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Dove andare in vacanza sulla Riviera Turca, da Datça a Kaplankaya

La Riviera Turca rappresenta oggi una delle destinazioni da sogno non solo per chi è amante della storia, ma anche per tutti coloro che sono alla ricerca di relax, mare e divertimento.

Anche conosciuta come la Costa Turchese, la Riviera Turca è un luogo ricco di fascino e bellezza, che non ha nulla da invidiare alle più conosciute Istanbul, Djerba o la Cappadocia.
Stiamo parlando di una combinazione di acque cristalline, spiagge chiare e dalla sabbia fine e un clima invidiabile.

Quali sono le tappe migliori per scoprire questo angolo di Turchia? Scopriamolo insieme!

Datça e la sua penisola

Datça è una piccola cittadina situata sull’omonima penisola e rappresenta il punto di partenza ideale per la scoperta della Riviera Turca.

La penisola di Datça, inoltre, è ideale per gli amanti del trekking e della natura. I sentieri lungo la costa offrono vedute spettacolari sul mar Egeo e sulle calette nascoste. Tra le spiagge più belle da visitare ci sono Palamutbükü e Hayıtbükü, entrambe caratterizzate da acque cristalline e un’atmosfera tranquilla. Per un’esperienza unica, fermatevi in uno dei ristorantini sulla spiaggia per gustare il pesce fresco del giorno.

Da non perdere una visita all’antica città di Knidos, situata all’estremità della penisola, famosa per il suo teatro e il tempio di Afrodite.

Le baie nascoste di Bozburun

Viaggiando verso Est, si arriva a Bozburun, un piccolo e antico villaggio, noto per la costruzione delle tradizionali barche di legno: le famose gulet.

È un luogo perfetto per chi è alla ricerca di pace e tranquillità e per chi è amante di snorkeling e immersioni. Le baie di Bozburun e le acque limpide turche, infatti, sono ricche di vita marina.

Per visitare le coste della penisola di Bozburun, potrai noleggiare per una giornata una gulet e scoprire piccole spiagge appartate, pittoreschi villaggi di pescatori, antichi mulini a vento ed angoli di tranquillità, ancora non toccati dal turismo di massa.

Marmaris: da piccolo borgo di pescatori a vivace località turistica

Proseguendo il viaggio sulla Riviera Turca, si arriva a Marmaris, una delle località turistiche più vivaci della Riviera Turca. Qui potrete trovare una vasta gamma di attività, dai mercati tradizionali ai locali che animano la vita notturna.

Il territorio attorno alla città fa parte del Parco Nazionale di Marmaris ed è adatto a gite e trekking, che offrono punti panoramici da dove ammirare il paesaggio circostante, come anche l’antico castello, che si erge sulla città.

La marina di Marmaris è anche un ottimo punto di partenza per numerose escursioni in barca verso le isole più selvagge e meno note della Grecia e le grotte nascoste, ma anche l’Isola di Rodi, in Grecia.

Akyaka ed il fiume Azmak

Più a nord si trova Akyaka, una cittadina situata nella riserva naturale del Golfo di Gökova.

La città di Akyaka, il cui nome significa “Riva Bianca”, è famosa non solo per la sua particolare architettura, in stile Ula, ma anche per le sue spiagge di sabbia fine ed il mare cristallino. Questo luogo è particolarmente amato dagli appassionati di kitesurf grazie ai venti che soffiano costantemente nella baia. Oltre agli sport acquatici, Akyaka offre la possibilità di esplorare le acque del fiume Azmak, un vero e proprio bosco sotto le acque, popolato da tartarughe e uccelli selvatici.

Non perdete l’occasione di mangiare nei ristoranti lungo il fiume, che hanno tavoli e sedie posti all’interno dell’acqua. Qui avrete la possibilità di sedere e mangiare, quindi, immergendo i piedi direttamente nelle fredde acque del fiume Azmak.

Bodrum, l’antica Alicarnasso

Vista del castello di San Pietro a Modrum

Fonte: iStock

Vista dal castello di San Pietro a Bodrum

Proseguendo il viaggio verso nord, si raggiunge la famosa località di Bodrum, una delle destinazioni più ricercate e visitate della Riviera Turca.

Conosciuta per le sue spiagge dorate, che si vanno ad aggiungere alle spiagge più incantevoli della Turchia , i resort di lusso e la vivace vita notturna, Bodrum è anche una città ricca di storia. Il castello di San Pietro, che oggi ospita il Museo di Archeologia Subacquea, è una tappa obbligatoria in città.

Passeggiando per il centro storico, si possono anche ammirare i resti del famoso Mausoleo di Alicarnasso, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, il Teatro Antico e i resti dell’antica città di Alicarnasso.

Torba e Türkbükü: eleganza e relax

A pochi chilometri distanza da Bodrum, si trovano, poco più a nord, le eleganti località di Torba e Türkbükü.

Torba è la destinazione ideale per chi è alla ricerca di un’atmosfera rilassata e lussuosa allo stesso tempo. Qui, infatti, sono presenti numerosi resort e boutique hotel, oltre che ristoranti di alta classe, affacciati direttamente sul mare.

Türkbükü, invece, deve la sua fama di località più chic della Turchia grazie alle numerose visite da parte di celebrità e personaggi importanti del panorama turco, che scelgono la città come meta estiva per eccellenza.

Il piccolo ponte in legno che collega le due metà della spiaggia di Türkbükü viene considerato il simbolo della divisione tra la parte europea e la parte turca, in riferimento alla differenza di ricchezza tra gli hotel lussuosi e costosi della parte occidentale, contrapposti a quelli più economici, della parte orientale.

Didim: tra storia e modernità

Ancora verso nord, proseguendo il viaggio verso Kaplankaya, si arriva a Didim.
Questa città è sicuramente conosciuta per il famoso Tempio di Apollo, uno dei più grandi templi dell’antichità, con una storia millenaria.

Tempio di Apollo a Didim

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Rovine del Tempio di Apollo di Didim, patrimonio UNESCO

Per chi è amante della storia, anche la vicina città di Milet è una meta da non perdere, nota per essere una delle città ioniche più importanti dell’antichità e con rovine ben conservate.

All’insegna del lusso di Kaplankaya

Kaplankaya si trova nella provincia di Mugla, una regione caratterizzata da paesaggi montuosi, pianure costiere, baie e il mare cristallino della riviera turca.

Kaplankaya è sicuramente una fra le mete della Riviera Turca più rinomate. È nota per essere la località scelta da tutti coloro che sono alla ricerca di una vacanza all’insegna del lusso, grazie alla presenza di numerosi resort di altissimo livello ed eco-sostenibili, che offrono un’esperienza all’insegna del benessere e della natura.

Che siate appassionati di arte e storia, che siate alla ricerca di relax sulla spiaggia o in resort di lusso, o che siate alla ricerca di divertimento e adrenalina da sport acquatici, la Riviera Turca è sicuramente il luogo ideale.

Un luogo che offre una varietà di esperienze uniche ed indimenticabili, tra mare turchese e paesaggi mozzafiato, che renderanno le vostre prossime vacanze nella Riviera Turca un ricordo indimenticabile.

 

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Green Road dei Fiori, un Trentino pieno di incredibili suggestioni

Con l’inizio della bella stagione, i prati fioriti che da Carisolo si estendono fino al al Lago d’Idro, ai piedi delle Piccole Dolomiti, si trasformano in una tavolozza di colori  che valorizza ancora di più la bellezza del Parco Naturale Adamello Brenta che li circonda. Uno spettacolo unico, al quale si può assistere pedalando tra paesaggi pittoreschi e borghi ricchi di storia, attraverso il suggestivo itinerario della Green Road dei Fiori in Trentino.

Green Road dei Fiori, pedalando in una tavolozza di colori

La Ciclovia dei Fiori è la terza classificata di quest’anno alla nona edizione dell’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio che viene assegnato alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. Si tratta di un nuovo percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, in un percorso di 57 km dal borgo di Carisolo, in provincia di Trento, fino alle sponde del Lago d’Idro, di origine glaciale, situato nella provincia di Brescia ai confini con il Trentino.

Questa ciclabile diventa un tripudio di colori durante il periodo della fioritura, con oltre 600 specie di fiori. Tra Pinzolo e Caderzone Terme il colore dominante è il giallo del tarassaco e dei ranuncoli, ma i prati si tingono anche del rosa e del rosso del corifoglio comune  e del caglio bianco, un tempo utilizzato per cagliare il latte, del verde delle poacee, dell’azzurro violaceo dei fiori dell’erba mazzolina comune, della fienarola dei prati e dell’erba medica.

A Spiazzo predomina il giallo dei ranuncoli e l’azzurro violaceo dell’erba medica, mentre nella zona boscosa tra Fisto e Pelugo fanno da padrone le faggete, le peccete, il frassino, il sambuco e il tiglio di monte. Nei pressi di Pelugo, sui bordi dei campi di mais si trova, inoltre, una pianta assai rara quanto particolare nel Trentino occidentale, ovvero l’Abutilone europeo.

Passando da Darè, Javrè e Sesena i prati sono multicolore, mentre nei pressi di Ponte Pià predominano il salice bianco, quello rosso, il salice da ceste e il salicone dai fiori gialli o verdi. A Roncone si passa dai fiori bianchi del silene vulgare a quelli rosa del silene dioica, fino al colore oro della cannuccia di palude, della verga d’oro maggiore e della verga d’oro del Canada.

Tra Lardaro e Condino spiccano i prati multicolore, con il giallo dell’iperico, il viola della salvia dei prati, il bianco della silene bianca, del silene vulgare e delle margherite. Infine, da Storo al Lago d’Idro i pendii regalano orchidee rare multicolori – l’orchidea screziata, la militare, la bruciacchiata – ma anche l’iperico e la potentilla, entrambe piante medicinali dal fiore giallo. Tante anche le erbe commestibili, l’ortica dai fiori rosa, la manna bianca del farinello, asparago e spinacio di monte. Una sinestesia di colori, profumi, sapori e il suono dell’acqua che accompagna i cicloturisti per tutta la lunghezza del percorso.

Ciclovia dei Fiori, un nuovo percorso di grande suggestione

La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato e ben integrato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello Brenta, che costeggia il fiume Sarca. La Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi e tante sono le testimonianze artistiche lungo il percorso. Il nuovo collegamento ha inizio a Tione di Trento, prosegue fino all’abitato di Bolbeno per poi collegarsi al paese di Bondo lungo la strada della Madonna del Lares, caratterizzata da pendenze importanti e promiscua con il passaggio di auto.

Oltre a seguire il colore dei fiori che vestono di primavera i prati lungo la ciclovia, le sponde dei fiumi Sarca e Chiese e le rive dei “Laghi Bandiera Blu” d’Idro e di Roncone, pedalando si incrociano anche deliziosi borghi, musei e siti storici che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra, tra camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Green Road dei Fiori rappresenta un ottimo punto di partenza.

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Ciclopedonale della Val di Neto, un itinerario da non perdere

Con la riscoperta del turismo lento e a contatto con il territorio, lontano dalla logica “mordi e fuggi”, sempre più persone organizzano una vacanza all’insegna del cicloturismo, per conoscere le straordinarie bellezze paesaggistiche e le realtà locali in modo sostenibile e autentico sulle due ruote.

Sparsi lungo la penisola, sono innumerevoli gli itinerari ciclabili che meritano di essere apprezzati e valorizzati e, uno di questi, è la Ciclopedonale della Val di Neto della Regione Calabria, la seconda classificata alla nona edizione del Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento.

La Ciclopedonale della Val di Neto

La splendida Ciclopedonale della Val di Neto si estende per 42 chilometri lungo l’antica mulattiera sull’argine sinistro del fiume Neto, partendo dal sito termale di Bruciarello fino a raggiungere la foce sul Mar Ionio: si tratta di un suggestivo percorso che attraversa quella che fu una regione dell’antica Magna Grecia, ricca di profumi, sapori e colori tipici della macchia mediterranea.

Destinata esclusivamente a pedoni e ciclisti, è una green road che permette di addentrarsi in sei comuni del Marchesato crotonese: Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale e Strongoli, e offre un’esperienza memorabile tra biodiversità, storia e leggende, al cospetto di castelli millenari, antichi santuari, grotte rupestri, oasi faunistiche e siti romani.

La Ciclopedonale della Val di Neto rappresenta un fulgido esempio di turismo responsabile, realizzata con grande attenzione alla sostenibilità sia nella pianificazione che nella scelta dei materiali ecocompatibili, come dimostra la passerella di San Rocco, che armonizza natura e architettura.

Il percorso è dotato di svariati punti di accesso, rendendo l’utilizzo diversificato e agevole, e dispone di molteplici servizi per cicloturisti e viandanti, tra cui aree fitness, percorsi di rafting in kayak sul Neto, capanni per l’osservazione della natura nonché parco giochi per i più piccoli. Sono numerose anche le attività sportive e le strutture ricettive lungo l’intero tragitto.

Le tappe da non perdere

Come accennato, la Ciclopedonale inaugurata il 10 marzo 2024 unisce un territorio che è a dir poco straordinario dal punto di vista paesaggistico, archeologico, storico, naturalistico e religioso.

Ecco quali sono i punti di interesse da non tralasciare.

Caccuri, tra i Borghi Più Belli d’Italia

Caccuri, Calabria

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Il borgo di Caccuri, Calabria

Caccuri è uno dei Borghi Più Belli d’Italia della provincia di Crotone, borgo medievale arroccato attorno al suo Castello tra le verdi colline della Valle del Neto.

Simile a un presepe, custodisce ancora oggi le tracce di un passato nobiliare tra le vie e le piazze storiche e suo fiore all’occhiello è il Castello di origini bizantine e aspetto seicentesco, con pianta a trapezio e corte centrale: da notare la Cappella Palatina, con l’altare maggiore e una pregevole collezione di dipinti seicenteschi di Scuola Napoletana.

Merita una sosta anche la Badia di Santa Maria del Soccorso, complesso monumentale che comprende l’omonima chiesa, l’ex convento dei Domenicani e la Cappella della Congrega del S. Rosario.

Le Grotte Rupestri di Rocca di Neto

Nel comune di Rocca di Neto incanta l’insediamento rupestre, scavato nell’arenaria, con oltre 40 grotte distribuite su tre colline a vari livelli e separate da due canyon in uno scenario di grande fascino e suggestione. Poiché le grotte rappresentano la prima forma di rifugio usata dagli uomini nell’antichità, si ipotizza che il sito fosse frequentato già dalla preistoria, con successive rioccupazioni nel corso delle epoche. Questa teoria è supportata dalle tracce di attività umane lasciate sulle pareti interne delle grotte e dalle stratificazioni presenti.

Ad esempio, nella collina centrale è presente una cisterna ipogea, coperta da una volta a botte e costruita in muratura con una tecnica tipicamente romana. Inoltre, in una grande grotta sono stati trovati un dipinto, un graffito e uno stemma con croci, che suggeriscono una probabile abitazione da parte dei monaci basiliani nel periodo medievale.

Il Castello di Santa Severina

Borgo Più Bello d’Italia della provincia di Crotone, Santa Severina vanta un maestoso Castello medievale tra i meglio conservati della Calabria, visitabile tutto l’anno, sede del Museo Archeologico di Santa Severina dove ammirare i reperti venuti alla luce durante ricerche e scavi entro le mura ovvero il mastio quadrato e quattro torri cilindriche laterali, con a fianco altri quattro bastioni sporgenti.

Strongoli, tra storia e mare

Strongoli, Calabria

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Il borgo di Strongoli, Calabria

Arriviamo poi a Strongoli, tra la macchia mediterranea e lo Ionio, “balcone sul mare” dal centro storico vegliato dai resti dell’antica fortezza di Strongylòn.

Qui catturano altresì lo sguardo la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, ricca di affreschi, dipinti, epigrafi e arredi di valore, il Santuario della Madonna di Vergadoro che osserva il blu, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XIV secolo, il Palazzo Vescovile e, nella frazione di Strongoli Marina, la “Pietra del Tesauro“, uno tra i cinque mausolei romani della Calabria, identificato dalla tradizione come la tomba del console Claudio Marcello.

Ma non soltanto: infatti, il territorio di Strongoli, è custode anche del Castello di Faggiana (o Castello di Fasana), il Casino di caccia e dimora estiva della famiglia Pignatelli. Si tratta di un’antica residenza costituita da edifici merlati, una cappella, un frantoio, una cisterna, ampi magazzini e un grazioso parco, nell’abbraccio di da una fertile pianura coltivata a cereali, agrumi e ulivi. A est, il castello di Fasana si affaccia sull’antico mare magnogreco, da cui è separato da una vasta foresta di alberi variopinti tra cui pini domestici, abeti, conifere, cipressi, eucalipti e altri, caratterizzata da laghetti naturali che, oggi come nei secoli passati, ospitano diverse specie di selvaggina, pesci e uccelli.

Il Santuario della Madonna della Scala a Belvedere di Spinello e l’Eremo di Corazzo a Scandale

A Belvedere Spinello, invece, meta d’eccellenza, di fede e di pellegrinaggio è il Santuario della Madonna della Scala, che prende il nome dalla scultura in pietra della Madonna con il bambino sul braccio destro, dietro la quale è dipinta una scala che conduce a una porticina con la scritta “Questa è la scala che ti condurrà a Me“.

Infine, lungo il percorso della Ciclopedonale della Val di Neto, l’Eremo Santa Croce di Corazzo Scandale, luogo di preghiera sorto nel 1993.

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5 cose da fare a Zurigo, il cuore trendy della Svizzera

Multiculturale, vivace e trendy: Zurigo è non solo la città più grande della Svizzera, ma anche quella che più di tutte ha saputo coniugare gli scorci da cartolina con quartieri postindustriali ricchi di locali particolari dove trascorrere una serata diversa. Questa è una meta ideale sia per un weekend romantico alla scoperta di musei e monumenti che per chi desidera ballare e ascoltare buona musica nei locali del suo lungolago. Grazie alle sue strade pedonali e bike-friendly, tanto da ospitare la Settimana della Bicicletta, il festival nazionale del ciclismo, e i Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada e Paraciclismo, Zurigo può essere visitata anche in un giorno.

Passeggiando nel suo affascinante centro storico, percorrendo il lungolago o dedicandosi allo shopping nelle sue boutique più lussuose, Zurigo offre a chiunque la visiti la possibilità di trascorrere una giornata speciale e indimenticabile. Ecco le 5 cose da fare in un giorno per scoprirla al meglio.

Visitare il centro storico e i monumenti di Zurigo

Divisa in due dalla presenza del fiume Limmat, la città vecchia di Zurigo (Altstadt) si riconosce per i suoi piccoli vicoli sui quali si affacciano case medievali, chiese dai campanili appuntiti e le Zunfthaus, le case delle corporazioni – come la Haus zum Rüden (la casa del cane) dall’impressionante soffitto intagliato – che oggi ospitano alcuni dei ristoranti più alla moda della città. Tra i monumenti da vedere a Zurigo ci sono tre chiese storiche: la Grossmünster, la cattedrale simbolo della città, fatta edificare da Carlo Magno sulle tombe dei patroni di Zurigo; la Fraumünster, con vetrate policrome realizzate da Chagall e Giacometti; e la Peterskirche, con l’orologio dal quadrante più grande d’Europa.

Sono molte le vie del centro storico da non perdere, soprattutto per fare fotografie perfette da postare sui social. La più colorata è Augustinergasse, con le sue casette colorate su entrambi i lati e ricca di ristoranti e negozi per l’arredamento della casa. Se invece amate l’arte, o semplicemente dovete affrontare una giornata piovosa, Zurigo offre oltre 50 musei e 100 gallerie che vanno dal FIFA World Football Museum alla Kunsthalle Zürich con le sue esposizioni d’arte contemporanea. Tra i musei di Zurigo troverete anche proposte per i bambini come quelli dedicati ai dinosauri, ai giocattoli o al cioccolato Lindt, anche se il migliore resta il WOW, il museo dedicato alle illusioni percettive e sensoriali.

Augustinergasse a Zurigo

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Augustinergasse, la via più colorata di Zurigo

Fare shopping di lusso e non

Con il suo aspetto postindustriale che ricorda certi quartieri di Berlino, la città ha attirato molti designer e marchi prestigiosi. Per questo, fare shopping a Zurigo è una delle cinque cose assolutamente da non perdere, non solo per i prodotti classici che vengono associati alla Svizzera – come cioccolato e orologi –, ma perché è possibile trovare anche abbigliamento alla moda, soprattutto nelle boutique affacciate sulla scintillante Bahnhofstrasse. Questa è considerata una delle strade più costose al mondo, al settimo posto dopo Londra, Parigi e Tokyo.

Per uno shopping meno lussuoso ci sono i 130 negozi presenti all’interno degli spazi della stazione centrale di Zurigo, aperti anche la domenica, insieme a quelli costruiti dentro il modernissimo Aeroport Center, raggiungibile comodamente in treno o con il tram 10, aperto 365 giorni l’anno fino a tarda sera.

Un pomeriggio di relax in uno stabilimento balneare

Se lo shopping non vi ha rilassato abbastanza, ci sono gli stabilimenti balneari a fare il resto. Questi sono considerati il punto di incontro degli abitanti di Zurigo durante i mesi più caldi, quando le rive del lago e della Limmat cambiano letteralmente volto. In estate, infatti, sono ben quaranta gli stabilimenti balneari presenti in città, molto spesso dotati di passerelle e piattaforme in legno dalle quali tuffarsi per un bagno nelle acque del lago di Zurigo e di terrazze dedicate a chi vuole abbronzarsi o concedersi un momento di relax. Alcuni stabilimenti balneari sono riservati solo agli uomini o alle donne e tutti sono dotati di bar. Se siete in vacanza con la famiglia non perdete il Tiefenbrunnen, un vero paradiso per i bambini, oppure il Mythenquai con la sua spiaggia di sabbia finissima lunga 250 metri dotata di giochi d’acqua e piattaforme per i tuffi.

Passeggiare all’aria aperta con i bambini

Dalle gite in battello ai musei, Zurigo è una città che offre molte attività su misura per il divertimento dei bambini. Nei mesi più caldi dedicate una giornata alla scoperta degli oltre 70 parchi e giardini distribuiti sul suo territorio. Il Rieterpark, ad esempio, è il parco più grande di Zurigo e si trova nel quartiere dell’Enge, mentre l’Orto Botanico o il parco Belvoir sono perfetti per passeggiare all’aria aperta. Vi sentite avventurosi? Noleggiate una bicicletta ed esplorate con i bambini la zona del lungolago, che offre il grande vantaggio di disporre di numerosi punti ristoro per una sosta gelato o, addirittura, per organizzare un pic-nic immersi nel verde.

Godersi la vita notturna di Zurigo

Ristoranti, bar, locali con musica dal vivo: a Zurigo la notte è sempre trendy a dimostrazione che la città non ha nulla da invidiare alle grandi capitali europee. La zona di Züri-West è sicuramente quella dove si concentra la maggior parte della vita notturna con locali in cui ballare aperti fino a tarda notte. Da provare è sicuramente l’Hiltl, che da ristorante vegetariano di giorno si trasforma in un club molto amato nelle ore notturne. O il Kaufleuten, sulla Pelikanplatz, dotato anche di una zona lounge bar ideale per un drink; o il Plaza Club, all’interno di un vecchio cinema, conosciuto anche per i suoi party studenteschi.

Nei mesi estivi sono moltissimi i locali affacciati sull’acqua: si tratta dei badi-bar presenti all’interno degli stabilimenti balneari di Zurigo. Non perdete una visita al famoso Rimini Bar, che al tramonto si trasforma da semplice piattaforma sull’acqua in uno spazio in cui bere un drink o mangiare qualcosa di sfizioso, oppure scoprite i locali sul lungolago come il Seebad Enge.

Zurigo di notte

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Il centro storico di Zurigo di notte

Come raggiungere Zurigo dall’Italia

Zurigo è raggiungibile con voli diretti dalle principali città italiane; il suo aeroporto, a circa 10 km dal centro cittadino, vi permetterà di arrivare in pochi minuti al quartiere in cui avete scelto di soggiornare grazie alle S-Bahn S2 e S16 o alla capillare rete di tram, pullman, navette e taxi. Se arrivate a Zurigo in treno dall’Italia, la stazione centrale si trova nel cuore del centro storico ed è ottimamente collegata con Milano e il nord della Penisola.

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Le spiagge più belle della Turchia

Non solo Istanbul con i suoi iconici monumenti e la vivace vita urbana: la Turchia è una destinazione incredibile per gli amanti delle spiagge e della tintarella, con un’incredibile varietà di coste e litorali affascinanti da esplorare. Il Paese, infatti, è una terra che unisce la ricca storia e la cultura del Medio Oriente con straordinari paesaggi naturali. Tra le numerose meraviglie del Paese, i suoi litorali sono senza dubbio tra i più belli e allettanti al mondo.

In questo articolo vi racconteremo quali sono le spiagge da vedere assolutamente in una vacanza in Turchia e perché si sono guadagnate la fama di essere tra le più spettacolari della nazione dell’Asia Minore.

Spiaggia di Dalyan

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La dorata spiaggia di Dalyan

Spiaggia di Dalyan

Situata sulla costa mediterranea, la spiaggia di Dalyan si affaccia su un mare cristallino nella località di Cesme, sulla costa del Mare Egeo. Questa splendida spiaggia è nota per le sue acque cristalline e la sua bellezza naturale incontaminata.

Circondata da scogliere calcaree, questa spiaggia è un vero paradiso per gli amanti del sole e del relax. I visitatori possono anche avventurarsi in una piccola escursione ed esplorare le rovine della città antica di Caunos, che si affacciano sulla spiaggia.  La spiaggia di Dalyan, inoltre, è raggiungibile facilmente anche dall’Italia via traghetto in partenza da Trieste, Brindisi e Ancona.

La spiaggia di Cleopatra

Considerata una delle spiagge più belle della Turchia, la spiaggia di Cleopatra, sull’isola di Sedir a ovest di Alanya, si distingue per le sue sabbie bianche e finissime e per le sue acque turchesi. La leggenda narra che la regina Cleopatra e Marco Antonio abbiano trascorso qui parte della loro storia d’amore.

Spiaggia di Iztuzu

Situata nella baia di Dalyan, la spiaggia di Iztuzu è un paradiso di sabbia dorata e acque limpide. Questa spiaggia è anche un importante sito di nidificazione per le tartarughe Caretta Caretta e per questo motivo è anche nota come Turtle Beach.

Spiaggia di Kaputas

Incastonata tra scogliere bianche, la spiaggia di Kaputas è un gioiello della costa della Turchia. Con le sue acque turchesi e la sua sabbia fine, questa spiaggia offre uno scenario da cartolina perfetto per rilassarsi e godersi il sole. Per raggiungerla occorre scendere una scalinata molto ripida e il più vicino centro abitato è la pittoresca cittadina di Kalkan.

Spiaggia di Kaputas

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Il mare turchese della spiaggia di Kaputas

Spiaggia Ulas Karayollari

Situata nella regione di Bodrum, la spiaggia di Ulas Karayollari è un’oasi di pace e tranquillità. Con la sua sabbia dorata e la sua atmosfera serena, questa spiaggia è l’ideale per chi cerca un po’ di relax lontano dalla folla, posta com’è sulla punta di un capo roccioso e raggiungibile scendendo una serie di gradini. Da segnalare però che questa è una delle poche spiagge a pagamento della Turchia ed è frequentata da piccole imbarcazioni che gettano l’ancora a pochi metri dalla spiaggia.

Olu Deniz

Olu Deniz – nei pressi di Fethiye – è una delle spiagge più iconiche e fotografate della Turchia, famosa per le sue acque cristalline e le scogliere ricoperte da una ricca vegetazione che la circondano. Questo luogo è anche un paradiso per gli appassionati di sport acquatici, ma anche per chi ama sfidare se stesso nel parapendio, con il Monte Babadağ che offre viste mozzafiato sulla costa.

Spiaggia di Olu Deniz

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La spettacolare spiaggia di Olu Deniz

Spiaggia Olympos

Immersa in un paesaggio incantevole, la spiaggia di Olympos è un vero gioiello della costa turca, nei dintorni di Antalya. Circondata da rovine antiche e da una rigogliosa vegetazione, questa spiaggia offre un’atmosfera unica e affascinante. Persino secondo il Telegraph, Olympos è una delle spiagge più belle della Turchia e anche per questo è meta di numerosi campeggiatori.

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Cosa vedere sulle rive del Lago Ontario, nei pressi di Toronto

Il Lago Ontario è un bacino di quasi 20mila chilometri quadrati, il più piccolo dei Grandi Laghi, su cui affaccia la bellissima città canadese di Toronto. Le sue acque sono divise tra i territori statunitensi dello stato di New York e quelli canadesi della provincia dell’Ontario. Il bacino è il più a est dei cinque grandi laghi che si trovano nell’America settentrionale (gli altri sono il Lago Superiore, il Lago Michigan, il Lago Huron e il Lago Erie).

Circondato in alcuni tratti da una natura selvaggia e incontaminata, abbraccia per 46 chilometri una delle città più importanti e vivibili del Canada, ovvero appunto Toronto, e sulle sue acque sorgono importanti porti, fondamentali per la navigazione e per il traffico commerciale tra Canada e Stati Uniti, quali il Porto di Kingston, di Cobourg, Hamiltom, Oswego e Rochester.

Lago Ontario, il più piccolo tra i “Grandi Laghi”

Il lago è di origine glaciale ed è navigabile per quasi tutto l’hanno tranne quando il freddo ghiaccia le sue onde imprigionandole, per poi in primavera restituirle a chi con un battello o pagaiando in canoa vuole godere del blu delle acque. Il clima dell’Ontario è di tipo artico e subartico a nord, continentale a sud. Le zone a nord sono influenzate dalle masse di aria fredda dell’Artico e del Canada, mentre le parte meridionale è mitigata da venti che arrivano dai Grandi Laghi.

Profondo circa 225 metri, il lago è collegato al fiume San Lorenzo, che dopo aver attraversato grandi città come Montreal sfocia nell’Atlantico, e al Niagara, a sua volta comunicante con il Lago Erie. Al suo interno si sviluppano le isole di Amherst e quella più ampia di Wolf. Fu l’esploratore francese Etienne Brulé ad “esplorarlo” per la prima volta all’inizio del XVII secolo. Il nome Ontario deriva da “ontari” dalla lingua Urone ormai estinta e significa “grande lago”.

Il tour del lago: cosa vedere

Iniziate il tour del Lago Ontario dalla città di Toronto, località moderna nella quale spiccano grattacieli altissimi in contrasto con edifici storici presenti nella York Old Town, luogo che vi farà fare un salto indietro nel tempo: visitatela a piedi per assaporarne l’atmosfera del passato capace di convivere con la metropoli multietnica.

Recatevi alla CN Tower la struttura simbolo della città, tre le più alte costruzioni al mondo, ubicata vicino al Lago Ontario, che, grazie alle due terrazze panoramiche, vi permetterà di godere di una bellissima vista su Toronto. Accanto alla torre troverete lo Skydome, lo stadio conosciuto anche come The Dome, la cui costruzione con il tetto a cupola retrattile è unica al mondo.

Lo Skydome (oggi indicato come Rogers Centre) oltre ad ospitare partite di baseball e football è location di concerti e manifestazioni di ogni genere. Al suo interno include anche l’Hard Rock Cafè cittadino. Non perdetevi il Distillery Historic District con le strade lastricate da mattoncini rossi proclamate patrimonio nazionale: potrete ammirare dei bellissimi esempi di architettura di età vittoriana del Nord America.

Dopo aver visitato Toronto potrete recarvi a Kingston, vecchia capitale dell’Upper Canada che si trova sul versante est del Lago Ontario: si rivelerà interessante visitare questo centro chiamato anche “Città di Calcare”, materiale utilizzato per la costruzione di molti suoi monumenti. Si tratta di una città molto vivace e la sera propone diverse attrattive.

Da qui parte una nave per l’isola Wolfe che in una ventina di minuti di viaggio vi consentirà di raggiunge la terraferma per godere di un bel panorama sullo skyline di Toronto dal lago. Indubbiamente non potrete perdervi le Cascate del Niagara, a circa due ore di auto da Toronto. Il salto nel bacino sottostante vi impressionerà così come la bellezza dell’intero paesaggio. Vi consigliamo di visitarle alla sera quando illuminate da luci colorate regalano un suggestivo spettacolo, così come in inverno quando il ghiaccio e la neve le rendono candide.

I più coraggiosi potrebbero anche decidere di attraversare a piedi le gallerie scavate nella roccia, oppure con la Maid of the Mist (la barca che conduce a contatto con l’irruenza dell’acqua) potranno sperimentare da vicino il contatto con la natura selvaggia del luogo. Inoltre, giungendo al Great Gorge Adventure, un ascensore vi permetterà di vedere mulinelli e rapide.

Intorno alla zona delle cascate del Niagara, a sud del Lago Ontario, sorgono svariate attrazioni che richiamano i turisti in vacanza in famiglia nella città di Toronto come il Marineland, parco acquatico con balene, delfini e foche.

Per deliziare il vostro palato potreste approfittare dello Skylon, ristorante scenografico che si trova in cima a una torre panoramica presso le cascate: inutile dire quale spettacolo meraviglioso apparirà dinanzi ai vostri occhi.

Come raggiungere il Lago Ontario e Toronto in aereo

Per raggiungere il Lago Ontario e la città di Toronto in aereo, potete optare per un volo con destinazione Lester B. Pearson International Airport che si trova nella zona nordoccidentale di Toronto City. Almeno 30 compagnie aeree volano su questo aeroporto; in alternativa, potete optare per gli aeroporti di Ottawa o di Kingston.

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Charleston, un tuffo nel passato negli Stati Uniti del Sud

Di recente, Charleston, nella Carolina del Sud, è entrata e piè pari in diverse classifiche mondiali per alcuni incredibili aspetti che colpiscono i turisti che la visitano. Nel 2023, ha vinto il premio come migliore città degli Stati Uniti d’America di Travel + Leisure e il Condé Nast Traveler Readers’ Choice Award.La strada principale, King Street, inoltre, è stata definita una delle vie più pittoresche d’America. Incarna alla perfezione l’anima di questa storica cittadina del Sud, con le case color pastello, i portici, i balconcini di ferro battuto e le insegne storiche. Oggi, la maggior parte di questi edifici ospita boutique, gallerie d’arte e deliziosi ristorantini e tutto il quartiere storico è frequentato soprattutto la sera quando l’atmosfera, alla luce dei lampioni di una volta, diventa molto vivace.

È anche considerata una delle città più romantiche degli Stati Uniti e non stentiamo a crederlo. Basta passeggiare per i lunghi viali all’ombra di querce secolari o fare un tour sul calesse nella zona più antica della città a Broad Street, o sostare in una dei tanti parchi per essere investiti da forti emozioni. Qui si respira un’atmosfera rilassata, tipica degli Stati del Sud, e sono tanti gli scorci che fanno sognare e che riportano indietro nel tempo.

Charleston, città storica d’America

Questa città, che oggi conta poco più 150mila abitanti – più o meno come la nostra Reggio-Emilia –, quando fu fondata alla fine del 1600 rivestiva una grandissima importanza socioculturale per tutto il Paese che stava nascendo. Colonizzata dai britannici, deve il suo nome a Re Carlo II d’Inghilterra e, grazie al suo porto sulla costa atlantica e in corrispondenza dell’estuario di ben tre fiumi, Ashley, Cooper e Wando, era il centro di smistamento principale nella rotta degli schiavi che venivano poi mandati a lavorare nelle tante piantagioni che ancora oggi si possono visitare intorno alla città. È anche da Charleston che partirono i primi colpi che portarono alla Guerra Civile e che cambiò la sorte degli Stati Uniti d’America.

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Fonte: 123RF

La famosa Rainbow Row a Charleston

Un salto indietro nel tempo

Se non si fa caso alle auto parcheggiate, a Charleston sembra di tornare indietro all’epoca in cui la musica del pianoforte usciva dai saloon – non era ancora il Charleston, che è arrivato solo negli Anni ’20 – e in città si girava con il calesse. Nella old downtown è ancora tutto tale e quale. I turisti amano farsi trasportare dalle carrozze trainate dai cavalli che attraversano i viali e i vicoli acciottolati e i giardini fioriti, ammirare gli edifici risalenti al periodo coloniale e farsi un selfie a Rainbow Row, la via più colorata e Instagrammabile della città, fare tappa nei bistrot dove assaggiare qualche piatto locale a base di gamberi, ostriche e il tipico “grit”, una sorta di semolino che accompagna carne, pesce e verdure – tra i suoi punti forti è anche considerata una delle destinazioni più interessanti per i food lover – , o fare shopping nel City Market, l’antico mercato degli schiavi che oggi ospita artigiani e artisti che lavorano la paglia con cui una volta si intrecciavano le ceste per trasportare il riso dalle risaie.

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Fonte: 123RF

Il City Market di Charleston, ex mercato degli schiavi

Per immergersi nella storia di Charleston e nel cuore dello Stato del South Carolina, da non perdere è la visita all’International African American Museum, un edificio modernissimo affacciato sul Gadsden’s Wharf, il luogo dove venivano sbarcati gli schiavi provenienti dall’Africa, quindi non casuale. Aperto solo nel giugno del 2023, racconta non soltanto la storia americana degli schiavi, ma anche la loro vita in Africa e per questo è unico in tutti gli Stati Uniti, dove esistono altri musei dedicati agli afroamericani.

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Fonte: @Charleston Area CVB

I centro di Charleston nel Sud Carolina

Le piantagioni intorno a Charleston

Se siete degli incorreggibili romantici, ricorderete sicuramente uno dei film più celebri intitolato “Le pagine della nostra vita”, in inglese “The Notebook”. Ebbene, questo kolossal è stato girato proprio in una delle piantagioni appena fuori Charleston, la Boon Hall Plantation, che si trova su Seabrook Island, una delle numerose isole intorno alla città, la cui facciata in stile georgiano, usata per le scene in estero, è inconfondibile.

Si tratta forse della prima piantagione sorta a Charleston e fatta costruire dall’inglese John Boone non appena venne a vivere in America. Oltre a far costruire questa splendida mansion, fece anche piantare delle querce che oggi sono uno spettacolo per gli occhi perché, nel corso dei secoli, i rami si sono talmente intrecciati tra loro da formare un fitto corridoio riparato che conduce fino alla villa. Nella piantagione si possono visitare gli ambienti lussuosi della famiglia Boone e lo splendido parco, ma anche le capanne degli schiavi.

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Fonte: 123RF

Il viale alberato della Boone Hall Plantation a Charleston

Inoltre, durante la visita guidata viene rappresentata la cultura Gullah, quella della comunità che si è stanziata proprio sulla costa orientale degli Stati del Sud e che ha sempre mantenuto un forte legame con la madre patria in Africa. Questo legame ha tracce talmente evidenti anche oggi nella cultura di questo popolo che, a distanza di 400 anni dall’arrivo del primo gruppo di schiavi, oggi i Gullah vengono definiti la più africana fra le comunità afroamericane degli Stati Uniti d’America. Invece, per gli interni del film è stata usata un’altra mansion: Williams Mansion, che si trova proprio a Charleston. Se cercate l’America autentica, lontana dalle luci di Manhattan e dai bagnini abbronzati della California, insomma, è qui che potete trovarla.

Come arrivare a Charleston

Charleston ha un aeroporto internazionale dove atterrano voli da tutti gli Stati Uniti. Per noi italiani ciò significa fare uno scalo che può essere a New York, Washington oppure ad Atlanta dove volano diverse compagnie. Compreso lo scalo la durata del viaggio è di circa 15 ore. Una volta giunti in città, il centro si gira benissimo a piedi o con il calesse. Per visitare le piantagioni, invece, vi consigliamo di prenotare un tour guidato.

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Tenerife: un giorno a El Teide. La natura maestosa delle Canarie

Quando si parla di Tenerife, nell’immaginario comune ci sono le spiagge, le piscine naturali, un clima mite tutto l’anno, la tranquillità di un’isola relativamente sperduta, all’altezza dell’Africa ma con passaporto europeo. In realtà – e non tutti lo sanno – Tenerife ospita la montagna più alta di tutta la Spagna, El Teide, per cui risulta al decimo posto della classifica delle isole più alte al mondo.

El Teide, riferimento da tutta l’isola

Il monte Teide si trova nel cuore dell’isola di Tenerife, la più grande dell’arcipelago delle Canarie. Chiamato anche il Pico del Teide, questa montagna è molto cara ai residenti ed è maestosa e imponente tanto che la sua cima (di 3.718 metri) è visibile da gran parte dell’isola; come un punto di riferimento e orientamento. Ci si affeziona alla sua vista insomma. Un amore non recente, visto che già anticamente gli abitanti dell’isola consideravano il vulcano un luogo di preghiere e pellegrinaggio. Il vulcano è ancora attivo: l’ultima eruzione risale al 1909 e durò 10 giorni, ma non è possibile prevedere se e quando il Teide tornerà ad eruttare.

Il Parco Nazionale del Teide

Il Parco Nazionale del Teide, nato nel 1954, ha una natura e un microclima a sé, completamente diversi dalla costa. Non è raro, in inverno, stare in spiaggia a prendere il sole con lo sguardo rivolto verso la vetta innevata nel monte. 19mila ettari di parco, circondati dal Parco Naturale della Corona Forestale di oltre 46mila ettari, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 2007 per la sua natura vulcanica e singolarità biologica. Il Parco Nazionale del Teide ospita anche il Pico Viejo, il secondo vulcano più alto delle Canarie con i suoi 3135 metri di altitudine, ed è uno dei più visitati in Europa.

Visitare il Parco Nazionale del Teide

La visita al Parco Nazionale del Teide è un’esperienza quasi trascendentale, specialmente se si parte dalla costa, perché nel giro di qualche chilometro si passa dalla spiaggia al paesaggio lunare; dal livello del mare ad altitudini montane. Ci sono diversi modi per attraversare il parco e godere dei suoi paesaggi mozzafiato. Per chi dispone di un’automobile, basta seguire le indicazioni, perfettamente segnalate da ogni parte dell’isola, fino alla stazione della funivia, punto di arrivo. Vi consigliamo di attraversare il parco da costa a costa, perché è davvero emozionante. Ci sono anche i mezzi pubblici che partono da Puerto de la Cruz, La Orotava e Playa de Las Americas e raggiungono la stazione della funivia attraversando foreste e vulcani. Raggiungere il parco è parte integrante dell’esperienza.

come raggiungere El Teide

Fonte: 123RF

Le strade nel Parco Nazionale del Teide

Raggiungere la cima del Teide: la funivia

Per chi non si accontenta e vuole raggiungere la cima del Teide, la funivia è l’opzione più comoda. In 8 minuti di viaggio raggiunge i 3550 metri e da qui parte il sentiero Telesforo Bravo, piuttosto impegnativo, per salire a 3718 metri in 40 minuti di cammino. Attenzione però, perché salire in cima non è così scontato: a parte il costo piuttosto alto del biglietto della funivia, è necessario richiedere sul sito del parco un permesso speciale con un paio di mesi di anticipo, perché gli ingressi giornalieri sono limitati.

I sentieri

Camminare per il Parco Nazionale del Teide è imprescindibile. Fermatevi di tanto in tanto, nell’ombra delle fitte foreste o in mezzo alla roccia nera, e oltre a fare le foto provate ad assaporare questa dimensione e stratificazione surreale. Ci sono alcuni sentieri anche per raggiungere la vetta del Teide, esclusivamente per i più allenati. Partono da Montana Blanca e raggiungono la via storica di ascensione al Teide. Possono essere percorsi in autonomia o con guida e in questo caso non è necessario richiedere il permesso per l’accesso. All’interno di tutto il parco però ci sono aree allestite e spiazzi panoramici, da cui partire per fare una passeggiata immersiva.

Il panorama su Tenerife dalla vetta

Raggiunta la vetta, il panorama farà dimenticare ogni sforzo. Sono due i punti panoramici: il Belvedere della Rambleta, da cui si apre una splendida vista di Siete Canadas e sulla Valle de Ucanca; e poi il Belvedere di Pico Viejo, da cui nelle giornate di cielo terso si possono ammirare addirittura le isole vicine di La Gomera, El Hierro e La Palma. E se guardate verso il basso, avrete l’occasione più unica che rara di osservare un cratere di 800 metri di diametro ai vostri piedi!

Centri visitatori e osservatori astronomici

Centro Visitatori Telesforo Bravo

Il Centro Visitatori Telesforo Bravo  si trova nella città di La Orotava, a circa 25 km dal confine di ingresso al Parco Nazionale. Il centro ospita una mostra che racconta la storia dell’isola di Tenerife, con un focus proprio sul Teide e la sua vetta.

Centro Visitatori di El Portillo

Questo centro garantisce una fotografia completa sul parco. Ospita un piccolo museo e il Giardino Botanico che lavora per la tutela e il recupero delle specie vegetali minacciate. Al suo interno, oltre il 75 per cento delle specie del Parco Nazionale; laboratori con camere di germinazione e banca del germoplasma.

Museo Etnografico Juan Évora

La casa  di Juan Évora, ultimo abitante di La Cañadas a conservare lo stile di vita tradizionale, si trova al crocevia di Boca Tauce, all’accesso Sud del Parco. L’abitazione è stata ristrutturata e oggi è un punto informativo e un piccolo museo etnografico che ospita una mostra sull’antico stile di vita dei pastori a Las Cañadas.

L’osservatorio astronomico

L’Osservatorio del Teide ospita telescopi solari e notturni all’avanguardia, di oltre 60 istituzioni di 19 paesi. La particolare condizione climatica del Teide e la totale assenza di inquinamento luminoso, fanno si che Tenerife, insieme al Cile e alle Hawaii, sia uno dei tre posti migliori della Terra per osservare il cielo. L’Osservatorio organizza attività e visite guidate per gruppi e classi.

Info pratiche

Quando andare sul Teide

Tenerife ha un clima mite tutto l’anno, motivo per cui è una meta ideale anche nelle stagioni invernali. Il Teide però è una montagna molto alta e le temperature si abbassano molto rispetto alla costa. Il periodo ideale per raggiungere la vetta è certamente la primavera, specialmente se si ha intenzione di camminare per sentieri.

I tour organizzati

Oltre alla visita in autonomia, ci sono diversi tour organizzati che accompagnano i gruppi a conoscere il parco. Solitamente durano una giornata e partono dai centri più grandi dell’isola. Il consiglio è quello di organizzare la visita con un certo anticipo, specialmente se si ha intenzione di raggiungere la vetta e di prendere la funivia, per cui è necessario richiedere il permesso.

Servizi nel parco

Per la visita al parco prevedete una giornata intera e organizzatevi con acqua e cibo perché ci sono diverse aree attrezzate, ma pochi bar e ristoranti. Nella stazione a valle della funivia, raggiungibile in automobile e bus comodamente,  si trova un’area relax, un bar e un ristorante, oltre all’ufficio informazioni. La stazione di arrivo in cima invece dispone di connessione a internet Wi-Fi, bagni pubblici e distributori di snack e bevande. Una curiosità? Qui in cima si trova anche il telefono pubblico più alto di tutta la Spagna!

 

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Dove si trova Istanbul e cosa vedere nel cuore di Bisanzio

Istanbul, la città che incanta con il suo fascino millenario, è una destinazione affascinante che affonda le sue radici nel glorioso passato dell’Impero Bizantino. Situata strategicamente tra Europa e Asia, sulle rive del Bosforo, questa metropoli vibrante riunisce in sé la maestosità del passato e l’energia del presente.

La più grande città della Turchia è una città frutto dell’incontro tra Oriente e Occidente, tra Asia ed Europa. Istanbul, ben più popolosa della capitale Ankara – con oltre 14 milioni di abitanti nell’area urbana – è una città ponte, non solo in senso figurato. Infatti, si trova tra il Mar di Marmara e il Bosforo, una penisola che si protende sul mare del Corno d’Oro (Haliç in turco, cioè “canale”), dove due ponti collegano i quartieri cittadini situati su sponde diverse dei mari che la bagnano.

La posizione unica di Istanbul, che dunque si estende su due continenti, con la parte europea a ovest e la parte asiatica a est,  per secoli l’ha resa un importante crocevia di culture e commerci, plasmandone il carattere cosmopolita, in un magico intreccio di tradizioni.

Basilica di Santa Sofia a Istanbul

Fonte: iStock

Vista della Basilica di Santa Sofia a Istanbul

Alla scoperta del cuore di Bisanzio

Nel cuore della città, l’eredità bizantina è ancora palpabile. La Basilica di Santa Sofia, capolavoro dell’architettura bizantina, domina maestosa la Piazza Sultan Ahmet. Questo gioiello architettonico, costruito nell’anno 537 d.C., incanta i visitatori con i suoi mosaici dorati e le sue imponenti cupole. Poco distante, il Palazzo Topkapi, un tempo dimora dei sultani ottomani, custodisce tesori inestimabili e offre uno sguardo affascinante sulla vita di corte. Non lontano, il Gran Bazar, uno dei più grandi mercati coperti al mondo, emana l’atmosfera vivace e colorata del commercio di un tempo. Qui, tra le sue 4.000 botteghe, è possibile immergersi nell’antica tradizione degli scambi commerciali e scoprire prodotti artigianali unici.

La visita inizia da Palazzo Topkapı, dove si trova l’edificio da voluto da Maometto II il Conquistatore alla presa della città nel 1453, che fu il cuore del governo dei sultani turchi, centro amministrativo e artistico dell’impero. Da ammirare insieme ai suoi cortili e giardini, agli edifici dell’Harem e alla chiesa bizantina di Hagia Irene. Il Palazzo è sempre aperto eccetto il giovedì; biglietti acquistabili anche on line e ingresso gratuito a disabili. Per arrivare in autobus da altre zone della città, fate riferimento alle fermate di Gülhane e Sultanahmet.

Palazzo Topkapi a Istanbul

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L’interno del Palazzo Topkapi a Istanbul

Il museo di Palazzo Topkapı raccoglie una ricchissima collezione che va dai ritratti dei sultani ottomani agli abiti indossati dai sultani stessi e dai loro familiari oltre a gioielli, tappeti, porcellane, argenteria, ori e oggetti di uso comune che hanno caratterizzato la vita quotidiana del palazzo per secoli, ma anche armi, di pregevole fattura. Piatti, calici, posate provenienti dalle cucine di palazzo fatte fare dai più grandi artigiani d’Europa e d’Asia, a Venezia, in Cina o in Giappone.

Nel biglietto è compresa la visita dell’Harem del Palazzo Topkapı, dove si trova lo spazio intimo e familiare dei sultani ottomani residenti a Istanbul. Qui vivevano la famiglia reale: la regina madre, le mogli del sultano, figli e figlie ma anche fratelli e sorelle con i loro congiunti. La struttura oggi esistente comprende centinaia di stanze, bagni, moschee, aree comuni.

Dirigetevi poi alla basilica di Santa Sofia, capolavoro architettonico, la più grande chiesa dell’Impero romano d’Oriente. Della struttura voluta dall’imperatore Costantino nel IV secolo, la “grande chiesa” (Megale Ekklesia), non rimangono tracce; così come non esiste più la seconda chiesa, fatta costruire dall’imperatorio Teodosio II nel V secolo. L’attuale chiesa fu progettata dagli architetti di corte dell’imperatore Giustiniano e costruita tra il 532 e il 537 d.C. esattamente dove si trovavano le due precedenti basiliche di Istanbul.

Hagia Sofia, l’ottava meraviglia del mondo antico, vi stupirà per la sua grandiosità e la sua bellezza; è uno dei musei e monumenti più visitati al mondo. Dedicata al culto cristiano per quasi mille anni, fu riconvertita in museo dal sultano Maometto II il Conquistatore e nel 1932, per volere del padre della Turchia moderna Atatürk venne trasformata di museo, dove si trova anche una bella collezione di icone e dove vengono ospitate mostre temporanee.

Moschea Blu a Istanbul

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La Moschea Blu a Istanbul

I dintorni del complesso monumentale e dell’area storica di Istanbul sono un susseguirsi di strepitosi monumenti, parchi e giardini, palazzi e luoghi di culto di incomparabile bellezza. Visitate i sotterranei della Cisterna Basilica, Yerebatan Sarnıcı, dove si trova il sistema di riserve idriche di Istanbul voluta dall’imperatore Giustiano per alimentare palazzi e fontane della città. Ammirate la Moschea Blu, Sultan Ahmet Camii, e i suoi minareti che svettano maestosi.

Spostatevi poi verso uno dei colli della città vecchia per ammirarla dall’alto nei pressi della moschea di Solimano, Suleymaniyyè, la seconda per dimensioni di Istanbul. Voluta dal sultano Solimano il Magnifico, fu costruita a metà del XVI secolo, con quattro minareti, giardini e fontane che regalano appunto una meravigliosa vista del Corno d’Oro e del Bosforo. Nei dintorni, raggiungete il Bazar Egiziano per chiudere con lo shopping la vostra visita nel cuore della città.

Un’altra attività da fare durante un soggiorno a Istanbul è quella di concedersi una piacevole crociera sul Bosforo, per vivere un’esperienza imperdibile. Ammirare i palazzi, le fortezze e i villaggi che si affacciano sulle rive di questo braccio di mare è uno spettacolo davvero suggestivo.

Cosa mangiare in viaggio a Istanbul

Istanbul è anche un punto di riferimento per tutti i buongustai e il suo carattere eclettico la rende una città perfetta per chi vuole esplorare i sapori locali ma anche il fusion.

Tra le prelibatezze della speziata e aromatica cucina turca, non si può non menzionare il famosissimo kebab. Il kebab è una vera e propria istituzione della cucina turca e a Istanbul è possibile trovare una vasta gamma di varianti, come il classico kebab di agnello, il pollo shish, il doner kebab e il cağ kebabı.

I meze invece sono piccoli piatti di antipasti che vengono serviti all’inizio del pasto. Tra i must-try ci sono anche l’hummus, la babaganoush, le olive marinate, le foglie di vite ripiene e il cacık (yogurt, cetrioli e aglio).

Parlando di dessert, il baklava è un dolce super dolce e irresistibile, fatto di sottili strati di pasta foglia farciti con noci e sciroppo di miele, mentre il lokum, comunemente noto come “delizia turca”, è una delicata caramella gommosa aromatizzata a base di zucchero, farina di riso e aromi come rose, limone o pistacchio.

Visitare il Mercato delle Spezie di Istanbul è un vero e proprio tuffo nell’universo di profumi e sapori dell’Oriente, il luogo perfetto per il vostro tour gastronomico della città. Qui si possono acquistare spezie, tè, frutta secca e altri prodotti tipici ed è possibile assaggiare il classico tè nero turco, servito in caratteristici bicchieri alti e sottili.

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L’autentica ospitalità dell’Albergo Ristorante Poli sulla Via degli Dei

Immerso tra le imponenti vette dell’Appennino Tosco Emiliano, in un luogo paesaggistico unico e dal panorama mozzafiato, l’Albergo Ristorante Poli rappresenta un vero e proprio rifugio di puro relax lungo l’antica Via degli Dei. Non solo luogo per evadere dalla routine quotidiana, ma anche punto di interesse ideale per escursioni, attività sportive e location per eventi e anniversari memorabili. L’esperienza è indimenticabile per chiunque varchi la soglia, consentendo infatti ai visitatori di immergersi completamente nella bellezza e nella quiete dell’ambiente naturale circostante.

Appennino Tosco emiliano - Albergo Ristorante Poli

Atmosfera incredibile

Posizionato al numero 5 di Piazza della Neve, nella località di Madonna dei Fornelli di San Benedetto Val di Sambo, l’Albergo Ristorante Poli è luogo di puro relax dove poter vivere un’esperienza memorabile immersi nella bellezza paesaggistica dell’Appennino Tosco – Emiliano.

Benessere, accoglienza e cortesia

Stile minimalista e cura nei dettagli: l’Albergo Ristorante Poli è dotato di ampie camere balconate, sauna per 4 persone e doccia idromassaggo nell’area comune, ideali per godere di momenti di puro benessere a fine giornata. Inoltre la struttura è dotata di un rigoglioso giardino e un ampio parcheggio privato per i clienti, un’area sosta per campeggiatori con doccia e servizi annessi completamente gratuiti dove la pulizia è impeccabile.

Appennino Tosco emiliano - Albergo Ristorante Poli

Sapori tradizionali tosco emiliani

Una vera e propria delizia per il palato: i sapori sono quelli autentici della tradizione culinaria Tosco Emiliana. Gli ingredienti sono freschi, locali, impossibile non rimanere estasiati ad ogni singolo assaggio dalle crescentine, dai gustosi tortellini ripieni e dalla carne locale.

Servizi per ogni necessità

Colazioni rinforzate, proposte menù concordate, serate a tema, eventi, ogni servizio offerto ha l’obiettivo di soddisfare a pieno tutti gli ospiti della struttura. La grande cura dei dettagli e la professionalità rendono questo luogo perfetto per tutte le esigenze.

Avventure nel verde e momenti di relax

Non solo rifugio dalla routine quotidiana, l’Hotel Ristorante Poli è anche il luogo ideale per passeggiate rigeneranti ed escursioni in mountain bike. Ogni giorno è possibile vivere una nuova esilarante avventura circondati da un paesaggio incredibile e suggestivo.

Cosa aspetti a vivere un’esperienza memorabile nell’Appennino Tosco Emiliano? Visita il sito albergoristorantepoli.it e goditi il tuo meritato relax.