Categorie
Asia Giordania Idee di Viaggio mete storiche montagna Petra siti archeologici Viaggi

A due passi da Petra c’è un sito che nessuno conosce

Tra i siti archeologici più affascinanti di tutti i tempi c’è senza dubbio Petra, la città di roccia situata nel cuore della Giordania che è stata inserita non solo tra i Patrimoni dell’UNESCO, ma anche tra le sette meraviglie del mondo moderno. Tuttavia, basta allontanarsi di qualche decina di chilometri per incontrare un luogo ancora più magico, che conserva un’atmosfera speciale – anche perché è quasi completamente sconosciuto. Andiamo alla scoperta del sito di Sela, tra le montagne giordane.

L’affascinante storia di Sela

Meta perfetta per chi ama il turismo culturale, la Giordania ha davvero molto da offrire. Oltre a Petra, infatti, c’è di più: per trovare un luogo che conserva intatto il suo fascino particolare, dobbiamo spostarci più a nord e addentrarci tra le montagne rocciose del Governatorato di al-Tafila. È qui che ci imbattiamo nei resti di un’antichissima città conosciuta con il nome di Sela (es-Sela’ in arabo, un termine che significa roccia). Il panorama è spettacolare, e ancora di più la storia che si cela dietro le poche rovine ancora in piedi.

Questa sarebbe infatti – secondo gli archeologi – la celebre Sela più volte citata nella Bibbia ebraica, la quale in passato veniva erroneamente identificata proprio con Petra. D’altra parte, entrambe le città portano nomi con lo stesso significato (uno in arabo e uno in latino), quindi non sorprende che ci sia stata confusione. Solo attorno al 2010 sono stati compiuti degli scavi tra le montagne dell’antico regno di Edom, dove sono emersi i resti che oggi vengono attribuiti a Sela. La città sarebbe stata abitata nel corso del I millennio a.C., ed è a questo periodo che risale la maggior parte dei reperti trovati in questa zona.

Cosa vedere presso il sito archeologico

Sela è un sito archeologico davvero speciale: incastonato tra le rocce di arenaria, si erge fino a 200 metri di altezza a picco su burroni ripidissimi. Era in passato un rifugio usato dagli abitanti dei dintorni per mettersi al riparo in caso di pericolo, ma anche una vera e propria fortezza. L’altopiano che ospita la maggior parte delle rovine era infatti difficilmente raggiungibile, offrendo il luogo ideale per sfuggire dagli assalti dei nemici. Oggi si possono ammirare i resti di antiche torri e strutture difensive, oltre che di edifici residenziali, luoghi di culto e case scavate nella roccia.

Poiché in quest’area non vi erano pozzi o sorgenti d’acqua, la popolazione vi aveva costruito un centinaio di cisterne e di vasche dove stoccare l’acqua piovana: alcune di esse sono ancora molto ben conservate, regalandoci un piccolo assaggio di quello che Sela doveva essere un tempo. Avvicinandoci alla montagna su cui si inerpica l’antico villaggio, si può notare qualcosa di sorprendente: in alto, sulla parete rocciosa, c’è un rilievo conosciuto come l’iscrizione di Nabonide. Si tratta di una raffigurazione che immortala un uomo con una lunga veste, un bastone e un copricapo, il quale probabilmente non è altri che l’ultimo re dell’impero babilonese.

Per giungere a Sela, occorre arrampicarsi su una lunga scalinata costruita nella roccia. Prima di arrivare in cima, il passaggio si restringe all’interno di una gola che poi si apre sull’altopiano: qui ci sono i resti di antiche mura che un tempo proteggevano l’ingresso al villaggio, il quale poteva essere chiuso con un’alta cancellata in legno. Tutt’intorno, si possono ammirare torri di difesa e pavimentazioni riemerse da sotto terra, dove erano rimaste per tanti secoli, cisterne intonacate, antichi altari e tante altre meraviglie, a riprova di quanto questo luogo sia magico.

Categorie
Idee di Viaggio montagna Trentino Alto Adige vacanze Viaggi

Estate in Alto Adige: cosa fare e dove alloggiare

Come vivere ogni giorno della propria vacanza dentro a una favola: è questo quello che garantisce un’estate in Alto Adige grazie ai suoi preziosi panorami. E se trascorsa in alloggi che permettono di immergersi appieno nell’ambiente circostante e dove la melodia della natura fa da colonna sonora alle proprie giornate, le ferie diventano un sogno che si avvera. Ecco a voi l’hotel in cui soggiornare in Alto Adige e tutte le esperienze che si possono fare in zona.

Dove alloggiare in Alto Adige

L’hotel di cui vi stiamo per parlare si distingue per essere piccolo e riservato, una struttura perfetta per fuggire dalla frenesia quotidiana e sentirsi come rinascere.

Ma non solo: questo albergo si trova in una posizione che permette di vivere la montagna e la natura dell’Alto Adige nella sua dimensione più autentica. È situato, infatti, nel cuore del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, un angolo della regione dolomitica che comprende ben 38 cime sopra i tremila metri e la maggior superficie glaciale dell’Alto Adige.

Il nome della struttura è Falkensteiner Hotel Antholz e, essendo destinata esclusivamente agli adulti, è l’ideale per una vacanza romantica attraverso cui ricaricare le batterie e vivere insieme al proprio partner la bellezza delle Alpi.

Soggiornare da queste parti permette di scoprire la voce del silenzio che viene rotta solo dai suoni della natura e un cielo stellato che è difficilissimo incontrare altrove in Italia.

La struttura si distingue per essere anche un alloggio virtuoso: è parte del portfolio Vitalpina® Hotels Südtirol, ovvero quegli alberghi che condividono un’anima vitale, alpina e, soprattutto, sostenibile.

Falkensteiner Hotel Antholz

Fonte: FALKENSTEINER HOTEL

Veduta del Falkensteiner Hotel Antholz

Cosa fare in questa zona dell’Alto Adige

Questo incantevole territorio dell’Alto Adige consente di fare tantissime esperienze che riempiono l’anima di piacevole emozioni. Molte di queste opportunità, tra le altre cose, sono organizzate direttamente dall’hotel: rilassanti passeggiate nei dintorni del Lago di Anterselva, escursioni in bici, in mountain bike, romantici pic nic nei boschi e molto altro ancora. Scopriamo insieme nel dettaglio alcune delle numerose attività che ci sono a disposizione per gli ospiti.

Gli amanti dell’avventura possono dedicarsi al trekking, all’alpinismo e alle arrampicate. L’albergo, proprio per far vivere una vacanza al massimo del comfort possibile, possiede un noleggio zaini e bastoncini da trekking. Lo stesso servizio è offerto anche per le biciclette ed e-bike, mezzi perfetti per fare indimenticabili esperienze in mezzo alla natura altoatesina.

Gli animi più romantici potranno invece concedersi un pic-nic esclusivo nel bosco di Anterselva che si trova accanto allo stesso albergo. Due capanne rustiche in legno, raggiungibili a piedi in pochi minuti, saranno un perfetto rifugio mentre si potrà gustare un esclusivo pic-nic gourmet osservando un colorato e suggestivo prato alpino.

Esperienze da fare in Alto Adige

Fonte: FALKENSTEINER HOTEL

La natura dell’Alto Adige

E poi ancora le escursioni in Vespa al Passo Stalle: oltre il Lago di Anterselva, attraverso la tortuosa strada del passo si raggiunge a bordo di queste intramontabili due ruote la tipica e tradizionale locanda alpina Stalleralm. Qui si potrà fare una degustazione di specialità di formaggio piccante seguita da un menù di 3 portate con prodotti alpini fatti in casa.

Per gli animi più tranquilli, sarà invece possibile fare una passeggiata di circa 1 ora intorno al Lago di Anterselva, ma anche raggiungere il suggestivo Lago di Braies che è forse uno dei luoghi più romantici di tutta Italia.

Alloggiando da queste parti si avrà anche la possibilità di fare un’escursione alle Piramidi di Terra di Perca, capolavoro architettonico della natura. Ma se dobbiamo dirla tutta, queste sono solo alcune delle tante cose che si possono fare e scoprire in zona. Ma per fortuna ad aiutare nella scelta e nell’organizzazione ci sarà il Concierge in hotel, una figura che può suggerire agli ospiti le esperienze da non perdere in base ai loro gusti ed esigenze.

Lo sconto da non perdere

In un periodo in cui i prezzi di qualsiasi bene sono aumentati, farà piacere sapere che il Falkensteiner Hotel Antholz mette a disposizione dei suoi ospiti un interessante sconto.

Prenotando una vacanza estiva con soggiorno fino al 2 settembre di quest’anno, è possibile approfittare di -15 Sunshine Special*, la promozione che consente di risparmiare fino al 15% sulle proprie vacanze. *Offerta limitata e soggetta a disponibilità

Scopri tutte le offerte di Falkensteiner Hotel Antholz.

Piscina in Alto Adige

La piscina all’aperto del Falkensteiner Hotel AntholzUn viaggio tra maestose cime italiane, quindi, che si rivela ancora più gradevole, oltre a essere pieno di ore di sole e allegria, ricco di fantastici panorami e aria fresca di montagna, e con tanti bellissimi tour e servizi che sono in grado di soddisfare chiunque.

P.s: sono i benvenuti anche gli amici a quattro zampe!

Categorie
Idee di Viaggio isole Viaggi viaggiare

Isola di Porquerolles, cosa fare e come organizzare il viaggio

Chiamata anche “l’Isola d’oro”, Porquerolles è un eccezionale fazzoletto di terra che fa parte dell’altrettanto affascinante arcipelago delle Isole di Hyères. Ci troviamo in Europa, ma in un angolo del vecchio continente i cui colori ricordano quelli dei Caraibi, anche se per arrivarci basta una semplice carta d’identità valida per l’espatrio e meno ore di viaggio.

Dove si trova l’Isola di Porquerolles

L’Isola di Porquerolles si torva in Francia e in una regione quasi per niente distante dall’Italia: fa parte della sinuosa e colorata Provenza. Lambita dalle eccezionali e invitanti acque del Mar Mediterraneo, appartiene all’arcipelago di Hyères, nel dipartimento del Var.

Si tratta della più grande delle tre Isole d’Oro e si sviluppa in quello che viene chiamato il Parco Nazionale di Port-Cros, un luogo altamente tutelato per via della sua incredibile biodiversità. Chi decide di visitarla ha la fortuna di ritrovarsi catapultato in un vero e proprio angolo del nostro continente ancora quasi del tutto intatto e dove scovare spiagge di sabbia bianca, insenature selvagge, pinete sempreverdi, una vita marina strabiliante e dei vini che possono deliziare qualsiasi palato.

Cosa visitare

La natura di Porquerolles invita a scoprire il suo territorio a suon di escursioni di diversa difficolta e a inebriarsi del suo scintillante sole in una delle tante spiagge che offre. Ma la verità è che questa isola nasconde anche tanti tesori dai profili più o meno antichi che vale certamente la pena visitare una volta che che la si sceglie come meta di viaggio.

C’è da fare però una piccola premessa: da queste parti ci si può muovere esclusivamente a piedi, o al massimo con l’ausilio di una bicicletta a noleggio. Consapevoli di questo, il primo punto di interesse da non perdere è il suggestivo faro di Porquerolles. Per ammirarlo bisogna raggiungere la sua più estrema punta meridionale, ma una volta approdati il panorama è più che emozionante: sorge a 84 metri sul livello del mare.

Porquerolles è anche un poetico susseguirsi di fortificazioni militari assai rilevanti. Il primo che vi segnaliamo è il Forte di Santa Agatha che è il più antico di tutta l’isola. Proprio qui ogni anno ha luogo il Porquerolles Jazz Festival (per il 2023 le date sono 9-12 luglio) che attira tantissimi turisti. Inoltre, ospita un’interessante mostra permanente sul patrimonio naturalistico e storico dell’isola.

Forte di Santa Agatha a Porquerolles

Fonte: Getty Images – Ph: Gerard SIOEN

Veduta del Forte di Santa Agatha

Vale la pena fare un salto anche presso il Forte de l’Alycastre che, pur essendo attualmente chiuso al pubblico, mette il visitatore di fronte a incantevoli panorami. Ma non solo: questo è un luogo dell’isola particolarmente speciale perché proprio qui nacque la leggenda di Porquerollaise che racconta che un valoroso cavaliere vi naufragò, riuscendo però ad essere soccorso dalla gente del posto. Per ringraziarli di averlo salvato decise di uccidere il mostro che viveva nella baia, nella tana di Alycastre, dalla quale usciva solo per divorare gli abitanti dell’isola.

Classificata come monumento storico e con ingresso totalmente gratuito è la Chiesa di Sainte-Anne de Porquerolles, un edificio particolarmente interessante da visitare poiché al suo interno è custodita una ricostruzione in legno massello di noce delle quattordici stazioni della Via Crucis.

Poi ancora il Mulino du Bonheur, di cui è possibile conoscere la storia grazie a speciali visite guidate, e la Fondazione Carmignac, un antico casale che oggi è un museo pregno di opere di grandi artisti di epoche diverse come Botticelli e Warhol. Affascinante è anche il giardino in cui si sviluppa: è popolato di circa quindici pregevoli sculture.

Vacanze a Porquerolles: a tutta natura

Durante una vacanza a Porquerolles si viene automaticamente catapultati in un’oasi di pace: a dominare sono i canti delle cicale e i profumi della macchia mediterranea che ben si mescolano a quelli prodotti dalle onde del mare. Una sorta di paradiso di natura nella sua forma più pura, tutta da scoprire tramite tante intense escursioni di diversa difficoltà e piste ciclabili ben tenute e segnalate.

Escursioni presso l'isola di Porquerolles

Fonte: iStock

L’incanto della natura presso l’Isola di Porquerolles

Un luogo da assaporare necessariamente a passo lento e al ritmo del canto degli uccelli, melodie che celebrano una biodiversità di straordinaria importanza. Ben 70 chilometri di sentieri conducono tra i favolosi vigneti del rosè Côtes de Provence, pianure coltivate, frutteti, boschi di pino e spiagge che sembrano un sogno a occhi aperti.

Su due ruote (ma ricordiamo esclusivamente quelle della bicicletta) si possono solcare otto circuiti ad anello che dirigono al cospetto della Calanque de L’Indienne, un punto panoramico fatto di scogliere che sono di un’altezza impressionante, e delle Gorges du Loup che, grazie al loro paesaggio dove svettano diverse rocce aguzze, sembrano provenire da un lontanissimo pianeta.

Le spiagge più belle

Cos’è una vacanza a Porquerolles se non ci si va a rilassare sulle sue spiagge più belle? E da queste parti una cosa è certa: c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Non stiamo affatto scherzando perché l’isola possiede due anime completamente diverse tra loro ma assolutamente eccezionali: il lato meridionale è un’esplosione di ripide scogliere e insenature appartate; il lato nord è un paradiso di spiagge dalla sabbia fine lambite da acque turchesi che nulla hanno da invidiare a quelle dei tropici.

Ne è un valido esempio la Spiaggia de la Courtade, la più lunga dell’isola e che ben si presta alle famiglie con i bambini per via dei suoi fondali che degradano dolcemente. Fatta di sabbia e ciottoli, presenta anche alcune calette riparate dal vento di levante e in cui proteggersi dal sole in un delizioso bosco di eucalipti.

Porquerolles, spiagge più belle

Fonte: iStock – Ph: Michael Mulkens

L’affascinante Spiaggia de la Courtade presso l’Isola di Porquerolles

C’è poi la Spiaggia di Notre-Dame, così eccezionale che nel 2015 è stata persino eletta “la spiaggia più bella d’Europa”.  E a dirla tutta non c’è da soprendersi: è composta di sabbia fine accarezzata da un mare più che trasparente. A far innamorare è anche la pineta da cui è abbracciata, alberi sempreverdi che le conferiscono un profilo ancor più magico.

Arriviamo poi alla Spiaggia di Langoustier che si presenta con morbida sabbia bianca. Un po’ complessa da raggiungere, ha le forme di una caletta riparata e dai fondali poco profondi. Un posto in cui arrivare mettendo in conto della fatica che verrà però ampiamente ripagata dalla sua bellezza.

Impossibile non parlare di Plage d’Argent che senza ombra di dubbio conquista il titolo di “una delle spiagge più belle e incantevoli dell’isola”. Il mare è cristallino e poco profondo, mentre la sua sabbia si distingue per essere particolarmente bianca e fine.

Da un arenile in cui sembra di stare sulle nuvole a un angolo di Porquerolles che prende il nome di Spiaggia nera di Langoustier. Come si può intuire, è chiamata così proprio per il colore della sua sabbia che è dovuto alle scorie versate nel XIX secolo da un’antica fabbrica di bibite. Nonostante questo, rimane comunque un angolo dell’isola che merita una visita.

Come arrivare e le regole da seguire

Organizzare il viaggio dall’Italia a Porquerolles non è affatto complicato. Questa angolo di natura genuina, pura e sorprendente è facilmente raggiungibile dal nostro Paese, purché si salga a bordo di uno dei tanti battelli che effettuano più tratte al giorno: essendo uno dei luoghi più salvaguardati del nostro pianeta, qui non ci sono e non ci saranno mai aeroporti, e quindi bisogna necessariamente giungere via mare.

Occorre perciò dirigersi verso il porto di Giens – La Tour Fondue e salire su una delle imbarcazioni che impiegano circa 15 minuti per approdare in questo angolo di meraviglie. Da qui le partenze hanno luogo durante tutto l’anno, mentre da altre città della Costa Azzurra come Tolone, Saint Mandrier, Les Sablettes e La Londe si può salire su un traghetto per l’isola solo durante la bella stagione. In sostanza, d’estate non è affatto complesso organizzare un viaggio verso l’Isola di Porquerolles.

Una volta arrivati in questa isola dei sogni è però importante tenere a mente che ci sono alcune regole che occorre rispettare:

  • prenotare in anticipo perché le strutture in cui alloggiare si esauriscono rapidamente;
  • sono assolutamente vietati tutti i veicoli a motore, quindi anche i motorini;
  • non si può fumare, l’unico posto in cui lo si può fare è il pittoresco villaggio di Porquerolles;
  • i nostri amici a quattro zampe non possono accedere nelle spiagge;
  • non è possibile edificare;
  • non è permesso inquinare;
  • non si può campeggiare;
  • le biciclette sulle spiagge sono assolutamente interdette;
  • bisogna proteggere la vegetazione, i pesci e tutto il fantastico territorio in generale.

Parliamo perciò di divieti molto importanti e che vanno necessariamente rispettati in quanto hanno lo scopo di evitare che si ripeta un terribile episodio accaduto nell’ormai lontano 1897: durante quell’anno, i 2/3 della superficie dell’isola furono distrutti a causa del diffondersi di un terribile incendio.

Per questo motivo, il meraviglioso territorio di Porquerolles è tutto completamente protetto: la fauna, la flora e i fondali marini, che sono attualmente in uno stato di conservazione eccezionale.

Porquerolles è un’isola a poca distanza dall’Italia che vale assolutamente la pena scoprire, un posto in cui ci si sposta senza auto e dove tutto scorre al ritmo del relax: probabilmente la definizione stessa di paradiso.

Plage d'Argent a Porquerolles

Fonte: iStock

L’incantevole Plage d’Argent presso l’isola di Porquerolles
Categorie
Europa Idee di Viaggio panorami Parchi Nazionali Svizzera vacanza natura Viaggi viaggiare

Perché dovresti organizzare un viaggio in questo paradiso naturale

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è una delle gemme nascoste dell’Europa centrale, un luogo incantevole dove natura e cultura si fondono in modo sublime.

Situato al confine tra la Repubblica Ceca e la Germania, il parco offre una vasta gamma di paesaggi mozzafiato, tra cui foreste lussureggianti, montagne imponenti e laghi cristallini.

Ma non è solo la bellezza del paesaggio che rende questo parco unico: il Parco Nazionale della Svizzera Boema è anche un luogo di grande importanza culturale, con molte città storiche e villaggi pittoreschi da esplorare.

Camminare tra i vasti pineti, esplorare le profonde valli e ammirare le maestose formazioni rocciose che si ergono come torri, pareti, gole e labirinti, è un’esperienza unica e indimenticabile. L’impero di roccia del parco è un habitat naturale straordinario, ricco di flora e fauna uniche al mondo.

Immergiti nella meraviglia del Parco Nazionale della Svizzera Boema, un luogo dove la natura regna sovrana e i tuoi sensi saranno completamente rapiti dall’affascinante e incontaminata bellezza del paesaggio.

La bellezza selvaggia del Parco Nazionale della Svizzera Boema

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema fu istituito nel 2000, con l’obiettivo di preservare la bellezza incontaminata del paesaggio.

il parco copre un’area di oltre 700 chilometri, regalando panorami spettacolari che ti lasceranno senza fiato, con le sue maestose formazioni di arenaria e la straordinaria varietà di flora e di fauna.

Gli amanti della natura non possono perdere l’opportunità di esplorare le bellezze del parco, mentre gli appassionati di cultura potranno visitare le città e i villaggi storici.

Scopriamo insieme quali sono le migliori escursioni e attrazioni nell’incantevole Parco Nazionale della Svizzera Boema.

Le imponenti montagne di arenaria

Le montagne di arenaria sono una delle principali attrazioni del Parco. Queste montagne sono formate da una roccia sedimentaria composta principalmente da sabbia e minerali come il quarzo. Le montagne di arenaria vengono spesso chiamate “montagne di rocce” a causa della loro forma straordinaria, che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

La terrazza del Belvedér, con la sua vista panoramica sul Canyon dell’Elba, e le suggestive rovine del mulino Dolsky Mlyn del XV secolo rappresentano due delle mete più rinomate dell’intera catena montuosa. Inoltre, gli escursionisti possono anche avventurarsi verso Tiské Skály (Tisa Rocks), un’incredibile rete di pareti di roccia arenaria di 30 metri.

Infine, un complesso di scalinate in pietra guiderà i visitatori più audaci verso le suggestive rovine del castello di Šaunštejn. Costruito nel XIV secolo, offre una vista spettacolare sui Monti Metalliferi che segnano il confine tra la Repubblica Ceca e la Germania.

Le gole e le incantevoli sponde del fiume Kamenic

Hai mai pensato di fare un emozionante giro in barca, immergendoti nella meravigliosa natura incontaminata e sentendo il profumo delle foreste selvagge?

Qui, potrai esplorare il paesaggio tra le acque cristalline le gole o camminare lungo i sentieri panoramici che costeggiano le rive del fiume.

La riva del fiume Kamenice e la gola di Kamnitz rappresentano uno dei luoghi più affascinanti all’interno del parco. Queste gole, come burroni rocciosi, si snodano tra le città di Hrensko e Srbská Kamenice, per poi sfociare nel fiume Elba.

Pravčická brána: l’arco naturale più grande dell’Europa

Pravčická brána

Fonte: iStock

Pravčická brána, il più grande arco naturale in Europa, Repubblica Ceca

Un luogo affascinante per gli amanti della fotografia. È il più grande arco naturale in Europa, con una forma che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

Questo arco di arenaria si trova sulla cima di una collina e offre una vista panoramica spettacolare sulla zona circostante.

Per raggiungere questo luogo, ti aspetta un’escursione di una o due ore in salita, a seconda del percorso scelto, attraversando suggestivi sentieri ombreggiati tra formazioni rocciose. Sebbene in passato fosse possibile raggiungere la cima dell’arco, tale pratica è stata vietata dal 1982 per prevenire ulteriori danni alla roccia.

Infine, il maestoso castello di Falcon’s Nest, un tempo dimora del principe Edmund Clary-Aldringen, oggi è un affascinante connubio tra ristorante gourmet e galleria fotografica, pronto a deliziare i visitatori con la sua intramontabile bellezza.

La magia del Ponte Bastei

Il Ponte Bastei è un’attrazione iconica del Parco Nazionale della Svizzera Boema che attrae visitatori da tutto il mondo. Il ponte pedonale in pietra attraversa una gola profonda e offre una vista spettacolare sulla valle dell’Elba, con panorami mozzafiato che si estendono fino ai monti lontani.

Un ristorante con una magnifica vista e una spaziosa piattaforma in cima al ponte regalano panorami mozzafiato, specialmente al momento del tramonto.

Mentre la visita in estate è molto popolare, il ponte rimane aperto tutto l’anno e il parco offre una bellezza particolare durante l’inverno, quando la neve e il ghiaccio adornano gli alberi e le rocce sottostanti.

Alla scoperta del Fiume Elba

Il fiume Elba è un’importante risorsa naturale del Parco Nazionale della Svizzera Boema. Questo fiume attraversa diversi paesi europei, tra cui la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, e offre uno scenario mozzafiato lungo tutto il suo corso.

Potrai vivere un’esperienza indimenticabile lungo le rive del fiume Elba, con la possibilità di fare escursioni a piedi o in bicicletta, fare picnic sulle rive del fiume e ammirare la bellezza naturale della zona. Il fiume Elba è anche un luogo popolare per fare sport acquatici, come il kayak, il canottaggio e la pesca.

Nel parco nazionale, il maestoso fiume Elba attraversa una valle mozzafiato, circondata da imponenti montagne e incantevoli foreste lussureggianti. Questo fiume è un vero e proprio tesoro di biodiversità, ospitando una vasta gamma di specie di flora e fauna, rendendolo un rifugio ideale per coloro che amano immergersi nella natura.

Ruzovsky Vrch, un tesoro nascosto

Ruzovsky Vrch è una delle montagne più alte del Parco Nazionale della Svizzera Boema, con un’altitudine di 619 metri. Questa montagna offre una vista spettacolare sulla zona circostante, con panorami mozzafiato che si estendono fino all’orizzonte.

La scalata a Ruzovsky Vrch è abbastanza impegnativa, ma ne vale sicuramente la pena. Lungo il sentiero panoramico, i visitatori potranno ammirare le bellezze naturali della zona e respirare l’aria fresca delle montagne. Una volta raggiunta la cima, la vista sarà una delle esperienze più indimenticabili nella zona.

Ruzovsky Vrch è anche il luogo ideale per fare trekking, mountain bike e altre attività all’aperto. I numerosi sentieri escursionistici che circondano la montagna offrono molte opportunità per esplorare la natura e godere della bellezza del paesaggio circostante.

La magia della città di Hřensko

Hrensko è un incantevole villaggio, situato a circa 130 chilometri a nord di Praga, che confina con la Germania. Attraversato dai due fiumi, il Kamenice e Labe, questo gioiello della Cecenia è immerso in una bellezza naturale e paesaggi mozzafiato.

Nonostante abbia solo 275 abitanti, è un rifugio incantevole e un vero tesoro che merita di essere scoperto.

Hrensko è una perla nascosta della Repubblica Ceca, un luogo straordinario da visitare se amate la natura, l’esplorazione, le escursioni, il nuoto e molto altro ancora.

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è un luogo di incredibile bellezza naturale che offre molte opportunità per esplorare la natura e godersi le attività all’aperto.

Un luogo perfetto per una giornata nella natura, per una vacanza all’aria aperta o per una semplice gita fuori porta. La sua bellezza naturale e le attività all’aperto offerte lo rendono uno dei luoghi più popolari della Repubblica Ceca e dell’Europa centrale.

Hrensko

Fonte: iStock

Villaggio di Hrensko, Parco Nazionale della Svizzera Boema

 

Categorie
Ibiza Idee di Viaggio isole itinerari culturali mare Movida Viaggi

Non solo movida: quest’isola è la capitale degli hippie

Ibiza è una terra magica, un luogo dove la bellezza naturale si fonde con la vivacità della cultura locale. Quest’ isola è un vero paradiso ed è famosa in tutto il mondo per la sua vibrante vita notturna.

Questa perla del Mediterraneo, infatti, vanta alcuni dei migliori club al mondo, dove i DJ più famosi si esibiscono ogni sera, creando una atmosfera festosa e coinvolgente. Ma Ibiza non è solo un posto per i festaioli notturni, offre molto altro. Ci sono spiagge mozzafiato, cale appartate, lagune cristalline e acque turchesi.

Ma forse quello che rende Ibiza davvero speciale è la sua anima artistica e hippie, con i suoi mercatini locali che permeano ogni angolo dell’isola. Qui, gli artigiani offrono una vasta gamma di prodotti, dal cibo alle opere d’arte, che riflettono l’anima creativa del luogo.

Camminare tra le bancarelle è un’esperienza unica e avvincente, che invita a immergersi nella cultura locale e a scoprire il vero spirito di Ibiza.

I mercatini hippie di Ibiza: tra colori, profumi e culture diverse

Mercato Ibiza

Fonte: Getty Images

Mercato hippie nell’isola di Ibiza, Spagna

I mercatini di Ibiza sono uno degli elementi distintivi dell’isola e rappresentano una vera e propria attrazione per i turisti che la visitano. Qui gli artigiani locali espongono i loro prodotti, creando un’atmosfera vibrante e incantata. Ma quali sono i mercatini più famosi di Ibiza?

Il mercato hippie di Punta Arabi è senza dubbio uno dei più conosciuti dell’isola. Situato nella località di Es Canar, questo mercato rappresenta un vero e proprio paradiso per coloro che amano l’artigianato locale. Qui, si possono trovare abiti, gioielli, prodotti alimentari e tutto ciò che si possa immaginare.

Il mercato è aperto ogni mercoledì ed è possibile trascorrere ore a gironzolare tra le bancarelle alla ricerca di oggetti unici. Esiste anche un’area dedicata ai più piccoli, che possono prendere parte a laboratori di riciclo, imparare a disegnare una maglietta unica o addirittura creare una corona di fiori speciale. Non dimenticare di fare anche un salto al bar per assaggiare la deliziosa paella casereccia.

Un altro mercato imperdibile di Ibiza è il mercato Las Dalias. Questo mercato hippie si trova nella località di San Carlos, è aperto tutto l’anno e vanta una storia di oltre trent’anni.

Ogni sabato più di 200 bancarelle prendono vita tra i giardini e offrono una vasta gamma di articoli: tele, abiti fatti a mano, gioielli e prodotti artigianali. L’atmosfera è coinvolgente ed è possibile trovare qualcosa per tutti i gusti.

Il mercato hippie di Sant Jordi è un altro must-see di Ibiza. Aperto ogni sabato, è una vera e propria istituzione del luogo ed è diventato negli anni un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono scoprire l’essenza autentica dell’isola.

Le bancarelle offrono una vasta gamma di prodotti, tra cui abbigliamento, gioielli, decorazioni per la casa e molto altro. Ma ciò che lo rende davvero speciale è la sua atmosfera vivace e creativa.

Infine, per immergerti completamente nell’artigianato locale, ci sono due mercati che ti consigliamo di visitare: il San Rafael, situato nell’entroterra, e il Sant Joan de Labritja, a nord dell’isola. In questi luoghi potrai trovare non solo prodotti agricoli della zona, ma anche deliziosi alimenti biologici.

Ibiza e l’autentica cultura hippie

Ibiza è una delle isole più famose del Mediterraneo dove la cultura hippie degli anni ’70 è ancora ben presente nell’aria, con i suoi colori vivaci e la sua filosofia di libertà e pace.

Qui è possibile praticare yoga sulla spiaggia al tramonto, gustare mojito a volontà in un chiringuito sulla spiaggia e visitare gli antichi villaggi di pescatori, dove il tempo sembra essersi fermato.

Uno dei posti imperdibili, in cui respirare l’atmosfera autentica hippie dell’isola, è la spiaggia di Benirràs, dove ogni domenica si svolge una delle celebrazioni più suggestive: il rituale dei tamburi.

A soli 8 km da Sant Miquel de Balansat, qui si crea un momento condiviso in cui il sole scompare all’orizzonte. Il tutto accompagnato da musica chill out e tribale, in particolare la domenica. Si accendono falò e ci si lascia trasportare dal ritmo delle percussioni, in una atmosfera che sembra scivolare oltre il tempo.

Se stai cercando, invece, un locale davvero hippie a Ibiza, non puoi non visitare il Bar Anita. Situato nel pittoresco villaggio di Sant Carles, questo bar ha una storia che risale agli anni ’60 ed è diventato un punto di riferimento per la cultura hippie dell’isola.

Il locale è rinomato per la sua incantevole terrazza dove poter gustare una deliziosa colazione, fare un pranzo sfizioso oppure godersi un momento di relax immersi nella natura. Inoltre, è famoso per i suoi liquori artigianali realizzati con erbe aromatiche coltivate dai contadini locali.

Ma l’anima hippie di Ibiza è molto più di una cultura del passato: è un modo di vivere e di pensare che continua a ispirare persone di tutto il mondo, che giungono sull’isola per scoprire la sua magia e per abbracciare la sua filosofia di vita.

Spiaggia di Benirras, Ibiza

Fonte: Getty Images

Spiaggia di Benirras, Ibiza, Spagna
Categorie
deserti Idee di Viaggio vacanza natura Viaggi

Le oasi nel deserto non sono un miraggio: questo lago salato lo conferma

Potrebbe sembrare incredibile, ma le oasi del deserto esistono davvero e sono luoghi di una bellezza straordinaria. Non c’è nulla di più emozionante che scoprire questi angoli nascosti del mondo, dove la vita sembra scorrere al ritmo lento della natura.

Sì, le oasi del deserto esistono realmente e sono uno dei tesori più preziosi che la natura ci ha regalato. Uno di questi è il magnifico lago di Siwa.

Situato nella provincia di Fayoum, è senza dubbio uno dei luoghi più magici e incantevoli dell’Egitto. Noto anche come Birket Siwa, è un’oasi di bellezza e spiritualità nella vastità del deserto occidentale. Questo lago salato, con le sue acque cristalline che riflettono il cielo azzurro, è un vero e proprio gioiello nascosto tra le dune del deserto e offre uno spettacolo naturale imperdibile.

Un’esperienza indimenticabile che ti lascerà con il cuore pieno di emozioni e il ricordo indelebile della sua bellezza mozzafiato.

Il Lago salato di Siwa: una meraviglia unica al mondo

Lago salato di Siwa

Fonte: Getty Images

Il lago salato di Siwa, Egitto

Sapevi che quello di Siwa è uno dei pochi laghi salati dell’Egitto? Questo affascinante specchio d’acqua si distingue dagli altri bacini del paese per la sua salinità, che gli conferisce un fascino senza paragoni.

Da un punto di vista geologico, è un luogo unico nel suo genere, essendo uno dei pochissimi laghi salati al mondo che non si trova in prossimità del mare. La sua estensione supera i 70 km e il paesaggio circostante è dominato dal deserto e dalle montagne.

La sua superficie cristallina, con un’alta concentrazione di sali minerali, riflette i colori del cielo e delle montagne limitrofi, creando panorami incantevoli, difficili da trovare altrove.

Il lago di Siwa si trova a pochi chilometri dal confine libico ed è alimentato dalle sorgenti termali che si trovano nella zona circostante, il che lo rende diverso da tutti gli altri laghi e fiumi del territorio.

Ma non è solo la bellezza del paesaggio a renderlo un luogo così speciale. La sua storia millenaria, le leggende e le tradizioni che lo circondano ne fanno un luogo davvero emozionante.

L’acqua del lago è considerata sacra dai locali, che vi si immergono per purificarsi e per liberarsi dallo stress e dalle tensioni. Pare che le sue acque abbiano poteri curativi e che siano in grado di guarire malattie e problemi di cuore.

Ma non c’è bisogno di credere alle leggende per rimanere incantati dal lago di Siwa. Basta guardarsi intorno e lasciarsi conquistare dalla sua atmosfera surreale. Le acque del lago sono, infatti, ricche di minerali e di sali e hanno effetti benefici per la pelle e per il corpo.

Inoltre, le sorgenti termali che si trovano nelle vicinanze rendono l’acqua del lago ancora più calda e invitante, perfetta per rigenerarsi.

Oasi di Siwa, la perla del deserto del Sahara

Sebbene il lago di Siwa sia una delle mete turistiche più famose dell’oasi, ci sono molte altre attrazioni che meritano di essere visitate.

Una tra questi è il famoso Tempio dell’Oracolo dedicato al dio Amon. Questo tempio risale al VI secolo a.C. ed è uno dei monumenti più importanti dell’antica città di Siwa, passato alla storia come un luogo di culto affascinante e misterioso.

Persino il grande Alessandro Magno, noto per le sue imprese militari, si rivolse a questo luogo sacro per chiedere consigli riguardo alle sue future campagne. Ciò fece nascere l’ipotesi che l’imperatore avesse scelto di essere sepolto nella stessa oasi di Siwa invece che ad Alessandria.

Un’altra attrazione da non perdere sono le rovine della città di Shali. Costruita con un materiale noto come kershef, una miscela di rocce salate dei laghi salati della regione e argilla, Shali è stata creata con l’intento di proteggere gli abitanti dagli attacchi beduini. È affascinante notare come, dopo una sola pioggia intensa nell’anno 1936, Shali abbia iniziato a sgretolarsi, portando via con sé i ricordi di un’epoca passata.

Visitare l’oasi di Siwa è un’esperienza che non potete perdere se siete alla ricerca di un viaggio emozionante e autentico. Qui potrete scoprire un mondo antico e affascinante, fatto di tradizioni millenarie, paesaggi mozzafiato e una spiritualità che permea l’aria stessa. Ogni angolo di questa meravigliosa oasi racchiude un tesoro da scoprire, che vi regalerà ricordi ed emozioni che porterete nel vostro cuore per sempre.

Città di Shali, Egitto

Fonte: Getty Images

Rovine della città di Shali, Egitto
Categorie
Idee di Viaggio litorali mare Sardegna Viaggi

Spiaggia Liscia Ruja, una perla rosa che sorge tra il verde

La Costa Smeralda è uno dei territori più affascinanti della Sardegna, una meta scintillante e glamour dove trascorrere vacanze uniche all’insegna del relax, della movida e di incredibili panorami dal sapore caraibico.

Tra le sue spiagge imperdibili, nonché la più grande e attrezzata con i suoi 690 metri di litorale, spicca Liscia Rujia, dalla morbida sabbia bianchissima con riflessi dorati, accarezzata dal mare color turchese e stretta nell’abbraccio della profumata macchia mediterranea.

Liscia Rujia, un sogno balneare

Siamo al cospetto di un autentico paradiso balneare, un sogno assoluto per gli amanti del mare e della natura, un angolo di rara bellezza nel territorio di Arzachena, cittadina della Gallura a 25 chilometri da Olbia dove è nato il mito della Costa Smeralda.

Liscia Rujia, chiamata anche “Long Beach” è, come accennato, la più ampia di questa celebre zona e tra le più apprezzate a livello internazionale: infatti, qui la natura ha realizzato un capolavoro che dona il privilegio di godersi il sole in un contesto paesaggistico eccezionale.

A sinistra, ecco Cala Volpe, baia plasmata da boschetti di ginepri e siepi di mirto, a destra il profilo di Capo Figari, “museo naturale a cielo aperto” del litorale di Golfo Aranci e, di fronte, le isole di Mortorio e Soffi, due gioielli incastonati nel blu.

La soffice sabbia è finissima, cangiante con sfumature rossastre e dorate, le acque cristalline a dir poco e i fondali che digradano con dolcezza.

E poi, tutt’intorno, la lussureggiante macchia mediterranea con esemplari di cisto, corbezzolo e ginepri che rendono ancora più indimenticabile la permanenza in spiaggia.

Si tratta, quindi, di un felice connubio tra la natura selvaggia con tratti liberi e la modernità con stabilimenti balneari attrezzati che offrono il noleggio di ombrelloni e sdraio nonché kayak, canoe e gommoni.

Inoltre, non mancano hotel, ristoranti e locali tra i più prestigiosi della Sardegna.

Come raggiungere la Spiaggia di Liscia Rujia

Liscia Rujia può essere raggiunta con mezzi propri procedendo, da Porto Cervo, lungo la strada provinciale 94 in direzione sud.
Superato il bivio per Cala Volpe, si svolta a destra dopo un centinaio di metri: da qui, si segue la stradina fino alla spiaggia.

Da Olbia, invece, occorre proseguire lungo la statale 125 in direzione nord. Si imbocca la provinciale 37 per la Costa Smeralda e, dopo un po’ di chilometri, all’altezza di Porto Badisco si svolta a destra.
La strada continua sulla provinciale 94 fino all’incrocio con Cala Volpe: da qui, girare a destra e ancora a destra seguendo le indicazioni per Liscia Ruja.

In più, è possibile arrivare anche via mare, con piccole imbarcazioni private oppure a noleggio, servendosi dell’apposito corridoio di lancio presente sulla spiaggia.

In assenza del corridoio, occorre ormeggiare la barca a una certa distanza dalla costa.

Cosa vedere nei dintorni

Siamo in un territorio spettacolare in ogni angolo: oltre a rilassarsi sulla spiaggia, cogliete l’occasione per entusiasmanti gite nei dintorni.

Ad esempio, verso sud, si apre la spiaggia Rena Bianca in località Porto Badisco mentre, a nord, incantano la Spiaggia di La Celvia con fondale ideale per lo snorkeling, le Spiagge di Capriccioli, con insenature di candida sabbia tra scogliere di granito rosato, la Spiaggia del Principe, il Grande Pevero, oasi di dune e calette tra le rocce, e, ovviamente, Porto Cervo, la meta turistica vip per eccellenza.

Categorie
Idee di Viaggio treni Viaggi

Tutti a bordo del treno che porta alla fine del mondo

Esiste un treno che ha una destinazione davvero singolare e inaspettata: infatti, alla velocità di 10 chilometri orari e su binari larghi 50 centimetri, il convoglio ferma “alla fine del mondo“.

In un paesaggio sconfinato, tra gli sbuffi del vapore e il silenzio della natura selvaggia, si tratta di un viaggio assolutamente mozzafiato.

“Stazione Fine del Mondo”, il luogo più a sud del mondo

Siamo a Ushuaia, nel linguaggio locale “Baia che penetra a Ovest”, capitale della Terra del Fuoco, la città più a sud del mondo, su quel tratto della costa meridionale dell’Argentina dove il Pacifico e l’Atlantico si incontrano.

Ed è proprio qui che si ha l’incredibile e irripetibile opportunità di salire a bordo del “Treno della Fine del Mondo“, o “Ferrovia Australe Fegina“, suggestiva ferrovia a vapore a 3094 chilometri da Buenos Aires e alle porte dell’Antartide, in un panorama plasmato dal fiume Pipo, dai boschi con colori cangianti e dalla Cascata Macarena.

La storia di questo trenino e della stazione ha inizio nel 1909 quando il direttore della colonia penale attiva in città informò il governo della necessità di potenziare la linea ferroviaria: infatti, fino a quel momento, i materiali necessari per la costruzione delle varie opere tra cui il carcere (a opera degli stessi detenuti) avveniva mediante una xilovia, ovvero un treno che circolava su rotaie di legno trainato da buoi.

Così, tra la fine del 1909 e l’inizio del 1910, si decise di realizzare una tradizionale ferrovia a scartamento ridotto: in vent’anni, la struttura ferroviaria si fa strada sul pendio orientale del Monte Susanna e, quando le locomotive all’epoca non riuscivano a risalirne le aree più ripide, si continuava lungo la strada ferrata attraversando la valle del fiume Pipo, oggi Parco Nazionale.

Il nuovo treno divenne di fondamentale importanza per terminare la costruzione del carcere e per assicurare il rifornimento di legna da ardere per il riscaldamento e la cucina.

Nel Museo del Carcere di Ushuaia è possibile ammirare una serie di fotografie originali che testimoniano quanto fu impegnativa la realizzazione della ferrovia.

In più, siccome le locomotive sono diventate parte integrante della storia del paese più a sud, presso l’ex Presidio è custodita una delle locomotive dell’epoca.

Ferrovia Australe Fegina, un grande successo turistico

Oggi, i viaggiatori hanno l’occasione di percorrere 7 chilometri del tratto di 25 chilometri della linea originaria.

La prima fermata è alla stazione Macarena, il luogo dove solitamente si fermava il “Treno dei Prigionieri” per riempire i serbatoi della locomotiva a vapore con l’acqua della sorgente naturale chiamata “Cascata della Macarena”: oggi, i passeggeri possono vedere la ricostruzione di un tipico insediamento di una famiglia Yámana, uno dei popoli nativi di queste terre.

Lungo il tragitto, da entrambi i lati, dal finestrino si osservano i resti degli alberi tagliati dai carcerati all’inizio del secolo scorso, non più ricresciuti a causa del sottile strato di terra al di sopra della roccia: vi sono, tuttora, anche numerosi tronchi mai trasportati via, concreta prova della presenza di quegli uomini sul territorio, e la torbiera.

Il capolinea è la Stazione Parco, nel cuore del Parco Nazionale Terra del Fuoco.

L’intero tragitto è di rara suggestione: si attraversa il Canyon del Toro e si incontra il Rio Pipo al di sopra del Ponte Bruciato, dove sotto le nuove vie resiste l’antico ponte di legno.

Categorie
Firenze Idee di Viaggio itinerari culturali luoghi misteriosi musei Toscana Viaggi

Musei di Firenze: quali visitare assolutamente

Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Stiamo parlando di un luogo magico e ricco di sorprese, una città d’arte che vanta un immenso patrimonio culturale e architettonico, il quale ne mette in risalto il fascino e l’importanza nel corso della storia. Meta turistica tra le più apprezzate d’Italia, merita assolutamente una visita in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con i bambini o con gli amici.

La città di Firenze è particolarmente nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, questa meta è considerata la capitale dell’arte: secondo l’UNESCO, proprio qui è racchiuso il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia, un dato semplicemente incredibile. Dal XIII al XVI secolo, Firenze ha fatto da sfondo al lavoro di grandissimi artisti italiani come Michelangelo, Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio e Filippo Brunelleschi, che qui hanno concepito alcune delle loro splendide opere.

Ovviamente, il ricco patrimonio fiorentino è custodito non soltanto open air – basti pensare alle tantissime architetture meravigliose che caratterizzano il suo centro storico. La città è ricca di musei, alcuni famosissimi come gli Uffizi, altri decisamente meno conosciuti, soprattutto dai turisti. Eppure, ognuno di loro ha un fascino speciale che merita attenzione: scopriamo quali sono i più bei musei di Firenze, da visitare il prima possibile per immergersi nelle atmosfere incredibili di questa città-gioiello tra le migliori d’Italia.

Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire

Firenze

Fonte: iStock

Il centro storico di Firenze

Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altre importanti istituzioni sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri.

Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze cittadine offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze portano in città tantissimi turisti grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie di Firenze sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Il capoluogo toscano, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese.

Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buona parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette.

Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane.

Giardino di Boboli

Il Giardino di Boboli

Fonte: iStock | Ph. Ondrej Bucek

Il Giardino di Boboli

Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini.

Museo Galileo di Firenze

Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche.

Villa Bardini

Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni.

Casa di Dante a Firenze

La Casa di Dante

Fonte: iStock | Ph. Sergio Delle Vedove

La Casa di Dante

La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita del poeta: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica.

Galleria degli Uffizi e cappelle medicee

La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi.

Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia.

Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati

Palazzo Davanzati

Fonte: iStock | Ph. VvoeVale

Palazzo Davanzati

Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate per grandi e piccini.

Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi.

Galleria dell’Accademia di Firenze

Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo.

Categorie
Campania Idee di Viaggio Napoli panorami Viaggi

Napoli dall’alto: indirizzi da raggiungere per ammirare il panorama più bello del mondo

Napoli è una città magica, viva e bellissima. Le sue strade, il cibo, la storia, l’arte, i quartieri, i palazzi: l’elenco delle tante meraviglie che incantano – quando si visita il capoluogo campano – è lunghissimo, ma c’è un modo per poter ammirare la città in tutta la sua maestosa bellezza. Dall’alto, per godere del panorama più bello del mondo, per avere un colpo d’occhio unico e straordinario di una città che ha lasciato senza fiato letterati, poeti e turisti da tutto il mondo.

I luoghi da cui poter osservare Napoli dall’alto non sono pochi, ci sono infatti diversi indirizzi che permettono di assaporare il panorama unico al mondo di una città che – una volta lasciata – rimane incastonata nella mente tra i ricordi più belli. Del resto lo aveva detto anche Luciano De Crescenzo: “Dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli”.

La vista dalla chiesa di Sant’Antonio

Una cartolina di una bellezza impareggiabile, Napoli è bella in ogni luogo: da quella sotterranea, fino ai punti panoramici. E osservata dalla chiesa di Sant’Antonio a Posillipo diventa uno scorcio indimenticabile, perché lo sguardo abbraccia il Golfo, il lungomare per arrivare fino al Castel dell’Ovo, l’imponente fortificazione che si trova sull’antico Isolotto di Megaride. Particolarità della zona sono anche le Rampe di Sant’Antonio, note anche come le Tredici discese, che collegano Mergellina a Posillipo. Questa suggestiva visuale è raggiungibile in auto, tramite la funicolare che parte dalla stazione di Mergellina, oppure percorrendo a piedi le celebri Rampe.

Il belvedere San Martino

Una vista altrettanto suggestiva di Napoli dall’alto è quella che si può apprezzare dal belvedere di San Martino, sulla collina del Vomero. Inoltre, la terrazza si trova nei pressi di Castel Sant’Elmo e della Certosa San Martino, entrambi da visitare. Il primo è un castello medievale al cui interno si organizzano mostre, oltre a quella permanente del Museo Napoli Novecento. Anche la seconda ha una storia antica: fondata nel 1325, è stata poi rimaneggiata nel tempo, inoltre è sede del Museo Nazionale San Martino. Da questa suggestiva zona si può ammirare la vista della città, distinguere Spaccanapoli e osservare il meraviglioso centro storico.

Eremo dei Camaldoli, il punto più panoramico

Si trova a oltre 480 metri sul livello del mare l’Eremo dei Camaldoli e la vista che si può godere da qui è spettacolare, perché è senza dubbio uno dei punti più alti da cui ammirare Napoli abbracciandola dal Vesuvio a Posillipo, arrivando anche a scorgere le isole che si trovano nel suo golfo. L’eremo si trova sulla collina dei Camaldoli, e la sua realizzazione risale al 1585: vale la pena una visita e non solo per la spettacolare vista che si può godere da qui.

Parco Virgiliano, una vista che toglie il fiato

A Posillipo si trova il Parco Virgiliano, noto anche con il nome di Parco della rimembranza, dalle sue terrazze si può godere di una vista che toglie il fiato. Si estende per oltre 90mila metri quadrati e si trova a 150 metri di altezza, questo permette ai visitatori di osservare un panorama impareggiabile che racchiude il Golfo, le sue isole, compresa Nisida, e Bagnoli con il suo impianto siderurgico dismesso. Il Parco è raggiungibile sia con i mezzi pubblici sia in automobile.