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Lago Sevan in Armenia: la guida completa per ogni stagione

Conosciuto come “il mare d’Armenia”, il lago Sevan è un gioiello naturale incastonato tra le maestose montagne di questo Paese. Un meraviglioso specchio d’acqua circondato da uno splendido contesto naturale che incanta visitatori da tutto il mondo e che è stato insignito del titolo di patrimonio nazionale insieme alla capitale Yerevan e agli altri monasteri di questa zona. Con una superficie all’incirca di 1.250 chilometri quadrati, è uno dei laghi d’alta quota più grandi al mondo e rappresenta una delle attrazioni più suggestive del Paese. Situato a un’altitudine di circa 1.900 metri sul livello del mare, il lago non solo offre viste panoramiche mozzafiato, ma anche un’ampia gamma di attività che lo rendono una destinazione ideale in ogni stagione dell’anno. In questo articolo abbiamo raccolto tutto ciò che devi sapere su cosa vedere e quando andare al lago Sevan per una panoramica completa, stagione dopo stagione.

Cosa vedere al lago Sevan in Estate

L’estate, da giugno ad agosto, è forse il periodo ideale per visitare il lago Sevan grazie alle temperature calde che rendono il clima perfetto per le attività all’aperto. Durante questi mesi, il lago diventa una popolare destinazione turistica per nuotare, fare windsurf e altre attività acquatiche. Negli ultimi decenni, infatti, il lago Sevan ha subito un forte abbassamento delle proprie acque che ha portato all’emersione di numerose spiagge che sono oggi meta di turisti ed escursionisti. L’Armenia non ha sbocchi sul mare, pertanto il lago Sevan diventa tappa per visitatori e locals durante l’estate anche grazie alla temperatura dell’acqua che raggiunge il giusto livello da permettere la balneazione (circa 20°C). Quali sono, quindi, le principali attività da fare al lago Sevan durante il periodo estivo? Ecco alcuni spunti:

  • Nuoto e sport acquatici: le acque limpide del lago sono ideali per nuotare, fare kayak e windsurf. Vi sono diversi punti lungo il lago dove è possibile affittare l’attrezzatura necessaria o, per chi non avesse voglia di cimentarsi in attività sportive, per potersi rilassare in una delle diverse spiagge che costeggiano questo specchio d’acqua.
  • Escursionismo: ci sono moltissimi sentieri che circondano il lago percorribili in bici o a piedi e adatti a tutti i livelli di difficoltà, offrendo viste davvero spettacolari.
  • Cucina locale: lungo la riva del lago sono presenti molti ristoranti dove è possibile assaggiare i piatti tipici della cucina armena. 
  • Visite culturali: il lago Sevan e l’Armenia in generale offrono una ricca esperienza culturale grazie alla lunga e travagliata storia del popolo armeno. Dai famosi monasteri in prossimità del lago al cimitero di Noraduzs, fino al più triste Memoriale di Tsitsernakaberd a Yerevan che ricorda il genocidio che subito questo popolo.

Vale la pena spendere qualche parola in più sul Memoriale di Tsitsernakaberd – a circa un’ora e 15 minuti di macchina dal lago e situato nella capitale del Paese – che ricorda un capitolo fondamentale della storia armena: il genocidio avvenuto fra il 1915 e il 1916 da parte dell’impero ottomano, una tristissima pagina di storia che sancì la morte di circa 1,5 milioni di persone. Se sei interessato ad approfondire la cultura e la storia armena, questa è sicuramente una tappa che non puoi perderti. 

Quando andare al Lago Sevan: primavera e autunno

Fonte: iStock

Un suggestivo tramonto sul lago Sevan in autunno

La primavera e l’autunno sono stagioni incantevoli per visitare il lago Sevan. Infatti, grazie alle temperature miti, in primavera i prati intorno al lago si riempiono di fiori colorati, creando un’atmosfera vivace e rigenerante. Come spesso accade con l’autunno, invece, il paesaggio si trasforma grazie a foglie e piante che cambiano tonalità, permettendo di ammirare una tavolozza di colori caldi e accoglienti. Ecco tutte le migliori attività da fare al lago Sevan in questo periodo dell’anno: 

  • Escursioni e passeggiate: questi periodi offrono condizioni ideali per esplorare i numerosi sentieri che circondano il lago, con temperature piacevoli e meno turisti rispetto al periodo estivo. I percorsi escursionistici offrono viste mozzafiato sui paesaggi fioriti in primavera e sui colori autunnali nel periodo che va da settembre e ottobre. 
  • Visite culturali: la minor affluenza turistica permette maggior tranquillità nell’esplorare i monasteri storici situati nei dintorni del lago come Sevanavank, Hayravank e Khor Virap. Questi luoghi sacri offrono una pace e una tranquillità uniche, perfette per una visita contemplativa. A circa 40 minuti di auto dalla penisola di Sevan è possibile visitare il cimitero medievale di Noraduz che ospita la più grande collezione di khachkar al mondo, con pietre che risalgono al X secolo. 
  • Mercati locali: in primavera e autunno, i mercati di Sevan Town sono meno affollati e offrono una vasta gamma di prodotti locali, artigianato e souvenir. È il momento ideale per scoprire la cultura locale e interagire con gli abitanti del posto​.

Il Lago Sevan in inverno

L’inverno è la stagione dove il lago Sevan è meno frequentato dai turisti, anche a causa delle rigide condizioni climatiche che caratterizzano questa zona, con la neve che può ricoprire il suolo per buona parte del periodo invernale. Nonostante ciò, il paesaggio innevato rende il lago e le zone limitrofe una meta suggestiva che offre viste spettacolari da togliere il fiato. Le attività che si possono fare al lago Sevan nella stagione invernale sono diverse: 

  • Pesca sul ghiaccio: si tratta probabilmente dell’attività più popolare e suggestiva. Il lago si ghiaccia parzialmente ed è possibile pescare attraverso piccoli fori creati ad hoc nel lastrone di ghiaccio. Sedersi sul lago con una tazza di caffè caldo in mano e aspettando che i pesci abbocchino, è un’esperienza da non lasciarsi sfuggire.
  • Escursioni sulla neve: è possibile esplorare i dintorni del lago e delle montagne circostanti muniti di ciaspole e attrezzatura sportiva di vario genere. I paesaggi innevati offrono una quiete e bellezza senza pari.
  • Fotografia paesaggistica: le viste innevate del lago e delle montagne circostanti regalano scenografie spettacolari e fotografie uniche. Il contrasto fra il bianco candido della neve e il blu dell’acqua del lago è un qualcosa di talmente unico da lasciare a bocca aperta anche il più esperto dei fotografi. 
  • Visite ai monasteri: come per le stagioni estive e primaverili/autunnali, è possibile visitare i monasteri i quali mantengono – e forse amplificano – il loro fascino nella stagione invernale. La neve aggiunge infatti un tocco magico a questi siti storici, rendendoli ancora più suggestivi. 

Il lago Sevan è, dunque, una destinazione che ha tanto da offrire a chiunque e in ogni stagione dell’anno. Che tu stia cercando avventure all’aperto, esplorazioni culturali o un luogo tranquillo per rilassarti, il lago Sevan è il posto che fa per te. Dalle acque limpide e profonde ideali per sport acquatici in estate, ai paesaggi fioriti in primavera, fino alla quiete delle escursioni autunnali e alle magiche viste invernali, il lago incanta e sorprende, offrendo l’opportunità di immergersi nella natura e nella storia dell’Armenia, rendendolo una meta imperdibile nel tuo viaggio in questo Paese.

 

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Sofia: cosa vedere nella città più bella della Bulgaria

Tra le mete europee meno gettonate c’è sicuramente Sofia, la capitale della Bulgaria. Eppure, questa città dal fascino eclettico, con una storia importante alle spalle, offre tantissimi luoghi di interesse in grado di conquistare qualsiasi tipologia di viaggiatore. Sapevate, per esempio, che è la terza città più antica d’Europa, dopo Atene e Roma? Qui i momenti da dedicare alla cultura e all’architettura si alternano al relax garantito dai meravigliosi parchi e giardini, i quali offrono un’oasi di pace e tranquillità lontana dal traffico del centro e degli ampi viali.

Sofia è anche una città economica, facilmente raggiungibile dall’Italia e ricca di scenari creativi e originali dentro ai quali trascorrere le proprie serate senza prosciugare il portafoglio. In questa piccola guida forniamo tutte le informazioni utili per visitarla: da quando andare a cosa vedere, fino alle specialità gastronomiche assolutamente da non perdere.

Quando visitare Sofia

Vicina all’Italia e raggiungibile con facilità grazie ai numerosi voli low cost, Sofia rappresenta la città perfetta anche per una semplice fuga nel weekend. Ma quando andare per godersela al meglio? Il periodo ideale è compreso tra maggio e settembre, con primavere miti ed estati calde; l’inverno, invece, può diventare particolarmente freddo e nevoso. Le precipitazioni, piuttosto rare, si concentrano soprattutto nella tarda primavera. Per chi vuole ammirarla in un periodo speciale, consigliamo di indossare il cappotto più caldo presente nel guardaroba e di visitarla in occasione delle vacanze natalizie. Nelle zone principali della città vengono allestiti i famosi mercatini di Natale e le vie sono allegramente addobbate a festa. Ricordate che il Natale è ortodosso, quindi le date sono diverse dalle nostre!

Cosa vedere nella capitale della Bulgaria

Una passeggiata nel centro di Sofia vi permetterà di conoscere e approfondire la storia della città, caratterizzata da cinque secoli di dominio ottomano seguiti da un periodo di indipendenza (durante l’alleanza Balcanica) e dall’influenza sovietica della Repubblica Popolare Bulgara. Da cosa partire per scoprire Sofia? Di seguito le architetture e le attrazioni da non perdere.

Cattedrale di Alexander Nevski

Questo è uno dei luoghi più importanti della città, dedicato a un eroe nazionale russo. Perché russo e non bulgaro? Perché fu proprio la Russia ad aiutare la Bulgaria a combattere gli ottomani per porre fine a una dominazione durata ben 500 anni. La Cattedrale di Alexander Nevski fu costruita tra il 1882 e il 1912 e ospita un museo di icone provenienti da tutto il paese e può essere visitata gratuitamente.

Cattedrale di Sofia

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Cattedrale di Alexander Nievski a Sofia

Chiesa di Santa Sofia e il Complesso dell’Antica Serdica

Vicino alla cattedrale si trova la chiesa di Santa Sofia, la più antica della capitale. Risalente al VI secolo, oggi è considerata un’attrazione imperdibile grazie al suo museo sotterraneo: diversi scavi archeologici, infatti, hanno rivelato una necropoli di epoca romana sotto e intorno alla basilica bizantina. Il complesso rappresenta l’antichissima Sredec, il nome utilizzato nel II secolo per parlare della città.

Chiesa Russa di San Nicola e Chiesa di Boyana

Quella di San Nicola è una splendida chiesa ortodossa costruita al posto della moschea Saray, distrutta in seguito alla liberazione dall’invasione russa. Al suo interno custodisce affreschi particolari e mostra tutta la sua bellezza attraverso i tetti turchesi e dorati. Patrimonio UNESCO è invece la chiesa di Boyana, dove è possibile ammirare 90 affreschi testimonianza dell’arte medievale bulgara. Questo gioiello sorge sulle pendici del monte Vitosha ed è possibile acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare anche il Museo Nazionale di Storia, ricco di tesori aurei dei traci, di statue romane, di costumi popolari e di icone ortodosse.

Viale e Monte Vitosha

Impossibile visitare Sofia e non fare una passeggiata lungo Viale Vitosha. Questo lungo viale inizia nel centro storico e conduce a uno dei parchi più belli della città, Yuzhen Park (Parco del Sud), molto frequentato dai sofioti nel fine settimana. Lungo la strada sono presenti tanti negozi dove fare shopping, bar, ristoranti e il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), dove si svolgono conferenze e concerti. Per chi ha tempo a disposizione, consigliamo di fare un salto a Monte Vitosha, distante 8 chilometri dal centro di Sofia, e facilmente raggiungibile con i mezzi. D’inverno si trasforma in una frequentata pista sciistica, mentre d’estate viene aperta al pubblico una seggiovia che permette di apprezzare lo splendido panorama.

Cosa mangiare a Sofia

Lo sappiamo tutti, il modo migliore per scoprire una città è provare i suoi piatti tipici! La capitale bulgara offre scenari molto interessanti dove trovano spazio sia le specialità tradizionali che proposte moderne e innovative. Tra le protagoniste indiscusse di ogni menù ci sono le zuppe, sia a base di carne che di verdure, solitamente consumate come antipasto e, in alcuni ristoranti, preparate nei classici recipienti in terracotta. Gli amanti della carne devono provare le kebabche (salsicce di maiale speziate cotte alla griglia) e le kyufte (sorta di hamburger di maiale). Se dopo un paio di giorni dedicati alla cucina bulgara vi sentite appesantiti, non preoccupatevi, perché a Sofia sono tanti i locali specializzati anche in cucine fusion, vegane e vegetariane.

Cucina tipica bulgara

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Piatti tipici della cucina bulgara

Sofia: locali e vita notturna

Sofia è una città giovane e molto attiva. I bulgari amano divertirsi e frequentare locali e la vita notturna è vivace e ricca di sorprese. Sono tanti i club e le discoteche dove ballare musica di tutti i generi come il famoso Carrusel Club. Per entrare nello spirito della città visitate un locale dove suonano musica Chalga, un genere molto di moda che fonde ritmi europei e balcanici. Una zona frequentata da giovani e studenti è Studentski Grad, il quartiere universitario, dove troverete tanti club e locali con birre e vino a prezzi economici.

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Reykjavik, un giorno nella città più a Nord del mondo

Esplorare Reykjavik è la città più grande e la capitale dell’Islanda e, situata al di sopra del Circolo Polare Artico, è la città più a nord del mondo. La città conta circa 200.000 abitanti, che rappresentano circa due terzi della popolazione totale islandese, e offre un’interessante combinazione di natura, cultura e vita urbana..

Un po’ di storia

Il nome Reykjavik deriva dal norreno e significa “baia fumosa”. Fondata intorno all’870 d.C. dal leggendario esule norvegese Ingolfur Arnarson, la città nacque nel golfo Faxaflói, in una zona ricca di camini geotermici e fumarole vulcaniche, che hanno ispirato il nome di questo nuovo centro abitato. Da un modesto insediamento agricolo, con il trasferimento della sede vescovile e dell’università nel XVIII secolo, Reykjavik ha iniziato a svilupparsi rapidamente. Oggi, è il centro culturale e politico dell’Islanda, rinomato per le sue attrazioni inconiche. Dal 1920 è la capitale dell’Islanda, che è stata capace di superare la crisi del 2008 e che sempre di più attrae turisti da tutto il mondo.

La città vecchia

La visita a Reykjavik non può che partire dal quartiere della Vecchia Reykjavik, il cuore del centro storico della città e la parte più antica dell’area urbana, dove si trovano i musei più importanti e gli edifici governativi.

Skólavörðustígur

La principale via dello shopping di Reykjavik, un vero e proprio paradiso per gli amanti del souvenir. Qui troverai negozi di artigianato locale, gallerie d’arte che espongono opere di artisti islandesi e caffè dove potrai gustare una fetta di skyr, lo yogurt tipico dell’Islanda. Fermati ad ammirare le colorate casette in legno e immergiti nell’atmosfera vivace di questa via pedonale.

La chiesa luterana Hallgrímskirkja

La Hallgrímskirkja è una maestosa chiesa luterana situata nel cuore di Reykjavik, proprio alla fine della Skolavordustigur. Costruita tra il 1938 e il 1986, la sua architettura distintiva è ispirata ai paesaggi vulcanici islandesi, caratterizzata da linee pulite e un campanile a forma di guglia alta oltre 70 metri con 29 campane di bronzo. È uno dei simboli più iconici della città, tanto da  aver ispirato lo “stile nazionale basaltico islandese”. La chiesa è visibile da quasi ogni angolo di Reykjavik. All’interno, la chiesa offre un ambiente sereno e luminoso, con un organo a canne notevole e un’atmosfera che invita alla contemplazione. La chiesa è visitabile e un ascensore permette di raggiungere una piattaforma panoramica da dove è possibile ammirare il panorama della capitale ai piedi. Alla base della chiesa si trova una suggestiva statua dell’esploratore vichingo Leif Eriksson, donata dal governo degli Stati Uniti nel 1930: questa statua con la chiesa sullo sfondo è uno degli scorci più fotografati di tutta la città.

Piazza di Austurvollur

Dopo questa immersione nella cultura islandese si può raggiungere la piazzetta di Austurvollur, un giardino molto frequentato dagli islandesi durante le giornate di sole, dove ci si può rilassare seduti in uno dei numerosi locali che si aprono sul lato nord della piazza oppure organizzare un bel picnic sull’erba. Sui lati della piazza si trovano anche l’Alþingi, l’elegante sede del Parlamento della Repubblica d’Islanda, e la cattedrale di Reykjavi.

Parlamento islandese

Un edificio in stile neoclassico che ospita il parlamento del paese. Visitare l’edificio permette di conoscere la storia e il funzionamento della democrazia islandese e ammirare la sua architettura imponente.

Cattedrale di Reykjavik

Un’imponente chiesa luterana in stile neogotico nordico che domina lo skyline della città. Salendo sulla torre si può godere di una vista panoramica mozzafiato su Reykjavik e sui suoi dintorni. All’interno della cattedrale, si possono ammirare le sue vetrate colorate e l’organo a canne, uno dei più grandi del nord Europa.

Tjörnin, il lago di Reykjavik

Nel centro della città si trova anche un lago artificiale, un’oasi di pace dove passeggiare lungo le sue rive, osservare gli uccelli migratori e i cigni reali che popolano le sue acque. In inverno, il lago si trasforma in una suggestiva pista di pattinaggio sul ghiaccio all’aperto.

I musei di Reykjavik

I musei da non perdere nella città vecchia sono senza dubbio il Museo nazionale, il Museo d’arte di Reykjavik e il Reykjavik 871+-2.

Museo Nazionale

Un museo, il più grande e importante della capitale, imperdibile per gli amanti della storia e della cultura islandese. La sua ricca collezione di reperti racconta la storia del paese dalla colonizzazione vichinga ai giorni nostri, con mostre interattive e ricostruzioni fedeli che ti faranno rivivere il passato dell’Islanda.

Museo d’arte di Reykjavik

Il Museo d’arte di Reykjavik è un’istituzione museale organizzata su tre siti che permette di avere un’istantanea sull’arte contemporanea in quest’isola, grazie a numerose mostre e installazioni di molti artisti islandesi e un apparato didattico di ottimo livello.

Reykjavik 871+-2

Il museo Reykjavik 871+-2 è il museo archeologico più importante della nazione islandese, costruito sui resti di un’abitazione vichinga del X secolo e dotato di strumenti didattici all’avanguardia, come mostre multimediali e veri e propri tavoli interattivi che permettono al visitatore di compiere un viaggio nella storia più antica dell’Islanda. Difficile non chiedersi l’origine del nome! Si riferisce alla presunta data di fondazione della città di Reykjavik, poiché le datazioni effettuate sul terreno attorno ai resti delle abitazioni vichinghe si stringono attorno a quella serie di anni.

Altre visite, tra cultura e natura

Harpa Concert Hall and Conference Centre

Un edificio ultramoderno con un’architettura unica, progettato dall’architetto Olafur Eliasson. Salendo sul ponte panoramico si può ammirare la vista sul porto e sulla città. L’ideale sarebbe visitare la sala concerti e assistere a un concerto o a un evento culturale.

Sólfar (Sun Voyager)

Una scultura in acciaio che rappresenta una barca vichinga, opera dell’artista Jón Gunnar Árnason. La scultura è uno dei simboli più iconici di Reykjavik e si trova sul lungomare, in una posizione perfetta per ammirare il tramonto sul mare.

I dintorni nella natura

Reykjavik è circondata da una natura mozzafiato, e con un po’ di tempo a disposizione, per una pausa, si possono raggiungere il lago Tjörnin, un’oasi per gli uccelli nel cuore della città, e il parco Laugardalur, ideale per rilassarsi e fare una passeggiata tra fontane, giardini botanici e piscine geotermiche.

La Blue Lagoon

La Blue Lagoon, a circa 40 km dalla capitale, è uno dei luoghi più iconici e celebri dell’Islanda, rinomata per le sue acque termali turchesi e le proprietà curative. Questa Spa geotermale è alimentata dalle acque calde ricche di minerali provenienti dalle profondità della terra islandese. È possibile immergersi nelle sue acque calde, che mantengono una temperatura piacevolmente costante tutto l’anno, tra i 37°C e i 40°C. I visitatori possono rilassarsi nella lussureggiante laguna all’aperto, circondata da paesaggi vulcanici mozzafiato, mentre i depositi di silice conferiscono all’acqua un caratteristico colore azzurro. La Blue Lagoon offre anche una gamma di trattamenti Spa che utilizzano la silice e l’alga azzurra, conosciuta per le sue proprietà benefiche per la pelle. È una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza di relax e benessere immersa nella natura islandese.

Una serata tradizionale a Reykjavik

In serata, prima di lasciare la capitale dell’Islanda, ci si può rilassare nei numerosi pub e locali che si aprono sulla Skolavordustigur. I più coraggiosi possono partecipare al famigerato “giro dei bar”: la strana processione che ogni weekend molti islandesi hanno l’abitudine di compiere, spostandosi e bevendo qualcosa in ogni bar della città.

Informazioni pratiche

Glossario di cucina

Ecco le specialità da assaggiare a Reykjavik:

Plokkfiskur: un piatto tradizionale a base di merluzzo o altri pesci bianchi, patate, latte e cipolle, spesso servito con pane nero.

Skyr: uno yogurt islandese particolarmente denso e cremoso, spesso consumato con frutta fresca o miele.

Hákarl: conosciuto anche come “squalo fermentato”, è un piatto tradizionale islandese che può essere un’esperienza culinaria avventurosa per alcuni.

Lamb (Pecora): l’agnello islandese è rinomato per la sua qualità e sapore unici, spesso preparato in vari modi, come stufato o grigliato.

Icelandic Hot Dog: una salsiccia di carne di maiale e montone servita in un panino morbido con diverse salse, come senape dolce, maionese, ketchup e cipolla fritta.

Brennivín: conosciuto anche come “schnapps nero” o “aquavite islandese”, è un liquore forte fatto di patate e aromatizzato con semi di cumino, spesso consumato come digestivo.

Quando andare a Reykjavik 

Il periodo migliore per visitare Reykjavik è durante l’estate, quando le giornate sono lunghe e il clima è più mite, con temperature medie intorno ai 10-15°C. Tuttavia, l’inverno offre l’opportunità unica di avvistare l’aurora boreale, rendendo questa stagione unica. Per vedere l’aurora boreale a Reykjavik e in Islanda in generale, il periodo migliore va da settembre a marzo. Durante questi mesi, le notti sono più lunghe e il cielo è più scuro, condizioni ideali per osservare questo fenomeno naturale. Tuttavia, è importante monitorare le previsioni meteorologiche e le attività solari, che influenzano la visibilità dell’aurora boreale.

Come arrivare e come spostarsi

Reykjavik è facilmente accessibile in aereo con scalo all’Aeroporto Internazionale di Keflavik, situato a circa 45 minuti di auto dalla città. È possibile raggiungere il centro di Reykjavik con un servizio regolare di autobus navetta o noleggiando un’auto per esplorare la città e i suoi dintorni. In alternativa, è possibile arrivare in traghetto dalla Danimarca. Il consiglio è quello di prenotare il viaggio in anticipo, specialmente in alta stagione.

Reykjavik è una città piccola e facile da esplorare a piedi o in bici. È anche possibile utilizzare gli autobus o i taxi. Una buona idea è quella di acquistare la Reykjavik City Card per ottenere sconti sui trasporti pubblici e l’ingresso gratuito a molti musei e attrazioni.

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Clima di Reykjavik, guida al periodo migliore per visitare la capitale islandese

Stai pianificando un viaggio a Reykjavik e ti chiedi quale sia il periodo migliore per visitare la capitale dell’Islanda? Vuoi sapere quali esperienze non perdere in base alla stagione? Allora questa guida dettagliata al clima di Reykjavik fa proprio al caso tuo. Che tu sogni di vedere l’aurora boreale, esplorare paesaggi innevati, o goderti le lunghe giornate estive sotto il sole di mezzanotte, qui trovi tutte le informazioni e i consigli pratici per pianificare il tuo viaggio. Scopri il periodo migliore per andare Reykjavik in base ai tuoi interessi personali e alle attività che desideri svolgere, per prepararti al meglio alla tua avventura nella capitale islandese!

Clima generale a Reykjavik

Trovandosi nella zona subartica, Reykjavik vanta un clima oceanico subpolare, caratterizzato da inverni freddi e umidi ed estati brevi e fresche. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, considerata la posizione settentrionale dell’Islanda, la città gode di temperature tutto sommato più miti rispetto ad altre località situate alla stessa latitudine. Questo grazie alla benefica influenza della Corrente del Golfo che mitiga il clima, mentre per contro l’Oceano Atlantico porta cieli mutevoli e frequenti precipitazioni durante tutto l’anno.

La capitale dell’Islanda registra una media di 148 giorni di pioggia all’anno per un totale di circa 530 mm di precipitazioni distribuiti uniformemente nell’arco dei 12 mesi, anche se pioviggini e rovesci sono più frequenti soprattutto in autunno e in inverno. Tuttavia, le piogge sono generalmente leggere e costanti e raramente si verificano forti precipitazioni. La neve è presente da novembre ad aprile.

I venti, provenienti in prevalenza da sud e sud-ovest, sono una componente costante del clima di Reykjavik. Soffiano con una media di 16 km/h, ma possono intensificarsi durante le bufere, e insieme alla forte umidità, che è intorno all’80%, possono rendere la temperatura percepita più fredda di quanto non sia in realtà. Su questo aspetto influiscono anche le ore di luce, che variano notevolmente nel corso dell’anno. Nel periodo del solstizio d’estate il sole può rimanere sopra l’orizzonte per oltre 20 ore con il verificarsi del cosiddetto fenomeno del “sole di mezzanotte”; mentre in inverno le giornate sono particolarmente buie, con 4-5 ore di luce solare nel periodo del solstizio d’inverno.

Il clima in primavera a Reykjavik

La primavera a Reykjavik è una stagione di transizione caratterizzata da un clima mutevole e dal risveglio della natura. Le ore di luce solare aumentano, le temperature iniziano gradualmente a salire dopo i rigori invernali e man mano che si avanza verso maggio, la temperatura media a Reykjavik oscilla tra 5°C e 10°C. Nonostante ciò, il clima islandese è notoriamente imprevedibile e può capitare di sperimentare bruschi cambiamenti meteorologici anche nell’arco della stessa giornata.

Le precipitazioni in primavera sono abbastanza comuni, con possibile alternanza di pioggia e neve nell’arco di poche ore. Le giornate iniziano a diventare più lunghe, un fenomeno che culmina con l’arrivo del sole di mezzanotte a giugno. A maggio, Reykjavik gode di circa 20 ore di luce al giorno, rendendo questo periodo particolarmente piacevole per i residenti e i turisti.

La primavera a Reykjavik è una stagione di grande fermento culturale e attività all’aperto. Con il disgelo, i prati e le colline circostanti si tingono di verde, gli abitanti approfittano delle giornate più lunghe per organizzare escursioni, gite in bicicletta e passeggiate nei parchi cittadini. Tra gli eventi primaverili più importanti, c’è il First Day of Summer (Sumardagurinn fyrsti), che si svolge il primo giovedì dopo il 18 aprile e segna simbolicamente l’inizio dell’estate secondo il calendario islandese tradizionale. Nonostante le condizioni meteorologiche possano essere imprevedibili, la bellezza del paesaggio islandese e la vivacità culturale della città rendono questo periodo dell’anno un momento speciale per visitare Reykjavik.

Panorama di Reykjavik

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Panorama di Reykjavik

Il Clima in Estate a Reykjavik

L’estate è uno dei periodi migliori per visitare Reykjavik, con la possibilità di praticare innumerevoli attività all’aperto, grazie a temperature medie diurne che oscillano tra 10°C e 15°C, ma nei giorni più caldi possono raggiungere anche i 20°C. Le notti, tuttavia, possono essere fresche, con le medie che scendono intorno ai 7-10°C. Le precipitazioni sono relativamente frequenti in estate, con piogge leggere e brevi che si alternano a periodi di cielo sereno.

A rendere particolarmente affascinante l’estate a Reykjavik è il fenomeno del sole di mezzanotte. Durante il solstizio d’estate, il sole non tramonta mai completamente, creando una luminosità continua per tutto l’arco delle 24 ore. Un’opportunità unica per vivere la capitale islandese in tutta la sua bellezza e fare attività outdoor nella natura circostante a qualsiasi ora del giorno o della notte. L’estate è pertanto una stagione ricca di eventi culturali, festival, concerti e manifestazioni sportive come la Midnight Sun Run, una corsa agonistica aperta a tutti sotto la luce del sole di mezzanotte.

Il Clima in Autunno a Reykjavik

In autunno le giornate diventano progressivamente più corte, con l’equinozio d’autunno a fine settembre che segna un drastico calo delle ore di luce. Le temperature iniziano a scendere gradualmente dopo l’estate: a settembre le medie si aggirano intorno a 10°C, mentre le notti possono essere fresche, con temperature sui 5°C; a ottobre, le temperature diurne scendono a circa 5°C, con minime notturne prossime allo zero; novembre registra ulteriori cali, con temperature che variano tra 0°C e 3°C durante il giorno e scendono spesso sotto lo zero di notte.

Le precipitazioni aumentano man mano che l’autunno avanza, con piogge frequenti e occasionalmente neve a partire dalla fine di ottobre e novembre. Per la sua posizione geografica sull’Atlantico settentrionale, specialmente in autunno Reykjavik è soggetta a venti forti che possono provenire sia dall’Artico che dall’Atlantico, portando aria fredda e tempeste occasionali.

In autunno, con le notti che si allungano, si creano le condizioni ideali per avvistare l’aurora boreale. Con le sue luci danzanti verdi e viola nel cielo notturno, questo spettacolare fenomeno naturale è una delle principali attrazioni autunnali e invernali dell’Islanda, che attira visitatori da tutto il mondo. Questa stagione è ideale anche per escursioni nei dintorni della città e per provare l’esperienza rilassante di un bagno nelle sorgenti termali e nelle piscine geotermiche, come la famosa Laguna Blu, particolarmente invitanti durante i freschi giorni autunnali.

Il Clima in Inverno a Reykjavik

L’inverno trasforma la città in un paesaggio incantato spruzzato di neve, con temperature fredde, notti lunghe e la possibilità di ammirare spettacolari fenomeni naturali come l’aurora boreale. L’inverno islandese è noto per la sua variabilità, con condizioni meteorologiche che possono cambiare rapidamente nel corso della giornata.

Le temperature a Reykjavik sono fredde, ma comunque relativamente miti rispetto ad altre regioni situate alla stessa latitudine, grazie alla Corrente del Golfo. Le medie diurne variano tra -1°C e 4°C, mentre le notti possono essere significativamente più fredde, con temperature che spesso scendono sotto lo zero. Dicembre e gennaio sono i mesi più freddi, con le medie che si aggirano intorno a -2°C.

Neve, pioggia e nevischio sono la norma, anche se le nevicate abbondanti sono piuttosto rare, e quando si verificano, la neve tende a sciogliersi rapidamente per le oscillazioni della temperatura. Le giornate sono brevi, con 4-5 ore di luce diurna a dicembre, aumentando gradualmente verso febbraio.

Nonostante le brevi ore di luce e le condizioni meteorologiche mutevoli, l’inverno offre numerose opportunità per praticare attività all’aperto e partecipare a eventi culturali. Si possono fare escursioni sulle colline circostanti, oppure praticare sci e snowboard nelle aree sciistiche vicine alla città.
Uno dei fenomeni naturali più affascinanti dell’inverno è l’aurora boreale, visibile soprattutto durante le notti limpide e scure, e Reykjavik, con il suo basso inquinamento luminoso, offre numerosi punti di osservazione sia in città che nei dintorni.

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Tunisi, visita alla Medina tra storia, cultura e tradizione

La Medina di Tunisi, capitale della Tunisia, è un labirinto affascinante di strade strette, souk vibranti e architettura storica. Questo sito patrimonio dell’UNESCO dal 1979 ospita circa 700 monumenti tra palazzi e moschee e offre una finestra sul passato glorioso della città. Esplorare la Medina è tappa imperdibile per chiunque visiti Tunisi, e un’esperienza immersiva che permette di scoprire la cultura, la storia e le tradizioni tunisine.

Cos’è la Medina

La Medina è il centro storico più antico delle città del Maghreb, solitamente fortificato da mura difensive. Si tratta della zona più affascinante della città, vivace e caotica; certamente il luogo da cui iniziare la visita. La Medina di Tunisi è del XIX secolo e oggi è circondata dalla circonvallazione che segue l’antico percorso della cinta muraria. La Porta di Francia è la principale entrata della Medina

Cosa vedere nella Medina di Tunisi

Il modo migliore per visitare le Medine è quello di camminare, passeggiare e farsi trasportare senza meta, seguendo colori e profumi, per immergersi in un’atmosfera e in una vivacità unica delle Medine. Quella di Tunisi è particolarmente bella, ricca di punti di interesse e monumenti, quindi, in questo andare, guardatevi intorno, alzate lo sguardo, poi abbassatelo e sedetevi per assaporarla in e con tutti i sensi.

Ecco cosa non perdere nella visita alla Medina di Tunisi:

Souk della Medina

I souk della Medina sono un dedalo di mercati coperti dove si può trovare di tutto, dai tessuti pregiati alle spezie aromatiche, dai gioielli artigianali ai profumi esotici. Ogni souk è specializzato in un tipo di merce; e tra i più noti ci sono il Souk El Attarine, famoso per i suoi profumi, e il Souk El Berka, noto per i gioielli.

Moschea Zitouna (Moschea dell’Olivo)

Fondata nel 732, la Moschea Zitouna è il cuore spirituale della Medina e la principale moschea tra quelle rimaste. Con la sua imponente architettura tradizionale e il grande cortile interno, la moschea è un esempio straordinario dell’arte e della cultura islamica. La possente costruzione è circondata da un portico su due piani e sormontato da una grande cupola riccamente decorata. Sebbene l’accesso sia limitato ai musulmani, la vista esterna e l’atmosfera circostante meritano sicuramente una visita, specialmente al richiamo alla preghiera, quando uomini e donne accorrono frettolosamente da ogni parte del centro. Nella biblioteca annessa alla moschea sono conservati codici riccamente miniati e alcune pergamene molto rare.

Moschea di Sidi Mahrez

Anche la Moschea di Sidi Mahrez vale decisamente una visita. Costruita in stile ottomano, la moschea è adornata da ben 9 cupole sul tetto. Dedicata al profeta Mohammed Mahrez es Seddiki, le cui spoglie si trovano dall’altro lato della strada, l’ingresso è vietato ai non musulmani. Tuttavia, vale la pena raggiungerla per visitarla almeno dall’esterno. Una curiosità: Sidi Mahrez (951-1022), è considerato il patrono di Tunisi, noto anche come “il sultano della medina”. Il suo nome fu legato alla fondazione del quartiere ebraico della città vecchia di Tunisi, Elhara, che per quasi 10 secoli fu il cuore pulsante della comunità ebraica di Tunisi, la cui localizzazione sarebbe stata scelta gettando un bastone dall’alto della moschea, che oggi porta il suo nome.

I palazzi Dar Hussein e Dar Ben Abdallah

Il palazzo Dar Hussein, costruito nel XVIII secolo e ristrutturato durante il secolo successivo, oggi è sede dell’istituto di arte e archeologia della Tunisia. L’accesso al cortile interno è gratuito. Poco distante, si trova il palazzo Dar Ben Abdallah, che ospitail museo del folklore di Tunisi, che ospita ornamenti, costumi e mobilia della tradizione cittadina e una vasta collezione di monete e medaglie che raccontano la storia economica della Tunisia. Il museo offre un interessante spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni commerciali del paese attraverso i secoli.

Medersa Slimania e Medersa Bachia

Le mederse sono antiche scuole coraniche che testimoniano l’importanza della formazione religiosa nella cultura tunisina. La Medersa Slimania, fondata nel XVIII secolo, e la Medersa Bachia, risalente al XVIII secolo, sono due delle più belle e ben conservate della Medina. Entrambe offrono un affascinante scorcio sulla vita accademica e spirituale del passato.

Dar Lasram

Questo antico palazzo è oggi sede della Società di Salvaguardia della Medina di Tunisi. Dar Lasram è un magnifico esempio di residenza aristocratica tunisina, con sontuosi saloni, cortili interni e ricche decorazioni. La visita a questo palazzo offre un tuffo nell’eleganza e nel lusso delle dimore storiche tunisine.

Ex Presbiterio Santa Croce

È un antico convento ubicato nel cuore della Medina di Tunisi, vicino alla porta di ingresso, interamente rinnovato grazie ad un finanziamento della Cooperazione Italiana. La chiesa è stata edificata nel 1662 ed era l’unica parrocchia esistente in Tunisia. Oggi è un centro di artigianato, di esposizioni temporanee e permanenti, di formazione e di attrazioni culturali tutto l’anno.

Gli altri quartieri di Tunisi

Oltre alla Medina, meritano una visita anche le altre zone della città.

La città nuova

La Ville Nouvelle di Tunisi, costruita durante il periodo coloniale francese, rappresenta il volto moderno e cosmopolita della città. Questo quartiere si distingue per le sue ampie strade alberate, eleganti edifici in stile art déco e numerose piazze. Avenue Habib Bourguiba, spesso paragonata agli Champs-Élysées di Parigi, è il cuore pulsante della Ville Nouvelle, ricco di caffè, negozi e teatri. La città nuova offre un contrasto affascinante con l’antica Medina, mostrando l’evoluzione urbana e culturale di Tunisi. Tra i monumenti più significativi, l’orologio di Place d’Afrique simboleggia la Tunisia moderna.

La Goulette

La Goulette è il vivace quartiere portuale di Tunisi, situato lungo la costa del Mediterraneo. Questo quartiere è la zona trendy e alla moda della città, noto per le sue influenze multiculturali, con una significativa presenza italiana e maltese che si riflette nella cucina locale e nell’architettura. La Goulette è famosa per i suoi ristoranti di pesce, dove si possono gustare specialità marine direttamente sul mare. Dal porto partono e approdano le crociere nel Mediterraneo, mentre nel vicino porto turistico si possono ammirare yacht e barche ormeggiati. Questo è il posto ideale per sedersi a sorseggiare un tè o un caffè arabo, nella piena frenesia e atmosfera della Marina.

Museo del Bardo

Noto alla cronaca per l’attentato terroristico del marzo 2015, il Museo del Bardo è uno dei più importanti musei archeologici del Mediterraneo. Ospitato in un antico palazzo beylicale del XIX secolo, il museo è rinomato per la sua straordinaria collezione di mosaici romani, considerata una delle più ricche al mondo. Le esposizioni coprono diverse epoche storiche, dalla preistoria al periodo islamico, offrendo un affascinante viaggio attraverso la storia della Tunisia. Tra i pezzi più celebri figurano il mosaico di Virgilio e quello della Venere di Bulla Regia. Il Museo del Bardo è una tappa imprescindibile per gli amanti della storia e dell’arte. La residenza è circondata da un lussureggiante giardino.

I dintorni di Tunisi

Con più tempo a disposizione, si possono organizzare gite fuori porta nei dintorni di Tunisi.

Sidi Bou Said

A pochi chilometri da Tunisi, questo pittoresco villaggio costiero è famoso per le sue case bianche e blu, le strette stradine acciottolate e le viste mozzafiato sul Mediterraneo. Sidi Bou Said è un luogo perfetto per passeggiare, fare shopping nei negozi di artigianato e godersi un caffè in uno dei tanti caffè panoramici.

Cartagine

La leggendaria città di Cartagine, con le sue rovine fenicie e romane, è un sito archeologico di grande importanza storica. I visitatori possono esplorare i resti delle terme di Antonino, il teatro romano e la cattedrale di San Luigi. Cartagine, a soli 19 km dalla capitale della Tunisia, offre una straordinaria opportunità di immergersi nella storia antica della regione.

Info Pratiche

Come arrivare a Tunisi

Tunisi è facilmente raggiungibile in aereo. L’aeroporto internazionale di Tunisi-Cartagine si trova a circa 8 km dal centro città e offre collegamenti con molte città europee e africane. Dall’aeroporto, si può prendere un taxi o un autobus per raggiungere la Medina.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Tunisi è durante la primavera (marzo-maggio) e l’autunno (settembre-novembre), quando le temperature sono miti e il clima è piacevole. L’estate può essere molto calda, mentre l’inverno è generalmente mite ma può essere piovoso. Nonostante non ci siano divieti o vincoli particolari, sarebbe bene evitare il periodo del Ramadan, il mese di preghiera e digiuno dei musulmani, perché molte delle attività potrebbero essere chiuse o sospese, e le persone meno disponibili ad accogliere i turisti e viaggiatori.

Cosa mangiare

Un viaggio a Tunisi non può prescindere da un’esperienza immersiva nei gusti e piatti della cucina tunisina, ricca e varia, con influenze mediterranee e nordafricane. Alcuni piatti da provare includono il couscous, il brik (un involtino fritto ripieno di tonno o carne), e l’harissa (una pasta piccante a base di peperoncino). Dopo i pasti e nelle pause è l’occasione perfetta per assaggiare il thé à la menthe (tè alla menta) in uno dei caffè tradizionali della Medina.

Consigli utili

Nel rispetto delle tradizioni locali e religiose, è molto importante fare attenzione e avere piccole accortezze. Nei paesi del Maghreb, non tutti, specialmente le persone più anziane, amano essere fotografati, quindi è molto importante chiedere il permesso prima di scattare una foto. Scarpe comode per visitare le stradine della Medina sono essenziali; insieme a un foulard perché alcuni locali e angoli possono essere umidi, freschi o ventosi. Nei souk la contrattazione è d’obbligo, intrinseco nell’acquisto: bisogna armarsi di pazienza, sedersi e partire da un prezzo molto più basso rispetto a quello che si è disposti a pagare.

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Quanto costa e dove mangiare a Oslo

Inutile mentire: lo sappiamo tutti che un viaggio a Oslo non sarà particolarmente economico, basti pensare che è considerata una delle città più care d’Europa. Tuttavia, questo non dovrebbe dissuaderci dal visitarla perché la capitale norvegese offre scenari dinamici, moderni e culturalmente interessanti, oltre che dintorni naturali ricchi di boschi, foreste e paesaggi mozzafiato. Ecco perché abbiamo scritto una guida utile per offrirvi una panoramica su quanto costa mangiare a Oslo, le specialità da provare e tanti consigli su come scoprirla senza spendere una fortuna.

Mangiare a Oslo senza spendere una fortuna

Sono tanti i ristoranti gourmet di Oslo, una città orientata al cambiamento e alla modernità. Questi possono essere particolarmente cari, ecco perché consigliamo di sostituirli con gli stand di street food, come quelli presenti all’interno del mercato coperto Mathallen, aperto tutti i giorni tranne il lunedì. Qui ci sono caffetterie, wine bar, birrerie e ristoranti specializzati in piatti tipici e deliziosi come i classici hamburger di pesce. Chi ha prenotato un appartamento con cucina per risparmiare, qui troverà anche botteghe e negozi con prodotti biologici e di alta qualità, ideali per fare una piccola spesa.

Per quanto riguarda le bevande, chi vuole risparmiare dovrà rinunciare agli alcolici perché, a causa delle imposte statali, queste risultano molto più costose rispetto all’Italia e ad altre città europee. Un bicchiere di birra, per esempio, costa 80-100 NOK (dagli 8 euro ai 10 euro), mentre un bicchiere di vino può costare oltre 12 euro. Il nostro consiglio è di possedere una borraccia da riempire anche con l’acqua di rubinetto, potabile e sempre gratuita.

Un’altra soluzione per visitare Oslo senza spendere una fortuna è quella di prenotare un hotel con la colazione inclusa o mezza pensione: in questo modo potete risparmiare e concedervi un pranzo particolare in uno dei ristoranti tipici che consigliamo nel paragrafo successivo. Infine, vi ricordiamo che con l’Oslo Pass non avrete sconti solo sui musei e sui mezzi pubblici, ma anche in tanti ristoranti convenzionati!

Le specialità da provare senza guardare al budget

Un must da provare in Norvegia e soprattutto nella sua capitale? Sicuramente il salmone, grande protagonista anche delle colazioni con pane tostato e uova strapazzate. Chi preferisce una colazione dolce, consigliamo di provare i panini più amati dai norvegesi: le boller. Questi sono panini dolci venduti praticamente dovunque e proposti sia nella versione originale (con la cannella) che in tante altre varianti e costano dai 5 euro in su. Se prendete un espresso al bar, questo costerà invece intorno ai 3 euro.

Per pranzo, se avete voglia di cibo norvegese, andate da Olympen Mat & Vinhus AS, ristorante tipico dove potrete consumare la famosa carne d’alce o di renna. Il locale è solitamente molto affollato, ma la qualità delle pietanze vale l’attesa; i prezzi (tra i 40 euro e 50 euro circa a persona) sono nella norma considerando la bontà del cibo servito. Un altro indirizzo imperdibile per assaporare l’autentica cucina norvegese è Rorbua, un locale particolare arredato come una tipica casa dei pescatori. Qui troverete piatti classici come boknafisk, baccalà, bistecca di balena e bistecca di renna, mentre a seconda delle stagioni vengono serviti piatti tradizionali del nord, come le lingue di merluzzo e il lutefisk. I prezzi vanno da 19 euro per un antipasto ai 50 euro per un secondo.

Se per cena avete deciso di concedervi il top in assoluto, dovrete prenotare da Hos Thea. Il menù tipico da sei portate vi permetterà di assaggiare un po’ di tutto, dal filetto di cervo al gazpacho di broccoli con olio d’oliva e tartufo, accompagnando i piatti principali con ottimi formaggi locali. Dolce e vino francese sono compresi a un costo di 90 euro a testa, ottimamente serviti da un personale cordiale e altamente qualificato. Un’alternativa ancora più costosa è il Statholdergaarden, dove pagherete essenzialmente la bellezza del posto. Il cibo è buono (eccellente la Kalve Piccata, una scaloppa in crosta di parmigiano), ma rischiate di spendere oltre 200 euro per un antipasto, un secondo, un dolce e un boccale di birra.

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Jungfraujoch, il passo di montagna della Svizzera che toglie il fiato

Visitare la Svizzera è un’occasione d’oro per scoprire una delle sue attrazioni naturali più popolari, ovvero il passo di Jungfraujoch. Ti trovi esattamente a 3.454 metri sopra il livello del mare nella stazione ferroviaria più alta d’Europa. In tedesco il suo nome significa “Sella della Fanciulla”, e collega le montagne Jungfrau e Mönch delle Alpi Bernesi. Un’escursione sul tetto d’Europa è un ottimo modo per immergersi in uno scenario da favola. Diverse le attrazioni da vedere, tra osservatori, funicolare e cioccolaterie: ti raccontiamo cosa fare e come arrivare.

Jungfraujoch, il passo di montagna della Svizzera: le informazioni da sapere

Tutte le informazioni su Jungfraujoch

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Il panorama della vetta Jungfraujoch nella contea di Interlaken

Un paio di informazioni prima di pianificare l’itinerario nel passo di montagna Jungfraujoch in Svizzera. L’indirizzo preciso è 3823 Lauterbrunnen, è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2001, e la data di apertura risale al 21 febbraio 1912. Il passo, che è situato tra le montagne Mönch e Jungfrau nelle Alpi Bernesi, è al confine tra Berna e Vallese. “Top of Europe”, così viene normalmente riconosciuto nel linguaggio turistico in tutto il mondo. E, sì, toglie il fiato, per la sua maestosità. Al di là della possibilità di poter ammirare il panorama delle Alpi svizzere, qui è possibile fare innumerevoli attività. Del resto, non capita tutti i giorni di poter raggiungere il punto più alto d’Europa, che è perfettamente accessibile.

Jungfraujoch, come arrivare

Quando si può visitare il passo di montagna svizzero di Jungfraujoch? In realtà, è aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 fino alle 16.20. L’itinerario, tuttavia, può cambiare durante le stagioni, quindi è sempre bene informarsi sui siti ufficiali prima di partire. Raggiungere la stazione ferroviaria più alta d’Europa non è difficile, considerando che è l’ultima fermata della linea della Jungfrau: questa opera ingegneristica è stata voluta fortemente da Adolf Guyer-Zeller. Un’opera, la sua, non priva di sfide, ma di cui oggi possiamo usufruire per raggiungere la Top of Europe.

Ci sono due modi per raggiungere Jungfraujoch dall’Italia: auto o treno. I tempi di percorrenza in auto sono strettamente connessi dal punto di partenza: se vivi al confine svizzero, per esempio, possono volerci circa 4 ore. Un modo utile per farti un’idea precisa è impostare sul navigatore le località più vicine, tra cui la città di Interlaken. L’alternativa è il treno, che comunque prevede un lungo viaggio tra cambi e soste. Se stai pianificando un itinerario in Svizzera, Jungfraujoch è decisamente tra le cose da vedere nei dintorni di Berna o di Zurigo. Il percorso da Interlaken Ost è uno dei migliori, in ogni caso, perché ti porta alla scoperta del villaggio di Lauterbrunnen e del villaggio alpino di Wengen.

Cosa vedere e cosa fare a Jungfraujoch

Jungfraujoch, cosa fare

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La stazione ferroviaria del picco delle Alpi dello Jungfraujoch

Come anticipato, le cose da fare e da vedere sono molteplici, come la possibilità di ammirare le cime innevate dell’Osservatorio Astronomico Sphinx. La piattaforma si trova esattamente a 3.572 m sul livello del mare ed è la tre stazioni di ricerca atmosferiche più famose, anche perché è tra gli osservatori più alti al mondo. Grazie all’ascensore, puoi salire sul punto panoramico e ammirare le montagne Jungfrau, Mönch ed Eiger. La struttura è stata poi soprannominata con il nome menzionato prima, ovvero Top of Europe.

Un’attrazione pronta a toglierti il fiato? Se vuoi scoprire il passo della montagna, allora recati al Palazzo di Ghiaccio (Eispalast): è il più alto al mondo, ovviamente, ed è un palazzo scavato proprio nel ghiacciaio dell’Aletsch. Il luogo è davvero unico, considerando che puoi osservare sculture di ghiaccio, tra cui animali, orsi, pinguini o persino ispirate al cinema. Questa galleria di ghiaccio è magica, e attraversare la galleria sotterranea è un’esperienza.

Un’altra delle cose da fare è provare la funivia Eiger Express, a tre funi, che consente di raggiungere agevolmente, in appena un quarto d’ora, la stazione del ghiacciaio dell’Eiger da Grindelwald. Un viaggio che ti permette davvero di osservare il panorama svizzero nella sua interezza, tra montagne, vegetazione e le famosissime piste da sci, perché questo è uno dei luoghi di riferimento per gli amanti dello sport sulla neve: a tal proposito non possiamo non citare lo Snow Fun Park di Jungfraujoch. E, come abbiamo anticipato, a Jungfrau non mancano le cioccolaterie, ideali per ristorarsi dopo una lunga camminata alla ricerca dello scorcio panoramico migliore.

Quando visitare Jungfraujoch in Svizzera: il periodo migliore

La temperatura media nel passo di Jungfraujoch è di circa -7,9°C, e c’è la neve per tutto l’anno. In estate le temperature invece salgono a ben… 3,1°C. Quindi, bisogna coprirsi e portare con sé l’abbigliamento necessario. Invece, il mese più freddo è febbraio, che può segnare una temperatura media di -10,5°C. Molti consigliano di visitare il posto in estate, quando il clima è più “gentile” (si fa per dire), una destinazione perfetta per fuggire dalla calura delle città italiane. Ma la stagione invernale è spesso la preferita dai viaggiatori, non solo perché si avverte la magia del Natale e la potenza della natura, con le montagne innevate, ma per tutte le attività che si possono praticare, tra cui lo slittino, lo sci, lo ziplining, o varie escursioni invernali da terminare rigorosamente con una barretta di cioccolato svizzero.

Cosa fare nei dintorni di Jungfraujoch

Jungfraujoch, come prendere il treno

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Ferrovia alpina Eigergletscher, tra le cose da fare

Grindelwald e Interlaken Ost, oltre che Lucerna e Berna, si trovano proprio nelle vicinanze, e questo consente di strutturare l’itinerario in modo tale da fare una full immersion in Svizzera. Grindelwald è un villaggio immerso tra le Alpi, con paesaggi da cartolina e scorci fermi nel tempo: ci sono tantissimi comprensori sciistici. Imperdibile Interlaken Ost, e Berna è adatta per dormire durante il weekend: nobile, elegante, con un centro storico che è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, con i lunghi portici e la parte vecchia pronta a stupirti. Infine, la caratteristica Lucerna, dove i paesaggi sono incantevoli e l’aria incontaminata, con tantissimi negozi di cioccolato e l’occasione di poter vedere i cigni da Schwanenplatz. La tappa obbligata? Concludiamo con un’attrazione incredibile, ovvero il Giardino dei Ghiacciai di Lucerna: un’escursione che ti dà la possibilità di vedere il parco, il museo e persino il labirinto degli specchi. Un tuffo in un passato tanto lontano quanto affascinante.

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Alla scoperta di Khor Virap: perla preziosa dell’Armenia

Sogni un viaggio in Armenia? Nel tuo itinerario non può assolutamente mancare una tappa a Khor Virap, il cuore spirituale di questa splendida regione del mondo. Situato nella provincia di Ararat, a circa 30 chilometri dalla capitale Yerevan è uno dei luoghi più iconici e visitati d’Armenia anche grazie alla posizione privilegiata che offre una vista panoramica mozzafiato sul Monte Ararat il quale, con le sue creste innevate, domina maestosamente l’intero paesaggio. In questo articolo troverai tutte le informazioni che ti servono su cosa vedere e cosa fare a Khor Virap, per scoprire al meglio questo gioiello nel cuore dell’Armenia.

Khor Virap: storia e significato del nome

Khor Virap è una città fortificata di circa 400 abitanti la cui storia affonda le proprie radici in tempi antichissimi, quando nel I e nel II secolo a.C, veniva utilizzata come prigione reale durante il regno di re Artaxias. Il sito è famoso, oltre che per la vista sul monte Ararat, per il suo monastero. Il nome della città significa letteralmente “pozzo profondo” e prende questo epiteto dal luogo di prigionia di San Gregorio – fondatore della Chiesa Apostolica Armena – che venne recluso in un sotterraneo per circa 14 anni. Proprio grazie al fascino di questa storia leggendaria, Khor Virap è diventata un luogo di culto e pellegrinaggio per i fedeli e una meta d’interesse per visitatori che arrivano da ogni angolo del mondo. La sua storia è profondamente legata alla nascita e alla diffusione del cristianesimo in Armenia, storia che culmina nella conversione di Re Tiridate III e nella proclamazione del cristianesimo come religione di stato nel 301 d.C.

 

Cosa fare e cosa vedere a Khor Virap

Per scoprire Khor Virap in tutto il suo splendore l’ideale è prendersi una giornata intera per visitare le sue attrazioni, i suoi luoghi di interesse e, perché no, le meraviglie che offrono i suoi dintorni. In diversi momenti dell’anno è facile incontrare a Khor Virap qualche evento culturale o speciale occasione di festa, opportunità che arricchiranno la tua esperienza di viaggio regalandoti ricordi unici che porterai nel cuore ogni volta in cui penserai a questa piccola gemma nel cuore dell’Armenia. Scopriamo insieme quattro cose da fare e da vedere a Khor Virap.

Esplorare il Monastero di Khor Virap

Monastero Khor Virap

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L’antichissimo Monastero di Khor Virap in Armenia

Il Monastero è, senza dubbio, il punto di interesse principale per chi visita Khor Virap. Ma non solo: essendo anche uno dei siti storici più antichi del Paese, e visitabile in un solo giorno, è una meta molto gettonata per gite fuori porta anche per chi sceglie come unica meta di viaggio in Armenia la capitale Yerevan. Il monastero risale al VII secolo e la sua architettura è un tipico esempio di stile ecclesiastico armeno, con una chiesa principale al centro circondata da altre cappelle o edifici minori. A causa di vari fattori il sito, nel tempo, ha subito numerose ricostruzioni e restauri mantenendo tuttavia invariato il suo fascino antico. La chiesa principale, dedicata a San Gregorio l’Illuminatore, è un vero spettacolo con forme e volumi semplici ma maestosi: gli archi a tutto sesto e le pietre di tufo vulcanico rosso che caratterizzano molti edifici religiosi armeni, arricchiscono l’edificio di una bellezza senza eguali. Attraverso un’angusta scala in metallo, i visitatori possono scendere nel pozzo profondo e vedere il luogo dove la leggenda vuole che San Gregorio venne tenuto prigioniero. Un’esperienza che conferisce una connessione tangibile alla storia e alla spiritualità del postp ma non adatta a tutti: per raggiungere il sotterraneo, infatti, bisogna scendere di circa sei metri sotto terra, attraverso la scalinata stretta e scivolosa. Nel complesso monastico si svolgono frequentemente eventi religiosi, pellegrinaggi e celebrazioni offrendo ai visitatori l’opportunità unica di immergersi nelle tradizioni e nella devozione della comunità locale.

Ammirare la maestosità del Monte Ararat

Khor Virap sorge ai piedi del Monte Ararat, considerato un simbolo nazionale e spirituale dell’Armenia. Proprio per la sua posizione peculiare, il monastero è uno dei migliori punti panoramici per poter godere della bellezza mozzafiato del Monte, il quale, nonostante si trovi geopoliticamente in territorio Turco, mantiene una forte presenza che domina anche il paesaggio del territorio armeno. Le sue creste innevate offrono uno spettacolo unico, specialmente all’alba e al tramonto quando vengono dolcemente accarezzate dai raggi del sole offrendo uno scenario meraviglioso, una vera chicca per gli amanti della fotografia. 

Esplorare i vigneti e degustare i vini locali

Per chi è appassionato di enogastronomia, tra le cose da fare a Khor Virap c’è sicuramente una visita guidata con degustazione in una delle tante cantine della zona. Questa regione, infatti, è rinomata per i suoi vigneti che si affacciano sul Monte Ararat la cui produzione di vino è un’attività tipica dell’Armenia sin dai tempi antichi. Addirittura, secondo le scritture bibliche, fu proprio in queste zone che venne piantata la prima pianta di vite proprio da Noè una volta sbarcato dalla sua Arca quando terminò il diluvio. Il consiglio è quello di prenotare un tour per scoprire in prima persona la ricchezza enologica di queste zone e degustare alcuni dei migliori vini armeni.

Scoprire i dintorni di Khor Virap

I dintorni di Khor Virap, caratterizzati da vasti vigneti, panorami montani e campi coltivati sono perfetti per organizzare escursioni e passeggiate e per scoprire, en-plein-air, le meraviglie del territorio tra cui, a pochi chilometri di distanza, il Lago Sevan, uno dei laghi d’acqua dolce più grandi al mondo circondato da montagne pittoresche e panorami mozzafiato. 

Khor Virap: quando andare?

Vigneti Khor Virap

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I vigneti di Khor Virap ai piedi del Monte Ararat

I periodi migliori per visitare il sito monastico di Khor Virap sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il paesaggio è particolarmente pittoresco. 

  • Primavera: la natura si risveglia e la valle dell’Ararat si veste di colori vivaci. I campi intorno al monastero sono punteggiati di fiori selvatici e, per gli appassionati di fotografia, questo è anche un ottimo periodo per realizzare scatti incredibili, grazie alla luce chiara e ai cieli tersi che creano uno sfondo perfetto sia per il monastero che per il Monte Ararat.
  • Autunno: l’autunno è un altro periodo ideale per visitare Khor Virap. Le temperature tornano a essere più miti dopo il caldo estivo e il paesaggio si tinge di tonalità dorate e rosse grazie al foliage. Questo è anche il periodo della vendemmia nella valle dell’Ararat, quindi potrete assaporare i frutti freschi della regione e partecipare a degustazioni di vino locale. 

Tre consigli per il tuo viaggio a Khor Virap

Dopo averti raccontato cosa vedere e cosa fare a Khor Virap, è il momento di scoprire alcuni consigli utili per programmare al meglio il tuo viaggio in questa piccola città fortificata dell’Armenia settentrionale.

  • Abbigliamento comodo: indossa abiti confortevoli e, se hai in previsione di fare qualche escursione in mezzo alla natura, ricordati le scarpe da trekking: il terreno in queste zone può essere irregolare e scosceso. Se visiti Khor Virap in estate, non dimenticare cappello e protezione solare (le temperature possono essere molto alte). Se, invece, organizzi la tua visita in inverno, preparati con abiti caldi e vestiti a strati.
  • Macchina fotografica sempre alla mano: come hai visto, una delle peculiarità di questo luogo è la splendida scenografia che si apre agli occhi dei visitatori. Non puoi assolutamente perdere l’occasione di immortalare un paesaggio così incredibile e creare, con le tue stesse mani, un souvenir memorabile che sorprenderà tutti quelli a cui racconterai questo viaggio.
  • Ricordati che sei in un luogo sacro: stai visitando un sito religioso, dunque il rispetto per le usanze, le tradizioni e per il luogo stesso è fondamentale. 

Molto di più di una semplice destinazione turistica, Khor Virap è un luogo intriso di storia, cultura e spiritualità, che cattura l’immaginazione e il cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarlo. Con le sue attrazioni affascinanti e i suoi paesaggi mozzafiato, questa gemma nascosta dell’Armenia saprà sorprenderti a prescindere da cosa deciderai di vedere o fare grazie alla sua straordinaria bellezza.

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Ordino, cosa vedere e cosa fare

Ordino, il comune più settentrionale di Andorra, è un incantevole borgo incastonato in una valle pittoresca dei Pirenei orientali, a circa 1300 metri di altitudine. Con le sue chiese romaniche, le tipiche abitazioni in pietra e una lunga storia alle spalle, rappresenta un riferimento culturale e storico di primaria importanza per l’intero Principato. Ma il vero tesoro di Ordino è la sua natura incontaminata, tanto da essere riconosciuto dal 2020 come Riserva della Biosfera dall’Unesco. Circondato da montagne e foreste rigogliose, il paese offre innumerevoli opportunità per gli amanti dell’escursionismo, della mountain bike e degli sport invernali. Un mix perfetto di cultura, natura e avventura, Ordino è un luogo da non perdere per chi visita il piccolo Principato di Andorra.

Casa d’Areny-Plandolit

Unico esempio di dimora signorile in Andorra, la Casa d’Areny-Plandolit è uno dei musei più emblematici del paese. Visitarla è un’esperienza imperdibile per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura andorrana. Situata nel centro di Ordino, risale al XVII secolo e svela ai visitatori un interessante spaccato della vita quotidiana della nobile famiglia Areny-Plandolit, un tempo proprietari delle fucine andorrane. La casa-museo custodisce un tesoro di oggetti e mobilio d’epoca, opere d’arte, ceramiche, utensili domestici e abiti tradizionali, offrendo una testimonianza tangibile del modo di vivere della nobiltà andorrana nei secoli passati.
Oltre che museo, Casa d’Areny-Plandolit è anche un luogo di cultura e di eventi. Durante l’anno vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici e mostre temporanee che approfondiscono la conoscenza della storia e delle tradizioni locali.

Museo della Miniatura

Fulcro di questa insolita mostra permanente sono le opere del maestro ucraino Nikolai Siadristy, considerato uno dei massimi esponenti dell’arte della miniatura. La collezione, frutto di otto anni di lavoro meticolosissimo, consta di 14 pezzi a tema storico, culturale o filosofico, realizzati a mano con materiali nobili come oro e platino, o più comuni come carta, semi di frutta o chicchi di riso.

Il museo ospita anche una raccolta di matrioske russe tradizionali, scatole di cartapesta provenienti dalle scuole di Mosca e opere dell’artista cinese Liu Shouben, presente con tabacchiere cinesi molto elaborate, di pochi centimentri di dimensione, dipinte con motivi di Andorra. Completano l’esposizione miniature di di paesaggi e monumenti famosi come la Sagrada Familia, il Castello di Chambord o il Parco Güell.

Cal Pal

Situata a La Cortinada, la quattrocentesca Cal Pal è una delle costruzioni più rappresentative dell’architettura vernacolare andorrana, oggetto di diversi ampliamenti tra il XVI e l’inizio del XIX secolo. A quell’epoca risalgono la colombaia e le due gallerie coperte della facciata sud-ovest, che conferirono alla casa il suo aspetto attuale. Da notare, sulla facciata nord-ovest, le bocche delle travi del tetto dotate di insolite figure di volti umani.

Chiesa di San Cornelio e San Cebrià

Affiancata da un bel campanile in pietra, la chiesa parrocchiale di San Cornelio e San Cebrià ha origini medievali, ma è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Custodisce un pregevole busto romanico della Madonna in legno policromo della fine dell’XI secolo e pale d’altare barocche dedicate ai santi patroni della chiesa. All’esterno, sulla stessa piazza, si trova un piccolo portico che veniva utilizzato in passato per i riti di protezione contro tempeste e temporali.

Parco Naturale della Vall de Sorteny

Immerso nel cuore dei Pirenei Orientali, il Parco Naturale della Vall de Sorteny rappresenta un’oasi di pace e bellezza incontaminata nel territorio di Ordino. Istituito nel 2007 e dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco, si estende su una superficie di 1080 ettari di boschi rigogliosi, laghi alpini cristallini e pascoli montani punteggiati di fiori selvatici. Per la sua straordinaria biodiversità e l’impressionante ricchezza floreale, è considerato un vero e proprio giardino botanico. Il paesaggio, popolato dalla fauna tipica dei Pirenei, come camosci, marmotte e gufi reali, è modellato da ghiacciai e corsi d’acqua, creando un susseguirsi di boschi rigogliosi, prati fioriti, laghi alpini e cascate mozzafiato.

Il cuore del Parco Naturale della Vall de Sorteny è il Lago di Sorteny, un bacino glaciale circondato da sentieri escursionistici ben segnalati che si snodano tra i boschi e le praterie e offrono percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza, con panorami spettacolari sulle cime circostanti. Gli escursionisti più esperti possono anche cimentarsi con l’ascesa al Pic de Coma Pedrosa, la vetta più alta di Andorra. Altri punti di interesse da non perdere sono il lago Estanyó, i Laghi di Tristaina, il rifugio Borda de Sorteny e il Pic de l’Estanyó, che offre panorami spettacolari sulla vallata.

Hiking nei Pirenei a Ordino

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Hiking nei Pirenei a Ordino, vicino ai Laghi Tristaina

Ordino Arcalís

Ordino Arcalís, situata nel territorio comunale di Ordino, è una rinomata stazione sciistica che offre agli appassionati di sport invernali un comprensorio sciistico di 30,5 km di piste adatte a tutti i livelli di abilità, dai principianti agli sciatori più esperti.
Famosa per la sua neve di alta qualità, garantita dall’altitudine elevata oltre i 1900 metri sul livello del mare e dall’orientamento a nord delle sue piste, offre discese di varia difficoltà, tra cui piste blu e rosse ideali per principianti e sciatori intermedi, e impegnative piste nere per gli sciatori più esperti; dispone inoltre di una scuola di sci e snowboard
Oltre allo sci e allo snowboard, Ordino Arcalís offre anche la possibilità di praticare altre attività invernali, tra cui freeride, sci di fondo e ciaspole.

Itinerari escursionistici a Ordino

Ordino offre agli amanti di passeggiate e trekking un’ampia varietà di itinerari per tutti i livelli di esperienza, da quelli più facili adatti alle famiglie, alle sfide impegnative per gli escursionisti più esperti.

La Via del Ferro

Questo itinerario tra miniere, habitat minerari e fucine tocca i punti di estrazione, trasformazione e commercializzazione del ferro sparsi sul territorio, facendo scoprire una delle attività economiche più importanti che si svolse in Andorra dall’inizio del XVII secolo alla fine del XIX secolo. Il percorso parte dalla miniera di Llorts che, insieme alle miniere di Sedornet e alle miniere di Ransol, riforniva le fucine della parrocchia di Ordino. Nel fa parte anche il Camí dels Traginers, l’antico “sentiero dei facchini” che trasportavano il ferro dalla miniera di Llorts alle fucine, disseminato di sculture, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, che rendono omaggio a coloro che operarono in questa industria.

Riberamunt

Un itinerario di 15 km di strada di facile accesso alla scoperta della storia, del paesaggio e della cultura dei villaggi della valle di Ordino. Il percorso Riberamunt collega 25 punti di interesse tra borghi, tipiche costruzioni di montagna, insediamenti culturali e architettonici disseminati tra Ordino e la zona di Arcalís. Può essere percorso a piedi, in bicicletta o in pullman, immergendosi nel ricco patrimonio culturale delle comunità locali che convivono armoniosamente con la natura.

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Divertirsi a Vilnius: vita notturna (e non solo) nella capitale della Lituania

Vilnius, la capitale della Lituania, è una città vivace e affascinante che offre numerose opzioni per una serata indimenticabile, che si viaggi in coppia o tra amici o con i bambini. Dai caffè alla moda ai locali tradizionali, dai concerti ai club notturni, Vilnius ha qualcosa per tutti. Ecco una guida dettagliata per godersi la vita notturna in questa città baltica.

Aperitivo a Vilnius

Per iniziare la serata, ci sono diverse zone perfette per l’aperitivo. Pilies Street, con i suoi caffè e bar all’aperto, è una scelta popolare. Qui si può sorseggiare un drink in pieno e vivace passeggio della gente. Il Quartiere Uzupis offre un’atmosfera bohémien e artistica, ideale per un aperitivo. Questo quartiere, spesso paragonato a Montmartre a Parigi, è noto per le sue gallerie d’arte e caffetterie pittoresche.

Cena romantica, dove andare a Vilnius

Per una cena romantica, il centro storico di Vilnius è la scelta ideale. Vokiečių Street offre ristoranti eleganti e intimi, perfetti per una serata speciale. Molti ristoranti in questa zona propongono cucina fusion, combinando piatti tradizionali lituani con influenze internazionali. Un’altra opzione è la zona attorno alla Cattedrale di Vilnius, dove si trovano ristoranti con viste panoramiche sulla città, perfetti per una cena a lume di candela.

Locali tradizionali

Se invece si opta per la cucina locale, i ristoranti nei pressi di Bernardinų Garden sono la scelta più azzeccata. Questa area è nota per i suoi ristoranti che servono piatti tradizionali lituani in un ambiente accogliente e rustico. Da provare specialità come il cepelinai (gnocchi di patate ripieni) e la šaltibarščiai (zuppa fredda di barbabietole). Molti di questi ristoranti utilizzano ingredienti freschi e locali, offrendo un’autentica esperienza culinaria.

Concerti e musica dal vivo

Vilnius vanta una scena musicale vivace. Il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto della Lituania è la location perfetta per una serata culturale con spettacoli di alta qualità. Questo teatro, situato vicino al fiume Neris, offre una vasta gamma di spettacoli, dai classici dell’opera ai balletti moderni. Per un’esperienza più informale, i locali di musica dal vivo nel Quartiere Užupis, propongono una grande varietà di generi musicali e artisti locali. Questi locali sono spesso frequentati da musicisti emergenti e band indipendenti.

Festival di musica, teatro e cinema

Per chi cerca appuntamenti culturali, di fama internazionale, Vilnius ospita diversi festival che animano la città tutto l’anno. Il Vilnius International Film Festival (VIFF) è uno degli eventi cinematografici più importanti dell’Europa orientale, presentando film da tutto il mondo. Per gli amanti della musica, il Vilnius Festival è un appuntamento da non perdere, con concerti che spaziano dalla musica classica al jazz. Il Sirenos International Theatre Festival porta in città produzioni teatrali innovative e di alta qualità, attirando appassionati di teatro da tutta la regione.

Discoteche e Night Club

La vita notturna di Vilnius si concentra principalmente nella zona di Gediminas Avenue. Qui si trovano discoteche e night club dove ballare fino all’alba. I club di questa zona offrono una vasta gamma di generi musicali, dalla musica elettronica alla pop, garantendo una notte di divertimento per tutti i gusti. La zona di Vilniaus Street è un’altra destinazione popolare per chi cerca una notte di divertimento con DJ set e musica dal vivo.

Consigli per le coppie

Per una serata romantica, una passeggiata serale nel Quartiere Uzupis è imperdibile. Con le sue strade pittoresche e caffè accoglienti, è l’ideale per una serata tranquilla e intima. Uzupis, con le sue installazioni artistiche e sculture uniche, offre un ambiente romantico e suggestivo. Un’altra opzione è una crociera serale sul fiume Neris, per godersi la vista della città illuminata. Le crociere serali spesso includono cena e musica dal vivo, creando un’atmosfera magica.

Divertimento per le famiglie

Ma Vilnius offre diverse opzioni per le famiglie. Una visita alla Vilnius TV Tower è un’esperienza emozionante per grandi e piccini, con una vista panoramica sulla città. La torre, alta 326,5 metri, è una delle strutture più alte della Lituania e offre una vista mozzafiato. Il Parco Bernardinai è perfetto per una passeggiata serale in famiglia, con giardini ben curati e spazi per i bambini. Il parco ospita anche un giardino botanico e un’area giochi.

In viaggio a Vilnius con gli amici

Anche per gruppi di amici e amiche, l’area attorno a Vilniaus Street è ideale. Con una varietà di bar, pub e locali, offre numerose opzioni per una serata di divertimento. Questa zona è nota per i suoi bar tematici e locali con musica dal vivo, perfetti per una serata di festa. Un’altra idea è partecipare a un’escape room, una delle attività più popolari a Vilnius, perfetta per una serata di sfide e divertimento. Le escape room di Vilnius offrono una varietà di temi, dalle avventure misteriose agli scenari di fantascienza.

Informazioni Pratiche

Cosa mangiare

La cucina lituana è ricca e variegata. Tra i piatti da provare ci sono i Cepelinai, gnocchi di patate ripieni di carne o formaggio, serviti con panna acida e pancetta, o la Šaltibarščiai, una zuppa fredda di barbabietole, ideale per le calde giornate estive. I Kibinai sono i pasticcini salati ripieni di carne o verdure, tipici della cucina dei karaimi; mentre il Šakotis è un dolce tradizionale a forma di albero, spesso servito durante le celebrazioni.

Come arrivare

Vilnius è facilmente raggiungibile in aereo, con voli diretti dalle principali città europee. L’aeroporto internazionale di Vilnius è situato a circa 6 km dal centro città ed è collegato con autobus, treni e taxi. Per chi preferisce viaggiare in treno o autobus, Vilnius ha collegamenti diretti con molte città vicine, tra cui Riga, Tallinn e Varsavia.

Come muoversi

Il centro storico di Vilnius è facilmente visitabile a piedi, grazie alle sue dimensioni compatte e alle numerose attrazioni concentrate in un’area relativamente piccola. La città dispone anche di un’efficiente rete di trasporti pubblici, che include autobus, tram e treni locali. Per un’esperienza più comoda, è possibile noleggiare biciclette o utilizzare servizi di car sharing disponibili in città.