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Cosa vedere a Calpe, una meraviglia sulla Costa Blanca

Calpe è una pittoresca cittadina situata sulla Costa Blanca, una delle zone più affascinanti del territorio spagnolo. È conosciuta anche come Calp ed è una località balneare situata nella provincia di Alicante.

Questa città è diventata, negli anni, una meta turistica molto conosciuta, sia a livello nazionale, che internazionale,  grazie alle bellezze naturali che ne caratterizzano il paesaggio, oltre che per lo sviluppo di diverse attrazioni ed attività in grado di soddisfare le esigenze dei suoi visitatori.

Gioiello della Costa Blanca: ecco cosa vedere a Calpe

Peñyal d’Ifach: il simbolo della città di Calpe

Sicuramente, la prima cosa che ricorda Calpe e la sua costa è il Peñyal d’Ifach, un’imponente formazione di roccia calcarea alta più di 330 metri e che domina il paesaggio spagnolo. Qui si trova un parco naturale che ospita oltre trecento specie diverse, tra piante e fauna protette, che rendono questa roccia il luogo ideale per gli amanti della natura e del trekking.

Questo è il luogo ideale per gli amanti delle escursioni e delle camminate, per un’esperienza imperdibile a Calpe. Il sentiero non è particolarmente difficile, ma una volta raggiunta la vetta le fatiche saranno sicuramente ricompensate. Infatti, dal punto panoramico Carabineros, sarà possibile godere di una vista panoramica spettacolare sulla costa e la città di Calpe. L’occasione unica per uno scatto fotografico indimenticabile.

Le famose spiagge di Calpe

Una delle spiagge più popolari di Calpe è sicuramente la Playa de la Fossa, conosciuta anche come la Playa de Levante. Questa spiaggia di sabbia fine e dorata, lunga oltre un chilometro, è il luogo ideale per rilassarsi e godersi una giornata in riva al mare.

Questa spiaggia è la più conosciuta di Calpe anche grazie alla sua posizione nei pressi del Peñyal d’Ifach, il che rende questo paesaggio molto suggestivo. La spiaggia è stata insignita spesso negli anni con la “Bandiera Blu”, simbolo dell’efficienza dei suoi servizi ed è facilmente raggiungibile dai turisti in cerca di mare e relax.

Un’altra spiaggia da non perdere è Playa del Arenal-Bol. Una spiaggia caratterizzata da sabbia bianca e soffice ed acque tranquille, che la rendono il luogo ideale per i vistatori di tutte le età, grandi e bambini. Inoltre, qui è possibile trovare numerosi servizi e ristoranti e, durante la sera, artisti di strada e mercatini di oggetti tradizionali.

Les Salines, un’oasi naturale

Un’altra tappa imperdibile durante la visita della città spagnola di Calpe sono Les Salines, situate a nord del promontorio del Peñon de Ifach. Queste saline rappresentano una testimonianza storica dell’importanza del sale per l’impero romano che colonizzò questa regione spagnola durante il suo potere nel continente europeo.

Si tratta di un’area naturale protetta, che al suo interno ospita una grande varietà di uccelli acquatici, tra cui i famosi fenicotteri rosa. Questi, con il loro colore caratteristico, creano uno spettacolo unico ed affascinante, soprattutto durante il tramonto e rappresentano, soprattutto per gli amanti della fotografia, il soggetto perfetto da fotografare nella città di Calpe.

Un tuffo nella storia di Calpe: le rovine romane dei Bagni della Regina

Calpe non è solo una località di mare, è anche una località storica ed è la meta anche per chi, amante della storia, vuole conoscere la cultura e le curiosità storiche locali.

Un’attrazione storica che sicuramente non può mancare durante la visita a Calpe sono sicuramente i Bagni della Regina, risalenti all’epoca romana. Questo affascinante sito archeologico, situato nei pressa della spiaggia di Arenal-Bol, comprende al suo interno resti di antiche terme romane e di una villa.

I Bagni della Regina venivano utilizzati dai romani come luogo di relax e di cura ed oggi raccontano  la storia antica di Calpe. Passeggiando tra queste rovine, si può immaginare la vita quotidiana degli antichi abitanti di questa città spagnola e scoprire dettagli interessanti sulla loro cultura e sulle loro tradizioni.

Le mura antiche del centro storico di Calpe

Il centro storico di Calpe è un vero e proprio gioiello storico, che è riuscito a conservare negli anni la sua autenticità ed il fascino del passato, nonostante l’evoluzione della città soprattutto dal punto di vista turistico. Passeggiando per le strette vie acciottolate del centro storico, i visitatori possono ammirare le antiche mura medievali e le torri di difesa che un tempo proteggevano la città dagli attacchi dei pirati. Uno dei quartieri di Calpe più caratteristici è il quartiere dei pescatori, con le sue case colorate e le sue suggestive stradine.

Situata nel cuore del centro storico di Calpe c’è anche la Iglesia Antigua, un’ antica chiesa gotica che venne costruita nel quattordicesimo secolo. Questa struttura è uno dei monumenti più antichi di Calpe, caratterizzata da un’architettura decisamente affascinante, composta da elementi gotici e barocchi. Sono presenti, inoltre, affreschi e opere d’arte sacre che raccontano la storia religiosa di questa fantastica città della Costa Blanca.

Via del centro storico di Calpe, in Spagna, con gradini colorati di giallo e rosso in onore della bandiera spagnola

Fonte: iStock

Via dell’antico centro storico di Calpe

Il Porto di Calpe e la Lonja

Il porto di Calpe è un luogo vivace, dove i visitatori possono osservare durante il giorno i pescatori locali al lavoro ed il continuo via vai delle barche che attraccano a Calpe con il pescato fresco del giorno. Questo luogo è anche il punto di partenza ideale per numerose escursioni in barca sulla costa spagnola e da dove è possibile le numerose grotte marine che caratterizzano questa parte della Cosa Blanca.

Non lontano dal porto si trova il mercato del pesce di Calpe, conosciuto come la Lonja del Pescado. Qui, ogni giorno viene venduto il pescato del giorno e visitarlo dà la possibilità ai visitatori di vivere un’esperienza autentica della vita quotidiana dei cittadini locali, osservando da vicino il processo di vendita del pesce e, se se ne ha la possibilità, sarà anche possibile acquistare prodotti freschissimi per preparare deliziosi piatti a base di pesce.

Calpe, con le sue spiagge incantevoli, la maestosa roccia del Penyal d’Ifach, le storiche saline abitate dai fenicotteri rosa ed il suo centro storico, è una località che ha molto da raccontare. È la destinazione ideale per chi è alla ricerca di un luogo dove storia e natura si incontrano e rappresentano per i visitatori un’esperienza imperdibile, che non ha nulla da invidiare alle splendide e vicine città Alicante e, la più conosciuta, Valencia, per una vacanza alla scoperta della Costa Blanca.

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La collina reale Ambohimanga: cosa vedere vedere vicino ad Antananarivo

Hai programmato un viaggio ad Antananarivo e vorresti vedere di più? Nei dintorni di Antananarivo, la capitale del Madagascar, c’è una chicca imperdibile: la collina reale Ambohimanga. Il luogo che testualmente significa “collina blu” è un sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità e rappresenta una testimonianza importanza di tre secoli di potere reale che hanno fortemente influenzato il luogo. Ma cosa vedere e come arrivarci? Ti sveliamo tutto ciò che c’è da sapere.

Cosa vedere sulla collina di Ambohimanga

In circa 15 km di auto o con un bus locale puoi raggiungerla: partendo dalla capitale del Madagascar, la collina di Ambohimanga è sicuramente l’opzione migliore tra le cose da vedere nei dintorni di Antananarivo. Appena arrivi ti accorgerai che la scena dominata da un paesaggio verde e lussureggiante che va a contrastare nettamente con l’insediamento di epoca reale.

Attraversando i sentieri lungo la collina avrai modo di scoprire da vicino i resti delle fortificazioni più antiche e quelli delle abitazioni reali. Una meraviglia da non perdere? Il Rova, cioè la residenza principale che testimonia attraverso le stanze reali quella che è stata la vita e la dominazione dell’epoca.

Il luogo è talmente iconico da essere considerato una delle 7 meraviglie del Madagascar e proprio come la collina sacra Vohitra Masina riesce a mantenere quello che è lo spirito e la saggezza del popolo.

Uno dei luoghi più suggestivi è il bagno sacro di Ambohimanga, un’ampia vasca scavata nella roccia che veniva utilizzata per i rituali di purificazione dei re. Da qui, la vista panoramica sulla valle sottostante è semplicemente mozzafiato. Inoltre, potrai visitare i numerosi siti sacri disseminati sulla collina, dove ancora oggi si tengono cerimonie tradizionali.

Perché Visitare Ambohimanga

Se stai visitando il Madagascar, non puoi perderti una delle meraviglie del Paese. Dopo aver visitato con attenzione la capitale, potrai spostarti nei dintorni di Antananarivo per raggiungere la collina di Ambohimanga: un tuffo nella storia del Madagascar e non solo, per apprendere in modo più profondo quelle che sono state le radici culturali. Centro spirituale e politico per secoli, ha un’importanza storica da non trascurare.

Tra le tante storie affascinanti legate a questo luogo, una delle più interessanti riguarda il re Andrianampoinimerina, che nel XVIII secolo fece di Ambohimanga il cuore del suo regno. Si dice che avesse un legame speciale con la collina e che qui trovasse ispirazione per le sue strategie di governo. Secondo gli antichi, il territorio era un luogo sacro e inviolabile e nonostante oggi le cose siano diverse, tutti continuano ad avere rispetto e venerazione per la località.

Interessante la creazione delle mura: le fortificazioni sono state realizzate grazie al supporto di tantissime persone che hanno applicato un moderno sistema di rulli e leve per trasportare le pietre enormi impiegate nell’impresa. Non perdere l’occasione di visitare la Collina Reale di Ambohimanga durante il tuo viaggio in Madagascar; il sito di pregio di regalerà una lezione di storia e cultura locale, travolgendoti con la bellezza e la forte spiritualità. Tra leggende, storia e curiosità avrai modo di fare una splendida gita in giornata partendo dalla capitale.

 

 

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Una settimana in Norvegia: cosa vedere tra i patrimoni Unesco

Non solo monoliti di ghiaccio, casette rosse immerse nella neve e fiordi maestosi, la Norvegia offre molto di più e a dimostrarlo sono gli 8 Patrimoni UNESCO sparsi in tutto il paese, considerato il più lungo d’Europa. Otto meraviglie naturali e culturali che rappresentano un invito alla scoperta per tutti quei viaggiatori che desiderano immergersi totalmente nelle bellezze norvegesi. Seppur la natura sia il segno distintivo della Norvegia, non mancano altri luoghi suggestivi: dalle città ricche di arte e cultura ai siti industriali, fino ai siti di importanza storica dedicati a navi vichinghe e chiese particolari.

In questo articolo scopriremo alcuni dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO situati in Norvegia, offrendovi idee e ispirazioni per l’organizzazione del vostro prossimo viaggio verso nord.

Il quartiere Bryggen a Bergen

Il primo sito norvegese a essere inserito nell’elenco dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità è il quartiere Bryggen a Bergen, all’inizio del Medioevo importante porto marittimo. Il riconoscimento arriva nel 1979 per mettere in evidenza l’importanza che ricoprì questa zona nel tessuto economico e commerciale della Norvegia ai tempi del 1200. Affacciati sulla baia di Vågen, gli iconici edifici in legno, sede della Lega Anseatica dalla metà del 1300 alla metà del 1700, assistettero a un fiorente sviluppo della città nel campo dei commerci e degli scambi culturali.

Seppur molti incendi rischiarono di danneggiare l’area, Bryggen conserva intatto il suo fascino: il quartiere si sviluppa sul tracciato degli antichi moli e forma un complesso sistema di piccoli vicoli che circondano le aree edificate e trasmettono ancora oggi al visitatore l’atmosfera marinaresca della città. Qui troverete tanti negozi di souvenir, ma anche botteghe artigianali di vasai, gioiellieri e artisti.

I fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord

Tra i patrimoni UNESCO non potevano mancare due siti naturali di straordinaria bellezza: i fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord, spesso utilizzati come immagine simbolo di tutto il Paese. Queste profonde insenature della costa norvegese si sono formate in centinaia di migliaia di anni di erosione e oggi rappresentano un’attrazione paesaggistica imperdibile per tutti coloro che vogliono ammirare la natura selvaggia del nord. Riconosciuti nel 2005, offrono punti panoramici mozzafiato, oltre che cascate, prati verdi e piccoli poderi, i quali completano un paesaggio che, una volta vista dal vivo, sarà difficile da dimenticare.

Geirangerfjord Norvegia

Fonte: 123RF

Nave da crociera sul Geirangerfjord

La chiesa di Urnes

La Norvegia possiede alcune delle chiese più antiche al mondo: chiamate ‘stavkirke‘, delle 2000 esistenti in tutto il paese, oggi ne restano solo 28 esemplari e rappresentano un affascinante prototipo della tarda architettura vichinga. A ottenere il riconoscimento UNESCO è la chiesa di Urnes, considerata la più antica di tutte perché eretta nel 1140. Realizzata completamente in legno, fu costruita nel momento in cui i vichinghi abbandonarono le antiche tradizioni religiose per abbracciare il cristianesimo, senza però tralasciare alcuni dei simboli appartenenti agli antichi dei.

La chiesa, infatti, è una meraviglia di ingegneria e falegnameria ed è decorata da spettacolari intagli che raffigurano sia motivi classici come i crocifissi che creature mitologiche e ornamenti fitomorfi. La chiesa è stata inclusa nella lista Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1980 e può essere visitata tutti i giorni.

La città mineraria di Røros

Sempre nel 1980, l’UNESCO inserì nella lista dei suoi patrimoni la città mineraria di Røros, una cittadina incastonata tra le montagne la cui storia è strettamente collegata con le attività minerarie e di agricoltura urbana portate avanti per ben 333 anni. La particolarità di questo piccolo centro minerario è che ha saputo conservare il suo aspetto originario, sia nel tracciato stradale risalente al 1600 che nelle case in legno, datate 1700-1800.

Passeggiare nel centro di Røros significa intraprendere un vero viaggio nel tempo: oltre ad ammirare le strutture di oltre 500 anni perfettamente preservate, qui potete visitare i musei legati all’attività mineraria, assaggiare le delizie culinarie della produzione locale durante il mercato settimanale e raggiungere gli stessi luoghi dove sono state girate molte puntate di Pippi Calzelunghe.

Case in legno a Røros

Fonte: iStock

Le tipiche casette in legno di Røros

L’arcipelago delle isole Vegaøyan

Tra le isole sconosciute più belle al mondo, l’arcipelago delle isole Vegaøyan è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO nel 2004. Composto da 6.500 isole, isolotti e scogli lungo la costa dello Helgeland, l’arcipelago rappresenta l’esempio perfetto di come l’uomo sia capace di sopravvivere e adattarsi anche nelle situazioni più impervie. I primi insediamenti risalgono a ben 10.000 anni fa e, secondo l’UNESCO, queste isole non solo testimoniano uno stile di vita semplice basato sulla pesca e sulla raccolta delle piume di edredone, un’anatra marina, in un ambiente inospitale, ma raccontano come generazioni di pescatori/agricoltori hanno saputo vivere in modo sostenibile nel corso degli ultimi 1.500 anni.

Se visitate le isole d’estate, avrete l’opportunità di approfondire questa tipologia di allevamento, ammirare paesaggi spettacolari e dedicarvi a tante attività all’aperto, dal kayak al trekking, fino alle vie ferrate. Le isole sono anche il luogo perfetto dove poter ammirare gli spettacoli più impressionanti del Grande Nord come il sole di mezzanotte e le fantasmagorie celesti dell’aurora boreale.

I graffiti rupestri di Alta

L’ultimo sito UNESCO da scoprire durante il vostro viaggio di una settimana in Norvegia è Alta, una piccola cittadina situata nella regione più a nord del paese dove si trova un sito archeologico straordinario. Nei pressi di questa piccola località, infatti, si possono visitare i graffiti rupestri di Alta, la Cappella Sistina Preistorica del Nord, dove più di 5000 anni fa i misteriosi abitanti della Norvegia primitiva lasciarono sulle rocce un’incredibile quantità di disegni e pitture rupestri.

Quando si visita Alta si ha l’impressione di vedere una grande enciclopedia del sapere preistorico a cielo aperto, dove esseri umani del passato hanno riversato tutte le loro credenze e conoscenze, raffigurando scene di caccia, vita quotidiana, riti e fenomeni naturali. A poca distanza dal sito principale è situato il Museo di Alta, che permette di conoscere con dovizia di particolari la storia più antica della Norvegia.

Gli altri patrimoni UNESCO

Gli ultimi tre patrimoni UNESCO che completano la lista sono le musiche e danze tradizionali di Setesdal, intrecciate con la vita quotidiana degli abitanti della valle e trasmesse da generazioni; le cittadine industriali di Rjukan e Notodden, fondamentali per il loro contributo durante la transizione dal carbone all’energia idroelettrica; l’Arco geodetico di Struve, che aveva l’obiettivo di mappare la forma e le dimensioni della Terra misurando la distanza da Hammerfest in Norvegia fino al Mar Nero.

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Il borgo medievale della Svevia: cosa vedere a Tubinga

Passeggiare tra i borghi della Germania è come sfogliare un libro delle fiabe e le pagine di Tubinga sono sicuramente tra le più belle. Questa deliziosa cittadina tedesca merita assolutamente una visita, con le sue case colorate a graticcio perfettamente conservate perché sopravvissute alle bombe della Seconda Guerra Mondiale, le strade acciottolate e il fiume che l’attraversa. Situata in Svevia, a 44 chilometri a sud di Stoccarda, alla confluenza dei fiumi Neckar e Ammer, Tubinga è non solo un borgo medievale dal fascino senza tempo, ma anche una vivace città universitaria, sede di una delle più antiche università del paese.

Già a partire dagli anni ’90, inoltre, Tubinga ha fatto parlare di sé dimostrando il suo impegno nell’ambito della sostenibilità: attraverso tutta una serie di iniziative mirate, dal recupero dell’acqua piovana alla promozione di quartieri senza automobili, ha saputo raggiungere il primato come una delle città tedesche con la più alta qualità della vita. Scopriamo insieme cosa vedere a Tubinga, il borgo medievale più bello della Svevia.

Cosa fare e vedere a Tubinga

Una giornata a Tubinga trascorre tra momenti di relax lungo le sponde del fiume e avventure indietro nel tempo alla scoperta delle sue attrazioni più belle. Ecco cosa fare e vedere in questa splendida città della Germania.

Il castello Hohentubingen

Il vostro itinerario alla scoperta di Tubinga non può che partire dal castello Hohentubingen, costruito in stile rinascimentale su un edificio esistente e caratterizzato da quattro ali con torri circolari. Questa disposizione fu voluta dal conte Ulrich che, durante la progettazione del castello, fece levigare la pietra della fortezza. Arrivarci è di per sé un’esperienza perché per raggiungerlo, partendo dal centro storico, dovrete passare attraverso una bellissima porta fortificata del XVI.

Una volta arrivati, fermatevi per un attimo all’entrata e ammirate il portale rinascimentale del castello inferiore, ideato nel 1606 dall’architetto locale Heinrich Schickartd e realizzato dal tagliapietre Christoph Yelin. Costruito nello stile di un arco di trionfo romano, al centro è decorato con lo stemma ducale, circondato dalla collana dell’ordine francese di San Michele. Il castello non offre solo una vista meravigliosa sulla valle del Neckar, ma custodisce anche diversi musei come il Museo delle Culture Antiche e quello dedicato agli oltre 4 mila reperti dei dipartimenti di preistoria e protostoria, archeologia classica, egittologia ed etnologia.

Castello Tubinga

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Il castello Hohentubingen

La collegiata di San Giorgio

La prossima tappa del vostro itinerario sarà la collegiata di San Giorgio, divenuta tale nel 1476 quando il conte Eberhard Im Barte decise di trasferire a Tubinga il convento dei Canonici regolari trasformando la chiesa tardogotica in collegiata. Oggi viene considerato come uno degli edifici simbolo della città, utilizzato nel 1550 come sepolcro per la famiglia del conte Ulrich: al suo interno vi sono 14 monumenti sepolcrali dei duchi Wurttemberg e dei loro familiari deceduti fino al 1593. Di particolare pregio artistico il polittico dell’artista di Nordlingen e discepolo di Albercht Durer, Hans Leonhard Schaufelein. L’arredamento più prezioso di tutto l’edificio religioso restano le vetrate di Peter Hemmel di Andlau, realizzate tra il 1476 e il 1480. Infine, dalla torre campanaria si gode di una bellissima vista sulla città.

La piazza centrale di Tubinga

Ora è arrivato il momento di rilassarvi nella Markplatz, la piazza centrale circondata da case antiche in pietra, dal municipio con la sua facciata affrescata e sede del vivace mercato all’aperto. Menzionata nei documenti già dal 1302, vanta una fontana con il Nettuno progettata nel 1617 su modello di quella di Bologna, ricostruita in bronzo dopo la seconda guerra mondiale: le figure femminili della scultura rappresentano le quattro stagioni, nei tubi dell’acqua si intuiscono i quattro volti dei cittadini di Tubinga che hanno contribuito a ricostruire la fontana.

Sulla piazza si trova anche il Municipio, l’edificio più antico inizialmente costruito su due piani, ai quali ne fu aggiunto un terzo nel 1508. In questa fase è stato realizzato anche il bellissimo orologio astronomico (il cui quadrante originale risalente al 1511 con i segni zodiacali è esposto al museo) grazie a un’idea di Johannes Stoffer, il primo docente di matematica e astronomia di Tubinga a riprova di quanto il contesto universitario sia stato e continua a essere fondamentale per questa città.

La torre di Holderlin

Il vero simbolo di Tubinga è la torre di Holderlin, costruita nel tardo XVIII secolo sullo zoccolo di una torre fortificata. Prende il nome dal poeta Friedrich Holderlin che dal 1807 al 1843 abitava nella stanza della torre al primo piano: colpito da una malattia mentale, fu accolto nella torre dalla famiglia del falegname Ernst Zimmer. L’edificio della torre di Holderlin riappare oggi come una ricostruzione storica munita di tetto appuntito e ospita un museo, oltre che una delle viste più belle sul fiume.

Tubinga case tipiche

Fonte: iStock

Case tipiche nel centro storico di Tubinga

Come arrivare a Tubinga

Il modo ideale per arrivare a Tubinga è atterrando all’aeroporto di Stoccarda, dalla quale dista 44 chilometri. Da qui vi basterà o noleggiare un’auto, oppure usufruire dei mezzi pubblici: i più convenienti in termini di costo e velocità sono quelli della linea Flixbus.

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Tutto quello che devi sapere sulla Grande Moschea di Dakar

Per scoprire davvero l’anima di un luogo è necessario immergersi silenziosi nelle tradizioni culturali e spirituali che lo caratterizzano. La religione ha, da sempre, un enorme e profondo impatto sulla cultura di un popolo: ne influenza la quotidianità, le strutture sociali e dà forma alle tradizioni che diventano il centro attorno al quale ruotano le più importanti manifestazioni e aggregazioni di persone. Ecco perché qualsiasi viaggio tu faccia è fondamentale esplorare proprio quegli edifici che fanno da “casa” all’identità spirituale di una popolazione come chiese, sinagoghe e moschee. Se hai in programma un viaggio nella capitale del Senegal, non puoi assolutamente esimerti dal visitare la Grande Moschea di Dakar, un edificio maestoso e imponente da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Grande Moschea di Dakar: tutto quello che devi sapere

In questo articolo, troverai tutte le informazioni che ti servono per conoscere questo grande monumento religioso, dalla storia e architettura fino alle informazioni più tecniche per organizzare al meglio la tua visita.

Storia della Grande Moschea di Dakar

Non solo uno dei monumenti più importanti della capitale del Senegal, la Grande Moschea di Dakar è anche uno dei principali centri religiosi dell’intero Paese. Commissionata dal Re del Marocco Hassan II, la sua costruzione è stata finanziata dal governo del Senegal insieme al contributo di altri paesi musulmani fino a vederne la sua apertura, con una grande cerimonia, il 27 marzo del 1964. La Moschea ospita anche l’Istituto Islamico, un ente pubblico subordinato al Ministero dell’Istruzione Senegalese con scopi di ricerca e insegnamento islamico, completato da una ricca biblioteca inaugurata nel 2004.

Grande Moschea di Dakar: l’architettura

Come ogni Moschea, anche quella di Dakar ha i suoi elementi iconici che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio, come i minareti, le facciate decorate e lo stile inconfondibile. Caratterizzata da uno stile tipicamente islamico con elementi tradizionali e moderni che si uniscono in unico abbraccio, ecco i principali tratti architettonici che rendono questo luogo di culto una meraviglia da ammirare assolutamente se sei in viaggio nella splendida capitale del Senegal.

  • Minareto: la bellezza di 67 metri di altezza rendono il minareto un punto di riferimento per tutta la città in quanto ben visibile da lunghe distanze. La sua superficie è decorata con piastrelle colorate, tipiche della tradizione artistica islamica nordafricana, e impreziosite da splendidi motivi geometrici.
  • Sala di Preghiera: la sala principale della Grande Moschea di Dakar è interamente decorata da migliaia di tessere che restituiscono splendidi mosaici e calligrafie arabe alternate a magnifiche trame regalate dall’utilizzo del marmo e di altre pietre preziose. La Sala di Preghiera arriva a ospitare fino a 10.000 fedeli.
  • Giardini: la Grande Moschea di Dakar è circondata da splendidi giardini curati nel minimo dettaglio tra piante esotiche, fontane e spazi dove potersi rilassare in una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

Visitare la Grande Moschea di Dakar: consigli da tenere a mente

Dagli orari di visita alle regole di comportamento da tenere, ecco alcuni consigli da appuntarsi prima di organizzare la tua visita alla Grande Moschea di Dakar.

  • Orari di visita: nonostante la moschea sia aperta tutto il giorno per le preghiere dei fedeli, i visitatori non musalmani possono accedervi solo negli orari non occupati dalle funzioni di preghiera. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di contattare direttamente la struttura.
  • Come raggiungerla: la Grande Moschea di Dakar si trova nel cuore della città, pertanto è facile da raggiungere a piedi. Altrimenti puoi optare per una corsa in taxi o puoi noleggiare un veicolo.
  • Comportamenti da tenere: ricordati che stai per visitare un sito religioso, dunque dovrai attenerti a una serie di norme comportamentali rispettose del luogo che stai visitando. Scegli un abbigliamento adeguato che copra braccia e gambe, togliti le scarpe prima di entrare nelle sale di preghiera e limitati ad ammirare questa meraviglia architettonica senza fare troppo rumore.

Con questa piccola guida, hai tutte le informazioni che ti servono per visitare la Grande Moschea di Dakar. Ora non ti resta che appuntartela nel tuo itinerario di viaggio e lasciarti conquistare dal suo fascino incantevole.

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Tour di Cavalaire sur Mer, gioiello naturalistico della Provenza

Vicina a molte celebri località turistiche della Costa Azzurra come Saint-Tropez e Cannes, Cavalaire sur Mer offre il litorale perfetto dove godersi vacanze rilassanti lontane dalla folla. Come tanti altri paesini della costa francese, anche questo piccolo comune nasce prima come colonia greca con il nome di Heraclea Caccabaria e, successivamente, assume le forme del classico villaggio di pescatori dove la vita scorreva lenta e tranquilla. Questo fino agli Cinquanta, quando il turismo ha cominciato a farsi strada anche qui trasformandolo nella meta ideale per famiglie e amanti degli sport acquatici.

Situata sul litorale sud orientale della Provenza, la cittadina fa parte del dipartimento del Varo, una divisione amministrativa della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, e offre spiagge ampie e assolate immerse in un contesto naturalistico d’eccezione. Il verde dei pini marittimi e il blu del Mediterraneo contribuiscono a creare la palette cromatica perfetta per una cittadina dall’anima portuale adatta veramente a tutti.

Il borgo di Cavalaire sur Mer

Il borgo marittimo di Cavalaire sur Mer ha saputo conservare e sviluppare negli anni il proprio spiccato spirito commerciale e turistico. Il Porto Heraclea ne è la rappresentazione perfetta: è considerato uno dei più attivi della zona e, oltre a svolgere un ruolo importantissimo nell’ambito dell’economia locale, costituisce un ottimo punto d’approdo per le innumerevoli imbarcazioni private che percorrono le acque del Mediterraneo. È attorno al porto e alle aree circostanti che ruota l’organizzazione turistica della città che si contraddistingue per la capacità di offrire i migliori servizi in termini di infrastrutture, hotel e ristoranti.

Immersa nella modernità, Cavalaire sur Mer conserva comunque uno spirito provenzale che può essere assaporato tutti i mercoledì in occasione del mercato. Qui troverete le migliori specialità del territorio come conserve, formaggi, olio d’oliva, erbe aromatiche di Provenza, ma anche frutta e verdura di stagione, oltre che il rinomato vino rosato del Golfo di Saint Tropez e la deliziosa tapenade. Si tratta di un piatto provenzale a base di olive, capperi, acciughe, aglio e olio, che deve il proprio nome al termine provenzale “tapenas”, cappero. Se invece volete vivere un momento autentico che rappresenta al meglio la quotidianità del borgo, dirigetevi la mattina al porto per assistere all’asta dei pescatori e alla vendita del pesce fresco.

Gli appassionati di storia, invece, potranno frugare nel passato della cittadina visitando la Mostra Archeologica, dove sono esposti i tesori ritrovati duranti gli scavi e che raccontano le origini greche e romane del borgo.

Cavalaire sur Mer: le spiagge

Il litorale di Cavalaire sur Mer vanta 4 chilometri di spiagge con sabbia fine e, seppur situate in un’area turistica della Francia, offrono un’atmosfera tranquilla e rilassata. Il territorio del Varo presenta una natura incontaminata, con le sue ampie e profumate pinete, la sua vasta e lussureggiante macchia mediterranea e le sue splendide cale nascoste, dotate di un fascino unico.

La spiaggia principale è quella cittadina: lunga e ampia, è dotata di un arenile brillante e dorato e contraddistinta da un mare pulito e trasparente. La spiaggia cittadina è inoltre caratterizzata da infrastrutture e da servizi igienici comodi e puliti. Con vista sul porto, offre l’opportunità di praticare molti sport acquatici come il flyboard e le moto d’acqua. Se invece siete alla ricerca di una spiaggia speciale, dirigetevi verso la bellissima Plage de Bonporteau, caratterizzata da un fine arenile e da acque pulite. Dopo aver attraversato un sentiero di eucalipto, tamerici e palme californiane selvatiche, si aprirà davanti a voi un’ampia insenatura con sabbia fine delimitata da scogli. La spiaggia non è mai affollata ed è adatta a chi ama il silenzio e la tranquillità, oltre che agli appassionati di snorkeling.

Un’altra spiaggia splendida da non perdere è sicuramente Plage de Pardigon, situata all’ingresso del borgo e immersa in un contesto naturalistico davvero suggestivo, ma dotata di tutti i servizi principali e comodamente accessibile dai parcheggi che la fiancheggiano.

Spiaggia Cavalaire sur Mer

Fonte: iStock

La spiaggia cittadina di Cavalaire sur Mer

Attività all’aria aperta

Oltre a offrire spiagge bellissime e ristoranti tipici in cui rilassarvi e godervi la vostra vacanza, Cavalaire sur Mer propone anche location uniche dove svolgere attività all’aria aperta sia a piedi che in bici. Per una passeggiata tranquilla potete esplorare le colline circostanti immerse nella vegetazione tipicamente mediterranea, oppure percorrere uno dei sentieri più amati: sentiero Fenouillet.

Questo percorso, lungo 2,5 chilometri e perfettamente segnalato, è situato tra la Plage de Bonporteaue e il borgo di Dattier e in un’ora e mezza offre viste panoramiche meravigliose sul litorale e sulle scogliere. Da qui potrete ammirare anche la ‘casa bianca’ sulla collina: si tratta della Tenuta Foncin, una grande dimora risalente al 1800.

Se invece preferite scoprire la città e i suoi dintorni in bicicletta, sarete felici di sapere che Cavalaire si trova sulla V65, una pista ciclabile che collega Sanary a Nizza per oltre 260 chilometri. La V65 vi consentirà di attraversare il litorale del Var seguendo la costa oppure l’entroterra, lungo il percorso della vecchia ferrovia della Provenza.

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Sulla ferrovia a cremagliera Schafbergbahn, la più bella dell’Austria

Alle porte della splendida ed elegante città di Salisburgo, nel cuore dell’Austria più autentica, c’è un paesaggio naturale che non smette mai di destare meraviglia in chiunque vi si trovi davanti: stiamo parlando dello specchio d’acqua turchese, il lago Wolfgangsee.

Questo angolo di paradiso incastonato tra la purezza del monte Schafberg è un posto incantevole in cui trascorrere una vacanza e una meta ideale anche per una gita fuori porta. Un’idea di viaggio davvero niente male, insomma, perfetta per i viaggiatori che vogliono unire la passione per l’arte e la cultura (visitando l’affascinante Salisburgo, città ricca di storia) e la passione per le escursioni naturalistiche.

Il modo più suggestivo per raggiungere il lago Wolfgangsee? Salire a bordo della storica ferrovia a cremagliera dello Schafberg e poi concedersi un rilassante – e panoramico – giro in battello.

La ferrovia a cremagliera Schafbergbahn

Fonte: SalzkammergutbahnGmbH_Ursula Bahr kunstbahr

L’antica ferrovia a cremagliera del monte Schafberg

La ferrovia dello Schafberg

Con un percorso lungo 5,85 chilometri, che arriva in cima fino 1.190 metri di altitudine, la ferrovia Schafbergbahn offre ai viaggiatori un giro emozionante immersi nella natura straordinaria del territorio austriaco. Un tragitto di circa 40 minuti di durata a bordo di confortevoli vagoni conduce al lago Wolfgangsee, ma la ferrovia ha un passato davvero antico.

Le locomotive originali, infatti, risalgono all’Ottocento e anche la storia della navigazione sulle acque cristalline del lago Wolfgangsee è iniziata nel lontano 1873, anno in cui vi è stata la vera e propria inaugurazione con il battello a vapore Kaiser Franz Joseph I, una vettura lunga ben 33 metri.

Solcare le acque del lago oggi a bordo dello storico battello è un’esperienza da non perdere. Ci sono diversi punti di approdo: St. Gilgen – Fürberg – Ried/Falkenstein – St. Wolfgang Schafbergbahn – St. Wolfgang Markt – Geschwendt Parkplatz e Strobl.

Cosa fare al lago Wolfgangsee

Il lago Wolfgangsee è una spettacolo di Madre Natura: questo lago ha una lunghezza di 10 km e una larghezza di 2 km ed è uno spot ideale per gli amanti degli sport acquatici. Infatti, in questa oasi di bellezza naturalistica è possibile praticare diverse attività outdoor, soprattutto la vela. Non a caso, gli atleti Konstantin e Oliver Kobale che hanno partecipato alla famosa regata Ocean Race del 2023 hanno scoperto la loro passione per la vela proprio sulle acque del lago Wolfgangsee.

Non solo avventura: c’è anche una remota leggenda che parla di questo territorio, si dice infatti che San Wolfango, dopo il periodo di vescovado a Ratisbona, scelse di ritirarsi in queste zone su una grotta del monte Falkenstein. Quest’anno vengono celebrati i 1.100 anni del santo.

E che dire del trekking? I percorsi sono numerosi e sono ideali anche per chi volesse fare un pellegrinaggio tra St. Gilgen e St. Wolfgang, destinazioni di pellegrini già nel XV e XVI secolo. Qui è possibile visitare la chiesa di St. Wolfgang, di origini romaniche, e ammirare il ricco altare opera del maestro Michael Pacher, risalente al XV secolo.

Come raggiungere il lago e dove alloggiare

Gli alloggi disponibili nella zona del lago Wolfgangsee sono diversi e ci sono opzioni differenti per tutti i tipi di budget e per vivere al meglio un luogo perfetto dove trascorrere la propria vacanza immersi nella natura austriaca.

La cucina austriaca del territorio è da non perdere: vi consigliamo di provare deliziosi e freschissimi formaggi di pecora, gelati e altri prodotti caseari.

Il modo migliore per raggiungere il lago Wolfgangsee è arrivare prima a Salisburgo: si può prendere l’aereo oppure raggiungerla in treno. Questo è un ottimo compromesso che permette di unire la vacanza all’insegna della natura a un giro nella splendida città di Mozart

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Perchè visitare la biblioteca di Alessandria nei dintorni di Il Cairo

Gli appassionati di archeologia e del passato vogliono visitare l’Egitto almeno una volta nella vita e non posso che comprenderli profondamente: i viaggi in loco solitamente partono da Il Cairo, la città capitale, ma si espandono poi nei dintorni per visitare alcune delle meraviglie quali la Biblioteca di Alessandria.

Spostandosi da Il Cairo fino ad Alessandria da modo di raggiungere quello che è stato considerato per molto tempo un polo culturale senza eguali: basti pensare che proprio qui matematici, letterati e saggi svolgevano le proprie attività e grandi nomi della storia come quelli di Alessandro Magno (fondatore della città) e Cleopatra hanno padroneggiato. Da molti storici la località è stata definita un “faro del mondo antico” e ad oggi è ancora possibile visitare la biblioteca alexandrina, una delle meraviglie da non perdere nei dintorni di Il Cairo.

Visitare la biblioteca di Alessandria d’Egitto

Se hai la fortuna di aver organizzato un viaggio in Egitto lasciati incantare da un luogo che ha un passato meraviglioso, lascia che le piramidi ti conquistino ma spingiti fino ad Alessandria per scoprire la culla del sapere antico. Simbolo cult è sicuramente la biblioteca di Alessandria: il monumento principale della città dal fascino cosmopolita è ad oggi un luogo di studio. Ricostruito con uno stile moderno, vuole omaggiare quella che è stata l’antica biblioteca diventando un autentico capolavoro architettonico.

Il design è curatissimo: forma ellittica per omaggiare il sole che sorge, vuole simboleggiare a tutti gli effetti il tempio del sapere. Gli spazi, versatili e luminosi ti lasceranno senza fiato ma sono soprattutto i numerosissimi volumi scritti e le gallerie d’arte che ti faranno pensare di non aver mai visto una biblioteca così. Un collegamento forte tra il sapere del passato e quello attuale, aprendo le porte alla conoscenza di futuri innovatori pronti a cambiare le sorti del mondo.

Perché visitare la biblioteca di Alessandria?

Un viaggio attraverso il tempo che dà modo di scoprire quella che è stata la saggezza delle civiltà antiche che ancora oggi influenza la nostra quotidianità. Oltre a poter passeggiare tra volumi di pregio, il luogo è un simbolo di rinascita culturale a cui i local sono molto legati.

L’edificio attuale sorge in prossimità dell’antica biblioteca di Alessandria distrutta nel tempo. In passato, si dice ospitasse oltre 500.000 volumi: un numero incredibilmente ricco pensando all’epoca e per questo era meta di molti matematici, saggi e studiosi che la ritenevano il luogo ideale per apprendere il mondo. Fondata nel III secolo a.c. per volere di Tolomeo I Sotere, ha permesso di studiare nomi illustri come Euclide o Zenone. Il motivo della distruzione è da attribuire a più cause: prima la guerra civile tra Cesare e Pompeo, poi un incendio. Ma seppur sia stata distrutta parzialmente più volte, ha dato modo di far sorgere una nuova biblioteca che in un certo senso vuole continuare il fl rouge di quella più celebre.

Un connubio tra passato e presente: basti pensare che oggi è una biblioteca multimediale aggiornata considerata un punto di riferimento per il mondo arabo, e non solo. Un luogo leggendario che conquista i visitatori con un design futuristico. Il nuovo edificio, inaugurato nel 2002, è uno dei luoghi più importanti da visitare in città.

 

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Parma e dintorni, dai colli alle eccellenze gastronomiche, gli itinerari top

L’Emilia Romagna è la Food Valley d’Italia per eccellenza, un territorio ricco di prelibatezze gastronomiche amate in tutto il mondo: stavolta vogliamo condurvi alla scoperta di Parma e delle sue colline, dove si produce il Prosciutto di Parma DOP. Sono luoghi meravigliosi, a partire dalla loro incredibile natura, ed è una vera esperienza esplorarli attraverso i sentieri del gusto. Ecco quali sono i migliori itinerari gastronomici da vivere.

Gli itinerari di Felino

La città di Parma è un capolavoro ricco di storia e arte, che merita sicuramente una visita. Ma sono i suoi dintorni, dove si producono alcune delle migliori eccellenze gastronomiche d’Italia, ad affascinare i turisti: paesaggi meravigliosi e bellezze storiche conquistano i visitatori, alla scoperta di un territorio che custodisce un patrimonio preziosissimo. Tra le esperienze da non perdere ci sono sicuramente gli itinerari di Felino, che hanno in comune il loro punto di partenza. Si tratta dell’antico borgo di Felino, con un incantevole castello medievale.

Il suo nome vi ricorderà sicuramente un salume prelibato, che in effetti ha origine proprio qui – oltre ovviamente al Prosciutto di Parma DOP, che viene prodotto in tutto l’areale. Vi si snodano tre sentieri molto suggestivi: il primo è il Percorso del Castello, un circuito ad anello di appena 6 km, che inizia nel centro storico del paese e affronta alcune tappe interessanti soprattutto dal punto di vista architettonico. C’è poi il Percorso del Gallo, anch’esso un anello di 11 km che, dal centro di Felino, si dirige verso sud attraversando boschi e prati rigogliosi. Infine il Percorso La Costa, il più panoramico: l’anello di 8 km si snoda tra le colline, da San Michele Tiorre a Barbiano.

L’Anello dei Poeti del Cinghio

Le colline che si dipanano attorno al borgo di Felino, nel cuore della Food Valley italiana, ospitano poi un altro itinerario molto affascinante, l’Anello dei Poeti del Cinghio: di recente inaugurazione, è un circuito ad anello di circa 12 km. Il suo nome deriva dal torrente Cinghio che attraversa questi territori, ma anche dai versi che alcuni poeti locali gli hanno dedicato. L’itinerario ha inizio presso la chiesa di San Michele Tiorre, da dove si sale verso Barbiano. La strada, attraversando boschi e natura incontaminata, incrocia la storica via Longobarda. Il luogo più suggestivo da ammirare è sicuramente la Forca del Cinghio, da cui poi si torna indietro.

La Via degli Scalpellini

Infine, un’altra opportunità imperdibile per scoprire il territorio consiste nel percorrere la Via degli Scalpellini, un percorso di appena 6 km che tuttavia affronta un’impervia salita (e un’altrettanto difficile discesa), per cui si rivela abbastanza impegnativo. Nato nel medioevo, il cammino veniva percorso dagli scalpellini per raggiungere le formazioni rocciose da cui potevano ricavare prezioso materiale di costruzione. Il sentiero, che si dipana tra i paesi di Chiastre e di Cassio, attraversa il torrente Baganza su un suggestivo ponte tibetano, quindi raggiunge i Salti del Diavolo. Si tratta di una formazione sedimentaria dell’età cretacica, che avrebbe avuto origine da una frana sottomarina. Per i più avventurosi, da Cassio ci si può unire alla via Francigena, per un’esperienza ancora più affascinante.

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Cosa vedere e cosa fare a Sagres

Sulla sponda sud del Portogallo, su quelle coste e scogliere dal mare “infinito” dell’Atlantico, è lì che sorge Sagres, un piccolo villaggio della regione portoghese dell’Algarve, fra la natura selvaggia.

Questo posto è il luogo ideale e perfetto per fuggire dal caos delle città per ripararsi in luoghi in mezzo alla natura. In una regione caratterizzata da scogliere mozzafiato, spiagge di sabbia incontaminate ed un’atmosfera rilassata. Sagres grazie a queste caratteristiche riesce ad affascinare i propri visitatori, proveniente da tutto il mondo.

Si tratta di una freguesia, ovvero una piccola frazione di comune, che ha però un’importanza storica notevole per il Portogallo e per l’intero continente europeo. È proprio qui a Sagres, infatti, che il principe Enrico il Navigatore fondò la sua scuola di navigazione, che venne chiamata, appunto, Scuola di Sagres, nel quindicesimo secolo, e che diede vita alle grandi scoperte marittime da parte del Portogallo.

Cosa vedere nel villaggio di Sagres

La fortaleza di Sagres

La fortezza di Sagres è un luogo imperdibile, poco fuori dal centro cittadino. Questa struttura venne costruita nel quindicesimo secolo ed era considerato un punto di grandissima importanza strategica per la difesa del Paese. Al suo interno, oggi, è ospitato un museo, nel quale poter scoprire di più sulla storia e sulle esplorazioni marittime del Portogallo. Inoltre, è possibile visitare il massiccio muro di cinta, sul quale si trova una passerella dalla quale godere di una vista spettacolare sul mare aperto e immaginare le antiche navi lasciare il porto di Sagres sotto la guida del re.

La fine del mondo: il Capo di San Vincenzo

Questo è il punto che una volta veniva considerato dai marinai come il punto in cui finiva il mondo conosciuto. Si tratta del Cabo de Sao Vicente, il Capo di San Vincenzo, un promontorio che si affaccia sull’Oceano Atlantico, punto nel quale si trova uno dei fari più antichi del Portogallo, che guidava le navi attraverso le pericolose acque dell’oceano.

Il faro è un’attrazione turistica, visitabile dai visitatori che non vogliono perdere la possibilità di ammirare questo luogo così affascinante, iconico per il villaggio di Sagres e per l’intero Portogallo, che si affaccia su imponenti scogliere alte fino a 75 metri.

La cittadina e il porto peschereccio

Il piccolo centro storico della città di Sagres è molto semplice, un luogo dall’aspetto quasi fatiscente, in sintonia comunque, con gli altri piccoli centri della regione. L’attività principale in questa zona è da sempre la pesca, e nella parte più antica, ancora non molto turistica, ci sono bar tranquilli e tradizionali ristoranti portoghesi, ideali per un pranzo economico.

Il porto peschereccio è sulla costa orientale, una parte più riparata del promontorio, e durante il giorno si può ammirare il via vai delle barche dei pescatori che scaricano i loro carichi di pesce fresco.

Le spiagge più belle di Sagres

Come appena visto, Sagres è un luogo di grande interesse storico, ma anche un paradiso naturale dove è possibile trovare spiagge uniche e naturali, grazie alla sua posizione privilegiata tra l’Oceano Atlantico e le colline dell’Algarve. Tra le spiagge più belle è possibile visitare:

  • Praia do Tonel: questa è una delle spiagge più famose di Sagres e, come tutta la costa sud del Portogallo, grazie alle correnti presenti, è il luogo ideale per gli amanti di sport acquatici, come il surf ed il kitesurf. È la giusta destinazione per chi è alla ricerca di una vera e propria scarica di adrenalina. E per chi non ama questi sport, la spiaggia di Praia do Tonel è sicuramente la scelta giusta per godere di panorami unici e mozzafiato sull’oceano e rilassarsi al sole;
  • Praia da Mareta: questa spiaggia, a differenza di Praia do Tonel, è un luogo più tranquillo. Si tratta di una spiaggia ideale per le famiglie, grazie anche alla sua posizione più protetta dalle correnti oceaniche, il che la rende una scelta sicura per chi vuole fare un bagno in acqua senza preoccupazioni;
  • Praia do Beliche: situata più a nord del villaggio di Sagres, la spiaggia di Beliche è un’ottima scelta per chi vuole passare una giornata lontano dalla folla. La spiaggia è circondata da alte scogliere e le sue acque calme sono ideali per nuotare e fare snorkeling, mentre la spiaggia, di sabbia fine, è l’ideale per lunghe passeggiate.
Vista dall'alto della spiaggia di Tonel, a Sagres, con spiaggia dorata e mare mosso

Fonte: iStock

Spiaggia di Tonel, paradiso per surfisti a Sagres

Cosa fare a Sagres e dintorni?

Sagres, grazie alla sua posizione favorevole alle correnti che colpiscono la sua costa, come già detto in precedenza, si presenta come la destinazione ideale per gli amanti di sport acquatici come il kitesurf o il windsurf. Inoltre, grazie a queste sue particolari caratteristiche, la costa di Sagres viene considerato un paradiso per i surfisti europei, anche italiani, alla ricerca di un’alternativa alle spiagge italiane dove è possibile praticare surf.

Sono anche presenti diverse zone al riparo dalle forti correnti dell’Oceano Atlantico e che si prestano perfettamente ad essere luoghi ideali per snorkeling ed immersioni subacquee. A Sagres, infatti, ci sono diversi centri di immersione che offrono escursioni guidate per andare alla scoperta dei fondali portoghesi e della varietà di pesci che la popolano

Per chi, invece, ama fare delle escursioni sulla terra ferma e vuole immergersi nei paesaggi naturali della regione dell’Algarve e delle sue scogliere, Sagres offre numerosi sentieri panoramici che attraversano paesaggi mozzafiato. Il sentiero più famoso di questa zona del Portogallo è la Rota Vicentina, il cammino dei pescatori, che segue la costa offrendo viste spettacolari sulle scogliere e sull’oceano.

Ecco come arrivare a Sagres

Arrivare a Sagres e passare una vacanza alla scoperta dell’Algarve e di questa regione naturale del Portogallo è molto semplice. Il villaggio, infatti, è facilmente raggiungibile, in auto o con i mezzi pubblici, dal vicino aeroporto di Faro, che dista circa 1 ora e 30 minuti in auto e che è collegato con le principali città portoghesi e non solo.

Inoltre, per chi ama i viaggi on the road, Sagres è raggiungibile anche dalla capitale Lisbona, attraversando il Paese, godendo dei suoi fantastici paesaggi, con un viaggio di circa tre ore in auto.

Sagres è una destinazione affascinante che merita assolutamente di essere visitata. Con le sue lunghe spiagge e le sue alte scogliere,  un luogo ideale per gli amanti della natura, per gli appassionati di storia, ma anche, e soprattutto, per i surfisti ed amanti di sport acquatici.