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Ecco perché dovresti organizzare un viaggio a Lisbona a giugno

Se siete alla ricerca di una destinazione estiva ricca di cultura, esperienze uniche e splendidi paesaggi, allora Lisbona è un must-see che non potete perdere. Conosciuta come una delle città più belle d’Europa, con la sua splendida architettura, la sua incredibile cultura e le sue spiagge spettacolari, la capitale del Portogallo ha davvero molto da offrire.

Situata sulla costa atlantica, Lisbona è senza dubbio una città che conquista il cuore, magnetica e dal fascino irresistibile e con un panorama mozzafiato che si apre in ogni angolo. Con un patrimonio culturale ben radicato, la città rappresenta la perfetta combinazione tra antico e moderno, due elementi distintivi che la rendono unica e misteriosa.

Tuttavia, se desiderate godervi a pieno un’esperienza indimenticabile nella splendida capitale portoghese, vogliamo consigliarvi il momento migliore per visitarla. Infatti, sebbene il clima di Lisbona sia gradevole tutto l’anno, ci sono periodi che è meglio evitare per una vacanza all’insegna del relax. Il mese ideale per questa destinazione è senza ombra di dubbi giugno, mese in cui il clima caldo e soleggiato si alterna alle brezze atlantiche che mantengono la città fresca e piacevole.

Esplorando Lisbona: una città vibrante di cultura e colore

Lisbona è una città multiculturale e appassionante, dove l’atmosfera bohemienne si mescola perfettamente con un’energia moderna e vivace che vi conquisterà.

Camminando per le strade pittoresche e i quartieri affascinanti della città, si incontrano panorami mozzafiato, architetture antiche e luoghi iconici che parlano della sua storia e cultura.

Il quartiere de La Baixa è il luogo perfetto per iniziare il vostro itinerario, si trova nella parte centrale della città ed è un luogo armonioso e bilanciato, con numerosi vicoli e strade secondarie tutte da esplorare. Alcune attrazioni da non perdere includono la Praca do Rossio con la sua stazione, la maestosa Statua di Giuseppe I nella Praca do Commercio e l’impressionante Elevador de Santa Justa. Proseguite visitando il Barrio Alto, con i suoi vicoli stretti e gli edifici tipici della cultura portoghese, famoso per i suoi locali alla moda e le vie piene di vita notturna. Mentre il Chiado è il quartiere dei caffè storici e delle boutique alla moda.

Passeggiare per le strade del centro storico è la perfetta occasione per assaporare l’autentica Lisbona e lasciarsi conquistare dal suo fascino senza tempo.

Inoltre, c’è un evento imperdibile che fa di giugno il periodo perfetto per pianificare un viaggio a Lisbona. Infatti, ogni 13 del mese la città si prepara a festeggiare il suo patrono Sant’Antonio, il Santo dei matrimoni. Un’esperienza unica in cui è possibile immergersi in un ambiente millenario, con musica, cibo delizioso e spettacolari giochi di luce. Un evento molto importante per la città, tanto che il comune di Lisbona consente ogni anno ai residenti di celebrare gratuitamente il loro matrimonio nella Cattedrale della città, aprendo un concorso pubblico. Il momento culminante della festa è la notte tra 12 e il 13, durante la quale i quartieri accolgono il pubblico nei loro locali e ristoranti per un evento imperdibile che si prolunga fino al mattino seguente.

Una notte magica a Lisbona: la festa di Sant’Antonio

In occasione della festa di Sant’Antonio, la città si anima poi con spettacoli di artisti di strada, canti, balli, processioni religiose e concerti. Migliaia di abitanti e turisti partecipano alla festa, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente. Una curiosità di cui forse non eravate a conoscenza è che la sera del 12 giugno, i promessi sposi sorprendono la loro amata con un bellissimo vaso di basilico adornato con garofani di carta velina colorata e un romantico biglietto con frasi d’amore. Questo regalo rappresenta una promessa d’amore perenne poiché la pianta,  proprio come l’amore, richiede cure costanti, ripiantandola ogni anno per mantenere vivo il sentimento per sempre.

Insomma, giugno è ormai alle porte, preparate i bagagli: destinazione Lisbona, una città ricca di tradizioni che saprà regalarvi momenti indimenticabili per una vacanza unica e divertente.

Festa Sant'Antonio a Lisbona

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Festa di Sant’Antonio a Lisbona, Portogallo
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Mozia, l’isola siciliana che sorge in una laguna

Tra le innumerevoli attrazioni e bellezze della Sicilia, spicca anche la suggestiva isola di Mozia, abbracciata dalle acque basse della Laguna di Marsala, nel cuore della Riserva Naturale Regionale delle Isole dello Stagnone, in provincia di Trapani.

Una meta che sorprende, antica colonia fenicia siciliana, nonché la più importante, un luogo incantevole ricco di storia, cultura e paesaggi mozzafiato.

La storia di Mozia, l’isola dei Fenici

Iniziamo a conoscere meglio l’isola dalla sua storia: grazie alla sua posizione strategica, fu da sempre ideale per lo scambio delle merci.

I primi ad attraccare furono i Fenici, nel VIII secolo, di cui divenne patria fiorente: per difendersi dagli attacchi nemici, la dotarono di possenti e alte mura e la resero, così, inespugnabile per molto tempo.

Tuttavia, se riuscì a resistere alle incursioni dei Greci prima e dei Cartaginesi poi, nel 397 a.C. Mozia fu distrutta dalle truppe siracusane guidate dal tiranno Dionisio il Vecchio: gli abitanti furono costretti alla fuga e si rifugiarono sulla terraferma.

Abbandonata per vari secoli, nel XI secolo d.C sotto il dominio normanno l’isola venne donata all’Abbazia di Santa Maria della Grotta di Marsala e fu così sede dei monaci di Palermo che la chiamarono “San Pantaleo“, dal nome del santo fondatore del loro ordine.

Poi, nel XVI secolo, l’antica Mothia passò ai gesuiti mentre nel 1792 fu consegnata come feudo al Notaio Rosario Alagna di Mozia che diede inizio ai primi scavi alla ricerca di reperti archeologici.

Il massimo splendore, però, lo raggiunse grazie al nobile inglese Joseph Whitaker che, nel 1902, decise di edificare qui la sua casa: la sua famiglia si era stabilita in Sicilia alla fine dell’Ottocento e quando lui scoprì l’isola ne rimase talmente affascinato da acquistarla ed esplorarla in lungo e in largo riportando alla luce le testimonianze della civiltà fenicia e numerosi reperti oggi ammirabili presso il Museo Whitaker, quella che fu l’abitazione di Joseph.

Come arrivare e i punti di interesse dell’isola di Mozia

Raggiungere Mozia è molto semplice: arrivati a Trapani/Brigi, basta seguire le indicazioni per le Saline di Marsala dello Stagnone: lasciata l’auto al parcheggio, si può prendere l’imbarcadero che conduce all’isola: il costo è di 5 euro (2,50 per i bambini) e, una volta approdati sull’isola, è previsto un biglietto d’ingresso di 9 euro (6 per gli studenti).

Siamo di fronte, infatti, a un vero museo a cielo aperto, una località imperdibile per gli appassionati di storia e natura che conquista alla prima occhiata.

Gli scavi archeologici di Whitaker hanno restituito moltissimi reperti e mosaici nonché una necropoli sulla costa nord dell’isola, con numerosi oggetti appartenuti ai corredi funerari quali gioielli, armi e ceramiche.
In più, tra i resti vi è una chicca: la statua greca in marmo “Il Giovane di Mozia” (o “Efebo di Mozia”), rinvenuta nel 1979 presso il complesso del Santuario del Cappiddazzu: risalente al 450 a. C., con ogni probabilità venne trafugata da Selinunte dai Cartaginesi e da essi portata sull’isola siciliana.

Ma non è tutto.

Oltre al museo e alla necropoli, sorprendono le antiche mura fenicie che vantano un’estensione di 2,5 chilometri: tra i resti spiccano tuttora le torri di guardia lungo la cinta muraria con uno degli ingressi principali, la Porta Nord, la meglio conservata.

Durante la passeggiata a piedi di due ore a Mozia, da vedere anche il Tofet, santuario a cielo aperto dove si conservavano le urne funerarie, la Casa dei Mosaici con ancora ben visibili scene di lotte tra animali, la Casermetta, edificio a due piani dalla funzione sconosciuta, e i panorami incredibili plasmati da piscine naturali (tra cui spicca quella sacra del kothon, vicino a un tempio), scorci fioriti e vitigni a perdita d’occhio.

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La strada tedesca delle fiabe: 600 chilometri di meraviglia

In Germania esiste un posto incantato che vi farà ritornare un po’ bambini. Stiamo parlando della “Strada delle fiabe”, in tedesco Märchenstrasse, che regala 600 chilometri di racconti fatati e sogni a occhi aperti.

Un itinerario a tappe in cui potrete percorrere i luoghi e i paesaggi che hanno ispirato le fiabe classiche più famose come quella di Biancaneve, Raperonzolo, I musicanti della città di Brema, Cappuccetto rosso e La bella addormentata. Ma non solo, potrete esplorare alcuni dei luoghi più belli della Germania e scoprire città storiche, villaggi medievali, castelli, borghi, musei e tutto ciò che offre la ricca storia di queste zone, tra cui numerose località che appartengono al Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Questa incantevole strada, percorribile in auto o in bici, è immersa in un panorama mozzafiato che vi lascerà a bocca aperta con i suoi paesaggi in fiore, le foreste incantate, gli otto parchi naturali e le romantiche cittadine dal sapore d’altri tempi.

Inoltre, nelle città che visiterete, troverete mercatini di Natale, concerti, spettacoli, musei fiabeschi, rappresentazioni teatrali mentre, passeggiando tra i borghi, potrete incontrare le affascinanti statue dei personaggi delle favole che più amate.

Un itinerario incantato: le tappe da non perdere

Alsfeld, Germania

Fonte: iStock

Alsfeld, Germania

Questo magico itinerario parte da Hanau, la città natale dei fratelli Grimm, nella quale Jacob e Wilhelm trascorsero la loro infanzia. Questa cittadina ferma nel tempo, situata a soli 20 chilometri da Francoforte, è una tappa obbligata poiché è da qui che tutto ebbe inizio.

Incamminandovi per le strade della città, troverete Piazza del Mercato con il suo monumento nazionale in onore dei fratelli Grimm mentre, nel museo storico Schloss Philippsruhe, potrete visitare una mostra dedicata alla loro vita e alle loro fiabe.

La seconda tappa è Alsfeld, la città di Cappuccetto rosso, un piccolo borgo medievale dalle case a graticcio, in cui si trova la famosa fontana Grabbrunnen dalla quale, secondo la leggenda, la cicogna prende i bimbi appena nati per consegnarli alle loro famiglie. Passeggiando tra i suoi vicoli vi sembrerà di tuffarvi indietro nel tempo immersi in un paesaggio suggestivo, mentre a ogni angolo faranno capolino i protagonisti delle favole come il Principe ranocchio o la scultura in legno del famoso lupo cattivo.

Un’altra località che merita di essere visitata è Bad Wildungen, la meravigliosa città in cui è ambientata una delle più famose fiabe dei fratelli Grimm, Biancaneve e i 7 nani. Si narra che Jacob e Wilhelm abbiano trovato ispirazione dalla storia della principessa Margarethe von Waldeck, morta prematuramente in questi luoghi per avvelenamento. Vi consigliamo, inoltre, di visitare la Casa dei 7 nani, restaurata amorevolmente dagli abitanti della zona, in cui è allestito un museo che ospita eventi e occasioni speciali.
Infine, non dimenticate di visitare il Castello di Friedrichstein, che fu in passato la dimora della principessa avvelenata.

Nel vostro itinerario non può di certo mancare il Castello di Sababurg tra le cui mura nacque La bella addormentata, la principessa che, a causa di un maleficio, sprofondò in un lungo sonno dal quale solo il bacio del suo principe azzurro poté risvegliarla. Questo castello medievale, circondato dal Parco Naturale di Reinhardswald, oggi ospita romantiche stanze nelle quali è possibile pernottare immersi in un’atmosfera davvero fiabesca.

Distante solo pochi chilometri, invece, si trova il Castello di Tredelburg dal quale prende ispirazione la fiaba di Raperonzolo. La torre alta ben 38 metri ci ricorda la storia della celebre principessa che, per incontrare il suo amato principe, lasciava cadere giù la sua lunga treccia.

Lungo la Strada delle Fiabe, tra castelli e principesse

Una tra le tappe più gettonate è senza dubbio Hameln, la città del Pifferaio magico. La favola in realtà fa riferimento a un tragico avvenimento del 1284, anno in cui 130 bambini vennero rapiti da un adescatore (il “pifferaio”) che li richiuse per sempre in una caverna (il Calvario del Koppen). Sta di fatto che, tutt’oggi, questa cittadina rinascimentale è rimasta imprigionata, come per magia, nella fiaba. Infatti, tutte le sue strade, le abitazioni e le aiuole fanno riferimento al Pifferaio magico, compreso l’orologio a carillon dell’edificio Hochzeitshaus che a mezzogiorno batte le ore con i personaggi della favola.

In questo viaggio incantato non potrete dimenticare la principessa per eccellenza: Cenerentola. La fiaba è ambientata nell’incantevole Castello di Burg Polle, luogo in cui si svolse il famoso ballo, un edificio rinascimentale che si affaccia sulla valle del Weser. Nel centro della città, tra le case e i vicoli caratteristici del luogo, sono frequenti eventi e rappresentazioni dedicate alla celebre principessa con la scarpetta di cristallo.

L’itinerario, infine, si conclude nella città di Brema che ha ispirato la favola dei suoi Musicanti: il racconto di un asino, un cane, un gatto e un gallo che fuggirono di casa per tentare di arruolarsi nella banda cittadina. Nella piazza principale, la Marktplatz, si trova una statua in bronzo dedicata ai protagonisti della fiaba. Secondo la leggenda locale, strofinare le zampe anteriori dell’asino sembra porti persino fortuna mentre, lanciando una moneta nel “tombino musicale”, potrete ascoltare il canto di uno dei personaggi della favola. Questa città tedesca ha un’imponente tradizione culturale e custodisce nel suo centro storico uno dei monumenti più belli d’Europa.

Questo percorso vi porterà ad attraversare alcune delle più importanti attrazioni naturali, siti storici ed esperienze culturali della Germania. Con le cittadine pittoresche lungo il percorso che offrono ristoranti tradizionali, deliziose sorprese architettoniche e punti di interesse culturale, la scoperta della Märchenstrasse offre un assaggio autentico della cultura tedesca. L’arte e la cultura si uniscono ai magnifici scenari offerti dai 8 parchi naturali, dalle incantevoli colline e dai villaggi caratteristici.

Le città romantiche dei fratelli Grimm si susseguono come le pagine di un libro avvincente. Sia siete alla ricerca di un’avventura indimenticabile o se volete semplicemente rilassarvi, un viaggio attraverso la Märchenstrasse promette di offrire proprio questo. Siete pronti per una vacanza piena di romanticismo e meraviglia? Allora è il momento di fare le valigie e intraprendere il vostro magico viaggio. La “Strada delle fiabe” non è solo un semplice itinerario, ma un viaggio storico e artistico che vi riporterà indietro nel tempo e dal quale tornerete, proprio come nelle favole, “felici e contenti”.

Brema, Germania

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Skyline di Brema al tramonto, Germania
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Casette colorate e mare turchese: la tua vacanza da sogno è qui

Quando il calendario ci ricorda che la bella stagione è ormai vicina, arriva il momento di programmare le grandi ed entusiasmanti avventure estive. Tra le mete predilette dei viaggiatori ci sono le località di mare: quale migliore occasione, se non questa, per vivere tutta la magia delle blue zone?

In cima alle travel wish list ci sono loro: i paradisi terrestri e, in generale, tutti quei luoghi che sono stati trasformati da Madre Natura nel palcoscenico di spettacoli mozzafiato da contemplare, ma soprattutto da vivere. All’ombra dei luoghi più iconici e celebri, però, si snodano tante altre destinazioni, spesso sconosciute ma altrettanto sorprendenti, in grado di trasformare il viaggio in una vera e propria esperienza incredibile.

Ed è proprio di uno di questi posti che vogliamo parlarvi oggi. Il suo nome è Capitola, ed è una città degli Stati Uniti d’America situata nella Contea di Santa Cruz, in California. Caratterizzata da casette colorate, super instagrammabili, e da un mare turchese e cristallino, questa località offre a tutti i viaggiatori una vacanza da sogno che non ha nulla a che invidiare ai luoghi più celebri. Pronti a partire?

Una vacanza insolita e da sogno in California

Sappiamo bene che organizzare un viaggio in California è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita. Il Paese che si snoda per quasi 900 miglia lungo la costa dell’Oceano Pacifico, infatti, ha tantissime cose da offrire, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Tuttavia, se siete in procinto di organizzare una vacanza in vista dell’estate, e volete raggiungere una destinazione lontana dai radar turistici, allora vi basterà allontanarvi dai luoghi più iconici del Paese e raggiungere Capitola.

Situata ad appena quattro chilometri da Santa Cruz, questa deliziosa cittadina costiera è uno dei luoghi di vacanza prediletti dagli abitanti della contea. Frequentatissima in estate dai local, e decisamente meno dai turisti, Capitola è caratterizzata da un’atmosfera rilassata e da un gusto mediterraneo che cattura e conquista. Se siete alla ricerca di un’esperienza a ritmo slow, allora, questo è il posto giusto da raggiungere.

Case colorate e mare cristallino: benvenuti a Capitola

Bistrot all’aperto, negozi e boutique caratterizzano le strade di questa deliziosa cittadina, ma quello che davvero incanta è quel panorama da cartolina che contraddistingue la spiaggia. Da una parte, infatti, ci sono le acque dalle mille sfumature di azzurro che bagnano la sabbia chiara che brilla al sole, tutto intorno, invece, una serie di casette colorate dalle nuance pastello si affacciano discrete sul paesaggio creando una visione da sogno.

Le cose da fare e da vedere a Capitola sono diverse, ma tutte sono all’insegna del relax e del ritmo slow. Dopo una giornata trascorsa in spiaggia, e una passeggiata tra i negozi, il consiglio è quello di concedersi un’inebriante degustazione di vino. La cittadina, infatti, è celebre per la produzione del vino e ogni anno organizza il Capitola Art & Wine Festival, una manifestazione che attira tantissimi appassionati del settore. Da Capitola, inoltre, è possibile salire a bordo della funivia per andare alla scoperta dell’affascinante distretto collinare di Soquel Creek.

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Viaggio a Bali, dove tutti vogliono andare

È una meta sempreverde, una di quelle che è in cima alla lista delle preferenze di tutti. Parliamo di una destinazione che, nonostante sia presa costantemente d’assalto dai turisti, permette di trovare luoghi da sogno in cui stare soli e appartati. Esistono persone che non ci sono mai atterrate e che desiderano andarci per la prima volta, ma anche altre che non vedono l’ora di tornarci perché se ne sono innamorate: qualsiasi sia la situazione, vale sempre la pena fare un viaggio a Bali.

Perché andare a Bali

Le poche righe di introduzione di questo piccolo racconto hanno già specificato alcuni motivi per cui è sempre una buona idea fare un viaggio a Bali. Ma la verità è che non sono le uniche e che, anzi, sono talmente tante che è praticamente possibile scriverle tutti.

Bali è una pazzesca isola dell’Indonesia dove montagne vulcaniche coperte di boschi fanno spazio a tipiche risaie e chilometri di barriera corallina. Bali è anche quel lembo di terra in cui sacro e profano convivono in perfetta armonia, dove i templi sembrano volersi tuffare i mare, e dove la gentilezza e il meraviglioso sorriso delle persone fanno da spalla alle loro graziose e antiche tradizioni.

Bali pullula di bellezza e cultura, ma anche di momenti di pace da ricavarsi nei tanti centri di yoga e di meditazione. E poi il surf, il cibo, i massaggi, le albe, i calar del sole, lo snorkeling, il diving e molto altro ancora. Insomma, è praticamente impossibile non trovare una ragione per salire a bordo di un aereo e volare verso questo luogo che è una sorta di paradiso in terra.

Il monte Agung di Bali

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Veduta del maestoso monte Agung

Cosa vedere a Bali

Fare una selezione delle cose da vedere a Bali è dura: l’isola offre talmente tanto che dire che c’è l’imbarazzo della scelta sembra quasi riduttivo.

Ma quel che è certo è che non potete perdervi i suoi vulcani, una sorta di simbolo di questo posto incantato. Ce ne sono diversi, ma noi vi invitiamo a tentare la scalata del monte Agung, uno stratovulcano di 3031 metri di altezza, che è il più elevato dell’isola. Si tratta di una struttura geologica che, grazie alla sua imponenza, è in grado di condizionare il clima delle aree circostanti bloccando le precipitazioni.

Un ruolo importantissimo per lo sviluppo dell’isola, tanto che da molti è ritenuto un vulcano sacro. Proprio per questo motivo, ai suoi piedi è stato edificato il tempio madre di Besakih, il più importante dell’isola, e una serie di tempietti tutti rivolti verso lo stesso maestoso Agung.

Altro vero e proprio simbolo di questo luogo sono le risaie: un viaggio a Bali non si può dire completo se non si è corsi a scoprire le mille sfumature di verde che le caratterizzano.

Le risaie terrazzate sono infatti il paesaggio balinese per eccellenza. Si trovano in tutta l’estensione dell’isola, ma quelle che più di altre lasciano senza parole sono Jatiluwih e Tegallalang, entrambe parte dei Patrimoni dell’Unesco.

Ubud – e ci lasciamo andare a un paragone azzardato – è un po’ la Roma di Bali: tutte le strade portano qui. No, non stiamo scherzando: è il cuore pulsante di quest’isola, anche chiamata isola degli dei. Questa è la città ideale in cui dedicarsi allo yoga, visitare gallerie d’arte, scoprire curiosi negozietti e inebriarsi di deliziosi ristoranti.

E tutto ciò non lo farete in una cornice comune, perché a farvi compagnia ci sarà una natura lussureggiante. Non a caso proprio qui prende vita la Sacra foresta delle scimmie, un luogo dove ponti intrecciati, radici giganti ed enormi draghi di Komodo in pietra fanno da casa a circa 900 simpatici esemplari di scimmie balinesi.

Cosa vedere a Ubud

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Tempio Pura Taman Saraswati a Ubud, Bali

Le meraviglie naturali di Bali non sono finite qui: l’isola è puntellata di fragorose e impressionanti cascate. Tra tutte vogliamo parlarvi della cascata di Gitgit che è la più alta in assoluto. Un potente flusso d’acqua abbracciato dalla foresta pluviale e che le regala i profili di un luogo da fiaba.

Più che affascinante è anche Uluwatu, uno dei luoghi più famosi di Bali. Ma del resto parliamo di un tempio in cima a una scogliera da cui è possibile ammirare numerosi surfisti in azione che si fondono con il magnifico panorama dell’Oceano Indiano.

Riferendoci ancora a luoghi di culto, non può mancare una tappa al tempio di Tirta Empul dove potersi purificare immergendosi nelle piscine dedicate alle abluzioni sacre.

Dove andare al mare a Bali

L’isola degli dei ha molto più da offrire di quello che vi abbiamo raccontato, ma essendo un fazzoletto di terra tropicale è obbligatorio anche fare un bagno nel suo favoloso mare.  Se non siete appassionati di sport acquatici, la vostra tappa dovrebbe essere la Blue Lagoon di Padangbai, una spiaggia di sabbia bianca finissima lambita da un mare color turchese.

Poi ancora la spiaggia di Dreamland, un tappeto di sabbia bianca dominato da scogliere calcaree che sembrano accarezzare la frastagliata costa della zona. Da raggiungere, attraverso 300 scalini, è anche Green Bowl dove venire accolti da sabbia morbida e acqua cristallina, una perla isolata in cui stare a contatto con la natura.

Qual è il periodo ideale per andare a Bali?

E ora passiamo ai fatti: quando conviene organizzare un viaggio a Bali? Partiamo subito col darvi una buonissima notizia: sull’isola degli dei è estate tutto l’anno. Certo, alcuni momenti sono meno piovosi di altri, ma quel che è sicuro è che qui il freddo quasi non esiste.

Ciò che dovete tenere in considerazione nello scegliere il periodo per atterrarci è che ci sono due stagioni ben distinte: quella delle piogge, da novembre a marzo, e quella secca che va dal mese di aprile a quello di ottobre.

Stagione delle piogge, però, non è sinonimo di vacanza impossibile. Quest’isola, infatti, è talmente paradisiaca che è caratterizzata da precipitazioni quasi sempre intense ma brevi. Il rischio che correte è quindi quello di essere baciati dal sole tutti i giorni, anche quando si presenta un temporale.

L’importante è avere sempre con sé una crema solare, tutti i costumi da mare che più vi piacciono, vestiti comodi e traspiranti, qualcosa per ripararvi dal sole e un bell’impermeabile per sicurezza.

Per il resto, è sempre il momento perfetto per fare un viaggio a Bali.

Le risaie terrazzate di Bali

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Risaie terrazzate a Bali
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Il villaggio, a due passi da Cannes, tanto amato dal cinema

Quando si spengono le luci della ribalta, che illuminano la Croisette di Cannes durante il Festival del cinema, uno dei più grandi eventi mondani al mondo, che si svolge a maggio sulla Costa Azzurra, registi, attori, attrici, starlette e magnati del mondo del cinema internazionale se ne vanno, ma alcuni non molto lontano.

A due passi da Cannes, c’è un delizioso villaggio di cui molte celebrity si sono innamorate nel corso degli anni, tanto da aver scelto di trascorrervi le loro vacanze se non addirittura di andarci a vivere, tra un ciack e l’altro.

Stiamo parlando del villaggio di St Paul de Vence, già rifugio di molti artisti, pittori e scultori che qui hanno trovato la pace e l’ispirazione per poter creare molto delle opere che ancora oggi rendono questo luogo unico.

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Passeggiata lungo le mura di St Paul de Vence

St Paul de Vence, il villaggio amato dalle celeb

Il registra francese Jacques Prévert lo scoprì negli Anni ’40. Qui si rifugiò a scrivere la stesura di alcuni sui celebri film che vennero poi girati negli studi cinematografici Victorine di Nizza. Ma qui scrisse anche i testi della famosa canzone di Yves Montand “Le feuilles mortes”. Era il 1947, anno della prima edizione del Festival di Cannes.

Ed è proprio a Saint-Paul de Vence che nacque l’idillio tra Yves Montand e l’attrice francese Simone Signoret. La prima volta che s’incontrarono fu alla Colombe d’Or, un bellissimo ristorante ricavato in un antico edificio in pietra, e fu nel Municipio del villaggio che s’unirono in matrimonio nel ‘51.

La famiglia che gestisce il locale da decenni ha conosciuto tutti i personaggi che sono passati di qui, da Pablo Picasso ad Henri Matisse, da Georges Braque a Marc Changall, che scelse di essere sepolto proprio nel piccolo cimitero cittadino alla fine di rue Grande, e molti altri che ancora oggi lo frequentano (e che per questione di privacy non possiamo nominare).

Qui venivano artisti e poeti fin dagli Anni ’20, non soltanto per mangiare ma vi soggiornavano, visto che è anche un albergo. Negli Anni ’40 era già 2the place to be”, dove le star del cinema amavano ritrovarsi. Durante le tante edizioni del Festival di Cannes, ma anche durante le riprese dei film ambientati sulla Costa Azzurra, molti attori, registi e produttori preferivano rifugiarsi in questo angolino tranquillo lontano dalla folla e dalla confusione.

Segretamente custodito tra le sue antiche mura, il villaggio è stato molte volte il set di produzioni. Sono stati tantissimi anche gli spot Tv che sono stati girati a St Paul. Tra questi, quello di una bibita con protagonista nientemeno che Richard Gere ambientato nel bar nella place de la Grande Fontaine, quello di una birra, di un’auto sportiva, solo per citarne alcuni.

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Uno degli scorci più famosi di St Paul de Vence

E proprio il Café de la Place, davanti alla quale si trova il grande campo di bocce – a St Paul, come in tanti altri villaggi del Sud della Francia, il “jeu de boules” è un must -, ha fatto da sfondo a tanti incontri vip. Yves Montand amava giocare a bocce, così come anche l’amico attore e lottatore italiano Lino Ventura. E, se vi capita di andarci, buttate l’occhio perché non si sa mai chi potreste incontrare.

St Paul de Vence, un borgo da amare

La piazza e il café sono proprio all’esterno delle alte mura che racchiudono da secoli il villaggio di St Paul de Vence e, d’estate, sono sempre strapiene di turisti che vengono numerosi a visitarlo. Di borghi sulle alture della Costa Azzurra ce ne sono tantissimi, ma questo ha davvero qualcosa di speciale che fa sì che tutti lo adorino.

C’è un unico accesso alla cittadina, la Porta Royale. Ancora oggi si trova il cannone Lacan posto a difesa della città. Sempre a protezione del borgo vi era l’antico castello, del quale oggi rimane solo l’alta torre, chiamata il Donjon, ora sede del Municipio.

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Fonte: 123rf

Il borgo fortificato di St Paul de Vence visto dall’alto

Sulla stessa piazza del Donjon si trova la chiesa Collegiale costruita nel XIII secolo e rifatta nel Settecento. Degna di nota per i suoi affreschi, i mosaici e le sculture in stile moderno, come l’altare a forma di mano, è la Cappella dei Penitenti Bianchi, conosciuta anche come Cappella Folon, in quanto fu progettata dall’artista belga Jean-Michel Folon. Simbolo della città è anche la fontana costruita nel 1850 e divenuta oggi un monumento storico. Ancora oggi è il punto di incontro non solo per gli abitanti ma anche per gli artisti e i personaggi famosi che visitano il borgo.

St Paul è un borgo ricco di opere d’arte e di artigianato locale, spesso esposti in gallerie d’arte lungo il centro storico perfettamente conservato nel tempo. Con i suoi vicoli stretti, i fiori alle finestre, le deliziose boutique e i piccoli bistrot tipici è perfetto per una vacanza romantica all’insegna del relax, dell’arte e della tranquillità.

 

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La misteriosa necropoli bosniaca che incanta il mondo

La Bosnia ed Erzegovina, un territorio immerso nella natura dei Balcani, è un Paese che pullula di straordinarie città antiche, mare cristallino che bagna spiagge paradisiache e maestose cime incontaminate. Non mancano di certo le campagne, che anzi costudiscono un vero e proprio simbolo di questa terra: delle particolari lapidi che incantano il mondo.

La necropoli di Radimlja

La misteriosa necropoli bosniaca di cui vi vogliamo parlare si chiama Radimlja e si trova nei pressi di Stolac, la città più antica di tutto il Paese. Proprio qui sorgono ben 133 (c’è chi dice 135) particolari lapidi medievali disposte in diverse file. Guardandole si notano alcuni motivi geometrici, lune e stelle magistralmente incise su pietre bianche. Si tratta perciò di monumenti che custodiscono non solo quel che resta dei corpi di anime che un tempo hanno abitato questo mondo, ma anche centinaia di anni di storia di questo Paese.

Sono chiamate stećci e sono delle pietre tombali monolitiche che oggi rappresentano i monumenti più riconoscibili e, allo stesso tempo, enigmatici della Bosnia ed Erzegovina. In questa precisa necropoli ce ne sono poco più di un centinaio, ma in realtà in tutta l’estensione del Paese se ne contano più o meno 60.000.

Da secoli colpiscono storici e viaggiatori, ma al contempo sono anche simbolo di orgoglio nazionale e identità tra la popolazione multietnica della Bosnia.

Necropoli di Radimlja

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Alcune tombe della necropoli di Radimlja

La storia degli stećci

I primi stećci, che è giusto specificare che sono presenti anche in alcune zone delle odierne Croazia, Montenegro e Serbia, sono iniziati a comparire su prati e colline verdi nel corso dell’XI secolo. Hanno poi raggiunto la massima diffusione nel XIV e XV secolo, prima di scomparire del tutto sotto la dominazione ottomana.

La loro origine è incerta: c’è chi sostiene che siano state edificate dei valacchi, ovvero i discendenti delle popolazioni che furono romanizzate tra il primo e il sesto secolo nei Balcani e nel bacino del basso Danubio, mentre altri ritengono che facciano riferimento a una tradizione della chiesa bosniaca per fedeli, sia cattolici che ortodossi.

Pochissime certezze si hanno anche sui defunti che vi si seppellivano e sul significato dei messaggi simbolici incisi su queste misteriose pietre sepolcrali. Quel che è certo è che ci sono anche rappresentazioni della vita bosniaca durante il periodo di riferimento, quindi il Medioevo.

Alcuni di questi stećci mostrano iscrizioni in cirillico contenenti informazioni sul defunto, così come osservazioni filosofiche. Inoltre, data l’importanza del loro significato storico e culturale, gli stećci sono stati iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per il loro “eccezionale valore universale”.

Caratteristiche

Presso la necropoli di Radimlja, al momento attuale, si contano ben nove tipi diversi di stećci: 36 lastre, 1 lastra con piedistallo, 27 cassapanche, 24 cassapanche con piedistallo, 4 cassapanche alte, 5 cassapanche alte con piedistallo, 2 sarcofagi, 31 sarcofagi con piedistallo e 3 cruciformi.

Mentre nelle vicinanze di questo antico cimitero sono presenti anche alcuni tumuli illirici che stanno ad indicare che, molto probabilmente, questo luogo venisse utilizzato già da tempi remoti come eterna dimora per i morti. Una tradizione che è stata poi continuata, tanto che alcuni scavi condotti negli anni ’60 hanno rivelato altre tombe a una profondità di 120–135 centimetri. Le analisi effettuate sui corpi hanno invece fatto emergere che erano persone piuttosto alte e con un torace ben sviluppato.

Quasi la metà delle pietre è ancora – e per fortuna – decorata. Gli ornamenti utilizzati includono linee curve con trifoglio, zigzag plastici, cerchi radiali, rosette, raffigurazioni di cerchi plastici, grappoli, aste a forma di lettera T e curve a spirale.

Le rappresentazioni figurative possono invece essere suddivise in quelle di figure maschili, con la mano destra alzata, e scene di caccia, tornei cavallereschi ed elementi di idee pagane e cristiane.

Tra le altre cose, queste misteriose lapidi sono fatte di pietra calcare bianca come il latte tagliata dalla collina di Ošanići, che è stata poi affilata a trasferita nella necropoli per i lavori finali e per inserire le varie decorazioni del caso.

Radimlja, decorazioni lapidi

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Dettagli delle lapidi di Radimlja

Le altre necropoli

La necropoli di Radimlja è senza ombra di dubbio quella meglio conservata di tutto il Paese grazie alle sue lapidi decorate risalenti al 1480. Ma la verità è che nelle campagne bosniache sono presenti altri interessanti stećci. È il caso della necropoli di Boljuni che, nei fatti, ne conserva persino di più: ben 274.

Poi ancora a 100 chilometri verso nord, negli emozionanti altopiani del Parco naturale di Blidinje e nel lago alpino di Blidinje, c’è la necropoli di Dugo polje che conta approssimativamente 150 pietre tombali.

Cosa vedere a Stolac

Visitare gli stećci è anche un’ottima occasione per conoscere la città di Stolac. Come vi accennavamo in precedenza, è la più antica di tutta la Bosnia ed Erzegovina tanto che mostra tracce di popolamento di ben 15.000 anni fa. Ciò vuol dire che non mancano di certo i siti archeologici e di interesse storico e culturale da scoprire, oltre all’affascinante necropoli di Radimlja.

Nella Grotta di Badanji, per esempio, sono presenti incisioni rupestri che sono databili tra 12.000 e 16.000 anni a.C., mentre in località Ošanići vengono ancora conservati i resti della cittadella di Daorson, un sito archeologico preistorico che risale al III secolo a.C., dove sopravvivono antichi edifici, statue e sculture in pietra e anche un’area sacra.

Ma andando più in profondità, si scopre che a Stolac vale la pena visitare il Monastero di Blagaj – situato a soli 3 chilometri a sud della città – che è uno dei complessi religiosi più antichi e meglio conservati di tutto il Paese. È stato costruito nel XVI secolo ed è circondato da una natura rigogliosa che regala al visitatore un panorama più che emozionante.

C’è poi il Lago Radimlja, un bacino d’acqua di origine glaciale, dove per merito della ricca vegetazione è possibile dedicarsi al relax, un magnifico ambiente dove regna un’atmosfera pregna di pace e tranquillità.

Infine la Grotta di Vjetrenica che è una delle più grandi grotte carsiche della Bosnia ed Erzegovina, ma anche la più ricca di biodiversità sotterranea al mondo.

Tutto questo senza dimenticare che Stolac è un importante centro culturale che vanta numerosi edifici storici e monumenti, così come è un centro commerciale pieno di negozi, bar e ristoranti. Infine, questa deliziosa città bosniaca è anche patria di un bellissimo paesaggio naturale impreziosito da alcune delle più suggestive spiagge della zona.

Non resta che organizzare un viaggio in Bosnia ed Erzegovina alla scoperta della necropoli di Radimlja e dei suoi eccezionali dintorni.

Stolac, cosa vedere

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Veduta di Stolac
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Ortona, per una vacanza al mare e non solo

Con l’estate che si avvicina, torna la voglia di mare: una delle destinazioni più suggestive del centro Italia è l’Abruzzo e la sua splendida Costa dei Trabocchi, che offre scenari davvero meravigliosi. Qui si trova la città di Ortona, l’ideale per chi cerca una meta balneare non troppo affollata, caratterizzata da spiagge deliziose e acque cristalline. Ma c’è molto di più da scoprire in questo luogo speciale.

Ortona, le sue splendide spiagge

Situata in provincia di Chieti, la città di Ortona è una destinazione di mare molto affascinante. Si trova lungo la Costa dei Trabocchi, il litorale abruzzese divenuto una vera e propria attrazione turistica: il suo nome deriva dal trabocco, un’antica macchina da pesca su palafitta, come si usava nel XVIII secolo. Si tratta di una longeva tradizione che affonda le sue radici nell’800, quando i pescatori idearono un metodo alternativo alla classica pesca in barca per evitare le insidie del mare aperto e poter portare avanti la loro attività con maggior sicurezza.

La Costa dei Trabocchi ha inizio proprio nei pressi di Ortona, e si snoda per tutto il litorale del Medio Adriatico sino alla foce del fiume Trigno, che lungo il suo percorso segna il confine tra Abruzzo e Molise. Fare il bagno in questa cornice suggestiva è una vera emozione. Ad Ortona ci sono numerose spiagge perfette per tutte le esigenze: nei pressi della città si possono trovare arenili sabbiosi come il Lido Saraceni, l’ideale soprattutto per le famiglie, mentre più a sud c’è un paradiso di calette riparate, incastonate tra piccole insenature, dove il mare è più cristallino che mai.

Cosa vedere a Ortona

Se le bellissime spiagge di Ortona sono un’attrattiva irresistibile per l’estate, in città e nei suoi dintorni c’è molto altro da vedere. La parte più antica del centro storico è Terravecchia, che fu per lunghi secoli il polo principale delle attività marinare: il rione si snoda attorno al Castello Aragonese, uno dei monumenti più affascinanti della regione. Costruito nel XIII secolo dagli Angioini, venne successivamente rimaneggiato dalla famiglia Caldora, che eresse anche delle imponenti mura attorno alla città. Solamente nel ‘400, il maniero venne nuovamente ricostruito per volere degli Aragonesi, che in quell’epoca si impossessarono delle coste abruzzesi.

Questo splendido castello, che visse vicende alterne per molti secoli, subì notevoli danneggiamenti nel corso del ‘900 e venne poi abbandonato sino ai primi anni ’90, quando divenne oggetto di un’importante opera di restauro. Oggi, il suo meraviglioso giardino che si stende all’interno delle mura perimetrali offre un belvedere mozzafiato, dove lo sguardo si spinge verso il mare azzurro. Il resto del quartiere di Terravecchia conserva ancora un’atmosfera medievale che lo rende davvero speciale. Particolarmente affascinante, qui, è la Cattedrale di San Tommaso Apostolo: eretta nel IX secolo, venne ricostruita nel corso del ‘200 per riparare ai danni apportati dall’invasione normanna. Al suo interno sono custodite preziosissime opere d’arte.

A poca distanza, poi, si può ammirare Palazzo Farnese: è una delle architetture più famose di tutta la città. Realizzato nel ‘500 per volere della duchessa Margherita d’Austria (figlia del Re Carlo V di Spagna), passò di mano in mano e non venne mai interamente completato. Ad oggi, l’edificio è intatto solamente nella parte che si affaccia sulla Piazza della Repubblica, mentre i lavori che erano stati parzialmente portati a termine nell’area rivolta verso il mare hanno subito danni a causa di un crollo. Tra le sale del palazzo, si trova la collezione del Museo dell’Arte Moderna Basilio Cascella.

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Questa palude è una delle zone più selvagge del mondo

Si estende per circa 6mila chilometri quadrati di straordinaria bellezza, stiamo parlando del Parco Nazionale delle Everglades, un’immensa palude che è anche una delle zone più selvagge al mondo.

E no, non sono difficili da raggiungere: si trovano infatti in Florida, più precisamente nella parte sud dello Stato, a poco più di mezz’ora da Miami.

Vale la pena una visita, per immergersi nelle bellezze della natura incontaminata e per ammirare i tanti animali che vi abitano. Compresi gli alligatori e i coccodrilli, naturalmente.

Il parco è immenso, caratterizzato da grandi distese d’acqua ricoperte da fili d’erba sottile e da una interessante biodiversità animale, inoltre è patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il luogo perfetto, insomma, per entrare pienamente a contatto con la natura e per accontentare l’anima più avventurosa.

Everglades, la palude più selvaggia (e affascinante)

La natura ci regala le esperienze più belle: con il suo fascino impareggiabile e le emozioni ineguagliabili che ci regala. Tutto questo si può vivere nel Parco Nazionale delle Everglades, un luogo ammaliante che si trova in Florida: si tratta di una palude selvaggia, che fa sentire dei veri e propri esploratori, abitata da tantissimi animali e in cui crescono numerose piante diverse.

Vi è la possibilità di fare escursioni e visite guidate, ci sono zone che sono visitabili a piedi e altre che invece necessitano di un’imbarcazione. Quella che maggiormente permette di vivere l’atmosfera del luogo è la airboat: si tratta di un’imbarcazione dotata di una grande elica esterna, perfetta per navigare nelle acque paludose delle Everglades. Per i più sportivi, invece, vi è la possibilità di girare in canoa.

La bellezza di questo luogo deriva dalla natura incontaminata e dal poter ammirare gli animali che si muovono nel proprio habitat, ma anche da quella sensazione unica che deriva dall’esplorare zone ancora selvagge e in cui la mano dell’uomo non ha modificato l’ambiente circostante. Certamente oggi non è tutto come un tempo, sembra infatti che circa il 50 per cento del territorio sia stato modificato per scopi agricoli, ma ci sono aree in cui la natura regala il meglio di sé.

Parco Nazionale delle Everglades, come visitarlo

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Everglades, come visitare la zona

Animali e vegetazione, cosa vedere nelle Everglades

Immaginiamo una grande palude, l’acqua bassa e la sensazione che sia un gigantesco prato: le distese d’acqua sono proprio così: caratterizzate da lunghi fili d’erba che crescono e superano la superfice dell’acquitrino. Ma non solo, perché girando per il Parco Nazionale delle Everglades si possono ammirare ninfee, piante carnivore, mangrovie e, in alcune zone, anche una fitta e lussureggiante vegetazione tropicale.

In questa vasta e selvaggia area nel sud della Florida, che non è solo mare e città come Miami, ci si imbatte anche in numerosi animali: la biodiversità è grande e comprende diversi predatori. Attenzione però, perché sarebbe sbagliato pensare che siano solamente alligatori e coccodrilli, perché nel Parco ci sono anche i puma, le linci rosse e il lamantino dei Caraibi. E poi tantissimi uccelli, pare infatti che si possano contare oltre 360 specie diverse.

Visitare il Parco Nazionale delle Everglades significa esplorare la natura nelle sue molteplici forme e in uno scenario selvaggio, che restituisce allo sguardo la bellezza della natura incontaminata e al cuore quella sete di avventura che alimenta lo spirito dei viaggiatori.

Everglades gli animali: ci sono anche coccodrilli e alligatori

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Parco nazionale delle Everglades: gli animali
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In questo parco è possibile ammirare l’alba più bella del mondo

Siete alla ricerca di una destinazione che vi sorprenda e vi lasci a bocca aperta? Preparatevi per una vacanza senza precedenti all’insegna dell’avventura che, siamo sicuri, rimarrà indelebile nei vostri ricordi.

Oggi vogliamo portarvi nel Bryce Canyon National Park, uno dei parchi nazionali più amati da chi viaggia on the road lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America, con le sue maestose scogliere di roccia rossa, guglie grandiose e un paesaggio mistico che vi lascerà ispirati e stupefatti.

Anche se tecnicamente non è considerato un vero e proprio canyon, si tratta di un insieme di valli dalle forme stravaganti e dai colori variopinti. Conosciuto per la sua pietra arenaria rossa e per le incredibili formazioni geologiche, il parco è stato proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un’esperienza unica nel cuore della natura selvaggia. Se state pianificando un viaggio negli States, il Bryce Canyon National Park è un must-see che non potete assolutamente perdere.

Bryce Canyon Natural Park, il fascino del selvaggio west

Bryce Canyon, Utah

Fonte: 123rf

Vista panoramica del Bryce Canyon, Utah

Il Bryce Canyon National Park può non essere così famoso come altri parchi degli Stati Uniti, ma è sicuramente altrettanto affascinante.

Quest’area, situata nello stato dello Utah, offre una vista panoramica mozzafiato con una varietà di formazioni rocciose uniche al mondo. La maggior parte sono chiamate “hoodoos“, e sono composte da sabbia, argilla e calcare erosi dal vento e dall’acqua. Il parco offre un’ampia varietà di attività che vanno dalle tranquille passeggiate lungo i sentieri ben curati alle escursioni più impegnative

Il Beyce Canyon, con la sua spettacolare gamma di colori rossi, è un luogo unico al mondo. Ci sono panorami incredibili che mostrano tutta la loro bellezza, e sorprese inaspettate che meritano di essere scoperte.

Grazie ai loro colori mozzafiato, gli hoodoos diventano ancora più sorprendenti se ammirati al tramonto e all’alba. Le ombre, infatti, accentuano la magnificenza della loro forma che va dal rosso acceso al bianco cristallino. Stando in mezzo alle sue imponenti rocce rosse, e guardando attraverso chilometri di canyon punteggiati di alberi, la combinazione tra il paesaggio selvaggio e i colori intensi dipinti nel cielo restituiscono un‘alba indimenticabile.

In particolare, vi segnaliamo una delle formazioni rocciose più famose del parco, il Thor’s Hammer (Martello di Thor), un monolite ricco di sfumature arancioni e rosa che, al sorgere de sole, è assolutamente incredibile e attira turisti da tutto il mondo.

Ammirare il Bryce Canyon Natural Park all’alba, o in qualsiasi altro momento della giornata, è un’occasione unica per connettersi con la natura e immergersi in una bellezza suggestiva come poche altre al mondo.

Il Bryce Canyon, un posto in prima fila per ammirare le stelle

L’alba e il tramonto non sono gli unici momenti in cui il Bryce Canyon offre ai visitatori uno spettacolo unico. Con il suo paesaggio mozzafiato, questo parco è uno dei luoghi migliori per l’osservazione delle stelle. Sia che siate astronomi accaniti o che vogliate semplicemente ammirare una vista mozzafiato dello spazio profondo, il Bryce Canyon non vi deluderà.

Qui si può ammirare la Via Lattea nella sua interezza, una visione emozionante e raro soprattutto per chi è abituato a vedere solo qualche stella offuscata dalle luci della città.

E se avete voglia di soggiornare all’interno del Parco per godervi questo meraviglioso spettacolo notturno, vi consigliamo l’Hotel Lodge completamente immerso nel verde intenso del bosco e progettato per far sentire gli ospiti in armonia con la bellezza della natura circostante.

Il Bryce Canyon è certamente uno dei parchi nazionali più belli degli Stati Uniti. Con le sue formazioni rocciose uniche e spettacolari, i panorami mozzafiato e la vasta gamma di flora e fauna, è facile capire perché così tante persone lo visitano ogni anno. Che siate alla ricerca di una fuga rilassante o di un’avventura adrenalinica, prenotate il primo volo per gli States: il Bryce Canyon Natural Park saprà sorprendevi.

Bryce Canyon

Fonte: 123rf

Thor’s Hammer nel Bryce Canyon National Park, Utah