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In questa città il centro storico si trova in cima a una collina

Di città particolari il mondo è pieno. Ci sono quelle costruite su speroni tufacei che si sfaldano giorno dopo giorno, quelle che hanno forme che ricordano stelle o graziosi animali, e altre ancora che sono completamente colorate. Insomma, la fantasia dell’essere umano è in grado di realizzare qualsiasi cosa. Come questa peculiare città, il cui centro storico si trova sulla sommità di una collina.

Benvenuti a Laon

La città in questione si chiama Laon ed è un bellissimo comune francese che si trova nella regione dell’Alta Francia. Dalle origini medievali, può vantare di essere stata persino la musa di Victor Hugo, scrittore francese che più volte ha sottolineato la bellezza di questa località.

Seppur di contenute dimensioni, questa preziosa cittadina si rivela il posto perfetto per quei viaggiatori che che sono a caccia di meraviglie architettoniche pregne di storia e cultura. Ma non solo: si presta anche per l’avventura. Basta allontanarsi dal centro storico per scoprire una serie di sentieri in cui praticare escursioni a piedi o in bicicletta. Del resto si trova nei pressi del nel Parco Naturale della Montagna di Reims, con vigneti e foreste a perdita d’occhio, e il Parco Naturale di l’Oise-Aisne, che si sviluppa tra villaggi tipici e un ambiente naturale florido e importante.

Cosa vedere in città

Come vi abbiamo accennato in precedenza, il centro storico di Laon è stato edificato sui profili di una collina. Edifici civili e religiosi qui sono protetti da ben sette chilometri di mura in cui sono contenuti monumenti di inestimabile valore. Uno di questi è la sua eccezionale Cattedrale Gotica dove svettano cinque imponenti ed eleganti torri.

Si trova proprio sulla punta della collina e sfoggia dei portali con timpani scolpiti e anche delle particolari sculture di buoi a grandezza naturale. Il motivo della presenza di queste singolari statue è molto semplice: sono ispirate a un’antica leggenda locale. Salendo sul campanile, invece, avrete l’occasione di godere di uno dei panorami più affascinanti di tutta la città.

Continuando la passeggiata solcherete deliziose stradine medievali, osserverete monumenti di un tempo che fu e tanti edifici che vi lasceranno senza fiato. Siamo abbastanza certi che ad attirare la vostra attenzione saranno l’attuale Palazzo di Giustizia, l’antico ospedale maggiore del XII secolo e la cappella romanica dei Templari.

Come tutte le migliori città fortificate, non potrete non imbattevi in maestose porte che da queste parti sono tutte chiamate Porte d’Ardon. In totale sono e sono una più invitante dell’altra.

Le Chemin des Dames, invece, vi riporterà ai tempi della drammatica Grande Guerra, ma al contempo vi permetterà di scovare alcune delle più suggestive vedute della campagna circostante.

Degna di nota è anche l’Abbazia di Saint Martin che, oltre a essere un luogo di culto e di attività culturali, protegge gelosamente alcune opere in legno e un particolare presepe del XIV secolo.

Poi ancora la Place du Parvis, un meraviglioso spazio dalla forma di un pentagono, in cui si affaccia la Cattedrale della città. Il punto perfetto non solo per farsi un’idea del maestoso centro storico, ma anche per fare una pausa grazie ai tanti ristoranti e bar presenti in cui entrare in stretto contatto con l’atmosfera locale.

Infine un po’ di cultura presso il Museo d’Arte e Archeologia dove osservare numerosi reperti archeologici, dipinti e sculture di artisti oltralpe, ma anche italiani, fiamminghi e olandesi.

Insomma, tra storia in ogni angolo e panorami che sanno emozionare, Leon merita certamente una visita.

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Kranj, la città con un canyon in centro

Considerata la capitale delle Alpi slovene, la splendida città di Kranj ha un fascino tutto particolare: non è solamente un luogo ricco di storia, arte e cultura, ma anche un’oasi dove la natura non ha mai veramente ceduto il passo all’uomo. Divisa in due dai fiumi Sava e Kokra, quest’ultimo ha lasciato sul territorio un’impronta ben precisa. Nel corso dei millenni, ha infatti scavato un profondo canyon che oggi spicca al centro della città, un capolavoro naturale come non si trova (quasi) in nessun altro posto al mondo.

Kranj, il canyon in centro città

Sembra incredibile che un paesaggio così suggestivo si trovi a due passi da noi: Kranj è una delle più belle città della Slovenia, terza per grandezza dopo Lubiana e Maribor. Incastonata ai piedi del Monte Triglav, la cima più alta delle Alpi slovene, è davvero bellissima. Il centro storico è stato modellato sulla base dei due fiumi che lo attraversano, regalando un vero e proprio spettacolo. In particolare, è il Kokra a dare vita ad un’opera naturale meravigliosa: si tratta di una gola rocciosa che divide in due l’abitato storico, il secondo canyon urbano più profondo presente in tutta Europa.

Lungo le rive del fiume vive un habitat molto speciale, fatto di boschi selvaggi e alberi da frutto che crescono spontaneamente – da cui la popolazione ha imparato a ricavare alcune vere prelibatezze. Ad un certo punto, il paesaggio cambia completamente: il verde rigoglioso lascia spazio al bianco della roccia che sprofonda per decine di metri a picco sull’acqua spumeggiante. È un canyon mozzafiato, disegnato da secoli di erosione. Lo si può percorrere grazie ad un bellissimo sentiero che si addentra nella gola, o affrontando una passerella sospesa da cui si gode di una vista incredibile.

Forte dell’emozionante spettacolo di cui il canyon è protagonista, Kranj è diventata una meta turistica molto apprezzata. Sono tanti i visitatori che la scelgono proprio per poter passeggiare nella natura incontaminata, ammirando il panorama della gola urbana. Per i meno esperti, è possibile persino fare una visita guidata alla scoperta della fauna e della flora che caratterizzano questo angolo di paradiso. E in estate, turisti e cittadini trovano refrigerio dall’afa proprio tra le pareti rocciose, sempre nel massimo rispetto dell’habitat naturale.

Cosa vedere a Kranj

Quali sono le altre bellezze di questa città della Slovenia, oltre al canyon urbano? Il centro storico è una vera sorpresa: tra piccole chiesette e tanti edifici storici, spicca il Castello Kieselstein. Costruito attorno alla metà del XVI secolo per volere dei conti di Ortenburg, ha subito numerosi restauri sino ad ottenere il suo aspetto attuale. Maestoso e bellissimo, oggi ospita l’esposizione permanente del museo regionale della Gorenjska, per fare un tuffo indietro nella storia di Kranj. I meravigliosi giardini sono invece la location ideale per concerti e altre manifestazioni.

A due passi dalla città, a portata di bici, c’è poi un luogo magico: si tratta dell’Udin Boršt (la foresta di Odino), un rigoglioso bosco da esplorare grazie ai tantissimi sentieri per il trekking. È il posto ideale per trascorrere qualche ora al fresco, durante le caldissime giornate estive. Infine, un’ultima tappa ci conduce nientemeno che sottoterra, tra le gallerie costruite in tempo di guerra per proteggere la popolazione dai bombardamenti. È come fare un viaggio nel tempo, con numerose testimonianze di come la vita quotidiana durante la Seconda Guerra Mondiale fosse difficile.

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Papeete, il cuore moderno di un paradiso terrestre

Siamo abituati a pensare ai paradisi terrestri come a lembi di terra solitari e selvaggi, luoghi completamente immersi dalla natura e da questi caratterizzata, nei quali il caos e il disordine dei giorni non possono entrare. E parlando di eden in terra non possiamo non pensare immediatamente alla Polinesia Francese e alle straordinarie isole che si snodano nell’oceano.

Tra queste troviamo Tahiti, la più grande delle Isole del Vento, nonché la più popolata. Di origine vulcanica, questo territorio alto e montuoso è caratterizzato da spiagge di sabbia nera, lagune, cascate e scorci mozzafiato che si perdono nel mare, proprio lì dove si snodano chilometri di barriere coralline. Non è un caso che l’isola sia una delle mete più raggiunte dai vacanzieri del mondo intero.

Ed è proprio qui che oggi vogliamo andare insieme a voi, per vivere un’avventura ideale nel cuore moderno e dinamico di questo paradiso terrestre, quella che ci porta alla scoperta di Papeete, capitale di Tahiti e capoluogo della Polinesia Francese. Pronti a partire?

Benvenuti a Papeete, nel cuore moderno della Polinesia Francese

Esplorata per la prima volta dal capitano James Cook nel XVIII secolo, Tahiti è diventata con gli anni la meta prediletta di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e i motivi sono facilmente intuibili. La sua capitale, Papeete, è situata sulla costa nord occidentale dell’isola. Si tratta di una città famosa e popolosa, soprattutto perché ospita l’unico aeroporto internazionale della regione situato ad appena 5 chilometri dal centro urbano.

La città è spesso considerata solo un luogo di passaggio e di partenza per andare alla scoperta delle spiagge paradisiache e del patrimonio naturalistico che appartiene all’isola. Eppure sono molte le meraviglie che Papeete ospita, le stesse che vi permetteranno di toccare con mano la splendida cultura che appartiene all’isola.

Cosa fare e cosa vedere a Papeete

Situata sulla costa settentrionale dell’isola di Tahiti, Papeete è la città più popolata della Polinesia Francese come confermano i suoi 26.000 abitanti. Sono molte le persone che arrivano in città ogni giorno, soprattutto per raggiungere poi i luoghi più celebri del territorio. Eppure concedersi qualche giorno per scoprire questa capitale, e tutte le bellezze che la caratterizzano, è davvero un’ottima idea.

Tra le cose da fare e da vedere a Papeete, il consiglio è quello di organizzare una visita al museo dedicato alla lavorazione delle perle, situato a due passi dai luoghi più frequentati della città. Il Musee de la Perle Robert Wan, questo il suo nome, è accessibile in maniera gratuita e permette di scoprire tutti i segreti della lavorazione delle perle. Nei pressi della struttura è presente anche un negozio all’interno del quale è possibile fare shopping.

Se è un po’ di pace e di relax che state cercando, magari dopo aver affrontato un lungo viaggio, il consiglio è quello di raggiungere il Bougainville Park, un delizioso e pittoresco parco fiorito situato proprio nel cuore cittadino, a due passi dall’ufficio postale. Da visitare anche gli splendidi Giardini Paofai caratterizzati da sentieri lussureggianti che collegano il lungomare al porto turistico.

Tra i luoghi imperdibili per chi è in città c’è anche il mercato di Papeete, il posto migliore per immergersi completamente nella cultura locale. Qui potrete dedicarvi allo shopping caratteristico, conoscere l’artigianato del luogo e allietare il palato con le proposte culinarie della cucina dell’isola.

Immancabili sono le passeggiate, quelle tra le botteghe colorate che si susseguono sul lungo mare, ma anche tra le vie che portano alla scoperta della vecchia Papeete per poi finire la serata in piazza Vaiete, di fronte al mare, dove è possibile sperimentare lo street food della città.

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Namur, la città belga di cui innamorarsi

A una sessantina di chilometri da Bruxelles, ecco Namur, la capitale della Vallonia, ricca di fascino e di storia alla confluenza dei fiumi Sambre e Mosa.

È difficile non innamorarsi della “Città delle French Fries” (le patatine fritte, piatto nazionale), vegliata dall’imponente fortezza di oltre 3000 anni e contraddistinta da un fiabesco centro storico con le stradine acciottolate, musei per tutti i gusti e vere e proprie perle architettoniche.

Romantica per eccellenza, Namur è ideale da visitare durante una piacevole gita in giornata nella zona sud del Belgio.

Le tappe salienti a Namur

Passeggiare nel centro storico di Namur è davvero gradevole (la maggior parte delle vie sono pedonali) e consente di ammirare le principali attrazioni che si trovano tutte in un’area piuttosto limitata.

La prima tappa da non perdere è, senza dubbio, la Cittadella, una delle fortezze europee più grandi, che svetta sulla collina ed è un punto di riferimento costante, sia di giorno sia di notte quando, illuminata, si mostra ancora più scenografica.
Raggiungibile con la funivia oppure a piedi (con una camminata potrete scorgere panoramici unici sulla città e anche la scultura “Searching for Utopia” di Jan Fabre che raffigura una tartaruga gigante), nacque come fortezza difensiva, divenne residenza dei Conti di Namur durante il Medioevo e, successivamente, dimora estiva del re Leopoldo II.
Oggi, è una magnifica location per eventi, punto panoramico privilegiato e meta per rigeneranti passeggiate. In più, un trenino turistico ne percorre la zona offrendo l’occasione di ascoltare curiosità e aneddoti e sono disponibili coinvolgenti tour dei sotterranei della Cittadella con cui esplorare 500 metri del reticolo di cunicoli e tunnel con effetti sonori, animazioni 3D, proiezioni e luci.

Per conoscere a fondo la storia militare e urbana della Cittadella, non può mancare una sosta al modernissimo museo “Terra Nova“, centro visitatori dotato di un’esposizione multimediale all’avanguardia.

La visita prosegue con il cuore storico di Namur, i vecchi quartieri, una sorta di “città nella città” chiusa al traffico dove lasciarsi pervadere da un’atmosfera di sicuro fascino e suggestione.
Lungo le strette vie lastricate, tra boutique, birrerie, ristorantini e negozi di antiquariato, catturano lo sguardo i tipici edifici in mattoni rossi e autentici capolavori architettonici quali il Beffroi, la torre civica del XIV secolo Patrimonio UNESCO, la Chiesa di St-Loup, una “sinistra e coraggiosa meraviglia” secondo le parole del poeta Charles Baudelaire, e la Cattedrale di Sant’Albano in stile barocco.

Altrettanto interessante è un tour alla scoperta della street art rappresentata da realistici e giganteschi murales e una gita in barca sul fiume per ammirare la città da una prospettiva inedita.

Namur, la città dei musei

Sono davvero numerosi, come accennato, i musei che si concentrano in città, dedicati ai temi più vari.
Si va dal Computer Museum Nam-Ip incentrato sulla tecnologia informatica dagli albori a oggi, al Museo della Fragola dove sapere di più sulla produzione, vendita e gastronomia del dolce frutto, al museo sull’artista locale Félicien Rops, fino al Museo Africano, unico nel suo genere da queste parti, che narra la presenza belga in particolare in Congo.

Ma non è tutto: altri musei degni di nota sono il Museo del Genio Militare, il Museo Diocesano e Tesoro della Cattedrale, il Museo di Archeologia, il Museo Provinciale di Arti Antiche, il Museo Marie Mutien e il Museo Sorelle di Notre Dame di Namur.

Come arrivare in città

Raggiungere la capitale della Vallonia è davvero facile poiché dista appunto 60 chilometri da Bruxelles, città servita da molti voli low cost.

Atterrati all’aeroporto di Bruxelles, si arriva a Namur in un’ora e un quarto con un treno diretto alla stazione dell’aeroporto.

Soggiornando già in Belgio, è sufficiente servirsi dei mezzi pubblici: Namur, infatti, è ben collegata con tutte le località principali del Paese.

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Questa Capitale è la “città delle fontane”. Le conosci tutte?

Sono tanti i motivi che ci spingono a esplorare il globo in lungo e in largo. Lo facciamo per andare alla scoperta di destinazioni lontane, quelle che ospitano i più grandi capolavori firmati da Madre Natura, per visitare i luoghi iconici e i monumenti celebri, oppure per immergerci nella cultura e nelle tradizioni che appartengono a popolazioni che sono distanti migliaia di chilometri da noi.

E anche se volare dall’altra parte del mondo è sempre un’esperienza suggestiva e straordinaria, non dobbiamo dimenticarci che alcune delle più belle meraviglie che appartengono al pianeta sono proprio qui, vicino a noi.

L’Italia, infatti, è un Paese meraviglioso che non smette mai di sorprendere. Non lo fa neanche la sua capitale che, all’ombra dei monumenti più celebri e dei sentieri battuti dal turismo di massa, ospita un patrimonio artistico e culturale tutto da scoprire. Quello fatto di acqua e di dispositivi architettonici, grandi o piccoli, che rendono Roma la città delle fontane per antonomasia. E voi, le conoscete tutte?

L’acqua di Roma, un patrimonio straordinario da scoprire

Organizzare un viaggio a Roma, in qualsiasi periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La Capitale d’Italia, infatti, conserva una storia millenaria e straordinaria che ha influenzato tutto il mondo le cui testimonianze vivono e sopravvivono tra i quartieri della città dando vita a uno dei più importanti patrimoni artistici, storici e culturali del mondo intero.

Le cose da fare e da vedere a Roma sono tantissime. Imperdibili sono le passeggiate all’ombra del Colosseo, o quelle che percorrono i Fori Imperiali. E poi, ancora, la Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e tutte le straordinarie opere che puntellano la città rendendola un museo a cielo aperto che sorprende a ogni passo.

Ed è proprio passeggiando tra le vie della città eterna che è possibile scoprire un altro grande tesoro che la Capitale custodisce gelosamente da secoli, quello fatto di acque e di fontane. Roma, infatti, è l’unica città al mondo ad avere quasi duemila fontanelle. I “Nasoni”, come vengono chiamati dai cittadini romani, si sono diffusi nel XIX secolo con l’obiettivo di mettere a disposizione acqua potabile per cittadini e viaggiatori. Insieme a loro, ci sono anche le grandi fontane, capolavori architettonici la cui fama ha raggiunto il mondo intero.

In realtà la storia d’amore tra la città eterna e le fontane affonda le sue radici in tempi molto più lontani. Come per tutti i popoli antichi, anche per i Romani l’acqua era considerata sacra, un dono degli dei da celebrare. Motivo per il quale, oltre alle funzioni di utilità pubblica, le fontane venivano sapientemente modellate con ornamenti e orpelli architettonici e scultorei.

Oggi non c’è quartiere, strada o via della Capitale che non ospiti almeno una fontana. Alcune sono antichissime, altre più contemporanee, altre ancora sono delle vere e proprie opere d’arte rese celebri in tutto il mondo. Ed è proprio la presenza di queste a rendere Roma oggi la città delle fontane che, come scrisse il poeta britannico Percy Bysshe Shelley “Bastano loro per giustificare un viaggio a Roma“.

Fontana di Trevi

Fonte: iStock

Fontana di Trevi, la fontana più celebre e frequentata di Roma

La Capitale è la città delle fontane: ecco le più belle

Elencare tutte le fontane di Roma è una missione pressoché impossibile, tuttavia abbiamo deciso di raggruppare qui di seguito alcune delle più celebri della città, nonché le imperdibili durante un viaggio nella capitale.

Ovviamente non possiamo che cominciare il nostro itinerario dalla Fontana di Trevi, uno dei più straordinari monumenti del mondo intero nonché simbolo della città stessa. Situata nell’omonima piazza, e nel pieno centro storico, l’opera porta la firma di Nicola Salvi. Resa celebre in tutto il globo per aver fatto da sfondo a La dolce vita di Fellini, questa fontana resta una delle attrazioni più raggiunte e apprezzate da cittadini e viaggiatori. Ovviamente, una volta arrivati qui, non dimenticate di lanciare nell’acqua una monetina ed esprimere un desiderio.

Segue poi, per fama, la straordinaria Fontana del Tritone, uno dei più grandi capolavori di Gian Lorenzo Bernini. Situata in piazza Barberini, e armoniosamente incastonata in essa, l’opera è considerata una delle più belle e visitate della città.

In Piazza della Repubblica, a pochi metri dalla Stazione Termini, troviamo invece la Fontana delle Naiadi di Mario Rutelli e Alessandro Guerrieri, mentre in Piazza di Spagna possiamo ammirare la celebre Barcaccia realizzata da Pietro Bernini, una delle più famose icone della città eterna che si snoda ai piedi della famosa Scalinata di Trinità dei Monti.

In via del Babuino, invece, troviamo l’omonima fontana risalente alla seconda metà del 1500, una vasca in granito grigio sulla quale venne collocata la scultura del Sileno, una delle sei statue parlanti della città.

Imperdibile è anche la Fontana dell’Acqua Paola, conosciuta anche come fontanone del Gianicolo, nome utilizzato anche da Antonello Venditti nella celebrativa “Roma Capoccia”. Meta prediletta dei cittadini romani, quest’opera monumentale è stata costruita nel 1600 ed è situata sul panoramico colle Gianicolo. Da qui la vista è davvero mozzafiato.

Non molto lontano dal suggestivo quartiere del Ghetto Ebraico, invece, possiamo ammirare da vicino la Fontana delle Tartarughe. Situata in piazza Mattei e costruita secondo i dettami dello stile fiorentino rinascimentale, l’opera conserva una leggenda tramandata da generazioni e custodita gelosamente dai cittadini. La storia vuole che il duca Mattei, committente di questo piccolo capolavoro, fece costruire la fontana in una sola notte per chiedere in sposa la sua futura moglie, proprio davanti alla finestra della casa in cui abitava.

Nel nostro itinerario alla scoperta della città delle fontane non può, ovviamente, mancare una menzione speciale nei confronti della superba Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini. Situata in Piazza Navona, questa monumentale opera è raggiunta ogni giorno da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Il consiglio è quello di restare sulla piazza per ammirare anche le altre due vicine fontane: la Fontana del Nettuno e la Fontana del Moro, rispettivamente scolpite da Giacomo della Porta e Ludovico Rossi di Fiesole. Insieme creano una scenografia straordinaria che rende Piazza Navona una delle più spettacolari della città.

Ultima, ma non per importanza, è la Fontana delle Rane situata nel cuore di Piazza Mincio. Un capolavoro ornamentale in stile barocco, sapientemente decorato in ogni dettaglio, costruito negli anni ’20 dello scorso secolo. L’opera, che campeggia nel centro del quartiere Coppedè, caratterizza in maniera univoca uno dei luoghi più enigmatici e misteriosi della città eterna.

Fontana delle Rane

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Fontana delle Rane, quartiere Coppedè
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Il glamping più bello si fa nel Chianti, dormendo in un bus americano

Le esperienze di viaggio, quelle uniche, irripetibili e sensazionali, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi. Tutto merito delle case, delle baite, dei campeggi e delle strutture ricettive che, per offerte, posizioni e servizi, permettono agli avventurieri di realizzare i sogni di una vita. Se poi questi alloggi sono immersi nella natura, e in quelli che sono i paesaggi più belli e suggestivi del mondo intero, allora, dormire in questi luoghi si trasforma davvero in un’esperienza straordinaria.

Ed è proprio quella che si può vivere all’interno di un glamping originale e incredibile, che permette ai viaggiatori di dormire in un bus americano restaurato. Per farlo, però, non dovrete volare per forza dall’altra parte del mondo perché questo american bus si trova in Italia, in uno dei luoghi più incantati del BelPaese. Pronti a partire?

Un glamping da sogno nel Chianti per avventure uniche

Organizzare un viaggio nel Chianti, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. L’entroterra toscano, che si snoda tra le provincie di Firenze e di Siena, è uno dei luoghi più suggestivi del BelPaese e non è un caso che proprio qui giungano ogni giorno centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Questo territorio, infatti, ospita tutta una serie di paesaggi evocativi caratterizzati da sinuose colline verdi, da distese sterminate di vigneti che si perdono all’orizzonte e da piccoli borghi che conservano le tradizioni secolari di questa terra. Attraversare questo territorio è un po’ come immergersi in uno scenario da cartolina che che lascia senza fiato.

Se avete quindi in mente di organizzare un viaggio nel Chianti, per perdervi nella bellezza rara della natura, e circondarvi dai colori suggestivi che cambiano con il trascorrere delle stagioni, non dovreste rinunciare alla possibilità di dormire all’interno di un glamping davvero unico.

L’Orlando in Chianti, questo il suo nome, è un glamping resort situato nel cuore della Toscana che offre alloggi unici, particolari e originali. Oltre e case mobili e tende, infatti, c’è una collezione di strutture davvero inedite che consentono di vivere una vacanza al di fuori dall’ordinario in un contesto esclusivo.

Noi abbiamo scelto il nostro preferito, si tratta di un bus americano che garantisce un’esperienza american style fatta di bellezza, originalità, lusso e natura.

Dormire in un bus americano tra le colline del Chianti

Incastonato tra le colline del Chianti, e circondato da boschi, vigneti e borghi che in lontananza fanno capolino, l’Orlando in Chianti Glamping Resort è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta di uno dei territori più suggestivi del BelPaese, ma anche per concedersi una vacanza di relax immersi nella natura.

Tra i diversi alloggi proposti dalla struttura, uno più di tutti ci ha conquistato. Si tratta di un vecchio bus americano restaurato e trasformato in un glamping sensazionale da vivere e condividere con la famiglia, con gli amici o con la propria dolce metà.

Il bus ospita una camera matrimoniale con due letti singoli, un soggiorno con angolo cottura e un bagno. L’alloggio è dotato anche di un patio esterno ed esclusivo e di una tenda Maggiolina posizionata proprio sopra il tetto del mezzo di trasporto,per dormire sotto il cielo stellato ed esprimere i desideri durante le notti di mezza estate.

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Nauplia, la Grecia poco nota ma da sogno

Nauplia, il cui nome è cambiato più volte nel corso dei secoli, è una meraviglia ellenica che dal 1829 al 1834 è stata la prima Capitale della Grecia indipendente. Un luogo che si presenta con una storia che ancora oggi è possibile respirare in ogni angolo, e che si rivela persino la meta perfetta per chi cerca mare paradisiaco che si mescola a meraviglie architettoniche.

Cosa sapere su Nauplia

Conosciuta in italiano con il nome di Nafplio, è oggigiorno la città capoluogo dell’Argolide, che possiamo definire la regione del mito per eccellenza. Nauplia si presenta come una località bohémien e spensierata, ma che al contempo sa unire la tranquillità e la vivacità di un piacevole luogo di mare, in cui è persino possibile visitare incredibili siti archeologici e testimonianze di un glorioso passato medievale.

Se per i greci è una città importante e molto nota, per noi italiani è una meta che deve ancora essere del tutto scoperta e dove immergersi in una combinazione di stili veneziani, orientali e tratti tipicamente greci.

Cosa vedere a Nauplia

Visitare Nauplia è come fare un tuffo nella storia grazie a un centro storico facile da girare a piedi dove svettano moltissime cose da vedere. Caratterizzata da tante stradine ciottolate, regala ripide scalinate da cui ammirare angoli caratteristici e scorci indimenticabili.

Nauplia grecia centro storico

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Una tipica via di Nauplia

Piazza Sintagma

Partendo proprio dalla sua Città Vecchia, che sorge all’ombra di due promontori sui quali sorgono altrettante fortezze, la prima sosta da fare per entrare subito in contatto con la vita quotidiana locale è Piazza Sintagma. Un angolo dove numerosi  bar e locali regalano gioia e allegria. Seduti a a gustare una bevanda tipica, si possono ammirare gli edifici più importanti che hanno caratterizzato la storia della città, tra cui il primo parlamento greco risalente al 1825.

Altrettanto interessanti sono le strutture in stile neoclassico che sono oggi sedi di musei e attività amministrative; anche se a farsi notare un po di più sono forse il Trianon e il Vouleftiko, costruzioni che sfoggiano un’architettura dai tratti orientali.

Forte Veneziano Palamidi

Un’altra tappa da fare per forza di cose è il Forte Veneziano Palamidi, un imponente edificio che si trova a un’altezza di 216 metri sul livello del mare. Dall’eleganza solenne, sfoggia otto bastioni dalla cui cima si può ammirare Nauplia come da nessun altro luogo.

Ma attenzione, bisogna mettere in conto un po’ di fatica: occorre salire ripidi gradini di cui non si sa il numero preciso: alcune guide dicono 847 gradini, altre 999, altre ancora sostengono siano più di 1000.

Castello di Bourzi

Un’altra meraviglia di Nauplia è Il Castello di Bourzi che sorge sull’omonima isoletta e che senza ombra di dubbio è uno dei simboli della città. Costruito nel 1400 dai veneziani, è visitabile durante il periodo estivo tramite delle barche che partono dal porto cittadino.

Visto dall’alto ha una forma che, con un po’ di immaginazione, ricorda quella di una nave e nel corso dei secoli venne usato come prigione, caserma e albergo.

Castello di Bourzi nauplia

Fonte: iStock – Ph: nito100

Il meraviglioso Castello di Bourzi

Acronafplia

Un’altra delle fortezze da non perdere in città è Acronafplia, anche se oggi ospita un albergo di lusso. Tra le varie costruzioni difensive esistenti, è la più antica e si può raggiungere a piedi senza fare tanta fatica (a differenza di Palamidi). Per la sua esposizione, è anche un ottimo luogo da cui ammirare il tramonto.

Chiesa di Agios Spyridona

Infine – ma le attrazioni in città non sono finite quei – la Chiesa di Agios Spyridona che è la più importante di tutta Nauplia. Situata al centro, custodisce una collezione di icone e dipinti tradizionali, anche se la sua fama è più che altro legata a un drammatico evento: l’assassinio del primo presidente greco, Ioannis Kapodistrias, avvenuto il 27 settembre 1831.

Il mare e le spiagge di Nauplia

Nauplia regala anche un mare cristallino e spiagge in cui prendere tutto il sole che si desidera. Le più incantevoli sono situate dal lato opposto rispetto al porto e alla fortezza di Acronafplia. La spiaggia cittadina prende il nome di Arvanitias10 e si distingue per essere una striscia di ciottoli in una piccola, ma accogliente, baia. Dotata di bar e servizi, è spesso molto affollata, ma regala comunque un senso di appagamento dopo una giornata passate tra le vie di Nauplia.

Molto affascinante è anche la spiaggia di Neraki11, più piccolina dell’altra e anche meno invasa da visitatori. Poi ancora Paralia Karathonas12, un arenile di sabbia dorata delimitata da ombrose e svettanti tamerici.

Cosa fare nei dintorni

Non molto distanti dal centro della città giacciono i resti dell’antica città di Micene che risalgono al secondo millennio prima di Cristo. Quello di Micene è il sito archeologico di una delle polis greche più famose e importanti del Paese, culla di una millenaria civiltà.

Tale meraviglia si sviluppava lungo le pendici di un colle e dalla sua cima si può godere di uno splendido paesaggio del Peloponneso, fino a scorgere il mare in lontananza.

Poi ancora Epidauro, un altro sito archeologico che vanta uno splendido teatro, ancora oggi utilizzato grazie al suo perfetto stato di conservazione. Ma l’area più importante è quella del santuario vero e proprio, che in epoca Ellenistica divenne il principale centro di guarigione di tutta la Grecia.

Non meno interessante è l’antica Nemea che si fa spazio tra lo splendido paesaggio greco. La parte principale del sito è il tempio dedicato a Zeus, del quale tre colonne sono sopravvissute al tempo, mentre altre sei sono state ricostruite.

Senza dimenticare che Nauplia è un ottimo punto di partenza per visitare il Peloponneso, una regione che può essere definita un vero e proprio pezzo di Grecia geograficamente, storicamente e culturalmente.

Epidauro teatro

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L’antico teatro di Epidauro
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Esiste un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo che è la Capitale dei cowboy

Se subite il fascino dei cowboy e conoscete a memoria tutti i film western prodotti negli ultimi due secoli, allora, un viaggio in questo delizioso e piccolo villaggio vi sorprenderà.

Ci troviamo in Texas, nell’Altopiano di Edwards e a circa 70 chilometri dal centro di Sant’Antonio. È qui che esiste un nucleo urbano abitato da appena 900 anime. Il suo nome è Bandera, eppure nonostante i piccoli numeri che appartengono alla località, per dimensioni e abitanti, il villaggio è conosciuto in tutto il mondo.

Il motivo? Bandera è considerata la Capitale mondiale dei cowboy. Un viaggio qui, tra ranch, cavalli, eventi e rodei, vi catapulterà, come per magia, in un’altra epoca. Quella che vi permetterà di perdervi e immergervi in un suggestivo film western. Pronti a partire?

Benvenuti a Bandera, la Capitale mondiale dei cowboy

Organizzare un viaggio in Texas è sempre un’ottima idea. Il grande Paese degli Stati Uniti, infatti, è caratterizzato da un fascino senza tempo che non conosce eguali. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dall’esplorazione dei deserti, delle pinete e del Rio Grande, passando per la storia, le tradizioni e la cultura musicale che appartiene a Austin, la sua capitale.

Ma è allontanandoci dai sentieri più battuti dal turismo di massa che è possibile raggiungere un luogo sconosciuto ai più. Si tratta di un piccolo villaggio situato sulla curva del fiume Medina, e a meno di 100 chilometri dalla città di Sant Antonio. È proprio qui che, nel XIX secolo, fu realizzato l’insediamento urbano dopo la conquista del territorio. A causa di numerose alluvioni che si sono susseguite nel tempo, però, molte persone hanno scelto di lasciare questo luogo per trovare fortuna altrove.

Tuttavia, coloro che sono rimasti, oggi meno di mille, hanno scelto di preservare la memoria storica del villaggio, trasformando Bandera nella Capitale mondiale dei cowboy. A rimarcare questo titolo ci pensa un monumento di bronzo situato nel cuore del nucleo urbano e dedicato ai campioni nazionale di rodeo che considerano questo luogo come la loro casa.

Bandera

Fonte: 123rf

Bandera

Come vivere un’esperienza da vero cowboy

Sono diversi i luoghi del mondo da raggiungere per tutti gli appassionati del filone western, quello che narra le avventure di cowboy, cacciatori di frontiera e fuori legge in lotta tra loro per la conquista dei territori. Ma se è un’avventura da vero cowboy che volete vivere durante il vostro prossimo viaggio, allora, dovreste davvero raggiungere Bandera.

I motel in strada e le guest house nei ranch sono sicuramente i migliori alloggi in cui sostare per immergersi nell’atmosfera dei tempi passati e mai dimenticati. Ma di cose da fare e da vedere nel centro abitato e nei suoi dintorni ce ne sono davvero tantissime.

Imperdibile, per gli amanti della natura, è l’Hill Country State Natural Area, un parco naturale che si estende su 2000 acri di terreno e che ospita canyon e colline. Qui è possibile anche campeggiare e trascorrere del tempo immersi nella natura.

Ovviamente, per vivere un’avventura da vero cowboy, non possono mancare le passeggiate a cavallo. Bandera è piena di maneggi, punti di partenza perfetti per escursioni incredibili nel villaggio e nei suoi dintorni.

Raggiungere la Capitale mondiale dei cowboy vi permetterà, inoltre, di assistere a un rodeo. Gli spettacoli vengono organizzati tutti gli anni e in diversi periodi e si alternano a quelli del sabato pomeriggio che intrattengono gli abitanti del villaggio e i turisti curiosi.

Imperdibile è anche il Western Trail Heritage Park, l’area dedicata alla fondazione del nucleo urbano e a tutti i cowboy che di qui sono passati, e che hanno contribuito a rendere Bandera la Capitale mondiale dei cowboy.

Bandera, Capitale Mondiale dei Cowboy

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Bandera, Capitale mondiale dei cowboy
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Il piccolo villaggio sull’acqua che sembra uscito da una fiaba

Il mondo che abitiamo non smette mai di sorprenderci, lo sanno bene tutti quei viaggiatori che proprio quando credono di aver visto tutto di una determinata destinazione, tornano a incantarsi grazie alla scoperta di inedite e straordinarie meraviglie.

Spesso, infatti, è proprio lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa che possiamo scoprire nuove bellezze, quelle che spesso si nascondono all’ombra dei luoghi iconici e dei monumenti più celebri delle città e dei Paesi che visitiamo.

E capita anche ad Amsterdam che, allontanandosi di qualche chilometro dalla capitale dei Paesi Bassi, è possibile raggiungere un luogo incantato. Un piccolo villaggio sospeso sull’acqua che sembra uscito da una fiaba e che vi farà sentire i protagonisti di un racconto magico. Pronti a partire?

Benvenuti a Giethoorn, la Venezia dei Paesi Bassi

Non ci sono macchine, traffico e caos, non ci sono neanche le strade. Ma c’è l’acqua, quella che compone un dedalo di canali sul quale il villaggio sembra magicamente sospeso. Ci troviamo a Giethoorn, in un pittoresco paesino interamente pedonale situato nella provincia olandese dell’Overijssel.

Basta allontanarsi dalle meraviglie della capitale, quelle che attirano ogni giorno migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, per raggiungere questo luogo incantato. Giethoorn, infatti, è situato ad appena poco più di 100 chilometri da Amsterdam.

I motivi per raggiungere questo villaggio sono diversi, molti dei quali sono intuibili proprio ammirando le fotografie che ritraggono questo gioiello della provincia dell’Overijssel. Giethoorn, infatti, è un luogo incantato che grazie alle sue forme, ai lineamenti e ai colori evoca tutti gli scenari che appartengono all’immaginario favolistico.

Non solo i canali, che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di “Venezia dei Paesi Bassi”, ma anche i suoi numerosi ponti, quelli da attraversare per ammirare scorci mozzafiato, le case con i tetti di paglia risalenti al XVIII secolo e i viali alberati.

Giethoorn, un villaggio da fiaba a pochi chilometri da Amsterdam

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Giethoorn, un villaggio da fiaba a pochi chilometri da Amsterdam

Come visitare il paese delle fiabe

A Giethoorn, dicevamo, non ci sono strade. Gli abitanti del villaggio, poco più di 2000 anime, si spostano in barca, a piedi e in bicicletta, e sono questi i modi che i viaggiatori hanno a disposizione per esplorare il territorio.

Il modo migliore per raggiungere questo paese delle fiabe è proprio partendo da Amsterdam, organizzando una gita di un giorno o trascorrendo qui l’interno weekend, in auto o con i treni che ogni giorno partono dalla stazione centrale della città.

Una volta arrivati sul posto, potrete immergervi in un’atmosfera surreale e sospesa nel tempo che parla di bellezza e di magia. Lo scenario, caratterizzato da case colorate, giardini, parchi e sentieri alberati attraversati dai canali, è davvero suggestivo. Il consiglio è quello di andare alla scoperta del villaggio facendo un giro in barca, così da poter ammirare il paesaggio in movimento.

Immancabili, però, sono le passeggiate, a piedi o in bicicletta. A Giethoorn, come nel resto dei Paesi Bassi, esistono diverse piste pedonali e ciclabili che permettono di attraversare il villaggio e la campagna circostante. Prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno per esplorare questo luogo, solo così potrete toccare con mano la magia che lo caratterizza e sentirvi i protagonisti di una fiaba straordinaria.

Giethoorn, la "venezia dei Paesi Bassi"

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Giethoorn, la “Venezia dei Paesi Bassi”
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Bloomsbury, il quartiere londinese amato da Virginia Woolf

Se avete in programma un viaggio a Londra, non perdete di visitare il quartiere di Bloomsbury. Si trova in centro e fa parte del borgo di Camden.

È uno dei quartieri londinesi più storici, amatissimo da Virginia Woolf che, insieme ad altri intellettuali, fondò il Bloomsbury Group di cui restano ancora oggi delle tracce, ma anche di Charles Dickens e di Darwin.

Il quartiere storico di Bloomsbury

Bloomsbury era il nome dal proprietario terriero di origini normanne William de Blemund, che acquistò questa zona nel 1201. Fino alla metà del XVII secolo, rimase in gran parte agricola, ma dopo il 1660, il conte di Southampton costruì quella che sarebbe diventata l’attuale Bloomsbury Square, al centro della quale oggi si trova un bellissimo giardino frequentato dalla Londra “bene”.

Questa piazza è stata al centro di molte vicende storiche e letterarie e ha tante storie da raccontare. Ancora oggi affacciata su Bloomsbury Square si trova la casa dove viveva il conte (Southampton House, poi Bedford House e oggi Bedford Place). Al civico 6 c’è l’edificio che ospitò lo scrittore Isaac D’Israeli, padre del Primo ministro britannico Benjamin Disraeli, tra il 1817 e il 1829. Al numero 17 nel 1880 venne fondata la Società Aristotelica che ancora oggi organizza convegni nelle più prestigiose università britanniche.

A oggi, poche delle case settecentesche sono sopravvissute, ma ci sono edifici dell’Ottocento e del Novecento dove un tempo si era trasferita la borghesia londinese e che oggi ospita diversi uffici.

Virginia Woolf e Bloomsbury

Da sempre, però, Bloomsbury è associato alle arti, agli studi universitari e alla medicina ed è considerato il quartiere letterario e artistico londinese. Vi hanno sede molte facoltà e strutture dell’Università di Londra. Ma soprattutto, vi si trova il British Museum (Great Russell Street), aperto al pubblico nel lontano 1759 a Montague House, nel cuore di Bloomsbury. Il museo è gratuito.

Bloomsbury è anche il quartiere delle librerie. Ce ne sono tantissime e vale la pena visitarle per respirare l’atmosfera del quartiere che ha ispirato così tanti intellettuali nel corso della storia. È in una di queste, ubicata a Lamb’s Conduit Street, che è stato ambientato il recente romanzo “Le ragazze della libreria Bloomsbury” di Natalie Jenner racconta di quanto, attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, forte sia il potere dei libri e della letteratura.

Il Bloomsbury Group, un circolo ristretto a cui apparteneva Virginia Woolf nei primi anni del XX secolo era solito riunirsi nelle case private della zona. La stessa scrittrice affermò: “Tutte le persone che rispetto ed ammiro di più sono appartenute a Bloomsbury”. La Woolf incontrò il marito Leonard proprio nel Bloomsbury Group. Insieme alla sorella Vanessa, che faceva la pittrice, e a suo marito Cliff Bell, un pittore post-impressionista, e al critico d’arte Roger Fry, contribuirono a far accettare le loro idee e la loro arte in tutta la Gran Bretagna.

Se si osserva con attenzione, si possono ancora scorgere molte tracce delle vite di questi Bohémien. Le targhe blu sulle facciate degli edifici indicano i luoghi in cui vissero i membri del gruppo. Alcuni abitarono per qualche tempo nella vicina Gordon Square. Bertrand Russell – che fondò la vicina Russell Square che fa parte sempre del quartiere di Bloomsbury – visse al numero 57, Lytton Strachey al 51, Vanessa e Clive Bell, Keynes e la famiglia Woolf al numero 46. Strachey, Dora Carrington e Lydia Lopokova (moglie di Keynes) vissero per qualche tempo al numero 41 e anche Virginia e Leonard abitarono al 29 della vicina Fitzroy Square per quattro anni.

Da Dickens a Bob Marley

Molti sono stati gli artisti, studiosi e intellettuali che hanno vissuto nel quartiere di Bloomsbury. Lo scrittore Charles Dickens, autore di libri come “Le avventure di Oliver Twist”, “David Copperfield” e di molti altri classici della letteratura inglese, visse a Tavistock House, in Tavistock Square, un palazzo ancora oggi ben riconoscibile per la targa blu apposta sulla facciata. Qui scrisse alcune delle sue opere più famose. Non lontano da qui, a Doughty Street, in quella che per qualche anno fu la sua abitazione, si trova invece il Museo di Dickens, che ospita alcuni dei suoi racconti e oggetti personali.

Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, visse al numero 115 di Gower Street, a due passi da Gordon Square. Anche in questo caso una targa blu indica il luogo ai visitatori.

Il quartiere vide tra gli abitanti più recenti anche Bob Marley, padre della musica reggae, che nel 1972 visse nell’appartamento di una palazzina in stile vittoriano al 34 di Ridgmount Gardens a Bloomsbury per circa sei mesi (venduto nel 2021 per 2 milioni di euro), prima di trasferirsi nella casa definitiva al 42 di Oakley Street a Chelsea. Ma questo è un altro viaggio.