Categorie
deserti Idee di Viaggio Marrakech vacanza natura Viaggi

Agafay, un deserto insolito a due passi da Marrakech

Un deserto sì, ma senza dune di sabbia, poco lontano dalla vivacità di Marrakech, dove lasciarsi trasportare in un’atmosfera quasi lunare fatta di paesaggi rocciosi, un cielo sterminato e notti piene di stelle. Il deserto di Agafay è tutto questo, un gioiello nascosto perfetto per chi cerca un’oasi di pace e un’esperienza tra una natura aspra ma allo stesso tempo accogliente.

Agafay, un deserto inaspettato

Il deserto di Agafay si estende a circa 30 chilometri a sud di Marrakech, ed è un territorio che affascina per la sua bellezza desolata e le sue formazioni geologiche uniche. Contrariamente a quanto ci si aspetta da un deserto, Agafay non è caratterizzato dalla sabbia ma da rocce e pietre, regalando ad ogni visitatore l’impressione di essere sbarcato sulla luna, con il suo ambiente che ricorda proprio la superficie nostro satellite.

Il contrasto tra il cielo azzurro e le colline brulle regala uno spettacolo mozzafiato, che si trasforma ulteriormente all’alba e al tramonto, quando le luci giocano con le ombre, creando un’atmosfera quasi mistica. Roccioso e arido, Agafay è anche, incredibilmente, pieno di vita.

Nell’entroterra di questo deserto, infatti, si trovano piccole oasi che, come per magia, fioriscono tra le rocce e l’acqua. Qui, la natura si è adattata a condizioni difficili e accoglie una fauna composta da tartarughe, rane, numerose specie di uccelli e insetti. Nel deserto inoltre c’è un vero e proprio “giardino segreto” dove piante esotiche, alberi da frutto e piante aromatiche prosperano grazie a un sistema di irrigazione tradizionale.

Un deserto sì, ma tutt’altro che arido e privo di vita! Gli abitanti più tenaci di Agafay sono gli uccelli rapaci, come l’aquila reale e il falco pellegrino, e piccole specie di mammiferi come il fennec, la volpe del deserto con le sue grandi orecchie, o ancora, lucertole e serpenti, che si nascondono tra le rocce per proteggersi dal caldo.

Uno degli aspetti che affascina di più chiunque visiti il deserto di Agafay è la possibilità di viverlo in solitudine. Qui non troverai la folla di turisti che solitamente si incontra sulle dune dorate del Sahara, ma uno spazio di assoluta tranquillità nella quale immergerti totalmente. Se sei in cerca di una pausa, di un rifugio in un’oasi di pace fuori dal mondo, trascorrere qualche giorno ad Agafay è sicuramente quello che fa per te.

tramonto deserto Agafay

Fonte: iStock

Ammira il tramonto sul deserto di Agafay

Oltre la natura: scoprire la cultura berbera nel deserto di Agafay

A circa quaranti minuti di auto da Marrakech, Agafay è una destinazione perfetta per una gita qualche ora. Avrai l’impressioni di vivere in due mondi diversi in una sola giornata, tra la folla cittadina e la solitudine del deserto selvaggio. Se hai più tempo, il nostro consiglio è quello di fermarti almeno per una notte e di dormire nel deserto. Ci sono diverse soluzioni offerte dagli operatori locali, dalle tende più eleganti alle capanne berbere.

Restare per almeno una notte ad Agafay ti darà l’opportunità di perderti tra i tuoi pensieri contando tutte le stelle che potrai vedere nel suo cielo notturno, lontano dalle luci della città.

L’esperienza ad Agafay  saprà regalarti molto altro ancora. Non si tratta infatti di un luogo celebre solo per la sua insolita natura, ma di un posto davvero ricco di storia e di tradizioni. La regione è sempre stata abitata da comunità berbere che ancora oggi vivono in piccoli villaggi sparsi tra le colline, e rappresentano il cuore pulsante del deserto di cui conservano gelosamente le tradizioni millenarie.

Visitando Agafay potrai entrare in contatto con questa cultura, scoprendone usi e costumi, capire come i berberi abbiamo saputo vivere in armonia con un territorio particolare e difficile, conoscere le loro tradizioni, i loro cibi e le loro storie.

Un tempo, le antiche rotte commerciali attraversacano il deserto per collegare Marrakesh alle città del Sud del Marocco e del Sahara. Quella di Agafay è dunque una storia che si intreccia con quelle dei mercanti e dei viaggiatori che nei secoli lo hanno attraversato. Le persone che vi abitano seguono tradizioni antiche, tra cui l’agricoltura secca, l’allevamento di capre e l’artigianato locale.

Alcuni di questi villaggi berberi sono accessibili solo tramite sentieri sabbiosi e rocciosi, il che li rende un’avventura affascinante per chi è alla ricerca di esperienze autentiche.

A tutto questo non può naturalmente mancare un viaggio nei sapori della cucina marocchina. Le specialità locali, come la tajine e il couscous, sono preparate con ingredienti freschi e genuini, che rispecchiano la semplicità della vita nel deserto.

Un’esperienza che dovrai assolutamente provare è quella del tè alla menta, che qui viene servito in abbondanza, accompagnato da dolci tradizionali, come rito di ospitalità.

Nei villaggi potrai acquistare cesti intrecciati a mano, altri oggetti artigianali e tappeti berberi fatti con lana naturale: molti di questi tessuti sono realizzati usando tecniche berbere tramandate da generazioni, e ogni pezzo racconta un po’ della storia della cultura locale.

Anche la musica fa parte della cultura locale e in particolare quella di Agafay è influenzata dalle tradizioni dei Gnawa, un’antica comunità africana. La sera è spesso è possibile assistere a concerti di musica Gnawa, con i suoi tipici strumenti a fiato e a percussione, accompagnati dagli spettacoli di danza.

villaggio berbero Agafay

Fonte: iStock

Nei villaggi berberi del deserto di Agafay potrai acquistare i prodotti dell’artigianato locale

Cosa fare (e non fare) nel deserto di Agafay

Tra tanto relax, potrebbe venirti voglia di provare qualcosa di diverso. Tra le varie proposte, troverai sicuramente le escursioni in cammello, una delle attività più popolari. Non ci sentiamo però di consigliare attività che sfruttino gli animali, non sempre tenuti in buone condizioni.

Potresi provare invece un’escursione in quad, che ti permetterà di esplorare le colline, oppure fare delle lunghe passeggiate. Tra le attività preferite in zona, lo yoga o meditazione all’aria aperta, approfittando della calma e del silenzio che regnano in questo angolo remoto del mondo.

Inoltre, per via della sua posizione isolata e della mancanza di inquinamento luminoso, Agafay è uno dei migliori luoghi in Marocco per l’osservazione delle stelle. Il cielo notturno, limpido e privo di luci artificiali, offre uno spettacolo incredibile: è possibile vedere le costellazioni in modo straordinariamente dettagliato: se l’astronomia ti appassiona, scoprirai in Agafay è un vero e proprio osservatorio naturale.

Ami la fotografia? La varietà del paesaggio di Agafy e le continue variazioni di luce durante il giorno, rendono il deserto roccioso il posto ideale per scattare foto originali e indimenticabili. Fai attenzione però: la polvere del deserto può rovinare la tua attrezzatura quindi, non dimenticare di portare con te custodie e gusci protettivi, schede di memoria e batterie extra, kit di pulizia per le lenti.

cammelli deserto agafay

Fonte: iStock

Cammelli pronti a trasportare turisti nel deserto di Agafay

Quando andare: il periodo migliore per visitare il deserto di Agafay

Il deserto di Agafay è una destinazione che può essere raggiunta tutto l’anno, ma i periodi migliori sono senza dubbio la primavera (da marzo a maggio) e l’autunno (da settembre a novembre), quando il clima è mite e soleggiato. In estate, com’è prevedibile, le temperature possono diventare roventi e superare i 40 °C; in inverno le notti possono essere particolarmente fredde e dormire in una tenda, decisamente meno gradevole.

Cosa mettere in valigia

Porta con te indumenti comodi, leggeri e traspiranti per il giorno, qualcosa di caldo per la sera e soprattutto non dimenticare cappello, occhiali da sole e protezione per la pelle, scarpe comode e adatte a camminare su terreni rocciosi e una borraccia per avere sempre una giusta dose di acqua durante le tue attività nel deserto.

Come raggiungere il deserto di Agafay

A soli 30 km da Marrakesh, Agafay si raggiunge in auto con meno di un’ora di viaggio. Da Casablanca invece, sempre in auto, ce ne vorranno quasi 5. Conviene in questo caso, arrivare in treno a Marrakesh e poi spostarsi in auto, taxi o tour organizzato che sia. Infine, il deserto di Agafay è raggiungibile anche da Essaouira, con circa 3 ore di viaggio lungo un percorso meno battuto ma estremamente interessante alla scoperta del paesaggio marocchino.

notte deserto agafay

Fonte: iStock

Osserva le stelle nel deserto di Agafay senza inquinamento luminoso

Alcune curiosità sul deserto di Agafay

Sapevi che il deserto di Agafay è più antico di quello del Sahara? Mentre il Sahara si è formato circa 2-3 milioni di anni fa, Agafay è una regione che ha visto modifiche geologiche molto più antiche, risalenti a circa 20 milioni di anni fa, quando l’area era coperta da mari preistorici. Le formazioni rocciose e le colline di Agafay sono quindi testimoni di un passato molto più remoto rispetto alla sabbia del Sahara.

Non ti stupirà sapere che il deserto di Agafay è stato utilizzato in diverse occasioni come set per film e pubblicità, grazie alla sua bellezza drammatica e originale. Le sue formazioni rocciose e il panorama mozzafiato lo hanno reso una location perfetta per registi che desiderano ambientare scene in ambienti desertici ma accessibili.

Ad esempio, alcune sequenze di film che raccontano avventure o viaggi nel deserto sono state girate proprio qui. Tra questi Babel (2006), Prince of Persia – le sabbie del tempo (2010) e Spectre (2015), ventiquattresimo film della serie dedicata alle avventure dell’agente segreto più famoso di sempre, 007.

Il deserto di Agafay è molto più di un semplice paesaggio suggestivo: è un luogo ricco di storia e di cultura che può riservare ad ogni visitatore un’esperienza davvero unica. Un angolo di Marocco che merita di essere esplorato a fondo e vissuto in ogni suo aspetto.

Categorie
Città Del Vaticano Idee di Viaggio itinerari culturali Roma Viaggi

Riapre il Passetto di Borgo a Roma, una passeggiata con vista

I romani lo conoscono tutti, si tratta del Passetto di Borgo e proprio oggi dopo 6 anni di lavoro di restauro ha riaperto ufficialmente. Una passeggiata suggestiva lungo 1 chilometro che collega Castel Sant’Angelo e il Vaticano. Un luogo iconico, ricco di storia, che in passato è servito ad alcuni esponenti della chiesa per fuggire in momenti di pericolo. Il passaggio è simbolo di storia e architettura: passeggiando si passa agilmente dal suggestivo colonnato del Bernini e dalla cupola di Michelangelo fino ad arrivare a Borgo Sant’Angelo.

Non solo un percorso per le ronde papali però, era un vero e proprio passaggio segreto per fuggire dalle stanze papali all’interno della fortezza: tra i primi ad “inaugurarlo”? Clementino VII nel 1527. Oggi il passaggio torna attivo dopo un importante opera di restauro: ma cosa c’è da sapere sul Passetto di Borgo a Roma?

La storia del Passetto di borgo

I local lo soprannominano “er coridore de Borgo”: si tratta di un vero e proprio corridoio sopraelevato e fortificato che collega il Palazzo Apostolico del Vaticano a Castel Sant’Angelo. All’interno delle mura vaticane si snoda fino a via Borgo Sant’Angelo ed è nato in primis come passaggio segreto per scopi difensivi. È stato costruito ai tempi del barbaro Totila che ne 547 ha accampato una sua area proprio qui.

I lavori di fortificazione sono iniziati più tardi e inglobati per essere perfezionati grazie all’intervento di papa Leone IV nell’852. Il suo obiettivo primario era proteggere la basilica di San Pietro e gli edifici circostanti. Durante il medioevo, però, sono intervenuti con alcune opere di costruzione e restauro. Niccolò III nel 1277, secondo le voci autorevoli degli studiosi, ha modificato il Passetto fino a dargli la forma che conosciamo oggi. Gli interventi successivi non sono mancati, prima per opera di Bonifacio IX, poi completati sotto l’antipapa Giovanni XXIII tra il 1389 e il 1415. Le ultime modifiche sono avvenute con i papi Niccolò V, Sisto IV e Alessandro VI che si sono occupati dell’aggiunta di camminamenti di ronda, torri di avvistamento e altre fortificazioni.

Riapre oggi il Passetto di Borgo a Roma

Fonte: iStock

Riapre il Passetto di Borgo a Roma: cosa c’è da sapere

Cosa si vede passeggiando sul Passetto di Borgo

Sono partite ufficialmente le visite che danno modo di scoprire il Passetto di Borgo con l’aiuto di guide turistiche esperte di Roma che forniranno tanto curiosità storiche e artistiche. Percorrerlo dà modo di scrutare l’incredibile panorama su Roma con una delle viste più privilegiate: partendo da Castel Sant’Angelo, un mausoleo voluto dall’imperatore Adriano e con una mole circolare sormontata dalla statua dell’arcangelo Michele.

Si riconosce poi in modo netto Borgo Pio, uno dei quartieri di Roma più pittoreschi e autentici con stretti vicoli e palazzi storici. Ci si avvicina poi alla Città del Vaticano: qui a dominare la scena è “il cupolone” di San Pietro riconoscibile da qualsiasi punto panoramico della città eterna. Gli occhi più attenti potranno poi notare altri monumenti simbolo: il colonnato del Bernini che incornicia San Pietro, ad esempio.

Usato come via di fuga

Oltre alla protezione, è stato pensato e ideato come via di fuga per garantire al papa il modo di scappare dalle stanze e rifugiarsi a Castel Sant’Angelo in caso di pericolo. La storia ci racconta due episodi emblematici: nel 1494 Alessandro VI Borgia lo ha utilizzato per sfuggire alle truppe di Carlo VIII di Francia, nel 1527 invece è stato il papa Clemente VII a trovarlo utile durante il Sacco di Roma con la complicità delle guardie svizzere che si sono sacrificate per rallentare i Lanzichenecchi.

Non solo via di fuga però: è stato anche un luogo di passaggio per prigionieri di alto profilo. Tra i nomi più celebri Beatrice Cenci che sembra lo abbia percorso in catene prima dell’esecuzione nel 1599. Un gossip riguarda invece l’utilizzo del Passetto per incontrare le proprie amanti: il nome che è associato alle notti di passione è quello di Alessandro VI ma non ci sono fonti ufficiali che lo testimoniano.

Dalla fine del Cinquecento in poi ha perso la funzione difensiva e oggi, grazie alla sua riapertura visitando il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo è possibile ripercorrerlo godendosi una vista unica su Roma e scattando alcune foto ricordo perfette persino da condividere sui social.

Categorie
escursioni Idee di Viaggio Lombardia montagna rifugi vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Dove andare ai Piani di Bobbio se non scia

I Piani di Bobbio sono una delle destinazioni più apprezzate della Lombardia per gli amanti della montagna, un luogo che affascina ogni anno migliaia di visitatori per la sua posizione strategica e la varietà di attività che offre. Situata nel cuore della Valle di Valsassina, ai piedi delle Grigne, questa località è famosa per il comprensorio sciistico e per le sue piste da sci, ma è altrettanto nota per la vasta gamma di esperienze che si possono vivere anche senza sciare.

In effetti, non è necessario indossare gli sci per godere della bellezza di questi luoghi. Se siete alla ricerca di un’opportunità per immergervi nella natura incontaminata, i Piani di Bobbio offrono molteplici alternative pensate proprio per chi preferisce trascorrere il tempo in modo più tranquillo. Dalle passeggiate sulla neve alle escursioni con le ciaspole, passando per momenti di relax nei rifugi tipici della zona, questa località è ideale anche per famiglie, escursionisti, e per chiunque voglia semplicemente respirare aria fresca, lontano dal trambusto quotidiano.

Ciaspolate nei boschi innevati

Una delle attività più affascinanti da fare ai Piani di Bobbio senza sciare è ciaspolare. La montagna innevata diventa il teatro perfetto per escursioni con le ciaspole, una pratica che permette di immergersi nella bellezza dei boschi senza lo stress degli sci. Il percorso più famoso parte da Baiedo, una frazione di Pasturo, e conduce alla chiesetta di San Calimero. Questa escursione è adatta a tutti, con un itinerario di difficoltà media che si snoda tra i boschi di faggi e conifere.

In alternativa, per chi cerca un’esperienza più completa, è possibile intraprendere percorsi che conducono ai rifugi, come il rifugio Riva o il rifugio Sassi Castelli. Entrambi i rifugi sono facilmente raggiungibili dai Piani di Bobbio e offrono escursioni con le ciaspole anche per principianti. Gli itinerari sono ben segnalati e permettono di esplorare le montagne in tutta sicurezza, mentre si può godere di panorami mozzafiato.

Se non si è mai provato a camminare con le ciaspole, ai Piani di Bobbio è inoltre possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria. Gli itinerari più facili sono perfetti per chi è alle prime armi o per chi vuole portare i bambini a vivere la neve. Un percorso molto apprezzato è quello che conduce all’ex Albergo Pequeno, un hotel dismesso degli anni ’60. Si tratta di un tragitto pianeggiante, con solo 130 metri di dislivello, che offre la possibilità di fare un’esperienza piacevole e rilassante sulla neve, senza troppa fatica.

Escursioni notturne

Per chi desidera vivere un’esperienza unica e affascinante, un’escursione notturna con le ciaspole è un’opzione imperdibile. Una delle più suggestive è quella in Val Biandino, che porta al rifugio Madonna della neve di Introbio. L’itinerario si sviluppa su un anello di 3 km con un dislivello di 140 metri, ideale per chi cerca tranquillità e bellezza in un paesaggio incontaminato.

Le escursioni notturne sono particolarmente spettacolari nelle serate di luna piena o sotto un cielo stellato, quando il paesaggio innevato assume un’atmosfera magica. Questa attività, che non richiede esperienze precedenti, è un’opportunità per godere della montagna da una prospettiva diversa.

Rilassarsi nei rifugi montani

Anche senza sciare, i rifugi sono una tappa obbligata per chi visita i Piani di Bobbio. Oltre a essere luoghi perfetti per una pausa durante una ciaspolata, i rifugi offrono un’accoglienza calorosa, pranzi e cene tipiche della montagna. Polenta, formaggi locali e piatti rustici sono solo alcune delle prelibatezze che si possono assaporare.

Polenta, formaggi

Fonte: iStock

Un gustoso piatto di polenta al formaggio

Il rifugio Sassi Castelli, ad esempio, è raggiungibile facilmente dai Piani di Bobbio, sia a piedi che con la funivia da Moggio. Qui è possibile fare una pausa e godere della tranquillità del paesaggio montano, gustando piatti tipici preparati con ingredienti freschi e locali.

Birdwatching e natura

I Piani di Bobbio, grazie alla loro posizione privilegiata, sono un punto di osservazione ideale per gli amanti della natura e del birdwatching. Durante le escursioni, è possibile ammirare la fauna locale e, con un po’ di fortuna, avvistare alcune specie di uccelli tipiche della zona. La biodiversità della montagna rende ogni passeggiata un’opportunità unica per entrare in contatto con la natura e osservare la vita che popola questi luoghi anche durante l’inverno.

Centri benessere e strutture termali

Se dopo una giornata di cammino sulla neve desideri un po’ di relax, i dintorni dei Piani di Bobbio offrono diversi centri benessere dove è possibile concedersi un trattamento rigenerante. Le strutture termali locali sono perfette per combattere il freddo invernale e rigenerarsi con massaggi, saune e bagni caldi. Un’ottima opzione per chi cerca un po’ di riposo e benessere in mezzo alla natura.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Monumenti Pechino Viaggi

Il Yonghe Gong di Pechino: le informazioni per visitare il Tempio dei Lama

Quante cose ci sono da vedere a Pechino? La capitale cinese è una città che sorprende sempre, sia chi è in cerca di modernità che di storia. Sono molti, infatti, i monumenti da ammirare a Pechino e alcuni di essi sono diventati dei veri e propri simboli della città e testimoni della sua bellezza.

Il luogo conosciuto come Yonghe Gong – ovvero il Tempio dei Lama – fa parte di questa lista. Stai pensando di inserirlo tra le cose da vedere in Cina? Dovresti. Ecco qualche consiglio e informazione su come organizzare la tua visita al Tempio dei Lama di Pechino.

Dove si trova il Tempio dei Lama

Il Tempio dei Lama è situato nel distretto di Dongcheng, nella parte nord-orientale del centro di Pechino, Cina. L’indirizzo preciso è No. 12 Yonghegong Street, Dongcheng District. La stazione della metropolitana più vicina è Yonghegong Lama Temple (linee 2 e 5), che consente un accesso facile e diretto al sito.

Il modo migliore per arrivare al Tempio dei Lama, infatti, è proprio grazie a questo mezzo pubblico. Il costo del biglietto è di circa 0,40€. In alternativa, puoi arrivare in taxi: ricordati di portare sempre con te qualcosa su cui indicare, in caratteri cinesi, l’indirizzo del tuo alloggio e quello della tua destinazione.

All’interno dell’area dello Yonghe Gong si cammina molto: indossa scarpe comode e abbigliamento adatto alla stagione del tuo viaggio a Pechino. Il Tempio dei Lama è contornato da molta natura e non mancano i luoghi dove potersi sedere per riposare un po’.

Come organizzare la visita al Tempio dei Lama di Pechino

Fonte: iStock

La porta del Tempio dei Lama di Pechino

Storia del Tempio dei Lama

Il Tempio dei Lama è decisamente nella lista delle meraviglie di Pechino e fu originariamente costruito alla fine del XVII Secolo, durante la dinastia Qing, come residenza imperiale per il quarto figlio dell’imperatore. Il palazzo rifletteva già al tempo il prestigio e la raffinatezza della famiglia imperiale, con un’architettura davvero sontuosa e ricca di dettagli.

Nel 1722, quando il principe Yong salì al trono come imperatore Yongzheng, parte della residenza fu trasformata in un monastero per i monaci buddisti tibetani. Questo gesto non solo consolidava il suo potere, ma promuoveva anche il buddismo tibetano come elemento di coesione tra i diversi gruppi etnici dell’impero Qing.

Dopo la morte di Yongzheng, questo luogo continuò a essere considerato importante, soprattutto dal punto di vista religioso. Il Yonghe Gong, che divenne un centro spirituale e culturale fondamentale. Il tempio ospitava numerosi monaci, principalmente provenienti dal Tibet e dalla Mongolia. Era diventato un vero e proprio ponte tra il governo imperiale e le popolazioni di queste regioni. Il nome “Tempio dei Lama” gli venne attribuito proprio in quel periodo, per identificarlo con maggiore chiarezza rispetto ad altri luoghi religiosi in città.

Ancora oggi, è un luogo importante per molti credenti parte della comunità buddista tibetana.

Acquistare i biglietti del Tempio dei Lama

I biglietti per il Tempio dei Lama possono essere acquistati direttamente presso la biglietteria all’ingresso del tempio o online tramite piattaforme turistiche cinesi. Se hai già un programma folto per il tuo viaggio a Pechino, acquista il biglietto in anticipo: questo ti permetterà di entrare nel giorno da te scelto e non dove cambiare in corsa i tuoi programmi.

Il costo del biglietto è di circa 25 yuan (circa 3-4 euro), ma è sempre consigliabile verificare eventuali aggiornamenti sui prezzi. Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 16:30.

Cosa vedere nel Tempio dei Lama di Pechino

Fonte: iStock

Una delle statue del Buddha

Cosa vedere nel Tempio dei Lama

Il complesso del Yonghe Gong – che, ricordiamo, è il nome cinese del Tempio dei Lama – è costituito da cinque principali edifici disposti lungo un asse centrale, circondati da padiglioni minori e alcuni cortili. Le attrazioni da vedere in quell’area sono molte e, ovviamente, sono tutte comprese nel biglietto d’ingresso al tempio. Ecco cosa vedere:

  • Sala degli Imperatori Celesti (Yonghemen Hall): questa sala costituisce l’ingresso principale del tempio, con un grande portale decorato da sculture in legno e dipinti di molti colori. All’interno si trovano statue dei Quattro Re Celesti, figure imponenti che accolgono i visitatori con il loro sguardo vigile.
  • Sala dei Protettori Celesti: Questa sala ospita una statua centrale di Buddha Maitreya seduto, affiancata da statue di altre divinità protettrici. Le pareti sono adornate con bassorilievi e dipinti che narrano storie mitologiche.
  • Sala dell’Armonia Eterna (Yonghedian): È il cuore del complesso, dove si trova una maestosa statua del Buddha Shakyamuni, circondata da offerte di fiori e incenso. Gli intricati dipinti murali rappresentano scene della vita del Buddha, mentre i soffitti sono decorati con motivi tradizionali cinesi e tibetani.
  • Sala della Ruota della Legge (Falundian): Questa sala è dedicata alla recitazione delle scritture buddiste. Al centro si erge una grande ruota della preghiera in bronzo, riccamente incisa con mantra sacri. Qui troverai anche la statua del fondatore della scuola di buddismo tibetano seguita dai monaci di questo tempio. La spiritualità di questo ambiente è molto alta.
  • Padiglione delle Diecimila Gioie (Wanfuge): questo luogo rappresenta il punto culminante della visita. Qui troverai un’altra statua di Buddha, questa volta di misura colossale. È alta 18 metri ed è stata scolpita da un unico tronco di legno di sandalo bianco. La statua è un capolavoro di maestria artigianale ed è di alto valore spirituale e religioso. Il padiglione è decorato con lanterne ed elementi dorati che riflettono la luce, creando un’atmosfera maestosa e sacra.
Come comportarsi nel tempio dei Lama di Pechino

Fonte: iStock

Fedeli nel Tempio dei Lama

Regole di Comportamento nel Tempio dei Lama

Quando si visita il Tempio dei Lama di Pechino, durante un viaggio in Cina, è importante rispettare alcune regole di comportamento per preservare la sacralità del luogo e onorare le tradizioni locali.

Si consiglia di vestirsi in modo sobrio e appropriato, evitando abiti troppo vistosi o troppo scollati. Come accade, infatti, anche nelle chiese in Italia, viene chiesto ai turisti di portare rispetto alla presenza di credenti che si recano lì non per visita ma per devozione. Non si toccano le statue o gli oggetti sacri, né si entra nelle aree riservate ai monaci. È necessario mantenere il silenzio o parlare a bassa voce per non disturbare le preghiere e le meditazioni in corso.

All’interno del Tempio dei Lama si può mangiare e bere e solo in zone opportunamente indicate e segnalate. Inoltre, alcune aree del tempio vietano le fotografie: i cartelli che indicano questo divieto sono scritti in più lingue quindi non ci si può non accorgere. Prima di entrare in una sala, è buona norma inchinarsi leggermente in segno di rispetto. Infine, i telefoni cellulari vanno spenti o messi in modalità silenziosa.

Categorie
Grosseto Idee di Viaggio Maremma terme vacanze benessere Viaggi

Cascate del Mulino di Saturnia, terme gratis con vista mozzafiato

Nel cuore della Maremma toscana, in provincia di Grosseto, Saturnia è un antico e delizioso borgo famoso per le sue sorgenti di acqua termali. Le Cascate del Mulino, infatti, sono una serie di cascate termali naturali situate vicino al piccolo borgo toscano.

Queste cascate sono famose per le loro acque calde sulfuree che sgorgano da sorgenti naturali e formano piscine termali in mezzo alla campagna toscana. Le acque termali delle Cascate del Mulino provengono da sorgenti naturali che sono state utilizzate per le loro proprietà terapeutiche sin dai tempi antichi. Si crede infatti che le acque di Saturnia possiedano benefici per la pelle e per la salute generale.

Vediamo insieme nel dettaglio che cosa offre questo tipo di esperienza ai viaggiatori, quali sono gli orari di apertura, i prezzi e i trattamenti offerti alle terme di Saturnia.

L’esperienza alle terme di Saturnia

Le acque termali del borgo di Saturnia, tra le più belle in Italia, formano diverse piscine naturali lungo il corso del fiume, creando un ambiente suggestivo e rilassante per chi decide di visitarle. Le Cascate del Mulino sono accessibili gratuitamente al pubblico, il che le rende una meta popolare per i turisti e per coloro che hanno voglia di rilassarsi in un ambiente naturale e accogliente quale i paesaggi della Maremma.

Le cascate sono inoltre circondate da una lussureggiante vegetazione e offrono un’esperienza unica per chi desidera immergersi nella natura incontaminata della Toscana. Data la loro bellezza e la reputazione terapeutica delle acque, le Cascate del Mulino possono diventare molto affollate durante i periodi di alta stagione. Si consiglia, pertanto, di visitarle presto al mattino o in tarda serata per evitare le folle.

Queste cascate, dette anche Cascatelle o Cascate del Gorello, hanno scavato naturalmente la roccia di travertino formando le famose piccole piscine dove è possibile immergersi gratuitamente, di giorno e di notte, per tutto l’anno e in tutte le stagioni.

Terme di Saturnia

Fonte: iStock

Le bellissime Terme di Saturnia

L’acqua termale della sorgente, la stessa che alimenta le Terme di Saturnia in Toscana, sgorga a una temperatura di 37 gradi centigradi e dunque è piacevolmente calda, fatto apprezzato soprattutto durante l’inverno. Sono molti i benefici sull’apparato respiratorio, articolare e circolatorio. Sulla pelle inoltre l’acqua termale ha una benefica funzione antiossidante ed esfoliante. Oltre che immergersi nelle piscine, il cui fondale è ricoperto di sassolini bianchi, i visitatori possono bagnarsi direttamente sotto le cascate, facendosi massaggiare la schiena naturalmente dall’acqua.

La vista dalle piscine sulla campagna circostante è mozzafiato: il luogo è incantevole e le cascate particolarmente suggestive sia di giorno che di notte, soprattutto alla luce della luna piena. Secondo la mitologia questa antichissima fonte termale nacque da un fulmine lanciato da Giove, adirato contro il padre Saturno che dopo essere stato detronizzato dal figlio aveva vagato per tutta la penisola prima di fermarsi proprio qui, in Maremma.

Come arrivare alle Cascate del Mulino

Per raggiungere le Cascate del Mulino nei pressi del borgo di Saturnia, potete prendere un’auto e seguire le indicazioni stradali per Saturnia. Una volta arrivati a Saturnia, continuate verso le cascate seguendo le indicazioni per “Cascate del Mulino”. Potete parcheggiare l’auto nei pressi delle cascate e poi seguire il sentiero che vi condurrà alle piscine termali. Se preferite i mezzi pubblici, potete prendere un pullman per Saturnia e poi utilizzare un taxi locale per raggiungere le cascate. Vicino alle cascate c’è comunque un parcheggio gratuito e un bar tavola calda con bagni e docce.

Il periodo migliore per immergersi nelle calde acque delle Cascate del Mulino di Saturnia è l’autunno, o la primavera; in alta stagione e nei weekend il luogo è sempre molto affollato. Da non dimenticare le scarpette di gomma date le superfici scivolose e il fondale di sassolini, oltre a costume da bagno e protezione solare.

Se avete tempo, inoltre, vi suggeriamo di non perdere l’occasione di visitare i dintorni del luogo e in particolare gli incantevoli borghi di Pitigliano, Sorana e Montemerano, a poca distanza.

Giorni di apertura e orari delle Cascate del Mulino

Le Cascate del Mulino sono aperte tutto l’anno, 24 ore su 24, per una esperienza termale gratuita in ogni stagione. Non ci sono orari di chiusura, il che permette ai visitatori di godere delle acque calde anche al tramonto o di notte, quando le cascate si trasformano in un suggestivo spettacolo sotto la luce della luna. Tuttavia, è consigliato visitarle al mattino presto o in tarda serata, soprattutto nei periodi di alta stagione, per evitare la folla e godere al meglio della tranquillità del luogo.

I prezzi delle Cascate del Mulino

L’ingresso alle Cascate del Mulino è completamente gratuito. Non sono previsti costi per l’accesso alle piscine termali naturali, rendendo questo sito un’ottima scelta per chi desidera immergersi in acque termali benefiche senza spendere. Tuttavia, durante i periodi di alta stagione (come i weekend estivi), è possibile che l’area diventi affollata, per cui è consigliabile arrivare presto per trovare un buon posto. Se volete un’esperienza più esclusiva, potete scegliere di prenotare un trattamento in una delle strutture termali private nei dintorni, ma le cascate pubbliche offrono comunque un’esperienza altrettanto unica.

Trattamenti e servizi alle Cascate del Mulino

Le Cascate del Mulino non offrono trattamenti termali specifici come quelli delle strutture private, ma l’esperienza di immergersi nelle acque calde delle piscine naturali è in sé un trattamento benefico. Le acque sulfuree sono conosciute per le loro proprietà terapeutiche, che aiutano a rilassare i muscoli, favorire la circolazione e migliorare la salute della pelle. Se desiderate un servizio extra, nelle vicinanze c’è un bar che offre bevande e spuntini e sono presenti anche bagni e docce per una maggiore comodità dei visitatori.

Info utili sulle Cascate del Mulino

Le Cascate del Mulino sono facilmente accessibili grazie alla presenza di un parcheggio gratuito situato a pochi passi dalle piscine termali naturali, dove i visitatori possono lasciare l’auto in tutta comodità. Per quanto riguarda l’accessibilità, il sito è adatto a tutti, ma è consigliato indossare scarpette di gomma, poiché le superfici possono essere scivolose e il fondale delle piscine è ricoperto di sassolini. Inoltre, per chi desidera ulteriori informazioni riguardo le condizioni delle cascate o su eventuali modifiche all’accessibilità, è possibile contattare il Comune di Saturnia o gli uffici turistici locali, che forniranno tutte le indicazioni utili per godere al meglio della visita.

Categorie
Berlino Europa Germania Idee di Viaggio Mercatini di Natale tradizioni Viaggi

Gli 8 migliori mercatini di Natale in Germania da visitare

L’atmosfera incantata dei mercatini di Natale tedeschi è un’esperienza che scalda il cuore e cattura i sensi. Ogni città, con il suo stile inconfondibile, invita grandi e piccoli a immergersi in un mondo di calde luci brillanti, profumi di spezie e sapori autentici.

Scopriamo subito, allora, alcune delle destinazioni più magiche per vivere appieno la tradizione natalizia in Germania nel 2024, tra storia, artigianato e delizie culinarie.

Berlino e lo sfarzoso mercatino di Gendarmenmarkt

Berlino ospita molti mercatini natalizi, tutti contraddistinti da un fascino particolare. Tra i più famosi, va senz’altro citato lo sfarzoso mercatino di Gendarmenmarkt, aperto dal 25 novembre al 31 dicembre 2024 (dal 2022 e anche per il 2024, a causa di un cantiere, ospitato nella vicina Bebelplatz), da domenica a giovedì dalle 12.00 alle 22.00, venerdì e sabato dalle 12.00 alle 23.00, e la Vigilia di Natale dalle 12.00 alle 18.00.

Da oltre vent’anni, attrae oltre 600.000 visitatori in un’atmosfera straordinaria, tra spettacoli e concerti giornalieri, prodotti artistici e di artigianato, piatti tradizionali bavaresi e austriaci, vini pregiati, specialità boeme e berlinesi nonché ristoranti gourmet.

Inoltre, la sera del 31 dicembre va in scena la tradizionale festa di Capodanno con il grandioso spettacolo pirotecnico.

Mercatino di Natale a Monaco: eleganza bavarese

Marienplatz (con la splendida cornice del municipio in stile neogotico) è il cuore pulsante del Natale a Monaco, dove il scintillante albero domina un mercatino ricco di tradizioni bavaresi. Aperto dal 25 novembre al 24 dicembre 2024, con radici che affondano nel lontano XIV secolo, si trasforma in un incantevole villaggio di bancarelle che propongono prelibatezze locali, come i bratwurst bavaresi e le birre artigianali.

E per gli appassionati del Presepe, questo è il paradiso! Infatti, qui sono di casa gli antichi mestieri e le tradizioni, oltre al più grande mercato dedicato all’oggettistica per il Presepe della Germania, dai doni dei Re Magi fino alla lanterna per la capanna.

Non manca l’Himmelswerkstatt (il “laboratorio celeste”) dove i ragazzi fino ai dodici anni possono divertirsi e dare sfogo alla loro creatività e fantasia.

Mercatino di Natale a Dresda: un viaggio nella storia

Fondato nel 1434, lo Striezelmarkt è il mercatino di Natale più antico della Germania. Nel centro storico di Dresda, accoglie i visitatori con la sua iconica piramide natalizia dell’Erzgebirge alta ben14,61 metri (la più grande al mondo) e le tradizionali bancarelle dove assaporare golosi prodotti tipici come lo Stollen, un dolce natalizio famoso in tutto il mondo, e godersi il meglio dell’artigianato tedesco, dai meravigliosi oggetti in legno intagliato dei Monti Metalliferi fino alle delicate decorazioni in vetro soffiato.

Passeggiare tra le luci e i canti natalizi rende l’esperienza un autentico “viaggio indietro nel tempo”, ideale per chi desidera un Natale autentico e romantico, arricchito dall’immancabile ruota panoramica con cui ammirare dall’alto le caratteristiche casette decorate.

Il mercatino è aperto dal 27 novembre al 24 dicembre 2024, tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00 (la Vigilia dalle 10.00 alle 14.00).

Il Christkindlesmarkt a Norimberga

Christkindlesmarkt Norimberga

Fonte: iStock

Il fascino del Christkindlesmarkt di Norimberga

Il Christkindlesmarkt di Norimberga è una vera e propria icona dei mercatini di Natale, che richiama ogni anno oltre due milioni di visitatori. Collocato nella Hauptmarkt, è celebre per l’apertura ufficiale affidata al “Bambin Gesù”, o “Angelo di Natale di Norimberga“, simbolo delle Festività, un grazioso angioletto biondo con i riccioli che porta i regali ai bambini. Oltre a essere un “angelo leggendario”, il Christkind è impersonato da una ragazza tra i 16 e i 19 anni, eletta ogni due anni per essere “Ambasciatrice del Natale”.

Le bancarelle, allineate con cura, offrono un assortimento senza pari di prodotti natalizi, quali le famose “Rauschgoldengel” (angeli dorati), le decorazioni in vetro e ceramica e i “Nürnberger Lebkuchen“, i tradizionali biscotti speziati.

Risalente al XVII secolo, il mercatino è aperto dal 29 novembre al 24 dicembre 2024. Visitarlo la sera permette di godere al meglio dell’illuminazione festosa e delle esibizioni musicali.

Natale a Colonia: luci lungo il Reno

Il mercatino di Natale presso la Cattedrale di Colonia è tra i più suggestivi del Paese, con il maestoso sfondo dell’edificio gotico che si erge sopra le oltre 160 bancarelle che propongono una vasta gamma di oggetti d’artigianato e prelibatezze, come i biscotti speziati e il famoso vin brulè servito in tazze a tema. Ma non solo: si possono scorgere gli artigiani al lavoro, acquistare specialità regionali e prodotti biologici certificati, nonché una vasta gamma di originali idee regalo come ceramiche, palline di vetro, sculture in legno, giocattoli, saponi e molto altro ancora.

A impreziosire ancora di più l’atmosfera, non mancano l‘albero di Natale più grande della Renania (alto circa 25 metri e illuminato da 7000 luci LED), 100 spettacoli natalizi con intrattenimento e musica, e la tradizionale giostra o ruota della fortuna per i bambini.

Aperto fino al 23 dicembre 2024.

Mercatini di Natale a Düsseldorf: eleganza e creatività

Düsseldorf accoglie i visitatori con un elegante mercatino in Marktplatz e scenografie mozzafiato lungo Königsallee. Aperto dal 23 novembre al 30 dicembre 2024, con orario continuato dalle 11.00 alle 20.00 dalla domenica al giovedì, mentre il venerdì e il sabato l’orario è prolungato fino alle 21.00. Chiusura prevista per il 25 dicembre mentre la Vigilia l’orario è ridotto dalle 10.00 alle 14.00.

Proprio qui svetta il più grande albero di Natale della città, tra le casette in legno dove dedicarsi allo shopping e gustare i biscotti alla cannella con una tazza di vin brulè. Il fascino vintage del carosello con cavalli sa far innamorare grandi e piccini.

Stoccarda: tradizione e innovazione

Natale a Stoccarda

Fonte: iStock

Mercatino di Natale a Stoccarda

Anche Stoccarda allestisce uno dei mercatini di Natale più grandi e spettacolari della Germania, con oltre 280 bancarelle lungo la Schlossplatz e dintorni, dove si possono trovare decorazioni natalizie artigianali e prodotti gastronomici unici.

Ma non è tutto.

Dai cori natalizi alle esibizioni di artisti di strada, fino alle giostre per bambini, Stoccarda propone esperienze indimenticabili per tutte le età, con spettacoli di luci e una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Aperto dal 27 novembre al 23 dicembre 2024, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

Friburgo: un tocco di magia nella Foresta Nera

Friburgo, ai piedi della Foresta Nera, disegna un mercatino di Natale intimo e affascinante nel centro storico. Le bancarelle si snodano tra le pittoresche stradine, creando un’atmosfera da fiaba. Tra i prodotti in vendita, spiccano le ceramiche artigianali e i tessuti locali.

Non perdete l’opportunità di assaggiare le specialità della Foresta Nera, come il famoso Schwarzwälder Kirschtorte (la torta di ciliegie) e i caldi vini locali.

Il mercatino è aperto dal 28 novembre al 24 dicembre 2024. Dopo una passeggiata tra le bancarelle, potete approfittarne per esplorare i sentieri della Foresta Nera o per una visita al vicino Schauinsland, ideale per chi ama la montagna.

Categorie
Alpi Appennini escursioni Idee di Viaggio montagna Piemonte vacanza natura vacanze avventura Viaggi

In montagna in Piemonte, dove andare in tutte le stagioni

Il Piemonte è la seconda regione italiana per superficie ed anche la seconda per maggior numero di comuni. Contemporaneamente è anche la più occidentale d’Italia e un territorio puntellato di cime che sono una più affascinante dell’altra: qui svettano nei cieli le Alpi e gli Appennini, per ben su tre lati del suo territorio e senza soluzione di continuità.

Dall’aspetto imponente ed aspro, le montagne piemontesi arrivano anche a superare i 4000 metri di altitudine, regalando degli scenari che tolgono davvero il fiato. Per questo motivo, è sempre un’ottima idea andare in montagna in Piemonte, ma dove? A questa domanda rispondiamo noi di SiViaggia.

Dove andare in montagna in Piemonte in estate: parchi, laghi e riserve

Senza ombra di dubbio il Piemonte vanta alcuni dei paesaggi più suggestivi d’Italia, che in estate si rivelano eccezionali per fare un’ampia varietà di attività all’aria aperta. Il clima è mite e perfetto per fare lunghe camminate immerse nel verde, tra laghi e torrenti, e trovare riparo dal caldo torrido che ammanta le città.

Parco Naturale Alpi Marittime

Il Parco Naturale Alpi Marittime, in provincia di Cuneo, comprende i comuni di Aisone, Entracque, Valdieri, Roaschia e Vernante ed è un sogno a occhi aperti: conta più di  di 80 laghi, centinaia di specie animali, migliaia di specie vegetali e ben 400 chilometri di sentieri.

In estate, quindi, è un vero e proprio paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta ma anche per chi vuole entrare in contatto con la cultura della zona: le affascinanti Alpi Marittime erano già frequentate nella preistoria e protostoria, per questo sono ricche di incisioni rupestri, grotte misteriose, insediamenti antichi e necropoli da visitare assolutamente.

Arrivarci non è affatto difficile, perché il territorio è servito dalla linea internazionale Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza che risale la Valle Vermenagna e passa per Vernante. Ci sono poi altri mezzi pubblici che permettono di approdare in altre valli del parco.

Parco Naturale Alpi Marittime, Piemonte

Fonte: iStock

Uno degli splendidi laghi del Parco Naturale Alpi Marittime

Lago delle Fate

Come dice il nome, il Lago delle Fate è un sogno che si avvera, persino pieno di magia: vanta acque color smeraldo e si sviluppa all’interno di uno scenario che pare incantato. Questo affascinante specchio d’acqua si trova a poca distanza da Macugnaga, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ed è avvolto da una curiosa leggenda che narra che in un’antica miniera nelle sue vicinanze ci siano ancora adesso degli gnomi che lavorano tutta la notte per trovare l’oro da riportare alle fate che camminano sull’acqua del lago. L’obiettivo di queste piccole creature è avere, in cambio dell’oro, della marmellata di more e di mirtilli perché ne sono particolarmente ghiotti.

Ma non è tutto, perché a quanto pare le fate del lago creano anche della polvere magica che le aiuta a volare e che, quando cade nelle acque limpide, fanno brillare il bacino alla luce del sole. Non vi sorprenderà infatti sapere che nel perimetro del lago sono state posizionate delle sculture di legno che rappresentano gli gnomi di questa particolare leggenda.

Arrivando (in macchina o in autobus) nel grazioso abitato di Macugnaga, si può intraprendere il Grande Sentiero Walser del Monte Rosa seguendo le indicazioni “Lago delle Fate percorso vita” che, tra natura scintillate e panorami mozzafiato, porta alla scoperta di questo specchio d’acqua pregno di magia.

Lago delle Fate, Piemonte

Fonte: iStock

Tutta la bellezza del Lago delle Fate in estate

Riserva Naturale dei Ciciu del Villar

Raggiungere la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar vuol dire entrare in luogo che sembra provenire da un altro pianeta. Si trova in località Costa Pragamonti, nei pressi dell’abitato del comune di Villar San Costanzo, tra Busca e Dronero in provincia di Cuneo, ed è costellata di particolari formazioni rocciose che hanno l’aspetto di giganteschi funghi.

Possiedono una sorta di cappello di roccia, quindi, ma anche un gambo enorme che li rende di grande interesse geologico e paesaggistico. Secondo un censimento effettuato nel 2000, qui vivono ben 479 formazioni concentrate in un’area di circa 0,25 km², a volte isolate, a volte raggruppate.

Un fenomeno naturale dal fascino unico, da poter scoprire da metà maggio a metà settembre, tutti i giorni dalle ore 9 alle 19, per un costo di soli 3 euro (i bambini fino a ai 12 anni entrano gratis).

Riserva Naturale dei Ciciu del Villar, Piemonte

Fonte: iStock

I “Funghi” della Riserva Naturale dei Ciciu del Villar

Dove andare in montagna in Piemonte in inverno: località e impianti sciistici

Il Piemonte, durante la stagione invernale, è in grado di regalare esperienze adatte a tutti i gusti. Vi basti pensare che nella regione ci sono ben 1.350 km di piste e oltre 50 vette che superano i 4.000 metri. Scopriamo insieme quali sono le migliori località di montagna e gli impianti sciistici da non perdere in questa affascinante regione del Nord Italia.

Usseaux

Usseaux, in provincia di Torino, è un borgo di montagna che lascia senza fiato e, non a caso, fa parte dell’associazione “Borghi più belli d’Italia”. Si trova nel cuore delle Alpi Cozie a circa 1200 metri sul livello del mare, il che vuol dire che offre panorami particolarmente emozionanti.

Vale la pena vistare Usseaux durante tutto l’anno per via della presenza di numerosi edifici storici risalenti al XVIII secolo che mettono in risalto l’aspetto tipico dei villaggi alpini, ma molto probabilmente è proprio durante la stagione fredda che il borgo dà il meglio di sé: qui la neve scende copiosa e sono disponibili una serie di sentieri immersi nella natura battibili con le ciaspole, mentre a qualche km di distanza si può raggiungere Pragelato con la sua olimpionica pista da fondo.

Il consiglio, tuttavia, è di arrivare a Usseaux con i mezzi propri perché con quelli pubblici (ovvero gli autobus) potrebbe volerci un bel po’ di tempo.

Usseaux, Piemonte

Fonte: iStock

Un angolo di Usseaux in inverno

Vialattea

Gli amanti dello sci non possono (e non devono) perdersi la Vialattea poiché si tratta della ski area più grande di tutta la regione. Il comprensorio, infatti, copre le località di Cesana Torinese, Sestriere, Sauze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Oulx, Pragelato e la francese Montgenevre, tanto che qui si sono scritte importanti pagine di storia sportiva dello sci, grazie alla varie tappe di Coppa del mondo, i Mondiali di sci alpino del 1997 e persino le Olimpiadi del 2006.

In totale vi sono ben 70 impianti di risalita, tra funivie, telecabine, telemix, skilift, tappeti e seggiovie e diversi impianti sciistici che permettono di scivolare tra foreste di conifere e ampi pendii aperti di alta quota: sono 400 i km di area sciabile, distribuiti su oltre 300 piste per vari livelli di preparazione.

A disposizione degli amanti della neve ci sono varie tipologie di skipass, che vanno da un prezzo minimo (per gli adulti) di 37 euro a un massimo di 593 euro.

Vialattea, Piemonte

Fonte: iStock

Vialattea, il top per lo sci in Piemonte

Bardonecchia

Anche Bardonecchia, in provincia di Torino, è uno spettacolo: rappresenta il punto più a Ovest del nostro Paese ed è un un importante centro per gli sport invernali. Bellissimo è anche il suo centro storico che è ricco di attrazioni che sono una più bella dell’altra, come la Chiesa di San Giovanni Battista, con la sua imponente torre campanaria, e le sue caratteristiche case di montagna in legno e pietra.

Ma la verità è che a vivere esperienze indimenticabili sono soprattutto gli amanti della neve, che qui possono divertirsi con oltre 100 chilometri e moderne infrastrutture di risalita su neve di qualità grazie alla sua posizione geografica. Non mancano le possibilità di fare ciaspolate nei boschi e praticare lo sci di fondo.

Da queste parti lo skipass va da un minimo di 36 euro a un massimo di 453 euro (sempre per gli adulti) e si può raggiungere anche con il treno perché sono disponibili vagoni diretti da Torino (1 ora), Milano (2 ore) e Parigi (4 ore e 15 minuti).

Bardonecchia, Piemonte

Fonte: iStock

Le montagne innevate di Bardonecchia

Trekking ed escursioni in montagna in Piemonte

È abbastanza evidente che in Piemonte la protagonista assoluta è la montagna e, anzi, è proprio il suo stesso nome a dirlo: vuol dire «ai piedi dei monti». Ma del resto è proprio qui che svettano nei cieli alcuni dei massicci più importanti d’Europa, come il Monviso, il Monte Rosa, il Rocciamelone e il Gran Paradiso.

Tutte cime che sono ideali per fare incredibili passeggiate immerse nella natura, magari per arrivare al cospetto dei laghi alpini, o semplicemente per raggiungere un rifugio e godersi la tipica atmosfera montana. Ecco quali non perdere:

  • Escursione al Forte del Gran Serin: ci troviamo in Valle di Susa ed è un tragitto piuttosto semplice che si sviluppa interamente su strada sterrata, partendo dal Pian del Frais per raggiunge il Gran Serin e proseguire lungo lo spartiacque Valsusa Valchisone fino al col Basset, dove vi sono i resti di antiche fortificazioni;
  • Sentiero per il Lago di Afframont: per affrontarlo occorre una certa esperienza, conoscenza del territorio montano ed allenamento, ma quel che è certo è che conduce al cospetto di questo specchio d’acqua che è spettacolare in qualsiasi stagione;
  • Escursione sul Monte Bellavarda: necessaria esperienza e preparazione, è un itinerario che si sviluppa dalla frazione di Lities, comune di Cantoira, per una (affascinante) lunghezza totale di 4.520 km;
  • Da Ceres al Santuario di Santa Cristina: anche qui serve un po’ di preparazione ma il viandante si trova ad affrontare un itinerario molto panoramico nonostante la bassa quota;
  • Anello dei 13 Laghi: si tratta di un’escursione non difficile che permette di camminare su vecchie mulattiere militari della provincia di Torino e di incontrare 13 incredibili specchi d’acqua.
Valle di Susa, Piemonte

Fonte: iStock

La spettacolare Valle di Susa

Dove andare in Piemonte con i bambini

Il Piemonte si rivela una meta più che ottimale anche per le famiglie con i bambini poiché piena di possibilità di passeggiate, parchi, attrazioni e attività per loro (o da fare insieme a loro). Raccontarle tutte è praticamente impossibile, ma tra le migliori segnaliamo:

  • Alpe Campo di Rimasco: pittoresca località della provincia di Vercelli che offre numerose attrazioni, tra cui un divertentissimo fun bob (slittino fissato ad una monorotaia in alluminio che si snoda a zig-zag per un chilometro tra boschi selvaggi e piccole radure) adatto ai bambini di tutte le età;
  • Valle Vigezzo: qui c’è davvero di tutto tra boschi, borghi rimasti fermi nel tempo e la possibilità di fare tantissime attività. Ma particolarmente degna di nota è l’oasi naturale del WWF Pian dei Sali, area umida dove si possono osservare anfibi e rettili e un’incredibile varietà di vegetazione, che ospita anche un parco avventura;
  • Castelmagno: in questo borgo della provincia di Cuneo è possibile salire su una slitta trainata dai cani e scivolare sulle nevi delle montagne piemontesi;
  • Prato Nevoso: basta dirigersi nella in questa località sciistica, in provincia di Cuneo, per divertirsi in un vero e proprio parco giochi sulla neve  pieno di mini motoslitte (e non solo);
  • Parco Nazionale del Gran Paradiso: vi è la possibilità di fare persino delle ciaspolate notturne, esperienza da non perdere e adatta ai bambini dagli otto anni in su.
Parco Nazionale del Gran Paradiso, Piemonte

Fonte: iStock

Uno dei laghi del Parco Nazionale del Gran Paradiso
Categorie
Asia Corea Del Sud Idee di Viaggio itinerari culturali Parchi Nazionali tradizioni turismo enogastronomico vacanza natura Viaggi

Corea del Sud, viaggio alla scoperta del paradiso della tecnologia

La Corea del Sud è una terra di contrasti affascinanti, dove la tecnologia più all’avanguardia incontra secoli di storia e tradizione. Dai grattacieli futuristici di Seul alla spiritualità di antichi templi buddisti, dai sentieri di montagne lussureggianti ai centri folkloristici custodi di antiche tradizioni, questo Paese dinamico e sorprendente ha qualcosa da offrire a ogni tipo di viaggiatore.

La Corea del Sud è una destinazione che conquista a ogni angolo, unendo l’energia delle città che pulsano al ritmo della cultura k-pop alla serenità dei parchi nazionali, senza dimenticare la ricca gastronomia, con delizie tutte da gustare, dal kimchi ai barbecue coreani, fino agli street food più irresistibili.

Cosa vedere in Corea del Sud, le attrazioni principali

Seul, la capitale tra tradizione e innovazione

Palazzi storici, boutique di lusso, ristoranti trendy e parchi incantevoli, Seul è un affascinante mosaico di storia, cultura e tecnologia. Antichi palazzi, come il maestoso Gyeongbokgung, si trovano immersi tra grattacieli all’avanguardia, creando un contrasto spettacolare, mentre quartieri come Gangnam epicentro delle ultime tendenze K-pop, della moda e della bellezza. Simbolo del lusso coreano, qui si trovano boutique di alta moda, centri estetici rinomati e una vivace scena culinaria. Tra le sue attrazioni, i parchi lungo il fiume Han e le tombe reali di Seonjeongneung Park offrono un’oasi di tranquillità nel cuore della città. Seul è anche un modello di innovazione, con infrastrutture tecnologiche all’avanguardia e un sistema di trasporti impeccabile.

Jeju, l’isola incantevole

A soli 85 chilometri dalla costa della Corea del Sud, l’isola di Jeju è un vero paradiso naturale, riconosciuto tra le Nuove sette meraviglie del mondo naturali della New 7 Wonders Foundation. Con le sue spiagge di sabbia bianca circondate da foreste di pini, crateri vulcanici, grotte laviche e giardini botanici spettacolari, è la meta perfetta per gli amanti della natura e i fotografi in cerca di paesaggi suggestivi.

Tra le principali attrazioni, il Seongsan Ilchulbong, noto anche come Sunrise Peak, è uno spettacolare cono vulcanico alto 180 metri, formatosi circa 5.000 anni fa in seguito a un’esplosione sottomarina. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, offre una vista panoramica sulle scogliere e sull’oceano ed è considerato il miglior punto dell’isola per ammirare l’alba: il sole che sorge sopra l’orizzonte crea uno spettacolo di colori che incanta ogni visitatore.

Gyeongju, un museo a cielo aperto

Gyeongju, conosciuta come la “città dai mille anni”, è un autentico gioiello culturale che racchiude la storia millenaria della Corea del Sud. Capitale del regno di Silla dal 57 a.C. al 935 d.C., questa città storica è disseminata di siti antichi e tesori archeologici, tra cui templi, pagode di pietra, palazzi e tombe reali. Luoghi iconici come il Tempio Bulguksa, la Grotta di Seokguram, e il Monte Namsan sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rendendo Gyeongju una destinazione imperdibile per gli amanti della cultura e dell’arte.

Il Tempio Bulguksa, capolavoro dell’architettura del regno di Silla, è una meraviglia di terrazze, ponti e pagode in pietra finemente scolpite. Costruito nel 774 e successivamente restaurato dopo essere stato danneggiato durante la Guerra Imjin (1592-1598), oggi conserva sette tesori nazionali ed è uno dei siti più rappresentativi della cultura buddista coreana.

Cheonggyecheon Seul

Fonte: iStock

Il moderno spazio ricreativo di Cheonggyecheon nel centro di Seul, Corea del Sud

Andong, il cuore delle tradizioni popolari coreane

Situata nella provincia di Gyeongsangbuk-do, Andong è soprannominata “la città più coreana della Corea”. Un titolo che le si addice perfettamente grazie al suo fascino unico, che culmina nel celebre villaggio Hahoe, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Conosciuta anche come la “città dei musei”, Andong ospita circa 20 musei ed esposizioni che raccontano i diversi aspetti della storia e della cultura locale. Tra le sue principali attrazioni spicca l’Hahoe Byeolsingut Tallori, una danza drammatica con maschere dalla tradizione millenaria.

Gwangju, la culla della democrazia coreana

Nota come il luogo in cui ha avuto origine la democrazia coreana, Gwangju è una città di grande importanza storica e culturale. Fu qui che, nel 1980, ebbe luogo la Rivolta democratica del 18 maggio, un evento cruciale nella lotta della Corea del Sud per la democrazia. Per dieci giorni, i cittadini di Gwangju si sollevarono contro il regime militare autoritario di Chun Doo-hwan, in un movimento iniziato da studenti universitari e trasformatosi poi in una ribellione popolare. Nonostante la repressione violenta, che causò centinaia di vittime, questo evento segnò un punto di svolta nella storia democratica del Paese, celebrato nel Parco Commemorativo del 18 Maggio e nel Cimitero Nazionale.

Busan, la principale località balneare

Situata nell’estremo sud-est della Corea, seconda metropoli del Paese, Busan è nota come la Città del Cinema, grazie al Busan International Film Festival (BIFF), il più grande festival cinematografico d’Asia. Tuttavia, le sue attrazioni vanno ben oltre il grande schermo: ampie spiagge, mercati vivaci, quartieri artistici e una cucina locale unica rendono una visita in questa città un’esperienza indimenticabile.

Haeundae Beach, una delle mete balneari più iconiche della Corea, è un luogo perfetto per rilassarsi, tra spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e una vivace atmosfera. Marine City stupisce con grattacieli svettanti e una vasta scelta di ristoranti e caffè, mentre al tramonto, la città si trasforma in un suggestivo gioco di luci che si riflettono sulle onde del mare, regalando momenti di pura magia.

Parco Nazionale di Seoraksan

Nel nord-est del paese, il Parco Nazionale di Seoraksan è una meraviglia naturale che incanta i visitatori con i suoi paesaggi verdeggianti, una ricca biodiversità e una straordinaria combinazione di montagne, valli e foreste. Questo gioiello naturale, che si estende su un’area di 400mila chilometri quadrati protetta come biosfera, è una destinazione imperdibile per gli amanti della natura e per chi cerca un’oasi di tranquillità lontano dal caos quotidiano. Domina il paesaggio la maestosa montagna Seorak-san, che con i suoi 1.708 metri di altitudine prende il nome dalla neve che ricopre le sue vette tutto l’anno. Sule sue pendici sorge il tempio Shinheungsa, custode di un’imponente statua del Buddha che veglia silenziosamente sulla valle circostante.

Cosa fare in Corea del Sud

Visitare il Gyeongbokgung

Costruito oltre 600 anni fa, il Gyeongbokgung Palace è uno dei luoghi simbolo di Seul. Questo complesso storico, circondato da imponenti mura, custodisce sale regali come il Geunjeongjeon, dove si svolgevano gli affari di stato, e il Gyotaejeon, residenza delle consorti reali. Indossare un hanbok, il tradizionale abito coreano, per passeggiare tra i cortili e gli edifici è un’esperienza che riporta i visitatori al tempo dei fasti imperiali.

Fare un tuffo nel passato al Bukchon Hanok Village

Questo villaggio storico ospita antiche case tradizionali coreane, chiamate hanok, che offrono uno spaccato autentico della cultura e dell’architettura del passato. Le strette viuzze del villaggio sono un invito a perdersi tra le facciate in legno, i tetti ricurvi e gli scorci pittoreschi. Per un’esperienza completa, è possibile noleggiare e indossare un hanbok e lasciarsi avvolgere dal fascino di un’epoca lontana.

Tempio a Busan, Corea del Sud

Fonte: iStock

Tempio Haedong Yonggungsa a Busan, Corea del Sud

Ammirare il panorama dal Seul Sky

Registrato nel Guinness dei Primati come l’osservatorio più alto del mondo, il Seul Sky della Lotte World Tower offre una vista mozzafiato a 360° sulla città da un’altezza di 500 metri. Ai suoi piedi si estende il parco divertimenti Lotte World che offre attrazioni per tutte le età, dall’iconica giostra ai palloni aerostatici, rendendolo una tappa perfetta per le famiglie.

Gustare la cucina tipica coreana

La cucina coreana è un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice atto di nutrirsi. Dalle specialità di mare allo street food, ogni pasto è un’esplosione di sapori dolci, salati, acidi e piccanti. Il riso, ingrediente base di ogni pasto, è spesso accompagnato da una miriade di banchan, piccoli contorni a base di verdure fermentate, carne o pesce, che donano al piatto un’esplosione di sapori. Il kimchi, cavolo fermentato piccante, è il re indiscusso della tavola coreana e un simbolo di questa cucina unica. Da provare i piatti iconici come il tteokbokki piccante o i hotteok dolci ripieni, per un’esperienza gastronomica indimenticabile.

Fare trekking nel Parco Nazionale di Hallasan

Situato nel Parco Nazionale di Hallasan, il monte Hallasan è la vetta più alta della Corea del Sud e domina il paesaggio dell’isola di Jeju. Questo vulcano inattivo, situato all’estremità meridionale della penisola coreana, è un santuario di biodiversità con oltre 1.800 specie di piante alpine. Dichiarato Riserva della Biosfera UNESCO, Patrimonio dell’Umanità e Global Geopark, il monte Hallasan offre sette percorsi escursionistici, di cui due conducono al suggestivo lago Baengnokdam, situato all’interno del cratere. La salita è impegnativa, ma ampiamente ripagata dal panorama sensazionale.

Guardare il tramonto al Seongsan Sunrise Peak

Sebbene il nome celebri l’alba, il Seongsan Sunrise Peak sull’isola di Jeju regala soprattutto tramonti indimenticabili. La sua origine vulcanica ha modellato un paesaggio unico, dove il sole che cala sull’oceano dipinge il cielo di sfumature dorate. Dalla cima la vista abbraccia la costa e l’entroterra, rendendo questo luogo un’esperienza indimenticabile per chiunque voglia catturare la magia del crepuscolo.

Immergersi nella magia dei ciliegi in fiore a Gyeongju

Un viaggio a Gyeongju in primavera è particolarmente romantico, grazie ai ciliegi in fiore che decorano la città con un velo di colori pastello. Questa stagione aggiunge un tocco di poesia alle antiche rovine, rendendo ogni angolo della città particolarmente suggestivo.

Scoprire il folklore coreano nel Villaggio Hahoe

Circondato dalle anse del fiume Nakdonggang, il Villaggio Hahoe di Andong è il più rappresentativo centro folkloristico della Corea, visitato in passato anche da personalità illustri come la Regina Elisabetta II e il Presidente George W. Bush. Qui si può respirare l’atmosfera autentica della dinastia Joseon, grazie alle tradizionali case choga con tetti di paglia e alle botteghe artigianali ancora attive. Il villaggio è anche il palcoscenico dell’Hahoe Byeolsingut Tallori, la danza drammatica riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Soggiornare in un autentico hanok

Andong offre anche la possibilità di soggiornare in un hanok, le tradizionali case coreane. Dormire in una dimora centenaria significa vivere un’esperienza immersiva nella cultura della dinastia Joseon, tra antichi pavimenti ondol riscaldati e architetture che raccontano storie di un’epoca lontana.

Andar per mercati

Il fascino autentico di Busan si scopre anche nei suoi mercati tradizionali. Jagalchi Market, il più grande mercato ittico del Paese, è un’esperienza sensoriale unica: qui si può gustare pesce fresco appena pescato o provare i piatti locali nei ristoranti adiacenti. Gukje Market, invece, è il luogo ideale per curiosare tra bancarelle di artigianato e street food.

Categorie
aeroporti Asia Cina Idee di Viaggio Shanghai Viaggi viaggiare

Aeroporto di Shanghai Pudong: tutte le informazioni per il tuo viaggio in Cina

Sei nel pieno dell’organizzazione di un viaggio in Cina e stai considerato di atterrare a Shanghai? Con tutta probabilità, il tuo aeroporto di destinazione è Shanghai Pudong, il più grande dei due presenti in questa città così moderna e affascinante. Entrambi svolgono un ruolo importante nel collegare la città al resto del mondo

La sigla IATA di questo hub è PVG e ti sarà facile controllare il tuo biglietto per capire se atterrerai lì. Spesso, l’aeroporto costituisce la porta di ingresso in un nuovo paese ed è bene informarsi su tutto quello che si può trovare al proprio arrivo. Oltre a questo, ci sono molte cose da sapere per ripartire da Shanghai in modo tranquillo e puntuale.

Dove si trova l’Aeroporto di Shanghai Pudong

L’Aeroporto Internazionale di Shanghai Pudong trova a circa 30 chilometri a est del centro della città, lungo la costa del Mar Cinese Orientale. Prende il nome “Pudong” dal distretto in cui è stato costruito ed è facilmente accessibile grazie a una vasta rete di trasporto pubblico e a delle strade a scorrimento veloce che garantiscono, con la giusta organizzazione, di raggiungere lo scalo senza troppe code e complicazioni.

Come raggiungere l'aeroporto di Shanghai

Fonte: iStock

La strada verso l’aeroporto di Shanghai

Come raggiungere l’Aeroporto di Shanghai Pudong

Sono molti i modi per raggiungere l’aeroporto di Shanghai Pundong, non importa la zona della città in cui alloggi. Shanghai è un luogo che non dorme mai e troverai sempre il giusto mezzo per arrivare in tempo a fare il check-in e salire sul tuo volo per tornare a casa o per raggiungere un’altra destinazione internazionale.

  • Il Treno Maglev
    Uno dei mezzi più sfruttati per raggiungere l’aeroporto è il treno Maglev, ovvero il convoglio a levitazione magnetica che fa sembrare che Shanghai viva e prosperi a 1000 anni da quelli in cui si trova tutto il resto del mondo. Si tratta di una vera e propria icona della città: il treno Maglev di Shanghai è uno dei sei al mondo in grando di funzionare regolarmente e in sicurezza. Questo mezzo copre la distanza tra la stazione di Longyang Road e l’aeroporto in soli 8 minuti, raggiungendo una anche una velocità di 430 km/h. Il costo del biglietto per questo treno che sembra uscito da un romanzo di fantascienza è si poco meno di 7$ per la singola tratta. Di norma, ci sono corse ogni venti minuti in entrambe le direzioni, dal mattino presto fino alla sera alle 22.
  • Metropolitana
    Se ti senti più a tuo agio su di un vagone collegato direttamente e in modo fisico alle rotaie, sappi che la Linea 2 della metropolitana collega l’aeroporto con il centro di Shanghai, sempre con corse frequenti e un costo economico. Il costo di un biglietto per la singola tratta, in dollari americani, è inferiore a 1$. La metropolitana di Shanghai è operativa dalle 6.30 fino alle 21.
  • Autobus e Shuttle
    Come per moltissimi hub internazionali, anche l’aeroporto di Shanghai si può raggiugere in autobus. Sono davvero molte le linee che collegano le varie aree e distretti di questa città cinese con l’aeroporto di Pudong. La cosa migliore per trovare la linea giusta da prendere è verificare una volta giunti in loco e compreso dove si troverà il tuo alloggio a Shanghai. Di norma, un percorso medio tra l’aeroporto e la città può durare intorno ai 40 minuti, a seconda del traffico.
  • Taxi e Auto a Noleggio
    Dato che Shanghai è una città sempre attiva, i taxi sono disponibili 24 ore su 24. Quando si fa un viaggio in Cina è sempre bene portare con sé un foglio (o un file sul proprio smartphone) dove è indicato l’indirizzo di destinazione scritto in cinese. Questo aiuta a evitare malintesi con gli autisti: fatevi scrivere l’indirizzo dell’aeroporto e del terminal gusto in cui volete andare. Per un viaggio in taxi dal cuore di Shanghai fino all’aeroporto, tenete conto di circa 18 dollari americani. Per quanto riguarda il tempo di percorrenza, considerate circa dai quaranta minuti a un’ora.

Il percorso tra la città e l’aeroporto di Shanghai Pudong può essere anche coperto con un’auto a noleggio, magari da riconsegnare presso l’aeroporto stesso. In questo caso, tenete conto del tempo in più per la restituzione dell’auto.

I terminal dell’Aeroporto di Shanghai

Iniziando il tuo viaggio in Cina dall’aeroporto di Shanghai, ti renderai subito conto di quando sia molto grande. Esso, infatti, è diviso in due terminal principali: Terminal 1 e Terminal 2. Queste due diverse sezioni dell’aeroporto sono collegati internamente da navette gratuite per facilitare gli spostamenti tra di essi.

  • Terminal 1: Inaugurato nel 1999, serve principalmente compagnie aeree cinesi e pochi vettori internazionali.
  • Terminal 2: Aperto nel 2008, è più grande e moderno, destinato a diverse compagnie aeree internazionali

Sul tuo biglietto per Shanghai sarà bene evidente quale sarà il terminal a cui devi fare riferimento.

l'interno dell'aeroporto di Shanghai

Fonte: iStock

Passeggeri all’aeroporto di Shanghai

I servizi generali dell’Aeroporto di Shanghai

Un aeroporto importante come Shanghai Pudong non può non offrire dei servizi di prim’ordine a tutti i passeggeri che arrivano, partono o che sono in transito. All’interno della struttura tutti parlando inglese, oltre al cinese e anche altre lingue molto diffuse.

Il wifi all’interno dell’aeroporto di Shanghai è gratuito. Per i tuoi viaggi in Cina è molto utile informarti su quali siano le app più utilizzate nel paese. Una di esse, per esempio, è fondamentale per connettersi al wifi dell’Aeroporto. Si tratta di WeChat, attraverso la quale in Cina si fa davvero di tutto.

Non vuoi navigare col wifi dell’aeroporto o ti serve una connessione da portare con te anche fuori dal Terminal? Puoi trovare tutto questo direttamente nelle varie aree pubbliche dell’aeroporto di Shanghai, dove sono in vendita sim cinesi oppure si possono noleggiare router portatili molto utili.

Un altro servizio molto utile disponibile all’aeroporto di Shanghai è il trasporto bagagli. Se viaggi con molte valige, sappi che dalle 6.30 alle 23 è disponibile del personale dell’aeroporto adibito proprio al trasporto bagagli. Il servizio è a pagamento e, all’interno di entrambi i terminal, ci sono dei desk preposti ad accogliere e organizzare tutte le richieste di trasporto bagagli.

I servizi per famiglie e bimbi dell’aeroporto di Shanghai

L’aeroporto di Shanghai Pudong è molto attento al benessere di chi viaggia con bimbi piccoli ed è attrezzato per accogliere anche i viaggiatori più piccoli.

In entrambi i terminal sono state create delle apposite stanze per le mamme che non vogliono allattare in pubblico. Questi luoghi riparati e confortevoli sono studiati appositamente per un momento intimo come l’allattamento. Oltre a questo, dentro queste stanze si possono lavare i bimbi per il cambio pannolino.

Ma non è finita qui: sia nel Terminal 1 che nel 2, è presente una stanza completa. Si tratta di una vera e propria cameretta con tanto di lettino, suddivisa in zona per lavare il bimbo, zona allattamento e zona intrattenimento. Questo luogo è dotato di scaldavivande e scaldalatte. Qui troverai una comoda poltrona e, come dicevamo, un lettino per permettere al tuo bimbo di riposare. In questa stanza sono presenti giochi di varia natura e adatti a diverse età.

Tutte le zone dedicate a mamme e bimbi sono aperte 24 ore su 24 e sono gratuite.

I servizi di assistenza speciale: il Love Passage

Assistere e rendere possibile il viaggio anche di chi ha disabilità e difficoltà – non importa se temporanee o no – è un dovere di ogni aeroporto e quello di Shanghai Pudong lo sa bene.

Come è facile capire, sono disponibili i più comuni servizi di assistenza speciale, per permettere a tutti di salire in aereo, raggiungere il gate in tempo o semplicemente spostarsi all’interno del terminal. Questi servizi sono gratuiti e vanno prenotati direttamente tramite la compagnia aerea che ha emesso il biglietto. Solitamente si possono aggiungere fino a 24 ore prima del volo e lo si fa direttamente dal sito della compagnia, indicando il tipo di assistenza di cui si ha bisogno.

Oltre a questo, l’aeroporto di Shanghai ha istituito un servizio che si chiama Love Passage e va prenotato direttamente tramite il numero di telefono dell’aeroporto stesso. Si tratta di un servizio riservato ai passeggeri over 60 che viaggiano da soli, done in gravidanza o bimbi che viaggiano senza essere accompagnati. Si tratta di sempre di un servizio di assistenza che garantisce a molte categorie non incluse nella normale assistenza per disabili di ricevere il giusto supporto. Anche questo servizio è completamente gratuito ma opera solo all’interno dei terminal. Non può essere utilizzato per raggiungere, per esempio, un parcheggio.

Un museo all’interno dell’Aeroporto

Shaghai è una città dove la cultura ha uno spazio davvero grande e lo sa bene anche l’aeroporto stesso. All’interno di ogni terminal, infatti, è stato istituito un vero e proprio museo d’arte dove sono esposte opere sia pittoriche che scultoree. Gli artisti esposti sono sia cinesi che internazionali e le esposizioni cambiano spesso.

L’ingresso all’aerea artistica dell’aeroporto di Shanghai-Pudong è assolutamente gratuita.

Mangiare e bere all'aeroporto di Shanghai

Fonte: iStock

All’aeroporto di Shanghai si può gustare cibo locale e internazionale

Mangiare e bere all’aeroporto di Shanghai Pudong

Molti pensatori contemporanei definiscono gli aeroporti come dei non-luoghi, dove le caratteristiche nazionali tipiche di un luogo sono sospese e dove si potrebbe essere ovunque nel mondo. L’aeroporto di Shanghai Pudong riflette, anche in quanto a proposte gastronomiche, la grande multiculturalità di questa città della Cina.

Entrambi i terminal sono ben provvisti di luoghi perfetti per soddisfare la fame di pietanze gustose, siano esse di stampo internazionale che puramente cinesi. Come da tradizione asiatica, molti menù dei locali dell’aeroporto mostrano le foto dei piatti, in modo da essere maggiormente comprensibili a tutti i viaggiatori internazionali.

In tutto l’aeroporto è privilegiato il pagamento elettronico, sia tramite smartphone che tramite carta. Temi di non poter usare la tua carta in Cina? In entrambi i terminal troverai degli sportelli per richiedere una carta ricaricabile temporanea, in modo che sia più facile pagare in valuta nazionale.

Categorie
Asia Emirati Arabi Idee di Viaggio Viaggi viaggiare

Il clima in Oman: il miglior periodo per fare un viaggio a Muscat e dintorni

Con l’inverno alle porte, molti viaggiatori sognano di fare un viaggio al caldo, per godere di una temperatura piacevole e per fare il pieno di sole e di bel tempo Una destinazione molto gettonata e affascinante è l’Oman, luogo che attrae per la sua bellezza fatta di paesaggi desertici e città come Muscat, piene di cose da dare e da dire. Come per qualsiasi viaggio, è fondamentale e sempre consigliato informarsi su quale sia il periodo migliore per visitare l’Oman al fine di vivere un’esperienza indimenticabile. Quale saà il periodo migliore per fare un viaggio in Oman?

Le tre stagioni dell’Oman

Siamo abituati a dividere l’anno in quattro stagioni e lo facciamo per consuetudine, date le condizioni climatiche dell’Italia. Viaggiare insegna anche a comprendere che non tutto il mondo è paese quando si parla di clima, meteo e temperature.

L’Oman, per la sua posizione geografica, vanta un clima desertico caldo, con temperature elevate durante gran parte dell’anno. Questo, almeno sulla carta, sembra renderlo una destinazione perfetta per ogni momento dell’anno. Tuttavia, la geografia del paese contribuisce a far variare notevolmente clima e temperatura, con coste più umide, montagne fresche e deserti che sanno sempre sorprendere. Generalmente, parlando di clima e temperatura dell’Oman, si possono individuare tre stagioni principali:

  • Estate (da maggio a settembre): Questo è il periodo più caldo, con temperature che superano facilmente i 40°C nelle zone interne e nei deserti come il Rub’ al Khali. Sulla costa, l’umidità è molto alta: essa contribuisce a dare la sensazione di aria molto pesante.
  • Inverno (da novembre a marzo): Il clima diventa mite e piacevole, con temperature tra i 17°C e i 25°C nelle zone costiere e leggermente più fresche nell’entroterra e sulle montagne. Questo è il momento perfetto per esplorare Muscat.
  • La stagione dei monsoni del Khareef (da giugno a settembre): I monsoni nel deserto? Certo, quando si parla di Oman. Nella regione meridionale del Dhofar, attorno a Salalah, il monsone porta piogge leggere e nebbia dovuta all’umidità, trasformando il paesaggio desertico in una zona verdeggiante. Questo accade in corrispondenza dell’estate boreale. Hai mai visto fiorire il deserto?
Quali sono le stagioni dell'Oman

Fonte: iStock

Un’oasi nel deserto dell’Oman

Il periodo migliore per visitare l’Oman

Il viaggio è una questione personale e la percezione che si ha di un paese dipende anche molto dai gusti di ognuno. Chi è in cerca di calore e sole potrebbe tranquillamente dire che il periodo migliore per fare un viaggio in Oman sia nei mesi da novembre a marzo.

Le temperature sono piacevoli, rendendo confortevole la visita, sia essa fatta dell’esplorazione di Muscat che di un sito archeologico o naturale. Questa è anche la stagione perfetta per trekking sulle montagne Hajar, safari nel deserto di Wahiba Sands e per le immersioni nelle acque cristalline del Golfo di Oman.

Se desideri vivere un’esperienza unica e perfetta per essere immortalata con foto speciale, il periodo per il tuo viaggio in Oman corrisponde ai mesi dell’estate italiana e deve avere come destinazione l’area di Salalah. Con la giusta organizzazione e una buona guida, potrai scoprire cosa sia l’Oman durante il Khareef. Come dicevamo, la regione a cui facciamo riferimento diventa un’oasi verde e fiorita. Questo periodo è particolarmente delicato per le condizioni meteo, quindi controlla bene le informazioni sulla quantità di pioggia su fonti ufficiali del paese.

Se vuoi evitare la folla e, soprattutto, se ti senti abbastanza temerario per tollerare temperature elevate, organizza il tuo viaggio in Oman tra aprile e maggio e l’inizio dell’autunno. Questa è una stagione in cui l’afflusso turistico cala e potresti trovare tariffe più convenienti. Sii pronto, però, a grandi sbalzi di temperatura tra l’interno degli edifici (sempre con l’aria condizionata) e i luoghi in cui vivrai esperienze outdoor.