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Gjipe Beach, meta da non perdere in Albania

L’Albania è un Paese sorprendente e che, nonostante non sia estesissimo, nel suo territorio racchiude numerose meraviglie come siti archeologici, paesaggi naturali emozionanti, località di mare meravigliose e villaggi antichi in cui il tempo pare essersi fermato.

Negli ultimi anni sta tornando alla ribalta come destinazione per le vacanze, soprattutto quelle estive, tanto che alcuni suoi luoghi che prima erano un segreto sono oggi mete sempre più ricercate dai turisti, ma che per fortuna mantengono intatto il loro fascino. Ne è un’esempio la monumentale e straordinaria Gjipe Beach.

Dove si trova

Gjipe Beach è una gioia per gli occhi che prende vita nel Sud del Paese e, per la precisione, tra le città di Ilias e Vunò, a circa 50 chilometri dal confine con la Grecia. In sostanza, non sorge a troppa distanza dalla più famosa – ma comunque bellissima – spiaggia di Dhermi, ma a differenza di quest’ultima riesce ancora a tenersi stretta la sua più pura autenticità.

Complessa da raggiungere, è ancora adesso – seppur molto meno rispetto al passato – una spiaggia semi-deserta che sembra voler catapultare il suo visitatore su un’isola dispersa nel nulla. Una destinazione ancora non affollata, ma che data la sue indiscutibile bellezza è destinata a diventare uno dei luoghi più visitati della costa meridionale albanese.  Ciò vuol dire che per cogliere il massimo del suo splendore occorre visitarla il prima possibile.

Cosa aspettarsi

La Spiaggia di Gijpe è un luogo dalla bellezza millenaria. Non stiamo scherzando, perché è il frutto del lunghissimo lavoro della natura che nel corso dei secoli ha dato vita a un posto dalle proporzioni e dai colori perfetti.

Vi basti pensare che si trova alla fine di un maestoso canyon e che è circondata da imponenti rocce che a loro volta proteggono una ricca vegetazione. Accarezzata da acqua limpida e cristallina, sfoggia una sabbia bianca come il latte che alle volte è interrotta da alcuni massi pittoreschi.

Come arrivare

Nonostante sia sempre più gettonata tra i viaggiatori che scelgono l’Albania come loro meta di vacanza, Gijpe Beach non è ancora presa d’assalto dai turisti e, molto probabilmente, il merito di questa sua autenticità è da ricondurre alle difficoltà per attraccarvi.

Noleggiando un’automobile, e in particolare una jeep perché non esiste una strada asfaltata per raggiungerla, occorre arrivare e svoltare presso Manastiri i Shen Theodhorit e dopo 2,5 chilometri si arriva a un parcheggio da dove parte una via che conduce al mare.

In realtà in questo tratto una jeep può essere utilizzata, ma la verità è che è altamente sconsigliato: la discesa è lunga 1,5 chilometri e con un dislivello di 135 metri che non sono l’ideale per chi ha paura delle altezze. Meglio a piedi, anche per ammirare lungo la strada i vari bunker che purtroppo sono testimoni di un passato triste ma che in qualche modo, grazie al contrasto con i colori accesi della natura circostante, riescono a donare speranza.

Se non si possiede un mezzo proprio, è possibile salire su un autobus che passa da Dhermi o Saranda. Il consiglio in questi casi è farsi aiutare dall’autista perché occorre scendere alla curva per Gjipe. Da qui la distanza è di 4 chilometri.

Altri modi per raggiungere questo paradiso chiamato Gjipe sono la barca o il kayak.

Escursionismo sul Canyon di Gjipe

È possibile fare escursionismo sul Canyon di Gjipe, ma è necessario essere a conoscenza che è molto difficile e che quindi bisogna essere veri esperti. Il tragitto ha inizio vicino alla strada principale e, dal momento che la via di ritorno attraverso il canyon è praticamente impossibile – a meno che non si lascino corde appese alle rocce mentre si scende – è meglio combinare questa esperienza con un pernottamento su questa idilliaca spiaggia.

La “passeggiata” attraverso il canyon è di 2,5 chilometri da fare su un sentiero roccioso, spesso molto ripido e pericoloso, e con arrampicata necessaria in alcuni punti.

Insomma, la Spiaggia di Gjipe è uno splendido sogno che diventa realtà, ma per raggiungerla occorre faticare un pochino.

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Malia, tra le migliori mete per giovani in Grecia

Dal mare cristallino, dall’architettura tipica spesso pennellata d’azzurro, dalla gastronomia semplice ed eccellente e dai tanti villaggi in cui ci si sente a casa: questo e molto di più è la Grecia. Lo è perché da queste parti c’è tutto quello di cui si ha bisogno: lo spot per naturisti, il villaggio turistico in cui stare in compagnia, le spiagge isolate e autentiche, ma anche le destinazioni perfette per i più giovani, quelle in cui il divertimento è la parola d’ordine. Uno di questo esempi in Grecia è Malia, una meta che vale la pena scoprire.

Dove si trova Malia

Malia è una curiosa località situata sull‘isola di Creta. Il comune in cui si trova, ovvero quello di Chersonissos, si estende dalle falde dei monti Dikti e Selena a sud, fino alle coste del mare di Creta a nord.

Circondata da un territorio montuoso che regala scorci emozionanti, si affaccia su una breve striscia costiera dove i visitatori trovano tutto ciò di cui hanno bisogno e in cui tutto va avanti all’insegna dell’allegria. Grazie alla sua posizione, tra le altre cose, è anche un ottimo punto di partenza per visitare tante meraviglie che si trovano dei dintorni.

Cosa aspettarsi

Malia ha una “sorella maggiore” che prende vita a soli sette chilometri di distanza da lei: Hersonissos, città che può essere considerata la Capitale del divertimento notturno a Creta. Tuttavia, come ben sappiamo, “la mela non cade mai troppo lontana dall’albero”, e per questo anche Malia è una località balneare ricercatissima dai giovani di tutta Europa.

Il motivo è racchiuso nei suoi tantissimi locali aperti 24 ore al giorno a cui si aggiungono feste a tema e schiuma party. In particolare c’è un viale pedonale, lungo circa 1,5 km, dove si concentrano tantissimi locali notturni.

Malia, meta per giovani

Fonte: iStock

Giovani in giro per Malia

Ma Malia non è solo questo: dotata di una bellissima spiaggia cittadina in cui poter avere a portata di mano tutto quello che serve, vanta alloggi adatti a tutte le tasche, una buona vicinanza a meravigliosi siti di interesse, un centro storico che mette serenità e un mare cristallino che non ha nulla da invidiare a quello che bagna mete meno frequentate.

Cosa vedere

Fare una vacanza a Malia vuol dire poter scoprire un piccolo e raccolto centro storico. Situato circa 1,5 km dal lungomare, è un luogo piacevole in cui passeggiare e in cui si possono vivere le emozioni che un tipico villaggio greco sa offrire. Degne di nota sono la grande chiesa di Agios Nektarios, in cui si trovano grandi dipinti murali di Michael Vassilakis, e la chiesa di Panagia Galatiani, la più antica del borgo.

Dalla spiaggia cittadina, invece, è impossibile non notare in mezzo al placido mare un curioso isolotto dove sorge uno dei simboli della città: la chiesetta di Afendis Christos. Raggiungibile comodamente con un pedalò, incanta i visitatori con la sua porticina blu e la bandiera greca che sempre sventola fiera.

Senza ombra di dubbio, il punto forte di Malia è il sui Palazzo Minoico, uno dei quattro più importanti di Creta insieme a quello di Cnosso che è un vero capolavoro.

Costruito tra il 2000 a.C. e il 1900 a.C., vi si accede tramite una strada pavimentata da cui si diramano diversi sentieri chiamati vie processionali. Da queste parti gli scavi sono iniziati nel 1915 e fino ad oggi hanno riportato alla luce un vero e proprio tesoro di reperti, tra cui e un ciondolo in oro che raffigura due api su una goccia di miele.

Chiesetta di Afendis Christos, Malia

Fonte: iStock

Veduta della chiesetta di Afendis Christos

Il mare di Malia

Malia è anche sinonimo di mare e, come vi abbiamo accennato, oltre ad essere bellissimo è anche un piccolo tempio del divertimento. La spiaggia cittadina ha una lunghezza di circa tre chilometri e si caratterizza per essere composta di sabbia fine color oro e per essere lambita da acque azzurre pulite, calme e dai fondali che scendono dolcemente.

Possiamo definire questo litorale diviso in due: la parte est che è più tranquilla e poco attrezzata, quella ovest che è perfetta per fare festa e divertirsi con gli sporti acquatici.

In molti saranno felici di sapere che Malia offre anche angoli che sono ideali per coloro che si vogliono ritagliare momenti di tranquillità. Infatti, a soli tre chilometri di distanza da qui sorge la spiaggia di Potamos che offre un mare limpido, trasparente e un po’ più appartato.

Cosa fare nei dintorni

I dintorni di Malia mettono a disposizione degli ospiti tante piccole ma preziose perle. Un esempio di tutto questo è il Monastero di Agios Georgios che si trova nella vicina Selinari e precisamente nel luogo in cui Dio, secondo i racconti dell’epoca, aveva fatto trovare al costruttore un’icona di San Giorgio.

Qui è possibile visitare una chiesa centrale principale, la Cappella di San Giorgio e la misteriosa Grotta di Anvalohos, angolo in cui sarebbe sepolto Nikolaos, il monaco che lo costruì.

Bellissimo è anche l’Altopiano di Lassithi che, oltre a essere un’esplosione di natura, è puntellato da oltre 10.000 mulini a vento. Tra le attrazioni più suggestive della zona non possiamo non menzionare la Grotta di Psychro, una cavità particolarmente suggestiva e in cui, secondo la leggenda, nacque Zeus.

Partecipando a uno dei tanti tour in jeep offerti dai tour operator di Malia, si possono ammirare anche minuscoli villaggi, mandorleti e campi coltivati a perdita d’occhio. Tante soddisfazioni le avranno anche coloro che qui decideranno di percorrere un sentiero di sei ore fino alla cima del Monte Spath: da lassù la vista è di quelle che tolgono il fiato.

Poi ancora le Gola di Roza che sono visitabili grazie a un percorso di quasi 7 chilometri che collega i villaggi montani di Kera e Gonies. Così chiamata per via dalle sfumature rosa delle sue spettacolari pareti rocciose, è da esplorare tramite un sontuoso percorso in salita con un dislivello di 300 metri.

Infine i villaggi di Krasi e Mochos che sono arroccati sulle montagne a sud di Malia. Krasi offre stradine acciottolate in cui inebriarsi del profumo di sarikopita, un gustoso dolce a base di formaggio e pasta fillo, appena sfornata, la chiesa della Trasfigurazione di Cristo e un grazioso tempietto in legno intagliato.

Mochos, dal canto suo, si fa apprezzare per le sue casette in pietra che si affacciano su graziose piazzette.

Malia, la spiaggia cittadina

Fonte: iStock

La bella spiaggia cittadina di Malia
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Puoi perderti e immergerti nel mondo LEGO: ecco dove

Sono i mattoncini colorati più famosi del mondo, quelli che con tanto ingegno e con un pizzico di creatività danno vita a universi paralleli e straordinari. Non ci sono regole per l’utilizzo, né tantomeno limiti imposti dall’età: con i LEGO tutti sono invitati a scatenare la propria immaginazione.

Ed è proprio agli appassionati costruttori del mondo che oggi ci rivolgiamo, per segnalarvi che esiste un posto dove è possibile perdersi e immergersi nel mondo LEGO. Se non vedete l’ora di cimentarvi in una creatività che non conosce limiti, allora, non vi resta che preparare i bagagli e partire per questa avventura straordinaria. Destinazione: Somerville.

Bentornati nel mondo dei LEGO

Sono tante, diverse e incredibili: sono le avventure che possiamo vivere in giro per il mondo e che ci permettono di immergerci completamente nell’universo dei mattoncini colorati. Non solo parchi a tema e store fisici, ma anche hotel che grazie a un design ricercato ed evocativo ricreano in tutto e per tutto le ambientazioni LEGO.

E oggi è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi. Non un hotel, e neanche un parco a tema, ma un vero e proprio centro di intrattenimento che offre tutta una serie di attività che permettono a grandi e bambini di vivere avventure uniche.

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Somerville, una città nella contea di Middlesex, in Massachusetts, a nord-ovest di Boston. È proprio qui che è stato inaugurato dopo una grande ristrutturazione il Lego Discovery Center Boston, il primo del Nord America, che promette un’avventura senza frontiere per i bambini di ogni età. Le attività proposte sono tantissime, e tutte passano per il gioco, per la creatività e per i LEGO, naturalmente.

Un vero e proprio centro di intrattenimento che è impossibile non notare. Passeggiando sulla Assembly Row di Somerville, infatti, si è accolti da una giraffa LEGO che vanta un’altezza di 6 metri. Ed è allora che comincia l’avventura.

Laboratori creativi per costruttori di mondi al LEGO Discovery Center Boston

Fonte: LEGO Discovery Center Boston

Laboratori creativi per costruttori di mondi al LEGO Discovery Center Boston

L’avventura creativa e fantastica a Sommerville

L’edificio che ospita il Lego Discovery Center Boston, e che si snoda su una superficie di 4.000 metri quadri, fu inaugurato nel 2014 e chiuso per lavori di ristrutturazione nell’autunno del 2022. L’obiettivo era quello di espandere l’offerta con una proposta del tutto rinnovata in grado di permettere a grandi e bambini di vivere esperienze straordinarie.

Detto fatto: oggi la struttura ospita un enorme negozio LEGO al pian terreno dove è possibile trovare e acquistare set, costruzioni e qualsiasi altro accessorio. Ma è salendo al secondo piano che il divertimento prende vita in ogni sua forma. I visitatori, infatti, possono immergersi completamente nell’universo dei mattoncini colorati grazie alla presenza di un teatro in 4K, aree dedicate alla costruzione di mondi paralleli, laboratori creativi con esperti e labirinti dedicati ai più piccoli. Non mancano neanche una Mini Land, una meravigliosa replica in miniatura dei monumenti più amati della città di Boston costruita con oltre 1,5 milioni di mattoncini LEGO, e una caffetteria a tema.

I biglietti per il Lego Discovery Center Boston sono in vendita sul sito ufficiale a partire da 29,99 dollari. Se siete pronti a vivere questa avventura, non vi resta che raggiungere Somerville, quello che vi aspetta vale da solo un viaggio, anche in capo al mondo.

Mini Land, LEGO Discovery Center Boston

Fonte: LEGO Discovery Center Boston

Mini Land, LEGO Discovery Center Boston
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Prima era un treno, ora è un affascinante lodge vista oceano

I viaggi degli ultimi anni ci hanno insegnato che gli alloggi, ormai, non sono più solo i luoghi del riposo e del ristoro, ma sono diventati parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure in giro per il mondo. Resort lunari, strutture ricettive a tema cartoon, case sull’albero e baite immerse nella foresta: queste sono solo alcune delle proposte che abbiamo potuto sperimentare girando il globo.

Ci sono alcune strutture, poi, che sono così iconiche da essersi trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche che, da sole, valgono un viaggio in capo al mondo, oppure in Sudafrica, come nel nostro caso. Sì perché proprio qui, nella provincia del Capo Occidentale esiste un alloggio davvero speciale che promette di vivere e condividere un’esperienza straordinaria, un treno trasformato in un lodge con vista oceano, situato a 30 metri dalla spiaggia di Mossel Bay. Pronti a partire?

Dormire in un treno in Sud Africa

Il nostro viaggio di oggi ci conduce dall’altra parte del mondo in un luogo tanto affascinante quanto suggestivo. Ci troviamo a Mossel Bay, una città del Sudafrica situata nella provincia del Capo Occidentale. Questo delizioso centro portuale – a metà strada tra Città del Capo e Port Elizabeth – si affaccia direttamente sull’Oceano Indiano e detiene il Guiness dei Primati come luogo con il clima più mite del mondo, dopo le Hawaii.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono volte a scoprire l’immenso patrimonio naturalistico della città. Mossel Bay, infatti, è il luogo ideale per osservare cetacei e balene che frequentano la costa da giugno a novembre. La città, inoltre, si trova nella Regione floristica del Capo, un vero e proprio regno delle meraviglie che conserva, protegge e valorizza diverse specie vegetali endemiche.

Non mancano, ovviamente, distese di sabbia dorata bagnate da acque azzurre e cristalline che diventano la meta ideale per vacanze all’insegna del relax e della bellezza.

E se tutto questo non dovesse ancora bastarvi per organizzare un viaggio dall’altra parte del mondo, allora eccovi un altro motivo. A Mossel Bay, infatti, esiste uno degli alloggi più suggestivi del mondo situato sulla spiaggia di Santos Beach. Si tratta di un treno blu, convertito in un lodge, che affaccia direttamente sull’oceano.

Santos Beach, Mossel Bay

Fonte: iStock

Santos Beach, Mossel Bay

Dentro il Santos Express Train Lodge

Il suo nome è Santos Express Train Lodge, anche conosciuto semplicemente come Train. Punto di riferimento per la città, nonché attrazione imprescindibile per i viaggiatori, questo treno è situato su rotaie abbandonate che affacciano direttamente sulla spiaggia di Santos e che distano dalle acque dell’oceano appena 30 metri.

Inaugurata nel lontano 1994, questa struttura è stata realizzata grazie alla ristrutturazione di carrozze dismesse, un tempo appartenenti alle ferrovie sudafricane. Sono sette le sistemazioni offerte: ci sono stanze private con bagno in comune, un dormitorio che ospita 16 letti e due suite dedicate alle coppie che desiderano vivere esperienze romantiche.

La struttura ospita anche un ristorante terrazzato, all’interno del quale è possibile sperimentare e assaporare i piatti tipici e caratteristici della cucina del Sud Africa. Tutto questo, ovviamente, potendo godere della vista sull’Oceano Indiano e di tutta la sua meravigliosa suggestione.

Santos Express Train Lodge

Fonte: Santos Express Train Lodge

Santos Express Train Lodge

 

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Mare di fiori e spiagge di palme: viaggio intorno al mondo restando in Italia

Quanti di voi sognano di poter esplorare il mondo in lungo e in largo? Di organizzare quel viaggio della vita per andare alla scoperta di tutte le meraviglie che appartengono al nostro pianeta? Un desiderio condiviso, questo, che è rimasto tale per molti, almeno fino a questo momento.

Esiste un luogo, infatti, dove aiuole lussureggianti convivono con distese desertiche punteggiate da filari di palme. Un posto che può farvi sentire in un paradiso tropicale e che, al contempo, può trasportarvi all’interno dei suggestivi paesaggi alpini. Un giardino delle meraviglie che vi consente di fare un viaggio ideale tra le bellezze del globo pur restando fermi nello stesso posto.

E badate bene perché per vivere questa avventura incredibile non dovrete allontanarvi poi così tanto da casa perché questo posto, che sembra un sogno a occhi aperti ma che è reale, si trova proprio in Italia. Nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, infatti, un mare di fiori e spiagge di palme vi aspettano per un inedito e straordinario viaggio intorno al mondo.

Viaggio intorno al mondo nei Giardini di Castel Trauttmansdorff

Il nostro viaggio di oggi ci conduce al cospetto dei suggestivi Giardini di Castel Trauttmansdorff, una destinazione che non ha bisogno di presentazioni e che consente di vivere un’avventura davvero incredibile. Il parco che si estende intorno al Castello di Sissi per 12 ettari, infatti, ospita una delle più vaste collezioni botaniche del mondo intero conservate in altrettanti paesaggi. Un vero e proprio eden terrestre dove la natura regna sovrana.

Proprio qui, in quella che è diventata con gli anni una delle attrazioni imperdibili della città di Merano, è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario. Grazie alla varietà degli ambienti botanici, che ospitano e custodiscono migliaia di esemplari floristici, passeggiando tra questi giardini avrete come l’impressione di fare un viaggio intorno mondo.

Chilometro dopo chilometro attraverserete paesaggi esotici e alpini, paradisi selvaggi e spiagge desertiche, contesti ricostruiti alla perfezione, come gli originali, che vi restituiranno la sensazione di trovarvi in tanti luoghi contemporaneamente.

Spiaggia delle palme

Fonte: ©Giardini di Castel Trauttmansdorff

Spiaggia delle palme

Tra spiagge di palme e paesaggi alpini

Visitare i Giardini di Castel Trauttmansdorff è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Ma raggiungere questo parco delle meraviglie in estate vi permetterà di fare un viaggio in più destinazioni del mondo, pur restando sempre nello stesso posto.

Passeggiando tra i sentieri del Giardino Giapponese, per esempio, sarete catapultati nei suggestivi paesaggi che appartengono al Paese del Sol levante. La Spiaggia delle Palme, situata sopra il castello, vi consentirà invece di vivere un’esperienza davvero unica. Qui è possibile prendere il sole all’ombra di una palma, immersi in un’atmosfera esotica, mentre si osservano le cime delle montagne che si snodano intorno ai giardini.

Non può mancare neanche una sosta alla Terrazza della Limonaia, un’area dal fascino indescrivibile che ricorda le ambientazioni della “Dolce Vita” e che vi permetterà di vivere un’esperienza sensoriale al profumo di agrumi.

Ultima tappa di questo viaggio intorno al mondo è il Laghetto delle Ninfee situato ai piedi dei Giardini Acquatici e Terrazzati. Si tratta di un bacino dal color verde smeraldo dalla cui superficie si scorgono delicati esemplari di fiori di loto mentre, tutto intorno, un fitto palmeto che costeggia la riva incornicia una visione sublime.

Prendetevi tutto il tempo per ammirare questi paesaggi, per attraversare i diversi ambienti e per rilassarvi, proprio come se foste in vacanza. Da quale parte dei giardini inizierete il vostro viaggio intorno al mondo?

Giardini di Castel Trauttmansdorff

Fonte: iStock/AlizadaStudios

Giardini di Castel Trauttmansdorff
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Asia Bangkok Idee di Viaggio itinerari culturali musei Thailandia Viaggi

Ti spieghiamo perché dovresti visitare questo museo se vai in Thailandia

La Thailandia, terra di contrasti e armonie, è un affascinante labirinto di esperienze che ti avvolge in un abbraccio caldo e accogliente. Qui, l’antico e il moderno convivono tra le strade affollate di Bangkok, dove grattacieli scintillanti si ergono accanto a templi secolari e tranquilli villaggi di campagna in cui il tempo sembra essersi fermato.

Nel cuore pulsante di Bangkok, si trova un tesoro nascosto che attende di essere scoperto: il Museo di Erawan. Questa meraviglia architettonica, con la sua imponente statua dell’elefante sacro, è un omaggio all’arte e alla spiritualità della Thailandia.

Ogni angolo racconta una storia, ogni opera d’arte è un pezzo del mosaico di un’antica civiltà ricca di tradizioni. Il Museo di Erawan non è solo un luogo da visitare, è un’esperienza che tocca l’anima, che ti avvolge e ti trasporta in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, lasciandoti un ricordo indimenticabile nel cuore.

Alla scoperta del Museo di Erawan

Il Museo di Erawan

Fonte: iStock

Interno del Museo di Erawan, Bangkok, Thailandia

Il Museo di Erawan, situato nella provincia di Samut Prakan, a breve distanza dal trambusto del centro di Bangkok, è un santuario di pace e armonia dove diverse religioni, tradizioni, credenze e arti convivono.

Questo luogo unico non è solo un museo, ma un ponte che unisce culture e ideologie, mantenendo al contempo la loro individualità. Qui, la spiritualità buddista si fonde con l’iconografia hindu, mentre le influenze dell’arte tradizionale thailandese si intrecciano con elementi moderni.

L’edificio, che si eleva per oltre 43 metri di altezza, è dominato da una magnifica scultura di un elefante a tre teste, alta ben 29 metri. Questa statua iconica, realizzata con 250 tonnellate di bronzo, è un simbolo importantissimo per il popolo thailandese.

Prima di iniziare il viaggio all’interno del museo, ti invitiamo a prenderti un momento per esplorare il suo incantevole giardino, un angolo di paradiso abbellito con statue mitologiche orientali, che aggiungono un tocco di mistero e fascino. Una vera e propria oasi di tranquillità, il luogo perfetto per riflettere e ammirare la bellezza dell’arte e della natura. Nella parte perimetrale del museo, troverai anche un piccolo stagno dove i visitatori sono invitati a lasciare dei fiori di loto, un gesto simbolico che non solo arricchisce la bellezza dello stagno, ma crea anche un legame personale tra i visitatori e il museo.

La struttura, inoltre, è stata progettata in modo da riflettere la visione cosmologica hindu, che divide l’universo in tre parti distinte: il Mondo Naga, il Monte Meru e il Paradiso Travatimsa.

La visita inizia con il Mondo Naga, il mondo sotterraneo. Questo è un luogo di introspezione e riflessione, dove siamo invitati a confrontarci con le nostre radici più profonde e a riconoscere l’interconnessione tra noi stessi e il mondo naturale.

Da lì, ascendiamo al Monte Meru, il mondo degli uomini. Questo è il regno della vita quotidiana, dove si confrontano le gioie e le sfide, le vittorie e le sconfitte. Esso rappresenta la nostra esperienza umana, con tutte le sue complessità e contraddizioni.

Infine, raggiungiamo il Paradiso Travatimsa, il regno celeste. È il luogo della trascendenza, dove le preoccupazioni terrene si dissolvono per lasciare spazio alla pace e all’armonia. Le pareti che ci accompagnano nella salita sono adornate con affreschi di un intenso blu, che raccontano la storia della vita di Buddha e del suo viaggio spirituale, culminato nel raggiungimento del Nirvana.

Ogni pennellata, ogni dettaglio, è carico di significato. Un’esperienza che tocca il cuore e l’anima, offrendo uno sguardo profondo sulle antiche tradizioni buddiste.

Uno sguardo sulle meraviglie di Bangkok

Bangkok, la “città degli angeli”, è un gioiello che brilla di luce propria nel cuore della Thailandia. Con le sue luci scintillanti, i suoi templi dorati e la sua energia contagiosa, Bangkok cattura l’anima di chiunque la visiti.

Uno dei luoghi più emblematici della città è senza dubbio il Grand Palace, un complesso di edifici utilizzati come residenza reale fino al XX secolo. Con la sua architettura elaborata e i suoi dettagli intricati, il palazzo è un vero capolavoro dell’arte tailandese. A poca distanza si trova il Tempio del Buddha di Smeraldo (Wat Phra Kaew), considerato il più sacro in Thailandia, che ospita una statua del Buddha realizzata interamente in giada.

Ma non sono solo i monumenti storici a rendere la capitale così unica. Bangkok è famosa anche per i suoi mercati vivaci, dove si può trovare di tutto, dalle spezie esotiche alle prelibatezze locali, dagli abiti di seta ai gioielli artigianali. Non perdere l’occasione di provare anche la cucina locale, ricca di sapori audaci e ingredienti freschi.

Visita Bangkok e lasciati avvolgere dalla sua magia. Scoprirai una città sorprendente che ti conquisterà.

Bangkok

Fonte: iStock

Skyline di Bangkok, Thailandia
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Anche Parigi ha il suo grattacielo: è l’unico della città

Parigi, la Ville Lumière, è un’affascinante sinfonia di cultura, storia e romanticismo. Ogni angolo della città è un tributo alla sua ricca eredità, con le sue strade acciottolate che raccontano storie di epoche passate e monumenti imponenti che sono la testimonianza del suo glorioso passato. Dal fascino senza tempo della Tour Eiffel al luccichio dorato della Senna al chiaro di luna, Parigi incanta i suoi visitatori con la sua bellezza eterea.

Con il suo inconfondibile aroma di croissant appena sfornati, il suono melodioso della lingua francese che riempie l’aria e l’arte che pervade ogni spazio, Parigi è più di una città; è un’esperienza che risveglia l’anima e fa battere il cuore più velocemente.

Ma c’è un’attrazione che più di tutte affascina per la sua architettura mozzafiato: è la Torre di Montparnasse, un grattacielo che si erge alto nello skyline di Parigi. Con i suoi 210 metri di altezza, domina l’orizzonte parigino, offrendo una vista panoramica imperdibile. Salendo sulla sua terrazza panoramica, è possibile respirare l’aria della capitale da una prospettiva completamente nuova. E mentre il sole tramonta e la città si illumina, è facile rendersi conto che la Torre di Montparnasse non è solo un edificio, ma un emblema della grandezza e dell’ambizione di questa città magica.

La Torre di Montparnasse: un capolavoro nel cuore di Parigi

La Torre di Montaparnasse a Parigi

Fonte: Getty Images

Scorcio della Torre di Montparnasse a Parigi, Francia

La Torre di Montparnasse regala una vista mozzafiato sulla città, offrendo panorami senza pari. Dalla sua terrazza di osservazione, è possibile ammirare i monumenti più famosi di Parigi, come la Tour Eiffel, il Louvre e Notre Dame. Ogni angolo della città è visibile in tutto il suo splendore, offrendo ai visitatori un’esperienza veramente unica e indimenticabile.

La visita alla Torre inizia con un viaggio su un ascensore che può raggiungere il 56° piano in soli 38 secondi. Una volta arrivati ​​in cima, troverete l’osservatorio che è strutturato su due livelli.

Il 56° piano è un luogo speciale, circondato da ampie vetrate che offrono una vista a 360 gradi su Parigi. Da lì, la Tour Eiffel si staglia in tutta la sua maestosità, incorniciata dal verde del Campo di Marte e dei Giardini del Trocadéro. Più lontano, il quartiere della Défense, con le sue strutture futuristiche, offre un contrasto affascinante con l’architettura storica del centro di Parigi. Questa visuale permette di apprezzare la varietà e la bellezza unica del panorama urbano cittadino.

Dopo aver goduto della vista dal 56° piano, potrete salire a piedi le scale per raggiungere la terrazza panoramica esterna al 59° e ultimo piano della Torre di Montparnasse, il luogo perfetto per scattare foto indimenticabili della città. Con la sua struttura ariosa e lo spazio parzialmente coperto, offre un’ampia gamma di angoli e prospettive.

Da lassù, si possono facilmente riconoscere alcuni dei luoghi più emblematici della città, tra cui la Place de la Concorde, l’Opéra Garnier, il quartiere di Montmartre, l’Università della Sorbona e molti altri.

Ma la Torre di Montparnasse è molto più di un semplice punto di osservazione. Oltre al ristorante dal design glamour “Ciel de Paris“, che offre una cucina raffinata con una vista mozzafiato sulla città, la torre dispone anche di spazi interattivi ed espositivi. Questi possono essere utilizzati per organizzare vari eventi, dalle feste alle cerimonie, e a volte vengono trasformati in discoteche per serate speciali.

Il grattacielo di Parigi: mezzo secolo di storia

La Torre di Montparnasse, con la sua imponente presenza nel panorama parigino, ha celebrato il suo 50° anniversario lo scorso 18 giugno. Fu costruita tra il 1969 e il 1972 e progettata da un trio di architetti francesi: Eugène Beaudouin, Urbain Cassan e Louis Hoym de Marien. Nonostante le controversie iniziali sulla sua costruzione, la Torre di Montparnasse è diventata un importante centro di attività e un’attrazione turistica popolare.

Inizialmente, la Torre non fu ben vista dai parigini poiché rovinava la bellezza della loro amata città. Tuttavia, le opinioni hanno cominciato a cambiare nel 2012, quando un nuovo sistema di illuminazione con 58 proiettori a LED è stato installato sulla torre. Questo ha trasformato l’edificio in un affascinante punto di riferimento notturno, offrendo un contrasto cromatico con la vicina Torre Eiffel. Da allora, la Torre di Montparnasse è diventata un elemento iconico e amato dai cittadini di Parigi.

La Torre di Montparnasse a Parigi

Fonte: Getty Images

Vista della Torre di Montparnasse a Parigi, Francia
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Questo bizzarro museo vale da solo un viaggio a Lisbona

Cosa ci spinge a metterci in viaggio e a esplorare il mondo in lungo e in largo? A volte lo facciamo perché ispirati dai racconti degli altri viaggiatori, altre volte per assecondare il desiderio di perderci e immergerci in paesaggi da cartolina. Ma lo facciamo anche per raggiungere i luoghi iconici, i monumenti artistici e architettonici, e per scoprire le tradizioni e le usanze di popolazioni vicine e lontane.

Ci mettiamo in viaggio anche per andare alla scoperta della cultura di una determinata destinazione, quella conservata, protetta e valorizzata all’interno di musei, alcuni dei quali si sono trasformati negli anni in vere e proprie attrazioni turistiche. Scrigni delle meraviglie che, da soli, valgono un intero viaggio.

Ed è proprio di un museo che vogliamo parlarvi, di uno dei più insoliti, bizzarri e particolari che abbiamo mai visto. Si tratta del Centro Interpretativo da História do Bacalhau che, come il nome stesso suggerisce, celebra il baccalà. Curiosi di scoprirlo? Preparate i bagagli: si vola a Lisbona.

Bentornati a Lisbona

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una città che non smette mai di incantare, stiamo parlando di Lisbona. Affascinante, colorata, superlativa: la capitale del Portogallo, che sorge sulla costa e si estende su un territorio collinare, è una delle mete predilette di viaggiatori e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui sono così tante che non basta un solo viaggio per scoprirle tutte.

I vicoli della città vecchia e le case dalle tinte pastello, il fiume Tago sovrastato dall’iconico ponte 25 de Abril, il Museo Nazionale Azulejo, dedicato all’arte delle piastrelle in ceramiche: queste sono solo alcune delle attrazioni imperdibili in città, alle quali poi si aggiungono tutte le prelibatezze gastronomiche che appartengono alla tradizione locale e che meritano di essere assaporate.

Ma al di là dei luoghi più frequentati dai viaggiatori, che si estendono fino alle spiagge atlantiche situate al di fuori del nucleo urbano, esiste un’attrazione davvero particolare, sicuramente unica. Si tratta di un museo che celebra il baccalà e che racconta la storia del simbolo della cucina portoghese.

Il museo che celebra il baccalà

Sono molti i viaggiatori che raggiungono Lisbona per assaporare la ricca tradizione gastronomica che appartiene alla città. È proprio nella capitale del Portogallo, infatti, che è possibile assaggiare i pasteis de nata, dolci caratteristici che da sempre rispondono alle esigenze dei palati più sopraffini.

I pasticcini di pasta sfoglia, però, non sono gli unici a deliziare i sensi di chi arriva fin qua giù. Per gli amanti del salato, infatti, ci sono tantissime proposte a base di pesce, e soprattutto di “bacalhau”, che è l’emblema della tradizione culinaria locale.

È proprio al baccalà che è stato dedicato il Centro Interpretativo da História do Bacalhau situato nel Lisboa Story Centre, il museo interattivo dedicato all’intera storia di Lisbona. Uno spazio davvero inedito che permette a tutti i visitatori di fare un viaggio attraverso il tempo per scoprire le origini, le tradizioni e l’evoluzione di quello che è riconosciuto come simbolo della gastronomia di un Paese intero.

Una volta entrati all’interno dell’edificio, gli ospiti sono invitati a intraprendere un viaggio ideale attraverso le testimonianze e le storie dei marinai e dei pescatori che sono arrivati fino in capo al mondo per pescare questo esemplare, e portarlo in tavola con ricette che sono diventate iconiche.

Non è tutto però, all’interno del Centro Interpretativo da História do Bacalhau, infatti, è stato creato anche uno spazio dedicato allo shopping culinario. Questo vuol dire che i visitatori – prima di andare via – possono acquistare porzioni di baccalà fresco o secco, e in diverse lavorazioni, e fare un viaggio nella cultura portoghese attraverso il sapore.

Bacalhau

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Bacalhau di Lisbona
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Cnosso, il più importante sito archeologico di Creta

L’isola di Creta, la più grande e la più popolosa della Grecia, oltre a essere un vero e proprio gioiello del Mediterraneo è anche un fazzoletto di terra dalla storia molto antica. Tantissime sono le testimonianze del suo passato che possono essere ammirate ancora oggi, ma c’è un sito che riveste un’importanza fondamentale, un luogo leggendario e in qualche modo profondamente legato ai miti antichi. Parliamo di Cnosso, il sito archeologico più famoso di Creta e anche uno dei più prestigiosi di tutto il nostro pianeta.

La sua contestata scoperta

Cnosso è un sito archeologico che risale all’età del bronzo, e quindi un importante centro della civiltà minoica (la civiltà cretese dell’età del bronzo). Della sua esistenza lo si sapeva già da tempo, ma solo nel 1878 Minos Kalokairinos, un antiquario e commerciante, fece una prima importante scoperta: riportò alla luce due magazzini del palazzo di Cnosso.

All’epoca, tuttavia, i padroni del terreno lo costrinsero a fermare le ricerche: Creta era sotto il dominio dell’Impero Ottomano che richiedeva ingenti somme di denaro per lavori come questi. Bisogna quindi arrivare al 1900, anno in cui Sir Arthur Evans, archeologo e direttore dell’Ashmolean Museum di Oxford, decise di intraprendere con l’aiuto del suo assistente, l’archeologo inglese Duncan Mackenzie, alcuni scavi sistematici lungo questo territorio.

Fu così che, più o meno verso la fine del 1903, quasi tutto il palazzo venne riportato alla luce. Evans continuò poi con i suoi scavi fino al 1931, facendo emergere dalle viscere della terra monumenti e affreschi che ancora oggi incantano i visitatori per via delle loro ottimali condizioni e dei vividi colori.

Cnosso, isola di Creta

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Un angolo di Cnosso, Creta

Tuttavia, lo scopritore di questo immenso tesoro non fu esente da critiche: scelse di ricostruire alcune parti del palazzo con l’ausilio di abbondante cemento armato, e quindi con l’uso di materiali estranei all’architettura minoica.

Seppur contestato – probabilmente a ragione – è impossibile non ammettere che si deve comunque a lui – e in grandissima parte – la scoperta del mondo minoico poiché, fino a quel momento, era ritenuta solamente pura mitologia greca. Al giorno d’oggi gli scavi di questo prezioso angolo della Grecia continuano, ma per mano della Scuola Britannica di Atene.

La storia del palazzo

La spettacolare isola di Creta presenta diversi palazzi che sono stati edificati per ospitare i suoi quattro re. E, come tutti gli edifici che svettano nel territorio, anche il palazzo di Cnosso fungeva da centro politico, religioso ed economico dell’impero marittimo minoico, oltre a possedere un carattere sacro.

Sito archeologico Cnosso

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Cnosso vista dall’alto

Secondo le ricostruzioni, occupava una superficie di 22.000 metri quadrati, aveva più piani e una pianta molto complessa e intricata. Una struttura mastodontica: pare che potesse ospitare fino a 12.000 persone nelle sue 1.300 stanze, sale per il culto e per i ricevimenti, alloggi del re, della regina e dei funzionari dell’amministrazione.

Si sostiene, inoltre, che fu raso al suolo da un drammatico terremoto che avvenne intorno al 1628 a.C., e per questo all’inizio del XVI secolo a.C fu eretto un “secondo palazzo”. Questa seconda struttura era ancor più complessa della prima, tanto da essere considerata il famigerato labirinto del mito del Minotauro e del filo di Arianna.

Cosa c’è nel Palazzo di Cnosso?

Dalle premesse fatte, è abbastanza palese che parliamo di un sito archeologico di eccezionale importanza e bellezza. Le cose da vedere nel Palazzo di Cnosso sono davvero numerose, ma di certo non si possono non menzionare i due pozzi di forma circolare in cui venivano gettati oggetti sacri e da dove partivano due corridoi: il primo conduceva al Propileo Occidentale, luogo in cui il re riceveva i visitatori, mentre l’altro è noto come Corridoio della Processione per via degli affreschi che raffigurano processioni di sacerdoti, uomini e donne.

Più che straordinaria è la Sala del Trono in cui il tempo sembra non essere passato mai: è ancora splendidamente affrescata. Poi c’è il Megaron della Regina, dove sono stati rinvenuti gli affreschi più belli di tutta la Grecia arcaica, che conduce alla Sala da Bagno della Regina che anche ai giorni nostri presenta vasca e gabinetto.

È inoltre interessante sapere che, secondo studi approfonditi, sarebbero i bagni più avanzati di tutta l’antichità poiché erano presenti canalizzazioni sotterranee, fogne, canali di scarico ed acqua calda sempre disponibile. Per l’epoca, quindi, una sorta di miracolo.

Molto interessante è anche l’Area dei Magazzini che a dirla tutta è stata anche la prima sezione del parco ad essere stata scoperta. Si tratta di una zona di enorme importanza perché aiuta a comprendere più a fondo lo stile di vita della civiltà minoica.

Infine, ma ci teniamo a specificare che in queste poche righe abbiamo menzionato solo alcune delle cose che è possibile visitare presso Cnosso, l’Area Teatrale che all’epoca poteva ospitare fino a 500 persone.

Sala del Trono, Cnosso

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La splendida Sala del Trono

I meravigliosi affreschi

Arrivare a Cnosso vuol dire immergersi in un microcosmo di straordinari affreschi: i cretesi dipingevano sulle pareti del palazzo opere pregiate seguendo la visione di profilo dell’arte egizia. Molte di queste opere sono attualmente conservate e gelosamente protette presso il museo archeologico di Candia, mentre altre sono ancora osservabili presso questo meraviglioso sito archeologico.

È il caso dei dipinti che tuttora impreziosiscono il Corridoio della Processione e che raffigurano uomini e donne che trasportano doni come vasi, anfore e coppe. Tra i più noti c’è il Principe dei Gigli, ovvero un affresco che rappresenta un giovane sacerdote che indossa un copricapo fatto di gigli e piume di pavone.

Da queste parti è possibile visitare anche l’affresco più emblematico di Cnosso: il Toro in un Paesaggio con Ulivi. Situato sul muro del balcone occidentale, rappresenta questo possente animale immerso in un tipico paesaggio locale, un affresco che inevitabilmente ha contribuito ad alimentare la Leggenda del Labirinto di Cnosso.

Straordinario è anche l’Affresco della Taurocatapsia che raffigura un toro durante l’evento più popolare tra i cretesi e in tutte le fasi della gara: la presa del toro per le corna, il salto e persino l’atterraggio.

Infine, da non perdere è l’affresco che è stato definito il più poetico di tutta l’area archeologica: quello dedicato ai delfini e posto nel Megaron della Regina.

Affresco dei Delfini, Cnosso
L’Affresco dei Delfini

Il labirinto di Cnosso e la leggenda del Minotauro

Non si più parlare del Palazzo di Cnosso senza raccontare del Labirinto e dell’affascinante Leggenda del Minotauro. Si narra che il re di Creta, il mitico Minosse, decise di far costruire un labirinto – che corrisponderebbe a questo sito archeologico –  per catturare e chiuderci dentro il mostruoso Minotauro, ovvero una creatura nata dall’unione di sua moglie, Pasifae, con un toro: aveva la testa di questo animale e il corpo di uomo.

Stando al curioso racconto, l’intricatissimo labirinto fu progettato dall’architetto ateniese Dedalo e dal figlio Icaro. Ciò che crearono fu talmente complesso che, una volta terminata la costruzione, loro stessi ne rimasero prigionieri. Fu così che Dedalo decise di produrre delle ali che attaccò con la cera alle loro spalle: in questo modo riuscirono a fuggire, ovvero volando.

Il re Minosse aveva un figlio di nome Androgeno ma che purtroppo morì per mano di alcuni ateniesi. Per questo motivo, decise di vendicarsi e proprio usando lo spaventoso Minotauro: ordinò che Atene avrebbe dovuto inviare a Creta, ogni nove anni, sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto a questa mitologica creatura.

La leggenda a questo punto narra che il massacro terminò solo quando Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di uccidere il Minotauro. Fu Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, ad aiutare l’eroe greco a ritrovare la via d’uscita dal labirinto utilizzando un gomitolo rosso che, una volta srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso i propri passi.

Teseo, quindi, riuscì a trovare il Minotauro, ucciderlo e grazie al “filo di Arianna” evase da questo complesso labirinto. Se vi state chiedendo se questa struttura costruita in modo tale che risulti difficile per chi vi entra trovare l’uscita esista, la risposta è no. Si narra di essa solo nella mitologia e nelle leggende.

Tuttavia, quando Evans riportò alla luce questo straordinario sito assai complesso a livello architettonico – in particolare per l’epoca a cui apparteneva – lo ricondusse al mito del Minotauro. Ma non solo, c’è anche un riferimento morfologico lessicale che si connette al famigerato labirinto: il simbolo del palazzo era un’ascia bipenne, il cui nome in greco antico corrisponde alla parola labyrinthos, ovvero labirinto. Quel che è certo, quindi, è che si tratta di un sito altamente importante e sorprendente.

Toro in un Paesaggio con Ulivi, Cnosso

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Il Toro in un Paesaggio con Ulivi, l’affresco che contribuì alla Leggenda del Minotauro

Dove si trova e come arrivare

Sì, almeno una volta nella vita bisogna visitare Cnosso. Tale complesso è situato a circa a 6 chilometri a sud della moderna città di Heraklion e per questo risulta facilmente raggiungibile dal centro principale di Creta.

È stato edificato sulle alture del piccolo villaggio di Kefala, non troppo distante dal sacro Monte Ida, luogo dove secondo la leggenda si sarebbe nascosto Zeus per non farsi uccidere dal padre Crono.

Se non si ha a disposizione un’automobile, si può usufruire dell’autobus numero 2 che collega il porto di Heraklion al Palazzo più o meno ogni 20 minuti. Nel caso in cui si arrivi comodamente con mezzi propri, è disponibile un parcheggio a pagamento vicino all’ingresso.

Non resta che fare un viaggio a Creta e dedicare un giorno al mito e alla storia antica visitando le maestose rovine di Cnosso.

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Ecco come accedere a questo piccolo paradiso italiano

Il paradiso non è lontano, in Italia ci sono tantissimi luoghi che sembrano usciti da un sogno: da città in cui si respirano la storia e l’arte, fino a posti che sono vere e proprie meraviglie della natura.

Non stupisce infatti che il Bel Paese sia una delle mete più amate dai turisti di tutto il mondo, perché in ogni punto in cui arriva, lo sguardo viene colpito da scenari mozzafiato. Come quello di un paradiso tutto italiano, uno dei luoghi più incantevoli tra i tanti che punteggiano lo stivale e le sue isole. Ed è proprio in una di queste che si trova la spiaggia di Scopello, nota per i suoi suggestivi faraglioni, per la tonnara e per l’acqua limpida e cristallina: una tappa imperdibile se si programma un viaggio in Sicilia, per una giornata che colpa gli occhi di bellezza nel mezzo della natura.

La spiaggia dei faraglioni a Scopello

Scopello si trova a una quarantina di chilometri da Trapani ed è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Si tratta di una piccola frazione del comune di Castellamare del Golfo, abitata da un centinaio di persone. Qui si trova una delle spiagge più belle della Sicilia occidentale.

Per accedere alla spiaggia si deve passare dalla tonnara, una delle più antiche di tutta l’isola. Basti pensare, infatti, che le prime edificazioni possono essere fatte risalire al tredicesimo secolo, mentre quella che conosciamo oggi è stata realizzata intorno al quindicesimo secolo.

Il costo per l’ingresso alla tonnara ammonta a 4 euro, si può visitare il museo (dura circa 30 minuti) e accedere all’area. Vi è un numero massimo di accessi giornalieri, per proteggere questo luogo in cui natura e storia si incontrano e regalano ai visitatori uno scenario paradisiaco.

I faraglioni emergono dalle acque e sulla sommità hanno una vegetazione tipicamente mediterranea mentre la spiaggia è costituita da una piattaforma: questo la rende il luogo perfetto per ogni età. Il fondale è ricco di rocce, per cui vale la pena immergersi armati di maschera per ammirare anche le sue acque cristalline.

Quando andarci? Sempre: il mare della Sicilia non ha stagione. Per raggiungere la spiaggia basta superare la baia di Guidaloca e prendere la strada per Scopello.

Scopello e dintorni: le meraviglie da non perdere

Non solo tonnara e spiaggia dei faraglioni: nell’area intorno alla frazione di Scopello ci sono tantissimi luoghi da visitare. Del resto, la Sicilia è un concentrato di location da sogno e di esperienze da vivere: tra mare, natura, arte e ghiottonerie enogastronomiche.

Ad esempio, si può visitare la Riserva dello Zingaro aperta ogni giorno dalle 7 alle 19,30 e dove si trovano spiagge, sentieri per fare delle camminate, grotte. E poi Castellammare del Golfo, centro di grande interesse per le sue architetture, per la sua storia e per le tradizioni che si rinnovano nelle feste, oltre all’ambiente circostante ricco di luoghi da visitare. Oppure Segesta, un’antica città dotata di un tempio e di un teatro che risale all’età ellenistica. Da qui è possibile godere di un panorama unico.

Tantissimi luoghi da scoprire e sapori da gustare, per un’immersione totale in una terra dal fascino inesauribile.