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La chiesa di legno che sembra uscita da una fiaba

La Norvegia, situata nel cuore dell’Europa settentrionale, è famosa per le sue bellezze naturali mozzafiato, dai fiordi spettacolari alle montagne imponenti, fino alle sue foreste lussureggianti. Oggi ci addentreremo nella città di Notodden, situata nella contea di Vestfold og Telemark, un vero gioiello che arricchisce il paesaggio norvegese.

La città è famosa per la sua storia industriale e, attualmente, è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Una delle sue attrazioni più affascinanti è la Heddal Stave Church, una chiesa di legno storica e maestosa, la più grande rimasta in Norvegia.

La grandiosa imponenza si erge sulla campagna, evocando immagini di tempi antichi e storie epiche. Un’opera d’arte che resiste al passare del tempo, in cui ogni intaglio narra una storia, trasportando chi l’ammira in un tempo di guerrieri, esploratori e artigiani. Non sorprende che sia considerata uno dei tesori più preziosi della Norvegia.

Heddal Stave Church: il tesoro antico della Norvegia

Heddal Stave Church in Norvegia

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Heddal Stave Church, Notodden, Norvegia

Nascosta tra le bellezze naturali del luogo, la Heddal Stave Church emerge come un gioiello architettonico, incantando i visitatori con il suo fascino artigianale e la sua ricca storia. Costruita intorno al 1250, rappresenta non solo una testimonianza del passato, ma anche un pilastro centrale della comunità.

Situata lungo il percorso del Parco Nazionale, cattura l’attenzione dei turisti con il suo aspetto austero e la struttura singolare, invitandoli a esplorare gli interni decorati e scoprirne l’affascinante storia.

Questo straordinario edificio è caratterizzato da tre torri distintive e una galleria esterna che circonda l’intero edificio. Ogni dettaglio della chiesa riflette un alto livello di maestria artigianale, dalla complessità del design alle intricate decorazioni in legno.

Questa chiesa è la più grande delle 28 chiese di legno ancora conservate in Norvegia. Tra queste, vi suggeriamo di visitare anche la Chiesa di Urnes, una testimonianza straordinaria di un’antica tradizione architettonica, risalente al periodo medievale.

Nonostante la sua antichità, la Heddal Stave Church è, ancora oggi, un luogo di culto attivo, che svolge un ruolo vitale tra gli abitanti del posto, creando un legame solido tra le nuove generazioni e le radici del territorio.

Alla scoperta di Notodden

Notodden, un comune affascinante nella contea di Vestfold og Telemark, è una destinazione ricca di sorprese. Questa città industriale si è sviluppata all’inizio del XX secolo ed è situata sulle rive del Lago Heddalsvannet, alla fine del Canale di Telemark.

Tra le attrazioni più interessanti, ti suggeriamo di esplorare la meravigliosa Cascata Tinnfossen, un luogo perfetto per fare una passeggiata rilassante. L’acqua che scorre crea uno spettacolo mozzafiato, specialmente dopo un’abbondante pioggia.

Inoltre, questa località è un vero paradiso per gli sportivi. Le sue numerose piste ciclabili e i sentieri escursionistici permettono di scoprire la meravigliosa campagna norvegese. I percorsi variano dai più semplici ai più impegnativi e si snodano tra foreste lussureggianti, lungo le rive dei laghi e fino alle spettacolari vette delle montagne circostanti.

In particolare, non perdetevi il Sentiero Blu, che segue il corso del fiume Tinnelva, e il sentiero panoramico di Heddal, che offre una vista fantastica proprio sulla Heddal Stave Church.

Notodden in Norvegia

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Vista panoramica di Notodden, Norvegia
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La street art ha trasformato questo quartiere di Parigi in un museo en plein air

Parigi, conosciuta anche come la “Ville Lumiere“, è una metropoli affascinante e vivace che ha molto da offrire. Rinomata per la sua ricca storia, l’arte straordinaria e la cucina raffinata, è una destinazione romantica che cattura l’immaginazione di milioni di turisti ogni anno.

La città è famosa per monumenti iconici come la Torre Eiffel, il Louvre e Notre-Dame, e per i suoi angoli pittoreschi, i caffè accoglienti e i parchi tranquilli. Ma Parigi non è solo questo. La città ha un vibrante patrimonio street art che l’ha trasformata in una destinazione ideale per gli amanti dell’arte urbana. Da nord a est, le strade di Parigi sono un telaio vivente per artisti di strada.

Oggi vogliamo portarti nel XIII arrondissement, un tempo conosciuto per le sue case popolari e l’aspetto industriale, oggi trasformato in un epicentro dell’arte di strada, diventando un vero e proprio museo a cielo aperto.

Dalle meravigliose installazioni tridimensionali di Bordalo II ai sorprendenti murales di Obey e Inti, questo quartiere è diventato un luogo in cui l’arte si mescola alla vita di tutti i giorni, trasformando le pareti grigie in tele colorate. Questo fenomeno non solo ha cambiato il volto del quartiere, ma ha anche creato un forte senso di comunità e apprezzamento per l’arte contemporanea.

Il fascino artistico di Parigi

Murale XIII arrondissement

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Murale nel XIII arrondissement di Parigi, Francia

Situato nella parte sud-est della città, il XIII arrondissement ospita numerose opere di street art che impreziosiscono muri e palazzi, creando un’atmosfera unica e coinvolgente. Le strade prendono vita con enormi murales che decorano intere pareti dei palazzi, regalando colore e vivacità al paesaggio.

Uno degli eventi più importanti che ha contribuito a questa trasformazione è stato il progetto artistico quadriennale Boulevard Paris 13. Conclusosi nel maggio 2019, l’iniziativa ha coinvolto 26 street artist di diverse nazionalità che hanno creato 32 murales, dando vita a uno dei percorsi d’arte urbana più affascinanti di Parigi.

In particolare, lungo il Boulevard Vincent Auriol, avrai l’opportunità di ammirare una serie di grandi murales, visibili persino dalla metropolitana.

Percorrendo le vie trasversali, ti imbatterai in una varietà di opere più piccole ma altrettanto attraenti. Queste strade offrono un’atmosfera più intima e ti daranno la possibilità di scoprire alcuni artisti emergenti, oltre a quelli già affermati.

L’itinerario si conclude alla stazione della metropolitana Chevaleret, un’esperienza da non perdere per scoprire la street art e per ammirare Parigi da una prospettiva al di fuori degli schemi convenzionali.

Alla scoperta del XIII arrondissement: non solo street art

Questa zona di Parigi è molto di più di una galleria street art. Questo quartiere affascinante, situato sulla Rive Gauche della Senna, incarna un mix di storia antica e modernità. Qui potrai immergerti nei mercati vivaci, gustare delizie gastronomiche locali e scoprire le caratteristiche botteghe parigine.

Il quartiere ospita anche un importante centro residenziale, caratterizzato dalla presenza di moderni grattacieli che si contrappongono all’architettura tradizionale della città.

Un’altra attrazione imperdibile è la Butte aux Cailles. Questo “villaggio nella città” era un tempo distante da Parigi, ma ad oggi offre una pacifica oasi di tranquillità lontana dal caos cittadino. Con i suoi viali acciottolati, le graziose case a due piani, i numerosi caffè e intimi ristoranti è il luogo ideale per una piacevole passeggiata o per godersi un po’ di tempo libero in totale relax.

Murale XIII arrondissement

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Murale nel XIII arrondissement di Parigi, Francia
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Hammamet, la città della Tunisia da visitare assolutamente

Cambiare continente e scoprire terre culturalmente diverse dalle nostre – ma che in realtà sono a due passi da casa – è più facile di quanto si creda. E lo è atterrando in realtà che sono dei veri e proprio gioielli, dove il mare è un sogno e dove le architetture evocano paesaggi poetici.

Per fare quanto appena detto, basta salire a bordo di un aereo e volare in Tunisia, interessante Paese del Nord Africa che tra le sue tante mete turistiche ne nasconde una che è un vero tesoro da scoprire: Hammamet.

Hammamet, informazioni utili

Hammamet accoglie il visitatore con il suo distintivo odore di gelsomino che poi lo accompagna per tutto il soggiorno. Situata a sud-est di Capo Bon, sul golfo omonimo, è una destinazione particolarmente amata dai viaggiatori locali e internazionali.

E no, non c’è da sorprendersi perché questa città, fondata durante l’epoca romana, è un pullulare di storia e angoli paradisiaci, tanto che nel corso degli anni è stata meta di numerosi turisti celebri. Parliamo di illustri politici come Winston Churchill, e scrittori dalle mani fatate come Gustave Flaubert.

Nel nostro Paese, invece, Hammamet è diventata particolarmente nota per essere stata l’ultima casa del leader socialista Bettino Craxi nel corso della sua latitanza, dal 12 maggio 1994 fino alla sua morte nel gennaio 2000. Non è un caso, infatti, che molti connazionali vengano proprio qui a porgergli un ultimo saluto, in quanto riposa nel cimitero cittadino.

Cosa aspettarsi

Il solo nome, Hammamet, invita al relax totale, quello che rigenera e che fa stare bene: deriva da hammam, i famosi e affascinanti complessi termali arabi, perché qui ci sono una serie di sorgenti da cui sgorgano acque dalle proprietà terapeutiche e rigeneranti, di quelle che sono in grado di farci percepire il benessere sia a livello fisico, sia per la serenità dello spirito.

Hammamet, Tunisia

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I tetti di Hammamet

Questa peculiare città tunisina, però, è anche altro come spiagge candide lambite da un mare che per via della sua limpidezza invita a fare più bagni possibili, così come tanti sport acquatici. Hammamet, dopo il relax delle sue terme, spinge persino a scoprire la sua vibrante vita notturna fatta di locali, dj set, e festival di importanza internazionale.

E poi i suoi monumenti antichi, come quelli caldamente protetti dai muri della Medina, una delle più spettacolari di tutto il Paese, che sono testimoni di un passato indelebile e glorioso.

Cosa vedere ad Hammamet

Hammamet accoglie con l’azzurro del mare, il dorato delle spiagge, il bianco dei suoi edifici che, come quelli della Grecia, sono decorati di blu e un verde vivo, quello della sua vegetazione. Una mescolanza di colori che fa subito sentire bene e che esorta a scoprire ancora più a fondo l’anima della città.

Per farlo occorre necessariamente iniziare dalla Medina che tra stradine e bancarelle piene di tonalità conduce, passo dopo passo, a raggiungere antichi monumenti che lasciano senza fiato.

Un esempio di quanto appena detto è l’imponente Forte, detto in arabo la Kasbah. Costruito per proteggere la città da eventuali invasioni provenienti dal mare, è possibile visitarlo passeggiando tra i suoi bastioni da dove ammirare una vista mozzafiato dei vicoli intricati della Medina e delle onde del mare.

Imperdibile in città è il Centro Culturale Internazionale di Dar Sebastian, ospitato in una delle più belle ville costruite ad Hammamet. Vi basti pensare che quando l’architetto, Frank Lloyd Wright, vi entrò per la prima volta rimase così stupefatto dal lusso e dall’eleganza che affermò che era la più bella casa che avesse mai visto.

Marmi, colonne e ampi spazi la rendono un vero capolavoro che oggi ospita concerti durante i mesi estivi. Una piccola curiosità: Winston Churchill la scelse per scrivere le sue memorie.

Poi ancora la la zona nuova di Yasmine, che si trova tra il Porto di Kelibia e quello di El Kantoui. Fatta di grandi spazi verdi, parchi e negozi tipici, mette a disposizione anche una sfilata di hotel modernissimi e locali per il divertimento.

Kasbah nella medina di Hammamet

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La Kasbah nella Medina di Hammamet

Il mare di Hammamet

Come vi abbiamo accennato sopra, Hammet è famosa anche per le sue grandiose spiagge lambite da un Mediterraneo turchese. Ad onor del vero, non sono tutte un paradiso: purtroppo le spiagge pubbliche, in alcune circostanze, hanno dei livelli di pulizia non soddisfacenti.

Le private, invece, sono gioielli di pura bellezza, dall’atmosfera vivace e con tutti i servizi che si possono desiderare. Dai fondali sabbiosi e morbidi, sono perfette per i giovanili, le famiglie con bambini e i pensionati, anche grazie al fatto che il favoloso mare è generalmente calmo.

Cosa vedere nei dintorni

Ad emozionare sono anche i dintorni di questa peculiare città tunisina. Tantissime, infatti, sono le mete da inserire nel proprio itinerario. Una di queste si trova a pochissimi passi dalla città e si chiama Pupput. Si tratta di un sito archeologico di epoca romana che preserva i resti di terme, domus con peristili, fontane e mosaici di ottima fattura, poi ancora iscrizioni, installazioni, un teatro e un anfiteatro.

Una zona importantissima, in quanto dista appena 300 metri dal punto in cui è stata scoperta la più grande necropoli romana in Africa.

Molto bella è anche Nabeul, ovvero l’antica Neapolis, che è conosciuta come la Capitale della ceramica. Oltre a essere un’incantevole città costiera, è anche il posto ideale per lasciarsi inondare da un mix unico di cultura, tradizioni locali e belle spiagge.

Poi ancora Kairouan, l’antica Capitale degli emiri agabiti, ma anche la quarta città santa del mondo arabo. Il suo soprannome è “città delle trecento moschee”, e non a caso attira tantissimi visitatori per via della sua Grande Moschea di Uqba, uno dei luoghi più sacri per la religione islamica. Non è di certo da meno la cosiddetta Moschea del Barbiere dove, secondo la tradizione, è stato tumulato uno dei più stretti amici del Profeta che aveva sepolto con sé una ciocca della sua barba.

Infine, vale la pena fare un salto presso Kelibia, una città costiera che offre interessanti monumenti, come l’imponente fortezza bizantina del VI secolo che sovrasta il porto, resti archeologici e spiagge bellissime e incontaminate.

Insomma, Hammamet e i suoi dintorni sono una meta da prendere assolutamente in considerazione.

Viaggio ad Hammamet

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I tramonti in spiaggia di Hammamet
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Alla scoperta delle Isole del Canale, paradisi sorprendenti

Le Isole del Canale, conosciute anche come Isole Normanne, sono un affascinante arcipelago situato nel Canale della Manica, proprio al largo delle coste di Francia e Inghilterra.

Pur essendo prossime al Regno Unito dal punto di vista geografico, queste isole offrono un’esperienza unica, come se si varcassero le porte di un mondo completamente diverso.

La singolarità del patrimonio culturale, la bellezza mozzafiato dei paesaggi naturali e la ricchezza storica, conferiscono alle isole un fascino esclusivo, che ammalia i visitatori da secoli.

Isole del Canale, un arcipelago tutto da scoprire

Porto Saint Peter, Guernsey

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Saint Peter Port, Guernsey, Isole del Canale

Le Isole del Canale britannico compongono un incredibile arcipelago che offre una straordinaria miscela di bellezze naturali, storia e cultura. Jersey, Guernsey, Alderney, Sark e Herm sono le cinque principali gemme di questo incantevole territorio, circondate da numerosi isolotti e scogli.

Queste isole non fanno parte del Regno Unito, ma sono dipendenze della Corona britannica, il che significa che mantengono i propri sistemi di governo con le proprie leggi. Immersa nelle acque cristalline del golfo di Saint-Malo, ogni isola ha le sue peculiarità che la rendono affascinante e unica. Le due principali sono Jersey e Guernsey.

Jersey è un popolare hub per lo shopping in stile inglese. La sua capitale, St. Helier, è una vivace metropoli che vanta una straordinaria varietà di negozi di prêt-à-porter, oggetti di design, antiquariato e marchi di lusso. Non solo, è anche un’isola di impareggiabile bellezza. Con le sue spiagge sabbiose, le scogliere e i paesaggi selvaggi, offre un rifugio tranquillo lontano dal caos della città. In particolare, la baia di Saint-Ouen, con la sua esposizione alle potenti onde atlantiche, è la meta ideale per gli appassionati di surf.

A solo un’ora di traversata da Jersey, si trova l’incantevole isola di Guernsey, un gioiello verde nel Canale della Manica. Con le sue riserve naturali, i pittoreschi porti, le spiagge sabbiose e le insenature rocciose, offre oltre 160 chilometri di splendida costa da esplorare. Una destinazione che ti stupirà con i suoi meravigliosi paesaggi costieri, i siti storici come il Castello Cornet e una cultura unica che affonda le sue radici nella tradizione normanna.

Durante la maggior parte dell’anno, è avvolta dal profumo di lavanda, gigli esotici e orchidee selvatiche, contribuendo a creare un’atmosfera quasi magica. La capitale, Saint-Peter Port, è famosa per la Casa di Hauteville, l’ex residenza del celebre scrittore Victor Hugo, che vi trascorse quindici anni in esilio. Entrambe sono celebri per la loro bellezza naturale e per la perfetta fusione di influenze britanniche e francesi.

Alderney, l’isola che non ti aspetti

Quasi a metà dello Stretto della Manica, esiste un’isola nascosta che aspetta solo di essere esplorata: Alderney, un piccolo isolotto poco conosciuto, che sembra quasi troppo bello per essere vero.

Con soli 2.400 abitanti, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, che consente ai suoi abitanti di vivere a un ritmo più lento e in sintonia con la natura circostante.

La sua bellezza selvaggia risiede nel paesaggio incontaminato: spiagge sabbiose, prati verdeggianti, sentieri costieri e una fauna ricca e variegata. Nonostante la sua vicinanza al trambusto delle città europee, Alderney ha mantenuto un’atmosfera rurale e tranquilla, dovuta in parte alla mancanza di costruzioni moderne.

Il suo cuore pulsante è il piccolo villaggio di Saint Anne, che custodisce l’unica chiesa dell’isola, dedicata proprio a Santa Anne, e una serie di piccoli negozi che rispecchiano l’autenticità di questo luogo. Le attività principali da svolgere sono passeggiate lungo le spiagge sabbiose o tra le valli rigogliose dell’isola. Potrete anche godervi emozionanti gite in bicicletta, rilassanti uscite in barca a vela o appassionanti sessioni di pesca, un passatempo amato dagli abitanti del posto.

Ad Alderney, ogni giorno è un’opportunità per staccare la spina, rilassarsi e riconnettersi profondamente con la meraviglia della natura.

Chiesa di Sant'Anna, Alderney

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Chiesa di Sant’Anna, Alderney, Isole del Canale
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Cala Salada e Cala Saladeta, vere e proprie meraviglie di Ibiza

Ciò che più sorprende arrivando a Cala Salada e a Cala Saladeta – separate da un’affascinante scogliera – dopo una breve avventura lungo le strette strade che si percorrono per raggiungerla, è la trasparenza delle loro acque. Tanto che dai promontori che le incorniciano si possono distinguere perfettamente gli spettacolari fondali di entrambe. Anche per questo motivo, sono due delle spiagge più amate di Ibiza, ciascuna con le sue particolarità: più famosa e affollata la prima, più piccola e tranquilla la seconda. Entrambe imperdibili. Scopriamole.

Cala Salada, una delle spiagge più affascinanti di Ibiza

Cala Salada è lunga appena 200 metri e larga circa 25 metri, sempre tenendo conto delle maree. È esposta a sud-ovest, quindi in estate è il luogo ideale per trascorrere un pomeriggio caldo e soleggiato. Questa spiaggia di sabbia dorata offre anche alcuni dei più bei tramonti di Ibiza.

Questo gioiello è circondato da una fitta pineta che si arrampica tra le scogliere e le sue acque sono considerate le più azzurre e limpide delle Isole Baleari. Per questo motivo, è consigliabile venire qui con maschera e un boccaglio, così da ammirare la ricchezza subacquea di questa spiaggia.

Qui potrete usufruire di numerosi servizi, tra cui noleggio di lettini e ombrelloni, docce e servizi igienici, parcheggio, bagnino e accessibilità per le persone disabili. Considerate, però, che essendo così ambita da residenti e turisti, c’è il rischio che la troviate particolarmente affollata durante i fine settimana estivi, specialmente in agosto, quando è consigliabile arrivare molto presto per trovare un buon posto dove sistemarsi e godere appieno di questo meraviglioso angolo naturale.

Cala Saladeta, la sorella minore di Cala Salada

Solo un piccolo costone roccioso e alcune baite di pescatori separano Cala Salada da Cala Saladeta. In realtà, finché la marea non è troppo alta, si può camminare da una all’altra. I più temerari scelgono un percorso abbastanza complicato, scalando le rocce. Tuttavia, nella parte superiore c’è un sentiero più comodo e sicuramente meno rischioso. Inoltre i percorsi ben battuti che conducono alle colline sono famosi per le emozionanti passeggiate in questa zona incontaminata.

Molto più piccola della sua rinomata ‘sorella’, è lunga appena 100 metri e, sebbene la sua superficie sia ricoperta di sabbia bianca e fine, anche la distanza tra la costa e le rocce è minore. Ciò significa che lo spazio in cui lasciare il proprio asciugamano è notevolmente ridotto. Pertanto, se si intende trascorrere lunghe ore su questa spiaggia, è consigliabile alzarsi abbastanza presto in estate per trovare un posto comodo e godersi una fantastica esperienza.

Un dettaglio da tenere presente è che, a causa della sua posizione geografica e durante la stagione estiva, nel tardo pomeriggio è ombreggiato dal promontorio vicino. Questo può essere un deterrente per gli amanti del sole fino a tardi. Se si ha la fortuna di raggiungere Cala Saladeta in barca, si può ammirare anche la bellezza della vicina cala di Punta Galera. Entrambe hanno acque di un azzurro impressionante, che contrastano con il verde dei pini che compongono la foresta costiera che ricopre gran parte di questa zona.

Come raggiungere Cala Salada e Cala Saladeta

Entrambe le baie si trovano nel comune di Sant Antoni, situata nella costa ovest dell’isola, e si possono raggiungere in auto facilmente, seguendo i cartelli stradali in direzione Santa Agnes. In alternativa, potete approdare a questi due paradisi imperdibili durante una vacanza a Ibiza anche via mare, attraverso un suggestivo tour in barca.

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Lago di Fedaia, gioiello tra le Dolomiti

Non hanno certo bisogno di presentazioni le Dolomiti, le fiabesche vette Patrimonio UNESCO, i leggendari “Monti Pallidi” dove vivere appieno l’essenza della montagna e assaporarne l’incredibile atmosfera: sono lo scenario invidiabile di tanti paesini montani, valli verdeggianti e specchi alpini limpidissimi.

Qui non soltanto la natura, ma anche l’uomo ha contribuito a rendere il paesaggio un vero incanto. La dimostrazione? L’emozionante Lago di Fedaia, gioiello tra le Dolomiti di Fassa, al cospetto della Marmolada, un sogno a occhi aperti nato a seguito della costruzione della diga negli anni Cinquanta.

Alla scoperta del Lago di Fedaia, pura emozione

Lo straordinario lago alpino si dona a 2054 metri di quota, all’altezza dell’omonimo valico che unisce la provincia di Trento a quella di Belluno, ovvero la Val di Fassa con l’Agordino.

Ombreggiato dalla Marmolada, occupa quasi del tutto la spianata del Passo Fedaia, nel territorio di Canazei, altrettanto meraviglioso borgo montano in provincia di Trento.

In realtà, possiamo parlare di due laghi: il primo (che è anche il più grande) si è formato con la costruzione della Controdiga di Maria al Lago, alta 60 metri, mentre il secondo, più piccolo, è un bacino naturale nato dopo uno sbarramento morenico.

La diga si può percorrere anche in auto ma per arrivare alla sponda del lago, alle falde della Marmolada, si procede esclusivamente a piedi, lungo un ponte con lo sguardo rivolto sul blu delle limpide acque e il ghiacciaio della montagna.

Inoltre, in zona non mancano vari rifugi per fare piacevoli soste e rilassarsi all’aperto, in un contesto che pare emerso da un dipinto, magari gustando anche una golosa fetta di strudel oppure cremoso yogurt, senza mai perdere di vista i giochi di luce sul Lago di Fedaia.

Da non perdere, inoltre, il “Museo della Grande Guerra 1914-1918“, il Kriegsmuseum, testimonianza del crudo conflitto che si combatté tra le vette che abbracciano la Val di Fassa e, in particolare, sulla Marmolada: al suo interno, si possono vedere cimeli e reperti (ritrovati grazie al progressivo ritiro del ghiacciaio) tra cui uniformi, armi, kit di cucito e di pronto soccorso, una macchina da scrivere “Erika” e piastrine di riconoscimento dei caduti.

Cosa vedere e cosa fare

In un simile paradiso terrestre si potrebbe rimanere per ore a osservare, estasiati, la meraviglia del lago e delle cime cui fa da specchio.

Tuttavia, dal lago partono bellissime escursioni: il sentiero 606, ad esempio, porta dopo circa due ore di cammino al rifugio Pian dei Facconi a 2.626 metri mentre il percorso 601 conduce, in un’ora e mezza, al rifugio Viel del Pan a 2432 metri: da qui, dopo altri venti minuti, si raggiunge il rifugio Fredarola a 2390 metri e poi si scende al Passo Pordoi (2239 metri).

Altro itinerario che inizia dal Passo Fedaia consente di arrivare, invece, al rifugio Gorza (2478 metri) in cima a Porta Vescovo, seguendo il sentiero 698 e camminando per circa un’ora e mezza: volendo, si può proseguire per un’altra ora e mezza fino a giungere al rifugio Padon (2407 metri) e l’omonimo lago nelle vicinanze della “Ferrata delle Trincee” dove visitare le fortificazioni costruite dagli italiani e dalle truppe austro-ungariche durante la Prima Guerra Mondiale.

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Barbati Beach, spiaggia eccezionale della Grecia

Per una vacanza all’insegna del mare spettacolare e di panorami che non si possono dimenticare a pochi passi dall’Italia, le isole greche sono una destinazione eccezionale.

Tra queste, spicca senza dubbio Corfù, raggiungibile in meno di due ore con l’aereo, un’isola straordinaria ponte tra due popoli e due culture che hanno in comune l’amore per il sole, le acque cristalline, e la buona tavola.

Si tratta di una delle perle delle isole Ionie, la cui costa è impreziosita, su ogni lato, da spiagge fantastiche, accessibili e balneabili, per tutti i gusti e le esigenze: rocciose, sabbiose, di ciottoli e ghiaia, solitarie, affollate, per giovani, coppie, famiglie…

Oggi andiamo a conoscere meglio Barbati Beach, a una ventina di chilometri a nord della città di Corfù.

Il paradiso della Spiaggia di Barbati

Non lontana dal capoluogo dell’isola, lungo la costa orientale, Barbati Beach si fa notare in primis per gli ulivi argentati che si spingono fino al mare, turchese e trasparente come il mare greco sa essere, insignito del riconoscimento Bandiera Blu a dimostrazione della qualità delle sue acque.

Conosciuta anche come la “riviera”, è un’idilliaca striscia di sabbia e sassolini bianchissimi contornata da una rigenerante area verde dove rilassarsi al sole senza più pensieri, finalmente lontani dalla frenetica routine di tutti i giorni, base di partenza privilegiata per andare alla scoperta delle altrettante bellezze di Corfù e meta ambita per gli appassionati di snorkeling grazie ai limpidi fondali dove c’è vita, con graziosi pesciolini neri e viola e, sul fondo, le spigole.

La temperatura dell’acqua è sempre piacevole, fresca ma non gelata, ottima per donare refrigerio nelle giornate più calde e sono molte le attività acquatiche che si possono praticare.

Oppure, semplicemente, qui è davvero il top godersi una vacanza balneare di totale relax, noleggiando ombrellone e lettino e usufruendo delle docce e dei servizi in loco.

Ma non basta perché vengono organizzate, giornalmente, piacevoli escursioni in barca che consentono di scorgere anche le calette più nascoste del litorale, sullo sfondo delle colline ricoperte dai verdi boschi.

Il paese è poi immerso in un’atmosfera tranquilla e riservata ma non mancano negozi che vendono souvenir, supermarket, alimentari, taverne vicine al mare o lungo la strada costiera dove gustare il meglio della cucina tipica e una scelta di hotel, appartamenti e ville sparsi lungo i declivi collinari per una vista a dir poco meravigliosa.

Come arrivare a Barbati Beach

Il paese di Barbati è servito dagli autobus che percorrono la strada costiera: nel dettaglio, fanno servizio la linea A4 (Corfù-Kassiopi), la linea A5 (Corfù-Barbati-Nissaki) e, durante il periodo estivo, anche la linea S6 (Nisaki-Paleokastritsa) che consente di raggiungere anche una delle spiagge più famose dell’isola, Paleokastritsa appunto, e le altre spiagge della costa est.

Arrivando invece in auto, si può arrivare alla spiaggia deviando per Akti Barbati oppure, poco più avanti, a Riviera: scendendo ad Akti Barbati, dal parcheggio  guardando verso il mare, sulla destra è a disposizione la spiaggia libera, mentre andando a sinistra ecco la spiaggia attrezzata con due bar (uno a Barbati-Riviera e uno ad Akti Barbati) per una golosa pausa ristoro.

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La foresta di pietra che sembra uscita da un film

Madre Natura ci regala ogni giorno degli spettacoli meravigliosi e sorprendenti, ma poche terre possono evocare un senso così profondo di mistero e fascino come la Cina. Quest’antica terra ci cattura con il suo richiamo irresistibile, svelando in ogni angolo una storia da raccontare.

Le città custodiscono segreti e tracce del passato, mentre i templi e le pagode evocano un profondo rispetto per la saggezza dei loro antenati.

Oggi vogliamo portarti in un’avventura emozionante nella provincia del Sichuan, nel cuore della Cina. Conosciuta per la sua magnifica bellezza naturale e la sua cucina piccante e sfiziosa, questa regione incantevole offre una varietà di esperienze indimenticabili. Una combinazione unica di panorami affascinanti e cultura, in cui potrai esplorare gli incantevoli paesaggi tra imponenti montagne e morbide valli.

Questo territorio custodisce numerosi parchi naturali, tra cui il Moshi Park, una delle principali attrazioni della regione. Aperto al pubblico nel 2017, oggi è diventato un popolare centro di scienze geologiche e la riserva più visitata della contea.

Moshi Park, un’oasi surreale

Moshi Park Cina

Fonte: Getty Images

Moshi Park, Sichuan, China

Il Moshi Park si estende su una vasta area di 4,8 chilometri quadrati, situato tra i 3000 e i 3500 metri di altitudine.

La sua caratteristica distintiva è la suggestiva foresta di miloniti, che crea un paesaggio unico, evocando l’atmosfera del “Regno di Mordor” della famosa trilogia “Il Signore degli Anelli“.

Queste incredibili rocce emergono dalle dolci colline della prateria di Tagong, creando uno spettacolo maestoso e fiabesco che lascia senza fiato.

Le morfologie presenti nel parco sono caratterizzate da una straordinaria pietra d’inchiostro, una roccia carbonatica nera con forme e trame uniche sviluppate durante milioni di anni di trasformazioni geologiche.

Queste formazioni rocciose assumono diverse gradazioni di colore a seconda delle stagioni, sfoggiando un incredibile paesaggio lunare caratterizzato da infinite tonalità di grigio. Un autentico spettacolo per gli occhi.

All’interno del parco, le maestose montagne sono interamente plasmate da questa pietra speciale, creando uno scenario unico che gli ha fatto guadagnare il titolo di “ottava meraviglia” lungo il percorso panoramico più incantevole di tutta la Cina.

Il fascino selvaggio del Sichuan

Il Moshi Park non è, però, l’unico motivo per cui vale la pena visitare questa regione. Il Sichuan, infatti, è una provincia che offre una straordinaria varietà di paesaggi e attrazioni.

Dai maestosi monti dell’Himalaya alle incantevoli gole, passando per le pittoresche risaie e i fiumi serpeggianti, questo territorio è un vero paradiso per gli amanti della natura e gli avventurieri.

Una delle attrazioni principali è la sua rinomata cucina piccante. I piatti tradizionali, come il famoso “hot pot” e la “mapo tofu“, sono amati sia dai locali sia dai turisti che desiderano assaporare sapori intensi e speziati.

Il cuore di questa rinomata cucina è Chengdu, il capoluogo, che negli ultimi anni è diventato un vivace centro culturale che sta attirando sempre più l’attenzione dei viaggiatori internazionali. Gli hotel di design, i club alla moda, le birrerie creative e i diversi musei offrono esperienze immersive uniche.

Ma il cibo piccante non è l’unica cosa che rende speciale questa regione. La provincia è anche famosa per essere la patria dei teneri panda, che abitano le numerose riserve naturali e i centri di ricerca in cui è possibile vedere da vicino questi adorabili animali.
In particolare, a soli 10 km dal centro di Chengdu, è presente la Base di Ricerca e Allevamento dei Panda Giganti, un’organizzazione senza scopo di lucro che si impegna nella conservazione di questa specie, ricreando il loro habitat naturale.

Spingendosi più a ovest, invece, si possono scoprire gli incredibili parchi nazionali che conservano alcune delle aree più scenografiche della regione. Qui potrai conoscere la cultura tibetana e ammirare gli affascinanti templi antichi.

Inoltre, avrai anche l’opportunità di fare trekking immerso completamente nella bellezza incontaminata della natura, lontano dal caos della modernità.

Cucciolo di Panda gigante in Cina

Fonte: Getty Images

Cucciolo di Panda gigante, Sichuan, Cina
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Spiaggia della Padulella, incastonata tra bianche pareti

Una vacanza estiva e balneare senza eguali è quella che offre l’Isola d’Elba, con il mare cristallino, un paesaggio ricco di natura e percorsi oudoor, un fitto calendario di eventi, luoghi di cultura e storia, e la bellezza delle sue spiagge.

Oltre 147 chilometri di costa, infatti, consentono di vivere il mare secondo tutti i gusti e le esigenze: sono moltissime le cale, le calette e le spiagge, ognuna differente dall’altra, selvagge, glamour, ideali per famiglie, romantiche oppure paradisi dello sport.

E, tra loro, spicca senza dubbio la Spiaggia della Padulella, un’assoluta meraviglia naturale dell’isola, amata e apprezzata a livello nazionale e internazionale, un autentico gioiello del Tirreno che oggi andiamo a scoprire.

Spiaggia della Padulella, incanto di Portoferraio

Candida spiaggia a cui gli ebani e i turisti sono irrimediabilmente affezionati, la Spiaggia della Padulella si dona lungo la costa nord non lontano dalla pittoresca cittadina di Portoferraio, a est rispetto alla Punta di Capo Bianco che la ripara dai venti e separata, sulla destra, dalla Spiaggia di Cala dei Frati e dalla Spiaggia delle Ghiaie da una piccola scogliera.

Lunga circa 170 metri, è una sorpresa da ammirare e godere almeno una volta nella vita: le limpide e azzurre acque creano un felice contrasto con il bianco delle maestose falesie che la incorniciano e con i piccoli e levigati ciottoli di ghiaia e, a periodi (in seguito a forti mareggiate) con tratti di posidonia spiaggiata.

Un dipinto, un gioco di colori, e la carezza dei caldi venti meridionali che mettono in risalto la trasparenza del mare che, grazie al candore dei fondali, assume incantevoli gradazioni cangianti che vanno dal turchese, al verde acqua fino all’azzurro: siamo di fronte a una località unica e inimitabile, impreziosita ancora di più dalle selvagge e brulle colline tutt’intorno, nel profumo della vegetazione mediterranea.

Come se non bastasse, la Spiaggia della Padulella fa parte della Riserva Marina di Tutela Biologica dello Scoglietto, favolosa oasi realizzata nel 1971 che include anche la Spiaggia delle Ghiaie e la Cala dei Frati: l’area protetta va dalle abbaglianti scogliere di Capo Bianco, che si tuffano nel Mar Tirreno, fino a Punta Falcone e, al largo, allo Scoglietto.

Grazie in particolare alle secche situate alla destra, il tratto di mare della Riserva ammalia con straordinarie sfumature dal blu intenso al verde smeraldo, ed è un vero eden per lo snorkeling: sono innumerevoli le specie di flora e di fauna che dimorano in questo angolo davvero speciale.

Non mancano, poi, anche i servizi: stabilimento attrezzato con possibilità di noleggio pedalò, lettini e ombrelloni, bar, ristorante, scuole di surf e vela e, nelle vicinanze, strutture ricettive.

Come arrivare in quest’angolo di paradiso

Sono due i punti di accesso alla Spiaggia della Padulella, entrambi raggiungibili seguendo la strada che da Portoferraio porta alle Ghiaie e poi le indicazioni per “Pedulella ed Enfola”.

Oltrepassata la Spiaggia delle Ghiaie, dopo 300 metri sulla destra, si apre una stradina pedonale con sbarra che vieta il transito alle auto: da qui, un breve tratto a piedi porta alla Padulella donando un eccezionale panorama della costa e delle imponenti antiche mura di Portoferraio.

Il secondo accesso, invece, lo si incontra procedendo lungo la strada principale a senso unico per ancora 200 metri, seguendo l’indicazione “Capo Bianco” fino ad arrivare a un parcheggio a pagamento: lasciata l’auto, sulla destra dello spiazzo una stradina prosegue per qualche decina di metri e arriva nel paradiso dell’Elba.

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Le scogliere dipinte da Friedrich esistono davvero: sono mozzafiato

Quante volte abbiamo immaginato di poter entrare in quadro e di ammirare dal vivo la bellezza di quei luoghi con i nostri occhi? Scenari resi immortali dalle pennellate sapienti degli artisti, luoghi talmente straordinari da meritare di essere impressi per sempre su tela, in capolavori divenuti immortali.

Come le scogliere dipinte da Caspar David Friedrich nel 1818. Quelle rocce bianche a picco sul mare esistono davvero e sono mozzafiato. Per ammirarle dal vivo si deve andare sull’isola baltica di Rügen in Germania, un luogo che è stato capace di affascinare il pittore, mentre si triovava lì in viaggio di nozze con la moglie.

Le bianche scogliere di Rügen: qui il dipinto diventa realtà

Vedere dal vivo ciò che gli artisti hanno reso immortale su tela è un’esperienza unica. Tanti luoghi del mondo sono stati riprodotti diventando quadri celebri. Come dimenticare – ad esempio – La notte stellata sul Rodano dipinta da Vincent van Gogh durante il suo soggiorno ad Arles, oppure La montagna Sainte -Victoire di Paul Cézanne, in cui ha ritratto l’omonimo monte che si trova in Provenza. E ancora Le bianche scogliere di Rügen un dipinto di Caspar David Friedrich. Il dipinto si trasforma in un’ambientazione reale a Rügen, isola tedesca che si trova nel Mar Baltico. Lì si trovano un gruppo di scogliere in gesso che hanno il nome di  Stubbenkammer e si trovano all’interno del Parco Nazionale di Jasmund. Le scogliere arrivano a un’altezza di oltre 150 metri e – nella parte alta – sono incorniciate da foreste di faggio.

La loro particolarità è il colore bianco, che crea un suggestivo contrasto con l’ambiente circostante in cui abbondano l’azzurro e il verde. L’isola di Rügen è la più grande del Mar Baltico e , oltre alle scogliere, sono molto celebri le sue località balneari che si trovano nella zona sud orientale. Il collegamento con Stralsund è possibile grazie a un ponte che si sviluppa per circa 25 chilometri.

L’isola è molto affascinante, amata dai turisti e ricca di cose da fare. Basterà passeggiate nei centri abitati oppure in mezzo alla natura, ammirare le ambientazioni scenografiche e le bellissime località da visitare, come il capoluogo Bergen, oppure le cittadine di Binz e Putbus.

Per vedere le bianche scogliere, infine, si deve raggiungere il Parco Nazionale di Jasmund, lì ci sono punti panoramici da cui osservare le rocce che si gettano nel Mar Baltico.

Il quadro di Caspar David Friedrich diventa realtà e ci lascia senza fiato

E così, sull’isola tedesca, Le bianche scogliere di Rügen diventano realtà per gli occhi dei visitatori. Il quadro è stato realizzato dal pittore nel 1816 mentre si trovava lì in villeggiatura con la neo-sposa Caroline Bommer.

Nel quadro sono ritratti proprio loro due insieme al fratello della moglie, ma le loro figure non sono centrali: l’artista ha voluto lasciare il posto d’onore al paesaggio. E allora gli occhi si soffermano sulle rocce affilate e bianche, sugli alberi che fanno da contorno e sull’azzurro del mare sullo sfondo: un gioco di contrasti e di colori che lascia senza fiato sia osservando il quadro sia ammirandolo dal vivo.

Per immergersi nella sua atmosfera dobbiamo raggiungere l’sola di Rügen, oppure andare a vedere il quadro che si trova presso la Collezione Oskar Reinhart Am Römerholz, a Winterthur in Svizzera.