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Poco conosciuta è spettacolare: l’isola da raggiungere adesso

In questi caldi giorni di lavoro capita spesso di perdersi in sogni ad occhi aperti. La fantasia ci porta su qualche tranquilla isola dove il cielo è azzurrissimo, il mare limpido e tra gli scogli si annidano piccole casette di pescatori, o forse pirati. Se anche voi non desiderate altro che fuggire in un luogo rilassante, bellissimo e pieno di tesori da esplorare, allora preparate la valigia per Amorgos.

La perla nascosta delle Cicladi

Guardando l’arcipelago delle isole Cicladi su una mappa, Amorgos è l’ultima che s’incontra partendo dal Pireo. L’isola è famosa per il suo monastero e per le sue spiagge blu come il cobalto. Meno nota delle sorelle Santorini e Mykonos, risulta una meta più tranquilla per delle vacanze da sogno.

Non troverete la movida che offrono altre località turistiche greche, ma una vita più da “local”, con centri abitati tranquilli, negozietti tipici e senza il caos delle mete più gettonate.

Amorgos, un’isola da conquistare

Un’isola che si staglia nel mare, tra rocce massicce, panorami mozzafiato e un sottofondo di onde che si frantumano sugli scogli. Amorgos è un luogo da conoscere ed esplorare, una terra selvaggia e non adatta a tutti.

Non è la classica isoletta per turisti con viali pieni di movida e negozi di souvenir. No, Amorgos ha un fascino più oscuro. Non è un’isola bellissima dolce ed accomodante: le rocce sono scoscese, il vento incessante, le strade spesso ripide. Un’unica strada asfaltata la attraversa da nord a sud toccando tutti i centri abitati. Per chi ama l’avventura, Amorgos regala meravigliosi paesaggi, caratteristici villaggi, passeggiate nella natura e cenette in taverne deliziose tradizionali.

Il monastero di Amorgos, Grecia

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Il monastero di Amorgos, in Grecia

Le cittadine dell’isola blu

Il colore che domina l’isola è il blu: il blu intenso del mare, del cielo notturno, ricchissimo di stelle grazie all’assenza di inquinamento luminoso. Il contrasto con le abitazioni bianche spicca e colpisce i visitatori. Sull’isola di Amorgos ci sono tre cittadine principali, ciascuna con una sua atmosfera: Chora, Katapola e Aegiali.

Katapola è la cittadina più turistica, dove si concentra la maggior parte di hotel e appartamenti. Qui ci sono anche negozi, bar e servizi e per questa sua comodità è consigliata a chi viaggia con bambini. Mentre, Aegiali è il secondo porto dell’isola, punteggiato da localini che si affacciano sulla baia. Infine, c’è Chora è il capoluogo dell’isola ed è forse la cittadina più caratteristica, meno turistica. Qui la vita delle gente del luogo si manifesta maggiormente.

Come raggiungere Amorgos

Non esistono voli diretti per Amorgos. La soluzione più comoda è raggiungere Atene, collegata con alcune città italiane da voli low cost. Da lì è necessario poi prendere un traghetto o un aliscafo dal porto del Pireo. Amorgos è raggiungibile via nave anche da Mykonos, Santorini, altre isole della Cicladi e alcune isole del Dodecaneso.

Se amate il clima mediterraneo, il mare cobalto e i piccoli paesi marittimi, dove si respira la vita della gente del posto, allora Amorgos per voi sarà il paradiso. L’isola sembra proprio il luogo ideale per avventure estive, dove sognare ad occhi aperti un viaggio pirata.

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L’isola-museo che dovresti scoprire quest’estate

Forse la Finlandia non vi sembra una meta estiva, eppure per gli abitanti del posto i mesi caldi sono motivo di festa e celebrazioni. Un luogo ricco di natura, paesaggi meravigliosi e una cultura di scoprire. Per vivere al meglio le vacanze estive finlandesi la meta perfetta da visitare è Seurasaari. Un’isola e un distretto di Helsinki, nota soprattutto come sede del Museo all’aperto di Seurasaari, un complesso di vecchi edifici in legno trapiantati da altre parti della Finlandia e collocati nel fitto paesaggio forestale dell’isola.

L’isola di Seurasaari

Su questa piccola isola l’estate è vivace e piena di eventi e momenti speciali, da godere in compagnia. Infatti, moltissimi abitanti di Helsinki vengono a Seurasaari per godersi l‘atmosfera rurale e pacifica e l’aria aperta fresca e pulita. L’isola ospita anche una grande varietà di fauna selvatica, in particolare uccelli, ma anche scoiattoli rossi e lepri, un luogo bulico e da favola.

L’estate sull’isola

L’isola di Seurasaari si anima soprattutto è a metà estate, quando un enorme falò viene costruito su un isolotto appena al largo della costa dell’isola e acceso da una coppia di sposini. Una tradizione che attira sempre migliaia di persone, sia turisti che abitanti di Helsinki, ad assistere dallo spettacolo suggestivo. Per godere al meglio l’evento, la gente si raduna sulle sponde di Seurasaari oppure si serve di alcune barche di legno, che rendono il tutto ancora più magico.

L'estate a Seurasaari

Fonte: 123RF

L’estate a Seurasaari, in Finlandia, dove non cala mai il sole

Il sole di mezzanotte a Seurasaari

Il momento più unico e speciale di tutta la Finlandia è il sole di mezzanotte, quel fenomeno astronomico che si manifesta nelle regioni polari quando il sole non cala mai resta lì, ad illuminare l’orizzonte, permettendoci di godere la luca anche di notte. Seurasaari è il posto ideale, dove stendere un telo mare e sedersi ad ammirare il regalo che la natura ci fa ogni estate.

La celebrazioni di mezza estate

Nei Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno si festeggia, il solstizio d’estate è un momento molto sentito. Non fa eccezione la Finlandia, che in queste settimane si trasforma in un luogo magico, allegro, pieno di brio ed entusiasmo. In questo periodo notte e giorno si confondono, la luce del sole predomina e i finlandesi ne approfittano per festeggiare.

Il museo a cielo aperto

Il Museo all’Aperto di Seurasaari è una celebrazione della varietà di stili architettonici che compongono il Paese. Il complesso consta di 87 strutture trasferite sull’isola che dà il nome al museo che illustrano come si viveva nelle campagne locali tra il XVIII e il XX secolo. Si sono possono ammirare chiese, fattorie e residenze signorili, un vero assaggio degli usi finlandesi.

Un’isola adatta a tutti

Seurasaari è selvaggia, ricca di natura, animali, piante e spiagge. Pensate che proprio qui si trova una delle sole due spiagge per nudisti di Helsinki e una delle sole tre nell’intero paese. A differenza delle altre spiagge per nudisti, la spiaggia è segregata per uomini e donne separatamente senza area nudista unisex ed è a pagamento. Ma questo rende il posto ancora più unico.

Una meta da raggiungere per godere l’estate in modo diverso, alternativo, con tanta magica e un’atmosfera unica.

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Michelle Hunziker innamorata delle Eolie, isole vulcaniche da sogno

“Dove ci sono i vulcani, la terra, a mio parere sprigiona un’energia molto potente… mi immergo completamente e sento il suono delle pietre che si spostano in un movimento perpetuo… i punti dove l’acqua si scalda notevolmente mi cullano e mi riportano in uno stato di equilibrio bellissimo… La natura è meravigliosa”. Così riassume il senso delle Isole Eolie Michelle Hunziker in vacanza in barca a vela nell’arcipelago siciliano.

Una manciata di isole vulcaniche, due delle quali, Stromboli e Vulcano, ancora in attività. Grandi isole, come Lipari e Salina, ma anche piccoli scogli che affiorano dal mare, Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Lisca Nera, Dattilo, Bottaro. Nomi che evocano la storia e la geologia del luogo che qualcuno associa alle isole delle Hawaii, ma che in realtà sono una particolarità tutta nostra.

Le Isole Eolie, le Hawaii d’Italia

Sette isole mozzafiato e incredibili nel loro genere, le Eolie emergono come schegge di pietra dal blu del mare. Bellezza selvaggia, natura incontaminata, atmosfere autentiche, fanno di questo arcipelago, tra i più belli del Mediterraneo, un’affascinante meta turistica. Non a caso ogni estate viene scelto da vip di tutto il mondo per trascorrervi le vacanze, all’insegna della totale privacy.

Stromboli, la perla nera

Stromboli, la perla nera dell’arcipelago con il suo vulcano, da millenni fa sentire la sua presenza eruttando a intervalli regolari. L’isola di Vulcano, dal canto suo, vanta una bellezza aspra e selvaggia. Conosciuta anche come “isola di fuoco” poiché, secondo gli antichi, vi si trovavano le fucine di Efesto (Vulcano, per i Romani) nelle quali i Ciclopi forgiavano le armi destinate agli dèi. Imperdibili i bagni nei fanghi dell’isola.

Salina, l’isola verde

A far innamorare delle Eolie è sicuramente Salina, un’isola avvolta nei colori e nei profumi di una natura così ricca e rigogliosa tanto da meritarsi l’appellativo di “isola verde”. Basti pensare che qui si produce la migliore qualità di Malvasia, celebrata da Guy de Maupassant, che la definì “il vino dei vulcani”.

Alicudi incontaminata

Così come Alicudi, ricoperta di erica, la più incontaminata dell’arcipelago, grazie anche all’assenza di strade carrabili e alla sua aspra morfologia che non permette ulteriori edificazioni.

Panarea, la più esclusiva

Michelle ama particolarmente Panarea, la più antica e la più piccola, ma anche la più esclusiva (e costosa). L’isola della mondanità e del divertimento dove tra immancabili aperitivi, feste in barca e party in terrazza, il giorno e la notte si avvicendano senza sosta nel segno dell’euforia e dell’eccesso. Ma Panarea è anche mare, natura e bellezza.

Filicudi, paradiso italiano

Le acque più belle sono sicuramente a Filicudi, un paradiso di acque cristalline, scenari suggestivi e fantastici punti panoramici. Una natura selvaggia e incontaminata caratterizza l’isola che, d’estate, si popola di migliaia di turisti in cerca di tranquillità.

Salina, set naturale

Da non perdere è certamente un bagno a Salina, nella celebre spiaggia del film “Il Postino” nella località di Pollara, un’insenatura chiusa da una parete a strapiombo che la rende una delle più belle delle Eolie.

Lipari, il centro delle Eolie

E poi c’è Lipari, la più grande e animata dell’arcipelago. Un’isola ricca di bellezze paesaggistiche e culturali, storia e divertimento, attrazioni e servizi. L’isola è dominata dal castello con la sua possente cinta muraria, dove si trovano la Cattedrale di San Bartolomeo e il Museo archeologico eoliano, con una collezione di reperti tra le più complete d’Europa. Il luogo ideale per chi, anche in vacanza, non intende rinunciare a una vita movimentata.

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Dopo tanti anni riapre al pubblico una misteriosa isola italiana

C’è un gioiello di ben 17 ettari che si trova nel mezzo di un lago italiano bellissimo (e da record). Un luogo che per molti anni è rimasto chiuso al pubblico ma che, finalmente, si accinge a riaprire i suoi cancelli a tutti.

L’Isola Bisentina è di nuovo visitabile: cosa sapere

Ci troviamo al Lago di Bolsena in provincia di Viterbo, il bacino di origine vulcanica più grande d’Europa. Proprio qui, tra acque limpide e calme, svettano due bellissime isole: la Martana e la Bisentina. La seconda, in particolare, è stata per molti anni chiusa al pubblico. Ma la buona notizia è che, a partire dal 2 luglio e fino all’ 8 ottobre, tutti i sabato da Capodimonte partiranno i battelli per visitarla. Così da Bolsena, ma a partire dal 7 agosto e fino al 28 dello stesso mese.

Il costo del biglietto sarà in totale di 42 euro per gli adulti: 22 per la visita guidata dell’isola, e 20 per il viaggio. I bambini dai 6 a i 15 anni avranno uno sconto di 7 euro per un totale di 35 euro. Per i disabili il costo del biglietto resta di 42 euro con accesso gratuito per l’accompagnatore.

La storia dell’Isola Bisentina

Questa vera e propria perla della Tuscia è stata da sempre interamente di proprietà privata. In principio apparteneva alla principessa Maria Angelica del Drago e al fratello, il principe Giovanni. La famiglia del Drago, originaria di Bolsena, ne è stata proprietaria fin dal 1800. Poi la principessa, una volta anziana, ha lasciato la gestione ai nipoti, i quali l’hanno messa sul mercato.

Sfortunatamente, l’opportunità di acquistare l’isola e renderla fruibile al pubblico non è stata colta al volo: troppi i circa 6 milioni di euro richiesti come prezzo base. Per questo motivo, alla fine si sono fatti avanti i proprietari della casa farmaceutica Rovati che, già in affari con il nipote della principessa, hanno concluso la trattativa. Ma per fortuna, oggi, proprio la stessa famiglia Rovati ha voluto riaprire l’isola Bisentina alle visite.

lago fi bolsena isola bisentina

Fonte: iStock

Il Lago di Bolsena con le sue isole

Ma non solo. La notizia altrettanto interessante è che ci sarà spazio anche per la cultura. In occasione dell’apertura al pubblico si terrà “Coltivare l’arte”, ovvero un’installazione di opere d’arte contemporanea pensate per essere inserite proprio tra le bellezze naturali e storiche del sito.

Cosa vedere sull’Isola Bisentina

L’Isola Bisentina si trova nella parte occidentale del Lago di Bolsena e al suo interno possiede, tra ulivi secolari e magnifici giardini all’italiana, ben sette cappelle costruite tra il XV e XVI secolo volute per rappresentare quelle di Roma, e ognuna rivolta verso ciascun paese del Lago di Bolsena.

Affascinanti strutture religiose abbracciate dalla natura incontaminata come, per esempio, la bellissima chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola che è caratterizzata da una maestosa cupola. Altrettanto affascinante sono il convento Francescano, la pregevole Rocchina, il tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale del Sangallo che è costruito su un colombario etrusco a picco sul lago, la cappella del Crocifisso con affreschi del ‘400, e il Malta dei Papi, carcere a vita per ecclesiastici colpevoli d’eresia.

chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola isola bisentina

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / U. COLNAGO

Veduta della chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola

Un importante patrimonio storico che si mescola a strapiombi rocciosi sull’azzurro del lago. Un luogo, quindi, dalla storia antichissima. Vi basti pensare che ci passarono etruschi e romani. Il più datato reperto archeologico, ritrovato nel 1989 nei fondali intorno l’isola ad una profondità di 13 metri, è una monoxila (ricavata da un unico tronco) scavata con il fuoco e rifinita a scalpello, lunga 6.60 m, riconducibile all’età del Bronzo (VIII sec. a.C.).

Una scoperta isolata e che non può permettere di affermare una presenza abitativa stabile sull’isola. Se risaliamo invece al VI sec. a.C., emergono alcune tombe etrusche a fossa con suppellettile ceramica, poi un cippo con iscrizioni di epoca romana ed alcuni frammenti di colonne di marmo, ma anche in questo caso sono troppo pochi gli elementi per poter dedurre l’entità di un insediamento stabile.

Da quel che è stato compreso fino a questo momento, un vero e proprio popolamento dell’isola inizia soltanto nel IX sec. d.C., quando divenne un sicuro rifugio per la gente dei paesi limitrofi al tempo delle incursioni barbariche.

Oltre alla storia, il punto forte dell‘Isola Bisentina è anche la sua natura quasi incontaminata. Vi basti pensare che gli studi di botanica vi hanno potuto riconoscere ben 230 specie spontanee e naturalizzate.

Isola Bisentina, il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”

Gli amanti del mistero potranno trovare al Lago di Bolsena pane per i loro denti. Sono tante, infatti, le leggende che ruotano intorno a questo straordinario bacino completamente balneabile. Ma c’e n’è una legata all’Isola Bisentina che dona a questo gioiello un fascino davvero irresistibile: si narra che sia il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”.

Per chi non lo sapesse, è un regno leggendario che si trova al centro del nostro pianeta e derivato dalla teoria della “terra cava”. Un luogo che era popolato da una civiltà evoluta, pacifica, moralmente retta, forse già a contatto con entità aliene.

A quanto pare, ci sono varchi in tutto il mondo: all’interno della Sfinge in Egitto, nella foresta Amazzonica in Asia Centrale e, appunto, nella nostra Isola Bisentina.

isola bisentina viterbo

Fonte: GettyImages – Ph: Andia

Un tratto di costa dell’Isola Bisentina

Cosa vedere nei pressi dell’Isola Bisentina

Il Lago di Bolsena regala delle vere e proprie perle. Una tra queste è Capodimonte, un borgo in cui passeggiare tra vicoli caratteristici da cui ammirare splendidi scorci che si aprono verso lo specchio d’acqua più grande del Lazio. Il paesino, posto sulle rive meridionali del lago, è un luogo ideale per trascorrere una gradevole giornata all’insegna della storia e della natura.

Suggestivo anche il borgo di Marta dove sorge il Santuario della Madonna del Monte da cui lo sguardo scivola sui tetti per tuffarsi nelle acque blu del lago. Un ambiente di grande fascino e poesia in cui lasciarsi andare al passato tra archi, nicchie e piazzette.

Non può di certo mancare Bolsena dove svetta la Collegiata di Santa Cristina che è uno dei luoghi più sacri di tutta la provincia di Viterbo: un gruppo di monumenti collegati uno all’altro che formano un complesso unico al mondo. Durante la visita si possono scoprire la chiesa di Santa Cristina, le catacombe e la cappella nuova, detta anche “del Miracolo”.

A questi luoghi di grande fascino si aggiungono centri storici di significativa importanza turistica e storica come Montefiascone, Valentano e la celebre Civita di Bagnoregio. Poi il suggestivo borgo di Grotte di Castro che prende vita su una rupe tufacea dei Monti Volsini e Gradoli, piccolo ma piacevole borgo circondato da boschi.

Insomma, la riapertura dell’Isola Bisentina consente di scoprire dei luoghi unici al mondo e ricche di bellezze naturali e storiche.

bolsena borgo

Fonte: iStock

Uno scorcio del borgo di Bolsena
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AAA: Cercasi preside per scuola elementare su un’isola remota

E se non fosse solo la curiosità e la voglia di esplorare il mondo a spingervi a lasciare tutto e a ricominciare? E se ci fosse di mezzo anche il lavoro dei vostri sogni? Come per esempio quello di trasferirsi su un’isola remota per diventare insegnante dei 4 bambini che frequentano la scuola pubblica.

Se l’idea di cambiare vita è nella testa già da un po’, allora forse questa è l’opportunità che stavate cercando. L’isola di Foula, la più remota delle Shetland scozzesi ha appena aperto le candidature per la figura di un dirigente scolastico che andrà a lavorare nella scuola del territorio dove attualmente sono iscritti appena quattro alunni.

Un’opportunità che si presenta solo una volta nella vita, questa è la promessa che accompagna l’offerta di lavoro pubblicata sul sito web del Consiglio delle Isole Shetland. Ma vediamo nel dettaglio cosa comprende.

Lavorare come dirigente scolastico su un’isola remota

Si chiama Foula Primary School ed è la scuola elementare situata su un’isola remota di appena 30 abitanti. Qui non ci sono pub, né negozi e non è presente neanche la connessione Wi-Fi. Ma c’è la natura, selvaggia e incontaminata che domina tutto il territorio circostante, la stessa che è diventata la casa di moltissimi animali tra cui uccelli e pecore autoctone.

Foula è un’isola scozzese situata tra il Regno Unito e la Norvegia a circa 30 chilometri da Mainland, l’isola principale dell’arcipelago delle Shetland. Lungo appena otto chilometri, questo lembo di terra è raggiungibile via mare con traghetto.

La vita qui scorre lenta e silenziosa perché è la natura a dominare, a offrire una sensazione di pace che raramente si trova in altre parti del mondo. E lo conferma chi qui ha deciso di restare e chi, invece, sta per andare via.

Lo ha confermato anche Beverley MacPherson, l’ex preside della scuola elementare dell’isola attualmente in pensione. In un’intervista concessa alla BBC, infatti, la donna ha raccontato la sua esperienza di vita a Foula, un’avventura fatta di isolamento e di tranquillità, di contatto primordiale con la natura. Ha descritto inoltre il suo lavoro come dirigente scolastico come uno dei più rilassanti che abbia mai avuto in tutta la sua vita, ammettendo di essersi ritrovata in un ambiente molto bello e familiare.

Il lavoro dei sogni: l’offerta

La testimonianza dell’ex dirigente scolastico conferma che un trasferimento qui può davvero cambiare la vita. Ma cosa comprende l’offerta di lavoro all’interno della Foula Primary School? E a chi è destinata? Scopriamolo insieme.

La ricerca è aperta a una persona in grado di dirigere l’unico istituto scolastico dell’isola che attualmente ha solo quattro iscritti, gli unici bambini dell’isola. Il candidato scelto avrà uno stipendio di 61.00 sterline che corrispondono a circa 70.000 euro. A sua disposizione anche una casa vista mare con tre camere da letto.

La proposta prevede un contratto a tempo indeterminato con una disponibilità di 35 ore settimanali. Il ruolo da svolgere, invece, sarà quello di Vice Preside e Dirigente scolastico che lavorerà fianco a fianco con altri 4 professionisti.

Oltre alla qualifiche pertinenti al ruolo ricercato, l’offerta della scuola elementare di Foula specifica che il candidato perfetto dovrebbe avere un atteggiamento propositivo, spirito di iniziativa e di adattabilità. Meglio ancora se tra i suoi sogni c’è quello di diventare dirigente scolastico in una comunità isolana che vive a ritmo slow.

Per informazioni e candidature (aperte fino al 6 giugno) potete consultare il sito web del Consiglio delle Isole Shetland. Per dubbi e domande è stato messo a disposizione anche un numero di telefono per una chiacchierata informale e preliminare prima di fare il grande passo.

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Il più bel modo per scoprire l’isola di Minorca

Minorca non è un’isola come le altre. Qui, all’ambiente, tengono molto. E non solo ora che il tema della sostenibilità è di grande attualità. Grazie alla sua vocazione ecologica e al paesaggio ancora piuttosto selvaggio, è stata dichiarata nel 1993 dall’Unesco riserva mondiale della biosfera.

La più piccola delle Baleari, l’”isola del vento”, è un piccolo gioiello naturale tutto da scoprire. E il modo migliore per farlo è percorrendo l’itinerario che le gira tutt’intorno, che tocca alcune delle spiagge più belle e famose di Minorca, che si addentra nell’entroterra attraversando il parco naturale S’Albufera des Grau, che regala scorci panoramici unici chiamato Camí de Cavalls.

Il Camí de Cavalls a Minorca

Lungo 185 chilometri, il Camí de Cavalls corre tutt’intorno la costa di Minorca e può essere percorso interamente in una settimana circa, o anche solo in parte. Lo si può fare a piedi – muniti di scarpe da trekking – , in mountain bike o a cavallo. Un modo slow e green per scoprire i segreti di quest’isola. Non tutti i tratti sono impegnativi, alcuni sono accessibili anche ai bambini, si può scegliere quello che più si addice alla propria preparazione atletica, insomma.

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Trekking lungo il Camí de Cavalls a Minorca

Essendo un percorso ad anello, si può iniziare in qualsiasi punto dell’isola, ma il km zero si trova nel porto di Mahón, il Capoluogo di Minorca, dove inizia la prima tappa. Il Camí è segnato con pannelli informativi che indicano il punto esatto del cammino, indicato con il numero GR 223, in cui ci si trova.

Il percorso si snoda attraverso le diverse zone dell’isola che, a Nord, sono più rocciose e impervie mentre, a Sud, più verdi e tranquille. Si possono ammirare antichi canyon scavati dai corsi d’acqua, ampie vallate, zone agricole fatte di pascoli, vigneti e uliveti, ma anche cittadine, siti archeologici, torri di guardia, fari, come quello di Favàritx, che spunta in mezzo al nulla su un suolo quasi lunare, o quelli di Punta Nati e di Cap d’Artrutx.

Le spiagge lungo il Camí de Cavalls

Per una sosta lungo il cammino – o anche solo per chi desidera fare una vacanza di solo mare -, sono tantissime le spiagge raggiungibili percorrendo il Camí de Cavalls. Tra queste, la famosa spiaggia di Arenal d’en Castell, nel piccolo Comune di Es Mercadal, dalla sabbia chiara e il mare cristallino.

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Le spiagge lungo il Camí de Cavalls a Minorca

Un’altra bellissima spiaggia che s’incontra è Cala Tirant, nei pressi di Fornells. La si scorge arrivando dall’alto restando abbagliati dalle sue acque color smeraldo. Per raggiungerla, si deve scendere una passerella di legno. La sabbia dorata e le dune che le fanno da cornice l’hanno resa una delle più suggestive di Minorca.

Il fondale trasparente e la sabbia sottilissima della spiaggia di Binimel-La non possono non invogliare chiunque a tuffarsi in questo paradiso. È un angolo assolutamente selvaggio, per questo molto amato anche da chi pratica naturismo. Per chi decide di fermarsi, non lontano c’è anche un’altra bellissima spiaggia chiamata Cala Pregonda.

Se si decide di percorrere il tratto che da Binimel-là porta alla tappa successiva del Camí, Els Alocs, quello più impegnativo di tutto l’itinerario (circa 9 km) si è ripagati da uno degli angoli più incontaminati della costa minorchina: quella di Cala Pilar. Questa grande spiaggia di sabbia dorata, raggiungibile con una lunga passerella di legno, è poco frequentata ed è un vero angolo di paradiso. Chi non percorre il Camí de Cavalls e la vuole comunque raggiungere deve lasciare l’auto a mezz’ora di cammino, spesso da fare sotto il sole e questo decisamente frena molti vacanzieri.

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La selvaggia Cala Pilar a Minorca

Una tranquilla baia con acque turchesi circondata da splendide scogliere è anche Cala Algaierens, conosciuta anche come La Vall, che si raggiunge dopo la tappa di Els Alocs. Questa spiaggia piace molto a chi decide di soggiornare nella cittadina di Ciutadella, che dista solamente 12 km, è che è una vera bomboniera fatta di strade acciottolate e di splendidi edifici storici, con diversi boutique hotel e appartamenti che si possono affittare.

Si resta assolutamente sbalorditi, però, quando, lungo il cammino, s’incontra Cala Morell, un piccolo porto naturale nella costa settentrionale non lontano di Ciutadella. È una spiaggia di ciottoli e sabbia, con scogliere scoscese e verticali tra le più impressionanti dell’isola. Oltre ad avere acque cristalline e profonde, perfette per gli amanti delle immersioni, qui si trova una delle più grandi necropoli dell’isola e un insediamento preistorico a picco sul mare. Ma non è tutto: in questo punto dell’isola si può notare chiaramente la geologia dell’isola, formatasi in periodi diversi, dapprima in quello primario e secondario e poi nel terziario ovvero 1,8 milioni di anni fa. Qui si può anche osservare il tramonto più bello di Minorca.

Sembra di stare ai Caraibi quando si arriva a Cala en Turqueta, la caletta più famosa di Minorca il cui nome non è un caso. Piccola, protetta da falesie e da una fitta macchia mediteranea, s’affaccia su un mare che più trasparente non c’è. Bellissima ma molto più grande è la spiaggia successiva lungo il cammino, Cala Galdana, a Sud di Minorca, nei pressi del Comune di Ferreries. Anche qui l’acqua è trasparente come poche, la sabbia finissima e i colori sono caraibici.

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La splendida Cala en Turqueta a Minorca

Piccola è bellissima è poi la spiaggia a Santo Tomás, circondata da una fresca pineta. È una delle più amate dalle famiglie con bambini perché offre anche bar e ristoranti, letti e ombrelloni ed è facilmente raggiungibile anche in auto.

È famosa per le sue dune di sabbia la tappa del Camí de Cavalls che arriva a Son Bou. Questa spiaggia che si getta gentilmente nel mare dalle acque turchesi è il luogo perfetto per le vacanze in famiglia, anche se spesso è molto ventilata e per questo frequentata dagli appassionati di surf.

Molto amata dalle famiglie è anche Cala en Porter, che dista circa 8 km da Son Bou proseguendo lungo il cammino. È uno spettacolo della natura per la sua bellezza selvaggia. È, infatti, una meravigliosa spiaggia naturale circondata da imponenti scogliere che la proteggono e la rendono molto sicura.

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Cala en Porter a Minorca

La tappa successiva è quella di Binissafúller, dove c’è una spiaggia di sabbia bianca, circondata da palme che crescono ai bordi della scogliera a picco sul mare. È una spiaggia piccolissima, sulla quale s’affacciano le vecchie case rimaste intatte lungo la costa che le conferiscono un grande fascino.

Sulla punta più a Sud di Minorca s’incontra a questo punto Punta Prima, chiamata “Sandy Beach” durante la dominazione britannica dell’isola nel XVIII secolo per via della sabbia bianca e fine. Il paesaggio qui è da cartolina, grazie ai colori e alla posizione della spiaggia con una piccola isola che si trova di fronte e che si chiama l’isola dell’Aire. Andando verso Est inizia un sentiero che arriva fino a Cala Alcalfar.

L’ultima spiaggia che s’incrocia lungo il Camí de Cavalls prima di tornare al punto di partenza che è Mahón è Cala de Sant Esteve, a Sud-Est dell’isola nel Comune di Es Castell. È una piccola insenatura rocciosa, con un ripido pendio che porta fino al mare su cui s’affacciano piccole case bianche e i vecchi moli. La baia è fiancheggiata dal Castell de Sant Felip e dal Forte Marlborough, costruito dagli inglesi all’inizio del 1700 e il 1716) e uno dei sette fari di Minorca, il Faro de Mahón, che dà accesso al porto più importante dell’isola delle Baleari.


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Come in Jurrasic Park: l’isola dove puoi incontrare i dinosauri

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, così come non smettono di sorprenderci le creature che lo popolano. Del resto la presenza di alcuni animali, così come le loro attività, ci spingono a organizzare viaggi che ci portano anche dall’altra parte del globo.

Ne sono un esempio le straordinarie migrazioni o le nidificazioni che si tengono ogni anno in alcuni periodi e in diverse parti del mondo. Ma c’è anche chi si muove per avere incontri ravvicinati con esemplari unici.

E se è un’esperienza del genere che volete fare, allora abbiamo il posto giusto per voi. Preparatevi perché quelli che state per incontrare sono gli ultimi dinosauri viventi su questa Terra. E no, se ve lo state chiedendo, non ci troviamo sul set di un film di fantascienza. Questa non è Jurassic Park.

I draghi di Komodo

Esiste un posto molto lontano caratterizzato da una natura incontaminata e selvaggia. Si tratta di un luogo in cui vivono delle creature leggendarie che assomigliano, per forme e lineamenti, a quelle che abbiamo visto sui libri di storia e sugli schermi, attraverso documentari e capolavori cinematografici.

Ma quel luogo non ha nulla a che vedere con un passato ormai sepolto o con una pellicola cinematografica perché è reale, così come reale e straordinaria è l’esperienza che qui si vive.

Ci troviamo nel cuore dell’Indonesia, in un angolo remoto di uno degli arcipelaghi più suggestivi e magici del mondo, quello delle Piccole isole della Sonda. È qui, sull’isola di Komodo, che insieme a specie rare come mante giganti e pesci luna, vivono dei sauri possenti e giganteschi che superano anche i tre metri di altezza. Si tratta dei draghi di Komodo, gli ultimi dinosauri esistenti sulla Terra.

Il Parco Nazionale di Komodo

Circondata da una natura selvaggia e incontaminata, l’isola di Komodo è l’habitat di un esemplare raro e unico. Il suo nome ufficiale è drago di Komodo o kizawi e si tratta di una lucertola gigante che appartiene alla famiglia dei Varanidi.

Il drago di Komodo è la più grande specie vivente al mondo con altezze fino a tre metri e un peso che arriva a sfiorare i 100 chili. Non è raro che trovandosi di fronte a questo animale si abbia come la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, proprio nell’era del Giurassico. Del resto il termine dinosauro, scelto dallo studioso Richard Owen per classificare questa specie, vuol dire proprio “lucertola mostruosa”.

E i varani indonesiani, se non mostruosi, sono sicuramente spaventosi, anche se estremamente affascinanti e rari. Proprio per questo motivo è stato istituito il Parco Nazionale di Komodo, che comprende le isole di Komodo, Rinca e Padar e che dal 1991 è Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’obiettivo è quello di proteggere i draghi dell’isola e le altre specie rare che ci vivono.

Parco Nazionale di Komodo

Parco Nazionale di Komodo

Nonostante con gli anni l’isola dell’arcipelago indonesiano sia diventata una meta turistica abbastanza frequentata, è riuscita a preservare questo meraviglioso microcosmo da scoprire almeno una volta nella vita.

Come incontrare gli ultimi dinosauri sulla Terra

Per incontrare queste grosse lucertole dall’aspetto preistorico e vivere un’esperienza alla Jurassic Park è possibile organizzare un’escursione di uno o più giorni all’interno dell’Parco Nazionale di Komodo con una guida locale.

È proprio durante questi tour che potrete avvistare i draghi durante le loro attività quotidiane. Alcuni dormono al sole, altri nuotano e altri ancora vanno a caccia delle loro prede. Quello che è certo è un incontro ravvicinato con i varani sarà un’esperienza incredibile ed emozionante.

Draghi di Komodo

Draghi di Komodo

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È italiana la miglior Isola del Mediterraneo per il 2022

Ormai lo sanno anche i muri: l’Italia è un Paese meraviglioso e che in ogni angolo del suo territorio regale bellezze che lasciano senza fiato. Ma c’è un affascinante lembo di terra che, in questo 2022, è stata decreta l’Isola del Mediterraneo migliore in cui andare in vacanza nel 2022: qual è e l’intera classifica.

Sicilia, la meta top del 2022

Musement, la piattaforma digitale per scoprire e prenotare esperienze di viaggio in tutto il mondo, ha stilato la classifica delle migliori Isole del Mediterraneo in cui andare in vacanza quest’anno. Per decretare la lista delle mete top sono stati presi in considerazione diversi fattori che, combinati insieme, rivelano la destinazione perfetta per l’estate.

Nello specifico è stato analizzato: il numero di attività da fare sull’isola, il numero di spiagge Bandiera Blu, il budget medio per una settimana, il numero di ore solari, la temperatura media dell’acqua e, come punto extra, la presenza di uno o più siti Patrimonio Mondiale Unesco. Il risultato è una lista completa di 50 isole spettacolari (e che andrebbero visitate tutte almeno una volta nella vita).

A stravincere con un tondo 100 punti su 100 è la nostra eccezionale Sicilia, la più grande delle isole italiane ottiene questo riconoscimento grazie al suo patrimonio artistico-culturale immenso. Basti pensare ai suoi tanti siti Unesco d’inestimabile valore. Tra questi è impossibile non citare la straordinaria Valle dei Templi di Agrigento.

Valle dei Templi sicilia

Un angolo della Valle dei Templi

Non sono certamente da meno le spiagge dell’isola, tra cui Marina di Ragusa a sud, che si conferma Bandiera Blu anche quest’anno, e, a nord, spiaggia Lampare a Tusa, tutta dal fascino selvaggio. A completare un quadro già di per se irresistibile ci sono le sue attrazioni naturali, come l’Etna e le Gole dell’Alcantara dove fare escursioni emozionanti e adatte a chi è in cerca di un po’ di avventura.

La Top Ten delle isole migliori del Mediterraneo

Se è la Sicilia l’Isola migliore del Mediterraneo per le vacanze del 2022, è per vero che le altre 9 che la seguono in classifica sono anch’esse dei paradisi. Scopriamo insieme le prime 9 posizioni parendo dalla decima.

A chiudere la Top Ten, con 30,2 punti su 100 punti è Zante, vero e proprio spettacolo della Grecia. L’attrazione più famosa di  quest’isola che sembra incantata è senza dubbio la spiaggia di Navagio. Fondamentale, per scoprire la cultura e le tradizioni del posto, una visita a uno dei tanti paesini di questa perla greca come Kampi, dove verrete inebriati da un bellissimo panorama e in cui ammirare splendidi tramonti. Suggestivo anche Bochali, un villaggio in cui si può visitare un’antica fortezza veneziana.

Nono posto per Djerba, in Tunisia, che conquista questa posizione con 30,4 punti su 100 punti. Ma del resto non sorprende: questa è l’isola più grande del Nord Africa ed è anche una destinazione particolarmente amata dai turisti, per via del suo fascino esotico e alle spiagge di sabbia fine.

Djerba tunisia

Una spiaggia di Djerba

L’ottavo posto lo ha guadagnato Cefalonia, altra perla della Grecia e con 30,8 punti su 100. Anche in questo caso nessuna sorpresa: la Grecia è il secondo Paese del mondo con il numero maggiore di spiagge Bandiera Blu, e solo quest’isola ne conta oltre 40 distribuite su 250 km di costa. Una destinazione perfetta per chi cerca una vacanza tranquilla, a contatto con una natura lussureggiante e acque calde e cristalline.

Settima posizione per Malta con 36,1 punti su un massimo di 100. Da non perdere è certamente La Valletta, la capitale, che persino è insignita del titolo di Patrimonio Mondiale Unesco dal 1980. Un luogo che stupisce per la sua architettura stratificata, un mix di diversi stili e diverse epoche. Altrettanto interessante la città fortificata di Mdina.

La sesta posizione della classifica sulle Isole migliori del Mediterraneo per il 2022 la guadagna Maiorca, in Spagna, con 39,9 punti. Un Isola che è in grado di distinguersi per il gran numero di attività da fare, ma anche per le tante attrazioni molto diverse tra loro e che incontrano i gusti di ogni tipologia di vacanziero. La Spagna, tra l’altro, è il Paese primo in classifica per quanto riguarda il numero di Bandiere Blu.

Maiorca spagna

Cala des Moros, Maiorca

Quinto posto ancora per un’Isola greca: Rodi, che ha ottenuto 55,7 punti su 100. Bellissimo il centro storico di Rodi città, che è anche Patrimonio Mondiale Unesco. Ma non da meno sono il sito archeologico di Kamiros e i numerosi castelli del XV secolo. Rodi è un’Isola davvero ricca di attrazioni da visitare per fare un tuffo nel passato, ma ovviamente conquistano i viaggiatori anche le sue celebri e paradisiache spiagge.

Al quarto posto troviamo un’altra eccezionale Isola italiana: la Sardegna e con un punteggio di 61,1 punti su 100. Da queste parti ad essere premiate dal riconoscimento Bandiera Blu sono soprattutto i lidi della costa settentrionale, con Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Palau e le loro cale spettacolari dalle acque pulitissime. Bellissimi anche l’entroterra e tutti i siti archeologici dall’importanza unica al mondo.

Arriviamo poi al podio dove a guadagnare lo scalino più basso è Cipro e con ben 82,2 punti su 100. Conosciuta anche come l’Isola dell’Amore, si aggiudica la medaglia di bronzo anche grazie al fatto che qui è possibile fare una vacanza di una settimana con un budget non troppo elevato. Tantissime anche le spiagge che possono vantare la prestigiosa Bandiera Blu e che rendono quest’Isola una destinazione di vacanza perfetta.

Sito Archeologico di Kourion cipro

Il Sito Archeologico di Kourion a Cipro

Medaglia d’argento per un’altra Isola della Grecia: Creta. Posto ottenuto con un punteggio di ben 87,5 punti su 100. Qui il numero di spiagge con Bandiera Blu è davvero altissimo. Tra queste ci sono le spiagge di Kissamos e del nord-ovest dell’Isola che sono le più famose. Vale la pena visitare anche i numerosi siti archeologici dell’antica civiltà minoica, tra cui il rinomato Palazzo di Cnosso e il meno noto sito di Zakros. Infine, per quanto riguarda le bellezze paesaggistiche, imperdibile è un trekking nelle Gole di Samaria, lungo 13 km, che collega il paese di Omalos ad Agia Roumeli.

Come detto in precedenza, l’Isola migliore del Mediterraneo per le vacanze del 2022 è la nostra Sicilia che conquista anche un ulteriore posto di eccellenza cona la piccola, ma assolutamente straordinaria, Lipari che con i suoi 37 km² si piazza al quindicesimo posto. E d’altronde l’isola stessa, insieme all’affascina te arcipelago delle Eolie di cui fa parte, è riconosciuta come Patrimonio Mondiale Unesco, rappresentando uno splendido esempio di nascita e sviluppo di un’isola vulcanica.

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Dimmi che viaggiatore sei e ti dirò qual è l’isola mediterranea perfetta per te

Se dovessimo descrivere con poche parole il mar Mediterraneo probabilmente lo paragoneremmo a uno scrigno pieno di tesori preziosi tutti da scoprire. Gioielli sospesi tra cielo e mare che ospitano spiagge meraviglie e calette segrete, arte, cultura, miti e leggende, e poi ancora storie secolari e tradizioni tramandate da generazione.

Elencare tutte le meravigliose isole che emergono dal mar Mediterraneo e pressoché impossibile, quello che possiamo fare, però, è dirvi qual è la migliore destinazione per voi in base alle vostre esigenze di viaggio.

Sia che state cercando un’esperienza in grado di deliziare il palato, un’avventura naturalistica o una vacanza all’insegna del lusso, troverete tutto quello che state cercando tra le isole del Mediterraneo. Noi ne abbiamo selezionato cinque,tra le più celebri, per vivere l’esperienza dei vostri sogni.

Porto Giunco, Sardegna

Porto Giunco, Sardegna

La natura in Sardegna

Lontano dal lusso e dagli yacht che popolano i porti turisti, c’è una Sardegna inedita e selvaggia che si snoda tra l’entroterra e la costa bagnata da acque turchesi, limpide e cristalline.

Questa regione, infatti, ha l’onere e l’onore di ospitare tutta una serie di gioielli ambientali che soddisfano l’esigenza di ristabilire il contatto più autentico con la natura. Dalle spiagge di sabbia bianca, al mare azzurro, passando per coste rocciose, boschi lussureggianti e stagni.

Non solo spiagge, per gli amanti del mare, ma anche osasi naturali, parchi nazionali e riserve dove ammirare la natura incontaminata, gli animali, gli uccelli migratori e i fenicotteri.

Rodi, tra le meraviglie del mondo antico

Rodi non ha bisogno di presentazioni. Già meta ambita e frequentata da viaggiatori di tutto il mondo, l’isola più grande del Dodecaneso ospita meravigliose località balneari e antiche rovine. È per questo che l’abbiamo selezionata per tutti i viaggiatori che cercano un’avventura all’insegna di storia e cultura, senza rinunciare alla natura.

Miti, leggende e storie mai dimenticate si incontrano e sopravvivono su quest’isola. Secondo la leggenda, infatti, Rodi è stata donata da Zeus al dio del sole. È proprio a Helios che qui è stata dedicata una statua meravigliosa considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.

Il Colosso di Rodi, purtroppo, è stato distrutto, ma restano sull’isola una serie di siti storici davvero straordinari. Ne è un esempio l’Acropoli di Lindos, la cittadella arroccata su una ripida scogliera raggiungibile a piedi o su un asino, e la città medievale di Rodi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1988.

Acropolis di Lindos

Acropolis di Lindos, Rodi

Sicilia: il viaggio dei sensi

La Gola è l’unico dei sette vizi capitali che proprio non si può controllare. Ed è spinti da questo che rechiamo nella splendida Sicilia.

Cultura, storia, tradizione, miti e leggende popolano ogni lembo di questa terra da scoprire anche attraverso le delizie gastronomiche e caratteristiche. Cannolo, cassata, arancina (o arancino), pane, panelle e crocchè. La lista è infinita, ma sappiamo che il cibo siciliano appena nominato basterà a farvi prendere il primo volo aereo diretto in Sicilia per un viaggio sensoriale e delizioso tra mare, natura, trattorie e ristoranti stellati.

La movida sull’Isola di Pag

Dove c’è movida c’è l’Isola di Pag e viceversa. Quella che è stata ribattezzata la nuova Ibiza croata non ha bisogno di presentazioni, perché è da anni meta ambita di giovani provenienti da ogni parte del mondo.

Ma c’è di più perché il fulcro della vita notturna a Pag si trova a Zrce, la spiaggia più bella dell’Adriatico con mare trasparente e cristallino che incanta. Fare le ore piccole qui, dal tramonto all’alba, può trasformarsi in un’esperienza unica.

Il lusso a Capri

E infine c’è Capri: un luogo straordinario, un’isola che da sempre affascina vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo. È la terra del sole e del mare, dei tramonti infuocati, dei panorami che lasciano senza fiato e delle viste sui faraglioni.

Una vacanza a Capri, tra gite in barca, vie dello shopping e soggiorni in hotel esclusivi, sa rispondere alle esigenze di chi sogna un viaggio extra lusso. Non è un caso che in questo angolo di mondo celebrities e personaggi illustri siano stati qui più volte, e non solo di passaggio.

Faraglioni di Capri

Faraglioni di Capri

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Quest’isola-museo è il luogo perfetto per celebrare l’estate

La fine della primavera è uno dei periodi più attesi dai viaggiatori di tutto il mondo perché è questo il momento perfetto per pianificare le prossime avventure da vivere durante la stagione estiva.

C’è chi sceglie di trascorrere l’estate tra le meraviglie della natura, chi pianifica vacanze vista mare e chi ancora si ritira tra le campagne e le colline. Indipendentemente dalle vostre preferenze, però, c’è una cosa che tutte le persone in questo periodo sono chiamate a fare: celebrare questa stagione e tutto ciò che la riguarda. E noi abbiamo trovato il posto perfetto per farlo.

Il suo nome è Seurasaari e vi anticipiamo che non ci troviamo né sotto il sole caldo delle Hawaii, né tanto meno tra i celebri locali di Ibiza, ma in Finlandia, e più precisamente sull’isola che appartiene alla sua capitale.

Juhannus: l’estate in Finlandia

Messe da parte quelle che sono le destinazioni estive più quotate dai viaggiatori, ci rechiamo in Finlandia e più precisamente a Seurasaari per celebrare l’estate. Perché abbiamo scelto di recarci proprio in Nord Europa in estate è presto detto, è questo il momento in cui il sole di mezzanotte diventa protagonista assoluto della quotidianità dei cittadini.

Il fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni polari, e che vede il sole assoluto protagonista sia di giorno che di notte, è capace di rendere la vacanza estiva in questo Paese una vera e propria esperienza magica. A questo si aggiungono tutti quei misteri antichi e mai risolti che appartengono alla tradizione e alle storie locali.

E sono proprio queste storie locali che prendono vita in estate, durante la Juhannus, la più grande celebrazione estiva in Finlandia. “Una notte senza notte”, come la chiamano i cittadini, durante la quale è possibile incontrare fate e elfi, cacciare via la negatività e fare buoni propositi.

Le tradizioni locali vogliono l’accensione di grandi e maestosi falò che si snodano lungo la costa del Paese, nelle campagne e presso i laghi, appiccati per spaventare gli spiriti maligni. Ne risulta così uno spettacolo luminoso e scintillante senza uguali che affonda le sue radici in storie antichissime. I cittadini e i viaggiatori che giungono qui in questo periodo si riuniscono davanti al fuoco per parlare, cantare e danzare.

Le feste di mezza estate in Finlandia, e più in generale in Nord Europa, diventano così un modo per riscoprire e vivere il folclore all’insegna della musica popolare, della danza e del divertimento. La più bella, secondo noi, è proprio quella che si svolge a Seurasaari, l’isola museo di Helsinki.

Seurasaari: la festa di mezza estate

Quando parliamo di festa di mezza estate, ci riferiamo a tutte quelle celebrazioni che si tengono nei vari Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno, in occasione del solstizio d’estate. La Finlandia, ovviamente, non è immune ai festeggiamenti e con la complicità del sole di mezzanotte questo momento si trasforma in pura magia.

Sono molti i cittadini che si spostano dalle loro città per raggiungere Helsinki e soprattutto la sua isola. A Seurasaari, infatti, si tiene ogni anno una delle più belle feste di mezza estate di tutto il Paese.

Sull’isola finlandese, già celebre per essere un musei a cielo aperto dotato di un’atmosfera rurale e sospesa nel tempo, nei giorni di festa viene acceso il juhannuskokko, un grande falò al largo delle acque dell’isola che, come da tradizione, deve essere inaugurato da una coppia di neo sposi.

In questa occasione, migliaia di cittadini e turisti giungono sull’isola per celebrare l’estate sotto il sole che non tramonta. Altri restano sulla costa per ammirare lo spettacolo e altri ancora danno il via alle danze su navi e imbarcazioni che restano attraccate a Seurasaari.

Seurasaari, festa di mezza estate

Seurasaari, festa di mezza estate