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Kayaköy, il villaggio fantasma da riscoprire

Oggi ti porteremo in un viaggio insolito, che promette di essere tutto fuorché ordinario. Ti condurremo attraverso i sentieri polverosi e le strade silenziose di una città che sembra sospesa nel tempo, un luogo che racconta storie di perdita, ma anche di speranza. Ci troviamo a Kayaköy, un sito dove la bellezza della desolazione si fonde con il fascino della storia.

Questa affascinante città fantasma sorge sulla costa egea ed è un simbolo vivente di un’era ormai passata, un monumento di pietra che celebra la pace e la cooperazione tra Turchia e Grecia. Le sue 4000 case in pietra, abbandonate e sparse su una collina, raccontano le vicende di ciò che un tempo fu un vibrante centro abitato.

La tristezza che pervade l’aria non può essere negata, un velo di malinconia sembra avvolgere ogni angolo della città. Eppure, uno strano fascino si insinua in questo scenario. Una bellezza che, come un fiore che cresce tra le rovine, trova il modo di fiorire anche tra i capitoli più bui dell’umanità.

Kayaköy: un viaggio tra le rovine di un villaggio museo

Kayakoy

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Kayakoy, il villaggio fantasma

Nel cuore dell’Anatolia, avvolta dal silenzio delle montagne e dei boschi, emerge la città fantasma di Kayaköy. Conosciuta un tempo come Levissi, questo villaggio turco era un vivace mosaico di culture, un luogo in cui le tradizioni greche e ottomane danzavano insieme in perfetta armonia. Ma nel 1923, il corso della storia prese una piega drammatica, cambiando per sempre il destino di questo luogo.

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, la Società delle Nazioni organizzò uno scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia. Questo ha portato i greci musulmani, radicati da generazioni in territorio turco, a dover abbandonare le loro case per trasferirsi in Grecia. Allo stesso tempo, gli ottomani di fede cristiana furono costretti a lasciare le coste turche, un luogo che avevano chiamato casa per generazioni. Questa dolorosa separazione ha lasciato profonde cicatrici nel paesaggio e nel cuore delle persone, dando vita a una vera e propria città fantasma. Come se non bastasse, nel 1957, il villaggio già desolato fu scosso da un violento terremoto. Le case vuote e le strade silenziose furono sconvolte da forze naturali implacabili, causando danni che avrebbero segnato definitivamente il volto di Kayaköy.

Successivamente, negli anni ’80, un’azienda immobiliare rimase affascinata dalla bellezza selvaggia delle case in rovina e della valle circostante. Decise, così, di ristrutturare le abitazioni con l’obiettivo di vendere ai turisti l’idea di una fuga idilliaca nel cuore della Turchia. Tuttavia, gli artisti e gli architetti del luogo espressero la loro preoccupazione per il destino del patrimonio storico del villaggio. Avevano timore che la commercializzazione potesse alterare l’anima autentica della città, cancellando le tracce del suo passato e trasformandola in un parco a tema privo di significato.

Così, il Ministero della Cultura turco dichiarò Kayaköy un monumento storico, salvandola dalla speculazione edilizia. Questa decisione ha contribuito a preservare l’integrità della città, permettendo alle sue case in pietra di raccontare ancora oggi la storia del suo passato.

Esplorando l’antico fascino di Kayaköy, la città fantasma

Oggi, Kayaköy è un vero e proprio tesoro nascosto, un villaggio senza tempo immerso in una valle lussureggiante e circondato da vigneti rigogliosi. Quando cala la sera e le dimore vengono illuminate dai riflettori, la città fantasma prende vita, offrendo uno spettacolo surreale senza eguali.

Nonostante la presenza di alcuni hotel all’ingresso del villaggio abbandonato, ti consigliamo di optare per un soggiorno a Fethiye, a soli dieci chilometri di distanza. La sua posizione strategica ti consentirà di raggiungere facilmente Kayaköy e immergerti completamente nell’atmosfera unica del luogo, godendo allo stesso tempo di tutti i comfort necessari.

Mentre ti concedi del tempo per esplorare le centinaia di case abbandonate, non dimenticare di fare un salto alla Basilica di Panayia Pyrgiotissa. Questo gioiello architettonico del XIX secolo, un tempo sontuoso e splendente, ora si erge solitario come testimone dei tragici avvenimenti.

E dopo aver vagato per le stradine del villaggio, preparati per un’ascesa ripida lungo un sentiero che ti condurrà a un punto panoramico in cima alla collina. Da qui, la vista sulla costa ti lascerà senza fiato. Il mare blu, le spiagge dorate e il paesaggio circostante si uniscono in un quadro pittoresco che rimarrà eternamente impresso nella tua memoria.

Kayakoy

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Kayakoy
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Fuga dalla città: il piccolo paese delle meraviglie che dovresti conoscere

Avete mai sognato di vivere in un villaggio da fiaba, dove ogni angolo sembra essere uscito direttamente da un libro di storie incantate? Alcuni luoghi sembrano forse troppo belli per essere veri, eppure esistono e sono disseminati in tutto il nostro meraviglioso pianeta, pronti a sorprenderci con la loro bellezza mozzafiato.

Oggi, lasciati guidare in un viaggio immaginario verso un luogo che sembra tratto da un dipinto, dove la realtà si fonde con la fantasia e la bellezza della natura si mescola con la magia dell’arte. Ci troviamo a Sankt Gilgen, nel cuore dell’Austria, a ridosso delle acque placide del lago Wolfgangsee.

Questo pittoresco villaggio risplende come un gioiello incastonato tra le montagne. L’atmosfera è tranquilla, quasi sospesa, come se il tempo avesse deciso di rallentare, permettendo a chiunque di assaporare ogni singolo attimo. Con la sua bellezza disarmante è un’oasi di pace, un luogo dove puoi lasciarti alle spalle lo stress della vita quotidiana e immergerti in un mondo di serenità e bellezza.

Sankt Gilgen: un’oasi di tranquillità nel cuore dell’Austria

Sankt Gilgen

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Sankt Gilgen, Statua di Mozart

Immerso nella serenità del lago Wolfgangsee, quest’angolo di paradiso promette un’esperienza indimenticabile a chiunque desideri esplorare la campagna austriaca. Il paesaggio è un quadro vivente, dove il monte Schafberg si erge maestoso ad est, mentre a ovest la foresta di Döllerer offre un tappeto verde di calma e fascino. Ogni sentiero, ogni stradina, ti invita a perderti in lunghe passeggiate, respirando l’aria fresca e la quiete di questa terra.

Il centro storico di Sankt Gilgen è il cuore pulsante di questa meta, un vero e proprio gioiello di architettura alpina. Le case tradizionali, abbellite da giardini in fiore e vasi coloratissimi appesi ai davanzali, sembrano quasi salutare i visitatori con un caloroso benvenuto. Inoltre, simbolo di grande orgoglio per la comunità locale è il magnifico palazzo municipale, costruito nel tipico stile dei villaggi austriaci.

Ti consigliamo, inoltre, di visitare la suggestiva chiesa barocca dedicata a Sant’Egidio, patrono di Sankt Gilgen. Un autentico capolavoro d’arte che emana una profonda spiritualità. La sua maestosa architettura e i dettagli accuratamente lavorati toccano le corde più profonde dell’anima, invitandoti a riflettere sulla bellezza del sacro. Poco distante, troverai la Mozarthaus, la casa dove nacque la madre del grande Wolfgang Amadeus Mozart. Questa dimora storica, custodita con grande dedizione, sembra ancora risuonare delle melodie del celebre compositore.

Esplorando Sankt Gilgen: itinerari ed escursioni Imperdibili

Per chi è alla ricerca di un’avventura all’aria aperta, esplorare le aree naturali che circondano Sankt Gilgen è un’esperienza indimenticabile. Tra boschi rigogliosi e sentieri sterrati, ogni passo è un’occasione per scoprire meraviglie inaspettate.

Tra tutti, questa perla del Salzkammergut offre un tour esclusivo e romantico che ti farà scoprire i luoghi più affascinanti di questo paradiso alpino. L’itinerario inizia dalla statua di Mozart, simbolo storico e culturale della città. Una guida esperta ti accompagnerà in un viaggio mozzafiato nel cuore del villaggio. Potrai passeggiare lungo la pittoresca Seepromenade, mentre il sole tramonta dietro le maestose montagne e i suoi raggi dorati si riflettono sulle acque cristalline, creando un quadro naturale unico e indimenticabile.

Un’altra esperienza da non perdere è l’escursione all’Illingeralm. Immersa nel cuore delle Alpi austriache, questa affascinante area trekking promette un’avventura immersa nella natura e ricca di scoperte. L’itinerario è adatto a tutti, dai più esperti escursionisti alle famiglie con bambini. Il sentiero è ben segnalato e contrassegnato in rosso e bianco, garantendo un percorso sicuro e accessibile.

Durante il cammino, avrai l’opportunità di apprendere interessanti informazioni sulla vita alpina, la geologia e la botanica della zona attraverso pannelli informativi posizionati lungo il tragitto. Un’esperienza completa, che unisce l’avventura all’apprendimento.

Sankt Gilgen

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Sankt Gilgen, Funivia di Zwölferhorn
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Vivi la Sardegna in modo autentico con Toucan Travel

Luoghi da sogno, rilassanti e dal sapore gourmet ma anche escursioni alla scoperta delle antiche tradizioni della Sardegna. Esperienze incredibili da vivere ogni mese dell’anno grazie agli itinerari ad hoc firmati Toucan Travel.

Tantissime soluzioni di viaggio una sola destinazione: la Sardegna

Quella di Toucan Travel è un’avventura nata nel 2016 con l’obiettivo di offrire qualcosa di nuovo e di diverso al mercato turistico. L’idea vincente è stata quella di puntare solo su un’isola del Mediterraneo che fosse in grado di stupire i viaggiatori durante tutti i dodici mesi dell’anno: la Sardegna. Toucan Travel da subito stringe importanti collaborazioni con alcuni dei player del turismo tra i più importanti come per esempio Grimaldi Lines e Corsica Ferries per il trasporto marittimo dei passeggeri. All’istante arrivano le prime proposte dei tour esperienziali che vanno della Maddalena e al Golfo di Orosei. Nel 2019 ampliano il servizio di trasporto marittimo con l’accordo con Grandi Navi Veloci per offrire sempre più opportunità di raggiungere la Sardegna via mare.

Toucan Diving & Tours - Sardegna - Orosei
Sardegna – Orosei

Quali sono i bellissimi tour ideati da Toucan Travel in Sardegna?

Tra gli itinerari proposti e le visite guidate di Toucan Travel spiccano i tour da Santa Teresa ad Orosei, dall’Asinara a Bosa. Tutte mete che offrono il meglio delle experience a contatto della natura. Percorsi resi incredibilmente unici, senza stress e pensieri, grazie al servizio di noleggio gommoni e skipper che ti condurranno ovunque vorrai, per esempio all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo dove, potrai scoprire paesaggi incantati e tuffarti in acque dal tono caraibico. Grazie anche ad un kit snorkeling che potrai utilizzare per ammirare dalla superficie i meravigliosi fondali dell’area marina ricchi di flora e fauna tipica del mar Mediterraneo.

 

Toucan Diving & Tours - Sardegna - Terme
Terme a Fordongianus, Oristano, Sardegna

I tour di Toucan Travel in Sardegna soddisfano le esigenze di chi, oltre a godersi il mare, ha voglia di praticare bellissimi trekking o dedicarsi al totale relax.

Da non perdere il percorso proposto sul Gennargentu, l’area dove meglio si può apprezzare la ricchezza naturalistica della Sardegna. Vero scrigno dei tesori nascosti nell’entroterra. Un vasto complesso montuoso dal paesaggio variegato in cui rocce e canyon si alternano con verdi vallate, boschi, spiagge e falesie. Gli estimatori del benessere invece non dovranno mancare una gita a Fordongianus, il piccolo paese noto sin da epoca romana per le sue terme custodito tra le affascinanti architetture di epoca imperiale.

Visto che i gli itinerari proposti da Toucan Travel in Sardegna soddisfano le esigenze dei viaggiatori anche durante la stagione invernale non esitare a scoprire quali esperienze puoi vivere in questo periodo dell’anno, visitando il suo sito web.

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La città inserita nel più grande porto naturale del Mediterraneo

Ci sono alcune città che hanno il dono di sorgere incastonate in paesaggi eccezionali. È il caso della località di cui vi stiamo per parlare che è inserita nel più grande porto naturale del Mediterraneo (oltre che uno dei più sicuri). Grazie ai suoi ben 5 chilometri di lunghezza, è una vera e propria meraviglia ammirata e guardata con stupore sin dall’antichità.

Mahón, Capitale dell’isola di Minorca

Il posto in questione prende il nome di Mahón ed è la bellissima Capitale dell‘isola di Minorca, in Spagna. Chiamata Maó in catalano, è un vero e proprio fiordo naturale, così unico e speciale da essere persino uno dei più grandi di tutta Europa.

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che nel corso dei secoli è stata persino la porta di accesso di numerose civiltà. Si tratta di un posto davvero particolare non solo per questa sua caratteristica naturale, ma anche perché è in grado di conservare l’atmosfera tipica dei piccoli centri insieme alla vivacità e al gusto tipici delle realtà più cosmopolite.

Una città in cui antico e moderno si fondono in maniera sublime e dove le anime sono principalmente due: tranquilla di giorno e festaiola di notte, grazie ad un’infinità di bar e ristoranti che la animano.

Ma Mahón è ancor di più di tutto quello che vi abbiamo appena raccontato, perché è anche un concentrato di edifici di pregio, architetture preziose e tante occasioni per dedicarsi alla shopping.

Mahón e il suo porto

Fonte: iStock

Mahón con le luci della sera

Cosa vedere

La prima cosa che occorre fare a Mahón è senza ombra di dubbio concedersi una passeggiata nel suo affascinante (e grandioso) porto naturale. A disposizione dei visitatori c’è anche una peculiare barca – con fondo in vetro – che permette di fare un’escursione di un’ora attorno al porto stesso

Poi ci sono le meraviglie create dall’uomo, come la Esglèsia de Santa Maria che risale al XVIII secolo. Qui da osservare assolutamente c’è un sontuoso organo, che è uno dei più maestosi d’Europa.

Decisamente affascinante è anche la Esglèsia de Sant Francesc che si presenta con un’ampia facciata dominata da un un arco a tutto sesto, 3 rosoni e una statua di San Francesco. Parliamo perciò di un antico monastero francescano che conserva anche un bellissimo chiostro, che oggi è la sede del Museu de Menorca e la casa di reperti risalenti all’età del ferro, anfore romane, piastrelle islamiche, ceramiche spagnole e inglesi e dipinti del Novecento, insieme a numerose sculture moderne.

Pont de Sant Roc era un tempo parte delle mura medievali cittadine che oramai non ci sono quasi più. Si tratta perciò di un antico portale che è l’unico rimasto a Mahón.

Molto bella è anche l’Església del Carmen, risalente al XVIII secolo, con il suo chiostro adiacente, il Claustre del Carme, che ospita il mercato principale della città. Un maestoso edificio che sfoggia una grande cupola rivestita da mattoni rossi e 3 magnifiche cappelle con preziose decorazioni.

Església del Carmen di Mahon

Fonte: iStock – Ph: Artem Bolshakov

Le bellissima Església del Carmen

Vale la pena fare un salto anche a S’Altra Banda, ovvero l’altro lato del porto dove risiede una raffinata casa padronale in terracotta, ufficialmente chiamata Finca Sant Antoni. Da qui è molto semplice raggiungere la Fortaleza de la Mola, uno dei migliori esempi dell’architettura militare della fine del XIX secolo.

Poi ancora l’Illa del Llatzaret che oggi è la culla di alcune rovine di un antico ospedale militare e l’Illa Piana, che come la “sorella maggiore” in passato ha svolto la funzione di lazzaretto.

Le spiagge di Mahón

Un viaggio a Mahón consente anche di rilassarsi nella sua bellissima spiaggia cittadina ed in incantevoli cale nelle sue vicinanze. Da non perdere è certamente Sa Mesquida, una cala con sabbia bianchissima, dove svetta una rocca che sembra avere la forma di un tozzo di pane, denominata Torre de sa Mesquita.

Poi ci sono Cala Rata e Cala Ratolì, angoli in cui si innalzano pittoresche case di villeggiatura, e Cala Figuera, dove l’acqua è limpida come quella di una piscina.

Nelle vicinanze da non perdere è Cala Mesquida, che si distingue per essere una distesa di sabbia bianca incorniciata da una rocca alta 68 metri, Es Pa Gros. Dietro quest’ultima c’è una seconda caletta, meno frequentata a causa delle sue ridotte dimensioni, che prende il nome di Sa Raconada Vella.

Straordinaria è anche Es Grau che grazie al suo fondale che rimane basso è perfetta anche per le famiglie con i bambini. Qui sorge persino un piccolo porto dal quale si può navigare alla volta dell’isola d’en Colom, dove potersi rilassare su due paradisiache spiaggette.

Infine Presili e Tortuga, due magnifiche spiagge che si trovano all’interno dell’area protetta del Parc Natural de S’Albufera. Dietro la Tortuga, vi sono delle dune e una piccola zona umida. In più, da qui si può arrivare anche all’altrettanto suggestiva Cala di Morella Nou.

Es Grau, Minorca

Fonte: iStock

veduta della splendida Es Grau

Cosa vedere nei dintorni

La prima cosa da vedere nei dintorni di Mahón è Es Castell, un sobborgo delle città in cui si estende Plaça de s’Esplanada, particolarmente grande e con un’atmosfera accogliente. Qui sorgono anche degli enormi cannoni che indicano l’ingresso del Museu Militar, sede di un’interessante collezione a tema militare. Da visitare è anche Cales Fonts, un grazioso porto fiancheggiato da ristoranti.

Qui vicino, inoltre, prende vita Sol d’Este che si distingue per essere il punto più orientale di Minorca: da queste parti il sole sorge per primo al mattino. Poi ancora la rovine del Castell de Sant Felip, che è possibile esplorare tramite una visita guidata, e il Fort de Marlborough, forte britannico settecentesco con una torre Martello e delle gallerie sotterranee.

Ma non è finita qui, perché in queste zone vale la pena andare a scoprire anche il piccolo borgo di Sant Climent, soprattutto se si viene da queste parti durante il terzo fine settimana di agosto: si celebra una delle festa più importanti di Minorca, piena di cavalieri che passano tra la folla per dare dimostrazione delle loro abilità.

Infine – ma in realtà le opzioni non si limitano a quelle che vi abbiamo suggerito – Talatí de Dalt, uno degli insediamenti preistorici più importanti dell’isola in cui poter osservare tanti antichi monumenti tra cui un talayot, a pianta ellittica e profilo troncoconico, il recinto della taula, un settore di abitazioni e molto altro ancora.

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Quest’isola è quel che resta di una principessa-drago

Avete mai sentito parlare di un’isola nata da una principessa, o meglio ancora da una principessa-drago? Probabilmente no: si tratta di un’antica leggenda che narra dell’origine di Tioman, considerata una vera e propria oasi paradisiaca. Non a caso, in molti la ritengono una delle isole più belle al mondo, un luogo dove la natura è ancora incontaminata e le spiagge sono un sogno. Andiamo alla sua scoperta.

L’isola di Tioman, un’antica leggenda

Situata al largo delle coste della Malesia, nello stato di Pahang, la splendida isola di Tioman è un gioiello lambito dalle acque del Mar Cinese Meridionale, a poco meno di 40 km dalla terraferma. Secondo la leggenda, sarebbe nient’altro che ciò che resta di una bellissima principessa-drago: si narra che questa creatura fantastica, mentre stava sorvolando il mare dalla Cina verso Singapore per andare a trovare il suo amato principe, decise di tuffarsi nelle acque cristalline sotto di lei per trovare un po’ di ristoro dal lungo viaggio.

La principessa restò completamente incantata dalla bellezza del luogo, tanto da decidere di porre fine al suo viaggio verso l’uomo che la stava aspettando. Si trasformò così in un’isola, pronta ad offrire riparo e accoglienza ai visitatori che fossero giunti sulle sue spiagge, regalando loro quel panorama meraviglioso da cui essa stessa era rimasta stregata. Si tratta ovviamente di una semplice leggenda, che si tramanda di padre in figlio per cercare di spiegare, con un pizzico di fantasia, un tale splendore come l’isola di Tioman.

Cosa vedere sull’isola di Tioman

Nonostante sia considerata una delle isole più belle al mondo, Tioman resiste ancora al turismo di massa e la sua è una natura pressoché incontaminata. Questo perché la maggior parte delle attività ricettive presenti sul territorio sono gestite da famiglie locali, offrendo così un’esperienza autentica ai visitatori. I pochi hotel di caratura internazionale non sono riusciti a snaturare questo ambiente intimo e riservato – almeno per il momento. Ci sono infatti in ballo diversi progetti per rendere l’isola più appetibile dal punto di vista turistico, tra cui la realizzazione di un nuovo aeroporto che inevitabilmente distruggerà un ampio tratto di barriera corallina.

Finora, però, Tioman resta un gioiello di indubbia bellezza. L’isola, lunga circa 20 km e larga 11, può essere raggiunta in traghetto o a bordo di un piccolo quadrimotore a elica che atterra presso il minuscolo aeroporto locale. Da qui, si dipana l’unica strada asfaltata di Tioman: per il resto, ci sono solo sentieri sterrati adatti a fuoristrada. Sull’isola ci sono 8 villaggi di medie dimensioni, tra cui il vivace centro abitato di Kampung Tekek. Il versante settentrionale è quello più turistico, con la cittadina di Kampung Salang che offre diversi ristorantini sulla spiaggia, splendidi negozi di souvenir e alcuni diving center.

Ad eccezione di questi villaggi un po’ più grandi, il resto dell’isola è disabitato e ricoperto da una fitta foresta pluviale, la meta ideale per gli amanti dell’avventura e del trekking. Ci sono numerosi itinerari che si addentrano nella giungla, alla scoperta di scroscianti cascate – come l’Asah Waterfall – e di vette montuose bellissime, tra cui i Dragon Horns (due grandi monoliti di roccia che si stagliano verso il cielo). Per chi preferisce rilassarsi al sole, c’è un’ampia scelta di spiagge da favola: tra le più famose ci sono Mango Bay e Paya, perfette per fare snorkeling e ammirare il prezioso monto sottomarino.

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Questo villaggio da fiaba è il più suggestivo del mondo intero

Nel nostro pianeta, esistono luoghi che sembrano essere stati sottratti direttamente alle pagine di un libro di fiabe o da una scena di un film fantastico. Posti dove l’immaginazione e la realtà si intrecciano così perfettamente da farci domandare se stiamo vivendo un sogno o se abbiamo davvero aperto gli occhi su un mondo incantato.

Tra questi luoghi magici, ce n’è uno nascosto nel cuore verde dell’Ungheria. Benvenuti a Tokaj, un villaggio che sembra essere stato disegnato dalla penna di Tolkien, un insieme di casette accoglienti scavate nelle colline, immerse in un bosco rigoglioso che pare uscito dalle descrizioni pittoresche della Terra di Mezzo.

Qui, è possibile respirare la meraviglia, toccare con mano la bellezza di un mondo che sembra appartenere a un altro universo, vivere un’esperienza unica che trasforma la realtà in qualcosa di straordinario. Il paesino in cui la fantasia prende vita e la realtà diventa un sogno ad occhi aperti.

Tokaj: il villaggio incantato nascosto nel cuore dell’Ungheria

Tokaj cantine vino

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Cantine di vino a Tokaj, Ungheria

Il villaggio di Tokaj è un luogo che ti accoglie con un senso di meraviglia e stupore. E non è solo la sua bellezza naturale a catturare il cuore, ma il ricco patrimonio culturale, unito alla sua lunga storia vinicola, lo rendono un sito unico nel suo genere.

Dal 2002, il villaggio è orgogliosamente riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un titolo che mette in evidenza l’importanza del borgo per l’intero globo. Un incantevole mosaico di cantine dalla caratteristica forma triangolare, che si intagliano nelle pendici delle colline circostanti. Queste appaiono come pittoresche villette, coperte da tetti di erba fresca, che si fondono alla perfezione con il territorio. Ma non lasciarti ingannare dalle apparenze. Nonostante le loro modeste dimensioni, queste cantine celano un segreto sorprendente. In realtà, sono dei veri e propri labirinti sotterranei che si estendono dai 10 ai 40 metri di profondità, creando un sistema a più livelli che si snoda nel sottosuolo. Questi corridoi, freschi e umidi, sono l’habitat ideale per la conservazione del vino, e permettono agli abitanti del villaggio di produrre dei nettari pregiati. Infatti, custodiscono il rinomato vino Tokaji Aszú, frutto dell’arte e della passione dei viticoltori locali. Le uve impiegate nella sua produzione non sono soltanto frutti, ma autentiche perle, lasciate appassire fino a raggiungere una perfezione unica.

Inoltre, Tokaj è popolato da edifici antichi come chiese, castelli e palazzi che raccontano storie di epoche passate. Tra queste, spicca la Rakoczi Pince es Udvarhaz, una cantina che offre molto più di semplici vini prelibati. Oltre a deliziosi assaggi enogastronomici, qui è possibile partecipare a visite guidate che ti trascineranno in un’avventura coinvolgente, immergendoti nelle tradizioni di questa incantevole regione.

Tokaj: una destinazione sostenibile entro il 2030

Secondo l’Ufficio Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), quest’angolo di paradiso ha conquistato un posto d’onore tra i migliori villaggi turistici del mondo.

Un riconoscimento dovuto all’ambizioso piano della municipalità di Tokaj per trasformare questo luogo in una regione vinicola di rilevanza mondiale e in una destinazione sostenibile entro il 2030. Una visione che si estende su diversi ambiti, dall’enfatizzazione del vino e delle tradizioni gastronomiche locali alla valorizzazione delle esperienze culturali, religiose e architettoniche che il villaggio ha da offrire. Inoltre, sono in corso progetti di rinnovamento e sviluppo, come la costruzione di una nuova funivia e il rinnovamento di strade e insediamenti, tutti volti a migliorare l’accessibilità e l’attrattività del villaggio.

Indubbiamente, una destinazione in ascesa, un luogo che ha saputo guardare al futuro senza dimenticare il passato. Grazie al suo impegno per la sostenibilità e alla sua ricchezza culturale e naturale, Tokaj promette di diventare una delle mete turistiche più amate del mondo.

Tokaj

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Tokaj, Ungheria
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Bad Gastein, la Montecarlo delle Alpi

Nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, eden del Salisburghese, si cela una delle mete sciistiche più rappresentative dell’Austria, un’amena località in stile Belle Epoque che ha accolto illustri personaggi a partire dal Settecento (Freud, la Principessa Sissi, Beethoven, Schopenhauer, solo per citarne alcuni): ecco Bad Gastein, meraviglia termale, perfetta per vivere la magia dell’inverno ma anche piacevoli escursioni in estate, nonché relax e riposo.

Qui gli amanti della natura, di paesaggi da favola, dello sci e del benessere troveranno davvero la loro “valle incantata”.

Cosa vedere a Bad Gastein, paradiso di montagna

È un’atmosfera internazionale e d’altri tempi quella che si respira a Bad Gastein, splendida cittadina imperiale conosciuta come la “Montecarlo delle Alpi”, immersa in un ambiente di rara bellezza tra vette innevate e distese di verdi prati.

Passeggiare lungo il suo centro signorile è un’esperienza ammaliante, tra il suono della fragorosa cascata che suddivide in due il paese, suggestivi balconi fioriti in primavera, hotel alla moda e l’armonia tra natura e storia: tra i punti d’interesse da non perdere spiccano, ad esempio, la quattrocentesca Chiesa di San Nicola dai pregevoli affreschi e la Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora di Bad Gastein, della fine del XV secolo, con un notevole altare barocco.

Oppure il Museo minerario e il Museo di Gastein con pinacoteca, incentrato sulla storia dei bagni termali: non va dimenticato, infatti, che uno dei fiori all’occhiello di Bad Gastein sono proprio le rinomate terme, le Felsentherme, le cui proprietà benefiche e curative sono ormai note in tutto il mondo. L’acqua, che sgorga in pieno centro ai piedi del Graukogel, è ricca di minerali preziosi e di radon così da favorire la circolazione sanguigna, trattare con efficacia le malattie croniche, sciogliere le tensioni muscolari e donare una sferzata di vitalità ed energia.

A vegliare su tutto, etereo sulla cima della collina, il tardogotico Castello di Weitmoser, risalente al 1554.

Una vacanza a Bad Gastein: opportunità per tutti i gusti e tutte le stagioni

Nella cornice mozzafiato delle Alpi Austriache, dove la Valle del Gastein si estende a perdita d’occhio, Bad Gastein offre, in una sola vacanza, innumerevoli possibilità per chi desidera dimenticare almeno per un po’ la frenesia e i rumori della città e ritrovare pace, serenità, equilibrio e benessere in ogni stagione.

Con le vette che superano i 3000 metri e si impongono al di sopra dei ghiacciai degli Alti Tauri, la “Montecarlo delle Alpi” si trasforma, sia durante l’inverno che in estate, nella scelta ottimale per gli appassionati di sport, della mountain bike e delle vacanze attive all’aria aperta: si tratta, infatti, dell’area sciistica più alta del Salisburghese e vanta una fitta rete di sentieri escursionistici dove praticare trekking e fare rigeneranti passeggiate nel silenzio dei boschi e dei pascoli alpini.

Ma non è tutto.

Ogni estate, oltre all’aria fresca, a Bad Gastein si respira anche il fascino dell’arte contemporanea con il “Festival delle Arti“, un entusiasmante programma cui prendono parte artisti di prim’ordine, giovani ed emergenti: la storica centrale elettrica nei pressi della cascata diventa una vera e propria galleria d’arte aperta al pubblico mentre, grazie al Sentiero dell’Arte, gli appassionati possono partire alla scoperta delle varie opere inserite nell’idilliaco paesaggio di montagna.

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Albania Europa Idee di Viaggio Viaggi

La prima città a essere stata nominata per il Premio Nobel

Quella di oggi è una destinazione affascinante che si è guadagnata un posto speciale nelle mappe degli amanti dei viaggi, diventando una delle mete predilette per le vacanze degli ultimi anni. Immersa nel cuore dell’Albania nordorientale, al confine con il Kosovo, sorge Kukës, una città che ha conquistato il cuore dei viaggiatori italiani e internazionali.

Ma non è solo una città di straordinaria bellezza paesaggistica, è un luogo che racchiude in sé una storia potente e commovente. Infatti, nel 2000, ha dimostrato al mondo intero cosa significhi avere un cuore grande, accogliendo centinaia di migliaia di rifugiati durante la guerra del Kosovo. Un gesto di solidarietà così profondo che l’ha resa l’unica città al mondo a essere stata nominata per il Premio Nobel per la pace.

Visitare Kukës significa entrare in contatto con una comunità di persone che hanno messo l’amore per il prossimo al di sopra di tutto. È un’esperienza che lascia un’impronta profonda, un viaggio che tocca l’anima e offre una prospettiva su ciò che significa veramente essere umani.

Alla scoperta di Kukës: la città dell’accoglienza

Lago Komani

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Lago Komani, Albania

Immersa nel cuore delle Alpi Albanesi, Kukës è un tesoro nascosto che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Situata a soli 60 km a ovest di Tirana, questa affascinante città si trova sulla riva del fiume Drin, offrendo una vista mozzafiato e un’atmosfera serena.

La sua posizione strategica la rende un centro vitale per il commercio locale e regionale. Tuttavia, non è solo la sua importanza economica a definirla, ma è anche la sua ricca storia, risalente al XVI secolo, che le conferisce un fascino particolare. Documenti storici e monumenti antichi testimoniano il passato glorioso della città, facendo di Kukës un luogo di grande interesse culturale.

Giungendo in città, sarai accolto dal minareto svettante della moschea, simbolo di spiritualità e devozione, un omaggio alla maestria artigianale albanese, un’esperienza visiva che tocca l’anima. Poco distante, si trova un piccolo museo, custode di racconti e memorie di tempi passati. Ogni oggetto esposto, ogni artefatto racconta una storia unica che compone l’identità di questa destinzione.

Imperidibili le strade del pittoresco mercato locale, con i suoi colori vivaci, i profumi invitanti delle spezie e l’accoglienza delle persone creano un’atmosfera vibrante, un’esperienza sensoriale che stimola e risveglia i sensi.

Ma l’anima di questa splendida città risiede anche nelle sue suggestive stradine laterali, dove affascinanti edifici dal sapore un po’ retrò svelano frammenti di vita quotidiana. Qui, accoglienti caffè e una vasta selezione di ristoranti offrono deliziosi piatti della cucina tradizionale albanese. Prenditi un momento e delizia il tuo palato con una prelibatezza locale: è in questi istanti che si respira l’essenza più autentica della città.

Le imperdibili attrazioni da visitare a Kukës

Tra le attrazioni da non perdere, spiccano i Monti della Valbona, giganti maestosi che si innalzano oltre i 2000 metri, dominando lo skyline di Kukës. Queste montagne, con il loro splendore selvaggio e incontaminato, offrono infinite opportunità per attività all’aperto come trekking, arrampicata e kayak, rendendo ogni momento un’avventura indimenticabile.

Nel cuore di questi monti, le Grotte di Gjelaj si nascondono come gemme preziose. Abitate da persone che hanno scelto la vita semplice e austera della montagna, offrono uno spaccato affascinante di una realtà rurale lontana dal trambusto della vita moderna. Sono luoghi di scoperta e avventura, dove ogni esplorazione offre l’opportunità di immergersi in un mondo sotterraneo di meraviglie naturali.

Ti suggeriamo, inoltre, di visitare il Lago di Kukës, un idillio acquatico ai piedi del Monte Valbona. Questo specchio d’acqua artificiale offre un’ampia varietà di attività all’aperto come la pesca e il canottaggio, permettendo ai visitatori di connettersi con la natura in modo divertente e rilassante.

In città, invece, il Monumento Nazionale ai Caduti si erge come un potente simbolo del sacrificio e del coraggio. Questo memoriale, dedicato ai soldati della Seconda Guerra Mondiale, è un luogo di riflessione e rispetto, che ricorda a tutti la preziosa libertà per cui questi eroi hanno combattuto.

E infine, la Chiesa di San Giorgio, risalente al XVIII secolo, è un omaggio all’architettura e all’arte. Questo edificio ortodosso, uno dei più antichi della regione, affascina con la sua bellezza austera e la sua atmosfera spirituale. Kukës è un luogo incantevole, dove ogni passo ti avvicina alla scoperta di qualcosa di bello, emozionante e unico.

Kukës
Kukës, Albania
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Non solo piramidi: cosa vedere nella Capitale d’Egitto, Il Cairo

Tutti conoscono Il Cairo, la grande Capitale d’Egitto, per le sue immense e misteriose Piramidi governate da una sinuosa Sfinge. Ma la verità è che in città ci sono molte altre cose da vedere. In questo articolo ve le racconteremo tutte.

Il Cairo, informazioni utili

Al Cairo si viene accolti dai clacson, dal rumore assordante delle milioni di persone che la abitano e dal caos, quello vero, quasi insopportabile. Ci si arriva soprattutto per andare a vedere le Piramidi di Giza, ma in realtà questa megalopoli è anche un enorme concentrato di storia e cultura.

Suddivisa in parte Orientale, quella antica, e zona Occidentale con strutture moderne, a Ovest ospita il deserto e la famosissima Necropoli di Giza, unica Meraviglia del mondo Antico ancora in piedi tanto da essere stata dichiara Patrimonio Unesco nel 1979. Ma cosa c’è da visitare oltre a quanto appena detto?

Cosa vedere presso Il Cairo città

Il Cairo è una città che permette di immergersi completamente nella storia dell’Egitto. Uno dei luoghi in cui si può comprendere a fondo le sue origini è la Cittadella di Saladino, antica residenza dei Governatori. Si tratta di una vera e propria fortificazione eretta intorno al 1176-1183 e sede del potere per 700 anni.

È stata costruita sulla cima di una collina che si trasforma anche in una sorta di terrazza panoramica su tutta la città. Parliamo perciò di una spettacolare costruzione militare impreziosita da grandi mura e torri difensive, una sorta di città nella città che, in tempi molto lontani, era abitata da diecimila persone. Al suo interno, inoltre, si possono ammirare alcuni siti interessanti come il Palazzo Gawhara, il museo militare e il museo delle carrozze, oltre a diverse (e bellissime) moschee come la Moschea del Sultano Hassan, la Moschea di Al Rifa’i e la Moschea di Ibn Tulun.

Cittadella di Saladino, Il Cairo

Fonte: iStock

Veduta della Cittadella di Saladino

La più incredibile, però, è la Moschea di Muhammad Ali, conosciuta anche con il nome di moschea di Alabastro perché i suoi interni ed esterni sono ricoperti di questo materiale. Entrarvi vuol dire ritrovarsi al cospetto di stupendi mosaici e tappeti splendidamente decorati. Affascinante è anche il suo cortile in cui osservare un orologio che Luigi Filippo I donò all’Egitto, in cambio dell’obelisco che oggi svetta fiero nei cieli di Parigi.

Passeggiando per la città è pressoché impossibile non notare la Torre del Cairo, costruita fra il 1961 e il 1965. Sorge sull’isola di Gezira che galleggia nel bel mezzo del fiume Nilo. Un angolo della Capitale da non sottovalutare perché questa imponente costruzione è ritenuta il secondo monumento più importante d’Egitto, dopo le Piramidi di Giza.

I visitatori possono salirla tutta grazie all’uso di un ascensore che conduce in un ristorante che, a sua volta, si affaccia su una terrazza rotante che regala il migliore panorama della città.

C’è poi la Moschea di Al-Azhar che è una delle più antiche e prestigiose istituzioni educative islamiche del mondo. Uno straordinario esempio di architettura islamica e che dopo il tramonto, per via dell’ausilio della luce artificiale, si rivela una delle migliori attività notturne di tutta la città.

Molto bella (e imponente) è anche la Moschea del Sultano Hassan che è la più grande dell’Islam. Possiede un cortile pavimentato interamente da mosaici e presenta degli interni molto sfarzosi.

Nel quartiere di Maadi, a sud del Cairo, vale la pena fare un salto presso la Chiesa di Hanging o della Santa Maria Vergine del Cairo. La sua particolarità è che sorge sulla cima della Fortezza romana di Babilonia, e per questo viene anche chiamata la “chiesa sospesa”.

Piazza Tahrir è invece la più importante della Capitale e oggi regala uno degli scorci più belli della città. Molto interessante è anche il Palazzo Abdeen, l’ufficio principale del Presidente d’Egitto. Costruito in stile neoclassico, ospita il Museo d’Argento, delle Armi, dei Regali Presidenziali, dei Documenti storici.

Poi ancora la Sinagoga Ben Ezra dove furono rinvenuti tantissimi manoscritti ebraici risalenti all’XI e al XII secolo, che rappresentano il più importante archivio storico riguardante le transazioni della comunità ebraica. Oggi non è più un luogo di culto, ma ciò non toglie che sia una delle più importanti testimonianze della storia degli ebrei in Egitto.

Da non perdere è una passeggiata nel quartiere di Zamalek, sull’Isola del Nilo. Qui sembrerà di essere in un’altro posto perché il caos cittadino sarà solo un brutto ricordo. Ampi viali, parchi lussureggianti, edifici eleganti e ambasciate, fanno spazio a gallerie d’arte, caffè chic e ristoranti alla moda.

Chi vuole fare shopping, invece, deve dirigersi presso il bazar di Khan El Khalili, il più popolare del Paese. Da queste parti ci sono più di 900 bancarelle che vendono di tutto. Per ultimo, ma non per importanza, la Porta di Bab Zuwayla che è un capolavoro dell’architettura mamelucca.

Moschea del Sultano Hassan, Il Cairo

Fonte: iStock

La bellissima Moschea del Sultano Hassan

I musei cittadini

Un’altra cosa da non perdere al Cairo sono i suoi musei cittadini. Primo tra tutti il famosissimo Museo Egizio che è in assoluto il più completo di tutto il Paese: ci sono tantissimi reperti storici dell’antica civiltà, oltre 150.000 oggetti tra tavolette con incisioni, statuette, maschere, bassorilievi, suppellettili e molto altro ancora.

Ma l’attrazione più importante è senza ombra di dubbio la sala di Tutankhamon in cui ammirare il tesoro ritrovato all’interno della sua tomba.

Assai interessante è anche il Museo nazionale della Civiltà egiziana che mostra una collezione di 50.000 manufatti che raccontano le varie fasi dello sviluppo della civiltà egizia. In più, è qui che prende vita la Sala delle Mummie che contiene ben 22 mummie di 18 faraoni e quattro regine (dalla diciassettesima alla ventesima dinastia). Le più importanti sono la mummia del re Seqnen Ra, del re Tuthmosis III, della regina Hatshepsut, del re Ramses II e del re Ramses III.

Poi ancora il Museo del Sultano Qalawun Sultan che è stato istituito all’interno di una struttura che da sola vale il viaggio. Qui si può ammirare una grande varietà di manufatti che vanno dalla prima epoca islamica al periodo mamelucco, insieme alla moschea e il mausoleo del sultano.

Oltre alle Piramidi e alla Sfinge, la città del Cairo ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori.

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Sulle orme dei Re Magi: le tappe del loro viaggio biblico

Da oltre duemila anni, i Re Magi giungono alla grotta di Betlemme, in Palestina, dove è nato Gesù per depositare oro, argento e mirra davanti alla mangiatoia. Puntualmente, ogni anno, il 6 gennaio si celebra l’Epifania, la festa che commemora la visita dei tre Magi, Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, al bambino nella culla.

Tuttavia, dei Re Magi poco si sa: chi erano, da dove venivano e il viaggio che hanno fatto per giungere da chissà dove fino a qui. Alcuni studiosi sono risaliti alla loro storia e ne hanno ricostruito il percorso, un itinerario che è possibile ripercorrere anche ai giorni nostri.

Secondo la tradizione, alcuni (tre ma anche 12, le ipotesi sono tante) nobili uomini provenienti da lontano giunsero nella Giudea ebraica dominata dai Romani, per rendere omaggio al “figlio della luce”, guidati da una stella rivelatrice.

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Fonte: @prof. Marcello Fidanzio, Facoltà Teologica di Lugano, Università della Svizzera Italiana

Cielo stellato nel deserto della Giudea, vicino a Qumran

Lo studioso della Bibbia, Brent Landau, ritiene di aver trovato almeno una risposta a queste antiche domande. Uno dei testi da lui tradotti è la cosiddetta “Rivelazione dei Magi”, un racconto apocrifo della tradizionale storia di Natale che si presume sia stata scritta dagli stessi Magi.

La storia dei Magi appare solo una volta, nel Vangelo di Matteo (2,1-12), dove sono descritti come misteriosi visitatori che giungono a Gerusalemme in cerca del bambino di cui hanno osservato la stella “al suo sorgere”. Non si dice, invece, che i Magi erano tre né che erano Re (forse erano degli astronomi) né tanto meno si fanno i loro nomi.

Il viaggio dei Re Magi: l’itinerario

Pellegrini per eccellenza, simbolo dell’incontro tra Oriente ed Occidente, i Re Magi sono stati tra i primi a percorrere una via di pellegrinaggio, religioso ma anche semplicemente turistico.

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Fonte: 123rf

La Chiesa della Natività a Betlemme

I Re Magi arrivavano molto probabilmente da una località non ben definita della Persia, oggi Iran, e, secondo alcuni studiosi, per giungere fino a Gerusalemme a dorso di dromedario, il viaggio sarebbe durato 13 giorni (c’è chi parla anche di nove mesi), motivo per cui si sente spesso dire che arrivavano dal “lontano Oriente”.

Oggi, in linea retta, Google Maps ci dice che ci vogliono tre settimane a piedi, mentre in auto poco più di un giorno, ma ai tempi dei Magi non c’erano strade asfaltate né gallerie che attraversavano montagne né ponti sui fiumi.

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Fonte: 123rf

Il sito archeologico di Pasargade, Patrimonio Unesco dell’Iran

L’itinerario verso Occidente parte quindi dall’Iran, presumibilmente dalla Capitale Teheran, e attraversa l’Iraq, la Siria e la Giordania per concludersi in Israele. Circa 2.000 chilometri attraverso catene montuose, deserti, città e diversi interessantissimi siti archeologici.

Le tappe più significative sono: l’antica città persiana di Pasargade, la città di Ciro il Grande, Patrimonio Unesco; Bagdad, culla della civiltà, immortalata per il suo fascino e splendore nei racconti di “Le Mille e una Notte”; Persepoli, in Iran, le cui rovine sono oggi uno dei siti archeologici più importanti del Paese, e il vicino sito di Naksh’e Rostam dove, su una parete rocciosa, sono state scavate le tombe dei Re Dario I, Serse I, Artaserse I, Dario II e dario III, sconfitto da Alessandro Magno nella celebre battaglia avvenuta tra 40.000 fanti macedoni e 400.000 persiani tra il fiume Tigri e i monti Zagros, nell’Iraq Nord-orientale; Damasco, una delle più antiche città del mondo, fondata, secondo gli storici, nel terzo millennio prima della nascita di Cristo e il cui centro storico è Patrimonio dell’Umanità, e, infine, prima di arrivare a Gerusalemme, Amman, la Capitale giordana sorta su sette colli come Roma, una città che conta ben 5.000 anni di storia.

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Fonte: 123rf

Le tombe dei Re persiani nel sito archeologico di Naksh’e Rostam in Iran

Arrivati a Gerusalemme, i Re Magi chiesero ai Giudei il luogo della nascita di Gesù poiché, secondo la profezia, “essi conoscevano il tempo ma non il luogo”. Dopo l’incontro con Re Erode il Grande, che finse di voler adorare il bambino appena nato, ma che, in realtà, progettava di eliminarlo, i tre seguirono ancora la stella che li condusse alla grotta di Betlemme, circa due ore a piedi da Gerusalemme, dove trovarono Gesù insieme a Giuseppe e Maria.

Lì, si inginocchiarono e lo adorarono, presentandogli i loro doni. Poi, senza fare rapporto a Erode il Grande, chiuso nel Palazzo d’inverno, in Giudea, ripartirono verso casa, prendendo, però, una strada diversa.

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Fonte: @Noam Chen – IMOT

Modello della Gerusalemme erodiana conservato nel Museo d’Israele di Gerusalemme

I Magi, da Gerusalemme a Milano e Colonia

Il viaggio dei tre Re Magi non si sarebbe interrotto con il ritorno al loro Paese d’origine “per un’altra strada”, come scrive Matteo. Sarebbe, invece, proseguito anche dopo la loro morte, avvenuta, secondo una leggenda, a Gerusalemme, dove sarebbero tornati per testimoniare la fede.

Le loro spoglie sarebbero poi state ritrovate da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, trasportate a Costantinopoli, l’attuale Istanbul, nella chiesa di S. Sofia e, in seguito, donate a Eustorgio, vescovo di Milano dal 343 al 355 circa, che le fece traslare nella sua città. In loro onore, il vescovo fece erigere una basilica (Sant’Eustorgio, appunto) dove fece deporre le loro reliquie nella Cappella dei Magi nella Basilica milanese di Sant’Eustorgio, aperta tutto l’anno, ma particolarmente significativo è visitarla il giorno dell’Epifania.

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Fonte: 123rf

La Basilica di Sant’Eustorgio a Milano

Vi rimasero fino al 1164, quando Federico Barbarossa, dopo aver sconfitto i milanesi, se le portò a Colonia, in Germania, nella cui cattedrale, dietro l’altare maggiore, sono tuttora custodite, lasciando a Sant’Eustorgio solo il sarcofago con cui le spoglie dei Magi sarebbero state traslate.

Durante la Seconda guerra mondiale, però, il reliquiario fu danneggiato e venne restaurato nel 1973. Fu proprio in quell’anno che l’arcivescovo di Colonia restituì un frammento dei Magi alla chiesa di Sant’Eustorgio di Milano.

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Fonte: 123rf

Colonia e la sua Cattedrale dove sono custodite le reliquie dei Re Magi