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Spezie, profumi e colori: benvenuti nel bazar delle meraviglie

È un profumo forte, intenso e seducente quello che invade e pervade le strade e i quartieri della città. È lo stesso che avvolge e stordisce i sensi di tutti i viaggiatori che passeggiano tra le strade di Istanbul.

È sempre lui che guida le persone in un luogo magico e suggestivo che si apre davanti agli occhi di chi guarda come uno spettacolo senza eguali. I colori cangianti rapiscono lo sguardo mentre gli aromi inebriano l’olfatto. Il chiacchiericcio delle persone che contrattano tra i banchi, invece, si trasforma in un’avvincente colonna sonora di quell’esperienza sensoriale.

È il Bazar delle Spezie di Istanbul, uno dei più grandi e antichi mercati dell’intera città. È un luogo fatto di incontri e scontri, di meraviglia e incanto, di autenticità. Ed è proprio attraversandolo che potrete scoprire l’anima più vera della megalopoli turca.

Istanbul: il Bazar delle Spezie

Non è un semplice mercato, il Bazar delle Spezie – Mısır Çarşısı – è una vera e propria esperienza sensoriale da vivere almeno una volta nella vita. Una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che passano da Istanbul.

Costruito nel lontano 1664, questo mercato, permette alle persone che lo raggiungono di entrare in contatto con l’anima più autentica dell’intero Paese. Tra i banchi del bazar, infatti, è possibile trovare spezie, frutta fresca e altre prelibatezze turche.

Conosciuto anche come Bazar egiziano, il Mısır Çarşısı è situato all’interno dell’affascinante quartiere di Eminonu, nelle immediate vicinanze del Ponte di Galata. In quest’area brulicante di gente a ogni ora del giorno e della sera, è possibile vivere una vera e propria esperienza incredibile che coinvolge tutti i sensi.

Tantissimi i negozi e le botteghe di gioielli, artigianato e souvenir dove è possibile concludere ottimi affari. Tuttavia le vere protagoniste del bazar sono loro: le spezie! Sono colorate, profumate e inebrianti. Vengono vendute separatamente oppure miscelate ad altre spezie per dei mix sorprendenti. I negozi si trovano sia all’interno del mercato coperto che immediatamente al di fuori di esso.

Mısır Çarşısı, il Bazar delle Spezie

Fonte: iStock

Mısır Çarşısı, il Bazar delle Spezie

Tutto quello che devi sapere prima di visitare Mısır Çarşısı

Entrare all’interno del Bazar Egiziano è un’esperienza unica e sorprendente che trasporta i visitatori in un mondo vivace e colorato che incanta e rapisce. Ecco perché prima di raggiungere questo luogo il consiglio è quello di prepararsi adeguatamente.

La prima cosa da sapere, infatti, è che all’interno del mercato troverete tantissimi prodotti che non sono tipicamente turchi, così come ne troverete altri estremamente turistici. Negli ultimi anni, infatti, sempre più botteghe hanno rinunciato alla vendita delle spezie per offrire ai viaggiatori abiti o gioielli.

Ma se state cercando qualcosa di caratteristico, allora, lasciatevi sedurre dal profumo delle spezie caratteristiche come il sumac o il pul biber. Deliziatevi anche con frutta secca, formaggi e dolci tipici del Paese.

Un altro consiglio è quello di fare acquisti nei negozi che si trovano immediatamente al di fuori del mercato coperto, gli stessi che frequentano i cittadini locali per fare la spesa. Per il resto, il consiglio è quello di godere dell’atmosfera incredibile che si respira all’interno del bazar al quale fa da sfondo un’architettura affascinante.

Arrivare a Mısır Çarşısı è semplicissimo. Il mercato, infatti, è servito anche dal tram della linea T1 di Eminou. Il Bazar delle Spezie è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 19.30.

Bazar delle Spezie

Fonte: iStock

Bazar delle Spezie
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Il palazzo sommerso, uno dei luoghi più suggestivi al mondo

“Yerebatan Sarnıcı” letteralmente, in turco, significa “palazzo sommerso”, ma noi lo conosciamo più con il nome di cisterna sotterranea, ed è quella che si trova nel sottosuolo di Istanbul.

È uno di quei luoghi che tutti quanti vanno a vedere quando decidono di visitare la città turca più turistica.

La cisterna sotterranea di Istanbul

La cisterna fu costruita nel 532 dall’Imperatore Giustiniano I durante il periodo fpiù prospero dell’Impero Romano d’Oriente. In precedenza, vi era già una struttura che risaliva all’epoca dell’imperatore Costantino, che però venne ampliata e cambiata completamente. Oggi misura circa 10mila metri quadrati.

Ai tempi, la cisterna poteva contenere fino ad 80 milioni di litri d’acqua. Serviva per irrigare le ville più belle e persino il giardino Topkapi, quello della residenza del sultano in persona. A un certo punto del periodo medievale, però, non venne più usata, in quanto i turchi preferivano acqua corrente a quella di una cisterna.

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Fonte: @Studioillumina

Il fondale illuminato della Cisterna

Fu scoperta per puro caso solo cinquecento anni dopo, durate alcuni scavi archeologici sulle rovine di Bisanzio, compiute dall’olandese P. Gyllius e fu proprio grazie a lui che la cisterna venne sistemata fino a diventare un’attrazione turistica imperdibile, fino ai giorni nostri.

Per secoli, quindi, è rimasta quella meraviglia che molti di noi hanno avuto la fortuna di vedere. È una gigantesca stanza sotterranea piena d’acqua. Misura circa 140 metri per 70 ed è sorretta da ben 336 colonne alte 9 metri ciascuna, disposte in 12 file a poco meno di 5 m. l’una dall’altra. I capitelli delle colonne sono di diversi stili, Dorico, Corinzio ecc. in quanto provenienti da altre strutture e riutilizzate. Ne sono la prova due splendide teste di Medusa rovesciate che sorreggono altrettante colonne.

Alle teste di Medusa è legata una terribile leggenda: pare infatti che Medusa fosse una delle tre Gorgoni, la femmina di un mostro ultraterreno della mitologia greca con serpenti al posto dei capelli ed era in grado di pietrificare chiunque avess eincrociato il suo sguardo.

Di primo acchito, sembra di entrare in una sorta di cattedrale sotterranea, insomma. Ecco perché viene sempre più spesso chiamata “Cisterna basilica“.

Questo luogo è talmente particolare da essere stato usato come set di alcuni celebri film, da “Agente 007, dalla Russia con amore” con Sean Connery a “Inferno”, tratto dal romanzo giallo di Dan Brown.

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Fonte: 123rf

La colonna di Medusa nella Cisterna romana

Oggi è ancor più suggestiva

Oggi, grazie a un progetto rivoluzionario, nel quale c’è anche lo zampino italiano, la cisterna di Istanbul è divenuta un luogo ancor più suggestivo.

All’imponenza del suo infinito colonnato è stata aggiunta una particolare illuminazione con ben 750 punti luminosi che rendono la cisterna di Istanbul un luogo assolutamente pazzesco, non soltanto dal punto di vista dell’impatto visivo, ma anche dell’esperienza.

La luce accompagna il visitatore all’interno delle cisterne Romane creando un racconto e un viaggio nella storia e nella cultura di questo luogo, che dona al palazzo sommerso un particolare fascino che è un mix tra Oriente e Occidente, tra cultura Romana e Ottomana, proprio come la stessa città che lo ospita.

Il viaggio di andata e quello di ritorno nella cisterna richiamano diversi stili: la rappresentazione orientale, segnata da arabesche e da miniature, prevalentemente e tipicamente in stili bidimensionali, e quella occidentale, basata sui concetti di prospettiva, profondità di campo e tridimensionalità degli oggetti.

L’ingresso nella cisterna è il momento della scoperta, in cui il visitatore si ritrova in un luogo senza tempo a lui sconosciuto, come nell’esperienza dei primi esploratori: l’abbassamento graduale dei livelli di luminosità man mano che ci si addentra nello spazio sotterraneo porta il visitatore a vivere un’esplorazione quasi archeologica e personale della cisterna.

Le teste di Medusa, in fondo al percorso di andata, rappresentano la fine del viaggio di andata e l’inizio del viaggio di ritorno. Il visitatore è costretto a soffermarsi intorno alle teste capovolte, luogo di sospensione e di riflessione.

l viaggio di ritorno svela la cisterna in chiave occidentale. Protagonista è la prospettiva e il mondo tridimensionale. Gli stessi punti luce che nel viaggio di andata erano nascosti dietro ogni colonna si riappropriano dello spazio in modo diretto: le colonne si vedono in tutta la loro bellezza permettendo una diversa percezione del lato architettonico della cisterna.

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Fonte: @Studioillumina

La Cisterna sotterranea illuminata durante il “viaggio di ritorno”

Infine, l’acqua è la costante, presente per tutto il viaggio. Sia all’andata sia al ritorno fa da specchio, sebbene le immagini riflesse siano diverse nel tour di andata rispetto a quello di ritorno.

La nuova illuminazione per il sito archeologico, fiore all’occhiello di Istanbul, che ogni anno attira milioni di visitatori da tutto il mondo, è stata ideata da Studioillumina, di Adriano Caputo, insieme alla designer Federica Cammarota e a tutto il suo team.

Il progetto della luce si affianca al progetto dei nuovi camminamenti, progettati dallo studio Atelye 70 di Istanbul e dallo studio Insula di Roma.

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In questo antico e colorato quartiere è conservata l’anima della città

Ogni città nasconde un segreto, un tesoro prezioso celato nelle strade e nei quartieri meno battute dai viaggiatori. Si tratta dei luoghi che si trovano all’ombra dei possenti monumenti, delle grandi attrazioni turistiche attirano ogni giorno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Come Balat, il quartiere storico e antico sulle sponde del Corno d’Oro che conserva e preserva l’anima intera della città di Istanbul.

Benvenuti a Balat

Situato nel distretto di Fatih, nella città vecchia sulla riva occidentale del Corno d’Oro, Balat è l’antico quartiere ebraico che è stato protagonista dell’emigrazione verso Israele e dell’immigrazione. Di quelle testimonianze storiche, le strade e le viuzze che si snodano per il quartiere ne sono impregnate, così come lo sono di colori, magia e suggestioni.

Le architetture colorate lo rendono forse uno dei luoghi più instagrammabili della città, eppure così non è perché Balat è un gioiello da scoprire, ma anche da comprendere nei contrasti e proteggere.

Balat

Balat

Entrando nel quartiere si ha la sensazione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato. I ritmi lenti invitano a fermarsi all’interno del parco situato nel punto più alto della zona, così da poter ammirare un panorama straordinario su Istanbul e su Balat. E poi si scende, ancora, per passeggiare tra le strade sulle quali si affacciano degli edifici contraddistinti da colori cangianti.

Un po’ Paese delle meraviglie, un po’ Luna park abbandonato: questa è Balat, piena di splendide contraddizioni. A edifici fastosi e raffinati se ne affiancano altri diroccati, usurati dal tempo ma al contempo estremamente affascinanti. Un caleidoscopio di colori e di sfumature che cambia a ogni passo, che nel suo forte contrasto tra splendore e degrado sa meravigliare.

Balat: cosa fare e cosa vedere

Moschee, sinagoghe, caffetterie e chiacchiere con i passanti, una giornata potrebbe non bastare per scoprire Balat, per assaporare la sua anima più vera in ogni sua forma. Perché una visita al quartiere ha bisogno di esploratori attenti, di viaggiatori pronti a percepire i collegamenti tra quei contrasti che si snodano tra le strade e che si concludono lì, nel cuore antico della città.

Balat

Balat

Cifit Carsi, questo è il suo nome. Qui, un tempo neanche troppo lontano, si incontravano gli artigiani e i commercianti che lavoravano senza sosta e stringevano affari. Alcuni sono andati via, altri sono rimasti. Sono gli stessi che si possono incontrare nei locali del quartiere, nelle caffetterie umili all’interno delle quali è possibile scoprire nuove storie mai raccontate da chi ancora abita Balat.

E poi ci sono i mosaici e gli affreschi che celebrano la grande bellezza dell’arte. Come quelli situati all’interno della Chiesa di San Salvatore in Chora, uno degli edifici sacri più famosi di tutta la città. C’è la splendida moschea del XVI secolo Al 18 di Sultan Selim Caddesi dove è possibile ammirare le iconiche maioliche di ceramica di Iznik.

E poi ci sono le botteghe e i forni, quelli nei quali fermarsi per ascoltare nuove storie e per ordinare un lahmacun e deliziare il palato con sapori tradizionali e straordinari trasformando la visita in un’esperienza sensoriale unica al mondo. Perché questa è Balat, ed è meravigliosa.

Balat

Balat