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La Basilica di Santa Maria del Popolo di Roma torna a nuova vita

La Basilica di Santa Maria del Popolo, nel cuore dell’omonima piazza a Roma, rappresenta un capolavoro senza eguali nel panorama della storia dell’arte e dell’architettura. Al suo interno, si intrecciano infatti le opere di alcuni dei più grandi maestri della pittura e della scultura, che hanno lasciato un segno indelebile nelle differenti epoche artistiche.

Dalla Cappella della Rovere, decorata nel Quattrocento da Pinturicchio, passando per la Cappella Cerasi, dove convivono le opere di Annibale Carracci e Caravaggio, fino alle testimonianze barocche del genio di Gian Lorenzo Bernini, ogni angolo del sontuoso edificio racconta una storia di eccellenza e creatività. E oggi più che mai.

Il restauro: due anni di lavoro per riportare la basilica al suo splendore

Dopo due anni di intensi lavori di restauro, avviati nel 2022 e conclusi a novembre 2024, la Basilica di Santa Maria del Popolo ha infine ritrovato la sua bellezza originaria.

Gli interventi, realizzati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale e con un investimento di circa 2 milioni di euro, hanno restituito nuova vita agli stucchi, ai marmi, alle volte e alle lunette, e hanno riportato alla luce la loro policromia originaria.

L’arcone trionfale e le decorazioni della navata centrale

Uno dei primi interventi ha riguardato il magnifico arcone trionfale, in oro e stucco, risalente alla ricostruzione della basilica voluta da papa Sisto IV intorno al 1472.

Subito dopo, si è proceduto al restauro degli apparati decorativi in stucco della navata centrale, dove spiccano raffigurazioni di sante agostiniane. Tali elementi, attribuiti a scultori vicini al Bernini, hanno riscoperto la loro cromia originale, così da valorizzare l’armonia dell’intero spazio.

La cantoria, l’organo e la Cappella Chigi

L’intervento sulla cantoria e sull’organo ha messo in risalto l’opera di Bernini, che decorò lo strumento con un intreccio di rami di rovere, simbolo araldico di papa Alessandro VII Chigi.

Particolare attenzione è stata dedicata alla corona sospesa al soffitto della Cappella Chigi, progettata da Raffaello e completata da Bernini: si tratta di un prezioso elemento, in bronzo dorato, sorretto da tre putti in bronzo scuro. Restaurata, la corona torna ora a dialogare con gli angeli bronzei che, dall’ingresso della cappella, sembrano posarla idealmente sul capo della Madonna raffigurata nell’altare retrostante.

Interventi nella Cappella Cerasi e nei transetti

All’interno della Cappella Cerasi, progettata da Carlo Maderno, i lavori si sono concentrati sulla bicromia del pavimento in cotto del XVII secolo e sul recupero di preziosi elementi marmorei. Anche le opere pittoriche qui custodite, come l’Assunta di Annibale Carracci e i due capolavori di Caravaggio, la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di san Paolo, sono state oggetto di pulitura, in modo da restituire intensità e profondità ai colori di un tempo.

Nel transetto destro e sinistro, hanno visto il restauro i due altari marmorei progettati da Bernini. Sugli altari si trovano due coppie di angeli reggi cornice, scolpiti da artisti della scuola berniniana, che accompagnano con grazia le pale d’altare: la Sacra Famiglia di Bernardino Mei e la Visitazione di Giovanni Maria Morandi.

La pulitura dei dipinti ha altresì portato a una scoperta significativa: la firma del Mei accompagnata dalla data 1659. Inoltre, quattro pannelli scuriti dal tempo, ora visibili, si sono rivelati una vera porta e tre finte porte dipinte con un raffinato effetto trompe-l’oeil.

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Capodanno 2025 a Torino, tutti gli eventi per festeggiare in allegria

Torino si prepara a dare il benvenuto al 2025 con un cartellone ricco di eventi e festeggiamenti che trasformeranno la città in un grande palcoscenico di allegria, spettacolo e convivialità. Dalle piazze animate dai concerti ai teatri ricchi di cultura, dai veglioni gourmet alle feste in discoteca, ogni angolo della città si anima di luci, musica e divertimento per celebrare la notte più attesa dell’anno. Ecco una carrellata delle esperienze imperdibili per trascorrere un Capodanno memorabile nel capoluogo piemontese.

Cosa fare a Capodanno a Torino, tutti gli eventi

Il centro dei festeggiamenti per il Capodanno 2025 è piazza Castello, che ospiterà anche quest’anno il tradizionale concerto all’aperto. La notte del 31 dicembre, la piazza si riempirà di energia con musica dal vivo che spazia dalle esibizioni di band locali ai grandi artisti nazionali e internazionali, la cui line-up non è stata ancora annunciata. Il countdown verso la mezzanotte sarà come sempre un’esperienza collettiva coinvolgente, con dj set, spettacoli di luci e performance varie, che culminerà in brindisi, scambi di auguri e tanta allegria.

E non finisce qui: il pomeriggio del primo gennaio, la stessa piazza accoglierà un concerto di musica classica e lirica, una celebrazione in grande stile dei 140 anni dall’unificazione della Nazione e degli 80 anni della Liberazione. Un omaggio alle radici culturali di Torino, arricchito dalla collaborazione con il Museo del Risorgimento.

Per molti torinesi, e non solo, trascorrere la notte di San Silvestro a teatro è una tradizione irrinunciabile. Dai giochi di luce e magia agli show ispirati ai grandi maestri della musica, fino alle risate travolgenti della commedia, quest’anno i teatri torinesi hanno proposte davvero per tutti i gusti.
Per le famiglie e gli amanti della magia, la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani presenta un Variety Magic Show ricco di sorprese. Artisti di fama internazionale porteranno in scena illusioni mozzafiato, momenti di comicità, bolle di sapone che danzano nell’aria e una teatralità che incanta grandi e piccoli.

La Fondazione Cirko Vertigo regala al pubblico un tributo poetico e musicale unico con Che bello café, in programma al Teatro Café Müller alle 22,30. Uno spettacolo che immagina un incontro immaginifico tra Domenico Modugno e Fabrizio De André, due leggende della musica italiana. L’omaggio celebra il trentennale della scomparsa di Modugno e i venticinque anni da quella di De André, mescolando le loro voci e storie in un racconto onirico che tocca il cuore.

Per chi preferisce una serata di risate, a Venaria Reale il Teatro della Concordia accoglie il pubblico con un’esplosione di comicità grazie ad Antonello Costa, che porta sul palco i suoi personaggi più amati, tra cui il siculo Don Antonino, il rapper Mc Adelio e il lookmaker Rocco, accompagnati da coreografie accattivanti e numeri musicali. Si inizia alle 21,00 con un’accoglienza calorosa e si prosegue fino a notte inoltrata, con un brindisi di mezzanotte e un buffet dolce e salato.

Il Teatro Monterosa propone un Gran Galà di Capodanno con la compagnia Volti Anonimi e lo spettacolo Vittorio Levante in servizio ad ogni istante. La serata inizia alle 21,30 con una pièce teatrale ricca di umorismo e coinvolgimento, che lascia spazio, allo scoccare della mezzanotte, a un brindisi festoso accompagnato da panettone, pandoro e pasticcini. Il calore della tradizione si fonde con il piacere della scoperta, creando un momento di convivialità e gioia.

Per gli amanti della musica d’autore, il Teatro Carignano propone un ritorno alle atmosfere seducenti di Fred Buscaglione. Lo spettacolo Fred, diretto da Arturo Brachetti, vede Matthias Martelli e Fabrizio Bosso reinterpretare l’universo ironico e malinconico di questo innovatore della musica italiana. Con sonorità jazz e swing che si fondono alla tradizione melodica italiana, il pubblico viene trasportato in un viaggio tra whisky, donne e sigarette, elementi iconici di un’epoca affascinante. Un’esperienza che invita a iniziare il nuovo anno con la forza evocativa dell’arte.

Vita notturna e discoteche a Torino

Locali notturni eleganti, atmosfere esclusive e serate animate dai migliori DJ promettono di trasformare la notte di San Silvestro sotto la Mole in un’esperienza unica. Ogni location offre qualcosa di speciale per accogliere il 2025 con stile e allegria.

Al Tam Club la serata inizia con un cenone musicale che combina sapori raffinati e intrattenimento live, creando l’atmosfera perfetta in vista della festa vera e propria. Allo scoccare della mezzanotte, la pista si accende con il DJ set di Wallace, che mixa reggaeton e musica commerciale per un pubblico over 20. La posizione centrale del locale rende il Tam Club la scelta ideale per chi desidera ballare e divertirsi a Capodanno in città.

Immerso in un contesto esclusivo tra giardini e piscina, il Royal Club propone un Capodanno all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza. La serata prende il via con un gran cenone servito in un ambiente sofisticato, mentre il brindisi di mezzanotte segna l’inizio di una festa indimenticabile. Con la sua combinazione di ambienti interni e spazi all’aperto, questa location è ideale per chi cerca un’atmosfera intima e ricercata a due passi dal centro.

Per chi invece preferisce immergersi in atmosfere esotiche, il Bamboo Dinner è una valida alternativa. Tra le discoteche più in voga di Torino, si distingue per il design ispirato all’Oriente e le ampie sale arredate con cura. Il programma della serata inizia con un gran cenone servito al tavolo. Allo scoccare della mezzanotte, il brindisi inaugura la festa, che prosegue con un DJ set capace di accontentare un pubblico dai 20 ai 50 anni.

La combinazione di eleganza, cucina pregiata e musica coinvolgente fa del Bamboo una delle scelte più apprezzate, ma per chi cerca un’esperienza più dinamica, la meta perfetta è The Beach. Affacciato sul Po, propone una serata che unisce un cenone gourmet a un party scatenato fino all’alba. La cena inizia alle 20 e si conclude con un brindisi di mezzanotte accompagnato da un buffet di panettoni con crema. Dalle 23,30, la pista si anima con un DJ set travolgente e drink inclusi per tutti i partecipanti. La location, famosa per le sue serate estive, si trasforma in un punto di ritrovo imperdibile per chi desidera iniziare il nuovo anno ballando.

Brindisi
Brindisi di Capodanno

Dove fare il Cenone di Capodanno a Torino

Il Motor Village di Mirafiori apre le porte a un Capodanno pensato per le famiglie, all’interno del raffinato Bistrot Gerla. Qui, il Gran Cenone di Capodanno include vino illimitato e si conclude con un brindisi di mezzanotte, seguito da una serata danzante con DJ set. L’atmosfera accogliente e festosa del Bistrot crea l’ambiente ideale per una celebrazione in compagnia.

Per chi invece cerca una serata fuori dagli schemi, l’Envy Lounge & Secret Garden, immerso nel verde dell’Environment Park, propone un Capodanno con Delitto. La serata prende il via con un intrigante spettacolo interattivo nella suggestiva Sala Cocktail, caratterizzata da pareti a vetri con vista sul giardino. Dopo il brindisi di mezzanotte, il ritmo si accende con un DJ set nella Sala Ristorante, trasformando la location in un vivace punto d’incontro tra mistero e festa.

Anche il Ristorante Woody’s propone un Capodanno con Delitto, portando in scena lo spettacolo “L’Ape Regina nella salsa”. Tra piatti prelibati e un’ambientazione teatrale, il pubblico viene coinvolto in una storia avvincente che si intreccia con il cenone. Allo scoccare della mezzanotte, il brindisi segna l’inizio della festa, lasciando spazio a un’atmosfera di festa e convivialità.

HOME Family Restaurant ha pensato a una serata per grandi e piccini. Mentre gli adulti si godono il Gran Cenone di Capodanno, i più piccoli sono accolti nell’area Bimbolandia, con animatrici dedicate e baby dance. Dopo cena, la festa si accende con musica revival e commerciale, creando un mix perfetto di intrattenimento per ogni età.

Nella splendida cornice di Piazza Vittorio Veneto, il Saudade Brazilian Restaurant invita a un Gran Cenone Brasiliano tra sapori esotici e tirmi carioca. Aperitivi di benvenuto, piatti tipici serviti con lo spettacolare rituale della spada e un intrattenimento travolgente con spettacoli dal vivo e DJ set promettono una notte indimenticabile.

Per una serata raffinata, il Boston Art Hotel combina eleganza e festa con un programma che parte da un aperitivo di benvenuto e prosegue con un Gran Cenone di Capodanno accompagnato da musica live e DJ set. Chi desidera festeggiamenti all’insegna del comfort può scegliere di pernottare in questa struttura a quattro stelle e iniziare il primo giorno del nuovo anno con una sontuosa colazione.

L’Hotel Emporio, a pochi minuti dal centro città, si distingue invece per il suo evento dedicato ai giovani tra i 20 e i 35 anni. Qui, il Cenone di Gala si accompagna a piatti gourmet, mentre la serata prosegue con musica dal vivo, DJ set e drink illimitati. L’atmosfera esclusiva e vivace rende questa proposta una delle più ricercate per chi desidera ballare fino all’alba, chiudendo in bellezza un Capodanno ricco di emozioni.

Come muoversi a Torino a Capodanno

La notte di Capodanno sono regolarmente in funzione i bus di tutte le linee notturne, che portano dai capilinea periferici al capolinea centrale in piazza Vittorio Veneto con fermate nelle vicinanze dei principali locali notturni: LINEA W1 ARANCIONE, da piazza Massaua e ritorno; LINEA N4 ROSSA, da via delle Querce (Falchera) e ritorno; LINEA S4 AZZURRA, da piazzale Caio Mario e ritorno; LINEA S5 VIOLA, da piazza Cattaneo e ritorno (raggiunge San Salvario) ; LINEA S18 BLU, da via Artom (Mirafiori sud) e ritorno; LINEA N8 ORO, da piazza Sofia e ritorno; LINEA N10 GIALLA, da via Massari e ritorno; LINEA W15 ROSA, da via Brissogne e ritorno; LINEA W60 ARGENTO, da piazza Manno e ritorno; LINEA E68 VERDE, da via Cafasso e ritorno. La prima partenza dai capolinea periferici è alle 00.00, l’ultima alle 4.00, mentre la prima partenza da piazza Vittorio Veneto è all’1.00, l’ultima alle 5.00.

Durante tutto il periodo delle feste, inoltre, la metropolitana amplia i suoi orari nei giorni infrasettimanali. Quindi anche la notte di Capodanno le ultime partenze saranno a mezzanotte (normalmente invece l’ultima corsa della metro passa alle 21,30)

Il clima di Torino a Capodanno

A Torino, il clima di Capodanno è tipicamente invernale, con temperature che oscillano tra 0°C e 5°C, contribuendo a creare un’atmosfera suggestiva. Incorniciata dalle Alpi innevate, la città può regalare cieli limpidi e frizzanti, ma anche giornate coperte con occasionali piogge leggere, o magari una spruzzata di neve, che aggiungono un tocco di fascino in più alle strade illuminate dalle luminarie e agli eventi festivi.

Per godere al meglio delle celebrazioni all’aperto, è consigliabile vestirsi a strati e prepararsi a temperature rigide, soprattutto nelle ore serali. Tuttavia, il freddo torinese non smorza l’entusiasmo: con le piazze animate, i mercatini di Natale ancora aperti e i caffè storici pronti ad accogliere i visitatori, il clima diventa parte integrante della magia del capoluogo piemontese durante le feste.

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Una scoperta sotto il Mar Baltico potrebbe riscrivere la storia

Nel cuore del Mar Baltico, al largo della Baia di Meclemburgo, vicino alla cittadina tedesca di Rerik, gli archeologi hanno portato alla luce una struttura straordinaria: un muro di pietra della lunghezza di circa 914 metri, risalente a oltre 10.000 anni fa. Battezzato “Blinkerwall”, l’antico muro sommerso giace a circa 21 metri di profondità ed è un enigma che potrebbe riscrivere la Storia delle prime comunità in Europa.

Le dimensioni e le caratteristiche della struttura

Il Blinkerwall è composto da circa 1.700 pietre, con una larghezza che raggiunge i 2 metri e un’altezza massima di quasi 1 metro. Costruito durante il Mesolitico (periodo compreso tra 10.000 e 8.500 anni fa) fu probabilmente abbandonato e sommerso quando l’innalzamento del livello del mare trasformò l’area in un fondale marino.

Le dimensioni impressionanti e la complessità del Blinkerwall sfidano le tradizionali convinzioni sugli stili di vita delle comunità preistoriche, spesso descritte come soltanto nomadi. La presenza di una struttura di così ampio respiro suggerisce, invece, una possibile organizzazione sociale più avanzata.

Un progetto per svelare i misteri del Blinkerwall

Un team di ricerca guidato dal Leibniz Institute for Baltic Sea Research di Warnemünde ha ottenuto un finanziamento di quasi un milione di euro per uno studio approfondito sul Blinkerwall. Il progetto, che si svolgerà tra il 2025 e il 2027, vede la collaborazione del Leibniz Center for Archaeology e delle università di Rostock e Kiel. Gli studiosi intendono indagare l’origine e il ruolo del muro nella vita delle società mesolitiche.

Una delle teorie più affascinanti è che il Blinkerwall fosse utilizzato come strumento per la caccia alle renne. Se confermata, l’ipotesi potrebbe rivoluzionare la comprensione del grado di stanzialità delle comunità di cacciatori-raccoglitori dell’epoca.

Un modello 3D per una visione dettagliata

Grazie alla moderna tecnologia, i ricercatori hanno già realizzato un modello 3D del Blinkerwall, che offre una visione dettagliata della struttura e permette di analizzarne nel dettaglio le peculiarità. Le analisi preliminari escludono che il muro sia il risultato di fattori naturali come correnti oceaniche o movimenti glaciali, a conferma dell’origine artificiale della costruzione.

Il modello 3D, oltre a essere uno strumento fondamentale per lo studio degli archeologi, consente di comunicare la portata della scoperta a una platea più ampia, contribuendo così a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela del patrimonio sommerso.

Un passato più complesso del previsto

Il Blinkerwall getta una nuova luce sulla complessità delle civiltà europee preistoriche. La sua costruzione implica una conoscenza avanzata dell’ambiente, un’organizzazione sociale capace di pianificare grandi opere e una possibile tendenza alla stanzialità in epoche molto precedenti a quanto si pensasse.

La presenza di una struttura così grande e deliberata sfida le convinzioni tradizionali sulle società di cacciatori-raccoglitori, che si credevano completamente nomadi”, affermano i ricercatori.

Un invito a riscrivere la storia

Mentre gli studiosi si preparano a svelare i segreti del Blinkerwall, la scoperta rappresenta un invito a ripensare le attuali conoscenze sulle prime civiltà europee. La possibilità che comunità mesolitiche fossero più stanziali e complesse di quanto immaginato apre nuovi scenari sulla Preistoria e sulle capacità delle prime comunità di adattarsi e prosperare in ambienti in continua trasformazione.

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Apre Palazzo Citterio. Così nasce a Milano la Grande Brera

Apre al pubblico l’8 dicembre a Milano Palazzo Citterio, diventando così l’ottavo luogo d’arte che forma la Grande Brera, un ampliamento atteso da anni e un sogno che si avvera. Dopo oltre cinquant’anni di attesa, il progetto voluto da Franco Russoli, visionario direttore della Pinacoteca di Brera dal 1957 alla sua scomparsa nel 1977 e che aveva denominato “La Grande Brera”, che unisce la Pinacoteca, dove da due oltre secoli si fa arte e si divulga cultura, la Biblioteca Nazionale Braidense, il giardino, l’orto botanico e ora anche Palazzo Citterio diventa quindi realtà.

Presentato in anteprima alla stampa il 6 dicembre, sabato 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, Palazzo Citterio sarà ufficialmente inaugurato alla presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e del ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

“Abbiamo lavorato dal 15 gennaio scorso, giorno del mio insediamento, focalizzando la data del 7 dicembre”, ha commentato Angelo Crespi, direttore Generale della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Citterio e della Biblioteca Braidense durante la conferenza stampa. “Ci siamo dati il compito di concludere il cinquantennale percorso di Palazzo Citterio entro il 2024 perché crediamo che sia un atto doveroso, eticamente ed economicamente, l’apertura di questo edificio che consente l’ampliamento della Pinacoteca, coronando il sogno di Franco Russoli di realizzare la Grande Brera, cioè un nuovo modo di pensare l’edificio storico di Brera con l’annesso Palazzo Citterio, di pensarlo come un luogo unico con le sue molte funzioni e una collezione antica e una di arte moderna, tra le più importanti al mondo”.

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Fonte: ®Walter Vecchio

Le sale di Palazzo Citterio a Milano

Palazzo Citterio: cosa vedere

Al civico 12 di via Brera, Palazzo Citterio è un edificio borghese del ‘700 che, nei suoi 6.500 mq distribuiti su tre livelli, ospita un enorme spazio espositivo in cui sono esposte opere del Novecento e importantissimi documenti storici legati a Brera. La Grande Brera nasce dall’ampliamento della Pinacoteca milanese che ha previsto il restauro, l’adeguamento e l’allestimento dell’adiacente Palazzo Citterio, acquistato dallo Stato nel 1972 e che, oggi, diventa l’ala dedicata all’arte del Novecento della Pinacoteca.

La prima sala del nuovo spazio espositivo, Sala 40, è dominata dal grandioso dipinto intitolato “Fiumana”, opera di Pellizza da Volpedo, insieme ad altre opere che arrivano a coprire il periodo fino al 1861. Al piano nobile trovano casa le collezioni di Emilio Jesi, fronte via Brera, e di Lamberto Vitali, fronte giardino, ricche di opere di Boccioni, Carrà, Morandi, Modigliani, Sironi, Marino Marini, de Pisis, il meglio dell’arte del Novecento, mentre nella Vitali anche pezzi archeologici di grande valore.

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Fonte: Ufficio stampa

La celebre opera “Fiumana” di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Al secondo piano, si può ammirare un allestimento permanente con la grande maquette del progetto della Grande Brera e tantissimi documenti di grandissimo rilievo e una mostra sulla Grande Brera, ma ospiterà anche mostre temporanee. Gli spazi ipogei, progettati alla fine degli Anni ’80 da James Stirling che dà il nome alla sala, è esposta la retrospettiva di Mario Ceroli. In totale sono 550 le opere esposte, provenienti dalla collezione permanente di Brera e dalle collezioni Zavattini, Jesi e Vitali.

Grande valorizzazione anche al magnifico giardino interno a Palazzo Citterio. E poi, un tempietto circolare nel cortile del palazzo aperto gratuitamente al pubblico, donato dal Salone del Mobile e ispirato al celebre dipinto Lo sposalizio della Vergine di Raffaello esposto nella Pinacoteca di Brera.

Da domenica 8 dicembre, dunque, il pubblico potrà visitare uno spazio rimasto per decenni chiuso – salvo qualche eccezionale apertura in occasione della Design Week milanese – e oggi restituito alla città. Un museo dove saranno custodite, con un allestimento innovativo, collezioni che comprendono capolavori dell’arte italiana e internazionale.

Come visitare Palazzo Citterio

Palazzo Citterio è aperto il giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 14.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.00). Chiuso tutti i lunedì, martedì, mercoledì e il 25 dicembre. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria ogni prima domenica del mese. Il biglietto intero costa 12 euro, mentre il ridotto 8 euro. Si può acquistare un biglietto congiunto Palazzo Citterio + Pinacoteca di Brera a 20 euro (intero) o 14 euro (ridotto). I minori di 18 anni entrano gratis. Fino ai 25 anni di tà costa 2 euro (4 euro compresa la Pinacoteca). Gli over 70 anni pagano 6 euro (10 euro con la Pinacoteca).

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Centri termali più belli della Sardegna

Terra ricca di fascino e amata in tutto il mondo, la Sardegna è nota per le sue spiagge stupende, per un mare che regala un’infinita declinazione di azzurri, per una cultura vibrante e per scenari che stupiscono con la loro bellezza. Oltre a questo, è anche una destinazione fenomenale per chi è alla ricerca di luoghi in cui staccare la spina, in cui dedicarsi a sé stessi donandosi una coccola, per rigenerare corpo, mente e spirito.

Infatti, anche in Sardegna non mancano le terme, si tratta di luoghi straordinari che possono anche essere il punto di partenza per esplorare questa regione che nasconde tantissime eccellenze, ma che possono essere anche di punti d’arrivo quando si ha bisogno di staccare da tutto. Destinazioni fantastiche per immergersi nella natura e nella storia, quella più remota, antica e affascinante che è un tesoro prezioso che punteggia l’isola.

La Sardegna è una regione insulare dell’Italia ed è una ricca di luoghi da scoprire che partono dalla sua costa, che regala spiagge favolose e un mare da sogno, per arrivare alle città e ai borghi, dove si respirano cultura e tradizioni, per concludere con il suo territorio dove si trovano testimonianze storiche di tante epoche diverse. Ma anche tesori di benessere, in cui fare il pieno di salute e relax, come le terme, gioielli tutti da scoprire di una regione meravigliosa.

Le località da raggiungere per andare alle terme in Sardegna sono in particolare quattro: Benetutti, Casteldoria, Fordongianus e Sardara e ognuna di loro regala – a chi vi trascorre del tempo – un’esperienza rigenerante e di pieno benessere.

Sardara, le terme in Sardegna

Il nostro viaggio alla scoperta delle terme in Sardegna parte in una zona a sud e, più precisamente, da Sardara. Si tratta di un comune di piccole dimensioni ma con una storia antica, basti pensare che vi sono anche testimonianze archeologiche come necropoli e villaggi nuragici, ma che la sua centralità non si è mai persa infatti era un luogo importante anche ai tempi dei romani, mentre il paese si è sviluppato nel periodo medievale.
Le sue celebri terme si trovano in una valle di piccole dimensioni, a poca distanza dal centro abitato (circa due chilometri). Un’ambientazione da favola per le attuali strutture incastonate tra la bellezza della natura e quella dei resti delle antiche terme romane, inglobati in quelle realizzate sul finire dell’Ottocento. Le temperature delle acque variano tra i 50 e i 68 gradi e pare possano essere un toccasana per alcuni disturbi, ad esempio, digestivi o per gli inestetismi della pelle.

Antiche terme di Sardara

In questa località, ad esempio, si trova l’Hotel Antiche Terme di Sardara datato 1898: al cui interno si trova un centro termale che propone servizi sanitari e legati al benessere. Tra le proposte si può apprezzare il percorso benessere di 45 minuti circa di durata, che prevede sauna finlandese, bagno turco, docce filiformi emozionali, zona relax. Oppure ci si può dedicare a cure termali di diverso genere, sia quelle convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sia riabilitative e fisioterapiche.

Ci sono diverse proposte per una giornata indimenticabile alla spa, ma quella classica prevede ingresso mattutino alle piscine termali (dalle 9 alle 12,30), pranzo, ingresso serale (dalle 14 alle 19,30): dal lunedì al venerdì – bevande e trattamenti esclusi – 45 euro a persona. È bene visionare sul sito i periodi in cui questa offerta è valida.

La struttura si trova in Località Santa Maria Aquas, a circa mezz’ora di distanza in automobile da Cagliari.

Sardegna termale a Sardara

Sono quattro le piscine termali che si possono trovare al Sardegna termale, un hotel con ristorante e area benessere. Di queste, quella interna ha una forma circolare, mentre le altre tre si trovano all’esterno e hanno tutte punti idromassaggio e giochi d’acqua. La temperatura si attesta intorno ai 35 gradi e le aree circostanti sono dedicate al relax. Sono aperte dalle 9 alle 19.30, ma il venerdì, il sabato e nei giorni di festa c’è un appuntamento davvero speciale: quello con il bagno sotto le stelle, che i può fare dalle 22 alle 24.

Anche qui ci sono diversi pacchetti per una giornata di relax, tra cui quello che prevede l’accesso giornaliero alle piscine termali, ovvero dalle 9 alle 19,30, e pranzo. Il costo è di 65 euro a persona dal lunedì al venerdì, 75 sabato e domenica. I trattamenti e le bevande sono esclusi e si deve verificare sul sito se ci sono delle limitazioni in determinati periodi dell’anno. Anche Sardegna termale si trova in Località Santa Maria Aquas.

Terme di Benetutti

Ci spostiamo più a nord, a Benetutti, un paese di origine antichissima che cela alcune meraviglie imperdibili come le tombe dei giganti e i reperti del neolitico. Le terme qui vi erano sin dai tempi dei romani e oggi sono una delle tante ragioni che spingono a visitare questo luogo in cui storia e benessere si intrecciano. Si dice che queste acque possano trattare mal di denti, dolori muscolari, problemi allo stomaco e molto altro. Vi sono anche le terme libere in vasche antiche e immerse nella natura.

Hotel terme Aurora a Benetutti

Trattamenti benessere o terapeutici, ma anche la possibilità di trascorrere una giornata nelle due piscine con acqua termale di cui dispone la struttura Hotel terme Aurora in località Saturino a Benetutti. Oppure si può prenotare una giornata alla spa che comprende l’utilizzo delle due piscine termali – a seconda del clima – con idromassaggi e giochi d’acqua: vi sono diversi pacchetti, ad esempio quello con piscine termali al mattino, pranzo e check-out previsto alle 15, che ha un costo di 45 euro nei giorni feriali e di 50 in quelli festivi e prefestivi. Arrivare è semplice con l’automobile, dista poco più di un’ora da Sassari.

Terme di Casteldoria

Ci spostiamo a Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari. Qui si trovano le terme di Casteldoria, sorgenti di acqua calda che possono raggiungere una temperatura di circa 80 gradi, si dice che siano apprezzate da coloro che soffrono di artrosi, artrite e dolori articolari. Lì per qualche anno è sorto un centro termale con albergo, ma da qualche tempo è chiuso.

Terme di Fordongianus

Nella provincia di Oristano c’è un luogo in cui il benessere si intreccia a un passato davvero lontano. Siamo a Fordongianus dove la tradizione termale ha origini antiche. Il paese, di piccole dimensioni, un tempo era conosciuto come Forum Traiani ed era meta apprezzata per la sua fonte di acqua calda naturale e curativa. Oggi, di quei tempi, resta un’affascinante area archeologica dove si possono ammirare i resti di tre ambienti distinti: il calidarium, il tiepidarium, il frigidarium.

Le acque che sgorgano in questa zona si presentano a una temperatura di 56 gradi e vengono utilizzate per varie ragioni, compresi degli effetti immunologici.

Terme romane di Fordongianus

Fonte: iStock

Terme romane a Fordongianus: bellissimo sito in Sardegna

Grand Hotel terme Sardegna

Il Grand Hotel terme Sardegna si trova a Fordongianus ed è una struttura che dispone di 16mila metri quadrati di centro benessere e ben otto piscine termali. La destinazione benessere per tutti coloro che cercano una struttura in cui rilassarsi e tornare in contatto con la parte più profonda e autentica di sé.

Vi è una spa termale dove provare rituali, massaggi, trattamenti per viso e corpo, ma vi sono anche otto piscine così suddivise: una esterna con l’acqua a una temperatura di 34 gradi, una interna a 36 gradi, una piscona pensata per i piccoli ospiti a 34 gradi (fino ai 12 anni). Poi vi sono una vasca una con accesso riservato per il percorso termale OroAzzuro, una che si trova nella SPA Il Rifugio della Quiete e due piscine nel parco TerMare.  Chiude l’elenco delle otto piscine quella per la riabilitazione.

Peculiarità di tutte e otto è quella di essere alimentate da acqua termale e di avere zone idromassaggio. Gli orari di apertura variano in base alla piscina. La Spa OroAzzurro, poi, è caratterizzata da un percorso sensoriale e termale che prevede: sauna finlandese, bagno turco, grotta ai vapori termali, salidarium, water paradise, percorso kneipp, whirlpool, piscina termale esterna con idromassaggi, sala relax. Si tratta di un percorso che è accessibile tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30.

Oppure si può optare per Il Rifugio della Quiete, percorso politermale che comprende sauna finlandese, bagno turco, docce essenziali, fresh flash, aquasalus, piscina termale coperta, sala relax e terrazza solarium. L’apertura è dalle 9 alle 19 e prevede l’accesso anche a TerMare.

Vi sono diversi pacchetti per godersi questo luogo di pace e relax, come Benessere all inclusive piscine che prevede (secondo orari e apertura) l’accesso illimitato a due piscine termali, giochi d’acqua e idromassaggi, spa wellness che prevede doccia cromoterapica, fiotto freddo riattivante, percorso per massaggio plantare a ciottoli di fiume, cascata di acqua termale, biosauna, area splash con piscina termale e area per bambini, area relax, kit spa, insalatona e un’ora di coccole scegliendo il trattamento preferito. Ma anche benessere all inclusive con il percorso termale OroAzzurro. Il costo è di 159 euro (calcolati a dicembre 2024).

Per chi, invece, vuole optare per una fuga di qualche ora si può – ad esempio-  pensare alle terme di notte nei giorni feriali: dalle 20,30 alle 23,30 a soli 20 euro di possono utilizzare tre piscine termali, idromassaggi e giochi d’acqua e SPA Wellness che comprende doccia cromoterapica, fiotto freddo riattivante, percorso per massaggio plantare a ciottoli di fiume, cascata a diluvio di acqua termale e biosauna.

Una struttura dove trascorrere momenti di completo relax pensati sulla base delle proprie esigenze. Si trova in provincia di Oristano e si raggiunge facilmente in automobile.

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Anche Parigi sfida l’ovetourism: le iniziative

Parigi è una meta sempre molto ambita dai turisti di tutto il mondo in ogni periodo dell’anno, ma ora anche la Francia ha deciso di contrastare l’overtourism per preservare il patrimonio artistico e culturale della capitale. Da sempre milioni di visitatori sono sedotti dal suo fascino intramontabile, ma i recenti avvenimenti nel settore turistico hanno incoraggiato alcuni provvedimenti che dovrebbero aiutare a mettere un freno alla presenza di visitatori provenienti da varie parti del mondo.

La città, infatti, sta introducendo multe salate e un limite al numero di notti all’anno in cui una proprietà può essere affittata. Nel maggio 2024 il governo francese ha approvato una legge che rende più difficile affittare proprietà su alcune piattaforme online per brevi periodi e il sostegno dei partiti è arrivato subito, portando all’applicazione del provvedimento prima di tutto a Parigi.

Il turismo di massa a Parigi: nuove regole

Attualmente sono oltre 95.000 gli annunci su Airbnb a Parigi, per dare un’idea della mole di richieste. La città conta molti appartamenti in affitto per soggiorni brevi, ma non tutti sembrano avere la licenza ufficiale richiesta dalla legge. Su queste strutture le nuove regole contro il turismo di massa potrebbero cambiare qualcosa e permettere un controllo maggiore sui soggiorni e pernottamenti dei turisti in città.

Le varie agenzie di affitto continueranno a fare il loro lavoro, ma a partire dal 2025 per gli host cambieranno alcune cose, come per i viaggiatori. Questo cambiamento è un tentativo di limitare il numero di appartamenti e case utilizzati come affitti per le vacanze, regolamentare il settore degli affitti e aiutare a risolvere i problemi di alloggi a prezzi accessibili in città.

Nel 2023 si sono registrati oltre 47mila turisti, metà dei quali dall’estero. Meno persone potrebbero ridurre la pressione su monumenti e attrazioni iconiche della città come la Tour Eiffel e Notre Dame. Nel frattempo anche chi abita a Parigi ha le sue difficoltà con i rincari della vita quotidiana e molti provano a lasciare la città per il carovita. Quindi l’overtourism non è la riposta a tutto quello che non va a Parigi in questo periodo storico.

Cosa cambia per i viaggiatori

Con il nuovo anno, potrebbe essere più difficile trovare un posto dove stare nella Città dell’Amore. I piccoli boutique hotel di Parigi probabilmente vedranno un aumento delle prenotazioni al posto degli affitti per le vacanze, ma il numero di visitatori potrebbe essere ridistribuito verso altre città della Francia come Lione o Bordeaux.

Sicuramente i parigini saranno contenti di questa novità, ma l’Associazione europea delle case vacanza ha sottolineato che “le regole devono essere basate su prove e devono essere adeguate“, cercando di non prendere di mira un operatore del settore per risolvere problemi locali troppo complessi. Chi vorrà visitare Parigi nei prossimi mesi, quindi, potrà optare per gli alberghi piuttosto che cercare un appartamento in affitto, e questo prevede costi più elevati.

Cosa cambia per le strutture ricettive

Dal 1° gennaio 2025 gli host senza licenza saranno multati fino a 100.000 euro, mentre le proprietà non correttamente registrate come affitti turistici potrebbero essere multate fino a 20.000 euro. Anche le società di concierge, spesso utilizzate per gestire gli affitti, potrebbero essere multate, secondo quanto riportato da Euronews.

Ci saranno anche nuovi limiti al numero di notti prenotabili in un affitto turistico a breve termine: saranno ridotti da 120 a 90 notti all’anno, che è già il limite in città come Londra e San Francisco, e saranno in vigore anche multe salate per chi affitta una proprietà per più di 90 notti.

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Il Presepe Vivente di Bolsena, tutte le info sull’evento

Bolsena, con la sua posizione incantevole e il fascino delle sue tradizioni, è una delle gemme più affascinanti e nascoste della Tuscia viterbese. Immersa nel cuore del Lazio, questa cittadina medievale è un vero scrigno di storia, cultura e bellezze naturali. Bolsena è nota non solo per il suo celebre Lago di Bolsena, il più grande bacino lacustre di origine vulcanica d’Europa, ma anche per il suo patrimonio storico e architettonico che racconta secoli di tradizioni.

Tra i suoi tesori spicca la Rocca Monaldeschi, uno degli edifici medievali più suggestivi della zona, che domina il centro storico con la sua maestosità. Le strette vie acciottolate, le piazzette pittoresche e gli angoli nascosti fanno di Bolsena una cittadina dal fascino autentico, dove il passato sembra ancora vivo e palpabile ad ogni passo.

Nel periodo natalizio, Bolsena si trasforma in un palcoscenico magico che cattura l’immaginazione di tutti i visitatori. Il tradizionale Presepe Vivente di Bolsena, che si svolge ogni anno nel suggestivo quartiere medievale del Castello, è uno degli eventi natalizi più celebri e coinvolgenti della Tuscia viterbese. Si tratta di una rievocazione storica che porta in scena la Natività con oltre 200 figuranti, che, vestiti con abiti d’epoca, ricreano scene di vita quotidiana, trasportando i visitatori indietro nel tempo.

La magia del Presepe Vivente di Bolsena risiede nella capacità di immergere ogni spettatore in un’atmosfera che ricorda il passato, attraverso la ricostruzione autentica degli ambienti e dei mestieri dell’epoca. Dalla bottega del fabbro alla locanda, dall’accampamento dei soldati romani alle cantine che ospitano scene di vita quotidiana, ogni angolo del borgo è vivo di storie da raccontare.

Il percorso, che si snoda tra i vicoli e le piazzette del quartiere Castello, è arricchito da una serie di dettagli affascinanti, come le musiche filodiffuse, che creano un sottofondo evocativo, e la presenza di artisti itineranti che animano il cammino.

Ogni angolo del Presepe Vivente è curato nei minimi dettagli, e la partecipazione attiva della comunità locale, che ogni anno contribuisce con passione e dedizione, fa sì che l’evento non sia solo una rievocazione storica, ma anche un’occasione di unione e partecipazione collettiva.

Questa straordinaria rappresentazione teatrale della Natività si svolge proprio ai piedi della maestosa Rocca Monaldeschi della Cervara, uno dei luoghi simbolo di Bolsena. Il Presepe Vivente diventa così un’esperienza che coinvolge ogni visitatore, non solo nel cuore della cittadina, ma anche nel cuore delle tradizioni secolari che questa comunità ha saputo preservare nel tempo. La rappresentazione, che è cresciuta negli anni, si distingue per il suo realismo storico e per l’attenzione ai dettagli, unendo l’amore per la tradizione con la passione per la ricerca storica, creando un perfetto connubio tra il passato e il presente. Partecipare a questo evento è come fare un salto nel tempo, un’opportunità per vivere un Natale autentico, avvolti dalla magia di una delle rievocazioni più suggestive d’Italia, in un borgo che sembra uscito da una fiaba.

La storia del Presepe Vivente di Bolsena

Il Presepe Vivente di Bolsena ha quest’anno raggiunto la sua X° edizione e si svolge ogni anno nel pittoresco quartiere medievale del Castello, uno dei luoghi più affascinanti di Bolsena. Nato con l’obiettivo di ricreare fedelmente la scena della Natività, il Presepe Vivente di Bolsena (uno dei più suggestivi in Italia) coinvolge ogni anno centinaia di figuranti, che interpretano con passione e dedizione mestieri e ruoli storici dell’epoca, come maniscalchi, pastori, soldati romani, mercanti, lavandaie e molti altri. I figuranti si distribuiscono lungo il percorso che attraversa i vicoli e le piazzette del quartiere, ricostruendo scene di vita quotidiana dell’epoca, fino ad arrivare alla maestosa scena finale della Natività, che incanta i visitatori con la sua bellezza semplice ma emozionante.

Date e orari del Presepe Vivente di Bolsena

Il Presepe Vivente di Bolsena si svolge in diverse date durante il periodo natalizio, attirando visitatori da tutta Italia e dall’estero. Le date più importanti dell’edizione del 2024-2025 sono:

  • 26 dicembre 2024 – ore 17:30
  • 1 gennaio 2025 – ore 17:30
  • 5 gennaio 2025 – ore 17:30

In queste serate, il quartiere Castello si trasforma in un viaggio indietro nel tempo, con oltre 15 scene di vita quotidiana che immergono i visitatori nell’atmosfera dell’antico mondo di Betlemme.

Presepe Vivente di Bolsena, Re Magi

Fonte: Ufficio Stampa

I Re Magi al Presepe Vivente di Bolsena

Il programma del Presepe Vivente di Bolsena

Il programma del Presepe Vivente di Bolsena prevede una rappresentazione teatrale della Natività, che si sviluppa lungo un percorso che attraversa il quartiere medievale del Castello. I visitatori possono ammirare scene viventi e interagire con i figuranti che recitano il loro ruolo nel presepe, come pescatori, artigiani, mercanti e soldati romani. Ogni scena è ricreata con grande attenzione ai dettagli storici, facendo immergere completamente lo spettatore nell’atmosfera del tempo.

Durante il percorso, sono previste anche gustose degustazioni di prodotti tipici preparati dai figuranti. I visitatori possono assaporare formaggi, salsicce, vin brulè, bruschette, castagne, e la tipica zuppa di lago conosciuta come “sbroscia”. Inoltre, è possibile ascoltare la musica filodiffusa e ammirare artisti itineranti che arricchiscono ulteriormente l’atmosfera.

L’evento culmina con l’arrivo alla capanna della Natività, un momento emozionante che riporta i visitatori alla tradizione cristiana della nascita di Gesù. La scena finale è resa ancora più suggestiva dalla presenza di una gigantesca Stella Cometa di 7 metri, illuminata da ben 32 metri di fili di LED, che si staglia sulla Rocca Monaldeschi e guida simbolicamente i Re Magi verso la Natività.

Le novità del Presepe Vivente di Bolsena

Ogni anno, il Presepe Vivente di Bolsena si arricchisce di nuove scenografie e elementi coinvolgenti che rendono l’esperienza ancora più magica. Una delle peculiarità più apprezzate è l’utilizzo delle cantine storiche e dei vicoli del quartiere Castello, che vengono riaperti per accogliere le scene di vita quotidiana. Questo rende l’atmosfera ancora più autentica, facendo rivivere antichi mestieri e tradizioni. Inoltre, l’evento è arricchito dalla presenza di animali della fattoria, come cavalli, asini, galline, e conigli, che contribuiscono a ricreare un’ambientazione genuina e affascinante.

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Cosa vedere a Lana, destinazione gioiello dell’Alto Adige

Una pittoresca cittadina in Alto Adige, che si trova immersa in uno scenario suggestivo, circondata da alte montagne e in una natura da favola. Se questo non bastasse, Lana è anche una località autentica in cui si respirano la storia, le tradizioni e la cultura di questa zona dell’Italia.

Si trova poco distante da Merano, vicino alla Val d’Ultimo ed è celebre per essere un vero e proprio frutteto: qui si coltivano le mele e la sua produzione fa parte di quella della Val Venosta. Cosa vedere, cosa fare e come raggiungere Lana, per una vacanza tra natura, bellezze e sapori indimenticabili.

Lana, dove si trova questa cittadina suggestiva

Siamo a circa una decina di chilometri da Merano, in provincia di Bolzano. Qui sorge un luogo incantevole, da raggiungere per una vacanza che sia all’insegna della natura, ma anche delle tante attività che si possono programmare.

La storia di Lana è abbastanza antica, basti sapere che il suo nome era già noto come Lóina nel 1034. Un luogo ricco di bellezza, quella del paesaggio ma anche quella di ciò a cui ha dato vita la mano dell’uomo che ha lasciato simboli nel corso delle varie epoche storiche. Un gioiello da raggiungere per una vera e propria fuga dalla quotidiniatà.

Cosa fare a Lana: per i più sportivi e per chi ama la natura

A Lana e nei suoi dintorni ci sono tantissime cose da vedere e da fare. Questa località che si trova in Trentino Alto-Adige, regione dell’Italia del nord, offre tantissime possibilità differenti e pensate per tutti.

Come raggiungere in funivia il Monte San Vigilio, chiuso al traffico, e lì dedicarsi a tante attività diverse, anche in inverno quando si possono organizzare delle bellissime escursioni nel cuore della natura o – quando c’è la neve – giornate dedicate allo sci ma senza troppa folla in questa piccola area. Gli impianti sono quattro, mentre le piste si snodano per cinque chilometri, facili e adatte anche per i sciatori meno esperti. Non mancano i rifugi sul monte e neppure i percorsi per coloro che amano fare le ciaspolate.

Per chi, invece, desidera percorsi sciistici più vari nei dintorni vi sono ben quattro zone adibite, con proposte adatte a tutti e a ogni età.

Funivia Monte San Vigilio

Fonte: iStock

La funivia del Monte San Vigilio a Lana

Cosa vedere a Lana: tutte le sue meraviglie

Tra le cose da fare e da vedere a Lana non si possono non citare i musei. In particolare, il primo e unico della provincia a essere dedicato alla frutticultura che si trova nella tenuta Larchgut, mentre si trova nella frazione di Foiana un suggestivo spazio dedicato alla cultura contadina, nella chiesa di Santa Croce, infine, vi è un museo dedicato agli orologi con approfondimenti anche sulla storia degli edifici religiosi della zona.

Piantagione di mele a Lana

Fonte: iStock

Una piantagione di mele a Lana

Quando si visita questa cittadina immancabile è una visita all’Itinerario scultoreo che si snoda per otto chilometri lungo i quali ammirare 33 sculture di artisti contemporanei: il tempo previsto per visitarlo è di circa 2 ore e mezza di cammino.

Non mancano, poi, nella zona di Lana castelli, fortezze, chiese e conventi, testimonianze di un passato lontano che ha lasciato dei simboli meravigliosi. Gli edifici religiosi di questo territorio ammontano a circa una quarantina, le chiese più antiche possono essere fatte risalire a prima della nascita di Lana, ovvero nel primo millennio, tra quelle con un passato più remoto vi è la chiesa di Santa Margherita che reca ancora qualche segno del periodo romanico, ma si può citare anche la chiesa di San Pietro (successiva).

Da non perdere i cannocchiali fissi che si trovano in punti panoramici, non solo a Lana ma in tutta la zona, che permettono di conoscere maggiori informazioni sulle meraviglie che si stanno guardando.

E poi dista davvero pochissimo da Merano, meta molto apprezzata per le sue tante bellezze e per le tante possibilità da vivere, ma anche da chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna della salute vista la presenza delle terme.

Cosa vedere a Lana

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Cosa vedere a Lana, tutte le bellezze di questa cittadina
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San Casciano dei Bagni sorprende ancora: le nuove incredibili scoperte

Una nuova scoperta archeologica è sempre un’emozione, per chi è protagonista in prima persona e per chi è appassionato di storia. In Italia abbiamo un patrimonio culturale infinito e gli scavi in corso portano sempre alla luce qualcosa di interessante e prezioso nel corso del tempo. A San Casciano dei Bagni un team determinato ed esperto è stato protagonista di un evento straordinario: nel sito del comune toscano in provincia di Siena è stato rinvenuto un tesoro incredibile davanti al quale anche Indiana Jones resterebbe a bocca aperta. Un giorno da ricordare per gli studiosi e i professionisti del settore, ma anche per i locali e per gli appassionati del mondo antico.

I protagonisti della scoperta: statue, oro e serpenti

Nel fondo della vasca del Bagno Grande, una struttura termale molto antica che era usata prima dagli Etruschi e poi dai Romani, sono stati ritrovati gioielli preziosi, casse di monete, corone scintillanti e altri oggetti di valore legati a un passato molto lontano. Gli archeologi guidati dal professor Jacopo Tabolli, docente all’Università per Stranieri di Siena, si sono trovati davanti ad alcuni serpenti in bronzo dopo che tempo prima erano state trovate alcune statue in bronzo nella stessa area. Nel bottino rientrano anche alcune creazioni in metallo pregiato tra cui strumenti di rito come una lucerna decorata, un toro piccolo in bronzo, quattro statue con braccia e teste votive e oltre 10.000 monete di epoca romana, oltre a gemme, ambra e altri gioielli.

Panoramica scavi

Fonte: Ansa

Vista dall’alto degli scavi di San Casciano dei Bagni

Una statua maschile recisa ha attirato l’attenzione degli archeologi che pensano possa essere un’offerta da parte di Gaio Roscio alla Fonte Calda per testimoniare una guarigione. E la figura di un piccolo sacerdote con un’iscrizione in etrusco sulla gamba che rimanda a pratiche rituali. Insieme a Tabolli, Emanuele Mariotti, direttore dello scavo e Ada Salvi, responsabile per la soprintendenza, sono impegnati dal 2019 in una ricerca accurata sul posto che ha portato alla scoperta di reperti imprevisti e di grande valore. “Una sorpresa infinita” l’ha definita Tabolli, mentre il ministro Alessandro Giuli ha sottolineato che “San Casciano dei Bagni è l’esempio della forza della cultura“.

Il progetto di restauro e valorizzazione del Comune di San Casciano dei Bagni

Il sito archeologico di San Casciano dei Bagni è supervisionato dal Comune e alcuni enti locali come la Direzione Generale Archeologia e la Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. La campagna di scavo ha coinvolto 80 studenti universitari provenienti da tutto il mondo creando un team di ricerca interdisciplinare qualificato, e il Museo Archeologico Nazionale e un Parco Archeologico Termale completano il progetto per valorizzare l’area e richiamare i turisti. L’eredità archeologica dell’Italia ha un valore di grande rilievo e i lavori sono destinati a continuare per scoprire ancora altri segreti custoditi gelosamente dalla terra del Bagno Grande.

Le altre scoperte di San Casciano dei Bagni

Questa nuova scoperta ha confermato ancora una volta la ricchezza storica di San Casciano dei Bagni che in passato è già stata teatro di emozionanti ritrovamenti. Le statue di bronzo, gli oggetti preziosi e le iscrizioni testimoniano l’importanza della zona come centro di culto e scambio tra antiche civiltà. Nel corso degli anni gli scavi di questa area della Toscana hanno riportato alla luce un santuario termale, una necropoli di epoca etrusco-romana, circa 24 statue in bronzo. E alcuni di questi sono conservati nelle Stanze Cassianesi, un museo all’interno del palazzo comunale del paese. Fin dal 1585 ci sono testimonianze storiche a San Casciano dei Bagni con affreschi, resti di strutture architettoniche, tombe, e tanto altro.

 

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Cyber Week su Voyage Privé, le offerte per l’Egitto

Ogni anno, durante la Cyber Week, Voyage Privé lancia delle offerte imperdibili su destinazioni da sogno in tutto il mondo. Quest’anno, uno dei focus principali riguarda i viaggi in Egitto, una meta che richiama da sempre l’interesse di viaggiatori alla ricerca di cultura, storia millenaria e paesaggi mozzafiato. Se desideri vivere un’esperienza unica e scoprire le meraviglie dell’Egitto, la Cyber Week è il momento perfetto per prenotare un viaggio con Voyage Privé. Sul sito, è possibile trovare diverse proposte, che spaziano dai resort sul Mar Rosso fino ai soggiorni nelle famose località turistiche come Sharm El Sheikh e Hurghada, tutte caratterizzate da prezzi vantaggiosi.

Le offerte per vacanze in Egitto

Non soltanto sole e mare: l’Egitto è una destinazione perfetta anche per gli appassionati di storia e archeologia, grazie ai suoi antichi templi, piramidi e musei. Una delle offerte più allettanti durante la Cyber Week riguarda un pacchetto soggiorno a Sharm El Sheikh, una delle località più apprezzate dell’Egitto per le sue spiagge incontaminate e la bellezza dei fondali marini, ideale per chi ama lo snorkeling e le immersioni.

Vacanza al mare a Sharm El Sheikh

Fonte: Getty Images

Al mare a Sharm El Sheikh

Il pacchetto offerto da Voyage Privé include 5 giorni all-inclusive, con partenza da Milano il 12 dicembre. Il soggiorno prevede l’inclusione di transfer privati, per un massimo di 2 persone, al prezzo di soli 844€ (ovvero 422€ a persona). Questa offerta vantaggiosa rappresenta una scelta perfetta per una fuga invernale sotto il sole, senza rinunciare alla qualità dei servizi e all’esperienza esclusiva che Voyage Privé sa garantire.

Perché scegliere l’Egitto con Voyage Privé? L’Egitto è una destinazione che sa come incantare i suoi visitatori, non solo per le sue meraviglie storiche come le piramidi di Giza, la Sfinge e la Valle dei Re, ma anche per la bellezza delle sue spiagge e dei suoi resort. Durante il soggiorno a Sharm El Sheikh, si può godere di acque cristalline, temperature miti anche in inverno e servizi pensati per ogni tipo di viaggiatore, dalle famiglie ai giovani in cerca di avventura.

I resort proposti da Voyage Privé

Voyage Privé offre una selezione accurata di resort e strutture con un servizio impeccabile, dove il comfort e il relax sono sempre al primo posto. Che tu sia un amante del mare, un appassionato di storia o semplicemente alla ricerca di una pausa dal freddo inverno europeo, l’Egitto è una destinazione ideale. Inoltre, con le offerte Cyber Week, prenotare ora ti permette di risparmiare notevolmente, senza rinunciare alla qualità e alla sicurezza di un viaggio organizzato da esperti. La Cyber Week di Voyage Privé è una possibilità imperdibile per prenotare un viaggio da sogno in Egitto a tariffe straordinarie. Se stai cercando una vacanza che combini relax, avventura e cultura, l’Egitto rappresenta la scelta ideale. Con offerte come quella per Sharm El Sheikh, dove potrai godere di un soggiorno all-inclusive a un prezzo scontato, non c’è momento migliore per approfittare di questa opportunità. Non perdere tempo e iscriviti a Voyage Privé per scoprire tutte le offerte disponibili, incluse quelle per l’Egitto, e pianifica il tuo prossimo viaggio da sogno a prezzi esclusivi.

vistare Sharm El Sheikh a prezzi scontati

Fonte: Getty Images

El Mustafa Mosque tra le bellezza da scoprire a Sharm El Sheikh