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Koukounaries Beach, tra le più belle di Skiathos

Non solo è considerata una delle migliori spiagge della Grecia, ma è stata anche eletta la più incontaminata del Mediterraneo. Koukounaries è un gioiello di sabbia finissima e soffice circondata da una fresca e profumata pineta. È la più famosa di Skiathos per diversi motivi: ve li sveliamo.

La spiaggia di Koukounaries, perfetta per tutta la famiglia

La spiaggia è molto vicina al villaggio, nella parte sud-ovest dell’isola di Skiathos, a 16 km da Skiathos Town. Nessun viaggio qui può dirsi completo senza averla visitata. Il nome Koukounaries deriva dagli alberi di pino cembro che dominano l’area, andando a formare una barriera naturale alle spalle del lago Strofylia, che offre un riparo dalla calura estiva.

Questo angolo di paradiso è stato soprannominato Chryssi Ammos (Sabbia Dorata), per l’incantevole contrasto della sabbia con le acque di un blu intenso del Mar Egeo. Nella pineta che la costeggia si trova un biotopo dove vivono protette diverse specie di piante e uccelli.

Sebbene qui si facciano molti sforzi per salvaguardare il delicato ecosistema della zona, troverete tutto ciò che vi occorre per trascorrere una perfetta giornata al mare anche con la famiglia al seguito. La spiaggia è infatti molto bene organizzata, con stabilimenti balneari attrezzati con lettini e ombrelloni, bar e chioschi per soddisfare ogni necessità, ma anche ristoranti, taverne e qualche albergo nei dintorni. Non mancano scuole di sport acquatici, che permettono di esplorare le bellezze dei fondali cristallini, così come la possibilità di affittare pedalò, canoe e moto d’acqua per non farvi mancare proprio nulla.

Essendo molto rinomata a Skiathos, la spiaggia di Koukounaries è anche molto affollata. L’ideale per godervi un bagno rilassante e gustarvi una colazione in tutta tranquillità, è di arrivare prima delle 11 del mattino. Tuttavia, uno dei momenti più sublimi è senza dubbio l’ora del tramonto, una magia imperdibile, da accompagnare magari a un’aperitivo contemplando il mare e lo straordinario paesaggio che vi circonda.

Non solo spiagge: cos’altro vedere a Skiathos

La minuta isola di Skiathos è la più visitata delle Sporadi settentrionali, molto probabilmente proprio perché qui si trovano alcune tra le più belle spiagge dell’Egeo. Oltre alla splendida Koukounaries che abbiamo appena descritto, ce ne sono una sessantina tra cui scegliere durante il vostro soggiorno in questo piccolo scrigno di meraviglie.

Tuttavia, sarebbe un vero peccato non dedicare un po’ di tempo alle attrazioni culturali e storiche dell’isola greca, concedendosi anche un po’ di shopping nel vivace capoluogo. Oltre ai paradisi di acqua azzurra e sabbia dorata, tra i migliori della Grecia, vi imbatterete in musei, monasteri, fortezze e tanti tesori naturali.

Iniziate con un giro nella città di Skiathos, l’unico vero centro abitato se si escludono le località balneari nate con lo sviluppo del turismo, regalandovi una passeggiata lungo il viale pedonale Papadiamantis, costellato di negozi di vestiti, souvenir e oggetti in cuoio. La casa di Alexandros Papadiamantis, lo scrittore che meglio ha saputo descrivere l’anima della città nei suoi romanzi, è oggi un museo imperdibile per gli amanti della letteratura ma anche per tutti coloro che sono curiosi di vedere un’autentica casa tradizionale greca della seconda metà dell’Ottocento.

Anche a Skiathos troverete le tradizionali chiesette bianche tipiche delle isole greche. L’edificio religioso più famoso dell’isola è il Monastero di Evangelistria, a circa 30 minuti dal capoluogo, arroccato sulle pendici della montagna e circondato da una lussureggiante vegetazione, famoso per aver dato rifugio a un gruppo di patrioti greci che lottarono durante la guerra di indipendenza nell’Ottocento: proprio qui venne realizzata la bandiera dai colori bianco e azzurro che sarebbe poi diventata ufficiale. Al suo interno sono oggi ospitati il Museo del Folklore e il Museo di Arte Sacra. Da non perdere anche il Monastero di Panagia Iconistria, a circa 2 km dalla spiaggia di Aselinos, dove, nel 1650, fu trovata un’icona delle Vergine Maria che viene considerata “miracolosa”.

Sulla punta settentrionale dell’isola di Skiathos ci si imbatte in un’altra attrazione da vedere: il borgo fortificato di Kastro, a picco sul mare, risalente al XIV secolo. Si può raggiungere soltanto a piedi, percorrendo un ripido sentiero che richiede ben due ore di cammino. In alternativa, potete optare per un jeep safari o ammirarlo dal basso durante un’escursione in barca.

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La cupola barocca più bella del mondo è in Italia, e celebra l’infinito

Simboli, giochi di luce, meraviglia: lascia senza fiato la cupola barocca più bella del mondo. Per ammirarla non si deve andare troppo lontano: infatti si trova in Italia e celebra l’infinito.

Siamo a Torino, nella centralissima piazza Castello. Lì si affaccia la chiesa di San Lorenzo, nota anche come Real chiesa di San Lorenzo. E basta varcare le sue porte per lasciarsi stupire da una struttura che è una vera e propria opera d’arte. A realizzarla è stato l’architetto Guarino Guarini, i lavori sono iniziati nel 1668 per concludersi a maggio del 1680.

Al suo interno si possono ammirare marmi policromi, opere d’arte e poi la cupola in tutta la sua maestosità e i suoi enigmi.

La cupola barocca di Guarini a Torino

Tra marmi colorati, cappelle e opere d’arte, la Real chiesa di San Lorenzo a Torino è una delle mete da non perdere se si programma una visita alla città. Ricca di bellezza, tra i suoi elementi più preziosi ha la cupola barocca che la sovrasta.

La struttura presenta diverse particolarità, tra queste quella di avere un’altezza indefinibile perché l’occhio non riesce a coglierne la lontananza. Inoltre, è posta sopra quattro grandi finestre e altrettanti archi. Sono invece otto quelli che compongono la cupola barocca, con altrettante finestre ovali dalle quali penetra la luce. Un gioco di ombre e di luce che è davvero suggestivo e che valorizza il grande lavoro svolto dall’architetto Guarino Guarini per realizzare questo edificio religioso.

E poi i simboli: il numero otto significa infinito e, oltre alla cupola Barocca, lo si ritrova, ad esempio, nella stella a otto punte che campeggia sul pavimento. E poi ancora la luce, che si fa via via più potente salendo con lo sguardo, penetrando all’interno dell’edificio grazie alle finestre.

La cupola è alta circa 55 metri, misurati da terra e fino al suo colmo, ed è senza dubbio una delle più belle al mondo in stile barocco.

La Real chiesa di San Lorenzo, perché è stata realizzata e cosa vedere al suo interno

La storia che ha portato alla realizzazione della Real chiesa di San Lorenzo a Torino è strettamente collegata con quella del mondo dell’epoca. Bisogna, però, fare un ulteriore salto indietro nel tempo rispetto a quando è stata realizzata. A circa cento anni prima e alla vittoria della battaglia di San Quintino da parte di Emanuele Filiberto I del Ducato di Savoia e Filippo II di Spagna, suo cugino. Era il 10 agosto del 1557 e i due decisero di far costruire una chiesa dedicata a San Lorenzo.

Così, a circa 50 chilometri da Madrid, il re spagnolo fece innalzare un monastero, mentre il Duca decise di far restaurare una cappella a nome del santo, che ancora oggi è presente all’ingresso. Nel 1634, poi, iniziarono i lavori di ampliamento, ma la chiesa attuale è stata in gran parte progettata da Guarino Guarini. I lavori sono stati molto lunghi, durati dal 1668 al 1680, e si sono conclusi con la consacrazione e l’inaugurazione.

All’interno della chiesa ci sono tantissime opere da ammirare: da altari, a dipinti, fino alle statue. Senza dimenticare la suggestione dei marmi policromi. E affreschi nascosti che si possono ammirare solo a mezzogiorno e in concomitanza con gli equinozi, uno di questi è quello di Dio Padre benedicente nella cappella dell’Immacolata.

La chiesa si trova nella centralissima piazza Castello di Torino e, a guardarla da fuori, non sembra nemmeno un edificio religioso. La meraviglia colpisce quando si varcano le sue porte. Infatti un’altra delle sue particolarità è quella di essere priva di una facciata decorata, anche se Guarini l’ha progettata.

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Lago Nambino, come stare in paradiso

Una perla alpina tra i boschi, con le Dolomiti di Brenta sullo sfondo. Il lago Nambino è incastonato in uno scenario fiabesco che ha alimentato una leggenda legata alle sue acque in alta quota. Un posto così affascinante che non poteva non diventare una delle mete più frequentate da chi ama rilassarsi nella natura, fare escursioni ricche di suggestioni, andare a pesca e godere di panorami spettacolari tra le montagne del Trentino-Alto Adige.

Il lago Nambino e la leggenda della draghessa

Si incontra il lago Nambino a pochi chilometri da Madonna di Campiglio, a 1718 metri s.l.m., dove non arrivano le auto né le piste da sci. Salire quassù è come entrare in una dimensione onirica. A rendere più romantico il contesto paesaggistico che si svela allo sguardo, il delizioso Rifugio che si affaccia sul placido specchio lacustre di origine glaciale, da cui si possono ammirare le frastagliate guglie delle Dolomiti di Brenta. Dicevamo anche di una leggenda: ebbene, secondo i racconti popolari, nel lago Nambino riposerebbe un drago, anzi una draghessa.

Si narra che la mitica creatura se ne stava per mesi e a riposare sul fondo del lago, nutrendosi dei pesci e delle alghe che riusciva a trovare nelle sue profondità. Solo di tanto in tanto emergeva dall’acqua e, dopo essersi accertata che nessuno fosse nei paraggi, usciva a brucare l’erba dei prati intorno. Un giorno, però, accadde l’inaspettato: in un colpo solo, divorò un paio di pecore, un vitello e il pastore.

La notizia si diffuse rapidamente in tutta la val Rendena, fino a che due cacciatori della Val di Sole, dietro la promessa di una lauta ricompensa, accettarono di affrontare il pericoloso drago. I due raggiunsero le rive del lago dove trovarono l’animale leggendario acciambellato su un grande sasso, col muso nascosto tra le due zampe anteriori. A quel punto uno dei due imbracciò il fucile, colpendolo. Tra le sue poderose zampe posteriori, venne ritrovato un grosso uovo di drago. Fu così chiaro a tutti che la creatura leggendaria era in realtà una draghessa che aveva probabilmente assalito il pastore e gli animali solo per difendere il suo uovo.

Dopo qualche settimana venne celebrata una grande festa nella chiesa di Madonna di Campiglio, i cacciatori vennero ricompensati per la liberazione dalla draghessa e da allora si diffuse la leggenda di “Sartanpaz”, la draghessa del lago Nambino.

Le escursioni per raggiungere il lago

Incastonato tra le montagne del Gruppo della Presanella, tra rocce e foreste rigogliose di abeti rossi, il lago Nambino può essere il punto di partenza per escursioni più impegnative in quota, tra cui il famoso Giro dei cinque laghi di Madonna di Campiglio.

Due le strade per raggiungere questa meraviglia . Dal parcheggio di Patascoss, poco sopra Madonna di Campiglio, seguendo un sentiero pianeggiante di 45 minuti circa, che si perde nel bosco e che sbuca proprio sullo specchio d’acqua, svelando ai visitatori uno scenario di una bellezza incantata, con le Dolomiti a fare da cornice.

L’altra strada parte, invece, da Piana Nambio, da dove si sviluppa un percorso adatto alle famiglie con bambini anche piccoli, che conduce all’incantevole lago sulle cui sponde sorge l’omonimo rifugio. Si giunge a destinazione dopo una salita di 170 metri di dislivello che viene superata agevolmente con non più di mezz’ora di cammino su sentiero ben battuto e percorribile senza grosso sforzo anche con zaino porta-bimbo. Il caratteristico rifugio è sempre aperto (anche in inverno) ed offre l’opportunità di pernottare in un ambiente davvero magico.

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Cala Martina, angolo segreto della Toscana

Una delle attività che adorano fare d’estate gli amanti del mare è quella di andare a caccia di spiagge da sogno, lidi in cui a dominare c’è ancora la natura e dove il mare è così bello che sembra catapultare in paradiso. Il nostro Paese, per fortuna, ne è pieno e oggi vi vogliamo raccontare un angolo della Toscana che, oltre a essere eccezionale, è persino storico: Cala Martina.

Dove si trova Cala Martina

Cala Martina è un piccolo capolavoro immerso nella natura della Riserva naturale delle Bandite di Scarlino. Ciò vuol dire che è un vero e proprio gioiello della Maremma Grossetana.

Lambita dal Mar Tirreno che in questo tratto è particolarmente pulito e cristallino, è considerata la “sorella minore” di un altra meraviglia Toscana, Cala Violina, dalla quale dista più o meno due chilometri.

Perché è una spiaggia storica

Non solo mare, natura speciale e bagni di sole, Cala Martina ha rivestito anche un importante ruolo nella storia del nostro Paese. Sì, nonostante la sua grandezza di qualche centinaio di metri, è famosa per essere stata il posto in cui Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò su un peschereccio per raggiungere Porto Venere.

Era il lontano 2 settembre 1849 e tale evento è ancora ricordato ai giorni nostri tramite un monumento situato sul sentiero che porta alla spiaggia, realizzato nel 1949 dallo scultore Tolomeo Faccendi. In più, c’è anche un cippo posto nel mare sempre a memoria di questo avvenimento.

Come arrivare

Situata tra altri due meravigliosi litorali toscani, Follonica e Punta Ala, Cala Martina è raggiungibile a piedi, in bicicletta e via mare.

Per arrivare il più vicini possibile a questa preziosa baia, occorre raggiungere il parcheggio di via Lungomare Garibaldi, presso il Porto Turistico di Scarlino. Aperto dalle 8 alle 20, mette a disposizione 440 posti auto e nel periodo estivo è a pagamento.

A quel punto bisogna intraprendere un sentiero, a piedi o in bicicletta, che dopo circa 2 chilometri di cammino – dove ogni passo è accompagnato da un panorama mozzafiato – permette di approdare a Cala Francese e Cala Martina. Insomma, non è un posto facilissimo da raggiungere, anche perché i due tragitti disponibili sono in salita. Quel che è certo, però, è che la fatica provata verrà totalmente ripagata dalla bellezza della spiaggia stessa.

Cala Martina, cosa sapere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / R. CARNOVALINI

Una bellissima angolazione di Cala Martina

Cosa aspettarsi

Cala Martina è un incanto. Lunga circa 600 metri e larga una decina, presenta un fondo principalmente sassoso che la rende uno spot amabile per coloro che vogliono dedicarsi a snorkeling e immersioni. L’acqua è pulitissima e cristallina ed è una spiaggia completamente libera, quindi senza punti di ristoro.

Alle sue spalle svetta una rigogliosa pineta che, soprattutto in certe giornate, si rivela perfetta per proteggersi dai raggi del sole. Il panorama, manco a dirlo, è uno di quelli che arriva dritto nel cuore e la limpidezza delle sue acque regala sempre la possibilità di vedere pescetti nuotare.

A svettare, inoltre, è un curioso promontorio che, oltre a donarle un fascino ancor più autentico, la divide da Cala Violina. Il suo nome è Punta Francese e, insieme a Punta Martina che si trova a Sud, racchiude la bellissima Cala Martina.

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino è una splendida area protetta che prende vita nei comuni di Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Follonica e, appunto, Scarlino. Impreziosita da profumata macchia mediterranea, deve il suo nome che per molti può risuonare bizzarro al fatto che qui, un tempo, venivano indetti diversi bandi che avevano lo scopo di vendere porzioni di bosco.

La sua storia non è recente in quanto questa bellissima area geografica era già popolata in tempi antichi, come testimoniano alcune vestigia che fanno intendere che fosse utilizzata per la caccia e la raccolta persino in epoca preistorica.

Non mancano insediamenti del misterioso periodo etrusco, come l’importante necropoli di Poggio Tondo, una tra le più interessanti della zona.

Oggigiorno è possibile visitare la riserva grazie a numerosi sentieri sviluppati in completo rispetto della natura. Perfetti per chi pedala in sella alla MTB, sono ottimi da percorrere anche a piedi e a cavallo.

Cala Violina

Cala Martina è senza ombra di dubbio un vero spettacolo della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, ma un altro punto forte di questa preziosa area è la sua “sorella maggiore”, ovvero Cala Violina.

Si tratta di una spiaggia che è abbracciata da una folta macchia mediterranea e caratterizzata da sabbia finissima composta di granelli di quarzo. Un arenile particolare il suo, tanto da conferirgli questo poetico nome. Il motivo è piuttosto curioso: i minuscoli granelli di quarzo di cui è fatta, ad ogni passo suonano una melodia, molto simile a quella di un violino.

Una caratteristica da non sottovalutare in quanto è un fenomeno estremamente raro: succede in pochissime altre spiagge del mondo, tra cui Babadejuka a Rio de Janeiro, Fort Dauphin in Madagascar, Gold Coast in Australia e la spiaggia dell’Isola di Eigg in Inghilterra.

Bagnata da acque cristalline tutto l’anno, come Cala Martina è raggiungibile a piedi e intraprendendo un un sentiero di circa 20 minuti nel bosco. Non manca la possibilità di attraccarvi via mare.

Racchiusa tra due promontori e lambita da un mare incontaminato, al fine di preservarla per il suo altissimo valore naturale, durante il periodo estivo è visitabile solo ed esclusivamente su prenotazione.

Per far sì che tutti possano vivere un’esperienza indimenticabile e in totale sicurezza, infatti, possono accedervi massimo 700 persone al giorno. Bisogna quindi andare sul sito ufficiale della spiaggia e assicurarsi un posto. Per il diritto di prenotazione occorre un contributo di 1 euro, non previsto però per i bambini da 1 anno fino ai 12. Per loro occorre solo la prenotazioni, mentre per le creature da 0 a 12 mesi l’entrata è libera, gratuita e senza bisogno di riservargli il posto.

La Toscana, quindi, all’interno della sua meravigliosa Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino nasconde due pregiati tesori:

  • Cala Martina: un angolo di paradiso dall’importanza storica;
  • Cala Violina: una spiaggia dalla sabbia così particolare che è quasi unica al mondo.

Non resta che correre in Maremma e concedersi giornate indimenticabili in questi angoli unici e naturali.

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Oltre la Grand Prismatic Spring: le altre oasi incantate da non perdere a Yellowstone

Colori intensi, incredibili e che non avremmo mai immaginato di vedere in natura. Eppure, esistono e lasciano senza fiato. Sono quelli che si possono ammirare nel Parco di Yellowstone, che si trova per la maggior parte nel Wyoming, ma che in alcuni punti supera i confini e si allarga nel Montana e nell’Idaho. Lì, tra magnifiche foreste, canyon, grotte e cascate, si trovano alcune sorgenti di acqua calda che sembrano uscire direttamente da una cartolina.

La più celebre è la Grand Prismatic Spring con i suoi colori che ricordano quelli di un arcobaleno, ma ce ne sono altre tre, tutte vicine, che vale la pena visitare per la meraviglia che ci lasciano al termine del viaggio. Si tratta di oasi che sembrano incantate, talmente straordinarie da non sembrare reali. Sono la Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater. Segni particolari: colori inebrianti e un fascino che non ha nulla da invidiare alla sorgente di acqua calda più grande e più celebre.

Le oasi incantate da visitare a Yellowstone

Il Parco Nazionale di Yellowstone è un concentrato di meraviglia: quasi 9mila chilometri quadrati di natura tra boschi, laghi, cascate e canyon. Un luogo in cui immergersi per scoprirne le tantissime bellezze e che dal 1978 è entrato a far parte dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità Unesco. Se si visita l’area nota come Midway Geyser Basin, si può assistere a uno spettacolo di colori unico al mondo.

Oltre alla Grand Prismatic Spring (che vale la pena osservare dall’alto) e ai suoi colori arcobaleno, si trovano infatti altre tre sorgenti più piccole ma ugualmente incredibili.

Si tratta della Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater tutte nella medesima area e visitabili insieme, per fare un’immersione totale nello stupore che deriva dall’ammirare colori così intensi e diversi.

La Torquoise Pool, proprio come le altre sorgenti, presenta una temperatura dell’acqua molto elevata. Nello specifico si aggira tra i 61 e i 71 gradi centigradi. L’Opal pool invece presenta una temperatura dell’acqua intorno ai 51 gradi centigradi e, infine, l’Excelsior Geyser Pool. Anche questa sorgente ha l’acqua a una temperatura altissima.

E la visione d’insieme è spettacolare: tra i vapori che si alzano dall’acqua, si riescono ad ammirare le tantissime sfumature di blu, che passano dal turchese, all’azzurro, e colmano gli occhi di meraviglia.

Yellowstone, un luogo in cui la natura toglie il fiato

Queste oasi di bellezza si trovano tutte nella stessa area del parco nazionale di Yellowstone, la Midway Geyser Basin, ma non sono le uniche attrattive da ammirare in questo luogo in cui la natura toglie il fiato e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Per farlo ci si deve ritagliare qualche giorno perché la sua estensione è notevole, basti pensare che si snoda su un’area che arriva quasi ai novemila chilometri quadrati e al suo interno si possono ammirare foreste, canyon, fiumi e praterie.

Yellowstone è abitato da tantissimi animali come l’orso grizzly, il bisonte e il lupo e vi cresce una grande varietà di piante. È possibile accedere al parco grazie ad alcune entrate e al suo interno vengono organizzate attività di ogni genere.

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Cameo Island, tra i luoghi da non perdere a Zante

Zante è uno di quei meravigliosi luoghi che non ha bisogno di troppe presentazioni: spiagge da sogno, villaggi graziosi, natura rigogliosa, buon cibo e luoghi iconici, come la sua ben nota Spiaggia del Relitto. Ed è proprio quest’ultima a comparire su ogni cartolina di quest’isola che svetta nel Mar Ionio, una distesa di sabbia bianca incorniciata da candide scogliere dove riposa lo scheletro di una vecchia nave.

Ma non è solo questo minuto angolo di paradiso a rendere riconoscibile all’istante questa affascinante isola dai viaggiatori di tutto il mondo. C’è anche un altro luogo che spesso compare associato a questo fazzoletto di terra che sorge al largo della costa occidentale della Grecia: Cameo Island.

Cameo Island: di cosa si tratta

Cameo Island è la seconda attrazione più fotografata di Zante e, come dice il nome stesso, è una sorta di isola nell’isola, seppur microscopica. Prima di essere un piccolo mondo a parte, Cameo era un promontorio che faceva parte della costa, ma a seguito del terremoto del 1633 si staccò, fino a formare la piccola isoletta che è oggi.

Si trova nella zona di Agios Sostis, una bellissima spiaggia che sorge a circa 10 chilometri da Zante Città che si distingue per essere uno dei luoghi più pittoreschi e suggestivi di tutta l’isola grazie alle sue curiose formazioni rocciose e alla stessa Cameo Island.

Ma non c’è da sorprendersi: Cameo Island, oltre a essere bellissima, è collegata alla terraferma tramite un pittoresco ponte in legno, uno di quelli che fa sognare gli spiriti più romantici e riempire di adreanalina coloro che prediligono l’avventura.

Ponte di legno di Cameo island

Fonte: iStock

Il bellissimo ponte in legno di Cameo Island

Cosa fare

La buona notizia è che Cameo Island non è solo un posto da ammirare e fotografare. Quel caratteristico ponte può essere attraversato fino ad arrivare a una porta che segna l’ingresso di questo meraviglioso ex promontorio che ora galleggia tra le acque limpide dello Ionio.

Si tratta di un’isola privata, quindi, ma che può essere visitata da tutti previo pagamento di un ticket di pochi euro. Fino a qualche anno fa, sul suo minuto territorio venivano organizzate diverse feste, alcune delle quali particolarmente famose tra i vacanzieri.

Oggi, anche a tutela di questo splendido territorio, i party non ci sono più, ma è presente un bar in cui sorseggiare un drink, una piccola spiaggia in cui rilassarsi, il modo per fare un bagno in acque cristalline – famose anche per essere spesso popolate da graziose tartarughe – e utilizzare ombrelloni e lettini per ammirare uno dei tramonti più suggestivi di Zante.

Poi ancora scorgere una rigogliosa vegetazione e trovare riparo dal sole sotto uno dei suoi verdissimi (e bellissimi) alberi, e scoprire una piccola chiesa che insieme al resto dà vita a uno scenario suggestivo. Recentemente, tra le altre cose, Cameo Island si è guadagnata un certo tipo di reputazione: viene scelto da molti come luogo ideale per proposte di matrimonio e per le cerimonie stesse, che vengono perfettamente organizzate sulla spiaggia.

Spiaggetta di Cameo Island

Fonte: iStock – Ph: Petr Svoboda

La bellissima spiaggetta di Cameo Island

Il Parco Marino di Zante

La pittoresca Cameo Island fa parte del bellissimo Parco Marino di Zante, la prima area istituzionale protetta della Grecia. Si tratta di un territorio abbastanza ampio in quanto ha un’estensione di 13.500 ettari in cui sono racchiuse diverse spiagge paradisiache e isole incantevoli.

Ma non solo, perché questo angolo greco offre persino il più importante sito mediterraneo per la riproduzione delle tartarughe: si contano dai 900 ai 2000 siti di nidificazione che si creano ogni anno. Oltre alle tartarughe Caretta-Caretta, a popolare questa meraviglia di Zante sono anche anche alcuni esemplari di foche monache e diversi uccelli migratori, fenicotteri, cigni selvatici e falchi pellegrini. Poi ancora rettili e anfibi tra cui rane, iguana e serpenti d’acqua dolce e mammiferi come il porcospino e i conigli selvatici. E poi sì, anche uno degli animali più apprezzati al mondo: alcuni esemplari di delfini dal “muso a bottiglia”.

Cosa si può visitare in questo parco

Come è possibile intuire, non tutte le aree del Parco Marino di Zante sono aperte al pubblico. Tra le zone in cui sono ammessi gli umani – perché il resto, come è anche giusto che sia, è solo ed esclusivamente degli animali -, c’è Dafni, una bellissima e importantissima spiaggia,

Con la sua lunghezza di 850 metri, è possibile farvi accesso alle 7.00 del mattino fino al tramonto, nuotare e osservare le tartarughe mantenendo però 15 metri di distanza. Poco attrezzata, è bagnata da un meraviglioso mare blu e regala emozionanti viste sul golfo di Laganas.

Un’altra spiaggia accessibile ai visitatori del Parco Marino di Zante è Gerakas. Di 600 metri si lunghezza, offre anche un piccolo chiosco all’ ingresso. Attenzione però: c’è un limite di visitatori giornaliero di massimo 350 persone perché, oltre a preservare questo importante sito di riproduzione per le tartarughe, qui occorre proteggere delle formazioni geologiche che impreziosiscono la spiaggia.

Gerakas, Zante

Fonte: iStock

La magnifica Spiaggia di Gerakas

Anche in questo caso, l’accesso al litorale è consentito dalle 7.00 del mattino fino al tramonto, orario in cui si può nuotare e osservare le tartarughe ma mantenendo sempre gli importantissimi 15 metri di distanza.

Poi ancora la splendida Isola di Marathonisi, o meglio, la sua bellissima spiaggia con una lunghezza di 150 metri. Oltre a essere incantevole e incastonata in uno scenario naturale che toglie il fiato, questa spiaggia presenta una caratteristica particolare rispetto alle altre del parco: la sabbia ha una temperatura più bassa, e ciò vuol dire che l’incubazione per le tartarughe è più lunga, e maggiore la probabilità di nascita di cuccioli maschi.

È possibile raggiungere questo incantevole territorio di Zante solo tramite escursioni organizzate o noleggiando una barca. Anche qui c’è un limite massimo di visitatori giornalieri che è di 200. Per il resto, è possibile accedervi dalle 7.00 del mattino fino al tramonto, nuotare ed osservare le tartarughe mantenendo sempre la dovuta distanza di almeno 15 metri.

Infine, Kalamaki che grazie ai suoi 3.500 metri è la spiaggia più lunga e frequentata del Parco Marino di Zante. Si caratterizza per la presenza di sabbia fine e per una parte finale dove la montagna precipita, nel vero senso della parola, in mare.

Bagnata da uno Ionio cristallino, ha accessi controllati che ne impediscono l’accesso dal tramonto alle 7.00 di mattina. Durante il resto della giornata, tuttavia, si può nuotare e ammirare le tantissime tartarughe mantenendo sempre i 15 metri di distanza.

Isola Marathonisi, Zante

Fonte: iStock

Veduta aerea dell’Isola Marathonisi
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Come le Maldive: anche l’Italia ha le sue spiagge gentili

La gentilezza conquisterà il mondo? La “rivoluzione”, se così vogliamo chiamarla, è iniziata. Dopo le Maldive (nello specifico Nika Island) anche l’Italia ospita le sue spiagge gentili, posti che hanno abbracciato una filosofia che sta prendendo piede in diversi luoghi del mondo e che ha alla sua base dei valori importanti come gentilezza, erica, accoglienza e rispetto dell’ambiente circostante.

Ma dove si trovano queste spiagge? Nello specifico si tratta di un lido che da poco più di un mese ha aderito al Movimento Italia Gentile (nato nel 2020) e alla sua espressione internazionale, l’International Kindness Movement, che ha preso il via grazie al biologo naturalista Daniel Lumera e viene promosso dall’organizzazione di volontariato My Life Design.

La rivoluzione è iniziata anche sulla sabbia e si parte da Fregene, vicino a Roma, dove il Singita Miracle Beach è stata proclamata a luglio 2023 la prima “Spiaggia gentile”.

Spiagge gentili, dove si trovano

Da Fregene, dove si trova il Singita Miracle Beach, fino alle altre due spiagge che fanno parte del gruppo (il brand ha aderito al Movimento) e che sono Singita Marina di Ravenna, in Italia, e poi a Malta nei pressi del villaggio di Mgarr.

Luoghi in cui è stato accolto lo spirito del progetto; infatti, nel corso della serata di adesione, che è andata in scena i primi di luglio, anche l’azienda titolare del marchio Singita, ha sottoscritto il Manifesto dell’Impresa Gentile a “conferma dell’impegno quotidiano e continuativo che va oltre la stagione estiva – si legge su Ansa -. E da Fregene, la gentilezza si espande anche a Marina di Ravenna e a Malta, luoghi che ospitano le altre due spiagge Singita; in queste tre location la biologia dei valori prende forma e la gentilezza viene declinata in quattro ambiti di espressione: persone, natura, arte e filosofia be kind”.

Uno dei metodi? In tutti e tre i lidi si trovano delle lavagne con citazioni che aiutano a riflettere.

Se a questo si aggiunge la bellezza delle location, l’esperienza della spiaggia gentile è senza dubbio da provare almeno una volta nella vita. Si tratta di siti bellissimi, in cui vivere attimi che restano per sempre, posti in cui, già da prima dell’adesione al Movimento, si poteva godere del fascino di un contesto unico focalizzato su una grande attenzione all’accoglienza, ma anche all’ambiente. A Fregene la spiaggia è chiara, la sabbia fine, il mare cristallino che si espande verso l’orizzonte. Questa è la prima spiaggia gentile d’Italia, in cui ritagliarsi momenti di relax e di profonda bellezza.

“Una spiaggia “gentile” è un luogo che forma le persone alla gentilezza verso se stesse, verso il turista educato al “kind tourism”, con il luogo che si visita che deve essere lasciato migliorato rispetto a quello che si trova, ed al rispetto dell’ambiente – aveva detto Daniel Lumera in occasione dell’adesione del lido al movimento -: atti concreti e progetti sociali che curino le relazioni e l’ambiente. Il Singita sosterrà progetti educativi Odv nelle scuole del territorio”.

La gentilezza conquista il mondo

Ad aprile Nika Island è diventata la prima isola gentile del mondo, con una cerimonia di proclamazione che l’ha vista aderire all’International Kidness Movement. Dopo le Maldive ora l’Italia, grazie all’adesione al movimento della Singita Miracle Beach.

È dal primo lockdown del 2020, si legge sul sito di My Life Design, che cittadini, associazioni, attività e istituzioni hanno realizzato progetti mirati al diffondersi della gentilezza in tutta Italia, prendendo come ispirazione il libro Biologia della Gentilezza scritto da Daniel Lumera e Immaculata De Vivo.

I progetti, viene elencato nel sito, sono declinati in diversi settori che riguardano educazione, giustizia, salute, integrazione sciale, economia consapevole e ambiente.

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Spiaggia di Grotticelle, incantevole angolo della Calabria

Uno scrigno naturale che racchiude tre spiagge che sfumano l’una nell’altra, regalando ai vacanzieri un caratteristico angolo di paradiso. La splendida baia di Grotticelle è incastonata nell’incantevole cornice di Capo Vaticano, lungo la Costa degli Dei. Il luogo perfetto per nuotate e fare immersioni in acque cristalline e ricche di meraviglie sommerse da ammirare con maschera e boccaglio, ma anche per gli amanti della natura, grazie alla rigogliosa vegetazione mediterranea che si attraversa per raggiungere le spettacolari calette. Una tappa imperdibile nel vostro viaggio in Calabria.

Una baia, tre spiagge e infinite emozioni

Siamo nel borgo di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia, che vanta una delle coste più belle d’Italia, con dodici chilometri di spiagge, baie e calette, plasmate dai venti e dal mare. Tra queste, spicca Grotticelle, che prende il nome da una grotta naturale situata proprio sotto Capo Vaticano, costituita da tre piccole cale in prevalenza sabbiose con scogli che affiorano maestosi dall’acqua.

Questa suggestiva opera di Madre Natura si estende per un chilometro, e si colloca all’interno di una conca protetta, a nord dal promontorio di Capo Vaticano e a sud dalla Spiaggia di Santa Maria. Di fronte si palesa allo sguardo già saturo di bellezza lo spettacolare panorama delle Isole Eolie.

La sabbia è chiara e sottile, il mare azzurro e trasparente con un fondale sabbioso davanti alla spiaggia che diventa roccioso intorno agli scogli, in cui prende vita una ricca e variegata flora e fauna subacquea, per la gioia degli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Sulle splendide spiagge di Grotticelle, universalmente classificate tra le più belle del mondo, si possono inoltre affittare ombrelloni e sdraio, e non mancano servizi per i bagnanti.

La selvaggia e affascinante baia, ampia e frastagliata, culmina con lo Scoglio del Palombaro, la punta estrema di Capo Vaticano, con un faro che da sempre indica la via sicura ai naviganti. Insenature e piccole spiagge racchiuse in questa costa sono raggiungibili attraverso sentieri che si arrampicano fra le rocce di granito e la macchia mediterranea, offrendo un favoloso gioco cromatico creato dall’incontro del verde della vegetazione con il bianco della sabbia e il turchese delle acque, mentre l’aria si inebria con i profumi speziati del rosmarino, del mirto e del timo. Nel punto in alto è stato realizzato un Belvedere da dove si ammira un panorama che vi sarà impossibile dimenticare.

Le altre spiagge di Capo Vaticano da non perdere

A dare fama al promontorio di Capo Vaticano sono soprattutto gli arenili e le splendide insenature sulle ultime propaggini del monte Poro, uno dei più suggestivi tratti della costa tirrenica. Oltre alla spiaggia di Grotticelle, ce ne sono altre che sono assolutamente degne di sosta. Ad esempio l’incantevole Baia di Riaci con i suoi fondali azzurri e le acque trasparenti, il paesaggio dominato da alte pareti di roccia calcarea e una lunga spiaggia di sabbia bianca, divisa da un piccolo promontorio che si addentra nel mare, lo Scoglio Grande, con grotte e insenature da esplorare a nuoto.

Un gioiello nascosto di Capo Vaticano è Praia I Focu, una deliziosa caletta situata tra alte scogliere rocciose, raggiungibile solo dal mare, caratterizzata da sabbia fine e bianca e un mare dai colori tropicali. Punto di forza di questo tratto costiero è l’essere cinto da alte scogliere che mantengono il clima mite e il mare al riparo da correnti fredde tutto l’anno (da qui il nome di Praia di Fuoco).

Tra le spiagge più conosciute e apprezzate di Capo Vaticano ci sono poi quella di Formicoli, che sorprende per la natura selvaggia, le spiagge di Petraia e Salamite, Santa Maria, subito oltre la Baia di Grotticelle, la spiaggia ‘A Ficara, costituita da tratti di sabbia fine alternati a tratti di scogliera, che essendo di difficile accesso non è stata contaminata dal turismo di massa.

Non perdetevi infine una escursione a Capo Vaticano al tramonto, navigando lentamente per osservare la luce del sole calare sulle falesie della Costa degli Dei. Un’esperienza incredibilmente romantica e suggestiva.

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Cala Llonga, capolavoro di Ibiza

Ibiza è una di quelle mete che è difficile non sognare, una località entrata a far parte dell’ immaginario turistico collettivo, l’isola del divertimento, del sole, del mare, in grado di soddisfare tutte le esigenze di vacanza.

Tra le tante meraviglie, va scoperta la piccola e famosa Cala Llonga, a soli dieci minuti di auto da Ibiza città e dall’elegante porto turistico di Santa Eulalia, un autentico capolavoro perfetto per un soggiorno da favola per le famiglie con i bambini ma anche per le coppie.

La spiaggia di Cala Llonga, paradiso di Ibiza

È davvero splendida la spiaggia che caratterizza Cala Llonga, una delle più ampie di Ibiza, fantastico arco di sabbia dorata che vanta un’estensione di 200 metri e una lunghezza di 100: c’è davvero moltissimo spazio per godersi il relax e il sole senza interferenze.

Confina con una baia che è altrettanto magnifica, nell’abbraccio di alte colline ricoperte di pini che proteggono la spiaggia e, in qualche modo, “concentrano” i raggi del sole, rendendola ideale per chi desidera un’abbronzatura top!

Ancora, sono presenti varie passerelle di legno per arrivare in acqua senza scottarsi i piedi sulla sabbia rovente, e speciali pompe subacquee realizzate per depurare l’acqua.

I fondali digradano con dolcezza e sono ottimi per i più piccoli che qui troveranno anche un’area gioco proprio sulla sabbia e un piacevole parco divertimenti con auto elettriche, trampolini, autoscontri e tanto altro per trascorrere ore di svago a due passi dal mare.

Non mancano certo bar che offrono bevande e snack direttamente sulla spiaggia, caffè e ristoranti per una pausa golosa tra un tuffo e una nuotata e per assaggiare il meglio della cucina tipica (tra cui paella, piatti di pesce e carne) a prezzi contenuti.

Inoltre, Cala Llonga dispone di piccoli supermercati, raffinate boutique, negozi di souvenir e numerosi appartamenti e hotel (molti dei quali affacciati mare), ed è punto di partenza per i traghetti che conducono a Ibiza Città, a Santa Eulalia, a Es Caná e a Formentera: il chiosco per i biglietti e il molo si trovano sul lato sinistro della spiaggia, alla fine del lungomare.

Le attività da non perdere a Cala Llonga

Sole, mare, tuffi e relax: certo, Cala Llonga è un paradiso balneare che fa la gioia di tutti coloro che sognano una vacanza di questo tipo.

Ma sono molte le attività che si possono svolgere, a partire dallo shopping: sebbene non vi siano moltissimi negozi (a differenza di altre località isolane) c’è tutto ciò di cui si può avere necessità e, durante l’estate, il giovedì sera si svolge il mercato sul lungomare con bancarelle che vendono “di tutto un po’”.

Gli appassionati di sport all’aria aperta potranno dedicarsi al beach volley, alle escursioni nei dintorni, oppure praticare snorkeling e immersioni per sondare le acque cristalline o noleggiare pedalò e trascorrere rigeneranti ore cullati dalle onde.

E la vita notturna? Cala Llonga dispone di efficienti mezzi di trasporto per raggiungere alcune tra le migliori discoteche di Ibiza, tra cui il Pacha di Ibiza città e l’Ushuaïa di Playa d’en Bossa, veri must della movida isolana.

Tuttavia, la località stessa offre intrattenimento nei bar e negli hotel aperti fino a tarda notte con una vasta gamma di spettacoli dal vivo.

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Esiste un luogo dove puoi fare un viaggio negli abissi marini restando sulla terraferma

Singapore, la perla dell’Asia, è una città che affascina e incanta con la sua bellezza mozzafiato. Le sue strade pulite e ordinate, i grattacieli sfavillanti e i giardini rigogliosi sono solo alcune delle meraviglie che si possono trovare in questa città-stato.

A sud della metropoli, si cela una meravigliosa località che offre un’ampia gamma di attrazioni turistiche e di intrattenimento. Stiamo parlando dell’Isola di Sentosa, un luogo sorprendente che ospita una delle attrazioni più straordinarie del pianeta: il S.E.A. Aquarium, situato nel Maritime Experiential Museum presso il complesso dei Resorts World.

Preparati per un’avventura incredibile negli abissi oceanici, per immergerti nelle profondità sconosciute. Sei pronto a scoprire questo incantevole paradiso?

S.E.A. Aquarium, alla scoperta del profondo blu

S.E.A. Aquarium a Singapore

Fonte: iStock

S.E.A. Aquarium, Isola di Sentosa, Singapore

Il S.E.A. Aquarium è uno dei più grandi acquari al mondo e ospita una vastissima gamma di specie provenienti da diverse parti del pianeta.

Popolato da oltre 100.000 creature acquatiche, al suo interno avrai l’opportunità di osservare da vicino squali maestosi, razze, tartarughe marine, pesci tropicali colorati e molte altre specie affascinanti.

Gli immensi pannelli trasparenti ti consentiranno di avere una visione chiara e coinvolgente degli animali marini, facendoti vivere un’esperienza davvero indimenticabile.

Fra le numerose specie che popolano le ampie vasche, non mancano neanche i temibili predatori come le murene giganti e gli squali martello. Inoltre, è possibile incontrare il dolce delfino Tursiope e la maestosa cernia Golia, che raggiunge i due metri e mezzo di lunghezza e pesa ben 400 kg.

Puoi ammirare queste straordinarie creature attraverso un tunnel trasparente che ti permette di osservare da vicino questi affascinanti abitanti dell’oceano.

Sono molte le attività entusiasmanti da fare durante la visita, incluso un tour guidato della durata di tre ore che richiede una prenotazione anticipata di almeno 2 giorni lavorativi.

È anche possibile vivere l’emozione di incontrare questi meravigliosi animali acquatici. I più coraggiosi possono immergersi persino nella vasca degli squali, in tutta sicurezza, all’interno di un contenitore trasparente, per un incontro diretto con questi magnifici predatori marini.

Se non hai ancora il brevetto, puoi imparare le basi durante una prima immersione supervisionata di due ore e mezza o ottenere la certificazione PADI Open Water Diver attraverso un corso di formazione di 6 settimane.

Queste esperienze sono progettate per aiutare i visitatori a comprendere meglio l’importanza della conservazione marina e l’impatto che le nostre azioni possono avere sugli oceani.

Inoltre, immerso in questa magica ambientazione, potrai degustare piatti creativi e raffinati preparati con ingredienti freschi e di alta qualità nel suggestivo Ocean Restaurant. Qui ti aspettano le prelibatezze della cucina mediterranea-californiana in un’atmosfera incantevole ispirata ai fondali marini, mentre i pesci nuotano pacificamente intorno a te. Un’esperienza culinaria indimenticabile che delizierà non solo il tuo palato, ma anche i tuoi occhi.

L’avventura più suggestiva della struttura è il tour notturno dell’acquario, che ti permetterà di esplorare l’incantevole mondo marino dopo il calar del sole. Potrai, infine, pernottare in una tenda proprio di fronte alla spettacolare Open Ocean Gallery, sognando al ritmo rilassante delle onde.

Una notte da sogno tra le onde dell’oceano

E se ti dicessimo che il tuo viaggio negli abissi dell’oceano non termina qui? Sei pronto per vivere un’esperienza mozzafiato che rimarrà per sempre nei tuoi ricordi?

Dopo una giornata straordinaria al Sea Aquarium, concediti allora una notte da sogno nell’incantevole Equarius Ocean Suite. Situata nel cuore del Resorts World Sentosa, questa struttura esclusiva offre una combinazione unica tra lusso e scenari privilegiati.

Questa incredibile suite offre una vista panoramica mozzafiato sulla vasca dell’acquario attraverso un’enorme parete di vetro, trasportandoti in un’atmosfera marina senza precedenti. Sarà come immergersi nell’oceano, circondato dalla compagnia dei pesci che nuotano accanto a te.

Ti troverai immerso in un’incredibile avventura sottomarina, senza mai allontanarti dalla comodità del tuo letto.

Se stai pianificando una visita a Singapore, assicurati di includere l’acquario nella tua lista delle attrazioni da scoprire. Sarai catapultato in un mondo sottomarino affascinante, dove avrai l’opportunità di ammirare da vicino alcune delle creature più straordinarie del nostro pianeta.

S.E.A. Aquarium

Fonte: iStock

Vasca con le mante, S.E.A. Aquarium, Singapore