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Clima e temperatura di Ankara: quando è meglio partire

Ankara, la capitale della Turchia, è una città è piena di sorprese. Visitandola, non si può non rimanere affascinati dalla storia, dall’arte, dall’archeologia, dalla musica, dalla natura e dalla vitalità che può offrire.
Prima che la guerra d’indipendenza turca portasse Atatürk e i suoi generali a fare di Ankara il luogo di comando, questa città dell’Anatolia centrale, a 454 km a sud-est di Istanbul, era in realtà un piccolo agglomerato con una cittadella romana su un’alta collina e un vivace commercio di pelli di capra, di angora e di capi d’abbigliamento realizzati con quelle fibre.

Panorama su Ankara

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Vista dall’Alto su Ankara e l’altopiano anatolico

È stato solo dopo che Atatürk proclamò Ankara capitale della nuova Repubblica Turca, che iniziò a crescere. Nel secondo dopoguerra, il costante afflusso di abitanti delle campagne in cerca di una vita migliore portò Ankara a una crescita esplosiva. Oggi questa città, a 848 metri di altitudine, è una metropoli tentacolare di cinque milioni di persone, molte delle quali impiegate nei ministeri e nelle ambasciate del governo, nelle università e nelle scuole, negli ospedali e nei centri medici, nelle forze armate e nell’industria leggera della periferia, oltre ad un’animata vita notturna.

Il turismo ad Ankara si concentra in particolare su alcuni luoghi come la cittadella; uno dei più importanti musei del mondo, il Museo delle Civiltà Anatoliche; l’Anıtkabir (il Mausoleo di Atatürk) e le rovine romane.

La capitale turca si trova sull’altopiano anatolico, sul pendio sulle rive dell’Enguri Su. Ankara, seconda città più popolosa della Turchia, oggi è una moderna metropoli ricca delle testimonianze della sua antica storia ma nonostante questo, per i turchi, non è minimamente paragonabile a Istanbul. In parte, la ragione di questa poca affezione per la capitale è dovuta anche al suo clima, che qualcuno definiste addirittura feroce, tipico di un altopiano steppòso a mille metri di altitudine. Ankara, che per quasi tutto l’inverno è coperta da un cielo grigio e opprimente, ha conquistato così la nomea di città noiosa come il suo cielo, nonostante invece vanti una popolazione molto giovane, vista la presenza delle principali università del Paese, e con un costo della vita più basso rispetto a quello delle maggiori città turche, il che permette ai visitatori di trovare ottimi hotel a prezzi abbordabili.

Clima e temperature ad Ankara

Vista sul castello di Ankara

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Tramonto sul castello di Ankara

L’Altopiano Anatolico, la zona centrale della Turchia dove si trova Ankara, è caratterizzato da un clima continentale, con inverni freddi ed estati a dir poco torride. C’è inoltre una forte escursione termica tra il giorno e la notte. Gli inverni sono nevosi, con le temperature più basse che si registrano nel mese di gennaio. La media nel mese è di 1°C, ma può scendere facilmente anche sotto lo 0. Non sono infrequenti, inoltre, le ondate di freddo di origine russa, con il termometro arrivato fino a -25°C (temperatura registrata nel febbraio del 1985). L’estate al contrario si presenta come calda e secca, con massime oltre i 40°C (agosto 2023).

Generalmente e precipitazioni sono scarse durante tutte le stagioni, e si va dai 300 ai 500 mm di pioggia all’anno, in particolare tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. I mesi migliori per visitare la capitale turca sono dunque quelli tardo primaverili, in particolare maggio e le prime settimane di giugno, e le settimane di inizio autunno, dalla fine di settembre alla metà di ottobre. Generalmente, in questi periodi, le temperature vanno dai 15°C ai 30°C e le precipitazioni sono scarse. In aggiunta al caldo torrido, in estate bisogna considerare il forte affollamento turistico mente in inverno, anche senza badare al freddo estremo e alla neve, va messa in conto la chiusura al pubblico di alcuni siti turistici.

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In vacanza a Port Grimaud, piccola laguna della Provenza

La Costa Azzurra è da sempre sinonimo di lusso e glamour, soprattutto se pensiamo a località come Menton o Saint Tropez. Ma avete mai sentito parlare di Port Grimaud? Con le sue abitazioni a ridosso dei canali e le imbarcazioni ormeggiate all’ingresso di casa, Port Grimaud affascina tutti i visitatori che rivedono in questo piccolo borgo marinaro la nostra Venezia.

Questa bellissima località della Provenza, nata “a tavolino” poco più di cinquant’anni fa, sorge dove fino agli anni Sessanta del Novecento si estendeva una pianura paludosa su cui affacciava il borgo fortificato di Grimaud, nel massiccio dei Maures, dipartimento francese del Var. Port Grimaud è interamente privata: non solo le case e le palazzine, ma anche gli spazi generalmente pubblici sono mantenuti dagli stessi proprietari. Se vi piacerebbe visitarla, in questo articolo raccontiamo come arrivarci e cosa fare per scoprirla in un giorno!

Come arrivare a Port Grimaud

Collocata a metà strada tra due notissime località della Costa Azzurra quali Saint Tropez e Sainte Maxime, Port Grimaud può essere raggiunta facilmente in auto da queste città in circa 15 minuti. Chi arriva dall’Italia dovrà percorrere le strade e autostrade che convergono nella zona di Ventimiglia e da qui proseguire oltreconfine lungo la litoranea che attraversa la Costa Azzurra (2 ore d’auto da Ventimiglia). In alternativa, soprattutto per chi arriva da nord, si può optare per i colli alpini, passando dal Piemonte, per poi ridiscendere verso la costa e giungere a destinazione in circa 3 ore d’auto.

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Marsiglia e Nizza, distanti un’ora e mezza dal borgo. Una volta atterrati, potete noleggiare un’auto e successivamente lasciarla in uno dei parcheggi posizionati fuori dal centro. Questo perché è impossibile entrare dentro Port Grimaud con la propria vettura. Se alloggiate a Saint Tropez, potete visitare questo pittoresco villaggio in giornata, durante una tranquilla gita fuori porta; in alternativa, per un’esperienza completa e autentica, consigliamo di dormire nelle classiche maison balandrine, ossia le tipiche case affacciate sul canale, dotate anche di molo dove ormeggiare la propria imbarcazione.

Se siete appassionati di cicloturismo e avete in programma un viaggio in Provenza, tenete conto che Port Grimaud si trova lungo il tratto, peraltro moderno e ben sistemato, della pista ciclabile Saint Tropez-Sainte Maxime, parte del più ampio progetto della rete che attraversa la Costa Azzurra, sezione francese della via ciclabile Eurovelo 8.

La storia del piccolo borgo marinaro

Chiunque si lascia sedurre dal fascino di Port Grimaud, sia i turisti in cerca di curiose ispirazioni che i veri e propri cultori di architettura contemporanea e di progetti architettonici ambiziosi. Questa splendida cittadina del Golfo di Saint Tropez merita sicuramente una visita proprio per la storia attorno alla quale ruota la sua fondazione. Port Grimaud, infatti, è stata una “invenzione” dell’architetto francese François Spoerry e fu edificata, con non poche difficoltà e problemi tecnici a detta degli esperti, nel 1967: i bozzetti preparatori suggeriscono che calli e canali veneziani furono certamente una fonte d’ispirazione.

Port Grimaud – che ha ottenuto il riconoscimento di “Patrimonio del XX secolo” dal governo francese – è sostanzialmente un villaggio lacustre privato: i proprietari hanno scelto di chiudere al pubblico “esterno” alcune zone del borgo, offrendo comunque la possibilità di passeggiare tra le sue vie esclusivamente a piedi. Sono infatti vietate auto, moto e altri veicoli come roller o skateboard. Grazie a queste regole, nel borgo aleggia un’atmosfera di quiete e pura bellezza, dove è un piacere camminare e ammirare le sue variopinte abitazioni con i tetti rossi, i balconi e i trompe-l’oeil sulle facciate, i ponti e le barche lungo i canali.

Canale di Port Grimaud

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Un canale di Port Grimaud con ristoranti e case

Cosa fare a Port Grimaud

Il cuore di Port Grimaud si trova in place du Marché, dove d’estate viene allestito un allegro mercato. Da qui, dopo aver attraversato uno dei tipici ponti, è possibile raggiungere la place de l’Eglisé: visitate la chiesa ecumenica dedicata a San Francesco d’Assisi, ispirata allo stile romanico-provenzale, e salite sul campanile per ammirare dall’alto il panorama. I caffè e bar di Port Grimaud sono spesso affollati dai turisti, ma vale la pena trovare un posto e sedersi in veranda per apprezzare con calma l’atmosfera tranquilla del villaggio; i ristoranti offrono cucina francese, piatti di pesce con specialità del Mediterraneo e ottimo vino. Sono presenti anche pizzerie e locali che propongono cucina italiana, sia su place du Marché che nei dintorni.

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver vagato tra ponti, canali e casette, l’ideale è dirigersi verso la vicina Grimaud. Con le sue vie ricoperte di boungaville, questo tipico borgo provenzale è un must per chi è alla ricerca delle classiche atmosfere della Costa Azzurra. La sera, invece, non perdetevi il mercato artigianale, organizzato soprattutto d’estate. Se invece volete svagarvi con gli amici oppure in famiglia con i bambini, potete optare per una giornata al mare sulle spiagge sabbiose dei lidi della costa: sulla “plage” Antinéa, a Port Grimaud, e su quelle delle località limitrofe.

Per chi vuole scoprire una Provenza diversa, nei dintorni di Port Grimaud è possibile svolgere avventurosi trekking presso il Plaine des Maures. Immerso nei profumi e nei colori della macchia mediterranea, il massiccio dei Maures offre lo scenario perfetto dove immergersi nella natura e percorrere sentieri ben segnalati e adatti a tutti i livelli di preparazione fisica. Imperdibile è anche la Corniche des Maures, la splendida strada che costeggia il mare tra Le Lavandou e la penisola di Saint-Tropez, fiancheggiata da particolari località balneari come Cavalaire-sur-Mer o Rayol-Canadel-sur-Mer, ideali per rilassarsi dopo l’attività fisica.

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Dove mangiare a Montecarlo: le specialità tipiche da provare in assoluto

Una vacanza a Montecarlo dà la possibilità non solo di scoprire una zona glamour, extralusso, con attrazioni e monumenti imperdibili, ma anche le specialità tipiche del luogo, che sono molteplici. La gastronomia del Principato di Monaco, ovvero la cucina monegasca, ha subito diverse influenze nel corso delle epoche, e non è raro trovare ottimi ristoranti italiani. Nell’ambito della ristorazione, trovi ogni genere di offerta, inclusa quella internazionale: ti portiamo per le strade di Montecarlo, alla ricerca del cibo da provare, tra piatti gourmet e street food.

Dove mangiare a Montecarlo: zone e luoghi tipici

Mangiare a Montecarlo, le zone

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Luoghi da sogno dove mangiare a Montecarlo: sullo yacht

Il tuo itinerario di vacanza a Montecarlo deve prevedere delle soste in zone specifiche dove poter provare la cucina del luogo. Non si viaggia unicamente per osservare panorami e attrazioni, bensì per approfondire la cultura del posto, e ciò include il cibo: è identitario di un territorio e spesso racconta la sua storia. Tieni presente che ti trovi in uno dei quartieri più esclusivi di Monaco, e più in generale Monaco è internazionale: questo significa che puoi spaziare con i sapori, senza precluderti nulla.

Piazza del Casinò

Non mancano hotel e ristoranti nei dintorni della leggendaria Piazza del Casinò, che è tra le principali mete da appuntarti nel programma vacanziero. L’atmosfera è assolutamente glamour, con tanti locali con vista privilegiata sul mare, in cui i prezzi sono “alti” rispetto alla media, ma la qualità delle materie prime usate non è in discussione. Molto interessanti sono i café, per un pranzo o cena al volo, o gli american bar, dove bere cocktail e rilassarsi negli interni di lusso o esterni con panorama. Aggiungiamo che molte strutture si trovano all’interno degli hotel di lusso.

Baia di Monaco

Vicino alla Spiaggia di Larvotto, si concentrano moltissimi ristoranti di Montecarlo, anche rinomati in tutto il mondo. L’Avenue Princesse Grace è il tuo punto di riferimento, ma, essendo una zona altamente turistica, preparati a fare una scrematura dei locali, altrimenti corri il rischio di scadere in un tipico ristorante turistico. Qui l’offerta è più di ampio respiro internazionale, quindi, oltre alle specialità, trovi tacos, pizza, hamburger, sushi o locali a tema marino. Il nostro tip è di puntare a un ristorante panoramico con cucina di pesce.

Monaco Vecchia

Nelle tappe da includere durante l’itinerario a Montecarlo non manca mai Monaco Vecchia o Monaco-Ville: sebbene il territorio non sia sconfinato, l’offerta è in grado di soddisfare tutti i palati. I ristoranti propongono una cucina autentica, un’esperienza non solo gourmet ma di classe, in edifici da sogno. In questa zona sono frequenti i ristoranti italiani e le pizzerie. Tradizionali i cafè dove fermarsi a bere un caffè e gustare i dolci di Monaco.

Port Hercules

Dove mangiare a Montecarlo: Port Hercules

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Port Hercules, qui si trovano mercatini con bancarelle di ostriche e champagne

Nei dintorni di Port Hercules, gli indirizzi da appuntarti sono diversi: il porto di Montecarlo, il Boulevard Albert 1er, la Route de la Piscine. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, considerando che non fatichi a trovare locali glamour o brasserie, per un aperitivo al volo. Nei café del porto è possibile mangiare insalate e primi, e anche in questo caso abbondano i ristoranti di cucina internazionale. La presenza di gelaterie nella zona è piuttosto alta, così da rinfrescarti se scegli di andare a Montecarlo in estate.

Fontvieille

Infine, una tappa meravigliosa nei dintorni di Montecarlo, ovvero Fontvieille, che dà l’occasione di provare l’autentica cucina monegasca: tra scorci pittoreschi e panorami indimenticabili, i locali e i bistrot sono pronti ad accoglierti per farti vivere un’esperienza gastronomica a base di primi piatti, ostriche e bollicine.

Cosa mangiare a Montecarlo: le specialità imperdibili

Cosa mangiare a Montecarlo: piatti della cucina monegasca

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Insalata Nicoise, tra le specialità da mangiare al volo a Montecarlo

Oltre a dirti dove mangiare a Montecarlo, quindi le zone più trendy di Monaco, è importante approfondire le specialità tipiche del luogo. Qual è la cucina del Principato di Monaco? Conosciuta con il nome di cucina monegasca, l’arte culinaria è stata influenzata da molteplici luoghi, tra cui la cucina italiana (con particolare attenzione alla cucina ligure), la cucina francese e la cucina provenzale. Prende spunto, dunque, dalla gastronomia tipica del bacino del Mediterraneo, e uno degli ingredienti più usati è sovente il pesce, essendo una località che si affaccia sul mare. In vacanza nel Principato di Monaco, puoi deliziare il palato con tanti piatti: ti diciamo quali.

Barbagiuan

Sebbene la cultura dell’antipasto sia profondamente legata alla cucina italiana – in uso sin dagli Antichi Romani – anche a Montecarlo c’è la possibilità di ordinare delle sfiziosità prima del pasto principale, tra cui il barbagiuan, che tra l’altro è amatissimo dalla Famiglia Reale Monegasca. Le origini della ricetta sono liguri, e l’inventore è lo “Zio Giovanni”, da qui il nome: un raviolo fritto che viene riempito con zucca o affettati, immancabile il formaggio.

Stocafi

In vacanza a Montecarlo non puoi assolutamente perdere uno dei piatti principali del luogo, ovvero lo “stocafi”, il cui nome ci anticipa l’ingrediente principale: lo stoccafisso. In tal caso è cotto nel vino e viene condito insieme al pomodoro, alle erbe aromatiche e alle olive nere. Non mancano rivisitazioni gourmet del piatto, presente nei ristoranti di mare.

Socca

Ricorda la farinata, ma… è la socca! Se stai visitando il quartiere di Montecarlo e non hai molto tempo a disposizione per fermarti a pranzo, o più in generale vuoi risparmiare sul budget, allora questa pietanza ti salva e ti “porta” metaforicamente anche in Liguria, essendo molto simile: viene preparata con farina di ceci, acqua, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Salade Nicoise

Non hai molto tempo per mangiare o preferisci qualcosa “al volo”? L’idea giusta per te è l’insalata fresca a base di pomodori, acciughe, verdure, olive, uova. Ecco la Salade Nicoise, piatto “povero” ma coloratissimo, profumato e dal sapore soddisfacente.

Pavés du Rocher

Non dimenticare di lasciare Montecarlo senza aver assaggiato il famoso dolce creato in occasione di 25 anni di Regno del Principe Ranieri III: Pavés du Rocher. Realizzati con materie prime selezionatissime, tra cui panna, latte, miele, limone, mandorle, zucchero e arancia, i dolci vengono confezionati in scatole apposite per mantenere la freschezza.

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Andorra Idee di Viaggio sport invernali vacanze avventura Viaggi

Viaggio a Soldeu: scopri cosa vedere e cosa fare in ogni stagione

Soldeu, piccola cittadina dell’Andorra a 1710 mt. s.l.m., è una località molto conosciuta dagli amanti degli sport invernali. Si tratta infatti di una rinomata località sciistica, i cui impianti sono ritenuti tra i più importanti dei Pirenei. Dopo aver ospitato diverse gare della Coppa del Mondo di Sci Alpino, è candidata ad ospitarne i mondiali nel 2029.

Il comprensorio sciistico di Soldeu

A 5 minuti dal villaggio di Soldeu si trova il comprensorio sciistico di El Tarter, dotato di piste per tutti i livelli e di un circuito pensato per i bambini. Si tratta dunque di una località adatta sia per una vacanza in famiglia che per una vacanza più adrenalitica tra amici. Molto amato dagli appassionati della tavola, è lo snowpark, lungo più di 1,3 km.

Cosa fare a Soldeu: le escursioni intorno ai laghi

In realtà, Soldeu offre molto di più oltre allo sci! Si tratta di una località che sa catturare i visitatori in ogni stagione dell’anno e grazie alla sua posizione geografica rappresenta una destinazione ideale per chi ama immergersi nella natura, rallentare e ammirare paesaggi grandiosi.

Pochi sanno che il 90% di Andorra è costituito da foreste, con ben tre parchi naturali: La Vall de Sorteny, La Vall de Madriu-Perafita-Claror e Les Valls del Comapedrosa. Sia all’interno dei parchi naturali che al di fuori di essi, una delle attività più popolari è l’escursionismo. Gli itinerari sono sicuri e ben segnalati e sono rivolti a escursionisti di ogni livello. Attraversano paesaggi di alta montagna, valli riparate, laghi naturali e altri paesaggi. Inoltre, se il percorso scelto è più difficile, è possibile utilizzare i numerosi rifugi alpini sparsi sul territorio, con una gamma completa di servizi e in qualche caso, anche la possibilità di fermarsi per la notte.

Se hai ntenzione di visitare l’Andorra in estate o in primavera, i laghi di Juclar de Soldeu sono una tappa obbligata. Si trovano sul percorso dell’Alta Via dei Pirenei (HRP). Questo itinerario attraversa i Pirenei dall’Atlantico al Mediterraneo, passando per Spagna, Andorra e Francia. Gli Estanys de Juclar sono un insieme di due laghi situati nella Valle di Incles, a più di 2.295 metri di altitudine. Questa zona offre uno splendido panorama agli avventurieri che la percorrono, riposandosi al rifugio aperto da giugno a settembre per scambiarsi esperienze e racconti con gli altri escursionisti.

Arrampicata, equitazione, sport indoor… Altri sport offerti all’aria aperta nei dintorni di Soldeu

Percorsi escursionistici a Soldeu
Percorsi escursionistici intorno a Soldeu

Le montagne di Soldeu, il Paese dei Pirenei, offrono vie ferrate di tutti i livelli, percorribili in ogni periodo dell’anno. Oltre a queste pareti naturali, molte località del Principato di Andorra dispongono di centri di arrampicata per i principianti, per l’allenamento e per le scalate più tecniche. Se ami andare a cavallo, potrai fare affidamento sui tanti maneggi che organizzano escusioni in sella attraverso gli splendidi paesaggi naturali dell’area. Non manca infine l’offerta anche per chi cerca esperienze ancora più adrenaliniche come il bungee-jumping.

A Soldeo per andare in bicicletta

Soldeu è una località molto amata anche per la possibilità di divertirsi in bicicletta, sia per gli amanti del ciclismo su strada che per quelli di montagna. Dalla metà degli anni ’30 del secolo scorso, i percorsi e i passi di montagna dell’Andorra sono diventati sempre più importanti e popolari per gli appassionati di ciclismo. Oggi possiamo dire con certezza che l’area è in qualche modo la patria del ciclismo, dove si trova davvero di tutto. Dai percorsi cicloturistici con passaggi e traguardi che fanno parte della storia del ciclismo su strada moderno, alle discese per la mountain bike, alcune delle quali sono state teatro di campionati mondiali, dove gli amanti del ciclismo in tutte le sue forme potranno divertirsi e mettere alla prova la loro passione. Il tutto in aggiunta a un’offerta di alloggi e servizi unica nel suo genere nei Pirenei, con hotel cycle-friendly, negozi per accessori, ricambi e addirittura un Bici Lab, che esplora il potenziale della bicicletta come elemento di mobilità sostenibile, stile di vita sano e motore economico. Qui, un simulatore offre ai visitatori la possibilità di immergersi nelle emozionanti sensazioni del ciclismo da discesa in un bike park e di vivere una serie di diverse esperienze di realtà virtuale, tutte pensate per garantire una visita ludica, interattiva e divertente.

Vista su Soldeu e Pirenei al tramonto

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Il panorama da Soldeu sui Pirenei al tramonto

Le attività per i bambini

Chi cerca un’attività da fare con i compagnia dei pripri bambini potrà approfittare dell’escursione del Cami del Gall, che parte dal villaggio di Canillo e termina proprio a Soldeu, un percorso che entusiasmerà grandi e piccoli. Si tratta di un parco avventura molto divertente, con molti ponti sospesi e facile da percorrere per tutti. Il percorso è lungo poco meno di 6 km con 285 mt. di dislivello.

Golf in estate

Come già detto, nonostate Soldeu sia una località particolarmente famosa per lo sci e per gli sport invernali, offre diverse possibilità anche nella bella stagione. Tra queste, c’è sicuramente il golf. Nel caso di Soldeu poi si tratta di giocare sul green più alto d’Europa. 16 ettari di campo da golf a oltre 2.250 mt sul livello del mare, raggiungibile grazie alla telecabina che parte dalla cittadina. Il campo è stato progettato dall’architetto britannico Jeremy Pern, selezionato tra i migliori al mondo nel settore, con caratteristiche tecniche perfette per giocatrici e giocatori di ogni livello. Conta 9 buche e un par 33, ed è armoniosamente integrato con l’ambiente per cui è stato disegnato, sfruttandone la topografia e gli elementi naturali.

La vita notturna di Soldeu

Per chi ama uscire la sera, e fare festa, Soldeu offre molte opportunità tra bar, locali e appuntamenti come concerti ed eventi di vario genere. L’offerta più apprezzata per la proposta musicale è quella del bar Harp, mentre per chi vuole seguire un evento sportivo o per giocare a biliardo, il punto di ritrovo giusto è l’Aspen Bar. Di classe, infine, è considerata l’offerta del GlassBar 1850.

Hotel e Spa a Soldeu: dopo l’esercizio fisico, un po’ di comfort

Cosa c’è di più soddisfacente del rilassarsi dopo aver fatto sport, che si sia trascorsa la giornata sugli sci, pedalando in bicicletta, giocando a golf o avendo fatto un’escursione a piedi? Farsi coccolare dagli hotel di Soldeu è ben più di un’opzione. L’offerta è molto ampia e mette a tua disposizione bagno turco, idromassaggio, sauna e piscine.  Inoltre, è possibile scegliere tra un’ampia gamma di trattamenti benessere o, per chi ha più coraggio, cambiare totalmente il proprio look con una seduta dal parrucchiere.

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Idea per il weekend: scopri il Monferrato

Lo scorrere del tempo non ha scalfito il fascino di una terra splendida come quella del Monferrato. Il paesaggio dolce di questa zona, composto da colline, borghi, castelli e vigneti, è perfetto per un weekend romantico all’insegna della scoperta lenta, di passeggiate tra vie acciottolate e di pomeriggi tranquilli sorseggiando un bicchiere di Barbera, Grignolino o Cortese. Situato tra Asti e Alessandria, il Monferrato rappresenta una meta turistica molto ambita per chi desidera staccare la spina e dedicarsi alla scoperta di un ricco patrimonio artistico, culturale e vinicolo.

Di seguito raccontiamo cosa fare e cosa vedere in questa regione storica del Piemonte, suddivisa in zona sud e zona nord e riconosciuta, grazie alla sua cultura vitivinicola, Patrimonio UNESCO.

A spasso tra i borghi del Monferrato

Trascorrere un weekend a Monferrato significa passeggiare tra le strade dei suoi borghi medievali che, con le loro peculiarità architettoniche, si inseriscono perfettamente nel paesaggio creando veri e propri scorci da cartolina. Da dove partire se non da Casale Monferrato, borgo simbolo del territorio? Questa città barocca è rinomata per le sue chiese, per i palazzi, ma soprattutto per due edifici bellissimi: il Duomo, di arte romanica, e la Sinagoga, risalente alla fine del ‘500. Un altro borgo da segnare sull’itinerario è sicuramente Rosignano Monferrato, famoso per i suoi settanta Infernot (termine piemontese che indica un luogo sotterraneo con assenza di luce impiegato come cantina) e per la Panchina Gigante n.41, da dove è possibile godere di un panorama mozzafiato.

Imperdibili sono anche gli Infernot di Cella Monte, piccolo borgo famoso non solo per il vino, ma anche per il suo tartufo bianco di Valle Ghenza, e gli edifici di Vignale Monferrato come Palazzo Callori, costruito nel ‘700 in stile gotico, e Porta Urbica, realizzata in stile medievale. Sono tanti i borghi da scoprire in base ai propri interessi, come anche Canelli, con il suo Castello Gancia risalente all’XI secolo, Asti e Gavi.

Costigliole d'Asti

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Il borgo di Costigliole d’Asti nel Monferrato

I castelli da non perdere

Ad ampliare il fascino di questo territorio ci sono gli affascinanti e antichi castelli, come il Castello di Tagliolo, considerata una delle fortezze meglio conservate di tutto l’Alto Monferrato e location da sogno in cui dormire e organizzare eventi. Dal Castello Malaspina a Cremolino, invece, grazie alla sua altezza (è considerato il più alto della zona nord del Monferrato) è possibile godere di una vista meravigliosa sulla valle e sulla catena delle Alpi. Parlando di castelli, impossibile non citare quello di Razzano, la cornice perfetta per chi è alla ricerca di un’esperienza enogastronomica di alto livello, e quello di Gabiano, con il suo labirinto, il quale rappresenta uno dei rari esempi documentati nell’ambito dei giardini storici del Piemonte.

Camminate tra i vigneti e degustazioni

L’arte del vino è una maestria che a Monferrato si tramanda di generazione in generazione. Unendo saperi artigianali e tecnologici, le diverse cantine del territorio offrono vini di altissima qualità che possono essere scoperti prenotando una degustazione, solitamente accompagnata da una visita delle cantine e degli iconici Infernos. Da non perdere il vino prodotto nella zona di Canelli, considerato una vera eccellenza del Piemonte: in quest’area si produce soprattutto lo spumante, il rinomato Moscato di Canelli, una delle varietà più antiche e diffuse di tutto il Mediterraneo. Una particolarità del Casalese sono anche e soprattutto gli Infernos, i luoghi scavati a mano nel tufo sotto le case, con tanto di nicchie specifiche costruite per contenere le bottiglie migliori. Le tenute dove prenotare una degustazione sono tante, noi consigliamo la Tenuta dei Marchesi Alfieri e le cantine custodite all’interno del Castello di Gabiano.

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Quando andare a Tirana: clima e temperature della capitale albanese

L’Albania, negli ultimi anni, è diventata davvero una meta di grande attrattiva. Complici un mare che non ha nulla da invidiare a quello delle coste italiane poco distanti, prezzi più abbordabili e un – almeno per ora – minor affollamento, il Paese dell’aquila bicefala ha saputo mettersi in mostra come una delle mete più in voga del momento.
Non solo mare ovviamente, perché un viaggio in Albania non può tralasciare di portarti a visitare Tirana. La capitale del Paese è ricca di attrazioni ed è stata capace di unire le testimonianze del suo passato con una forte spinta verso la modernità. Una città che rappresenta bene lo spirito del popolo albanese, e che sta lavorando per lasciarsi alle spalle i suoi periodi più difficili, guardando al futuro con speranza.

Qual è il periodo migliore per visitare Tirana?

Data la sua posizione geografica, si trova al centro del Paese, a circa 25 km dalla costa di Durazzo, la capitale albanese gode di un clima mediterraneo, con inverni tutto sommato miti, anche se piovosi, ed estati calde e soleggiate. Non è difficile intuire quindi che, come per tante città d’arte italiane, i periodi migliori per una visita siano i mesi primaverili e l’inizio dell’autunno. Nelle stagioni intermedie, infatti, puoi godere generalmente di belle giornate, con temperature gradevoli per stare all’aperto senza soffrire il caldo afoso di luglio o agosto. Chiaramente, se la tua intenzione invece è quella di recarti anche al mare, il discorso cambia. In questo caso devi mettere in conto che, nei mesi estivi, la presenza del turismo si fa sentire maggiormente, così come quella del caldo. In particolare, i venti di scirocco che soffiano dall’Africa possono far arrivare la temperatura in città fino a 43°C, come accaduto nell’estate del 2023.

Nonostante abbiamo detto come in genere il clima di Tirana sia mite e piacevole, devi ricordare che in inverno, ad esempio, possono esserci giornate particolarmente fredde a causa dell’arrivo di venti provenienti dalla Russia. La temperatura più bassa mai raggiunta in città è quella registrata nel gennaio del 1968, quando a Tirana i dispositivi metereologici segnarono il record di -10C°, temperature decisamente basse per la città albanese. In generale, anche dicembre, a causa delle intense piogge, non è uno dei mesi migliori per scegliere di visitare Tirana.

I dati climatici di Tirana mese per mese

Gennaio e febbraio sono i mesi dal clima più rigido per Tirana, anche se le temperature non sono poi così basse. La media è di 7°C, con la minima di poco sopra lo zero e le massime fino a 13°C. Nelle notti più fredde però la temperatura media è di -5°C. Gennaio è anche il mese più buio, con meno ore di luce al giorno, quindi decisamente non il migliore per partire alla volta di Tirana.

A marzo, generalmente mite, la temperatura media si attesta sui 17°C, con picchi alla fine del mese anche di 28°C. La minima più bassa è stata quella registrata nel 2005, quando di notte la temperatura a Tirana scese fino a -3°C.

Aprile e maggio sono decisamente i mesi migliori per visitare la capitale albanese. La temperatura media è intorno ai 20°C, mentre la minima si ferma a 3°C. Le giornate sono sensibilmente più lunghe e con molte ore di luce a disposizione si traggono i vantaggi migliori dalla visita. Ad esempio, aprile e maggio sono i mesi ideali per salire sulla Torre dell’Orologio di Tirana e ammirare la vista panoramica sulla città dall’alto, potendo contare, con maggiore probabilità, di una bella giornata di sole. In questo periodo dell’anno risulta particolarmente piacevole scoprire uno dei quartieri più cool della città, simbolo in qualche modo della sua rinascita dopo gli anni difficili del secolo scorso: si tratta del Blloku, ricco di bar, locali e ristoranti e molto in voga tra i giovani. È proprio in questo quartiere che si trova anche la Sky Tower, un grattacielo – come suggerisce il nome – da cui è possibile osservare la città dall’alto e farsi servire da bere all’interno del suo bar girevole.

A giugno invece la temperatura può essere già sensibilmente troppo calda e afosa per visitare Tirana senza soffrire le alte temperature, che arrivano anche a superare i 30°C. Luglio e agosto sono decisamente i mesi meno consigliabili per camminare lungo le strade della capitale albanese, il periodo è perfetto per andare al mare . In piena estate la temperatura arriva facilmente sopra i 40°C. Meglio rimandare a fine settembre, quando il caldo si sarà affievolito ma le temperature saranno rimase gradevoli, e le ore di luce ancora sufficienti per stare all’aperto fino a cena.

Anche ottobre rappresenta una valida alternativa per chi desidera conoscere Tirana. Meno turisti in giro, clima ancora mite con temperature che registrano una media di 20°C, e ancora poche precipitazioni.

Novembre e dicembre sono mesi in cui può capitare una bella giornata ma bisogna considerare che ad accompagnare la nostra visita sarà, probabilmente, la pioggia. Le temperature scendono e di notte si comincia anche ad arrivare vicino allo zero.

Nuovo bazar a Tirana

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Le decorazioni natalizie del nuovo bazar di Tirana

Cosa vedere a Tirana d’inverno

Potendo scegliere, sarebbe preferibile scoprire Tirana in un altro periodo dell’anno ma per chi ama o può viaggiare solo in quei mesi dell’anno, la capitale albanese offre lo stesso molte possibilità. Tra queste, sicuramente, i musei costruiti all’interno dei bunker inizialmente creati per proteggersi in caso di attacchi nucleari, come il Bunk’Art 1 e Bunk’Art 2. Il primo, nella parte Nord-Est della città, è un grande edificio con oltre 100 stanze. Oggi raccoglie le testimonianze della storia dell’esercito albanese e delle vite dei suoi soldati durante il regime. Il Bunk’Art2 invece, al centro di Tirana, è dedicato ai crimini commessi dai comunisti nei confronti degli albanesi fino al 1991. Un altro luogo decisamente interessante, da visitare in una fredda giornata invernale, è il Museo dei Servizi Segreti. Viene anche chiamato Casa delle Foglie per via delle piante rampicanti sulla facciata dell’edificio. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne la sede della Gestapo nazista, poi il luogo da cui le autorità comuniste controllavano la vita degli albanesi. Qui troverai le inquietanti attrezzature che servivano per spiare i cittadini.

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La Moschea Blu di Erevan, informazioni e curiosità

La più grande moschea di Erevan, la Moschea Blu, è un antico complesso, situato nel pieno centro cittadino, che si estende su una superficie di 7000 mila metri quadrati. All’inizio del XX secolo era una delle sette moschee funzionanti della capitale armena. Oggi, oltre ad essere uno dei simboli della città e una delle attrazioni maggiormente visitate dai turisti, rappresenta una delle più antiche strutture esistenti nel centro di Erevan e l’edificio più significativo del periodo iraniano della città. Quella della comunità armena-iraniana è una presenza molto forte in tutto il Paese e la capitale Erevan non fa eccezione, in particolare nel distretto di Arabkir, uno dei dodici che compongono la città.

Storia e funzioni della Moschea Blu di Erevat

ingresso Moschea Blu Erevan

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L’ingresso della Moschea Blu di Erevan

La grande Moschea Blu di Erevan, nota anche come Gok Jami, è una moschea sciita del XVIII secolo, commissionata da Huseyn Ali Khan, il sovrano del Khanato di Erivan. Fu costruita nel 1760 e si trova nel centro della città, sul viale Mashtots. La moschea ha una pianta rettangolare, un minareto, che un tempo era il punto più alto di Erevan (24 m), celle, strutture adiacenti e un cortile di 71 x 47 metri, con una vasca in pietra. Gli ingressi, le cupole e il minareto sono rivestiti con piastrelle decorative in maiolica blu, rossi e verdi. Il minareto nella parte sud-orientale della moschea è l’unico superstite dei quattro originariamente esistenti della moschea (alti 25 metri), tre dei quali furono demoliti dopo il 1945. Ci sono 28 padiglioni, una biblioteca a nord, una sala principale con cupola a sud e un cortile.
Durante gli anni nei quali l’Armenia faceva parte dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, la Moschea Blu è stata sì preservata dall’opera di ricostruzione della città e restaurata nel periodo 1940-1972, ma è stata trasformata, nel 1931, nel Museo della Città di Erevan, poi in un planetario, mentre per anni ha ospitato anche il Museo della Natura Armena.
Visitare la Moschea Blu è possibile e l’ingresso è gratuito. Devi solo ricordare togliere le scarpe per entrare e che alle donne è richiesto di indossare degli abiti che coprano interamente il corpo.

I rapporti tra Armeni e Iran

Erevan è diventata ufficialmente la capitale della Prima Repubblica Armena indipendente il 28 maggio 1918. Un’investitura celebrata con una rapida crescita edilizia e demografica. In quegli anni apparvero nuove strade, viali, edifici e piazze. La popolazione stessa di Erevan crebbe moltissimo in quel periodo, anche grazie al forte afflusso di ritorno di emigranti armeni. Negli ultimi 100 anni, infatti, la popolazione di Erevan è aumentata di quasi 10 volte, superando oggi il milione di persone, con un’età media molto bassa. Non a caso Erevan si definisce la più giovanile delle più antiche capitali del mondo. Prendendo come punto di riferimento per la fondazione della capitale armena la fortezza di Erebuni, Erevan sarebbe di fatto più antica di Roma di ben 29 anni. Nonostante questo, è una città moderna e tutta da scoprire, il cui aspetto attuale si è formato solo a metà del XX secolo, durante l’epoca sovietica, ma la città è insita nel carattere e nello spirito armeno.
Gli abitanti di Erevan parlano principalmente il dialetto locale, una parte significativa del quale è la lingua armena classica. L’influenza di prestiti dal persiano e dal russo è ancora rintracciabile, il che è naturale, dati gli anni trascorsi nell’U.R.S.S. e della secolare coesistenza e convivenza di popoli d’origine diversa al suo interno.

Dopo il crollo del Muro di Berlino e il disfacimento dell’Unione Sovietica, Erevan è diventata l’attuale capitale della Terza Repubblica Indipendente d’Armenia e da quel momento sono ripresi i rapporti diplomatici con il vicino Iran.
Nel 1994-1998 fu proprio il governo iraniano a finanziare la ristrutturazione dell’imponente Moschea Blu, convertendola nel Complesso Culturale dell’Iran, punto di riferimento per la comunità iraniana dell’Armenia. Oltre alle funzioni e alle cerimonie religiose, oggi vi si tengono corsi di lingua persiana e vengono ospitate serate letterarie in cui si leggono e si commentano i classici della poesia persiana.
Le relazioni diplomatiche e i rapporti tra Armenia e Iran – oggi ottimi, come conferma il crescente flusso di turisti iraniani nella capitale armena – sono riprese ufficialmente solo nel febbraio 1992, un anno e mezzo dopo la dichiarazione d’indipendenza della prima dal blocco sovietico. Bisogna ricordare anche come durante le guerre ottomano-persiane, durate oltre due secoli, dal 1513 al 1735, Erevan fu sottoposta a ben 14 diverse dominazioni. L’Armenia occidentale cadde in mani ottomane, mentre l’Armenia orientale rimase parte dell’Iran safavide.

Decorazioni del minareto della Moschea Blu di Erevan

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Decorazioni sul minareto della Moschea Blu di Erevan

Tornando a epoche più vicine alla nostra, i rapporti tra Armenia e Iran, dopo settant’anni di gelo della dominazione sovietica, sono ripresi e proseguono con quella consuetudine che ha sempre contraddistinto la storia millenaria dei due popoli confinanti. Una delle ragioni che oggi porta così tanti iraniani ad Erevan, è la possibilità di sfuggire alle limitazioni imposte al proprio Paese dalle sanzioni internazionali.
E l’Armenia rappresenta una meta sicuramente più economica rispetto ad altri Paesi amici come gli Emirati Arabi o la Turchia. Inoltre, gli iraniani ottengono facilmente il visto al loro ingresso nel Paese e non hanno bisogno di fare alcuna richiesta preventiva. Non si tratta di una questione banale. Viaggiare o spostarsi all’estero per studiare, anche per quanti possono permetterselo, mette gli iraniani nella condizione di affrontare lunghe trafile burocratiche mentre il visto per l’Armenia viene loro concesso direttamente al momento dell’attraversamento del confine o in aeroporto. Molti, dunque, sono quelli che scelgono l’Armenia come meta di passaggio per poter richiedere visti o permessi alle ambasciate che non hanno una rappresentanza diplomatica, per diversi motivi, a Teheran. Un’altra ragione che porta tanti iraniani a Erevan è la possibilità di affrontare gli esami internazionali di inglese necessari per poter emigrare in Paesi anglosassoni come l’Australia o il Canada.

Oltre la Moschea Blu, perché visitare Erevat

C’è naturalmente più di un motivo, per iraniani e non solo, per visitare Erevat, e i suoi dintorni, oltre alla Moschea Blu. Si tratta di una città dal fascino indiscutibile e dalle caratteristiche geografiche che la rendono unica, in particolare per la presenza del biblico Monte Ararat, su sui si apre una vista meravigliosa. Per gli armeni l’Ararat non è solo un miracolo della natura. Ha un significato misterioso. Sant’Ararat è il custode del Paese, il custode dell’idea, il custode degli obiettivi e dei sogni. Nei momenti di felicità, la montagna sorride alla città e nei giorni difficili la protegge. Con il suo miracoloso potere attrattivo, il Monte Ararat unisce tutti gli armeni che vivono in patria e nel mondo.

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Come raggiungere l’Aeroporto di Andorra La Vella

Come raggiungere il Principato di Andorra in aereo? Stato cuscinetto tra Francia e Spagna, situato nei Pirenei orientali, è la sesta nazione più piccola d’Europa, con una superficie di appena 470 km quadrati e una popolazione di circa 80.000 abitanti.
L’area è molto apprezzata dagli amanti della montagna in ogni stagione, celebre per i suoi comprensori sciistici, con oltre 300 km di piste, che per le infinite possibilità offerte in estate.

Andorra è sinonimo di natura: solo il 4% del territorio è edificato, mentre il resto è costituito da cime, laghi, fiumi e boschi. Il 10% dell’area del Principato è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ed è un vero paradiso per gli escursionisti. Grazie agli oltre 100 itinerari di montagna, è possibile visitare l’intero Paese senza calpestare mai l’asfalto. Inoltre, dal golf al ciclismo su strada, dalla Mountain Bike ai trekking a cavallo, ci sono moltissimi motivi per scegliere di visitare l’Andorra. Non manca l’offerta per chi è in cerca di relax, grazie ai 30.000 mq della Spa Termale più grande d’Europa, la Caldea.

Come raggiungere l’Andorra in areo, l’aeroporto di Andorra La Vella

Andorra La Vella d'estate

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L’estate ad Andorra La Vella

A casua della sua particolare conformazione geografica in alta montagna, il Principato di Andorra non ha un suo aeroporto, ma questo non vuol dire che non si possa raggiungere il Principato, volando. Lo scalo aereo più vicino è quello della città di La Seu d’Urgell, nella provincia di Lleida, il cui nome ufficiale è proprio Andorra – La Seu (LEU). Si trova al confine con la Spagna, a soli 26,2 km da Andorra la Vella, la capitale del Principato e la più alta d’Europa, raggiungibile attraverso le autostrade CG-1 e N-145. Si tratta in realtà di un aeroporto abilitato solo per i voli privati, anche se ci si aspetta che a breve possa essere aperto anche ai voli commerciali e di linea. Va tenuto presente però che, trovandosi in alta montagna, la sua operatività al momento è limitata al periodo estivo, quando le condizioni meteo sono migliori e più sicure per il volo, in particolare per le fasi di decollo e atterraggio. Oggi partono e arrivano 75.507 voli e vi transitano oltre 5,2 milioni di passeggeri all’anno.

L’aeroporto, in estate, è collegato con quello di Madrid (MAD), che offre voli per più di 80 destinazioni spagnole, europee e intercontinentali. Dalla capitale spagnola partono due voli a settimana per Andorra La Vella, ogni venerdì e domenica alle 17:50, operati dalla compagnia Air Nostrum, la principale società aerea regionale spagnola e una delle più grandi compagnie del suo genere in Europa. La tratta inversa viene effettuata sempre nelle stesse giornate, venerdì e domenica, con partenza alle 20:00.

Esiste naturalmente anche un servizio di trasporto pubblico per arrivare all’aeroporto di Andorra La Seu, con partenza dalla capitale del principato, La Vella. Gli orari degli autobus sono coordinati con quelli di arrivo e partenza dei voli. Si tratta di un servizio efficiente e gratuito. Gli autobus partono dalla stazione di La Vella e il viaggio dura 60 minuti.

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Corfù: una perla dell’arcipelago ionico in Grecia

Corfù, conosciuta anche come Kerkyra, è una delle perle dell’arcipelago ionico in Grecia, riconosciuta a livello internazionale per le sue bellezze naturali, la sua storia millenaria e la tipica ospitalità greca. Si trova nella parte settentrionale dell’arcipelago, al largo delle coste nord-occidentali della Grecia. La sua posizione strategica ha reso l’isola un crocevia di culture e influenze nel corso dei secoli, evidenti nei suoi monumenti storici e nelle tradizioni locali. L’isola è celebre per il suo paesaggio variegato, che va dalle lunghe spiagge sabbiose alle colline ricoperte di ulivi e cipressi, fino alle cime montuose che offrono viste mozzafiato sul Mar Ionio.

Le Spiagge Incantevoli di Corfù

Corfù è famosa per le sue spiagge paradisiache che si estendono per chilometri lungo la costa. Ecco alcune delle più rinomate:

Paleokastritsa

Situata sulla costa nord-occidentale di Corfù, Paleokastritsa è un complesso di baie incantevoli circondate da scogliere verdi e acque cristalline. È il luogo ideale per esplorare grotte marine, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi sulla sabbia dorata sotto il sole greco. Il Monastero di Paleokastritsa, situato su una collina che domina la baia, offre una vista panoramica mozzafiato e rappresenta una significativa testimonianza storica e spirituale dell’isola.

Glyfada

Con la sua lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde, Glyfada (all’altezza della città di Corfù ma sulla costa ovest) è perfetta per le famiglie e gli amanti del mare. La costa servita con bar e ristoranti sulla spiaggia è perfetta per godersi tramonti spettacolari sul mar Ionio.

Canal d’Amour a Sidari

Celebre per la sua leggenda romantica, Canal d’Amour, a Nord, è famosa per le sue formazioni rocciose uniche che si dice possano aiutare coppie innamorate a trovare l’amore eterno. Ma non solo leggenda, perché la spiaggia è anche nota per le sue acque cristalline e i colori mozzafiato delle rocce.

Agios Gordios

Situata sulla costa occidentale di Corfù, Agios Gordios è una spiaggia incantevole circondata da colline verdi e uliveti. Le sue acque calme e limpide la rendono perfetta per nuotare e praticare sport acquatici come il windsurf. Il villaggio adiacente offre taverne tradizionali dove è possibile gustare piatti locali e immergersi nella vivace vita notturna estiva.

Issos Beach

Issos Beach si trova sulla costa meridionale di Corfù ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia dorata e acque poco profonde. Questa spiaggia è ideale per le famiglie e per chi cerca tranquillità, grazie alla sua atmosfera rilassata e alla bellezza naturale circostante. Le dune di sabbia le danno un tocco di fascino selvaggio, rendendo Issos Beach una destinazione perfetta per chi ama la natura incontaminata e le lunghe passeggiate sulla spiaggia (oltre che divertentissima per i più piccoli!).

Corfù Town

Il centro storico

Corfù Town, il cui centro antico è patrimonio UNESCO, è la città più grande dell’isola. Situata nella zona centro-orientale sull’isola, lungo la costa, il suo centro storico si estende a sud del porto turistico e si sviluppa attraverso un labirinto di stradine che richiamano l’architettura veneziana. La Spianada è una vasta piazza-giardino che funge da punto d’incontro per gli abitanti della città, con il campo da cricket che testimonia l’influenza britannica nella regione. La Cittadella, un’antica area fortificata sul mare, è collegata alla Spianada da un ponte che attraversa il canale e vale la pena di essere visitata, anche solo per una passeggiata. Oltre al centro storico, i punti salienti includono le chiese ortodosse di Agios Spiridonas e Agios Andonios, nonché la piazza del municipio con la sua cattedrale cattolica. Da non perdere anche il Palazzo di Achilleion, la residenza estiva dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, circondata da giardini lussureggianti e decorata con opere d’arte eclettiche.

I Musei di Corfù

Il Palazzo di San Giorgio e San Michele (Palaia Anaktora) ospita il Museo di arte asiatica, fondato durante il protettorato britannico di Sir Thomas Maitland. Situato nella città vecchia di Corfù, il museo è uno dei luoghi più suggestivi della città, con una collezione permanente che comprende migliaia di pezzi di arte cinese, giapponese, del sud-est asiatico e dell’Asia centrale. Qui sono organizzate anche esibizioni e mostre temporanee. Accanto alla chiesa del XV secolo di Antivouniotissa si trova il Museo di Antivouniotissa, che custodisce una collezione di icone risalenti dal XV al XX secolo, offrendo una preziosa testimonianza della storia artistica e religiosa di Corfù.

Altri Borghi

Palaiokastritsa

Questo pittoresco villaggio è il punto di partenza ideale per esplorare le baie circostanti e il Monastero di Paleokastritsa, arroccato su una collina che domina la baia. Il Monastero di Paleokastritsa risale al XIII secolo ed è dedicato alla Vergine Maria. Oltre alla sua importanza religiosa, il monastero ospita un piccolo museo con icone bizantine e manufatti religiosi. Le stradine strette e i caffè  sul lungomare di Paleokastritsa offrono un’atmosfera autentica e rilassata, ottima per una pausa.

Kassiopi

Situata nella parte nord-est dell’isola, Kassiopi è una località balneare tranquilla con un’antica fortezza e spiagge tranquille ideali per il relax. Da visitare: il porto pittoresco e le rovine dell’antico castello per una panoramica storica dell’area.

Benitses

Questo villaggio pittoresco sulla costa orientale è famoso per le sue rovine romane. Qui si possono visitare i resti delle Terme Romane, parte di una grande ed elegante villa, di cui rimane gran parte del calidarium, luogo dove si facevano i bagni in acqua calda e di vapore, e frammenti del frigidarium, sala in cui si facevano i bagni in vasche a bassa temperatura. Si trovano anche i resti di una vecchia fabbrica di ceramica romana. La visita può essere interessante per gli appassionati di storia e per prendere una pausa dalle spiagge.

Info pratiche su Corfù

Cosa mangiare a Corfù

Le specialità locali includono il pastitsada, un gustoso stufato di carne in salsa di pomodoro, e il sofrito, fettine di carne cucinate con vino e aglio. I frutti di mare sono protagonisti nei menu delle taverne lungo la costa, offrendo piatti come l’octapodi stifado, un guazzetto di polpo in salsa di pomodoro e spezie locali. Da assaggiare il formaggio kefalotyri, servito fritto o grigliato, e i dolci come il saganaki, un dessert a base di feta, miele e sesamo.

Arrivare a Corfù

Corfù è facilmente accessibile in aereo con scalo all’Aeroporto Internazionale di Corfù, che collega l’isola alle principali città europee, specialmente durante la stagione estiva. È anche possibile raggiungere Corfù via traghetto da diverse località della Grecia continentale (come da Igoumenitsa) e anche dall’Italia. Per esplorare l’isola, conviene noleggiare l’auto per visitare le spiagge remote e le pittoresche città di montagna in massima libertà e autonomia. In ogni caso, i trasporti pubblici e i taxi sono disponibili per spostarsi tra le località più popolari.

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Cosa vedere a Basilea, la città dell’arte e dell’architettura della Svizzera

Capitale culturale della Svizzera, Basilea è famosa nel mondo per essere anche una delle più importanti città per l’arte e l’architettura. Ogni anno a Basilea si svolge una delle più importanti manifestazioni artistiche internazionali, Art Basel. Oltre ai numerosi eventi nei saloni e all’aperto, sono tante le opere d’arte che arricchiscono il tessuto urbano al termine di ogni edizione della manifestazione.

Basilea, la città delle archistar

Questa città è un forte richiamo per gli architetti di fama internazionale. Sono stati tantissimi le cosiddette archistar che hanno lasciato la loro firma su diversi edifici a Basilea. Renzo Piano, Mario Botta, Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Tadao Ando, Richard Meier, Alvaro Siza, Herzog & de Meuron sono solo alcuni dei nomi più eccellenti a cui sono dedicati interi palazzi. Queste star internazionali a Basilea hanno progettato edifici, musei (una quarantina), torri e molto di ciò che oggi si vede in città.

A partire dallo storico atrio della stazione SBB, l’Euregio, un palazzo adibito a uffici progettato dall’architetto americano Meier, il centro di formazione dell’UBS, opera di Roger Diener, un edificio bancario concepito come una scultura rotonda da Mario Botta, l’architetto svizzero che è considerato una star in tutto il Paese. Numerosi i musei “griffati”, come la Fondation Beyeler a Riehen di Renzo Piano, il Museo Tinguely costruito anche lui da Botta e la Torre della Fiera (105 metri, è l’edificio più alto della Svizzera) di Morger Degelo Marques.

Il quartiere di Dreispitz

Da distretto industriale, il quartiere di Dreispitz è diventato il nuovo hub per l’arte e l’architettura e luogo in costante trasformazione. Qui, importanti esponenti della scena architettonica contemporanea hanno realizzato progetti notevoli che hanno cambiato il volto del quartiere negli ultimi dieci anni. Ci sono edifici progettati dagli architetti Morger + Dettli che hanno realizzato l’Accademia di arte e design della Fachhochschule Nordwestschweiz, mentre Herzog & de Meuron hanno ultimato lo studentato e l’archivio nel campus e Zwimpfer Partner ha costruito gli uffici e lo studentato Oslo Nord. È qui che risiedono non solo la Haus der Elektronischen Künste (HEK) e la nuova Kunsthaus Baselland (KHBL), ma anche Hochschule für Gestaltung und Kunst Basel FHNW, polo d’attrazione per giovani talenti artistici provenienti da tutto il mondo.

Art Basel, cosa sapere

Nel mese di giugno, ogni anno fin dagli Anni ’70, si svolge Art Basel, la fiera artistica più importante a livello internazionale, appuntamento imprescindibile per i collezionisti d’arte. Art Basel mette in mostra l’arte del XX e XXI secolo ed è il punto d’incontro per artisti, collezionisti e molte personalità importanti della scena artistica. Oltre 200 gallerie tra le più rinomate del mondo trasformano temporaneamente la fiera di Basilea in uno splendido museo dove espongono le loro opere più di 4000 artisti provenienti da tutto il mondo. Alle gallerie d’arte si aggiungono installazioni, ma anche film, fotografie e incontri dedicati.

I tour dell’arte a Basilea

In collaborazione con l’HEK, Basilea Turismo ha sviluppato l’ARTour, un tour guidato attraverso la città per scovare tutte le opere d’arte nascoste in formato digitale e vederle prendere vita attraverso la tecnologia della realtà aumentata per un’esperienza unica dal punto di vista visivo e uditivo. Dalla Münsterplatz attraverso il centro storico di Basilea fino ad arrivare al Totentanz, la città è animata da giganteschi funghi fluttuanti e variopinte meduse che reagiscono agli stimoli dei visitatori. Attraverso la app ARTour per smartphone si possono scoprire le opere di artiste e artisti multimediali contemporanei insieme ai contesti in cui sono state realizzate.

Il centro storico di Basilea

Gli architetti hanno cambiato lo skyline di Basilea, terza città per grandezza della Svizzera dopo Zurigo e Ginevra, nel corso degli ultimi anni, ma il centro storico cittadino è rimasto intatto, proprio com’era una volta. Il centro e il lungo fiume (il Reno) di Basilea sono un piccolo gioiello d’arte. Qui i visitatori possono seguire le tracce del passato di questa città che ha origini romane (fu fondata nel 44 a.C. con il nome di Augusta Raurica). La fontana di Tinguely, la Münsterplatz con la cattedrale, il Municipio, i vicoli romantici della città medievale e l’imbarcadero sono solo alcuni dei luoghi da non perdere quando si visita Basilea. Grazie alle sue dimensioni compatte, la città si visita facilmente anche a piedi. Tra i musei da non perdere c’è il Kunstmuseum Basel, che conserva la collezione d’arte pubblica più antica al mondo.

Ma, per restare in tema d’arte, anche il Museo della cattedrale, il Museo delle antichità, il Museo di storia naturale e persino il Museo di storia della farmaceutica (del resto, aziende farmaceutiche come Novartis e Hoffmann-La Roche hanno la loro sede centrale qui). L’accostamento così armonico di antico e moderno rende ancora più unico e particolare questo centro storico.

Chi ama le comodità può compiere un viaggio attraverso la storia della città con un giro sul nostalgico tram d’epoca. Oppure, grazie ai traghetti azionati dalla corrente o ai più moderni taxi boat, si può ammirare la città con tutti i suoi contrasti da un punto di vista inedito, il fiume.

Come arrivare a Basilea

Basilea sorge nel cuore dell’Europa, sulle due rive del Reno. La città si trova nel punto in cui si incontrano tre nazioni: Francia, Germania e Svizzera. La città è raggiungibile con l’aereo atterrando all’aeroporto EuroAirport oppure al vicino aeroporto di Zurigo. È possibile raggiungere comodamente la città in treno dato che Basilea dispone di tre stazioni oppure in auto. Ogni giorno, inoltre, attraccano le navi da crociera che navigano lungo il Reno e quindi è raggiungibile anche via fiume. Grazie alle dimensioni a misura d’uomo e all’ottima rete di trasporti pubblici, è possibile muoversi facilmente all’interno della città e spostarsi con facilità da un luogo all’altro. Chi soggiorna in uno degli hotel di Basilea riceve in omaggio la BaselCard che consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici e di ottenere sconti sugli ingressi a musei, bus turistici, visite guidate e noleggio di biciclette.