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Kōyō: lo spettacolo d’autunno che tinge di meraviglia questa città

Le giornate che si accorciano e le temperature che si abbassano, pur restando ancora tiepide e gradevoli, ci confermano che siamo entrati nel vivo della stagione più bella dell’anno. L’autunno, con i suoi colori e i suoi profumi, è un invito a organizzare nuovi e straordinari viaggi per scoprire e riscoprire tutte quelle città che si sono trasformate nel palcoscenico del grande spettacolo di Madre Natura, l’ultimo prima del lungo letargo.

Sono tanti e incantevoli i luoghi da raggiungere questo autunno e tutti, siamo certi, sono destinati a incantare. Ma se è un’esperienza unica, sensoriale e immersiva che volete vivere adesso, allora il consiglio è quello di raggiungere a popolosa capitale del Giappone: adesso è più bella che mai.

A Tokyo, infatti, è arrivato l’autunno e con lui anche il Kōyō: lo spettacolo magico che ha tinto di meraviglia l’intera città. Se avete in mente di organizzare un viaggio in Giappone il più presto possibile prendete carta e penna e segnate tutti gli indirizzi imperdibili sul territorio.

Tokyo: l’autunno è arrivato in città

L’autunno è arrivato in città, portando con sé tutta la sua strabiliante bellezza. Una sorta di magia, la sua, che ha colorato e reso ancora più belle tantissime destinazioni, tra queste anche la capitale del Giappone.

È proprio qui che inizia il nostro viaggio oggi, quello che ci conduce tra i profumi dei frutti di stagione e le foglie degli alberi che tingono i quartieri con i loro vivaci colori. Il foliage, che in Giappone è conosciuto come kōyō, è un momento estremamente importante per la cultura del Paese e per i cittadini, ma anche per i viaggiatori che ogni anno scelgono di arrivare fin qui per perdersi e immergersi in quelle che sembrano cartoline autunnali in movimento.

Il momento migliore per osservare il grande spettacolo della natura, che si manifesta in tutta la sua bellezza con il rosso fiammante degli aceri rossi e il giallo dorato dei ginkgo, è quello che va dalla seconda metà di novembre a inizio dicembre. Ecco, invece, quali sono i luoghi assolutamente da inserire nel vostro itinerario di viaggio a Tokyo.

Il giardino dell'hotel New Otani

Fonte: New Otani Co., Ltd

Il giardino dell’hotel New Otani

Kōyō: gli indirizzi imperdibili per ammirare il magico spettacolo

Così come succede con l’Hanami in primavera, anche in autunno i cittadini si riuniscono tra le strade per godere della bellezza dei colori offerti dalla stagione. Uno dei luoghi più celebri in città, per immergersi totalmente nel kōyō, è il Rikugien, un giardino delle meraviglie riconosciuto come luogo naturale di bellezza paesaggistica dal 1953. Situata nel quartiere di Bunkyō, nella parte settentrionale di Tokyo, questa oasi di pace e serenità ospita una collina artificiale con un belvedere, un lago e numerosi sentieri incorniciati da aceri rosso fiammante.

Restando nel cuore di Tokyo, invece, è possibile ammirare il kōyō recandosi all’interno del Parco di Hibiya. Questo polmone verde urbano ospita migliaia di alberi che, in questo periodo, stanno cambiando colore. Vero protagonista del panorama, però, è kubikake ichō, un ginkgo maestoso e secolare che sta illuminando il paesaggio con le sue foglie dal colore dell’oro.

Un altro indirizzo imperdibile è quello che porta il nome di New Otani, si tratta di un hotel non lontano dal centro cittadino che ospita un giardino in stile giapponese che si snoda su una superficie di oltre 33.000 metri quadri. La struttura ricettiva, scelta anche come ambientazione del film Agente 007 – Si vive solo due volte, ospita anche una terrazza panoramica vertiginosa che consente agli ospiti di ammirare da una prospettiva inedita l’intera città dall’alto.

Se avete in mente di organizzare un viaggio a Tokyo nelle prossime settimane, prendetevi un po’ di tempo per raggiungere i giardini urbani, come quello di Hamarikyu a Shiodome, il Parco di Yoyogi accanto al Meiji Jingu e quello di Ueno a Taitō. Passeggiare qui, tra gli alberi che infiammano il paesaggio, è un’esperienza indimenticabile.

Il Giardino di Rikugien

Fonte: TCVB Tokyo Convention & Visitors Bureau

Kōyō nel Giardino di Rikugien
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L’autunno tra questi laghi è pura magia

Esiste un luogo, in Europa, conosciuto e celebrato per la sua incantevole bellezza. Un’attrazione turistica che ogni anno viene raggiunta da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e che in ogni stagione si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo sempre diverso e inedito che lascia senza fiato. Questo posto si chiama Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Ci troviamo nella Croazia centrale, proprio lì dove si snoda una riserva forestale di quasi 300 chilometri quadrati che ospita 16 laghi dalle mille sfumature d’azzurro, collegati tra loro da cascate e circondati da foreste lussureggianti e da un canyon calcareo. Anche una semplice passeggiata, tra viali e sentieri escursionistici, può trasformarsi in un’esperienza incanta da vivere e da condividere.

Proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco, il parco è da anni una tappa imprescindibile per tutti i vacanzieri che giungono in Croazia, ma è anche una destinazione che, da sola, vale l’intero viaggio. Ed è proprio qui, e in questo preciso momento, che vogliamo recarci insieme a voi nella riserva perché l’autunno, tra questi laghi, è pura magia.

Laghi di Plitvice in autunno: pura magia

Incastonato nel complesso montuoso di Lička Plješivica, e circondato da foreste verdeggianti, corsi d’acqua, laghi e cascate, il parco è una meta imperdibile per tutti gli amanti della natura. È situato a metà strada tra Zagabria e Zara, ed è facilmente raggiungibile in auto o in bus dalle principali città della Croazia.

Il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice accoglie i visitatori tutto l’anno, con un afflusso turistico piuttosto importante durante i mesi estivi. Eppure la bellezza che sprigiona ammalia in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Tuttavia, se è un’esperienza di pura magia che volete vivere adesso, il consiglio è quello di organizzare subito un viaggio in Croazia.

Durante l’autunno, infatti, le foreste che si snodano intorno ai laghi esplodono in tutta la loro bellezza grazie al foliage. Le foglie si tingono di infinite sfumature di giallo e di arancione incorniciando in maniera suggestiva e affascinante le cascate e i laghi dell’area naturale. Visitare il parco durante questa stagione restituirà la sensazione di ritrovarsi protagonisti della più bella cartolina d’autunno.

Dentro una cartolina d’autunno

L’autunno si sa, è una stagione estremamente suggestiva, forse la più bella dell’anno. In questo periodo, infatti, la natura porta in scena il suo grande spettacolo, l’ultimo prima di ritirarsi in un lungo letargo. Se subite il fascino dei colori e dei profumi della stagione, allora, il consiglio è quello di organizzare un viaggio in Croazia e raggiungere il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Meno caotica del periodo estivo, ma comunque frequentata dagli amanti delle atmosfere autunnali, l’esplorazione dell’area si trasforma in una terapia per il cuore e per i sensi. Il paesaggio che si infiamma con i colori della stagione, infatti, rende la visione mozzafiato. Da una parte le foglie che danzano nel vento, dall’altra l’azzurro degli specchi d’acqua che brilla al sole: il contrasto cromatico è davvero incantevole.

Il consiglio è quello di passeggiare tenendo in allerta tutti i sensi. Lasciatevi inebriare dai profumi dei frutti della terra, scrutate ogni dettaglio, abbandonatevi alle sensazioni tattili e mettetevi all’ascolto dei suoni della natura: l’autunno tra questi laghi è pura magia.

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Migliaia di pecore stanno sfilando in questa città spagnola

Sono circa 2mila, sono bellissime e stanno compiendo un viaggio davvero speciale. Stiamo parlando di pecore, ma ci sono anche delle capre all’interno del gregge, le vere protagoniste di una transumanza che tocca diverse località della Spagna per raggiungere Madrid dove gli ovini sfileranno il 22 ottobre.

I capi sono tantissimi e ammirarli tutti insieme è un’esperienza indimenticabile, sono accompagnati da cani e da ben nove pastori. Tra le tappe quella a Guadarrama, primo comune della Comunità di Madrid da cui è transitata la mandria regalando uno spettacolo indimenticabile.

La transumanza delle pecore

Un viaggio lungo che si ripete e una tradizione del passato che vive ancora oggi: è quello che compiono le pecore e le capre del gregge appartenente alle famiglie del Comune di La Mesta in Spagna e coordinato dall’associazione Transumanza e Natura. Questa realtà dal 1997 lavora per mostrare come la transumanza sia uno: “strumento contro il cambiamento climatico e come alleata della biodiversità”, si legge sul sito della realtà associativa.

I capi viaggiano per circa 32 giorni per raggiungere la capitale spagnola, Madrid, dove sfilano nelle strade prima di prepararsi ad affrontare l’inverno. E nel loro attraversare i territori della spagna toccano anche diverse località, compresa Guadarrama che è anche città amica della transumanza.

Questo rito antico è molto amato e diventa una fantastica occasione per visitare località nuove sia in Italia, sia all’estero. Se si ha in programma una vacanza a Madrid, vedere la città invasa da un grandissimo gregge potrebbe essere un’esperienza davvero indimenticabile.

A guidarlo Marity González, che ricopre per la prima volta questo ruolo: si tratta di una giovane allevatrice nominata primo pastore nel 2018.

E Madrid si appresta a festeggiare l’arrivo del gregge, un’occasione unica per rivivere una tradizione che dal passato è giunta sino a noi e per vederla lungo le strade della capitale spagnola.

La transumanza attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

Fonte: Europa Press/ABACA / IPA

La transumanza del grande gregge di pecore e capre attraversa diverse località della Spagna prima di raggiungere Madrid

La transumanza a Madrid

La data da segnare in agenda è quella del 22 ottobre 2023 quando, a partire dalle 10,30 e fino alle 14, per le strade di Madrid si potrà ammirare sfilare un gregge di pecore e capre composto da circa 2mila capi.

Le tappe sono le seguenti: la partenza è dalla Casa de Campo attraverso il Puente del Rey, si raggiunge la Catedral dell’Almudena e Calle Mayor, passaggio successivo da Puerta del Sol per arrivare a plaza de Colon. Alle 13,30 è prevista una cerimonia presso il municipio. Poi il gregge ripercorrerà le stesse strade per tornare alla Casa de Campo.

Un momento davvero speciale, ma anche una buona occasione per ammirare le bellezze di Madrid: la capitale spagnola infatti è una città ricca di storia, arte e luoghi dal fascino senza tempo.

Cosa vedere a Madrid durante la transumanza

Alcune delle tappe del percorso compiuto dal gregge sono tra le location, della capitale spagnola, che vanno inserite in un’ideale itinerario di viaggio. Come la Puerta del Sol, la piazza più grande della città, ma anche uno dei luoghi più antichi: basti sapere – infatti – che risale al XV secolo.

La Catedral dell’Almudena, poi, si trova in un’altra piazza centralissima, vale la pena visitarla così come una tappa imperdibile è il Palazzo Reale che si trova lì vicino. Il gregge attraversa anche Calle Mayor tra le più importanti strade della città, la sua realizzazione viene datata nel Medioevo.

Le tappe della transumanza in programma a Madrid il 22 ottobre 2023 toccano alcuni dei luoghi più affascinanti della città,  che in questa occasione si potrenno ammirare invasi dal gigantesco gregge di pecore e capre.

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Valle dei Mocheni, con un magnifico scenario naturale

A pochi chilometri da Trento, si trova una terra che è rimasta intatta nella sua bellezza, quasi come un segreto da custodire gelosamente. I visitatori l’hanno ribattezzata ‘la valle incantata’ e non c’è forse altro modo di definirla, una volta che si è al cospetto del magnifico scenario naturale che racchiude, lasciato intatto dagli insediamenti umani isolati. Non è però solo il paesaggio che si svela allo sguardo a rendere questo luogo così speciale, ma anche la presenza di un‘isola linguistica germanofona di origine medievale. Benvenuti nella Valle dei Mocheni.

Alla scoperta della Valle dei Mocheni

La Valle dei Mòcheni, o Valle del Fèrsina (in mòcheno: Bersntol, in tedesco: Fersental) è una gemma nascosta del Trentino-Alto Adige, percorsa dal torrente Fèrsina, dalla sua sorgente fino alla cittadina di Pergine Valsugana, in provincia di Trento. Circondata dalle vette del settore occidentale del gruppo del Lagorai, è un susseguirsi di pascoli e boschi, in particolare larici e abeti rossi, interrotti solo qua e là da baite, masi e gruppi di case sparse, immersi in uno spazio che sa di infinito, dove tracce di agricoltura e allevamento spezzano solo per qualche istante il dominio della natura, permettendole di rimanere incontaminata e di preservare gli habitat di specie animali e vegetali protette.

Oltre a essere una meta molto apprezzata per le escursioni estive e per vacanze rilassanti e rigeneranti, è anche un luogo con un interessante passato minerario, testimoniato dalla Miniera-Museo Grua va Hardömbl, che si apre a 1.700 metri di quota con il suo tesoro di pirite, blenda, calcopirite, galena e oro. Situata nei pressi del sentiero che conduce al Lago di Erdemolo e distante 5 km dal centro di Palù del Fersina, è così ben conservata da sembrare quasi “viva”. Attrezzi e strumenti da lavoro, originari del sito, minerali e altri oggetti portano la mente a ritroso nel tempo, in epoche lontanissime o in altre più vicine a noi.

Per comprendere appieno la storia e la cultura di questi luoghi e della comunità che li abitano, è stato realizzato l’Istituto Mòcheno che ha lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio etnografico e culturale, con particolare riguardo alle espressioni linguistiche. Una visita al Filzerhof, permette, ad esempio, di conoscere come viveva la comunità mòchena nei secoli scorsi. In questo maso, infatti, convergono tutti gli aspetti della vita locale, dalle attività lavorative alle relazioni sociali, dalla trasmissione delle conoscenze – anche quelle linguistiche – allo svolgersi dei rituali tradizionali.

Risalendo la Valle dei Mocheni verso Sant’Orsola si raggiunge, invece, l’interessante Museo Pietra Viva, che propone un affascinante viaggio nel mondo dei minerali e dei minatori, attraverso 400 anni di storia che hanno visto fiorire e decadere l’attività mineraria in questa valle di immigrazione tedesca. All’interno, si trova la ricostruzione del più grande “geode”, ossia una cavità rocciosa ricoperta di cristalli, scoperto negli anni ’90 dai due fratelli che hanno dato vita a questo percorso ricco di storia, cultura e natura.

Chi sono i Mocheni

I Mòcheni sono gli abitanti della valle che ne porta il nome, discendenti di una comunità di origine germanica che ha mantenuto negli usi e nella lingua la radice tedesca. I primi abitanti sono arrivati qui nel Medioevo dalla Germania, chiamati dai signori feudali di Pergine come manodopera per gli allevamenti e le coltivazioni. Pian piano la comunità è diventata stanziale, continuando a popolare la zona e dedicandosi allo sfruttamento dei giacimenti di rame e argento. Mochen, secondo il codice linguistico dei contadini tedeschi scesi qui a lavorare nelle miniere, deriva da machen, ‘fare’. Un nome attribuito in senso dispregiativo per indicare gli abitanti della montagna di lingua tedesca.

A partire dagli anni ’60, dopo la repressione operata dal fascismo con la proibizione dell’uso della lingua germanica e dopo una fase di disinteresse, nel secondo dopoguerra, verso queste isole linguistiche, è iniziato un processo di rivalutazione di questa e altre minoranze della provincia di Trento.

Attualmente i paesi appartenenti alla comunità mòchena sono quattro: Roveda (Oachlait, in mocheno), Frassilongo (Garait) e Fierozzo (Vlarotz) – sulla sponda sinistra della Fèrsina – e Palù (Palai), nella parte alta sulla sponda destra. La lingua mòchena è usata a livello orale da quasi la totalità delle famiglie di Roveda e di Palù, da gran parte delle famiglie di Fierozzo e da alcune famiglie a Frassilongo.

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Isola di Lobos: il paradiso spagnolo senza strade e nemmeno abitanti

Nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, e più precisamente a nord-ovest dell’isola di Fuerteventura, sorge un piccolo isolotto che è un tesoro naturale disabitato. Appartiene al municipio di La Oliva, nella provincia di Las Palmas, e incanta i visitatori per il suo straordinario paesaggio vulcanico lambito da acqua cristallina. Il tutto con vista su Fuerteventura e Lanzarote: l’Isola di Lobos.

Cosa aspettarsi

Lobos è bellissima, e per la sua purezza e importanza è stata dichiarata Riserva naturale nel 1982. Circondata da acque cristalline, è un susseguirsi di splendide baie di sabbia bianca, tanto da essere una destinazione molto gettonata per gite di un giorno in partenza da Fuerteventura.

Il suo nome, Lobos, deriva dal fatto che in passato era la casa di dolci foche monache – lobos marinos in spagnolo. Un posto straordinario e che vanta ben 3.000 ore di sole all’anno grazie a cui dedicarsi al relax più totale in scenari idilliaci, scoprire la natura seguendo sentieri segnalati, praticare surf in un paesaggio indimenticabile e tuffarsi in un fondale marino ricco di vita.

Lobos è un vero paradiso senza strade, un luogo attualmente privo di esseri umani che l’hanno scelto come casa: l’ultimo abitante, ovvero il guardiano del faro qui presente, ha lasciato questo lembo di terra nell’ormai lontano 1968. Nonostante ciò, è meta costante di pescatori, turisti, bagnanti, sub e surfisti.

Isola di Lobos, Spagna

Fonte: iStock

Un paesaggio dell’Isola di Lobos

Come andare all’ Isola di Lobos

L’Isola di Lobos è un parco naturale protetto, un ambiente unico che merita di essere conosciuto ma anche rispettato. Per questo motivo, dal 2019 vi può accedere esclusivamente un numero limitato di visitatori al giorno, che possono raggiungere questo paradiso in mezzo all’oceano solo dopo aver ottenuto una permesso.

Il modo più semplice per arrivarci è partire da Corralejo, una bellissima città della costa nord-orientale di Fuerteventura, da dove ci sono tutti i giorni una serie di traghetti in partenza. Alcuni tour operator, tra l’altro, si occupano di ottenere l’autorizzazione per visitare Lobos al posto nostro, ma il consiglio è sempre quello di prenotare la visita con anticipo.

Cosa vedere

La prima cosa da vedere presso l’Isola di Lobos è El Puertito, un minuscolo villaggio di case di pescatori dove si sviluppa un molo assai pittoresco circondato da acque turchesi e dove vanno a ormeggiare alcuni pescherecci o escursioni organizzate. Sarà in sostanza l’attrazione numero 1 che potrete visitare a Lobos.

Proprio qui prende vita l’unico ristorante del territorio, chiamato Antoñito el Farero in onore del suo ultimo abitante, in cui assaggiare diverse specialità locali come la paella di mare e la frittura di pesce fresco.

Molto suggestivo è anche il faro di Martiño che fa da guida presso lo stretto della Bocaina. Da qui è possibile posare il proprio sguardo su Lanzarote e parte dell’isola di Lobos.

Di particolare interesse sono anche le saline del Marrajo che risalgono alla metà del secolo scorso.

El Puertito, Isola di Lobos

Fonte: iStock

Un angolo di El Puertito

La meravigliosa natura

Un posto come questo non può di certo non attrarre i visitatori per la sua eccezionale natura. E per conoscerlo nei migliore dei modi possibili, a disposizione di chiunque lo scelga come sua meta di viaggio c’è un percorso ad anello che circonda l’intera isola di circa 8 km. Non ci sono particolari difficoltà, ma si tratta di un sentiero privo di punti di ombra e per questo è essenziale portare con sé abbonate acqua e crema solare.

Tuttavia, questo non è l’unico itinerario perché l’isola è pregna di percorsi che conducono al cospetto delle sue tante meraviglie. Ce n’è uno, per esempio, che arriva fino alla splendida Caldera, il punto più alto dell’isola con i suoi 127 metri di altezza.

Si tratta di un antico vulcano che può essere scalato seguendo un breve sentiero a zig zag che nelle giornate particolarmente ventose potrebbe risultare un po’ scomodo. Da lassù, oltre a Fuerteventura, si può ammirare Lobos nella sua interezza e persino l’affascinante profilo di Lanzarote.

Da non perdere è anche Las Lagunitas – o Lagunillas. Si tratta di una zona di pozze salmastre di particolare valore naturalistico perché qui cresce una specie vegetale endemica: il Limonium Bollei.

La Caldera; Isola di Lobos

Fonte: iStock

Verso La Caldera

Spiagge e mare

Lobos è lambita da un’acqua pura, trasparente e cristallina in cui si sviluppano spiagge tranquille e praticamente deserte. Sono tanti i posti idilliaci in cui fare il bagno, ma tra tutti non può mancare una sosta presso Las Caleras, detta anche La Concha, che è così chiamata per la sua peculiare forma.

Si tratta di una spiaggia riparata dal vento e delle onde, e quindi il posto perfetto in cui tuffarsi in acque cristalline che sono solitamente piatte come una tavola.

Le regole da rispettare

Lobos è un’isola speciale, e come tale nel vistarla bisogna ricordarsi che ci sono delle regole da rispettare. Chi decide di raggiungere questo angolo di paradiso può tranquillamente camminare lungo i suoi sentieri, circolare in bicicletta nei tragitti abilitati e praticare la pesca sportiva con canna ed esche fatte di granchi, nella costa tra la Punta del Marrajo e gli scogli del porticciolo Los Roques del Puertito.

Mentre per raccogliere materiale geologico e biologo per fini educativi, di ricerca e gestione e per la registrazione di film o sessioni fotografiche è necessaria l’autorizzazione dal parte del comune di Fuertevenutura (oltre che per l’accesso).

Al contrario, non si può assolutamente pescare con canna nella zona della Caldera, delle Lagune Las Lagunitas e nelle aree balneari. Non è poi permesso l’accesso ad animali domestici come cani o gatti e nemmeno camminare fuori dai sentieri autorizzati.

Sono proibiti anche i falò, così come non possono essere fatti rumori che infastidiscono la tranquillità dell’Isola. Allo stesso modo, non è consentito salire sulla montagna della Caldera nel periodo di riproduzione degli uccelli, collocare cartelli pubblicitari, fare attività di caccia, gettare rifiuti di qualsiasi tipo, alterare, distruggere o estrarre materiali e oggetti di valore patrimoniale e biologico e qualsiasi tipo attività che possa mettere in pericolo il favoloso paesaggio della zona.

Consapevoli di questo, siamo sicuri che una gita presso l’Isola di Lobos sarà una di quelle esperienze che vi porterete per sempre nel cuore.

Isla de Lobos, Spagna

Fonte: iStock

I colori dell’Isola di Lobos
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Venezia e dintorni: i più bei giri in mongolfiera nel Veneto

Venezia regala sempre emozioni incredibili a chiunque la visiti. Tra le gemme più preziose del panorama turistico italiano, questa città d’arte unica, celebre in tutto il mondo, seduce e conquista con il suo fascino immortale, regalando bellezza e magia senza tempo a ogni scorcio.

Un Patrimonio dell’Umanità non solo per il suo immenso valore storico, culturale e artistico ma anche per il paesaggio naturale che le fa da scenario, accentuandone le suggestioni. Una vacanza nella città lagunare, però, può andare oltre un giro in gondola o un tour a piedi tra chiese, monumenti, piazze, calle e campielli più iconici, includendo anche un fantastico giro in mongolfiera, per ammirarla in tutto il suo splendore da un punto di vista realmente inedito.

Se volete arricchire di momenti indimenticabili la vostra esperienza in Veneto, si possono esplorare dalla cesta dell’aerostato altre perle della regione altrettanto affascinanti, in cui ci si imbatte a solo una quarantina di minuti o poco più dal capoluogo. Ecco alcuni viaggi in mongolfiera che vi porteranno a esplorare paesaggi, ville e luoghi incredibili a pochi passi da Venezia.

I primi voli in mongolfiera sopra Venezia

Il Veneto ha avuto un ruolo importante nella conquista del cielo, riconosciuto anche dalla mitologia. Il 15 aprile 1784, i fratelli Zanchi che avevano costruito un “globo aerostatico ad aria infiammabile”, per conto del cavaliere e procuratore di San Marco Francesco Pesaro, lanciarono sul bacino di San Marco il pallone senza persone a bordo, che si innalzò felicemente, rimanendo in aria due ore e mezzo circa, atterrando in maniera rovinosa al Cavallino. L’ascensione, compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi in un dipinto oggi custodito allo Gemäldegalerie Staatlichen Museen di Berlino. In primo piano è rappresentata una loggia con signori e dame che osservano lo spettacolo della mongolfiera che si leva sulla laguna, mentre sul fondo si scorgono le sagome della chiesa delle  Zitelle e di quella del Redentore. L’evento divenne anche un motivo ornamentale nella produzione di una linea di porcellane della manifattura veneziana di Geminiano Cozzi, con un’ambientazione campestre che si rifà alle vedute di paesaggi veneti.

Una felice ascensione in pallone libero venne compiuta a Venezia il 12 febbraio 1826 da Élisa Garnerin, figlia del professore di fisica aerostatica Jean-Baptiste-Olivier. Mentre la mongolfiera sorvolava il bacino di San Marco, l’aeronauta tagliò la corda scendendo col paracadute in Piazzetta, regalando uno spettacolo unico a chi era accorso ad ammirarlo.

In mongolfiera da Cittadella, la città murata

Tra i punti di decollo consigliati per un giro in mongolfiera nel cielo del Veneto, spicca Cittadella, a 45 minuti circa da Venezia. Prima di spiccare il volo, vale la pena regalarsi una visita in quella che è l’unica città murata di tutta Europa ad avere un Camminamento di Ronda medievale, di forma ellittica e completamente percorribile, grazie a un importante restauro durato 20 anni e terminato nel 2013.

Si possono visitare le mura con una passeggiata panoramica a 15 metri d’altezza, vivendo l’incredibile esperienza di “camminare nella storia” e sentendosi più vicini alle origini del luogo. A ciò si aggiunge la magia del panorama, dal momento che questa posizione privilegiata consente di ammirare numerosi dettagli della città da un punto di vista del tutto inedito.

Vale anche la pena fare un giro nel centro storico, dove vi aspettano le quattro porte della città, una diversa dall’altra: Porta Bassano, il punto più fortificato e importante dell’intera cinta muraria, Porta Vicenza, l’ingresso occidentale alla città, Porta Treviso, l’ingresso orientale e Porta Padova, l’ingresso principale, con pareti esterne adorate da affreschi con il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova. Tanti i luoghi d’interesse, dal Duomo al Palazzo della Loggia, al Teatro Sociale.

Se, dopo un tour a piedi, volete provare l’ebbrezza di sorvolare Cittadella e la pianura veneta con un volo esclusivo per coppie e famiglie, “Volare in Mongolfiera” offre l’esperienza di un brindisi in volo affacciati dal cesto in vimini della mongolfiera, ammirando in tutta tranquillità, avvolti dal silenzio, le meraviglie, l’arte e la natura che vi circonda. All’atterraggio è prevista una colazione a base di prodotti tipici, e il battesimo dell’aria, con consegna dell’attestato di primo volo, firmato dal pilota.

In volo sulla splendida Villa Contarini

I giardini e il suggestivo scenario di Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta,  a circa 40 minuti da Venezia, rappresentano una unicità nel Veneto. L’unione della prima forma di volo per l’essere umano e la storia dei fasti e della nobiltà veneta vengono offerti al grande pubblico amante del bello e dell’esclusività.

Questa speciale esperienza di volo in mongolfiera viene proposta da “LOOGO SRLS”, una delle poche aziende autorizzate da ENAC operanti sul territorio italiano, che utilizza mongolfiere certificate ed assicurate tra le quali anche quella della Regione Veneto.

Ancorata a terra tramite robuste funi, il magnifico pallone aerostatico effettua ascensioni spettacolari – in occasione di eventi specifici – per chi vuole provare per qualche momento l’ebbrezza del volo che i fratelli Montgolfier hanno vissuto nel lontano 1783, ammirando al contempo l’architettura e la natura della Villa da un punto di vista privilegiato.

Giro in mongolfiera sul Lago di Garda

Tra i giri in mongolfiera da non perdere in Veneto, c’è quello dal Lago di Garda, un’esperienza unica e straordinaria che bisogna provare almeno una volta nella vita, perché regala l’opportunità di godere di una vista mozzafiato e provare una sensazione di libertà assolutamente unica.

Si sorvola la zona a sud del lago, costeggiando il fiume Mincio, tra fantastici borghi e paesaggi incredibili. In base alle condizioni meteo della giornata verrà scelto il punto migliore di decollo, nei pressi di Peschiera del Garda. I voli, prenotabili sulla piattaforma “Liveinup” vengono effettuati solo per gruppi privati fino a un massimo di 8 persone. L’esperienza dura circa 3 ore ed è divisa in vari step, che prevedono la fase di montaggio della mongolfiera, un volo di circa 60 minuti, impacchettamento del pallone e brindisi finale.

I voli in mongolfiera sul Garda si svolgono tutto l’anno, quasi sempre la mattina presto poco dopo l’alba, quando l’aria è più stabile e vi è meno turbolenza. L’orario esatto del volo varia in base alla stagione e viene comunicato in fase di prenotazione. Un’esperienza spettacolare da provare almeno una volta nella vita.

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Tour con personal shopper per le vie della moda di Milano

Che Milano sia la capitale italiana ed europea della moda e sede d’elezione del prêt-à-porter è cosa oramai ben nota a chiunque. Ma è molto di più di questo, perché è diventata negli anni una metropoli dove moda, design e cultura si intrecciano. Il capoluogo lombardo vanta oggi una posizione centrale e unica nel panorama del fashion system globale, attraendo milioni di visitatori che non vedono l’ora di darsi allo shopping sfrenato negli showroom e nelle boutique del celebre Quadrilatero della Moda, ma anche di scoprire realtà d’eccellenza ancora poco conosciute. Se siete tra questi e volete rendere ancora più speciale il vostro soggiorno nel capoluogo lombardo, non potete perdervi l’inebriante esperienza di un tour con personal shopper per le vie più rinomate della città.

Perché Milano è diventata capitale della moda

La storia della moda a Milano comincia, in realtà, a Torino nel 1935 quando, nel capoluogo piemontese, nasce l’Ente nazionale della moda italiana con l’intento di promuovere la moda italiana a livello nazionale e internazionale. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta Milano viene consacrata città della moda. Merito di tre grandi stilisti, soprannominati “le tre G”: Giorgio Armani, Gianfranco Ferré e Gianni Versace. Il successo del prêt-à-porter e la sua affermazione a livello mondiale, alimentata dall’editoria di settore, è decisivo per il sorpasso della città meneghina su tutte le concorrenti.

La Milano da bere e degli yuppies vede crescere anche Krizia, nascere il sodalizio creativo tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana, accogliere il genio di Franco Moschino, permettere l’affermazione di nuovi brand come Prada, la cui prima collezione di prêt-à-porter risale al 1989, riuscendo così a mantenere la propria leadership per buona parte degli anni Novanta. Nonostante negli anni Duemila abbia perso il ruolo di protagonista maggiore a livello mondiale, rimane oggi fra le quattro grandi città più importanti, insieme a Parigi, Londra e New York, nonché “la città della Moda” per l’Italia.

Via Montenapoleone a Milano

Fonte: iStock – Ph: AleMasche72

Via Montenapoleone, cuore del Quadrilatero della Moda

Shopping di lusso al Quadrilatero della Moda

Milano ospita il più importante quartiere di moda del mondo, il celebre Quadrilatero. È chiamato così perchè è delimitato da quattro strade prestigiose: via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia. Superfluo aggiungete che, se desiderate comprare abiti o accessori firmati, siete nel posto giusto.

Gli amanti dello shopping accorrono da tutto il mondo per fare acquisti in queste vie, o soltanto per ammirare le scintillanti vetrine dei più famosi brand sul mercato, da Armani a Versace, passando per Alberta Ferretti, Dolce & Gabbana, Gucci e Chanel.

È qui che si concentra il maggior numero di negozi d’abbigliamento di grandi e piccole firme, atelier e showroom di tutta la città, ed è anche il cuore pulsante degli eventi legati alla settimana della moda, che si svolge ogni anno nella città lombarda nel mese di settembre. Pronti a iniziare il vostro tour nel lusso con personal shopper?

Via Montenapoleone

Via Montenapoleone – via Montenapo, come la chiamano i milanesi – è senza ombra di dubbio il cuore del Quadrilatero della Moda. La sua importanza è pari a quella degli Champs Elysees di Parigi o della Fifth Avenue di New York. Nel 2022, secondo Forbes, risultava essere la via più cara d’Europa e la terza nel mondo.

In base ad alcuni racconti, un altro nome era stato attribuito a questa strada, quello di “Quartier Riverissi“, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello per salutare le sciure. Non tutti sanno, inoltre, che le targhe esposte tra i diversi palazzi sono un omaggio ai volti celebri che hanno vissuto proprio qui, come Carlo Porta e Giuseppe Verdi. In questa via, Re Vittorio Emanuele inaugurò nel 1901 la prima sede dell’Automobile Club Italiano.

A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, è diventata il fulcro delle attività commerciali dei milanesi. Oggi è uno dei maggiori centri degli acquisti del prêt-à-porter, ed è anche l’unica strada del Quadrilatero della Moda ad essere aperta al traffico delle automobili. Qui si concentra il meglio del Made in Italy e le più importanti maison a livello internazionale, quali Valentino, Versace, Prada, Armani, Dolce & Gabbana, Alberta Ferretti, Louis Vuitton, Dior, Gucci, solo per citarne alcuni, senza tralasciare gioiellerie di brand come Bulgari, Cartier e Damiani.

Via Alessandro Manzoni

Adiacente a via Montenapoleone, via Manzoni era considerata nell’Ottocento la strada più lussuosa di Milano e d’Europa. Inizia in piazza della Scala e termina in corrispondenza degli archi di Porta Nuova. Venne intitolata ad Alessandro Manzoni il giorno stesso della sua morte, il 22 maggio 1873, poiché lo scrittore abitava nella vicinissima via Morone al n. 1168 (ora n.1) in una casa acquistata nel 1814 e il cui giardino si affacciava quasi su questa strada. Qui hanno sede boutique rinomate come Elisabetta Franchi, Gallo, Martinelli, Emporio Armani e Bottega del Cashmere. Ci si imbatte anche in prestigiosi negozi di artigianato, di pelletteria e di arredamento per la casa.

Via della Spiga

Parallela di via Montenapoleone, via della Spiga è, a differenza della prima, interamente pedonale, squisitamente pavimentata in pavè. Il nome deriva dalla “contrada della Spiga”, storica contrada di Milano che faceva parte del sestiere di Porta Nuova, una delle sei antiche suddivisioni del centro abitato. Qui ci sono moltissimi showroom di stilisti italiani e stranieri, tra cui Tiffany & Co., Fay, Krizia, Gianfranco Ferrè,  Tod’s, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli, Piquadro, Ermenegildo Zegna, Kurt Geiger London. Parliamo, quindi, anche in questo caso di brand di alta moda, non accessibili a chiunque. Nel caso non siano proprio a portata delle vostre tasche, vale comunque la pena regalarsi una passeggiata per curiosare tra le sfarzose vetrine, uniche nel loro genere.

Corso Venezia

Corso Venezia,  l’antico Corso di Porta Orientale, è la parte conclusiva del quartiere, che si ricongiunge a via Montenapoleone. Fa parte del Quadrilatero della Moda solo una parte di questa lunga strada, che collega piazza San Babila a Porta Venezia. Oltre agli eleganti negozi di abbigliamento e gioiellerie, ospita anche ristoranti esclusivi dove non è raro imbattersi in celebrità italiane o straniere. Grazie alle numerose famiglie nobili che vi si sono trasferite nel XVIII secolo, Corso Venezia ospita anche diversi palazzi nobiliari, tra cui palazzo Saporiti, palazzo Castiglioni, Casa Fontana Silvestri e il seminario arcivescovile.

Tour con personal shopper in Corso Vittorio Emanuele II

Siamo in un’altra delle strade più importanti del centro di Milano, in passato chiamata Corsia dei Servi. Collega piazza del Duomo a piazza San Babila, e fa parte di un’ampia zona pedonale, che comprende anche piazza Mercanti e via Dante. Vi si affacciano numerosi negozi di marche internazionali che lo rendono uno dei principali centri di acquisti della città.

Corso Vittorio Emanuele II è la via classica della passeggiata in centro, i suoi negozi di abbigliamento si rivolgono a un pubblico variegato, compresa la fascia dei più giovani, ed è la via dove i grandi magazzini low cost si sono alleati con designer rinomati per creare collezioni alla portata di tutti, con proposte accessibili ma sempre alla moda.

È d’obbligo, poi, una tappa nella ottocentesca Galleria Vittorio Emanuele II, in pratica il Salotto di Milano, elegantissima struttura neorinascimentale in ferro e vetro che collega Piazza del Duomo con Piazza della Scala, considerata uno dei primi esempi di centro commerciale del mondo. Al suo interno si trovano i negozi delle griffe più lussuose, ristoranti storici o di chef stellati, e luoghi iconici, tra cui l’Osservatorio Fondazione Prada, uno spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, situato al 5° e 6° piano di uno degli edifici principali della Galleria.

Galleria Vittorio Emanuele II

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L’iconica Galleria Vittorio Emanuele II

Via Torino, per tutti i gusti e disponibilità

Via Torino è una delle più importanti arterie commerciali che collega Piazza del Duomo con la zona dei Navigli, ideale per uno shopping tour alla portata di tutte le tasche. In passato c’erano botteghe e laboratori artigianali, mentre oggi è tra i maggiori centri dove fare acquisti a Milano che soddisfino ogni gusto e disponibilità, strizzando l’occhio anche ai giovani.

Al civico 45 ci si imbatte nell’edificio di sette piani che ospita Primark, il colosso irlandese del fast fashion con un’offerta che va dall’abbigliamento e accessori per donna, uomo e bambino fino ai complementi d’arredo per la casa, oggettistica e beauty. Numerose e variegate vetrine si possono ammirare fra monumenti iconici, come la Basilica di Santa Maria presso San Satiro.

Porta Ticinese, per gli amanti del vintage

Se siete amanti del vintage è qui che va indirizzato il vostro shopping tour. Porta Ticinese è il regno dei negozi alternativi, atelier artistici, botteghe d’antiquariato. Il luogo dove rivivere le atmosfere del passato, facendo scorta di capi d’abbigliamento o calzature di nicchia, ma anche dove trovare accessori di moda, al contempo originali e inediti. Ogni sabato mattina, inoltre, vi si svolge la Fiera di Sinigaglia, il mercato delle pulci ottocentesco più amato dai milanesi, mentre ogni ultima domenica del mese vi troverete il mercato dell’antiquariato.

Corso Buenos Aires, tra le vie dello shopping più lunghe d’Europa

Corso Buenos Aires rievoca le grandi vie commerciali statunitensi ed è il lungo rettilineo dello shopping milanese, adatto a tutte le tasche ed esigenze. Si estende da piazzale Oberdan (porta Venezia) fino a piazzale Loreto, come proseguimento rettilineo di Corso Venezia, e lo si può definire un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. Oltre un chilometro e mezzo di strada costeggiato da centinaia di negozi, spaziando da vetrine di lusso a brand meno costosi, grandi magazzini, ristoranti, bar, gelaterie, librerie. Qui potete trovare veramente di tutto.

Brera, shopping tour nella zona più romantica di Milano

Un altro caposaldo delle vie dello shopping milanese è senza dubbio l’artistico e pittoresco quartiere di Brera, uno dei cuori pulsanti della città, oltre a essere la zona più romantica di Milano e si trova a due passi da piazza Duomo. Le sue belle strade acciottolate ospitano edifici del XVIII secolo, gioiellerie, negozi di cosmetici, artigianato e, naturalmente, abbigliamento. A differenza delle vie più prestigiose che ospitano alcuni dei più grandi marchi nazionali e internazionali, Brera è rinomata per le sue piccole boutique di stilisti emergenti e l’anima artistica che la pervade. A due passi dalla Pinacoteca e dall’Orto Botanico, offre uno shopping tour unico e originale.

Porta Ticinese

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Porta Ticinese, per gli amanti del vintage
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La città delle streghe e del voodoo: la destinazione da raggiungere ad Halloween

Ottobre è uno dei periodi più affascinanti per gli amanti dell’autunno perché segna l’ingresso nel vivo della stagione più magica dell’anno. Ma non è l’unico motivo per cui questo mese è atteso così tanto, soprattutto per chi ha pianificato nuovi e straordinari viaggi.

Proprio sullo scadere del mese, infatti, tutto ciò che è sepolto all’ombra di quello che conosciamo si palesa in forme inedite, suggestive e talvolta molto spaventose. Del resto stiamo parlando di Halloween, della celebrazione più affascinante dell’anno. Anche se c’è chi ancora guarda a questo giorno con riserbo e un po’ di scetticismo, c’è chi ha trasformato questa antica festa in una vera e propria tradizione annuale da vivere e condividere.

Se siete stanchi di optare per il solito “dolcetto o scherzetto”, e volete immergervi nella tradizione non limitandovi alle sole zucche intagliate, allora non vi resta che preparare i bagagli e organizzare un nuovo viaggio, la città delle streghe e del voodoo vi aspetta: è questa la destinazione perfetta da raggiungere ad Halloween.

Bentornati a New Orleans

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nel cuore di una delle città più affascinanti e suggestive del mondo intero, soprattutto per gli amanti dell’occulto. Stiamo parlando di New Orleans, la città della Louisiana situata sul fiume Mississippi, celebre soprattutto per la vibrante scena notturna, per le culture che si mescolano e si influenzano tra loro da secoli e per la parata del Mardi Gras che si tiene ogni anno in occasione del Carnevale.

I motivi per visitare la città sono tantissimi, così come sono altrettante le cose da fare e da vedere e che rendono New Orleans una destinazione da visitare almeno una volta nella vita. Lo sanno bene gli amanti della magia e del mistero che hanno fatto della città una meta imprescindibile del dark tourism.

La città della Louisiana, infatti, si è guadagnata il primato di destinazione occulta d’America, e forse del mondo intero. New Orleans, inoltre, è conosciuta come la città del voodoo, un appellativo questo legato indissolubilmente alla figura di Marie Laveau, considerata la regina delle streghe.

Tantissimi i luoghi della città da visitare, quelli pregni di magia e di mistero da scoprire passo dopo passo. Tra questi c’è, sicuramente, il quartiere francese, famoso per il jazz e le leggende di streghe e fantasmi. Altro indirizzo imperdibile è quello di Marigny, dove è possibile entrare nel Crescent City Conjure e toccare con mano tutto il fascino della magia africana. Tantissimi i negozi e le botteghe da raggiungere e visitare per acquistare elisir, pozioni e altri ingredienti magici per la creazione di talismani o incantesimi.

Halloween a New Orleans

Fonte: iStock/Kirkikis

Halloween a New Orleans

Tra streghe e voodoo: come celebrare Halloween

Quando si parla di destinazioni occulte, magiche e misteriose, New Orleans è in cima alla lista. Come abbiamo visto, indipendentemente da ciò in cui scegliete di credere, si tratta di una tappa imprescindibile per tutti coloro che subiscono il fascino di ciò che non si conosce. Streghe, fantasmi, storie, maledizioni e riti vi attendono in città in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni.

Tuttavia, se è un’esperienza al di fuori dall’ordinario che volete vivere, il consiglio è quello di raggiungere New Orleans proprio ad Halloween. Non è un caso, infatti, che la città sia stata inserita nella lista delle migliori destinazioni del mondo da visitare ad in questo periodo da Travel and Leisure.

A partire dalla metà di ottobre, infatti, le creature oscure e spaventose che durante l’anno vivono nell’ombra, iniziano a sfilare per le strade, popolando soprattutto la celebre Frenchmen Street. Ci sono vampiri, zombi e fantasmi, non mancano neanche streghe e folletti dispettosi. A fare da cornice a questa suggestiva moonwalk ci sono le case e gli edifici abbigliati sapientemente per l’occasione. Halloween è anche l’occasione perfetta per visitare i cimiteri monumentali, tra i quali spicca quello di Saint Louis dove è sepolta la regina del voodoo, Marie Laveau.

A partire dall’ultima settimana del mese, inoltre, la città si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo da brividi: eventi, spettacoli e feste si susseguono in ogni parte di New Orleans fino a culminare con la grande parata del 31 ottobre.

Parata di Halloween, New Orleans

Fonte: iStock/Roberto Michel

Parata di Halloween, New Orleans
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C’è un teatro antico situato nel cuore di questa città

Se siete amanti dell’architettura elegante, delle atmosfere senza tempo e dei dettagli in stile classico, allora Vicenza deve entrare di diritto nella vostra travel wish list. La città italiana situata nella regione del Veneto, infatti, ospita tutta una serie di capolavori di incredibile bellezza che oggi compongono il patrimonio inestimabile del tessuto urbano.

Tappe imperdibili di un viaggio in città sono la Basilica Palladiana e il Palazzo Chiericati, un edificio rinascimentale che ospita oggi una galleria d’arte. Basta poi spostarsi in periferia per scoprire la suggestiva Villa La Rotonda che, con le sue 4 facciate identiche, domina sulla città dall’alto di una sinuosa collina.

Ma torniamo a passeggiare nel centro di Vicenza, dove a caratterizzare il paesaggio urbano ci sono gli eleganti edifici progettati da Andrea Palladio, il celebre architetto del XVI secolo. Tra questi si erge in tutto il suo splendore un teatro antico situato nel cuore della città: è spettacolare.

Il teatro coperto più antico del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di un capolavoro di inestimabile valore, l’ultimo progetto di Andrea Palladio. Ci troviamo a Vicenza, nella città che proprio l’architetto ha plasmato nella sua essenza e nel suo aspetto.

Per scoprire la storia di questo teatro, dobbiamo tornare indietro nel tempo a quando, sul finire del XVI, l’Accademia Olimpica di Vicenza commissionò l’opera col fine di creare un luogo dedito alla cultura, alla scienza e al teatro che si ispirasse ai modelli dei teatri romani più celebri del Bel Paese. Per costruire il nuovo edificio fu scelto il sito delle vecchie prigioni del Castello, un’antica fortezza medioevale che nel corso dei secoli ha funzionato come polveriera e poi come prigione, prima di essere abbandonata.

I lavori di costruzione del teatro iniziarono nel 1580, anno in cui Andrea Palladio morì. Parte del lavoro fu portato avanti da suo figlio, ma in mancanza di un progetto ben definito per la realizzazione del palcoscenico, il cantiere fu affidato a Vincenzo Scamozzi, architetto e scenografo della Repubblica di Venezia. Scamozzi riuscì a creare una scena dall’alto impatto visivo, curata in ogni dettaglio, e dotata di prospettive illusionistiche. Nasceva così il Teatro Olimpico di Vicenza.

Vicenza: dentro il Teatro Olimpico

Il 3 marzo del 1585, con l’inaugurazione del Teatro Olimpico, la città di Vicenza poteva vantare finalmente uno spazio straordinario per gli spettacoli ispirato alle grandi strutture di età classica. Il progetto, inizialmente messo a punto da Palladio, si ispirava proprio al teatro romano, rivisitato però in chiave rinascimentale.

Sin dalla sua inaugurazione, il teatro ha raccolto l’interesse e l’entusiasmo dell’aristocrazia vicentina e dei personaggi più illustri. Spettacoli teatrali, feste e cerimonie hanno visto la partecipazione di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, giusto per citarne alcuni.

Ancora oggi il Teatro Olimpico, che si è guadagnato il titolo di primo e più antico teatro coperto del mondo, è sede di rappresentazioni, spettacoli e concerti, nonché sito turistico di estrema importanza per la città. L’edificio è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco nel 1994 insieme alle altre opere palladiane che si trovano a Vicenza.

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A due passi da Roma puoi vivere una fiaba autunnale

L’autunno è una stagione che porta con sé un’esplosione di colori vivaci e accattivanti, trasformando la natura in un autentico capolavoro d’arte. E cosa c’è di meglio di un viaggio per immergersi in questo spettacolo naturale?

Spostarsi in questa stagione è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, rendendo ogni escursione un ricordo indimenticabile. Questo periodo dell’anno celebra la raccolta del vino, così come le sagre dedicate a prodotti tipici come funghi, castagne, tartufi e zucca. Inoltre, l’aria fresca è permeata di aromi intensi: il profumo pungente delle foglie che cadono, l’odore delle mele appena raccolte e la delicata fragranza speziata della cannella nelle bevande calde. Queste sensazioni, unite ai toni cangianti delle foglie, creano un’atmosfera avvolgente e rilassante che invita a vivere pienamente questo meraviglioso periodo.

Nel cuore del nostro Bel Paese si nasconde un luogo magico che incarna l’autentico spirito dell’autunno: la Faggeta del Monte Cimino, una foresta millenaria che rappresenta uno dei tesori naturali più affascinanti e preziosi d’Italia.

Durante questa stagione, si trasforma in uno spettacolo senza pari, i suoi alberi si tingono di colori accesi, passando dal verde brillante all’oro, al rosso e al caldo marrone. Un’autentica oasi di pace e bellezza, un luogo che invita a riscoprire il piacere di un contatto diretto e rispettoso con la natura.

Il foliage nella Faggeta del Monte Cimino: uno spettacolo di colori autunnali

Parco del Cimino

Fonte: iStock

Parco del Cimino, Lazio

Nelle vicinanze del suggestivo borgo di Soriano nel Cimino, a est di Viterbo, sorge una delle foreste più maestose e antiche dell’intera Europa: la Faggeta del Monte Cimino. Questo eccezionale ecosistema, testimone di secoli di storia naturale, riveste un valore incommensurabile, tanto da essere stato incluso tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO, a sottolineare l’importanza di quest’area nella tutela della biodiversità a livello globale.

Ci troviamo nel cuore pulsante della Tuscia, nei pressi del Lago di Vico, a 1053 metri di altitudine, immersi in un’atmosfera di serenità, dove si respira un’aria di una purezza e freschezza ineguagliabili.

Qui, i sentieri conducono attraverso un viaggio suggestivo tra gli alberi secolari e le foglie dei faggi che creano un paesaggio di straordinaria bellezza. Un’esperienza che permette di entrare in contatto con la natura più autentica, apprezzandone l’armonia e la forza rigenerante.

L’importante consiglio che si offre a chiunque si appresti a passeggiare nel bosco è sempre lo stesso: farlo in silenzio, non solo per amplificare la percezione dei sensi, ma soprattutto per non spaventare gli animali che abitano questo luogo fiabesco. Esseri affascinanti come il ghiro, la martora, lo scoiattolo e la rarissima salamandra pezzata vivono proprio in queste zone, e la tranquillità del loro habitat contribuisce al loro benessere e alla loro serenità.

Gli itinerari da percorrere nella Faggeta del Monte Cimino

Gli escursionisti hanno a disposizione molteplici itinerari per esplorare questi luoghi incantevoli, ma ci sono tre percorsi principali che si distinguono per la loro bellezza e unicità. Questi, accuratamente tracciati, sono l’ideale per godersi appieno le meraviglie naturali della zona e immergersi completamente nell’ambiente circostante.

Il primo itinerario parte dal bellissimo borgo di Soriano nel Cimino. Da qui, il sentiero si snoda tra paesaggi mozzafiato, regalando meravigliose vedute dei dintorni circostanti. Il secondo percorso ha inizio dal caratteristico borgo di Caprarola, famoso per l’imponente Palazzo Farnese.

Infine, il terzo itinerario parte dall’Aula Didattica della Faggeta del Monte Cimino, situata a un’altitudine di 990 metri. Questo raggiunge l’antica strada romana, dove s’incontra il sentiero che conduce al Monte Cimino. Ogni itinerario offre un’esperienza diversa, ma tutti condividono il medesimo obiettivo: scoprire e apprezzare la natura incontaminata.

Faggeta del Monte Cimino

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Faggeta del Monte Cimino, Lazio