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Puoi dormire in un palazzo che è Patrimonio dell’Umanità

Raggiungere Budapest, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale dell’Ungheria, infatti, è un concentrato di meraviglie che incantano e sorprendono a ogni passo compiuto. Le cose da fare e da vedere sono tantissime: il Ponte delle Catene che collega le due zone urbane divise dal Danubio, la collina del castello raggiungibile in funivia e poi, ancora, la Piazza della Santa Trinità e gli edifici in stile Art Nouveau che incorniciano passeggiate straordinarie.

Queste sono solo alcune delle attrazioni più iconiche che invitano i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo a raggiungere la capitale dell’Ungheria. A queste, poi, si aggiunge un’esperienza davvero incredibile, forse l’unica nel suo genere. A Budapest, e più precisamente nel cuore della città, è possibile dormire all’interno di un palazzo storico che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Benvenuti al Matild Palace.

C’era una volta un palazzo reale

Imponente, maestoso, opulento: impossibile non notare quel meraviglioso palazzo che si erge al 36 della Vaci Utca proprio nel cuore storico di Budapest. Per scoprire la sua storia dobbiamo fare un passo indietro nel tempo a quando la principessa Maria Clotilde di Sassonia-Coburgo-Gotha, poi Sua Altezza Imperiale e Reale, espresse il desiderio di creare un luogo d’incontro e di ritrovo per l’alta società ungherese.

La storia del Matild Palace, corre in parallelo con quella della città e la racconta ancora oggi. La costruzione iniziò durante il periodo della massima espressione della Belle Époque con l’obiettivo di creare un hotspot dal valore sociale per tutti coloro che accedevano alla parte Pest attraversando il ponte Elisabetta.

Completato nel 1902, l’edificio attirò l’attenzione di tutti in città. La sua cifra stilistica, che abbraccia l’Art Nouveau, divenne in poco tempo inconfondibile. A questa, poi, si aggiungono dettagli magistrali e decorazioni sapienti, rendendolo un vero e proprio palazzo iconico, nonché massima espressione di eleganza urbana.

Matild Palace, dormire all’interno di un Patrimonio Mondiale

Annoverato nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, il palazzo voluto da Sua Altezza Imperiale e Reale, è stato trasformato in tempi recenti in un hotel, consentendo ai viaggiatori di vivere una delle esperienze più esclusive e incredibili di una vita intera.

Dopo un lungo e sapiente restauro, durato cinque anni, il Matild Palace è stato trasformato in una struttura ricettiva di lusso che oggi ospita 130 camere, di cui 19 suite. Pernottare qui è come fare un viaggio nel tempo che consente di riscoprire una parte della storia della città.

Il Matild Palace è posizionato nel cuore della città, a pochi passi dal Danubio. Addentrandosi negli interni è facile comprendere che non si tratta di un semplice hotel, ma di un vero e proprio cimelio, un museo straordinario e inedito che custodisce la storia di Budapest. Le pareti della lobby, infatti, ospitano le foto storiche della Belle Époque. Nello stesso ambiente, inoltre, campeggia un lussuoso lampadario che un tempo era appartenuto alla principessa.

Le stesse stanze sono un omaggio alla bellezza dei tempi che furono. Soffitti, pareti, complementi d’arredo e oggetti decorativi raccontano la storia della Budapest del XX secolo.

Il fiore all’occhiello della struttura ricettiva è, senz’altro, la Crown Tower Suite posizionata al quinto piano e su tre livelli. Si tratta della prima suite d’hotel del Paese dotata di una torre privata che svetta per 48 metri e che offre una vista mozzafiato sulla città.

Quanto costa dormire nel palazzo reale Patrimonio dell’Umanità? Dipende dal periodo e dalle sistemazioni scelte, ma si parte da una media di 400 euro a notte.

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Spiez, una delle mete più poetiche della Svizzera

La Svizzera, pur non essendo un Paese estremamente esteso, nasconde nel suo territorio tantissimi gioielli, naturali, storici e architettonici, che vale la pena conoscere. Uno di questi è Spiez, una cittadina che colpisce il visitatore per la sue eleganza, la sua storia e la sua atmosfera poetica baciata da una luce che emoziona chiunque.

Dove si trova Spiez

Spiez sorge nel Canton Berna, nella regione dell’Oberland, e si sviluppa tra vigneti e colline, mentre il suo profilo si affaccia sul placido e bellissimo lago di Thun. Si tratta di un piccolo villaggio che vanta una posizione straordinaria, su quella che da molti è ritenuta la baia più bella d’Europa.

Meta ideale in qualsiasi stagione dell’anno per via della vasta gamma di esperienze che offre, è anche un ottimo punto di partenza per esplorare i magnifici dintorni, magari tramite sentieri escursionistici e piste ciclabili, oppure alla volta delle vicine città di Thun e Interlaken.

Cosa aspettarsi

La posizione pittoresca di Spiez da sola vale il viaggio, ma quando il visitatore arriva rimane incantato per la deliziosa atmosfera, arricchita dalla presenza di un castello che pare rubato alla favola più bella che abbiano mai scritto.

Spiez, Svizzera

Fonte: iStock

Veduta di Spiez

Spiez è una realtà che accontenta chi è in cerca del relax più puro, ma anche chi ha voglia di fare esperienze all’aria aperta, compresi gli sport stagionali che qui sono tutti presenti e perfettamente organizzati.

Cosa vedere

Senza ombra di dubbio il simbolo di questo speciale villaggio è il suo antico castello, ma la verità è che si tratta di una struttura così affascinante che merita un paragrafo a parte.

Oltre al maniero, però, ci sono tante piccole ma interessanti cose da vedere, e a partire dal centro storico di origine medievale. A togliere il fiato nel vero senso della parola è la baia di Spiez che, oltre a essere di formazione naturale, funge da porticciolo.

Ciò vuol dire che un’altra delle attività imperdibili di Spiez è salire a bordo di un’imbarcazione per fare il giro di questa magnifica baia che, merito anche del clima più mite rispetto al resto della regione, incanta chiunque (de verificare però in base al meteo e al periodo in cui la si visita).

A disposizione dei visitatori ci sono infatti diversi battelli di linea, fra cui lo storico piroscafo Blümlisalp, che collegano i numerosi punti di interesse che si trovano attorno al lago. Mentre nei mesi più caldi, quindi da maggio a ottobre, c’è lo Spiezer Zügli, un trenino gommato che conduce alla scoperta di questa sontuosa baia.

Una piccola chicca per gli amanti del calcio: nella città di Spiez svetta fiero l’Hotel Belvédère che dal popolo tedesco è particolarmente amato: qui soggiornò la loro nazionale durante il campionato mondiale di calcio del 1954, vinto proprio dalla Germania.

A tal proposito si parla di spirito benevolo di Spiez perché, quel 4 luglio di tanti anni fa, la Germania riuscì a battere in finale l’Ungheria, all’epoca favorita dei mondiali, davanti a 60.000 spettatori del Wankdorfstadion di Berna. Si racconta infatti che la tattica vincente dell’allenatore, Sepp Herberger, fu concepita proprio sul lungolago di Spiez. Non a caso anche oggi, presso la passeggiata che costeggia il lago, sono installati diversi cartelli che rievocano questa curiosa storia.

Il castello di Spiez

L’affascinante castello di Spiez permette di toccare con mano il Medioevo, di respirare quell’atmosfera, di sentirsi parte di quei fasti che caratterizzarono quei tempi. Situato su un’altura che sorge su una penisola nel lago di Thun, insieme alla sua chiesa rappresenta un monumento culturale di valore nazionale.

Castello di Spiez, Svizzera

Fonte: iStock – Ph: pwmotion

Veduta del castello di Spiez

Il museo al suo interno permette di fare il viaggio indietro nel tempo di cui vi parlavamo prima, un percorso che riporta in vita i 1300 anni di storia locale.

A colpire il viaggiatore è anche l’edificio religioso in stile romanico che è pregno di affreschi. E poi ancora l’esterno del maniero con un elegante parco, il roseto e il giardino che lasciano chiunque ammaliato.

Nel corso del Medioevo il castello di Spiez è stato rimaneggiato e ampliato più volte, e oggi presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico, rinascimentale e barocco. Bellissima è la sua torre che nei fatti è anche la parte più antica – visibile oggi – del castello stesso.

All’interno, invece, il viaggiatore può ammirare sale decorate e arredate, come la sala barocca dei banchetti e la sala rinascimentale puntellata di pannelli in legno.

La piccola chiesa romanica sfoggia invece tre navate ed è riconosciuta come uno degli edifici più antichi della Svizzera. Le sue mura interne, così come il suo soffitto, sorprendono per i tanti affreschi risalenti al XII secolo. C’è poi una terrazza che regala la vista più bella ed emozionante della città. In più, è presente anche un Museo di Storia che ripercorre le fasi del dominio delle 3 famiglie che ne sono state proprietarie.

Cosa fare nei dintorni

Durante i mesi freddi la cittadina di Spiez si rivela un fenomenale punto di partenza per chi ama gli sport invernali: in poco tempo è possibile raggiungere tantissime località dell’Oberland Bernese.

Gli amanti del brivido non potranno non fare una tappa presso il ponte sospeso di Sigriswil che è stato eretto su quella che viene chiamata la “gola della gomma”, tra Aeschlen e Sigriswil. Costruito a 180 metri di altezza e lungo 340, può essere percorso da grandi e piccini mentre si è circondati da un’esaltante vista panoramica sul lago di Thun e sulle Alpi bernesi.

E tra tutte le cime vale la pena ammirare il Niesen che raggiunge un’altitudine di 2362 metri sul livello del mare. È considerato la montagna locale di Spiez e, per via della sua curiosa forma, è conosciuto come “Piramide delle Alpi”, una vetta ideale per gli amanti delle escursioni.

Infine, vi consigliamo di fare un salto presso le Grotte di Beatus che si estendono per circa 14 chilometri. Di questi solo un chilometro può essere visitato, ma in uno spazio così ristretto sono contenute numerose ed emozionanti formazioni rocciose, che vengono messe in risalto da un’illuminazione particolarmente innovativa. E se non ne avete ancora abbastanza, sappiate che accanto alla grotta prende vita un moderno museo in cui spesso sono presenti diverse mostre interattive.

Non resta che prenotare il proprio soggiorno nella bellissima cittadina di Spiez.

Niesen, Piramide delle Alpi

Fonte: iStock

Veduta del Niesen, la “Piramide delle Alpi”
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Il viaggio della vita ha inizio: si fa a bordo di un treno e dura 7 giorni

Ci sono viaggi che è impossibile dimenticare perché magari, più di altri, ci hanno regalato emozioni uniche, oppure perché ci hanno permesso di vistare luoghi incredibili. E poi ci sono quelli che, oltre a coniugare questi due aspetti, hanno anche il sapore dell’avventura.

Sono i viaggi della vita, quelli che restano per sempre impressi nel cuore e nella mente e che vale la pena fare almeno una volta. Per chi ama spostarsi in treno, quindi, questa vacanza è imperdibile: della durata di sette giorni e a bordo di un mezzo che ci permette di assaporare i paesaggi, di vivere gli spostamenti con maggiore lentezza, di godere del percorso e non solo della meta.

Il viaggio in treno indimenticabile

Indimenticabile, emozionante, in grado di regalarci emozioni uniche: è un viaggio in treno della durata di sette giorni, in uno scenario da sogno attraverso la Svizzera. A organizzarlo è la compagnia specializzata in tour ferroviari Vacations By Rail e si chiama Interlaken and the Jungfrau Express at New Year, infatti è organizzato proprio per i giorni che coincidono con la fine dell’anno ed è un viaggio da sogno.

Partenza e arrivo da Londra per questa vacanza che fa immergere i partecipanti in un’ambientazione che sembra essere stata rubata a una cartolina: basti pensare alla vista spettacolare che si potrà godere dai vagoni del treno, dalle cui finestre si potrà volgere lo sguardo sulle montagne, immersi nel cuore della natura oppure alla scoperta di pittoresche cittadine di montagna.

Le tappe del viaggio in treno impossibile da dimenticare

Il percorso, come detto, prende il via da Londra dove si sale sul primo convoglio: l’Eurostar che porta in Belgio e, più precisamente, a Bruxelles. Lì, poi, è previsto un cambio per raggiungere Colonia dove è programmata la prima sosta del viaggio.

Tappa successiva sarà Interlaken, ma prima di arrivarci i viaggiatori potranno godersi panorami indimenticabili dalla linea ferroviaria svizzera, tra montagne ed edificazioni interessanti lungo la gola del Reno. Questa zona è particolarmente scenografica grazie anche a castelli e foreste.

Raggiunta Interlaken, poi, si potrà apprezzare questo luogo dal grande fascino della regione montuosa dell’Oberland Bernese, si tratta di una cittadina incastonata tra due laghi: quello di Brienz e quello di Thun. Qui gli ospiti si fermeranno per cinque notti, pur proseguendo nelle varie tappe giornaliere. Quella successiva, infatti, porterà in treno fino al villaggio di Mürren e da lì, con la funivia, fino alla vetta del Schilthorn da cui godere di una vista impareggiabile. Il ritorno prevede un po’ di tempo da trascorrere in paese, prima di rincasare in hotel.

Il quarto giorno è dedicato all’esplorazione di Interlaken e le cose da fare sono davvero molte: dal godersi il paesaggio, magari a bordo di una barca su uno dei due laghi, oppure con una passeggiata avvolti dalla natura.

La quinta tappa di questo tour indimenticabile è a Grindelwald, un borgo circondato dalle montagne: suggestivo ed emozionante scenario che farà da sfondo a una giornata speciale, quella dell’ultimo dell’anno. Si tratta di una meta imperdibile, molto apprezzata dai turisti e che fa immergere i visitatori in una perfetta ambientazione montana, grazie non solo all’architettura tipica di queste zone, ma anche alla vasta offerta di attività. La sera è previsto il cenone per l’ultimo dell’anno.

E Capodanno sarà all’insegna del viaggio, infatti dopo un percorso con due treni diversi è prevista un’escursione con la ferrovia della Jungfrau con la sua vista incredibile e che prevede come destinazione finale Jungfraujoch, la stazione ferroviaria più alta d’Europa.

L’ultimo giorno del viaggio sarà quello del rientro con cambi previsti a Basilea e Parigi, per poi tornare a Londra a St Pancras

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Nassau, la pittoresca e colorata Capitale delle Bahamas

Nell’immaginario comune le Bahamas sono un insieme di isole che si rivelano dei vari paradisi tropicali: spiagge bianche, mare da sogno e natura scintillate. Ma la verità è che questo arcipelago corallino costituito di 700 isole e isolette ha tantissima storia alle sue spalle, e in più possiede anche una città che è una vera e propria metropoli caraibica.

Il posto in questione è Nassau, Capitale del Paese, che si distingue per essere una città brulicante di vita, dove prendersi calde pause in graziosi caffè, locali e ristoranti per poi andare a divertirsi grazie a una vita notturna eccitante. Ma non solo, perché qui ci sono anche la storia, l’arte e la cultura, tutte incorniciate da incantevoli spiagge che sono esattamente come abbiamo sempre sognato.

Dove si trova Nassau

Nassau è una colorata realtà di circa 250.000 abitanti che le valgono il titolo di città più popolosa delle Bahamas. Si trova sull’isola di New Providence ed è una località che colpisce sin dal primo istante per via del suo paesaggio colorato e ricco di architetture di epoca coloniale.

A rendere il tutto ancor più speciale è il suo clima tropicale che regala estati praticamente perenni, stagioni ideali per scoprire la pressoché infinite bellezze naturali di questo arcipelago che pare esser caduto in terra direttamente dal paradiso.

Cosa vedere in città

Mare e spiagge sicuramente, ma Nassau vale la pena visitarla anche per le altre bellezze che possiede. Uno dei suoi punti più pieni di vita è Bay Street, la via dello shopping e anche una delle più antiche strade transitabili dell’arcipelago delle Bahamas. Sarà come camminare in un sogno: in questa strada si affacciano le tipiche casette locali dai colori pastello, che trasmettono la sensazione di fare una passeggiata dentro un arcobaleno.

Un passo dopo l’altro si arriva allo Straw Market, dove poter ammirare (e comprare) curiosi oggetti di paglia. Tra palazzi con colonnati palladiani e chiese inglesi in stile gotico, si ha l’occasione di visitare l’Ardastra Garden, un giardino popolato di ben 300 specie di animali che dimorano in una natura lussureggiante.

Per fare un vero e proprio tuffo nella cultura e nella storia della città, il posto ideale è il  Museo dei Pirati di Nassau che è ricco di ricostruzioni di battaglie, armi e suppellettili della vita quotidiana dei pirati. Altri musei interessanti sono il Pompey Museum, dove conoscere più a fondo la storia degli schiavi e della loro liberazione; il National Art Gallery, dedicato agli artisti del luogo e l’Historical Library Museum.

Poi alzate gli occhi al cielo per ammirare le vette del Colle Bennet: vedrete svettare nell’azzurro il Fort Fincastle, costruito nel 1793 in pietra calcarea. La struttura è eccezionale, e in più permette di inebriarsi di una vista magnifica che spazia sul centro storico e sul porto della città.

Per arrivarci dovrete superare la Queen’s Staircase, vale a dire la Scala della Regina, costruita nella roccia tra il 1793 e il 1974 dagli schiavi e composta di 66 gradini. Infine, ricordatevi di fare visita al Parco Nazionale Retreat, il posto più verde della città, dove sopravvive una delle più ampie collezioni al mondo di palme rare ed esotiche insieme a tantissimi fiori tropicali multicolore.

Mare e spiagge

Non si può fare un viaggio a Nassau senza scoprire la bellezza del suo mare e la grandiosità delle sue spiagge. Purtroppo ci è impossibile raccontarvele tutte, ma tra le più belle c’è senza ombra di dubbio Cabbage Beach, un paradiso di sabbia bianca lambito da limpide acque turchesi.

Vale la pena fare un salto anche a Cable Beach che sorge nella zona dedicata al divertimento: casinò, parchi acquatici, boutique, bar e ristoranti sono il ritrovo dei locali e dei turisti provenienti da tutto il mondo.

La spiaggia migliore per le famiglie è Jaws Beach, perché offre acque poco profonde che si rivelano il top per far giocare in sicurezza i più piccoli.

Infine una spiaggia che possiede un nome che è tutto un programma: Love Beach, perfetto nido d’amore per tutte le coppie in viaggio a Nassau perché si trova fuori dal centro cittadino, rivelandosi particolarmente tranquilla e non troppo affollata.

Quel che è certo, è che qualsiasi spiaggia sceglierete vi permetterà di rilassarvi sotto l’ombrellone, prendere il sole, fare il bagno, snorkeling, andare al largo per le immersioni e persino nuotare con i delfini.

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Mare d’inverno: il paradiso terrestre senza auto che dovresti raggiungere

C’è chi ama l’inverno e le suggestive atmosfere da cartolina che questa stagione regala e chi, invece, fa il conto alla rovescia in attesa del ritorno dell’estate. Ed è proprio a queste persone che ci rivolgiamo oggi, per parlarvi di un paradiso terrestre che tutti gli amanti del mare e della natura dovrebbero raggiungere, anche e soprattutto durante i mesi invernali.

È un viaggio, questo, che ci conduce dall’altra parte del mondo, ma che vale assolutamente i chilometri percorsi. Sì perché Yelapa, che è un piccolo villaggio sulla costa pacifica del Messico, è davvero l’ultimo eden rimasto sulla terra. Non solo per i suoi colori, per le sue forme e i lineamenti che restituiscono visioni incantate, ma anche perché il paesino è accessibile esclusivamente via mare ed è completamente car free. Preparate le valigie: si parte!

Mare d’inverno: questa è la destinazione perfetta da raggiungere

Sono molte le persone che, quando le temperature si abbassano sensibilmente e la neve fa capolino tra le montagne, scelgono di “emigrare” per lunghi o brevi periodi in tutti quei luoghi dove il sole è ancora protagonista. Del resto, il fascino di una vita vista mare e di un perenne mood estivo è qualcosa che non lascia immune nessuno.

Se l’idea di fare un viaggio quest’inverno per raggiungere il mare e trascorrere giornate in spensieratezza tra spiagge dorate e acqua cristallina, allora dovreste davvero inserire nella vostra travel wish list Yelapa. Si tratta di una piccola località balneare situata a Cabo Corrientes, nello stato messicano di Jalisco. Un delizioso villaggio che gode di una posizione privilegiata con vista sull’Oceano.

Perché raggiungerlo durante i mesi più freddi è presto detto. Quello di Yelapa è un clima tropicale, particolarmente secco durante l’inverno con temperature in media di 30 gradi. La stagione delle piogge, che inizia a giugno, si conclude a metà ottobre, rendendo questo piccolo villaggio la destinazione perfetta per le vacanze al caldo, anche in inverno.

Un paradiso terrestre senza auto raggiungibile in barca

Non è solo il clima a rendere Yelapa la destinazione ideale da raggiungere in inverno, ma sono anche le sue caratteristiche. Questo piccolo villaggio, infatti, è un vero e proprio eden terrestre che non segue le leggi del tempo che scandiscono la nostra quotidianità. Popolata da appena 200 anime, questa località balneare è raggiungibile principalmente in barca, un taxi boat, attraverso l’Oceano. C’è anche una strada che conduce al pueblo da Puerto Vallarta, ma si tratta di un percorso tortuoso e accidentato. È bene sapere, inoltre, che Yelapa è completamente car free.

Del resto, stiamo parlando di un eden in terra messicana, dove il caos, il disordine e il traffico non possono esistere. Motivo per cui un viaggio qui si traduce in una vacanza all’insegna della bellezza e del relax.

Non ci sono musei, centri commerciali e strade trafficate, tutte le esperienze da vivere su questo lembo di terra sono affidate alla natura. Potete trascorrere le giornate su una lingua di sabbia dorata che brilla al sole, fare snorkeling e immersioni. Nuotare in un mare dipinto di blu o, più semplicemente, godervi il dolce far niente immergendovi in un’atmosfera estremamente rilassata.

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Santa Maria di Castellabate, frazione italiana meravigliosa

Tra i tanti borghi meravigliosi che si dipanano lungo le coste campane, ce n’è uno che sembra uscire da una cartolina – e non a caso è stato scelto come location per una celebre commedia italiana. Si tratta della piccola frazione di Santa Maria di Castellabate, che si affaccia sul mar Tirreno con una delle spiagge più graziose di tutto il litorale della regione. Scopriamo qualcosa in più su questo luogo magico.

Santa Maria di Castellabate, panorama da sogno

Siamo in provincia di Salerno, dove si trovano alcune delle più belle località di villeggiatura di tutta la Campania: qui, arroccato su una piccola collina che si sporge sul mare, c’è il paese di Castellabate. O meglio, c’è il suo borgo medievale, un vero gioiello assolutamente da visitare. Il territorio comunale è molto più ampio, e include diverse frazioni sparse prevalentemente lungo la costa. Una delle più suggestive è quella di Santa Maria di Castellabate, un agglomerato di casette che si protende su una piccola spiaggia di sabbia dorata, lambita dalle acque cristalline del Tirreno.

Forse questo panorama non vi è nuovo: Castellabate e la sua graziosa frazione di Santa Maria hanno fatto da sfondo a più di un film, ma la notorietà è arrivata sicuramente a seguito delle riprese di Benvenuti al Sud, la commedia del 2010 con Claudio Bisio e Alessandro Siani, e di quelle del sequel Benvenuti al Nord, uscito al cinema appena un anno dopo. Gran parte della prima pellicola (e solo qualche scena meravigliosa della seconda) è stata girata presso le strette viuzze del borgo medievale e sulla spiaggia di Santa Maria di Castellabate, offrendoci la possibilità di conoscere questi luoghi incantevoli.

Cosa vedere a Santa Maria di Castellabate

La splendida frazione di Santa Maria di Castellabate non è soltanto una delle spiagge più belle della Costiera Cilentana, ma anche un paesino molto grazioso. Lungo le sue stradine strette si possono ammirare alcune delle più affascinanti testimonianze del suo ricco passato, come ad esempio il Santuario di Santa Maria a Mare. Costruito nell’800 sulle ceneri di una cappella del XII secolo, si trova a due passi dalla spiaggia di Marina Piccola e ha una vista meravigliosa. Nella sua abside è custodita la statua di Santa Maria a Mare, che leggenda vuole venne ritrovata in acqua da alcuni pescatori. Ogni 15 agosto, viene trasportata in processione tra le vie del paese, nel corso di una festa che si conclude con magnifici fuochi artificiali di mezzanotte in mare.

A Santa Maria di Castellabate ci sono anche delle antiche dimore nobiliari di grande fascino. Una è Villa Matarazzo, appartenente ad un famoso imprenditore emigrato in Brasile. La villa risale all’800, ed è cinta da un enorme parco che in passato ospitava persino un vigneto. Oggi, tra le sue sale si possono ammirare mostre meravigliose, e in estate la dimora apre i battenti per accogliere grandi artisti della scena nazionale, offrendo spettacoli e concerti al pubblico. Non meno affascinante è Palazzo Belmonte, un antico casino di caccia appartenente ai principi Granito Pignataro di Belmonte. Nel 2011, qui soggiornò l’allora vicepresidente americano Joe Biden, in visita a Santa Maria di Castellabate.

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Esiste una chiesa popolata da fantasmi: hai il coraggio di entrare?

Esiste un Paese, incastonato nell’Europa Centrale, che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita. Un territorio estremamente affascinante e suggestivo che ospita un patrimonio storico, culturale e artistico davvero incredibile. Stiamo parlando della Repubblica Ceca, la nazione conosciuta per i suoi castelli, per le testimonianze antiche, e per la birra locale.

Praga, la sua capitale, è diventata con gli anni una delle mete imprescindibili dei viaggiatori che raggiungono il Paese. Del resto la città delle cento torri è un concentrato di meraviglie che incantato e sorprendono a ogni passo compiuto. Eppure, all’ombra dei sentieri più battuti dal turismo di massa, esiste una cittadina che, forse, vale davvero la pena di raggiungere a patto che il vostro cuore sia forte e coraggioso.

Il suo nome è Luková, e anche se non l’avete mai sentita nominare siamo certi che una volta giunti fin qui non vi dimenticherete più di lei. Il motivo? La città ospita una chiesa popolata da fantasmi. Sono ovunque: seduti tra i banchi della chiesa e tra i corridoi della navata e sono davvero terrificanti. Chi ha il coraggio di entrare?

Luková, una tappa imprescindibile del ghost tourism

C’è chi è disposto a girare il mondo in lungo e in largo per raggiungere i luoghi del terrore, quelli spettrali o infestati, quelli che nei secoli sono diventati teatro di leggende e misteri inquietanti e chi, dall’altra parte, si tiene a debita distanza da posti come questi. Eppure, la città della Repubblica Ceca, potrebbe far cambiare idea anche ai più timorosi.

Guardando le foto di quella che è stata considerata all’unanimità la chiesa più terrificante del mondo, è chiaro che Luková diventa automaticamente una tappa imprescindibile del ghost tourism.

Ci troviamo nel distretto di Ústí nad Orlicí, a circa 200 chilometri dalla capitale Praga e a un’ora di auto dall’aeroporto di Pardubice. Non ci sono molte cose da fare e da vedere qui, ma la Chiesa Medievale della città vale da sola un’intero viaggio.

La chiesa dedicata a San Giorgio – Kostel Svatý Jiří in ceco – affonda le sue origini nel XIV secolo. La sua storia è mutata drasticamente lo scorso secolo, e più precisamente sul finire degli anni ’60, quando il tetto dell’edificio è crollato in occasione di una messa funebre. Drastico destino o nefasta premonizione?

Da quel momento in poi, e per decenni, la popolazione ceca si è tenuta a debita distanza dalla chiesa, arrivando a considerarla maledetta. Leggende popolari, misteri e superstizioni l’hanno avvolta da quel momento, fino a farla sprofondare in uno stato d’abbandono irreversibile.

Tutto è cambiato nel 2014 quando, all’interno della chiesa, sono apparse sagome inquietanti tra i banchi e la navata. Fantasmi, senz’altro, che però visti da vicino non fanno poi così paura. Il motivo? La Chiesa di San Giorgio non è davvero infestata.

Luková

Fonte: Getty Images

Luková, la Chiesa di San Giorgio

I fantasmi della Chiesa di San Giorgio

È proprio vero che ciò che lo sguardo ci restituisce, a prima vista, non corrisponde sempre alla realtà. Nella chiesa di Luková i fantasmi ci sono, e le fotografie non fanno che confermarlo. Non si tratta, però, di presenze spettrali, ma di un’installazione artistica.

Per fermare il declino che aveva investito la chiesa cittadina, l’amministrazione comunale nel 2014 ha incaricato lo scultore e artista Jakub Hadrava di realizzare un’installazione per far rinascere l’edificio, e per racimolare così il denaro necessario ai lavori di ristrutturazione.

Hadrava ha deciso di lasciarsi ispirare proprio dalle leggende popolari che ormai avevano travolto l’edificio, creando così delle sculture spettrali. Si tratta di statue in gesso, alcune sedute tra i banchi e altre in piedi tra i corridoi, che imitano i fedeli mentre ascoltano le celebrazioni sacre.

Inquietanti sì, ma anche estremamente suggestivi e affascinanti. La missione di Hadrava e dell’amministrazione comunale è stata compiuta, al punto tale che la Chiesa di San Giorgio è diventata una popolare attrazioni turistica.

I fantasmi di Jakub Hadrava

Fonte: Getty Images

I fantasmi di Jakub Hadrava
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Kigali, la città di cui nessuno ti ha ancora parlato

Oggi, il nostro viaggio ci porta nel cuore pulsante dell’Africa, in una storia di rinascita, dove le cicatrici del passato si trasformano in pietre miliari per il futuro.  Ci immergiamo nel ritmo incalzante di questa terra, nei suoi colori vibranti, nelle sue culture ricche e variegate.

Ci troviamo in Ruanda, precisamente a Kigali, una città che ha trasformato un passato doloroso in un presente promettente. Era il 1994 quando questa terra tremò sotto il peso di uno dei genocidi più sanguinosi della storia africana.

Oggi, però, è una nazione rinata dalle sue ceneri, un luogo dove la riconciliazione e lo sviluppo economico sono diventati i pilastri fondamentali. Infatti, si distingue come la capitale dell’ecologia africana, un faro di speranza per un futuro sostenibile.

Eppure, nonostante il suo progresso e la sua rinascita, Kigali non dimentica. Mantiene viva la memoria per le nuove generazioni, affinché non si ripetano mai più gli errori terribili che sono stati commessi. In questo equilibrio delicato tra ricordo e rinnovamento, Kigali ci mostra il vero volto del coraggio: guardare avanti senza mai dimenticare il passato.

Kigali: paladina dell’ecologia africana

Kigali

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Kigali, Ruanda

Negli ultimi anni, questa città in continua espansione si è impegnata in politiche ambientali innovative e ha adottato l’utilizzo di energie rinnovabili. Si è trasformata in un faro di progresso ecologico, un modello da seguire e un esempio senza precedenti di come costruire una città all’avanguardia che rispetti e protegga l’ambiente, anche nel cuore dell’Africa.

Inoltre, la città è diventata un vivace centro di design etico, dove fioriscono gli studi artistici e le caffetterie offrono un luogo di incontro per menti brillanti e idee innovative. Indubbiamente, una delle economie africane in più rapida crescita, che non solo prospera, ma mantiene al contempo un impegno profondo per la sostenibilità. Un terzo del suo terreno è in fase di rinaturalizzazione, un omaggio alla bellezza selvaggia del paesaggio africano e un impegno a preservare la sua ricchezza nel tempo.

Inoltre, è severamente vietato utilizzare plastica monouso ed è attualmente in costruzione un aeroporto con certificazione ecologica, testimonianza tangibile dell’impegno della città per la sostenibilità. Anche i mezzi di trasporto sono ecologici, con un particolare interesse nell’uso delle biciclette, che rappresentano la visione di Kigali per un futuro più verde e più sano.

Kigali: il cuore pulsante di un popolo resiliente

Amahoro. Questa parola risuona per le strade di Kigali, come un mantra costante che riempie la città di una promessa di pace. È un saluto che si scambia tra amici e sconosciuti ogni giorno, un gesto semplice che riflette la serenità e la stabilità che alimentano lo spirito del popolo ruandese.

Passeggiando per le strade, è difficile immaginare che queste vie, ora piene di vita e speranza, furono un tempo teatro di un atroce genocidio. Oggi, la città commemora questo tragico capitolo della sua storia attraverso diversi memoriali e musei. Tra questi, il Kigali Genocide Memorial di Gisozi, il Camp Kigali Memorial e il Musée de la Campagne contre le Genocide sono luoghi sacri, che consentono ai visitatori di immergersi in un silenzio rispettoso e di riflettere sul tragico passato del Paese.

Sono profondamente toccanti anche i reliquiari che custodiscono i resti di migliaia di persone le cui vite sono state tragicamente spezzate in un orrore inimmaginabile. Sono ferite ancora aperte nel cuore della nazione, un duro monito della nostra responsabilità collettiva nel proteggere l’umanità dalla violenza e dall’intolleranza.

Oggi Kigali brilla come simbolo di riscatto. È la capitale della speranza africana, che valorizza la propria cultura abbracciando le sue radici, mentre guarda con determinazione verso il futuro.

Kigali

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Kigali, Ruanda
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Se vai in questi posti non dimenticarti di spedire una cartolina

Ogni viaggio è un’esperienza unica, irripetibile e uguale a nessun’altra. Lo sanno bene tutte quelle persone che scelgono di immortalare le proprie esperienze attraverso fotografie e video, affinché i ricordi restino vividi non solo nella memoria. Eppure c’era un tempo in cui, sprovvisti di smartphone, l’unico modo per ricordare e condividere un’esperienza di viaggio era affidato alle cartoline.

Molto più di un souvenir, la cartolina di viaggio è un vero e proprio cimelio che celebra e custodisce un pezzo di storia, la nostra. Tutti dovremmo spedircene una quando siamo in viaggio, non solo per avere un ricordo dell’esperienza, ma anche per conservare la sua essenza e perché no, per collezionare francobolli e timbri da tutto il mondo.

Esistono alcuni luoghi del mondo, poi, dove il semplice atto di spedire una cartolina si trasforma in un’esperienza senza eguali. Il motivo? Tutto merito di quegli uffici postali situati nel luoghi più impensabili: tra gli abissi del mare, per esempio, tra le nuvole e al confine del Circolo Polare Artico. Ecco i più particolari da raggiungere almeno una volta nella vita.

Gli uffici postali più strani e particolari del mondo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per contemplare le meraviglie di Madre Natura, per raggiungere luoghi iconici che sono diventati simbolo di città e Paesi interi. Ma lo facciamo anche per scoprire per la tradizioni, le storie e la cultura di popolazioni lontane.

Certo è che mai ci saremmo immaginati che un ufficio postale si sarebbe trasformato in una vera e propria attrazione turistica. Sì perché nel mondo esistono dei post office davvero incredibili e straordinari, edifici nei quali l’atto di spedire corrispondenza e cartoline di viaggio si trasforma in un’esperienza senza eguali. Ne abbiamo selezionati alcuni che, vi anticipiamo, sono incredibili e valgono davvero un viaggio dall’altra parte del mondo. Scopriamoli.

L’ufficio postale tra le nuvole

Il nostro viaggio di oggi ci conduce dall’altra parte del mondo, in quello che è stato eletto all’unanimità come l’ufficio postale più remoto del mondo. Situato nella Spiti Valley, la terra di mezzo incastonata sulla catena montuosa dell’Himalaya, questo post office è posizionato a un’altezza di 4400 metri. Raggiungerlo, e spedirsi una cartolina, sarà come fare un viaggio tra le nuvole in un’altra dimensione.

L’ufficio negli abissi dell’Oceano Pacifico

Ci spostiamo ora Vanuatu, uno degli ultimi eden terrestri. Proprio qui, al largo della costa di Hideaway Island, esiste un ufficio postale sottomarino, l’unico dell’intero pianeta. L’idea è nata dalla collaborazione tra la rete di uffici postali della Repubblica e il proprietario del resort dell’isola. Per raggiungere il piccolo ufficio è necessario scendere a tre metri di profondità. È possibile farlo in autonomia o con il supporto di esperti subacquei pronti ad accompagnare i turisti in questa avventura mozzafiato.

Spedirsi una cartolina da un vulcano attivo

Restiamo a Vanuatu, per spostarci però sull’isola di Tanna. Raggiungendo il Monte Yasur, un vulcano di 361 metri di altezza, non troveremo un ufficio postale, ma una cassetta delle lettere sul bordo del cratere, l’unica al mondo a essere situata su un vulcano attivo.

La cassetta delle lettere situata sul vulcano attivo

Fonte: Corbis via Getty Images

La cassetta delle lettere situata sul vulcano attivo

Ai confini del Circolo Polare Artico: l’ufficio postale di Babbo Natale

È l’ufficio di Babbo Natale e si trova all’interno del suo villaggio: spedirsi una cartolina è qualcosa di obbligato per i viaggiatori di ogni età che raggiungono Rovaniemi. Nella casa di Santa Claus, dalla quale è possibile varcare la linea del Circolo Polare Artico, c’è un grande ufficio gestito dagli elfi, lo stesso che riceve ogni anno oltre 600.000 lettere di bambini da ogni parte del mondo. Sempre qui è possibile spedirsi una cartolina in ricordo di un viaggio memorabile.

L’ufficio postale galleggiante

Ci spostiamo ora a Srinagar, nella città indiana situata nel territorio del Jammu e Kashmir. Qui è possibile raggiungere un ufficio postale davvero particolare situato sul lago di Dal. Costruito due secoli fa, e ancora attivo, questo è l’unico ufficio galleggiante del mondo.

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Cern: com’è entrare nel più grande laboratorio scientifico del mondo

È un luogo in cui la scienza e la tecnologia hanno casa, qui si fa ricerca e questo è il posto dove sono stati raggiunti tantissimi successi importanti, stiamo parlando del Cern, in italiano nota come Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Si trova in Svizzera a Meyrin, vicino a Ginevra ed è possibile visitarlo: si tratta del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ed è anche il luogo perfetto da raggiungere per grandi e piccini che amano la scienza. Infatti, è possibile visitarlo e immergersi in questo luogo perfetto per gli appassionati ma anche per gli studenti e gli scienziati di domani.

Quando nasce il Cern e di che cosa si tratta

Il Cern, sigla di Conseil européen pour la recherche nucléaire, è l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare ed è stata istituita con una convenzione concordata e firmata a giugno del 1953. Inizialmente ne facevano parte 12 stati, ora saliti a 23 a cui si aggiungono osservatori. Qui viene portata avanti la ricerca in fisica, in particolare acceleratori di particelle e rilevatori.

Si tratta di un luogo, che si trova vicino a Ginevra in Svizzera, in cui sono state portate avanti scoperte o fatti annunci importanti, come quello in merito al Bosone di Higgs la cui scoperta era stata annunciata a suo tempo dalla direttrice dell’Organizzazione (che ricopre questa carica dal 2016 e ora è al secondo mandato) ovvero l’italiana Fabiola Gianotti.

Come viene spiegato sul sito: “Il nostro lavoro aiuta a scoprire di cosa è fatto l’universo e come funziona. Lo facciamo fornendo ai ricercatori una gamma unica di acceleratori di particelle, per ampliare i confini della conoscenza umana”. Il laboratorio inoltre è un “ottimo esempio di collaborazione internazionale”.

Un luogo in cui viene portata avanti la ricerca grazie a strutture apposite, mettendo insieme persone da tutto il mondo e portando avanti la formazione. Ed è proprio visitandolo che ci si può avvicinare a tutto ciò che di grandioso viene fatto al suo interno.

Visitare il Cern, come fare

Sono in tantissimi ogni anno a visitare il Cern, il grande laboratorio vicino a Ginevra, ma come si può fare? Di recente è stato inaugurato il Cern Science Gateway, uno spazio progettato dal celebre architetto Renzo Piano. Il taglio del nastro è avvenuto il 7 ottobre, mentre le porte sono state aperte ai visitatori dal giorno successivo. Si tratta di un centro per l’educazione e la divulgazione in cui sono presenti mostre, strutture di laboratorio e in cui ammirare spettacoli scientifici.

Aperto dal martedì alla domenica, è possibile programmare visite guidate che vengono offerte in base all’ordine di arrivo. Durante il percorso si possono ammirare molte cose interessanti: dai momenti salienti della storia del Cern, al sincrociclotrone, ovvero il primo acceleratore la cui installazione è datata 1957, inoltre è possibile scoprire come si lavorava negli anni Cinquanta. E poi fare un tour del centro di controllo dell’esperimento Atlas, uno dei due – portati avanti dall’Organizzazione – che hanno scoperto il Bosone di Higgs. Queste sono solo alcune delle tante meraviglie che si possono ammirare durante la visita, che è adatta a partire dai 12 anni e dura circa 90 minuti.

L’ingresso al Cern Sience Gateway è gratuito, si può accedere in maniera libera alle tre mostre interattive, a spettacoli scientifici e film. Per quanto riguarda le visite guidate e i laboratori è necessario iscriversi in base all’ordine di arrivo. L’apposito pass si ottiene tramite la app, così come le prenotazioni.