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Chartres, un piccolo capolavoro alle porte di Parigi

A una settantina di minuti in treno dalla romantica e cosmopolita Parigi, si apre lo scenario incantevole di Chartres, immersa in una suggestiva atmosfera medievale che riporta indietro nel tempo.

Sulla riva sinistra dell’Eure nel magico territorio della Valle della Loira, importante centro spirituale e intellettuale dell’Anno Mille, merita assolutamente una deviazione poiché ha davvero molto da offrire, a partire da una delle cattedrali più incredibili d’Europa.

Cosa vedere a Chartres, gioiello medievale

Mezza giornata è sufficiente per assaporare appieno la bellezza intramontabile di Chartres e per ammirare con i propri occhi i notevoli punti di interesse che la contraddistinguono.

Una visita può iniziare dal raccolto e pittoresco centro storico che risale al Medioevo, con le caratteristiche e colorate case a graticcio, ripide stradine, ponti di pietra, scalinate, terrazze, negozietti di antiquariato e suggestivi caffè: la città vecchia è un tripudio di scoperte a partire dal Centro Internazionale del Vetro colorato dedicato alle vetrate di oggi e di ieri e alle tecniche di lavorazione per arrivare al Museo delle Belle Arti, all’interno dell’ex Palazzo Episcopale, custode di una cospicua collezione di dipinti, antichi strumenti musicali, sculture medievali in legno policromo e smalti del Cinquecento.

Ma siamo appena all’inizio.

Altri musei da non perdere sono, infatti, il Musée de l’École de Chartres et d’Eure-et-Loir per conoscere la trasformazione della scuola nel corso degli anni, e il Conservatoire de l’Agriculture – Le Compa, museo dedicato all’agricoltura con un’importante collezione di macchinari, strumenti e attrezzi.

E poi la passeggiata nel cuore di Chartres continua con l’incontro di un eccezionale complesso architettonico che include la Maison de la Truie qui file e la Maison du Saumon, splendidi edifici scolpiti nel legno e impreziositi da immagini riguardanti la pesca, del mercato coperto in ferro e vetro che ogni mercoledì e sabato mattina si anima con colori e sapori, e di Place des Épars, conosciuta per i sorprendenti giochi d’acqua, dove si affaccia il Grand Monarque, hotel il cui bar è fulcro della vita notturna della cittadina.

Dopo aver apprezzato la parte alta con le sue meraviglie, è tempo di scendere verso la zona bassa camminando lungo orti, viuzze di ciottoli, piccoli giardini e un susseguirsi di stupende case a graticcio ricche di decorazioni: oltre a rilassarsi lungo le sponde dell’Eure, da vedere sono il Quartiere di Bel Air, riqualificato con un ambizioso progetto di “rigenerazione urbana” da giovani designer e artisti di strada che hanno realizzato ben 400o metri quadri di trompe-l’oeil, e la Maison Picassiette, costruita da Raimond Isydore nel corso di 34 anni servendosi di pezzi di vetri rotti e ceramiche per un totale di 15 tonnellate di detriti.

Tutto il fascino della Cattedrale di Notre-Dame di Chartres

Indiscusso fiore all’occhiello di Chartres è la sua cattedrale in stile gotico, tra le più belle d’Europa, edificata nel XIII secolo sulle rovine di una cattedrale romanica distrutta da un incendio nel 1911, e dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1979.

Colpisce dapprima la superba facciata con il portone decorato e i due campanili, uno gotico (Clocher Neuf) e l’altro romanico (Clocher Vieux), e poi il maestoso interno con navata centrale, un labirinto intarsiato nel pavimento, percorso in ginocchio dai pellegrini di un tempo, e la reliquia del Voile de la Vierge, la camicia indossata da Maria durante l’Annunciazione.

Ma a lasciare davvero senza fiato sono le spettacolari vetrate istoriate realizzate nel XIII secolo che ammaliano con l’intensa e brillante tonalità del blu e 2600 metri quadri di estensione che raccontano i libri dei santi e la Bibbia con più di 5000 personaggi raffigurati.

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Anche l’Argentina ha il suo mostro che si nasconde nel lago

Misteri, avvistamenti strani, leggende che si tramandano di bocca in bocca: ci sono luoghi del mondo ammantati da un fascino sinistro, perché celano segreti, perché si raccontano storie, perché trasmettono sin dal principio la sensazione di essere in un posto in cui la fantasia e la leggenda si incontrano.

Tra i più celebri c’è Loch Ness, in Scozia, nel cui lago si racconta viva un mostro. Ma non è l’unico, infatti anche l’Argentina ha il suo che si nasconde tra le acque. Lì sarebbe stato avvistato un animale imponente, chi lo ha notato lo avrebbe descritto come simile a un plesiosauro. La leggenda ha un’origine antica e, come tutte le migliori storie, è affascinante e lascia moltissime domande aperte, che spingono a voler verificare con i propri occhi. Per farlo bisogna andare in Argentina e visitare il lago Nahuel Huapi.

Il mostro del lago Nahuel Huapi: dove si trova Nahuelito

Le testimonianze raccontano di un animale le cui dimensioni potrebbero aggirarsi tra i 10 e i 15 metri, con un lungo collo, una testa piccola e alcune gobbe. A immaginarlo ricorda molto Nessie, il celebre mostro che si racconti viva nelle acque di Loch Ness. Proprio come Nahuelito, che si racconta si aggiri nel lago Nahuel Huapi.

Questo è un luogo dal grande fascino, non solo per le leggende ma perché immerso in una natura che toglie il fiato. Si trova in Argentina nella regione della Patagonia, diviso tra due province: quella di Neuquén e quella di Rio Negro.

Una destinazione davvero amata, perché immersa in un contesto bellissimo: il lago si estende su una superficie molto vasta di 550 chilometri quadrati e si suddivide in sette rami, si trova – inoltre – a circa 700 metri sopra il livello del mare.

Un posto che regala agli occhi un’immersione nella bellezza e nelle tante sfumature che offre la natura, ma anche un posto che accoglie i turisti con i suoi tanti servizi. Tra le location che vale la pena visitare vi è la città di San Carlos de Bariloche, alle pendici delle Ande e affacciata sulle sponde del lago, è una meta imperdibile con le sue offerte per tutti: da quelle per gli amanti dello sci, a chi apprezza tour e gite immersi in uno scenario meraviglioso.

E con la sua leggenda, come quella di Nahuelito, il mostro del lago Nahuel Huapi.

Tutto sulla leggenda di Nahuelito

Si pensa che la leggenda di Nahuelito abbia radici antichissime e che sia stata tramandata nelle storie degli abitanti nel posto che raccontavano del mostro senza gambe e braccia, che sembra abiti nelle acque di questo lago bellissimo. La prima volta che l’avvistamento del mostro è stato reso noto era il 1922 e la risonanza mediatica fu tale da spingere a dare il via a una prima spedizione per trovarlo.

Diverse le testimonianze, ma non mancano neppure delle foto datate 1988 che si presume ritraggano il mostro. E altre, più recenti, del 2006. E, come la leggenda della sua esistenza, non mancano le teorie che cercano di spiegarla. Ma che non hanno ricevuto riscontro, si pensa che si tratti di un animale preistorico, che sia il risultato di una mutazione o che sia un sottomarino.

Resta il fascino di una storia, di un mistero, di un animale che potrebbe nascondersi nello specchio acquatico del lago Nahuel Huapi. E le leggende, con il loro fascino e le loro domande irrisolte, spesso, sono più appassionanti della verità.

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Vyšehrad, la collina-fortezza piena di leggende

Tra le città più romantiche d’Europa, ma forse del mondo intero, c’è una Capitale ricca di meraviglie che tra le sue tante attrazioni ne cela una che è pregna di mistero. Si chiama Vyšehrad, ed è una collina-fortezza che da secoli è avvolta da leggende, che sono una più curiosa dell’altra.

Vyšehrad, informazioni utili

Vyšehrad sorge nell‘incantevole cornice della città di Praga e, anzi, è proprio lei una parte fondamentale del prezioso skyline di questa città. Si tratta di una straordinaria collina-fortezza che corrisponde alla zona più antica della Capitale, ma anche a uno dei punti da cui poter ammirare la migliore vista panoramica su questa elegante realtà dell’Europa Centrale.

Una vera e propria “roccia sul fiume” che nella sua lunga storia – la nascita risale al X secolo – ha svolto diverse funzioni: è stata sede reale di monarchi, città ricca attività, fortezza e per finire un cimitero.

Arroccata in posizione predominante su un’altura che si erge sul fiume Moldava, è facilmente raggiungibile con la metropolitana cittadina e visitabile tutto l’anno, anche se con orari diversi in base alle stagioni.

Cosa vedere in questa collina-fortezza

La storia di Vyšehrad è particolarmente travaglia, o almeno lo è stata fino a circa il 1650. Oggi è una zona imperdibile di Praga, una di quelle cose da visitare assolutamente per capire ancora più a fondo le origini di questa magnifica città.

La collina di Vyšehrad

Fonte: iStock

Panorama di Praga dall’alto con la città vecchia e Vyšehrad al tramonto

Ad accogliere il visitatore ci sono delle splendide porte che invitano a fare ingresso in un prezioso complesso che ha poco a che fare con il caos cittadino, un’area verde dove il silenzio è costantemente in sottofondo. I punti di accesso sono diversi: ci sono Porta di Tabor, Porta delle Sommità, Porta Leopoldina e la Porta di Mattoni, che ospita una mostra permanente sulla storia della fortezza. Quattro imponenti varchi che fanno parte di una sontuosa cinta muraria percorribile a piedi.

Passo dopo passo si arriva al vecchio Palazzo Reale, progettato in stile gotico e rinascimentale, che conserva una meravigliosa sala chiamata Vladislav e che viene utilizzata per le inaugurazioni. Inoltre, ospita una copia della corona ceca.

Tra i simboli indiscutibili di questa zona, e forse anche di tutta la città, c’è la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, dall’impianto gotico e con una sontuosa facciata sorretta da due straordinarie torri a guglia, chiamate “Adamo” ed “Eva”. Non sono da meno gli interni, caratterizzati da mura possenti e con decorazioni che presentano elementi templari e opere di esponenti della pittura gotica.

La Rotonda romanica di San Martino è una piccola e graziosa cappella del XI secolo, che è una “sopravvissuta” alla feroce Guerra dei Trent’anni, periodo in cui venne utilizzata come di magazzino per le munizioni. Dal diametro di 650 metri, conserva quadri di Konig ed Herman e una palla di cannone murata che rievoca l’assedio prussiano del 1757.

Da queste parti sorge anche il Cimitero nazionale di Slavín, dove riposano le grandi personalità della Repubblica Ceca, tra cui artisti del calibro di Alphonse Mucha, Bedřich Smetana e Jan Neruda.

Ci sono poi le Casematte settecentesche, un fitto sistema di gallerie sotterranee che conduce in una stanza di poco più di 300 metri quadrati, dove in passato venivano conservati i militi dell’esercito e gli alimenti, in particolare le patate. Tra le altre cose, qui giace anche il Gorlice, che custodisce diverse statue originali del Ponte Carlo.

Poi ancora le Cantine gotiche, altre gallerie sotterranee dove ammirare una collezione di reperti archeologici e oggetti religiosi che illustrano la storia di Vysehrad dal 3800 a.C. fino ai giorni nostri, e la Galleria Vysehrad, una sala per mostre temporanee che è stata edificata sulla cinta muraria.

Porta Leopoldina, Praga

Fonte: Getty Images – Ph: Bill Tompkins

La bellissima Porta Leopoldina

Le incredibili leggende di Vyšehrad

Le leggende a Vyšehrad si sprecano. Una di queste narra la storia della principessa Libuše che previde la futura gloria di Praga dalla sua residenza a Vyšehrad. In particolare, per la sovrana era in arrivo la nascita di “una città la quale gloria arriverà alle stelle…”.

Ma non solo, perché nella Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo spicca l’immagine della Vergine Maria dipinta, secondo la leggenda, da San Luca. Inoltre, nel sarcofago romanico che si trova accanto all’altare sarebbero custoditi i resti di Longino, il soldato romano che trafisse il costato di Gesù Cristo sulla croce.

Insomma, Vyšehrad è un luogo imperdibile di Praga e intriso di pura magia.

Cos’altro vedere in città

Ci vorrebbero più giorni per scoprire Praga per intero, perché oltre a Vyšehrad la città offre dei punti di interesse che sono assolutamente imperdibili. La “Città Magica” posata al centro dell’Europa, infatti, è un susseguirsi di meraviglie preziose a partire dal suo Castello, che troneggia sulla città con un fare minaccioso e inaccessibile. Per raggiungerlo bisogna percorre lunghe strade ripide, tra cui la splendida e faticosa Via Nerudova.

C’è poi Malá Strana, ovvero “Parte Piccola”, un quartiere interamente ricostruito da artisti e architetti italiani che le donarono l’attuale aspetto barocco e rinascimentale. Da quel momento in poi, qui il tempo pare essersi fermato: ci sono graziose piazzette, splendidi palazzi e angoli romantici che catapultano in tempi ormai andati.

Eccezionale è anche il grande quartiere storico di Praga: Stare Mesto, che in ceco significa Città Vecchia. Il cuore pulsante di questa zona è la Piazza della Città Vecchia la cui attrazione principale è l’Orologio Astronomico del Municipio dal quale, ogni ora, “prendono vita” delle statuette dei personaggi religiosi e civili che si muovono in un antico rituale. Assolutamente affascinante è Chiesa di Týn, dotata di guglie gotiche che tolgono il fiato.

Non è di certo da meno la Cattedrale di San Vito che è persino una delle più grandi e sorprendenti d’Europa. Lunga 124 metri, larga 60 e alta 33, offre interni splendidi e difficili da dimenticare. Ma non solo, perché c’è anche la magnifica Cappella di San Venceslao, una cripta sotterranea dove riposano i re boemi e in cui è protetto il tesoro che contiene i gioielli per l’incoronazione dei sovrani.

Infine – ma Praga ha davvero tantissimo altro da offrire – lo Josefov, il Ghetto Ebraico di Praga, da molti ritenuto uno degli angoli più emozionanti della città.

Insomma, non resta che organizzare un viaggio nella magnifica Praga per scoprire Vyšehrad e le altre affascinanti attrazioni.

Praga, cosa vedere

Fonte: iStock

I tetti di Praga
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Liwa village, l’oasi nel deserto che sembra un miraggio

Nascosta tra le ardenti distese desertiche degli Emirati Arabi Uniti, c’è un luogo che incanta e affascina come pochi altri: l’oasi di Liwa. È qui che la sabbia dorata si trasforma in un mare di dune ondulate, tanto maestose da sembrare scolpite dalla mano degli dèi.

Situato vicino al confine con l’Arabia Saudita, questo rifugio incanta con la sua bellezza senza tempo e le sue sfumature uniche. Un angolo di paradiso terrestre, dove il sole brilla implacabile tra le onde di sabbia, creando giochi di luce e ombra che dipingono un panorama mozzafiato.

È qui che si può vivere una favola da “Mille e una notte“, persi nell’atmosfera misteriosa di un deserto leggendario. Per gli animi avventurosi che hanno il coraggio di sfidare l’ignoto, Liwa si rivela come un tesoro prezioso oltre i confini dell’immaginario, dove ogni istante diventa un invito irresistibile a tuffarsi in un universo di incanto e meraviglia.

Liwa: un rifugio nel cuore del deserto

Oasi di Liwa

Fonte: iStock

Oasi di Liwa, Abu Dhabi, Emirati Arabi

Situata nella parte sud-occidentale del Paese, a soli 250 chilometri da Abu Dhabi, questo spettacolo della natura è un’oasi di serenità, incastonata proprio sul bordo nord-occidentale dell’Empty Quarter, il leggendario Rub Al Khali. Un deserto vastissimo che si estende su un’area impressionante di 650.000 chilometri quadrati, celebre per essere il più grande mare di dune del mondo, una distesa infinita di sabbia che incanta e ammalia chiunque abbia la fortuna di esplorarlo.

Le sue radici risalgono a moltissimi secoli fa, quando i beduini della tribù Bani Yas riuscirono a estrarre l’acqua dalle profondità per coltivare datteri, trasformando così quest’arida terra in un’oasi fiorente. Da allora, Liwa è diventata non solo un punto di riferimento per la vita nel deserto, ma anche un’oasi di cultura e tradizione, con una miriade di insediamenti e villaggi che punteggiano il paesaggio.

Qui, potrai ammirare tramonti mozzafiato, assaporare prelibatezze locali e immergerti in un mondo di avventure senza fine. Che tu sia un appassionato di safari nel deserto, di kitesurf tra le dune o di sandboarding sulla sabbia dorata, troverai sempre qualcosa di speciale da fare.

E se desideri una pausa dalla frenesia delle attività, perché non concederti un momento di relax in una fattoria di cammelli? I bambini potranno divertirsi con queste affascinanti creature mentre assaggi latte fresco e altri prodotti locali, immerso nella pace e nella tranquillità del deserto. Le guide esperte saranno liete di condurti in emozionanti passeggiate attraverso le colline di sabbia, svelandoti i segreti nascosti di questo luogo magico.

Liwa Village: un mix di cultura e divertimento nel deserto

Tra le dune variegate e mutevoli di questo paesaggio senza tempo, c’è un luogo che incanta e seduce con la sua bellezza contemporanea: il Liwa Village. Questa comunità residenziale è un vero miraggio, un rifugio dove i turisti di tutto il mondo possono immergersi completamente nella bellezza e nella tranquillità del deserto arabo.

Situato nella comunità di Al Ghadeer, ai margini di Abu Dhabi e vicino al confine con Dubai, è un’esperienza di vita autentica, dove il lusso si fonde con la semplicità e la modernità si integra armoniosamente con la tradizione. Qui, le strade tranquille e le piazze accoglienti invitano a passeggiare ed esplorare l’ambiente circostante, mentre le case dalle architetture tradizionali si fondono armoniosamente con le moderne infrastrutture.

Un tempio di creatività che regala un ventaglio infinito di esperienze culturali, concerti e celebrazioni coinvolgenti, dove la musica e la danza diventano il linguaggio universale dell’anima. E mentre ti immergi nella bellezza e nell’energia pulsante di questo luogo unico, non potrai fare a meno di lasciarti tentare dal souk artigianale, un mercato pittoresco dove le abilità artigianali dei locali prendono vita in opere d’arte uniche e straordinarie. È qui che puoi scoprire tesori nascosti, portare a casa ricordi preziosi e supportare la comunità locale.

E poi laboratori creativi e attività per famiglie ti offriranno l’opportunità di creare ricordi indelebili insieme alle persone che ami mentre, per i più piccoli, c’è un’area giochi che promette divertimento e avventura indimenticabili. Un luogo straordinario, dove i sogni diventano realtà e le emozioni durano per sempre.

Oasi di Liwa

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deserto di Liwa, Abu Dhabi, Emirati Arabi
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Cosa vedere a Fasano e dintorni, la Puglia da scoprire anche fuori stagione

È tra le cinque mete della Puglia più amate dai turisti di tutto il mondo, anche fuori stagione, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Turismo di PugliaPromozione all’ultima Bit, la fiera dedicata al turismo che si è svolta a Milano. Stiamo parlando di Fasano, un luogo ricco di attrattive da scoprire non soltanto d’estate, ma in ogni stagione dell’anno.

Una meta così bella e interessante tanto che il prossimo giugno ospiterà un appuntamento internazionale di enorme rilievo: il G7.

Il territorio di Fasano è ricco di attrattive turistiche, dai borghi ai siti storici, tra masserie, trulli e frantoi, passando per chiese, luoghi sacri e siti preistorici; dai paesaggi naturali fatti di oasi, paludi e dune di sabbia al vicino mare, meta di turismo nella stagione estiva, senza dimenticare le sue eccellenze gastronomiche, naturalmente.

Cosa vedere nel centro di Fasano

Il centro di Fasano, detto U’mbracchie, che significa “ombra”, dovuta alle strette stradine di calce bianca che non permettono al sole di picchiare nelle ore più calde, è un piccolo gioiello da scoprire passo dopo passo. Quasi ogni piazza e piazzetta è dominata da una chiesa, che contribuisce alla scenografia: ce ne sono tantissime, una più affascinante dell’altra. Da non perdere la più antica, Santa Maria della Grazia, è i famosi portici delle Teresiane, ciò che resta di un antico convento del XVII secolo.

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Fonte: 123rf

I portici delle Teresiane a Fasano

Dalle viuzze del centro storico, si può giungere al Torrione delle Fogge, l’unico superstite dell’antica cinta muraria che ne comprendeva altri tre agli angoli delle mura, che nel ‘600 circondava la Vecchia Terra.

La collina di Fasano

Tra terre coltivate, frutteti, uliveti e piccoli vigneti, alle spalle di Fasano c’è un luogo perfetto epr chi ama le attività outdoor. A poche centinaia di metri sul livello del mare e a pochi chilometri dal più animato centro si trova un polmone verde da cui godere di un bellissimo panorama che, attraversando la piana degli ulivi millenari, degrada verso il blu cristallino del Mediterraneo.

In questo paesaggio verde, spicca quella che è chiamata la “Capitale” dei trulli di Fasano, il borgo di Cocolicchio, un antico abitato con un’alta concentrazione di trulli tuttora abitati, magnifiche architetture, masserie e muretti a secco.

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Fonte: 123rf

Il centro storico di Fasano, in Puglia

La piana degli olivi monumentali di Fasano

Tra gli ulivi secolari di questa splendido tratto di Puglia dove l’aria profuma di mare sorgono alcuni bellissimi borghi che hanno ciascuno una loro storia da raccontare. Come Speziale, il cui nome si riferisce all’unico farmacista (“speziale”, appunto) che in origine viveva qui. Oggi sono comunque poche le famiglie che vi abitano in un contesto storico che fonda le sue origini nel Medioevo.

Montalbano è un altro dei piccoli borghi di Fasano. A pochi chilometri dal mare, è immerso in un paesaggio fatto di ulivi e campagne costellate da monumentali masserie fortificate che caratterizzano questa parte di Valle d’Itria. Molti visitatori vengono ad ammirare l’antico dolmen, un monumento megalitico e luogo sacro delle popolazioni che lo edificarono nell’antichità.

A dare il nome al piccolo borgo di qualche migliaio di anime di Pozzo Faceto è l’omonimo santuario, dedicato alla Beata Vergine del pozzo. Leggenda vuole che la sua sacra immagine sia stata rivenuta proprio durante i lavori nel pozzo adesso visibile all’ingresso del santuario.

Nel periodo natalizio, il borgo più famoso di tutti però è Pezze di Greco la cui notorietà è legata uno dei più suggestivi presepi viventi d’Italia.

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L’antica città di Egnazia in Puglia

Il mare a Fasano

Sono diverse le località di mare nei pressi di Fasano, una più bella dell’altra. C’è Torre Canne, la spiaggia degli abitanti di fasano, molto frequentata anche dai turisti d’estate e perfetta per le famiglie. Questo luogo è noto per le sue terme.  Infatti, oltre il Fiume Grande, in un grande parco di palme, tamerici, salici, pin, da secoli sgorgano dal sottosuolo ben undici falde acquifere. Due di queste hanno anche delle qualità terapeutiche.

Poi c’è Savelletri di Fasano, antico borgo marinaro nei pressi dell’antica Egnazia, oggi straordinaria area archeologica di un’antica città pugliese, che per il suo mare cristallino ha ottenuto la Bandiera Blu. Qui la spiaggia ha la sabbia bianchissima. Un vero paradiso. Ma il luogo più affascinante è sicuramente il Parco naturale delle Dune costiere, un’oasi protetta di biodiversità fatto di canneti e laghetti e di bellissime dune protette e incontaminate, luogo molto amato da chi pratica birdwatching.

Per chi desidera visitare Fasano e i suoi dintorni, il portale turistico Terre di Fasano raggruppa tutta una serie di spunti e di itinerari con consigli di viaggio per esplorare il centro storico cittadino, le colline, la piana degli olivi monumentali e il mare.

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Fonte: 123rf

Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere
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Alla scoperta di San Teodoro con una guida speciale

Vorresti vivere le tue vacanze a San Teodoro in modo autentico e originale? Ti piacerebbe osservare i fenicotteri rosa durante il periodo della migrazione e goderti il mare cristallino su spiagge bianche e finissime come quelle di Brandinchi, La Cinta e Isuledda? Ecco come farlo grazie agli itinerari proposti da Toucan Travel, uno dei maggiori tour operator esperti sulla Sardegna.

San Teodoro è l’incantevole località situata sulla meravigliosa costa nord-orientale della Sardegna, ed è una destinazione perfetta per i viaggiatori in cerca di belle spiagge e natura incontaminata, da non perdere una visita al Parco Marino di Tavolara e Punta Coda Cavallo, luoghi ideali per fare snorkeling e immersioni subacquee accompagnati da guide esperte. San Teodoro è famosa anche per la sua elettrizzante vita notturna. Offre infatti numerosi locali e club che animano le serate estive. Oltre al centro del paese dove trovare boutique, ristoranti e caffè, dove è possibile assaporare l’autentica cucina sarda.

SARDEGNA - SAN TEODORO - TOUCAN TRAVEL

 

Tra le imperdibili esperienze proposte da Toucan Travel con le escursioni nel Nord-Est della Sardegna troviamo:

Tour in barca a vela alla Maddalena: la maggiore di circa 60 tra isole e isolotti che compongono il più vasto arcipelago della Gallura e dell’intera Sardegna, protetto dal parco nazionale istituito nel 1994, meraviglia incontaminata del Mediterraneo. Il tour parte dal lungomare di Padule, si arriva al Nido d’Aquila, vicino a una fortezza militare. Non lontano, un’altra meraviglia di sabbia e scogli levigati, Punta Tegge. A nord, cale fatte di dune di sabbia bianca finissima, circondate da rocce modellate dal tempo: Cala Lunga, Monti d’Arena e Bassa Trinita, spiaggia sormontata da una chiesetta del Settecento. A oriente ammirerai la deliziosa caletta di Spalmatore fatta di sabbia color crema incorniciata da macchia mediterranea e impreziosita da rocce rosa.

SARDEGNA - SAN TEODORO - TOUCAN TRAVEL

 

Per un’esperienza unica tra comfort, relax e avventura si può optare per l’esperienza in gommone all’arcipelago di Tavolara, la suggestiva area marina protetta composta dalle isole di Tavolara, Molara, Molarotto e Piana che offre ai visitatori affascinanti itinerari sospesi tra mare e montagna. L’isola di Tavolara in particolare è caratterizzata da chilometri di spiagge bellissime; nel versante sud-est si possono ammirare falesie alte fino a cento metri sul mare.

Se desideri aggiungere alla tua esperienza di viaggio una chicca che mescola storia, arte e autenticità, allora una visita ad Orgosolo è una tappa obbligatoria. Orgoloso è un paesino pittoresco che si trova in provincia di Nuoro ed è famoso per i murales che decorano le facciate delle case e raccontano storie di protesta, cultura e orgoglio sardo. Un luogo magico dove entrare in contatto anche con l’artigianato locale e scoprire i segreti della tessitura e della lavorazione del legno.

Cosa aspetti? Visita il sito toucandt.com e scopri l’itinerario più adatto alle tue esigenze.

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Cosa vedere a Sebenico, città medievale sul mare

Sebenico, il cui nome in lingua locale è Sibenik, è una bellissima città della Croazia che si fa spazio sulla costa della Dalmazia centrale e affacciata sulla valle dove il fiume Krka si congiunge con il mare. Una località medievale che dalle cime di una collina si specchia sulle limpide acque dell’Adriatico, regalando soggiorni e meraviglie uniche.

Cosa aspettarsi

La periferia di Sebenico potrebbe lasciare un po’ delusi, ma quando si arriva al centro cittadino diventa praticamente impossibile non innamorarsene. Situata a metà strada tra Zara e Spalato, è una città d’arte, un centro culturale importante e un luogo conosciuto come “la città delle pietre”.

Il merito è dalle sue fortezze e dalla splendida Cattedrale che la dominano, e anche di tante altre attrazioni che sono una più suggestiva dell’altra. Ma a colpire sono anche i panorami che regala, al sapore di Mediterraneo e ricchi di colori scintillanti.

Cosa vedere

La città di Sebenico è divisa in due nuclei: c’è la parte antica che sorge su di una collina, e la zona turistica che si fa spazio sulla sua magnifica costa.

Sebenico, cosa vedere

Fonte: iStock

Una bellissima veduta di Sebenico

Probabilmente è la più sottovalutata tra le città costiere della Dalmazia, ma nei fatti offre un centro storico che è un vero gioiello e un susseguirsi di meravigliose attrazioni. Camminando sulle caratteristiche strade in salita della città vecchia, infatti, si incontrano diversi punti di interesse, come il Palazzo del Municipio, un edificio che è stato ricostruito a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Tra le sue attrazioni migliori c’è senza ombra di dubbio la Cattedrale di San Giacomo, considerata un capolavoro architettonico ad opera dell’architetto e scultore Juraj Dalmatinac. Osservandola noterete una particolare caratteristica: possiede un fregio che orna le pareti esterne delle absidi con 71 teste scolpite. Raffigurano i cittadini di Šibenik nel XV secolo, con tutte le espressioni facciali possibili, dalla gioia alla paura, dalla tristezza alla rabbia.

Molto affascinante è anche la Chiesa di San Giovanni che è stata costruita alla fine del XV secolo. Non sono di certo da meno la Chiesa e il Monastero Francescano, sede di diversi dipinti in stile barocco-veneziano e affreschi del XIV e XV secolo.

Poi ancora la Chiesa di Santa Barbara che tra le sue mura custodisce un museo di arte sacra con dipinti, incisioni e sculture dal XIV al XVIII secolo.

Ma questi sono solo alcuni esempi, perché gli edifici religiosi di Sebenico sono ben 24. Da non perdere sono anche il Teatro, costruito tra 1864 e 1870 in stile neo rinascimentale, e Piazza della Repubblica, nella quale troneggiano la Cattedrale di San Giacomo e Loggia Grande, sormontata dalla Chiesa di Tutti i Santi che è raggiungibile con una lunga scalinata.

La piazza è anche la sede della Cisterna Magna, un serbatoio che serviva per la raccolta delle acque piovane, e della chiesetta di Santa Barbara, fatta in pietra e con due campanili a vela.

Di particolare interesse è anche il Palazzo Vescovile che conserva due opere di pregio, la Madonna di Nikola Vladanov e la Madonna con 4 Santi di Biagio da Traù, e due maestosi portali, uno in stile tardo gotico e l’altro in stile Rinascimentale.

Poi ancora la Fortezza di San Michele, baluardo della città, da cui ammirare scorci di Sebenico davvero emozionanti. Un tempo era il più importante sistema difensivo cittadino, mentre oggi nel suo cortile superiore vengono svolti spettacoli di teatro all’aperto e concerti sotto le stelle.

Vale la pena anche raggiungere il lungomare per fare una piacevole passeggiata lungo Canale di Sant’Antonio, un percorso pedonale di circa 4,5 chilometri pregno di aree verdi, caffè e ristoranti. Come è possibile intuire, il momento più romantico in cui accedervi è il tramonto.

Cattedrale di San Giacomo a Sebenico

Fonte: iStock

La maestosa Cattedrale di San Giacomo

Le spiagge

Essendo Sebenico una bellissima città medievale affacciata sul mare, è giusto chiedersi se ci siano anche spiagge da sogno. La risposta è sì: la spiaggia più famosa è quella cittadina e prende il nome di Banj. Apprezzata da persone di tutte le età, si estende per 170 metri e offre una vista preziosa sul centro storico, la Fortezza di San Michele e il Canale di Sant’Antonio. Nel 2016 è stata premiata come migliore spiaggia della Croazia e su di essa sventola fiera la Bandiera Blu.

Fatta di ciottoli, mette a disposizione anche una piacevole passeggiata costiera, parchi giochi sportivi e per bambini e bar direttamente sulla spiaggia.

Molto bella è anche la spiaggia di Jadrija, particolarmente amata dai cittadini di Šebenico che la raggiungono dall’ormai lontanissimo 1921. A render il tutto ancor è più vivace è la presenza di varie cabine-spogliatoio colorate, che ormai sono diventate reali attrazione sui social network.

Inoltre, è una spiaggia che può vantare una doppia personalità: la parte settentrionale è di ghiaia e pietra con parti in cemento, quella meridionale è esclusivamente in cemento.

A circa 6 chilometri di distanza da Sebenico sorge il complesso alberghiero Solaris dove si estendono bellissime spiagge per ben 4 chilometri di lunghezza. C’è la spiaggia di ciottoli e sabbia, dove è possibile noleggiare ombrelloni e sedie a sdraio (in legno), ma anche spiagge per famiglie, terme e club.

Vale la pena fare un salto anche presso Zaboric, un villaggio costellato di magnifiche baie naturali e spiagge di ghiaia e sabbia. L’acqua è cristallina e la presenza di fitte foreste di pini assicurano un’abbondante dose di ombra naturale.

C’è poi la spiaggia di Rezalište che sorge a Brodarica, a soli 6 chilometri da Sebenico. Fatta di ciottoli, è piena di strutture per bambini.

Infine Zablać, un piccolo villaggio che offre una spiaggia di ciottoli con una parte in cemento.

Insomma, un viaggio a Sebenico è davvero completo di tutto. Non resta che inserire questa bellissima città croata della lista dei propri desideri di viaggio.

Sebenico spiagge top

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Ingresso del Canale di Sant’Antonio che conduce alla città di Sibenik
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Redang, un’isola da sogno in Malesia

L’isola di Redang è un luogo che lascia senza fiato. Ci sono svariati motivi che la rendono la destinazione perfetta per una vacanza da sogno, ma possono essere facilmente riassunti in due parole: acque incredibili. Circondata da uno degli oceani più blu del pianeta, con spiagge di sabbia bianca come borotalco che hanno come sfondo colline ricoperte da una giungla lussureggiante, è sulla lista dei desideri di subacquei e amanti dello snorkeling, che possono esplorare la barriera corallina protetta intorno a questo splendido gioiello tropicale e oltre 30 siti di immersione. Non si contano le emozioni che regala questo piccolo paradiso in Malesia, che desideriate una fuga di relax nella bellezza assoluta o fantastiche avventure da vivere e raccontare.

Redang, una delle più belle isole del mondo

Situata a circa 45 chilometri dalla costa di Kuala Terengganu, Redang (in malese: Pulau Redang) è la più grande del gruppo di nove isole che punteggiano il Mar Cinese Meridionale, al largo della costa del sultanato di Terengganu. È una delle isole più grandi della costa della Malesia Peninsulare, nonché una delle più belle del mondo.

Nel 1985, le acque che circondano l’arcipelago sono state dichiarate Parco Marino di Pulau Redang, per proteggere la splendida vita nei fondali e l’ambiente in cui si trova. Di conseguenza, l’isola è ricca di magnifici coralli e di una spettacolare fauna e flora marina che attirano da ogni parte del mondo gli amanti delle immersioni subacquee, dello snorkeling e delle nuotate memorabili.

Ogni sito di immersione offre qualcosa di diverso da vedere e sperimentare. Tra i più famosi c’è Terumbu Kili, che presenta un paesaggio marino roccioso tempestato di coralli. Il Big Mount offre ai subacquei la possibilità di osservare macro forme di vita e di incontrare lo squalo balena, mentre la barriera corallina del Mini Mount è famosa per le immersioni notturne. Un altro sito da non perdere è Tanjung Tokong, dove si possono ammirare grandi pesci napoleone, pesci pappagallo, pesci unicorno e coralli verdi di staghorn.

A Redang si trovano anche due storici relitti di navi: la H.M.S. Prince of Wales e la H.M.S Repulse, affondate all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, che hanno posto le basi per l’occupazione giapponese della Malesia.

Tour alla scoperta del Santuario delle tartarughe

In un’insenatura protetta sul lato nord di Redang si trova il Santuario delle tartarughe di Chagar Hutang. Le visite possono essere prenotate presso il negozio di immersioni del Laguna Redang Hotel. Da lì, una piccola barca vi traghetterà fino alla baia appartata, dove sarete accolti dal personale e dai volontari dell’Università della Malesia che vi illustreranno le misure di protezione adottate per garantire la sopravvivenza di questi meravigliosi esemplari.

Oltre ad apprendere i loro metodi di conservazione, i visitatori possono anche avere l’opportunità di aiutare a liberare le tartarughe nell’oceano. La maggior parte delle schiuse e dei rilasci avviene da giugno ad agosto. Dalla sua apertura, Chagar Hutang ha liberato oltre 300.000 tartarughe verdi e 7.000 tartarughe embricate. La visita al Santuario permette, infine, di fare snorkeling nella sua baia incontaminata piena di coralli.

Quando visitare Redang

Il periodo migliore per visitare l’isola di Redang va generalmente da marzo fino a ottobre. I mesi di marzo e aprile sono considerati ideali per le immersioni, con la visibilità che può arrivare a 40 metri. La stagione dei monsoni sulla costa orientale della Malesia Peninsulare inizia verso la fine di ottobre e dura fino alla fine di febbraio o inizio marzo. Durante questo periodo, resort e strutture turistiche restano chiuse. La maggior parte è situata lungo le spiagge di Pasir Panjang e di Teluk Kalong, sul versante orientale.

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Longyearbyen, l’incantevole città delle Svalbard dove è “vietato” morire

Il mondo è pieno di città particolari, dalla personalità unica e con caratteristiche che sono quasi impossibili da trovare altrove. Ma Longyearbyen, oltre a essere il centro abitato con più di 1000 abitanti più a Nord del pianeta, è anche una città in cui è “vietato” morire.

Longyearbyen, informazioni utili

Longyearbyen è la città più popolosa delle Svalbard, in Norvegia, e più precisamente una località che sorge a Spitsbergen, l’isola più grande dell’arcipelago. Situata in una valle sulle rive dell’ Adventjord, un braccio del meraviglioso fiordo Isfjorden, è incorniciata da ripide montagne e diversi ghiacciai.

Una comunità remota, tra le più isolate del mondo, ma anche una città suggestiva grazie alla presenza di tipiche casette nordiche colorate che creano un poetico contrasto con il bianco della neve. Dal nome impronunciabile – almeno per noi italiani -, si distingue per la presenza di una popolazione variegata ed accogliente, ma anche per essere piena di interessanti attrazioni turistiche.

Cosa aspettarsi

Pur essendo il centro abitato più a Nord del mondo, e per questo spesso con temperature molto rigide, a Longyearbyen la vita scorre tranquillamente, anche se ci si trova davvero in prossimità del Polo Nord. Vi basti sapere che qui dimorano circa 2000 abitanti di 50 diverse nazionalità, che possono tranquillamente muoversi anche per via della presenza di un aeroporto.

Longyearbyen, città delle Svalbard

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Le casette colorate di Longyearbyen

Ci sono asili, scuole, università, una discoteca in cui divertirsi e persino la più grande cantina di vino della Scandinavia. E poi c’è il sole di mezzanotte che illumina i profili cittadini per poco più di 4 mesi l’anno, dal 19 aprile al 23 agosto per 24 ore al giorno. Allo stesso tempo, il sole rimane sotto l’orizzonte dal 26 ottobre al 16 febbraio, anche se a causa delle montagne circostanti non è visibile fino a circa l’8 marzo.

E in più sì, Longyearbyen è conosciuta anche come “la cittadina dove è vietato morire”. Ma come è possibile?

Perché non si può morire (e nascere)

Non è propriamente del tutto corretto dire che a Longyearbyen non si possa morire. La verità è che qui, per legge, non si può essere sepolti. Questa norma potrebbe sembrare molto strana agli occhi di molti di noi, ma nei fatti è in vigore per un’ottima ragione: intorno agli anni ’20 ci fu una violenta epidemia causata da dei virus rimasti “attivi” nei corpi seppelliti molti anni prima.

Il motivo di tutto ciò è da trovare nelle temperature rigide e nel terreno perennemente ghiacciato, condizioni che impediscono la corretta decomposizione dei corpi e la distruzione dei virus.

Ma non è tutto, perché a Longyearbyen non si può nemmeno nascere: le donne in dolce attesa sono obbligate a trasferirsi sulla terraferma circa tre settimane prima della data prevista del parto. In questo caso il motivo non è legato alle temperature, ma al fatto che l’ospedale presente sull’isola non è attrezzato per mettere al mondo bambini.

Cosa visitare

Una città che potremmo definire bizzarra, ma che comunque vale la pena esplorare e conoscere. Si tratta di una realtà piccola e concentrata, e per questo facile da scoprire a piedi. Una delle attrazioni a cui vale la pena dare un’occhiata è il Museo delle Svalbard che illustra la storia, la geologia e la fauna selvatica di queste isole.

Molto interessante è anche il Museo della spedizione al Polo Nord in cui immergersi nella storia dei numerosi tentativi compiuti dagli esploratori per raggiungere il Polo Nord. Contiene reperti, vecchi documenti, giornali, immagini, filmati originali della spedizione e molto altro ancora.

Alla periferia di Longyearbyen è invece sita la chiesa cittadina, aperta alle visite 24 ore su 24. Poi ancora la Miniera di carbone Gruve 3 che si può esplorare con un tour di 3 ore che permette di scendere nelle sue profondità.

Un’attrazione inaugurata recentemente, ma estremamente interessante, è il Centro d’arte Nordover, ovvero il centro d’arte più settentrionale del mondo. Qui i visitatori possono scoprire mostre d’arte contemporanea ed eventi programmati dal Nordnorsk Kunstmuseum.

Chiesa di Longyearbyen

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La chiesetta di Longyearbyen

Gli amanti dell’enogastronomia non devono perdersi il Birrificio delle Svalbard in cui conoscere il processo di produzione e assaggiare diverse birre locali, create utilizzando l’acqua di un ghiacciaio di 2.000 anni.

C’è poi lo Svalbard Global Seed Vault, dove vengono conservati e duplicati semi provenienti da banche genetiche globali. La sua missione è salvaguardare la diversità delle colture, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare contro potenziali minacce.

Particolarmente curioso è il Polar Permaculture, un igloo utilizzato come serra che ha lo scopo di fornire agli abitanti e ai ristoranti della città prodotti freschi a chilometro 0.

Le attività da fare

La città di Longyearbyen è un ottimo punto di arrivo e base di appoggio per un viaggio alle Svalbard. Allo stesso tempo, è anche il punto di partenza ideale per fare diverse escursioni giornaliere in motoslitta, slitta o barca e delle escursioni di più giorni nel deserto Artico. In sostanza, da queste parti le attività da fare non mancano di certo.

Durante la bella stagione, per esempio, è possibile partecipare a numerose escursioni di trekking da fare in autonomia o insieme ad una guida preparata ed equipaggiata.

Si possono ricercare i fossili, ma anche esplorare due grandi ghiacciai, il Larsbreen e il Longyearbreen. Chi ha bisogno di un po’ di adrenalina può salire a bordo di un kayak lungo l’Adventfjord, ma anche fare trekking fino alla cima della Hiorthfjellet, la montagna più famosa e bella di Longyearbyen.

Poi ancora una gita in slitta trainata da cani per esplorare i pittoreschi paesaggi che circondano la città. È bene sapere, tuttavia, che questa attività è disponibile solo quando il terreno è completamente coperto di neve.

Non manca di certo la possibilità di fare escursioni in motoslitta, che possono essere di un’intera giornata oppure  safari di più giorni. Grazie ad esse si scoprono poetici e immensi paesaggi ghiacciati, capanne dei cacciatori, ghiacciai e la fauna artica delle Svalbard.

Infine, le crociere giornaliere a Pyramiden o Barentsburg che sono disponibili esclusivamente durante la stagione estiva. Sono due insediamenti le cui storie hanno un profondo legame con la Russia e permettono di osservare anche animali selvatici come balene, orsi polari, foche e varie specie di uccelli.

Insomma, Longyearbyen è una città davvero unica nel suo genere.

Longyearbyen, informazioni utili

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La città di Longyearbyen in lontananza
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Il Canyon Colorato d’Egitto è un capolavoro

Dalle piramidi alla magia del deserto, passando per le località balneari più famose dove ci si può tuffare in un mare cristallino: l’Egitto è una rinomata meta turistica per gli europei (e non solo), viste le sue numerosissime attrazioni che ne fanno uno dei Paesi più visitati tutto l’anno. Accanto alle destinazioni più conosciute, tuttavia, ci sono alcune perle che spesso passano inosservate, e che invece meritano una visita. Scopriamo il Canyon Colorato d’Egitto.

Cos’è il Canyon Colorato, una vera magia

Tra le bellezze meno note d’Egitto c’è senza dubbio il Canyon Colorato, una stretta gola scavata tra le ripide pareti rocciose nella regione settentrionale del Monte Sinai. Si tratta di una formazione naturale, proprio come il più celebre Grand Canyon americano: in questo caso, però, il fiume che lo ha creato oggi non esiste più. Restano millenni di storia e di geologia che, dal fondo del canyon, ci regalano uno spettacolo emozionante: questa strettissima lingua di terra si intrufola tra le rocce della montagna, profonda mediamente una decina di metri (ma ci sono punti in cui le pareti raggiungono i 40 metri).

Il letto dell’antico fiume è il luogo ideale dove ammirare il passare del tempo: alzando lo sguardo lungo le pareti rocciose, si possono vedere strati di terra e di minerali che hanno dato vita a questo capolavoro naturale, e che formano giochi di colore davvero affascinanti, quasi ipnotici. Dal rosso dell’arenaria e dell’ossido di ferro al viola del manganese, passando per infinite sfumature di magenta, oro e giallo, sembra di essere in un mondo diverso. Ed è incredibile pensare che tutto ciò si è creato in centinaia di migliaia di anni, grazie all’impetuoso corso di un fiume ormai dimenticato che ha lasciato una traccia indelebile.

Come arrivare al Canyon Colorato

Il Canyon Colorato d’Egitto non è poi così difficile da raggiungere come potremmo immaginare: anzi, è la meta perfetta per chi è in vacanza a Sharm el-Sheikh e non vuole restare tutto il tempo a prendere il sole e a fare tuffi in acque cristalline. Ci vogliono circa un paio d’ore di viaggio in jeep per arrivare nei pressi della città di Nuweiba, alle porte del deserto, e da qui ci sono diverse escursioni possibili per ammirare il canyon, a seconda delle esigenze di ciascun viaggiatore. Il consiglio principale è quello di essere sempre accompagnati da una guida, per godersi davvero il panorama senza pensieri.

Il tour a piedi è facilmente accessibile a chiunque e richiede circa 4 ore di camminata, per percorrere il corridoio tra le rocce sia in un senso che nell’altro. In alternativa, è possibile organizzare un giro a dorso di cammello: si tratta di un’esperienza insolita e sicuramente molto suggestiva, che vi regalerà ricordi indimenticabili. Lungo il canyon ci sono dei luoghi appositi dove poter praticare l’arrampicata sportiva, un’ottima idea sia per chi è già esperto che per gli amanti delle nuove avventure, che si vogliono cimentare in qualcosa di diverso.

I periodi ideali per visitare il Canyon Colorato sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono più gradevoli e il sole non picchia troppo forte. Tuttavia, ci sono diverse aree riparate all’ombra dove è possibile fermarsi durante l’escursione, per rendere più facile il percorso.