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Un viaggio ad Aquisgrana, sulle orme di Carlo Magno

Carlo Magno e Aquisgrana, un legame inscindibile fatto di imperatori e re, incoronazioni solenni, residenze e palazzi. Situata al centro del land Nord Reno-Vestfalia e conosciuta anche come Aachen, il nome tedesco, questa città trasuda memorie storiche da ogni angolo. Di origine romana, è diventata famosa grazie a Carlo Magno che nel 794 la scelse come capitale del Sacro Romano Impero. Una scelta intima quanto strategica perché, oltre a essere il luogo in cui l’imperatore trascorse la sua infanzia, garantiva molti vantaggi dal punto di vista geografico.

In questo articolo vi proponiamo un itinerario sulle orme di Carlo Magno, dove ogni dettaglio urbanistico e architettonico ci riporta indietro al suo spirito moderno e cosmopolita, a partire dalla famosa Cappella Palatina e dalla Cattedrale, al tempo considerata la più grande a nord delle Alpi. Aquisgrana è rinomata anche per le sue acque termali, amate dallo stesso imperatore perché ricche di minerali in grado di apportare numerosi benefici al corpo. Non è un caso che il nome latino sia Aquae Granni, con riferimento a Granno, il dio celtico della salute.

Il Duomo e la Cappella Palatina

Il primo luogo da visitare ad Aquisgrana è non solo uno dei più belli voluti da Carlo Magno, ma anche quello in cui giace sepolto. Il Duomo si contraddistingue per la sfarzosità delle decorazioni interne e per la famosa Cappella Palatina. La cattedrale è stata eretta tra il 786 e l’804 come chiesa-palazzo di Carlo Magno, mentre il coro gotico fu completato solo nel 1414. Si tratta del primo monumento in Germaniatra i primi d’Europa – ad essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1978. Situato nella centralissima Münsterplatz, è uno scrigno di tesori antichi unici come il trono di marmo di Carlo Magno, il reliquiario contenente le sue spoglie e il lampadario in rame voluto da Federico Barbarossa.

L’atmosfera storica che si respira all’interno del Duomo è indescrivibile: fu proprio Carlo Magno a posare la prima pietra della cappella, il nucleo più antico della cattedrale di Aquisgrana. Il sovrano aveva chiesto alle sue maestranze francesi, sotto la responsabilità di Oddone da Metz, di replicare le forme delle basiliche romaniche viste durante i suoi soggiorni in Italia, a Ravenna e a Roma. Nei secoli successivi, la cattedrale venne arricchita da nuove cappelle laterali, realizzate in stili diversi. L’aspetto attuale è dovuto ai lavori di restauro successivi all’incendio avvenuto nel 1224 e al suo interno è possibile ammirare il Tesoro della Cattedrale, costituito da pezzi unici che lo hanno reso uno dei più importanti al mondo e che comprendono, tra gli altri, l’olifante, la croce pettorale di Carlo Magno e il Crocifisso di Lotario.

Grashaus e Rathaus

Non dovete spostarvi di molto dal Duomo per raggiungere il Grashaus, uno degli edifici più antichi e primo municipio della città, le cui parti originali facevano parte del palazzo di Carlo Magno. Prima di entrare, ammirate la sua facciata gotica, impreziosita da eleganti finestre a bifora e coronata da merli ghibellini. Nel XIV secolo divenne sede delle attività del borgomastro e nel corso degli anni assunse ruoli sempre diversi: nei suoi interni, infatti, si sono svolte cerimonie di ogni tipo, dalle incoronazioni ai funerali.

L’attuale palazzo del municipio, invece, è il Rathaus, costruito tra il 1334 e il 1376. Anche qui, come nel caso del Grashaus, la facciata è un esempio perfetto di stile gotico, impreziosita da una cinquantina di statue a dimensione naturale rappresentanti i maggiorenti tedeschi, compresi i trenta imperatori incoronati ad Aquisgrana. Le parti interne, invece, sono state risistemate in chiave barocca, con l’elegante Reichsaal, cuore del palazzo, arricchita da affreschi ottocenteschi che illustrano la vita di Carlo Magno con repliche di insegne reali, corona, globo e spada. Se visitate Aquisgrana durante le feste natalizie, ricordatevi che è sulla piazza del municipio che vengono organizzati i meravigliosi mercatini di Natale.

Mercatini di Natale Aquisgrana

Fonte: iStock

La piazza del municipio allestita con i mercatini di Natale

Il centro storico di Aquisgrana

Il centro storico di Aquisgrana è piuttosto esteso, ma nonostante ciò può essere visitato tranquillamente perché a passaggio pedonale. Senza doversi preoccupare di auto e moto, è facile perdersi nei dettagli delle sue strade contraddistinte dalla presenza di numerose fontane, sculture e statue. L’atmosfera è arricchita anche dalla presenza di piccoli negozietti e graziose boutique, ideali per portarsi a casa un ricordo carino del vostro viaggio sulle orme di Carlo Magno.

Dal centro, dirigetevi verso Friedrich Wilhelm Platz, dove la Fontana di Elisa (Elisenbrunnen), rappresenta una delle tante fontane che testimoniano l’importanza dell’acqua per la città. Come abbiamo scritto anche all’inizio dell’articolo, fin dai tempi antichi, la città è stata plasmata dalla presenza di sorgenti termali minerali. Non immaginate una semplice fontana, perché in realtà si tratta di un edificio solenne realizzato in stile neoclassico e dedicato a Elisabeth Ludovika di Baviera, figlia del re Massimiliano I. La struttura architettonica accoglie i visitatori con un colonnato in stile dorico, mentre dalle due fontane sgorga l’acqua termale. Attraversando questo ambiente vi troverete all’interno di un grazioso giardino che custodisce un piccolo sito archeologico con resti d’epoca romana.

Porta medievale Aquisgrana

Fonte: iStock

Porta medievale nel centro storico

Le terme Carolus Thermen

Fra gli edifici legati al nome di Carlo Magno non bisogna dimenticare le Carolus Thermen in Pass Strasse, perfette per concedervi un pomeriggio di relax dopo aver passeggiato per le strade di Aquisgrana. L’imperatore, attratto dalle acque benefiche e dal clima mite di Aquisgrana, fece costruire sontuose terme private, dove si immergeva per curarsi e rigenerarsi. La cultura delle terme è entrata così a far parte del tessuto economico della città e le Carolus Thermen rappresentano la struttura più bella. Questo moderno centro termale vanta piscine a diverse temperature, saune finlandesi e giapponesi, hammam, trattamenti benessere ayurvedici, massaggi e tanti altri servizi pensati per coccolare i clienti abituali e i viaggiatori.

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Tra storia e leggenda nella Valle delle Piramidi in Bosnia

Nascosto tra i Balcani, si cela uno dei più grandi misteri archeologici al mondo, che continua ad attirare l’attenzione di archeologi, ricercatori e appassionati di storia da tutto il globo. Stiamo parlando delle piramidi bosniache, situate vicino alla città di Visoko, a pochi chilometri dalla capitale Sarajevo. Nonostante l’intera comunità scientifica non le riconosca come piramidi ma come una formazione naturale, molti sostengono che siano opera di una civiltà avanzata. A guardarle ricordano davvero delle piramidi egizie con la differenza che, rispetto a queste ultime, quelle bosniache sono ricoperte da una fitta vegetazione. In questo articolo scopriremo la storia di questa valle, cosa vedere e cosa fare alle piramidi bosniache e, per gli amanti del mistero, alcuni aneddoti e curiosità intrisi di fascino.

Breve storia della Valle delle Piramidi in Bosnia

La scoperta delle piramidi bosniache è avvenuta in tempi recentissimi. Nel 2005, Semir Osmanagić, un archeologo amatoriale ed esperto di civiltà antiche, annunciò la scoperta di una serie di strutture a forma piramidale nella valle di Visoko, così denominate:

  • Piramide del Sole
  • Piramide della Luna
  • Piramide dell’Amore
  • Piramide del Dragone

Lo studioso, famoso per le sue teorie sulle piramidi in tutto il mondo, ha dichiarato che queste strutture, oggi ricoperte di terra e vegetazione, sono state state realizzate per mano di una civiltà evoluta e risalente a oltre 12.000 anni fa. Sin dall’inizio, la comunità scientifica di geologi e archeologi ha risposto con scetticismo alle dichiarazioni di Osmanagić, affermando che si tratta di “semplici” formazioni naturali che si creano tramite un processo di sedimentazione ed erosione e che prendono il nome di “colline piramidali”. La risposta da parte della comunità scientifica non ha convinto l’esperto Osmanagić che, per avvalorare la sua teoria, ha affermato che l’orientamento della piramide più prominente, fosse perfettamente in linea con i punti cardinali, il che indica una forte conoscenza dell’astronomia da parte dei costruttori. Che tu voglia credere alla teoria di Osmanagić o a quella della comunità scientifica non importa, quello che è certo è che questo sito vale assolutamente la visita e mette a disposizione tante cose da fare e da vedere. Le abbiamo raccolte tutte in questa guida.

Piramidi Bosniache: cosa vedere e cosa fare

Scoprire questo sito significa lasciarsi condurre in un viaggio tra storia e mistero, fatto di teorie che si scontrano e di misteriose leggende. Al di là degli aspetti controversi, visitare questa zona a pochi chilometri da Sarajevo è anche una splendida occasione per ammirare le bellezze naturali della Bosnia ed Erzegovina. Ecco le attrazioni principali della Valle:

Piramide del Sole

La Piramide del Sole è la più prominente e la più famosa tra le presunte piramidi della valle. Secondo le teoria di Osmanagić, questa struttura è alta circa 220 metri, superando in altezza la Grande Piramide di Giza. Studi e ricerche – ancora in corso – cercano di dimostrare l’esistenza di una struttura artificiale sotto strati di terreno e vegetazione. Questa collina è stata abitata in diversi periodi storici, sulla sua sommità, infatti, ci sono tracce di una cittadella medievale con tanto di fortezza e monastero. Durante vari lavori sulla cima sono stati trovati anche resti di fortificazioni romane e altri reperti come vasellame e statuette.

Piramide della Luna

La seconda piramide in termini di grandezza è la Piramide della Luna. Alcuni scavi hanno portato alla luce quello che sembra essere un complesso di blocchi di pietra e che avvalorerebbe la teoria di Osmanagić ma che, tuttavia, continua a essere smentita dalla comunità scientifica.

Piramide del Drago

La Piramide del Drago è più piccola rispetto alle altre e va a completare il trio delle strutture principali della valle. Situata in posizione apparentemente strategica, forma un triangolo equilatero con le Piramidi del Sole e della Luna. Un dettaglio che viene citato spesso come prova di un ragionamento umano che si cela dietro queste strutture. Anche questa piramide, come le altre, è ricoperta di vegetazione.

Tunnel di Ravne

Gli studi svolti su questo sito hanno portato alla luce un complesso sistema di tunnel sotterranei – chiamati Tunnel di Ravne – e che ha contribuito ad accrescere l’aura di mistero dietro alle piramidi bosniache. Questo intricato dedalo di gallerie sotterranee si estende per diversi chilometri ed è stato oggetto di numerose spedizioni di ricerca. C’è chi sostiene che i tunnel siano collegati alle piramidi e che al suo interno si nascondano artefatti, inscrizioni e altri reperti che aspettano solo di essere scoperti.

Piramidi bosniache: strane teorie

Dettaglio di scavi archeologici

Fonte: iStock

Scavi archeologici alle piramidi bosniache

Se sei un amante del mistero e le teorie del complotto ti tengono sveglio la notte, una cosa che puoi fare nella Valle delle Piramidi in Bosnia è contemplare queste mastodontiche strutture immergendoti nelle teorie del mistero che aleggiano intorno a esse. Tra le più popolari troviamo:

  • Le origini Aliene: una delle teorie più discusse riguarda l’ipotesi che le piramidi siano state costruite dagli extraterrestri. Così come tutte le altre piramidi sparse nel mondo, sarebbero la testimonianza di una civiltà aliena che, in visita sul nostro Pianeta, ha lasciato traccia del suo passaggio.
  • Tecnologia Energetica Avanzata: una seconda teoria afferma che le piramidi siano state costruite come dispositivi energetici capaci di canalizzare e amplificare l’energia terrestre riversando nell’aria delle vibrazioni positive. Questa teoria cerca la sua controprova scientifica in alcuni studi che suggeriscono che la Valle delle Piramidi risuoni a una frequenza di 7.83 Hz, nota come Risonanza Schumann, che si crede abbia effetti positivi sul benessere umano.
  • Antica Civiltà Perduta: un’altra teoria afferma che le piramidi siano il frutto del lavoro di un’antica civiltà ormai perduta con una conoscenza avanzata dell’ingegneria e della geofisica e che abbia costruito questo sito come luogo di culto e venerazione.
  • Teorie del complotto: come tutti i fenomeni e le situazioni che  non hanno una spiegazione definitiva, anche le piramidi bosniache sono diventate oggetto delle più disparate teorie complottiste. C’è chi crede, infatti, che la ricerca sulle piramidi sia ostacolata dalle élite accademiche e dai governi mondiali i quali vogliono nascondere le verità sul passato e sul futuro della civiltà.

Infine, se non sei ancora soddisfatto, tra le cose da fare nella zona delle piramidi c’è la partecipazione a eventi e conferenze. La fondazione che sta portando avanti gli studi di questa zona organizza spesso eventi speciali e convention durante tutto l’anno

Visitare le piramidi bosniache: come fare e come arrivare

Come fare

il sito delle Piramidi Bosniache è visitabile tutto l’anno, gli orari di apertura possono variare di stagione in stagione quindi è consigliabile visitare il sito o contattare il centro visite per avere informazioni sempre aggiornate. È anche possibile accedere a visite guidate o viaggi organizzati per immergerti completamente in questo luogo dal fascino irresistibile. Uno dei punti più interessanti per la visita è, sicuramente, il Tunnel di Ravne, accessibile ai visitatori permette di esplorare le antiche gallerie e conoscere le teorie sulle loro funzioni e origini.

Come arrivare

Visoko è facilmente raggiungibile da Sarajevo, la capitale della Bosnia ed Erzegovina, che dista circa 30 chilometri. Si può arrivare in auto, autobus o treno per poi proseguire verso il sito delle piramidi il quale mette a disposizione anche diversi parcheggi nelle vicinanze.

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Tra Veneto e Friuli, 10 ville da scoprire in tutto il loro splendore

Nelle campagne al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, tra le provincie di Vicenza, Padova, Treviso e Rovigo, quella che un tempo era chiamata Repubblica di Venezia, si trovano numerosi edifici antichi, quasi tutti aperti ai visitatori curiosi. Molte di queste ville sono aperte al pubblico solo in alcuni periodi dell’anno. Altre sono accessibili esclusivamente su prenotazione o con visite guidate, ma la maggior parte delle Ville Venete sono aperte a tutti specialmente durante i weekend.

Queste splendide residenze storiche, disseminate tra il Veneto e il Friuli, rappresentano un patrimonio unico che si fonde armoniosamente con le magnifiche campagne circostanti.

Villa Pisani (Stra, Venezia)

Situata lungo il fiume Brenta, Villa Pisani è un capolavoro architettonico del XVIII secolo. Fu commissionata da Alvise Pisani, il doge di Venezia, e la sua costruzione iniziò nel 1720. Con i suoi sontuosi interni, ampi giardini all’italiana e un labirinto di siepi, questa villa offre una prospettiva affascinante sulla vita di lusso dell’epoca.

Villa Pisani

Fonte: iStock

La Villa Pisani

La Villa Pisani ha avuto anche un ruolo storico significativo. Nel 1934, durante il periodo del regime fascista italiano, la villa fu scelta come sede di incontri tra Benito Mussolini e Adolf Hitler. Questi incontri, noti come gli “Incontri di Villa Pisani”, si tennero il 14 e 15 settembre 1934 e furono un momento chiave nella storia dell’Italia fascista e della Germania nazista.

Gli interni della Villa Pisani sono sontuosi e riccamente decorati. Durante la visita, i visitatori possono ammirare gli affreschi, le opere d’arte, gli arredi originali e gli splendidi soffitti affrescati. La villa ospita una collezione di dipinti, sculture e mobili che testimoniano lo sfarzo e il prestigio dei proprietari dell’epoca.

La Villa Pisani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:00 alle 19:00 (orario estivo) e dalle 9:00 alle 17:00 (orario invernale).

Villa Emo

Progettata da Andrea Palladio nel XVI secolo, Villa Emo è un’opera d’arte architettonica rinascimentale e si trova a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso. Le sue linee eleganti, gli affreschi e il parco circostante offrono una vista mozzafiato.

La Villa Emo è caratterizzata da un design simmetrico e armonioso, tipico dello stile palladiano. La facciata principale presenta una serie di colonne ioniche e un frontone classico. Gli interni della villa sono altrettanto impressionanti, con stanze affrescate, soffitti decorati e arredi eleganti.

Villa Emo

Fonte: Getty

La Villa Emo

Un aspetto unico di Villa Emo è il suo legame con l’agricoltura. La villa è circondata da una vasta tenuta agricola, che faceva parte integrante del progetto originale. La famiglia Emo, che ancora oggi possiede la villa, ha mantenuto questa tradizione agricola e produce olio d’oliva e vino di alta qualità nelle terre circostanti.

La Villa Emo è visitabile su prenotazione. È consigliabile contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Barbaro

Anche questa villa in località Maser (Treviso) è opera di Andrea Palladio, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Gli affreschi di Paolo Veronese all’interno rappresentano un esempio straordinario dell’arte rinascimentale.

Villa Barbaro

Fonte: Getty

La Villa Barbaro

Commissionata dai fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, la villa è caratterizzata da un’architettura elegante e simmetrica. La facciata principale presenta un pronao con colonne corinzie, un’ampia scalinata e un frontone triangolare.

La Villa Barbaro è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 18:00.

Villa Contarini

Un incantevole esempio di architettura barocca, Villa Contarini è circondata da un vasto parco e un lago e si trova a Piazzola sul Brenta (Padova). Gli affreschi e gli arredi storici rendono questa villa un luogo di grande fascino.

Villa Contarini, facciata

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La Villa Contarini

La Villa Contarini presenta una facciata imponente e simmetrica, con un pronao sorretto da colonne ioniche. Gli interni della villa sono riccamente decorati con affreschi, stucchi e opere d’arte. Una delle attrazioni principali della villa è la “Sala delle Allegorie”, una sala affrescata da Giovanni Battista Zelotti con una serie di allegorie che rappresentano i valori della famiglia Contarini.

La Villa Contarini è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Valmarana ai Nani

Questa villa vicentina del XVII secolo è famosa per gli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo. La sua peculiarità risiede nelle 17 statue di nani che abbelliscono il giardino. È composta da due palazzi: Palazzo dei Nani e Palazzo dei Giganti. Ciò che rende Villa Valmarana ai Nani unica è la presenza degli affreschi che raffigurano scene di vita quotidiana e personaggi rappresentati come nani. Questi affreschi unici conferiscono alla villa un carattere distintivo e affascinante.

Villa Valmarana ai Nani

Fonte: Getty

La Villa Valmarana ai Nani

La Villa Valmarana ai Nani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 17:00.

Villa Foscari, “La Malcontenta”

Altra creazione di Palladio, Villa Foscari (in località Mira, in provincia di Venezia) è un esempio perfetto di architettura palladiana. Situata sulle rive del fiume Brenta, questa villa incanta i visitatori con le sue linee classiche e la posizione suggestiva. La villa presenta una facciata elegante e simmetrica con un pronao sorretto da colonne ioniche.

Una delle teorie sul soprannome “La Malcontenta” è che derivi da un’antica leggenda secondo cui una moglie insoddisfatta, imprigionata nella villa dal marito, avesse trascorso la sua vita in solitudine e infelicità. Tuttavia, questa leggenda non è stata confermata storicamente.

Villa Foscari

Fonte: Getty

La Villa Foscari

La Villa Foscari è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Widmann

Situata anch’essa lungo il fiume Brenta a Mira, Villa Widmann è celebre per i suoi magnifici giardini all’italiana. Gli interni sontuosi e il parco secolare fanno di questa villa un luogo di grande bellezza.

Nel 1765 circa, il salone principale della Villa fu abbellito da due artisti molto noti a Venezia in quel periodo: Giuseppe Angeli (1712-1798), allievo di Giambattista Piazzetta, e Gerolamo Mengozzi Colonna, stretto collaboratore di Tiepolo. Tuttavia, l’attribuzione degli affreschi non è del tutto certa, poiché alcuni studiosi ritengono che siano opera di Francesco Zanchi. Nel 1883, la Villa fu messa all’asta e acquistata da Francesco Somazzi. Dopo vari cambi di proprietà, la Villa tornò alla famiglia Widmann, ma l’ultima discendente, Elisabetta, nel 1946 la donò al figlio Ludovico, che nel 1970 la vendette alla famiglia Costanzo. Attualmente, il complesso è di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, precedentemente nota come Provincia di Venezia.

La Villa Widmann è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Manin

Questa villa sita a Passariano di Codroipo (Udine) rappresenta un importante centro culturale nella regione del Friuli. Oltre alla sua architettura affascinante, ospita anche mostre d’arte ed eventi culturali.

La villa assume la sua forma attuale durante il XVIII secolo, quando l’architetto Domenico Rossi progettò le due suggestive piazze di fronte al corpo centrale: la Piazza Quadra (1707) e la Piazza Tonda (1718), circondate da esedre ispirate al colonnato di San Pietro in Vaticano.

Villa Manin

Fonte: Getty

La Villa Manin

Verso il 1750, Giorgio Massari, uno dei più importanti architetti neoclassici del Veneto, disegnò un “belvedere” che fungeva da coronamento della villa. Questo belvedere aveva cinque finestre sul fronte della villa e altrettante sul retro, rivolte verso il parco. Sormontato da un timpano, il belvedere slanciava la facciata verso l’alto, armonizzando le proporzioni del corpo centrale che, a seguito dell’aggiunta dei vani degli scaloni monumentali, appariva troppo lungo rispetto all’altezza. Nello stesso periodo furono collocate le statue che coronano la villa, le barchesse e il cortile d’onore.

La Villa Manin è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Sandi

Immersa nelle colline del Prosecco a Valdobbiadene (Treviso), Villa Sandi è una villa veneta del XVII secolo. Oltre ai suoi affreschi e agli splendidi interni, offre anche degustazioni di vini pregiati.

L’eleganza delle sue stanze si manifesta attraverso un delicato connubio di colori pastello, stucchi e bassorilievi. La loro bellezza è esaltata da originali lampadari di Murano. Questi ambienti hanno ospitato illustri personaggi come Napoleone Bonaparte, Antonio Canova, il pittore Schiavoni e gli scrittori Caccianiga e Corso, testimoniando le gloriose e aristocratiche memorie di un passato veneziano.

La Villa Sandi è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Badoer

Ultima ma non meno importante, Villa Badoer (Fratta Polesine, Rovigo) è un gioiello del XVI secolo. Questa villa rinascimentale presenta un’elegante facciata e un parco all’italiana che incanta i visitatori.

La Villa Badoer è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Per ogni orario e giorno di visita di ciascuna delle 10 ville venete da vedere descritte nell’articolo si consiglia comunque di consultare i siti web ufficiali in modo da essere informati, prima dell’eventuale visita, di possibili cambiamenti di flusso turistico e accesso alla villa stessa in questione.

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Vaduz: clima e temperatura nelle diverse stagioni dell’anno

Vaduz, capitale del Liechtenstein, è immersa in un clima temperato che la rende una destinazione ideale in ogni stagione. Dalle calde estati con temperature perfette per escursioni e passeggiate tra i monti, ai freddi inverni innevati che regalano un’atmosfera fiabesca, scopriamo le caratteristiche climatiche di Vaduz e i periodi migliori per visitarla.

Clima e temperatura in primavera a Vaduz

La primavera a Vaduz è un periodo di rinascita e rinnovamento, con un clima che varia dalle fresche giornate di inizio marzo alle miti e soleggiate giornate di maggio. La stagione inizia con temperature ancora fresche a marzo che di giorno variano tra 8°C e 12°C, mentre le notti possono essere fredde, con valori che scendono a circa 0°C – 3°C.

Le giornate sono caratterizzate da una crescente presenza del sole, ma le mattine e le sere restano piuttosto fresche. A partire da aprile, aumentano le ore di luce solare e le medie diurne cominciano a salire in modo più significativo e si aggirano intorno ai 12°C – 17°C, mentre le notti diventano più miti, con temperature tra 4°C e 7°C.

Maggio segna l’arrivo del clima primaverile vero e proprio, con temperature diurne che variano tra 17°C e 22°C, mentre le notti sono ancora fresche ma decisamente più temperate, con valori che si mantengono tra 8°C e 12°C. E’ il periodo in cui la natura a Vaduz è in piena fioritura, favorita da una moderata quantità di precipitazioni, che contribuiscono alla rigogliosa vegetazione della regione.

I venti primaverili a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un clima piacevole e rinfrescante. I venti di föhn, tipici delle regioni alpine, possono occasionalmente portare aria più calda e secca, influenzando le temperature locali.

Clima e temperatura in estate a Vaduz

L’estate a Vaduz è la stagione ideale per visitare la città e i suoi dintorni, grazie alle temperature gradevoli e alle lunghe giornate di sole. A giugno, le temperature medie diurne si aggirano intorno ai 20°C – 25°C, mentre le notti sono fresche, con valori che scendono a circa 10°C – 15°C.
Luglio è il mese più caldo dell’anno, con medie diurne che variano tra i 25°C e i 30°C, e occasionalmente possono superare i 30°C, mentre le notti rimangono piacevolmente fresche, con temperature che oscillano tra 15°C e 18°C. Questo clima ideale rende luglio il mese perfetto per attività all’aperto e per esplorare la natura circostante.

Agosto continua ad essere caldo, con temperature diurne che si mantengono in linea con quelle di luglio, tra i 24°C e i 29°C, mentre le notti restano temperate, con valori tra 14°C e 17°C. Verso la fine del mese, le temperature possono iniziare a diminuire leggermente, segnando l’avvicinarsi dell’autunno.

Le precipitazioni in estate a Vaduz sono moderate e generalmente concentrate in brevi temporali pomeridiani o serali, che contribuiscono a mantenere verde e rigogliosa la vegetazione della regione. I venti estivi a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 15 km/h, offrendo una piacevole brezza che rende più sopportabili le giornate più calde.

L’estate è un periodo perfetto per visitare Vaduz e partecipare alle numerose attività all’aperto che la città e i suoi dintorni offrono. Le escursioni nei sentieri alpini, le passeggiate lungo il fiume Reno e le gite in bicicletta sono tra le attività preferite da residenti e turisti. Vaduz offre anche numerosi eventi culturali, tra cui concerti all’aperto, festival di arte e mercati locali.

Vaduz, capitale del Liechtenstein

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Vaduz, capitale del Liechtenstein

Clima e temperatura in autunno a Vaduz

L’autunno a Vaduz offre una varietà di condizioni meteorologiche che vanno dalle giornate tiepide e soleggiate di inizio stagione alle fresche e umide giornate di novembre. Questa stagione di transizione è caratterizzata da splendidi paesaggi autunnali, con foglie che cambiano colore e una natura che si prepara all’inverno. L’autunno a Vaduz inizia con temperature diurne ancora miti a settembre, che variano tra 15°C e 20°C, mentre le notti diventano progressivamente più fresche, con valori che scendono a circa 8°C – 12°C.

Ottobre vede un calo più significativo delle temperature. Le medie diurne si attestano tra 10°C e 15°C, mentre le temperature notturne possono avvicinarsi a 5°C. Questo mese segna l’inizio del vero autunno, con un’aria più fresca e frizzante. Le giornate sono più corte, ma ancora abbastanza lunghe per godersi il paesaggio.

A novembre, l’autunno a Vaduz si avvicina all’inverno. Le temperature diurne oscillano tra 5°C e 10°C, mentre le notti diventano decisamente fredde, con valori che possono scendere fino a 0°C o anche sotto. Le prime gelate notturne e occasionali nevicate leggere sono comuni verso la fine di novembre, indicando l’imminente arrivo dell’inverno.

Le precipitazioni in autunno sono moderate, ma tendono ad aumentare con l’avanzare della stagione. I venti autunnali a Vaduz sono generalmente freschi, provenienti spesso da nord-ovest, con una velocità che varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un raffreddamento dell’aria, specialmente nei mesi di ottobre e novembre.

Clima e temperatura in inverno a Vaduz

L’inverno a Vaduz prevede un clima freddo con frequenti nevicate, creando un paesaggio pittoresco e suggestivo. Questa stagione è perfetta per gli amanti degli sport invernali e per chi desidera vivere l’atmosfera magica delle festività natalizie. L’inverno a Vaduz è caratterizzato da temperature fredde che possono variare significativamente nel corso dei mesi. A dicembre, le temperature medie diurne si aggirano intorno a 0°C – 5°C, mentre le notti sono fredde, con valori che scendono a circa -5°C. Le prime nevicate significative possono già avvenire a dicembre, coprendo la città di un manto bianco.

Gennaio è solitamente il mese più freddo dell’anno. Le temperature diurne variano tra -2°C e 3°C, mentre le notti possono essere molto rigide, con temperature che scendono fino a -10°C. Le giornate sono corte, con poche ore di luce solare, ma l’atmosfera invernale è resa affascinante dalla neve che copre la città e le montagne circostanti.

Febbraio vede un leggero aumento delle temperature, ma rimane comunque un mese freddo, con temperature diurne che oscillano tra 1°C e 5°C, mentre le notti possono ancora essere gelide, con valori che scendono a -5°C. Verso la fine del mese, le giornate iniziano ad allungarsi e le temperature possono aumentare leggermente, segnando l’approssimarsi della primavera.

Le precipitazioni invernali a Vaduz sono prevalentemente sotto forma di neve, che contribuisce a creare paesaggi invernali spettacolari, perfetti per lo sci e altre attività invernali. I venti invernali a Vaduz sono generalmente freddi e provenienti da nord o nord-est, con velocità variabili mediamente tra 10 e 15 km/h che contribuiscono a un raffreddamento dell’aria, soprattutto nei giorni più gelidi.

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Esplorare il mondo con i viaggi on the road

I viaggi on the road rappresentano la quinta essenza della libertà, il miglior modo di esplorare il mondo viaggiando con il proprio ritmo e scoprendo angoli nascosti di paradiso. Gattinoni Travel ti propone 3 itinerari imperdibili che ti porteranno a vivere esperienze uniche e indimenticabili, tra panorami mozzafiato, culture affascinanti e cucina etnica: scopri il Western Australia, Miami e Key West, Madrid a Valencia.

Western Australia on the road: natura e spazi infiniti

Esplora il Western Australia, una regione di contrasti mozzafiato. Inizia il tuo viaggio a Perth, dove bellissime spiagge e parchi incontrano una vivace metropoli con bar, ristoranti creativi e street art. Goditi le spiagge di sabbia bianca, visita gallerie d’arte, quartieri storici e partecipa a eventi unici. Appena fuori Perth, esplora aziende vinicole locali e una fauna selvatica unica. Prosegui a nord lungo la Indian Ocean Drive per ammirare le formazioni rocciose del Pinnacles Desert e fai snorkeling nella Ningaloo Reef a Coral Bay. Termina il tuo tour a Broome, celebre per Cable Beach e i suoi spettacolari tramonti, è un melting pot multiculturale e una delizia tropicale. Fondata nel 1880, è molto conosciuta per la raccolta delle perle. Vivi un’avventura indimenticabile tra natura selvaggia e spazi infiniti!

Uno scorcio della città di Perth in Australia

Fonte: Canva Design

Skyline di Perth City in Australia

Fly & Drive: Miami e Key West

Per chi sogna un’avventura tropicale con un tocco di glamour, l’itinerario da Miami a Key West è perfetto! Inizia la tua avventura esplorando le splendide spiagge e la vibrante vita notturna di Miami, l’emblema della movida. Questa città è ricchissima di locali di ogni tipo dove poter ballare e divertirsi tutta la notte. Non dimenticare di visitare i luoghi naturali unici al mondo come il famoso Parco Nazionale di Everglades, e di esplorare quartieri originali come Little Havana, che rievoca perfettamente l’aria delle città cubane. Dopo aver assaporato il meglio di Miami, prendi l’auto e percorri la spettacolare Overseas Highway. Questo percorso mozzafiato ti porterà attraverso una serie di isole e ponti sospesi sull’oceano, offrendo panorami indimenticabili. Durante il viaggio, fermati a Key Largo per un’immersione nel John Pennekamp Coral Reef State Park, il primo parco sottomarino degli Stati Uniti. Qui potrai ammirare coloratissime barriere coralline e una ricca vita marina. Continuando il viaggio, raggiungi Islamorada, famosa per la pesca sportiva. Questo paradiso dei pescatori offre attività per tutti i gusti, dalla pesca d’altura al rilassante snorkeling. Concludi con una visita a Key West, la città più a sud degli USA: un luogo di sosta e svago da sempre; dai pirati del tempo andato ai marinai di varia nazionalità nei secoli successivi. Conosciuta per la sua atmosfera bohémien e le influenze caraibiche, Key West è il luogo ideale per rilassarsi e godersi un tramonto spettacolare.

Cityscape di Downtown Miami

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Downtown Miami

Da Madrid a Valencia Fly & Drive: cultura e modernità

Un viaggio on the road da Madrid a Valencia è un’occasione unica per immergersi nel cuore pulsante della Spagna. Questo itinerario ti porterà attraverso città storiche, paesaggi affascinanti e meraviglie architettoniche, offrendo un’esperienza di viaggio autentica e indimenticabile. Inizia a Madrid, il cuore della Spagna: dedica del tempo a esplorare i suoi musei di fama mondiale, come il Museo del Prado e il Museo Reina Sofia. Passeggia per il Parco del Retiro e visita il Palazzo Reale. Assapora l’autentica cucina spagnola con il “menu del día”, una scelta di piatti del giorno proposta dalla maggior parte dei ristoranti a prezzi abbordabili. Lascia Madrid e prendi la strada verso est, dirigendoti a Cuenca, famosa per le sue “casas colgadas” (case sospese). Passeggia per le stradine medievali e goditi la vista panoramica dalla città alta. Proseguendo verso sud-est, arriva a Teruel, conosciuta per la sua architettura mudéjar, patrimonio dell’UNESCO. Visita la Torre di El Salvador e la Cattedrale di Teruel per ammirare questo stile architettonico unico. Concludi il tuo viaggio a Valencia, dove il fascino storico si unisce alla modernità. Assapora una paella autentica e rilassati sulle spiagge del Mediterraneo. Scopri anche la curiosa storia della città: una volta, le porte delle mura avevano un orario di chiusura e restare fuori dopo tale orario significava “restare a la luna de Valencia”, un’espressione ancora usata per chi rimane “fregato”.

Uno scorcio del famoso City of Arts and Sciences di Valencia

Fonte: Canva Design

City of Arts and Sciences di Valencia

Cosa stai aspettando? Prepara la tua valigia, accendi il motore e parti per un’avventura indimenticabile! Scopri tutte le proposte dei viaggi on the road di Gattinoni Travel. Puoi prenotare online o presso l’agenzia Gattinoni più vicina a te.

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Piatti da mangiare a Riga: cosa assaggiare durante una vacanza

Riga è la splendida capitale della Lettonia, è una città ricca di storia e cultura e naturalmente delizie culinarie uniche. Situata sulle rive del fiume Daugava, Riga vanta un patrimonio architettonico affascinante che nel tempo ha sapientemente mescolato l’eleganza degli edifici Art Nouveau alla solidità delle antiche mura medievali. Ma non è soltanto la bellezza storica e architettonica a fare di Riga un luogo speciale da visitare, la sua cucina tradizionale offre un viaggio gastronomico che affascina e conquista. Oggi, continuando la lettura, soprattutto se state pianificando un viaggio a Riga, partiremo insieme alla scoperta di Riga e dei suoi piatti tipici da provare ma anche alcune attrazioni imperdibili, sia in città che nei borghi vicini per scoprire la bellezza poco conosciuta che aspetta solo di essere apprezzata.

Esplorando la cucina di Riga

La cucina lettone è un connubio affascinante di influenze nordiche e slavo-baltiche, è caratterizzata da ingredienti per lo più stagionali spesso provenienti dalla ricca campagna circostante. I piatti tipici della Regione riflettono la storia agricola del luogo, la cucina tradizionale offre una varietà di piatti che spazia dai ricchi stufati invernali ai freschi piatti estivi tutti preparati con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti. Ma quali sono i piatti che dovreste assolutamente provare a Riga durante la vostra visita? Ve li segnaliamo noi!

Aukstā zupa

Un piatto estivo imperdibile si tratta di una zuppa fredda di barbabietola che viene servita con panna acida, cetrioli freschi, uova sode e aneto. ideale per rinfrescarsi nelle calde serate estive, è una combinazione unica e interessante di sapori e profumi.

Pīrāgī

Sono piccoli panini ripieni, generalmente il ripieno è composto da pancetta e cipolle, ma c’è anche la loro versione dolce ripieni di marmellata o ricotta. Vengono serviti solitamente come antipasti o merende o come fine pasto nel caso della versione dolce, per un dessert con tutto il sapore del comfort food.

Pelēkie zirņi ar speķi

Un altro piatto tradizionale particolarmente interessante è proprio il pelēkie zirņi ar speķi, questa ricetta è tra le poche tradizionali rimaste fedeli all’originale, non ha subito nessuna contaminazione moderna, ha forti radici nella tradizione contadina di Riga ed è sostanzioso e nutriente, si tratta di piselli grigi con pancetta o speck e cipolla fritta, viene servito per lo più nel periodo invernale e natalizio.

Karbonāde

Paese che vai, cotoletta che trovi! Anche in Lettonia potete degustare la versione autoctona della cotoletta, di maiale impanata e fritta è servita con purè patate e verdure si tratta di un piatto semplice e tradizionale che dovete assolutamente assaggiare.

Rupjmaize

Più che un piatto vero e proprio, si tratta di un tipo di pane; il tradizionale pane nero e di segale a cui vengono aggiunti semi di carvi per l’esattezza, è un pane vagamente agrodolce. Il rupjmaize viene servito imburrato e accompagnato spesso da formaggi.

Rīgas šprotes

Ecco a proposito di rupjmaize e come accompagnarlo, sappiate che uno degli accostamenti oltre ai classici formaggi sono proprio le rīgas šprotes, sarde affumicate conservate in olio, sono uno dei piatti classici della cucina lettone e vengono servite su fette di pane e una leggera spruzzata di limone.

Pīle ar āboliem

Un piatto di carne tradizionale che dovete assaggiare a Riga, viene servito in occasioni speciali o festività. Si tratta di anatra arrosto il cui interno viene farcito con le mele cotte e affettate le prugne viola e l’aglio. Il tutto viene servito accompagnato da mele fritte e verdure di stagione.

Kartulepu pankūkas

Sono frittelle di patate che ricordano i rösti, le patate vengono grattugiate e mescolate con uova e farina, successivamente fritte fino a renderle croccanti. Si servono con panna acida oppure con una salsa di mele o salsa di mirtilli rossi.

Skābputra

Tra i piatti tradizionali da provare a Riga non può mancare la skābputra, una zuppa di latte acido arricchita con orzo perlato o grano saraceno, ha un sapore unico e leggermente aspro ma è particolarmente apprezzato per le proprietà salutari e rinfrescanti.

I dolci tipici di Riga

Non poteva certo mancare il dolce tra i piatti da provare a Riga. Si tratta di un formaggio dolce e cremoso che spesso viene ricoperto da una generosa dose di cioccolato. Il biezpiena sieriņš è un dessert tradizionale che viene servito freddo ed è la degna conclusione di un pasto tradizionale a Riga.

Debesmanna

Un dessert prettamente estivo è il Debesmanna. leggero e soffice viene preparato con semolino cotto e succo di frutti di bosco come lamponi, ribes o fragoline. Il semolino viene cotto e una volta freddo viene montato fino a renderlo arioso e viene servito freddo. Un altro dolce tradizionale lettone, che dovete assolutamente provare se siete a Riga, consiste in una crosta di pasta di segale che viene sapientemente imbottita di patate dolci, carote e spezie come cannella e chiodi di garofano. Lo Sklandrausis è espressione perfetta della semplicità e della bontà dei piatti tipici di Riga.

Kvass: la bevanda tipica

Terminiamo con una bevanda lettone che merita una menzione, il kvass è la bevanda tradizionale lettone, assomiglia alla birra, non a caso viene definita la ‘’birra di pane’’ ed è leggermente alcolica e frizzante, questo grazie alla fermentazione di pane di segale, zucchero e frutta.

Riga: non solo cucina, cosa scoprire in vacanza

Sicuramente Riga è incredibile in ogni stagione dell’anno, ognuna di esse offre uno spaccato su questa città con una scena culturale vibrante; sebbene sia splendida tutto l’anno il nostro suggerimento è di visitarla soprattutto nei mesi estivi tra giugno e settembre. Durante la stagione estiva Riga si anima con una serie di eventi culturali e festival a cui si aggiunge una piacevolissima temperatura che va dai 20° ai 25°. Questo vi consentirà di visitare agevolmente la città partendo dal centro storico, Vecrīga, la città vecchia è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO, scoprite la maestosa cattedrale di Riga e l’imperdibile torre delle Polveri che al suo interno conserva il museo della guerra. Ķīpsala, l’isola sulla riva sinistra del Daugava, è considerata una zona prestigiosa ed è raggiungibile a piedi attraversando il ponte Vasnu. Il quartiere è molto caratteristico, con le casette in legno che un tempo erano le dimore dei lavoratori portuali.

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Isola d’Elba, 7 motivi per andare in questo paradiso italiano

Quando si parla di Isola d’Elba agli italiani batte forte il cuore. L’emozione che regala questo piccolo lembo di terra che emerge dal Mar Tirreno, piccolo paradiso delle vacanze nell’Arcipelago toscano, è sempre molto grande. Anche chi ci è già stato d’estate e si è concentrato più che altro sulle (bellissime) spiagge dell’isola può non conoscere alcuni luoghi davvero unici che ci sono all’Elba e che meritano una gita in giornata.

Qui di seguito vi elenchiamo sette luoghi ed esperienze che si possono fare sull’Isola d’Elba. Anche se siete super esperti del posto, scommettiamo che ce n’è almeno uno che non avete mai sentito o visto?

1. Come sul Pianeta Marte

In questo luogo ameno nell’entroterra dell’Elba sembra di essere sul Pianeta Marte. Nascosto tra le colline del versante orientale dell’isola, nel cuore del Parco Minerario di Rio Marina, appare, quasi all’improvviso, un meraviglioso lago di origine mineraria che ricorda un paesaggio marziano. Si tratta del Laghetto Rosso o Laghetto delle Conche. Il nome deriva dal colore delle acque che regala incredibili tonalità di rosso e di giallo, contrapposte all’immenso verde che circonda la zona in un vero tripudio di colori. Questa tonalità insolita è il risultato della presenza di ossidi di ferro, in particolare l’ematite, che a contatto con l’acqua piovana rilascia il caratteristico colore rosso, arancio e giallo. Ci siete mai stati?

2. Avvistare le balene

Il Mar Mediterraneo è sempre più frequentato da grossi cetacei, ma non è facile avvistarli. Al largo dell’Isola d’Elba, invece, si possono ammirare le balene nel loro ambiente naturale. L’Elba, infatti, è situata al centro del Santuario dei Cetacei Pelagos, la prima area marina protetta internazionale del Mediterraneo che nasce da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. Le battute di whale watching vengono organizzate a bordo di silenziosissimi (e bellissimi) velieri e sono accompagnate da un’educatrice ambientale esperta di cetacei che è in grado di commentare gli avvistamenti e che conosce le otto specie che popolano l’area marina dell’Arcipelago Toscano.

3. Seguire le orme delle tartarughe

L’Isola d’Elba è uno dei luoghi preferiti dalle tartarughe Caretta Caretta nel Mediterraneo, tanto da scegliere le sue spiagge per deporre le uova. Per questo motivo, sull’isola si può andare a caccia delle tracce lasciate dalle tartarughe sulla sabbia e collaborare alla difesa delle uova, proteggendo la schiusa (in caso di avvistamento di tartarughe o delle impronte lasciate sulla sabbia, è importante allertare subito la Guardia Costiera e avvisare i referenti del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano).

4. Entrare nel ventre della terra

Sull’isola è rimasta una sola miniera, chiusa negli Anni ’80, ed è visitabile: è la Miniera di magnetite del Ginevro, il giacimento più grande d’Europa e considerato una riserva strategica di ferro dallo Stato italiano, tanto da essere tutt’ora tutelata per la sua importanza. Muniti di caschetto, con l’aiuto delle guide si può scendere “nella pancia dell’isola” immergendosi in un percorso articolato lungo i cunicoli e gli spazi comuni dove i minatori hanno lasciato i loro strumenti. Ci sono due percorsi: quello quota +6 pianeggiante e adatto a tutti e quota -24, che prevede la discesa di 220 scalini.

5. Nel magico mondo delle farfalle

Nel cuore dell’isola, sul crinale che congiunge il monte Perone alla vetta del Capanne, si trova il Santuario delle farfalle, un sentiero tematico dove è possibile ammirare una delle più preziose e belle popolazioni di farfalle nel loro habitat naturale. Giasone, Macaone, Cleopatra, Silvano Azzurro e Vanessa del Cardo e Vanessa Atlanta sono i nomi di alcune delle specie che abitano l’isola. L’ambiente fresco, luminoso e ricco di fiori presente sull’Isola d’Elba permette alle farfalle, soprattutto nei mesi estivi, di rifugiarsi e nutrirsi al ripara dal caldo. Grazie alla gran quantità di luce, piante e fiori, è stata registrata la presenza di oltre 50 specie, alcune endemiche delle isole toscane.

6. Immergersi tra i relitti sommersi

Raggiungibile tranquillamente a nuoto dalla spiaggia dell’Ogliera, incastonata tra alte scogliere non lontana da Pomonte, c’è il relitto di una nave naufragata 50 anni fa che è possibile ammirare immergendosi o facendo snorkeling. Si tratta del relitto dell’Elviscot e l’esperienza è davvero appassionante.

7. La fortezza misteriosa

Si tratta del sito più suggestivo e magico dell’isola. Il Castello del Volterraio, la più antica fortificazione di tutta l’Isola d’Elba, emerge come per incanto dalla roccia a 395 metri d’altezza ed è visibile da quasi ogni punto dell’isola. Costruito dagli Etruschi e ampliato dai Pisani alla fine del 1200, è una delle poche fortezze elbane mai espugnate dai pirati turchi che nelle loro scorribande razziarono più volte l’Elba. Benché l’altezza non sia da record, consente comunque di ammirare un panorama meraviglioso: si possono vedere il profilo della dorsale orientale e, all’orizzonte, la forma esile dell’isola di Pianosa e l’austera sagoma di Montecristo. Più a destra, la selvaggia isola di Capraia e, sullo sfondo, le montagne della Corsica con Capo Corso proteso verso il Nord. Il momento più bello per andarci è al tramonto. Vengono organizzate anche visite guidate.

Castello del Volterraio

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Il Castello del Volterraio, con vista mozzafiato
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I più gustosi piatti tipici della Lituania e di Vilnius da provare

La cucina della Lituania e di Vinius conquista il palato con i suoi piatti tipici tutti da provare, un connubio di sapori robusti e tradizione contadina, dove ogni boccone racconta storie di terre lontane e influenze diverse. Dai cepelinai, gnocchi di patate ripieni di carne o formaggio, ai kibinai, panzerotti ripieni di carne o verdure, passando per le zuppe fumanti, ogni piatto è un’esplosione di gusto che racconta la storia e le tradizioni di questa affascinante regione. La Lituania e la sua capitale Vilnius vi aspettano per un viaggio alla scoperta di sapori autentici e genuini, legati al territorio e alle sue stagioni, tra piatti gustosi e abbondanti che riscaldano il cuore e coccolano il palato.

Cepelinai

I cepelinai, conosciuti anche come didžkukuliai, sono tra i piatti più iconici della Lituania. Si tratta di gnocchi di patate di grandi dimensioni, che ricordano la forma di un dirigibile (da cui il nome, che deriva dalla parola lituana per Zeppelin), ripieni di carne macinata, ricotta o funghi.
Per prepararli si utilizzano patate grattugiate grossolanamente per formare l’involucro esterno, e patate lesse schiacciate per creare invece un impasto morbido. Il ripieno viene poi preparato a piacere con carne macinata di manzo o maiale, ricotta stagionata, funghi tritati o una combinazione di questi ingredienti, il tutto aromatizzato con spezie come erba cipollina, aneto e noce moscata. I cepelinai vengono poi cotti in acqua bollente per circa 30 minuti, fino a quando non affiorano in superficie. La preparazione richiede un po’ di tempo e manualità, ma il risultato è un piatto delizioso e appagante, servito con una salsa a base di pancetta o burro fuso, panna acida e cipolle tritate, creando un connubio di sapori e consistenze irresistibile.

Šaltibarščiai

La šaltibarščiai è una zuppa fredda di barbabietole dal caratteristico colore rosa che occupa un posto importante nella tradizione culinaria della Lituania, tanto da essere considerata un simbolo dell’identità nazionale. Consumata soprattutto durante il periodo estivo, come pasto rinfrescante e nutriente, questa specialità risale al Medioevo, quando veniva preparata con barbabietole selvatiche, kvass (una bevanda fermentata a base di pane) e panna acida.

Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta incorporando altri ingredienti come cetrioli, erbe aromatiche, kefir o yogurt, fino a diventare il piatto che conosciamo oggi. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione, e la preparazione è un vero rituale. Le barbabietole vengono cotte e grattugiate a mano, i cetrioli e le erbe aromatiche tritati finemente, e il kefir o lo yogurt mescolati con panna acida per creare una base cremosa e leggermente acidula. La zuppa viene poi lasciata riposare in frigorifero per far amalgamare i sapori, sprigionando un invitante aroma di barbabietole e erbe fresche.

Kibinai

I kibinai, conosciuti anche come kybyn o kibin, sono dei fagottini di pasta sfoglia dalla caratteristica forma a mezzaluna tipici della tradizione lituana, in particolare della regione di Trakai. La crosta dorata e friabile racchiude un ripieno saporito e succoso, solitamente di carne di montone macinata e cipolle (ma ci sono anche varianti con verdure o ricotta). I kibinai vengono solitamente cotti in forno fino a doratura e sono un alimento versatile che può essere consumato come spuntino, antipasto o secondo piatto, spesso accompagnati da panna acida, yogurt o salsa di pomodoro.

kibinai piatto tipico della Lituania

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kibinai piatto tipico della Lituania

Šakotis

Lo Šakotis, conosciuto anche come “torta dell’albero”, è un dolce tradizionale lituano, polacco e bielorusso che si distingue per la sua forma ramificata e la sua consistenza morbida, la cui preparazione richiede particolare maestria e pazienza. L’impasto, a base di uova, burro, panna, zucchero e farina, viene versato a strati su uno spiedo rotante e cotto lentamente in un forno a legna. Questo processo conferisce allo šakotis la sua caratteristica forma ramificata, che ricorda quella di un albero. Questo dolce ha una lunga tradizione che risale al XVI secolo, quando era spesso presente nelle tavole delle famiglie nobiliari durante le occasioni speciali. Ancora oggi, lo Šakotis è un elemento immancabile nei matrimoni lituani e in altre festività importanti, simboleggiando prosperità, fortuna e fertilità. La sua forma ad albero richiama l’idea della vita che si rinnova, mentre il suo colore dorato evoca il sole e la luce.

Grybų Sriuba

La Grybų Sriuba, ovvero la zuppa di funghi lituana, è un piatto rustico e saporito di origine contadina. I funghi selvatici, raccolti nei boschi della Lituania in autunno, quando la natura li offre in abbondanza e varietà, donano alla Grybų Sriuba il suo aroma inconfondibile e un gusto ricco, che varia a seconda delle specie utilizzate. La base della zuppa è tipicamente un brodo vegetale o di carne, arricchito con un soffritto di cipolla, aglio e talvolta erbe aromatiche come prezzemolo o timo. I funghi vengono poi aggiunti e cotti fino a quando sono teneri, rilasciando il loro aroma e sapore distintivo. Per un tocco di cremosità, si aggiungere panna fresca o latte al termine della cottura. La zuppa di funghi viene spesso servita con crostini di pane caldo, creando un perfetto contrasto con la sua consistenza morbida e vellutata.

Kepta Duona

La Kepta Duona, letteralmente “pane tostato” in lituano, è più che altro uno snack rustico e sfizioso a base di pane nero di segale tagliato a cubetti, tostato e insaporito con aglio, sale e pepe.
La tradizione della Kepta Duona affonda le sue radici nella vita contadina del passato, quando il pane nero di segale era un alimento base e non si sprecava nemmeno una briciola. Il pane raffermo veniva quindi tagliato a cubetti e tostato per renderlo più croccante e saporito, spesso arricchito con aglio e spezie. Tradizionalmente, la Kepta Duona viene servita calda come accompagnamento a zuppe, stufati e piatti di carne, ma può essere gustata anche da sola, magari condita con un filo d’olio, aglio tritato, sale e pepe.

Kugelis

Il Kugelis è uno sformato salato a base di patate, farina, uova, latte, pancetta, cipolle e spezie, cotto al forno fino a doratura. La sua consistenza può variare da morbida e cremosa a croccante e dorata, a seconda della ricetta e del metodo di preparazione. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando era un piatto semplice e nutriente consumato dai contadini. Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta e arricchita di varianti regionali, includendo l’aggiunta di altri ingredienti come funghi, speck, ricotta o erbe aromatiche. La cottura in forno conferisce al Kugelis una crosta dorata e croccante che contrasta piacevolmente con il suo interno morbido e saporito. Tradizionalmente, il Kugelis viene servito caldo come piatto principale o come contorno, accompagnato da panna acida, yogurt o salsa di mele. Ma può essere gustato anche freddo, tagliato a fette e servito come spuntino o antipasto.

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Vacanza a Ölüdeniz, laguna paradisiaca della Riviera Turca

Il paradiso terrestre esiste e si trova in Turchia. La Costa Turchese, conosciuta soprattutto come Riviera Turca, è un mix perfetto di mare azzurro, spiagge sabbiose, montagne alte 3000 metri e siti archeologici protetti dalla macchia mediterranea. Questo tratto di costa che collega l’Egeo e il Mediterraneo, situato nella Turchia sud-occidentale, è stato a lungo una fuga glamour per lasciarsi alle spalle il caldo delle città e per gli europei alla ricerca di mete suggestive dal fascino storico. Qui, la bellezza della costa incontra i segni lasciati dalle popolazioni passate come persiani e bizantini.

Tra le diverse località balneari della riviera, quella di Ölüdeniz è considerata la più particolare e imperdibile anche grazie alla presenza di una spettacolare Laguna Blu. L’acqua è sempre limpida e calma, la spiaggia è composta da piccoli sassolini e l’intera zona è riconosciuta come riserva naturale. Organizzare una vacanza in questa parte della Turchia significa regalarsi un’occasione unica per scoprire un lato diverso del paese, solitamente associato al dinamismo di Istanbul e alle romantiche mongolfiere della Cappadocia.

Viaggio a Ölüdeniz: cosa fare e vedere

Ölüdeniz, che in italiano significa Mar Morto, è una delle località turistiche più famose della riviera, situata nella provincia di Muğla. Sono molte le cose da fare e da vedere in questa zona della Turchia, adatte a soddisfare le esigenze di ogni tipologia di viaggiatore: da quello che preferisce rilassarsi sulla spiaggia a chi non rinuncia al turismo d’avventura, fino agli amanti delle immersioni subacquee e della storia. Questo sito è sempre affollato nei mesi estivi, l’ideale è andarci nella stagione primaverile quando si può godere appieno della sua natura incantevole.

La meravigliosa Laguna Blu e il monte Babadağ

Immaginate acque cristalline che sfumano dal turchese al blu e montagne rigogliose tutt’attorno: benvenuti alla Laguna Blu. Questa è la location più famosa e fotografata di Ölüdeniz e non è difficile capirne il perché. Potete rilassarvi sul lato gratuito, conosciuto come Belcekız, o su quello più riparato della laguna, situato all’interno dei confini di un parco naturale protetto e il cui ingresso è a pagamento. Sulla spiaggia sono presenti lidi attrezzati, ristoranti e bar, dai quali potrete godervi la bellezza di questo luogo sorseggiando un cocktail fresco o provando qualche specialità tipica.

Sullo sfondo svetta il monte Babadağ, una delle principali destinazioni della Turchia per il parapendio, oltre che per ammirare la laguna dall’alto. Con i suoi 2000 metri, il monte Babadağ può essere raggiunto con un trekking o con una comoda funivia che parte direttamente da Ölüdeniz, da 225 metri d’altitudine, e arriva a 1.700 metri. Da qui godrete di una vista privilegiata non solo sulla Laguna Blu, ma anche sugli altri splendidi tratti di costa e sulla città di Fethiye, situata a pochi chilometri più a nord. Il monte Babadağ, grazie alle condizioni favorevoli garantite dai venti, è anche una delle mete più ambite dagli amanti del parapendio.

Parapendio su laguna blu Turchia

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Parapendio sullo splendido paesaggio della Laguna Blu

Trekking lungo il sentiero della Via Licia

Chi al relax della spiaggia preferisce il turismo d’avventura, sarà felice di sapere che il primo tratto del famoso sentiero della Via Licia parte proprio dalle vicinanze della Laguna Blu di Ölüdeniz. Il cammino, il cui punto di inizio è Ovacik, a 3 chilometri dalla laguna, regala panorami mozzafiato a ridosso della costa. Ammirerete piccole baie e calette, come la splendida Valle delle Farfalle, attraverserete siti archeologici e storici come Sidyma, antica città romana, e piccoli villaggi, dov’è possibile pernottare tratta dopo tratta. Il sentiero dura 9-10 giorni, ma potete tranquillamente farne solo una parte in base al tempo a vostra disposizione. La città più vicina ai punti di partenza e di arrivo del cammino è quella di Fethiye, da dove partono anche tantissimi tour in barca e dove, nelle immediate vicinanze, sorse l’antica città di Telmessos, la più grande della Licia.

Tour in barca alla scoperta della Valle delle Farfalle

Tra le cose più belle da fare durante una vacanza a Ölüdeniz c’è sicuramente il tour in barca alla scoperta della Valle delle Farfalle, considerata una delle spiagge più belle d’Europa. È chiamata così perché habitat naturale di una farfalla rara, la falena tigrata, e può essere raggiunta sia a piedi, seguendo un sentiero adatto ai più esperti, che in barca. Durante il tour scoprirete non solo questa spiaggia, ma anche la Grotta Azzurra e le altre baie nascoste della Riviera Turca, nelle quali potrete nuotare e fare snorkeling perché i fondali sono ricchi di pesci curiosi.

Valle delle Farfalle in Turchia

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Spiaggia Valle delle Farfalle, tra le più belle d’Europa

Il villaggio fantasma di Kayaköy

A soli 5 chilometri da Ölüdeniz si trova un villaggio fantasma, un tempo composto da 4.000 case in pietra che formavano la cittadina greca di Levissi, oggi conosciuta con il nome di Kayaköy. Questo villaggio senza tempo, immerso in una valle verdeggiante, fu abbandonato nel 1923 in seguito a uno scambio di popolazioni disposta dalla Società delle Nazioni al termine della guerra d’indipendenza turca. Dopo un breve periodo durante il quale la speculazione edilizia ha provato a trasformarlo in un hub turistico e in seguito alle proteste di artisti e intellettuali turchi, oggi è considerato un monumento che celebra la pace e la cooperazione tra Turchia e Grecia.

Come arrivare a Ölüdeniz

La località balneare di Ölüdeniz si trova a metà strada fra Bodrum e Antalya, due delle destinazioni più famose della Turchia. Sconsigliamo di arrivare da Istanbul, distante quasi 800 chilometri, mentre consigliamo di atterrare all’aeroporto di Antalya, a circa 200 chilometri rispetto a Ölüdeniz. Antalya è ben collegata con l’Italia da diversi aeroporti come Milano e Roma. Una volta atterrati vi basterà prendere i mezzi pubblici con direzione Fethiye, da dove partono bus o taxi collettivi per Ölüdeniz.

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Vilnius: quando visitare la capitale della Lituania

Vilnius, capitale della Lituania, è una città che si svela piano; come un dipinto fatto di piccoli contrasti e grandi meraviglie, dove ogni angolo della città è un capitolo diverso della stessa storia. Avvolta dalle nebbie del fiume Neris, la città è un intricato disegno di architetture gotiche, barocche e neoclassiche, capaci di coesistere in un silenzio armonico con le moderne espressioni artistiche, dalla street art che adorna i palazzi alle strutture dal design d’avanguardia. Una metropoli che trasuda vitalità e creatività da ogni quartiere e che manifesta in ogni dettaglio un forte spirito libero e anticonformista. Circondata da una natura rigogliosa che si fa strada dalle zone limitrofe fino a insinuarsi nel cuore della città, la capitale della Lituania è una meta perfetta per ammirare la dolce fusione tra passato e futuro. Ma qual è il periodo migliore per visitarla? Scoprilo con questa guida sul clima e la temperatura a Vilnius, stagione dopo stagione.

Clima a Vilnius: una panoramica completa

Vilnius è caratterizzata da un clima di tipo continentale prevalentemente umido, caratterizzato da inverni lunghi e rigidi – con temperature che possono scendere notevolmente – ed estati brevi e miti. La primavera e l’autunno sono, invece, stagioni di transizione, con temperature moderate e una maggiore variabilità meteorologica. Si può dire che il clima a Vilnius è un insieme di estremi e transizioni che riflette il carattere mutevole e complesso della città. Ogni stagione ha le sue peculiarità e una vasta gamma di cose da offrire, pertanto in qualsiasi momento sceglierai di visitare Vilnius così ricca di fascino e mistero, questa saprà sorprenderti e conquistarti.

Primavera a Vilnius: natura e cinema

Come dicevamo, la primavera a Vilnius è un periodo di transizione: la città si risveglia lentamente dall’intorpidimento dettato da un inverno lungo e rigido, abbracciata dalle fioriture che colorano di verde la città e i suoi dintorni. Le temperature medie primaverili si muovono lungo un ampio continuum passando dai -3° gradi minimi di marzo ai 18° massimi di maggio. Nello specifico, le temperature stagione dopo stagione sono così distribuite:

  • Marzo: -3°-4°C
  • Aprile: 1°-11°C
  • Maggio: 7°-18°C

Questa stagione è l’ideale per godersi le giornate che si allungano e scoprire a piedi la splendida città di Vilnius. Passeggia nel centro storico e perditi tra le strade acciottolate e gli splendidi scorci ricreati dagli edifici storici come la Cattedrale di Vilnius e la Torre di Gediminas. Godi della bellezza della natura che si risveglia immergendoti nelle meraviglie dei giardini di Bernardine – patrimonio botanico dell’Università di Vilnius – ammira i fiori colorati che fioriscono in questo periodo e ritrova la connessione con la natura lasciandoti cullare dal placido suono del fiume Vilnia. In primavera si tengono anche molti festival ed eventi culturali da provare assolutamente per scoprire la cultura di questa splendida città; il più famoso in assoluto di questa stagione è il Vilnius International Film Festival, uno dei festival di cinema più grandi e significativi nei paesi baltici che include una vasta gamma di categorie, tra cui fiction, documentari, cortometraggi e retrospettive, e offre anche masterclass, workshop e incontri con registi e attori. Il festival si tiene solitamente a marzo ed è una tappa imperdibile se sei un appassionato cinefilo e ti trovi a Vilnius in primavera.

Estate a Vilnius: sulle rive del fiume

Il clima a Vilnius in estate è caldo ma mai afoso con temperature che possono toccare i 30°C e con giornate lunghe e soleggiate. Il fiume Neris attira a sé molti locals e visitatori diventando un punto di riferimento per attività ricreative. Le temperature medie nei mesi estivi sono:

  • Giugno: 11-21°C
  • Luglio: 13-23°C
  • Agosto: 12-22°C

Visitare Vilnius in estate significa poter beneficiare di splendidi scenari naturalistici e fare il pieno di divertimento. La maggior parte delle attività estive più apprezzate hanno come sfondo il maestoso fiume Neris: passeggiate lungo le rive, giri in barca o escursioni tramite una crociera panoramica, ce n’è per tutti i gusti. Non solo, l’estate è anche ottima per apprezzare la vivacità della città che si anima e che si riversa sulle strade del centro storico, con attività ed eventi che costellano il calendario dell’estate a Vilnius. In particolare, i mesi che vanno da giugno ad agosto offrono tantissimi eventi di vario genere e tipo. I più famosi:

  • Christopher Summer Festival: festival musicale che si svolge da luglio ad agosto, e che consiste in un grande numero di concerti di vari generi diversi che si tengono in location suggestive come chiese e cortili storici.
  • Vilnius Street Art Festival: un evento che trasforma le strade della città in un’enorme galleria d’arte con murales, opere e installazioni artistiche sparse per tutti i quartieri.

Autunno a Vilnius: sulle rive del fiume

Anche l’autunno a Vilnius è una stagione ricca di fascino e di cose da fare. Le temperature iniziano a scendere sul termometro ma il cuore si riempie di calore grazie alla tavolozza calda che tinge il paesaggio. A settembre le temperature sono ancora miti ma spostandosi verso novembre calano drasticamente. Nello specifico:

  • Settembre: 8°-17°C
  • Ottobre: 3°-10°C
  • Novembre: -1°-3°C

Questo periodo è perfetto per chi ama il foliage autunnale e i boschi che circondano Vilnius, come quelli del Parco Regionale di Pavilniai, offrono splendide opportunità per ammirarli con escursioni e passeggiate di vari livelli di difficoltà. Inoltre, essendo passata l’alta stagione, è anche il momento ideale per visitare i musei della città, come il Museo Nazionale della Lituania e il Museo delle Vittime del Genocidio, senza essere circondati da troppe persone. Per chi è interessato alle tradizioni locali – soprattutto quelle enogastronomiche – l’autunno è anche teatro di grandi manifestazioni che celebrano il raccolto e i prodotti del territorio. Oltre alle fiere enogastronomiche l’autunno offre anche molti festival. Ad esempio, se sei appassionato di teatro, consigliamo di prenotare il tuo viaggio a Vilnius tra fine settembre e inizio ottobre, quando arriva in città il Vilnius International Theatre Festival “Sirenos”, un importante evento teatrale che presenta una selezione di spettacoli, workshop, discussioni e incontri con artisti. Se il tuo cuore batte al ritmo del Jazz, anche per te il mese giusto per visitare Vilnius è ottobre, quando si tiene il Vilnius Jazz Festival, uno dei festival jazz più antichi e rinomati nei paesi baltici.

Inverno a Vilnius: favola di ghiaccio

Piazza di Vilnius nel periodo Natalizio

Fonte: iStock

Magica atmosfera natalizia a Vilnius

Come hai letto all’inizio di questa guida, l’inverno a Vilnius è freddo e nevoso, con temperature che possono scendere fino a -15°C o anche di più. Frequentemente la neve cade copiosa imbiancando tetti e strade e ricreando un’atmosfera d’incanto. Le temperature medie, mese per mese, sono così distribuite:

  • Dicembre:-5°- -1°C
  • Gennaio: -8°- -3°C
  • Febbraio: -7°- -1°C

Affrontare le temperature rigide dell’inverno a Vilnius vale la pena: questa stagione, infatti, è un periodo magico per visitare la città e lasciarsi incantare dall’atmosfera del Natale che aleggia nell’aria e nelle strade della capitale. La città si riempie di mercatini e villaggi natalizi, il più famoso fra tutti è quello in Piazza della Cattedrale: un evento imperdibile, con bancarelle che vendono artigianato locale, cibi tradizionali e decorazioni natalizie illuminate da splendide luminarie. Se oltre alla magia del Natale quello che cerchi è del sano divertimento sportivo, l’inverno è la stagione perfetta per te per visitare Vilnius: pattinare sul ghiaccio, sciare o fare snowboard nei dintorni di Vilnius, come nel Parco di Liepkalnis, sono solo alcune delle attività che puoi svolgere.

Il clima a Vilnius: qual è il periodo migliore?

Quando si tratta di decidere il periodo migliore per visitare Vilnius, non esiste una risposta definitiva, poiché ogni stagione ha qualcosa da offrire: per gli amanti del freddo e dell’atmosfera invernale, Vilnius offre inverni magici e ricchi di attività sportive invernali nei parchi circostanti. La primavera, con temperature in aumento e la fioritura dei giardini, è perfetta per chi ama passeggiare all’aperto e godere dei primi tepori stagionali. L’estate è la stagione ideale per chi preferisce giornate lunghe e calde, con numerosi festival culturali. L’autunno, infine, con i suoi colori caldi e le temperature miti, offre un’atmosfera romantica e tranquilla, ideale per scoprire la città in un contesto più rilassato e meno affollato. Qualsiasi scelta farai, Vilnius saprà accoglierti in un affascinante abbraccio.

Ecco una sintesi generale del clima a Vilnius da tenere a mente nell’organizzare il tuo viaggio.

  • Primavera: fresca e gradualmente più calda, con temperature che oscillano tra i 0°C e i 15°C e con precipitazioni moderate.
  • Estate: mite e piacevole, con temperature che raggiungono i 25°C e temporali occasionali.
  • Autunno: prima fresco e poi gradualmente più freddo, con temperature che variano tra i 5°C e i 15°C, le precipitazioni sono moderate.
  • Inverno: freddo e nevoso, con temperature che spesso scendono sotto lo zero.