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Dopo tanti anni riapre al pubblico una misteriosa isola italiana

C’è un gioiello di ben 17 ettari che si trova nel mezzo di un lago italiano bellissimo (e da record). Un luogo che per molti anni è rimasto chiuso al pubblico ma che, finalmente, si accinge a riaprire i suoi cancelli a tutti.

L’Isola Bisentina è di nuovo visitabile: cosa sapere

Ci troviamo al Lago di Bolsena in provincia di Viterbo, il bacino di origine vulcanica più grande d’Europa. Proprio qui, tra acque limpide e calme, svettano due bellissime isole: la Martana e la Bisentina. La seconda, in particolare, è stata per molti anni chiusa al pubblico. Ma la buona notizia è che, a partire dal 2 luglio e fino all’ 8 ottobre, tutti i sabato da Capodimonte partiranno i battelli per visitarla. Così da Bolsena, ma a partire dal 7 agosto e fino al 28 dello stesso mese.

Il costo del biglietto sarà in totale di 42 euro per gli adulti: 22 per la visita guidata dell’isola, e 20 per il viaggio. I bambini dai 6 a i 15 anni avranno uno sconto di 7 euro per un totale di 35 euro. Per i disabili il costo del biglietto resta di 42 euro con accesso gratuito per l’accompagnatore.

La storia dell’Isola Bisentina

Questa vera e propria perla della Tuscia è stata da sempre interamente di proprietà privata. In principio apparteneva alla principessa Maria Angelica del Drago e al fratello, il principe Giovanni. La famiglia del Drago, originaria di Bolsena, ne è stata proprietaria fin dal 1800. Poi la principessa, una volta anziana, ha lasciato la gestione ai nipoti, i quali l’hanno messa sul mercato.

Sfortunatamente, l’opportunità di acquistare l’isola e renderla fruibile al pubblico non è stata colta al volo: troppi i circa 6 milioni di euro richiesti come prezzo base. Per questo motivo, alla fine si sono fatti avanti i proprietari della casa farmaceutica Rovati che, già in affari con il nipote della principessa, hanno concluso la trattativa. Ma per fortuna, oggi, proprio la stessa famiglia Rovati ha voluto riaprire l’isola Bisentina alle visite.

lago fi bolsena isola bisentina

Fonte: iStock

Il Lago di Bolsena con le sue isole

Ma non solo. La notizia altrettanto interessante è che ci sarà spazio anche per la cultura. In occasione dell’apertura al pubblico si terrà “Coltivare l’arte”, ovvero un’installazione di opere d’arte contemporanea pensate per essere inserite proprio tra le bellezze naturali e storiche del sito.

Cosa vedere sull’Isola Bisentina

L’Isola Bisentina si trova nella parte occidentale del Lago di Bolsena e al suo interno possiede, tra ulivi secolari e magnifici giardini all’italiana, ben sette cappelle costruite tra il XV e XVI secolo volute per rappresentare quelle di Roma, e ognuna rivolta verso ciascun paese del Lago di Bolsena.

Affascinanti strutture religiose abbracciate dalla natura incontaminata come, per esempio, la bellissima chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola che è caratterizzata da una maestosa cupola. Altrettanto affascinante sono il convento Francescano, la pregevole Rocchina, il tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale del Sangallo che è costruito su un colombario etrusco a picco sul lago, la cappella del Crocifisso con affreschi del ‘400, e il Malta dei Papi, carcere a vita per ecclesiastici colpevoli d’eresia.

chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola isola bisentina

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / U. COLNAGO

Veduta della chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola

Un importante patrimonio storico che si mescola a strapiombi rocciosi sull’azzurro del lago. Un luogo, quindi, dalla storia antichissima. Vi basti pensare che ci passarono etruschi e romani. Il più datato reperto archeologico, ritrovato nel 1989 nei fondali intorno l’isola ad una profondità di 13 metri, è una monoxila (ricavata da un unico tronco) scavata con il fuoco e rifinita a scalpello, lunga 6.60 m, riconducibile all’età del Bronzo (VIII sec. a.C.).

Una scoperta isolata e che non può permettere di affermare una presenza abitativa stabile sull’isola. Se risaliamo invece al VI sec. a.C., emergono alcune tombe etrusche a fossa con suppellettile ceramica, poi un cippo con iscrizioni di epoca romana ed alcuni frammenti di colonne di marmo, ma anche in questo caso sono troppo pochi gli elementi per poter dedurre l’entità di un insediamento stabile.

Da quel che è stato compreso fino a questo momento, un vero e proprio popolamento dell’isola inizia soltanto nel IX sec. d.C., quando divenne un sicuro rifugio per la gente dei paesi limitrofi al tempo delle incursioni barbariche.

Oltre alla storia, il punto forte dell‘Isola Bisentina è anche la sua natura quasi incontaminata. Vi basti pensare che gli studi di botanica vi hanno potuto riconoscere ben 230 specie spontanee e naturalizzate.

Isola Bisentina, il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”

Gli amanti del mistero potranno trovare al Lago di Bolsena pane per i loro denti. Sono tante, infatti, le leggende che ruotano intorno a questo straordinario bacino completamente balneabile. Ma c’e n’è una legata all’Isola Bisentina che dona a questo gioiello un fascino davvero irresistibile: si narra che sia il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”.

Per chi non lo sapesse, è un regno leggendario che si trova al centro del nostro pianeta e derivato dalla teoria della “terra cava”. Un luogo che era popolato da una civiltà evoluta, pacifica, moralmente retta, forse già a contatto con entità aliene.

A quanto pare, ci sono varchi in tutto il mondo: all’interno della Sfinge in Egitto, nella foresta Amazzonica in Asia Centrale e, appunto, nella nostra Isola Bisentina.

isola bisentina viterbo

Fonte: GettyImages – Ph: Andia

Un tratto di costa dell’Isola Bisentina

Cosa vedere nei pressi dell’Isola Bisentina

Il Lago di Bolsena regala delle vere e proprie perle. Una tra queste è Capodimonte, un borgo in cui passeggiare tra vicoli caratteristici da cui ammirare splendidi scorci che si aprono verso lo specchio d’acqua più grande del Lazio. Il paesino, posto sulle rive meridionali del lago, è un luogo ideale per trascorrere una gradevole giornata all’insegna della storia e della natura.

Suggestivo anche il borgo di Marta dove sorge il Santuario della Madonna del Monte da cui lo sguardo scivola sui tetti per tuffarsi nelle acque blu del lago. Un ambiente di grande fascino e poesia in cui lasciarsi andare al passato tra archi, nicchie e piazzette.

Non può di certo mancare Bolsena dove svetta la Collegiata di Santa Cristina che è uno dei luoghi più sacri di tutta la provincia di Viterbo: un gruppo di monumenti collegati uno all’altro che formano un complesso unico al mondo. Durante la visita si possono scoprire la chiesa di Santa Cristina, le catacombe e la cappella nuova, detta anche “del Miracolo”.

A questi luoghi di grande fascino si aggiungono centri storici di significativa importanza turistica e storica come Montefiascone, Valentano e la celebre Civita di Bagnoregio. Poi il suggestivo borgo di Grotte di Castro che prende vita su una rupe tufacea dei Monti Volsini e Gradoli, piccolo ma piacevole borgo circondato da boschi.

Insomma, la riapertura dell’Isola Bisentina consente di scoprire dei luoghi unici al mondo e ricche di bellezze naturali e storiche.

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Fonte: iStock

Uno scorcio del borgo di Bolsena
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AAA: Cercasi preside per scuola elementare su un’isola remota

E se non fosse solo la curiosità e la voglia di esplorare il mondo a spingervi a lasciare tutto e a ricominciare? E se ci fosse di mezzo anche il lavoro dei vostri sogni? Come per esempio quello di trasferirsi su un’isola remota per diventare insegnante dei 4 bambini che frequentano la scuola pubblica.

Se l’idea di cambiare vita è nella testa già da un po’, allora forse questa è l’opportunità che stavate cercando. L’isola di Foula, la più remota delle Shetland scozzesi ha appena aperto le candidature per la figura di un dirigente scolastico che andrà a lavorare nella scuola del territorio dove attualmente sono iscritti appena quattro alunni.

Un’opportunità che si presenta solo una volta nella vita, questa è la promessa che accompagna l’offerta di lavoro pubblicata sul sito web del Consiglio delle Isole Shetland. Ma vediamo nel dettaglio cosa comprende.

Lavorare come dirigente scolastico su un’isola remota

Si chiama Foula Primary School ed è la scuola elementare situata su un’isola remota di appena 30 abitanti. Qui non ci sono pub, né negozi e non è presente neanche la connessione Wi-Fi. Ma c’è la natura, selvaggia e incontaminata che domina tutto il territorio circostante, la stessa che è diventata la casa di moltissimi animali tra cui uccelli e pecore autoctone.

Foula è un’isola scozzese situata tra il Regno Unito e la Norvegia a circa 30 chilometri da Mainland, l’isola principale dell’arcipelago delle Shetland. Lungo appena otto chilometri, questo lembo di terra è raggiungibile via mare con traghetto.

La vita qui scorre lenta e silenziosa perché è la natura a dominare, a offrire una sensazione di pace che raramente si trova in altre parti del mondo. E lo conferma chi qui ha deciso di restare e chi, invece, sta per andare via.

Lo ha confermato anche Beverley MacPherson, l’ex preside della scuola elementare dell’isola attualmente in pensione. In un’intervista concessa alla BBC, infatti, la donna ha raccontato la sua esperienza di vita a Foula, un’avventura fatta di isolamento e di tranquillità, di contatto primordiale con la natura. Ha descritto inoltre il suo lavoro come dirigente scolastico come uno dei più rilassanti che abbia mai avuto in tutta la sua vita, ammettendo di essersi ritrovata in un ambiente molto bello e familiare.

Il lavoro dei sogni: l’offerta

La testimonianza dell’ex dirigente scolastico conferma che un trasferimento qui può davvero cambiare la vita. Ma cosa comprende l’offerta di lavoro all’interno della Foula Primary School? E a chi è destinata? Scopriamolo insieme.

La ricerca è aperta a una persona in grado di dirigere l’unico istituto scolastico dell’isola che attualmente ha solo quattro iscritti, gli unici bambini dell’isola. Il candidato scelto avrà uno stipendio di 61.00 sterline che corrispondono a circa 70.000 euro. A sua disposizione anche una casa vista mare con tre camere da letto.

La proposta prevede un contratto a tempo indeterminato con una disponibilità di 35 ore settimanali. Il ruolo da svolgere, invece, sarà quello di Vice Preside e Dirigente scolastico che lavorerà fianco a fianco con altri 4 professionisti.

Oltre alla qualifiche pertinenti al ruolo ricercato, l’offerta della scuola elementare di Foula specifica che il candidato perfetto dovrebbe avere un atteggiamento propositivo, spirito di iniziativa e di adattabilità. Meglio ancora se tra i suoi sogni c’è quello di diventare dirigente scolastico in una comunità isolana che vive a ritmo slow.

Per informazioni e candidature (aperte fino al 6 giugno) potete consultare il sito web del Consiglio delle Isole Shetland. Per dubbi e domande è stato messo a disposizione anche un numero di telefono per una chiacchierata informale e preliminare prima di fare il grande passo.

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Il più bel modo per scoprire l’isola di Minorca

Minorca non è un’isola come le altre. Qui, all’ambiente, tengono molto. E non solo ora che il tema della sostenibilità è di grande attualità. Grazie alla sua vocazione ecologica e al paesaggio ancora piuttosto selvaggio, è stata dichiarata nel 1993 dall’Unesco riserva mondiale della biosfera.

La più piccola delle Baleari, l’”isola del vento”, è un piccolo gioiello naturale tutto da scoprire. E il modo migliore per farlo è percorrendo l’itinerario che le gira tutt’intorno, che tocca alcune delle spiagge più belle e famose di Minorca, che si addentra nell’entroterra attraversando il parco naturale S’Albufera des Grau, che regala scorci panoramici unici chiamato Camí de Cavalls.

Il Camí de Cavalls a Minorca

Lungo 185 chilometri, il Camí de Cavalls corre tutt’intorno la costa di Minorca e può essere percorso interamente in una settimana circa, o anche solo in parte. Lo si può fare a piedi – muniti di scarpe da trekking – , in mountain bike o a cavallo. Un modo slow e green per scoprire i segreti di quest’isola. Non tutti i tratti sono impegnativi, alcuni sono accessibili anche ai bambini, si può scegliere quello che più si addice alla propria preparazione atletica, insomma.

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Trekking lungo il Camí de Cavalls a Minorca

Essendo un percorso ad anello, si può iniziare in qualsiasi punto dell’isola, ma il km zero si trova nel porto di Mahón, il Capoluogo di Minorca, dove inizia la prima tappa. Il Camí è segnato con pannelli informativi che indicano il punto esatto del cammino, indicato con il numero GR 223, in cui ci si trova.

Il percorso si snoda attraverso le diverse zone dell’isola che, a Nord, sono più rocciose e impervie mentre, a Sud, più verdi e tranquille. Si possono ammirare antichi canyon scavati dai corsi d’acqua, ampie vallate, zone agricole fatte di pascoli, vigneti e uliveti, ma anche cittadine, siti archeologici, torri di guardia, fari, come quello di Favàritx, che spunta in mezzo al nulla su un suolo quasi lunare, o quelli di Punta Nati e di Cap d’Artrutx.

Le spiagge lungo il Camí de Cavalls

Per una sosta lungo il cammino – o anche solo per chi desidera fare una vacanza di solo mare -, sono tantissime le spiagge raggiungibili percorrendo il Camí de Cavalls. Tra queste, la famosa spiaggia di Arenal d’en Castell, nel piccolo Comune di Es Mercadal, dalla sabbia chiara e il mare cristallino.

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Le spiagge lungo il Camí de Cavalls a Minorca

Un’altra bellissima spiaggia che s’incontra è Cala Tirant, nei pressi di Fornells. La si scorge arrivando dall’alto restando abbagliati dalle sue acque color smeraldo. Per raggiungerla, si deve scendere una passerella di legno. La sabbia dorata e le dune che le fanno da cornice l’hanno resa una delle più suggestive di Minorca.

Il fondale trasparente e la sabbia sottilissima della spiaggia di Binimel-La non possono non invogliare chiunque a tuffarsi in questo paradiso. È un angolo assolutamente selvaggio, per questo molto amato anche da chi pratica naturismo. Per chi decide di fermarsi, non lontano c’è anche un’altra bellissima spiaggia chiamata Cala Pregonda.

Se si decide di percorrere il tratto che da Binimel-là porta alla tappa successiva del Camí, Els Alocs, quello più impegnativo di tutto l’itinerario (circa 9 km) si è ripagati da uno degli angoli più incontaminati della costa minorchina: quella di Cala Pilar. Questa grande spiaggia di sabbia dorata, raggiungibile con una lunga passerella di legno, è poco frequentata ed è un vero angolo di paradiso. Chi non percorre il Camí de Cavalls e la vuole comunque raggiungere deve lasciare l’auto a mezz’ora di cammino, spesso da fare sotto il sole e questo decisamente frena molti vacanzieri.

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La selvaggia Cala Pilar a Minorca

Una tranquilla baia con acque turchesi circondata da splendide scogliere è anche Cala Algaierens, conosciuta anche come La Vall, che si raggiunge dopo la tappa di Els Alocs. Questa spiaggia piace molto a chi decide di soggiornare nella cittadina di Ciutadella, che dista solamente 12 km, è che è una vera bomboniera fatta di strade acciottolate e di splendidi edifici storici, con diversi boutique hotel e appartamenti che si possono affittare.

Si resta assolutamente sbalorditi, però, quando, lungo il cammino, s’incontra Cala Morell, un piccolo porto naturale nella costa settentrionale non lontano di Ciutadella. È una spiaggia di ciottoli e sabbia, con scogliere scoscese e verticali tra le più impressionanti dell’isola. Oltre ad avere acque cristalline e profonde, perfette per gli amanti delle immersioni, qui si trova una delle più grandi necropoli dell’isola e un insediamento preistorico a picco sul mare. Ma non è tutto: in questo punto dell’isola si può notare chiaramente la geologia dell’isola, formatasi in periodi diversi, dapprima in quello primario e secondario e poi nel terziario ovvero 1,8 milioni di anni fa. Qui si può anche osservare il tramonto più bello di Minorca.

Sembra di stare ai Caraibi quando si arriva a Cala en Turqueta, la caletta più famosa di Minorca il cui nome non è un caso. Piccola, protetta da falesie e da una fitta macchia mediteranea, s’affaccia su un mare che più trasparente non c’è. Bellissima ma molto più grande è la spiaggia successiva lungo il cammino, Cala Galdana, a Sud di Minorca, nei pressi del Comune di Ferreries. Anche qui l’acqua è trasparente come poche, la sabbia finissima e i colori sono caraibici.

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La splendida Cala en Turqueta a Minorca

Piccola è bellissima è poi la spiaggia a Santo Tomás, circondata da una fresca pineta. È una delle più amate dalle famiglie con bambini perché offre anche bar e ristoranti, letti e ombrelloni ed è facilmente raggiungibile anche in auto.

È famosa per le sue dune di sabbia la tappa del Camí de Cavalls che arriva a Son Bou. Questa spiaggia che si getta gentilmente nel mare dalle acque turchesi è il luogo perfetto per le vacanze in famiglia, anche se spesso è molto ventilata e per questo frequentata dagli appassionati di surf.

Molto amata dalle famiglie è anche Cala en Porter, che dista circa 8 km da Son Bou proseguendo lungo il cammino. È uno spettacolo della natura per la sua bellezza selvaggia. È, infatti, una meravigliosa spiaggia naturale circondata da imponenti scogliere che la proteggono e la rendono molto sicura.

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Cala en Porter a Minorca

La tappa successiva è quella di Binissafúller, dove c’è una spiaggia di sabbia bianca, circondata da palme che crescono ai bordi della scogliera a picco sul mare. È una spiaggia piccolissima, sulla quale s’affacciano le vecchie case rimaste intatte lungo la costa che le conferiscono un grande fascino.

Sulla punta più a Sud di Minorca s’incontra a questo punto Punta Prima, chiamata “Sandy Beach” durante la dominazione britannica dell’isola nel XVIII secolo per via della sabbia bianca e fine. Il paesaggio qui è da cartolina, grazie ai colori e alla posizione della spiaggia con una piccola isola che si trova di fronte e che si chiama l’isola dell’Aire. Andando verso Est inizia un sentiero che arriva fino a Cala Alcalfar.

L’ultima spiaggia che s’incrocia lungo il Camí de Cavalls prima di tornare al punto di partenza che è Mahón è Cala de Sant Esteve, a Sud-Est dell’isola nel Comune di Es Castell. È una piccola insenatura rocciosa, con un ripido pendio che porta fino al mare su cui s’affacciano piccole case bianche e i vecchi moli. La baia è fiancheggiata dal Castell de Sant Felip e dal Forte Marlborough, costruito dagli inglesi all’inizio del 1700 e il 1716) e uno dei sette fari di Minorca, il Faro de Mahón, che dà accesso al porto più importante dell’isola delle Baleari.


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Come in Jurrasic Park: l’isola dove puoi incontrare i dinosauri

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, così come non smettono di sorprenderci le creature che lo popolano. Del resto la presenza di alcuni animali, così come le loro attività, ci spingono a organizzare viaggi che ci portano anche dall’altra parte del globo.

Ne sono un esempio le straordinarie migrazioni o le nidificazioni che si tengono ogni anno in alcuni periodi e in diverse parti del mondo. Ma c’è anche chi si muove per avere incontri ravvicinati con esemplari unici.

E se è un’esperienza del genere che volete fare, allora abbiamo il posto giusto per voi. Preparatevi perché quelli che state per incontrare sono gli ultimi dinosauri viventi su questa Terra. E no, se ve lo state chiedendo, non ci troviamo sul set di un film di fantascienza. Questa non è Jurassic Park.

I draghi di Komodo

Esiste un posto molto lontano caratterizzato da una natura incontaminata e selvaggia. Si tratta di un luogo in cui vivono delle creature leggendarie che assomigliano, per forme e lineamenti, a quelle che abbiamo visto sui libri di storia e sugli schermi, attraverso documentari e capolavori cinematografici.

Ma quel luogo non ha nulla a che vedere con un passato ormai sepolto o con una pellicola cinematografica perché è reale, così come reale e straordinaria è l’esperienza che qui si vive.

Ci troviamo nel cuore dell’Indonesia, in un angolo remoto di uno degli arcipelaghi più suggestivi e magici del mondo, quello delle Piccole isole della Sonda. È qui, sull’isola di Komodo, che insieme a specie rare come mante giganti e pesci luna, vivono dei sauri possenti e giganteschi che superano anche i tre metri di altezza. Si tratta dei draghi di Komodo, gli ultimi dinosauri esistenti sulla Terra.

Il Parco Nazionale di Komodo

Circondata da una natura selvaggia e incontaminata, l’isola di Komodo è l’habitat di un esemplare raro e unico. Il suo nome ufficiale è drago di Komodo o kizawi e si tratta di una lucertola gigante che appartiene alla famiglia dei Varanidi.

Il drago di Komodo è la più grande specie vivente al mondo con altezze fino a tre metri e un peso che arriva a sfiorare i 100 chili. Non è raro che trovandosi di fronte a questo animale si abbia come la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, proprio nell’era del Giurassico. Del resto il termine dinosauro, scelto dallo studioso Richard Owen per classificare questa specie, vuol dire proprio “lucertola mostruosa”.

E i varani indonesiani, se non mostruosi, sono sicuramente spaventosi, anche se estremamente affascinanti e rari. Proprio per questo motivo è stato istituito il Parco Nazionale di Komodo, che comprende le isole di Komodo, Rinca e Padar e che dal 1991 è Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’obiettivo è quello di proteggere i draghi dell’isola e le altre specie rare che ci vivono.

Parco Nazionale di Komodo

Parco Nazionale di Komodo

Nonostante con gli anni l’isola dell’arcipelago indonesiano sia diventata una meta turistica abbastanza frequentata, è riuscita a preservare questo meraviglioso microcosmo da scoprire almeno una volta nella vita.

Come incontrare gli ultimi dinosauri sulla Terra

Per incontrare queste grosse lucertole dall’aspetto preistorico e vivere un’esperienza alla Jurassic Park è possibile organizzare un’escursione di uno o più giorni all’interno dell’Parco Nazionale di Komodo con una guida locale.

È proprio durante questi tour che potrete avvistare i draghi durante le loro attività quotidiane. Alcuni dormono al sole, altri nuotano e altri ancora vanno a caccia delle loro prede. Quello che è certo è un incontro ravvicinato con i varani sarà un’esperienza incredibile ed emozionante.

Draghi di Komodo

Draghi di Komodo

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È italiana la miglior Isola del Mediterraneo per il 2022

Ormai lo sanno anche i muri: l’Italia è un Paese meraviglioso e che in ogni angolo del suo territorio regale bellezze che lasciano senza fiato. Ma c’è un affascinante lembo di terra che, in questo 2022, è stata decreta l’Isola del Mediterraneo migliore in cui andare in vacanza nel 2022: qual è e l’intera classifica.

Sicilia, la meta top del 2022

Musement, la piattaforma digitale per scoprire e prenotare esperienze di viaggio in tutto il mondo, ha stilato la classifica delle migliori Isole del Mediterraneo in cui andare in vacanza quest’anno. Per decretare la lista delle mete top sono stati presi in considerazione diversi fattori che, combinati insieme, rivelano la destinazione perfetta per l’estate.

Nello specifico è stato analizzato: il numero di attività da fare sull’isola, il numero di spiagge Bandiera Blu, il budget medio per una settimana, il numero di ore solari, la temperatura media dell’acqua e, come punto extra, la presenza di uno o più siti Patrimonio Mondiale Unesco. Il risultato è una lista completa di 50 isole spettacolari (e che andrebbero visitate tutte almeno una volta nella vita).

A stravincere con un tondo 100 punti su 100 è la nostra eccezionale Sicilia, la più grande delle isole italiane ottiene questo riconoscimento grazie al suo patrimonio artistico-culturale immenso. Basti pensare ai suoi tanti siti Unesco d’inestimabile valore. Tra questi è impossibile non citare la straordinaria Valle dei Templi di Agrigento.

Valle dei Templi sicilia

Un angolo della Valle dei Templi

Non sono certamente da meno le spiagge dell’isola, tra cui Marina di Ragusa a sud, che si conferma Bandiera Blu anche quest’anno, e, a nord, spiaggia Lampare a Tusa, tutta dal fascino selvaggio. A completare un quadro già di per se irresistibile ci sono le sue attrazioni naturali, come l’Etna e le Gole dell’Alcantara dove fare escursioni emozionanti e adatte a chi è in cerca di un po’ di avventura.

La Top Ten delle isole migliori del Mediterraneo

Se è la Sicilia l’Isola migliore del Mediterraneo per le vacanze del 2022, è per vero che le altre 9 che la seguono in classifica sono anch’esse dei paradisi. Scopriamo insieme le prime 9 posizioni parendo dalla decima.

A chiudere la Top Ten, con 30,2 punti su 100 punti è Zante, vero e proprio spettacolo della Grecia. L’attrazione più famosa di  quest’isola che sembra incantata è senza dubbio la spiaggia di Navagio. Fondamentale, per scoprire la cultura e le tradizioni del posto, una visita a uno dei tanti paesini di questa perla greca come Kampi, dove verrete inebriati da un bellissimo panorama e in cui ammirare splendidi tramonti. Suggestivo anche Bochali, un villaggio in cui si può visitare un’antica fortezza veneziana.

Nono posto per Djerba, in Tunisia, che conquista questa posizione con 30,4 punti su 100 punti. Ma del resto non sorprende: questa è l’isola più grande del Nord Africa ed è anche una destinazione particolarmente amata dai turisti, per via del suo fascino esotico e alle spiagge di sabbia fine.

Djerba tunisia

Una spiaggia di Djerba

L’ottavo posto lo ha guadagnato Cefalonia, altra perla della Grecia e con 30,8 punti su 100. Anche in questo caso nessuna sorpresa: la Grecia è il secondo Paese del mondo con il numero maggiore di spiagge Bandiera Blu, e solo quest’isola ne conta oltre 40 distribuite su 250 km di costa. Una destinazione perfetta per chi cerca una vacanza tranquilla, a contatto con una natura lussureggiante e acque calde e cristalline.

Settima posizione per Malta con 36,1 punti su un massimo di 100. Da non perdere è certamente La Valletta, la capitale, che persino è insignita del titolo di Patrimonio Mondiale Unesco dal 1980. Un luogo che stupisce per la sua architettura stratificata, un mix di diversi stili e diverse epoche. Altrettanto interessante la città fortificata di Mdina.

La sesta posizione della classifica sulle Isole migliori del Mediterraneo per il 2022 la guadagna Maiorca, in Spagna, con 39,9 punti. Un Isola che è in grado di distinguersi per il gran numero di attività da fare, ma anche per le tante attrazioni molto diverse tra loro e che incontrano i gusti di ogni tipologia di vacanziero. La Spagna, tra l’altro, è il Paese primo in classifica per quanto riguarda il numero di Bandiere Blu.

Maiorca spagna

Cala des Moros, Maiorca

Quinto posto ancora per un’Isola greca: Rodi, che ha ottenuto 55,7 punti su 100. Bellissimo il centro storico di Rodi città, che è anche Patrimonio Mondiale Unesco. Ma non da meno sono il sito archeologico di Kamiros e i numerosi castelli del XV secolo. Rodi è un’Isola davvero ricca di attrazioni da visitare per fare un tuffo nel passato, ma ovviamente conquistano i viaggiatori anche le sue celebri e paradisiache spiagge.

Al quarto posto troviamo un’altra eccezionale Isola italiana: la Sardegna e con un punteggio di 61,1 punti su 100. Da queste parti ad essere premiate dal riconoscimento Bandiera Blu sono soprattutto i lidi della costa settentrionale, con Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Palau e le loro cale spettacolari dalle acque pulitissime. Bellissimi anche l’entroterra e tutti i siti archeologici dall’importanza unica al mondo.

Arriviamo poi al podio dove a guadagnare lo scalino più basso è Cipro e con ben 82,2 punti su 100. Conosciuta anche come l’Isola dell’Amore, si aggiudica la medaglia di bronzo anche grazie al fatto che qui è possibile fare una vacanza di una settimana con un budget non troppo elevato. Tantissime anche le spiagge che possono vantare la prestigiosa Bandiera Blu e che rendono quest’Isola una destinazione di vacanza perfetta.

Sito Archeologico di Kourion cipro

Il Sito Archeologico di Kourion a Cipro

Medaglia d’argento per un’altra Isola della Grecia: Creta. Posto ottenuto con un punteggio di ben 87,5 punti su 100. Qui il numero di spiagge con Bandiera Blu è davvero altissimo. Tra queste ci sono le spiagge di Kissamos e del nord-ovest dell’Isola che sono le più famose. Vale la pena visitare anche i numerosi siti archeologici dell’antica civiltà minoica, tra cui il rinomato Palazzo di Cnosso e il meno noto sito di Zakros. Infine, per quanto riguarda le bellezze paesaggistiche, imperdibile è un trekking nelle Gole di Samaria, lungo 13 km, che collega il paese di Omalos ad Agia Roumeli.

Come detto in precedenza, l’Isola migliore del Mediterraneo per le vacanze del 2022 è la nostra Sicilia che conquista anche un ulteriore posto di eccellenza cona la piccola, ma assolutamente straordinaria, Lipari che con i suoi 37 km² si piazza al quindicesimo posto. E d’altronde l’isola stessa, insieme all’affascina te arcipelago delle Eolie di cui fa parte, è riconosciuta come Patrimonio Mondiale Unesco, rappresentando uno splendido esempio di nascita e sviluppo di un’isola vulcanica.

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Dimmi che viaggiatore sei e ti dirò qual è l’isola mediterranea perfetta per te

Se dovessimo descrivere con poche parole il mar Mediterraneo probabilmente lo paragoneremmo a uno scrigno pieno di tesori preziosi tutti da scoprire. Gioielli sospesi tra cielo e mare che ospitano spiagge meraviglie e calette segrete, arte, cultura, miti e leggende, e poi ancora storie secolari e tradizioni tramandate da generazione.

Elencare tutte le meravigliose isole che emergono dal mar Mediterraneo e pressoché impossibile, quello che possiamo fare, però, è dirvi qual è la migliore destinazione per voi in base alle vostre esigenze di viaggio.

Sia che state cercando un’esperienza in grado di deliziare il palato, un’avventura naturalistica o una vacanza all’insegna del lusso, troverete tutto quello che state cercando tra le isole del Mediterraneo. Noi ne abbiamo selezionato cinque,tra le più celebri, per vivere l’esperienza dei vostri sogni.

Porto Giunco, Sardegna

Porto Giunco, Sardegna

La natura in Sardegna

Lontano dal lusso e dagli yacht che popolano i porti turisti, c’è una Sardegna inedita e selvaggia che si snoda tra l’entroterra e la costa bagnata da acque turchesi, limpide e cristalline.

Questa regione, infatti, ha l’onere e l’onore di ospitare tutta una serie di gioielli ambientali che soddisfano l’esigenza di ristabilire il contatto più autentico con la natura. Dalle spiagge di sabbia bianca, al mare azzurro, passando per coste rocciose, boschi lussureggianti e stagni.

Non solo spiagge, per gli amanti del mare, ma anche osasi naturali, parchi nazionali e riserve dove ammirare la natura incontaminata, gli animali, gli uccelli migratori e i fenicotteri.

Rodi, tra le meraviglie del mondo antico

Rodi non ha bisogno di presentazioni. Già meta ambita e frequentata da viaggiatori di tutto il mondo, l’isola più grande del Dodecaneso ospita meravigliose località balneari e antiche rovine. È per questo che l’abbiamo selezionata per tutti i viaggiatori che cercano un’avventura all’insegna di storia e cultura, senza rinunciare alla natura.

Miti, leggende e storie mai dimenticate si incontrano e sopravvivono su quest’isola. Secondo la leggenda, infatti, Rodi è stata donata da Zeus al dio del sole. È proprio a Helios che qui è stata dedicata una statua meravigliosa considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.

Il Colosso di Rodi, purtroppo, è stato distrutto, ma restano sull’isola una serie di siti storici davvero straordinari. Ne è un esempio l’Acropoli di Lindos, la cittadella arroccata su una ripida scogliera raggiungibile a piedi o su un asino, e la città medievale di Rodi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1988.

Acropolis di Lindos

Acropolis di Lindos, Rodi

Sicilia: il viaggio dei sensi

La Gola è l’unico dei sette vizi capitali che proprio non si può controllare. Ed è spinti da questo che rechiamo nella splendida Sicilia.

Cultura, storia, tradizione, miti e leggende popolano ogni lembo di questa terra da scoprire anche attraverso le delizie gastronomiche e caratteristiche. Cannolo, cassata, arancina (o arancino), pane, panelle e crocchè. La lista è infinita, ma sappiamo che il cibo siciliano appena nominato basterà a farvi prendere il primo volo aereo diretto in Sicilia per un viaggio sensoriale e delizioso tra mare, natura, trattorie e ristoranti stellati.

La movida sull’Isola di Pag

Dove c’è movida c’è l’Isola di Pag e viceversa. Quella che è stata ribattezzata la nuova Ibiza croata non ha bisogno di presentazioni, perché è da anni meta ambita di giovani provenienti da ogni parte del mondo.

Ma c’è di più perché il fulcro della vita notturna a Pag si trova a Zrce, la spiaggia più bella dell’Adriatico con mare trasparente e cristallino che incanta. Fare le ore piccole qui, dal tramonto all’alba, può trasformarsi in un’esperienza unica.

Il lusso a Capri

E infine c’è Capri: un luogo straordinario, un’isola che da sempre affascina vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo. È la terra del sole e del mare, dei tramonti infuocati, dei panorami che lasciano senza fiato e delle viste sui faraglioni.

Una vacanza a Capri, tra gite in barca, vie dello shopping e soggiorni in hotel esclusivi, sa rispondere alle esigenze di chi sogna un viaggio extra lusso. Non è un caso che in questo angolo di mondo celebrities e personaggi illustri siano stati qui più volte, e non solo di passaggio.

Faraglioni di Capri

Faraglioni di Capri

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Quest’isola-museo è il luogo perfetto per celebrare l’estate

La fine della primavera è uno dei periodi più attesi dai viaggiatori di tutto il mondo perché è questo il momento perfetto per pianificare le prossime avventure da vivere durante la stagione estiva.

C’è chi sceglie di trascorrere l’estate tra le meraviglie della natura, chi pianifica vacanze vista mare e chi ancora si ritira tra le campagne e le colline. Indipendentemente dalle vostre preferenze, però, c’è una cosa che tutte le persone in questo periodo sono chiamate a fare: celebrare questa stagione e tutto ciò che la riguarda. E noi abbiamo trovato il posto perfetto per farlo.

Il suo nome è Seurasaari e vi anticipiamo che non ci troviamo né sotto il sole caldo delle Hawaii, né tanto meno tra i celebri locali di Ibiza, ma in Finlandia, e più precisamente sull’isola che appartiene alla sua capitale.

Juhannus: l’estate in Finlandia

Messe da parte quelle che sono le destinazioni estive più quotate dai viaggiatori, ci rechiamo in Finlandia e più precisamente a Seurasaari per celebrare l’estate. Perché abbiamo scelto di recarci proprio in Nord Europa in estate è presto detto, è questo il momento in cui il sole di mezzanotte diventa protagonista assoluto della quotidianità dei cittadini.

Il fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni polari, e che vede il sole assoluto protagonista sia di giorno che di notte, è capace di rendere la vacanza estiva in questo Paese una vera e propria esperienza magica. A questo si aggiungono tutti quei misteri antichi e mai risolti che appartengono alla tradizione e alle storie locali.

E sono proprio queste storie locali che prendono vita in estate, durante la Juhannus, la più grande celebrazione estiva in Finlandia. “Una notte senza notte”, come la chiamano i cittadini, durante la quale è possibile incontrare fate e elfi, cacciare via la negatività e fare buoni propositi.

Le tradizioni locali vogliono l’accensione di grandi e maestosi falò che si snodano lungo la costa del Paese, nelle campagne e presso i laghi, appiccati per spaventare gli spiriti maligni. Ne risulta così uno spettacolo luminoso e scintillante senza uguali che affonda le sue radici in storie antichissime. I cittadini e i viaggiatori che giungono qui in questo periodo si riuniscono davanti al fuoco per parlare, cantare e danzare.

Le feste di mezza estate in Finlandia, e più in generale in Nord Europa, diventano così un modo per riscoprire e vivere il folclore all’insegna della musica popolare, della danza e del divertimento. La più bella, secondo noi, è proprio quella che si svolge a Seurasaari, l’isola museo di Helsinki.

Seurasaari: la festa di mezza estate

Quando parliamo di festa di mezza estate, ci riferiamo a tutte quelle celebrazioni che si tengono nei vari Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno, in occasione del solstizio d’estate. La Finlandia, ovviamente, non è immune ai festeggiamenti e con la complicità del sole di mezzanotte questo momento si trasforma in pura magia.

Sono molti i cittadini che si spostano dalle loro città per raggiungere Helsinki e soprattutto la sua isola. A Seurasaari, infatti, si tiene ogni anno una delle più belle feste di mezza estate di tutto il Paese.

Sull’isola finlandese, già celebre per essere un musei a cielo aperto dotato di un’atmosfera rurale e sospesa nel tempo, nei giorni di festa viene acceso il juhannuskokko, un grande falò al largo delle acque dell’isola che, come da tradizione, deve essere inaugurato da una coppia di neo sposi.

In questa occasione, migliaia di cittadini e turisti giungono sull’isola per celebrare l’estate sotto il sole che non tramonta. Altri restano sulla costa per ammirare lo spettacolo e altri ancora danno il via alle danze su navi e imbarcazioni che restano attraccate a Seurasaari.

Seurasaari, festa di mezza estate

Seurasaari, festa di mezza estate

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Nel Mar dei Coralli esiste un’isola che non c’è

Nell’immaginario favolistico che appartiene alla nostra infanzia sono state delineate chiaramente e soggettivamente le forme che appartengono all’isola che non c’è, quella dove vivono Peter Pan, Trilly e gli altri bambini che non crescono mai, la stessa in cui c’è anche il temibile Capitano Uncino con la sua cattivissima ciurma. Questa è solo una favola s’intende, probabilmente una delle più belle che abbiamo mai letto. Ma se vi dicessimo che anche noi abbiamo un’isola che non c’è?

Un’isola che pare nessuno abbia mai visto, ma di cui si è discusso per tanto, troppo tempo. Un’isola che non si raggiunge seguendo la seconda stella a destra, ma che ha una storia, delle coordinate ben precise e persino un nome.

Si tratta di Sandy Island, l’isola che non c’è, individuata nel Mar dei Coralli, tra l’Australia e la Nuova Caledonia, secoli fa. Questa è la sua storia.

Sandy Island, l’isola che non c’è più

In francese la chiamano Île de Sable, gli altri, invece, hanno coniato per lei il nome di isola fantasma o di isola che non c’è, appunto. Eppure c’è chi giura di averlo visto questo lembo di terra, neanche poi così piccolo, più e più volte.

Nessuno, attualmente in vita, può vantare un incontro ravvicinato con Sandy Island, eppure per anni esploratori e navigatori hanno segnalato la sua presenza. La prima menzione risale al 1774 quando grande il esplorate James Cook dichiarò di aver trovato quest’isola nel Mar dei Coralli e la inserì nelle mappe del tempo.

Poco più di un secolo dopo, l’imbarcazione Velocity segnalò di aver incrociato l’isola durante il suo percorso di navigazione. E poi, ancora, fu un ammiraglio britannico a confermare la presenza dell’isola e della sua posizione.

Una striscia di terra lunga circa 34 chilometri e larga 4, quindi non proprio piccola. Eppure, nonostante le numerose ricerche sul posto, in superficie e sott’acqua, nessuno ha mai trovato conferma degli avvistamenti che si sono susseguiti nei secoli.

Sandy Island è stata così rimossa ufficialmente dalle cartine geografiche, ma l’alone di mistero che la riguarda è continuato a sopravvivere fino ai giorni nostri.

Cosa resta dell’isola oggi

Una ricerca condotta nel 2004 ha portato gli esperti a pensare che in realtà quella terra che i navigatori avevano mappato altro non era che un grande scoglio galleggiante di pietra pomice creato a seguito dell’eruzione di un vulcano sulle isole Tonga.

La conclusione è arrivata propio in seguito a un avvistamento di una porzione di scoglio nei pressi di quelle che erano le coordinate geografiche di Sandy Island. Il mistero, quindi, sembra essere stato risolto.

Eppure c’è ancora chi non smette di subire il fascino di quella che è diventata a tutti gli effetti l’isola che non c’è, un luogo da scoprire, se non tanto con il corpo almeno con la fantasia. Una fantasia stuzzicata anche dal fatto che Sandy Island è apparsa e scomparsa più volte da su Google Maps. Volete provare a risolvere il mistero? Ecco le coordinate: 19°12’08.1″S 159°55’01.2″E. E se non riuscite a vedere nulla in quella gigantesca area dell’oceano pacifico, provate impostando la visione satellitare.

L'isola che non c'è

L’isola che non c’è su Google Maps

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Ci sono più di 600 isole in questo paradiso terreste. Quale scegli per la prossima vacanza?

La verità è che tutti ci meritiamo una vita vista mare, e non abbiamo bisogno delle evidenze scientifiche per capire motivazioni e benefici che si nascondono dietro questo desiderio. E quando questo non può essere realizzato allora ecco che sono i viaggi e le vacanze a far sì che questi sogni prendano vita, a patto che si realizzino proprio lì, tra le spiagge bianche che brillano al sole, tra le distese di acque limpide e cristalline che si perdono all’orizzonte e con quello si fondono, in quei paradisi terrestri che da sempre sono in cima alle nostre travel wish list.

E quando parliamo di paradisi terrestri, non possiamo non pensare alle Bahamas, l’arcipelago corallino circondato dalle splendide acque dell’Oceano Atlantico a nord del resto dei Caraibi. È qui, tra le 690 isole coralline, abitate e disabitate, popolate da resort lussuosi e da villaggi di immensa bellezza, che è possibile vivere quella vacanza da sogno che tutti ci meritiamo almeno una volta nella vita.

Eleuthera, l’isola di Cat e Long Island, e poi ancora San Salvador, Exuma, Crooked Island, queste sono solo alcune delle isole e isolette si snodano nell’oceano ospitando spiagge paradisiache, natura lussureggiante e panorami che incantano la vista e conquistano il cuore. Ma siamo sicuri di saper scegliere quella giusta per il prossimo viaggio?

Bahamas

Bahamas

Bahamas: in viaggio verso il paradiso sospeso tra cielo e mare

Un viaggio alle Bahmas può davvero trasformarsi in un’esperienza unica, una di quelle che rimane nel cuore in maniera indelebile. Un’avventura da vivere tra le grandi meraviglie incontaminate del mondo, proprio lì dove è preservata la grande bellezza del pianeta che abitiamo. Ma scegliere la giusta isola da raggiungere per la prossima vacanza può diventare un affare davvero complicato.

690 isole, dicevamo, di cui però solo una trentina sono abitate. La più famosa, nonché una delle più grandi, è sicuramente Grand Bahama che troviamo a settentrione dell’arcipelago. Poi ci sono le Isole Abaco, mentre a sud est troviamo Eleuthera, l’isola di Cat, Long Island, San Salvador, Exuma, Crooked Island, Acklins, Mayaguana. A sud c’è la Great Inagua, mentre la capitale Nassau si trova sull’isola di New Providence. Le più popolate dai turisti sono soprattutto Grand Bahama e Paradise Island, è qui che si trovano le più celebri strutture ricettive che si dividono in resort, villaggi e hotel di lusso per una vacanza davvero regale.

Gli amanti dello snorkeling e delle attività subacque, invece, probabilmente già conoscono Andros e la sua splendida barriera corallina che si estende per oltre 300 chilometri. Rigogliosa, colorata e straordinaria, è una vera e propria attrazione per tutti coloro che sognano di fare immersioni. Un’altra tappa imperdibile per tutti i viaggiatori affascinati dalle meraviglie che si trovano sott’acqua è Bimini, già rifugio preferito di Hemingway, caratterizzato da barriere coralline, grotte, caverne e relitti da scoprire tra un’immersione e una nuotata.

Impossibile, poi, non menzionare le isole Exuma celebri per quelle acque così intense e brillanti, dalle mille sfumature di blu, che sono visibili anche dallo spazio. È proprio qui che si svolge una delle attività più curiose e bizzarre del mondo: l’immersione con i maiali a Pig Beach.

Se è la solitudine che cercate, per una vacanza all’insegna del relax, allora dovete mettervi alla ricerca delle isole più disabitate dell’arcipelago come Mayaguana, una delle più selvagge di tutte le Bahamas, o St. Andrews, la più grande isola privata di questo territorio caratterizzata da 9 chilometri di spiaggia bianca bagnata da uno dei mari più belli del mondo.

Harbour Island

Harbour Island

Bahamas: la tua prossima destinazione

Come abbiamo visto, ogni isola che compone l’arcipelago è un universo a sé, un microcosmo fatto di flora, fauna, mare e spiagge, di esperienze tutte da vivere. Per affinare ancora di più la scelta, ci siamo affidati alle preferenze dei viaggiatori espresse in occasione del World’s Best Awards di Travel + Leisure. Le isole Bahamas, infatti, sono apparse per ben quattro volte nella lista delle destinazioni migliori al mondo.

La preferita, in assoluto, è Harbour Island nota per le sue spiagge di sabbia rosa e gli edifici contraddistinti dall’architettura georgiana. Seguono poi Eleuthera, le Isole Abacos e Exuma.

Exuma

Exuma

 

 

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eventi isole itinerari culturali Notizie Procida Viaggi

Cosa fare/vedere a Procida nell’anno della Capitale della Cultura

È Procida la Capitale Italiana della Cultura di questo 2022, un’isola che non è un’isola e che è anche un’icona esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni naturali. Ma quali sono gli eventi che si terranno in questo luogo straordinario del nostro Paese?

I 150 eventi di Procida

Saranno ben 150 gli eventi che avranno luogo a Procida, e tutti distribuiti in 300 giorni di programmazione. Verranno coinvolti anche 350 artisti di 45 Paesi differenti. Le parole chiave che ispireranno il programma saranno: legami, co-creazione, dimensione internazionale, inclusione ed ecosostenibilità e con la logica delle 6 “i”: Procida include, insegna, impara, ispira, inventa, innova.

Tra gli eventi da non perdere ci saranno laboratori, concerti, mostre, itinerari e percorsi, scuole per bambini e adulti, fino a un Festival letterario, Festival di Teatro e arti performative, un laboratorio di citizen science, installazione sonore, uscite in barca a vela, battute di pesca e anche una mostra del maestro Mimmo Jodice.

Tutti gli eventi di Procida 2022 saranno organizzati col presupposto del coinvolgimento della popolazione locale e per generare un progetto di sviluppo a base culturale in grado di produrre effetti anche dopo il 31 dicembre di quest’anno attirando attenzioni su un luogo che custodisce tantissime ricchezze” ha dichiarato Agostino Riitano, direttore di Procida 2022.

Il cartellone delle iniziative entra nel vivo il 15 aprile, con l’arrivo della Settimana Santa.

Come arrivare a Procida

Per celebrare l’anno di Procida come Capitale Italiana della Cultura, Trenitalia conferma l’impegno del Gruppo FS a favore della cultura e del turismo accanto a grandi istituzioni e manifestazioni.

Acquistando un unico biglietto combinato Trenitalia + SNAV, si può raggiungere Napoli partendo dalle principali stazioni italiane a bordo di Frecce, Intercity, Intercity Notte e treni regionali per poi imbarcarsi sui traghetti veloci verso l’isola.

Un viaggio intermodale che è garantito anche dalle soluzioni treno più bus fino al molo di Napoli Beverello realizzate in collaborazione con Alibus.

Procida, cosa vedere oltre agli eventi

Il 2022 è quindi l’anno perfetto per visitare Procida e suoi mille colori. Da non perdere è certamente Marina Grande, un insieme di casette ricche di sfumature pastello e dominate dalla cornice merlata del Palazzo Montefusco, edificato nel XII secolo.

Lungo Via Roma ci sono negozi, boutique e botteghe di artigianato, ma anche testimonianze storiche ed edifici religiosi come la Chiesa della Pietà che vanta un inconfondibile campanile Barocco, e il crocifisso ligneo del 1845, in Piazza Sancio Cattolico.

Da non perdere anche Casale Vascello, un insieme di abitazioni racchiuse in una corte interna creati a Procida a partire dal ‘500 al di fuori del nucleo storico. Il tutto con lo scopo di proteggersi dalle incursioni saracene.

Incredibile anche Marina della Corricella, un borgo affacciato sul mare che si distingue per essere il più antico di Procida, oltre che per aver ospitato il set cinematografico del film “Il Postino” con Massimo Troisi. Impossibile non innamorarsi delle sue case dei pescatori con i tipici “Vefi”, i balconi coperti da archi di origine araba.

Poi le spiagge, di cui Procida è ricca. La maggior parte di essere si raggiungono a piedi o in autobus, mentre alcune si scoprono via mare. La Spiaggia di Chiaia, per esempio, è una delle più belle dell’Isola. Non da meno è la spiaggia di Ciraccio, la più lunga di Procida e molto frequentata per via dei campeggi vicini.

Infine, ma di certo le esperienze da fare a Procida non sono finite qui, vale la pena fare un salto a Vivara e l’Area Marina protetta di Procida. Qui, oltre ad ammirare una zona straordinaria, è possibile fare una serie di attività come il Whale Watching, visite guidate in barca, immersioni ed escursioni alla scoperta di bellezze uniche tra cui la colonia di delfini più importante del Mediterraneo e i reperti archeologici disseminati sui fondali di Procida.

Insomma, Procida ci aspetta a braccia aperte, tra bellezze uniche al mondo e un programma ricco di eventi (che potete visionare qui).

Procida eventi 2022

Procida vista dall’alto