Categorie
Australia Barriere Coralline Idee di Viaggio isole Oceania Viaggi

Houtman Abrolhos Islands: le isole paradisiache in Australia

Le Houtman Abrolhos Islands sono una catena di 122 isole e barriere coralline, che impreziosiscono l’Oceano Indiano come tante perle che si estendono da nord a sud per miglia e miglia. Costituiscono un’area marina unica dell’Australia Occidentale, meta prediletta degli amanti della pesca, del birdwatching, dello snorkeling e delle immersioni, ma anche di chi desidera vivere un’esperienza irripetibile tra acque trasparenti e natura incontaminata. Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo straordinario, che vale la pena esplorare almeno una volta nella vita.

Un sogno senza fine chiamato Houtman Abrolhos

Le Houtman Abrolhos Islands, più comunemente chiamate Isole Abrolhos, e le barriere coralline che le circondano, si trovano a circa 60 chilometri a ovest di Geraldton, una delle città in cui si è potuta ammirare la grande eclissi, sulla costa dell’Australia Occidentale. Queste meraviglie hanno una ricca storia da scoprire, con una fiorente industria della pesca delle perle, decenni di pesca del gambero e, purtroppo, anche numerosi naufragi, il più importante dei quali è quello della Batavia, naufragata sul Morning Reef il 4 giugno 1629 a seguito di un ammutinamento a bordo. I sopravvissuti al naufragio sbarcarono sulle isole vicine e un piccolo gruppo costruì il Wiebbe Hayes Fort sull’isola di West Wallabi, i cui resti sono visibili ancora oggi. Le isole si presentano raggruppate in tre gruppi principali:

  • Wallabi Group,  il gruppo più settentrionale dell’Houtman Abrolhos, raggruppa una serie di isole in un’area di circa 17 chilometri per 10, tra le quali è inclusa anche North Island. Il gruppo Wallabi è tristemente noto per il suddetto naufragio della Batavia.
  • Easter Group, il gruppo centrale della catena di isole, scoperto e nominato nell’aprile 1840 dall’equipaggio di HMS Beagle. Il diario dell’esploratore John Lort Stokes ne riporta la scoperta l’11 aprile e la decisione di chiamare le isole Easter (Pasqua, in italiano) per la concomitanza della festa cristiana.
  • Pelsaert Group, il gruppo più meridionale dell’Houtman Abrolhos, che costituisce anche la barriera corallina più meridionale dell’Oceano Indiano. È situato a sud-est dell’Easter Group, da cui è separato dal canale di Zeewijk, ed è anch’esso noto per incidenti e naufragi avvenuti molti secoli fa.

L’ arcipelago ha davvero pochi rivali in Australia riguardo a biodiversità. L’Houtman Abrolhos Islands National Park è il parco di più recente istituzione nel Paese, la cui creazione coincide con il 400esimo anniversario dell’avvistamento della catena di isole da parte del navigatore olandese Frederick de Houtman. Queste sono state riconosciute, inoltre, come Ocean Hope Spot, aree oceaniche ecologicamente uniche designate per la protezione nell’ambito di una campagna di conservazione globale supervisionata dalla organizzazione Mission Blue.

Le isole offrono un’ampia gamma di attività che incontrano gli interessi più disparati, dalla pesca al nuoto in acque straordinarie, dallo snorkeling e immersioni al birdwatching, all’avvistamento di animali marini e selvatici, dall’esplorazione delle isole a semplici passeggiate relax nei dintorni incontaminati o tra i negozi di perle.

Come esplorare le Houtman Abrolhos

Se avete voglia di adrenalina pura, scoprite la magia delle Isole Abrolhos dall’alto, con voli panoramici effettuati dagli operatori locali, che offrono anche opzioni con tour a terra. Un altro modo esclusivo per visitare la catena di 122 isole e barriere coralline dell’Australia Occidentale è una crociera di 5 giorni, che offre l’opportunità di esplorare più a lungo la bellezza, la storia e la natura dell’arcipelago.

Le isole sono, inoltre, chiamate le Galapagos dell’Oceano Indiano. Questo perché, oltre a una ricca vita nei fondali che le circondano, sono il sito di riproduzione di oltre 2 milioni di uccelli marini di 35 specie. Sono anche l’habitat più settentrionale del leone marino australiano, a rischio di estinzione, inoltre la calda corrente di Leeuwin crea un ambiente per la vita marina temperata e tropicale, tra cui gamberi, pesci, coralli, delfini e razze. Tra luglio e settembre, nelle acque che lambiscono le Isole Abrolhos, si possono anche avvistare le megattere in migrazione.

Sulla terraferma, le isole ospitano oltre 140 specie di flora autoctona e fauna rara, tra cui il wallaby Tammar, il primo “canguro” visto dagli europei quando i sopravvissuti al naufragio del Batavia si arenarono vicino alle isole Wallabi nel 1629.

Categorie
boschi castelli Idee di Viaggio luoghi misteriosi vacanza natura Viaggi

Dentro una fiaba: il castello nel bosco della Bella Addormentata

Esistono luoghi nel mondo che sono così belli da non sembrare veri. Posti che sembrano somigliare, in tutto e per tutto, a quei paesaggi incantati che hanno da sfondo ai nostri sogni d’infanzia. Alcuni di questi, però, non sono destinati a restare relegati nella nostra immaginazione perché sono reali, e per questo ancora più straordinari.

Tra questi c’è anche Hofgeismar, una cittadina tedesca di circa 15.000 abitanti situata nel Land dell’Assia. Forse il nome non vi sarà particolarmente familiare, ma vi basterà guardare qualche fotografia di questo posto per risvegliare alcuni dei ricordi più belli di quando eravate bambini.

Sì perché Hofgeismar, in realtà, è una delle tappe più suggestive della strada delle fiabe in Germania. Proprio qui, infatti, da un bosco lussureggiante si erge un castello bellissimo. Non uno qualsiasi, ma quello che ha ispirato la favola della Bella Addormentata nel bosco dei fratelli Grimm. Pronti a partire?

Dentro la fiaba: benvenuti a Hofgeismar

Lontano dalle grandi città e dalla fervente scena urbana che caratterizza i luoghi più popolari della Germania, troviamo lei: la città di Hofgeismar, la cui fama magica precede il suo nome.

Situata a poco più di mezz’ora di auto da Kassel, la località conosciuta come “città delle fiabe”, Hofgeismar è una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che vogliono tornare bambini. Il centro storico accoglie chi si spinge fin qui con edifici a graticcio suggestivi e pittoreschi che sembrano trasportare subito in un’altra dimensione.

Ma è appena fuori dalla città che è possibile vivere un sogno a occhi aperti, quello che permette ai viaggiatori di diventare i protagonisti di una delle fiabe più celebri di sempre.

Oltre il centro storico, infatti, si estende un bosco secolare che ospita grovigli di felci e querce che si snodano in un percorso delle meraviglie che conduce proprio lì, davanti a un imponente edificio. Si tratta del Castello di Sababurg, proprio quello che ha fatto da sfondo alla fiaba della Bella Addormentata.

Hofgeismar

Fonte: 123rf

Hofgeismar , centro storico

Il Castello della Bella Addormentata

La storia, quella che conosciamo, racconta le vicende di Aurora, l’unica figlia di Re Stefano e della Regina Lea, cresciuta tra le stanze di un castello circondato da boschi incantati. Nella realtà, quell’edificio esiste davvero, ma a commissionarlo non è stato un Re, ma l’arcivescovo di Magonza nel 1334.

Con gli anni la struttura è stata protagonista di diverse peripezie, fino a trasformarsi in un romantico hotel che, negli anni, è stato raggiunto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di vivere avventure magiche e incantante.

Oggi la struttura alberghiera è chiusa. È comunque possibile visitare gli esterni del castello e lasciarsi suggestionare da tutti quei dettagli che rimandano proprio alla celebre fiaba che tutti conosciamo. Inoltre, dal castello, è possibile raggiungere la radura verdeggiante che si snoda tutto intorno.

Non vi assicuriamo che passeggiando al suo interno incontrerete le tre fatine della Bella Addormentata, ma potrete comunque ammirare gli scorci mozzafiato della Foresta di Reinhard, che ospita querce secolari e felci antichissime, e raggiungere il parco degli animali di Sababurg per fare incontri ravvicinati con esemplari faunistici di immensa bellezza.

Foresta di Reinhard

Fonte: 123rf

Foresta di Reinhard
Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali capitali europee Europa Idee di Viaggio Londra parchi naturali Regno Unito vacanza natura Viaggi

Questo parco reale è uno zoo a cielo aperto: è bellissimo

Il Saint James’s Park è un magnifico parco reale situato nel cuore di Londra. Si tratta di uno degli otto parchi reali della capitale gestiti dalla Royal Parks Agency e, con i suoi 23 ettari che offrono uno scorcio di paradiso terrestre, concede ai visitatori una tregua dal trambusto della vita londinese. Situato tra tre palazzi reali, Westminster, Buckingham Palace e St. James’s Palace, questo parco delizia i turisti da secoli con la sua atmosfera tranquilla e l’abbondanza di verde nel cuore di una delle più grandi metropoli europee.

Non tutti sanno che, oltre ad essere il parco reale più antico di Londra, è un vero e proprio zoo a cielo aperto, un paradiso per gli uccelli migratori e gli uccelli selvatici e ospita circa 140 specie di volatili acquatici come cigni, oche e anatre. Offre anche una varietà di habitat per diverse specie, tra cui arbusti e alberi come querce inglesi, salici, pioppi e ippocastani. I variegati paesaggi del parco regalano bellezze naturali, come ad esempio il suo grande lago e le sue quattro isole.
Inoltre, è possibile svolgere una serie di attività come escursioni a piedi, birdwatching, pesca, gite in barca e altro ancora.

Non sorprende che questa splendida oasi abbia un fascino incomparabile e una bellezza pittoresca che affascina ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Dai laghi tranquilli ai fiori vivaci, St. James’s Park offre un’esperienza indimenticabile a tutti i suoi visitatori.

Gli animali del Saint James’s Park di Londra

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Fonte: iStock

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Nel St. James’s Park avrete l’opportunità di osservare uccelli selvatici in tutta la loro magnifica bellezza. Grazie alla vasta area verde protetta, questi animali trovano un habitat ideale per vivere e prosperare. La possibilità di avvistare i vari uccelli dipende dalle stagioni, ma il parco offre una grande varietà di specie che visitano il luogo durante tutto l’anno. Gli appassionati di birdwatching troveranno in questo parco un’oasi di serenità e armonia, dove poter ammirare il volo di aquile, poiane e sparvieri. Tra i suoi abitanti più famosi ci sono gli uccelli acquatici, tra cui cigni e oche e molte specie diverse di uccelli, come svassi maggiori, anatre domestiche, pappagalli e folaghe.

Il parco ospita anche una vasta gamma di mammiferi, tra cui scoiattoli, tassi e volpi. Questi animali possono essere visti spesso nelle aree erbose, soprattutto al mattino presto e in tarda serata. Il parco è anche un luogo ideale per osservare farfalle, libellule, damigelle e altri insetti. Gli ampi prati aperti, invece, ospitano una grande varietà di fiori selvatici e ogni stagione porta con sé un’abbondanza di piante diverse da ammirare all’insegna del totale relax. La possibilità di osservare gli uccelli in libertà sarà un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’ambiente selvaggio e della natura incontaminata.

Va ricordato che il sito è anche un’area protetta, quindi è importante agire responsabilmente e prestare attenzione a non danneggiare o disturbare la fauna selvatica o gli habitat al suo interno.

Inoltre, questo bellissimo parco londinese è un punto di riferimento per i buongustai, con numerosi ristoranti e chioschi nei quali assaporare deliziose prelibatezze in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Che siate alla ricerca di un luogo tranquillo per allontanarvi dal caos della vita moderna o di un posto dove praticare attività divertenti, il St. James Park è una meta assolutamente da non perdere. Vale la pena prendersi un po’ di tempo per esplorare questa meravigliosa oasi naturale in una delle città più belle del mondo.

Pellicani, St. James Park

Fonte: iStock

Pellicani nel Saint James Park, Londra
Categorie
Idee di Viaggio itinerari Palermo Sicilia Viaggi

Palermo, tour inedito dei Florio, sui luoghi di “I leoni di Sicilia”

I romanzi di Stefania Auci, “L’inverno dei leoni” e “I leoni di Sicilia” (e che a breve diventeranno una fiction televisiva), hanno appassionato milioni di italiani che da qualche anno si recano in Sicilia, sui luoghi narrati tra le pagine dei libri, le cui vicende hanno fatto la storia d’Italia.

Al centro degli eventi c’è la città di Palermo, tanto che ancora oggi sono tanti i luoghi storici tra vie e sontuosi palazzi raccontati nei romanzi, ma vi sono alcuni tesori artistici che pochi conoscono e che sono meno visitati, ma che meritano assolutamente di essere visti.

La famiglia Florio ha reso Palermo il centro economico, artistico e culturale più importante nel periodo della Belle Époque, attirando teste coronate e la migliore borghesia europea così come artisti e scrittori e il bel mondo dell’epoca.

Il tour inedito dei “Leoni di Sicilia”

La drogheria di via dei Materassai

Ecco perché un tour sui luoghi dell’epopea dei Florio non può che partire da quella via dei Materassai, nel pieno centro storico della Vucciria, che spesso ricorre tra i capitoli di “I Leoni di Sicilia”, dove ancora oggi si può notare lo stemma della famiglia, quello del “Leo bibens”, riprodotto all’ingresso della prima drogheria dove ebbe inizio la loro fortuna. E nella stessa via si trova anche la prima abitazione dove visse la famiglia dei due fratelli Paolo e Ignazio Florio trasferitasi dalla Calabria.

L’Olivuzza

Dalla bottega bisogna camminare per una mezz’oretta per giungere a Palazzo Wirz all’Olivuzza o ex Palazzo Florio che si trova in viale Regina Margherita, nei pressi della Zisa – che prende il nome dal castello -, un edificio che non passa di certo inosservato. Un tempo tutt’intorno c’era solo vegetazione e l’Olivuzza era l’abitazione principale dei Florio, dove venivano organizzate le più fastose feste di Palermo dell’epoca. Oggi è immerso tra i caseggiati.

Il Villino Florio

Nel 1900, nel parco venne eretto il Villino Florio, fu realizzato in memoria del figlio primogenito di Ignazio junior e Franca, scomparso all’età di soli 12 anni. Questa palazzina non passa di certo inosservata. Il villino fu commissionato dai Florio all’architetto Ernesto Basile che lo costruì tra il 1899 e il 1902. Si tratta di una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d’Italia ed è l’esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per “progettazione integrale” ovvero un insieme di elementi medievali, barocchi, moderni e nordici, con motivi floreali, torrette che ricordano i castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali. È uno dei capolavori dell’Art Nouveau. Oggi è di proprietà della Regione Sicilia.

olivuzza-Villino_Florio

Fonte: Wikimedia Commons – GiuseppeT

Il Villino Florio all’Olivuzza, Palermo

Palazzo Florio (Fitalia)

Pochi minuti a piedi e si raggiunge un altro palazzo appartenuto alla famiglia Florio: Palazzo Florio-Fitalia. Si affacciava su piazza Principe di Camporeale e un tempo si trovava all’interno di un’immensa proprietà di cui resta ben poco. Il complesso fu realizzato con l’acquisizione nel corso degli anni di diversi edifici e aree verdi da parte di Vincenzo Florio e poi dai suoi eredi. Nel 1893 fu la residenza di Ignazio e Franca Florio. La stanza più bella da vedere è quella che ospita la camera da letto di Donna Franca, con il celebre pavimento di maioliche che rappresentano petali di rose, mentre la grande sala da pranzo fu trasformata in una cappella.

Palazzo Florio

Questo palazzo si trova al civico 2 di via Catania 2, una ventina di minuti a piedi dall’omonimo palazzo di piazza Principe di Camporeale. Questa zona era di moda tra la borghesia siciliana dell’epoca e, per alcuni anni, Vincenzo Florio junior visse con la seconda moglie, la francese Lucie Henry. Al piano terra c’era la sede della storica “Targa Florio” che si corre ancora oggi, presieduta dallo stesso Vincenzo.

La Palazzina dei Quattro Pizzi

Più avanti negli anni la famiglia fece costruire all’architetto Carlo Giachery un altro edificio, la Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, vicino al mare e alla Tonnara Florio. In stile neogotico, è ancora oggi ben riconoscibile per le quattro torrette che ricordano una chiesa più che una casa. Divenne la dimora privata di Vincenzo Florio – a cui è stata dedicata una statuta che si trova lungo il Foro Italico – e della famiglia.

All’epoca, ospitò persino i sovrani Borbone e lo zar Nicola I di Russia. La zarina, in particolare, si appassionò della costruzione tanto da acquistare i progetti originali dall’architetto e farsi costruire un edificio simile a Peterhof, la residenza estiva in Russia. Apparteneva ai discendenti della famiglia Florio fino a pochi anni fa.

Villa Igiea

A un quarto d’ora a piedi dall’Arenella, ma sempre sul lungomare, nella borgata dell’Acquasanta, sorge la meravigliosa Villa Igiea, voluta da Ignazio Florio inizialmente come sanatorio di lusso per malati di tubercolosi. Il palazzo era di proprietà dell’ammiraglio inglese Sir William Domville, dal quale Ignazio la acquistò. Era così bello che Franca Florio, la moglie, la regina di Palermo, decise di farne un resort termale e di andarci a vivere affidando i lavori ancora una volta al Basile.

Villa_Igiea-palermo

La scelta del nome della villa, Igiea, viene dalla ninfa greca Hygìeia, dea dell’igiene e protettrice della salute. Dall’esterno sembra un castello, con tanto di torri merlate, ma tutto sommato piuttosto sobrio. Immerso in una enorme parco, doveva servire come luogo di degenza per i malati ma anche per le lunghe passeggiate degli ospiti. È una volta entrati che stupisce per i ricchi decori. Il Salone degli specchi in stile Liberty è un tripudio di figure e di colori, i cosiddetti “floralia”.

Qui si tenevano feste meravigliose e memorabili a cui partecipava tutto il bel mondo della politica e della cultura – tra cui anche personalità del calibro di Gabriele D’Annunzio e Giacomo Puccini – e l’aristocrazia dell’epoca. Oggi che Villa Igiea è un hotel di lusso del gruppo Rocco Forte ha mantenuto intatti la maggior parte degli affreschi ed è forse il più bell’albergo della città se non addirittura della Sicilia. Ospita star di Hollywood e molte celebrity.

Villa Pignatelli Florio ai Colli

Nei romanzi della Auci non se ne parla, ma fu anche questa una delle residenze della famiglia Florio, forse la preferita per le vacanze. Vincenzo Florio senior la acquistò nel 1839 e la fece ristrutturare sempre dal Basile. Si trova tra i giardini della Piana dei Colli a San Lorenzo e risale alla fine del Settecento. Ignazio junior e Donna Franca iniziarono a trascorrervi i mesi estivi dopo la morte del padre, ma la morte improvvisa della figlia Giovanna fece sì che abbandonarono la villa nel 1902. La proprietà venne acquistata dall’Opera Pia Pignatelli che la trasformò in un collegio femminile.

Categorie
Europa grotte Idee di Viaggio luoghi misteriosi Portogallo vacanza natura Viaggi

Grotta di Benagil, suggestiva opera della natura in Portogallo

Circondato da scogliere e affacciato sull’Oceano Atlantico, il grazioso villaggio di Benagil custodisce la grotta più suggestiva e famosa del Portogallo, nota anche come Algar de Benagil. Un capolavoro scolpito dal vento e dall’acqua, con una finestra sul cielo che lo rende unico al mondo.

La grotta di Benagil, un gioiello dell’Algarve che regala magia

Ci troviamo nell’Algarve, la destinazione più economica d’Europa, a sud del Portogallo, che con il giusto mix di natura e patrimonio culturale è diventato una meta irresistibile per i vacanzieri di ogni nazionalità. Benagil è un piccolo villaggio del comune di Lagoa, che ha vissuto di pesca fino al 2010. In seguito, si è trasformato in una incantevole destinazione turistica, grazie alla sua attrazione principale, una grotta che catapulta chi la visita in una dimensione onirica.

Una volta raggiunta, preparatevi alla meraviglia. Algar de Benagil si presenta come un’opera naturale incastonata in un suggestivo paesaggio carsico, che toglie il respiro. Al suo interno custodisce una spiaggia di sabbia dorata, lambita da acque turchesi, che durante il giorno regalano giochi di luce pazzeschi grazie a un’apertura circolare in cima attraverso la quale entrano i raggi del sole. Il tocco magico di Madre Natura qui è palpabile in ogni particolare.

Come raggiungere la grotta di Benagil e quando visitarla

La grotta di Benagil è accessibile solo tramite imbarcazioni o a nuoto. Quest’ultima opzione, però, è consigliata soltanto ai nuotatori allenati ed esperti, a causa dell’alta marea e della forza delle correnti. Chi preferisce arrivarci in barca, può usufruire dei tour che utilizzano piccole imbarcazioni, con partenze da Benagil o da altri porti turistici, in particolare da Albufeira e Portimão, l’angolo di Algarve dai paesaggi pazzeschi. Le escursioni possono durare da 1 a 3 ore, ma l’accesso più rapido ed economico è dalla spiaggia di Benagil, splendida destinazione per fare un bagno in acque trasparenti o una passeggiata rilassante in riva all’oceano.

Se siete tra coloro che non amano far parte di gruppi organizzati e preferiscono trascorrere un po’ di tempo in più all’interno della grotta e della sua spiaggia, noleggiare un kayak potrebbe essere l’alternativa migliore. È importante, però, avere esperienza e verificare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere questa escursione da soli. Inoltre, sebbene Algar de Benagil si trovi a circa 200 metri da Praia de Benagil, è fondamentale tenere conto delle condizioni meteorologiche, dell’altezza delle onde e del movimento delle correnti. Va inoltre ricordato che in alta stagione ci sono molte imbarcazioni che possono rendere difficile la balneazione, ed è essenziale mantenere una distanza di sicurezza dalle scogliere

Il periodo migliore per visitare la grotta di Benagil è in primavera o in autunno, approfittando delle giornata di sole e di mare calmo, mentre nei mesi di luglio e agosto, come facilmente intuibile, questa famosa attrazione viene presa d’assalto dai turisti ed è senz’altro più difficile godere appieno della sua bellezza.

Cosa fare nei dintorni dell’Algar de Benagil

Conosciuta per le sue scogliere e i paesaggi spettacolari, la costa dell’Algarve è ricca di sentieri per gli amanti delle escursioni e della natura. Attraverso il sentiero delle Sette Valli Sospese, i visitatori possono fare una splendida escursione tra la spiaggia di Benagil e la famosa Praia da Marinha, classificata fra le prime 5 spiagge più belle del Portogallo e tra le prime 10 in Europa. Un angolo di natura selvaggia, circondato da una varietà di architetture rocciose plasmate negli anni, le cui tonalità dorate creano un magico contrasto con il turchese delle acque che le accarezzano. Un’altra meraviglia di questo angolo di Portogallo assolutamente imperdibile.

Categorie
Idee di Viaggio Viaggi

Il tramonto che infiamma la valle dei templi è un sogno

La Valle dei templi di Bagan, in Birmania, è davvero uno spettacolo straordinario da ammirare. Con oltre 2.000 antichi templi buddisti sparsi per il paesaggio, è uno dei siti archeologici più significativi dell’Asia e una delle attrazioni turistiche più richieste.

Costruiti tra l’XI e il XIII secolo, i templi si ergono alti nelle aride pianure da centinaia di anni, creando uno straordinario panorama visivo che si è conservato nel tempo. Essendo uno dei principali centri religiosi della Birmania, offre ai visitatori una visione del patrimonio culturale del Paese e serve da promemoria delle sue forti radici buddiste.

Vale sicuramente la pena soffermarsi sui celebri tramonti della città, uno spettacolo davvero unico da vedere. Stando in cima a queste grandiose strutture, potrete assistere ad un incantevole quadro in cui i templi fanno da sfondo alle profonde sfumature rosse e arancioni del cielo.

Oltre alla splendida architettura degli edifici, Bagan ospita anche molti importanti siti archeologici che offrono uno sguardo sul passato della Birmania, nota anche per i suoi paesaggi mozzafiato e per la vista sul fiume Irrawaddy, che si può ammirare al meglio da una delle tante escursioni in mongolfiera offerti nella zona.

Definirlo con una sola parola non rende giustizia alla sua straordinaria bellezza: se state pianificando un viaggio in questa magica località, non perdete l’occasione di ammirare uno spettacolo architettonico così affascinante. Vi troverete di fronte a panorami spettacolari di antichi templi disseminati in un paesaggio senza tempo, respirando un’atmosfera quasi incantata. Che siate alla ricerca di una vacanza rilassante o di un’avventura, Bagan vi regalerà esperienze che vi rimarranno impresse per sempre.

I Templi di Bagan: lo splendore del Myanmar

Pagoda Shwezigon, Bagan

Fonte: iStock

Pagoda Shwezigon a Bagan, Myanmar

Tiziano Terzani ha parlato di Bagan come  uno di quei luoghi che “ti rende fiero di appartenere alla razza umana”. I suoi templi, infatti, sono una testimonianza dell’abilità e della dedizione degli antichi architetti birmani, che hanno lavorato instancabilmente per creare questo splendido complesso di monumenti, venerati dalle popolazioni per secoli.

Vi consigliamo di cominciare il vostro itinerario visitando Ananda Pahto, un antico tempio rimasto intatto nel tempo e, senza dubbio, uno dei suoi gioielli architettonici più suggestivi. L’imponente edificio si distingue dal resto della valle con la sua cima ricoperta di lamine dorate e all’interno, in uno straordinario spettacolo di simmetria, due Buddha riposano uno accanto all’altro seduti insieme come sentinelle gemelle

Proseguendo il vostro viaggio, non perdetevi lo spettacolare Tempio Dhammayangyi,  uno dei meglio conservati del Myanmar, che svetta sulle strutture vicine e domina l’ambiente circostante. Le sue imponenti proporzioni possono essere viste da qualsiasi angolazione dello skyline della città e le sue nicchie scintillanti sono uno spettacolo straordinario da ammirare.

In cima alla vasta valle di Bagan si trova una grandiosa opera architettonica: il Dhammayangyi Pahto. Questo antico monumento testimonia non solo le sue immense dimensioni e gli intricati dettagli, ma anche l’impressionante patrimonio culturale del territorio.

In netto contrasto, invece, con il possente Dhammayangyi Pahto, il piccolo Thatbyinnyu Pahto è il tempio più piccolo di Bagan. Il suo elemento distintivo? Una guglia dorata mozzafiato che brilla nell’ambiente antico.  Avvolta da uno stucco bianco, questa struttura in mattoni si distingue dalla tipica tonalità marrone della maggior parte degli edifici sacri, formando un paesaggio visivo sorprendente.

Nelle maestose pianure, si trova anche il Tempio di Shwesandaw, un antico monumento rinomato per il suo design pionieristico a cinque terrazze, che lo rende un punto di riferimento tra i numerosi templi di Bagan. Questa caratteristica unica simboleggia un’innovazione nella costruzione dei templi che ancora oggi affascina i turisti di tutto il mondo. Fino a qualche tempo fa era anche possibile salire su una scala a chiocciola per assistere ai suoi magnifici tramonti mozzafiato e ai suoi paesaggi incantevoli. Purtroppo, per motivi di sicurezza, l’accesso è stato vietato. Tuttavia, la sua bellezza rimane intatta e ipnotica.

Infine, merita di essere visitato Il Tempio Shwezigon, una meraviglia architettonica dell’antichità. Ricorda l’iconico Shwedagon di Yangon, la sua facciata dorata brilla sotto il sole di Bagan e cattura l’attenzione dei visitatori anche da lontano. Posizionato vicino a Nyaung-U, è una tappa obbligata per tutti i visitatori di questa incredibile città.

Esplorare Bagan: le esperienze da non perdere

Souvenir a Bagan

Fonte: iStock

Turista che acquista un souvenir a Bagan

Bagan è la destinazione perfetta per i viaggiatori in cerca di un’esperienza unica e memorabile. Dall’esplorazione dei numerosi templi ai tramonti mozzafiato, dalle vaste pianure ai villaggi tradizionali, questa antica città offre numerose attrazioni da esplorare.

Se avete voglia di visitare questo luogo incantato da un’altra prospettiva, non c’è modo migliore che fare un giro in mongolfiera al tramonto, un’esperienza unica che conserverete nei vostri ricordi per sempre e che vi lascerà senza fiato. Se siete particolarmente coraggiosi potrete, inoltre, imbarcatevi per una crociera fluviale lungo il fiume Irrawaddy; sulle sue rive potrete scorgere templi, monasteri e villaggi: un ottimo modo per farsi un’idea della vita quotidiana birmana. Porterete con voi ricordi che dureranno molto più a lungo di qualsiasi fotografia.

Per i viaggiatori più dinamici, Bagan ospita anche alcuni dei migliori percorsi di trekking e mountain bike del Myanmar. Avrete la possibilità di esplorare il terreno del Monte Popa e ammirare i panorami mozzafiato delle pianure sottostanti. Gli appassionati di mountain bike possono scegliere tra diversi percorsi che attraversano l’area, dalle piste facili a quelle più impegnative.

Vi consigliamo infine di visitare i mercati della città, pieni di attività e di cibo delizioso. Passeggiando tra le bancarelle scoprirete la varietà di souvenir e oggetti di artigianato locale. Potrete anche assaggiare la deliziosa cucina birmana e quella internazionale, apprezzata da locali e turisti. Godetevi a pieno l’ospitalità della gente del posto: Il Myanmar, infatti, è famoso per la sua ospitalità e il suo calore. Gli abitanti del luogo sono sempre desiderosi di mostrare ai visitatori i luoghi e le attrazioni fuori dai sentieri battuti. Non stupitevi, quindi, se verrete invitati a casa loro per un tè o un pasto improvvisato!

Bagan è sicuramente una destinazione da non perdere. I suoi templi mozzafiato, le viste panoramiche e la cordialità della gente del posto sono tutti elementi che contribuiscono a creare un’esperienza straordinaria da non lasciarsi sfuggire. Una città che si è davvero guadagnata il titolo di uno dei più grandi tesori archeologici del mondo, offrendo una visione impareggiabile della storia e della cultura birmana. Assicuratevi, inoltre, di pianificare in anticipo il vostro viaggio e di darvi il tempo necessario per assaporare tutto quello che questa terra affascinante ha da offrire: non ve ne pentirete!

Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Repubblica Ceca Viaggi

Spaventoso e affascinante: l’Ossario di Brno. Chi ha paura di entrare?

Brno è una città vivace nel cuore della Repubblica Ceca. È una delle città più antiche dell’Europa orientale ed è stata per secoli un importante centro culturale, politico ed economico, ricco di storia da conoscere ed esplorare. La sua splendida architettura e la sua vibrante scena artistica vi faranno vivere una vacanza indimenticabile.

Tra le diverse attrazioni che offre questa località, vi consigliamo di non perdere la chiesa di San Giacomo a Brno, un luogo iconico di pellegrinaggio per coloro che desiderano vivere un viaggio spirituale unico. La chiesa ospita uno degli ossari più impressionanti del mondo, contenente migliaia di ossa umane (vittime della guerra e della peste), disposte in modo da formare intricati disegni e opere d’arte sulle pareti. I visitatori possono esplorare le sue stanze con una visita guidata e vedere da vicino le straordinarie opere d’arte.

Benvenuti all’Ossario di Brno

Ossario di Brno

Fonte: iStock

Ossario della Chiesa di San Giacomo, Brno

L’ossario si trova all’interno di una suggestiva chiesa in stile barocco, che lo rende ancora più imponente. Si pensa che molte delle ossa siano di soldati morti durante le battaglie tra Prussia e Austria e al suo interno potrete ammirare anche alcuni manufatti unici, tra cui monete antiche, ceramiche, croci di legno e persino gioielli appartenenti ai defunti. Potrete anche partecipare a una visita guidata dell’ossario per saperne di più sulla sua storia e vedere da vicino alcune delle opere artigianali esposte.

Inoltre, l’atmosfera solenne di queste catacombe è accentuata da una musica misteriosa e seducente. Nel corso del tempo, l’ossario è diventato un simbolo della ricca storia e cultura di Brno, nonché attrazione turistica raggiunta da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Brno, una città tutta da scoprire

Brno, Repubblica Ceca

Fonte: iStock

Brno vista dall’alto, Repubblica Ceca

Brno è un luogo fantastico da visitare. Situata nella regione della Moravia, questa città è diventata sempre più rinomata negli ultimi anni come destinazione turistica ideale. I visitatori possono sperimentare la ricca storia e la cultura che li circonda mentre esplorano tutto ciò che ha da offrire.

Una città ricca di storia, che vanta edifici antichi e manufatti unici dei secoli passati. L’imponente Cattedrale di San Pietro e Paolo funge da fulcro del centro storico, mentre Piazza della Libertà testimonia la sua architettura modernista. Il Castello di Spilberk, tappa obbligata nell’agenda di ogni viaggiatore, è un’impressionante testimonianza dei tempi passati, che lo rende una delle destinazioni più emozionanti d’Europa.

Con la sua rinomata cucina locale, la città offre qualcosa che stuzzicherà il vostro palato, mentre la sua vivace vita notturna è perfetta per farvi vivere una serata davvero memorabile. A cavallo tra passato e presente, Brno affascina i viaggiatori con il suo fascino unico. Le imponenti cattedrali gotiche rendono omaggio al tradizionale appellativo di “piccola Vienna”, mentre le vivaci attrazioni moderne le conferiscono un’energia gioiosa e affascinante.

L’ambiente accattivante di Brno non ha eguali, fondendo secoli di storia con la bellezza e il fascino della modernità per creare un’esperienza unica che rimarrà nella memoria per sempre. Visitare l’ossario è un ottimo modo per sperimentare l’antica cultura e le tradizioni di queste zone, ma è anche un inquietante promemoria di quanto la vita possa essere fugace. Sicuramente un’esperienza affascinante e intensa che non dimenticherete facilmente.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali foreste grotte Idee di Viaggio vacanza natura Viaggi

In questa grotta si nasconde la stalagmite più grande del mondo

L’Aven Armand è un capolavoro della natura che va oltre le parole e che colloca questa meraviglia sotterranea tra le grotte più belle del mondo. Imperdibile attrazione turistica dell’Occitania, è uno dei siti più visitati della Lozère, al cui interno si cela una una foresta di oltre 400 stalagmiti. Tra queste, in uno scenario da sogno, spicca la più grande stalagmite conosciuta al mondo.

L’eccezionale foresta di stalagmiti

Scoperta nel 1897 dallo  speleologo francese Louis Armand, la grotta dell’Aven Armand è incastonata nel cuore dell’altopiano calcareo Causse Méjean, nel sud della Francia, facente parte dei Causses e delle Cévennes, paesaggio culturale agropastorale mediterraneo, patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La formazione delle stalagmiti è iniziata in questa grotta 700.000 anni fa. Qui, l’acqua è particolarmente ricca di calcare e forma gocce molto pesanti che non rimangono sul soffitto abbastanza a lungo da formare grandi stalattiti. L’altezza eccezionale di 45 m della grotta accelera la velocità della goccia. Quando colpisce il suolo, esplode in innumerevoli goccioline intorno al punto di impatto, che rilasciano il loro grande carico minerale per formare una stalagmite.

Nel tempo, l’elevato carico minerale, l’alta velocità d’impatto e la deviazione delle traiettorie delle gocce hanno creato una straordinaria foresta di centinaia di stalagmiti eccezionali. Una collezione di sculture naturali dalle forme fantastiche, che costituiscono un patrimonio unico al mondo, una vegetazione minerale dalle forme prodigiose, magiche e poetiche.

Foglie grandi e delicate, sottili come porcellana e cesellate come merletti, sculture naturali di alabastro che sfidano le regole dell’equilibrio e trasportano lontano l’immaginazione. Questi favolosi alberi pietrificati raggiungono spesso i 15-20 metri di altezza. La stalagmite più alta tocca i 30 metri il che, come detto, la rende la più grande fino a oggi conosciuta in tutto il mondo.

Le attrazioni uniche dell’Aven Armand

Soprannominata “la meraviglia delle Cevennes”, Aven Armand è spesso citata come una delle più belle grotte di Francia, di sicuro una tappa imperdibile durante un viaggio in Occitania. La sua immensa sala sotterranea, a 100 metri di profondità, potrebbe ospitare la cattedrale di Notre-Dame, per le sue eccezionali dimensioni. Le concrezioni hanno drappeggiato le pareti dell’immensa sala sotterranea con rivestimenti ocra e la sua volta è decorata con migliaia di stalattiti, aghi e delicati pendenti la cui varietà e ricchezza coronano questo scrigno di meraviglie.

Una funicolare permette di raggiungere la grande sala, da cui si snoda una scala dotata di corrimano che consente di muoversi attraverso la foresta pietrificata.

Aven è un nome di origine celtica, preso in prestito per designare un’apertura naturale che comunica con una cavità sotterranea. Un pozzo verticale di 75 metri di altezza e 3 metri di diametro si innalza dalla volta della sala per emergere sulla superficie della Causse Méjean sotto forma di imbuto. Un secondo pozzo cieco, di 87 metri di altezza e 5 metri di diametro, precipita dal fondo della sala verso profondità invisibili. Questa suggestiva grotta della Lozère permette ai visitatori più avventurosi di scoprirla come hanno fatto i primi esploratori, grazie a istruttori professionisti che guidano nella esplorazione di questa straordinaria voragine naturale.

A completare la magia, lo spettacolo di suoni e luci tratto dall’universo di Jules Verne, che valorizza di volta in volta i diversi elementi della grotta dell’Aven Armand, amplificandone la dimensione immaginaria. Il sentiero che penetra nella foresta delle stalagmiti offre un viaggio al centro della terra fuori dal tempo e dallo spazio. Stando a quanto dichiarato da Edouard-Alfred Martel, padre della speleologia moderna, “nessuna grotta conosciuta al mondo ha qualcosa di simile”.

Categorie
capitali europee Europa Idee di Viaggio Lazio lusso Roma Tivoli Viaggi ville

Villa d’Este di Tivoli, un vero capolavoro

Appare quasi come un sogno, un capolavoro che fa vibrare il cuore di chiunque se la ritrovi di fronte. Stiamo parlando di Villa d’Este di Tivoli, un affascinante comune italiano della città metropolitana di Roma Capitale, che si distingue per essere uno spettacolo dell’architettura rinascimentale e un’opera eccellente dell’ingegneria idraulica.

Villa d’Este di Tivoli: la storia

La Villa d’Este di Tivoli è anche chiamata “sogno d’acqua”, un appellativo che le si addice assolutamente perché è una sorta di oasi di pace a due passi dalla Capitale dove il visitatore viene costantemente accompagnato dal rilassante ritmo delle fontane e dei giochi d’acqua.

Tale meraviglia è dovuta al cardinale Ferrarese Ippolito II d’Este che desiderava dare vita a un qualcosa di grandioso che potesse in qualche modo essere all’altezza dello sfarzo della vicina Villa Adriana, altra meraviglia fatta edificare dall’imperatore Adriano.

Fu un personaggio alquanto controverso, ciò non toglie che è proprio lui il committente di questo capolavoro che porta fieramente il suo nome.

Costituita da un palazzo e da un pregevole giardino, fu ideata dal pittore, archeologo, antiquario e architetto Pirro Logorio e realizzato dall’architetto Alberto Galvani insieme alla preziosa collaborazione di numerosi artisti ed artigiani.

Villa d’Este: il palazzo

Il complesso di Villa d’Este vanta un palazzo a dir poco eccezionale. Senza dubbio degne di nota sono le sale del piano nobile che sono magistralmente decorate e dipinte. Visitandole ci si sente catapultati nella maestosità dell’epoca, nonostante esternamente si presenti come un struttura  semplice e austera.

A donare armonia ci sono però le Terrazze Belvedere, strutturate su due ordini, che presentano arcate inserite in colonne e trabeazioni.

Il giardino all’italiana e le sue fontane

Villa d’Este di Tivoli si estende su un’area di 4,5 ettari e si plasma perfettamente lungo dei ripidi pendii. Numerose sono le fontane e i bacini ornamentali che fanno del parco in cui si trova immersa il primo esempio di giardino all’italiana del 1500.

Al centro del giardino svetta il palazzo di cui vi abbiamo parlato sopra che costituisce la sua asse centrale. Scendendo, invece, si arriva a una terrazza pianeggiante con la forma di un anfiteatro, mentre i cinque assi trasversali del giardino vanno a terminare in una fontana.

Il giardino di Villa d’Este sfoggia perciò una particolare disposizione che non è stata di certo realizzata per caso: l’obiettivo era nascondere la forma irregolare del terreno. Ciò che desideravano i suoi ideatori era dar vita a un’illusione ottica che facesse sembrare che il palazzo si trovasse al centro del giardino pur essendo fuori allineamento rispetto al corpo centrale.

In questo senso, quindi, il giardino è un’opera d’arte esemplare che segue i più alti principi di ingegneria idraulica.

Decisamente degna di nota è la grande cascata d’acqua che si getta fiera iniziando la sua corsa da un cratere che si trova in mezzo all’esedra. L’acqua che sgorga nelle numerose fontane di Villa d’Este è anche oggi quella del fiume Aniene.

In totale le fontane che creano spettacoli d’acqua sono 100 e tra le migliori non possiamo non menzionare:

  • Rometta: la rappresentazione di Roma sul trono;
  • Fontana dell’Ovato: con statue che raffigurano eroi della mitologia;
  • Fontana della Civetta: che spicca per le sue decorazioni e gli elementi artistici.;
  • Fontana dell’Organo: la principale fontana musicale di tutta la Villa;
  • Fontana della Proserpina: conosciuta anche come la Fontana degli Imperatori;
  • Fontana di Nettuno: la più fotografata;
  • Fontana del Bicchierone: la più famosa opera del Bernini.
Categorie
animali Europa Germania Idee di Viaggio itinerari culturali musei Viaggi

Se siete amanti dei cani dovete visitare questo imperdibile museo

Siete amanti degli animali, in particolare dei nostri amici a quattro zampe? Avete mai voluto saperne di più su di loro e fare un viaggio nella loro storia? Se è così, vi consigliamo di visitare il “Museo del bassotto” (Dackelmuseum), in Germania. Situato nella pittoresca città di Passau, in una vecchia rimessa per carrozze degli inizi del XIX secolo, questo museo è dedicato esclusivamente ai bassotti e alla loro storia.

Il progetto nasce dall’idea di Josef Küblbeck e di Oliver Storz, che hanno lasciato il loro lavoro di fioristi per dedicarsi completamente alla loro passione per questa razza canina. Il museo ha aperto le porte nel 2018 ed è diventato un’attrazione imperdibile per gli amanti dei cani di tutto il mondo.

Entrando qui i visitatori avranno l’opportunità di imparare tutto sulla storia del bassotto, dalle sue origini alla selezione genetica, fino ai giorni nostri. Molte di queste opere risalgono al XIX secolo, quando i bassotti iniziarono a comparire per le strade della Germania, e le sculture ed i dipinti che raffigurano queste adorabili creature ne celebrano la popolarità che li ha resi protagonisti nel corso dei secoli.

Alla scoperta di esposizioni uniche e divertenti

Josef Küblbeck e Oliver Storz, Museo del bassotto

Fonte: IPA

Josef Küblbeck e Oliver Storz, fondatori del Museo del bassotto

Il Dackelmuseum è una struttura unica nel suo genere, dedicata all’esposizione di diversi tipi di bassotto provenienti da tutto il mondo. Nelle sue sale si possono ammirare esemplari rari e affascinanti come il bassotto nano tedesco, il bassotto a gambe corte, il bassotto a pelo lungo e molti altri ancora.

Il museo si prefigge lo scopo di promuovere la conoscenza di questa razza canina e di fornire informazioni sulla sua origine e peculiarità. Ogni esemplare esposto viene presentato con una scheda descrittiva dettagliata, che illustra le caratteristiche fisiche e comportamentali della specie.

All’interno della struttura avrete la possibilità di osservare opere d’arte e documenti storici, fotografie e sculture provenienti da collezioni private e mostre pubbliche. Potrete, inoltre, esplorare una serie di affascinanti attrazioni, tra cui opere interattive come una casetta per bassotti a grandezza naturale e una presentazione audiovisiva della storia e dello sviluppo dei bassotti. Il museo offre anche programmi educativi per adulti e bambini, che vanno dalle conferenze sull’allevamento alle lezioni cinofile.

Insomma, per tutti gli appassionati di questa razza canina (e non solo), il Museo del bassotto è sicuramente una tappa obbligata che vi permetterà di scoprire uno dei luoghi più incantevoli della Germania, la Baviera.

Passau, alla scoperta della Bavaria tra storia e modernità

Il Museo del bassotto è solo una delle tante attrazioni di questa località così affascinante. Se siete alla ricerca di un’esperienza indimenticabile nella Baviera meridionale, Passau vi conquisterà con la sua affascinante bellezza, lasciandovi senza fiato.

Circondata da rive maestose del fiume Danubio, la città offre una combinazione di storia e modernità. Passeggiando tra le sue strade, potrete ammirare l’architettura antica degli imponenti edifici, tra cui la Cattedrale di San Stefano, l’Antico Municipio e la Chiesa dei Domenicani. Mentre ci si avventura tra i vicoli e le caratteristiche abitazioni, non si può non rimanere affascinati dalla sontuosità storica del suo Duomo e dai dettagli curati del Museo Oberhaus che racconta la storia della città.

La Baviera è senza dubbio e una delle mete turistiche più gettonate in Europa, ricca di luoghi che sono diventati dei veri e propri monumenti del patrimonio culturale del nostro continente. In particolare, non perdete alcune delle attrazioni più famose della regione, dal bellissimo Castello di Neuschwanstein al celebre Oktoberfest di Monaco.

Le maestose montagne che formano uno sfondo mozzafiato, i magnifici castelli che sembrano usciti da un racconto di fiabe, i laghi cristallini e le pittoresche cittadine raccontano la storia di una regione ricca di tradizioni e cultura. Insomma, visitare il Museo del bassotto vi darà l’opportunità non solo di apprezzare il rapporto secolare che esiste tra gli esseri umani e questi amati animali domestici, ma anche di ammirare la bellezza di una regione straordinaria come la Baviera.

Non resta molto altro da fare se non iniziare a pianificare il vostro viaggio e scoprire uno dei musei più singolari della Germania, ma attenzione: una volta visitato questo incantevole territorio, sarà difficile andarsene!

La città di Passau

Fonte: iStock

Passau, Germania