Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Malta Rabat Viaggi

Rabat: Cosa Vedere nella Città Maltese

Rabat, con la sua atmosfera autentica e il suo ricco patrimonio storico-culturale, rappresenta un importante punto di riferimento per chi desidera immergersi nel passato millenario dell’arcipelago maltese. Custode di tesori inestimabili, svela ai visitatori un intreccio di storia, cultura e architettura che promette di ammaliare ogni visitatore. Un labirinto di stradine dorate conduce alla scoperta di splendidi palazzi barocchi e catacombe paleocristiane che sussurrano storie di cavalieri, santi e pirati.

Rabat ospita numerosi edifici storici e chiese che rafforzano il suo ruolo di centro spirituale e storico. La vicinanza a Mdina, l’antica capitale medievale, amplifica l’importanza di Rabat, creando un continuum storico che rende questa città un luogo essenziale per comprendere le radici e l’evoluzione culturale di Malta. Preparati a scoprire cosa vedere a Rabat e lasciati ispirare per il tuo prossimo viaggio in questa incantevole destinazione mediterranea.

Chiesa di San Paolo

La Chiesa di San Paolo riveste un ruolo centrale nella vita spirituale della comunità locale. Costruita nel XVII secolo, sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, l’apostolo Paolo avrebbe trovato rifugio dopo il naufragio sulle coste maltesi nel 60 d.C. L’architettura della chiesa, finanziata dalla nobildonna Guzmana Navarra e progettata dall’architetto Francesco Buonamici, è un magnifico esempio di stile barocco, caratterizzata da una facciata maestosa e interni decorati con affreschi, stucchi dorati e altari sontuosi. Tra i tesori custoditi all’interno, spiccano diverse opere d’arte sacra, tra cui dipinti che raffigurano episodi della vita di San Paolo e preziose sculture.

La chiesa è non solo un luogo di culto attivo, dove si svolgono regolarmente messe e celebrazioni religiose, ma anche una meta turistica di grande interesse per chi desidera esplorare il patrimonio storico e artistico di Rabat. Sotto la chiesa si trova la leggendaria Grotta di San Paolo, accessibile in realtà dalla vicina chiesa di San Publio, dove il santo avrebbe dimorato e predicato durante il suo soggiorno sull’isola. Un luogo di profonda spiritualità, che è stato visitato, tra gli altri, da Papa Francesco e dai suoi predecessori Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.

Catacombe di San Paolo

Le Catacombe di San Paolo che risalgono al IV secolo d.C. e rappresentano uno dei più significativi siti archeologici paleocristiani dell’arcipelago. Utilizzate principalmente come luoghi di sepoltura e rifugio durante le persecuzioni, testimoniano l’antica presenza cristiana a Malta e offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e la vita dei primi cristiani.

Durante un tour delle catacombe si può esplorare l’intricato labirinto di gallerie e camere sepolcrali scavate nella roccia, adornate da nicchie e affreschi. Un’esperienza quanto mai suggestiva e coinvolgente, che consente di immergersi nella storia e nella spiritualità del luogo. Grazie alla loro rilevanza storica e culturale, le catacombe di San Paolo sono una tappa imperdibile per chi desidera comprendere a fondo il patrimonio religioso e archeologico di Rabat e dell’intero arcipelago maltese.

Catacombe di San Paolo, Rabat
Catacombe di San Paolo, Rabat, Malta

Catacombe di Sant’Agata

Estendendosi a breve distanza da quelle di San Paolo, le Catacombe di Sant’Agata costituiscono un altro importante complesso di tombe sotterranee risalenti all’epoca paleocristiana, caratterizzate dalla presenza di una vasta area dedicata al culto. Una basilica sotterranea decorata con affreschi e mosaici risalenti al IV e al V secolo d.C. testimonia l’importanza religiosa e sociale del luogo nell’antichità. Durante una visita alle Catacombe di Sant’Agata, si possono ammirare non solo le strutture sepolcrali, ma anche le opere d’arte che adornano gli spazi di culto sotterranei, offrendo un’esperienza unica e avvincente che permette di immergersi completamente nella spiritualità di questo luogo particolare di Rabat.

Museo Wignacourt

Il Museo Wignacourt occupa un posto d’onore nel panorama culturale dell’isola. Con la sua ricca collezione di armature, arazzi e opere d’arte, è il luogo ideale per un tuffo nella storia medievale e rinascimentale di Malta. Situato nell’edificio che un tempo era la residenza del gran maestro Alof de Wignacourt dell’Ordine di San Giovanni, dal 1981 è dedicato alla conservazione e alla promozione del cospicuo patrimonio storico e artistico dell’arcipelago.

Le sue collezioni includono reperti archeologici, opere d’arte, manufatti religiosi, armi e armature, offrendo una panoramica completa della storia dell’isola dall’antichità fino all’età moderna. In particolare, spiccano i reperti provenienti dalle catacombe paleocristiane di Rabat e da altri siti archeologici maltesi, insieme a dipinti rinascimentali, sculture e oggetti d’arte sacra. Una tappa da non perdere per gli appassionati di storia e arte che desiderano esplorare la ricchezza culturale di Malta attraverso le sue straordinarie collezioni museali.

Domvs Romana

Scoperta nel 1881 e considerata uno dei siti archeologici più importanti dell’isola, la Domvs Romana è un’imponente villa romana del I secolo d.C. che offre una preziosa testimonianza della vita quotidiana di una nobile famiglia sull’isola di Malta al tempo dell’antica Roma. La compongono vari ambienti disposti intorno a un cortile centrale, secondo il tipico stile architettonico delle domus romane, con diverse stanze destinate al riposo, alla cucina, agli incontri sociali, ognuna caratterizzata da preziose decorazioni.

Uno degli elementi più straordinari della Domvs Romana sono i suoi mosaici, che rappresentano scene mitologiche, figure geometriche e motivi naturali, mostrando l’abilità artistica degli artigiani dell’epoca. Il più famoso raffigura un pavone, simbolo di bellezza e immortalità nella cultura romana.

Il museo annesso alla Domvs Romana ospita una vasta collezione di reperti archeologici recuperati durante gli scavi, tra cui affreschi, colonne e altre strutture architettoniche, e rappresenta un’importante finestra sul passato, svelando ai visitatori l’organizzazione sociale, economica e culturale della presenza romana sull’isola.

Giardini Howard

La meta ideale per una pausa di relax tra una visita e l’altra, i Giardini Howard sono un’oasi di tranquillità e bellezza naturale. Intitolati al Primo Ministro di Malta del periodo coloniale, Joseph Howard (1862-1925), formano un confine verdeggiante tra le cittadine di Mdina e Rabat e racchiudono un’apprezzabile varietà di flora e fauna, tra alberi secolari, fiori colorati e arbusti profumati che creano un ambiente suggestivo e rilassante. I visitatori possono passeggiare lungo i sentieri godendo della frescura degli alberi nelle giornate più calde, oppure trovare un posto tranquillo per sedersi ad ammirare i bastioni di Mdina e la bellezza del paesaggio.

Categorie
Berlino Idee di Viaggio Viaggi

Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

Non è soltanto una delle piazze più importanti d’Europa dagli inizi del Novecento, ormai Potsdamer Platz è il simbolo della nuova Berlino: giovane, moderna e vivace.

La piazza ha vissuto momenti di grande gloria negli anni Venti, con la Repubblica di Weimar, quando rappresentava un grande centro commerciale e punto di snodo per i trasporti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu bombardata e ridotta a un cumulo di macerie. Divisa in due dalla costruzione del muro di Berlino, nel 1961, ha avuto la sua rinascita nel 1990, con un concerto organizzato da Roger Waters, bassista dei Pink Floyd.

Dopo la caduta del muro, Potsdamer Platz si trasformò nel più grande cantiere d’Europa e fu suddivisa in tre sezioni, affidate a tre diversi architetti: l’italiano Renzo Piano, il giapponese Arata Isozaki e il tedesco Helmut Jahn.

Oggi la piazza è il risultato del lavoro straordinario di ristrutturazione compiuto negli anni Novanta, con edifici e strutture ultramoderne, il luogo dove i berlinesi si ritrovano per fare shopping, lavorare, andare al cinema, divertirsi in compagnia: insomma, risorta dalle proprie ceneri, brulica di vita, di opportunità, di commercio, di affari e di fermento culturale.

Cosa vedere a Potsdamer Platz, la futuristica Berlino

Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

Fonte: iStock

Sony Center a Potsdamer Platz, Berlino

Potsdamer Platz, una vera e propria sorpresa per il turista, trova il suo simbolo nel Sony Center, un avveniristico complesso di edifici a uso business, commerciale e residenziale progettato dall’architetto Helmut Jahn dello studio Murphy Jahn di Chicago. Si affaccia sul Forum, piazza ovale ricoperta da uno schermo in 3D, spesso sede di eventi e manifestazioni. Inoltre, la cupola di acciaio e vetro si illumina con luci che cambiano colore ora dopo ora, con la luce naturale oppure artificiale per un effetto che lascia senza parole.
L’edificio più alto del complesso è la Bahn Tower, grattacielo in vetro a pianta semicircolare.

Altro blocco architettonico rappresentativo è il bizzarro DaimlerChrysler Atrium con negozi, edifici e un bacino artificiale d’acqua: qui, si fa notare la Torre Debis, realizzata da Renzo Piano: alta 106 metri, è realizzata in mattoni, vetro e acciaio, per un totale di 22 piani.

Invece, la torre di mattoni Kollhoff, attuale sede di prestigiosi studi legali, è alta 103 metri per 25 piani. Ha in cima il Panorama Punkt, un terrazzo panoramico da cui si gode di una vista spettacolare: grazie all’ascensore più veloce d’Europa (solo 20 secondi per salire) si possono ammirare la Porta di Brandeburgo, la Cattedrale e il Gendarmenmarket.

Imperdibile anche una visita al lussuoso Hotel Esplanade, con la neobarocca Kaisersaal, o al Museo del Cinema e della Televisione, museo interattivo che ospita due mostre permanenti che raccontano la storia del cinema e della tv tedeschi dal punto di vista artistico e tecnologico mediante documenti, copioni, costumi di scena, allestimenti e pannelli audiovisivi. Il museo spicca all’interno del Sony Center nella Filmhaus, dove si trovano anche la Scuola Nazionale di Cinema, gli uffici e le sale del Festival del Cinema di Berlino, la cineteca, negozio, caffetteria e due sale per il cinema d’essai.

Nei pressi della galleria commerciale Arkaden, strada pedonale su tre piani con più di 120 negozi molto apprezzata dai turisti, è possibile visitare il casinò Spielbank e il Palazzo Weinhaus Huth, il più antico della zona, risalente al 1912 quando, invece, rappresentava un’opera all’avanguardia

Potsdamer Platz è quindi uno dei punti più dinamici del Vecchio Continente, piena di vita a ogni ora del giorno e della notte e in qualsiasi periodo dell’anno, che vanta anche il primo semaforo d’Europa, azionato ancora adesso a mano.

Come arrivare a Potsdamer Platz

Cosa vedere a Potsdamer Platz nel centro della nuova Berlino

Fonte: iStock

Veduta aerea di Potsdamer Platz, Berlino

Raggiungere Potsdamer Platz è molto semplice grazie alla presenza di numerose linee di metropolitana, autobus e treni che servono l’area. Il metodo più diretto per arrivare è prendere la linea U2 della metropolitana e scendere proprio alla fermata Potsdamer Platz.

Un’alternativa più suggestiva è percorrere a piedi il tragitto dalla Porta di Brandeburgo, che si trova a meno di un chilometro di distanza: la breve passeggiata segue la traccia lasciata dal Muro di Berlino.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Tallinn Viaggi viaggiare

Dormire a Tallinn: i migliori quartieri per il tuo soggiorno

Immersi nella suggestiva cornice della capitale estone, Tallinn, ci troviamo di fronte a una vasta scelta di quartieri, ognuno con il proprio fascino unico e con la propria storia da raccontare. Nell’intrigante labirinto delle strade acciottolate della Città Vecchia, tra le vivaci atmosfere di Kalamaja e il lusso tranquillo di Kadriorg, si aprono opportunità di soggiorno che soddisfano ogni gusto e preferenza. Esplorare i quartieri di Tallinn non è solo un modo per trovare un posto dove posare la testa durante il viaggio, ma anche per immergersi completamente nella cultura e nella vita quotidiana della città. In questa guida, analizzeremo i migliori quartieri dove soggiornare a Tallinn, offrendo uno sguardo approfondito sulla loro storia, sulle loro attrazioni e sull’atmosfera che li rende così unici.

Città Vecchia (Vanalinn): un tuffo nel passato

La Città Vecchia di Tallinn è il cuore storico della città ed è anche sito patrimonio mondiale dell’UNESCO: si tratta sicuramente dell’area più popolare tra i turisti. È famosa per le sue strade acciottolate, gli edifici medievali ben conservati e un’atmosfera fiabesca che ti riporta indietro nel tempo. La Città Vecchia si divide in due zone principali: 

  • Tompeaa (Città Alta): situata su una collina calcarea, questa zona della Città Vecchia è storicamente il centro del potere politico e militare di Tallinn. Qui si trovano il Castello di Toompea, sede del Parlamento estone, e la Cattedrale di Alexander Nevsky. L’atmosfera è tranquilla e solenne, con ampi spazi verdi e punti panoramici che offrono viste spettacolari sulla città.
  • All-Linn (Città Bassa): la Città Bassa si trova invece ai piedi di Toompea ed è il cuore commerciale e sociale della Città Vecchia. Caratterizzata da strade acciottolate e mura medievali, ospita la Piazza del Municipio, la Chiesa di San Nicola e numerosi caffè e negozi. L’atmosfera è vivace e animata, perfetta per immergersi nella vita quotidiana di Tallinn​ e immedesimarsi nella cultura di questo Paese.

Kalamaja: anima hipster e bohémien

Kalamaja, situato a nord-ovest della Città Vecchia, è conosciuto come il quartiere hipster di Tallinn. Questa zona, abitata in passato principalmente da pescatori e operai, è oggi un vivace centro culturale e artistico con un’atmosfera bohemien. Le strade sono fiancheggiate da colorate case di legno del XIX secolo, conferendo al quartiere un fascino unico. La Telliskivi Creative City, un complesso industriale recentemente riconvertito, è il fulcro della vita culturale di Kalamaja, ospitando studi artistici, gallerie, ristoranti alla moda e negozi di design. Un’altra attrazione importante è il Seaplane Harbour, un museo marittimo situato in un hangar per idrovolanti che espone sottomarini e idrovolanti​. Questa zona della città è perfetta per i viaggiatori che amano l’arte, la cultura e le atmosfere anticonformiste; ideale per chi cerca un quartiere alla moda ma con un tocco di storia e autenticità locale. 

Kadriorg: il quartiere più tranquillo dove dormire a Tallinn

Kadriorg, situato a est del centro città, è un quartiere elegante e residenziale noto per i suoi grandi edifici pastello e i suoi ampi spazi verdi. Al centro del quartiere si trova il Palazzo di Kadriorg, il cui adiacente parco offre la possibilità di lunghe passeggiate rilassanti, ammirando le diverse fontane, statue e un laghetto con cigni. Inoltre, il Museo d’Arte di Kumu, situato all’interno del parco stesso, è uno dei più grandi musei d’arte del Baltico, presentando pezzi d’arte estone dal XVIII secolo ai giorni nostri. In sintesi, se cerchi un soggiorno rilassante e lontano dal trambusto del centro città, il quartiere di Kadriorg è il posto che fa per te! 

Kristiine: tra shopping e aree verdi

Questo quartiere è situato a poca distanza dal centro di Tallinn ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Trattandosi di una zona residenziale verde e tranquilla, è ideale per chi cerca un soggiorno rilassante, lontano dal viavai turistico. Tra le attrazioni principali: 

  • Il Kristiine Shopping Centre, rappresenta il punto di riferimento per lo shopping con una vasta gamma di negozi e ristoranti. 
  • I parchi, come Löwenruh Park e Tondimõisa Park, offrono spazi verdi ideali per passeggiate e attività all’aperto.

Kristiine è quindi il posto giusto per famiglie e viaggiatori che preferiscono una zona più tranquilla, ma con facile accesso alle comodità quotidiane​ e al centro storico della città.

Pirita: il quartiere vista mare

Porto Turistico di Pirita

Fonte: iStock

Il tramonto spettacolare sul Porto Turistico di Pirita a Tallinn

Pirita è il quartiere balneare di Tallinn, ideale per chi ama il mare e la natura. Infatti, la caratteristica principale di questa zona sono le splendide viste sulla costa baltica. La spiaggia di Pirita è molto popolare per nuotare e prendere il sole, oltre che per essere una spiaggia adatta a tutti grazie allo strato di sabbia di cui è ricoperta. Il Porto Turistico di Pirita è invece perfetto per attività nautiche e passeggiate sul lungomare, oltre che per godere di quel fascino tipico delle città che si trovano sul mare. Sempre a Pirita è possibile vedere le rovine del Convento di Santa Brigida che offrono un affascinante scorcio sulla storia medievale della città e i Giardini Botanici di Tallinn, che permettono di esplorare una vasta gamma di piante esotiche e locali. Pirita è quindi il quartiere perfetto dove dormire a Tallinn per gli amanti della natura e delle attività all’aperto, offrendo una tranquilla atmosfera balneare.

Rotermann Quarter: connubio tra antico e moderno

Eccoci in un’altra zona moderna e dinamica, situata tra la Città Vecchia e il porto. Questo quartiere è ideale per i viaggiatori che amano la combinazione di architettura antica e contemporanea. Il quartiere è rinomato per la sua architettura innovativa, che mescola edifici industriali restaurati con strutture moderne. Rotermann Quarter è anche un centro nevralgico per lo shopping e la ristorazione, con numerose boutique di design, gallerie d’arte e una vasta offerta di ristoranti alla moda. La vita notturna è vivace, con bar e locali molto frequentati a tutte le ore. Questo quartiere offre quindi un’atmosfera cosmopolita e vivace, ideale per giovani professionisti e creativi che cercano un luogo alla moda e pieno di energia​ per un soggiorno nella capitale estone indimenticabile.

In conclusione, Tallinn, con la sua storia antica e il suo panorama variegato, offre un’ampia scelta di quartieri dove soggiornare che catturano l’essenza stessa della città. Dalla maestosità della Città Vecchia alla modernità del Rotermann Quarter, ognuna di queste zone racconta una storia unica, riflettendo i diversi volti di Tallinn nel corso dei secoli. Che tu sia un amante dell’arte, un appassionato di storia o semplicemente in cerca di un luogo tranquillo per rilassarti, ci sono zone e quartieri della città pronti ad accoglierti a braccia aperte.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali Idee di Viaggio itinerari culturali Roma Viaggi

Visitare la Domus Aurea: il palazzo di Nerone a Roma

Nel cuore della capitale, nei pressi di uno dei monumenti più famosi e visitati di tutto il mondo, il Colosseo, si cela un’altra meta che resiste al trascorrere dei secoli, un’opera che si ergeva grandiosa e che rappresentava la residenza imperiale più sontuosa e grande di sempre: si tratta della Domus Aurea, che si estendeva dal Colle Palatino fino al Colle Oppio e parte del Monte Celio, su una superficie di 50 o addirittura 80 ettari.

Fu voluta dall’Imperatore Nerone in seguito all’incendio che, nel 64. d.C., distrusse la maggior parte del centro di Roma e, con esso, anche la sua prima residenza, la Domus Transitoria: doveva essere il palazzo più straordinario che nessun console, re o imperatore romano, fino ad allora, avrebbe mai potuto immaginare.

Domus Aurea, la storia della fastosa residenza di Nerone

La “casa d’oro” (che deve il nome all’immensa cupola dorata e che fu progettata dagli architetti Severo e Celeris) era, infatti, un immenso agglomerato di edifici, fontane, boschi e giardini con, al centro, un lago artificiale. Le camere erano 150, le pareti di mattoni gigantesche e quasi tutte le strutture ricoperte di volte a botti alte dai 10 agli 11 metri. Non mancavano numerose sale per banchetti (tra cui la coenatio rotunda, ampia sala ottagonale che, da quanto riporta lo storico Svetonio, ruotava su sé stessa giorno e notte), padiglioni per le feste nonché terme con acqua normale e solforosa.

Insomma, un vero e proprio tripudio di stucchi, decorazioni, mosaici pregiati, ornamenti in avorio, affreschi, marmi bianchi, e statue provenienti dall’Asia Minore e dalla Grecia.

Tuttavia, alla morte di Nerone, l’Imperatore Vespasiano, con l’intenzione di restituire alla cittadinanza gli spazi usurpati, in pochi anni portò a termine la distruzione della Domus Aurea grazie alla “Damnatio memoriae” ovvero la “condanna della memoria” emanata dal Senato per dimenticare Nerone e la sua residenza dorata.

Così, ordinò di drenare il lago, spianare gli edifici riempiendoli di detriti, e di edificare l’Anfiteatro Flavio, il celeberrimo Colosseo. In seguito, l’Imperatore Tito fece realizzare le Terme mentre l’Imperatore Traiano volle, a sua volta, un complesso termale.

Il destino della Domus Aurea fu quindi quello di scomparire al di sotto di nuove costruzioni per secoli fino a quando, nel Quattrocento, un giovane cadde in un crepaccio del terreno sul Colle Oppio ritrovandosi, inaspettatamente, in una particolare grotta dalle articolate pareti affrescate.

Con il tempo, moltissimi artisti (tra cui Raffaello, Pinturicchio, Michelangelo, Ghirlandaio) e personaggi famosi si lasciarono ispirare e lasciarono la loro firma sulle meravigliose pitture che, però, a causa dell’umidità, persero progressivamente i colori vivi e brillanti.

Gli scavi vennero poi ripresi nel 1772 a fasi alterne. Arrivando ai giorni nostri, la Domus Aurea è stata riaperta al pubblico nel 1999 dopo vent’anni di restauri ma, sei anni dopo, ha visto un ulteriore un periodo di chiusura per problemi di sicurezza e distacchi strutturali.

Finalmente, dal 2015, è di nuovo accessibile al pubblico.

Info per visitare la Domus Aurea a Roma

I lavori di consolidamento e restauro della Domus Aurea continuano tuttora senza sosta per cui le visite sono consentite soltanto il venerdì, il sabato e la domenica, ogni 15 minuti, dalle ore 9.15 alle ore 17.00.

Il biglietto con visita guidata (in italiano e in inglese) e realtà virtuale ha un costo di 26 euro mentre il biglietto per i turni di visita non guidati dalle ore 13.00 alle ore 17.00 intero costa 18 euro mentre ridotto (per cittadini europei dai 18 anni fino al giorno del compimento del 25esimo anno di età) 2 euro.

I giorni di chiusura sono: 2 giugno, 7 luglio, 4 agosto, 1 settembre, 6 ottobre, 3 novembre, 4 novembre e 1 dicembre.

Per arrivare, il modo più semplice è servirsi della Metro Linea B con fermata Colosseo: l’ingresso alla Domus Aurea avviene da Via Labicana.

Categorie
Andorra La Vella Idee di Viaggio Viaggi viaggiare

Quando andare ad Andorra la Vella: clima e temperature

Andorra la Vella, capitale del Principato di Andorra, è una splendida località incastonata tra le montagne dei Pirenei ed è famosa per il suo primato di capitale più alta d’Europa grazie ai suoi 1023 metri d’altitudine. Nonostante le sue piccole dimensioni – la sua superficie si estende solo per 30 chilometri quadrati – ha davvero tanto da offrire ai suoi visitatori. Se stai programmando il tuo viaggio ad Andorra la Vella ti starai sicuramente domandando qual è il periodo migliore per visitarla. Per rispondere a questa domanda, è utile scoprire le caratteristiche che la contraddistinguono, stagione dopo stagione. Non dimenticare, però, che il modo migliore per godersela appieno è anche ascoltare i propri gusti e attitudini; a prescindere dalla stagione in cui sceglierai di visitarla, la capitale ti offrirà un’ampia varietà di cose da fare e vedere. 

Clima ad Andorra la Vella: una panoramica completa

L’Andorra è un territorio caratterizzato da un clima variabile che oscilla tra il continentale nelle sue aree più basse, fino all’alpino nelle zone di alta montagna. La sua capitale, Andorra la Vella, risente delle condizioni climatiche di stampo continentale: con inverni freddi e nevosi ed estati miti e soleggiate. Un fenomeno climatico particolare e tipico di questa zona è l’esposizione al Favonio (o Föhn), un vento caldo che aumenta repentinamente le temperature portando aria secca e soffiando con forza impetuosa. Ecco una panoramica delle stagioni e delle temperature medie ad Andorra la Vella.

Primavera ad Andorra la Vella: natura ed escursioni in montagna

In primavera, La Vella esce da un letargico riposo invernale. Le temperature cominciano ad aumentare gradualmente e la natura circostante celebra l’arrivo della bella stagione con un’esplosione di colore tra il verde rigoglioso delle piante e i colori vivaci dei fiori. Le temperature medie, mese per mese, sono:

  • Marzo: 2-11°
  • Aprile: 5-14°
  • Maggio: 9- 18°

Oltre alla natura, con l’arrivo della primavera, anche la città si risveglia soprattutto culturalmente, ospitando una serie di eventi e festival che celebrano la musica, l’arte e la cultura locale. Tra i più popolari ci sono il Festival Internazionale della Musica d’Andorra, con artisti internazionali e locali impegnati in una serie di concerti ed eventi musicali live, e la Fira d’Andorra, una fiera che celebra il patrimonio artigianale, enogastronomico e folcloristico del Principato. Oltre agli eventi, la primavera ad Andorra la Vella è il momento perfetto per esplorare la città godendo di temperature miti e delle giornate che tendono ad allungarsi. Per gli amanti dello sport all’aperto, è anche il periodo migliore per esplorare le montagne nei dintorni della capitale e avventurarsi in trekking, passeggiate ed escursioni in bici accompagnati dallo scrosciare di cascate e corsi d’acqua che punteggiano la zona.

Estate ad Andorra la Vella: escursioni e attività outdoor

Il clima e le temperature ad Andorra la Vella, in estate, creano la condizione ideale sia per scoprire le bellezze che la città ha da offrire ma, soprattutto, per provare l’ampia gamma di attività all’aperto che la capitale mette a disposizione dei propri visitatori. In generale, le temperature medie sono così distribuite:

  • Giugno: 12- 22°
  • Luglio: 17- 24°
  • Agosto: 16°- 25°

Se lo sport, specialmente quello outdoor, ti appassiona, allora Andorra la Vella è la meta perfetta per sfogare questo tuo istinto. Escursioni in montagna, arrampicate, ferrate, rafting e chi più ne ha più ne metta. Qualsiasi siano i tuoi gusti in fatto di sport, questa città saprà offrirti un’esperienza a tutto tondo. Se lo sport, invece, non è la tua attività preferita ma sei una persona che preferisce scoprire l’anima di una città immergendosi nella sua cultura, La Vella ha una moltitudine di attività perfette per te. In estate, infatti, la capitale del Principato diventa il palcoscenico a cielo aperto per eventi culturali e musicali che attirano, ogni anno, visitatori da tutto il mondo riempiendo la città di spettacoli e musica dal vivo.

Autunno ad Andorra la Vella: colori mozzafiato e atmosfere rilassate

L’autunno arriva ad Andorra la Vella come la pennellata di un pittore, portando nella città colori mozzafiato e un’atmosfera lenta e rilassata. L’intera città si prepara per accogliere l’inverno e le temperature, in forte calo rispetto alla stagione precedente, si distribuiscono mese per mese in questo modo:

  • Settembre: 10- 20°
  • Ottobre: 6- 15°
  • Novembre: 3- 11°

Per ammirare le meraviglie dell’autunno non c’è niente di meglio di una passeggiata tra i boschi, dove il foliage s’impadronisce dell’intero panorama andorrano mettendo in scena un vero spettacolo naturale. Non solo, l’autunno a La Vella è anche sinonimo di vendemmia, di festival di stagione e di eventi culturali e gastronomici che offrono la possibilità ai visitatori di scoprire le caratteristiche del luogo, vivendo esperienze uniche e in prima persona. I due eventi più attesi della stagione sono la Festa del Vino, dove vengono celebrate le eccellenze vitivinicole del territorio e la Fira de la Castanya, una fiera che celebra i prodotti autunnali locali, primo fra tutti: la castagna.

Inverno ad Andorra la Vella: tra magia del Natale e sport invernali

Strada Andorra la Vella inverno

Fonte: iStock

La magia dell’inverno ad Andorra la Vella

Le temperature ad Andorra la Vella in inverno scendono sotto lo zero, con nevicate abbondanti e frequenti che, oltre a plasmare l’aspetto della città trasformandolo in un sogno d’inverno, creano il terreno ideale per gli amanti degli sport invernali. Le temperature medie si presentano così

  • Dicembre: -2-5°
  • Gennaio: -3-4°
  • Febbraio: -4°- 5°

Questa è la stagione perfetta per tirare fuori gli sci o lo snowboard e esplorare i comprensori sciistici di Grandvalira e Vallnord, due stazioni con chilometri e chilometri di piste adatte a tutti i livelli di expertise. Non solo sci e snow, in questo periodo vanno tantissimo anche le ciaspolate e le escursioni in motoslitta. Oltre che per gli appassionati di sport invernali, Andorra la Vella in inverno, è la meta perfetta anche per chi ama il Natale e vuole assaporarne tutta la magia. La città, infatti, si anima sotto a un velo di luci gioiose e musiche natalizie che provengono dai vari mercatini sparsi per la città. La neve imbianca i tetti delle case e le cime delle montagne circostanti, creando un paesaggio di rara bellezza.

Il clima ad Andorra la Vella: qual è il periodo migliore?

Alla fine, il periodo migliore per visitare Andorra la Vella lo scegli tu in base alle tue preferenze. Che tu stia cercando avventure sulla neve, escursioni estive o semplicemente un momento di relax immerso nella natura, Andorra la Vella ti accoglierà sempre con il suo fascino unico e le sue meraviglie naturali che cambiano di mese in mese, di stagione in stagione.

Ecco una sintesi del clima e delle temperature ad Andorra La Vella per aiutarti a pianificare il tuo viaggio:

  • Primavera: Fresca e rigogliosa, con temperature da 5°C a 15°C e fioriture colorate che decorano i parchi.
  • Estate: Calda e soleggiata, con temperature tra 15°C e 25°C, perfetta per le attività all’aperto e l’atmosfera estiva vivace.
  • Autunno: Mite e suggestiva, con temperature da 25°C a 10°C e paesaggi avvolti nei colori autunnali.
  • Inverno: Freddo e spesso nevoso, con temperature tra 0°C e -5°C, regalando un’atmosfera natalizia incantevole.

 

Categorie
Andalusia Idee di Viaggio spiagge Viaggi viaggiare

Cosa fare a Marbella, sulle spiagge più cool dell’Andalusia

Se Marbella è una delle destinazioni turistiche più popolari dell’Andalusia e di tutta la Spagna è anche grazie alle sue 24 spiagge che si estendono lungo quasi 30 km di costa. Inoltre, nella zona di Malaga, Marbella è anche la località che ottiene sempre più Bandiere Blu, i prestigiosi riconoscimenti conferiti ogni anno dalla Federation for Environmental Education (FEE): ben 9 spiagge (Fontanilla, Nagüeles, Casablanca, El Cable, El Faro, Puerto Banús – Levante, San Pedro Alcántara, Venús-Bajadilla e Cabopino) e 2 porti (Puerto Deportivo Virgen del Carmen de Marbella e Puerto José Banús).

Grazie alla bellezza del suo mare e a un litorale pulito e con ottimi servizi per i turisti, Marbella è considerata una meta imperdibile che, anno dopo anno, si impegna per offrire ai visitatori esperienze turistiche di alto livello. Non è un caso che Forbes l’abbia inserita tra le migliori destinazioni in Europa! In questa guida scopriremo le spiagge più belle di Marbella, da quelle perfette per rilassarsi alle location più adatte al divertimento.

Le più belle spiagge cittadine di Marbella

Nel centro di Marbella ci sono molte spiagge sabbiose e adatte sia alle famiglie con bambini che ai giovani che desiderano socializzare e fare sport. Tra quelle cittadine spicca Playa del Cable, amata sia dai turisti che dagli abitanti del posto perché molto ampia e caratterizzata da acque tranquille e poco profonde. La spiaggia si trova all’ingresso di Marbella, tra l’arco che segnala l’accesso alla città dall’autostrada A-7 e il porto dei pescatori con i suoi ristoranti alla moda. Durante l’estate vengono organizzate molte attività sportive che vanno dal fitness in spiaggia ai tornei di beach volley e non mancano i chiringuitos, i piccoli chioschi sulla spiaggia dove pranzare o bere qualcosa durante il giorno.

Tra le più belle spiagge del centro di Marbella c’è anche quella della Fontanilla, facilmente raggiungibile da qualsiasi zona della città. Molto frequentata nei mesi di luglio e agosto, la spiaggia si caratterizza per l’arenile di un chilometro con sabbia fine e dorata lungo il quale sono distribuiti bar e ristoranti e dove non mancano un servizio di soccorso in acqua, docce e toilette. Più piccola rispetto alla spiaggia della Fontanilla, ma dotata anch’essa di tanti servizi, è Playa El Faro, chiamata così per la presenza di un elegante faro costruito nel 1864 che presiede il lungomare e la sua passeggiata.

Spiaggia cittadina a Marbella

Fonte: iStock

Playa del Cable nel centro di Marbella

Le spiagge a ovest, tra bandiere blu e atmosfere chic

Per allontanarsi dallo skyline di palazzi e hotel bisogna dirigersi verso ovest, dove troveremo spiagge meravigliose e avvolte in atmosfere chic. Tra le più famose dell’Andalusia, anche grazie al riconoscimento della Bandiera Blu, c’è sicuramente la spiaggia di Nagüeles, situata in una delle zone più esclusive di Marbella, con sabbia fine e acque pulite in cui tuffarsi. La spiaggia è adatta anche alle vacanze in famiglia grazie ai numerosi servizi disponibili in loco. Sempre a ovest, nella zona di Puerto Banus, si trovano altre due spiagge premiate: la prima è Playa Guadalmina, situata tra San Pedro Alcántara ed Estepona, una spiaggia spaziosa, perfetta per trascorrere una giornata in famiglia; la seconda è Linda Vista, caratterizzata da un misto di sabbia e ghiaia.

Un’altra spiaggia famosa in questa zona di Marbella è Playa de Nueva Andalusia, lunga 1 km e caratterizzata dalla presenza di numerosi servizi, tra cui un club nautico e attività di noleggio per praticare sport acquatici, ideali per chi vuole divertirsi. La spiaggia è raggiungibile con l’auto, perché distante 10 km dalla città, ma dispone di un ampio parcheggio e di un grazioso lungomare dov’è molto piacevole passeggiare sotto ai pini e alle palme. Inoltre è la meta ideale quando c’è vento: trovandosi in una caletta, risulta sempre protetta!

Le spiagge a est, bellissime e lontane dalla folla

Se dal centro di Marbella proseguiamo, invece, verso est, troviamo una delle spiagge più belle della Costa del Sol: Playa El Alicate. Qui sono presenti sia lunghi tratti di spiaggia libera che attrezzata, frequentata anche da molti vip che in quest’area possiedono una villa (come Antonio Banderas). La spiaggia può contare su un gran numero di bar, ristoranti e locali in cui ascoltare musica, ma anche su servizi che vanno dalle docce al noleggio di lettini e ombrelloni. Il parcheggio dispone di circa 100 posti auto, che si riempiono rapidamente a luglio e agosto, quindi meglio non andare troppo tardi.

Un’altra spiaggia molto popolare è Playa Cabopino, contraddistinta da sabbia dorata e da acque calme e poco profonde, quindi ideale anche per le famiglie con bambini. Al lato opposto della spiaggia si trovano le dune di Artola, un paradiso naturale che offre spazi di relax ben più estesi rispetto alle spiagge del centro cittadino di Marbella, oltre che tratti dedicati a chi pratica il nudismo. Per chi cerca location meno affollate, invece, le spiagge da segnare sulla mappa sono Playa Real de Zaragoza, con spiaggia fine e onde moderate, Las Cañas, riconoscibile perché nelle vicinanze è presente una torre, e la Víbora, famosa per chi pratica sport acquatici.

Per chi cerca un’esperienza di lusso particolare, il Nikki Beach è considerato uno dei club più esclusivi dell’intera Costa del Sol. Palme, lussuosi lettini bianchi e cocktail in riva al mare: ecco il segreto del successo di una spiaggia che attira la clientela più esclusiva di Marbella. Ovviamente, anche i prezzi per affittare un ombrellone sono piuttosto elevati e una giornata qui rischia di essere molto costosa.

Dune di Artola a Marbella

Fonte: iStock

Dune di Artola e spiaggia di Cabopino a Marbella

Spiaggia imperdibile nei dintorni

Per chi viaggia alla scoperta di questa zona della Spagna in auto, una spiaggia imperdibile nei dintorni di Marbella è sicuramente quella di Burriana Beach a Nerja. Un paradiso di sabbia fine circondato da uno splendido anfiteatro roccioso, perfetto per una giornata all’insegna del relax, grazie alla presenza di servizi e comfort, o per immergersi nelle sue acque usufruendo dell’area dedicata allo scuba diving. Il pomeriggio, dopo aver preso la tintarella, si può passeggiare sul lungomare ricco di negozi e ristoranti tipici.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali luoghi misteriosi mare Viaggi

Cosa vedere a Tindari, tra cultura, mare e mito

Situata in posizione panoramica su un promontorio roccioso che si sporge a picco sul Mar Tirreno, la cui magnifica vista abbraccia la Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello e le Isole Eolie, Tindari vanta panorami che sono un serbatoio infinito di emozioni. Questa incantevole località turistica in provincia di Messina non è però famosa solo per gli scorci mozzafiato e per le sue peculiari meraviglie naturali, ma anche per un prezioso patrimonio archeologico e sacro che la rende una meta imperdibile in Sicilia.

Basti pensare che la sua bellezza ha ispirato anche lo scrittore Andrea Camilleri, che ha omaggiato questo luogo in uno dei suoi romanzi incentrati sul Commissario Montalbano, da cui è stata tratta anche la popolare serie televisiva. Scopriamo, allora, quali sono le attrazioni che conquistano chiunque visiti questo incantevole borgo.

Viaggio nell’antica storia di Tindari

Frazione del comune di Patti, sul litorale settentrionale della Sicilia, Tindari ha una storia che affonda le sue radici in tempi remoti. In origine Tyndaris – in onore del re di Sparta, Tindaro – fu fondata da Dionisio I di Siracusa nel 396 a.C. come colonia di mercenari siracusani che avevano partecipato alla guerra contro Cartagine, nel territorio della città sicula di Abacaenum. La città, costruita in posizione militarmente favorevole, sulla sommità del promontorio, passò in seguito nell’orbita romana e divenne base navale di Sesto Pompeo, fino a essere presa da Augusto nel 36 a.C., che le conferì lo status di ‘Colonia Augusta Tyndaritanorum’. Cicerone la citò come “nobilissima civitas”.

Successivamente, Tindari fu invasa prima dai Bizantini e poi dagli Arabi. Questi ultimi la rasero al suolo nell’836, offuscandone la storia. Tuttavia, sono arrivate fino a noi le testimonianze architettoniche della città antica, che oggi si concentrano nel cuore dell’area archeologica, consentendo di ricostruire parte del suo passato, in cui si intrecciano storia e leggende.

Cosa vedere a Tindari: il Santuario e il Parco Archeologico

Svetta a 280 metri a picco sul mare, Tindari, un luogo immerso in un paesaggio straordinario, dove convivono archeologia, arte, storia, leggenda e fede. Parliamo di uno dei siti archeologici e devozionali più importanti della Sicilia. Non ci resta, quindi, che iniziare il nostro tour tra i suoi monumenti e le sue attrazioni uniche.

Il Santuario di Tindari e la leggenda della Madonna Nera

Una delle principali attrazioni del borgo siciliano è la Basilica Santuario di Maria Santissima del Tindari o  Santuario di Tindari, dedicato al culto della Madonna Nera. Si tratta di uno dei luoghi sacri più importanti della Sicilia, situato nella parte più orientale del promontorio dove un tempo sorgeva l’acropoli. Fu eretto tra il 1552 e il 1598, nell’area in precedenza occupata dall’antico Castello di Tindari e dove probabilmente un tempo sorgeva un tempio dedicato alla dea Cerere. Già agli albori del XVII secolo, il Santuario era diventato un luogo di culto meta di numerosi pellegrinaggi. Data proprio la grandissima affluenza di fedeli, nella seconda metà del Novecento l’edificio fu affiancato da una nuova costruzione. A partire dal 1957 venne quindi costruito un nuovo luogo sacro ancora più grande, in cui oggi è custodita la celebre Statua della Madonna Nera, al centro di affascinanti leggende.

Secondo la tradizione, la statua bizantina, proveniente dall’Oriente per sfuggire alla persecuzione iconoclasta, impedì alla nave che la trasportava di ripartire, dopo che l’imbarcazione aveva trovato riparo nella baia di Tindari presso i laghetti di Marinello per sfuggire a una tempesta. I marinai depositarono via via il carico a terra, pensando che fosse questo a impedire la partenza, ma solo quando vi portarono anche la statua la nave poté riprendere il mare. Questo fatto venne interpretato come il desiderio della Vergine di rimanere in quel luogo.

La statua della Madonna Nera, rappresentata con una corona in testa nella posizione della “Regina in trono”, con in grembo il Bambino Gesù, venne quindi collocata nella chiesetta che si trovava nel punto più alto del paese e che dal quel momento divenne meta di pellegrinaggi, talmente ambita da dover essere più volte ampliata. Un’altra leggenda narra di un duplice miracolo compiuto dalla Vergine, che avrebbe salvato una bambina per ben due volte dalla morte.

Il Parco Archeologico di Tindari e l’Antiquarium

Il Parco Archeologico di Tindari sorge nell’omonima città antica, che in origine aveva un impianto urbano regolare con ampie strade parallele (decumani) intersecate da strade più strette (cardines). Sul decumano superiore si snodano i principali edifici pubblici: la Basilica, realizzata probabilmente in età augustea e rimasta in uso fino al V sec. d.C, e il Teatro greco-romano, costruito con grandi blocchi di pietra arenaria tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C., la cui capienza era di 3000 spettatori. In età imperiale, lo spazio scenico fu modificato per essere adattato ai giochi circensi. Oggi è sede di numerose manifestazioni di danza, musica e teatro.

Le Terme pubbliche, situate sul terrazzo superiore sul decumano, risalgono alla media età imperiale. Sui pavimenti degli ambienti termali si sviluppano mosaici in bianco e nero con figurazioni varie, tra cui i simboli di Tyndaris e della Trinacria, scene dionisiache, creature marine, databili fra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C. In Contrada Cercadenari si possono inoltre visitare una Domus e un grande edificio pubblico di età romana.

L’Antiquarium del Parco Archeologico di Tindari è articolato in cinque sale e raccoglie una selezione di reperti dall’età preistorica a quella romana, tra cui vasellame di pregio e d’uso comune, vetri, oggetti in bronzo, iscrizioni in lingua greca e latina, decorazioni architettoniche e numerose sculture in marmo. Tra queste, le due “Vittorie alate” del II sec. a.C., di pregevole fattura, e una testa-ritratto dell’imperatore Augusto proveniente dall’area della Basilica.

Veduta del Parco Archeologico di Tindari

Fonte: iStock

Il bellissimo Parco Archeologico di Tindari

La Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello

Nei pressi di Tindari sorge un’altra meraviglia,  di grande e particolare pregio naturalistico: la Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello, un’area incontaminata e protetta sin dal 1998 con una superficie di circa 400 ettari. L’area lagunare con laghetti di acqua salmastra cambia continuamente aspetto, per l’apporto di sabbia e ghiaia dovuto all’azione congiunta dei movimenti del terreno e delle mareggiate.

L’origine dei laghetti, denominati Marinello, Mergolo della Tonnara, Porto Vecchio, Fondo Porto, Verde e Nuovo è fatta risalire al 1877, probabilmente in conseguenza a trasformazioni dei torrenti Timeto e Elicona che portarono ad accumuli di sedimenti trasportati in mare, creando così le prime lingue di sabbia. Nella primavera del 1982, in seguito a una serie di mareggiate, il più grande dei laghetti assunse la forma di un profilo di donna col manto che sembrava cullare un bambino, dai fedeli identificata come la Madonna Nera.

Nella Riserva si possono ammirare ambienti diversi che vanno dalla vegetazione lacustre a quella della rupe, a quella della spiaggia. Varie specie endemiche di pesci popolano i fondali dei laghetti, alcune piuttosto rare delle acque salmastre, come il piovanello maggiore o ilghiozzetto macrocefalo. Questo luogo è anche perfetto per il birdwatching, con specie di uccelli stanziali ma anche migratori, come il raro falco pellegrino, il fenicottero rosa, il corvo imperiale e la cicogna bianca.

La Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello al tramonto

Fonte: iStock

La suggestiva Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello

L’antico e panoramico Sentiero Coda di Volpe

Una volta completata la visita della zona lagunare di Marinello, non perdetevi l’antico Sentiero Coda di Volpe (chiamato così perché la sua forma ricorda, per l’appunto, la coda di una volpe). Lungo circa 1 km e prevalentemente in salita, con alcuni punti abbastanza ripidi, unisce la Riserva con il Santuario di Tindari e offre una magnifica vista sul mare che abbraccia le Isole Eolie in direzione Nord e il Golfo di Patti a Ovest, mentre a Est si può scorgere Capo Milazzo e la splendida cornice delle spiagge sabbiose della laguna di Marinello. L’inizio del sentiero si trova in Via Monsignor Pullano, a Patti. In passato, questo tragitto rappresentava l’unico punto di collegamento tra il centro di Tindari e il porto dell’antica colonia, mentre successivamente è stato utilizzato come via di pellegrinaggio al Santuario, e ancora oggi è attraversato dai fedeli, oltre che dagli amanti delle escursioni panoramiche.

La splendida Spiaggia di Marinello che cambia forma

All’interno della Riserva, ai piedi del promontorio di Tindari, si trova la bellissima Spiaggia di Marinello, circondata dalla natura incontaminata e lambita dal mare cristallino dai colori cangianti, che spaziano dal verde all’azzurro intenso, e caratterizzata da sabbia morbida e fine. Ogni anno, il litorale peculiare incastonato tra Milazzo e Capo d’Orlando modifica la sua forma, così come il numero dei laghi salmastri aumenta o diminuisce in base a stagione, correnti e maree.

Ad abbellire la spiaggia di Marinello ci sono grotte, calette, falesie e faraglioni levigati dal mare che regalano ai visitatori un magnifico contrasto tra una miriade di sfumature d’azzurro che abbracciano sabbie bianche e multiformi pareti rocciose. La grotta più famosa è quella di Donna Villa,  una maga considerata la “Circe siciliana”. Secondo la leggenda, quando alla donna sfuggiva qualche uomo-preda, per la rabbia scavava la roccia, graffiandola con le unghie. Ogni caletta ha il suo nome e la sua leggenda che vengono tramandate dai pescatori della zona, come la caletta del Serpente, quella di Don Felice, quella di Don Mariano, il Maizanazzo e la Valle. Un nome è stato dato anche alle falesie, tra cui la più suggestiva è quella soprannominata “l’elefante”.

Spiaggia di Marinello, attrazione di Tindari in Sicilia

Fonte: iStock

La spettacolare Spiaggia di Marinello
Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Lussemburgo musei Viaggi viaggiare

I musei del Lussemburgo da visitare

Il Lussemburgo sorprende per la sua ricca cultura. Piccolo granducato nel cuore dell’Europa che confina con Germania, Francia e Belgio, vanta numerosi musei da visitare assolutamente. Tutti i viaggiatori resteranno piacevolmente colpiti osservando le collezioni di questi musei che vanno dall’arte antica a quella contemporanea, da quella orientata alla storia locale a quella internazionale. Insomma nei musei del Lussemburgo si respira davvero moltissima cultura. Visitarli tutti è molto difficile a meno che non si abbia un tempo infinito a disposizione, ma in base a quelli che sono i nostri interessi e le nostre esigenze è possibile scegliere quelli migliori. Scopriamo di seguito i più interessanti che vanno assolutamente inseriti nell’itinerario di viaggio.

I musei del Lussemburgo da visitare

Nonostante sia un piccolo luogo, il Lussemburgo ha cultura da vendere. Lo dimostrano non soltanto i musei, ma soprattutto i suoi edifici storici che colpiscono per la loro affascinante architettura. Se è l’arte a colpire la nostra attenzione, si potranno selezionare alcuni musei che per le nostre passioni risulteranno più interessanti. Ma quali sono quelli da visitare?

Mudam Luxembourg

Il Mudam, il museo di Arte Moderna di Lussemburgo, ospita collezioni e installazioni di artisti celebri nel mondo. Già la sua struttura potrebbe essere considerata un’opera d’arte, se pensiamo che è stata progettata da Pei, l’architetto che ha realizzato il Louvre. A renderlo unico sono le sue forme:  la piramide e la spirale oltre che le grandi vetrate. Non sono le uniche bellezze di questo luogo, dal suo giardino, infatti, è possibile godere di una vista mozzafiato sulla città.

  • Dove: 3, Park Dräi Eechelen, Lussemburgo-Kirchberg
  • Orari: martedì dalle 10 alle 18; mercoledì dalle 10 alle 21; dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Museo d'Arte Moderna di Lussemburgo

Fonte: iStock

Lussemburgo, il museo d’arte moderna

National Art and History Museum

Il museo nazionale di storia ed arte, MNHA, è il più grande del Paese ed offre numerose opere che spaziano tra quadri, sculture, monete e molto altro altro. Da visitare sicuramente la sezione gallo romana e la pinacoteca. Si può considerare il museo dedicato alle grandi collezioni.

  • Dove: Marché–aux-Poissons, 2345 Lussemburgo.
  • Orari: martedì e mercoledì dalle 10 alle 18; giovedì dalle 10 alle 20; venerdì-domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.   

Luxembourg City History Museum

Si tratta del luogo perfetto per chi desidera scoprire e conoscere mille anni di storia della città. I quattordici edifici che lo costituiscono sono stati realizzati tra il XVII e il XIX secolo e raccontano le varie fasi della trasformazione dello Stato. Tra le numerose opere d’arte e documenti storici, merita una visita l’ascensore di vetro che si muove lungo le mura all’interno del museo.

  • Dove: 14, rue du Saint-Esprit, Lussemburgo.
  • Orari: martedì-mercoledì dalle 10 alle 18; giovedì dalle 10 alle 20; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.

Natur musée

Il Natur musée, come si può intuire dal suo nome, è dedicato alla natura e alla scienza. Ospita la più grande collezione di storia naturale del paese vantando milioni di esemplari attraverso i quali racconta la storia della vita sul nostro pianeta. Non solo piante, ma anche animali, fossili e minerali a rendere ancora più affascinante questo luogo che trova spazio nel quartiere di Grund.

  • Dove:  25 Rue Münster, Grund Lussemburgo.
  • Orari: martedì dalle 10 alle 20; mercoledì-domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.
Natur musée di Lussemburgo

Fonte: iStock

Visitare il Natur musée a Lussemburgo

Museo nazionale delle Miniere di ferro

Il sud del Lussemburgo è da sempre noto per le sue miniere di ferro, che conferiscono al suolo quel colore rosso che tanto lo caratterizza. Durante la prima guerra mondiale, il Lussemburgo è stato uno dei principali produttori di ferro e ghisa; tutta la sua storia è racchiusa nel museo nazionale delle miniere di ferro. Da provare sono la corsa sulla ferrovia dei minatori nelle gallerie di Rumelange e l’arrampicata su un altoforno delle ex ferriere di Belval. Si tratta di un percorso davvero suggestivo per scoprire questo angolo di mondo non sempre noto. È un museo perfetto anche per i bambini che resteranno affascinati da questo luogo senza tempo.

  • Dove: Carreau de la Mine Walert, 3, 3714 Rumelange
  • Orari: (aprile-giugno-settembre) giovedì-domenica dalle 14 alle 18; (luglio-agosto) martedì-domenica dalle 14 alle 18; (ottobre-marzo) apertura ogni 2° domenica del mese su prenotazione.

Casino Luxembourg

Museo dedicato alle mostre di giovani artisti contemporanei che vanta un cospicuo calendario di interessanti eventi. Situato nel centro della città, si tratta di un piccolo forum di arte contemporanea ristrutturato da poco, quindi nel suo pieno splendore, dove anche i più piccoli potranno trovare cose interessanti.

  • Dove: 41 Rue Notre Dame, 2240 Ville-Haute Lussemburgo.
  • Orari: visite guidate su prenotazione (anche per bambini).

Qualche consiglio utile per un viaggio in Lussemburgo

Ogni paese necessita di alcuni accorgimenti prima di essere visitato, in modo che rappresenti un’esperienza ideale per tutti i turisti. Nel caso del Lussemburgo ci sono alcuni consigli utili e preziosi da tenere presenti prima di partire.

Ecco quali sono:

  1. Migliore periodo dell’anno. Le stagioni perfette per un viaggio lussemburghese sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e risulta piacevole dedicarsi alle molte escursioni e camminate che è possibile fare. Anche l’estate, nonostante abbia temperature più calde, ha i suoi vantaggi come quello di un ampio calendario di festival di vario genere così come l’inverno, stagione in cui i mercatini di Natale rappresentano l’attrazione più interessante e suggestiva.
  2. Affittare una bicicletta può essere la giusta soluzione per visitare la città come le sue affascinanti campagne e i villaggi.
  3. Il Lussemburgo ha anche una gustosissima tradizione culinaria tutta da assaggiare. Tra i piatti tipici che non possono mancare sulla tavola del vero turista ci sono: kniddelen, cioè gustosi gnocchi morbidi che vengono cotti sia in padella che al vapore e serviti con burro e panna; Judd mat Gaardebounen, ovvero carne di maiale affumicata accompagnata da fave. Per ultimo non può mancare la friture de la Moselle, un piatto di frittura di pesce della regione della Mosella, ed è proprio da questo che deriva il suo nome. Pastellati e fritti fino alla massima croccantezza, questi piccoli pesci vengono serviti insieme a limone e un bicchiere di vino locale. Si tratta di un piatto che difficilmente può mancare soprattutto nei ristoranti lungo il fiume.

Visitare i musei del Lussemburgo, quindi, può essere anche un modo interessante per scoprire molti altri aspetti di uno dei gioielli dell’Europa.

 

 

Categorie
Berna Idee di Viaggio mete storiche Viaggi viaggiare

Dove alloggiare a Berna: guida ai quartieri migliori

Hai scelto Berna come meta per il tuo viaggio, hai pensato all’itinerario e organizzato tutti gli spostamenti. Ora, manca solo un dettaglio: scegliere l’alloggio. Innanzitutto, Berna, la pittoresca capitale della Svizzera, è una città dal fascino medievale il cui centro storico è stato riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1983 e si sviluppa su una penisola circondata dalle acque del fiume Aare, che lo separa dalle aree più moderne della città. Per tutti questi motivi, è proprio il centro storico a essere la zona più gettonata quando i visitatori devono scegliere dove dormire a Berna. Tuttavia, la capitale è organizzata in vari quartieri – ognuno con le proprie peculiarità – che si presentano come una valida alternativa al centro, sia per risparmiare sia per poter immergersi nel vivo dello stile di vita dei locals. Ecco la nostra guida sui migliori quartieri dove dormire a Berna per un’esperienza di viaggio indimenticabile.

Dove dormire a Berna: i quartieri

Dall’elegante Centro Storico (Altstadt), al raffinato quartiere culturale di Kirchenfeld, passando per il cosmopolita Breitenrain-Lorraine e l’universitario Länggasse-Felsenau, ogni area mostra un volto diverso della capitale svizzera. Scopriamoli insieme, uno per uno.

Altstadt: il delizioso Centro Storico dall’anima medievale

Cuore pulsante della capitale svizzera, l’Altstadt (Città Vecchia) è una delle zone più affascinanti dove soggiornare, ma anche la più gettonata, motivo per cui è questa l’area della città in cui si concentrano la maggior parte delle soluzioni alberghiere. Il quartiere, con le sue deliziose stradine acciottolate, fontane decorate, imponenti edifici storici e portici risalenti al XV secolo, vanta una forte concentrazione di attrazioni e luoghi di interesse tra cui:

  • La Torre dell’Orologio (Zytglogge), simbolo della città che attrae, ogni anno, visitatori da tutto il mondo rapiti dal fascino dell’antico meccanismo astronomico che ne permette il funzionamento.
  • La Cattedrale di Berna (Berner Münster), con la sua torre campanaria che è possibile risalire per accedere alle meraviglie di una vista panoramica sulla città e sulle creste della Alpi che la circondano.
  • Il Parco degli Orsi, situato lungo le rive del fiume Aar, un luogo che affascina grandi e piccini che possono vedere da vicino questi splendidi animali passeggiando nel verde della natura.

Il Centro Storico è attraversato da Spittalgasse, la strada più importante della città costellata di negozi, esercizi, ristoranti e pub che rendono l’Altstadt il quartiere migliore dove dormire a Berna per tutti quelli che amano avere tutto a portata di mano e vivere un’esperienza di viaggio nel massimo comfort possibile. Attenzione però che, essendo questa la zona più centrale della città, è anche quella più turistica e, di conseguenza, più costosa.

Kirchenfeld: eleganza in ogni angolo

Ogni città ha il proprio quartiere elegante; South Kensington a Londra, L’île de la cité a Parigi e così anche Berna ha il suo: Kirchenfeld. Il quartiere dei musei, delle ambasciate, dei grandi viali alberati costeggiati da splendidi edifici neoclassici che trasudano raffinatezza ed eleganza da ogni singolo mattone. Questo quartiere è la scelta perfetta per chi ama circondarsi di cose belle e per chi, ai quartieri della movida, predilige quelli residenziali di carattere tranquillo e rilassato. In questa zona l’offerta di hotel e alloggi è leggermente inferiore al centro, tuttavia gli alberghi che dominano questo quartiere sono di standard elevato con prezzi che non si discostano troppo da quelli degli hotel dell’Altstadt. Kirchenfeld è anche considerato il quartiere della cultura grazie alla presenza di vari musei tra cui:

  • Bernisches Historisches Museum: il Museo Storico di Berna che ospita un’ampia collezione di reperti storici, dalla preistoria alla storia contemporanea della Svizzera.
  • Kunstmuseum: il Museo delle Belle Arti, uno dei più celebri musei d’arte della Svizzera.
  • Centro Paul Klee: progettato da Renzo Piano e dedicato alla vita e alle opere dell’artista Paul Klee.

Breitenrain-Lorraine: il lato vivace e multiculturale di Berna

Se sei una persona che ama i quartieri vivaci, multiculturali e che pullulano di locali trendy e negozietti hipster, allora, per rispondere alla domanda su dove alloggiare a Berna, c’è solo una risposta: nel quartiere di Breitenrain-Lorraine. Situato a nord della città è collegato al Centro Storico da un ponte ma offre un carattere e uno stile completamente diverso rispetto a quello regale dell’Altstadt. Proprio per la sua anima vivace e briosa, è il quartiere più gettonato dai giovani che cercano divertimento e che vogliono scoprire Berna anche attraverso la sua vita notturna, il quartiere è anche famoso per i numerosi eventi durante tutto l’anno. Un consiglio: se vuoi risparmiare nel scegliere il tuo alloggio a Berna ma non vuoi rinunciare alla comodità del centro, opta per una sistemazione più interna al quartiere di Breitenrain-Lorraine e più distante dalle sponde del fiume, in questo modo ti allontanerai dai prezzi del centro a favore di alloggi più economici. In questa zona puoi trovare:

  • Il Rosengarten: uno dei parchi più belli di Berna, con una vista spettacolare sulla città. 
  • Il mercato settimanale di Breitenrainplatz, dove potrai trovare prodotti freschi e artigianali. 

Länggasse-Felsenau: il quartiere universitario

Dettaglio dell'Università di Berna

Fonte: iStock

L’Università di Berna nello splendido quartiere di Länggasse-Felsenau

Il quartiere di Länggasse-Felsenau è il cuore del mondo accademico di Berna la cui università, infatti, vede la maggior parte dei suoi edifici concentrati attorno Länggass street. Proprio per la presenza dell’Università e della sua comunità di studenti, questo quartiere gode di un’atmosfera vibrante, giovanile e internazionale. Troverai quindi numerosi bar, caffetterie e ristoranti con prezzi più accessibili rispetto ad altre zone della capitale, proprio per agevolare gli studenti rispondendo alle loro esigenze economiche. Soggiornare in questo quartiere è l’ideale sia per la sua posizione strategica adiacente alla stazione ferroviaria e a pochi minuti a piedi dal Centro Storico di Berna, sia per chi vuole optare per sistemazioni più economiche proprio perché è in questo quartiere che si trova un’ampia offerta di ostelli e bed&breakfast.

Con questa piccola guida dei quartieri migliori dove dormire a Berna hai una panoramica completa delle zone della città e delle loro caratteristiche. Nel scegliere il tuo soggiorno nella capitale svizzera considera il tipo di esperienza di viaggio che vorresti vivere. Che tu preferisca la storia e l’architettura del Centro Storico, l’eleganza di Kirchenfeld, l’atmosfera hipster e trendy di Breitenrain-Lorraine o l’anima universitaria di Länggasse-Felsenau, Berna ha la soluzione giusta per soddisfare qualsiasi tua esigenza di viaggio. Ora non ti resta che partire e scoprire questa splendida città.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali mare Viaggi

Spagna: una passeggiata a Cartagena, tra storia, cultura e mare

Cartagena, situata sulla Costa Cálida del Mediterraneo nella comunità autonoma di Murcia, è una città spagnola che vanta una storia millenaria e un ricco patrimonio culturale. Fondata dai cartaginesi e successivamente influenzata dai romani, dagli arabi e dai castigliani, Cartagena è un luogo dove il passato incontra il presente in un connubio affascinante di arte, architettura e tradizioni. Con il suo clima mediterraneo, la città è una meta ideale per chi cerca storia, mare e cultura.

Cosa Vedere a Cartagena

Una passeggiata e visita per la città di Cartagena e i suoi musei consente di comprendere meglio la sua storia, fortemente legata al mare e ad una posizione estremamente strategica. Il centro storico è delimitato dalle Mura del Mare del XVIII secolo e l’ingresso è presieduto dal Palazzo Municipale, testimonianza dell’architettura modernista degli inizi del XX secolo. In città sono tantissimi i punti di interesse storico e culturale.

Teatro Romano e Museo del Teatro Romano

Il Teatro Romano di Cartagena, costruito nel I secolo a.C., è uno dei monumenti più importanti della città e, insieme al Teatro Romano di Mérida, della Spagna. Scoperto nel 1987, è oggi uno dei siti archeologici più visitati del Paese. Il teatro poteva ospitare 6000 persone,  ed è caratterizzato da una cavea scavata nella roccia, una ricca decorazione e uno scenario lungo più di 43 metri. Adiacente al teatro si trova il Museo del Teatro Romano, progettato dall’architetto Rafael Moneo, che ospita una collezione di reperti trovati durante gli scavi.

La zona archeologica del Molinete

Altre testimonianze di epoca romana si trovano nell’area archeologica del Molinete. Qui si possono visitare il colonnato della Morería Baja e le mura bizantine (sono romane, non fatevi ingannare dal nome!), oltre all’ Augusteum, i resti di un antico foro, e al Decumano, annesso al Quartiere del Foro Romano, centro di visita turistica dove si trovano le varie sale delle terme romane della città. La visita alla Casa Fortuna, datata anche questa I secolo a. C., può rendere l’idea della vita quotidiana ai tempi dell’Impero romano.

Museo Nazionale di Archeologia Sottomarina (ARQUA)

Questo museo è dedicato alla conservazione e all’esposizione dei reperti trovati nei fondali marini spagnoli. Tra le collezioni più importanti vi è il tesoro dell’Odyssey, recuperato dal relitto di una nave affondata. Il museo ospita il Centro Nazionale di Ricerche Archeologiche Sottomarine.

Castello della Concepción

Situato nel parco Torres, su una collina che domina la città, il Castello della Concepción offre una vista panoramica su Cartagena. Incredibile ma vero, il castello è stato fortezza di cartaginesi, romani, visigoti, arabi e castigliani, proprio per la sua posizione strategica. Questo sito storico è anche sede del Centro d’Interpretazione della Storia di Cartagena, che illustra la storia della città attraverso esposizioni interattive.

Via Mayor e architettura Modernista

Passeggiando per la via Mayor (che parte da piazza del Comune), si possono ammirare eleganti edifici modernisti del XIX e XX secolo, tra cui la Casa Cervantes e il Gran Hotel. Questa zona è perfetta per una passeggiata tra caffè e negozi. Qui si trovano le Case Cervantes e Llagostera, opere dell’architetto di Cartagena Victor Beltrí, caratterizzate dai tradizionali belvedere, lavorazioni in ferro e rilievi in bronzo rappresentanti figure allegoriche.

Forte di Navidad e Museo della Guerra Civile

Il Forte di Navidad, situato all’entrata del porto, è un esempio ben conservato di architettura militare del XVIII secolo. Il forte oggi ospita il Centro di Interpretazione dell’architettura militare difensiva di Cartagena e del Mediterraneo. Il Museo della Guerra Civile, ospitato in un rifugio antiaereo, offre un’importante testimonianza della storia recente della Spagna, con le sue gallerie utilizzate durante la guerra per sfuggire agli attacchi aerei.

Dintorni di Cartagena, cosa fare

Sierra di Moratalla e Caravaca de la Cruz

I dintorni di Cartagena offrono splendidi paesaggi naturali e località di interesse storico. La Sierra di Moratalla è ideale per gli amanti delle escursioni e della natura. Caravaca de la Cruz è una delle cinque città sante del cattolicesimo, con il suo famoso Santuario della Vera Cruz.

Le spiagge della costa

La Costa Cálida, con le sue spiagge comode e le acque calde del Mediterraneo, è perfetta per chi ama il mare. Le spiagge di La Manga del Mar Menor offrono un’ampia gamma di attività acquatiche, tra cui windsurf, kitesurf e immersioni; Playa de Calblanque, all’interno del parco regionale di Calblanque, è la destinazione ideale per staccare completamente, con la sua vegetazione che arriva fino alla spiaggia e un’atmosfera wild. Nelle vicinanze, si trovano altre spiagge simili. A soli quattro chilometri da Cartagena, Cala Cortina è rinomata per le sue acque trasparenti: ci si arriva da un itinerario pedonale che arriva direttamente in spiaggia. A Ovest, Cala Bolete Grande è l’insenatura migliore della zona; davanti alla spiaggia c’è un’isoletta popolata da gabbiani: è la meta ideale per praticare diving.

Info pratiche

Enogastronomia

La varietà paesaggistica della Murcia arricchisce una tavola su cui i prodotti dell’orto incontrano quelli del mare e dell’entroterra. A Cartagena, senza dubbio, trionfano la salamoia, il pesce, il caldero (risotto brodoso con pesce) e la paella. La vicinanza delle saline del Mediterraneo ha reso molto comune la preparazione della salamoia (soprattutto di tonno, sgombro o tambarello) e dei pesci al sale come l’orata. Le zuppe di muggine, coda di rospo, cernia… sono accompagnate da riso cotto nello stesso brodo del pesce, che viene invece mangiato poi a parte con l’alioli, la maionese insaporita con aglio. I dolci tradizionali includono il tarta de la abuela e il pan de higo, un pane di fichi seccato che viene spesso servito con formaggio. Per quanto riguarda le bevande, il café asiático è una specialità locale, un caffè forte servito con latte condensato, cognac e cannella.

Come arrivare

Cartagena è  facilmente raggiungibile sia via aerea che via terra. L’aeroporto più vicino è quello di Murcia-San Javier, a circa 30 km di distanza, che offre collegamenti con diverse città europee. Inoltre, la città è servita da una buona rete ferroviaria, con treni regolari che la collegano a Murcia, Alicante e Madrid.

Quando andare e appuntamenti

Il clima mediterraneo di Cartagena la rende una destinazione piacevole tutto l’anno, con estati calde e secche e inverni miti. I periodi migliori per visitarla sono comunque la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più miti e il centro è meno affollato dai turisti. Inoltre la città ospita ogni anno importanti appuntamenti culturali, come il festival di musiche del mondo Un mare di Musica, e le feste storiche di Cartaginesi e Romani che, nella seconda metà di settembre, fanno rivivere gli eventi della fondazione punica della città e della conquista romana.