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Il fascino romantico del lago Balaton, nel cuore dell’Ungheria

Ogni anno, migliaia di persone si riversano sulle sponde del più grande lago dell’Europa centrale. Grazie alla sua splendida varietà paesaggistica e alla vivace vita culturale che lo circonda, il lago Balaton è un’attrazione imperdibile in ogni stagione. Particolarmente in estate, quando si trasforma in una vera e propria meta balneare, tanto da essere stato soprannominato ‘il mare degli ungheresi’. Circondato da dolci colline punteggiate da vigneti, castelli e monasteri in rovina, villaggi rurali e località rinomate, questo gioiello d’acqua dolce offre, oltre a bagni e relax per famiglie, una miriade di paesaggi, cultura e storia da esplorare, ma anche divertimento sfrenato per chi ama la vita notturna.

Dalle spiagge per famiglie e giovani alle escursioni a piedi o in bici

Si può incontrare il Balaton a circa 100 chilometri a sudovest di Budapest, incastonato proprio al centro della regione del Transdanubio. Ha una superficie di quasi 600 chilometri quadrati, le sue acque raggiungono appena i 3 metri di profondità e in estate si scaldano rapidamente, arrivando a toccare e superare i 25 gradi. Ragion per cui le sue rive vengono prese d’assalto da molti bagnanti durante l’alta stagione turistica, che si estende da giugno fino alla fine di agosto.

La sponda meridionale, con le sue spiagge sabbiose, è ideale per le famiglie con bambini, ma anche per i giovani in cerca di divertimento. In particolare, Siófok è considerata la Rimini del Balaton, rinomata per la vivace vita notturna, che si concentra principalmente lungo la Passeggiata Petőfi, dove si affacciano diverse discoteche, bar e night club.

Chi ama andare in barca a vela o fare escursioni, può invece optare per la riva settentrionale, con l’acqua più profonda, colli vulcanici e i tesori naturali del bacino di Káli e del Parco Nazionale delle Alture del Balaton. Tutta la bellezza del lago più grande d’Europa si può esplorare anche in bicicletta, usufruendo del programma BalatonBike365, con mille chilometri di piste ciclabili segnalate, servizi turistici ad hoc, tour tematici, postazioni self service e punti di assistenza ciclistica ben attrezzati, oltre a un sito web con tutte le informazioni per pianificare il viaggio.

Rilassarsi nel lago termale più grande del mondo

All’estremità occidentale del lago Balaton, fin dall’epoca romana si può godere delle proprietà terapeutiche di un altro luogo dove la natura regala benefici esclusivi: l’Hévíz, il lago termale naturale più grande del mondo. Situato a pochi chilometri dalla città costiera di Keszthely, è alimentato da una sorgente contenente zolfo e sostanze minerali, la cui abbondante portata d’acqua fa sì che nell’arco di 72 ore vi sia un completo ricambio. D’inverno, la temperatura oscilla tra i 23 e i 25°C, mentre d’estate raggiunge anche i 33-36°C. Le sue acque sulfuree curative sono, inoltre, in continuo movimento, da sinistra a destra e dal basso verso l’alto, così che si ha la costante sensazione di essere massaggiati mentre si è a mollo.

Sulla costa nord del Balaton, ci si imbatte invece nella elegante cittadina termale di Balatonfüred, rinomata località turistica ungherese, e famoso luogo di cura e relax già dai tempi dell’impero austro-ungarico. Anche questo luogo è conosciuto per le virtù curative della sua acqua, definita “miracolosa”.

Tra vigneti, festival e monumenti eccezionali

Al culmine del breve tragitto in auto di 70 minuti da Budapest, è impossibile non notare i vigneti ondulati delle pendici settentrionali del Balaton. I vini di questa regione possono essere degustati in diverse cantine, molte delle quali offrono una splendida vista sul lago stesso. I panorami più spettacolari si possono ammirare dalla montagna vulcanica Badacsony, il cui vino è una vera leggenda, grazie al terreno che contiene resti di pietra vulcanica, al clima protetto e ai raggi che si specchiano nell’acqua del lago raddoppiando il potere riscaldante del sole.

A Zamárdi, sulle sponde meridionali del lago Balaton, prende invece vita, dal 2007, il Balaton Sound, diventato uno dei più grandi festival di musica elettronica all’aperto d’Europa, che ogni anno, a fine giugno, attira migliaia di spettatori.

Chi preferisce fare un viaggio indietro nel tempo, può visitare il Castello di Sümeg, arroccato su una collina solitaria di 270 metri nella parte occidentale dei Monti Bakony, che domina il lago dal suo alto punto di osservazione fin dal XIII secolo. Altrettanto imperdibile è una visita al Palazzo Festetics, gioiello barocco sulla sponda occidentale, a Keszthely, che oggi ospita il Museo Helikon.

Una tappa da non perdere è anche la penisola di Tihany, dove il tempo sembra essersi fermato. Sul promontorio più estremo, al termine di una piacevole passeggiata, si viene accolti da uno dei simboli del Balaton: l’affascinante Abbazia benedettina, perla barocca a due campanili. Una delle maggiori attrazioni storico-artistiche che si possono ammirare sulle sponde di questo lago ricco di sorprese.

L'Abbazia di Tihany sul lago Balaton

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L’Abbazia di Tihany, tra le attrazioni sul lago Balaton
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Info e consigli per visitare la Reggia di Versailles

A circa 15 km a ovest di Parigi sorge la Reggia di Versailles, l’antica e sontuosa residenza borbonica desiderata da Luigi XIV: visitare Versailles può essere il perfetto completamento di un viaggio nella capitale francese.

La storia della Reggia di Versailles

Il giovane Re Sole, visto il fermento del popolo e alcuni episodi particolarmente accesi come quello che interessò la fronda parlamentare e di cui fu vittima lo stesso cardinale Mazzarino, nell’ultimo ventennio del XVII secolo decise di trasferire il potere regio fuori dalla città, allontanandosi dal pericolo. La corte, infatti, fino al 1682 era ospitata niente di meno che nel centralissimo Palazzo del Louvre, ma dopo la costruzione di Versailles tutti furono costretti a lasciarlo per trasferirsi fuori dalla città dove la famiglia reale restò per oltre un secolo.

L’immensa Reggia si estende su una superficie di oltre 63 mila metri quadrati contando anche, al giorno d’oggi, su un parco di oltre 800 ettari: figurarsi che prima della Rivoluzione francese gli ettari erano addirittura 8000, con ben 93 giardini!

Visitare Versailles, per via dei suoi numerosi elementi architettonici, le stanze affrescate e famosi giardini è senza ombra di dubbio un’esperienza che lascia a bocca aperta; in particolare con un tour guidato del palazzo e dei giardini.

La Reggia di Versailles: il palazzo e i giardini

Prima che Re Sole la elevasse a Reggia, Versailles era solo un casino di caccia in cui i reali si recavano per dilettarsi nello sport all’epoca di Luigi XIII: ereditata dal successivo Luigi, questo castello di mattoni e pietra venne ingrandito e vi furono annessi altri possedimenti; fu l’architetto Louis Le Vau ad iniziare una primissima ristrutturazione per trasformare il complesso in una vera e propria Reggia.

Così, anno dopo anno, Versailles si ingrandì e soprattutto si impreziosì di nuove ali, eleganti decorazioni interne, fontane, statue e i celebri giardini che la rendono famosa e riconosciuta in tutto il mondo.

Il palazzo – manifestazione estrema dell’opulenza e della ricchezza di un re che soleva dire che sul suo regno non tramontava mai il sole – si componeva di diversi ambienti oggi perfettamente conservati e davvero interessanti da scoprire durante una visita guidata di Versailles.

Il Palazzo: cosa visitare

All’interno del palazzo il percorso di visita è segnalato e obbligato, e si ripercorrono le principali aree del castello. Ma cosa visitare a Versailles? In primis il grande Appartamento del Re: si tratta di una suite composta di 7 ambienti dove si consumavano per lo più pratiche burocratiche come la firma di atti ufficiali e l’incontro con i vari cortigiani; c’era poi anche l’appartamento privato del re – chiamato le Petit Appartement du Roi- che conteneva invece le su stanze intime.

La Galleria degli Specchi – la Galerie des Glaces – è la sala più famosa della Reggia: con i suoi 73 metri di lunghezza e 10 di larghezza, le numerose finestre e le centinaia di specchi che la decoravano, l’ambiente lascia il visitatore senza fiato soprattutto per l’affaccio sui giardini. Si tratta di una galleria in pieno stile barocco collocata proprio nel corpo centrale del palazzo dove si celebravano le funzioni più disparate: è li che venne firmato il trattato di Versailles o venne proclamato l’impero tedesco, o in epoche più recenti fu il luogo di ricevimento in cui Charles de Gaulle accolse John Fitzgerald Kennedy.

Vi erano poi numerose altre stanze, tra cui gli appartamenti della Regina e quelli di altre importanti personaggi di corte – membri della famiglia o ospiti stabili del Re.

Poco lontano dal corpo centrale, poi, sorge la Tenuta di Trianon ad uso personale dei regnanti in pieno stile neoclassico e un angolo dal fascino bucolico e campagnolo ad uso della regina denominato Hameau de la Reine.

Il Giardino di Versailles

Sono 800 gli ettari di Giardino che circondano il meraviglioso palazzo: immensi, meravigliosi, curati e fonte di ispirazione per i palazzi reali di mezzo mondo!

Anch’esso comprende varie sezioni: la romantica Orangerie, l’elegante Grand Canal, i giardini alla francese, i 15 boschetti, le fontane e i giardini musicali sono senza ombra di dubbio un must durante la vista dei giardini di Versailles

Sebbene per visitare il complesso sia necessario essere muniti di biglietto, ci sono alcune parti del giardino che possono essere visitate a titolo gratuito, tranne nei momenti in cui si tengono i famosissimi spettacoli delle fontane e quelli musicali.

Come raggiungere Versailles da Parigi

L’immensa Reggia dista appena 15 km da Parigi e può essere comodamente raggiunta in poco più di mezzora in diversi modi, ecco quindi che pianificare come visitare Versailles non è affatto difficile. Si può, infatti, scegliere di arrivarci in metro: basta prendere la linea C della RER e scendere alla fermata Gare de Versailles Rive Gauche, che è la fermata più vicina alla reggia ad appena 10 minuti a piedi. Se avete acquistato un pass dedicato ai mezzi, il biglietto è compreso solo se l’abbonamento compre le zone 1-5 dal momento che la Reggia si trova in zona 4! Nel caso di biglietto singolo, invece, è raccomandabile acquistare direttamente sia l’andata che il ritorno del biglietto “Origine – Destination”onde evitare spiacevoli code al ritorno.

Altra alternativa è il treno SNCF; in questo caso sono due le stazioni in cui si può scendere, entrambe poste a 20 minuti a piedi dall’ingresso della Reggia: Versailles Chantiers o Versailles Rive Droite.

Altre informazioni pratiche: quanto dura una vista alla Reggia?

Può essere utile sapere che non esiste una durata standard della visita de Versailles: in linea di massima il palazzo può essere girato in circa un’ora e mezza mentre ci vorranno almeno due ore per visitarne i giardini.

Eppure, è bene contemplare l’intera giornata, arrotondando per eccesso la durata della visita di Versailles: si avrà così modo di vedere tutte le sezioni del giardino con calma, senza fretta godendo del profumo di fiori e del suono dell’acqua scrosciante delle fontane passeggiando lentamente nel meraviglioso ambiente che vi circonda.

Visitare Versailles: i prezzi

È possibile vistare la Reggia tutti i giorni dalle ore 9 alle 17.30 tranne il lunedì, il 1° Maggio, il 25 Dicembre e il 1° Gennaio – giorni di chiusura del complesso. Il prezzo del biglietto (aggiornato a giugno 2023) varia in base alla combinazione delle sezioni che si desidera visitare: si va dai 10 ai 25 euro a biglietto.

Può anche essere utile sapere che a partire dalle ore 15.00 sono di solito disponibili biglietti ridotti, per l’approssimarsi dell’orario di chiusura.

È possibile comprare i biglietti su internet o direttamente alla biglietteria in loco. L’opzione di acquisto anticipato permette di recarsi direttamente all’ingresso A – evitando di passare dalle casse – ma dovrete comunque sottoporvi ai controlli di sicurezza.

Alcuni consigli furbi per visitare al meglio Versailles

Versailles è tra le 10 principali attrazioni di Parigi, preparatevi quindi ad affrontare folla e fila con pazienza!

Può essere utile per abbattere i tempi di attesa, quindi, prenotare un ingresso saltacoda o una visita guidata ad orario stabilito. Sempre nell’ottica di ottimizzare i tempi, tenete presente anche che alcune sezioni del giardino sono collegate tra di loro da un trenino che passa ogni 15 minuti: il tempo di percorrenza a piedi altrimenti è di mezzora di passeggiata.

Versailles è un luogo particolarmente suggestivo anche per i più piccoli: la visita degli interni potrebbe però essere particolarmente pesante per loro, privilegiate l’esterno – dove è ammesso l’uso dei passeggini – o prenotate una visita guidata per famiglie. Tenete conto, infatti, che all’interno del Palazzo è vietato introdurre passeggini o i comodi zaini in cui portare sulle spalle i piccoli: potreste optare solo per una fascia, se il vostro bebè è ancora piccino!

Il biglietto, poi, è gratuito per i ragazzi al di sotto di 18 anni e per i cittadini europei al di sotto dei 26.

Infine, la Reggia è aperta a titolo gratuito la prima domenica di ogni mese: si tratta di giornate particolari, presumibilmente molto affollate in cui visitare il complesso potrebbe essere poco agevole.

Per quanto riguarda cibo e bevande, all’interno della Reggia si trovano vari punti ristoro e ristoranti, mentre è possibile fare dei picnic solo nella parte dei giardini fuori dal complesso, di fronte l’Orangerie. È, però, possibile portarvi il proprio amico a quattro zampe, purché sempre a guinzaglio!

Allora si va: scarpe comode, abbigliamento sportivo e uno zainetto per picnic appena fuori dai giardini!

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Questo tratto di costa dimenticato e sconosciuto ospita la spiaggia più bella del mondo

Le spiagge della Florida sono rinomate in tutto il mondo per la loro bellezza mozzafiato, le sabbie bianche e le acque cristalline che si estendono lungo la penisola dello stato.

Ma una delle sue gemme nascoste si trova sulla “Costa dimenticata”: è il St. George Island State Park. Si tratta di un tratto di litorale selvaggio e incontaminato che si estende dal Panhandle della Florida fino al Golfo del Messico. Una destinazione incantevole che vi farà innamorare delle sue spiagge immacolate, dei suoi paesaggi mozzafiato e della sua natura incontaminata.

Una meraviglia naturale, recentemente nominata su Travel + Leisure dall’esperto costiero statunitense Stephen P. Leatherman, come “una delle sabbie più belle e bianche del mondo”.

In questo luogo magico troverete una pace e una serenità che vi avvolgeranno come un abbraccio caldo e accogliente, mentre ascoltare il suono delle onde che si infrangono sulla riva vi farà immergere completamente nell’atmosfera incantevole di questa regione inesplorata.

St. George Island State Park, un angolo di paradiso

Il parco, situato nel cuore di questo paradiso terrestre, è un incanto di 2.023 acri che vi lascerà davvero senza parole. Le sue nove miglia di sabbia bianca sono tra le più belle del pianeta, grazie alla loro bellezza naturale e alle acque cristalline del Golfo del Messico.

Se siete amanti della natura, il parco offre una miriade di attività all’aria aperta che vi faranno sentire vivi e connessi al mondo che vi circonda. Potrete esplorare le dune di sabbia e le paludi salmastre attraverso sentieri naturalistici, mentre ammirate la fauna selvatica e fate birdwatching durante il tramonto.

Inoltre, potrete passeggiare tra una serie di passerelle sopraelevate che vi permetteranno di scoprire la ricca biodiversità che popola questo ambiente unico. Naturalmente non dimenticate di portare con voi una macchina fotografica per immortalare i momenti più belli della vostra escursione.

Per i più sportivi, le acque azzurre del parco offrono numerose opportunità per praticare sport acquatici come canoa, kayak, paddleboarding e pesca. Invece, se siete appassionati di snorkeling o immersioni, non perdete l’occasione di esplorare gli incredibili fondali marini che circondano il St. George Island State Park.

Persino raggiungere questa destinazione è già un’avventura in sé. Infatti, un ponte panoramico di quattro miglia vi condurrà attraverso paesaggi mozzafiato e vi offrirà una vista spettacolare sul Golfo del Messico. Ogni chilometro percorso vi avvicinerà sempre più a questa meravigliosa oasi di pace e tranquillità.

Alla scoperta della natura selvaggia della Florida

Il paesaggio selvaggio della Florida offre un’esperienza unica e autentica ai viaggiatori che cercano l’avventura e un profondo contatto con la natura.

Tra le destinazioni più affascinanti e meno battute dal turismo di massa, vi suggeriamo l’Everglades National Park, uno dei luoghi più iconici della Florida selvaggia. Questo vasto ecosistema subtropicale, patrimonio mondiale dell’Unesco, ospita una straordinaria varietà di flora e fauna e numerosi sentieri per immergervi in questo ambiente unico e affascinante.

L’Ocala National Forest, invece, con oltre 600 laghi, fiumi e sorgenti, è la foresta più grande dello stato e offre un’ampia gamma di attività all’aria aperta.

E infine, un must-see da non perdere sono le Florida Keys, un arcipelago di isole tropicali che si estende dal sud della Florida fino al Golfo del Messico. Le Keys offrono un’esperienza unica ai viaggiatori, con la possibilità di esplorare la fauna selvatica, i parchi nazionali e gli ambienti marini incontaminati. Tra le mete imperdibili vi suggeriamo il John Pennekamp Coral Reef State Park, il Dry Tortugas National Park e il National Key Deer Refuge.

Un viaggio nella natura selvaggia della Florida è un’esperienza che tocca l’anima e risveglia la voglia di avventura che si nasconde dentro ognuno di noi. Senza dubbio vivrete una vacanza indimenticabile che vi farà innamorare perdutamente degli angoli più nascosti e affascinanti di questo paradiso terrestre.

Florida Keys

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Lungomare di Florida Keys a Marathon, Florida
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Cerchi la “Grecia” più autentica e caratteristica? È qui

Se desiderate una vacanza rilassante e lontana dal caos delle spiagge affollate, Volimes è la meta perfetta per voi. Incastonato tra le colline dell’isola di Zante, in Grecia, questo pittoresco villaggio vi conquisterà dal primo istante e vi farà innamorare della cultura e delle tradizioni greche.

Immaginate di passeggiare per i vicoli stretti e tortuosi, ammirando le case in pietra e respirando l’aria fresca e profumata del Mediterraneo. Lasciatevi stupire dalle chiese storiche, dai tesori artistici nascosti di questa nazione affascinante con una storia millenaria, paesaggi mozzafiato e un’ospitalità senza pari.

Un viaggio a Volimes è un invito a scoprire un angolo di paradiso greco, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove potrete creare ricordi indimenticabili.

La storia e il fascino di Volimes

Spiaggia di Navagio, Zante

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Spiaggia di Navagio, Isola di Zante, Grecia

Volimes è un villaggio tradizionale situato nella parte nord-occidentale dell’isola di Zante. Fondato nel XIV secolo, conserva ancora oggi molte delle sue caratteristiche originali, come le case in pietra con tetti di paglia e i vicoli stretti e tortuosi. Il villaggio è circondato da una natura rigogliosa e offre viste spettacolari sulla costa e sulle montagne circostanti.

Uno degli aspetti più affascinanti di Volimes è la sua storia. Le chiese del villaggio, alcune delle quali risalgono al XVI secolo, sono testimonianze di un passato ricco di arte e cultura. Tra queste, la Chiesa di Agios Andreas e la Chiesa di Agia Paraskevi meritano una visita per ammirare gli affreschi e le icone sacre conservate al loro interno.

Inoltre, Volimes è noto per le sue tradizioni artigianali, in particolare per la produzione di tessuti e ceramiche. Passeggiando per il villaggio, si possono trovare botteghe dove gli artigiani lavorano a mano, offrendo ai visitatori l’opportunità di acquistare souvenir autentici e sostenere l’economia locale.

La posizione di Volimes offre ai suoi visitatori l’opportunità di esplorare alcune delle bellezze naturali più spettacolari dell’isola di Zante. Infatti, a breve distanza dal villaggio si trova la famosa Spiaggia di Navagio, conosciuta anche come la Spiaggia del Naufragio, una delle spiagge più fotografate al mondo. Circondata da imponenti scogliere calcaree e accessibile solo via mare, questa spiaggia appartata ospita i resti di una nave naufragata negli anni ’80, che contribuiscono al suo fascino unico. Per raggiungere la spiaggia è possibile prenotare una gita in barca da Volimes o dai porti vicini.

Situate lungo la costa nord-occidentale dell’isola, ci sono invece le Grotte Azzurre, un’altra attrazione imperdibile. Queste grotte marine, accessibili solo in barca, offrono un’esperienza magica ai visitatori grazie alle loro acque cristalline e alla luce che si riflette sulle pareti calcaree, creando sfumature di blu intenso. Inoltre, sono un ottimo punto di partenza per praticare snorkeling e scoprire la ricca fauna marina della zona.

L’isola di Zante, un tesoro nel cuore del Mediterraneo

Certamente Volimes non è l’unico motivo per cui l’isola di Zante merita di essere visitata. Questa, infatti, è un’isola ricca di storia e cultura, con numerosi siti archeologici, chiese e musei da esplorare.

Il capoluogo dell’isola, Zante Città, è un luogo affascinante dove passeggiare tra le strade lastricate e ammirare gli edifici di epoca veneziana. Tra i siti di interesse storico spiccano il Castello di Bochali, situato su una collina che domina la città, e il Museo Bizantino, che ospita una vasta collezione di icone e reperti risalenti all’epoca bizantina e post-bizantina.

Oltre alle spiagge, tra le più belle e rinomate del mondo, Zante offre una serie di meraviglie naturali che vale la pena scoprire come il Parco Nazionale Marino con i suoi numerosi sentieri tra le colline e le spiagge dell’isola, permettendo di scoprire panorami mozzafiato e una flora e fauna uniche.

Un viaggio a Zante non sarebbe completo senza assaggiare la deliziosa cucina locale e sperimentare l’ospitalità greca. L’isola offre una varietà di taverne tradizionali e ristoranti dove è possibile gustare piatti tipici (come la moussaka, il souvlaki) e i dolci a base di miele e noci. Inoltre, molti ristoranti utilizzano ingredienti freschi e locali, garantendo un’esperienza culinaria autentica e prelibata.

In conclusione, un viaggio nel cuore dell’isola di Zante offre ai visitatori un’esperienza unica e affascinante, lontana dalle rotte turistiche più battute. La combinazione di storia, tradizioni, meraviglie naturali e ospitalità rende questo territorio un tesoro nascosto tutto da scoprire.

Preparate al più presto i bagagli e prenotate il vostro prossimo viaggio per vivere un’avventura indimenticabile che rimarrà impressa nei vostri ricordi per sempre.

Zante Città in Grecia

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Zante Città, Grecia
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Sotto il sole della Senna: anche Parigi ha la sua spiaggia

Organizzare un viaggio a Parigi, che sia il primo o l’ennesimo, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la capitale della Francia è un concentrato di storie, culture e usanze che da secoli affascinano il mondo intero, perché le strade, i quartieri, le piazze e le rive della città trasudano arte, moda, tradizioni gastronomiche e romanticismo da ogni parte. E perché è proprio nella Ville Lumière che sono conservati alcuni dei monumenti più iconici di tutto il pianeta.

Parigi è bella sempre. Lo è in autunno, quando gli alberi che costeggiano gli ampi boulevard si appropriano dei suggestivi colori della palette autunnale e lo è in primavera quando, improvvise esplosioni di fiori, incorniciano la  Tour Eiffel e corrono lungo le rive della Senna. Lo è anche in inverno, grazie alla presenza delle neve che trasforma il paesaggio urbano in una cartolina dalle infinite suggestioni.

Raramente, invece, scegliamo di raggiungere la capitale francese in estate, preferendo a questa paradisi terrestri o località di mare che ci consentono di trascorrere le giornate sotto l’ombrellone. Non tutti sanno, però, che anche la Ville Lumière può regalarci un’esperienza simile, anche se inedita, permettendoci di prendere il sole sulla Senna. Perché sì: anche Parigi ha la sua spiaggia, curiosi di scoprirla?

Trascorrere l’estate a Parigi tra spiagge e musei

Di giorno ci si rilassa sotto il sole, immergendo i piedi in una sabbia soffice e dorata, di sera, invece, si passeggia tra le vie del centro, ricche di storia e di fascino, sostando nelle caffetterie alla moda e deliziando il palato all’interno dei ristoranti di lusso: è questa la vacanza ideale.

Un’avventura a ritmo slow che soddisfa tutte le esigenze di quei viaggiatori che vogliono godersi il meritato relax, meglio ancora se sotto l’ombrellone, senza però rinunciare alle bellezze che appartengono allle città d’arte. E a Parigi, tutto questo, è possibile.

Dal 2002, infatti, la capitale francese ha messo a punto un progetto, perpetuato fino a oggi, che prende il nome Paris Plage e che prevede l’installazione di una vera e propria spiaggia che corre per 3,5 chilometri lungo la riva destra della Senna.

La distesa di sabbia viene inaugurata tra luglio e agosto e resta accessibile per 4 o 5 settimane, un periodo di tempo durante il quale, lungo la Senna, vengono organizzate attività ludiche e sportive dedicate ai cittadini che hanno deciso di trascorrere l’estate in città e a tutti i viaggiatori desiderosi di conoscere Parigi.

Sotto il sole della Senna

La Paris Plage, che si snoda tra il Quai du Louvre e il ponte d’Arcole, rende inaspettatamente la Ville Lumière una destinazione perfetta anche in estate. Come abbiamo anticipato, infatti, durante i mesi di luglio e agosto è possibile trascorrere le giornate su spiagge attrezzate con vista sulla Senna.

Alla sabbia si alternano prati erbosi incorniciati da palme che conferiscono un sapore esotico. Inoltre, su tutto il litorale, ci sono sedie a sdraio, ombrelloni e chioschetti di cibo e bibite fresche per permettere alle persone di immergersi totalmente in un’atmosfera vacanziera.

La spiaggia, che è aperta dalle 9 del mattino fino a mezzanotte, si trasforma poi nel palcoscenico di eventi coinvolgenti che intrattengono l’estate parigina a suon di concerti, spettacoli, cultura e sport.

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La leggenda spaventosa del ponte più suggestivo d’Italia

È il simbolo della città, ma anche un luogo in cui riecheggia una leggenda spaventosa che lo ammanta di mistero: stiamo parlando del ponte più suggestivo d’Italia. Si trova a Cividale del Friuli e si racconta che sia stato il diavolo in persona a costruirlo. Alto e imponente, poggia su tre piloni, e sovrasta il fiume Natisone, restituendo ai visitatori una vista dall’alto del corso dell’acqua e una storia antica e suggestiva.

Come tutti i luoghi più affascinanti non è solo l’interesse architettonico e paesaggistico a richiamare i visitatori, ma anche e soprattutto il mito che avvolge questo luogo, un posto dove la magia e la superstizione si incontrano.

Ponte del Diavolo, dove si trova e come è stato realizzato

Per ammirare il Ponte del Diavolo ci si deve recare a Cividale del Friuli, una cittadina antica e suggestiva. Basti pensare che la sua fondazione risale all’epoca romana e si deve a Giulio Cesare. Una storia secolare che si intreccia – a un certo punto – con la leggenda, quella che ammanta la realizzazione dell’attraversamento sul fiume Natisone la cui esistenza è individuata a partire del 1442.

La struttura è alta 22 metri e mezzo, lunga 48 e poggia su tre piloni. Da qui è possibile godere di una vista suggestiva sul fiume e sul panorama che lo incornicia. La particolarità della costruzione è la sua asimmetria, dovuta al fatto che il pilone centrale si posa su una roccia.

Distrutto nel corso della Prima Guerra Mondiale, il ponte è stato poi ricostruito nel 1918. La leggenda è legata proprio alla prima costruzione, quella di lacopo Dugaro da Bissone. La realizzazione dell’opera è stata lenta e, a quanto pare, segnata anche da difficoltà. Se la posa della prima pietra avvenne nel 1442 la conclusione dei lavori è datata molti anni dopo.

La leggenda del Ponte del Diavolo

La leggenda popolare vuole che all’epoca la costruzione della struttura sia stata possibile grazie all’intercessione del diavolo. Un aiuto nella realizzazione del ponte, questo sarebbe stato chiesto dagli abitanti della cittadina in Friuli Venezia Giulia, in cambio il maligno avrebbe preteso l’anima della prima persona a passarci sopra. Secondo questa storia anche la madre del diavolo avrebbe aiutato trasportando nell’alveo del fiume il masso su cui poggia il pilone centrale.

Come è andata a finire la storia? Pare che gli abitanti di Cividale del Friuli si siano presi gioco del demonio scegliendo come primo essere vivente, a transitare sul ponte, un animale.

Una veduta delle arcate del Ponte del Diavolo

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Ponte del Diavolo, una veduta delle sue arcate

Ponti del Diavolo, quelli che si possono vedere in Italia

Quello di Cividale del Friuli non è l’unico Ponte del Diavolo presente in Italia: spesso, infatti, viene dato questo appellativo ai ponti, quando vi sono leggende che li rendono in qualche modo protagonisti. Un altro esempio? Quello della Maddalena di Borgo a Mozzano in provincia di Lucca, noto anche con l’appellativo di Ponte del Diavolo. Anche in questo caso le arcate, che sono tre, sono asimmetriche. A Bobbio invece, in provincia di Piacenza, se ne trova un altro: la leggenda narra che lo abbia costruito il maligno.

Queste sono solamente due delle tante strutture presenti in Italia, in maniera capillare e in tantissime regioni, e la cui realizzazione è avvolta nel mistero.

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La meravigliosa grotta che cattura i raggi del sole

Nel Parco Nazionale di Khao Sam Roi Yot, a poco meno di un’ora di auto da Hua Hin, si trova una grotta unica nel suo genere. A scoprirla, secondo la leggenda popolare, è stato un antico sovrano del posto circa 200 anni fa, il quale vi si rifugiò dopo essere stato costretto ad abbandonare la sua nave durante una forte tempesta. Si chiama Phraya Nakhon, ed è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi che potete incontrare in Thailandia. Scopriamo cos’è che la rende così speciale e perché vale la pena arrivarci.

Phraya Nakhon Cave, una delle grotte più belle della Thailandia

La Thailandia è così ricca di attrazioni da scoprire da far girare la testa, ma la grotta di Phraya Nakhon merita senz’altro una visita. Si chiama così dal nome dall’esploratore che l’ha scoperta, Chao Praya Nakhon Sri Thammarat, all’epoca sovrano di Nakhon Si Thammarat. Questa meraviglia naturale è formata da due cavità, che non sono buie come ci si potrebbe aspettare, bensì inondate dalla luce del sole, a tal punto che riescono a crescervi persino gli alberi all’interno, rendendo l’ambiente ancora più magico.

La prima grotta contiene un fenomeno naturale che assomiglia a una cascata “asciutta” e diverse stalattiti e stalagmiti. Ma è la seconda la vera attrazione, famosa per il tempio che cela al suo interno, il Kuha Kuha Kharuehat. Costruito nel 1890 in occasione della visita del re Chulalongkorn il Grande (Rama V), gode di una particolare posizione che gli permette di catturare i raggi solari che filtrano nelle ore mattutine dal foro naturale sul soffitto della grotta. Il silenzio e la solennità che avvolgono la struttura fanno sì che l’atmosfera sia ancora più surreale. Sulle pareti della camera principale si possono anche vedere le firme dei re Rama V e Rama VII.

L’escursione per raggiungere la grotta di Phraya Nakhon

Si può arrivare alla grotta di Phraya Nakhon e al tempio partendo da Bang Pu, un piccolo villaggio di pescatori nel distretto di Sam Roi Yot, in due modi: noleggiando una barca per approdare alla spiaggia di Laem Sala (alla quale non si può accedere in auto) oppure raggiungendola  a piedi, considerando però che sono circa 30 minuti di cammino, per lo più in salita. Una volta arrivati alla spiaggia, si dovrà poi camminare per altri 30 minuti per giungere finalmente a destinazione. Si consiglia, pertanto, di prendere il battello, poiché la sola passeggiata dalla spiaggia è già alquanto impegnativa. Bisogna poi inerpicarsi per un sentiero in salita di 430 metri, per cui è bene indossare scarpe comode.

Prenotata la barca per Laem Sala Beach, si può anche optare per una gita a Monkey Island, per dare da mangiare alle scimmie che vivono lì. Se preferite andare a piedi, potete invece fare una pausa a circa metà strada, dove avrete la possibilità di ammirare un panorama straordinario delle montagne e del paesaggio marino. Infine, pagato l’ingresso al Parco Nazionale Sam Roi Yot, riceverete una guida che vi condurrà alla grotta. Se volete godervi lo spettacolo dei raggi del sole che inondano questa meraviglia naturale, l’orario ideale è intorno alle 10-10.30, a seconda della stagione, ma è vivamente consigliato arrivare nelle prime ore del mattino se preferite evitare la folla.

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Borobudur, il tempio colossale simbolo dell’Indonesia

L’isola indonesiana di Giava, da molti considerata il cuore del Paese, è una sorta di scrigno di bellezze naturali e misteriose aree archeologiche. Tra queste si guadagna un posto d’onore Borobudur, una struttura che fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco e che è anche il tempio buddhista più grande del mondo.

Tempio di Borobudur, informazioni utili

Il colossale Tempio di Borobudur sorge a circa 42 chilometri di distanza da Yogyakarta, una città dell’isola di Giava particolarmente nota per le sue arti tradizionali e il ricco patrimonio culturale.

Si tratta di un’opera magistrale creata dell’uomo che per le sue incredibili dimensioni è stata spesso oggetto di paragone con altre opere mastodontiche dell’antichità come, per esempio, le Piramidi di Giza. Vi basti sapere che possiede una base di 123 x 123 metri e un’altezza di 35 metri. Una meraviglia vera e propria che poggia su circa 1.600.000 blocchi di pietra e con pareti impreziosite da 2.672 bassorilievi, 1.400 dei quali raccontano storie riguardanti Buddha.

Vi sono persino 10 terrazze che rappresentano le altrettante fasi del cammino spirituale verso la perfezione. Un posto che deve essere visitato, perché nessuna parola sarà mai in grado di descrivere la sua infinita bellezza.

Borobudur cosa sapere

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Un angolo del Tempio di Borobudur

Come visitare il tempio più grande del mondo

Il Borobudur è stato edificato, in un periodo che va dal 750 e all’830 d.C, su una collinetta ben precisa poiché per le persone dell’epoca ricordava diversi luoghi per loro sacri: poco lontano dal tempio si sviluppa una confluenza di due fiumi che rimanda a quella dei fiumi Gange e Yumna, considerata sacra in molte culture; mentre sullo sfondo appare una catena montuosa che fa pensare al profilo dell’Himalaya, sacro anch’esso per molte culture.

È costituito di roccia lavica grigia che si fonde con i brillanti colori dell’entusiasmante panorama circostante. Visitarlo è fonte di incredibili emozioni: riproduce su scala gigantesca una geometria rituale che trasuda in ogni angolo di messaggi divini. Un luogo perciò altamente incredibile ma che per vivere a 360 gradi richiede di affrontare ripide scalinate in pietra. Tutto questo mentre si respirano atmosfere di rara bellezza che diventano ancora più magiche all’alba e al tramonto.

C’è da dire però che, essendo il monumento più visitato di tutta l’Indonesia, il momento migliore per dirigersi al suo cospetto è quello del sorgere del sole: in genere ci sono poche persone e la luce candida del mattino è la migliore per apprezzare la sua struttura e il suo simbolismo.

Un posto che va scoperto a passo lento e girando in senso orario. Magari toccando uno dei suoi 72 incredibili e sontuosi stupa perché, secondo la leggenda, accarezzare uno di essi è di buon auspicio per la fertilità.

Quando visitare Borobudur

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L’incanto di Borobudur all’alba

Cosa vedere a Giava

Visitare Giava vuol dire ritrovarsi su un’isola di grandi contrasti: oltre all’antichissimo e maestoso Tempio di Borobudur, qui sorgono palazzi futuristici che dominano su umili edifici.

Poi ci sono i vulcani, i panorami che fanno sognare, le spiagge che sono mozzafiato, foreste enormi in cui immergersi nella natura e piccoli villaggi da esplorare in quanto ricchi di tradizioni.

Sottovalutata rispetto alle vicine isole di Bali e Lombok, è la sede di molte delle culture più importanti dell’Indonesia. Tra le destinazioni da scoprire su quest’isola c’è il Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru che si distingue per essere una sorta di mare di sabbia dove svetta l’affascinante Monte Bromo, una maestoso vulcano attivo. Il cratere è raggiungibile a piedi e regala una vista che sembra voler catapultare su un altro pianeta.

Gli amanti della natura troveranno pane per il loro denti presso Ranu Kumbolo, un lago di montagna perfettamente balneabile e che mette a disposizione dei più intrepidi viaggiatori diversi percorsi che si rivelano ideali per chi ama le lunghe passeggiate.

Poi ancora il Kawah Ijen, un complesso vulcanico che di notte regala uno spettacolo eccezionale: il buio permette di ammirare delle fiamme di mille sfumature blu che vengono emanate dal gas sulfureo che esce dalle fessure del cratere. Non a caso è necessaria anche una maschera antigas per non correre alcun pericolo.

C’è poi il Green Canyon, un gruppo di insenature dove il secolare lavoro dell’acqua ha dato la vita a un piccolo ecosistema puntellato di sorprendenti sfumature di verde. Il posto in cui fare un vero e proprio bagno di esperienze all’aria aperta, grazie alla possibilità di praticare rafting e tuffarsi dalle rocce per immergersi nelle chiare acque da cui è lambito.

A Giava sorge anche un altro tempio che fa parte dei siti patrimonio Unesco, il Prambanan, il tempio induista più grande al mondo. Dedicato alle principali divinità, Shiva, Brahma e Visnhu, si estende per diversi chilometri. Tra tutti quelli presenti nel complesso, il tempio generalmente più apprezzato è quello di Shiva che da molti visitatori è considerano il massimo monumento induista dell’Indonesia. Nonostante questo, anche gli altri presenti valgono assolutamente il viaggio.

Infine le spiagge dell’isola come quelle di Piangandaran, nella provincia di Giava Occidentale, o la spiaggia di Batu Karas a sud, che è perfetta gli animi sportivi ma anche per le famiglie con i bambini. Interessante è anche Kukup Beach che stupisce con la sua sabbia dorata e la sua alta scogliera che la ripara da vento. Meravigliosa è infine Parangtritis Beach dove si estendono dune e colline ricoperte di foresta tropicale. Un’area conosciuta per l’antica cerimonia del Labuhan, un rituale che riconcilia gli uomini e gli spiriti.

Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru, Indonesia

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Un angolo del Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru

Quando andare e come muoversi

Presso l’Isola di Giava, per fortuna, non è troppo complesso muoversi: è dotata di una rete ferroviaria che attraversa il suo territorio collegando le città principali. Non mancano i traghetti (o gli aerei) per spostarsi nelle paradisiache isole limitrofe e gli autobus per chi ama viaggiare su strada.

L’isola, tra le altre cose, è baciata da un clima tropicale umido con temperature medie che oscillano tra i 23°C e i 32°C. Il periodo che va da novembre a marzo è quello più piovoso, mentre, da aprile a ottobre la stagione è più secca.

Non resta che organizzare un viaggio a Giava per scoprire il suo monumentale tempio di Borobudur e tutte le sue altre irresistibili meraviglie.

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Spiaggia del Poetto a Cagliari: 8 km di meraviglie

Il capoluogo sardo affascina al primo sguardo: dalla storia millenaria, è ricco di monumenti, tradizioni, panorami incredibili e favolose spiagge lambite dal mare cristallino di Sardegna.

E, a questo proposito, come non raccontare l’iconica Spiaggia del Poetto, la spiaggia principale di Cagliari, 8 chilometri di meraviglie dove trascorrere una giornata balneare in assoluto relax oppure godersi il divertimento dell’intensa vita notturna tra discoteche, locali e bar?

Conosciamo meglio uno dei simboli cagliaritani.

Tutto il fascino della Spiaggia del Poetto, paradiso di sole e di mare

Anche se fino agli inizi del XX secolo i cagliaritani apprezzavano per lo più la zona occidentale del Golfo degli Angeli, piano piano la bellezza indiscussa del Poetto, con le sue graziose dune bianche, salì alla ribalta ospitando i primi stabilimenti, i primi chioschi, una colonia estiva e i tipici e colorati casotti, poi rimossi del tutto nel 1986.

E, così, da “meta poco considerata” a “spiaggia dei centomila” il passo è stato breve: oggi si tratta di un must per Cagliari e hinterland, una delle spiagge più gettonate e belle dell’isola, nonché una delle maggiori d’Europa.

Chiunque si trovi a Cagliari per le vacanze in qualsiasi periodo dell’anno, non può fare a meno di frequentarla, anche soltanto per un caffè o un piacevole aperitivo in un contesto idilliaco accarezzato dalla brezza marina.

A due passi dal centro e dal porto, la Spiaggia del Poetto si estende dall’appartato Margine Rosso, litorale bianco-dorato nel comune di Quartu Sant’Elena, fino alla Sella del Diavolo, l’inconfondibile promontorio al centro esatto del Golfo degli Angeli, che sovrasta dall’alto Marina Piccola: qui, la passeggiata fino al porticciolo è imperdibile come lo sono anche le occasioni di trekking che, oltre a un panorama unico, consentono di scoprire un tempio di epoca punica, forse intitolato ad Astarte (la Grande Madre fenicia e cananea), cisterne puniche e romane, la torre seicentesca di avvistamento spagnola e alcuni fortini risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Sul lato opposto della Sella, si aprono le deliziose e rinomate spiagge di Calamosca e Cala Fighera.

Tornando all’ampio arenile del Poetto, è bagnato da acque limpidissime e vanta un fondale basso e sabbioso per decine di metri, irresistibile per lunghe passeggiate e per i giochi dei bambini.

La spiaggia si divide in maniera equa tra i quasi quattro chilometri del comune di Quartu e gli altri quattro del capoluogo, suddivisa in “fermate” che derivano da quelle del tram, ora sostituito dagli autobus: la prima ha un fondale bassissimo, la seconda e la terza ospitano gli stabilimenti storici “D’Aquila” e “Lido”, mentre la quarta è sede di quelli delle forze dell’ordine.
Dalla quinta, dove svetta la torre spagnola, al capolinea si estende “sabbia libera”a perdita d’occhio.

Dal confine con il litorale di Quartu, la spiaggia libera si alterna con attrezzati e accoglienti stabilimenti.

Una stupenda vacanza balneare a Cagliari

Se la Spiaggia è il top per rilassarsi al sole, passeggiare in riva al mare e fare il pieno di giochi e divertimento, il modernissimo lungomare alle sue spalle è perfetto anche per biking, jogging, skateboard e rollerblade e per un pausa ristoro presso uno dei molteplici chioschetti a ridosso della sabbia.

I collegamenti sono efficienti così come i servizi che vanno dagli stabilimenti balneari alle scuole di vela, dall’affitto di natanti ai diving center, dalle escursioni in canoa ai campi da beach volley e tennis fino al luna park attivo tutto l’anno, ai fast food, ai ristoranti e ai negozi.

Ma non è ancora tutto: non mancano locali, discoteche, lezioni di ballo, musica dal vivo ed eventi di livello internazionale.

Inoltre, dalla Spiaggia del Poetto si raggiunge a piedi il Parco di Molentargius-Saline, area protetta ideale per escursioni in bici e a piedi, itinerari in battello e per fare la conoscenza di uno dei siti naturalistici più interessanti di Sardegna, dimora per eccellenza dei fenicotteri rosa che qui sostano e nidificano.

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Benvenuti a Sunny Beach, l’Ibiza dell’Est

Voglia di sole, mare e divertimento? L’Ibiza dell’Est è la meta perfetta per le vacanze estive dei giovani e di chiunque desideri trascorrere giornate in spiaggia all’insegna dello svago.

In Bulgaria, a 35 chilometri da Burgas, su una costa tranquilla, Sunny Beach è la località balneare più apprezzata e in voga della Bulgaria, un tempo villaggio di pescatori trasformato in polo turistico di altissimo livello.

Sunny Beach, il tempio del divertimento estivo

Lambita dal Mar Nero, Sunny Beach offre gli stessi divertimenti di destinazioni blasonate come Mykonos, Ibiza, Corfù e moltissime altre ma qui i prezzi sono decisamente low cost: spesso, un ingresso in discoteca si aggira sui 3 euro.

Si può visitare comodamente a piedi: la strada principale, di 2, 5 chilometri, è proprio il lungomare che pullula di negozi, bar sulla spiaggia, ristoranti e strutture ricettive per tutti i gusti. Anche il parco acquatico Action Park, altro simbolo di una vacanza spensierata tra giochi e tuffi, è a due passi.

Il fiore all’occhiello della località bulgara è poi la splendida spiaggia, oltre 5 chilometri di sabbia chiara, ideale anche per le famiglie con bambini e per rilassarsi al sole dopo lunghe notti di movida.

Le zone principali sono due: la cosiddetta “pay zone“, accanto alla riva, in cui occorre affittare un ombrellone, e la “zona franca“, subito dietro, dove è possibile sistemarsi liberamente con il proprio ombrellone.

Qui sono più di 800 gli hotel per oltre 300.000 posti letto e una trentina le discoteche frequentate, in particolare, dai giovani tra i 18 e i 25 anni: la musica è sempre di qualità e i palchi ospitano anche Dj di fama internazionale.

Insomma, stiamo parlando di una meta dove lo svago è al primo posto: basti pensare che, prima delle quattro del pomeriggio, è difficile trovare qualcuno in giro. Non a caso, Sunny Beach viene anche definita “Città Fantasma”: come a Ibiza, si fanno le ore piccole e alle 10 del mattino appare pressoché deserta.

Quando andare: la stagione turistica di Sunny Beach

A Sunny Beach la stagione turistica è suddivisa in tre periodi:

  • da inizio maggio a metà giugno e settembre è bassa stagione
  • da metà giugno a metà luglio e da metà agosto a inizio settembre è media stagione
  • da metà luglio a metà agosto è alta stagione

Low cost in ogni periodo dell’anno, per un risparmio ancora maggiore conviene optare per i mesi di maggio, giugno e settembre quando si possono trovare tariffe per l’alloggio a meno di 10 euro a persona.

Dove dormire

Come già accennato, la località balneare più famosa del Mar Nero è super attrezzata e vi è soltanto l’imbarazzo per dormire tra hotel, resort, bed and breakfast, appartamenti e campeggi, tutte strutture di qualità elevata.

Le zone migliori per alloggiare sono quelle vicino alla spiaggia: molti hotel, infatti, si trovano lungo la strada principale mentre i più “lontani” distano al massimo un chilometro per 10-15 minuti di passeggiata.

Come arrivare all’Ibiza dell’Est

L’aeroporto più vicino è quello della città di Burgas, a circa 25 chilometri. Da qui, per raggiungere Sunny Beach potete servirvi di un bus oppure noleggiare un’auto: le tariffe per il noleggio non sono elevate e, avere a disposizione un’auto, si rivela molto utile per gli spostamenti in piena autonomia.