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Scoperti due cerchi di pietra a Dartmoor (e i misteri si infittiscono)

Dartmoor è un affascinante altopiano (e un parco nazionale) situato nella contea inglese del Devon che, grazie alla sua vegetazione rada e paludosa, è considerato una delle zone più selvagge del Paese. Un’area che per tantissimi anni è stata praticamente abbandonata, al punto che la vegetazione è arrivata a coprire circa 80 cerchi e file di pietre molto simili a quelli di Stonehenge (180 km a est), scoperti poi nel 2007 per puro caso.

Secondo gli studiosi, questi stessi cromlech potrebbero essere opera del “popolo” che costruì quelli di Stonehenge, ma recentemente sono stati riportati alla luce due ulteriori cerchi di pietre neolitiche che, a loro volta, hanno portato alla ribalta un’altra teoria già precedentemente indagata: pare che nel cuore di questo selvaggio altopiano in passato ci fosse un “arco sacro” di monumenti.

La nuova scoperta avvenuta a Dartmoor

Come riporta The Guardian, la scoperta dei due cerchi di pietra è il risultato del lavoro di una vita di Alan Endacott, lo stesso archeologo che, nel 2007, riportò alla luce l’anello di pietre più alto nel sud dell’Inghilterra, il Sittaford Stone Circle, scoperta che già all’epoca rafforzò la teoria della passata esistenza di un arco sacro.

Nel corso del tempo l’archeologo ha continuato con passione e dedizione il suo lavoro, tanto da essere stato ricompensato con questi due recenti ritrovamenti.

Uno dei cerchi da poco rinvenuto sembra avere caratteristiche simili a Stonehenge, mentre il secondo si trova leggermente all’esterno dell’arco e potrebbe essere servito come passaggio dai pellegrini in viaggio in questa zona.

Endacott ha chiamato uno dei monumenti “Il ​​Circolo di Metheral”, per omaggiare la collina sotto cui si trova. Esso è composto da 20 pietre, in gran parte cadute, e misura circa 40 x 33 metri. Il secondo cerchio, invece, si trova leggermente più a nord e, secondo lo studioso, è proprio l’arco sacro.

L’archeologo, aiutato da un gruppo di volontari, ha anche individuato alcuni segni di una sponda esterna che circonda il cerchio di forma simile alle Stripple Stones sul Bodmin Moor, in Cornovaglia, all’Anello di Brodgar nelle Orcadi e persino alla fase precedente di Stonehenge.

È stato trovato anche un dolmen crollato, che Endacott ha denominato “Il Fratello Dolmen Caduto” in omaggio alle persone delle comunità di Dartmoor che morirono nelle guerre mondiali.

Altopiano di Dartmoor

Fonte: iStock

Una parte dell’altopiano Dartmoor

La teoria dell’arco sacro

Sul quotidiano britannico si può leggere che, secondo Endacott, qui probabilmente sorgeva un arco sacro di monumenti destinato a circondare le alture al centro della brughiera. Il motivo, stando al suo pensiero, è che in passato Dartmoor poteva vantare una maggiore copertura forestale, quindi forse questi monumenti fungevano da segni per riconoscere il terreno più elevato, che a sua volta doveva essere racchiuso in un cerchio per ragioni che non sono ancora note.

L’archeologo ha infatti dichiarato: “Questi scavi hanno superato le mie aspettative e hanno portato alla luce nuove prove che aiuteranno la nostra comprensione, ma inevitabilmente hanno anche sollevato ulteriori domande sul perché siano stati costruiti. Ci sono sicuramente altri siti che voglio approfondire. Non ci fermeremo tanto presto”.

Le prove raccolte fino a questo momento suggeriscono che le pietre fossero originariamente in posizione verticale, sebbene ciò non sia stato dimostrato in modo definitivo. A rimanere ancora sconosciuti sono il metodo con cui tutto questo è stato ottenuto e la data di costruzione dei cerchi di pietre, anche se si suppone che cada intorno alla metà del III millennio a.C.

Quel che possiamo affermare con certezza, è che questo luogo è un potenziale tesoro di informazioni (e che nasconde ancora tantissimi gioielli da scoprire) riguardanti le origini, i significati, l’uso e l’abbandono dei cerchi di pietre, non solo a Dartmoor ma in tutto il Regno Unito.

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Giresun e Ordu, cosa vedere in queste magnifiche località della Turchia

Esiste una zona della Turchia che profuma di verde intenso, dove il Mar Nero accarezza spiagge silenziose e i monti si stagliano maestosi come custodi di una terra ricca di storia e bellezza: Giresun e Ordu, gioielli della costa settentrionale inseriti tra le destinazioni imperdibili del Best in Travel 2025 di Lonely Planet, invitano a scoprire panorami che non ti aspetti, leggende misteriose e tradizioni autentiche.

Partiamo insieme per un viaggio emozionante.

Giresun, il cuore verde della Turchia

Adagiata sulla costa del Mar Nero e abbracciata da colline ammantate di foreste, Giresun incanta grazie alla natura lussureggiante, ai paesaggi favolosi e a un’atmosfera tranquilla, lontana dalla frenesia delle mete più turistiche. Conosciuta come il “cuore verde della Turchia“, rappresenta un inno alla bellezza naturalistica e alla storia, un luogo in cui la cultura tradizionale si intreccia con leggende affascinanti.

Dagli scorci che si aprono sul mare agli altopiani immersi nel verde, è perfetta per rallentare e riconnettersi con se stessi.

Il Castello di Giresun: tra storia e leggenda

Arroccato su una collina che domina l’abitato, il Castello di Giresun, risalente all’epoca romana, conserva le antiche mura, un anfiteatro e vedute che lasciano senza parole. La leggenda vuole che custodisca il teschio di un’amazzone, e alimenta il fascino mitologico del territorio.

Dal castello, lo sguardo abbraccia il Mar Nero e i villaggi tutt’intorno, regalando tramonti che sembrano dipinti. Gli appassionati di storia possono esplorare le rovine, mentre gli amanti della natura non si perderanno una passeggiata nei giardini che abbracciano la fortezza, dove scattare foto memorabili.

Il Museo di Giresun: un tuffo nella storia

Il Museo di Giresun, in origine chiesa ortodossa del XVIII secolo, è una tappa imperdibile per conoscere da vicino la storia e la cultura della regione: infatti, ospita una vasta collezione di reperti archeologici, etnografici e storici che raccontano la vita delle antiche civiltà che hanno abitato l’area.

Tra i pezzi più interessanti, troverete manufatti della cultura pontica, monete romane e bizantine, nonché abiti e strumenti legati alle tradizioni locali.

L’isola di Giresun: mistero e natura incontaminata

Isola Giresun, Turchia

Fonte: iStock

Isola di Giresun, paradiso di rocce e mare

A breve distanza dalla costa, l’Isola di Giresun è un’oasi che unisce mito e realtà. Abitata in passato da monaci bizantini, serba i resti di antichi templi, tra cui quello dedicato ad Afrodite, che testimoniano l’importanza religiosa di questa terra nei secoli.

Oggi, è altresì una riserva naturale protetta, un paradiso per gli amanti del birdwatching e per chi cerca pace assoluta. Durante la visita, potrete passeggiare tra la lussureggiante vegetazione, mentre ascoltate il canto degli uccelli e respirate il profumo del mare. Un’escursione in barca è il modo migliore per raggiungere l’isola e godere della vista della costa da una prospettiva inedita.

Spiagge di Giresun: relax con vista mozzafiato

Le spiagge di Giresun sono il luogo ideale per chi desidera una pausa rigenerante. Tra le più amate spicca Espiye Beach, con la sabbia dorata lambita da acque limpide, perfette per nuotare e rilassarsi al sole.

Non si può poi non citare il fascino selvaggio del Kümbet Plateau, incredibile spiaggia nell’abbraccio di foreste e colline dove la fresca aria di montagna si unisce alla serenità del mare e dà vita a un’atmosfera a dir poco magica. Ideale per picnic, passeggiate sulla riva e momenti di pura contemplazione.

Ordu, la perla del Mar Nero

Ordu,Turchia

Fonte: iStock

Veduta panoramica della città di Ordu

Tra le dolci colline e le scintillanti acque del Mar Nero, Ordu, vibrante “perla del Mar Nero”, conquista a sua volta il cuore di ogni viaggiatore grazie ai paesaggi spettacolari, alle tradizioni autentiche e a una natura che sembra dipinta su tela.

Dai belvedere indimenticabili alle foreste incontaminate, ogni esperienza si trasforma in un ricordo prezioso.

Il centro: un mix di tradizione e modernità

Il centro di Ordu è una perla che fonde l’autenticità delle tradizioni con il dinamismo di una città moderna: passeggiando tra le sue vie, scoprirete un perfetto equilibrio tra le tracce della Storia e la vivace vita di oggi.

Iniziate la visita dal lungomare, dove caffetterie e ristoranti propongono il meglio della cucina locale, tra cui il celebre pide di Ordu, una variante del tipico pane turco arricchito con ingredienti freschi e saporiti.

Proseguite verso il Bazaar, colorato mercato in cui è possibile acquistare prodotti artigianali, spezie e tessuti, e fate tappa alla Moschea di Yalı, nei pressi del porto, dall’architettuta ottomana.

Il centro di Ordu è anche ricco di parchi e aree verdi, come il Parco della Repubblica (Cumhuriyet Parkı), punto di ritrovo per famiglie e turisti, la scelta ottimale per una pausa rigenerante tra una scoperta e l’altra.

Infine, merita una menzione il Museo della Cultura, tra le sale di una villa ottomana restaurata, dalle importanti collezioni di abiti tradizionali, strumenti musicali e manufatti storici.

Boztepe: panorami da sogno

Boztepe, Turchia

Fonte: iStock

La funivia a Ordu che sale verso la collina Boztepe

Non potete visitare Ordu senza raggiungere Boztepe, la collina che sovrasta la città a 550 metri di altitudine. Raggiungibile tramite una funivia panoramica, regala una vista difficile da descrivere a parole sul Mar Nero, sulle montagne e sullo skyline.

Arrivati sulla vetta, troverete ristoranti e caffè dove gustare deliziosi piatti turchi mentre vi lasciate sorprendere dal panorama. Per un’esperienza ancora più suggestiva, visitate Boztepe al tramonto, quando il cielo si tinge di arancio e il Mar Nero sembra scintillare come un mosaico.

Le cascate di Çiseli: un angolo di paradiso nascosto

A pochi chilometri dal centro, le cascate di Çiseli offrono uno spettacolo straordinario. Nascoste tra le fronde della foresta, sono un luogo di pace e bellezza, ottimo per una gita fuori porta.

Il rilassante canto dell’acqua che scorre e il verde intenso della vegetazione, creano un’atmosfera che rigenera mente e corpo. Molti scelgono di fare un picnic nei pressi delle cascate o di fare un bagno per un’esperienza ancora più indimenticabile.

Perşembe Yaylası: l’incanto degli altopiani turchi

A pochi chilometri da Ordu, il Perşembe Yaylası, altopiano a 1.500 metri di altezza, è celebre per i suoi paesaggi onirici: verdi prati a perdita d’occhio, piccoli laghi cristallini e un cielo che appare davvero vicino.

Insomma, è il paradiso degli escursionisti e di chi desidera momenti di puro relax. Durante l’estate, il yayla ospita festival della tradizione, dove assistere a danze folkloristiche, degustare piatti locali e immergersi nella cultura turca più autentica.

Yoroz Kent Ormanı: un eden per gli escursionisti

Il Parco Forestale Yoroz è un altro eden per le escursioni, a circa 20 chilometri dalla città. Sentieri ben segnalati conducono al cospetto di boschi lussureggianti, piccoli ruscelli e scorci panoramici mozzafiato.

Uno dei percorsi più amati porta a un belvedere da cui si gode di una vista senza eguali sul Mar Nero. È la tappa irrinunciabile per rilassarsi, fare un picnic e respirare l’aria frizzante della foresta. Non dimenticate la macchina fotografica: il contrasto tra il verde delle piante e il blu del mare merita assolutamente di essere immortalato.

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Queen’s Staircase, la scalinata in onore della Regina Vittoria a Nassau

Situata nel cuore di Nassau, la capitale delle Bahamas, la Queen’s Staircase è una delle attrazioni più iconiche dell’isola di New Providence. Vero e proprio monumento alla resilienza e alla speranza, con i suoi 65 gradini scolpiti a mano nella roccia calcarea, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia delle Bahamas e della lotta per la libertà, diventata nel tempo un simbolo di emancipazione per la popolazione dell’arcipelago. Dedicata alla Regina Vittoria, la Queen’s Staircase è una meta turistica imperdibile, in particolare per gli amanti della storia e della natura, essendo circondata dalla lussureggiante vegetazione tropicale.

Una simbolo di resilienza e speranza

Costruita alla fine XVIII secolo da schiavi africani con strumenti rudimentali e una straordinaria abilità manuale, la scalinata, composta originariamente da 66 gradini, fu progettata per fornire un accesso rapido tra il centro città e il Forte Fincastle, un’imponente fortificazione militare che domina Nassau. Completata nel 1794, dopo ben 16 anni di lavori, nel 1834 fu dedicata alla Regina Vittoria in omaggio al suo ruolo cruciale nell’abolizione della schiavitù nell’Impero Britannico e non solo

Il suo regno rappresentò infatti un periodo di cambiamenti significativi per i diritti umani e la regina divenne un simbolo di speranza contro l’oppressione. Un legame che conferisce alla scalinata un valore simbolico oltre che storico, rendendola un luogo di riflessione e tributo alla resilienza e alla giustizia.

La costruzione della Queen’s Staircase

Ogni gradino della Queen’s Staircase racconta una storia di sacrificio e determinazione, poiché fu realizzata da schiavi liberati che, nonostante la dura condizione di oppressione, contribuirono a creare un’opera di incredibile valore storico e culturale. Ma ha anche rappresentato un atto di resistenza e speranza per una comunità che stava lottando per la propria dignità e per un futuro migliore.

L’architettura semplice ma imponente della Queen’s Staircase ne fa un capolavoro di funzionalità e bellezza, perfetto esempio di come la storia e la natura si intrecciano in un unico, suggestivo percorso. I gradini seguono una pendenza naturale del terreno, allo stesso tempo regolare e armoniosa, che si snoda attraverso la lussureggiante vegetazione tropicale.

Un percorso nella natura tropicale

Lungo il percorso, i visitatori possono ammirare le pareti che fiancheggiano la scalinata, creando un effetto scenografico che aggiunge ulteriore fascino al luogo. La natura lussureggiante e le rocce scolpite dal vento e dalle intemperie, hanno acquisito una forma affascinante e irregolare, creando un’atmosfera magica e suggestiva, che cattura l’immaginazione.

Un vero e proprio tunnel naturale di rocce coralline avvolge la scalinata, formando un passaggio fresco e ombroso che offre una pausa ristoratrice dal caldo tropicale. La luce che filtra attraverso le fronde degli alberi e le pareti rocciose genera giochi di ombre e luci che accrescono la suggestione del sito.

Questo angolo selvaggio di Nassau, che può sembrare quasi mistico, è anche un omaggio alla forza della natura, che protegge e avvolge questo simbolo di speranza e libertà. Qui i visitatori sono attratti non solo dalla bellezza delle rocce e della vegetazione, ma anche dal senso di serenità che si respira lungo il cammino in una perfetta fusione di storia e natura.

Il collegamento con il Forte Fincastle

Il collegamento tra la Queen’s Staircase e il Forte Fincastle rappresenta un itinerario storico che unisce due simboli fondamentali di Nassau. La scalinata, costruita per facilitare l’accesso al forte, era strategicamente importante, permettendo alle truppe britanniche di spostarsi rapidamente dalla città al punto di difesa in caso di attacco.

Il Forte Fincastle, costruito nel 1793 e progettato per proteggere Nassau dalle incursioni navali, è una struttura di notevole valore storico e architettonico, con la sua caratteristica forma a nave. La scalinata, che si erge maestosa lungo la collina, offre pertanto anche una connessione diretta con il passato coloniale delle Bahamas. Questo percorso tra i due monumenti è un viaggio nel tempo, che consente di esplorare il patrimonio militare e sociale dell’isola, e di comprendere il legame tra le difese della città e le lotte per la libertà e la dignità dei suoi abitanti.

Leggende e misteri della Queen’s Staircase

Leggende e storie locali aleggiano sulla Queen’s Staircase, contribuendo ad aumentarne il fascino. Una delle storie più diffuse è quella secondo cui i 66 gradini simboleggino gli anni di regno della Regina Vittoria, sebbene la scalinata ne conti attualmente solo 65. Un errore che potrebbe sembrare insignificante, ma che ha alimentato numerose teorie e curiosità legate al sito. Un’altra leggenda parla invece di apparizioni spettrali.

Si dice che gli spiriti degli schiavi che hanno costruito la scalinata, in segno di gratitudine o di eterni rimpianti, si manifestino nei pressi del sito, provocando strani rumori o apparizioni di luce nelle notti più buie. E non manca chi ritiene che la vegetazione che circonda la scalinata sia “magica”, in grado di curare le malattie o di portare fortuna a chi la visita con rispetto. Tramandati di generazione in generazione, questi racconti non fanno che aggiungere un tocco di mistero a un luogo già di per sé straordinario.

Come raggiungere la Queen’s Staircase

La Queen’s Staircase si trova a pochi passi dal centro di Nassau e si può quindi raggiungere facilmente a piedi, seguendo le indicazioni. Per chi arriva con una crociera, il sito è a pochi minuti a dal porto ed è quindi una meta ideale per una visita durante una sosta. In alternativa, i mezzi pubblici, taxi e navette locali offrono comodi collegamenti con la zona.

Orari migliori e consigli per la visita

La Queen’s Staircase è aperta tutti i giorni, generalmente dalle prime luci del mattino fino al tramonto. L’ingresso è gratuito, ma è possibile fare una donazione per sostenere la manutenzione del sito. Durante i periodi di alta stagione turistica, la scalinata può essere affollata nelle ore di punta o durante le soste delle navi da crociera, quindi è meglio programmare la visita al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando anche la temperatura è più piacevole.

È inoltre consigliabile indossare scarpe da ginnastica o sandali con supporto, in quanto i gradini possono essere irregolari o scivolosi in caso di pioggia e umidità. La visita può essere combinata facilmente con un tour del vicino Forte Fincastle, per un’esperienza completa di esplorazione storica di Nassau.

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Cosa vedere a Torino nell’ultimo weekend delle ATP Finals

Da una parte la città sabauda, ex Capitale d’Italia, con i suoi sontuosi palazzi reali, dall’altra la Torino multietnica, il nuovo volto che il Capoluogo piemontese ha assunto negli ultimi decenni con l’immigrazione che ormai è parte del tessuto urbano e non soltanto concentrato nelle periferie. Così è oggi Torino, una città dai due volti che convivono alla perfezione e che affascinano chiunque la visiti.

Un grosso balzo in avanti Torino l’ha fatto in concomitanza dei Giochi olimpici invernali del 2006, quando, per l’occasione, la città venne completamente ribaltata per creare nuove piazze, nuovi parcheggi sotterranei, nuovi percorsi ciclopedonali e l’intera città si rifece il look per mostrare ai milioni di visitatori accorsi in città per le gare le sue bellezze. Sono passati quasi vent’anni, ma da allora Torino non ha più smesso di reinventarsi. Una vera e propria rinascita è quella che può vantare questa città, visibile in ogni suo angolo anche solo passeggiando tra i viali e i vicoletti del centro storico. Vi portiamo alla scoperta delle due facce di Torino, a voi la scelta tra l’una e l’altra.

La Torino classica

Il periodo di grande splendore per Torino inizia quando viene annessa al Regno di Francia a metà del 1500 e, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), per disposizione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, diventa Capitale al posto di Chambéry. Da qui in avanti, la città fiorisce in tutti i campi, economico, architettonico e nelle dimensioni. Soprattutto la seconda metà del XVII secolo è un periodo incredibilmente fiorente – quello della cosiddetta “Torino barocca” – con la costruzione di tantissimi edifici, civili e religiosi, grazie anche alle grosse committenze, visibili tutt’oggi nella città sabauda.

I palazzi reali

Tanti sono i palazzi storici di Torino, vista la sua importanza nei secoli. Tra quelli da non perdere ci sono sicuramente i Musei Reali di Torino, oggi una delle attrazioni più importanti del Capoluogo piemontese. Al loro interno, comprendono l’Armeria Reale, la Biblioteca Reale, il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo archeologico, i Giardini Reali e le Sale Chiablese dove si svolgono spesso interessanti mostre temporanee.

Altro edificio imperdibile è Palazzo Madama che si trova proprio nella centralissima piazza Castello. Questo palazzo vanta una storia secolare in quanto fu sede del Senato Subalpino ed è uno degli edifici più rappresentativi del Piemonte, se non di tutta l’Italia. Il sito architettonico è oggi patrimonio dell’umanità Unesco, ed è sede del Museo civico di arte antica.

Quello che un tempo era il Palazzo dell’Accademia delle Scienze oggi è la sede del Museo delle Antichità Egizie di Torino, il più importante museo egizio del mondo dopo quello del Cairo e il più antico museo dedicato all’arte egizia al mondo. Ospita circa 6.500 reperti tra statue, sarcofaghi e corredi funerari, mummie, papiri, amuleti, gioielli. Un immenso tesoro tutto da vedere per scoprire e riscoprire dato che il Museo Egizio, che nel 2024 compie 200 anni, si è rifatto il look e riapre il 20 novembre con nuove sale, nuovi ambienti – tra cui un vero giardino egizio – e nuovi allestimenti.

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Fonte: 123RF

L’ingresso del Museo Egizio di Torino

Gallerie e piazze

Le grandi piazze e le gallerie tra i palazzi storici sono due degli elementi architettonici che rendono Torino una città ancora molto legata al suo passato francese. Un vero e proprio salotto per i torinesi e i turisti che visitano la città sono le Gallerie Coperte, un passaggio obbligato per chi visita Torino. Le gallerie, che ricordano i tipici “passages” parigini, sono appunto dei cortili coperti da vetrate di passaggio tra i palazzi. I tetti lasciano passare la luce del sole illuminando i bellissimi interni, le gallerie sono una curiosità architettonica che fa parte della storia del Capoluogo piemontese. Le gallerie di Torino sono tre: la Galleria Subalpina, la Galleria Umberto I e la Galleria San Federico. Al loro interno si affacciano caffè e ristoranti dove potersi fermare per una tipica merenda torinese.

Punto di passaggio obbligati sono anche alcune piazze, come piazza Castello, cuore della città oggi come una volta. Si tratta della seconda piazza più grande di Torino. Circondata su tre lati dai caratteristici portici, sulla piazza si affacciano alcune delle attrazioni più: Palazzo Reale, il Teatro Regio, tra i più importanti teatri lirici d’Italia, e Palazzo Madama, la Real Chiesa di San Lorenzo, dove fu ospitata per un periodo la Sacra Sindone appena giunta a Torino e che oggi si trova nella Cappella della Sindone. Altra piazza importantissima è piazza San Carlo, soprannominata “il Salotto di Torino”. Sulla piazza rettangolare sorgono ancora oggi diversi luoghi di interesse, come la statua equestre di Emanuele Filiberto e le due chiese gemelle in stile barocco, quella di Santa Cristina, costruita nel 1639, e quella di San Carlo, del 1619.

I caffè storici

Sono la vera chicca di Torino, una concentrazione di locali storici che nessun’altra città italiana ha. Il Comune di Torino ha ideato un vero e proprio itinerario per visitare i caffè storici, una vera icona cittadina che conservano un’atmosfera fuori dal tempo. Ce ne sono 13, il più antico ha circa 260 anni e fan tutti parte dell’Associazione Caffè Storici Torino e Piemonte nata nel 2023, una sorta di “museo diffuso” che non ha eguali in Italia. Nelle piazze principali, sotto i portici, lungo i viali, sono ubicati un po’ ovunque in città e, con le loro boiserie, i velluti, i broccati, gli specchi antichi e i grandi lampadari di cristallo, raccontano la storia della città. In alcuni s’incontravano artisti, scrittori e uomini d’affari e hanno deciso le sorti non soltanto di Torino ma di tutta l’Italia. Il Bicerin, aperto dal 1793, per esempio, era il caffè prediletto da Camillo Benso Conte di Cavour. Nella splendide sale barocche del Caffè Platti, che esiste dal 1870, ci andavano regolarmente Giulio Einaudi, Giovanni Agnelli, nonno di Gianni, e Cesare Pavese. Pare che proprio qui nacque l’idea di fondare una squadra di calcio poi nota come Juventus. Tra i più celebri ricordiamo il caffè storico San Carlo, la Gelateria Pepino, Caffè Fiorio, Baratti & Milano, Caffè Mulassano (dove sono nati i celebri tramezzini).

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Fonte: 123RF

Il Bicerin, uno dei caffè storici di Torino

Chiese ed edifici religiosi

Non tutti sono appassioni di edifici religiosi, ma molti contengono operare d’arte e reperti unici al mondo, specie a Torino. Durante una visita in città merita sicuramente di essere visitato il Santuario della Consolata, anche conosciuto con il nome di Chiesa di Santa Maria della Consolazione, sorta su una costruzione di epoca paleocristiana e poi ampliata e modificata nel corso dei secoli fino al 1700, quando Filippo Juvarra apportò numerosi cambiamenti per adattarla allo stile barocco dell’epoca. Così come il Duomo, l’unica chiesa in stile rinascimentale del Capoluogo piemontese. Nel corso del ‘600 è stato ampliato per permettere di conservare la Sacra Sindone, il prezioso lenzuolo che avrebbe coperto il corpo di Gesù riportandone i segni. Durante il Giubileo 2025 è prevista l’ostensione della Sindone ma solo per i giovani. Di notevole pregio è, infatti, la Cappella della Sindone, riaperta solo nel 2018 dopo il lungo restauro dovuto a un devastante incendio che nel 1997 la danneggiò. Il capolavoro barocco di Guarino Guarini, dichiarato patrimonio mondiale Unesco, è un gioiello da ammirare con il suo prezioso marmo nero venato di grigio, gli stupendi archi e i pilastri, i giochi di luce, le statue, la fitta trama di segni allusi, i capitelli bronzei con i simboli della Passione.

La Porta Palatina

Anche detta Porta Capitolina, è uno dei pochi resti della città romana che un tempo si chiamava Iulia Augusta Taurinorum. L’unica delle porte d’accesso risalente al I secolo a.C. che, insieme al teatro romano rinvenuto nei pressi di Palazzo Reale, forma il Parco archeologico inaugurato nel 2006, in occasione dei Giochi olimpici. Attraverso l’arco della porta corre ancora l’antica strada romana che rappresentava il cardo maximus. Questo aspetto di Torino merita assolutamente di essere esplorato.

La Torino contemporanea

Dopo il secondo dopoguerra, Torino torna a essere un simbolo per l’Italia, quello della crescita economica del Paese, grazie a industrie come la FIAT che hanno attirato centinaia di migliaia di emigranti dal Sud per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti. Tuttavia, da anni ormai, questo settore non è più un polo d’attrazione, ma lo sono tutti quegli ex edifici industriali che sono stati riqualificati, che sono diventati attrazioni turistiche e che fanno sì che, insieme ai palazzi storici, siano di forte richiamo per visitatori di ogni età.

Dall’ex stabilimento del Lingotto al recupero del Motovelodromo e di molti spazi pubblici, oggi si può ripercorrere la trasformazione di Torino approfondendo la storia di alcuni progetti molto interessanti che hanno ridisegnato la geografia urbana affidata anche ad architetti di fama mondiale del calibro di Renzo Piano, che ha progettato il terzo grattacielo più alto della città per Intesa Sanpaolo e riqualificato io Lingotto, Massimiliano Fuksas che invece è responsabile di quello più alto della Regione Piemonte, Gae Aulenti, che ha disegnato il Palavela, Mario Botta, a cui è stato affidato il progetto della Chiesa del Santo Volto, Norman Foster, che si è occupato dell’avveniristico Campus Luigi Einaudi, e Arata Isozaki, che per le Olimpiadi invernali si era occupato del Palasport Olimpico. Tra l’altro, proprio di recente, è stata nominata proclamata Capitale Europea dell’Innovazione 2024.

Il Lingotto

Quello che era uno dei principali stabilimenti di produzione della FIAT, a partire dagli Anni ’80 è stato riconvertito in un grande centro polifunzionale. È uno dei tre soli edifici al mondo con un circuito automobilistico sul tetto che viene ancora utilizzato. L’elemento più iconico è la Bolla, una sala riunioni semi-sferica trasparente che si trova proprio sul tetto. Ospita anche la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli all’interno dello Scrigno, opera di Renzo Piano, una sorta di astronave in cristallo e acciaio. Oggi è sede di numerosi eventi, fiere, centri commerciali, uffici.

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Il Lingotto di Torino

La Mole Antonelliana

Non è tra gli edifici più recenti di Torino, ma è comunque uno dei simboli cittadini e rappresentativo di tutta quell’opera di riammodernamento. La Mole, il secondo edificio più alto della città (160 metri), che svetta tra i tetti rossi ed è visibile da ovunque, fu inizialmente concepita come Sinagoga, prima di essere acquistata dal Comune per farne un monumento all’unità nazionale. Progettata e iniziata dall’architetto Alessandro Antonelli nel 1863, venne conclusa solo nel 1889. Al suo interno si trova il Museo Nazionale del Cinema, ma può essere visitata anche grazie all’ascensore panoramico che porta fino in cima da cui ammirare uno splendido panorama della città e delle montagne che circondano Torino.

Parco Dora

Questa gigantesca zona post-industriale di Torino, situata nell’area di Spina 3, dove, fino agli Anni ’90, sorgevano i grandi stabilimenti della Fiat e della Michelin, e che prende il nome dal fiume che lo attraversa, la Dora Riparia, ospita una grande parco e quel che resta dei vecchi capannoni nei quali si svolgono tanti eventi cittadini, primo fra tutti Terra Madre – Salone del gusto, un evento gastronomico ideato da Slow Food per promuovere le eccellenze italiane. Questo parco ha vinto nel 2018 il secondo premio come “Innovative Concept or design of a contemporary garden”. E’ in fondo al aprco che si trova la famosa Chiesa del Santo Volto progettata da Norman Foster.

Porta Palazzo

L’opera di riqualificazione di tanti edifici è ancora in atto. Basti pensare all’ex caserma dei vigili del fuoco che si trova nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, dove si svolge ogni giorno – tranne la domenica – il mercato più grande d’Europa che è stata trasformata nel Combo Torino, un ostello/hotel/bar/ristorante/spazio eventi aperto a tutti. Nella stessa piazza del mercato, piazza della Repubblica, difronte all’edificio Liberty che ospita il mercato coperto, con l’antica tettoia dell’orologio, è sorto il Mercato centrale, un edificio progettato da Massimiliano e Doriana Fuksasal cui interno si trovano ristoranti, bar e angoli gastronomici d’eccellenza che fan parte del progetto Mangèbin, la rete dei ristoranti della cucina tipica piemontese di Torino.

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Il clima di Quito, temperature e il periodo migliore per andare

Quito, capitale dell’Ecuador, è una città affascinante non solo per il suo ricco patrimonio culturale e storico, ma anche per la sua posizione geografica unica che influenza profondamente il suo clima. Situata praticamente sull’equatore, a circa 2.850 metri sul livello del mare, presenta un clima che sfida le aspettative.

Nonostante la sua vicinanza alla linea equatoriale, che tipicamente comporta temperature miti e uniformi tutto l’anno, l’altitudine elevata della città dona un clima primaverile e temperato, con giornate moderatamente calde e notti fresche, creando un ambiente piacevole per chi desidera esplorare le meraviglie naturali e architettoniche della città.

Le temperature medie a Quito sono comprese tra i 10°C e i 20°C durante tutto l’anno. Tuttavia, il clima è influenzato da due stagioni principali: la stagione secca, che va da giugno a settembre, e la stagione delle piogge, da ottobre a maggio. Queste stagioni, benché non particolarmente estreme, possono influenzare notevolmente l’esperienza dei visitatori, rendendo alcune attività e periodi più adatti di altri per esplorare la città e i suoi dintorni.

La temperatura a Quito

Le condizioni climatiche di Quito si caratterizzano per una notevole stabilità delle temperature rispetto alle città situate a latitudini diverse. In media, le temperature diurne si aggirano intorno ai 20°C, mentre di notte si abbassano a circa 10°C, a causa dell’influenza dell’altitudine. Pertanto gli abitanti di Quito sono abituati a portare sempre con sé una giacca leggera o un maglione, dato che le escursioni termiche possono essere marcate e imprevedibili.

Inoltre, il clima di Quito presenta un’umidità media del 77%, influenzata dalle piogge e dalle stagioni che alterano le condizioni atmosferiche. La città è nota per i repentini cambiamenti meteorologici: in una sola giornata è possibile passare dal sole splendente a piogge improvvise, motivo per cui è consigliato avere sempre con sé un ombrello o una giacca impermeabile.

Il clima a Quito nella stagione secca (giugno – settembre)

La stagione secca a Quito va da giugno a settembre ed è generalmente considerata il periodo migliore per visitare la città. Durante questi mesi, le piogge diminuiscono significativamente, e le giornate sono in genere soleggiate e piacevoli. Le temperature medie variano dai 9°C di notte ai 21°C di giorno, con livelli di umidità decisamente più bassi rispetto alla stagione delle piogge.

Le giornate sono caratterizzate da cieli limpidi e da una luce intensa, ideale per godersi le viste panoramiche della città e delle montagne circostanti. È il periodo perfetto per le escursioni, dato che la mancanza di pioggia rende i sentieri più sicuri e accessibili. I visitatori che si recano a Quito durante la stagione secca possono approfittare anche delle feste locali e delle numerose celebrazioni che si svolgono a settembre, rendendo l’esperienza culturale ancora più memorabile.

Il clima a Quito nella stagione delle piogge (ottobre – maggio)

La stagione delle piogge, che va da ottobre a maggio, copre la maggior parte dell’anno e porta con sé frequenti precipitazioni, spesso concentrate nelle ore pomeridiane. Le temperature rimangono sostanzialmente costanti, con massime di circa 19°C durante il giorno e minime che si aggirano intorno ai 10°C di notte.

Ottobre e novembre segnano l’inizio della stagione delle piogge, ma le precipitazioni tendono ad essere ancora moderate, rendendo questo un periodo di transizione in cui si può comunque godere di molte giornate soleggiate. Da febbraio a maggio, invece, le piogge diventano più intense e regolari, aumentando anche il rischio di temporali e di precipitazioni che possono durare diverse ore.

In questo periodo, le escursioni nei dintorni della città potrebbero risultare più impegnative, poiché alcuni percorsi montani diventano fangosi e scivolosi. Tuttavia, il clima piovoso offre paesaggi verdi e lussureggianti, creando un contrasto suggestivo con il cielo grigio e le nuvole basse che avvolgono le montagne.

Il periodo migliore per visitare Quito

Il periodo più indicato per visitare la capitale dell’Ecuador dipende dalle preferenze personali e dalle attività che si intendono svolgere. Per chi preferisce fare attività all’aperto, come passeggiate e trekking, o semplicemente godere di un clima stabile e asciutto, la stagione secca tra giugno e settembre è senza dubbio la scelta ideale. Questo periodo è anche raccomandato per chi desidera visitare attrazioni come la Basilica del Voto Nacional, il Centro Histórico e il Parco Metropolitano di Quito, senza doversi preoccupare troppo dei rovesci improvvisi.

D’altra parte, la stagione delle piogge può offrire esperienze uniche per chi ama la natura e i paesaggi rigogliosi. Durante questi mesi, le aree verdi intorno a Quito, come i parchi e le riserve naturali, sono floride e rigogliose, mentre le cascate raggiungono il massimo flusso, creando scenari particolarmente suggestivi. L’ideale per gli appassionati di fotografia, che possono approfittare delle condizioni nuvolose e della luce diffusa per catturare scatti spettacolari della città avvolta dalla nebbia.

Cosa mettere in valigia per un viaggio a Quito

Indipendentemente dalla stagione, se si va a Quito è consigliabile preparare una valigia versatile, tenendo in considerazione le variazioni di temperatura giornaliere e la possibilità che si verifichino precipitazioni improvvise. Poiché le temperature possono variare notevolmente tra giorno e notte, è opportuno portare un abbigliamento che possa essere indossato a strati per essere pronti a qualsiasi cambiamento climatico.

Considerando che anche durante la stagione secca le piogge improvvise non sono rare, è bene avere sempre con sé una giacca impermeabile leggera o un ombrello pieghevole, utili per evitare di bagnarsi. Se si intende fare escursioni, è indispensabile un buon paio di scarpe da trekking impermeabili, specialmente durante la stagione delle piogge. Da non dimenticare, poi, crema solare e occhiali da sole. L’altitudine elevata rende l’esposizione ai raggi UV più intensa, quindi è importante proteggersi, anche nei giorni nuvolosi.

Quito offre un clima unico, con temperature miti e piacevoli che si mantengono tutto l’anno, ma che variano in base all’alternanza tra la stagione secca e quella delle piogge. Ogni periodo ha i suoi pregi: mentre la stagione secca garantisce giornate soleggiate ideali per esplorare la città e le montagne circostanti, la stagione delle piogge mostra il lato più verde e rigoglioso della regione. Pianificare il viaggio tenendo conto delle condizioni climatiche è fondamentale per poter godere appieno delle bellezze naturali e culturali della capitale ecuadoriana.

Che si tratti di ammirare i panorami dalle alture della città, visitare il suggestivo centro storico patrimonio UNESCO, o esplorare le riserve naturali circostanti, Quito saprà comunque sorprendere i visitatori con il suo fascino e la sua autenticità in ogni stagione dell’anno.

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Vacanze di Natale al mare: le migliori destinazioni

Quando freddo e periodo di Natale si avvicinano, l’idea di un viaggio verso destinazioni esotiche e soleggiate ed il desiderio di sdraiarsi su una bellissima spiaggia diventano particolarmente allettanti: l’occasione giusta per fuggire dal freddo invernale. Ci sono mete tropicali in cui poter trovare spiagge bianchissime ed acqua cristallina, con la possibilità di scoprire culture estremamente affascinanti, che rendono il periodo natalizio il momento perfetto per potersi rilassare al caldo e al sole.

Ecco, quindi, quali sono le mete ideali dove passare le vacanze di Natale al mare, con tutte le informazioni utili su cosa vedere, come muoversi e qualche consiglio per rendere speciale le prossime vacanze.

Seychelles: un paradiso tropicale nella natura incontaminata

Nell’Oceano Indiano si trovano le isole Seychelles, che rappresentano la scelta perfetta per chi sogna di rilassarsi su spiagge incontaminate, in mezzo alla natura, e fare il bagno in un mare splendido e turchese. A Natale le temperature si aggirano attorno ai 25° gradi: un clima tropicale umido, che tuttavia consente di godersi pienamente alcune di queste numerosissime isole.

L’arcipelago delle Seychelles, infatti, conta ben 115 isole e si distingue per le sue riserve naturali e la biodiversità unica, ideali per gli amanti della natura e di tutti i suoi colori.

Per spostarsi, le isole principali come Mahé, Praslin e La Digue sono ben collegate grazie alla presenza di un’efficiente linea di traghetti che prevede corse giornaliere, oltre che diversi voli locali. Sull’isola più grande, quella di Mahé, si trova la capitale Victoria, che offre alcune delle spiagge più famose come Beau Vallon. A Praslin, la seconda più estesa, si trovano località naturali molto note, come ad esempio la Vallée de Mai, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dove cresce il coco de mer, ovvero il cocco di mare, il più grande seme del mondo, il cui frutto ha un diametro di mezzo metro e può pesare anche 20 chili. Infine, sull’isola di Digue è possibile passare una vacanza in un’atmosfera decisamente rilassante: ci si sposta prevalentemente in bicicletta e si può visitare la famosa spiaggia di Anse Source d’Argent, un vero e proprio paesaggio da cartolina, un paradiso terrestre, con enormi massi granitici.

Le Seychelles offrono la possibilità di fare immersioni stupende e snorkeling, specialmente in alcuni parchi marini come Sainte Anne e Curieuse. La possibilità di nuotare nelle acque ricche di vita marina, su coralli colorati o al fianco di tartarughe giganti e pesci tropicali, consente di partecipare ad uno scenario mozzafiato. Nel periodo natalizio, visitare queste isole permette anche di partecipare a crociere nelle baie più nascoste ed incontaminate, per un Natale indimenticabile.

Montego Bay, Giamaica: spiagge, reggae e cultura locale

Ci spostiamo ora nel continente americano, precisamente a Montego Bay, sulla costa settentrionale della Giamaica. Dicembre ed il periodo natalizio sono i momenti migliori per visitare l’isola, grazie alla presenza di un clima caldo e secco, con temperature poco al di sotto dei 30 gradi. Montego Bay è celebre in tutto il mondo per le sue spiagge paradisiache che si affacciano sul mar dei Caraibi, per la sua vivace vita notturna e per la musica reggae che riecheggia ovunque e che riesce ad infondere buon umore.

Questa cittadina è il punto di partenza ideale per esplorare le spiagge circostanti e partecipare a fantastiche escursioni naturalistiche. La Doctor’s Cave Beach, ad esempio, è una delle spiagge più popolari, dove nuotare e fare snorkeling, in un paesaggio bellissimo caratterizzato dal contrasto tra la sabbia bianca ed il mare limpido e azzurro. In città, inoltre, è possibile scegliere fra numerosi ristoranti e mercati, dove assaporare alcune specialità locali, come il jerk chicken, dal sapore speziato ed affumicato.

Per gli amanti della natura non finisce qui: si possono visitare le cascate di Dunn’s River, una meraviglia natura, dove potersi arrampicare sulle rocce o godere delle diverse piscine naturali lungo il percorso. Per chi preferisce un’esperienza culturale, invece, una gita alle Blue Mountains consente di scoprire immense piantagioni di caffè ed assaporare il locale e celebre Blue Mountain Coffee.

Un’altra attività imperdibile, che sicuramente renderà il Natale ancora più indimenticabile, è la possibilità di fare rafting sul fiume Martha Brae, un’esperienza rilassante, ma allo stesso tempo unica ed affascinante, che consente di ammirare la vegetazione tropicale dell’entroterra giamaicano.

Per spostarsi in Giamaica si consiglia di utilizzare taxi o minibus locali, che vengono usati anche dalla popolazione locale: un modo economico ed autentico per vivere l’isola in tutto il suo splendore.

Panoramica della spiaggia di Montego Bay a Natale con turisti a Natale

Fonte: iStock

Spiaggia di Montego Bay in Giamaica

Zanzibar e le sue spiagge bianche

Si ritorna nell’Oceano Indiano, questa volta nella magnifica Zanzibar, conosciuta anche come la “perla dell’Oceano Indiano”.

Zanzibar è una meta sognata da molti, grazie al fascino delle sue spiagge tropicali, che si uniscono alla bellezza e ricchezza culturale della sua capitale, Stone Town. Perché, allora, non approfittare del mese di Dicembre e delle ferie in corrispondenza del periodo di Natale, per visitare questa fantastica isola? Il clima è l’ideale, infatti le temperature si aggirano intorno ai 28° gradi, con giornate soleggiate e temperate.

Quando si pensa a questo Paese, la prima cosa che viene in mente è sicuramente il suo mare cristallino con le spiagge bianche circondate da palme e natura. Le località più conosciute sono Nungwi Kendwa, che sono in grado di offrire un ambiente perfetto per chi ama nuotare, fare snorkeling o è un appassionato di sport acquatici.

Ma come rendere ancora più unica ed autentica il prossimo Natale a Zanzibar? Sicuramente partecipando ad attività ed esperienze uniche e da non perdere, come, ad esempio, il tour delle spezie, durante il quale i visitatori possono visitare le vaste piantagioni di vaniglia, cannella o chiodi di garofano, partecipare ad una gita sulla tradizionale dhow, barca usata dai locali, per ammirare il tramonto, visitare il mercato di Darajani, dove assaporare i sapori locali, incontrare le tartarughe giganti sull’isola di Changuu, conosciuta anche come Prison Island, e conoscere, così, un pezzo di storia locale, oppure, semplicemente, spostarsi con i daladala, famosi tipici minibus locali che collegano i principali villaggi.

Dubai: tra modernità e villaggi di Babbo Natale

Per un’esperienza diversa dal solito, in un Paese dove lusso, tradizione ed innovazione si incontrano per un mix unico al mondo, si può scegliere di passare Natale a Dubai. Dicembre, infatti, è uno dei periodi migliori per visitare la città, con temperature che si aggirano attorno ai 30° gradi, rendendo l’atmosfera molto gradevole.

Dubai è famosa per i suoi centri commerciali, gli hotel di lusso e le sue attrazioni così avanzate, sia dal punto di vista tecnologico, che ingegneristico, come l’iconico Burj Khalifa, la struttura più alta del mondo, ed il famoso Dubai Mall, un immenso centro commerciale di diversi piani, con negozi di alta classe, ma anche un immenso acquario, uno zoo ed una pista di pattinaggio su ghiaccio.

Sicuramente, oltre alla città, il periodo natalizio è l’ideale per visitare il  deserto di Rub-al-Khali, a poco più di un’ora da Dubai partecipando a diversi tour che portano alla scoperta di questo fantastico paesaggio sabbioso. Ad esempio, è possibile fare un giro in cammello, ma anche provare il dune bushing a bordo di un fuoristrada o assaporare una cena araba sotto le stelle.

Nonostante il clima caldo, Dubai celebra il Natale con l’installazione di addobbi, luci e persino mercatini natalizi nei pressi del centro commerciale, oltre che visitare Ski Dubai, sempre al suo interno, incontrando Babbo Natale e nei percorsi dello Snow Park. Insomma, un Natale decisamente diverso, ma sicuramente indimenticabile ed adatto a grandi e bambini.

Decorazioni ed albero di Natale a Dubai durante il periodo dell'Avvento

Fonte: iStock

Albero di Natale e addobbi a Dubai

Le spiagge paradisiache della Thailandia e la sua cultura millenaria

La Thailandia è una delle mete più ambite durante tutto l’anno, soprattutto durante il periodo natalizio, quando le sue spiagge incantevoli, i templi dorati e l’ospitalità calorosa del suo popolo attraggono migliaia di turisti da tutto il mondo, per un Natale decisamente diverso dal solito.

A Dicembre, soprattutto le regioni del sud, come Phuket, Krabi e le isole del Mar delle Andamane, godono di un clima secco e soleggiato, con temperature che si aggirano attorno ai 30°C e che sono perfette per trascorrere fantastiche giornate al mare, tra snorkeling ed escursioni indimenticabili.

Utilizzando i traghetti locali, noleggiando scooter o a bordo dei caratteristici tuk-tuk, i turisti possono esplorare le località più rempte del Paese. Phuket è l’isola più grande della Thailandia, dove è possibile trovare spiagge bianche e resort di lusso, ideali per le ferie natalizie, ma dove è anche possibile esplorare posti incantevoli, che raccontano la storia millenaria della nazione, come il Grande Buddha o il Wat Chalong. Inoltre, l’isola Phi Phi, con la sua spiaggia Maya Bay, un angolo di paradiso, conosciuta anche per il film “The Beach”, restano tappe imprescindibili per chi cerca acque cristalline e scogliere spettacoli.

Per chi ama la natura si consiglia anche di visitare la provincia di Krabi, che offre paesaggi spettacolari che emergono dal mare, tra cui spiagge incantevoli come Railay Beach, e diverse isole vicine, come Koh Lanta e Koh Poda, dove poter vivere esperienze uniche a stretto contatto con la comunità locale, oppure immergersi nel mare calmo e cristallino attorno alle isole Similan, ideali per subacquei e appassionati di snorkeling, grazie alla barriera corallina.

Da non dimenticare anche la capitale Bangkok, dove è possibile vivere un Natale alternativo, visitando i famosi templi più importanti del Paese, come il Wat Arun o il Wat Pho, quest’ultimo famoso per il Buddha Sdraiato, i suoi mercati tradizionali e le vie storiche cittadine. Inoltre, Bangkok è anche famosa per i suoi magnifici addobbi natalizi, che rendono questa destinazione una meta sicuramente alternativa, ma allo stesso tempo speciale, per il prossimo Natale.

Museo di Phuket City in Thailandia addobbato per Natale con Babbo Natale sul tetto

Fonte: iStock

Phuket City addobbata per Natale

Malindi, per un Natale in Kenya

Malindi è una piccola cittadina sulla costa del Kenya, perfetta per chi vuole passare la fine di Dicembre ed il Natale al mare, unendo anche una fantastica esperienza alla scoperta della natura africana. Le temperature in questo periodo sono intorno ai 30° gradi: il clima ideale per godere di tutto ciò che la cittadina ha da offrire, dalle sue spiagge bellissime alla sua cultura swahili.

Per esplorare i dintorni è possibile utilizzare i tuk-tuk locali o noleggiare auto con autista privato, in quanto le strade fuori città potrebbero essere difficili da percorrere per chi non è abituato a quel tipo di terreno. Questo, per raggiungere le poco distanti spiagge di Watamu Turtle Bay, tra le più belle spiagge ed aree protette del Kenya, dove avvistare tartarughe o fare snorkeling nella fantastica e colorata barriera corallina.

Non si può dire completa un’esperienza in Kenya senza aver partecipato ad un safari nel Parco Nazionale dello Tsavo, una delle riserve naturali più grandi del Paese. Durante questa esperienza è possibile avvistare animali come elefanti, leoni, zebre ed altre specie tipiche. Non tutti potranno dire di aver avvistato esseri come questi durante il periodo natalizio, vero?

La città di Malindi è anche famosa per alcuni siti di interesse storico, come la Chiesa Portoghese e le rovine di Gede, un’antica città araba risalente, addirittura, al Tredicesimo secolo, per uno spaccato importante sulla storia locale e sulla cultura swahili.

L’atmosfera festosa di Miami

La meta perfetta per chi vuole vivere le festività natalizie in un clima caldo, ma senza allontanarsi troppo dall’atmosfera natalizia è sicuramente Miami. A Dicembre le temperature sono ottime, tra i 25° ed i 30°, che rendono le vacanze in questa città della Florida, negli Stati Uniti, una più che piacevole esperienza.

La città è in grado di offrire attività adatte a tutti, grandi e bambini. Sono presenti diversi quartieri dove poter godere della famosa scena artistica locale, con i murales e le gallerie d’arte del quartiere di Wynwood, ma anche numerosi centri commerciali e negozi a Lincoln Road o al Miami Design District. Nel periodo dell’Avvento queste vie vengono decorate a festa, con luci e addobbi pronti per le celebrazioni natalizie, dove vivere un’atmosfera unica tra festività tradizionali e clima estivo.

È possibile rilassarsi sulle famose spiagge di South Beach e Key Biscayne, ma anche esplorare le Everglades, un parco nazionale famoso per la presenza di enormi alligatori e per le sue paludi, dove fare escursioni in airboat. Inoltre, per chi preferisce un’atmosfera sicuramente più tranquilla, è possibile spostarsi verso i vicini Florida Keys, per attività come snorkeling e pesca.

Gente che cammina a Miami a Natale con illuminazioni e addobbi sulle palme

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Miami illuminata con addobbi di Natale

Panama, un Paese cosmopolita

Poco più a nord, rimanendo ancora in America, si trova Panama, con il suo mix unico di cultura latinoamericana ed influenze cosmopolite. Una meta affascinante per chi desidera una vacanza di Natale diversa dal solito. A Dicembre, infatti, il clima è caldo e secco, ed è ideale per l’esplorazione della capitale Panama City, le sue spiagge ed i suoi paesaggi naturali.

La capitale consente di immergersi in una vera e propria metropoli, con i suoi alti grattacieli, che si mescolano al caratteristico e più antico centro storico, il quartiere di Casco Viejo, zona coloniale con edifici tradizionali colorati e ricca di ristoranti di cucina tipica. A Panama non passano inosservate le spettacolari isole, come le isole di San Blas, abitate dalla comunità indigena dei Guna, caratterizzate da spiagge isolate ed acqua cristallina, oppure l’isola di Contadora, a breve distanza dalla città, ideale per chi cerca relax ed immersioni nel mare cristallino. Inoltre, per chi ama la natura incontaminata, visitare l’incantevole regione del Chiriquí è d’obbligo, essendo anche inserita fra le località da visitare nel 2025 secondo Lonely Planet.

Infine, il Canale di Panama: il punto d’osservazione di Miraflores permette di ammirare le grandi navi che attraversano questo famoso canale, una delle opere di ingegneria più straordinarie del mondo.

Fortaleza in Brasile, tra spiagge e samba

Nella parte nord del Brasile si trova Fortaleza, una meta vivace e piena di energia, ideale per chi vuole passare una vacanza a ritmo di samba e forró. Dicembre e Natale rappresentano un ottimo periodo per visitare la città, con temperature abbastanza miti e giornate stupende e soleggiate.

Le spiagge di Fortaleza sono famose in tutto il mondo per le dune di sabbia e le acque calde, come, ad esempio, Praia do Futuro, dove si trovano le tradizionali barracas, ovvero delle strutture sulle spiagge che offrono cibi e bevande locali, e Canoa Quebrada, località incantevole poco distante e conosciuta per le sue scogliere rosse. Un’altra escursione interessante, per scoprire ancora meglio la cultura e le tradizioni locali, è quella al villaggio di Jericoacoara, dove si trova una delle spiagge più belle del Brasile e dove praticare kitesurf e windsurf, o anche per rilassarsi sulle caratteristiche imbarcazioni locali chiamate jangadas.

Passare il Natale a ritmo di samba è qualcosa di unico, da vivere nei vari locali della città, con un’atmosfera che diventa ancora più elettrizzante e festosa.

Spiaggia rossa di Canoa Quebrada a Fortaleza, località calda dove passare Natale

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Spiaggia rossa di Canoa Quebrada, Fortaleza: località ideale per un Natale al caldo

L’isola di Madagascar

Infine, l’ultima meta consigliata per un Natale al caldo è il Madagascar, una delle isole più grandi ed affascinanti del mondo, destinazione perfetta per gli amanti della natura. Nonostante il mese di Dicembre sia abbastanza umido, c’è comunque la possibilità di esplorare le meraviglie naturali dell’isola, per un spettacolo fantastico tra flora e fauna, come lemuri e baobab.

Per raggiungere le mete più ricercate sull’isola si consiglia di utilizzare i mezzi di trasporto locali, economici, ma lenti, che aiutano a conoscere meglio il territorio e vivere al ritmo lento locale, conosciuti con il nome di taxi brousse. Fra le destinazioni più belle, dove passare le prossime splendide ferie natalizie, sono: la Riserva Naturale di Andasibe, considerato uno dei migliori luoghi dove poter osservare lemuri ed immergersi nella natura tropicale dell’isola, oppure la regione dell’Isalo, caratterizzata da canyon e fantastiche piscine naturali.

Un’altra tappa imperdibile, soprattutto per chi ama il mare e la spiaggia, è Nosy Be, dove fare snorkeling, immersioni e partecipare a tour giornalieri alla scoperta delle isole vicine.

Madagascar e tutte le altre destinazioni, sono solo alcuni tra i luoghi più esotici dove passare il Natale in un modo alternativo, se così si può definire, e sicuramente con un clima diverso dal solito. Scegliere una di queste mete, consentirà di passare un Natale unico, all’insegna del divertimento e del relax, per esperienze indimenticabili.

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Brunico: mercatini a Natale tra tradizione, cultura e natura

Quale atmosfera potrebbe essere più natalizia di quella offerta da una deliziosa cittadina di montagna, con la vista sulle cime innevate tutt’attorno? Se l’idea ti attira, la meta che devi scegliere per queste feste, tra una vastissima offerta di mercatini di natale in Italia e Europa, è Brunico, in Alto Adige, dove trascorrere le tue giornate all’insegna del calore delle tradizioni locali, dell’originale mercatino di Natale altoatesino e della splendida natura circostante.

Dove e quando si tiene il mercatino di Natale di Brunico

Il mercatino si tiene in via Bastioni, in Piazza Tschurtschenthaler e in via Ragen di Sopra, dalle 17:00 del 28 novembre fino al giorno dell’Epifania. Questi gli orari di apertura:

  • lunedì – domenica e festivi: ore 10.00–19.00
  • 24 dicembre: ore 10.00–14.00
  • 25 dicembre: chiuso
  • 31 dicembre: ore 10.00–19.00
  • 1 gennaio: ore 10.00–19.00

Le baite dedicate al servizio ristorazione, con le più golose offerte gastronomiche del territorio, osservano questi orari:

  • Domenica – giovedì: ore 10.00–20.00
  • Venerdì, sabato e prefestivi: ore 10.00–21.00

La particolarità del mercatino di Natale di Brunico e in generale di quelli altoatesini, è l’attenzione ai prodotti regionali proposti. Sia che si tratti dell’offerta gastronomica degli stand che propongono le ricette tipiche della cucina del territorio che di quelli dedicati all’artigianato locale con l’offerta di oggetti in legno, prodotti in lana e gioielli originali, troverai tutto ciò che ti aspetti, e anche di più, girando tre le suggestive baite del mercatino. Inoltre, la manifestazione di Brunico ha ottenuto il certificato di Green Events, che segnala gli eventi che seguono criteri di sostenibilità, per l’utilizzo consapevole e attento delle risorse.

mercatino brunico

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Esplora ogni aspetto dei mercatini di Natale altoatesini

Oltre il mercatino: le altre attività

Non solo mercatini! Ci sono diverse attività messe in campo per rendere la tua visita a Brunico, nel periodo delle feste, indimenticabile e adatta ad ogni esigenza. Sono davvero molte e alcune decisamente originali. Tra queste, segnaliamo:

  • Una novità per i piccoli: la pista di biglie in legno al Ragen di Sopra
  • Ammira gli alberi di Natale saranno decorati dalle associazioni sociali di Brunico
  • Il fienile dei profumi: si tratta di un’esperienza sensoriale davvero originale eunica, dove lasciarsi avvolgere dagli aromi speziati, dolci e avvolgenti, tipici della tradizione altoatesina
  • Un regalo davvero particolare per la tua casa? Puoi portare via con te il Profumo di Natale di Brunico, acquistandolo presso l’ufficio informazioni in Piazza Municipio
  • Ami i prodotti tessili altoatesini? Al Fienile Natalizio troverai quelli realizzati dalle ditte locali Ulbrich e Moessmer
  • Presepe vivente e tradizionali corni alpini: li potrai osservare e ascoltare proprio all’interno dei mercatini
  • Il Corteo di San Nicolò: si parte dal Ragen di Sopra, attraverso la via Centrale fino a Piazza Tschurtschenthaler, per seguire e accompagnare il santo

Come raggiungere Brunico

Brunico è comodamente raggiunbile in auto, bus e in treno. Ti suggeriamo caldamente quest’ultima scelta, sia per motivi ambientali che per la facilità di spostamento nella zona che questo mezzo consente. La stazione si trova a due passi dal centro, mentre gli autobus fermano proprio in via Bastioni, esattamente di fronte all’ingresso del mercatino. Inoltre, acquistando la Bruneck Kronplatz Card, puoi utilizzare gratuitamente tutti i mezzi di trasporto pubblico in Alto Adige mentre ricorda che tutti i parcheggi del centro di Brunico sono a pagamento.

La Bruneck Kronplatz Card ti offre inoltre l’entrata gratuita in 70 musei dell’Alto Adige e diversi sconti in molti esercizi commerciali e strutture per il tempo libero. Infine, ricorda che potrai spostarti comodamente, sia in autobus che in treno, e sempre con lo stesso biglietto, tra tutti e 5 i Mercatini di Natale Originali dell’Alto Adige. Ricorda solo che tra il 15 dicembre e il 26 gennaio ci sarà una chiusura parziale della linea ferroviaria della Val Pusteria, con servizio sostitutivo di bus.

Cosa fare a Brunico e dintorni nel periodo delle feste

Il rinomato centro storico di Brunico, con i suoi frontoni, le facciate colorate e lo sfondo il Plan de Corones innevato, è una delle destinazioni più amate durante il periodo di Natale, non solo per il suo celebre mercatino: qui si incontrano natura e cultura, boutique, enoteche e ristoranti eleganti, originali musei e tante opportunità per fare sport. Non limitare quindi la tua visita al solo, affascinante, centro storico medievale.

Tutta Brunico, con le sue casette di legno, durante le feste è un incanto. Già deliziosa di suo, il capoluogo storico, culturale, economico e amministrativo della Val Pusteria si accende nelle settimane dedicate alle tradizioni del periodo dell’Avvento, con ghirlande e luminarie a decorare ogni suo vicolo. E se a un certo punto sentissi il bisogno di rifugiarti nella natura, potrai scegliere tra ogni tipo di esperienza attiva in montagna, come scii alpino e di fondo nei comprensori circostanti, escursioni con e senza le ciaspole, semplici passeggiate.

snowboard plan de corones

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Divertiti sulle piste del comprensorio sciistico di Plan de Corones

Il comprensorio sciistico di Pla de Corones, con le sue 121 km di piste, 31 moderni impianti di risalita e di innevamento, apre ufficialmente i battenti il 30 novembre. Dopo lo sport, potrai rilassarti e regalarti una pausa benessere al Cron 4, tra piscine e un’ampia area per la sauna.

Non ultimo, potrai dedicare del tempo alla buona musica, sfruttando il ricco calendario di eventi proposto dall’ente del turismo locale. I concerti di musica natalizia sono previsti dal mercoledì al sabato sia in forma itinerante che con appuntamenti fissi: ogni mercoledì il concerto si tiene al Ragen di Sopra, ogni giovedì goditi il concerto in Piazza Tschurtschenthaler

Per quanto riguarda le mostre, ti consigliamo senz’altro una visita al museo LUMEN,  in cima a Plan de Corones, dedicata alla storia dei fotografi e della fotografia di montagna di tutto il mondo, e una al Castello di Brunico, per il Messner Mountain Museum Ripa, aperto dal 7 dicembre, dove scoprirai l’affascinante e a volte dura vita dei popoli della montagna, o ancora il MMM Corones, l’edificio progettato da Zaha Hadid in cima al “panettone” di Plan de Corones, a 2.275 mt. di altezza, che offre una vista incredibile sulle Dolomiti.

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L’incredibile vista panoramica offerta dal Messner Mountain Museum Corones

Inoltre, ogni lunedì alle 15:30, è prevista la partenza di una passeggiata non impegnativa e su percorso pianeggiante, alla scoperta della storia e delle particolarità del centro storico di Brunico. Il punto di ritrovo è in piazza Municipio, davanti all’ufficio dell’Associazione Turistica. La visita guidata dura circa un’ora e trenta al costo di 5€, per i possessori della Bruneck Kronplatz Card, 15€ senza. Per parteciparvi, è necessario prenotare.

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Mercatini di Natale in Repubblica Ceca, la vera magia delle feste: date e info

In Repubblica Ceca, è impossibile resistere alla sfarzosità del Natale: questo periodo immerge il Paese in un’atmosfera magica, festiva e gioiosa, con tantissimi mercatini organizzati per le diverse città, come Praga, la Capitale. Ma, oltre a Praga, possiamo anche visitare i mercatini di Olomouc, Český Krumlov, České Budějovice, Pilsen e Brno: l’itinerario è ricco di cose da fare, anche piuttosto tradizionali. Non ci resta che andare alla scoperta della cultura e dell’anima del territorio.

Dove si svolgono i mercatini di Natale in Repubblica Ceca

Non solo Praga, come abbiamo anticipato: la Repubblica Ceca durante il periodo natalizio è un vero e proprio sogno a occhi aperti. Molte città organizzano i propri mercatini, certo, ma anche eventi particolari, che non troviamo da nessun’altra parte. La grande caratteristica di questi luoghi, la loro forza, se così possiamo dire, è di raccontare la propria cultura mediante le tradizioni natalizie: sono rimaste le stesse, nel tempo, magari si sono arricchite con i trend del momento, ma questo territorio non ha mai tradito la sua identità.

Mercatini di Natale a Praga

I mercatini di Natale a Praga sono ben 5: nella Capitale della Repubblica Ceca, rimaniamo senza fiato di fronte alla città addobbata per le feste. Non a caso, quello di Praga è tra i migliori mercatini natalizi dell’Est Europa: dalla Città Magica, ci aspettiamo moltissimo. E, in effetti, vengono pianificati moltissimi eventi. L’Avvento è un periodo suggestivo per visitarla, quando le piazze si riempiono di bancarelle e le luci si fanno splendenti.

Come anticipato, sono cinque i mercatini da non perdere: si tengono al Castello di Praga, in Piazza della Città Vecchia, in Piazza della Repubblica, in Piazza San Venceslao e in Piazza della Pace. Possiamo comprare di tutto, dai prodotti artigianali in ferro e in legno, fino alla possibilità di provare il cibo tipico: bratwurst e molto altro.

Mercatini di Natale a Olomouc

Mercatini di Natale a Olomouc: date

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I meravigliosi mercatini di Natale a Olomouc

Il mercatino di Olomouc aspetta i suoi abitanti e i turisti con la tradizionale pista di pattinaggio sul ghiaccio (dal 6 novembre 2024), la ruota panoramica e tantissimi stand di vendita. Si può pattinare in modo gratuito. Siamo nel cuore della Moravia, e il mercatino è organizzato in Horní náměstí, il centro di questa splendida località. Non manca il grande albero di Natale, pronto a far immergere tutti nell’atmosfera di festa. Cosa si può trovare? Tantissime bancarelle con prodotti artigianali e bevande calde (come il ponce) o le focacce dolci.

Mercatini di Natale a Český Krumlov

Trascorrere qualche giorno a dicembre a Český Krumlov è un’ottima idea, considerando che è possibile passeggiare per le viuzze di questa splendida città della Repubblica Ceca, precisamente della Boemia meridionale. Il programma natalizio a Český Krumlov è fitto di impegni ed eventi imperdibili: si inizia con l’accensione dell’albero di Natale, per ascoltare i canti natalizi, mangiare i dolci di San Nicola, ma non solo. L’evento top? Facile: al Castello di Český Krumlov, ci attende il Natale dell’Orso, proprio nel fossato. Tra i vicoli della città, è possibile fermarsi al vecchio mercato boemo dell’Avvento, in un viaggio tra sapori e profumi.

Mercatini di Natale a České Budějovice

Questo appuntamento natalizio è imperdibile, ogni anno: i mercatini natalizi a České Budějovice si svolgono precisamente in Piazza Přemysl Otakar II. Possiamo vivere tutta la magia del Natale rimanendo affascinati dai canti natalizi, dagli spettacoli musicali e persino teatrali. La parte migliore è proprio questa: in concomitanza con i mercatini, si svolgono tanti eventi, tra cui canti e balli folkloristici. Con un sottofondo unico, ovvero quello della cornamusa, possiamo gustare una bevanda calda, magari assaggiando i tradizionali trdelnik. Ed è presente la pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Mercatini di Natale a Pilsen

Mercatini di Natale a Pilsen: date

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Una vista suggestiva dei mercatini di Natale a Pilsen

Sono tantissimi i mercatini di Natale in Repubblica Ceca, e non possiamo non menzionare quelli di Pilsen (Plzeň): vengono allestiti in Piazza della Repubblica – náměstí Republiky – e naturalmente, come per gli altri, sono previsti ulteriori eventi da non perdere, come l’accensione dell’albero di Natale, spettacoli, visite guidate, come alla Cattedrale Gotica di San Bartolomeo. Non mancano bancarelle dedicate ai prodotti fatti a mano: per chi è amante della birra, allora arricchire la propria visita con un salto al Museo della Birra è una tappa da non perdere.

Mercatini di Natale a Brno

Non c’è niente di meglio di scoprire la magia del Natale a Brno: i mercatini si trovano in Piazza della Libertà (náměstí Svobody), ma non solo, perché ne vengono organizzati diversi, come in Piazza Moravia, via Radnická e Zelný trh. Piazza della Libertà è dove si svolge l’evento December Design Design, e il programma natalizio della città è piuttosto variegato, con la possibilità di fermarsi per ascoltare i tradizionali cori per le vie della città. Il presepe in legno piacerà sicuramente ai più piccoli. L’appuntamento imperdibile, però, è alle 11 di ogni giorno all’orologio astronomico di Brno, che regala una biglia souvenir (durante i mercatini, una ogni ora).

Quando si svolgono i mercatini di Natale in Repubblica Ceca

Abbiamo visto il programma completo dei mercatini di Natale in Repubblica Ceca, e ora è arrivato il momento di segnarsi tutte le date. Come in molte altre parti in Europa e in Italia, ormai i tradizionali mercatini vengono allestiti a partire dalla fine del mese di novembre. Le date sono piuttosto simili e abbiamo indicato anche quelle di inizio e di chiusura dei vari mercatini a Praga: utili per un itinerario magico in Repubblica Ceca sotto le feste.

  • Mercatini di Natale a Praga: la maggior parte dei mercatini inizia alla fine del mese di novembre. Il mercatino di Natale al Castello di Praga, il mercatino di Natale in Piazza della Città Vecchia e il mercatino di Natale in Piazza San Venceslao dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, invece il mercatino di Natale in Piazza della Repubblica dal 25 novembre al 24 dicembre 2024 e il mercatino di Natale in Piazza della Pace dal 20 novembre al 24 dicembre 2024;
  • Mercatini di Natale a Olomouc: dal 22 novembre al 31 dicembre 2024;
  • Mercatini di Natale a Český Krumlov: dal 29 novembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Mercatini di Natale a České Budějovice: dal 18 novembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Mercatini di Natale a Pilsen: dal 22 novembre al 23 dicembre 2024;
  • Mercatini di Natale a Brno: dal 22 novembre al 23 dicembre 2024.

Come raggiungere i mercatini di Natale in Repubblica Ceca

Naturalmente spostarsi in giro per i mercatini di Natale in Repubblica Ceca non è “immediato”: è vero che la città che offre più attività è Praga, la Capitale, ma comunque c’è la possibilità di raggiungere i mercatini nelle altre città e di tornare in giornata. Per chi poi vuole godersi la visita in modo lento, è sempre possibile prenotare in hotel: ecco come raggiungere i mercatini di Natale in Repubblica Ceca in auto, in treno o in bus.

  • Mercatini di Natale a Praga: il mercatino di Natale in Piazza della Città Vecchia (il più famoso) si può raggiungere prendendo la metro linea A (verde), fermandosi alla fermata Staroměstská. In cinque minuti a piedi si arriva a destinazione;
  • Mercatini di Natale a Olomouc: possiamo raggiungere il mercatino natalizio da Praga o Brno in treno (nel primo caso il viaggio dura 2 ore, nel secondo un’ora e un quarto d’ora). Sempre da Praga e da Brno i bus svolgono corse regolari;
  • Mercatini di Natale a Český Krumlov: come per la precedente località, abbiamo la possibilità di prendere il treno, precisamente da České Budějovice (impiegheremo circa 45 minuti per arrivare). Da Praga, invece, ci vuole più tempo e ci sono pochi treni diretti. Meglio optare per un bus (il viaggio dura circa 3 ore);
  • Mercatini di Natale a České Budějovice: ci sono molti modi per raggiungere la città, che dista circa 150 km in auto da Praga. In treno, possiamo partire dalla stazione centrale di Praga: la durata è di due ore e mezza. Anche la tratta del bus dura più o meno lo stesso: una volta arrivati, la stazione dei bus di České Budějovice è situata vicino al centro, a circa 15 minuti a piedi dalla piazza principale;
  • Mercatini di Natale a Pilsen: ci troviamo a 90 km da Praga, quindi in auto impiegheremmo circa un’ora e mezza (la strada è ben segnalata). In treno, troviamo invece il diretto, che impiega un’ora e 20 minuti: la stazione si trova a circa 15 minuti a piedi dalla piazza dove si svolgono i mercatini. In alternativa, c’è sempre il bus;
  • Mercatini di Natale a Brno: l’aeroporto si trova a 7 km dal centro della città, quindi basta prendere il bus E76 che porta alla stazione ferroviaria centrale. Da Praga, invece, è possibile raggiungerla in treno (circa 3 ore di viaggio) o in bus.

Eventi di Natale in Repubblica Ceca

Siamo pronti per la magia del Natale? Oltre ai mercatini natalizi in Italia e in Europa, possiamo segnare sul nostro calendario ulteriori eventi imperdibili in Repubblica Ceca. Per esempio, a Praga possiamo lanciarci sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio al Centrum Černý Most. Anche Brno non è da meno, in ogni caso: nel suo centro storico si celebra il 22 novembre 2024 il centesimo anniversario della prima accensione dell’Albero di Natale nel Paese. Il presepe in legno è una delle attrazioni preferite dai bambini, così come il villaggio di Natale o il classico giro sul tram natalizio: il programma prevede molti eventi musicali, tra tradizioni popolari, laboratori creativi, una ruota panoramica e l’immancabile pista di pattinaggio.

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Launceston e Tamar Valley, cosa vedere in questi angoli da sogno della Tasmania

Inserite nella Best in Travel 2025, Launceston e la Tamar Valley sono due angoli della Tasmania da visitare assolutamente. Launceston è un vivace centro culturale e gastronomico in cui natura e cultura continuano a svolgere ruoli di primo piano. Una profonda e spettacolare gola si estende quasi fino al centro della città, circondata dai pendii vinicoli della Tamar Valley, dove i rigogliosi terreni vulcanici rossi nutrono alcuni dei migliori prodotti australiani. Per questo Launceston è stata eletta Città della Gastronomia UNESCO nel 2021 e vanta una comunità ricca di coltivatori, distillatori, artisti e viticoltori, oltre a essere una meta molto frequentata dagli amanti della natura.

Sorvegliando la confluenza dei fiumi North Esk, South Esk e Kanamaluka o fiume Tamar, Laucenston è una base privilegiata per esplorare a piedi i celebri spazi aperti della Tasmania poichè è più vicina della capitale Hobart, alla Cradle Mountain e a sole due ore di macchina da Wineglass Bay nel Freycinet National Park. Gli spazi selvaggi si alternano a paesaggi urbani storici e architettonici che miscelano vecchio e nuovo, tradizione e innovazione. La Tamar Valley è un luogo affascinante da esplorare se ti piace visitare case, edifici e giardini storici, con così tante case e tenute ben conservate e uniche non molto distanti tra loro, che offrono una ricca esperienza del vecchio Devon e della Cornovaglia risalente ai tempi dei Tudor.

Launceston Castle

Un castello normanno che in vetta regala una delle viste più straordinarie a Launceston, ex capitale della Cornovaglia. Il castello che dominava la città e la campagna circostante, controllava la principale via d’accesso alla contea. La sua storia millenaria, da una delle grandi roccaforti della Cornovaglia a una tetra prigione e poi un ospedale della seconda guerra mondiale è affascinante. George Fox, il fondatore dei quaccheri, fu notoriamente imprigionato qui nel 1656 e lo descrisse nel suo diario come un “luogo puzzolente e disgustoso”. Una nuova mostra include alcuni oggetti mai visti prima del castello, tra cui un misterioso osso di balena. L’intrigante storia del castello attira molti visitatori che rivivono il suo periodo di massimo splendore medievale e la sua caduta in disgrazia.

George Town Watch House

George Town Watch House è una prigione storica che mostra com’era la vita nel XIX secolo in quella regione della Tasmania settentrionale. Costruita nel 1843, è stata riaperta al pubblico nel 2004 in occasione del bicentenario dell’insediamento europeo di George Town. Un villaggio modello consente ai visitatori di immaginare come fosse la vita all’inizio del XIX secolo e si può visitare anche una mostra sulle detenute che furono imprigionate qui tra il 1824 e il 1834.

La Community History Room contiene molte informazioni locali per gli storici e coloro che cercano i propri antenati, mentre non mancano alcune esposizioni temporanee che celebrano il meglio delle arti e dei mestieri del paese.

Cataract Gorge

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La gola di Cataract Gorge in Tasmania

Low Head Pilot Station

Costruita dai detenuti nel 1805 per guidare le navi nel fiume Kanamaluka/River Tamar, questa proprietà ospita il Low Head Lighthouse, la seconda stazione di luce più antica dello stato, una rustica Seafood Shack e il Low Head Pilot Station Maritime Museum. Si può fare una bella passeggiata fino al faro e la sirena da nebbia suona ogni domenica a mezzogiorno e può essere udita da oltre 30 chilometri di distanza, quindi si consiglia di indossare protezioni per l’udito.

Cataract Gorge

Un viaggio a Launceston non è mai completo senza una visita a Cataract Gorge, il cuore verdeggiante della città. È difficile credere che questa incredibile caratteristica naturale sia a pochi minuti dal centro ed è amata sia dalla gente del posto che dai visitatori. Si tratta di uno spettacolare canyon naturale, una gola di 65 milioni di anni che per decine di migliaia di anni è stato un luogo di incontro sacro per le comunità aborigene della Tasmania, dei palawa nello specifico. William Collins, uno dei primi coloni europei nella zona, ha visto Cataract Gorge e restò colpito dalla sua bellezza affermando che nient’altro la supera al mondo. Il Kings Bridge, un ponte costruito nel 1867 è una delle meraviglie del luogo, con la seggiovia di 308 metri che funziona tutto l’anno.

Harvest Market

La comunità è al centro di tutto qui a Launceston e uno dei modi migliori per viverla è una visita all’Harvest Market. In programma ogni sabato mattina questo mercato trasforma un tranquillo parcheggio del centro città in un accogliente spazio comunitario. Qui, gente del posto e visitatori si riuniscono per socializzare e incontrare gli agricoltori e i produttori che creano gli straordinari prodotti e le prelibatezze in offerta.

Queen Victoria Museum and Art

Distribuita in due sedi, la collezione di arte, storia e scienze naturali esposta al Queen Victoria Museum and Art Gallery è in divenire dal 1842. Questo è il più grande museo regionale australiano con un planetario, una collezione d’arte coloniale e una fucina, oltre alla mostra sulla tigre della Tasmania ormai estinta. L’accesso è gratuito e le due sedi sono il Museum at Inveresk dedicato alle scienze naturali e storia, e l’Art Gallery at Royal Park che ospita l’arte tradizionale e contemporanea.

Nella prima si può esplorare una vecchia fucina, perdersi tra le stelle nel planetario e studiare la mappa murale centrale della Tasmania con i territori occupati da 57 clan noti in oltre 30.000 anni di storia precoloniale. Nella seconda invece si può passeggiare tra installazioni interattive, esposizioni d’arte aborigena e mostre fotografiche.

Grotte di Mole Creek

Impossibile resistere al magico e misterioso mondo sotterraneo di Mole Creek Caves. Mole Creek Karst è un parco nazionale nel nord della Tasmania, 168 km a nord ovest della capitale Hobart ed è l’unico parco in Tasmania creato per proteggere le forme carsiche. Spettacolari reti di grotte attraggono turisti ogni anno e in particolare la grotta di Re Salomone e la grotta di Marakoopa sono le più belle da vedere. La prima presenta un’ampia rete di sedimenti e depositi ossei come stalattiti e stalagmiti, mentre la seconda è famosa per l’esposizione di lucciole e due corsi d’acqua sotterranei, caverne ampie, piscine di bordo, riflessi che regalano un vero spettacolo.

Low Head Penguin

La Tasmania ospita diverse colonie di piccoli pinguini alti appena 40 cm, la specie di pinguino più piccola al mondo. Puoi avvistarli durante un tour al tramonto per piccoli gruppi di Low Head, che include trasferimenti in autobus prenotabili da Launceston. Questi tour aiutano le persone a incontrare i pinguini dal 1996. Le loro esperienze intime e in piccoli gruppi significano che tutti i visitatori hanno un’esperienza indimenticabile, garantendo al contempo che l’habitat naturale dei pinguini rimanga intatto.

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In bici tra Inghilterra e Scozia lungo il Great North Trail

In Europa esiste una delle avventure ciclistiche più affascinanti d’Europa, un percorso che si snoda per circa 1300 chilometri, tra sentieri, mulattiere e strade a bassa densità di traffico: il Great North Trail. Questo itinerario è stato ideato dall’associazione Cycling UK, che continua a promuovere l’uso della bicicletta come mezzo sostenibile, sicuro e adatto a tutti, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla tutela ambientale, così da creare un’alternativa alle rotte ciclabili alquanto limitate del Regno Unito e collega l’Inghilterra alla Scozia. Si tratta di un percorso adatto a chi desidera immergersi a stretto contatto con la natura, così da scoprire territori incontaminati e vivere un’esperienza fuori dal comune.

Un viaggio epico tra natura e storia

Il Great North Trail si sviluppa prevalentemente lungo strade rurali e sterrate. Si parla di un lungo sentiero in grado di offrire ai ciclisti un ambiente molto sicuro, lontano dal traffico cittadino o delle strade più trafficate. Il percorso inizia nel Peak District, nel cuore dell”Inghilterra, e si estende fino ad alcune zone remote della Scozia, con destinazione Capo Wrath, a John o’Groats, luogo famoso per essere uno dei punti più settentrionali dell’intera isola del Regno Unito.

Il trail attraversa ben quattro parchi nazionali: il Peak District National Park, le Yorkshire Dales, il Northumberland National Park ed il Loch Lomond & The Trossachs National Park, dove si trova anche il famoso lago omonimo Loch Lomond. Si tratta di luoghi dal fascino unico e dai panorami differenti.

Ogni tratto ed ogni pedalata di questa fantastica avventura riuscirà a portare gli esploratori attraverso le vaste brughiere del Peak District, una vasta area montuosa di oltre 1400 chilometri quadrati che venne dichiarata come prima zona protetta del Regno Unito, caratterizzata dalle ampie vallate verdi dello Yorkshire, passando per le foreste della Kielder Forest, proseguendo fino alle bellissime montagne e famosi laghi scozzesi, come, ad esempio, il mitologico lago di Loch Ness. Il Great North Trail permette di esplorare la ricchezza naturale e culturale di buona parte del territorio del Regno Unito.

Capo Wrath in Scozia, destinazione finale della Great North Trail, con vista sul mare

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Cape Wrath, destinazione finale del Great North Trail

Pianificazione del viaggio: tappe e consigli utili

Il percorso è suddiviso in diverse tappe, che possono essere percorse in base alle proprie abilità fisiche ed al tempo a disposizione. Sebbene, infatti, sia possibile affrontare l’intero itinerario in un’unica lunga escursione, molti ciclisti scelgono di completare alcuni tratti specifici o, comunque, sezioni più brevi, ognuna con le proprie peculiarità.

Grazie a queste caratteristiche, il trail si presenta come un percorso ciclabile adatto a diverse tipologie di ciclisti, dagli appassionati delle lunghe distanza agli amatori, che vogliono esplorare solo una parte del tracciato. Nello specifico le sezioni principali sono:

  • il Peak District e le Yorkshire Dales: un primo tratto meno impegnativo, ma in grado di regalare splendidi panorami collinari e vallate. Pedalando in queste zone si ha la possibilità di attraversare villaggi pittoreschi ed antiche chiese, tutte strutture che rendono la zona ideale per chi è alla ricerca di un’esperienza rilassante a stretto contatto con la natura.
  • la Kielder Forest ed il Northumberland: è la sezione centrale del Great North Trail, probabilmente la più spettacolare di tutto il percorso, con fitte foreste e viste panoramiche uniche sui laghi della zona. La Kielder Forest, inoltre, offre ampi terreni sterrati, lontano dal centro abitato.
  • Scozia Settentrionale: è una parte del trail particolarmente adatta ai ciclisti più esperti, in quanto si alternano terreni montuosi a parti di percorso più impegnative. La sfida del Great North Trail termina attraversi il Corrieyairack Pass, un antico sentiero di montagna della Scozia che regala una vista spettacolare sul panorama, fino ad arrivare alla costa nord del Paese.

Preparazione e consigli pratici

Per affrontare nel migliore dei modi il Great North Trail è consigliabile avere un buon livello di preparazione fisica, specialmente per chi desidera affrontare l’intero percorso fino alla fine. Inoltre, alcune sezioni del trail richiedono una mountain bike robusta, in quanto i terreni possono variare da sentieri sterrati a mulattiere di montagna, ovvero delle strade rurali a fondo naturale molto ampie, che vengono spesso usate per il pascolo di grandi greggi. Allo stesso tempo, potrebbe essere idonea ad affrontare il percorso anche una gravel bike: una bicicletta più leggera rispetto le tradizionali mountain bike, ed ideata per affrontare sterrati, strade bianche e sterrati

Per quanto riguarda l’abbigliamento si consiglia di sceglierne uno adatto ad affrontare il clima molto variabile della Gran Bretagna. Quindi, sicuramente optare per un tipo di vestiario a strati ed impermeabile è fondamentale, così come protezioni per il vento ed un buon paio di guanti da ciclismo, così da poter affrontare pioggia, vento e freddo. Non bisogna dimenticarsi dell’equipaggiamento: casco, kit di pronto soccorso ed un sistema di GPS sono elementi essenziali, soprattutto se si attraversano le zone più remote.

Infine, per quanto riguarda gli alloggi si consiglia vivamente di prenotare con molto anticipo i propri pernottamenti. Lungo il percorso, infatti, sono presenti numerosi campeggi, ostelli, Bed & Breakfast e cottage di campagna, che però tendono a riempirsi velocemente durante il periodo di alta stagione.

Sentieri lungo le valle del Northumberland in Inghilterra, lungo il Great North Trail

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Sentieri lungo le valle del Northumberland, nel Great North Trail

Qual è il periodo migliore per percorrere il Great North Trail?

Il periodo ideale per affrontare il Great North Trail è quello compreso tra il mese di Maggio ed il mese di Settembre. Questo, infatti, è il momento dell’anno in cui il clima è generalmente più mite e le giornate più lunghe sono in grado di offrire più ore di luce, così da permettersi anche di pedalare più a lungo.

Tuttavia scegliere di affrontare questo percorso anche in periodi primaverili o autunnali consente di ammirare i colori della natura, particolarmente suggestivi e visibili soprattutto nei tratti con fitte foreste e boschi. Chiaramente, si sconsiglia in periodo invernale, dove, soprattutto nel territorio delle Highland scozzesi, si verificano notevoli e frequenti nevicate.

Il Great North Trail è un progetto estremamente importante per il Regno Unito, che dimostra come sia possibile esplorare il Paese su due ruote, lontano dalle aree urbane ed in piena armonia e vicinanza con la natura. È l’alternativa ideale per tutti quei ciclisti che desiderano vivere un’avventura autentica e, a tratti, impegnativa. Questo percorso offre la possibilità di mettersi alla prova, esplorando paesaggi spettacolari e contribuendo ad un modello di turismo sostenibile.

Affrontare il Great North Trail è un’esperienza che non si dimentica, che, grazie alle sue caratteristiche, va ad aggiungersi ai percorsi più belli da fare in Europa in mountain bike, scoprendo territori naturali fantastici, unici e ricchi di storia.