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Viaggio nella città più antica della Danimarca

La Danimarca è un luogo ricco di meraviglie, tra affascinanti città d’arte e piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Una delle mete più sorprendenti è il villaggio di Ribe, il più antico di tutto il Paese: fondato più di 1.300 anni fa, ha un passato che si riflette nel suo centro storico colmo di bellezze tutte da scoprire. Monumenti antichi, chiese suggestive e tanti piccoli negozi d’artigianato si alternano a casette a graticcio, offrendo ai turisti una cartolina spettacolare. Ecco cosa c’è da vedere a Ribe.

Ribe, una città ricca di sorprese

Ciò che più sorprende, a Ribe, è la sua ricchissima storia: il villaggio venne fondato nei primissimi anni del 700, e prese il nome dal fiume che lo attraversava, negli ultimi tratti prima di sfociare nel mare del Nord. Una delle prime testimonianze dell’esistenza di questo paese risale all’860, quando l’arcivescovo di Brema-Amburgo, con l’intenzione di portare il Cristianesimo nel Nord Europa, commissionò al Re di Danimarca la costruzione della prima cattedrale scandinava.

Fu proprio Ribe, all’epoca un importante polo economico danese, la città scelta per mettere le fondamenta di quello che è ancora oggi uno degli edifici più belli del centro storico. Stiamo parlando della Cattedrale di Nostra Signora, eretta attorno al 1100 sulle mura della prima chiesa di Ribe, seguendo i dettami dello stile romanico. Venne costruita principalmente in tufo calcareo estratto a Colonia, ma accanto alla facciata si può notare la presenza di numerose aggiunte in mattoni rossi, risalenti ad un periodo più tardo.

Al suo interno, tanti capolavori da ammirare: tra splendidi affreschi cinquecenteschi e il pulpito rinascimentale, i visitatori non possono che rimanere incantati. Sul fondo della chiesa, salendo una scala a chiocciola, si può giungere sino alla cima della torre campanaria: dall’alto dei suoi oltre 50 metri, si gode di un panorama mozzafiato su tuta la città e sulle paludi che la circondano.

Cosa vedere a Ribe, una vera bellezza

La Cattedrale di Ribe è solo una delle tante tappe da affrontare per conoscere davvero lo spirito più autentico di questo antichissimo villaggio della Danimarca. Molto affascinante è il vecchio municipio del paese, costruito alla fine del ‘400 e rimasto in funzione fino a pochissimi anni fa. Ancora oggi, al suo interno si celebrano moltissimi matrimoni e l’atmosfera è davvero suggestiva. Per i più curiosi, c’è persino una piccola collezione di armi medievali tutta da scoprire.

Numerosi sono poi i musei che la città ospita, e che offrono l’occasione perfetta per conoscere meglio il passato di questo luogo magnifico. Uno dei più belli è il Museet Ribet Vikinger, che in due ampie sale accoglie tante testimonianze della storia vichinga e di quella medievale, con installazioni e laboratori dedicati anche ai più piccini.

Un’altra meta assolutamente imperdibile a tema vichingo, per visitare il quale dobbiamo allontanarci appena dal centro storico, è poi il Ribe Vikingcenter: si tratta della ricostruzione di una città vichinga con tipiche case dell’epoca e tante testimonianze della cultura nordica (c’è persino la possibilità di assaggiare qualche prelibatezza storica).

Infine, per chi ama la natura, non resta che immergersi nella bellezza del Parco Nazionale del Mare dei Wadden, una delle più rigogliose aree protette della penisola dello Jutland, che racchiude un’ampia zona lagunare ricca di fauna. È l’ideale per una passeggiata a piedi o in bici, ma anche per fare birdwatching o per andare alla scoperta dell’isolotto di Mando, caratterizzato da alte dune di sabbia.

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Il più grande edificio gotico del mondo era un tempo dimora dei Papi

Organizzare un viaggio in Provenza, in ogni periodo dell’anno è in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la regione francese, situata al confine con l’Italia, ospite alcune delle bellezze naturalistiche più suggestive del nostro continente.

I paesaggi che si aprono davanti allo sguardo di chi giunge fin qui lasciano senza fiato: da una parte le Alpi meridionali, dall’altra le sterminate pianure della Camargue. A queste, poi, si aggiungono i filari di vigneti lussureggianti, i boschi e le foreste, la suggestiva Costa Azzurra che ospita città eleganti e resort di lusso, e i campi di lavanda che si perdono all’orizzonte.

Ma in Provenza è possibile scoprire anche una delle meraviglie architettoniche più importanti del Paese, già Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Stiamo parlando del Palazzo dei Papi ad Avignone, il più grande edificio gotico medievale, d’Europa e del mondo, un tempo dimora dei Papi. Scopriamo insieme la sua storia.

Alla scoperta del patrimonio culturale di Avignone

Il nostro viaggio di oggi ci porta ad Avignone, la città della Provenza che sorge sulle rive del Rodano, un vero e proprio gioiello da scoprire e da vivere. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono collegate al grandioso passato della città, un tempo Capitale della Cristianità.

Attraversando il centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1995, avrete come la sensazione di ritrovarvi tra le pagine di un libro di storia incorniciate da fortificazioni medievali in pietra. La narrazione visiva della città culmina con la presenza ingombrante e affascinante dell’imponente Palazzo dei Papi, un gioiello architettonico che non solo è uno degli edifici gotici più importanti d’Europa e del mondo, ma anche l’emblema del potere della Chiesa del XIV secolo.

Dentro il Palazzo dei Papi

Una volta giunti nel centro storico di Avignone è impossibile non notare quell’imponente edificio che caratterizza in maniera straordinaria la scena urbana della città. Si tratta del Palazzo dei Papi, la testimonianza più preziosa della potenza della Chiesa Occidentale nel XIV secolo.

La costruzione dell’edificio, il più grande in stile gotico mai realizzato, è iniziata nel 1335 per volere di Papa Benedetto XI e successivamente di Clemente VI. Il palazzo, terminato in meno di 20 anni, divenne poi la residenza dei Papi che avevano già scelto di trasferirsi ad Avignone da Roma.

Non sono solo le sue dimensioni a incantare, il palazzo si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati, ma anche le sue fattezze e i suoi dettagli. Gli esterni, così come gli interni riccamente decorati e affrescati, trasformano questa dimora in un capolavoro monumentale di inestimabile valore.

Il Palazzo dei Papi è una tappa irrinunciabile per chiunque giunga in Provenza, come dimostra il fatto che si tratta di uno dei 10 monumenti più visitati del Paese. Ogni anno, infatti, al cospetto della dimora si presentano oltre 500.000 visitatori.

Gli interni del Palazzo dei Papi sono accessibili al pubblico. Sono 25 le sale da esplorare e da contemplare, a queste si aggiungono anche i suggestivi giardini pontifici. È possibile anche prendere parte a un tour virtuale e immersivo che permette agli ospiti, grazie alla tecnologia in 3D e alla realtà aumentata, di fare un viaggio nel passato, di scoprire come è cambiato il palazzo nei secoli e di ripercorrere tutta la sua storia

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Il mistero del Castello di Vicalvi, circondato da case diroccate

Il borgo medievale di Vicalvi è uno dei centri abitati più piccoli e attivi della Valle di Comino, in provincia di Frosinone, e presenta attrazioni turistiche che regalano esperienze cariche di suggestioni. Ci troviamo in Ciociaria, nel versante laziale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove un affascinante castello, circondato da antiche abitazioni diroccate, domina il paese e il paesaggio dalla sommità di un colle, seducendo i visitatori con la sua storia e una leggenda inquietante.

Il Castello Longobardo di Vicalvi

Si presenta come rudere, eppure i resti del Castello Longobardo di Vicalvi consentono di leggerne le varie fasi di costruzione, le funzioni originarie e come era strutturato all’interno di un più ampio sistema difensivo, che comprendeva anche i vicini manieri di Alvito e Picinisco.

Risalente all‘XI secolo, l’antico maniero svetta sulla sommità del colle che sovrasta l’omonimo borgo a circa 600 metri d’altezza, ed è stato costruito sullo sperone roccioso dove un tempo sorgeva una acropoli romana. Lo si può riconoscere da una croce di colore rosso dipinta durante la seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche che lo trasformarono in un ospedale da campo. Le maestose rovine invitano a esplorarlo, offrendo subito l’impressione di trovarsi al cospetto di quella che un tempo fu una magnifica fortezza, di grande importanza strategica.

Ciò che è rimasto del castello consente di testimoniare le prime fasi di fortificazione all’epoca preromana, in particolare al V o al IV secolo a.C., laddove i primi documenti che attestano la sua presenza sono del 937. Dopo essere stato prima possedimento longobardo, con principi di Capua, nel 1017 entrò nel possesso di Montecassino (dove dorge la più antica abbazia d’Italia). Fu tenuto dai monaci fino all’inizio del XIII secolo, per poi passare alla famiglia d’Aquino, che ne rafforzò la fortificazione, cingendola di un doppio anello di mura. Dopo una breve successione fra gli Étendard e, di nuovo, i conti d’Aquino, il castello passò ai Cantelmo, i quali, avendo scelto come dimora il castello di Alvito, ne decretarono l’abbandono e la graduale rovina.

Appena varcato il cancello, sollevando lo sguardo sulle mura si può ammirare uno dei pochi esempi di latrina sospesa presenti nella Media e Bassa Valle Latina. Si scorgono poi le stanze del castello, alcune delle quali completamente affrescate, la Cappella con ancora visibile un affresco raffigurante una splendida Madonna Nera, la Sala Capitolare, tramezzata per accogliere le monache di San Nicandro.

Ciò che toglie il fiato più di ogni cosa è lo splendido panorama di cui si gode sul camminamento delle mura perimetrali, che fa abbracciare con lo sguardo i boschi, le montagne, i paesi che costellano la valle e l’affascinante borgo antico di Vicalvi, tra le perle imperdibili della Ciociaria.

La leggenda della ‘Signora incatenata’

Il Castello di Vicalvi è anche noto alle cronache esoteriche per essere stato teatro delle misteriose apparizioni di una castellana. Nel XV o forse XVIII secolo, risiedeva nel maniero Alejandra Maddaloni, moglie di un nobile di origine spagnola che la lasciava spesso sola per andare in battaglia. La nobildonna iniziò a colmare la propria solitudine adescando giovani uomini ai quali prometteva una notte d’amore. Gli amanti sarebbero stati poi uccisi e dei loro corpi l’indomani sarebbe sparita ogni traccia, grazie all’aiuto di un fedele servitore che li abbandonava lontano dalla fortezza.

Le notti di passione e di sangue andarono avanti per molto tempo, finché le voci sulla crudele Alejandra non arrivarono alle orecchie del marito, che decise di punirla in un modo atroce, incatenandola e murandola viva in una delle torri del castello. Leggenda narra che da allora, soprattutto dopo il tramonto, si possa ancora vedere il fantasma di una donna con i capelli lunghi e neri vagare tra le rovine del castello. C’è chi afferma di aver udito lamenti e rumori di catene e chi giurerebbe che questa inquietante figura spettrale cerchi ancora di attrarre a sé giovani uomini, per trascinarli in un baratro senza ritorno.

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A pochi passi da Parigi c’è un villaggio incantato dipinto da un pittore

La bellezza salverà il mondo, scriveva il filosofo bulgaro Cvetan Todorov che andava alla ricerca dell’assoluto attraverso la via dell’arte. E le persone, quelle che hanno fatto del viaggio una missione di vita, non possono che confermarlo. Perché è arte tutto ciò che ci circonda, che sia merito di un artifizio o di Madre Natura.

È una bellezza che muove le masse, che invita i viaggiatori di tutto il globo a esplorarlo in lungo e in largo per conoscere, guardare e toccare con mano la meraviglia che gli appartiene, quella che incanta e sorprende, quella che lascia senza fiato.

E oggi è proprio in un posto meraviglioso che vogliamo portarvi, un luogo così bello da non sembrare reale. Un villaggio pittoresco dove il tempo si è fermato, immortalato e reso eterno da uno dei pittori più celebri della storia dell’impressionismo. Stiamo parlando di Giverny, un luogo a pochi passi da Parigi, che ha incantato Claude Monet.

Dentro un quadro: benvenuti a Giverny

Bastano appena 74 chilometri, e poco più di un’ora di viaggio con partenza da Parigi, per raggiungere un luogo incantato che non assomiglia e niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Si tratta di Giverny, un villaggio bucolico situato nel dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, che ha conquistato il cuore e lo sguardo del grande Monet, proprio lui che ha scelto con la sua arte di renderlo immortale.

Il pittore impressionista arrivò in questo villaggio di campagna nel 1883, e qui scelse di restare fino alla sua morte. Il motivo? “La luce qui è come in nessun altro luogo”, spiegò Monet, rendendo Giverny protagonista di alcuni dei suoi più celebri capolavori.

Oggi tutto ciò che riguarda Giverny parla di Monet e viceversa, di una storia d’amore e di ispirazione destinata a durare per l’eternità. Dopo aver scelto il piccolo villaggio come sua dimora, il pittore decise di realizzare dei giardini floreali e acquatici che, ancora oggi, caratterizzano in maniera univoca lo scenario di questo luogo attirando migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Monet, che era anche un appassionato orticoltore, costruì un giardino incantato fatto di fiori, laghetti e ponticelli, e attraversato dal fiume Epte, che divenne la sua più grande ispirazione.

Villaggio di Giverny

Fonte: 123rf

Villaggio di Giverny

Il villaggio incantato reso eterno da Monet

Situato sulla riva destra della Senna, e a poco più di un’ora di auto da Parigi, il villaggio di Giverny è uno di quei luoghi da raggiungere almeno una volta nella vita. La sensazione, una volta arrivati fin qui, sarà proprio quella di entrare dentro a un quadro impressionista, quello dipinto da Monet.

Il villaggio è molto piccolo, ed è abitato appena da 500 anime, eppure la sua bellezza è così grande e straordinaria che lo sguardo non potrà fare a meno di scrutarne ogni dettaglio. Le cose da fare e da vedere qui non sono tantissime, eppure tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

A Giverny, infatti, potrete ammirare quegli scenari bucolici e suggestivi, che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio, e che hanno incantato Claude Monet. Potrete passeggiare tra le pittoresche vie del villaggio, quelle puntellate da negozi di souvenier, gallerie d’arte e caffetterie eleganti.

Potrete entrare all’interno della casa rosa, con le finestre verdi, per ammirare gli ambienti in cui il pittore viveva, disegnava, sognava e si ispirava e poi raggiungere il giardino. Quello degli iris e delle ninfee, del ponte giapponese e del laghetto, quello reso immortale dall’artista.

Interni della casa di Claude Monet

Fonte: 123rf

Interni della casa di Claude Monet
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A bordo del trenino che attraversa le grotte delle meraviglie

Esistono alcuni luoghi che sono così belli da sembrare surreali. Posti sapientemente plasmati da Madre Natura e dal tempo che incantano e meravigliano, che catturano la vista e stordiscono i sensi, fino a lasciare senza fiato.

Non sempre però queste meraviglie, che per forme e colori ricordano paesaggi incantati, sono visibili al primo sguardo. Alcune di queste, infatti, sono state celate dalla natura e conservate alla stregua di un tesoro prezioso. E questo è il caso delle Grotte di Postumia, un complesso carsico situato nelle viscere della terra slovena che da anni attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Stalagmiti, rocce evocative, un lago sotterraneo e sale incantate formano un paesaggio idilliaco plasmato dalla natura nel corso di migliaia di anni. Un vero e proprio percorso delle meraviglie da scoprire anche a bordo di un treno. Allacciate le cinture, si parte!

Grotte di Postumia: un paradiso naturale nelle viscere della terra

Per scoprire, ammirare ed esplorare uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi del nostro pianeta dobbiamo recarci in Slovenia, e più precisamente nella periferia della città di Postumia. È qui che, all’ombra del Castello di Predjama, incastonato in un massiccio montuoso, si nasconde il grande tesoro di Madre Natura.

Si tratta di un dedalo di caverne e gallerie che si estende per 21 chilometri e che, nel corso di oltre un secolo, ha ospitato più di 30 milioni di visitatori, rendendo questo sito uno dei più visitati del nostro continente.

Tutti gli interni delle grotte, caratterizzati da stalagmiti e stalattiti di diverse forme e dimensioni, sono stati plasmati sapientemente dalla natura nel corso di migliaia di anni. Il risultato finale è un paesaggio da sogno, e in continuo mutamento, che incanta e stupisce a ogni passo.

Visitare le Grotte di Postumia, infatti, è una vera e propria esperienza sensoriale che permette di scoprire un mondo sotterraneo e magico. Per farlo è possibile prendere parte ai tour guidati pedonali che vengono organizzati tutti i giorni, oppure salire a bordo del trenino che attraversa i binari dell’unica ferrovia sotterranea del mondo.

Grotte di Postumia

Fonte: iStock

Grotte di Postumia

4 chilometri di meraviglia a bordo di un treno

Visitare le Grotte di Postumia è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, ma farlo a bordo di un treno vi permetterà di vivere un’avventura unica e indimenticabile.

All’interno del sito, infatti, esiste la prima ferrovia al mondo realizzata all’interno di una grotta e inaugurata nel 1872. I binari si estendono per appena 4 chilometri, ma quelli bastano per ammirare alcuni degli scenari più incredibili esistenti sotto terra.

I sontuosi lampadari realizzati in vetro di Murano, illuminano il percorso conducendo i visitatori all’interno della suggestiva sala da Ballo che ricorda in tutto e per tutto uno scenario fiabesco. Una volta finita la corsa, poi, gli ospiti delle Grotte di Postumia sono invitati a proseguire la visita a piedi con una passeggiata di poco più di un’ora.

Sarà questa l’occasione per ammirare la grande impresa di Madre Natura che ha creato un mondo sotterraneo, fatto di grotte naturali, piccoli monti, fiumi e laghi, ancora più bello di quello visibile in superficie.

Grotte di Postumia

Fonte: iStock

Grotte di Postumia
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Questo bunker nucleare è diventato un museo: ecco come visitarlo

L’ingresso è nascosto tra gli alberi che popolano una fitta foresta e la sua estensione, quella appena visibile in superficie, prosegue sottoterra. Stiamo parlando di un bunker nucleare, costruito durante gli anni della Guerra Fredda e adibito a rifugio per la Regina e il membri del Governo, che oggi è diventato un museo. Si tratta del REGAN Vest del Danish Cold War Museum e per visitarlo dobbiamo recarci in Danimarca e più precisamente nello Jutland settentrionale. Pronti a partire?

Un nuovo museo in Danimarca

Il nostro viaggio di oggi ci conduce di nuovo in Danimarca, nel Paese scandinavo che da sempre affascina e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui, lo sappiamo, sono tantissime, a partire dall’immancabile visita alla città di Odense, luogo di nascita dello scrittore Hans Christian Andersen, e passando per Copenhagen, la meravigliosa capitale che ospita il parco divertimenti Tivoli e l’iconica statua della Sirenetta.

Ma al di là delle celebri attrazioni che ogni anno attirano migliaia di turisti, la Danimarca conserva un importante patrimonio naturalistico, storico e culturale che si snoda in ogni parte del territorio e che vale davvero la pena conoscere.

Oggi, per esempio, ci spostiamo nello Jutland settentrionale, per andare alla scoperta di Skørping, un ex comune danese ora accorpato alle città di Nørager e Støvring, che preserva una delle aree naturalistiche più affascinanti del Paese. Non è un caso che questo territorio, con gli anni, sia diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti della natura.

Tutto merito delle colline verdeggianti e dei boschi lussureggianti che delineano in maniera incantata il paesaggio e che invitano a vivere e condividere esperienze outdoor tra scenari incontaminati.

Raggiungere Skørping adesso, inoltre, permette ai viaggiatori anche di fare un tuffo nel passato all’interno di un museo inaugurato lo scorso febbraio. Non si tratta di un museo qualunque, ma di un bunker sotterraneo costruito negli anni ’60 nel pieno della Guerra Fredda.

REGAN Vest: l’ex bunker nucleare ora è un museo

Inaugurato a Skørping il 13 febbraio del 2023, l’ex bunker antiatomico fa parte del circuito del Nordjyske Museer, il Museo storico dello Jutland settentrionale, e compone il Danish Cold War Museum. La promessa è quella di permettere ai viaggiatori di toccare con mano il passato attraversando le atmosfere di un tempo.

Il bunker, infatti, è stato riportato alle sue origini, così come è successo per la villa di mattoni gialli situata nelle immediate vicinanze che era la casa dell’Ingegnere Capo, il cui compito era quello di supervisionare il rifugio. La dimora è stata ristrutturata e arredata in stile vintage, ed è diventata parte dell’esperienza museale.

Il Museo della Guerra Fredda di Skørping si snoda su un terreno di oltre 5.000 metri quadrati e comprende un centro visite e diversi edifici, situati in superficie, adibiti a esposizioni temporanee e una mostra che attraversa gli anni della Guerra Fredda. L’esperienza più suggestiva, ovviamente, è quella che permette ai visitatori di attraversare REGAN Vest, il bunker sotterraneo nascosto tra gli alberi della foresta e riportato alle sue origini.

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La città più piccola del Regno Unito è un gioiello che ti sorprenderà

Ci sono luoghi che hanno il sapore della Storia: basta infatti guardarsi intorno per catturare con lo sguardo simboli del passato. E così è St David’s, la città più piccola del Regno Unito. Immaginatevi il verde intenso del Galles, i pascoli e le scogliere su cui si infrangono le onde del mare. E poi le strade su cui si affacciano palazzine di ogni epoca, fino ad arrivare all’architettura più maestosa e sorprendente di tutte: la cattedrale. Questo luogo è un vero e proprio gioiello che sorprende i visitatori attratti dalla meraviglia che ogni angolo è capace di regalare. Scorci unici, a metà strada tra il passato e il presente.

St David’s, perché è la città più piccola del Regno Unito

Con i suoi quasi duemila abitanti, stando ai dati del 2011, St David’s è la comunità con status di city più piccola di tutto il Regno Unito. Il titolo onorifico è stato concesso dalla Monarca nel 1994 e, da allora, questo suggestivo luogo del Galles può fregiarsi del riconoscimento.

Un piccolo gioiello, fatto di strade, palazzine, negozi e locali colorati: folcloristica e vivace, St David’s è la perfetta ambientazione per chi vuole vivere il Galles più vero.

La città si trova all’interno del parco nazionale della costa del Pembrokeshire, dove la natura regala la sua massima espressione. E, per i camminatori più incalliti, vale la pena percorrere almeno un tratto del sentiero Pembrokeshire Coast Path, che si estende lungo la costa per circa 300 chilometri. Alte scogliere, vista spettacolare, natura e spazi immensi che si aprono davanti agli occhi, sono un’esperienza indimenticabile da provare almeno una volta nella vita.

E poi c’è la Storia, che qui sembra essere sussurrata da ogni pietra che si calpesta e che ha la sua più interessante rappresentazione nella cattedrale di St David’s, una delle più antiche del Regno Unito, che è stata edificata proprio nei luoghi in cui nacque il santo di cui porta il nome.

Cattedrale di St David’s, come immergersi nella Storia

Tra le cattedrali più antiche del Regno Unito, quella di St David’s è imponente e magnifica, inoltre permette di immergersi nella Storia. E nella leggenda. Pare infatti che il patrono del Galles, ovvero Davide di Menevia a cui è dedicata la struttura religiosa, sia nato proprio in questi luoghi, e si tramanda che alla sua nascita sia sgorgata una sorgente.

Nel VI secolo fu proprio lui a far costruire un monastero, lì dove oggi si può ammirare la cattedrale. E intorno a questo spazio si è sviluppato il villaggio a partire dal 1115. Architetture di un passato ormai lontano, in cui sembra quasi di poter sentire ancora l’eco di eventi lontani.

Vale la pena visitare le rovine del palazzo vescovile, che si trova poco distante, e immergersi nella cultura locale provando piatti tipici e colmando gli occhi della bellezza di questa zona del Galles.

St David’s è a metà tra storia e natura: se da una parte si possono contemplare i resti di un passato lontano, dall’altra si può apprezzare un paesaggio unico e nel modo migliore per farlo. Ovvero camminando tra le strade e tra i tanti sentieri alla ricerca di scorci indimenticabili.

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Il villaggio dei pescatori che nasconde l’anima dell’Islanda

Organizzare un viaggio in Islanda, per andare alla scoperta dell’immenso patrimonio naturalistico che appartiene al Paese, è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni.

Lo è perché questo territorio ospita alcuni dei paesaggi più straordinari e selvaggi del mondo intero, quelli caratterizzati da vulcani, geyser e campi di lava, che si alternano a sorgenti termali e naturali e parchi nazionali che proteggono maestosi e secolari ghiacciai. Alla meravigliosa natura del Paese, poi, si affiancano la storia e la cultura che evocano il passato vichingo dell’isola e che sono raccontati nei musei della capitale Reykjavík.

Le cose da fare e da vedere qui sono tante, e non vi basterà un solo viaggio per scoprire le meraviglie e i segreti custoditi dal Paese. Tuttavia, se volete scoprire il volto più autentico del territorio, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una visita a Hellissandur, l’antico villaggio dei pescatori che nasconde l’anima dell’Islanda.

Hellissandur: viaggio alla scoperta dell’anima dell’Islanda

C’è chi sceglie di attraversare il mondo intero per andare alla scoperta di attrazioni e monumenti iconici, chi lo fa per vivere esperienze adrenaliniche e mozzafiato e chi, invece, per conoscere, esplorare e indagare la cultura, le tradizioni e l’essenza più autentica delle destinazioni che visitiamo.

E se è l’anima più vera dell’Islanda che volete conoscere, allora non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una visita a Hellissandur. Dimenticatevi del traffico, del caos e del disordine che caratterizza le giornate perché in questo piccolo villaggio islandese, popolato da poche centinaia di anime, il tempo sembra come sospeso.

Per vivere questa esperienza autentica, e fuori dai confini, dobbiamo recarci nel comune di Snæfellsbær, all’estremità occidentale della penisola di Snæfellsnes. Proprio qui, immerso in un paesaggio da sogno silenzioso e solitario, sorge Hellissandur, un antico villaggio di pescatori che risale al XVI secolo e che conserva alcune delle testimonianze più preziose della pesca in questo territorio.

Qui, infatti, all’interno di una caratteristica casa di torba ha sede un piccolo museo marittimo che conserva vecchie foto e diversi oggetti e cimeli legati alla pratica della pesca. Sempre qui è possibile ammirare la barca a remi più antica di tutto il Paese.

Un’esperienza solitaria e selvaggia

Hellissandur, dicevamo, è uno dei più antichi villaggi di pescatori in Islanda. Anche se negli ultimi anni ha registrato un aumento di visite, resta ancora un piccolo paradiso selvaggio lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa.

Si tratta di una destinazione perfetta per tutti coloro che vogliono conoscere l’anima più autentica e genuina dell’isola, ma anche per chi desidera vivere un’esperienza solitaria e selvaggia ai confini del mondo.

Hellissandur è il punto di partenza perfetto per visitare alcuni dei luoghi più suggestivi del Paese. Imperdibile è la solitaria e pittoresca chiesa di Ingjaldsholl, la prima al mondo a essere stata costruita in cemento. A pochi chilometri dal villaggio, invece, troverete il ghiacciaio Snæfellsjökull, proprio quello che ha ispirato il celebre Viaggio al centro della terra di Jules Verne, e l’ingresso nord del Parco Nazionale Snæfellsjökull.

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Lo sapevi che New York ha le sue caverne segrete?

Raggiungere New York è molto più di un’esperienza da vivere e da condividere. È un viaggio da fare almeno una volta nella vita, è il sogno americano che si avvera. Le cose da fare e da vedere nella metropoli che non dorme mai sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

Tra le tappe imperdibili per chi giunge in città c’è sicuramente il Central Park, il grande parco urbano che dà spettacolo in ogni stagione. A questo si aggiungono il teatro di Broadway, le ipnotiche luci a neon di Time Square, la Statua della Libertà e il Rockefeller Center. Un discorso a parte, poi, merita lo skyline della città, uno dei più suggestivi del mondo intero.

All’ombra dei maestosi grattacieli, e dei luoghi più iconici della metropoli però, esistono numerosi luoghi segreti che ancora in pochi conoscono. Basta una gita fuori porta, di appena due ore di auto, per scoprire infatti un mondo sotterraneo davvero straordinario perché sì, anche New York ha le sue caverne, e sono bellissime.

Le caverne sotterranee a pochi passi da New York

Visitare New York è un’esperienza che rapisce, cattura e stordisce i sensi, a ogni ora del giorno e della notte. Le cose da fare e da vedere qui, come abbiamo anticipato, sono così tante che non basterà un viaggio solo a farvi scoprire tutte le sfaccettature che appartengono a questo luogo. Tuttavia, anche i dintorni della Grande Mela meritano una visita.

Se avete in mente di organizzare una gita fuori porta, infatti, non potete non inserire anche una fermata a Howes Cave, una frazione della contea di Schoharie raggiungibile in appena due ore di auto. Il nome di questo villaggio, in realtà, anticipa da solo l’esperienza che si può vivere una volta giunti sul posto perché fa riferimento alle Howe Caverns, caverne sotterranee scoperte nel 1842 e situate 48 metri sotto il terreno, che si snodano per ben 4 chilometri.

E non sono le uniche perché, ad appena 4 chilometri da questa attrazione turistica, troviamo anche le Secret Caverns scoperte invece dagli esploratori nel 1928.

Il mondo sotterraneo a pochi passi da New York

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Howe Caverns, Il mondo sotterraneo a pochi passi da New York

L’esperienza sotterranea tra grotte e caverne segrete

Allontanarsi da New York per un giorno, e raggiungere Howes Cave può essere davvero un’esperienza entusiasmante e inedita, da vivere e da condividere con gli amici o con tutta la famiglia. Come abbiamo anticipato, sono i due i lugohi che meritano la vostra attenzione una volta giunti nella contea di Schoharie.

La prima attrazione, che è anche una delle più celebri per i cittadini del posto, è quella delle Howe Caverns. Si tratta di un dedalo di corridoi calcarei, caverne e grandi massi che conducono nel letto di un fiume sotterraneo scavato nel corso di millenni. Passeggiando tra stalattiti e formazioni rocciose evocative, si scende nelle viscere della terra dove si trova un lago sotterraneo che si può attraversare in barca.

Anche se sconosciute a molti turisti, le Howe Caverns sono considerate un’attrazione naturale molto popolare, soprattutto tra i cittadini dello stato di New York.

Nelle immediate vicinanze di queste caverne, troviamo poi un’altra imperdibile attrazione. Si tratta delle Secret Caverns, grotte sotterranee scoperte nel secolo scorso, che consentono ai visitatori di attraversare un paesaggio antichissimo e primordiale plasmato da Madre Natura. Stalattiti, stalagmiti e percorsi pietrificati, sono la cornice suggestiva di un percorso che conduce a 30 metri in profondità e che culmina con una straordinaria cascata sotterranea.

Howe Caverns, il percorso sotterraneo

Fonte: 123rf

Howe Caverns, il percorso sotterraneo
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Viaggio nella città più colorata della Scozia

L’Isola di Skye, la più grande delle Ebridi Interne collegata alla Scozia con un ponte, è la più romantica e suggestiva, disegnata da maestose montagne, valli selvagge, coste frastagliate, castelli medievali e iconici villaggi di pescatori.

Punto di partenza ideale per visitarla è Portree, la sua città più grande, situata nell’estremità sud, il cui nome in gaelico significa “porto del re” con probabile riferimento al sovrano Giacomo V di Scozia che venne qui in visita agli inizi del XVI secolo.

Gioviale e colorata, la cittadina scozzese accoglie i visitatori in un clima spensierato e amichevole, con negozi e pub sul porto, alloggi per i turisti e il “Visit Scotland Information Centre” dove raccogliere mappe per escursioni e preziosi consigli per vivere al meglio l’isola.

Il centro principale dell’isola di Skye

Raccolto e pittoresco villaggio in riva al mare nell’abbraccio di alture e scogliere, familiare e tranquillo, Portree conquista grazie al suo porto e alle casette variopinte che si specchiano in acqua: qui si concentra la maggior parte dei turisti, lungo la stradina panoramica su cui si affacciano i ristoranti ed è possibile ammirare le barche dei pescatori locali e le imbarcazioni da diporto.

L’attrazione principale è proprio questo scorcio da cartolina, da immortalare in scatti unici: i colori delle case trasmettono allegria e contrastano con la classica idea, misteriosa e “cupa”, che di solito si ha della Scozia.

Oltre alle case, lo sguardo si perde a osservare le isole Rona e Raasay all’orizzonte.

Altre esperienze da non perdere nella città più turistica di Skye sono una cena al pub (ve ne sono alcuni intorno alla piazza centrale), crociere in barca, trekking a cavallo e gli spettacoli teatrali, i concerti e le proiezioni di film organizzati dal pluripremiato Aros Centre, che rende la città un vivace centro culturale.

Inoltre, non manca un’ampia scelta di alloggi che vanno dagli ostelli, ai B&B, alle strutture con angolo cottura fino al campeggio e agli hotel di lusso.

Una passeggiata nei dintorni di Portree

Dopo aver apprezzato l’atmosfera portuale di Portree, a pochi chilometri vi attende il solitario pinnacolo, alto cinquanta metri, dell’Old Man of Storr, uno dei simboli dell’isola, parte del complesso montuoso “The Storr”, punto più elevato dai suoi 719 metri.

Dalla città, si può raggiungere sia in auto seguendo lo “Scorrybreac Trail”, il sentiero che inizia dopo il porto, oppure con la lineA 57A degli autobus Stagecoach che partono da Somerled Square.

L’escursione per arrivare al cospetto del “vecchietto di Storr”, adatta a tutti, ha una lunghezza di due chilometri e una durata, all’incirca, di un’ora e un quarto.

Ma non è tutto.

Durante una visita al principale centro di Skye, dovete mettere in lista anche un’escursione alla scogliera a picco sul mare di Kilt Rock, a soli dieci minuti d’auto dall’Old Man of Storr.

Il paesaggio è uno dei più sorprendenti dell’isola: oltre alle colonne di basalto lungo la parete di roccia che assomigliano al costume tradizionale scozzese, incantano le cascate Mealt Walls con il loro salto di 55 metri che giunge direttamente in mare.

Infine, a diciannove chilometri, si apre la verde valle da fiaba “Fairy Glen” dove leggenda vuole che siano stati avvistati gnomi e fate.