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Benvenuti ad Assos, il villaggio più fiabesco della Grecia

A circa 36 km a nord di Argostoli, capoluogo di Cefalonia, poco distante dalla spiaggia di Myrtos, si trova il minuscolo ma incantevole villaggio di Assos, un luogo nascosto di grande bellezza che vale senz’altro la pena visitare. Un piccolo gioiello simbolo del Mediterraneo, da non perdere per la sua armoniosa miscela di elementi pittoreschi, che regala esperienze di totale relax nella natura.

L’incantevole villaggio di Assos in Grecia

Assos si sviluppa su una penisola a forma di ferro di cavallo, nella parte nord-occidentale di Cefalonia, tra le migliori destinazioni europee, e ospita un centinaio di abitanti. È un villaggio affascinante e colorato, arroccato sulle acque turchesi di questa splendida isola greca, ricca di città e borghi pittoreschi, ma senza dubbio questo è uno dei più graziosi.

Per raggiungerlo, bisogna immergersi in un paesaggio naturale che emoziona a ogni scorcio. Dalla strada costiera, i ripidi tornanti che conducono giù al paese si circondano di boschi cipressi che poco alla volta rivelano tetti rossi e facciate dalle tonalità pastello. Sulla piazzetta si affaccia qualche casa e qualche ristorante, e il molo dove attraccano i pescherecci o i pochi yacht che vi approdano. Si cammina tra vicoli stretti fiancheggiati da bouganville e antiche chiese. Ma l’attrazione più ammaliante è il Castello di Assos.

Il Castello di Assos, attrazione veneziana sull’isola di Cefalonia

Splendido esempio dell’architettura militare di una delle più belle e famose isole della Grecia (qui, invece, vi abbiamo parlato delle meno note), il Castello venne realizzata dai veneziani nel XVI secolo, su richiesta degli abitanti del posto che desideravano la fondazione di una seconda fortezza dopo quella di Aghios Gheorgios, per proteggere più efficacemente Cefalonia dalle incursioni dei pirati. L’edificio venne costruito sulla sommità della collina rocciosa, alta 170 metri, che occupa l’intera penisola penetrando nelle acque blu del Mar Ionio, e ha come unico accesso una strettissima lingua di terra che lo collega alla costa.

Oggi si possono ammirare le rovine delle possenti mura, dei bastioni, delle due porte, della casa dell’Alto Commissario veneziano e della chiesetta di San Marco. L’accesso al castello avviene tramite un sentiero in pietra ristrutturato, e nelle vicinanze si trova la chiesetta abbandonata del profeta Elia, costruita nel 1888 sulle rovine di un’altra chiesetta risalente al 1500.

Le spiagge, piccoli paradisi

Di Assos si amano soprattutto le due spiagge, entrambe con una splendida vista sulla baia e con fondali ideali per gli amanti dello snorkeling. Lo scenario in cui sono immerse, con il verde intenso dei boschi circostanti che fa da cornice ad acque cristalline, è una vera festa per gli occhi. Una è proprio in paese, in alta stagione vi si possono affittare sdraio e lettini con ombrelloni, mentre una parte resta sempre libera. Alle spalle ha due ristoranti, e nelle vicinanze vi si trovano localini, bar e negozi.

La seconda spiaggia, più piccolina, è sulla stradina che porta al Castello di Assos. È completamente libera ma meno affollata rispetto all’altra, il che la rende perfetta per vivere un’esperienza privata idilliaca e anche molto romantica, se rimanete fino al tramonto. A 11,5 km da Assos, inoltre, si trova la splendida spiaggia di Myrtos, vanto di Cefalonia, considerata la più bella della Grecia.

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Milioni di luci hanno acceso la magia: la favola di Natale ha inizio

C’è qualcosa di incredibilmente straordinario che sta accadendo intorno a noi, proprio adesso che le strade, le piazze e i quartieri delle città di tutto il mondo si sono trasformate in cartoline di immensa bellezza.

Ci sono le luci, quelle sfavillanti che illuminano i parchi urbani e i percorsi cittadini, e ci sono gli alberi, che sono maestosi e incantati. Ci sono poi i profumi che si diffondono nell’aria e che sono accompagnati da soavi melodie e poi, ancora, bancarelle di ogni tipo che sfoggiano prodotti che parlano di storie, tradizioni e culture. È il miracolo di Natale che prende vita, e che accende di magia i luoghi del mondo che conosciamo.

Sono tante, anzi tantissime, le destinazioni da raggiungere durante il periodo dell’Avvento, le stesse che ci permettono di immergerci e perderci all’interno delle atmosfere natalizie che tanto amiamo. Ma se volete lasciarvi incantare dalle luci sfavillanti che si trasformano in capolavori d’arte visiva e immersiva, e che vi permettono di vivere una favola di Natale, c’è solo un luogo da raggiungere. Preparate le valigie, si parte. Destinazione: Medellín.

La favola di Natale a Medellín

Non si tratta dei celebri mercatini di Natale che si snodano in tutta la Germania, e neanche dello scintillante e antico albero di Natale che allestiscono ogni anno a Tallinn, ma di uno spettacolo visivo senza eguali che illumina il Natale di magia. Per assistere a questo show, che incanta lo sguardo e riscalda il cuore, dobbiamo recarci in Colombia, e più precisamente a Medellín. È qui che si trova il percorso di luci e addobbi di Natale più bello di tutto il mondo.

Conosciamo tutti Medellín, capitale di Antioquia e città dell’eterna primavera, nonché luogo di nascita di Pablo Escobar, e sappiamo bene che un viaggio in questo luogo è destinato a sorprenderci ogni volta, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Lo fa con il suo clima temperato, con quell’iconico Festival dei fiori, ma anche con le cabinovie moderne e con quelle viste mozzafiato sulla Valle d’Aburrá. Lo fa anche con le sculture che si snodano e decorano Plaza Botero e con il Museo cittadino che ospita i capolavori degli artisti locali.

Ma c’è un altro motivo per cui Medellín ha catturato la nostra attenzione adesso, ed è quello che la vede come la città più bella, luminosa e scintillante del Periodo dell’Avvento. Le luminarie e gli addobbi che si snodano nello scenario urbano, infatti, danno vita a veri e propri capolavori visivi in cui perdersi e immergersi, gli stessi che lasciano senza fiato.

Per tutto il mese di dicembre, infatti, Medellín è totalmente invasa da milioni di luci natalizie che, tutte insieme, creano uno show sfavillante che trasporta viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo in una favola di Natale che non conosce eguali.

Luci di Natale a Medellín

Fonte: Getty Images

Luci di Natale a Medellín

Le luci di Natale più belle del mondo

Sono più di un milione le luci natalizie che vengono accese durante il periodo dell’Avvento a Medellín, le stesse che fanno da cornice a una serie di spettacoli e di eventi culturali che si alternano durante il mese di dicembre. È questo il periodo migliore per riscoprire la capitale di Antioquia in una veste inedita e incantata.

Quella di addobbare in maniera strabiliante tutte le strade della città è un tradizione antica che risale al 1851 e che è stata perpetuata fino ai giorni nostri, diventando sempre più maestosa e straordinaria, fino a trasformarsi in una vera e propria attrazione turistica che attira ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Il Festival delle luci di Natale, che prende il nome di Alumbrados Navideños, è stato nominato dal National Geographic negli stessi anni come lo spettacolo luminoso più bello di tutto il mondo. E in effetti basta dare uno sguardo alle fotografie per capire il motivo.

Le luci vengono accese tra fine novembre e inizio dicembre, inaugurando così la stagione di Natale. Imperdibili sono le passeggiate nel Parque de las Luces  e quelle lungo il fiume, dove luminarie fiabesche, di ogni forma e dimensione, trasportano i viaggiatori in un mondo fantastico dove la favola natalizia prende vita.

Luci di Natale a Medellín

Fonte: Getty Images

Luci di Natale a Medellín
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Come in una favola: la caccia ai troll ha inizio

Esistono luoghi in tutto il mondo che per forme, lineamenti e colori assomigliano proprio a quelli che abbiamo visto e immaginato leggendo le favole delle buonanotte che da sempre ci hanno accompagnato, e che sono così belli da non sembrare reali.

Si tratta di posti dove la natura è stata lasciata libera di agire, e di mettere in scena i suoi spettacoli più belli, o di quelli in cui l’uomo ha creato capolavori di intensa bellezza che lasciano senza fiato. Proprio lì dove sembrano prendere vita tutte quelle storie, le leggende, le fiabe e i miti che ci fanno tornare ancora un po’ bambini.

E se è un’esperienza da favola che volete vivere, allora, c’è solo una destinazione da raggiungere: la Norvegia. Nel Paese Scandinavo, infatti, tra la bellissima capitale e quel paesaggio variegato e mozzafiato che comprende montagne, ghiacciai e profondi fiordi, si nascono i leggendari troll. Preparate i bagagli e aguzzate la vista: la caccia ha inizio.

Un’esperienza da fiaba in Norvegia

Organizzare un viaggio in Norvegia, per esplorare gli sterminati e selvaggi territori del Paese scandinavo, è sempre una fantastica idea. La capitale Oslo, infatti, incanta con le sue architetture, i musei e le numerose aree verdi, mentre la città di Bergen, con le sue colorate casette in legno, diventa lo sfondo perfetto per scattare le più belle cartoline di viaggio. Tutto intorno alle città e ai villaggi, invece, si snodano paesaggi variegati e mozzafiato caratterizzati da montagne, ghiacciai e fiordi straordinari che si alternano lungo la costa.

È proprio percorrendo questi incredibili scenari, tra strade serpeggianti, dirupi e formazioni rocciose, che è possibile avvistare delle figure mitologiche, stiamo parlando dei troll. La leggenda vuole che queste strane creature, che sbucano dal terreno, vivono e si nascondono all’interno delle foreste dell’Europa settentrionale.

Una volta, tanto tempo fa, i troll vivevano liberamente tra le foreste e le montagne norvegesi. Tuttavia lo facevano solo al crepuscolo, e durante la notte, perché la luce del sole li avrebbe trasformati in pietra.

Le testimonianze delle leggende che ruotano intorno a queste figure misteriose e mitologiche, vivono e sopravvivono in tutto il territorio norvegese, permettendo ai viaggiatori di tutto il mondo di toccare con mano una fiaba folcloristica e affascinante, che oggi appartiene al patrimonio culturale dell’interno Paese.

Attraversando il territorio, inoltre, è possibile ascoltare le storie preservate dalle persone che qui hanno sempre vissuto, ma soprattutto si possono seguire le tracce che i troll hanno lasciato in tutto il Paese, proprio lì dove compaiono i loro volti e i loro corpi scolpiti nelle rocce.

Trollpikken

Fonte: Christine Baglo/ Visitnorway.com

Trollpikken

A caccia di troll

Alcuni parlano dei troll come figure simpatiche, anche se un po’ dispettose. Altri, invece, li dipingono come dei personaggi cattivi e spaventosi dai quali è meglio stare alla larga. Indipendentemente da ciò in cui scegliete di credere, però, sappiate che in Norvegia potrete seguire le loro tracce.

La caccia ai troll inizia dalla Trollstigen, una delle strade turistiche nazionali più famose del Paese. Si tratta di un percorso mozzafiato che si snoda a 800 metri di altezza dal livello del mare e che permette di contemplare panorami incredibili che si perdono all’orizzonte.

Non lontano dalla strada panoramica, invece, è possibile raggiungere l’imponente Trollveggen, la parete dei troll considerata una delle più alte d’Europa. Questa parete rocciosa è una destinazione molto popolare tra gli scalatori di tutto il mondo, ma non è per tutti.

A oltre 1000 metri d’altezza, invece, troviamo Trolltunga, la lingua dei troll. Si tratta di un massiccio montuoso che è possibile attraversare seguendo un percorso escursionistico di elevata difficoltà. La leggenda narra di un troll che, rimasto qui fino all’alba, si è trasformato in pietra dopo essere stato baciato dal sole.

Tra i luoghi da raggiungere, per completare la nostra caccia ai troll, c’è anche Trollpikken che, letteralmente, vuol dire il “pene del troll”. Anche qui, un troll troppo fiducioso, ha deciso di sfidare il sole trasformandosi in pietra.

Se il mondo di queste creature mitologiche vi affascina, allora, non dovreste assolutamente perdere l’esperienza all’Hunderfossen Fairytale Park. Si tratta di un parco giochi che ospita giostre, esperienze avventurose per grandi e bambini e, naturalmente, i troll.

Troll, Hunderfossen Family Park

Fonte: Esben Haakenstad

Troll, Hunderfossen Family Park

 

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Non solo alberi: la piramide natalizia è un incanto

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, per vivere esperienze adrenaliniche e mozzafiato, per esplorare tutti quei luoghi nei quali la natura ha creato dei veri e propri capolavori o per passeggiare tra i monumenti e le creazioni architettoniche dell’uomo che si sono trasformate nel simbolo di città e Paesi interi. Ma lo facciamo anche per toccare con mano tutte quelle tradizioni che appartengono a luoghi e popolazioni lontane da noi.

E se è questo il motivo che ci spinge ad attraversare il globo in lungo e in largo, allora, nessun periodo è meglio del Natale per riscoprire usanze e tradizioni che appartengono ad altri popoli. Come i mercatini di Natale, la cui nascita risale al XIV secolo nei territori della Germania, dell’Austria e dell’Alsazia, o il Calendario dell’Avvento, inventato da Gerhard Lang nel 1908. E poi, ancora, tutte le prelibatezze culinarie e gli oggetti di artigianato che vengono esposti durante questo periodo.

Ci sono poi gli alberi di Natale, quelli maestosi e scintillanti che campeggiano nelle piazze cittadine e nelle case delle persone, le cui origini sono riconducibili a Tallinn, in Estonia, nel 1441. E infine ci sono le piramidi natalizie, dei veri e propri capolavori in legno che fanno parte del folclore natalizio tedesco.

C’era una volta la piramide di Natale

Sono maestose, scintillanti e artistiche, sono le piramidi di Natale che popolano le strade, i quartieri e le città di tutta la Germania e non solo. Diventate elemento riconoscibile del folclore natalizio tedesco, affondano le loro origini nel XVIII secolo, quando furono create nella zona dei Monti Metalliferi, al confine tra la Repubblica Ceca e la Germania.

Le piramidi di Natale, in tedesco Weihnachtspyramide, sono spesso costruite in sostituzione del più diffuso albero e sono realizzate in legno e poi addobbate con candele, luci, piante, biscotti e personaggi sacri. Queste strutture, che appaiono come dei veri e propri capolavori artistici e visivi, possono raggiungere dimensioni stratosferiche. Spesso, infatti, sono situate al centro dei mercatini di Natale o nelle piazze addobbate durante il periodo dell’Avvento.

La bellezza di queste creazioni ha fatto sì che negli anni la tradizione si diffondesse anche in altri luoghi nel mondo come, per esempio, negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma anche in Svizzera e in Austria.

Dresda

Fonte: iStock

Dresda

Dove ammirare le più belle piramidi di Natale

Se volete lasciarvi incantare dalla bellezza delle Weihnachtspyramide, allora, non potete perdere il mercatino di Natale di Dresda. Oltre a essere considerato uno dei più grandi e belli della Germania, lo Striezelmarkt è anche uno dei più antichi d’Europa e del mondo. Proprio qui, ogni anno, viene costruita la maestosa piramide di Natale dell’Erzgebirge, che superando i 14 metri di altezza si è guadagnata il primato di piramide più alta del mondo.

Come abbiamo anticipato, però, l’usanza delle piramidi di Natale è diffusa in tutta la Germania. Ad Aschaffenburg, per esempio, nella piazza antistante al castello di Johannisburg, c’è un pittoresco mercatino di Natale nel quale campeggia una gigantesca e scintillante Weihnachtspyramide.

La luce della piramide natalizia illumina anche il centro storico di Zwickau, proprio qui dove si snodano tutta una serie di bancarelle che espongono oggetti artigianali e prelibatezze gastronomiche locali.

La tradizione di allestire la piramide di Natale si è diffusa anche in Svizzera. A Basilea, nello splendido mercatino allestito in Barfüsserplatz, ogni anno viene costruita una maestosa e sfavillante Weihnachtspyramide che svetta verso il cielo per 13 metri di altezza e illumina il percorso cittadino creando un’atmosfera fatata.

Piazza Barfusserplatz, Basilea

Fonte: iStock/klug-photo

Barfusserplatz, Basilea
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La bellissima cascata che si getta direttamente nell’oceano

Una delle località più visitate delle Isole Faroe è il piccolo villaggio di Gásadalur, sull’isola di Vágar, talmente remoto che fino a non molto tempo fa ci si poteva arrivare soltanto a piedi, con un’escursione piuttosto impegnativa attraverso impervie montagne. Il motivo per venire fin qui è vedere la cascata Múlafossur, uno spettacolo della natura emozionante e unico al mondo.

Gásadalur, un villaggio remoto nella natura selvaggia

Gásadalur è uno dei villaggi più piccoli delle Isole Faroe, con circa una dozzina di abitanti. Un tempo il paesino rischiava di trasformarsi in una città fantasma, a causa della sua posizione inaccessibile, incastrato tra due montagne in un angolo remoto di Vágar. Fino al 2006 il villaggio, situato a circa 11 km dall’aeroporto di Vágar, si poteva raggiungere soltanto a piedi, con un’escursione di circa 4 km attraverso un ripido sentiero montano, o in alternativa in barca o in elicottero. Per fortuna, la situazione è migliorata con la costruzione di un tunnel che collega Gásadalur alla rete stradale di Vágar, per cui oggi i visitatori possono facilmente raggiungere questo piccolo paesino in macchina.

Questo manipolo di case è circondato da due montagne che superano entrambe i 700 metri, a est l’Eysturtindur (“il picco a est”) che raggiunge i 715 metri sul livello del mare, a nord l’Árnafjall che si eleva a 722 metri. Una volta qui vi troverete anche un caffè che serve piatti tipici e torte fatte in casa. La particolarità di questo punto di ristoro è che viene trasformato in un mattatoio per una settimana all’anno, in autunno. La carne viene servita al caffè, per cui è un prodotto veramente locale. Oltre alla natura selvaggia, non c’è molto, ma vale la pena visitarlo per l’attrazione più incredibile di questi luoghi: la splendida cascata Múlafossur.

La spettacolare cascata Múlafossur

La maggior parte dei visitatori si dirige direttamente al punto panoramico di Múlafossur per osservare la spettacolare cascata. Dalla strada principale, bisogna prendere una strada di ghiaia lunga 300 metri. L’emozionante cascata di Múlafossur si può raggiungere in 5 minuti a piedi dal parcheggio del villaggio.

Il getto della cascata viene spostato dal vento, riversandosi nell’Oceano Atlantico sottostante. In estate il paesaggio è di un verde brillante, mentre in autunno assume sfumature gialle, arancioni e marroni. A fare da sfondo, le poche case del paesino all’ombra dell’imponente montagna a nord, che contribuiscono a rendere lo scenario ancora più pittoresco.

Tantissimi i viaggiatori che si avventurano qui per scattare la foto perfetta della cascata che si tuffa nell’oceano. Per avere la visuale migliore, bisogna proseguire fino alla fine della strada, dove una stretta scala scende verso l’acqua. Scendere le scale per ammirare la cascata dal basso, però, è molto rischioso, poiché i gradini sono molto scivolosi e il corrimano è instabile (c’è infatti un divieto, ignorato però da diversi visitatori). Se, invece, avete voglia di camminare, c’è un sentiero con un’ottima vista sull‘isola di Mykines. Inizia prima del cancello sulla strada per il punto panoramico di Múlafossur. Il sentiero attraversa il torrente della cascata su un piccolo ponte e passa per Gásadalur, seguendo il bordo della scogliera.

Oggi, con la costruzione del tunnel, è facile raggiungere Gásadalur. Da Tórshavn è un’ora di macchina, mentre dall’aeroporto di Vágar sono solo 15-20 minuti. Una volta arrivati al villaggio, Múlafossur è la più accessibile di tutte le principali attrazioni delle Isole Faroe. Si tratta di una passeggiata pianeggiante dal parcheggio, senza bisogno di camminare su terreni scoscesi con il vento e la pioggia che vi sferzano il viso. Un viaggio fin qui è sicuramente un’esperienza incredibile.

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Si trova in Romania uno dei castelli più belli d’Europa

Sinaia è una splendida cittadina della Romania situata a circa 120 chilometri a Nord dalla Capitale Bucarest. Una località davvero sorprendente tanto da essere considerata “la perla dei Carpazi”. Si trova, tra le altre cose, a 800 metri di altitudine sul livello del mare e in quello che possiamo definire il confine tra la Valacchia, una regione storica della Romania, e la ben più famosa Transilvania.

Fare un viaggio da queste parti per molti vuol dire andare alla ricerca di edifici angusti e storie leggendarie fatte di lupi mannari e vampiri, ma la realtà, spesso, è ben diversa. Su quella che è considerata la vera e propria porta d’ingresso della Transilvania, come un miraggio appare un maniero dai profili fiabeschi e che ancora oggi è considerato uno dei più belli d’Europa: il Castello di Peleș.

Castello di Peleș, un po’ di storia

Il Castello di Peleș è una delle attrazioni turistiche più visitate della Romania. Ma del resto è comprensibile: è un eccezionale esempio di architettura neo-rinascimentale tedesca. È stato costruito tra il 1875 e il 1883 per volere di re Carlo I e, oltre a essere definito “uno dei più incantevoli di tutto il continente”, è stato il primo tra gli europei ad essere interamente illuminato dalla corrente elettrica.

Carlo I di Romania decise di edificarlo a Sinaia perché, in seguito a una visita della città, restò particolarmente colpito dalla bellezza del paesaggio. Fu così che scelse di acquistare un terreno e far costruire un castello come residenza estiva per la Famiglia Reale.

Castello di Peleș romania

Fonte: iStock – Ph: SCStock

Il meraviglioso Castello di Peleș

Esso fu usato usato dai monarchi fino al 1948 quando, con l’avvento del Comunismo, fu trasformato in un museo che aprì le sue porte al pubblico solo nel 1990.

In sostanza, è una costruzione dalla storia abbastanza recente, ma nonostante questo riesce a conquistare ogni suo visitatore con la bellezza dei suoi decori, sia esterni, sia interni. La sua struttura, infatti, fu appositamente studiata per fornire un edificio con servizi mai visti prima nei castelli europei. Non solo impianto elettrico, quindi, ma anche riscaldamento centralizzato e persino un’aspirapolvere.

Visitare il Castello di Peleș

Il Castello di Peleș vanta una superficie di ben 3.200 metri quadri e 160 stanze riccamente decorate e ammobiliate a cui fanno seguito 30 bagni.

Ma è già ammirandolo dall’esterno che ci si rende conto di essere di fronte a un capolavoro di architettura. Infatti, vi ritroverete dinnanzi a uno splendido edificio bianco come la neve dove a far da contrasto ci sono alcune pregevoli finiture in legno scuro, torrette a punta, tanti motivi alle finestre, sui tetti e sulle balaustre. Un’architettura, quindi, che riesce perfettamente a inserirsi nell’armonia del paesaggio circostante.

Esso, infatti, è completamente abbracciato dalla natura in cui ogni tanto spuntano sculture, fontane e vasi in marmo di Carrara che contribuiscono a renderlo ancor più fiabesco. Tra le statue più importanti vi segnaliamo quella di Carlo I realizzata dallo scultore italiano R. Romanelli, il monumento alla regina Elisabetta, leoni che fanno da guardia e molto altro ancora.

Non da meno sono le meraviglie che custodisce gelosamente tra le sue mura. A tal proposito però c’è da fare una premessa: delle 160 stanza presenti solo 10 visitabili. Nonostante questo, rimarrete certamente impressionati dai maestosi lampadari fatti in vetro di Murano, affreschi, ricami in seta e molti altri lussi. Ma non solo. A lasciarvi un segno indelebile, infatti, saranno anche le sculture in noce e bassorilievi situati all’ingresso, così com il soffitto in vetro che si apre sul cielo.

Peleș castello dettagli

Fonte: iStock

Alcuni dettagli del Castello di Peleș

Ogni stanza, poi, ha qualcosa di spettacolare e unico e il fatto più curioso è che, nonostante gli stili diversi con cui sono state progettate, cìò che emerge è un insieme armonico.

Le decorazioni delle camere hanno temi esclusivi provenienti da tutte le culture del pianeta: italiano, inglese, francese, spagnolo-moresco, turco, barocco, rococò e molte altre ancora. Un castello veramente eccezionale e che riesce a catapultare chiunque lo scopra in una dimensione dai profili fiabeschi. Ma Peleș è anche il Castello dei primati, a tal punto da essere uno dei più innovativi dell’epoca.

Oltre alla corrente elettrica, il riscaldamento e l’aspirapolvere, nel Castello di Peleș vennero persino installati degli ascensori. Inoltre, nella sala del teatro è stata presentata per la prima volta in Romania una pellicola cinematografica.

Cos’altro vedere a Sinaia

Il Castello di Peleș vale certamente il viaggio. Ma la verità è che la città in cui si trova, Sinaia, ha molte altre meraviglie che vale la pensa scoprire. Per esempio, qui si erge un altro splendido Castello: il Pelișor, le cui stanze più importanti sono la Holul de onoare (sala d’onore) che sfoggia un bel lucernario in vetro e acciaio, l’ufficio di Re Ferdinando I che invece è impreziosito da mobili in stile neo-rinascimentale tedesco, e la camera d’oro.

Molto interessante anche il Monastero di Sinaia, dedicato a Santa Caterina, dove si sviluppano due cortili nel cui centro sorge una piccola chiesa costruita in stile bizantino: la Biserica Veche (chiesa vecchia) e la Biserica Mare (chiesa grande). Degno di nota anche l’interno in cui poter ammirare affreschi e mosaici in stile neo-bizantino e anche un museo che ospita una collezione di icone e croci risalenti al XVII secolo, la prima bibbia scritta in romeno e una miriade di oggetti preziosi.

Poi Villa Luminiș che era la casa del compositore e musicista romeno George Enescu. Costruita negli anni ’20 del secolo scorso in stile Brâncoveanu, fu abitata dall’artista dal 1926 al 1946. Da quel momento in poi, purtroppo, fu costretto a lasciare la Romania e trasferirsi a Parigi. Per questo motivo, decise di donare la villa allo Stato romeno con lo scopo che venisse utilizzata come luogo di creazione e ricreazione degli artisti. Nel 1995 vi fu inaugurato un museo.

Infine, Sinaia è anche una delle più famose località sciistiche di tutta la Romania, ma anche la meta ideale per chi ama stare a contatto con la natura grazie ai suoi tanti – e bellissimi – percorsi escursionistici ben segnalati e decisamente ben tenuti.

Insomma, vale davvero la pena fare un viaggio a Sinaia sia perché qui svetta uno dei castelli più belli di tutta Europa, sia perché è una destinazione che ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori.

Sinaia romania

Fonte: iStock

Sinaia in inverno
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In questa città ci sono più di 10 mercatini di Natale. Li hai visti già tutti?

Vienna è una delle città più affascinanti in Europa con i suoi palazzi decorati in grado di trasportarci in un attimo nella tipica atmosfera imperiale. Se questo è vero tutto l’anno, lo è ancora di più nei giorni che precedono il Natale quando la capitale austriaca si riempie di mercatini scintillanti e ricchi di colori tipici di questo periodo da cui è davvero difficile non farsi affascinare e ritornare un po’ bambini.

Da metà novembre fino a Natale Vienna è la meta perfetta per chi ama questa festività, la tappa ideale per chi sta cercando un luogo dal fascino intramontabile in cui il 25 dicembre non dura soltanto un giorno.

L’incanto dei mercatini storici

Quando si parla di mercatini di Natale, a Vienna non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma dove possiamo cominciare il nostro tour all’insegna dei profumi, colori e sapori? Quello del Freyung sorge nel centro storico ma non è un semplice mercatino: nella stessa piazza, infatti, ne veniva allestito uno già verso la fine del ‘700, quindi è uno dei più antichi della città. Tra le sue bancarelle si trova di tutto, dall’artigianato alle decorazioni in vetro. Basta spostarsi di pochi passi, poi, per imbattersi nel mercatino Am Hof che è reso ancora più suggestivo dai cori natalizi che accompagnano gli acquisti.

Presente tutto l’anno di fronte al palazzo di Schönbrunn, uno dei luoghi simbolici di Vienna, il tradizionale mercato si trasforma in un mercatino natalizio dove abbondano decorazioni e attività dedicate ai bambini. E che dire di quello che si trova nei pressi del Palazzo del Belvedere? Più che un mercatino, è un vero e proprio villaggio natalizio in stile barocco. Per i più romantici, invece, c’è il mercatino am Spittelberg: basta percorrere le magiche vie del quartiere per scoprire gli stand che hanno in serbo tante sorprese per gli innamorati. Per le coppie ma non solo c’è il mercatino di Natale che si trova all’Incanto del Ghiaccio, un luogo da sogno con una splendida pista da pattinaggio e il caratteristico albero dei cuori.

Vienna e i suoi mercatini di natale

Fonte: iStock

Uno dei mercatini di Natale da visitare a Vienna

Alla scoperta della tradizione culinaria austriaca

Il Natale è il periodo in cui trionfano i dolci e i piatti più gustosi e a Vienna i mercatini che offrono una leccornia dopo l’altro non mancano di certo! Un esempio perfetto è il villaggio natalizio della Stephansplatz che farà scoprire i cibi tipici della tradizione austriaca. Il mercato dei sapori dell’Avvento, non lontano dal Teatro dell’Opera, è un vero e proprio paradiso per i più golosi che potranno assaggiare formaggi, delizie a base di carne, dolci e riscaldarsi con un bel bicchiere di punch.

L’incredibile arcata di candele, poi, fa da cornice all’ingresso del mercatino di Gesù Bambino a Rathausplatz che racchiude in sé tutti gli elementi della tradizione viennese in ambito culinario e non solo. Per resistere alle basse temperature di questo periodo, infine, non c’è niente di meglio dell’Incanto del Natale di Ottakringer, presso il birrificio Ottakringer Brauerei: le prelibatezze gastronomiche la fanno da padrone, il tutto accompagnato dall’ottima birra locale.

Vienna è la città dei mercatini natalizi per eccellenza, quelli appena descritti e molti altri ancora sono pronti a rendere l’attesa del 25 dicembre davvero unica.

I prodotti dei mercatini di Natale a Vienna

Fonte: iStock/rglinsky

I prodotti tipici dei mercatini di Natale di Vienna
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Bambouseraie de Prafrance, la foresta di bambù nel cuore della Francia

In Occitania esiste un luogo molto speciale, un angolo d’Asia nel cuore della Francia e dell’Europa: si tratta della Bambouseraie de Prafrance, eccezionale giardino botanico con oltre 1000 bambù che ogni anno, da metà febbraio a metà novembre, conduce i visitatori in un viaggio ricco di sorprese e scoperte a pieno contatto con la natura.

Tra i giardini più incantevoli del Paese, nasce nel 1856 dal sogno e dalla determinazione di Eugène Mazel, appassionato di orticoltura e scienze naturali, che importa a e trapianta qui specie esotiche provenienti dal Giappone, dalla Cina, dall’Himalaya e dal Nord America.

Alla sua morte, la tenuta viene acquistata dalla famiglia Négre che la espande fino agli attuali 34 ettari, di cui 15 occupati dal magnifico Parco, che oggi fa parte del prestigioso circuito Les Plus Beaux Jardins de France.

Una passeggiata nella foresta di bambù: cosa non perdere

palme Bambouseraie

Fonte: iStock

Palme della Bambouseraie

Passeggiare in un’oasi di verde e di pace, lontano dalla frenesia e dal traffico della città, è già di per sé un’esperienza entusiasmante ma trovarsi proprio qui, al cospetto di un maestoso ginko biloba, curati giardini giapponesi, sequoie, palme cinesi e vasche di fiori di loto e ninfee è un rigenerante sogno a occhi aperti.

Il percorso può iniziare dalla “Strada dei bambù“, maestoso viale ombreggiato da bambù giganti che possono toccare i 25 metri di altezza: accanto a essi, anche le sequoie che svettano a oltre 40 metri.
La sensazione è quella di “sentirsi piccoli” di fronte a tanta meraviglia e davvero estasiati.

Proseguendo, ci si immerge ancora di più nell’atmosfera esotica incontrando il Villaggio Laotiano, fedele ricostruzione delle abitazioni tipiche del Laos realizzate in bambù e arredate con dovizia di particolari per rispecchiare, nel modo più fedele possibile, lo stile di vita del piccolo Paese del Sudest asiatico attraversato dal fiume Mekong.
Per ricreare ancora meglio l’ambientazione esotica, tutt’intorno si ammirano piante di pepe e caffè, banani, canne da zucchero, papaye e il taro, pianta erbacea della famiglia delle Aracee originaria dell’Asia centro-meridionale.

Bambouseraie banano

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Le piante di banano

E siamo appena all’inizio.

Di sicuro fascino è poi la fattoria, risalente al XVI secolo, vegliata da un enorme castagno e tuttora segnata dalle tracce della grande esondazione del fiume Gardon nel 1958: da qui parte la strada delle palme cinesi e si raggiunge la zona più suggestiva della foresta, la Valle del Drago, ampio giardino in stile giapponese a opera del paesaggista Erik Borja.

Fiori di loto, piante dai mille colori, il ginko biloba di 30 metri, il serpeggiante torrente sulle cui sponde trova posto una pagoda di legno: tutto concorre a emozionare e a dare vita a un angolo ideale per la meditazione.

Ancora, alla destra del vialone principale, ecco il Jardin des Bassins d’Eugene, giardino acquatico con le vasche in pietra che custodiscono delicate ninfee, e le Serre di Mazel, con specie provenienti dalle Canarie, piante grasse e una ricca collezione di bonsai.

Infine, meritano una sosta il Labirinto (ovviamente realizzato in bambù), il Garden Center dove sono in vendita le favolose piante ammirate nel parco, e il negozio di articoli vari tra cui tisane, arredo, cancelleria, prodotti di bellezza e a base dell’immancabile bambù.

Informazioni pratiche

Come accennato, la Bambouseraie de Prafrance è aperta ogni giorno dalla metà di febbraio alla metà di novembre con orari che variano in base alla stagione e che è possibile consultare sul sito ufficiale.
L’ingresso è consentito fino a 45 minuti prima della chiusura ma per poter davvero apprezzare la foresta di bambù sono necessarie almeno due ore.

Il mezzo più comodo con cui raggiungere la Bambouseraie è l’auto: con partenza da Nimes, la città più grande meno distante, va seguita la N106 fino a Alès per poi immettersi lungo la D910 in direzione Anduze: raggiunto il ponte sul Gardon d’Anduze, occorre svoltare a destra sulla D129 e proseguire per 3 chilometri fino all’ingresso del parco dove si trova un parcheggio gratuito.

Per evitare la folla, i giorni migliori sono quelli infrasettimanali e l’orario a ridosso dell’apertura.

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Tallinn: una favola baltica da vivere adesso

È iniziato ufficialmente il periodo più magico dell’anno, quello in cui viaggiatori provenienti da ogni dove si muovono in massa per andare alla scoperta delle incantate atmosfere natalizie che trasformano le strade, i quartieri e le piazze delle città di tutto il mondo.

I luoghi da raggiungere sono tantissimi, e la lista si aggiorna di anno in anno con nuove e inedite esperienze emozionali e sensoriali. A partire dai mercatini di Natale, che raccontano il fascino di una tradizione secolare, passando per i maestosi e scintillanti alberi di Natale e per tutte quelle decorazioni che illuminano d’immenso le città.

Ma se avete in programma di organizzare un viaggio che vi permetta di vivere una favola di Natale, allora, c’è solo una destinazione da raggiungere questo dicembre, ed è Tallin. Preparate le valigie: si parte!

Bentornati a Tallin, la capitale green che sembra una favola

Organizzare un viaggio a Tallin, in qualsiasi periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la capitale dell’Estonia che si affaccia sul Mar Baltico non smette mai di stupire e incantare i viaggiatori. Lo fa con il suo centro storico fortificato, quello in cui negozi e caffetterie si affacciano sulle strade acciottolate, lo stesso che è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma anche con la bellissima storica piazza nella quale campeggia il municipio gotico.

Lo fa anche con tutte le sue architetture che caratterizzano la scena urbana e con quell’atmosfera sospesa che ricorda le più belle favole della buonanotte che abbiamo letto. Ma Tallin è anche quella città con un’anima green e sostenibile, la stessa che gli ha permesso di aggiudicarsi il titolo di Capitale Verde del 2023.

Grazie alla sua visione a medio e lungo termine, infatti, la città si prepara a diventare un esempio per tutta Europa nell’ambito della sostenibilità, con tutta una serie di attività volte ad accelerare innovazioni ecologiche e crescita verde per uno sviluppo consapevole del territorio.

Se tutto questo non dovesse ancora bastarvi per fare subito le valigie e raggiungere Tallin, allora, sappiate che c’è un altro motivo per organizzare una vacanza in città. Ed è che durante il periodo dell’Avvento, la capitale dell’Estonia, si trasforma in una favola baltica destinata a incantare.

Tallinn a Natale

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Tallinn a Natale

Natale a Tallin: un’esperienza incantata

Visitare Tallin, dicevamo, è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno. Ma se è un’esperienza magica che volete vivere, il consiglio è quello di raggiungere la capitale durante il periodo dell’Avvento.

Proprio nel cuore della città, infatti, viene allestito un meraviglioso percorso incantato, fatto di mercatini di Natale che espongono i prodotti tipici e caratteristici della tradizione estone. Quelli di Tallin, inoltre, sono stati proclamati come i mercatini di Natale più belli d’Europa nel 2019.

Ma non è tutto perché secondo le storie locali, il primo albero di Natale di tutto il continente è stato allestito in città nel 1441. Un evento, questo, che si è trasformato in una vera e propria tradizione che tutte le città del mondo hanno fatto propria, e che ancora oggi è possibile toccare con mano anche a Tallin.

L’albero è posizionato proprio nel cuore della capitale nei pressi del mercatino, creando così uno scenario incantato che permette di vivere un’esperienza straordinaria che allieta tutti i sensi. Non mancano, ovviamente, neanche i personaggi della tradizione come Babbo Natale, gli elfi e gli gnomi.

Le luci dell’albero sono state già accese e i mercatini hanno già invaso il centro storico della città: la favola baltica è iniziata.

Tallinn a Natale

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Tallinn a Natale
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Sfavillante e spettacolare: il mercatino più antico d’Europa

È iniziato ufficialmente il periodo più magico dell’anno, quello durante il quale le persone si muovono in massa per andare alla scoperta delle atmosfere natalizie che pervadono il pianeta. È questo, infatti, il momento perfetto per organizzare nuovi e inediti viaggi, quelli che ci permettono di toccare con mano il miracolo di Natale.

Le strade, i quartieri e le piazze delle città di tutto il mondo si trasformano nel palcoscenico di uno spettacolo senza eguali che inebria e stordisce i sensi, fatto di luci scintillanti, di maestosi alberi di Natale, di prodotti tradizionali e di prelibatezze.

A capeggiare le nostre travel wish list sono i mercatini di Natale, protagonisti assoluti del periodo dell’Avvento, che invadono le città di tutto il mondo. Ci sono quelli grandissimi, e quelli raccolti, quelli tradizionali e quelli nati di recente. E poi c’è lo Striezelmarkt di Dresda, che oltre ad essere considerato uno dei mercatini più belli e grandi della Germania è anche il più antico d’Europa. Ed è bellissimo.

Dresda, una favola di Natale

Il nostro viaggio di oggi ci porta in una delle città più affascinanti di tutta Europa. Ci troviamo a Dresda, la capitale della Sassonia che affascina e sorprende per la sua architettura classica, la chiesa barocca di Frauenkirche e il maestoso Palazzo di Zwinger, ma anche per i numerosi e celebri musei che ospitano alcuni dei capolavori artistici più celebri di tutto il mondo.

Un viaggio a Dresda, questo è certo, non delude mai. Ma se è l’anima più romantica e suggestiva della città che volete conoscere ed esplorare, allora, il consiglio è quello di raggiungere la capitale della Sassonia durante il periodo dell’Avvento.

È in questa occasione, tra novembre e dicembre, che la città si trasforma in una cartolina di Natale fatta di suoni e colori, di luci scintillanti e di magia. Tutto merito dello Striezelmark, uno dei mercatini di Natale più belli e grandi della Germania e d’Europa, nonché il più antico.

Il mercatino di Natale più antico d’Europa

La storia dello Striezelmarkt di Dresda affonda le sue radici in tanti secoli fa. Uno dei primi documenti, che attesta l’esistenza di un mercatino natalizio allestito in città, risale proprio al 1434. In questo si parlava della presenza di un mercato che esponeva i dolci tipici della tradizione tedesca: gli Striezel (da qui il nome Striezelmarkt).

Grazie a questo documento è stato appurato che quello di Dresda è il mercatino di Natale più antico d’Europa, e forse di tutto il mondo.

La tradizione di allestire il mercato durante il periodo di Natale è stata perpetuata nei secoli, fino a questo momento, trasformando lo Striezelmarkt in una vera e propria attrazione turistica. Non è solo la sua storia antica ad affascinare, ma anche le sue proporzioni.

Allestito nell’Altmarkt, piazza principale e più antica della città, il mercato di Natale di Dresda è uno dei più grandi di tutto il Paese e dell’Europa. Qui, infatti, si snodano oltre duecento casette di legno che espongono prodotti locali, artigianali e tradizionali, creando un percorso delle meraviglie che si snoda per oltre un chilometro.

Passeggiare nel mercato vuol dire vivere un’esperienza emozionante e d’altri tempi. Raggiungerlo è facilissimo, basta seguire il profumo di mandorle tostate, frutta candida e vin brulè che conducono proprio lì, su quel sentiero illuminato da luci sfavillanti che addobbano le case in legno e che accendono tutto di magia.