pranzo, teatro, spazi per feste ed eventi.

Parco Quinta Vergara

Uno dei più antichi e conosciuti parchi cittadini, era in origine il giardino privato della residenza dell’illustre famiglia Vergara, discendenti dal fondatore della città. Risale infatti al XIX secolo la messa a dimora delle molte specie esotiche provenienti dall’Asia, dall’Australia e dal Nord America che tuttora ombreggiano questa magnifica area verde nel cuore della città. Qui si trova l’Anfiteatro Quinta Vergara, il complesso che da oltre 60 anni ospita il Festival Internazionale della Canzone di Vina del Mar, considerato la manifestazione canora di lingua spagnola più longeva e importante dell’America Latina.

Palazzo Vergara

All’interno del Parco Quinta Vergara, nel luogo in cui sorgeva la dimora del fondatore della città, José Francisco Vergara, sorge il palazzo costruito nel 1910 dagli architetti Petri dopo il terremoto del 1906, successivamente acquistato dal comune nel 1941 per diventare sede del Museo e Scuola di Belle Arti. Di stile neogotico veneziano, l’edificio presenta decorazioni interne lussuose con arazzi, arredi rococò, Luigi XVI e stile Impero, fatti giungere direttamente dall’Europa.

Palazzo Rioja

Il Palazzo Rioja, residenza commissionata nel 1907 dall’uomo d’affari spagnolo Fernando Rioja, è ispirato all’architettura francese del XVIII secolo. Arredato con mobili europei in stile Impero e Rococò, è circondato da un rigoglioso giardino con palme ed essenze esotiche. Danneggiato dai terremoti del 1985 e del 2010, il palazzo è stato restaurato e per il suo grande valore storico e artistico è stato dichiarato Monumento Storico Nazionale.

Al suo interno ospita il più importante Museo delle Arti Decorative del Cile, con una ricca collezione di arredi d’epoca, tessuti pregiati e decorazioni appartenuti all’aristocrazia cilena del secolo scorso.

Museo di Storia e Archeologia Francisco Fonck

Dedicato al medico ed esploratore tedesco Francisco Fonck, il Museo di Storia e Archeologia presenta collezioni di oggetti delle culture cilene e della fauna locale. L’attrazione principale è un raro moai dell’Isola di Pasqua, che attira numerosi visitatori.

Laguna Sausalito

Originariamente la Laguna Sausalito, un bacino d’acqua artificiale di circa 8 ettari, fu creata da Jose Francisco Vergara alla fine del XIX secolo come serbatoio per i vigneti dell’Hacienda la Vina del Mar. Nel 1929 sul terreno circostante venne realizzato un complesso sportivo e costruito lo stadio El Tranque, che nel 1960, in seguito al gemellaggio con la città californiana di Sausalito, presero il nome attuale.

Le spiagge di Vina del Mar

Vina del Mar è una rinomata località balneare che vanta splendide spiagge bagnate dall’Oceano Pacifico. Tra le più popolari c’è Reñaca, un’elegante area turistica situata a circa 20 minuti di auto dal centro cittadino, lungo l’Avenida Borgoño, una strada costiera dotata di pista ciclabile e pedonale. Un’altra spiaggia molto frequentata è Cochoa, caratterizzata da sabbia scura e con un incantevole belvedere da cui ammirare i leoni marini sugli scogli.

Anche la spiaggia di Caleta Abarca, vicina all’iconico Orologio dei Fiori, è molto popolare, soprattutto in estate; circondata da giardini curati, offre una baia protetta dalle forti correnti oceaniche, consentendo una balneazione sicura. Situata su Avenida España e delimitata dal colle Recreo e dall’elegante Hotel Sheraton Miramar, Caleta Abarca è invece fiancheggiata da un vivace lungomare con giardini e negozi e attrezzata con aree giochi per bambini.

Per chi preferisce maggiore tranquillità, le spiagge Las Salinas e Los Marineros sono l’ideale. Apprezzata anche dai locali per la sua atmosfera intima, Las Salinas è una piccola baia protetta da muretti di contenimento, adatta anche per i bambini. Mentre la vicina spiaggia Los Marineros offre aree attrezzate con docce e bagni pubblici e la comodità di locali e ristoranti nelle vicinanze.

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A Roma nasce un nuovo itinerario turistico a suon di musica

Quasi 3000 anni di storia e Roma non perde mai il suo fascino. È una delle città più visitate in Italia e nel mondo e non è difficile capirne le ragioni. Sono pochi i luoghi che possono vantare così tanti monumenti antichi, meraviglie architettoniche e splendide opere d’arte. Quasi 3000 anni significa che ognuna di queste attrazioni ha qualcosa da raccontare ed è proprio il motto “Ogni luogo racconta una storia” che inaugura l’inizio di un nuovo itinerario turistico a suon di musica che permette di scoprire la Capitale in un modo totalmente nuovo.

Il progetto, chiamato Monumenti Sonori, racchiude una serie di percorsi acustici dove la musica si intreccia con l’identità storica ed estetica di alcuni tra i luoghi più iconici della città. I percorsi sono in totale 6 e sono stati pensati per dare voce ai testimoni silenziosi sparsi in diverse location romane e che, per secoli, sono stati custodi di memorie, vite passate e presenti. Si tratta di una forma di narrazione unica che coinvolge più sensi e, attraverso la musica, si integra alla perfezione alle forme architettoniche e paesaggistiche dei siti scelti.

Il progetto Monumenti Sonori

Scoprire le bellezze storiche di Roma diventerà un’esperienza ancora più immersiva grazie al nuovo progetto Monumenti Sonori, affidato al Centro Ricerche Musicali. L’idea è quella di far dialogare la musica, architettonicamente integrata al monumento e collocata in un modo specifico che permette di delimitarne l’area di ascolto, con i siti archeologici più iconici della città. Ogni monumento sarà dotato di un sistema di controllo locale collegato a un sistema digitale remoto che, attraverso internet e con un protocollo di comunicazione creato appositamente per la gestione dei sistemi e la trasmissione in sicurezza, riceverà i dati musicali provenienti dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che ha contribuito alla realizzazione del progetto.

L’iniziativa, ideata dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento alle Attività Culturali e la collaborazione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e della Fondazione Cinema per Roma, prevede un catalogo musicale molto amato. Tra i brani proposti ci sono alcuni estratti dalle incisioni storiche di Tosca di Giacomo Puccini con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia o il Love Theme composto da Andrea Morricone per la colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso”.

Il collegamento con il cinema non è casuale perché la valorizzazione dei beni turistici di Roma passerà anche attraverso le pellicole storiche che sono state girate proprio in città. Il progetto prevede la creazione di itinerari turistico-cinematografici curati dalla Fondazione Cinema per Roma che condurranno i visitatori nei luoghi dove sono state girate scene memorabili del grande schermo con l’app Rome City of Film.

Portico d'Ottavia monumenti sonori

Fonte: Ufficio Stampa

Portico d’Ottavia tra i siti protagonisti di Monumenti Sonori

Prima tappa del progetto: il Portico d’Ottavia

La prima tappa di Monumenti Sonori, il progetto realizzato nell’ambito “Roma Smart Tourism”, è stata il Portico d’Ottavia. Si tratta di un monumento importante perché è l’unico portico arrivato fino a noi in buone condizioni: era uno dei grandi portici che limitavano, sul lato settentrionale, la piazza del Circo Flaminio, area che corrisponde all’antico Ghetto. Fu ricostruito da Augusto tra il 27 e il 23 a.C. e dedicato alla sorella Ottavia, da qui il nome.

Per ammirare questo monumento nell’ambito del progetto, i visitatori saranno accompagnati da uno sfondo sonoro realizzato con sorgenti audio nascoste che mettono in risonanza i volumi e gli spazi limitrofi al camminamento. Il tratto di attraversamento pedonale del Portico d’Ottavia è stato ulteriormente evidenziato con un proiettore di suono, “olofono”, ideato dal Centro Ricerche Musicali.

Non conosciamo ancora gli altri 5 monumenti sonori, i quali verranno svelati nei prossimi mesi con una programmazione che si protrarrà fino a novembre 2025. Quello che sappiamo è che potrete vivere l’esperienza tutti i giorni, gratuitamente, in specifiche fasce orarie: dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00.

Monumenti Sonori Roma

Fonte: Ufficio Stampa

Prima tappa del progetto Monumenti Sonori a Roma
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L’appartamento nascosto in cima alla Tour Eiffel

La Tour Eiffel fu terminata nel 1889 ed è considerata il simbolo di Parigi, oltre che uno dei monumenti più famosi al mondo. Alta più di 300 metri, dopo la sua inaugurazione suscitò meraviglia, stupore, fascino e, probabilmente in alcuni esponenti dell’élite francese, anche un pizzico di gelosia. L’ingegnere e imprenditore Gustave Eiffel, che finanziò il progetto e ne acquistò il brevetto (sapevate che non fu lui il vero progettista della torre?) fece costruire in cima un appartamento segreto per condurre esperimenti e intrattenere visitatori illustri.

Immaginate la reazione della società parigina del tempo quando scoprì l’esistenza di una mini casa con una delle viste migliori sulla città! Oggi non rappresenta più un’esperienza elitaria e i turisti in visita nella capitale francese possono sbirciare e vederne gli interni. Scopriamo insieme la storia dell’appartamento segreto in cima alla Tour Eiffel e come visitarlo.

L’appartamento privato di Gustave Eiffel

Parigi e la Tour Eiffel sono un connubio indissolubile e Gustave Eiffel, talmente conscio dell’importanza che avrebbe ricoperto questa incredibile struttura in ferro, decise di viverci letteralmente dentro. L’appartamento che costruì per se stesso è situato al terzo livello della torre. Non era un ambiente enorme, ma accogliente e arredato secondo l’estetica del XIX secolo. Cuscini, carta da parati con motivo paisley, una libreria e un pianoforte a coda contribuivano a creare l’atmosfera perfetta dove Gustave Eiffel poteva accogliere i suoi ospiti e dedicarsi ai suoi esperimenti. Insieme all’appartamento fu costruito, infatti, un laboratorio dotato di attrezzature sperimentali.

Nel suo libro “La Torre Eiffel a trecento metri”, Henri Girard ha scritto: “Eiffel ha ricevuto innumerevoli richieste per affittare quello straordinario pied-à-terre rifiutando tutte le offerte perché nessun’altra abitazione avrebbe potuto offrire al suo proprietario un luogo lontano dai rumori e dalla sofferenza umana. Da qui si può guardare sugli splendori di Parigi e di notte cullati dal canto del vento, ci si addormenta con la luce delle stelle eternamente vigili”. La società parigina non vedeva l’ora di mettere mano all’appartamento, diventato uno dei più esclusivi della città, ma non ci riuscì mai. Gustave Eiffel lo usò semplicemente per se stesso scegliendo con cura la sua compagnia, come Thomas Edison.

Appartamento segreto Tour Eiffel

Fonte: Getty Images

L’appartamento segreto sulla cima della Tour Eiffel

Come visitare l’appartamento sulla Tour Eiffel

All’interno del ‘Bureau de Gustave Eiffel‘, situato al terzo e ultimo piano della Tour Eiffel, viene rappresentata anche la figlia Claire. Il terzo piano della Tour Eiffel è diviso in due: il livello inferiore è aperto a tutti e offre una terrazza da dove i turisti possono ammirare il panorama parigino, mentre dietro ai vetri si nasconde l’appartamento segreto, oltre ai tre laboratori: uno per le previsioni meteo, uno per l’astronomia e uno per lo studio della fisiologia.

Se acquistate i biglietti per raggiungere la cima della torre, la visita dell’appartamento segreto è incluso nel prezzo. Tuttavia non potete accedere al suo interno, ma semplicemente ammirarlo da un vetro che ne preserva gli arredi e l’ambiente, rimasti uguali al tempo in cui Gustave Eiffel vi trascorreva le sue giornate, ma non la notte. Nella stanza, infatti, non era presente un letto.

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Nel 2025 puoi viaggiare intorno al mondo a bordo di treni di lusso

L’itinerario ferroviario del 2025 organizzato da Railbookers è una delle proposte di viaggio più ambiziose mai realizzate su rotaie, un’esperienza esclusiva che permette di esplorare il mondo all’insegna del massimo comfort.

In ben 59 giorni, il percorso si snoda attraverso 12 Paesi e oltre 20 città, così che i viaggiatori possano immergersi nelle culture e nei panorami più incantevoli del pianeta. Con partenza da Vancouver, prosegue alla volta dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, dai fiordi canadesi alle Alpi, passando per le antiche città europee e le distese africane, e ogni fermata aggiunge una nuova tessera a un mosaico davvero straordinario.

Le città di sosta sono state selezionate sia per la loro unicità che per l’atmosfera autentica che possono offrire al turista, consentendogli di conoscere da vicino le tradizioni locali e le meraviglie del paesaggio, con visite guidate ed escursioni ad hoc che regalano ricordi indelebili.

Sette treni di lusso tra i più iconici al mondo

Tutte le tappe del viaggio sono rese speciali dalla permanenza a bordo di alcuni fra i treni di lusso più iconici e celebri del mondo, dalla storia e dallo stile unico e inconfondibile.

Eccoli:

  • Rocky Mountaineer da Vancouver a Jasper con servizio GoldLeaf
  • Belmond Royal Scotsman nelle Highlands scozzesi in cabina doppia
  • La Dolce Vita Orient Express da Venezia a Portofino in sistemazioni deluxe
  • Venice Simplon-Orient-Express da Parigi a Istanbul in cabina storica
  • Rovos Rail da Pretoria a Victoria Falls in cabina deluxe
  • Maharajas’ Express Indian Panorama, inclusi il Taj Mahal e Varanasi
  • Eastern & Oriental Express – Wild Malaysia in cabina Pullman

Ogni treno è un vero gioiello di design, progettato per garantire una perfetta armonia tra lusso e autenticità. I passeggeri possono scegliere di soggiornare in eleganti carrozze-suite o in comodi scompartimenti.

Il comfort è assoluto protagonista del viaggio, con un’attenzione particolare alla gastronomia e al relax. Non mancano, infatti, ristoranti di alto livello, dove chef esperti preparano piatti sofisticati con ingredienti freschi e sapori che richiamano le tradizioni del luogo.
Dai classici della cucina europea alle specialità esotiche asiatiche, l’offerta culinaria è pensata per soddisfare i palati più esigenti.

Le carrozze bar, arredate con gusto e stile, sono l’ideale per godersi cocktail raffinati o un bicchiere di vino mentre dal finestrino scorrono paesaggi mozzafiato. La disposizione delle carrozze lounge, con grandi finestre panoramiche, è progettata per offrire momenti di puro piacere, mentre gli interni eleganti e intimi delle cabine garantiscono privacy e tranquillità anche durante le tratte più lunghe.

Escursioni e soste per un’esperienza completa

Le escursioni e le soste nelle diverse città sono pianificate nel dettaglio per valorizzare al meglio ogni destinazione.

A Edimburgo, ad esempio, i viaggiatori possono immergersi nella storia e nell’architettura medievale della città, andando alla scoperta dei pittoreschi vicoli e dei castelli. A Vienna, l’arte e la musica sono protagoniste, con visite a teatri e palazzi imperiali. Bangkok offre un assaggio dell’Asia vibrante e moderna, con mercati, templi dorati e una cultura affascinante.

Cape Town rappresenta la tappa finale, una città che racchiude paesaggi mozzafiato e una biodiversità unica. Ogni fermata prevede tour privati ed esperienze local, curate per creare un legame autentico con il luogo e i suoi abitanti, oltre a momenti di tempo libero per godersi la vacanza in autonomia.

Costi e dettagli di prenotazione

Partecipare a un viaggio così straordinario richiede un investimento significativo, con un costo di partenza di circa 116.455 euro, che copre tutti i servizi a bordo e le escursioni, ma non include i voli internazionali, che sono a carico del viaggiatore.

Chi desiderasse partecipare a questa avventura, può ottenere maggiori informazioni ed effettuare la prenotazione direttamente sul sito di Railbookers, dove sono evidenziati maggiori dettagli su ogni tappa e sui servizi previsti.

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Cosa vedere in Paraguay, la meta perfetta per chi ama l’avventura

Il Paraguay è stato di recente inserito nella prestigiosa lista Best in Travel 2025, una selezione delle destinazioni più affascinanti al mondo, ancora tutte da scoprire.

Si tratta di una scelta che mette in luce un Paese ricco di sorprese, dai paesaggi incontaminati, un patrimonio culturale eccezionale e un’autenticità rara, una terra dove la natura rigogliosa si fonde con tradizioni antiche, città vivaci e angoli di storia inaspettati.

Ogni scorcio racconta una storia e promette esperienze irripetibili, dalla vitalità di Asunción fino ai luoghi mistici delle missioni gesuitiche. Che siate amanti della natura, appassionati di storia o viaggiatori in cerca di emozioni autentiche, il Paraguay saprà accogliervi e farvi vivere un’avventura indimenticabile.

Asunción, la vibrante capitale del Paraguay

La capitale Asunción riesce a sorprendere per la vitalità e il mix di tradizione e modernità. Cuore pulsante, è una vibrante realtà in cui storia, cultura e arte si incontrano e offrono ai visitatori un assaggio indimenticabile del Paese. Passeggiando tra le sue vie, si può infatti percepire l’anima genuina di una città che, pur evolvendosi, rimane saldamente legata alle sue radici.

Tra i luoghi da non perdere spicca il Museo del Barro, vero tempio dell’arte che ospita un’affascinante collezione di opere di artisti locali nonché di arte popolare e indigena: qui la cultura paraguaiana si racconta tramite dipinti, sculture e manufatti che riportano in vita secoli di tradizioni.

Un’altra tappa da segnare è il Paseo La Galería, moderno centro commerciale e spazio di ritrovo ideale per chi vuole godersi una serata tra negozi, ristoranti e bar, ascoltando il battito contemporaneo della capitale.

Insomma, Asunción accoglie e affascina con la sua autenticità ed energia, e rappresenta il punto di partenza perfetto per scoprire il meglio del Paraguay.

Encarnación e le spiagge sul Paraná

Encarnación è la città che porta il Paraguay a contatto con le rive del maestoso fiume Paraná, regalando uno scenario sublime plasmato da spiagge, eventi colorati e un’atmosfera gioiosa. Conosciuta come la “Perla del Sud”, è la meta irrinunciabile per chi vuole scoprire un Paraguay differente, tra relax e divertimento.

La Spiaggia di San José è una delle attrazioni principali, una spiaggia urbana che nulla ha da invidiare a quelle più famose del continente, dove rilassarsi al sole, fare un bagno rinfrescante o concedersi una passeggiata lungo il fiume per godere della bellezza del paesaggio tutt’intorno.

Ma è soprattutto durante il famoso Carnevale di Encarnación che la città si trasforma in un’esplosione di colori e musica. Considerato uno dei più importanti del Sud America, il grandioso evento attrae turisti da ogni dove, desiderosi di ammirare le sfilate di carri allegorici, i costumi sgargianti e la brillante atmosfera festiva.
Partecipare al carnevale è un’esperienza irripetibile che permette di immergersi appieno nella cultura e nella gioia di vivere dei paraguaiani.

Missioni Gesuitiche di Trinidad e Jesús

Missione di Jesús de Tavarangue

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Missione di Jesús de Tavarangue, Paraguay

Nel cuore del Paraguay si trova uno dei siti storici più affascinanti e mistici del Paese: le Missioni Gesuitiche di Trinidad e Jesús, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, antiche rovine che rappresentano uno dei capitoli più significativi della storia coloniale del Sud America, in cui i missionari gesuiti tentarono di creare un mondo ideale insieme alle popolazioni indigene guaraní.

Trinidad è la missione meglio conservata e anche la più vasta. Al suo cospetto, ci si ritrova immersi in una dimensione senza tempo, tra i resti di chiese imponenti, cortili in pietra e intricati dettagli scolpiti, un luogo dove arte, fede e architettura si fondono per dare vita a un ambiente di rara bellezza. Inoltre, le rovine sono particolarmente suggestive al tramonto, quando la luce dorata del sole cala sulle antiche pietre e dà vita a uno spettacolo emozionante.

A pochi chilometri di distanza, la

dona un’altra esperienza mistica. Anche se meno estesa rispetto a Trinidad, Jesús colpisce per la chiesa incompleta ma straordinaria, che sprigiona un senso di maestosità e spiritualità, invita alla riflessione e permette di comprendere a fondo le radici spirituali e culturali del Paraguay.

Natura selvaggia e paesaggi mozzafiato

Il Paraguay non può lasciare indifferenti: la natura è incontaminata e i paesaggi sembrano parte di un quadro, tra foreste, cascate e riserve naturali che invitano a ritrovare una forte connessione con l’ambiente e con sé stessi.

Uno dei luoghi più iconici è, senza dubbio, Salto Cristal, spettacolare cascata incastonata nella foresta, raggiungibile solo dopo un breve trekking. L’avventura nel bel mezzo della vegetazione lussureggiante conduce a un salto d’acqua cristallina che cade in una piscina naturale, dove rinfrescarsi e godere di un momento di pace in un ambiente che lascia senza fiato, il non plus ultra per sentirsi lontani dal mondo, in piena armonia con la natura.

Un’altra gemma è il Parco Nazionale Ybycuí, area protetta che si estende per ettari di foreste, cascate e sentieri nascosti, perfetto per l’ecoturismo, con entusiasmanti percorsi che conducono a piccole cascate nascoste nel verde.

Ybycuí è anche famoso per la ricchissima biodiversità e offre l’occasione di avvistare diverse specie di uccelli e animali autoctoni. È un paradiso terrestre che suggerisce di rallentare, respirare e riscoprire il fascino della natura selvaggia.

Gli scenari del Paraguay equivalgono a momenti di pura meraviglia, distanti dal turismo di massa.

Il percorso spirituale e paesaggistico del Cammino di San Ignacio

Cammino di San Ignacio, Paraguay

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Il Cammino spirituale di San Ignacio

Infine, il Cammino di San Ignacio è una delle esperienze più toccanti e suggestive, un itinerario che coniuga bellezza naturale e introspezione e che ripercorre i passi degli antichi missionari gesuiti che, secoli fa, attraversarono queste terre per diffondere il messaggio cristiano tra le popolazioni locali.

Lungo il Cammino, i paesaggi trasudano rara bellezza: verdi colline, fitti boschi e piccoli villaggi dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Ogni tappa è un incontro con la storia e con la cultura guaraní, ancora viva nei canti, nelle tradizioni e nell’accoglienza calorosa degli abitanti. L’itinerario passa anche accanto a ruderi di missioni gesuitiche, piccole chiese e santuari nascosti, testimonianze silenziose del passato.

Di particolare significato è l’arrivo al Santuario di San Ignacio Guazú, luogo di culto carico di misticismo, dove i pellegrini possono fermarsi per pregare, riflettere e trovare un momento di introspezione nel silenzio e nella pace.