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Cosa vedere nella piccola Prison Island di Zanzibar

A pochi chilometri dalle coste di Zanzibar, nel cuore dell’Oceano Indiano sorge una gemma unica: Prison Island. Conosciuta ufficialmente come Changuu, quest’isola è molto più di una semplice escursione turistica, è un luogo che unisce la storia alla natura, perfetto per chi desidera vivere una piccola avventura indimenticabile. Ma cosa rende Prison Island così speciale? Scopriamolo insieme.

Prison Island, dove si trova e perché si chiama così

Prison Island si trova a circa 5 km da Stone Town la capitale storica di Zanzibar, questo piccolo angolo di paradiso è raggiungibile  facilmente in barca in poco meno di 30 minuti, rendendola meta ideale per la fuga di un giorno. 

Il suo nome, ‘’Prison Island’’, racconta una storia che potrebbe sembrare oscura: nel XIX secolo il sultano di Zanzibar acquistò l’isola con l’intento di farne una prigione, tuttavia, la struttura completata nel 1893, non fu mai utilizzata per proteggere la comunità ma venne destinata a contenere gli schiavi definiti ribelli prima del loro trasferimento, e successivamente come stazione di quarantena durante le epidemie di malattie infettive. Un mix di storia e leggenda che da sempre avvolge l’isola in un’atmosfera che è difficile non trovare affascinante oltre che triste.

Prison Island, perché è chiamata anche Changuu

In swahili, Changuu significa ‘’isola delle tartarughe’’, nome che svela immediatamente uno dei tesori più celebri e amati di Prison Island: la colonia di tartarughe giganti delle Seychelles. Il nome arriva dal passato, si narra che nel 1919 il governo britannico ricevette in dono alcune di queste tartarughe, che trasferì sull’isola, da allora la colonia è cresciuta in modo esponenziale trasformando Prison Island in una sorta di santuario naturale e ad oggi si contano tartarughe di più di 100 anni!

Visitare la colonia è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, questi giganti gentili si muovono molto lentamente e apprezzano la presenza umana e particolarmente le coccole fatte sotto il collo, con un’aria di maestosa indifferenza si lasciano nutrire e accarezzare ma attenzione, fatelo nel rispetto delle regole di conservazione del luogo. 

Cosa fare a Prison Island?

Prison Island è una piccolissima isola che offre un mix di attività che accontentano ogni turista che decide di scoprirla, sia che si tratti di appassionati di storia che chi è in cerca del contatto con la natura. Una volta sbarcati sull’isola il primo passo è esplorare la storica struttura della prigione. Oggi le sue mura in pietra calcarea ricoperte di muschio, raccontano storie di un passato lontano.

Dopo la visita culturale è tempo di immergersi nelle acque cristalline che circondano Prison Island, perfette per lo snorkeling e in cui scoprire il mondo sottomarino, circondati da un ecosistema unico ricco e in continua evoluzione. 

Mangiare al ristorante ricavato all’interno della prigione 

Una delle esperienze più insolite da fare a Prison Island, è sicuramente pranzare all’interno della vecchia prigione. Sì, hai letto bene oggi l’edificio ospita un ristorante che unisce storia e gastronomia. Gustare un pasto qui, oggi, con la brezza marina e il suono delle onde in sottofondo è un’esperienza che non si dimentica facilmente.

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La grande mostra su Cleopatra ai Musei Reali di Torino

Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto, continua a esercitare un fascino senza tempo. La sua figura complessa e magnetica ha attraversato secoli, ispirando scrittori, artisti e registi. Da William Shakespeare a Théophile Gautier, fino a Elizabeth Taylor e Monica Bellucci, Cleopatra è diventata simbolo di potere, bellezza e mistero. In occasione dei 300 anni del Museo di Antichità (1724-2024), i Musei Reali di Torino dedicano a questo straordinario personaggio la mostra dossier “Cleopatra. La donna, la regina, il mito”, ospitata dal 23 novembre al 23 marzo 2025 nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda.

Curata da Annamaria Bava ed Elisa Panero, l’esposizione offre un viaggio coinvolgente che ripercorre oltre duemila anni di storia e mito. Lungo il percorso, Cleopatra viene raccontata come figura storica e come icona leggendaria, attraverso opere d’arte, manufatti archeologici, documenti cinematografici e molto altro.

“Sono esposte una quarantina di opere, in parte conservate nei nostri depositi dei Musei Reali e di Palazzo Madama a Torino, ma anche provenienti da varie collezioni pubbliche e private, – spiega la curatrice Elisa Panero, – tra cui i Musei Capitolini, la Centrale Montemartini, le Gallerie Nazionali di Palazzo Barberini e Galleria Corsini di Roma, la Soprintendenza del Molise, la Pinacoteca di Brera di Milano, che delineano un viaggio a tutti gli effetti nella storia.

Ma al tempo stesso si tratta di un viaggio nel mito, quello creato da Cleopatra stessa, quando era ancora in vita, e quello generato dopo la sua morte, proprio in ragione della sua scelta di morte con il serpente, per non essere condotta come schiava a Roma, che ne ha fatto un vero e proprio simbolo.”

Cinque aree tematiche per scoprire Cleopatra

L’esposizione, articolata in cinque sezioni tematiche che svelano diversi aspetti della vita, del regno e del mito di Cleopatra, si apre con un quadro storico che inquadra Cleopatra VII (51-30 a.C.), ultima sovrana della dinastia tolemaica. L’Egitto ellenizzato del suo tempo, crocevia di civiltà e innovazioni, vive sotto il regno di Cleopatra un’epoca di sviluppo economico e culturale, consolidando la propria posizione di rilievo nel Mediterraneo.

Tra i capolavori esposti spicca la Testa di fanciulla c.d. di Cleopatra, una scultura in marmo bianco risalente al I secolo a.C., appartenente alle collezioni del Museo di Antichità. I suoi tratti raffinati e la particolare acconciatura rimandano direttamente all’iconografia della celebre regina. Accanto ad essa, sculture e reperti archeologici dialogano con dipinti, incisioni, documenti cinematografici e opere grafiche che hanno immortalato Cleopatra nel corso dei secoli.

Mostra Cleopatra ai Musei Reali Torino

Fonte: MG Casella

Mostra Cleopatra ai Musei Reali Torino

Il fascino della regina che sfidò Roma

Una sezione particolarmente suggestiva è “Cleopatra: la regina che sfidò Roma”, che esplora il ruolo politico e diplomatico della sovrana e i suoi legami con figure storiche di spicco come Giulio Cesare, Marco Antonio e Ottaviano Augusto. Tra i pezzi esposti, la Testa di Giulio Cesare da Tusculum dei Musei Reali, considerata uno dei ritratti più realistici del dittatore romano, e sculture di Marco Antonio e Ottaviano, in prestito da altre prestigiose istituzioni.

Questa sezione racconta non solo il lato politico, ma anche l’aspetto umano e visionario della regina. Cleopatra emerge non solo come una donna di potere, ma anche come un’abile stratega capace di promuovere riforme, tra cui una significativa revisione del sistema monetario che contribuì alla prosperità dell’Egitto.

L’origine del mito di Cleopatra

La mostra analizza come il mito di Cleopatra abbia iniziato a prendere forma già durante la sua vita, intrecciandosi con l’immagine della dea Iside, un accostamento che ne amplificò l’aura divina e la rese oggetto di culto. Questo legame divino si riflette nelle opere rinascimentali e barocche, che ritraggono la regina come una figura tragica e seducente.

Nel Rinascimento, la sua immagine iniziò a prendere piede nell’arte occidentale, come dimostra una raffinata incisione di Marcantonio Raimondi, nata dalla collaborazione con Raffaello. Mentre tra Seicento e Settecento Cleopatra viene spesso raffigurata nel momento della sua morte con il serpente, simbolo di sacrificio e potere.

Come testimoniano i dipinti di Giovanni Giacomo Sementi (1625-1626) della Galleria Sabauda o di Giovanni Lanfranco (1630) delle Gallerie Nazionali di Roma. Particolarmente intrigante è il dipinto di Elisabetta Sirani, che raffigura Cleopatra mentre dissolve un prezioso orecchino in una coppa di aceto, un gesto emblematico della sua opulenza e astuzia politica, che esalta la sua capacità di sorprendere e affascinare.

Dall’esoterismo a icona pop

Nell’Ottocento, Cleopatra divenne musa per composizioni di gusto orientaleggiante, come il dipinto dall’atmosfera misteriosa di Anatolio Scifoni (1869), che ritrae l’incontro tra la regina e una maga e accompagna verso il termine del percorso espositivo. Che si conclude con un omaggio alla Cleopatra pop, esplorando la sua fortuna nel cinema, nella musica e nella cultura di massa con dischi, fumetti, giochi da tavolo.

Da locandine cinematografiche a spezzoni di film, si ripercorre l’evoluzione dell’immagine della regina, dall’epoca del muto alla celebre interpretazione di Elizabeth Taylor nel colossal di Joseph Mankiewicz (1963) fino alla versione ironica di Monica Bellucci in Asterix & Obelix – Missione Cleopatra (2002), passando per pellicole comiche italiane come Due notti con Cleopatra (1954) con Sofia Loren e Alberto Sordi, e il divertente Totò e Cleopatra (1963). Film che testimoniano come la regina d’Egitto continui tuttora a influenzare l’immaginario collettivo.

La mostra è un’occasione per immergersi nella storia e nella leggenda di una delle figure più enigmatiche e influenti di tutti i tempi. Un evento che attraverso un dialogo tra archeologia, arte e cultura pop, induce a riflettere sul fascino eterno esercitato dal suo mito nel corso dei secoli, che dopo duemila anni continua a far parlare di sè.

Info utili

“Cleopatra. La donna, la regina, il mito” è visitabile nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda di Torino (ingresso da piazzetta Reale 1) fino al 23 marzo 2025, orario 9-19.

Ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali, intero € 15, ridotto € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni), gratuito per minori di 18 anni.
La mostra sarà accompagnata da un ciclo di incontri, da dicembre 2024 a marzo 2025, per approfondire le tematiche legate alle opere in esposizione e conoscere meglio la donna e il mito che hanno fatto la storia.

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Jongmyo Shrine a Seul: l’incontro tra storia e spiritualità

La Corea del Sud è una terra dalla storia antichissima, con un passato costellato dal passaggio di diverse dinastie, regni, eventi storici e influenze culturali che ne hanno plasmato la fisionomia e il carattere fino a farle prendere i connotati per i quali la conosciamo oggi. La celebrazione di questo passato millenario prende vita nei numerosi palazzi e siti che, come libri di storia, raccontano le vicende di epoche lontane. A Seul, capitale della Corea del Sud, si concentrano tanti di questi edifici ma ce n’è uno in particolare che oggi vi vogliamo raccontare: il Jongmyo Shrine, un sito che conserva tra le sue mura l’essenza della storia e della cultura sudcoreana. In questa guida abbiamo raccolto tutto quello che devi sapere per organizzare al meglio la tua visita in questo splendido palazzo.

Storia e significato del Jongmyo Shrine

Costruito nel 1394 per volontà del re Taejo, primo della dinastia Joseon, rappresenta un luogo sacro di estrema importanza per la cultura confuciana. Infatti, questo santuario è il più antico tra quelli dedicati ai sovrani e ancora in perfetto stato di conservazione; tanto che, ancora oggi, si svolgono qui le stesse cerimonie tradizionali iniziate nel XIV secolo. Dalla sua edificazione, l’edificio venne ampliato in modo costante nel tempo, fino al 1592 – anno in cui venne bruciato dalle forze armate giapponesi. Nel 1601 il complesso venne ricostruito e mantenuto nella sua totale originalità fino ai giorni nostri. Come ti raccontavamo all’inizio di questa guida, il Jongmyo Shrine è un luogo di profonda connessione spirituale per il popolo sudcoreano e venne costruito per essere dedicato al culto degli antenati reali, una pratica essenziale nella filosofia confuciana che simboleggia e celebra l’armonia tra passato e presente. Anche il modo in cui venne costruito non è casuale: la sua semplicità architettonica, infatti, riflette il valore della dignità e la disposizione dei suoi spazi è pensata per trasmettere rispetto e sacralità. Nel 1995, il Jongmyo Shrine è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. 

Cosa vedere al Jongmyo Shrine di Seul

Dettaglio dello Jongmyo Shrine a Seul

Fonte: iStock

Un porticato del Santuario Jongmyo Shrine a Seul

La visita al Jongmyo Shrine è davvero emozionante: l’edificio e i suoi terreni si estendono per circa 19,4 ettari, gli edifici sono situati in vallate e circondati da colline, con modifiche artificiali progettate per rafforzare l’equilibrio degli elementi naturali, in linea con i principi tradizionali del pungsu, ovvero la geomanzia coreana. Ma cosa puoi vedere durante la tua visita in questo sito storico? Ecco un elenco delle parti più interessanti dell’edificio:

  • Jeongjeon: è la sala principale del santuario, cuore pulsante dell’intera struttura ed è un edificio in legno (tra i più antichi e lunghi di tutta la Corea). All’interno di questa stanza sono custodite le tavolette ancestrali dei reali della dinastia Joseon. Queste tavolette sono quelle originarie, salvate dalla distruzione nipponica poiché nascoste a casa di un cittadino.
  • Yeongnyeongjeon: conosciuta anche come “sala della pace eterna”, questa sala fa parte del progetto di ampliamento del palazzo, è più piccola rispetto al Jeongjeon e ospita le tavolette ancestrali dei reali meno significativi della dinastia Joseon.
  • Percorso cerimoniale: a dividere il cortile principale in tre parti c’è un sentiero in pietra. L’area centrale del sentiero è riservata agli spiriti dei re e delle regine della dinastia e, per rispettare la tradizione e la cultura di questo luogo, quest’area non va assolutamente calpestata.
  • Cerimonia rituale del Jongmyo Jerye:
se vuoi immergerti nella tradizione spirituale di questo luogo allora ti consigliamo di visitarlo la prima domenica di maggio, giorno in cui si tiene il Jongmyo Jerye, una cerimonia rituale di circa 6 ore che include musica, danze e canti tradizionali. Un’occasione davvero unica!

Visitare il Santuario di Jongmyo Shrine: le info utili

Prima di visitare il santuario è utile avere sotto mano una serie di informazioni pratiche volte a permetterti di vivere l’esperienza al meglio. Dalla durata della visita a come raggiungere il palazzo, ecco uno schema riassuntivo di tutte quelle nozioni fondamentali per la tua organizzazione:

  • Durata della visita: ovviamente tutto dipende dai tempi di ogni persona ma, in linea di massima, per visitare e godere appieno delle bellezze del santuario Jongmyo Shrine, ci vuole circa un’ora/un’ora e mezza.
  • Quando visitarlo: il santuario è soggetto a variazioni di orario in base alla stagione; è aperto tutto l’anno dal mercoledì al lunedì dalle 9:00 alle 18:00 con orari prolungati durante la stagione estiva. Un consiglio: se volete godervi lo spettacolo della cerimonia del Jongmyo Jerye, una delle più antiche al mondo, allora ti consigliamo di organizzare il tuo viaggio in modo da essere nel sito la prima domenica di maggio.
  • Costo dei biglietti: per accedere al Santuario di Jongmyo, dovrai comprare un biglietto dal costo di 1.000 WON (circa 70 centesimi). Se hai intenzione di visitare più attrazioni nella splendida Seul, ti consigliamo di informarti sulla possibilità di acquistare un pass combinato per visitare anche altri siti storici. Un’ottima strategia per risparmiare!
  • Visite guidate: prenotando un tour con molto anticipo – c’è un limite di accessi giornaliero alla struttura – potrai prendere parte a una visita guidata e farti accompagnare in un viaggio nella storia e nella cultura di questo posto da una guida locale esperta. I tour sono disponibili in inglese, coreano, giapponese e cinese.

Come arrivare al Santuario di Jongmyo Shrine

Il Jongmyo Shrine si trova nel cuore della capitale della Corea del Sud, Seul. Pertanto è facilmente raggiungibile grazie all’efficiente sistema di trasporti della città. Ci sono diversi modi per raggiungerlo: puoi optare per la metropolitana prendendo le linee 1,3 e 5 e scendendo alla stazione Jongno 3-ga. Se arrivi dalla linea 1 prendi l’uscita 11, altrimenti l’uscita 8; dopodiché avrai circa 10 minuti di camminata per raggiungere il Santuario. In alternativa puoi prendere un autobus (le linee 101, 102, 151, 162, 172, 201, 202, 501, 701 portano alle fermate Jongmyo Shrine o Jongno 3-ga e da lì potrai seguire le indicazioni). Un’ultima opzione per raggiungere il santuario è prendere il taxi, per il quale ti basterà fornire all’autista l’indicazione della tua meta.

Non una semplice attrazione da visitare, il Jongmyo Shrine è un viaggio nella macchina del tempo della storia della Corea. Un luogo che tiene in vita la memoria dei re e regine Joseon e che non lascia cadere nell’oblio le tradizioni ancestrali che hanno definito il carattere della filosofia confuciana. Un luogo dove passato e presente convivono e raccontano una storia di devozione, rispetto e armonia.

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Centri termali in Liguria: relax e benessere

Incastonata tra monti e mare, la Liguria è una lunga striscia di terra che regala panorami incredibili, scorci suggestivi, una natura che leva il fiato ma anche piccoli borghi arroccati sul mare. In questa regione storia e cultura si intrecciano a una gustosa tradizione gastronomica fatta di piatti semplici, ma deliziosi, figli di una tradizione marinara e contadina che ancora si può percepire nel miscuglio armonioso dei vari ingredienti.

Ed è qui che ci si possono ritagliare momenti di relax, non solo perché il mare in qualunque stagione è bellissimo e da vivere, ma anche perché vi sono centri da raggiungere per chi desidera staccare la spina.

Le terme in Liguria sono meravigliose, perché uniscono la bellezza di questa regione al vantaggio di trovare spazi di pace e di benessere immersi in un ambiente stupefacente. Tra le montagne, oppure poco distanti dalle città e – ancora – vicini al mare, per poterlo ammirare sempre, anche in inverno quando non esiste la folla ma solo la bellezza stupefacente della natura.

Tutto quello che devi sapere sui quattro siti termali più noti della regione, gli indirizzi da raggiungere e le informazioni utili per una giornata (o più di una) di completo relax.

Acquasanta, le Terme di Genova a poca distanza dalla città

Siamo a Genova, nel cuore della Liguria, a metà tra la Riviera di Levante e quella di Ponente. Capoluogo di regione, città bellissima che mescola le sue tante anime: dal Porto Antico, al centro storico in cui perdersi fra i caruggi stretti, fino alle eleganti vie del centro e alle zone suggestive che si affacciano sul mare. A poca distanza da questa meravigliosa città ci sono delle celebri terme, si trovano ad Acquasanta nel primo entroterra.

Si tratta di un sito storicamente molto amato, infatti le sue acque solforose sono note sin dall’antichità e si può raggiungere in pochi minuti dall’autostrada, ma anche in treno. La struttura è chiusa il martedì, dalla fine di settembre 2024, gli altri giorni le terme osservano il seguente orario: dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 20, il venerdì e il sabato dalle 9 alle 23 (turno serale dalle 19) e la domenica dalle 9 alle 19.

I costi variano in base ai giorni, comunque si parte dai 37 euro per 4 ore in settimana, fino ai 55 in occasione del 24 dicembre e del 6 gennaio, ma sempre kit escluso. Possono entrare anche i bambini a partire dai cinque anni e per loro si parte dai 24,50 ai 49 euro.

All’interno della struttura si trovano piscine interne, ma anche una esterna, immersa nel paesaggio suggestivo: il tutto con l’acqua termale protagonista. Queste vasche hanno un livello dell’acqua che è al di sotto del metro e mezzo e una temperatura di 35 gradi: una coccola per il corpo e per la mente. Vi sono anche il bagno di vapore, la sauna e la sala di nebulizzazione: un vero toccasana per la salute. Non mancano i trattamenti e i massaggi.

Il posto giusto in cui fermarsi per staccare dalla quotidianità per qualche ora e ricaricarsi all’insegna del benessere, ma anche di un territorio bellissimo e tutto da scoprire. Infatti, qui si possono fare belle passeggiate, visitare il Santuario di Nostra Signora di Acquasanta, la cui realizzazione ha preso il via intorno al 1683, oppure il Museo della carta. Una località da raggiungere per fare il pieno di bellezza e di salute. Positivo che sia vicinissimo a Genova e che quindi si possa inserire in una visita a questa città dalle mille facce, dove si trovano tante eccellenze come l’Acquario, i palazzi di via Garibaldi, il parco di Nervi e molto altro.

Alassio, Thalassio Medical Spa in un borgo da sogno

Ci spostiamo ad Alassio, una delle località più amate di questa regione italiana che si trova in provincia di Savona: spiagge sabbiose, acqua bassa e un bellissimo lungomare, sono alcune delle caratteristiche che rendono questo luogo così apprezzato. Non solo in estate, quando si può godere del clima favoloso della Liguria, ma anche di inverno quando la bellezza della natura si mostra con il suo fascino più selvaggio.

Ed è qui che c’è Thalassio Medical Spa, una struttura che si trova all’interno del Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort, in cui protagonista è l’acqua del mare che diventa elemento principale di tante esperienze diverse come la piscina riscaldata (la temperatura è di 32 gradi), ma anche il percorso Kneipp. La talassoterapia sfrutta l’azione benefica dell’acqua salmastra e qui si può sommare a tantissimi trattamenti e rituali diversi, da scegliere in base alle proprie preferenze e a ciò di cui si ha maggiormente bisogno.

Il circuito talassoterapico con ingresso al centro benessere ha un costo di 46 euro per tre ore durante la settimana e di 56 euro nei fine settimana e nei giorni festivi, i bambini – invece – spendono 28 euro sempre. All’interno della struttura si trovano: una piscina con idromassaggi e acqua di mare a 32 gradi, poi sauna finlandese, bagno turco, bagno aromatico alle erbe, fontana di ghiaccio, percorso Kneipp, cromoterapia e zona relax e talasso gym. Insomma davvero tutto ciò di cui si può avere bisogno per trascorrere ore indimenticabili.

A quanto pare, Thalassio Medical Spa è aperta da marzo a gennaio, l’ingresso ai bambini è consentito dalle 10 alle 13 e solo a partire dai 4 anni. Alassio è facilmente raggiungibile sia in treno sia in macchina, con il secondo mezzo di trasporto basta imboccare l’uscita autostradale di Andora (se si arriva dalla Francia) o Albenga (per chi procede dalla direzione opposta).

Alassio è davvero una gemma preziosa della Riviera ligure di Ponente e in questa suggestiva cittadina, oltre alla meravigliosa spiaggia che si può godere tutti i giorni dell’anno, vale la pena visitare il bellissimo centro storico punteggiato di locali e negozi, proprio come il Budello cittadino una strada sulla quale si affacciano bellissimi edifici colorati e ricca di attività. Da non dimenticare il celebre Muretto, la cui decorazione ha preso il via nel 1953, e la stupenda passeggiata.

Pigna, le terme di questa località vicina alla Francia

Ci spostiamo verso la parte finale della regione, quella più vicina al confine con la Francia. Lì, alle spalle di Sanremo nell’Alta Val di Nervi si trova Pigna, un paese con delle terme che un tempo erano molto apprezzate e celebri. La struttura di riferimento è Antiche Terme & Spa di Pigna, un impianto che al momento risulta chiuso ma che è di fatto pare essere l’unico in cui godere delle proprietà di queste acque che arrivano dalla sorgente Madonna Assunta, caratterizzata da una temperatura costante di 30 gradi. Pare che sia solfureo-clorurata e che possa essere utilizzata per la cura di diverse affezioni.

Pigna si raggiunge da Ventimiglia, da dove si devono percorrere circa venti chilometri in direzione entroterra con l’automobile. Tutta questa zona è particolarmente affascinante non solo perché la Francia è poco distante, ma anche perché è immersa in uno scenario affascinante vicino a località come Ventimiglia e Sanremo, bellissime e con tante attività ricreative da fare tra mare, paesaggi e molto altro. Un luogo tra terra e mare.

Diano Castello, Eira terme è un’oasi di pace

Sempre in provincia di Imperia, ma questa volta affacciate sul mare ci sono le terme di Eira a Diano Castello. Si tratta di una struttura molto diversificata, con vasche esterne da utilizzare in estate come la piscina con acqua termale a temperatura ambiente: è aperta al pubblico dal 15 maggio al 15 settembre ed è dotata di lame d’acqua e soffioni gayser. Vi è anche una vasca per lo sport, con acqua termale, in cui praticare attività compresa la meditazione.

Il percorso termale, invece, prevede soste all’interno della grotta per chi cerca un effetto rigenerante e anti età: l’acqua calda offre un idromassaggio termale in un’atmosfera umida, vi è una doccia per aromaterapia e una sauna secca. Nella struttura è presente anche una vasca esterna con acqua calda e idromassaggio, può essere sempre utilizzata grazie alla presenza di una copertura.

Eira Terme si trova in via Seuda a Diano Castello, al momento dell’ingresso alla struttura viene richiesta l’attivazione della tessera associativa Eira che ha un costo di 5 euro annui. I trattamenti sono i più disparati: ad esempio per 130 euro si può fare quello completo con fango termale, che prevede anche due ore di percorso termale omaggio. I prezzi da maggio a settembre variano in base al tempo di permanenza: due ore 30 euro, 4 invece 40 euro. I bambini fino a 12 anni compiuti spendono 15 euro. Da dicembre ad aprile 4 ore con trattamento hanno un costo di 90 euro. Le piscine termali esterne – da maggio a settembre – hanno un costo di 12 euro per mezza giornata e di 25 euro per tutto il giorno. I bambini fino ai 12 anni pagano otto euro.

Diano Castello dista da Diano Marina circa due chilometri, per chi raggiunge la località in treno da lì è possibile prendere un autobus. Si tratta di un paese iscritto nei Borghi più belli d’Italia, in cui ammirare testimoninze silenzione ma prziose del passato, ma anche assaporare i gusti e le tradizioni di questo lembo di terra.

L’Italia è un paese europeo con tante location termali celebri, queste elencate sono le aree che si possono trovare in Liguria, quelle più celebri e che vale la pena raggiungere per godere di qualche giorno all’insegna del relax e del benessere. In una terra da sogno.

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Sagre ed eventi del weekend del 22 e 24 novembre 2024

Il weekend del 22 e 24 novembre 2024 prevede tanti appuntamenti per i golosi e chi ama la tradizione. In tutta Italia sono in programma sagre ed eventi che uniscono la bontà di prodotti locali con spettacoli culturali, iniziative di intrattenimento per tutta la famiglia e storia. Si può consultare il ricco programma e scegliere l’evento che si preferisce, in base ai propri gusti e alle proprie esigenze.

Il cioccolato senza dubbio è protagonista di questo periodo, ma anche chi preferisce il salato avrà il suo da fare con la polenta, il tartufo, l’olio e altri prodotti del territorio di ottima qualità. Di seguito abbiamo selezionato alcune sagre ed eventi previsti per questo weekend in Italia.

Chocofestival

A Chieti dal 22 al 24 novembre 2024 si svolge il Chocofestival, un evento dedicato interamente al cioccolato con tanti espositori provenienti da tutta Italia. Il calendario è fitto con degustazioni, show cooking, spettacoli, musica, attività per i bambini e tante iniziative che coinvolgeranno i visitatori e animeranno le giornate dell’evento.

A differenza degli anni scorsi, questa volta il Chocofestival offre anche un’area dedicata alle degustazioni di vino in abbinamento al cioccolato. Per qualsiasi altra informazione su come partecipare e per consultare il programma completo potete visitare il sito chocofestival.it

Festa della Polenta

A Viticuso, in provincia di Frosinone, è previsto un appuntamento gustoso per il weekend del 23 e 24 novembre 2024. A partire dalle ore 20 avrà luogo la tradizionale Festa della Polenta organizzata dalla Pro Loco Viticuso che si è rivelata già un grande successo nelle passate edizioni. La serata del 23 prevede uno spettacolo musicale con prenotazione obbligatoria e poi si può gustare la polenta condita in vari modi per connettersi con i sapori locali tradizionali.

Festa della polenta

Fonte: iStock

Preparazione della polenta tradizionale

Sweet Pampepato

Il centro storico di Terni offre l’evento Sweet Pampepato dal 22 al 24 novembre 2024, un grande evento dedicato alla pasticceria tipica ternana. Una ricca selezione di dolci umbri e nazionali si potranno gustare per un weekend alla scoperta delle tradizioni della regione. Un’area espositiva e commerciale, oltre a un’area eventi dove il pubblico potrà assistere a showcooking gratuiti, degustazioni guidate e incontri con le eccellenze italiane, animeranno questa festa tra cultura, spettacolo e cucina.

Sagra del Tartufo e del Cinghiale

Calvi dell’Umbria, in provincia di Terni, ospita per un secondo weekend la Sagra del Tartufo e del Cinghiale presso la Taverna del Monastero. I visitatori possono gustare le migliori specialità locali a base di tartufo e cinghiale con menù pensati per esaltarne la qualità e il gusto. Su Facebook si può consultare il menù e ottenere tutte le informazioni principali per partecipare.

L’Oro di Spello Festa dell’Olivo e Sagra della Bruschetta

L’Oro di Spello Festa dell’Olivo e della Bruschetta celebra la tradizione in provincia di Perugia. Spello è la capitale dell’olio nuovo e custodisce il sapore autentico della regione, ma nei giorni dal 22 al 24 novembre diventa anche il luogo perfetto per gustare tante bruschette preparate con l’olio extravergine di oliva locale, immersi in un’atmosfera di festa. Una terra che ha molto da offrire viene celebrata per qualche giorno, invitando i locali e le persone provenienti da tutta Italia a divertirsi con mercatini, musica della tradizione e popolare, e degustazioni imperdibili.

Choco Marche

Ancona celebra i maestri artigiani del gusto con Choco Marche, un evento che rende omaggio al cioccolato che seduce grandi e piccoli da sempre. Tra tradizione e modernità, gli esperti danno vita a prodotti straordinari, permettendo ai visitatori di assaggiare specialità del territorio dal 22 al 24 novembre 2024. Non solo cioccolato, ma anche pasticceria generica, panificazione, pasta fresca e altri prodotti tipici della zona, unendo passione e tradizione delle imprese artigiane.

Dolci al cioccolato

Fonte: iStock

Un misto di cioccolatini

Festa della Cicerchia

A Serra de’ Conti, in provincia di Ancona dal 22 al 24 novembre è prevista la Festa della Cicerchia, una sagra di qualità che anima la Valle del Misa e del Nevola con piatti della tradizione. I visitatori troveranno ben 16 menù diversi da gustare nella suggestive cornice di grotte della zona e locali del centro storico di questo borgo medievale tra i meglio conservati della provincia di Ancona.

La cicerchia ovviamente sarà la regina di queste giornate con piatti della tradizione marchigiana proposti agli avventori e per l’occasione sarà aperto al pubblico il Monastero di Santa Maria Maddalena. Inoltre nei vicoli di Serra de’Conti ci si potrà imbattere in artisti di strada, clown, cantastorie, spettacoli con il fuoco e altre attrazioni per tutte le età.

Festa del Cioccolato

A pochi chilometri da Roma dal 22 al 24 novembre 2024 c’è la Festa del Cioccolato, grazie al patrocinio del Comune e alla collaborazione della ProLoco. A Latina, precisamente nella Piazza del Popolo centrale con la Torre Civica, avrà luogo questo evento che aprirà le porte dalle 10 di mattina per poi andare avanti fino a tarda notte. Gli amanti del cioccolato non potranno resistere a degustazioni golose, assaggi prelibati di una raffinata pralineria, il gianduiotto, il cioccolato abbinato con la frutta secca, il cremino, e altre creazioni da non perdere.

Eurochocolate

Questo è il weekend di chiusura dell’Eurochocolate di Perugia che è iniziato il 15 novembre e termina il 24. Come ogni anno questo evento propone un viaggio goloso ed emozionante a chi sceglie di farci un salto, per esplorare il mondo del cioccolato a 360 gradi. Stand provenienti da ogni parte del mondo si ritrovano per celebrare questo alimento indispensabile con un ricco programma di animazioni, spettacoli dal vivo, degustazioni, attività esperienziali e convegni a tema, nella suggestiva cornice del centro storico della città.

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Capodanno 2025 a Innsbruck: cosa fare, eventi e clima

Innsbruck è una vera e propria perla delle Alpi austriache, una destinazione da sogno per chi desidera trascorrere un Capodanno indimenticabile in questa splendida località.

La città è circondata da montagne innevate ed illuminata da luci natalizie, che creano un ambiente magico e suggestivo per le vie del centro storico. Innsbruck combina il fascino della tradizione tirolese con un’atmosfera vivace e moderna, che la rendono una delle destinazioni ideali per chi desidera passare un’esperienza in un luogo ricco di cultura e storia, ma anche numerosi eventi, soprattutto in occasione dei festeggiamenti di capodanno, così da vivere al meglio il cuore dell’inverno alpino.

Cosa fare a Capodanno a Innsbruck, tutti gli eventi

Il capodanno nella cittadina austriaca è una festa in grado di coinvolgere e trasformare l’intera città in un grande palcoscenico a cielo aperto. Il centro storico, con le sue vie acciottolate e addobbato a festa, diventa il fulcro delle celebrazioni natalizie, con il famoso Tettuccio d’Oro.

Per dare il benvenuto al nuovo anno, allo scoccare della mezzanotte piazza Maria Theresien-Strasse si trasforma con musica dal vivo e DJ set che intrattengono i visitatori di tutte le età, grandi e bambini. Inoltre, in questa bellissima cornice animata ed illuminata a festa, ci pensano i fuochi d’artificio a colorare l’atmosfera: un’esperienza unica ed indimenticabile. Per osservare questo spettacolo pirotecnico con una vista privilegiata, si consiglia di recarsi presso alcune terrazze panoramiche, come la Nordkette, facilmente raggiungibile in funivia ed in grado di offrire una vista unica.

Oltre ai festeggiamenti nella piazza principale, Innsbruck offre numerose esperienze culturali e tradizionali. Per gli amanti della musica classica, ad esempio, è possibile partecipare ad uno dei concerti di Capodanno organizzati nelle numerose sale da concerto cittadine ed in vari teatri. Qui, le diverse orchestre, eseguono brani storici, dalle melodie viennesi ad i grandi e più conosciuti classici pezzi internazionali.

Un altro evento a cui è possibile partecipare, in questo caso nei dintorni di Innsbruck, è una delle diverse fiaccolate notturne lungo i sentieri innevati. Per i turisti, far parte di questi eventi è qualcosa di davvero speciale, che permette di immergersi completamente nella magia dell’inverno tirolese, fra paesaggi innevati ed incantati.

Inoltre, da non perdere nel periodo di Natale ad Innsbruck sono i suoi famosi mercatini natalizi, che generalmente rimangono aperti fino a fine anno. Passeggiare tra queste bancarelle, in attesa dei festeggiamenti per il nuovo anno, consente di immergersi fra sapori ed odori tradizionali, con la possibilità di sorseggiare un bicchiere di Glühwein, il nostro vin brulé, oppure assaporare dolci tipici tirolesi, come i Kiachl, una pasta fritta decisamente apprezzata dai locali e dai visitatori. È l’occasione giusta per vivere e respirare l’atmosfera unica che solo i mercatini natalizi tirolesi sono in grado di offrire.

Mercatini di Natale ed albero di Natale presenti a Capodanno nella città di Innsbruck

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Mercatini di Natale ad Innsbruck

Vita notturna e discoteche a Innsbruck

Quando il sole tramonta dietro le montagne innevate, la città si trasforma e si accende di vita. Qui ci sono numerose possibilità per festeggiare fino a tardi un evento come il Capodanno. Innsbruck, infatti, vanta una vivace vita notturna, che riesce a soddisfare chiunque: sia chi è alla ricerca di serate sofisticate, sia per chi ama un’atmosfera più informale e dinamica.

Nel centro storico, ad esempio, ci sono diversi locali, tra cocktail bar e pub, che rappresentano quasi un punto di riferimento per i giovani. Ci sono locali come il Liquid Diary, ad esempio, dove è possibile sorseggiare drink raffinati in un’atmosfera decisamente elegante, oppure il Tribaun, dove le birre artigianali, oltre 18, sia locali, che internazionali, la fanno da padrona e vengono servite a bancone alla spina. Se invece si è alla ricerca di un’atmosfera più tradizionale, allora pub come lo Stiftskeller sono la scelta ideale, per una combinazione di ottimi piatti tipici, perfetti per una cena decisamente più informale, prima dei festeggiamenti in piazza.

Come muoversi a Innsbruck a Capodanno

Spostarsi ad Innsbruck durante i festeggiamenti di Capodanno è molto semplice. La città, infatti, gode di un’efficiente rete di trasporti pubblici, oltre che numerose alternative, come trasporti tramite app ed autisti privati, come Uber. Qui è possibile servirsi di numerosi tram ed autobus, gestiti dall’azienda di trasporti locale IVB, che offrono numerose corse anche durante la notte del 31 Dicembre.

Questo servizio consente ai visitatori di muoversi facilmente e liberamente tra le diverse aree della città, così da poter partecipare ai festeggiamenti senza preoccuparsi eccessivamente del traffico alle fine della serata o di trovare un parcheggio per raggiungere il centro storico cittadino. Inoltre, per chi è in possesso della Innsbruck Card, sarà anche possibile approfittare di alcune offerte particolari, come trasporti gratuiti, oltre che ingressi ad attrazioni e musei.

Invece, per chi preferisce spostarsi con i taxi, questi rappresentano un’opzione sempre disponibile. Ad esempio, la compagnia Innsbruck Taxi è in grado di garantire il servizio durante le ore dei festeggiamenti, ma a causa dell’elevato numero di visitatori in città, in occasione del Capodanno, si deve essere pronti ad attese anche piuttosto lunghe.

Infine, per chi viaggia in auto è bene sapere che il centro storico è una zona a traffico limitato. Ciò vuol dire che non si possono raggiungere le vie più centrali in macchina, ma comunque si può sfruttare la presenza di diversi e numerosi parcheggi a pagamento, anche multi piano, dove poter parcheggiare il veicolo in maniera sicura e a poca distanza dal centro.

La città di Innsbruck vista dall'alto, con le luci accese e la neve sulle montagne sullo sfondo

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Vista della città di Innsbruck dall’alto

Il clima di Innsbruck a Capodanno

Il clima di Innsbruck a Capodanno è tipicamente freddo. Un clima caratteristico della zona, con temperature decisamente invernali che possono variare tra i -5° gradi ai più 5° gradi, con un aria decisamente fresca e pungente, anche se, nelle giornate più limpide, il sole riesce a scaldare l’aria. La neve, inoltre, è una presenza quasi costante in questo periodo, un elemento in grado di rendere la città ancora più suggestiva.

Proprio per questi motivi, il consiglio utile è quello di vestirsi a strati, con giacche termiche, scarpe antiscivolo o impermeabili ed accessori caldi come guanti, sciarpe e cappello, così da poter affrontare le temperature più rigide di Innsbruck e poter trascorrere una piacevole serata guardando il famoso spettacolo pirotecnico di fine anno.

Visitare Innsbruck in questo periodo dell’anno significa immergersi in un’atmosfera unica, un momento in cui tradizione e modernità si incontrano, per dare vita alla magia di queste festività. Che si scelga di ballare in un club, attendere la mezzanotte in un pub tradizionale più elegante o ammirare in piazza i fuochi d’artificio, Innsbruck rientra sicuramente fra le destinazioni ideali dove festeggiare Capodanno.

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Capodanno 2025 a Vienna: cosa fare, eventi e clima

Affascinante, romantica, imperiale e anche ricca di tesori che bisogna svelare e di tradizioni da conoscere: Vienna è una città meravigliosa, tutta da scoprire tra palazzi straordinari, cultura, musei e divertimento.

Soprattutto in un periodo dell’anno che, già da solo trasuda magia, quello delle festività natalizie. E raggiungere questa capitale europea durante i giorni di Capodanno significa fare un’immersione nella bellezza, ma anche avere tantissime opzioni per trascorrere giornate indimenticabili in una location che nasconde più anime: da quella classica, che si intreccia con la sua storia e le sue tradizioni, a quella più moderna e contemporanea.

Una destinazione, insomma, per tutti i gusti, dove andare in vacanza con gli amici, in coppia, oppure in famiglia, perché si tratta del posto ideale in cui si può organizzare un Capodanno a propria misura. E vale la pena sceglierla, tra le tante mete per San Silvestro, proprio in questo periodo dell’anno perché qui il fascino delle feste si percepisce nell’aria, regalando la sensazione di vivere in un tempo sospeso fatto di bellezza e un pizzico di magia.

Cosa fare a Capodanno a Vienna, tutti gli eventi

Vienna è una capitale europea che vale la pena raggiungere in ogni momento dell’anno, ma in particolare durante le festività natalizie e a Capodanno quando la sua straordinaria bellezza viene esaltata dall’atmosfera unica di questo periodo dell’anno.

E quella di San Silvestro qui può essere davvero una nottata speciale da trascorrere lungo le strade, oppure prendendo parte a uno dei tanti eventi previsti in città, mangiando in locali unici, o programmando una serata di divertimento in un locale alla moda.

Silvesterpfad, in otto location all’aperto

Un programma fitto e molto interessante accoglie tutti i visitatori di Vienna per celebrare l’ultimo dell’anno. A partire dalle opzioni per coloro che amano la musica, che possono assaporarla lungo un vero e proprio percorso di Capodanno che si svolge dalle 14 del 31 dicembre alle 2 del mattino del primo giorno di gennaio. Il divertimento è assicurato tra stand che propongono da bere e piatti tipici, con vari punti in cui si svolgono spettacoli musicali che spaziano dal valzer, che a Vienna non può mai mancare, per arrivare alla musica disco, il pop e il rock, solo per citare qualche genere.

Il percorso di San Silvestro – Silvesterpfad – si snoda per otto location: Rathausplatz, Freyung, Am Hof, Graben, Stephansplatz, Kärntner Straße, Neuer Markt e il mercato invernale in Riesenradplatz nel Prater. Per chi ama il valzer, è impedibile una sosta al Graben dove già dal pomeriggio ci si può mettere alla prova con piccoli corsi veloci per conoscere le tecniche.

Capodanno a Vienna cosa devi sapere

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Capodanno 2025 a Vienna cosa devi sapere

Il Capodanno 2025, poi, è davvero speciale infatti dà ufficialmente il via all’anno di Strauss, una serie di eventi per celebrare il compleanno numero 200 del celebre compositore. L’ultima sera dell’anno si tiene il Countdown Strauss, a cura del percussionista Martin Grubinger, che prevede che 100 elementi diversi si esibiscano al Rathausplatz lungo il precorso ideato per questa festività.

E la mezzanotte sarà favolosa: si potrà ascoltare il suono della campana del duomo di Santo Stefano, la celebre Pummerin, i cui rintocchi – naturalmente 12 – risuonano solo in occasioni speciali. A seguire il valzer di Strauss Sul bel Danubio blu: il mondo perfetto per accogliere l’arrivo del 2025. Anche perché uno spettacolo di laser sincronizzato con la musica farà alzare gli occhi al cielo per poter godere di tutta questa meraviglia. Niente fuochi d’artificio, ma le luci e i colori splenderanno comunque.

La musica: i vari concerti

E, sempre a tema Strauss, anche l’operetta che – come da tradizione – viene rappresentata all’Opera di Stato di Vienna, mentre la mattina del primo gennaio occhi puntati e orecchie pronte all’ascolto per godere del concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica che verrà trasmesso anche Musikverein a Stephansplatz e Riesenradplatz nel Prater: dalle 11,15.

Inoltre sono previsti concerti, ad esempio, a San Pietro e al Kurasalon. Nella chiesa si possono ascoltare tanti brani di numerosi compositori come Mozart e Bach. Mentre al Kurasalon, a quanto pare, è prevista una serata di musica e danza, sulle note di coloro che in qualche modo hanno un legame con la città.

E, infine, alcuni mercatini di Natale potrebbero apmpliare la durata di apertura anche oltre il Capodanno dando la possibilità di acquistare gastronomia tipica e oggetti artigianali a chi viaggia verso l’Austria in questo periodo dell’anno.

Vita notturna e discoteche a Vienna

Una città vivace, ricca di cose da fare e di locali per chi ama la vita notturna. Vienna è la meta perfetta anche per i suoi tanti locali dove gli amanti del genere possono trascorrere la serata di Capodanno (ma non solo) immersi in un’atmosfera divertente, giovane, alla moda.

Ci sono numerose discoteche in città, ma tra le più amate non si può non citare Prater DOME, si tratta infatti del locale notturno più grande di tutta l’Austria che, a quanto pare, dispone di tre piani e dodici bar, con un’offerta musicale che spazia tra i vari generi per accontentare i gusti di tutti.

Un’altra discoteca celebre è Flex – night club, conosciuta in tutta Europa, è aperta da diversi anni assicurando divertimento e ottima musica a tutti coloro che la frequentano: oggi ci si può ascoltare soprattutto techno e dub.

Volksgarten Clubdisco – invece – è una discoteca situata nel centro storico cittadino, in uno splendido giardino con mobili di design anni Cinquanta. Un luogo favoloso in cui trascorrere una serata indimenticabile tra musica hit house, disco e party.

E per chi ama il jazz? Allore è davvero imperdibile il Porgy & Bess che viene inserito nei dieci migliori club d’Europa. Una tappa imperdibile per tutti coloro che amano la musica, compresi la musica elettronica, il soul e il cantautorato.

Info utili per la sera di Capodanno a Vienna

Ci sono tantissimi luoghi in cui è possibile mangiare la sera di Capodanno a Vienna, ma alcuni di questi sono davvero straordinari e molto particolari. Infatti, per chi desidera una serata in uno scenario che sembra uscito da una fiaba il Municipio della capitale austriaca apre le sue porte per fare immergere i suoi ospiti in un ambiente sfarzoso con un menù di quattro portate, musica e l’immancabile valzer di mezzanotte.

Lungo il percorso dello Silvesterpfad, poi, sono previsti stand con bevande e gastronomia: non un vero e proprio cenone, ma senza dubbio un modo divertente per festeggiare l’ultima notte dell’anno immergendosi nella sua atmosfera di festa. Un’altra cosa da provare sono i famosi chioschi dei würstel, posti davvero amatissimi della città e in cui speriementare un’esperienza culinaria al cento per cento autentica.

Feste di Natale e Capodanno a Vienna

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Vienna: eventi, feste, location per Capodanno 2025

Come muoversi a Vienna a Capodanno

Sul sito ufficiale dello Silvesterpfad viene data qualche informazione utile su come muoversi per la città di Vienna a Capodanno. Il consiglio è quello di utilizzare i mezzi pubblici, infatti la buona notizia è che le linee della metropolitana, ma anche molti autobus e tram, saranno attivi per la notte di San Silvestro così da consentire a tutti una facilità di spostamento. Sul sito dei trasporti, Wiener Linier, è possibile pianificare il percorso, oppure si può scaricare l’apposita App.

Grazie a questi piccoli trucchi spostarsi a Vienna la notte di Capodanno sarà senza dubbio più facile e immediato. Ovviamente sarà una serata particolarmente affollata, quindi il consiglio è sempre quello di muoversi per tempo e di non ridursi all’ultimo per raggiungere i luoghi che interessano. Poi – una volta arrivati a destinazione – ci si può spostare a piedi lungo il percorso di eventi.

I biglietti per i mezzi pubblici hanno un costo di 2,40 per la corsa singola (1,20 i bambini, gratis sotto i sei anni), mentre ammonta a 8 euro quello della durata di 24 ore e a 14,10 quello di 48 ore. Esistono anche pacchetti che durano sette giorni: in formato cartaceo e trasferibile costa leggermente di più di quello digitale non trasferibile. Infine vi è anche la Vienna City Card che mette insieme trasporti, ma anche agevolazioni su tante attività.

Per chi lo desidera vi è anche la possibilità di utilizzare i taxi, i numeri utili da contattare sono: +43 1 60 160, +43 1 40 100 e +43 1 31 300, ci sono anche le App ufficiali.

Il clima di Vienna a Capodanno

Per partire per Vienna bisogna mettere in valigia vestiti e giacche pesanti, perché il clima della capitale austriaca a Capodanno è davvero freddo. A quanto pare, ad esempio, la media massima del mese di dicembre si assesta sui 3 gradi, quindi, è di fondamentale importanza partire preparati. E avere tutto il necessario per ripararsi dal clima rigido soprattutto se si pensa di fare serate fuori proprio come a Capodanno perché in quei casi il termometro scende ancora.

Da portare con sé maglie termiche, calze di lana, cappelli, guanti e giacche pensanti per poter affrontare il clima senza problemi e godersi la bellezza di questa città in pieno inverno , con le luci e i colori di questa stagione speciale.

In fondo questa è una delle ragioni che rendono Vienna la perfetta meta invernale e delle feste, perché fa immergere chi la raggiunge in un’atmosfera fiabesca, accogliente e ricca di cultura. Una città da vivere e da scoprire.

Capodanno a Vienna cosa devi sapere

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Capodanno a Vienna: il clima in questo periodo
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Le più belle città d’Europa da visitare in famiglia durante le feste

Le festività natalizie rappresentano uno dei momenti più speciali dell’anno, un’occasione perfetta per staccare dalla routine quotidiana e trascorrere del tempo prezioso con la famiglia. La magia del Natale, con i suoi mercatini scintillanti, le luminarie festose e le tradizioni che scaldano il cuore, crea l’atmosfera ideale per vivere esperienze indimenticabili. Ma scegliere la destinazione perfetta per le vacanze in famiglia può risultare difficile, soprattutto se si cerca un mix ideale di cultura, divertimento e relax per tutti i membri della famiglia, dai più piccoli agli adulti.

In Europa, molte città si vestono di luci e colori durante il periodo natalizio, offrendo ai visitatori non solo una miriade di eventi e manifestazioni natalizie, ma anche una ricca offerta di attrazioni culturali e storiche da esplorare. Dalle antiche piazze medievali di Vienna alle sponde gelate dei fiordi islandesi, ogni città propone qualcosa di speciale, con un focus particolare su attività pensate per coinvolgere anche i più giovani, spesso a contatto con tradizioni e leggende locali.

Queste città non sono solo scenari perfetti per vivere il Natale, ma durante questo magico periodo dell’anno diventano veri e propri paesaggi incantati, dove ogni angolo racconta una storia, ogni mercatino è un’opportunità per scoprire sapori unici e ogni attrazione può diventare l’inizio di una nuova avventura. Se si cerca una vacanza che unisca divertimento, educazione e un pizzico di magia natalizia, allora queste destinazioni sono pronte a regalare alla famiglia esperienze memorabili.

In questo articolo vi racconteremo quali sono le migliori città europee dove trascorrere il Natale, con particolare attenzione alle attività e attrazioni che le rendono ideali, una ad una, per un viaggio in famiglia.

Ogni città è unica nella sua proposta, ma tutte condividono una cosa in comune: il calore dell’accoglienza natalizia, che rende ogni viaggio speciale e irripetibile. Preparatevi a vivere il Natale in maniera autentica, tra tradizioni millenarie, magici mercatini e luoghi da favola che solo l’Europa sa offrire durante le festività.

York: la tradizione natalizia inglese

York, una delle città più affascinanti e storiche del Regno Unito, si trasforma in un luogo fiabesco durante il periodo natalizio. Le strade medievali si riempiono di luci scintillanti, mentre il mercato di Natale di St. Nicholas Fair, tra i più antichi e tradizionali del paese, offre una vasta selezione di regali artigianali, dolci tipici e prodotti locali. I bambini possono divertirsi con le giostre e le attrazioni natalizie, mentre i genitori si rilassano con un caldo vin brulè o una tazza di cioccolata calda.

Da non perdere una visita alla York Minster, dove si possono ammirare concerti natalizi e attività per i più piccoli. Inoltre, una passeggiata lungo le muraglie romane della città e una visita al National Railway Museum, che ospita treni storici e offre attività interattive per tutta la famiglia, sono perfette per unire cultura e divertimento.

Barcellona: Natale con un tocco mediterraneo

Barcellona è una città che sa come celebrare il Natale con allegria, colori e una tradizione unica. Durante le festività, la città si trasforma in un vero e proprio spettacolo di luci, con il celebre mercato di Natale di Santa Llúcia, un punto di riferimento per trovare decorazioni natalizie e figure tradizionali come il Caga Tió, il simpatico tronco natalizio tipico della tradizione catalana. Qui, le famiglie possono immergersi in un’atmosfera vivace e allegra, con eventi pensati anche per i più piccoli.

Barcellona, Natale

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Il centro di Barcellona a Natale

Una visita al Parc Güell, il parco progettato da Antoni Gaudí, è particolarmente magica sotto le luci natalizie. Inoltre, il Museu Picasso e il CosmoCaixa, il museo della scienza di Barcellona, offrono esperienze educative che entusiasmeranno i bambini. Barcellona è anche famosa per il suo clima mite, che permette di godere delle sue attrazioni all’aperto durante le festività.

Vienna: la capitale dei mercatini di Natale

Vienna è una delle città europee più iconiche durante il Natale, famosa per i suoi mercatini di Natale che decorano piazze storiche come il Christkindlmarkt davanti al Rathaus (municipio). Questi mercatini offrono un’atmosfera incantata con bancarelle che vendono artigianato natalizio, dolci tradizionali come il Lebkuchen (pan di zenzero) e calde bevande invernali. I bambini potranno divertirsi con giostre e attrazioni come la pista di pattinaggio su ghiaccio nella Rathauspark.

Vienna, Natale

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Vienna illuminata durante le festività

Oltre ai mercatini, Vienna è la città perfetta per famiglie grazie ai suoi musei interattivi come il Haus der Musik e il Museo di Storia Naturale, che offrono esperienze coinvolgenti per i bambini. La Prater con la sua storica ruota panoramica è un’altra tappa imperdibile per una giornata di svago. Con le sue imponenti architetture barocche e il mercato di Natale di Spittelberg, Vienna è una destinazione ideale per immergersi nella magia delle feste.

Rouen: Natale medievale nella Normandia

Rouen, una delle città più affascinanti della Normandia, regala un’atmosfera natalizia unica, grazie al suo centro storico medievale che, durante le festività, si trasforma in un paesaggio incantato. Le strade acciottolate di Rouen sono addobbate con luci e decorazioni natalizie, mentre il mercato di Natale di Rouen, situato nella pittoresca Place du Vieux-Marché, offre prodotti tipici locali e artigianato.

Una visita alla Cattedrale di Rouen, famosa per le sue vetrate colorate, è d’obbligo, mentre i più piccoli potranno divertirsi con le esibizioni di burattini e le attività per famiglie organizzate in città. Rouen è anche la base ideale per esplorare la bellissima e selvaggia regione della Normandia, con le sue splendide spiagge e castelli medievali, perfetti per una gita in famiglia.

Dublino: magia natalizia tra tradizioni irlandesi

Dublino, con il suo fascino cosmopolita e accogliente, è una destinazione ideale per chi cerca un Natale che coniuga tradizione e modernità. Durante le festività, il mercato di Natale di Dublino presso il Wood Quay Market è una tappa obbligata per chi vuole acquistare regali unici e assaporare piatti tipici irlandesi. Il Pavilion Theatre e il Gaiety Theatreoffrono spettacoli natalizi per tutta la famiglia, mentre la St. Stephen’s Green Park ospita eventi e giostre natalizie.

La città è famosa anche per le sue tradizioni letterarie, quindi una visita al Dublinia Museum e al Museo di Guinness può rappresentare un’ottima occasione per introdurre i bambini alla storia di Dublino in modo coinvolgente. Con la sua atmosfera festosa e le numerose attività per famiglie, Dublino è il posto ideale per un Natale in famiglia.

Stoccolma: Natale da favola tra luci e neve

Stoccolma, capitale della Svezia, è una città incantevole da visitare durante il Natale, quando si trasforma in un paese delle meraviglie invernale. I mercatini di Natale di Stoccolma, come quello di Gamla Stan (la città vecchia), sono tra i più suggestivi d’Europa, con le loro bancarelle che vendono artigianato locale, dolci tradizionali e prodotti natalizi tipici. Le famiglie possono passeggiare lungo le strade illuminate e fermarsi in uno dei tanti caffè svedesi per una pausa con il famoso glögg (vin brulè svedese).

Stoccolma

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Stoccolma a Natale, nel centro storico

I più piccoli adoreranno una visita al Junibacken, il museo dedicato alle storie di Astrid Lindgren, mentre le famiglie possono scoprire la bellezza di Skansen, il museo all’aperto che ricrea la Svezia del passato con villaggi tradizionali, animali e attività natalizie.

Reykjavik: Natale in un paesaggio glaciale

Reykjavik, la capitale dell’Islanda, è una meta natalizia unica, dove il freddo e la neve creano un’atmosfera magica che incanta tutti. Durante il periodo natalizio, la città è illuminata da migliaia di luci, mentre il mercato di Natale di Reykjavik offre prodotti tipici islandesi, artigianato e specialità gastronomiche. I bambini possono divertirsi con giochi all’aperto nella neve, visitare il Laugardalslaug (un centro termale con piscine riscaldate) o esplorare il Museo delle Luci del Nord, per scoprire la magia dell’Aurora Boreale.

Reykjavik è anche il punto di partenza ideale per avventure invernali, come escursioni alla scoperta dei ghiacciai, delle cascate e delle terme naturali islandesi, un’esperienza unica per tutta la famiglia.

Zagabria: il luogo più incantato della Croazia

Zagabria, capitale della Croazia, è una delle destinazioni natalizie più sorprendenti d’Europa. Durante il periodo natalizio, la città ospita il famoso Zagreb Advent, uno dei mercatini di Natale più belli e premiati del continente. Le piazze di Zagabria si riempiono di luci, decorazioni e bancarelle che offrono prodotti artigianali e dolci natalizi, mentre le famiglie possono partecipare a laboratori creativi, concerti e spettacoli all’aperto.

Il Parco Zrinjevac e la piazza Tomislav sono tra i luoghi più magici da visitare, con la neve che crea un’atmosfera da fiaba. I bambini possono anche divertirsi con le giostre e pattinare sulla pista di ghiaccio allestita in città.

Atene: Natale tra storia e tradizione

Atene, simbolo e capitale della Grecia, offre un Natale speciale che unisce la magia delle festività con la storia millenaria della città. Durante il periodo natalizio, Plaka, il quartiere più antico di Atene, si riempie di luci scintillanti e mercatini di Natale che vendono prodotti artigianali e cibi tipici greci. La Syntagma Square ospita una grandissima albero di Natale e una pista di pattinaggio sul ghiaccio, mentre i più piccoli possono divertirsi con attività pensate per loro.

Le famiglie non possono perdere una visita all’Acropoli, che durante le festività offre un’atmosfera unica, e il Museo dell’Acropoli, dove i bambini possono scoprire la storia della città in modo interattivo. Con il suo mix di cultura, storia e tradizione natalizia, Atene è una destinazione perfetta per una vacanza natalizia in famiglia.

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Riapre il Parco Archeologico di Gabii a Roma

Che Roma sia al centro dell’attivo dibattito sull’overtourism non stupisce considerate le sue bellezze storiche e artistiche. I visitatori continueranno ad arrivare a milioni, soprattutto in vista dell’inizio del Giubileo 2025 previsto per il 24 dicembre con l’apertura della prima Porta Santa alla Basilica di San Pietro. È inevitabile, quindi, la creazione di nuovi programmi turistici pensati per stimolare i visitatori a scoprire siti e attrazioni meno conosciute. Tra questi c’è “Unexpected Itineraries” e l’inaugurazione, prevista per il 23 novembre, del nuovo percorso dedicato al Parco Archeologico di Gabii, chiuso per molti anni e riaperto solo in occasione di eventi e giornate particolari.

Questo progetto, portato avanti con un investimento pari a 1,2 milioni di euro, ha come obiettivo quello di valorizzare i luoghi meno conosciuti di Roma e promuovere un turismo sostenibile e digitale.

Unexpected Itineraries: alla scoperta di una Roma poco conosciuta

Con l’obiettivo di allontanare i turisti dal centro storico di Roma e dare un po’ di respiro alla città, tra le maggiori destinazioni colpite dall’overtourism, è stato creato un nuovo progetto chiamato “Unexpected Itineraries” che partirà il 23 novembre. Presentato a Firenze dall’assessore al Turismo, Sport, Moda e Grandi eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, al forum “Il ruolo delle città nella governance del turismo”, il progetto è stato pensato per rendere più sostenibile e digitale il turismo nelle principali città d’arte italiane che ospitano siti Patrimonio Unesco, come Roma.

Gli itinerari creati sono in totale sette, i quali verranno presentati uno alla volta fino ad aprile 2025. Tra questi citiamo l’Esquilino, da via Statilina all’Aquario Romano, il fiume Almone e la zona del Gazometro con Garbatella, Tor Marancia e i murales, il Parco degli Acquedotti e Forte Bravetta, tutti siti ricchi di storia, ma ancora poco conosciuti. Il primo a essere inaugurato sarà il Parco Archeologico di Gabii che, dopo anni di chiusura, potrà essere finalmente visitato tutti i giorni.

La riapertura del Parco Archeologico di Gabii

Non è un caso che a inaugurare il progetto sia proprio il Parco Archeologico di Gabii. È da anni che i cittadini e non solo richiedono degli interventi per valorizzare e rendere fruibile il sito, uno dei più significativi e importanti parchi archeologici del territorio del comune di Roma. Quest’area archeologica, infatti, situata lungo la via Prenestina antica, a circa 20 chilometri dalla Capitale, era uno dei centri politici e culturali più importanti del Lazio in epoca protostorica, insieme a Tibur, Preneste e ad altre città che controllavano la bassa valle dell’Aniene, del Sacco e del Liri.

Grazie al progetto “Unexpected Itineraries”, sarà possibile accedere al sito tutti i giorni. Tra tutti gli investimenti, infatti, quasi 10 milioni di euro arriveranno alla Città di Gabii che consentiranno di tenere il parco aperto quotidianamente e di rilanciare una zona, compresa la vicina città medievale di San Vittorino, ancora poco conosciuta non solo dai turisti stranieri, ma anche italiani.

Chi visiterà il parco archeologico, soprattutto in occasione del Giubileo 2025, potrà scoprirlo con i nuovi percorsi che saranno arricchiti da una segnaletica interattiva e da un’app multimediale bilingue che accompagnerà i turisti durante la loro visita, offrendo informazioni storiche e culturali dettagliate e rendendo l’esperienza più coinvolgente.

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Cosa si nasconde sotto la Laguna di Venezia

Venezia è una città estremamente affascinante: costruita sull’acqua, regala a chi la visita la sensazione di muoversi in un sogno fatto di calle, strade da percorrere a bordo di imbarcazioni, che sono uniche nel loro genere, e scorci di incredibile bellezza. Una città dal fascino misterioso, ancora di più se si pensa ai tanti tesori che custodisce. Quelli visibili e che svettano dalle acque in tutta la loro magnificenza, e quelli invisibili che si trovano sotto la sua superficie.

C’è un mondo che si nasconde sotto la laguna di Venezia, un modo popolato dai relitti delle navi che lì sono affondate nel corso dei secoli, e che ci può restituire un po’ della storia di questo luogo, della sua importanza commerciale come rotta di scambio e del suo passato. Da quello più antico a quello più recente.

Di queste testimonianze subacquee, ammontano a oltre quaranta i relitti che sono stati censiti e studiati e che hanno potuto “raccontare” molto.

I relitti sotto la laguna di Venezia

Un mondo sommerso che ci dice molto dell’intenso traffico che solcava le acque di Venezia, di quelli fossero i prodotti che venivano portati, delle rotte commerciali: i relitti sotto l’acqua della laguna sono un tesoro prezioso perché sono testimoni silenziosi del passato più antico e di quello più recente. E ammantano ancora di più di interesse e di mistero una delle città più belle del mondo, perla d’Italia e di tutta Europa.

Tra le imbarcazioni affondate in tempi recenti vi è il brigantino Hellmuth, questo pare che si si inabissato a novembre del 1860, almeno stando ai registri navali. Si tratta di un relitto di origine prussiana che trasportava carbone coke. Non si trova particolarmente in profondità ma solo a sei/sette metri nella zona della diga di San Nicoletto.

A 11 miglia dal porto della città lagunare, invece, è affondato il cacciatorpediniere Quintino Sella: era l’11 settembre del1943. A quanto pare, morirono oltre 200 persone e i 27 marinai presenti, oggi si trova a 25 metri sotto la superficie dell’acqua.

È stato soprannominato Relitto dei Tubi e si trova vicino alla Bocca di Porto di Malamocco: pare che il periodo storico a cui appartiene dovrebbe essere quello della seconda metà dell’Ottocento ed è una preziosa testimonianza di quel periodo storico, grazie alla presenza al suo interno del carico destinato a scopi industriali.

Curiosa, poi, la storia del brigantino Margareth che è affondato nel 1853, sempre nei pressi della Bocca di Porto di Malamocco, e battente bandiera inglese. Il natante, infatti, è stato prima sollevato e studiato per poi essere riposto sotto l’acqua per poterne preservare il legno.

Cosa si nasconde sotto la laguna di Venezia

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Cosa si nasconde sotto la laguna di Venezia: i relitti

I relitti più antichi

Tra resti di battaglie, come il Mercure, ritrovato a circa otto miglia da Punta Tagliamento e testimone della battaglia di Grado del 1812, e navi affondante nel tentativo di arrivare a destinazione, ci sono anche relitti più antichi che riposano sul fondo della laguna di Venezia.

Come quello che è stato chiamato Relitto dei Cannoni e la cui realizzazione può essere fatta risalire al 1968 circa: il suo ritrovamento ha offerto tantissimo materiale da studiare. Così come hanno fatto le due imbarcazioni che sono state datate XIV secolo e che sono state trovate vicino all’isolotto di San Marco di Boccalama.

Databile intorno al XVI secolo, poi, il Relitto del Vetro, scovato vicino alla Bocca di Porto di Malamocco: pare che arrivasse dal Medio Oriente. E, per finire la panoramica, il Relitto delle Alghe rinvenuto a 12 miglia da Caorle con il suo carico di anfore.

Testimoni preziosi di tante epoche diverse del passato, di eventi importanti, di rotte e scambi commerciali, di usi e tipologie di barche, tutti elementi da cui trarre informazioni importanti e che restituiscono un altro pezzo di storia della Serenissima. Da conoscere.