Categorie
itinerari culturali mosaici Notizie Viaggi

Al Parco archeologico di Ercolano riapre la Casa della Gemma

Con l’apertura ciclica delle domus del Parco Archeologico di Ercolano, la Casa della Gemma è di nuovo accessibile al pubblico fino all’8 aprile, con orario 9,30-13. Un’occasione da non perdere per visitare questa dimora, che un tempo dominava il panorama sul mare, famosa per i suoi preziosi mosaici pavimentali e gli affreschi raffinati che raccontano storie di un’epoca lontana.

“L’obiettivo del nostro lavoro è valorizzare il sito e offrire a un pubblico sempre più ampio e curioso l’opportunità di scoprire le meraviglie di questo luogo,” spiega Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano. “Iniziamo l’anno con una serie di novità che arricchiranno ulteriormente l’offerta culturale del Parco”.

“Le aperture cicliche, come quella della Casa della Gemma, ci consentono di ridurre il degrado antropico e di mantenere il sito in condizioni ottimali. Inoltre, dal 16 gennaio, i visitatori potranno accedere al dietro le quinte dei lavori di restauro, un’iniziativa che li coinvolge nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dal nostro staff”, conclude Sirano.

La storia della Casa della Gemma

Il nome di questa dimora deriva da una gemma incisa con un ritratto femminile dell’età di Claudio, ritrovata nella vicina Casa di Granianus ma tradizionalmente associata a questa struttura. La Casa della Gemma era parte del complesso della Casa del Rilievo di Telefo, probabilmente di proprietà della famiglia di Marco Nonio Balbo, figura eminente della città. In età augustea, l’abitazione si sviluppava su tre livelli, occupando ben 1.800 metri quadrati, e vantava un collegamento diretto con le Terme Suburbane.

Con il passare del tempo, la dimora venne suddivisa in tre abitazioni distinte, tra cui la Casa della Gemma, situata al livello della strada. Nonostante le trasformazioni, questa residenza conserva intatti i suoi raffinati mosaici e affreschi, che testimoniano il lusso e la cura dei dettagli che caratterizzavano le dimore dell’élite municipale di Ercolano.

I preziosi mosaici del triclinio

Tra i tesori della Casa della Gemma spiccano i mosaici geometrici del triclinio (la sala da pranzo), decorato in terzo stile con colori vivaci come il giallo e il rosso, impreziositi da fregi neri. Il pavimento, in bianco e nero, è un capolavoro di equilibrio estetico: ventuno riquadri geometrici al centro di una bordatura nera creano un effetto visivo di straordinaria eleganza. Gli ambienti del piano inferiore, invece, raccontano una storia di adattamenti funzionali.

Originariamente destinati alla residenza, questi spazi vennero poi utilizzati dalla servitù a causa dei vapori provenienti dalle vicine Terme Suburbane. Gli scavi hanno restituito oggetti di grande valore, tra cui vasi in vetro, un sigillo in bronzo e persino una culla in legno contenente i resti di un bambino. Di particolare interesse sono due lastre in marmo, raffiguranti rispettivamente Ercole che combatte l’Idra di Lerna e una sfinge con corona egizia, simboli di potenza e mistero.

Le residenze di lusso come la Casa della Gemma offrono uno spaccato unico sulla vita quotidiana delle élite di Ercolano. Gli ampi spazi, i giardini, le terrazze affacciate sul mare e le decorazioni preziose rappresentano un mondo di sfarzo che contrastava con la semplicità delle abitazioni comuni. Il tessuto urbano della città, con i suoi decumani paralleli al litorale e i cardini perpendicolari, rivela una pianificazione razionale e ordinata, testimonianza della grandezza dell’Impero Romano.

Torna l’iniziativa “Close-up Cantieri”

Come parte della tradizione innovativa del Parco, torna anche l’iniziativa “Close-up Cantieri”, che permette ai visitatori di esplorare i cantieri di restauro, osservando da vicino il lavoro degli archeologi e dei restauratori. L’obiettivo è rendere il pubblico parte integrante del processo di conservazione, offrendo una prospettiva unica sul patrimonio culturale.

Tra i luoghi che saranno resi accessibili ci sono siti chiusi da decenni, ora oggetto di interventi di restauro per la loro definitiva riapertura. Un’occasione imperdibile per scoprire nuovi aspetti di Ercolano e immergersi in una storia che non smette mai di affascinare.

Info Utili Parco Archeologico di Ercolano

Orari
Dal 15/10 al 15/03 Apertura ore 8,30 – 17 (ultimo ingresso 15:30)
Dal 16/03 al 14/10 Apertura ore 8,30 – 19,30 (ultimo ingresso 18:00)

Biglietti
Intero 16€
Ridotto 2€ (giovani 18-25 anni)

Come arrivare
In auto
Autostrada A3 Napoli-Salerno, uscita per Ercolano Scavi, seguire le indicazioni per il Parco Archeologico di Ercolano.
In treno
Dalla stazione di Napoli Centrale, Circumvesuviana fino alla stazione di Ercolano Scavi, quindi a piedi fino all’ingresso del Parco in Corso Resina 187.

Categorie
Asia Cina itinerari culturali Notizie treni vacanze avventura Viaggi

Tutti a bordo dei meravigliosi Train of Glamour della Cina

Un nuovo capitolo dei viaggi di lusso in Cina prende forma con Train of Glamour, che ha appena annunciato una straordinaria espansione delle sue rotte per il 2025. Con un impegno senza pari nel combinare raffinatezza e avventura, questa compagnia cinese promette di ridefinire il concetto di viaggio su rotaia nel Paese asiatico, trasformando il treno stesso in una destinazione.

Dalle distese ghiacciate del nord-est ai climi soleggiati del sud-ovest, Train of Glamour invita i viaggiatori a scoprire le ricchezze culturali e naturali della Cina a bordo dei suoi treni di lusso che trasformano ogni viaggio in un’esperienza straordinaria che combina comfort, esplorazione e tradizione.

Sulla via della Seta con il Silk Road Express

Tra le novità più attese del 2025 spicca il Silk Road Express, che viaggia lungo un itinerario che segue l’antica rotta commerciale Qinghai-Gansu, collegando Xining a Dunhuang e oltre. Molto più che un semplice mezzo di trasporto, questo treno consente ai passeggeri di vivere un’esperienza unica, scegliendo tra viaggi di 6 giorni e 5 notti o di 9 giorni e 8 notti, con l’opportunità di immergersi nella storia millenaria della Cina.

Con una configurazione da 15 vagoni con 38 cabine deluxe con bagno privato (che sono in realtà delle vere camere da letto su rotaia), una sala karaoke e una sala da mahjong, il Silk Road Express rappresenta una fusione perfetta tra lusso moderno e cultura tradizionale. La vera gemma del treno è però rappresentata dalla carrozza panoramica a 270 gradi, progettata per offrire viste spettacolari sui paesaggi attraversati.

A bordo, gli ospiti possono partecipare a una serie di attività esclusive, tra cui degustazioni gourmet di cucina locale e internazionale, spettacoli di cabaret e cocktail party, trattamenti spa rilassanti, sessioni di gioielleria privata e conferenze d’arte. Ogni dettaglio è curato per trasformare il viaggio in un’esperienza indimenticabile, perfetta per chi cerca il lusso, ma senza rinunciare al piacere della scoperta.

Train of Glamour

Fonte: Ufficio Stampa

Silk Road Express, Train of Glamour

Nel nord della Cina a bordo del Hulunbuir Express

Per chi desidera esplorare le meraviglie meno conosciute della Cina nord-orientale, il Hulunbuir Express è un’opportunità imperdibile. Questo treno conduce i viaggiatori attraverso la regione di Hulunbuir, famosa per i suoi paesaggi incontaminati e le sue tradizioni nomadi, con la possibilità di scegliere tra due itinerari stagionali.

Il Tour Invernale Ice and Snow Northmost è un’avventura tra ghiaccio e neve, mentre il Tour Estivo e Autunnale Grassland Northmost conduce alla scoperta delle sconfinate praterie settentrionali, ideale per chi cerca un contatto autentico con la natura e la storia. Ma non solo, perché durante il viaggio, i passeggeri possono immergersi nella cultura dei pastori mongoli, scoprendone le antiche tradizioni e lo stile di vita unico.

Tra le meraviglie dello Yunnan con il Shiping Narrow Gauge Train

Per chi è affascinato dalla storia cinese, il Shiping Narrow Gauge Train consente di fare un vero e proprio salto indietro nel tempo. Questo treno percorre la pittoresca regione sud-orientale dello Yunnan, attraversando località come Shiping, Jianshui, Yuanyang e Mengzi.

Con le sue eleganti carrozze in stile francese risalenti all’epoca della Repubblica Popolare Cinese, il treno emana un fascino d’epoca che lo rende unico. L’itinerario Secret Realm Southeast Yunnan è progettato per svelare le gemme nascoste della regione, come il lago Fuxian e le affascinanti culture etniche locali. Anche in questo caso il viaggio è arricchito da un servizio impeccabile che coccola ogni passeggero con comfort e lusso.

Il lusso su rotaia di Train of Glamour

Con itinerari pensati per offrire un’esperienza completa, che combina avventura, lusso e arricchimento culturale, Train of Glamour punta a diventare un punto di riferimento nel campo dei treni turistici di lusso in Cina. Come ha dichiarato al sito Travel and Tour World Özgür Cengiz, Global Director of Wellness Development presso il gruppo turistico Güirok, che gestisce Train of Glamour: “I nostri treni non sono solo veicoli, sono destinazioni in sé. Con i nuovi itinerari del 2025, continuiamo a elevare il significato culturale, naturale e storico di queste località iconiche.”

Train of Glamour si posiziona quindi per un’offerta di qualità e innovazione. Ogni viaggio è attentamente studiato per garantire un’esperienza di lusso che vada oltre ogni aspettativa. Con la sua espansione nel 2025, il marchio mira a consolidare ulteriormente la sua posizione di leader nel turismo ferroviario di lusso, mostrando al mondo il meglio che la Cina ha da offrire. “Non stiamo solo offrendo viaggi,” aggiunge Cengiz, “stiamo creando esperienze trasformative che collegano le persone alla Cina in modi che non avrebbero mai pensato possibili.”

Categorie
itinerari culturali Notizie Viaggi viaggiare

Turismo delle radici, tutti i numeri di un fenomeno in crescita

Con sei milioni di italiani residenti all’estero, uniti a circa 80 milioni di oriundi e discendenti, l’Italia si distingue come un caso unico al mondo. Se poi si includono anche gli affini, coloro che parlano la lingua italiana o che si sentono legati alla nostra cultura per motivi familiari o professionali, il numero supera i 260 milioni.

È un potenziale enorme, che fa del turismo delle radici un pilastro strategico per il futuro del settore turistico italiano, ampiamente riconosciuto dal Governo Italiano, che aveva proclamato il 2024 come “Anno delle radici italiane”.

Cos’è il turismo delle radici, un ponte tra passato e futuro

Il turismo delle radici rappresenta un segmento in forte crescita nel mercato turistico globale, capace di generare per l’Italia un flusso economico aggiuntivo stimato in 8 miliardi di euro annui. La maggior parte di questi viaggiatori appartiene alle prime due generazioni di emigrati italiani, principalmente residenti in Europa. Dati che raccontano una realtà fatta di legami profondi, che spingono molti a intraprendere viaggi alla scoperta delle proprie origini.

Il turismo delle radici non si riduce alla motivazione “visita parenti e amici” (VFR), tradizionalmente considerata il suo motore principale. I turisti delle radici spesso viaggiano per ragioni più complesse e articolate. Un americano con origini italiane, ad esempio, potrebbe scegliere l’Italia per un viaggio leisure, influenzato anche dalle sue radici, mentre uno studente straniero potrebbe trascorrere un semestre di studi nel nostro Paese, attratto dalla cultura che sente parte del proprio patrimonio familiare. Questo rende il turismo delle radici un fenomeno multiforme, spesso difficile da catturare nelle statistiche ufficiali, ma straordinariamente ricco di potenzialità.

I numeri del turismo delle radici e le previsioni future

Nel 2024 sono stati 6,6 milioni i visitatori arrivati in Italia per il cosiddetto “turismo delle radici”, ma quest’anno la cifra sfiorerà i 7 milioni e nel 2026 salirà a 7,3 milioni. È il viaggio di chi ritorna nella terra dei propri avi, spinto dal desiderio di riscoprire le proprie origini e di seguire le tracce dei racconti trasmessi da genitori e nonni. Un fenomeno in continua espansione, come evidenziato da uno studio del Centro Studi Turistici per Assoturismo-Confesercenti, anticipato da Il Sole 24 Ore.

Le cifre non lasciano dubbi: le presenze turistiche legate a questo segmento passeranno dai 34,4 milioni di pernottamenti del 2024 a oltre 37,9 milioni nel 2026. Anche l’impatto economico è significativo, con una spesa che dai 5 miliardi di euro dello scorso anno arriverà a superare i 5,5 miliardi entro il 2026.

Questi turisti si distinguono non solo per la permanenza media di 5,32 notti, ma anche per una capacità di spesa giornaliera di 145 euro a persona, superiore ai 128 euro dei viaggiatori stranieri tradizionali, secondo i dati Banca d’Italia 2023. E non si tratta solo di numeri: i visitatori delle radici cercano prodotti locali, specialità enogastronomiche, oggetti artigianali e artistici, alimentando così l’economia di piccoli borghi e comuni che spesso restano esclusi dai flussi turistici principali.

È l’effetto “terra delle origini”, che diventa un’ancora di salvezza per molte realtà dell’Italia interna. Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Sicilia, Calabria, Abruzzo e Puglia sono tra le regioni più attrattive per il turismo di ritorno. Secondo le proiezioni del CST, entro il 2026 si registrerà un aumento degli arrivi soprattutto dal Regno Unito (+583mila presenze), Germania (+531mila), Spagna (+446mila) e Francia (+375mila).

Turisti a Roma

Fonte: iStock

Giovani turisti davanti al Colosseo a Roma

I progetti governativi per il 2025

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito del progetto PNRR e con il supporto di NextGenerationEU, ha lanciato Italea, un programma ambizioso dedicato al turismo delle radici che punta a facilitare il viaggio in Italia per italiani all’estero e italo-discendenti, offrendo un sistema integrato di servizi e un’organizzazione capillare. Ogni regione italiana avrà un gruppo dedicato a informare, accogliere e assistere i viaggiatori.

Il progetto si rivolge sia a chi desidera riscoprire luoghi, tradizioni e costumi dei propri avi, sia a chi non ha ancora identificato le proprie radici e potrà contare su una rete di genealogisti affidabili. Oltre 800 piccoli comuni italiani parteciperanno all’iniziativa, organizzando eventi culturali, visite guidate e attività per valorizzare il patrimonio locale e raccontare la storia delle migrazioni italiane.

Tra le novità di Italea spicca la creazione della rete dei Musei dell’Emigrazione Italiana, che custodiranno e condivideranno il patrimonio storico legato al fenomeno migratorio. Sarà un’occasione unica per i viaggiatori delle radici di scoprire le storie dei propri antenati e i luoghi da cui partirono, ma anche per il pubblico italiano, che potrà riscoprire un capitolo fondamentale della nostra storia.

I principali Paesi di provenienza del turismo delle radici

Gli Stati Uniti guidano la classifica dei Paesi di provenienza del turismo delle radici, grazie a un mercato turistico internazionale di 118 miliardi di euro all’anno. L’Italia si conferma una delle mete preferite dagli americani, attirando circa il 7,5% dei turisti statunitensi che scelgono destinazioni intercontinentali.

Con circa 16 milioni di americani che rivendicano origini italiane, il potenziale per il turismo delle radici è enorme. La maggior parte di questi Italo-americani è di seconda generazione, con una capacità di spesa elevata: il reddito medio pro capite supera i 53 mila dollari, mentre quello familiare sfiora i 100 mila. Ogni anno, gli Italo-americani spendono all’estero circa 5,7 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo è riconducibile al turismo delle radici.

Anche il Canada si distingue come player rilevante nel turismo internazionale, con una spesa estera complessiva di 32 miliardi di euro. Sebbene una parte significativa sia destinata agli Stati Uniti, il turismo delle radici verso l’Italia vale circa 230 milioni di euro. In America Latina, Argentina e Brasile emergono come mercati strategici. L’Argentina, con una numerosa comunità di origini italiane, genera un turismo delle radici verso l’Italia per circa 110 milioni di euro, mentre il Brasile si attesta sui 150 milioni di euro. Sebbene la capacità di spesa sia inferiore rispetto a Stati Uniti e Canada, il potenziale di crescita è considerevole.

L’Australia, con una spesa turistica internazionale superiore ai 30 miliardi di euro, contribuisce al turismo delle radici in Italia per circa 210 milioni di euro. Pur non essendo una delle destinazioni principali per gli australiani, l’attrazione verso le proprie radici resta forte.

In Europa, i mercati principali sono Germania, Francia e Regno Unito, complice la storica emigrazione italiana verso questi Paesi. Per i tedeschi, l’Italia è la prima destinazione internazionale, con una spesa turistica che, secondo la Banca Centrale tedesca, ha superato i 10 miliardi di euro nel 2022. Il turismo delle radici contribuisce per circa 1,25 miliardi di euro da parte della Germania, 0,89 miliardi dalla Francia e 0,78 miliardi dal Regno Unito, per un totale europeo di quasi 3 miliardi di euro.

Castellammare del Golfo, Trapani

Fonte: iStock

Il porto di Castellammare del Golfo, la Sicilia è una delle regioni più attrattive per il turismo delle radici

Identikit dei viaggiatori del turismo delle radici

Dietro l’etichetta di “turista delle radici” si celano storie, obiettivi e personalità diverse. Una ricerca condotta da SWG ha identificato quattro profili distinti, ciascuno con un legame unico e personale con l’Italia.

Il Nostalgico

Il Nostalgico è nato in Italia, ma ha lasciato il Paese da bambino. Vive un legame profondo, quasi carnale, con la sua terra d’origine. Tornare in Italia significa per lui riconnettersi con i profumi, i suoni e le sensazioni che lo hanno accompagnato nella sua infanzia. Durante il viaggio, è guida di sé stesso: sa dove andare, cosa visitare e come muoversi.
Spesso accompagna i propri figli, desideroso di trasmettere loro le emozioni vissute e di rafforzare il legame familiare con l’Italia. Cerca esperienze autentiche, legate ai luoghi della propria infanzia e a percorsi storico-culturali. Per lui, l’Italia è casa, e ogni visita è una celebrazione della propria identità.

L’Ambassador

L’Ambassador conosce l’Italia a fondo: ci torna spesso, anche per lavoro, ed è pienamente autonomo nell’organizzazione dei suoi viaggi. Si sente italiano a tutti gli effetti e condivide questa appartenenza nella comunità in cui vive.
Porta con sé un’immagine contemporanea dell’Italia: non solo un Paese delle radici, ma una terra di opportunità, cultura e stile di vita. I suoi viaggi sono brevi, mirati e spesso individuali, ma l’Italia rimane una meta privilegiata per le vacanze con la famiglia. Con il suo entusiasmo, diventa un ambasciatore dell’Italia moderna, capace di attrarre anche nuovi viaggiatori verso esperienze autentiche e attuali.

Il Discendente

Italiano di seconda o terza generazione, il Discendente si identifica in una doppia appartenenza: italo-americano, italo-brasiliano, italo-argentino. Il viaggio in Italia è per lui una ricerca delle radici, un modo per comprendere meglio la propria identità e riconnettersi con le storie familiari.
Vuole visitare i borghi, le case, i cimiteri e i luoghi legati ai suoi avi. Cerca esperienze che lo immergano nell’Italia autentica, come imparare a fare il pane o la pasta, e desidera percorsi ben strutturati e guidati per approfondire la storia e le tradizioni italiane. Per i Discendenti che visitano l’Italia per la prima volta, soprattutto quelli provenienti da oltreoceano, il viaggio deve essere pianificato nei minimi dettagli.

Il Curioso

Giovane e attratto dall’Italia, il Curioso non necessariamente ha radici italiane, ma è affascinato dall’Italian Style che conosce attraverso film, social media, sapori e immagini iconiche. È un viaggiatore con un profilo più turistico, interessato a esperienze immersive che celebrano la cultura italiana, come tour enogastronomici, visite culturali e itinerari dedicati al vino.
Non cerca una connessione genealogica, ma vuole vivere l’essenza dell’Italia contemporanea. Per lui, l’organizzazione è cruciale: ogni dettaglio del viaggio deve essere orientato a creare un’esperienza indimenticabile che racconti e faccia vivere l’autenticità del Paese.

Categorie
itinerari culturali location serie tv Luoghi da film Viaggi

I luoghi della serie Tv SKY M – Il Figlio del Secolo

La serie M – Il Figlio del Secolo, ispirata al bestseller omonimo di Antonio Scurati, che dal 10 gennaio è disponibile su Sky e NOW, racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini e la nascita del fascismo in Italia. Grazie alla regia di Joe Wright e all’intensa interpretazione di Luca Marinelli nel ruolo di Mussolini, la serie dipinge un affresco storico ricco di dettagli e spunti riflessivi.

Oltre alla narrazione, sono i luoghi in cui si svolgono gli eventi a rendere questa serie ancora più potente e suggestiva. La scelta delle location non è mai casuale, ma diventa un elemento fondamentale per immergere lo spettatore nel contesto storico e politico dell’epoca. Scopriamo, quindi, i principali luoghi che fanno da sfondo a questa storia.

Roma: il centro del potere

Roma è, senza dubbio, la città simbolo della serie M – Il Figlio del Secolo. La capitale non solo è il cuore pulsante della politica italiana, ma diventa anche la scena in cui si gioca la partita per il potere. La serie ci trasporta tra i monumenti, le piazze e i palazzi storici che hanno segnato la trasformazione dell’Italia durante gli anni del fascismo.

Uno degli spazi più emblematici di Roma è Piazza Venezia, dove si erge il famoso Vittoriano, simbolo della grandezza della nazione. In questa piazza, Mussolini fa il suo ingresso trionfale e pronuncia discorsi che segneranno la nascita del suo regime. Le scene in cui il Duce si confronta con la realtà del potere, spesso passando tra la folla che lo acclama, sono ricche di tensione e drammaticità.

Piazza Venezia, Roma

Fonte: iStock

Vista su Piazza Venezia a Roma

Un altro luogo fondamentale della capitale è il Palazzo del Quirinale, che rappresenta il cuore istituzionale del Paese. Le trattative politiche, le alleanze e le manovre per l’ascesa di Mussolini al governo si svolgono all’interno di questi spazi prestigiosi, che erano la sede del Re e, successivamente, del Presidente della Repubblica. La serie ci mostra i dietro le quinte delle discussioni con la monarchia e con altre forze politiche che, alla fine, porteranno Mussolini alla carica di Primo Ministro.

Un altro luogo centrale della serie, infatti, è proprio l’aula del Parlamento italiano, che diventa il palcoscenico del drammatico discorso di Mussolini nel 1925, dopo l’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. In quel momento, Mussolini assume il controllo assoluto del Paese, sgretolando il sistema democratico e imponendo la sua dittatura. Le scene in Parlamento sono ricostruite con grande precisione storica, e mostrano il momento in cui l’Italia si arrende al fascismo, un passaggio fondamentale che sancisce la fine della democrazia parlamentare.

Roma è anche il luogo in cui Mussolini intrattiene le sue relazioni personali. Le ville romane, come Villa Torlonia, si caricano di significato. Qui Mussolini vive la sua vita privata, che si intreccia con quella pubblica. La villa diventa, infatti, uno dei centri del regime fascista e luogo di incontri privati e politici. Le relazioni con la moglie Rachele e con l’amante Margherita Sarfatti si svolgono tra queste mura, rivelando un Mussolini più umano e complesso.

Infine, le strade di Roma e di altre città italiane sono il palcoscenico delle grandiose parate e delle manifestazioni di massa organizzate dal regime. Mussolini è ritratto come il Duce che cammina tra le folle, accolto da un popolo entusiasta e disposto a seguirlo ciecamente. Le piazze affollate, i cortei e le sfilate di camicie nere sono scene che rendono visibile il consenso popolare che il regime cercava di costruire, ma anche la potenza della propaganda, che si radica profondamente nella società italiana. In queste scene, le strade italiane non sono solo il teatro della politica, ma anche della costruzione dell’immagine di Mussolini come un leader carismatico.

Milano: il laboratorio della politica fascista

Milano, città industriale e dinamica, è il secondo luogo cruciale per comprendere l’ascesa del fascismo. È qui che Mussolini fonda il Fascio di Combattimento nel 1919, dando inizio a un movimento che, nel giro di pochi anni, diventerà il Partito Nazionale Fascista. La serie ci porta in luoghi simbolici come Corso Venezia e Piazza San Sepolcro, che sono il teatro delle prime manifestazioni pubbliche del fascismo. In queste piazze Mussolini incita la folla, parlando di rinnovamento e di lotta contro il sistema politico che considerava corrotto.

Milano è anche il luogo dove Mussolini incontra e stringe alleanze con intellettuali e politici che saranno fondamentali nel consolidamento del suo potere. La figura di Margherita Sarfatti, amante e sostenitrice di Mussolini, è simbolica di questo incontro tra il fascismo e l’intellighenzia dell’epoca. La città è la culla delle idee che, poco a poco, trasformeranno il movimento fascista in un’ideologia di massa, pronta a invadere l’Italia intera.

Milano, Duomo

Fonte: iStock

Milano e la piazza del Duomo

Il Veneto: le radici e la provincia

Il Veneto, la regione natale di Benito Mussolini, è un altro luogo importante che la serie esplora. Qui, tra le campagne e le montagne, nasce il giovane Benito, un ragazzo che cresce con un forte senso di giustizia sociale, ma che, nel corso della sua vita, si troverà a tradire quegli ideali in nome della sua ascesa politica. La serie dedica ampio spazio alla figura del Mussolini giovane, che dalla provincia di Predappio si prepara a diventare una figura centrale nella politica italiana.

Il Veneto è anche il luogo che segna le prime esperienze politiche di Mussolini, da giornalista e oratore. Qui emerge la sua abilità nel parlare alla gente, nel costruire una rete di consenso che, alla fine, lo porterà a fondare i Fasci di Combattimento. La provincia veneta diventa così simbolo di una determinazione che porterà Mussolini a lanciarsi nella sfida politica su scala nazionale.

Categorie
Bangkok Idee di Viaggio itinerari itinerari culturali musei Viaggi

3 giorni a Bangkok per scoprire la Città degli Angeli

Bangkok è una città che affascina per la sua energia frenetica, la cultura vibrante, la bellezza dei suoi templi e mercati. Con il suo mix di tradizione e modernità, in tre giorni puoi esplorare alcune delle attrazioni più iconiche, ma anche scoprire angoli meno noti. Ecco il nostro itinerario tra esplorazione dei templi e scoperta dei siti storici più importanti, un giro tra i mercati e a Chinatown, visita ai musei e ai luoghi culturali della città.

Il tuo primo giorno a Bangkok: esplorando i templi e i siti storici

Il primo giorno a Bangkok è dedicato all’esplorazione dei suoi templi più iconici, i luoghi storici e a vivere l’atmosfera autentica della città. Se hai solo una giornata, questo itinerario ti permetterà di vederne le principali attrazioni. Inizia la giornata con una rilassante navigazione sul fiume Chao Phraya, cuore pulsante della città. Dopo aver preso un traghetto dal Sathorn Pier, scendi alla fermata Tha Chang per visitare il Palazzo Reale e il Tempio del Buddha di Smeraldo.

Qui, meravigliati davanti alla magnificenza di una delle attrazioni più sacre del paese. A breve distanza, visita il Wat Pho, famoso per il Buddha reclinato e per la sua scuola di massaggio tradizionale. Prosegui con il Wat Arun, il Tempio dell’Alba, che offre una vista mozzafiato sulla città dal suo campanile centrale. Concludi la giornata con un tour in barca lungo i canali di Bangkok (Klongs), che ti permetteranno di scoprire l’anima più autentica della città.

Sali poi sulla collina del Tempio del Monte d’Oro per goderti il tramonto e una vista spettacolare sulla capitale. Potrai continuare trascorrendo la serata passeggiando a Khao San Road, famosa per il suo vivace mercato e la vita notturna.

Fiume Chao Phraya e traghetto

Inizia la giornata prendendo lo Skytrain per la stazione Saphan Taksin e sali su un traghetto che attraversa il fiume Chao Phraya. Ti consigliamo di prendere il traghetto pubblico (indicato dalla bandiera arancione), che ti permette di vivere la vera Bangkok. Scendi al molo Tha Chang e inizia il tuo tour a piedi nella zona storica di Bangkok.

Palazzo Reale e tempio del Buddha di Smeraldo

La tappa successiva è il Palazzo Reale (costruito nel 1782), un complesso architettonico magnifico che fu residenza del monarca thailandese. Accanto al palazzo si trova il Wat Phra Kaew, il Tempio del Buddha di Smeraldo, il tempio buddista più sacro della Thailandia.

Qui si trova la statua del Buddha di Smeraldo, che viene vestita tre volte l’anno in base alla stagione. Il palazzo è famoso per i suoi tetti dorati, le guglie e i dettagli in oro e pietre preziose.

Ricorda il codice di abbigliamento rigoroso: spalle e ginocchia coperte, no canottiere o pantaloncini. Puoi anche noleggiare un’audioguida. Tempo stimato per la visita: 2-3 ore.

Palazzo Reale Bangkok

Fonte: iStock

Il Palazzo Reale è una meta imperdibile a Bangkok

Museo Nazionale o Museo del Siam (facoltativo)

Se desideri una pausa dal caldo, visita uno dei musei locali. Il Museo Nazionale di Bangkok (aperto da mercoledì a domenica) è il più grande del Sud-Est asiatico e ospita una vasta collezione di arte e storia thailandese. Se preferisci qualcosa di più interattivo, il Museo del Siam offre esposizioni divertenti sulla cultura thailandese, con attività pratiche per bambini e audioguide gratuite. Tempo stimato: 1-2 ore.

Tempio Wat Pho – Buddha Reclinato

A pochi passi dal Grande Palazzo si trova il Wat Pho, famoso per la statua del Buddha reclinato, lunga 46 metri e decorata con foglie d’oro. Il tempio è anche un centro di insegnamento della medicina tradizionale thailandese e del massaggio thailandese. Qui puoi prenotare un massaggio rilassante, attività in genere molto apprezzata dai visitatori. Il complesso include 108 ciotole di bronzo simbolo di buon auspicio. Tempo stimato: 1-2 ore.

Wat Pho Bangkok

Fonte: iStock

La statua dorata di questo Buddha sdraiato ti impressionerà per le sue dimensioni

Pranzo al Sixth

Dopo aver esplorato il Wat Pho, fermati a pranzo al The Sixth, un piccolo ristorante a pochi passi dal tempio, gestito da una giovane coppia thailandese che serve cucina tradizionale deliziosa e a prezzi ragionevoli. Non perdere il famoso Thai Iced Tea. Tempo stimato: 1 ora.

Tempio Wat Arun – Tempio dell’Alba

Attraversa il fiume per visitare il Wat Arun, uno dei templi più belli di Bangkok, famoso per la sua torre centrale (prang) in stile Khmer, alta 82 metri e decorata con piastrelle colorate. Puoi salire le ripide scale per una vista panoramica di Bangkok e del fiume Chao Phraya. Il tempio è particolarmente suggestivo di sera, quando è illuminato, ma chiude prima del tramonto, quindi pianifica di visitarlo durante il pomeriggio. Tempo stimato: 1-2 ore.

Wat Arun Bangkok fiume

Fonte: iStock

Il Wat Arun è uno dei templi più iconici

Gita in barca sui canali (Klong)

Dopo Wat Arun, fai una gita in barca attraverso i Klong di Thonburi, l’antica Bangkok, dove molti abitanti vivono ancora lungo i canali. Il tour ti offre uno spaccato della vita tradizionale, fatta di con case galleggianti e templi nascosti. Passerai accanto al Wat Paknam Phasi Charoen, famoso per la sua enorme statua del Buddha dorato. Un tour di un’ora costa circa 1200-1300 baht per due persone.

Tempio del Monte d’Oro (Wat Saket)

Per concludere la giornata, prendi un taxi fino al Wat Saket (Golden Mount), situato su una collina che offre una vista panoramica su Bangkok. Salendo i 344 gradini, avrai una vista spettacolare della città al tramonto. La passeggiata è relativamente breve, ma la ricompensa visiva ne vale sicuramente la pena. Tempo stimato: 1-2 ore.

Khao San Road

Se hai ancora energia, termina la serata a Khao San Road, la strada più famosa per i backpacker. Qui puoi passeggiare tra bancarelle di cibo, souvenir e abbigliamento, o semplicemente rilassarti in uno dei tanti bar e ristoranti. Khao San è famosa per la sua vita notturna vivace, con musica e feste fino a tardi. Tempo stimato: dipende dal tuo livello di energia!

Khao San Road Bangkok

Fonte: iStock

Immergiti nel caso di Khao San Road

Il tuo secondo giorno a Bangkok: alla scoperta dei mercati e della storica Chinatown

Dedica il secondo giorno a esplorare i vivaci mercati di Bangkok. Inizia con il Mercato di Chatuchak, uno dei più grandi e vari del mondo, dove puoi trovare davvero di tutto, dall’artigianato alle piante, dai vestiti ai souvenir. Poi dirigiti verso Chinatown per un tour a piedi tra le sue affollate strade, templi e negozi. Per pranzo, fermati lungo Yaowarat Road per assaporare il meglio del cibo di strada, dal riso fritto, al pesce, alla zuppa di noodle.

Nel pomeriggio, visita la Casa di Jim Thompson, un affascinante esempio di architettura tradizionale thailandese, e il Centro d’Arte e Cultura di Bangkok.

Chatuchak Weekend Market

Se soggiorni a Bangkok durante il fine settimana, il Chatuchak Weekend Market è un luogo da visitare assolutamente! È il mercato all’aperto più grande del mondo, con oltre 15.000 bancarelle e un’area che si estende su più di 1 km. Il mercato è presente da decenni ed è il luogo perfetto per acquistare souvenir, vestiti, artigianato locale, piante, cibo e tanto altro.

  • Orari: sabato e domenica, dalle 06:00 alle 18:00 (alcune aree sono aperte anche il venerdì per vendita all’ingrosso).
    Come arrivare: prendi lo Skytrain (BTS) fino alla stazione Mo Chit oppure la metropolitana (MRT) fino alla stazione Chatuchak.
  • Cosa fare: passeggia tra le bancarelle e prendi un po’ di cibo da strada, assaggiando piatti thailandesi tipici. La varietà è incredibile e potrai trovare di tutto, dal pad thai alle specialità regionali.

Chinatown (Yaowarat)

Dopo aver esplorato Chatuchak, dirigiti verso Chinatown (Yaowarat), il quartiere storico che conserva un’affascinante miscela di culture cinese e thailandese. Durante il giorno, Chinatown è un labirinto di vicoli affollati, templi antichi, negozi di tè e spezie, e mercati di ogni genere. È il cuore pulsante delle tradizioni cinesi a Bangkok, ma anche un punto di incontro tra storia e modernità.

  • Cosa fare: passeggia lungo Yaowarat Road, esplorando i negozi e fermandoti a scoprire piccole caffetterie e boutique locali. Approfitta delle diverse fermate per assaporare piatti come dim sum, noodles cinesi e frutta esotica.
Yaowarat Road Bangkok

Fonte: iStock

Passeggia su Yaowarat Road per scoprirne ogni segreto

Talad Noi: il segreto meglio custodito di Chinatown

Se ti senti particolarmente in vena di avventure, esplora Talad Noi, una zona affascinante e poco conosciuta di Chinatown. Talad Noi è una delle zone più storiche di Bangkok, dove potrai vedere una combinazione unica di templi, case antiche e il fiume Chao Phraya che scorre tranquillo accanto.

  • Cosa fare: perditi nei vicoli, osservando la street art, i templi nascosti e i piccoli negozi di antiquariato. Troverai anche alcune delle caffetterie e dei bar più trendy della città. Non dimenticare di fermarti al Hong Sieng Kong Café & Museum per una pausa e un po’ di storia locale.

Attrazioni della zona:

  • Ristorante NAM 1608: ottimo per un pranzo con vista sul fiume.
  • So Heng Tai Mansion: una villa cinese di 200 anni che vale una visita.
  • PhotoCafe: un luogo ideale per gli amanti della fotografia.

Chinatown Centrale: Templi, Mercati e Cibo di Strada

Nel cuore di Chinatown, la zona di Yaowarat offre una varietà di esperienze culinarie uniche. Dopo aver esplorato i vicoli, non puoi perdere il Tempio di Wat Traimit e il Mercato di Sampeng Lane.

Cosa fare:

  • Tempio di Wat Traimit: visita il tempio del Buddha d’oro, una statua di 5,5 tonnellate di oro puro, nascosta sotto uno strato di gesso per secoli.
  • Mercato di Sampeng Lane: un mercato vivace e affollato, pieno di spezie, cibo, tessuti e giocattoli. È un ottimo posto per immergersi nel caos di Chinatown.
  • Cibo di strada: quando il sole tramonta, Yaowarat Road diventa il centro del cibo di strada. Prova piatti come T&K Seafood o Guay Jub Ouan Pochana per un’autentica esperienza gastronomica cinese-tailandese.
Tempio Wat Traimit Bangkok

Fonte: iStock

Wat Traimit è famoso tempio del Buddha d’oro di Bangkok

Vita Notturna a Sukhumvit

Se hai ancora energia per esplorare, la Sukhumvit Road è il centro della vita notturna di Bangkok. Questa zona è ricca di bar, club e ristoranti e offre qualcosa per tutti i gusti.

Cosa fare:

  • Thong Lor: il quartiere più alla moda, con ristoranti, bar e club. Il Octave Rooftop Bar è un’ottima scelta per una vista spettacolare sulla città.
  • Soi 11: un luogo vivace con numerosi bar e locali dove fermarsi per un drink o ballare.
  • Soi Cowboy / Nana Plaza: se cerchi un’esperienza più audace, questi quartieri sono famosi per i go-go bar e l’intrattenimento vivace.

Come arrivare: Prendi lo Skytrain (BTS) lungo Sukhumvit Road. Scendi alla stazione Thong Lor per l’area alla moda, o Nana BTS per Soi 11 e Soi Cowboy.

Il tuo terzo giorno a Bangkok, tra cultura e shopping

Nel tuo terzo giorno in città, immergiti nella cultura locale visitando il Museo Nazionale o il Museo del Siam. Entrambi offrono uno sguardo approfondito sulla storia e la cultura della Thailandia. Poi, passa qualche ora a esplorare i centri commerciali di Siam Square e MBK per fare shopping e scoprire le ultime tendenze. Non dimenticare di fare una pausa pranzo nei ristoranti che offrono cucina thailandese autentica.

Se sei un amante della cultura contemporanea, il Bangkok Art and Culture Centre è un’altra tappa imperdibile. Visita Benjakitti Park o Parco Lumphini, dove puoi rilassarti in mezzo alla natura prima di scoprire i mercati notturni e goderti la vista sulla città da uno dei rooftop bar più cool. Se avrai ancora un po’ di energia, potrai concludere la giornata esplorando la vita notturna lungo la famosa Sukhumvit Road.

Concludi la tua visita con una cena in uno dei ristoranti raffinati sulla Riverside, ammirando il tramonto sul fiume Chao Phraya. La sera, prendi un taxi per Asiatique the Riverfront, un mercato e centro commerciale sul fiume che si anima di notte con negozi, ristoranti e spettacoli.

mercato notturno Bangkok

Fonte: iStock

Fai gli ultimi acquisti nel mercato notturno di Bangkok

Jim Thompson House

Inizia la giornata con una visita alla Jim Thompson House, l’ex residenza di Jim Thompson, l’uomo che ha reso famosa la seta thailandese. La casa è una splendida villa tradizionale tailandese, ora trasformata in museo, che racconta la storia affascinante di Thompson, scomparso misteriosamente. Qui potrai anche assistere a una dimostrazione sulla produzione di seta e fare acquisti nel negozio interno.

Bangkok Art & Culture Centre

A pochi passi dalla Jim Thompson House, visita il Bangkok Art & Culture Centre, un luogo di arte contemporanea con esposizioni locali e internazionali. L’edificio stesso è interessante, con una scala a chiocciola che porta alla cima. La maggior parte delle mostre è gratuita, ma alcune potrebbero richiedere un biglietto d’ingresso.

Shopping a Siam

Siam è il cuore dello shopping e dell’intrattenimento di Bangkok. Esplora centri commerciali come Central World, Siam Paragon, Siam Center, e MBK, dove troverai di tutto, dai marchi di lusso a opzioni più economiche. Non perderti anche l’area ristorazione per una pausa gastronomica con un’ampia varietà di cibi a prezzi convenienti.

Passeggiata nei parchi verdi

Fai una passeggiata rilassante in uno dei parchi di Bangkok: Lumphini Park o Benjakitti Park. Lumphini è il parco più famoso della città, ideale per camminare, correre o fare esercizi all’aperto. Benjakitti Park, recentemente ampliato, offre splendide viste e passerelle sopraelevate perfette per ammirare il tramonto.

Lumphini Park Bangkok

Fonte: iStock

Rilassati nel verde al Lumphini Park

Jodd Fairs Night Market

Visita il mercato notturno Jodd Fairs, molto di moda, dove puoi fare shopping e assaporare cibo locale e internazionale. È un mercato dall’atmosfera retrò, con tante bancarelle e food truck, rendendolo il posto ideale per una serata divertente.

Drink in un rooftop bar

Concludi la tua giornata con un drink al Moon Bar del Banyan Tree Hotel, situato al 61° piano. Dalla terrazza potrai godere di una vista spettacolare sulla città. Altri ottimi rooftop bar sono al Muse Hotel e al Dome at State Tower, famoso per il film Una notte da leoni 2.

Con questo itinerario di tre giorni potrai vivere una Bangkok completa, dalle sue affascinanti tradizioni culturali al suo lato più moderno e cosmopolita. Approfitta di ogni momento per scoprire qualcosa di nuovo in questa città che non smette mai di sorprendere e buon viaggio!

Categorie
Asia Cina eventi festival Idee di Viaggio itinerari culturali Viaggi

Un’incantevole città fatta di ghiaccio: torna l’Harbin Ice and Snow Festival

Neve e ghiaccio sono le protagoniste indiscusse di una città davvero particolare e unica al mondo, dove nulla è come appare nella realtà: edifici e monumenti sono immersi in un paesaggio innevato e le loro superfici sono completamente trasparenti. Realizzati come grandi sculture di ghiaccio e di neve, ricreano un mondo surreale e bellissimo, in cui perdersi e incantarsi ammirando la forza della natura e l’ingegno dell’uomo unirsi in uno spettacolo magico impreziosito da particolari giochi di luci.

Anche quest’anno, è stato inaugurato l’ormai tradizionale Festival del ghiaccio e della neve di Harbin, una città situata nella provincia orientale cinese di Heilongjiang, ai confini con la Siberia. Per gli amanti dell’inverno e dei paesaggi glaciali (e non solo), ciò che si trova qui è un vero e proprio paradiso. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla città di ghiaccio di Harbin, la più grande e spettacolare del mondo, che torna a vivere durante l’Harbin Ice and Snow Festival 2025.

Cosa puoi vedere all’Harbin Ice and Snow Festival 2025

Ad Harbin, in Cina, è stata inaugurata il 5 gennaio 2025 la città di ghiaccio più grande del mondo grazie alla 41ma edizione dell’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival, che dal 1984 incanta i visitatori con sculture di ghiaccio che riproducono un’intera città illuminata da luci colorate e suggestive.

Aperto al pubblico fino alla fine di febbraio (o primi di marzo in base alle temperature), il festival ha come protagonista il grande parco chiamato Harbin Ice and Snow World, che ospita una vera e propria città di ghiaccio realizzata con una precisione millimetrica. Passeggiando tra le vie ghiacciate di questa metropoli incantata, troviamo castelli, palazzi e statue di rara bellezza. Luoghi in cui perdersi durante il giorno e in cui innamorarsi di fronte ad un tramonto capace di trasformare tutto in un un ambiente fatato. Per non parlare della sera, quando è la luna a farsi spazio nel cielo e i giochi di luce del parco creano riflessi magici e sognanti.

Fonte: Getty Images

Harbin Ice and Snow World

Ma non solo, l’Harbin Ice and Snow World è un vero e proprio parco divertimenti che ospita anche una grande ruota panoramica e tante altre attrazioni fatte interamente di ghiaccio: tra queste troviamo diversi igloo, uno scivolo lungo 300 metri sul quale potersi divertire, bar e ristoranti, un labirinto: tutto è fatto di ghiaccio. Non mancano attività adrenaliniche per gli amanti dello sport, come l’arrampicata su ghiaccio, il golf su ghiaccio, le battaglie di neve e il tiro con l’arco, ma anche calcio sulla neve e nuoto invernale, oltre alle esperienze di guida in motoslitta.

Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

Fonte: iStock

Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

Non è tutto, perché l’Harbin Ice and Snow Festival 2025 propone anche l’Ice-lantern Garden Party, che si tiene nel parco Zhaolin: qui una quantità incredibile di bellissime lanterne di ghiaccio accolgono i visitatori con 1.500 opere che compongono diverse sculture, tra cui animali, pagode, paesaggi, arricchiti da luci colorate che rendono tutto ancor più scintillante.

Un’altra attrazione da non perdere durante questo festival è il Sun Island, un luogo meraviglioso con laghi cristallini, dove suggestive sculture di neve di grandi dimensioni raccontano la cultura di questo territorio, tra elementi architettonici antichi, personaggi dei cartoni animati, paesaggi tipici.

Fonte: iStock

Sculture di ghiaccio nel festival di ghiaccio e neve di Harbin, in Cina

Prezzi, orari e info utili sul festival del ghiaccio di Harbin

Harbin è un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura, ma prima di partire è bene sapere che le temperature qui sono molto rigide: si scende anche fino ai -30°C ed è quindi necessario essere ben attrezzati con il giusto abbigliamento pesante e gli accessori adeguati per muoversi su ghiaccio e neve, elementi che caratterizzano questo paesaggio.

Per entrare nel parco della città di ghiaccio di Harbin si possono acquistare i biglietti sia in loco che online. In media (secondo il cambio attuale con la moneta cinese), il prezzo per un adulto si aggira intorno ai 43/45 euro per il ticket giornaliero, ma esistono scontistiche per l’acquisto di biglietti per entrare 2 o più giorni. Il prezzo si abbassa per giovani sotto ai 18 anni e più alti di 1,2 metri, studenti con età inferiore ai 24 anni e anziani di età compresa tra 65 e 70 anni (sono circa 30 euro). L’ingresso è invece gratuito per bambini con un’altezza inferiore a 1,2 metri e per anziani con più di 70 anni.

L’Ice and Snow World, con la magnifica città di ghiaccio di Harbin, è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 21:00. Il tempo di visita consigliato è di circa 1-2 ore per una semplice passeggiata ammirando sculture e luci, ma diventa anche di 3-5 ore se si seguono anche spettacoli e attività su ghiaccio e neve. L’ice-lantern Garden Party, nel parco Zhaolin, segue questi orari: 09:00 – 21:00. Il Sun Island, con le sculture di neve, invece, è aperto dalle 08:00 alle 17:00 (tempo di visita consigliato: circa 1-3 ore).

Fonte: Getty Images

Harbin Ice and Snow World, festival del ghiaccio e della neve in Cina

Come arrivare a Harbin

Situata nel nord-est della Cina, Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est del Paese, a circa 1.200 chilometri a nord-est di Pechino. L’Harbin Ice and Snow World, in particolare, si trova nel centro della città di Harbin, a nord del fiume Songhua e a ovest dell’Isola del Sole.

Il mezzo con cui raggiungere il festival è l’auto: si arriva in 45 minuti dall’aeroporto internazionale di Harbin Taiping, distante circa 40 km (si può prendere uno dei numerosi voli giornalieri diretti a questo aeroporto che partono da Pechino), in 30 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin West (a 12 km) e in 20 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin Nord (12 km). Dista invece 15 km dalla stazione ferroviaria di Harbin Xiangfang, raggiungibile in circa 40 minuti di auto.

Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina

Fonte: iStock

Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina
Categorie
Buenos Aires Idee di Viaggio itinerari culturali Viaggi

Il quartiere storico di San Telmo: il barrio più iconico di Buenos Aires

C’è un luogo a Buenos Aires dove il rumore dei passi sulle strade acciottolate si mescola al suono malinconico del tango e dove ogni angolo racconta storie di un passato che non vuole svanire. Questo luogo è San Telmo, il barrio più antico della città, un quartiere che conserva intatta la sua anima autentica. Qui, tra l’ombra degli edifici coloniali e l’energia delle milonghe, si respira l’essenza più pura di Buenos Aires. San Telmo è il quartiere dove Buenos Aires racconta se stessa. Questo barrio, famoso per la sua autenticità e la sua atmosfera bohemien, è il luogo ideale per immergersi nella cultura argentina.

San Telmo: la storia rivive tra le sue strade

San Telmo è uno dei quartieri più antichi di Buenos Aires e deve il suo nome a Pedro González Telmo, santo protettore dei marinai. Fondato nel XVIII secolo, ha vissuto diverse trasformazioni; originariamente abitato dalla classe alta, ha cambiato volto con l’epidemia di febbre gialla del 1871, quando le famiglie benestanti si trasferirono a nord, lasciando spazio a immigrati europei che ne hanno modellato l’identità attuale. Oggi, passeggiare per San Telmo significa vivere un dialogo continuo tra passato e presente. L’architettura coloniale, preservata con cura, racconta di un’epoca lontana, mentre i negozi di design, le gallerie d’arte e i caffè storici riflettono la creatività contemporanea della capitale argentina.

Le attrazioni imperdibili di San Telmo

San Telmo non va considerato esclusivamente un posto da vedere ma un vero e proprio angolo da scoprire. Il barrio ha qualcosa da raccontare e rivela l’anima più autentica a partire da plaza Dorrego dove ogni domenica si svolge la “fiera de San Telmo”, ovvero il mercato dell’antiquariato che appassiona local e turisti. Non mancano gli artisti di strada ad animare la scena e sono soprattutto i ballerini di tango che intrattengono con spettacoli unici.  Altrettanto imperdibile il mercato de San Telmo: fisso e situato all’interno di una struttura storica del 1897, oggi è pieno di bancarelle di street food, oggetti vintage, piccole botteghe artigianali e ovviamente cibo locale. Qui non si può perdere la degustazione di empanadas con un bicchiere di vino. 

Calle Defensa è il filo conduttore di San Telmo, una strada che unisce passato e presente con un susseguirsi di negozi d’arte, gallerie e ristoranti. Lungo il percorso, è impossibile non notare i murales che decorano le pareti, simbolo della vivace scena artistica del quartiere. La Casa Mínima, con la sua larghezza di appena 2,5 metri, è un piccolo gioiello che incarna l’anima storica del barrio.

Mercato coperto di San Telmo a Buenos Aires in Argentina

Fonte: iStock

Mercato storico di San Telmo a Buenos Aires

La cultura del tango e la gastronomia di San Telmo

San Telmo è sinonimo di tango, la danza che più di ogni altra rappresenta Buenos Aires. Il quartiere pullula di milonghe, dove gli appassionati si esibiscono in passi di rara eleganza, e di locali che offrono spettacoli dal vivo. È qui che il tango abbandona le vesti del palcoscenico per diventare espressione autentica della vita quotidiana. La cucina di San Telmo è altrettanto affascinante. Le parrillas, i tipici ristoranti di carne alla griglia, offrono piatti che incarnano l’essenza della tradizione culinaria argentina. Tra un morso di asado e un sorso di Malbec, è facile lasciarsi conquistare dal gusto genuino di questo quartiere. Non mancano i caffè storici come il Bar Plaza Dorrego, luoghi che sembrano sospesi nel tempo, perfetti per assaporare un caffè accompagnato da un alfajor.

Categorie
itinerari culturali location serie tv Luoghi da film Macerata Marche Viaggi

Dove è stata girata la serie dedicata a Leopardi: le location

La miniserie “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, diretta da Sergio Rubini, è una delle produzioni televisive più attese dell’inizio del 2025. Con questa visione, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nella vita di Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, grazie a un racconto che esplora non solo la sua biografia, ma anche il suo spirito ribelle e il suo legame profondo con la natura e le sue radici marchigiane.

La miniserie, che andrà in onda su Rai 1 il 7 e 8 gennaio, ha trovato la sua cornice perfetta nelle location marchigiane, dove la bellezza dei paesaggi storici e naturali ha contribuito a ricreare l’atmosfera dell’Ottocento. Dalle colline di Recanati alle piazze di Macerata, fino ai suggestivi borghi medievali, ogni luogo scelto per le riprese ha un legame profondo con la vita e l’opera di Leopardi. Ecco le principali location che hanno dato vita alla miniserie.

Recanati: la città di Giacomo Leopardi

Recanati, la città natale di Giacomo Leopardi, non poteva che essere il cuore pulsante della miniserie. I vicoli storici, le piazze e le dimore che hanno segnato la giovinezza del poeta sono tornati indietro nel tempo, offrendo uno scenario perfetto per la ricostruzione della sua vita. Le colline recanatesi, che Leopardi amava osservare dalla sua casa, sono spesso visibili nella serie, contribuendo a dare al pubblico la stessa sensazione di isolamento e di contemplazione che il poeta provava nel suo paese natale. Il paesaggio di Recanati, con le sue viste panoramiche sull’appennino marchigiano, è uno degli elementi simbolici della serie, che rende tangibile il contrasto tra il genio di Leopardi e l’ambiente provinciale che lo circondava.

Montecassiano: il fascino del borgo medievale

A pochi chilometri da Recanati si trova Montecassiano, un incantevole borgo medievale che ha fatto da sfondo a diverse scene della miniserie. Con le sue stradine lastricate e i palazzi storici, Montecassiano ha un’atmosfera che ben si sposa con l’epoca leopardiana. La sua posizione, che domina la valle circostante, ha permesso alla produzione di ricreare la solitudine e la maestosità delle terre che Leopardi amava tanto. Il borgo si fa testimone del mondo in cui il poeta è cresciuto, con un’architettura che sembra immutata nel tempo, perfetta per evocare la riflessione introspettiva che contraddistingueva la sua poetica.

Potenza Picena: tra storia e tradizione

Anche Potenza Picena ha trovato spazio nella miniserie, grazie alla sua ricchezza storica e architettonica. Il borgo, con il suo centro medievale e i palazzi signorili, offre un contrasto affascinante con il paesaggio naturale che lo circonda. Le strade acciottolate e le mura antiche di Potenza Picena sono lo sfondo ideale per rappresentare l’intensa vita interiore di Leopardi e la sua lotta contro le convenzioni sociali del suo tempo. La bellezza di questo luogo è stata enfatizzata dalla produzione, che ha sfruttato l’armonia tra natura e architettura per raccontare il tormento e la passione che animavano il poeta.

Potenza Picena

Fonte: iStock

Il paesaggio rurale di Potenza Picena

Treia: un angolo nascosto delle Marche

Treia, con le sue piazze e chiese medievali, è un altro comune che ha ospitato le riprese della miniserie. Questo borgo, meno conosciuto rispetto ad altri della regione, si distingue per la sua architettura ben conservata e per l’atmosfera intima e raccolta che lo caratterizza. Le sue stradine strette e i suoi palazzi storici sono stati utilizzati per ricreare l’Italia dell’Ottocento, offrendo un’ambientazione ideale per raccontare la solitudine e la profondità emotiva di Leopardi. La serie riesce a far emergere il fascino di Treia, che diventa il riflesso di una società in fermento e di un mondo interiore altrettanto complesso.

Treia, Marche

Fonte: iStock

Vista dall’alto del borgo di Treia

Ascoli Piceno: il cuore pulsante delle Marche

Le riprese di Ascoli Piceno hanno portato un tocco di eleganza alla miniserie, grazie alla sua piazza del Popolo, una delle più belle d’Italia, e alla sua architettura medievale che si fonde con il Rinascimento. La città, con i suoi palazzi in travertino e le torri storiche, ha offerto uno scenario ideale per alcune delle scene più drammatiche della serie, in cui la figura di Leopardi emerge come un pensatore solitario, lontano dalle convenzioni sociali. Ascoli Piceno, con il suo fascino senza tempo, rappresenta una parte fondamentale della ricostruzione storica e culturale che la serie vuole trasmettere.

Macerata: la scenografia perfetta per la riflessione filosofica

Anche Macerata, città che ha avuto un ruolo importante nella vita del poeta, è stata scelta per alcune delle riprese più significative. La città marchigiana, con la sua Piazza della Libertà e il famoso Sferisterio, ha dato alla miniserie una dimensione di grandiosità, che ben si sposa con la riflessione filosofica e politica di Leopardi. Macerata, pur essendo una città di dimensioni contenute, è riuscita a rappresentare il mondo in evoluzione in cui il poeta si muoveva, in cui le sue idee e i suoi versi venivano in qualche modo messi alla prova.

Monte Vidon Corrado e l’omaggio a Osvaldo Licini

A completare questo straordinario percorso tra le bellezze delle Marche, a Monte Vidon Corrado si celebra un legame speciale con la figura di Osvaldo Licini, pittore che ha tratto ispirazione proprio dai versi di Leopardi, in particolare dal suo celebre dialogo con la luna. Monte Vidon Corrado, infatti, è il paese natale di Licini e il suo rapporto con Leopardi viene celebrato durante il Leopardi Day del 7 gennaio. La connessione tra i due artisti, che si esprime anche nella pittura e nella poesia, è un omaggio alle radici culturali delle Marche, e aggiunge una dimensione inedita alla miniserie, rendendo omaggio non solo alla figura del poeta, ma anche alla sua eredità artistica.

Categorie
itinerari culturali Notizie Puglia Salento Viaggi viaggiare

Le 5 mete preferite dagli inglesi in Italia

Non solo Roma, Firenze, Venezia e Milano: come svela la rivista Express gli inglesi amano altre mete italiane, alcune delle quali fuori dai classici itinerari turistici. Appassionati d’arte, turismo enogastronomico, moda e tanto altro: ecco quali sono le 5 mete preferite dagli inglesi in Italia.

Salento

In cima alle mete preferite dagli inglesi in Italia c’è una località di mare del sud. Siamo in Puglia e più precisamente nel Salento: il cuore british è stato conquistato dal mare cristallino, dalle tradizioni folkloristiche e dai sapori locali indimenticabili. Tra i luoghi preferiti? Cala dell’Acquaviva, un’insenatura suggestiva circondata da rocce e vegetazione mediterranea dove l’acqua è pulitissima.

Amatissimi i borghi pugliesi e più precisamente Castro dove molti turisti amano fermarsi al rinomato Martinucci Cafè per gustare un pasticciotto, dolce tipico salentino composto da una frolla croccante e un cuore cremoso di crema pasticcera. Non solo spiagge però, il Salento conquista per piccoli paeselli che sembrano sospesi nel tempo: basti pensare a Specchia e Presicce, inseriti tra i borghi più belli d’Italia. C’è anche da scoprire per gli amanti della natura, basti pensare al Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio: qui ci si può godere bellissime passeggiate, momenti di relax osservando una delle baie più belle della costa ionica.

Imperdibile Lecce: molti restano incantati nell’osservare lo stile barocco che fa da leitmotiv tra chiese e palazzi storici; tra i luoghi cult da non perdere piazza Sant’Oronzo, dove è possibile ammirare i resti dell’anfiteatro romano e sedersi nei caffè all’aperto e la basilica di Santa Croce un capolavoro d’arte barocca.

Castro in Salento

Fonte: iStock

Castro, una delle destinazioni del Salento preferite dagli inglesi

Scopello

Seconda destinazione nella top 5 delle preferite dagli inglesi è Scopello. Gli italiani e in modo particolare i siciliani già la amano ma è curioso che all’estero sia diventata così apprezzata una località dalle atmosfere senza tempo. A rendere iconica la meta? La tonnara, una struttura per la pesca del tonno ormai dismessa, che regala viste mozzafiato sul mare e sulle imponenti faraglioni. Suggestiva la visita del centro storico dove botteghe e ristoranti tipici danno modo di acquistare souvenir gastronomici e provare sul posto prodotti tipici come il pane cunzato, una specialità siciliana farcita con olio extravergine d’oliva, acciughe, pomodorini e origano.

Gli inglesi amano gustarsi un aperitivo local brindando con un tradizionale calice di Spritz e una vista effetto wow sul Mediterraneo. La magia del momento è resa ancora più intensa dai colori caldi che tingono le scogliere.

Da non perdere, a pochi km di distanza, la riserva naturale dello Zingaro: qui non solo si trovano alcune delle spiagge più belle della Sicilia ma addirittura dell’intera penisola. Dai paesaggi costeggiati dalla macchia mediterranea alle calette nascoste con spiagge di ciottoli: è un territorio tutto da scoprire.

Scopello in Sicilia

Fonte: iStock

Scopello, una delle destinazioni italiane preferite dagli inglesi

Lari

Che la Toscana sia nel cuore di molti turisti stranieri non è un mistero ma a trionfare non è la rinascimentale Firenze o le città di Siena e Pisa ma Lari. Amatissima soprattutto per la tranquillità e la tradizione culinaria, la destinazione non è altro che un borgo collinare affascinante e caratteristico che ha dato i natali alla pasta artigianale della famiglia Martelli che ancora oggi tramanda la tradizione di generazione in generazione.

Passeggiando sul posto non è raro incrociare gruppi di inglesi che esplorano le vie del borgo tra le case in pietra e le mura medievali. Una visita al Castello dei Vicari, imponente fortezza che domina il borgo, permette di fare un viaggio nel passato e di scoprire la storia di questa parte della Toscana. Un motivo in più per visitare Lari? La cucina toscana: qui i ristoranti hanno in menù specialità imperdibili. Dai sughi caserecci a formaggi e salumi del luogo ma tra i piatti iconici da provare ci sono le pappardelle al ragù di cinghiale da accompagnare con un calice di Chianti.

Lari in Toscana

Fonte: iStock

Lari, tra le mete preferite dai britannici in Italia

Dolomiti

Quarto gradino di questa top 5 va alle Dolomiti. Non solo un patrimonio mondiale dell’Unesco ma una destinazione top per chi ama la montagna. Gli inglesi la scelgono per le bellezze naturali più autentiche che le rendono uniche.

Affascinanti tanto in estate quanto in inverno, hanno molto da offrire in ogni mese dell’anno. In estate, i sentieri escursionistici conducono a prati fioriti, laghi alpini e rifugi panoramici dove poter gustare piatti tipici come canederli, polenta e strudel di mele. Tra le mete top? Il lago di Braies: con acque color smeraldo e un paesaggio incorniciato crea una vera e propria passeggiata instagrammabile da condividere sui social. Altra perla delle Dolomiti è quella di Corvara: durante l’inverno si trovano qui alcune delle piste da sci più apprezzate dove non manca il famoso après-ski, con locali dove degustare vin brulè o bombardini. In estate invece si snodano itinerari per il trekking e gite in bicicletta.

lago di Braies nelle Dolomiti

Fonte: iStock

Lago di Braies, una delle destinazioni nelle Dolomiti più amate dagli inglesi

Isola del Giglio

Un’altra meta di mare tra le 5 preferite dagli inglesi: siamo ancora una volta in Toscana ma non è l’Elba a conquistare tutti. A rubare il cuore british è l’isola del Giglio, si trova a pochi km dalla costa e viene apprezzata per la natura incontaminata. Si trovano qui alcune delle spiagge più belle del mar Tirreno: basti pensare a cala dell’Arenella e cala delle Cannelle. Imperdibile il borgo di Ciglio Castello: dominata dalla maestosa rocca aldobrandesca e mura perfettamente conservate, fa fare ai turisti un passo indietro nel tempo. Qui si possono assaporare specialità locali come il “panficato”, un dolce tipico a base di fichi secchi, noci e miele. E per gli amanti delle escursioni? Da non perdere i sentieri panoramici e i percorsi trekking.

Non ci sono dubbi: l’talia affascina i turisti stranieri e ogni anno sono tanti gli inglesi che arrivano nella nostra Penisola con l’intento di scoprire il patrimonio artistico, gastronomico e culturale che ha da offrire. Dopo il boom delle più famose città d’arte è però il momento di volgere lo sguardo ad altre proposte e questa è la top 5 delle mete preferite dagli inglesi in Italia.

Categorie
itinerari culturali Posti incredibili San Francisco skyline Viaggi

Alamo Square l’immagine da cartolina più popolare di San Francisco

Una fila di sette case colorate che si alternano lungo una delle vie più simboliche di San Francisco e, sullo sfondo, lo skyline della città, celebre per le sue numerose colline attraversate da tram storici, per la sua vivacità culturale e il suo eclettismo architettonico. Non solo Golden Gate Bridge, l’isola di Alcatraz e Chinatown. San Francisco ospita anche uno dei quartieri più popolari e affascinanti: Alamo Square.

È una zona bellissima, quella di Stainer Street: una strada a est del quartiere, popolata di queste case in stile vittoriano dai colori accesi che prendono il nome di “The Painted Ladies“. Chiamata anche “Postcard Row“, la strada è la grande protagonista indiscussa di tante cartoline e immagini della città.

Le origini di Alamo Square a San Francisco

Quelli che si susseguono lungo Strainer Street sono edifici unici nel loro genere, che hanno contribuito a rendere la città della California oltremodo affascinante. Lo stile architettonico vittoriano rivisitato in chiave pop, grazie all’utilizzo di colori vivaci, è una meraviglia per gli occhi.

Le più famose sono le 7 case variopinte addossate l’una all’altra su Stainer Street, alle cui spalle si apre una vista spettacolare su San Francisco e sui suoi monumenti più iconici. Ma di edifici colorati dallo stile vittoriano se ne trovano molti in tutto Alamo Square (e anche in molte altre zone della metropoli), il quartiere delimitato da Hayes Street a sud, da Steiner Street a est, da Fulton Street a nord e da Scott Street a ovest.

Ci troviamo nel distretto Western Addition: Alamo Square prende il nome dal solitario albero di cottonwood (il pioppo, che in spagnolo si dice “alamo”). Nel 1800, infatti, quest’area si chiamava Alamo Hill e ospitava un sentiero per i muli, che univa Mission Dolores al Presidio. Nel 1856, il sindaco James Van Ness decise di bonificare l’area creando un grande parco, dando così vita ad Alamo Square. Nel 1870 alcuni uomini facoltosi iniziarono a costruire edifici e dimore vittoriane attorno a questo parco, trasformandolo nel corso degli anni e fino al giorno d’oggi.

La bizzarra combinazione cromatica delle case, che tuttora si possono ammirare in questo quartiere, la si deve all’artista Butch Kardum, che nel 1963 cominciò a dipingere di colori vivaci la sua casa vittoriana. Inizialmente, non fu apprezzata proprio a causa di quelle tonalità blu e verdi troppo accese, ma poi, pian piano, numerose persone iniziarono a imitarlo tingendo le proprie case in modo simile. Un modo, questo, per trasformare le tristi case grigie che dominavano la città dopo la seconda guerra mondiale.

E fu così che sempre più abitazioni di San Francisco si trasformarono in autentiche opere d’arte a cielo aperto. Per quanto riguarda l’architettura, queste case sono contraddistinte da un’impostazione simile con la tipica facciata asimmetrica, l’ingresso da un lato e una finestra sul lato opposto, oltre a un patio con scale.

The Painted Ladies, Alamo Square - San Francisco

Fonte: iStock

Le case colorate di Alamo Square, a San Francisco

Come visitare Postcard Row, la strada dalle case colorate di San Francisco

Alamo Square, con le sue inconfondibili Painted Ladies, si trova in cima a una delle colline di San Francisco che ammirano dall’alto la città. Quando il cielo è sereno, da qui si possono ammirare il centro città e gli edifici più famosi: un panorama che si apre proprio dietro alla fila di sette case colorate più famose del quartiere.

Purtroppo, appartenendo a privati, queste dimore non possono essere visitate al loro interno, ma solo ammirate dalla strada. Ma anche così lo spettacolo è unico e vale la pena raggiungere questo luogo anche solo per guardarle dall’esterno e, ovviamente, per fotografarle.

Non è un caso che queste casette siano state riprese in diversi film che le hanno viste protagoniste, basti pensare all’”Uomo Bicentenario” o a “L’invasione degli Ultracorpi”, per non parlare di numerose serie tv.

Ovviamente il loro valore è molto elevato: in media si parla di 3 milioni e mezzo di dollari. D’altronde sono diventate il simbolo di questo quartiere e hanno contribuito con la loro originalità a rendere San Francisco una meta particolarmente accattivante e ambita. Vale la pena arrivare fin qui se non altro per poterle vedere dal vivo almeno una volta nella vita!

Attorno ad Alamo Square esistono anche altre vie che ospitano le iconiche case variopinte, come Grove street, Scott street, Mc Allister street, Haight-Ashbury a Lower Haight e Pacific Heights.

The Painted Ladies, Alamo Square - San Francisco

Fonte: iStock

The Painted Ladies, Alamo Square – San Francisco

Come raggiungere le Painted Ladies di Alamo Square

Se stai organizzando l’itinerario di viaggio a San Francisco, le Painted Ladies non possono mancare tra le mete da raggiungere. Per arrivare qui puoi scegliere tra diverse opzioni. Se passate per luoghi famosi come Japantown, Market Street o l’Asian Art Museum, arrivare ad Alamo Square è facile con una camminata che va dai 15 ai 25 minuti.

In auto, invece, è facilmente raggiungibile, anche se non sempre è semplice trovare parcheggio. Il momento migliore per trovare posto è la mattina presto. In alternativa, San Francisco è ben servita dai mezzi pubblici: ad Alamo Square Park arriva la metropolitana MUNI. Clicca qui per vedere linee e percorsi. I biglietti costano circa $ 3 per gli adulti, mentre bambini e anziani hanno i biglietti sono scontati o in alcuni casi gratuiti (consigliamo di consultare il sito ufficiale della società di trasporti (Sfmta.com).

The Painted Ladies, Postcard Row a San Francisco

Fonte: iStock

The Painted Ladies, Postcard Row a San Francisco