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Bretagna e Normandia: tour di 12 giorni alla scoperta del Nord della Francia

Chi non ha mai sognato di visitare Mont Saint-Michel o di ammirare le onde che s’infrangono sulle scogliere di granito rosa sulla Manica, allungando lo sguardo fin verso le bianche scogliere di Dover. O ancora, di visitare le centinaia di fari affacciati sul mare? Un tour nelle regioni più amate del Nord della Francia come Bretagna e Normandia, tra i luoghi tanto cari agli Impressionisti, è ciò che ci vuole. Abbiamo calcolato che per visitare i luoghi da noi consigliati ci vogliono circa 12 giorni, ma alcune tappe possono essere abbreviate se non addirittura saltate, nel caso non si avesse abbastanza tempo per il viaggio.

Giro della Normandia da Giverny a Mont Saint-Michel

Primo e secondo giorno: da Giverny a Rouen

L’itinerario consigliato parte da Parigi e si snoda verso Nord-Ovest, in direzione Giverny, in Alta Normandia. Lo spostamento è piuttosto lungo e bisogna considerare almeno un girno di viaggio. Giverny è la città in cui visse Claude Monet e che ha ispirato le sue celebri ninfee riprese in decine di dipinti. Imperdibile è una visita alla casa e ai giardini di Giverny. Il viaggio prosegue per 70 chilometri verso Rouen, una città meravigliosa con le tipiche case a graticcio attraversata dalla Senna, famosa per la cattedrale gotica di Notre-Dame, la più alta di Francia, e la piazza principale dove nel 1431 fu bruciata Giovanna d’Arco.

Terzo giorno: le scogliere della Costa d’Alabastro

La Costa d’Alabastro si trova tra il piccolo borgo normanno di Le Tréport ed Étretat. Le scogliere che cadono a picco sul mare sono di un bianco quasi abbagliante. Con l’auto si può percorrere tutto il tratto e fare sosta nelle località Fécamp e di Étretat e ammirare le incredibili falesie, dipinte anch’esse più volte da Monet.

Quarto giorno: Dieppe, Trouville e Honfleur

Poco più a Nord, affacciata sulla Manica, si trova la cittadina di Dieppe, con un pittoresco porticciolo. A questo punto ci si sposta sulle famose spiagge di Deauville, celebre località balneare e mondana fin dall’800, e di Trouville, i luoghi di villeggiatura preferiti dai parigini. Poco lontano si trova anche la pittoresca Honfleur, affacciata sull’estuario della Senna e sul mare. Il vecchio porto, Vieux Bassin, e la città vecchia, detta Enclos, sono mete imperdibili.

normandia-Honfleur-impressionisti

Fonte: 123RF

Il porto di Honfleur,molto amato dagli Impressionisti

Quinto giorno: la Route du Cidre e Caen

Prima di raggiungere la bella cittadina di Caen spostatevi nell’entroterra – dalle parti di Cambremer e Beuvron-en-Auge – dove, attraverso le campagne coltivate, si snoda la Route de Cidre, un percorso turistico segnalato lungo 40 km che attraversa il paesaggio tipico dell’Auge e che collega, attraverso piccole strade pittoresche, i villaggi di Beuvron-en-Auge (un villaggio classificato), Cambremer, Bonnebosq e Beaufour-Druval. Lungo la strada si possono incontrare una ventina di produttori di sidro dove fare tappa. Dopo questa breve deviazione per assaggiare questa tipica bevanda dal sapore amaro, tornate verso la costa, direzione Caen (da non confondere con Cannes, che è nel Sud della Francia), dominata da una imponente fortezza voluta da Guglielmo il Conquistatore che qui visse prima di partire alla conquista dell’Inghilterra. Per chi ama la storia medievale, qui la si respira dappertutto.

Sesto giorno: Mont Saint-Michel

Mont Saint-Michel è uno dei luoghi più visitati di tutta la Francia. L’abbazia che sorge in cima all’isolotto è un vero spettacolo architettonico, da ammirare sia di giorno sia di sera. Non è solo lo splendido edificio che domina la cittadina a rendere questa località tanto celebre, anche le fortissime maree che ciclicamente inondano la baia o si ritirano modificando continuamente il paesaggio sono una sorta d’attrazione naturalistica.

Mont Saint-Michel

Fonte: iStock – Ph: ezypix

La spettacolare Abbazia di Mont-Saint-Michel

Giro della Bretagna da Cancale a Belle-île-en-Mer

Settimo giorno: Cancale e le sue ostriche

Con Mont Saint-Michel si conclude il tour della Normandia e ci si sposta verso la Bretagna, più precisamente a Cancale, una cittadina di pescatori e allevatori di ostriche. Anche qui le fortissime le maree segnano i ritmi della vita degli abitanti. Infatti, proprio davanti alla costa, si trovano gli enormi allevamenti di ostriche che vengono regolarmente sommersi dal mare e poi “scoperti” quando la marea si ritira. Com’è facile immaginare, la specialità di Cancale sono proprio le ostriche.

Ottavo giorno: Saint Malo e le spiagge della Bretagna

A questo punto ci si dirige verso una delle mete più ambite di Francia: Saint Malo, in Bretagna, una cittadina costiera fortificata, famosa per le sue spettacolari maree. Dalla riva si gode di una vista impagabile sul Mont Saint- Michel, il secondo luogo più turistico della Francia, dopo Parigi, che si trova nella Bassa Normandia.

Saint-Malo

Fonte: iStock

Saint Malo, la splendida cittadina fortificata

Anche in Bretagna ci sono belle spiagge su cui trovare un po’ di relax, come quelle di Dinard. Da non confondere con Dinan, cittadina medievale poco distante dove sembra d’essere tornati indietro di mille anni, grazie alle mura medievali e al castello che la domina (qui ci si può imbarcare sul fiume Rance e partire alla scoperta del suo prestigioso estuario). La città si trova sulla strada per Rennes, capitale regionale della Bretagna, frequentatissima dai giovani per via delle università che qui hanno sede. Incamminatevi lungo le tortuose stradine medievali, delimitate da case a graticcio, respirerete l’aria di una volta. Se amate i castelli medievali, poco distante da Dinan c’è il comune di Piévenon, un villaggio arroccato su una scogliera dove sorge Fort la Latte, da tanti considerato il castello più bello della Bretagna.

Nono giorno: i villaggi marini di Perros-Guirec, Trestraou e Trestrignel

Prima di dirigervi verso l’interno, fate tappa in uno dei villaggi marini bretoni più pittoreschi che ci siano: Perros-Guirec, con un bellissimo porto di pesca e uno turistico e le sue spiagge di sabbia fine, Trestraou e Trestrignel. Da qui, lungo la costa, fino a Trébeurden si snodano le rocce di granito rosa, una formazione naturale dovuta all’erosione del mare e del vento che rendono questo un luogo unico al mondo.

Decimo giorno: Parc naturel régional d’Armorique

Dopo aver goduto della splendida costa della Bretagna è arrivato il momento di spostarsi verso l’entroterra e visitare uno dei paesaggi più belli, quello del Parc naturel régional d’Armorique. Qui è bello perdersi per le strade, ma se si vuole visitare qualcosa ci si può avventurare lungo il sentiero dei Monts d’Arée o visitare l’antica abbazia di Landévvenec.

Undicesimo giorno: Carnac e i suoi megaliti

Spingendosi verso Sud-Est, si arriva alla cittadina di Carnac dove si trovano allineamenti megalitici che si estendono per chilometri e chilometri e attirano viaggiatori da tutto il mondo. Da non perdere il dolmen, nella vicina località di Locmariaquer, lungo più di 30 metri.

Carnac-francia

Fonte: 123RF

I megaliti di Carnac in Francia

Dodicesimo giorno: Belle-île-en-Mer

Con una traversata in traghetto da Quiberon si arriva sull’isola Belle-île-en-Mer dove sarà possibile visitare la Citadelle Vauban e rimanere estasiati davanti alle alte falesie, alle spiagge spettacolari e all’entroterra selvaggio di quest’isola. Qui l’itinerario alla scoperta della Bretagna e della Normandia si conclude. Non resta che pianificare l’itinerario in ogni dettaglio. Bon voyage!

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Mini crociere, le più belle per una fuga di primavera verso destinazioni splendide

Con il cambio di stagione non è inusuale sentirsi un po’ stanchi e affaticati, d’altronde ci stiamo lasciando alle spalle i mesi invernali e stiamo per abbracciare i mesi più caldi, con giornate più lunghe e tante nuove opportunità di scoperta. Quindi, perché non prepararsi al meglio regalandosi una mini crociera rilassante?

Ideale per chi non ha mai viaggiato in questo modo o per chi ha pochi giorni a disposizione, la mini crociera è sempre un’ottima idea per staccare la spina e non doversi preoccupare di nulla, se non di godersi la vacanza e le destinazioni presenti nell’itinerario.

Ma quali scegliere per una fuga di primavera perfetta? Qui vi diamo i nostri consigli!

Le mini crociere di MSC Crociere

Da 2 a 6 notti, le mini crociere offerte da MSC sono la soluzione ideale per chi ha pochi giorni, ma desidera comunque regalarsi una vacanza. La compagnia offre diversi itinerari pensati per i viaggiatori che desiderano scoprire le bellezze del Mediterraneo tra mare e siti archeologici. Con MSC Fantasia, per esempio, potrete imbarcarvi in un viaggio di 4 giorni che, in partenza da Istanbul, farà tappa a Corfù, in Grecia, a Bari e a Trieste.

Oppure, se avete 6 notti, potreste salpare con MSC Divina che vi farà scoprire in maniera approfondita sia la Grecia che la Turchia perché, con partenza a Civitavecchia, farà tappa a Santorini, Kusadasi, Mykonos e infine Pompei.

Le mini crociere di Costa Crociere

Costa Crociere vi porta, anche solo per un weekend, tra alcuni dei luoghi più belli della Francia e della Spagna. Salpando con Costa Fascinosa dal porto di Savona, potrete trascorrere qualche ora a Barcellona, approfittandone per fare una full immersion di tapas e sangria, e a Marsiglia, dove fare shopping nelle antiche boutique, esplorare il mercato tradizionale o sorseggiare Pastis all’aperto. Sulla nave, invece, la parola d’ordine è relax. Potrete assaporare i menù del ristorante Archipelago, preparato da chef famosi come Bruno Barbieri e Angel Leòn, assistere agli show organizzati nell’area teatro o rilassarvi nell‘area spa.

Oppure, sempre con Costa Fascinosa, ma in partenza dal porto di Napoli, potrete fare un viaggio di 5 giorni tra Italia e Tunisi. La prima tappa, dopo una giornata trascorsa a bordo godendosi i comfort della nave, arriverete a La Goulette. Avete una giornata intera per scoprire le strade della Medina e per visitare gli affascinanti siti storici prima di tornare a bordo e proseguire verso Palermo e poi ritornare a Napoli.

Le mini crociere di Corsica Ferries

Corsica Ferries, invece, vi porta in un viaggio da Ajaccio alla Balagne tra le meraviglie dell’Ile de Beauté. Con partenza dal porto di Savona, questa mini crociera è ideale per chi ha un weekend a disposizione e vuole sfruttarlo per scoprire alcuni dei luoghi più belli della Corsica. Potrete trascorrere un’intera giornata ad Ajaccio, la Città Imperiale e capoluogo che ha dato i natali a Napoleone Bonaparte, con il suo ricco patrimonio storico, culturale e naturalistico.

Nell’itinerario vi attende anche Ile Rousse, situata nel cuore della Balagne, la regione denominata “il giardino della Corsica” per la fertilità delle sue terre. Qui, le montagne, le colline e il mare fanno da cornice a una
cittadina affascinante e calma.

Ajaccio mini crociera

Fonte: Ufficio Stampa

Spiaggia ad Ajaccio, tappa della mini crociera con Corsica Ferries
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Marocco con i bambini: tre itinerari per tutta la famiglia

Il Marocco è una destinazione relativamente comoda e facile per un viaggio in famiglia. Vicino e facilmente raggiungibile anche con volo diretto dall’Italia, il Marocco può essere un’ottima meta anche per chi non ha troppo tempo o un budget limitato a disposizione; o per chi vuole tentare per la prima volta un’avventura con i bambini in un Paese extra europeo. Ecco tre itinerari di massima per scoprire il Marocco con i bambini.

Itinerario 1: Il Nord del Marocco 

Il Nord del Marocco è ancora sottovalutato tra i turisti italiani, che preferiscono volare a Marrakech per visitare il Sud; eppure può essere un’ottima prima esperienza alla scoperta del Paese.

Tangeri, tra Africa e Europa

Il viaggio inizia a Tangeri, aeroporto di arrivo e città portuale che unisce influenze europee e marocchine. Recentemente riqualificata in diverse sue zone, Tangeri è una città che si visita facilmente e senza particolari stress. La prima cosa da fare è perdersi tra i vicoli stretti della Medina e dei suoi mercati, per poi camminare lungo le mura che si aprono in punti panoramici sul mare. La passeggiata lungo l’immensa spiaggia e la Marina sono appena state rifatte e sono uno sfogo perfetto per una pausa con i bambini dopo le visite. A differenza di quanto si possa immaginare, Tangeri è anche molto verde e i suoi parchi sono particolarmente vissuti, specialmente al tramonto.

Cap Spartel e Spiaggia di Achakar

A breve distanza da Tangeri, Cap Spartel segna il punto in cui il Mar Mediterraneo incontra l’Oceano Atlantico. Il faro è visitabile e circondato da un bellissimo giardino a strapiombo sul mare. Per chi ha tempo, la vicina spiaggia di Achakar (si trova proprio tra le grotte di Ercole e Capo Spartel) è ideale per una giornata di relax al mare e per un pranzo di pesce. Sempre sulla costa atlantica, a poca distanza dal faro, la Grotta di Ercole è una grotta oggi piuttosto turistica: si tratta di un vecchio granaio berbero dove, secondo la leggenda, si riposò Ercole dopo le sue dodici fatiche.

cap spartel, cartello

Fonte: AS

A Cap Spartel Mediterraneo e Atlantico si incontrano

Chefchaouen, da non perdere

Tappa imperdibile per chi visita il Nord è Chefchaouen, la celebre “città blu” situata tra le montagne del Rif. Le sue strade pittoresche e ultra fotografate, con le case dipinte in diverse tonalità di blu, sono particolarmente suggestive. L’unico consiglio è quello di perdersi tra le vie della Medina, che si apre nella grande piazza centrale. I bambini si divertiranno a scoprire gli angoli nascosti della città e le botteghe di artigianato locale. Per le famiglie amanti della natura, i dintorni offrono sentieri escursionistici adatti anche ai più piccoli.

Chefchaouen, cosa vedere

Fonte: AS

Scorcio della Medina blu di Chefchaouen

Tétouan, la città bianca del Nord

Situata ai piedi delle montagne del Rif, Tétouan è la città bianca del Nord, meno turistica ma altrettanto affascinante, con una delle medine più autentiche e ben conservate del Marocco, patrimonio dell’UNESCO. Qui, le famiglie possono passeggiare senza l’affollamento di altre città e visitare il Museo Archeologico per scoprire la storia della regione.

Asilah, un museo diffuso all’aria aperta

Sulla costa atlantica, Asilah è una cittadina tranquilla e perfetta per le famiglie. La Medina, tra le mura antiche, è un gioiellino di case e strade dipinte e artistiche, un vero e proprio museo diffuso all’aria aperta, a cui annualmente vengono aggiunti opere d’arte e dipinti. Il centro è quasi completamente pedonale e per questo molto comode in famiglia. Sotto la cittadina, la grande spiaggia consente di correre e rilassarsi senza stress. In estate, il Festival delle Arti di Asilah trasforma la città in una galleria d’arte a cielo aperto, dove si incontrano artisti di fama internazionale per creare nuovi murales e opere d’arte.

marocco bambini

Fonte: AS

La grande spiaggia di Asilah

Consigli pratici

L’itinerario si può costruire in base al tempo a disposizione. Per una fuga di un weekend si può visitare Tangeri e Cap Spartel, organizzando l’escursione con un taxi o un mini bus collettivo. Per le altre tappe meglio avere 5-7 giorni a disposizione e noleggiare una macchina può essere una buona opzione per gli spostamenti. Da Tangeri si può arrivare ad Asilah in treno; mentre Chefchaouen non è collegata con mezzi pubblici.

Per il pernottamento, meglio optare per riad o guesthouse a conduzione familiare, più accoglienti per i bambini.

Itinerario 2: Marrakech e il deserto, con tappa a Essaouira

L’itinerario più classico per un viaggio in Marocco prevede l’esperienza nel deserto, partendo da Marrakech.

Si parte da Marrakech

La città di Marrakech è un’esperienza sensoriale unica, a tratti travolgente. La piazza Jemaa el-Fnaa si anima dall’alba al tramonto con artisti di strada, musicisti e venditori ambulanti che non possono che lasciare a bocca aperta i più piccoli. Da non perdere, i Giardini Majorelle con piante esotiche e colori vivaci; e l’iconico Palazzo Bahia.

Escursione nel deserto

Da Marrakech è facile organizzare un’escursione nel deserto di Merzouga o Zagora. Si possono vivere l’esperienza di un’escursione in cammello tra le dune, rotolarsi nella sabbia, assistere a tramonti mozzafiato e addirittura trascorrere la notte in campi tendati sotto un cielo stellato. Se organizzato senza cedere alle esperienze più pacchianamente turistiche, cercando guide locali, può essere un momento davvero indimenticabile e unico per tutta la famiglia. Cosa chiedere e cosa evitare? Per evitare i pacchetti troppo turistici, potrebbe essere utile chiedere se si tratta effettivamente di tende beduine, e non campeggi o glamping creati ad hoc per i turisti. Altra informazione determinante è sapere esattamente in che punto del deserto si arriva: alcuni tour prevedono la sosta proprio alle porte del deserto, insieme a centinaia di altri turisti: va tutto bene, ma meglio esserne consapevoli.

deserto marocco con bambini

Fonte: AS

Escursione in cammello tra le dune del deserto

Essaouira, sulla costa

Con un po’ di tempo a disposizione, si può prevedere una tappa nella città costiera di Essaouira. La sua medina, patrimonio dell’UNESCO, è più tranquilla rispetto a quella di Marrakech, e per questo forse meno stressante per le famiglie. Le spiagge ampie consentono di giocare e rilassarsi praticamente tutto l’anno; il porto con le barchette colorate è d’obbligo per una passeggiata.

Consigli pratici

Le escursioni nel deserto possono avere diversa durata, con un minimo di due giorni per vivere l’esperienza della notte in tenda. In linea di massima, una settimana o più potrebbe essere il giusto tempo per questo itinerario. A Marrakech e Essaouira, meglio scegliere riad con cortili interni dove i bambini possono giocare in tranquillità.

Per raggiungere il deserto, l’opzione migliore è quella di un tour organizzato con guide esperte, che garantiscono sicurezza e comfort, anche per la scelta del campo tendato. Le strade possono essere tortuose, quindi è consigliabile viaggiare durante le ore diurne. Must have: protezioni solari, cappelli e abbigliamento leggero ma coprente per proteggere i bambini dal sole intenso del deserto; abbigliamento più pesante per l’importante escursione termica notturna. Specialmente con il caldo, è importante bere molta acqua per rimanere idrati.

Itinerario 3: le città imperiali del Marocco

Un viaggio attraverso le città imperiali del Marocco è un’immersione nella storia, nell’architettura e nelle tradizioni del Paese. Questo itinerario, forse il più impegnativo per i bambini, tocca quattro delle città più affascinanti: Fez, Meknes, Rabat e Marrakech.

Fez e le concerie

Fez è la città medievale per eccellenza, famosa per la sua medina, una delle più grandi e meglio conservate del mondo arabo. Passeggiare per i suoi vicoli è come fare un salto indietro nel tempo, tra artigiani al lavoro, botteghe e moschee storiche. Con i bambini, può essere utile affidarsi a una guida per non perdersi nel labirinto di strade. Da non perdere: la storica Università di Al Quaraouiyine, la Medersa Bou Inania e le celebri concerie di Chouara (meglio portare un fazzoletto per l’odore intenso non troppo gradevole!).

Fez si trova nel nord-est del Marocco ed è servita dall’Aeroporto Internazionale di Fez-Saïss. Dalla stazione ferroviaria, si possono raggiungere le altre città imperiali con treni comodi e frequenti.

Meknes e le rovine romane

Meno caotica di Fez e Rabat, Meknes concede un’atmosfera più rilassata. La città vanta monumenti storici straordinari e si trova a poca distanza dalle rovine romane di Volubilis, una tappa perfetta per i bambini più grandicelli, che possono esplorare e apprezzare antichi siti archeologici. Per la visita, l’itinerario deve toccare la maestosa Porta Bab Mansour, la piazza El Hedim e il Mausoleo di Moulay Ismail.

Meknes si trova a circa 60 km da Fez ed è facilmente raggiungibile in treno (circa 40 minuti di viaggio) o in taxi, se non si ha un’auto a noleggio.

Rabat, la capitale

La capitale del Marocco è elegante, abbastanza tranquilla e offre un ottimo mix tra storia e modernità. Rispetto ad altre città, è più organizzata, cosmopolita, e ha diversi spazi verdi dove fare una pausa con i bambini. La visita a Rabat deve includere la Kasbah des Oudaias, con i suoi vicoli bianchi e blu e una bellissima vista sull’oceano; la Torre di Hassan e il Mausoleo di Mohammed V. Per i bambini, il Giardino Andaluso è un luogo perfetto per una pausa all’ombra.

Rabat si trova sulla costa atlantica e ha un aeroporto internazionale. I treni la collegano facilmente a Meknes (circa 2 ore) e a Marrakech.

E infine Marrakech

Se non ci si è mai stati, anche questo itinerario deve fare tappa a Marrakech, una delle città più iconiche del Marocco, vivace e affascinante. Può essere caotica per i bambini più piccoli, quindi è bene prevedere qualche sosta e pausa lontano dal delirio continuo della sua piazza Jemaa el-Fna (l clou è nel tardo pomeriggio quando la luce del tramonto la rende ancora più magica). Qualche idea? Il Musée de Marrakech, uno dei migliori esempi di casa tradizionale marocchina, ospita un museo dedicato alla storia e cultura del Marocco, situato nel centro della città. Da non perdere, soprattutto per le famiglie, sono i giardini Majorelle, progettati da Jacques Majorelle e acquistati da Yves Saint Laurent. Questi giardini botanici, ricchi di specie vegetali e tartarughe, includono anche il museo berbero, che esplora le tradizioni delle tribù del deserto. Interessante per gli amanti della musica è anche il Museo della Musica, che ospita concerti di vari generi tradizionali marocchini.

Marrakech si trova nel sud del Marocco ed è raggiungibile in treno da Rabat in circa 4 ore.

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Fonte: 123rf

I giardini Majorelle di Marrakech

Consigli pratici

L’itinerario base (Fes, Meknes e Rabat) richiede circa 5-6 giorni; se si aggiunge Marrakech, meglio prevedere almeno 8-10 giorni. Il treno è il mezzo pubblico più comodo per muoversi tra le città, anche con bambini. Le stazioni sono ben organizzate e i treni sono spaziosi e affidabili. In alternativa si può partecipare a tour organizzati o contattare un driver con cui concordare l’itinerario. Noleggiare un’automobile può agevolare gli spostamenti, garantendo maggiore autonomia e flessibilità, ma guidare potrebbe non essere facilissimo! Per alloggiare nelle città imperiali, i riad sono una scelta perfetta per un’esperienza autentica: meglio optare per strutture con patio interno, ideali per i momenti di svago con i più piccoli. Il periodo migliore per visitare le città imperiali è la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e piacevole.

marocco con bambini

Fonte: AS

Il Marocco è una destinazione di viaggio ideale per le famiglie con bambini

Altre info utili

Il Marocco ha fatto un grandissimo salto in avanti rispetto a qualche anno fa e anche in ambito turistico e ricettivo ormai il Paese dispone davvero di qualsiasi servizio, garantendo standard in linea con quelli europei. In generale, è importante comunque prendere alcune precauzioni di base. Innanzitutto, è consigliato evitare l’acqua del rubinetto e optare sempre per acqua in bottiglia per prevenire disturbi intestinali. Per quanto riguarda la cucina, i piatti tipici come il couscous, il tajine e le zuppe sono assolutamente adatti a tutte le età: si può chiedere di evitare i piatti troppo speziati per i più piccoli, se non sono abituati.

Arrivare il Marocco ormai è comodissimo e sono disponibili voli diretti dalle principali città italiane, sia con compagnie low cost che di bandiera, per Marrakech, Tangeri e Casablanca. Come periodo, autunno e primavera sono l’ideale per evitare il caldo. Meglio non viaggiare durante il Ramadan, il periodo di preghiera e digiuno, durante il quale molte attività sono chiuse e sospese e che può influenzare gli orari dei pasti e il ritmo della città, oltre che del viaggio.

Per l’ingresso in Marocco, i turisti italiani non necessitano di visto, ma è necessario il passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di arrivo. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma è consigliato consultare il medico per una valutazione in base alla durata e alla tipologia del soggiorno.

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Sta per ripartire il Treno dei Vini dell’Etna: le novità di quest’anno

Tra i territori di vini di qualità in Italia spicca la Sicilia. L’isola amatissima dai turisti propone un itinerario alla scoperta delle etichette più prestigiose sfruttando un mezzo di trasporto su rotaie. Hai mai pensato di esplorare l’Etna in treno? Con il nuovo tour 2025 in partenza da aprile per scoprire la strada dei vini dell’Etna è possibile, perché la Sicilia non è solo mare e spiagge ma ha davvero tanto da raccontare.

Scoprire l’Etna in treno

In Italia sono tante le regioni che stanno creando soluzioni originali di viaggio per esplorare il territorio così da combattere il fenomeno dell’overtourism. In Sicilia, per esempio, è stato progettato un nuovo tour 2025 per il treno dei vini dell’Etna, un’esperienza che conquista l’attenzione con un itinerario sensoriale.  Il tragitto attraversa il paesaggio vulcanico regalando viste straordinarie sulle pendici del monte: l’atmosfera sembra quasi farci fare un viaggio fuori dal tempo con la natura che domina la scena.

Chiaramente il tour non si limita alle bellezze del paesaggio, include alcune soste per scoprire il territorio attraverso calici di Etna DOC in borghi dall’anima autentica, il tutto accompagnato da specialità local da non perdere.

Il nuovo itinerario 2025 per il Treno dei Vini dell’Etna

Il treno dei vini dell’Etna per il 2025 ha rivoluzionato il programma proponendo un ampliamento di percorso. I viaggiatori potranno così esplorare il versante sud-est del vulcano dove sorgono tantissime aziende vitivinicole e altre imprese legate alle specialità gastronomiche. L’itinerario darà modo di scoprire una prospettiva inedita del territorio siciliano valorizzandolo al massimo.

Tra le news un servizio di biglietteria nel centro di Catania all’interno di palazzo Scamacca e un punto informativo annesso così da aiutare i turisti nella scelta del tour. Chiaramente i ticket saranno acquistabili anche online in pochi clic tramite sito ufficiale. In aggiunta è previsto il lancio del Vinobus Etna Wine Bus, un itinerario enogastronomico ancora più approfondito che parte dal centro di Catania per poter visitare le cantine e le aziende olivicole della zona, vivendo un viaggio dedicato interamente alla scoperta delle eccellenze del territorio.

Il biglietto include il prezzo del treno Circumetnea, una guida dedicata e un transfer in wine bus presso 2 cantine e presso un borgo storico (Castiglione di Sicilia o Randazzo). In aggiunta si potrà partecipare a 2 degustazioni in 2 cantine con inclusi 2 calici ciascuna e un piatto di specialità local in accompagnamento.

Treno dei Vini dell’Etna itinerario

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Un viaggio nei sapori della tradizione con il Treno dei Vini dell’Etna

La strada dei vini dell’Etna

Possiamo descrivere la strada del vino dell’Etna come un percorso unico per appassionati di enoturismo così da poter scoprire un territorio spettacolare simbolo del patrimonio enogastronomico regionale. Un itinerario che vuole essere un vero e proprio omaggio alla viticoltura eroica di un terreno impegnativo da gestire. Le numerose soste porteranno i visitatori alla scoperta di cittadine dall’atmosfera popolare e fortemente legata al territorio.

Il turismo slow sta vivendo una forte crescita attirando visitatori da ogni parte del mondo: non sono solo cittadini italiani ma viaggiatori provenienti da tutto il mondo  a voler scoprire quella che è la produzione vinicola sinonimo di eccellenza.

Il Treno dei Vini dell’Etna continua quindi a rappresentare un’opportunità straordinaria per esplorare il vulcano più alto d’Europa in un modo nuovo, tra gusto, cultura e paesaggi mozzafiato.

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Perché visitare l’Italia nel 2025 secondo The Guardian

I motivi per visitare l’Italia sono infiniti: dalle bellissime città d’arte a quelle costiere, dai borghi alle montagne, dalle esperienze culturali a quelle culinarie. Il quotidiano britannico The Guardian, che da sempre osserva con attenzione cosa succede nel nostro Paese per offrire i migliori consigli di viaggio ai suoi lettori, ha scelto alcuni motivi specifici per ispirare gli inglesi a prenotare una vacanza tutta italiana.

Nuovi itinerari a piedi e in bicicletta, proposte per famiglie, strutture ricettive di qualità ed esposizioni imperdibili sono alcuni dei motivi che spiegano perché visitare l’Italia nel 2025 è un’ottima idea. Scopriamoli insieme, magari anche noi che in Italia ci viviamo troveremo nuove ispirazioni per viaggiare di più dentro i confini del nostro splendido e variegato Paese.

Eventi culturali interessanti, dall’arte alla letteratura

Per The Guardian, uno dei motivi che dovrebbero ispirare i lettori a pianificare un viaggio in Italia nel 2025 c’è l’ampia e interessante programmazione culturale. Lo scorso settembre, per esempio, ha inaugurato a Trieste il museo della letteratura LETS, un omaggio al patrimonio letterario della città. Da James Joyce, che visse e scrisse qui dal 1904 al 1920, al romanziere e drammaturgo triestino Italo Svevo, fino al poeta Umberto Saba.

Se parliamo di eventi culturali è impossibile non nominare le Capitali Europee della Cultura come Gorizia, e la vicina Nova Gorica, e Agrigento. Per questo riconoscimento, la regione del Friuli-Venezia Giulia propone una ricca programmazione, inclusi concerti di Alanis Morissette e Robbie Williams e mostre di Steve McCurry e Andy Warhol.

In Sicilia, invece, verrà celebrata la Valle dei Templi, la quale farà da cornice a un concerto de Il Volo, oltre a rappresentazioni di tragedie greche e latine, proiezioni cinematografiche all’aperto, uno spettacolo pirotecnico e molto altro. Ci saranno anche altri eventi che si svolgeranno durante tutto l’anno in luoghi come il teatro Luigi Pirandello, la Cattedrale di San Gerlando e le chiese e i musei del centro storico. In più, la Sicilia è stata nominata quest’anno Regione Europea della Gastronomia.

Per quanto riguarda le mostre d’arte, The Guardian evidenzia la presenza di “Munch: L’Urlo Interiore”, la mostra ospitata al Palazzo Bonaparte di Roma in occasione dell’80° anniversario della morte dell’artista, e la prima mostra personale in Italia di Tracey Emin, allestita a Palazzo Strozzi a Firenze.

Valle dei Templi

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Il Tempio della Concordia alla Valle dei Templi

Nuove esperienze da fare in famiglia e trekking

The Guardian suggerisce ai suoi lettori di sostituire la famosa Costiera Amalfitana con la meno conosciuta (agli occhi degli inglesi) costa del Cilento. Questo, infatti, è uno dei tratti costieri meno esplorati d’Italia, ricco di graziose cittadine, villaggi di pescatori, spiagge sabbiose e acque splendide. Il modo ideale per scoprirlo è a passo lento, magari partecipando ad alcuni tour che promuovono un turismo sostenibile attraverso itinerari da fare a piedi.

Restando in tema di esperienze da fare a piedi, il quotidiano suggerisce anche un avventuroso trekking di più giorni attraverso l’isola d’Elba. In particolare viene citata la Grande Traversata Elbana che segue un sentiero da est a ovest lungo scogliere costiere e crinali rocciosi, con l’ascensione del Monte Capanne, la vetta più alta dell’Elba (1.019 metri), per ammirare panorami mozzafiato su Montecristo, Pianosa e la Corsica.

E per chi viaggia in famiglia? La meta da raggiungere è sicuramente la Basilicata, dove adulti e bambini possono cimentarsi in tante attività guidate come corsi di cucina a Matera, la ricerca di tracce di lupi, cinghiali e cervi nel Parco Nazionale del Pollino, escursioni nelle gole e rafting e un laboratorio di gelato a Maratea.

Soggiorni particolari con viste uniche e atmosfere rurali

Tra i motivi citati da The Guardian c’è anche la possibilità di alloggiare in luoghi unici, dove respirare un’atmosfera senza tempo o dove godersi delle viste mozzafiato sui classici paesaggi italiani da cartolina. Considerando che gli inglesi sono particolarmente attratti dalla Toscana, non potevano certo mancare tra i suggerimenti le eleganti dimore di Firenze, soprattutto quelle situate lontano dal centro, su tranquille colline immerse tra gli ulivi e dotate di giardini (e piscina).

A chi preferisce circondarsi di montagne, invece, vengono suggeriti nuovi rifugi che apriranno quest’anno alle Dolomiti. Si tratta di strutture che offrono un’esperienza completa sia all’interno che all’esterno dei loro ambienti. Dalle escursioni a piedi ai tour in mountain bike, dall’arrampicata su roccia al nuoto nei laghi, fino ai momenti di relax tra palestra, spa, sauna e lezioni di yoga.

Infine, vengono consigliate anche le atmosfere bucoliche della Sardegna. Gli amanti del turismo rurale che scelgono l’isola come destinazione per le proprie vacanze, avranno l’opportunità di soggiornare in borghi abbandonati dove alcuni appartamenti vengono ristrutturati per offrire un’esperienza diversa. Si tratta di zone incantevoli e selvagge, contraddistinte da una straordinaria ricchezza di paesaggi, dalle fitte foreste mediterranee agli infiniti vigneti, dalle scogliere rocciose alle spiagge sabbiose.

Mountain bike Dolomiti

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Esperienza in mountain bike nelle Dolomiti
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Asia Giordania Interviste itinerari Viaggi

In Giordania con nuovi e meravigliosi itinerari

Nonostante gli europei e gli americani abbiano preferito altre destinazioni considerate più sicure, il turismo in Giordania ha subìto solamente una leggera flessione (-4%) rispetto all’anno precedente, nonostante gli arrivi dei i turisti prevenienti dai Paesi europei e americani sia siano ridotti alla metà. Merito dei visitatori provenienti dai paesi del Golfo che amano questo Paese per la sua cultura, ma anche per il suo clima ventilato dove trascorrere delle piacevoli vacanze.

A raccontarlo è stato Wael Arousan, vicedirettore generale di Jordan Tourism Board, che abbiamo avuto il piacere di incontrare in occasione della Borsa internazionale del turismo 2025 all’immancabile stand della Giordania.

Poiché la situazione nella Striscia di Gaza sta migliorando, il vicedirettore ha espresso fiducia nel fatto che i numeri torneranno ai livelli di prima e ha annunciato che, a partire dal mese di aprile, riprenderanno anche i voli delle compagnie aeree low cost, Ryanair e WizzAir, che partiranno dall’Italia diretti verso Amman, riportando finalmente gli italiani nel Paese che amano tanto con un minimo di dieci voli diretti alla settimana da tutta Italia oltre a quelli già operati dalla compagnia di Bandiera Royal Jordanian.

Già a gennaio 2025 rispetto allo stesso mese del 2024 gli arrivi sono aumentati del 34%, ha spiegato Arousan. La Giordania, del resto, è un Paese perfetto per ogni tipologia di turista, dalle famiglie ai “solo travel” e a chi cerca un tipo di turismo di lusso. Gli italiani in particolare cercano un tipo di turismo legato alle nuove esperienze e non soltanto ai classici tour, vogliono nuove destinazioni e in Giordania si può trovare tutto ciò.

Ci siamo fatti consigliare qualche luogo meno noto e turistico della Giordania dove gli italiani potrebbero andare. “Uno dei luoghi, per esempio, è Umm El Jimal, che è un sito Unesco”, ha consigliato (un’oasi araba per le carovane del deserto anche nota come “l’Oasi Nera” che si trova a un’ottantina di chilometri dalla Capitale Amman), ma noi stiamo puntando anche su un altro tipo di esperienza che è quella negli agriturismi e che siamo certi piacerà agli italiani. Naturalmente c’è il turismo sostenibile con esperienze uniche, il Jordan Trail he la Lonely Planet ha inserito nei Best in Travel tra i viaggi da fare nel 2025 e poi stiamo rilanciando la Giordania come destinazione religiosa legata anche al Giubileo 2025. Sul luogo del battesimo di Cristo, sulle rive del fiume Giordano, per esempio, è appena stata inaugurata una chiesa enorme di circa 2000 metri quadrati”.

E, proprio in occasione dell’anniversario dei 30 anni di relazioni diplomatiche tra la Giordania e il Vaticano e il 60° anniversario della visita di Papa Paolo VI in Giordania avvenuta nel 1964, Palazzo della Cancelleria a Roma ospita fino al 28 febbraio la mostra “Giordania: l’alba del cristianesimo“, attraverso 90 reperti che narrano la storia del cristianesimo, dai suoi albori fino ai giorni nostri. Questi tesori, selezionati con attenzione da circa 34 siti archeologici in Giordania, rappresentano un legame profondo con le radici del cristianesimo in questa terra. “Con questa mostra i visitatori possono scoprire in profondità la storia del nostro Paese e i luoghi di pellegrinaggio della Giordania”.

“A proposito di solo travel, tra le nuove proposte in Giordania c’è il Cammino di Egeria, ideale per le donne che vogliono venire anche sole nel nostro Paese. Egeria era una suora che visse nel III secolo e che venne dalla Spagna lungo il Cammino di Santiago fino in Giordania, lasciando un diario del suo viaggio che può essere ripercorso ancora oggi. Lo si percorre in due giorni e parte dal Monte Nebo fino al luogo del battesimo. È un modo per proporre la Giordania come destinazione sicura anche per donne che viaggiano in modo individuale, quindi”.

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Asia Cappadocia Idee di Viaggio Istanbul itinerari itinerari culturali Turchia Viaggi

Tour Istanbul e Cappadocia: itinerario di 7 giorni

Pochi luoghi al mondo riescono a evocare il fascino dell’incontro tra culture e la bellezza di paesaggi da fiaba come la Turchia. Istanbul e la Cappadocia rappresentano due anime di questo straordinario paese: da un lato, la maestosa ex Costantinopoli, sospesa tra Oriente e Occidente, dove minareti e cupole si affacciano su un vivace mosaico di mercati, palazzi e quartieri storici; dall’altro, la Cappadocia, una terra scolpita dal tempo, con sorprendenti formazioni rocciose, città sotterranee e colorate mongolfiere che dipingono il cielo all’alba.
In questo itinerario di sette giorni ti guidiamo alla scoperta delle meraviglie della capitale culturale turca e degli scenari fiabeschi della Cappadocia, unendo cultura, storia e natura in un viaggio indimenticabile.

Giorni 1 e 2: Le meraviglie storiche di Istanbul

Numerosi voli giornalieri diretti collegano le principali città italiane con Istanbul, il cui aeroporto internazionale dista circa 40 minuti dal centro città. In base all’orario di arrivo il consiglio è di sistemarsi nel proprio hotel, lasciare i bagagli, e cominciare a esplorare la città dai monumenti più iconici dell’antica Bisanzio e Costantinopoli, custode di secoli di storia in ogni angolo. Si può allora partire con la visita dalla grandiosa Hagia Sophia, simbolo della potenza bizantina e ottomana. Nata come basilica cristiana nel VI secolo, trasformata in moschea e poi in museo, oggi è un luogo di culto islamico che racchiude oltre 1500 anni di storia. I suoi mosaici dorati convivono con imponenti iscrizioni coraniche, testimoniando il sincretismo culturale che caratterizza Istanbul.

A pochi passi, sorge la magnifica Moschea Blu, celebre per le sue oltre 20.000 piastrelle di ceramica di İznik dai riflessi blu. Con i suoi sei minareti, domina l’orizzonte della città ed è ancora oggi un attivo luogo di preghiera. Proseguiamo verso l’Ippodromo di Costantinopoli, centro nevralgico della vita pubblica bizantina, dove un tempo si svolgevano corse di carri e celebrazioni imperiali, e ancora oggi si possono ammirare l’Obelisco di Teodosio, la Colonna Serpentina e la Fontana Tedesca.

Almeno mezza giornata va riservata al sontuoso Palazzo di Topkapi, residenza dei sultani ottomani per quattro secoli. Attraversiamo i suoi cortili affacciati sul Bosforo, esploriamo la Sala del Tesoro, dove sono custoditi gioielli e reliquie, e ci addentriamo nell’Harem, un mondo segreto di lusso e intrighi.
Per un po’ di shopping la meta ideale è il Grand Bazaar, uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo, da visitare senza fretta, prendendosi il tempo per scegliere e contrattare con i mercanti. Tra spezie profumate, tappeti artigianali, gioielli d’oro e ceramiche dipinte a mano, l’atmosfera è un tripudio di colori e suoni.
Il consiglio è di concludere ogni giornata con una cena in un ristorante tipico, assaggiando piatti tipici come il balık ekmek (panino con pesce grigliato) o il manti (gnocchetti turchi con yogurt e aglio). Istanbul, con la sua cucina ricca e varia, è un paradiso per i gourmet, e ogni pasto è un’occasione per scoprire nuovi sapori e tradizioni.

Istanbul, Turchia

Fonte: istock

Panorama di Istanbul al tramonto

Giorno 3: Istanbul moderna e multiculturale

Il terzo giorno è dedicato alla scoperta della Istanbul più moderna e multiculturale, un contrasto affascinante rispetto alla città storica esplorata nei giorni precedenti. Si inizia con una passeggiata lungo Istiklal Caddesi, la vivace arteria pedonale del quartiere Beyoğlu, cuore pulsante della vita notturna e culturale della città. Questo viale, lungo circa 1,5 km, è un susseguirsi di negozi alla moda, caffè storici, gallerie d’arte e teatri, dove si respira un’atmosfera europea, frutto dell’influenza occidentale che ha caratterizzato Istanbul a partire dal XIX secolo.

Una sosta obbligata è la Torre di Galata, un’iconica struttura medievale che domina il profilo della città. Salire in cima alla torre regala una vista panoramica mozzafiato su Istanbul, con il Corno d’Oro, il Bosforo e il Mar di Marmara che si stendono ai vostri piedi. Il luogo perfetto per scattare foto indimenticabili e cogliere l’essenza di questa città sospesa tra due continenti.

Nel pomeriggio, attraversiamo il Bosforo per raggiungere Kadıköy, il quartiere più vivace del lato asiatico di Istanbul, pervaso da un’energia bohemien tra mercati alimentari e caffè alternativi dove fermarsi per un tè o un caffè turco. Il modo migliore per concludere la giornata è fare una crociera al tramonto sul Bosforo, che consente di ammirare le sontuose Yalı, le ville ottomane in legno che costeggiano le rive, le moschee e i palazzi storici come il Dolmabahçe e il Ciragan.

Giorno 4: Cappadocia, tra camini delle fate e chiese rupestri

Il quarto giorno si vola in Cappadocia, una regione nel cuore della Turchia che sembra uscita da un libro di fiabe. Il consiglio è di prendere un volo per Kayseri, considerata la principale porta d’accesso alla Cappadocia. In base all’orario di arrivo, dopo un passaggio in hotel per lasciare i bagagli, iniziamo la nostra esplorazione dalla valle di Göreme, un paesaggio lunare modellato dall’erosione e dall’attività vulcanica. Qui, i famosi camini delle fate – alti coni di tufo sormontati da massi di basalto – creano uno scenario surreale, reso ancora più magico dai voli delle mongolfiere all’alba.

Tappa obbligata al Museo all’Aperto di Göreme, un sito UNESCO che ospita decine di chiese rupestri affrescate, testimonianza della vita monastica bizantina. Tra le più suggestive ci sono la Chiesa di Santa Barbara, con affreschi che raffigurano animali fantastici, e la Tokali Kilise, la più grande della valle, con affreschi policromi che raccontano storie bibliche.

Goreme, Turchia

Fonte: istock

Il suggestivo panorama di Goreme, Turchia

Giorno 5: Escursione nelle valli incantate

La giornata inizia con un’escursione nella Valle di Devrent, conosciuta anche come la “Valle dell’Immaginazione”, dove le formazioni rocciose assumono forme bizzarre che stimolano la fantasia: cammelli, delfini, volti umani e molto altro. Poi si raggiunge la Valle di Paşabağ, famosa per i suoi camini delle fate a forma di fungo, alcuni dei quali sono stati scavati e abitati fin dal IV secolo a.C.

Nel pomeriggio, ci si dedica a un’escursione a piedi attraverso la Valle dei Piccioni, un percorso di circa 7 km che offre viste spettacolari sulle formazioni rocciose e sui villaggi scavati nella roccia. La valle deve il suo nome alle migliaia di colombaie scavate nella roccia, utilizzate fin dall’antichità per raccogliere il guano, un fertilizzante naturale.

La giornata si conclude a Uçhisar, un villaggio famoso per la sua imponente fortezza naturale, scavata in una torre di tufo, che regala una vista panoramica spettacolare sulla Cappadocia, particolarmente suggestiva al tramonto.

Giorno 6: Alla scoperta delle città sotterranee e delle valli nascoste

Il sesto giorno è dedicato alla scoperta dei segreti nascosti sotto la superficie della Cappadocia e delle sue incantevoli valli. Si inizia con la visita alla città sotterranea di Kaymaklı, un labirinto di tunnel scavati nella roccia, utilizzati come rifugio dalle popolazioni locali in tempi di pericolo. Un intricato sistema di gallerie, che si estende su otto livelli e comprende abitazioni, stalle, magazzini e chiese.

Si prosegue verso la Valle Rossa, famosa per le sue formazioni rocciose dai toni caldi, che creano un contrasto spettacolare con il cielo azzurro. I sentieri si snodano tra vigneti e piccole cappelle rupestri, offrendo un’esperienza immersiva nella natura e nella storia.
La giornata continua con la Valle dell’Amore, un luogo dall’atmosfera unica, il cui nome deriva dalle suggestive forme delle rocce, che ricordano figure romantiche.

Un’ultima tappa al Monastero di Selime, un complesso rupestre che sembra un castello scolpito nella roccia. Risalente al IX secolo a.C., comprende una cattedrale, cucine, stalle e abitazioni, tutte decorate con antichi affreschi. Dalla cima del monastero si gode una vista straordinaria sulla valle sottostante, un’esperienza che chiude in bellezza la giornata.

Giorno 7: Volo in mongolfiera e trekking nella Valle di Ihlara

L’ultimo giorno in Cappadocia si apre con un’esperienza magica: un volo in mongolfiera all’alba. Sorvolare le valli e i camini delle fate mentre il sole sorge è un’emozione unica, che regala panorami spettacolari e una prospettiva completamente nuova su questa terra incantata. Le mongolfiere, con i loro colori vivaci, sembrano danzare nel cielo, creando uno spettacolo che rimarrà impresso nella memoria per sempre.

Dopo il volo, ci si può dedicare a un’escursione nella Valle di Ihlara, un canyon scavato dal fiume Melendiz, dove si trovano antiche chiese rupestri e villaggi nascosti. Il trekking, di circa 4 ore, inizia dal villaggio di Ihlara e segue il corso del fiume, passando per piccole cappelle scavate nella roccia, come la Chiesa di Agacalti e la Chiesa del Serpente, entrambe decorate con affreschi bizantini risalenti al IX secolo.
Lungo il percorso, si incontra il villaggio di Belisirma, dove il nostro viaggio termina nel modo migliore, con un pranzo tipico in un ristorante locale a base di piatti tradizionali della Cappadocia, prima di dirigerci all’aeroporto di Kayseri per il volo di ritorno a Istanbul e, da qui, proseguire per l’Italia.

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Asia Idee di Viaggio itinerari Thailandia turismo enogastronomico vacanza natura Viaggi

Cosa vedere in Thailandia in 15 giorni, viaggio alla scoperta del Paese del sorriso

La Thailandia è uno di quei Paesi in grado di farti innamorare all’istante: incanta con le su curiose contraddizioni, con la tradizione culinaria straordinaria, le migliaia di templi che connettono i visitatori con la propria spiritualità, per la facilità di spostarsi da un luogo all’altro (e anche in modo abbastanza economico) e per la natura che, dalle montagne al mare, riesce persino ad emozionare. E poi ci sono le persone, accoglienti e gentili, che ti danno il benvenuto con le mani giunte al petto ed un gigantesco sorriso.

È un posto ideale per chiunque voglia fare un viaggio indimenticabile, sia da solo che in compagnia, uno di quelli che ti entra nel cuore e non ne esce più. Per scoprire tutto il Paese occorrerebbe quasi una vita, ma per fortuna in 15 giorni si possono ammirare tante meraviglie diverse e autentiche. Per questo motivo abbiamo preparato per voi un fantastico itinerario di 15 giorni in Thailandia.

Giorno 1 e giorno 2: alla scoperta di Bangkok

Attualmente, in partenza dall’Italia, ci sono numerosi voli diretti che atterrano nella meravigliosa Bangkok di prima mattina. Riuscendo a dormire in aereo, quindi, è possibile sfruttare il giorno stesso dell’arrivo per scoprire la Capitale. Bangkok si rivela un frullatore di emozioni perché, mentre i moderni grattaceli sembrano voler toccare il cielo con i loro tetti, gli antichi templi con le statue del Buddha invitano a ritrovare la propria spiritualità.

A Bangkok c’è il caos del traffico, ma anche il silenzio dietro l’angolo che sembra quasi surreale. Ci sono i mercati colorati per comprare prodotti a buon prezzo, poi vie eleganti in cui è assolutamente piacevole passeggiare. A Bangkok tutti sorridono, mentre tra un passo e l’altro si assaggia uno street food eccezionale. Tante le cose da visitare in città, ma in due giorni le attrazioni da non perdere sono:

  • Palazzo Reale / Wat Phra Kaew: un complesso di oltre 100 edifici tra palazzi e padiglioni, dove vi è anche custodita la statua di Buddha in smeraldo;
  • Wat Arun: noto anche come “Tempio dell’Alba”, si distingue per la sua torre alta 82 metri e completamente ricoperta da piccoli motivi floreali di porcellana;
  • Wat Pho: il tempio più grande ed antico della città in cui è conservato uno straordinario Buddha Sdraiato lungo 46 metri;
  • Khao San Road: il posto più indicato per chi è in cerca divertimento notturno;
  • Chinatown: uno dei quartieri più caotici (e sorprendenti) di Bangkok;
  • Lumphini Park: il polmone verde della città, particolarmente amato dai residenti;
  • Siam Square: centri commerciali e palazzi altissimi si rivelano il luogo perfetto per lo shopping;
  • Baiyoke: torre con una terrazza girevole posta all’84° piano, un rooftop bar da cui bersi un cocktail per salutare la città.
Wat Pho, Thailandia

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Il gigantesco Buddha sdraiato nel Wat Pho

Giorno 3 e 4 in mezzo alla natura del Parco nazionale di Khao Sok

Dopo aver passato due notti a Bangkok, la mattina presto vale la pena prendere un volo diretto per Surat Thani, città senza monumenti di particolare interesse ma che rappresenta la porta di accesso al Parco nazionale di Khao Sok. Si tratta di una magnifica riserva naturale ricoperta da un’antichissima foresta pluviale, impreziosita da enormi montagne calcaree, piena di vallate, laghi, grotte e popolata da numerosi animali selvatici. Da queste parti le esperienze da fare a completo contatto con la natura sono davvero tante poiché questo magnifico parco copre un’ area di 739 km quadrati, ma se le notti a disposizione sono solo due vi consigliamo:

  • Sentiero della cascata di Ton Kloi: è lungo 7 km ed i primi 3 km non necessitano di guida. È pieno di cascate, piscine e gole e conduce al cospetto della meravigliosa Ton Kloi, scrosciante flusso d’acqua alto circa 20 metri;
  • Sentiero della cascata Sip Et Chan: in alternativa si può percorrere questo secondo itinerario di 4 km che porta di fronte a una bellissima cascata a 11 livelli;
  • Dormire in una casa galleggiante sul Cheow Lan: lago con più 100 faraglioni su cui avvistare uccelli e animali grazie a diverse escursioni (in barca e non).
Parco nazionale di Khao Sok, Thailandia

Fonte: iStock

Un affascinante angolo del Parco nazionale di Khao Sok

Giorno 5, 6 e 7 alla volta di Phuket

Dalla notte trascorsa sul Cheow Lan si rientra più o meno ad ora di pranzo, momento perfetto per salire su un bus o su un taxi alla volta di Phuket. È la più grande isola della Thailandia ed è nota come “la Perla delle Andamane”, soprannome che fa capire sin da subito che è una meta che occorre visitare almeno una volta nella vita. La destinazione è ideale a tutte le età, perché ci sono spiagge anche per i bambini, attrazioni sia culturali che naturali imperdibili, e persino vie e locali affollate dai più giovani.

Concentrandoci esclusivamente sulla città di Phuket e gli immediati dintorni, quindi non sul resto dell’isola, e considerando che seguendo questo itinerario si hanno solo 3 notti a disposizione, le cose da visitare assolutamente sono:

  • Big Buddha: statua di 45 metri che si erge maestosa sulla collina Nakkerd. Attualmente è chiusa al pubblico ma permette comunque di godere di un panorama eccezionale, ed anche di osservare una curioso gruppo di scimmie in libertà (prestate molta attenzione perché sono dispettose);
  • Phuket Town: coloratissimo centro storico della città, pieno di caffè pittoreschi, architettura in stile sino-portoghese e molto altro ancora;
  • Bangla Road: ideale per chi cerca il divertimento notturno grazie ai tantissimi bar, locali, discoteche e musica;
  • Promthep Cape: da qui si può ammirare uno dei tramonti più belli di tutta la Thailandia;
  • Patong Beach: mezzaluna di sabbia morbida di circa 3 km di lunghezza, piena di giovani che qui possono fare numerose attività;
  • Freedom Beach: dal mare color giada, è da molti considerata una delle spiagge più belle del Paese;
  • Paradise Beach: mare da cartolina impreziosito da palme gigantesche che creano ombra naturale;
  • Kata Beach: sabbia bianca, mare di un blu profondo e spot ideale per ammirare il tramonto;
  • Karon Beach: anche qui il calar del sole è incantevole e si tratta della terza spiaggia più lunga dell’Isola di Phuket;
  • Kalim Beach: con un manto sabbioso soffice e delicato accarezzato da un mare da sogno.
Freedom Beach, Phuket

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Veduta aerea della bellissima Freedom Beach

Giorno 8 e 9 per scoprire le Phi Phi Island

Per viaggiare da Phuket alle Phi Phi Island ci sono a disposizione numerosi traghetti che richiedono circa 2 ore di navigazione. Già pochi minuti prima dell’arrivo, però, sembra sembra di stare per attraccare in paradiso: si viene accolti da incredibili formazioni calcaree ricoperte di vegetazione color smeraldo che spuntano dal mare.

L’arcipelago è formato da due isole principali (Phi Phi Don e Phi Phi Leh) e diverse isole e isolotti minori che, senza ombra di dubbio, da sole valgono il viaggio. Si presentano come dei veri e propri paradisi naturali grazie alla presenza di enormi scogliere a picco su un mare dalle mille sfumature, spiagge bianche, una barriera corallina emozionante e fondali pieni di biodiversità marina. Non mancano, tra le altre cose, ristoranti e locali per il divertimento. Molto sono i luoghi da visitare, ma tra i posti da non perdere assolutamente segnaliamo:

  • Phi Phi View Point: il punto panoramico da cui ammirare un panorama sorprendente e affascinante;
  • Long Beach: lunga 650 metri, offre sabbia fine e dorata lambita da un mare caldo, immacolato e cristallino da cui poter scorgere una bellissima vista;
  • Bamboo Island: piccola isola disabitata ammantata di pini. È ideale per fare snorkeling in acque cristalline e riposarsi su rocce o sabbia bianca e pulitissima (attenzione ai coralli);
  • Monkey Beach: è la casa di moltissime scimmie (piccolo consiglio: scendete dalla barca senza zaino per la vostra sicurezza) che vivono su una striscia di sabbia morbida di 150 metri bagnata da acqua color smeraldo;
  • Maya Bay: il paradiso vero, qualcosa di assolutamente incredibile, diventato famoso nel corso degli anni perché qui è stato girato il film The Beach con Leonardo DiCaprio;
  • Viking Cave: grotta in cui sono stati ritrovati dei dipinti sulle sue pareti che rappresentavano barche, elefanti e molto altro ancora.
Maya Bay, Phi Phi Island

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Una magnifica vista dall’alto di Maya Bay

Giorno 10, 11, 12, 13 e 14 (o in base al volo di ritorno) a Krabi

Per arrivare Krabi basta circa un’ora di navigazione da Phi Phi Island. Le imbarcazioni conducono nel cuore di questa provincia che si specchia sul bellissimo mare delle Andamane e composta di diversi piccoli arcipelaghi e candide spiagge, popoli nomadi, grotte e luoghi che hanno spesso fatto da sfondo cinematografico. Un paradiso adatto a tutte le età, dove potersi rilassare, divertire e scoprire angoli che rimangono impressi nel cuore.

Per conoscere l’intera provincia servirebbero chiaramente molti più giorni da poter utilizzare, ma 4 o 5 notti sono abbastanza per coglierne l’essenza e per esplorare dei posti che non dimenticherete facilmente:

  • Krabi Town: con diversi punti di interesse, alcuni che regalano anche affascinanti scorci panoramici;
  • Wat Pham Suea: meglio conosciuto dagli italiani con il nome di Tempio della Grotta della Tigre, si raggiunge tramite una scala di ben 1.237 gradini (ma valgono tutti assolutamente la pena);
  • Emerald Pool: con acqua che proviene da sorgenti termali che a loro volta si formano da alcune camere vulcaniche;
  • Ao Nang: principale località balneare della provincia e punto di partenza ideale per andare alla volta delle isole;
  • Railay: spiagge da sogno, grotte da non perdere e villaggi pieni di ristoranti e negozi;
  • Khao Phing Kan: conosciuta anche come James Bond Island perché qui è stato girato il film della serie 007 “L’uomo dalla pistola d’oro”;
  • Koh Poda: isola calcarea ricoperta da palme tropicali e spiagge dalla sabbia bianchissima;
  • Koh Kai: tre isolette dalle splendide spiagge e molto famose perché una di queste ha la curiosa forma di una gallina;
  • Koh Tup: isola perfetta per rilassarsi grazie alle sue acque meravigliose e la sabbia pulita e bianca;
  • Isole Hong: 12 affascinanti isole che fanno credere di essere arrivati su dei paradisi in terra.
Wat Pham Suea, Krabi

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Il Wat Pham Suea, conosciuto anche come il Tempio della Grotta della Tigre

Si può anche scegliere di rinunciare a qualcosa di quanto suggerito sopra e optare per una gita a Koh Lanta, isola eccezionale che, a differenza di molti altri luoghi della Thailandia, conserva ancora un’atmosfera autentica e selvaggia.

Un’altra alternativa è organizzare un’escursione presso un santuario degli elefanti per trascorre una giornate insieme a questi animali, ma è estremamente importante prendere in considerazione alcune cose: occorre assicurarsi che siano dei santuari etici, ovvero dei reali centri di salvataggio e di riabilitazione dove il visitatore ha la possibilità di entrare in contatto più profondo con questi magnifici mammiferi proboscidati ma rispettandoli completamente e aiutandoli a sopravvivere come dovrebbero.

Purtroppo non tutte le strutture che offrono questo tipo di esperienza in Thailandia rispettano quanto appena detto, e per questo è fondamentale essere certi di scegliere quello giusto. Da evitare, per esempio, sono quelli che permettono di salire in sella a questi (dolcissimi) pachidermi.

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Città Del Messico Idee di Viaggio itinerari itinerari culturali musei ristoranti tradizioni Viaggi

Scopri Città del Messico in 3 giorni: la guida completa

Città del Messico, è un vivace centro culturale e storico, ricco di tradizioni, arte e sapori indimenticabili, una metropoli immensa e vibrante, con una popolazione di 22 milioni di abitanti. Un numero che, per chi proviene da città più piccole, può risultare impressionante!

Districarsi tra l’infinita offerta di attrazioni, musei e gallerie d’arte, ristoranti, caffèe e bar può risultare difficile. Non basterebbe un mese per scoprirla completamente, ma con un breve soggiorno di tre giorni è comunque possibile vivere un’esperienza straordinaria. Il nostro itinerario ti guiderà attraverso i luoghi storici più importanti, rovine antiche e quartieri vivaci pieni di colore e vita.

Questo è solo un piano indicativo di cosa si può fare ogni giorno, facilmente adattabile in base alla posizione del tuo alloggio, che sia nel centro storico o altrove. Ricorda che Città del Messico è enorme, può fare molto caldo e l’inquinamento è elevato, quindi è consigliabile prevedere dei momenti di pausa per riposarsi!

Questa guida di tre giorni è stata pensata per ottimizzare il tuo tempo, permettendoti di esplorare i punti salienti della città e vivere un’esperienza autentica e memorabile.

Primo giorno: esplora il centro storico

Inizia la tua prima giornata a Città del Messico con una colazione in uno dei tanti caffè locali nei quartieri di Condesa o Roma. Qui troverai una varietà di pasticcerie con fragranti croissant e caffè messicano dal gusto intenso. Non dimenticare di provare i tamales o i churros, tipici della colazione locale.

Il primo posto che ogni visitatore dovrebbe visitare è il centro storico. Inizia dalla piazza principale di Città del Messico, conosciuta come Zócalo, dove sarai accolto da una gigantesca bandiera messicana che sventola con orgoglio. Qui troverai il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente del Messico, e la Cattedrale Metropolitana, la più antica e grande delle Americhe. Questa cattedrale, costruita nell’arco di tre secoli, è un affascinante mix di stili architettonici ed è assolutamente da visitare.

Dopo aver esplorato la cattedrale, dirigiti verso le rovine del Templo Mayor, il principale tempio della capitale azteca di Tenochtitlán. Il museo annesso al sito archeologico ha un costo d’ingresso di 85 MXN e ti permetterà di approfondire la storia precolombiana e scoprire reperti straordinari come maschere e utensili rituali. In alternativa, puoi anche semplicemente ammirare le rovine dall’esterno senza entrare nel museo.

Templo Mayor citta del messico

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Osserva le rovine del Templo Mayor nel tuo primo giorno a Città del Messico

Successivamente, passeggia lungo la pedonale Calle Madero e fai una sosta alla famosa Casa de Toño, dove potrai gustare piatti tradizionali messicani come il pozole e i chilaquiles. Se hai voglia di concederti qualcosa in più e un pranzo con una magnifica vista sullo Zócalo, prendi un ascensore fino al ristorante sul tetto del Gran Hotel Ciudad de México: scatterai foto memorabili mentre assapori piatti messicani come il mole poblano o enchiladas verdi.

Dopo pranzo, visita il maestoso Palacio de Bellas Artes, uno splendido edificio in marmo. Si tratta di un gioiello architettonico in stile art nouveau e art deco che ospita anche straordinari murales di artisti come Diego Rivera e Siqueiros. Passeggia lungo Calle Madero, una vivace strada pedonale ricca di negozi, caffè e artisti di strada, e fermati a osservare le esibizioni locali.

Se il tempo lo permette, fai una sosta al Museo Franz Mayer, che ospita una vasta collezione di arti decorative provenienti da tutto il mondo, o al Museo Kaluz, meno turistico: è una galleria con una collezione privata di opere messicane dal XVIII al XXI secolo.

Dopo una giornata così intensa concediti un po’ di relax. Inizia con un gelato da Joe Gelato, famoso per servire uno dei migliori gelati fuori dall’Italia. Prosegui passeggiando tra le splendide strade alberate di Roma Norte, un quartiere trendy e cosmopolita. Qui, fermati alla celebre Churrería El Moro per assaporare dei croccanti churros con cioccolata calda.

Palacio de bellas artes citta del messico

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Il bel Palazzo delle Belle Arti

Man mano che si avvicina la sera, concediti un cocktail in uno dei bar più rinomati al mondo, la Licorería Limantour (si consig di prenotare in anticipo). Dopo un paio di drink, sarà il momento di cena in uno dei ristoranti di Roma Norte: alcune ottime opzioni sono Taquería Orinoco, El Parnita, Maíz de Cacao o Santo Habanero, famoso per i suoi piatti dai sapori intensi e cocktail creativi.

Dopo cena, se avrai ancora voglia di scoprire qualcosa di Città del Messico, potrai immergerti nell’energia di uno spettacolo di Lucha Libre, una sorta di Wrestling, all’Arena Mexico: un mix di atletismo, teatralità e tradizione messicana. Scoprirai i segreti di questo sport e potresti persino portare a casa la maschera di un luchador.

maschera lucha libre

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Portati a casa una maschera da lottatore

Secondo giorno: dalla storia antica alla creatività contemporanea

Dopo aver preso confidenza con Città del Messico, questo secondo giorno ti riempirà di ricordi indelebili: lo dedicherai alla scoperta di uno dei siti archeologici più importanti del Messico: Teotihuacán. Situato nei dintorni della capitale messicana, questo vasto complesso archeologico risale al 400 a.C. ed è famoso per le sue spettacolari piramidi: la Piramide del Sole (la più grande del sito) e la Piramide della Luna.

Oltre a queste meraviglie, potrai ammirare anche affreschi ben conservati, l’iconica Avenida de los Muertos e scopri i templi e i palazzi che un tempo costituivano il cuore pulsante di questa città precolombiana come il Tempio del Serpente Piumato (l’unico attualmente accessibile ai visitatori).

Teotihuacan citta del messico

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Visita l’incredibile sito di Teotihuacan

L’origine di Teotihuacán è ancora un mistero, quindi è utile informarsi prima della visita per apprezzare al meglio ciò che si sta vedendo. Ti consigliamo di partecipare ad una visita guidata perchè una persona esperta possa arricchire ulteriormente la tua esperienza con racconti sulla cultura e la storia di questa antica civiltà. In alternativa potrai usare l’app SmartGuide, che fornisce informazioni basate sul GPS mentre cammini tra le rovine.

Questa escursione dura circa 6 ore, quindi è consigliabile arrivare per l’apertura alle 9:00 per evitare la folla e il caldo. Poiché il sito ha pochissima ombra, porta con te un cappello, crema solare, acqua e scarpe comode.

Esplora Teotihuacán

Teotihuacán rappresenta un affascinante viaggio alla scoperta di uno dei siti archeologici più celebri e visitati del Messico, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. Con una superficie di 83 chilometri quadrati, Teotihuacán, il cui nome significa “il luogo dove furono creati gli Dei”, si trova a circa 50 km a nord-est di Città del Messico.

Questa antica città precolombiana del Mesoamerica fu un centro urbano di straordinaria importanza e influenza, nonché una delle più grandi metropoli del mondo antico. Nel periodo di massimo splendore, intorno alla prima metà del I millennio d.C., la sua popolazione superava i 100.000 abitanti. Si ritiene che la città sia stata fondata intorno al 100 a.C. e abitata fino al VII-VIII secolo d.C.

Situata in una valle ricca di risorse naturali, la storia di Teotihuacán resta avvolta nel mistero, soprattutto riguardo alla sua fondazione. Gli archeologi, per anni, hanno attribuito la costruzione della città ai Toltechi, una delle più antiche civiltà messicane, mentre altri studiosi ritengono che i Totonachi ne siano stati i fondatori. Questo dibattito è ancora aperto, ma ciò che rimane indiscusso è il prestigio della città, che tra il 150 e il 450 d.C. raggiunse il suo apogeo.

Durante questo periodo, Teotihuacán fu il fulcro politico, economico, commerciale e religioso di una delle civiltà mesoamericane più potenti, capace di dominare culturalmente l’America Centrale e di esercitare un’influenza paragonabile a quella dell’antica Roma.

tempio serpente piumato

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Osserva da vicino i resti dell’antichissimo Tempio del Serpente Piumato

Grazie ai resti archeologici, è possibile ricostruire l’organizzazione e il layout geometrico della città, esempio eccellente di pianificazione urbana centroamericana. Gli edifici furono progettati secondo una rappresentazione simbolica dell’universo, enfatizzando il legame tra architettura e cosmologia.

Uno degli elementi più distintivi della città è il suo asse principale, noto come Viale dei Morti. Gli Aztechi lo chiamarono così perché credevano che le strutture ai lati fossero tombe, sebbene in realtà si trattasse di altari cerimoniali sormontati da templi.

Tra gli edifici più imponenti spiccano la maestosa Piramide del Sole, la Piramide della Luna e altre strutture costruite seguendo lo stile talud-tablero, che ha dato origine alle piramidi a gradini, fondamentali nell’architettura Azteca e Maya.

Dopo aver visitato il sito, gusta un pranzo unico al ristorante La Gruta, situato all’interno di una grotta vicino alle piramidi. Qui potrai assaporare piatti tradizionali messicani in un ambiente suggestivo. Prova il mixiote o le tortillas fatte a mano. In alternativa, per risparmiare tempo e denaro potrai portarti un pranzo al sacco.

Un pomeriggio con Frida Kahlo

Dopo la pausa per il pranzo, torna a Città del Messico e dirigiti verso Coyoacán, un quartiere storico caratterizzato da strade acciottolate e case colorate. Visita la Casa Azul, il museo dedicato a Frida Kahlo, che offre un’intima visione della vita e dell’arte della celebre pittrice messicana. Le sue stanze sono piene di opere, oggetti personali e lettere che raccontano la sua storia.

Casa Azul

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La Casa Azul è la dimora museo di Frida Khalo

La Casa Azul è l’abitazione dove Frida Kahlo nacque, crebbe e visse fino all’ultimo istante. Icona del XX secolo, Frida è stata una delle donne più affascinanti, influenti e complesse della storia. Per sua volontà, oggi la Casa Azul è un museo aperto a tutti, per condividere con il mondo il suo straordinario lascito. Entrare nella Casa Azul è come fare un pellegrinaggio, scoprendo dettagli intimi e poco conosciuti della vita dell’artista più amata del Messico.

Costruita da Guillermo Kahlo nel 1904, la Casa Azul è stata il cuore della vita di Frida. Qui ha vissuto per tutta la sua vita, prima con i suoi genitori e successivamente con Diego Rivera, che contribuì alla trasformazione della Casa Azul in un museo, donandolo al governo messicano dopo la scomparsa di Frida nel luglio del 1954, affinché fosse aperto al pubblico di tutto il mondo.

Ogni angolo della casa racconta la sua storia: la sala da pranzo, la cucina, lo studio, e la sua camera da letto sono rimasti intatti, offrendo una straordinaria testimonianza delle sue abitudini, dei suoi dolori e dei suoi sogni.

Casa Azul scritta

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Visita la Casa Azul per conoscere la vita e le opere di Frida Khalo

Tra le opere esposte si trovano capolavori intrisi di emozione, come Frida y la cesárea, che riflette il tema della maternità e il dolore legato ai suoi aborti e Viva la vida, il suo ultimo quadro, dipinto otto giorni prima della sua morte, un inno alla vita e alla sua inesauribile voglia di vivere nonostante la malattia.

Cosa vedrai nella Casa Azul:

  • La sala da pranzo e la cucina: qui emergono la passione di Frida e Diego per l’artigianato messicano. La cucina colorata è un omaggio alle tradizioni culinarie del paese, simbolo dell’ospitalità della coppia.
  • Lo studio di Frida: un luogo carico di emozione, dove si trovano la sua sedia a rotelle davanti al cavalletto, i pennelli e una foto di Diego.
  • La camera da letto: il letto con lo specchio sul soffitto, installato dalla madre di Frida dopo il grave incidente del 1925, è una testimonianza della forza dell’artista, che non smise mai di dipingere.
  • Il giardino della Casa Azul: Frida e Diego ampliarono la proprietà aggiungendo un giardino incantevole. Le pareti azzurre, l’arte popolare e i dettagli che celebrano il loro amore rendono questo spazio magico.

Consigli per la visita di Casa Azul:

  • Prenotare in anticipo: la Casa Azul è uno dei musei più visitati di Città del Messico. È consigliabile acquistare i biglietti con 2-3 settimane di anticipo sul sito ufficiale del museo, soprattutto durante le festività. Si trova a Calle Londres 247, Colonia del Carmen, Coyoacán.
  • Orari:
    • Martedì: 10-18
    • Mercoledì: 11-18
    • Da giovedì a domenica: 10-18
    • Chiuso il lunedì.
  • Biglietti (Acquistabili online o presso il Restaurante Centenario 107 di Coyoacán):
    • Giorni feriali: 250 pesos (circa 11 euro)
    • Weekend: 270 pesos (circa 12 euro)
  • Museo Diego Rivera – Anahuacalli incluso:
    Il biglietto per Casa Azul comprende anche l’ingresso al Museo Diego Rivera – Anahuacalli, che però si trova a circa 45 minuti di autobus.
  • Esperienze speciali:
    • È possibile prenotare visite guidate (in inglese o spagnolo) scrivendo a relacionespublicas@museofridakahlo.org.mx con almeno una settimana di preavviso.
    • Ogni ultimo mercoledì del mese, si può partecipare a una visita notturna in occasione della Notte dei Musei. Anche in questo caso, è necessario prenotare con anticipo.
Casa Azul Frida Khalo

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Prenota in anticipo la tua visita a Casa Azul

Dopo la visita di Casa Azul, passeggia nel centro di Coyoacán, fermandoti al mercato locale per gustare churros, tamales o un rinfrescante agua fresca. Esplora la Chiesa di San Giovanni Battista, un gioiello architettonico con interni affascinanti. Termina la giornata con una cena al Maximo Bistrot, rinomato per i suoi piatti farm-to-table, o al raffinato Rosetta, che combina cucina italiana e messicana in un’ambientazione elegante. Entrambi offrono esperienze culinarie uniche.

Terzo giorno: musei, natura e relax

Dopo due giorni intensi di storia e cultura, nel tuo terzo giorno a Città del Messico potrai scegliere di immergerti nella vivace scena culinaria della città.

Dedica le prime ore della mattina al Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. Passeggia tra i sentieri alberati e visita il Castello di Chapultepec, un ex palazzo imperiale trasformato in museo. Ammira la vista panoramica sulla città e scopri manufatti storici e opere d’arte.

Sai che Città del Messico ha una sua Venezia? Si tratta dei Giardini Galleggianti di Xochimilco, conosciuti come la “Venezia messicana” per via dei canali che li attraversano.

Giardini Galleggianti di Xochimilco

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Esplora i canali della Venezia di Città del Messico

I Giardini Galleggianti di Xochimilco

Si tratta di una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata a sud della capitale, questa località, il cui nome in lingua nahuatl significa “nel campo dei fiori”, risale all’epoca precolombiana ed è parte delle 16 demarcaciones (distretti) della città. Il termine fa riferimento alle chinampas, un ingegnoso sistema agricolo di “orti galleggianti” ideato dagli Aztechi, che utilizzavano zattere naturali per fertilizzare e coltivare la terra.

Nel 1987, le chinampas sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rappresentando un prezioso esempio di idrocultura e una testimonianza dell’antica agricoltura mesoamericana.

I giardini galleggianti di Xochimilco rappresentano una tappa imperdibile per chi visita Città del Messico. Con il loro tripudio di colori, musica, cibo e leggende, offrono un’esperienza autentica che celebra la ricchezza culturale e la storia millenaria del Messico. Una destinazione unica, immersa nella natura e nel mistero, capace di affascinare ogni viaggiatore.

barca canale Xochimilco

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Sali su una delle celebri barche per navigare i canali di Xochimilco

Oltre alle chinampas, Xochimilco è celebre per le sue iconiche trajineras, coloratissime barche di legno decorate con nomi femminili tradizionali come María e Guadalupe. Questi vivaci mezzi di trasporto attraversano i canali offrendo ai visitatori un’esperienza unica: ammirare il paesaggio, osservare uccelli migratori come l’endemico ajolote, gustare piatti tipici, ballare e lasciarsi incantare dalle note dei mariachi.

Durante il tour è immancabile una tappa alla suggestiva Isla de las Muñecas (Isola delle Bambole), un luogo immerso in una laguna remota e circondato da una fitta foresta. Qui, dagli alberi pendono inquietanti bambole mutilate e consumate dal tempo, legate a una celebre leggenda.

La leggenda dell’Isola delle Bambole

La storia narra di Don Julián Santana Barrera, un uomo che negli anni ’50 lasciò la sua famiglia per trasferirsi sull’isola e diventarne custode. Poco dopo il suo arrivo, fu testimone della tragica morte di una bambina annegata nella laguna, con in mano una bambola. Qualche giorno dopo, Don Julián trovò una bambola che galleggiava nello stesso punto dove la bambina era morta. Convinto che il suo spirito infestasse l’isola, iniziò ad appendere bambole agli alberi per placarla.

Col tempo, raccolse tutte le bambole che la corrente portava alla laguna, trasformando l’isola in un macabro santuario. Nel 2001, lo stesso Don Julián fu trovato morto nello stesso luogo in cui la bambina aveva perso la vita. Si racconta che, di notte, le bambole si animino, muovendo gli occhi o girando la testa, alimentando il fascino oscuro di questo luogo.

isola delle bambole

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Il macabro santuario dell’Isola delle Bambole

I mercati di Xochimilco

Xochimilco non è solo canali e leggende. Vale la pena visitare i suoi mercati, come il Mercado de Flores y Plantas de Madreselva, il Mercado de Plantas de Cuemanco, famoso per i gelati artigianali, o il Mercado de Xochimilco Centro, dove si trovano pannocchie di mais fatte in casa, prodotti artigianali, abbigliamento e scarpe. Tra le specialità gastronomiche da provare, spicca il pulque, una bevanda alcolica azteca ricavata dalla fermentazione della linfa dell’agave, che racchiude in sé tradizioni mitologiche e culturali messicane.

Come alternativa ai Giardini di Xochimilco ti consigliamo una tappa al Museo di Arte Moderna, che ospita opere di artisti come Frida Kahlo e Rufino Tamayo. Terminata la tua visita, avrai probabilmente fame. A pranzo, dirigiti verso il Mercado Roma, un paradiso per gli amanti del cibo. Qui troverai una vasta gamma di stand gastronomici che offrono piatti tradizionali e moderni. Gusta tacos, tamales e dolci messicani, o rilassati sulla terrazza con un cocktail.

Roma Norte

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Vista dall’alto del quartiere di Roma Norte

In questo caso pootrai scegliere di fermarti a Contramar, un ristorante di Roma Norte celebre per i suoi piatti di pesce. Alcune specialità imperdibili sono le tostadas di tonno e il pesce bianco con salse di peperoncino rosso e prezzemolo. È un po’ costoso, ma vale assolutamente la pena!

Dopo pranzo, potrai continuare il tuo viaggio con una visita al Museo Nazionale di Antropologia, uno dei più importanti al mondo. Esplora le affascinanti esposizioni dedicate alle civiltà precolombiane, tra cui i Maya, gli Aztechi e gli Olmechi. Imperdibile è la Pietra del Sole, un’icona della cultura azteca. Dedica del tempo anche alla sezione dedicata ai Mexica e agli strumenti di vita quotidiana, che offrono una visione profonda della vita antica.

Dopo il museo, fai una passeggiata tra le strade affascinanti di La Condesa e rilassati al Parque México. Qui troverai un angolo speciale chiamato Audiorama, un’area con musica rilassante, sedie comode e la regola del silenzio, per garantire a tutti di vivere un’atmosfera tranquilla!

Per concludere il viaggio con una vista mozzafiato, torna nel centro storico e sali sulla Torre dell’America Latina. Dalla terrazza panoramica potrai goderti uno spettacolare tramonto sulla città mentre sorseggi un cocktail.

torre america latina

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Sali sulla Torre dell’America Latina per un’ultima vista dall’alto sulla città

Per la tua ultima sera, scegli un’esperienza culinaria indimenticabile al Pujol, considerato uno dei migliori ristoranti del mondo, con un menù degustazione che celebra la ricchezza della cucina messicana. Prenota in anticipo per assicurarti un tavolo. Se preferisci un’opzione più informale, prova Azul Condesa, che offre piatti tradizionali in un ambiente accogliente.

Consigli pratici per la tua visita:

  • Dove alloggiare: scegli quartieri come Roma, Condesa o Polanco per un soggiorno confortevole e ben collegato.
  • Trasporti: usa Uber o la metropolitana per spostarti rapidamente e in sicurezza.
  • Idratazione: Città del Messico si trova a un’altitudine elevata, quindi bevi molta acqua per evitare disagi.

Se il tuo soggiorno dovesse durare più di 3 giorni, potresti ampliare l’itinerario visitando la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe o fai una gita di un giorno a Taxco, la famosa “Città dell’Argento” del Messico.

Come dimostra questo itinerario, Città del Messico è una destinazione straordinaria, ricca di esperienze culturali, storiche e gastronomiche, un luogo che unisce passato e presente con un’energia unica. Lasciati conquistare dalla sua cultura vibrante, dalla sua cucina straordinaria e dalla sua storia affascinante.

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Nati ben 37 nuovi itinerari escursionistici in Liguria

Con l’aggiunta di 37 nuovi percorsi e il miglioramento di altri due tracciati, il patrimonio escursionistico della Liguria si arricchisce di 132 chilometri, portando il totale a ben 5.588 chilometri di itinerari tracciati. Questo importante aggiornamento, il tredicesimo della ‘Carta Inventario dei Percorsi Escursionistici della Liguria’, è stato presentato dal vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Escursionismo, Alessandro Piana, che ha dichiarato: “Potenziare e razionalizzare l’offerta turistica del nostro entroterra è una priorità. La rete escursionistica rappresenta una risorsa fondamentale per il territorio”.

I nuovi percorsi, richiesti da 12 comuni della provincia di Savona e dal Parco del Beigua, portano a un totale di 1.013 itinerari ufficiali. Ogni tracciato è stato selezionato rispettando i criteri della legge regionale n. 24/2009, garantendo segnaletica adeguata, manutenzione e accesso pubblico.

Tre percorsi tra natura e storia

Tra i nuovi itinerari spiccano tre percorsi che offrono una perfetta combinazione di bellezze naturali e memorie storiche. L’Anello di Vezzi, nel Comune di Vezzi Portio, è un percorso ad anello che attraversa il territorio comunale, immergendosi nella parte più selvaggia del Golfo dell’Isola, dove borghi dal fascino autentico e l’architettura rurale ligure offrono uno spaccato della tradizione locale.

Il Giro del Monte Spinarda, nel Comune di Calizzano, esplora entrambi i fianchi del vallone della Bormida, solcato dal Rio di Valle. Il Monte Spinarda, celebre per le cronache della Campagna d’Italia del 1795 di Napoleone Bonaparte, offre panorami mozzafiato e una ricca vegetazione tipica della valle del Tanaro. Il Sentiero del Cornaro, nel Comune di Celle Ligure, include invece varianti per migliorare accessibilità e sicurezza, rendendolo adatto anche a escursionisti meno esperti.

L’inserimento dei nuovi percorsi nella Carta Inventario comporta la dichiarazione di pubblico interesse e consente ai comuni di accedere ai contributi regionali per la manutenzione e la promozione dei sentieri. “È un’opportunità concreta per incentivare il turismo responsabile e rafforzare il legame tra comunità locali e ambiente naturale”, ha sottolineato Piana.

Nuove risorse per l’Alta Via dei Monti Liguri

Tra le iniziative più significative, la Giunta regionale ha stanziato ulteriori risorse per l’Alta Via dei Monti Liguri, uno degli itinerari più iconici della regione. “Questa rete rappresenta non solo un’opportunità unica per il turismo sostenibile, ma anche un simbolo dell’identità culturale e ambientale della Liguria”, ha spiegato Piana. Per garantire la sicurezza e la fruibilità della rete escursionistica, sarà avviata una nuova procedura di selezione pubblica per individuare un’organizzazione del Terzo Settore che si occuperà del monitoraggio e della manutenzione ordinaria.

L’obiettivo è quello di promuovere un uso ecologicamente compatibile ed economicamente sostenibile dei sentieri, puntando su interventi mirati e integrati. Grazie alla collaborazione con il Terzo Settore, si potrà preservare e valorizzare questa straordinaria rete, rendendola sempre più accessibile e sicura per cittadini e turisti.

Con una varietà di paesaggi che spaziano dalle montagne alle coste, la Liguria si conferma una destinazione ideale per il turismo outdoor. Ogni sentiero racconta una storia: dalla flora e fauna che arricchiscono il Parco del Beigua, dichiarato Geoparco dall’UNESCO, agli antichi borghi arroccati lungo i crinali. I nuovi percorsi rappresentano un ulteriore invito a scoprire l’autentica bellezza dell’entroterra ligure, coniugando natura, cultura e sostenibilità.