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Questo paradiso terrestre ti farà vivere un’esperienza gastronomica unica

Organizzare un viaggio in Grecia, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Lo è perché il Paese è caratterizzato da un patrimonio culturale, storico e naturalistico senza eguali che si snoda tra le città, i villaggi e le numerose isole sparse tra il Mar Egeo e lo Ionio.

Non è un caso che migliaia di visitatori, ogni anno, giungano da ogni parte del mondo per esplorare il territorio. Lo fanno per andare alla scoperta della culla della civiltà occidentale, per visitare la capitale, Atene, e tutte le testimonianze straordinarie di un passato grandioso, ma anche per trascorrere del tempo tra le meravigliose spiagge delle isole bagnate da un mare turchese e cristallino.

Le isole della Grecia, infatti, sono tra le mete più popolari dei vacanzieri, e i motivi sono pressoché intuibili. Le cose da fare e da vedere sono tantissime, tra queste anche quella di concedersi qualche peccato di gola. La cucina greca, infatti, è una delle più apprezzate di tutto il mondo, e in questo paradiso terrestre è possibile vivere una delle esperienze gastronomiche più incredibili di sempre. Benvenuti a Límnos.

Límnos, il paradiso selvaggio che in pochi conoscono

Come abbiamo anticipato, sono molte le persone che scelgono la Grecia, e le sue isole, per trascorrere vacanze all’insegna della grande bellezza. Santorini, Mykonos, Creta, Rodi e Corfù sono solo alcune delle destinazioni più gettonate dai turisti. Ma è proprio all’ombra di queste che si nasconde il volto più autentico del Paese, quello conservato dalla piccola isola di Límnos.

Conosciuta anche con il nome di Lemno, quest’isola è situata nell’arcipelago dell’Egeo Nord-Orientale, dove sorgono spiagge straordinarie, rocce vulcaniche, villaggi tradizionali e golfi protetti e circondati da un mare bellissimo.

Fuori dai radar del turismo di massa, Límnos è un lembo di terra affascinante e suggestivo, caratterizzato da un paesaggio frastagliato e incontaminato che permette ai viaggiatori di scoprire il volto più autentico del Paese lontano dalla folla.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. L’isola, infatti, è un luogo pregno di storia, di cultura e di bellezze naturali tutte da scoprire a ritmo slow. Ma c’è qualcos’altro che i viaggiatori possono fare una volta giunti su questo lembo di terra poco conosciuto: un’esperienza gastronomica unica e autentica. Indimenticabile.

Formaggio bianco Kalathaki

Fonte: iStock

Formaggio Kalathaki

L’esperienza gastronomica più straordinaria di sempre

Non è solo un’isola da ammirare in tutto il suo splendore, Límnos infatti è una terra fertile che ha permesso alla gente locale di produrre alcuni prodotti genuini che vengono utilizzati per ricreare le ricette della tradizione culinaria del Paese.

Dalle coltivazioni locali, infatti, nascono prodotti come formaggio, olive, miele e vino, ingredienti preziosi che soddisfano le esigenze di tutti i buongustai che non vogliono rinunciare a deliziare il palato quando sono in viaggio.

Impossibile resistere all’ampia selezione di formaggi locali. Tra quelli da provare ci sono il melichloro e il kalathaki che accompagnano la più celebre e conosciuta feta.

Il pesce è grande protagonista delle tavole di tutta la Grecia, e l’isola di Límnos non fa eccezione. Al polpo, ai calamari e ai gamberoni si affiancano anche i più caratteristici piatti di carne come il souvlaki di maiale, meglio ancora se accompagnato dall’iconica salsa tzatziki.

Prendetevi tutto il tempo per gustare lentamente tutte le portate: l’esperienza culinaria, qui, è davvero sorprendente. Il vostro palato vi ringrazierà.

Ristoranti con vista mare a Myrina, Límnos

Fonte: iStock

Ristoranti con vista mare a Myrina, Límnos
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Kyushu, l’isola dove scoprire la cultura onsen giapponese

Nel settore del wellness, grande importanza rivestono le mete turistiche caratterizzate da stabilimenti termali e sorgenti d’acqua curativa: anche in Giappone ci sono molte destinazioni dove immergersi nella cultura “onsen”, termine con il quale viene designata proprio la stazione termale, che sia essa all’aperto o al coperto, pubblica o gestita privatamente. In questi luoghi ci si può rilassare completamente, sfruttando i benefici delle acque calde e della stessa atmosfera intima. Per vivere questa esperienza, l’ideale è dirigersi verso l’isola di Kyushu. Andiamo alla scoperta di questo posto meraviglioso.

L’isola di Kyushu, tra terme e paesaggi lussureggianti

Caratterizzata da un clima subtropicale, l’isola di Kyushu vanta panorami davvero incantevoli: è la terza per grandezza tra quelle che formano l’arcipelago giapponese, situata a sud-ovest rispetto all’isola principale di Honsu. Il suo paesaggio è prevalentemente montuoso, ed è qui che sorge il vulcano attivo più alto del Paese. Si tratta del Monte Aso, responsabile dei movimenti tettonici che danno vita alle numerose sorgenti termali di cui Kyushu è così ricca. Ma non solo: le eruzioni e le colate laviche hanno anche modellato le sue coste frastagliate, lungo le quali spuntano tantissimi isolotti rocciosi, e creato un microclima dove gli agrumeti hanno trovato il loro habitat.

Ma torniamo alle terme e alla cultura onsen. Uno dei centri principali del Paese è la città di Yufuin, situata nella prefettura di Oita. Qui si trovano le sorgenti più calde del Giappone intero, cosa che ha reso la meta un’attrazione molto popolare per i turisti alla ricerca di un’esperienza wellness. Il centro abitato si trova lungo il bacino di un fiume, circondato dalle montagne e da vaste campagne, dove a prevalere sono le risaie. Ecco perché le mattine invernali sono caratterizzate da una leggera nebbiolina che sembra sgorgare dalla terra, offrendo un panorama quasi magico.

Diversi ryokan tradizionali, ovvero locande tipiche del periodo Edo (tra il ‘600 e l’800) che sono rimaste ancora immutate nel tempo, si alternano ad hotel ben più moderni e lussuosi, per soddisfare davvero ogni esigenza. Ma le vere protagoniste sono le acque termali, che sembrano avere importanti proprietà curative. Sono da sempre impiegate per combattere nevralgie, artriti e dolori muscolari, ma anche problemi gastrointestinali e disturbi della pelle. Alcune sorgenti offrono anche acqua da bere, per trattare patologie come il diabete, l’obesità e il rallentamento del transito intestinale.

Cosa vedere sull’isola di Kyushu

Oltre a Yufuin, c’è un’altra località turistica molto conosciuta per i suoi bagni termali. Si tratta di Beppu, il cui territorio è costellato di sorgenti d’acqua calda che, in alcuni casi, vengono persino ritenute sacre. In totale, si stima che qui scorrano più di 70mila metri cubi d’acqua al giorno: non sorprende che i turisti vi si rechino per trarne beneficio. Ma lasciamo da parte gli onsen e immergiamoci nelle altre bellezze di questa regione. Per chi ama la natura incontaminata, uno dei luoghi più suggestivi è la Gola di Takachiho: uno stretto passaggio tra rocce vertiginose e ricoperte di muschi, scavato dal fiume e da splendide cascate.

È invece nella città di Usuki che si può ammirare una bellissima collezione di Buddha in pietra vulcanica, probabilmente scolpiti nel XII secolo (per ragioni che rappresentano ancora un mistero). Alcuni di essi sono considerati tesoro nazionale del Giappone. Sempre ad Usuki, ci si può tuffare nell’atmosfera dei samurai lungo la Nioza Historical Road, dove si trovano numerosi templi antichi e due residenze nobiliari da visitare. Infine, un’ultima tappa non può che essere Nagasaki, che fu teatro del secondo bombardamento atomico, un evento che ha lasciato segni drammatici sul territorio.

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Papeete, il cuore moderno di un paradiso terrestre

Siamo abituati a pensare ai paradisi terrestri come a lembi di terra solitari e selvaggi, luoghi completamente immersi dalla natura e da questi caratterizzata, nei quali il caos e il disordine dei giorni non possono entrare. E parlando di eden in terra non possiamo non pensare immediatamente alla Polinesia Francese e alle straordinarie isole che si snodano nell’oceano.

Tra queste troviamo Tahiti, la più grande delle Isole del Vento, nonché la più popolata. Di origine vulcanica, questo territorio alto e montuoso è caratterizzato da spiagge di sabbia nera, lagune, cascate e scorci mozzafiato che si perdono nel mare, proprio lì dove si snodano chilometri di barriere coralline. Non è un caso che l’isola sia una delle mete più raggiunte dai vacanzieri del mondo intero.

Ed è proprio qui che oggi vogliamo andare insieme a voi, per vivere un’avventura ideale nel cuore moderno e dinamico di questo paradiso terrestre, quella che ci porta alla scoperta di Papeete, capitale di Tahiti e capoluogo della Polinesia Francese. Pronti a partire?

Benvenuti a Papeete, nel cuore moderno della Polinesia Francese

Esplorata per la prima volta dal capitano James Cook nel XVIII secolo, Tahiti è diventata con gli anni la meta prediletta di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e i motivi sono facilmente intuibili. La sua capitale, Papeete, è situata sulla costa nord occidentale dell’isola. Si tratta di una città famosa e popolosa, soprattutto perché ospita l’unico aeroporto internazionale della regione situato ad appena 5 chilometri dal centro urbano.

La città è spesso considerata solo un luogo di passaggio e di partenza per andare alla scoperta delle spiagge paradisiache e del patrimonio naturalistico che appartiene all’isola. Eppure sono molte le meraviglie che Papeete ospita, le stesse che vi permetteranno di toccare con mano la splendida cultura che appartiene all’isola.

Cosa fare e cosa vedere a Papeete

Situata sulla costa settentrionale dell’isola di Tahiti, Papeete è la città più popolata della Polinesia Francese come confermano i suoi 26.000 abitanti. Sono molte le persone che arrivano in città ogni giorno, soprattutto per raggiungere poi i luoghi più celebri del territorio. Eppure concedersi qualche giorno per scoprire questa capitale, e tutte le bellezze che la caratterizzano, è davvero un’ottima idea.

Tra le cose da fare e da vedere a Papeete, il consiglio è quello di organizzare una visita al museo dedicato alla lavorazione delle perle, situato a due passi dai luoghi più frequentati della città. Il Musee de la Perle Robert Wan, questo il suo nome, è accessibile in maniera gratuita e permette di scoprire tutti i segreti della lavorazione delle perle. Nei pressi della struttura è presente anche un negozio all’interno del quale è possibile fare shopping.

Se è un po’ di pace e di relax che state cercando, magari dopo aver affrontato un lungo viaggio, il consiglio è quello di raggiungere il Bougainville Park, un delizioso e pittoresco parco fiorito situato proprio nel cuore cittadino, a due passi dall’ufficio postale. Da visitare anche gli splendidi Giardini Paofai caratterizzati da sentieri lussureggianti che collegano il lungomare al porto turistico.

Tra i luoghi imperdibili per chi è in città c’è anche il mercato di Papeete, il posto migliore per immergersi completamente nella cultura locale. Qui potrete dedicarvi allo shopping caratteristico, conoscere l’artigianato del luogo e allietare il palato con le proposte culinarie della cucina dell’isola.

Immancabili sono le passeggiate, quelle tra le botteghe colorate che si susseguono sul lungo mare, ma anche tra le vie che portano alla scoperta della vecchia Papeete per poi finire la serata in piazza Vaiete, di fronte al mare, dove è possibile sperimentare lo street food della città.

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isole Notizie Viaggi

Si chiama Nika ed è la prima “isola gentile” del mondo

È il sogno di una vita intera quello di volare dall’altra parte del mondo per scoprire, e vivere, uno degli ultimi paradisi terrestri del mondo, per perdersi e immergersi in scenari mozzafiato, per condividere esperienze all’insegna della pace, del silenzio e del relax.

Raggiungere le Maldive è un desiderio condiviso da tantissimi viaggiatori, e i motivi sono piuttosto intuibili. Il Paese tropicale circondato dall’Oceano Indiano, e caratterizzato da atolli e piccole isole coralline, ospita paesaggi incontaminati e selvaggi, fatti di spiagge bianche che scintillano al sole, lagune suggestive di acque blu e trasparente, e lunghe barriere di corallo.

Ed è proprio in questo eden terrestre, dove tutto parla di bellezza e meraviglia, che esiste un piccolo gioiello lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, un lembo di terra dove il tempo sembra essersi fermato. Stiamo parlando di Nika Island ed è la prima “isola gentile” del mondo intero. Ecco perché dovresti visitarla al più presto.

Benvenuti a Nika Island, il luogo dove il tempo si è fermato

Ari, Baa e Malé Nord, questi sono solo alcuni degli atolli più celebri e raggiunti dai viaggiatori che vogliono scoprire le bellezze paradisiache che da sempre sono associate alle Maldive. Eppure, il Paese tropicale dell’Oceano Indiano, conserva preziosi segreti che aspettano solo di essere svelati dagli avventurieri più impavidi.

Nika Island, per esempio, è una di quelle destinazioni ancora non presenti nei radar turistici, eppure questa isola è un vero e proprio gioiello da scoprire. Un lembo di terra che per forme, dimensioni e colori rappresenta l’isola paradisiaca per antonomasia nell’immaginario collettivo, e chi ci è stato non potrà che confermarvelo.

Sull’isola il tempo sembra essere magicamente rallentato, scandito solo dalla natura che ne decide i ritmi. È lei, infatti, con le sue meraviglie a ridisegnare i contorni di un paradiso che è estraneo alle dinamiche dei luoghi di vacanza.

Raggiungere Nika Island, questo è chiaro, vuol dire concedersi di vivere un’esperienza unica, circondati da una bellezza mozzafiato e senza eguali, ma vuol dire anche esplorare e toccare con mano la cultura di quella che sta per diventare la prima “isola gentile” del mondo.

Un paradiso terrestre “gentile”

Si svolgerà il 2 aprile del 2023, sotto l’albero di ficus plurisecolare Nika, lo stesso che ha dato il nome all’isola, la cerimonia di proclamazione che farà di questa terra la prima “isola gentile” del mondo.

Nika Island entrerà a far parte del circuito dell’International Kindness Movement, un network internazionale che ha come obbiettivo quello di diffondere nel mondo il valore universale della gentilezza, ritenuta imprescindibile per lo sviluppo sociale delle comunità e dei territori di tutto il pianeta.

E la piccola Nika Island, che è lontana dal turismo di massa e che è considerata un pezzo fondamentale della storia dell’intero Paese tropicale, incarna proprio questo atteggiamento. Lo fanno le persone, con la loro accoglienza, ma anche con quell’impegno condiviso volto a preservare l’autenticità, la storia e il patrimonio naturalistico di questo posto. Ma lo fanno gli stessi viaggiatori che, una volta approdati sull’isola, non possono che abbracciare questo stile di vita.

Questo lembo di terra, quindi, diventerà il portatore di un messaggio unico e importante, quello di vivere secondo il valore della gentilezza. L’unico in grado di cambiare ogni cosa, dentro e fuori di noi.

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Cipro Europa grotte Idee di Viaggio isole Monasteri turismo religioso Viaggi

Da questa roccia è nato un monastero: è il più bello dell’isola

Situato ad appena un chilometro dal villaggio di Tala, e a circa venti minuti di auto da Paphos, esiste un monastero che non solo è il più famoso dell’isola, ma è anche uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti di tutta Cipro e forse del mondo intero.

Stiamo parlando del Monastero di Agios Neophytos, un luogo di isolamento incastonato tra le lussureggianti colline interne della parte occidentale dell’isola, che comprende un piccolo ambiente realizzato in una grotta naturale nel XII secolo dal monaco Neophytos dal quale è nato l’attuale Monastero.

Raggiungere questo posto, in occasione di un viaggio a Cipro, permette alle persone di scoprire un luogo sacro e di vivere un’esperienza all’insegna della pace, del relax e della bellezza. Pronti a partire?

Cipro: il Monastero di Agios Neophytos

Situata nel Mediterraneo orientale, Cipro non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di un’isola straordinaria che preserva e conserva un patrimonio culturale, storico e naturalistico di immenso valore e che da anni è diventata meta prediletta delle vacanze dei viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Raggiunta soprattutto in primavera e in estate, per via delle spiagge dorate che brillano al sole e che sono bagnate da un mare azzurro e cristallino, Cipro non è solo la meta perfetta per una vacanza spensierata, ma è anche una destinazione culturale ricca di siti archeologici e di luoghi di culto. Ed è proprio alla scoperta di un posto sacro e straordinario che oggi vogliamo portarvi.

Partendo da Paphos, la città situata sulla costa più frequentata dai viaggiatori in estate, è possibile raggiungere il Monastero di Agios Neophytos, l’edificio religioso più sorprendente di Cipro. Le sue origini, tanto antiche quanto affascinanti, risalgono al 1159 e sono collegate al santo cipriota Neophytos.

Il monaco, costretto a rifugiarsi tra le colline di Cipro per fuggire alla persecuzione, trovò in questa zona dell’isola una piccola grotta naturale dove scelse di stabilirsi. Scavò ulteriormente l’ambiente per creare una cella, una cappella e una tomba per il futuro. Con gli anni altri monaci si unirono a Neophytos, creando così una piccola comunità monastica che ancora oggi vive in questa parte dell’isola.

Agios Neophytos oggi comprende il monastero originario nato dalla grotta scavata dal monaco che prende il nome di Egkleistra, il Monastero e la sua chiesa, che conserva icone post-bizantine del XVI secolo, e un museo ricco di manoscritti religiosi e altri manufatti che raccontano la storia del luogo e non solo.

Monastero di Agios Neophytos

Fonte: 123rf

Monastero di Agios Neophytos

Un paradiso sacro

Raggiungendo questo paradiso sacro è possibile entrare nel luogo di isolamento che il monaco scavò nella roccia, la Egkleistra. Non solo per ripercorrere un pezzo di storia della vita del santo, ma anche perché all’interno della grotta sono conservati resti di affreschi bizantini risalenti al XII e al XV secolo.

Un’esperienza, questa, resa ancora più straordinaria dalla posizione privilegiata del monastero. Agios Neophytos, che è raggiungibile in circa venti minuti in auto da Paphos, è infatti incastonato nella natura rigogliose dell’isola ed è situato a un’altezza di oltre 500 metri dal livello del mare. Dal complesso monastico è possibile godere di una vista mozzafiato sulla città di Paphos e trascorrere del tempo immersi in un luogo fatto di pace, silenzio e bellezza.

Monastero di Agios Neophytos

Fonte: 123rf

Monastero di Agios Neophytos, Cipro
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In Italia è spuntata una nuova isola sì o no? Tutta la verità

Da qualche giorno a questa parte si parla di una nuova isola spuntata al largo di Pozzuoli, in provincia di Napoli, ma questa teoria non convince tutti. Quel che è certo è che qualcosa è affiorato dalle acque: dove prime c’era solo il mare ora sembra esserci una piccola isola. Per questo in molti si sono chiesti se potesse trattarsi di un fazzoletto di terra rimasto sommerso fino a oggi. Ma è veramente così?

È un’isola o no?

La zona di Pozzuoli è decisamente particolare per via dell’intensa attività sismica che la caratterizza. Nel Golfo di Pozzuoli, infatti, prendono vita i Campi Flegrei, un antico supervulcano noto sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica, tanto che può modificare lo scenario naturale della penisola senza quasi che nessuno se ne accorga.

Facendo un piccolo salto indietro nel tempo, si scopre che nel 1982 nell’area del Porto di Pozzuoli la terra si sollevò di 15 centimetri in appena 5 mesi, mentre normalmente si muove di circa un centimetro ogni anno. A seguito delle crisi bradisismiche del 1970-72 e del 1982-84, invece, il centro di Pozzuoli si trovava circa tre metri e mezzo più in alto rispetto alle misurazioni degli anni Sessanta.

Fino ad arrivare al 2005, anno in cui la terra ha ripreso a salire in tutto il bacino dei Campi Flegrei, alimentando un’intensa attività sismica.

Tutto questo per dire che ciò che è affiorato al largo di Pozzuoli non è assolutamente un’isola, ma un fenomeno del tutto naturale. A confermare quanto appena detto è stato il professor Giuseppe De Natale, vulcanologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia intervistato da Fanpage: “Si tratta di fenomeni ricorrenti. Dal 2006 ad oggi il suolo al centro di Pozzuoli si è sollevato di circa 1 metro e così alcuni scogli, come anche i fondali dei porti, sono ora molto vicini al livello medio del mare”.

La spiegazione dell’esperto

De Natale ha poi continuato spiegando che non è solo questione di bradisismo – quindi di una lenta deformazione del suolo – a modificare lo scenario di questa particolare zona del nostro Paese. Il livello medio del mare, infatti, viene influenzato anche da altri fattori, alcuni dei quali possono incidere in maniera visibile sullo scenario naturale, dando vita a importanti secche e nuovi affioramenti.

Lo scoglio al largo di Pozzuoli è perciò emerso per la stessa combinazione di fattori che aveva fatto pensare che il mare tra Napoli e Pozzuoli si stesse restringendo circa un mese fa: la combinazione di bassa marea e alta pressione può infatti portare a un importante abbassamento del livello del mare. Durante quella che è stata chiamata “bassa marea della Quaresima”, avvenuta nel febbraio 2023, è stato misurato un abbassamento del livello del mare di 40 centimetri.

In sostanza, quindi, in questa circostanza non c’entra soltanto il bradisismo, perché gli effetti del fenomeno possono essere amplificati anche da particolari condizioni meteo-climatiche, come l’oscillazione della marea e la pressione atmosferica.

Da non sottovalutare, poi, l’eventuale presenza di vento forte da terra che, sempre stando a quanto ha spiegato De Natale, “contribuisce ad abbassare il livello del mare vicino alla costa perché tende a spazzarlo verso il largo”.

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Alderney, una perla tra le isole del Canale della Manica

Perla tra le Isole del Canale (Channel Islands), situata a nord dell’arcipelago, Alderney è uno di quei paradisi ancora non intaccato dal turismo di massa. Una meta per vacanze all’insegna del vero relax. La si raggiunge con un volo di 15 minuti da Guernsey, oppure via mare con il traghetto, che si può prendere anche da Port Diélette, in Francia. Che vogliate passeggiare per le strade acciottolate della città di St Anne, noleggiare una bicicletta o esplorare l’isola in barca, c’è molto da scoprire, tra numerosi siti storici, la ricca fauna selvatica, piccoli villaggi e, naturalmente, incantevoli spiagge lambite da acqua cristallina.

Alderney, tra storia e natura incontaminata

Le Isole del Canale, note anche come Isole Normanne, sono politicamente divise tra i baliati di Guernsey e di Jersey, entrambe dipendenze della Corona britannica, pur non essendo parte del Regno Unito. Quelle abitate sono Jersey, tra le più belle d’Europa, Guernsey, Alderney, Sark, Herm, Jethou, Brecqhou e Lihou. Esiste, inoltre, la piccola isola abitata di Chausey, a sud di Jersey, che appartiene alla Francia ed è ancora meno conosciuta.

Si può ripercorrere la storia dell’isola di Alderney, terza per dimensioni tra le Isole del Canale, presso l’interessante Alderney Museum. Costruito nel 1790, questo bellissimo edificio antico, un tempo scuola dell’isola, è ricco di storia e fascino locale. Il museo, vincitore di numerosi premi, illustra la storia dell’isola, dall’età del ferro ai giorni nostri, e ospita conferenze e mostre affascinanti, tra cui un’ampia esposizione del relitto elisabettiano di Alderney e la recente scoperta di resti Romani.

Alderney è anche uno dei luoghi ideali delle Channel Islands per gli amanti della fauna selvatica. I suoi diversi habitat spaziano dalle praterie costiere alle foreste di alghe kelp subtidali, attirando uccelli marini, delfini, pipistrelli e il raro esemplare di riccio ‘biondo’. Visitatela in primavera e in estate per vedere le colonie di pulcinella di mare e di sule che prosperano in queste stagioni.

Le incantevoli spiagge di Alderney

Le spiagge dorate di Alderney sono l’ideale per una giornata di relax, bagni in mare o sport acquatici. La più popolare dell’isola è Braye Beach, a pochi minuti dalla città di St Anne e dal porto. Le acque limpide e calme, riparate dal frangiflutti, sono sicure per remare o nuotare. I numerosi servizi disponibili a pochi passi la rendono un’ottima scelta anche per le famiglie. Ci sono, poi, i ristoranti su Braye Road, accessibili dal lato della spiaggia appena oltre le dune di sabbia, per godersi un lungo pranzo con una vista mozzafiato. Questa spiaggia è, inoltre, sede di molti eventi durante l’estate, tra cui la popolare e molto competitiva gara di castelli di sabbia e la gara di zattere che si tiene ogni agosto.

Arch è, invece, la spiaggia più piccola, riparata, appartata e tranquilla dell’isola. Da qui si può godere di una vista spettacolare su due fortezze vittoriane, Château â L’Etoc a sinistra e Fort Corblets a destra, e sul fantastico faro. Con la bassa marea, si può raggiungere la baia di Corblets, camminando attraverso le rocce fino al litorale adiacente.

La spiaggia di Saye, accanto al campeggio sulla costa nord-orientale di Alderney, attrae persone di tutte le età con le sue splendide dune di sabbia bianca, riparate da promontori rocciosi ai lati, che scendono dolcemente nelle acque azzurre e cristalline, perfette per nuotare. Anche in piena estate è spesso possibile godere di un’intera spiaggia tutta per sé, o al massimo condividerla con i cacciatori di ostriche o con la foca grigia.

Sulla costa sud-orientale dell’isola, la spiaggia di Longis è la più accessibile di tutte, e vanta la più lunga striscia di sabbia di Alderney. La baia ha una pendenza dolce, che la rende ideale per godersi un bagno in acque limpidissime, o fare kayak. Con la bassa marea è davvero impressionante, perché si può camminare per chilometri ed esplorare le piscine rocciose.

Vi conquisterà, infine, la baia di Clonque, che si affaccia a ovest verso l’area designata sito Ramsar, poiché comprende una serie di ecosistemi marini diversi, e verso l’isola di Burhou. Costituita da un’ampia zona rocciosa che si estende verso il mare e alcune aree sabbiose durante la bassa marea, è uno dei luoghi preferiti dagli isolani per godersi il tramonto. È dominata dall’imponente Fort Clonque, dove oggi si può vivere l’esperienza di soggiornare in un’antica fortezza.

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L’isola della Grecia candidata all’Oscar

È candidato agli Oscar 2023 il film di Ruben Östlund “Triangle of Sadness” che vede tra i protagonisti anche l’attore Woody Harrelson. Ha ottenuto due nomination come “Miglior film” e “Migliore sceneggiatura originale, dopo aver vinto la Palma d’oro al 75º Festival di Cannes.

Senza spoilerare chi non l’ha visto, racconta di una coppia di influencer che viene invitata a una crociera di lusso su un super yacht per ricchi. Il viaggio inizia nel migliore dei modi, ma finisce male quando una violenta tempesta si abbatte sull’imbarcazione e lascia i sopravvissuti bloccati su un’isola deserta in lotta per la sopravvivenza.

La location del film

L’isola, inutile dirlo, è un paradiso, se si lascia da parte la disavventura dei protagonisti del film. Un luogo dove viene voglia di andare subito in vacanza, insomma.

L’isola dove è stato girato “Triangle of Sadness” è Evia (o Eubea), al largo della costa orientale della Grecia, la seconda isola più grande dopo Creta. È famosa per le splendide spiagge di sabbia bianca, per le imponenti montagne e le acque cristalline.

Scarsamente conosciuta e frequentata dai turisti stranieri, l’isola è una delle principali destinazioni turistiche per i greci, in particolare gli ateniesi che vi trascorrono il fine settimana o le vacanze estive. Ha ancora prezzi assolutamente convenienti rispetto alle altre isole greche.

Evia è collegata alla terraferma da un ponte stradale sullo Stretto di Euripo, che unisce la città di Calcide, capoluogo dell’isola, una città moderna punteggiata da bar, ristoranti e negozi, con le coste orientali della Grecia. Ma Calcide è anche una città con 3000 anni di storia. Qui si trova un interessante museo archeologico con diversi reperti provenienti da tutta l’isola, e le rovine di alcuni templi antichi, tra cui l’antica fortezza di Karababa, costruita dai Turchi nel XV secolo per proteggere la città dai veneziani.

A pochi minuti di auto si raggiunge Limni, una deliziosa cittadina che si affaccia su un porto naturale che collega Eubea alle restanti isole greche, contraddistinta da un centro urbano con le tipiche case bianche dai tetti rossi poste sul lungomare insieme a tante taverne e caffè caratteristici.

Eubea ha anche delle meravigliose spiagge, alcune delle quali con meravigliose distese di sabbia, mentre altre sono più piccole e appartate. Tra queste, Heliadou, tra le più selvagge e incontaminate, con molte taverne tradizionali e ristoranti di pesce fronte mare oppure Agia Anna nella parte settentrionale dell’isola, una spiaggia piuttosto ampia le cui acque blu attirano centinaia di turisti durante l’estate.  Molto bella è anche Rovies, scelta ideale per chiunque cerchi la tranquillità. Una delle poche distese di sabbia è Chiladou, ai piedi del Monte Dirfi, una strepitosa spiaggia di sabbia e ciottoli.

Il mega yacht del film

Un’altra curiosità riguarda lo yacht che p stato usato per le riprese, che non è uno qualunque. Si tratta infatti del famoso Christina O, appartenuto ad Aristotele Onassis, su cui hanno viaggiato anche i due grandi amori della sua vita, Maria Callas e Jacqueline Kennedy, e che oggi chiunque, con un budget da sei zeri, può noleggiare per una crociera privata.

Non è uno yacht moderno di quelli che si vedono attraccati nei porti più prestigiosi del mondo, bensì un’imbarcazione che ha una lunga storia da raccontare e per questo è unico.

Prima di appartenere al celebre armatore greco, era nato, nel 1943, come fregata per la Marina del Canada e si chiamava HMCS Stormont. Partecipò persino al D-Day e alla battaglia dell’Atlantico durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1954 fu acquistato da Onassis per la cifra di 34mila dollari, per essere trasformato in yacht di lusso e ribattezzato Christina in onore della figlia. Per ammodernarlo, arredarlo e aggiungere la strumentazione più tecnologica dell’epoca spese circa quattro milioni di dollari rendendolo così lo yacht privato più elegante e più tecnologico del mondo.

Quanto a lusso, Onassis non si era fatto mancare nulla. Il mega panfilo aveva bagni con rubinetti d’oro e maniglie d’avorio, un caminetto tempestato di pietre preziose, lavandini in lapislazzulo e il bagno dell’armatore ha una vasca ispirata a quella del mitico Minosse, re di Creta. Era arredato con mobili stile Luigi XIV e quadri da museo, tra cui un Rubens, un El Greco, un Renoir. Gli sgabelli del bar davanti alla vetrata panoramica, dove il magnate amava offrire l’aperitivo ai suoi ospiti, sono rivestiti in pelle di balena.

La sala da pranzo può ospitare fino a 40 persone e ha tavoli rifiniti a mano e il pavimento di marmo. Sul ponte c’è una piscina con il pavimento di mosaico che, premendo un pulsante, si trasforma in pista da ballo, mentre un altro ha la piattaforma per l’elicottero.

Quando morì Onassis, la figlia lo donò al governo greco perché diventasse uno yacht di rappresentanza, ma di fatto non venne mai utilizzato, così fu venduto all’armatore greco John Paul Papanicolaou. Oggi noleggiare il Christina O costa tra i 45.000 e i 65.000 euro al giorno. Le 18 cabine portano tutte i nomi delle isole greche.

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Paradisi terrestri: ecco quanto costa dormire su un’isola privata

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Posti che, per forme, lineamenti e colori assomigliano a tutti quei scenari che, fino a questo momento, abbiamo visto solo nei libri delle fiabe. Stiamo parlando dei paradisi terrestri, quei lembi di terra incontaminati dove la natura ha creato paesaggi che sembrano un sogno a occhi aperti.

Destinazioni, queste, che da sempre capeggiano le travel wish list di tutti quei viaggiatori che desiderano vivere esperienze all’insegna della grande bellezza che porta la firma di Madre Natura.

Luoghi come i Caraibi o le Hawaii, lo sappiamo, ci hanno insegnato che realizzare questo sogno è possibile. Quello che tutti non sanno, però, è che è possibile organizzare fughe solitarie in piccoli paradisi terrestri e godere della loro bellezza in maniera esclusiva. Esistono infatti delle isole private che possono essere affittate per una o più notti. E se pensate di non potervele permettere vi sbagliate, perché costano quanto un hotel in città.

Una fuga esclusiva e solitaria in un paradiso terrestre

Il sogno di rifugiarsi su un’isola privata, lontano da tutto e da tutti, è oggi più realizzabile che mai. In tutto il mondo, infatti, esistono tantissime destinazioni che consentono ai viaggiatori di vivere quella che è, con tutta probabilità, l’avventura più straordinaria di una vita intera.

Sono diverse le isole private messe a disposizione dei viaggiatori, e si trovano in tutto il mondo. Lembi di terra caratterizzati da una natura lussureggiante e rigogliosa e circondati soltanto dal mare azzurro e cristallino. Il prezzo, lo abbiamo già detto, non è un problema, perché queste isole hanno un costo che parte da 100 euro a notte, proprio come una stanza d’hotel in città. Abbiamo selezionato per voi alcune proposte imperdibili, pronti a organizzare la fuga perfetta?

Dormire su un’isola privata a partire da 100 euro a notte

La prima destinazione di cui vogliamo parlarvi si trova in Croazia, a poche ore di volo dall’Italia. Nell’arcipelago delle Isole Kornati, e ad appena venti minuti di barca dalle più celebri e popolate destinazioni, esiste un’isola privata che può essere affittata a partire da 140 euro a notte. A disposizione degli ospiti ci sono una casa di circa 80 metri quadri, l’unica dell’isola, e tanto mare e natura per vivere un’avventura da sogno.

Ci spostiamo ora dall’altra parte del mondo per raggiungere Vanuatu, un arcipelago situato nell’Oceano Pacifico. È qui che la meravigliosa e incontaminata Isola di Malvanua è messa a disposizione degli ospiti. Ad attendere i viaggiatori che giungono fin qui c’è Bella Beach House. Una casa immersa in un paesaggio tropicale che affaccia sulla sabbia bianca bagnata dal mare turchese e cristallino. Il costo è di 159 euro a notte.

Anche il Belize diventa la destinazione perfetta per una fuga da tutto e da tutti. Nel bel mezzo dell’oceano, e affacciato sulla barriera corallina, esiste un piccolo resort che è un sogno a occhi aperti, il suo nome è King Lewey’s Island Resort. In questo caso non sarete gli unici ospiti dell’isola perché la struttura ricettiva può ospitare fino a un massimo di 28 persone. Affittare una stanza qui ha un costo che parte da 100 euro a notte.

In Quebec, nel Laurentians, è possibile invece prenotare un’isola privata di 55.000 metri quadrati e dormire in uno chalet completamente circondato da una foresta lussureggiante. A fare da cornice a questa vacanza esclusiva sulla New World Island, ci sono le acque limpide del lago Bois-Franc che si estendono tutto intorno. Il paesaggio è mozzafiato. L’affitto parte da 200 euro a notte.

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“Outer Banks”: dove si trova l’isola della serie Tv Netflix

Giunta alla terza stagione, la serie Tv Netflix “Outer Banks” che ha riscosso grande successo per l’alto tasso di adrenalina, mistero e pure un tocco di romanticismo, è ambientata in un luogo meraviglioso che non è solo frutto della fantasia dei produttori.

L’isola che fa da sfondo alle avventure degli adolescenti protagonisti, conosciuti come “Pogues”, completamente squattrinati e alla ricerca di un tesoro, esiste davvero. Fa parte di un piccolo arcipelago che si chiama proprio Outer Banks. Si trova nello Stato del North Carolina, negli Stati Uniti, ed è considerato uno dei luoghi con le più belle spiagge del Paese.

Sono isole di sabbia poco abitate e dove la natura la fa da padrona. Ci sono diverse specie di uccelli, motivo per cui molti appassionati ci vengono per fare birdwatching, ma nella stagione giusta sulla spiaggia arrivano le tartarughe marine a depositare le uova, evitando i luoghi dove scorrazzano liberamente i cavalli selvaggi, i Corolla’s wild Horses che pascolano liberamente sulle spiagge.