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Grotta di Benagil, suggestiva opera della natura in Portogallo

Circondato da scogliere e affacciato sull’Oceano Atlantico, il grazioso villaggio di Benagil custodisce la grotta più suggestiva e famosa del Portogallo, nota anche come Algar de Benagil. Un capolavoro scolpito dal vento e dall’acqua, con una finestra sul cielo che lo rende unico al mondo.

La grotta di Benagil, un gioiello dell’Algarve che regala magia

Ci troviamo nell’Algarve, la destinazione più economica d’Europa, a sud del Portogallo, che con il giusto mix di natura e patrimonio culturale è diventato una meta irresistibile per i vacanzieri di ogni nazionalità. Benagil è un piccolo villaggio del comune di Lagoa, che ha vissuto di pesca fino al 2010. In seguito, si è trasformato in una incantevole destinazione turistica, grazie alla sua attrazione principale, una grotta che catapulta chi la visita in una dimensione onirica.

Una volta raggiunta, preparatevi alla meraviglia. Algar de Benagil si presenta come un’opera naturale incastonata in un suggestivo paesaggio carsico, che toglie il respiro. Al suo interno custodisce una spiaggia di sabbia dorata, lambita da acque turchesi, che durante il giorno regalano giochi di luce pazzeschi grazie a un’apertura circolare in cima attraverso la quale entrano i raggi del sole. Il tocco magico di Madre Natura qui è palpabile in ogni particolare.

Come raggiungere la grotta di Benagil e quando visitarla

La grotta di Benagil è accessibile solo tramite imbarcazioni o a nuoto. Quest’ultima opzione, però, è consigliata soltanto ai nuotatori allenati ed esperti, a causa dell’alta marea e della forza delle correnti. Chi preferisce arrivarci in barca, può usufruire dei tour che utilizzano piccole imbarcazioni, con partenze da Benagil o da altri porti turistici, in particolare da Albufeira e Portimão, l’angolo di Algarve dai paesaggi pazzeschi. Le escursioni possono durare da 1 a 3 ore, ma l’accesso più rapido ed economico è dalla spiaggia di Benagil, splendida destinazione per fare un bagno in acque trasparenti o una passeggiata rilassante in riva all’oceano.

Se siete tra coloro che non amano far parte di gruppi organizzati e preferiscono trascorrere un po’ di tempo in più all’interno della grotta e della sua spiaggia, noleggiare un kayak potrebbe essere l’alternativa migliore. È importante, però, avere esperienza e verificare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere questa escursione da soli. Inoltre, sebbene Algar de Benagil si trovi a circa 200 metri da Praia de Benagil, è fondamentale tenere conto delle condizioni meteorologiche, dell’altezza delle onde e del movimento delle correnti. Va inoltre ricordato che in alta stagione ci sono molte imbarcazioni che possono rendere difficile la balneazione, ed è essenziale mantenere una distanza di sicurezza dalle scogliere

Il periodo migliore per visitare la grotta di Benagil è in primavera o in autunno, approfittando delle giornata di sole e di mare calmo, mentre nei mesi di luglio e agosto, come facilmente intuibile, questa famosa attrazione viene presa d’assalto dai turisti ed è senz’altro più difficile godere appieno della sua bellezza.

Cosa fare nei dintorni dell’Algar de Benagil

Conosciuta per le sue scogliere e i paesaggi spettacolari, la costa dell’Algarve è ricca di sentieri per gli amanti delle escursioni e della natura. Attraverso il sentiero delle Sette Valli Sospese, i visitatori possono fare una splendida escursione tra la spiaggia di Benagil e la famosa Praia da Marinha, classificata fra le prime 5 spiagge più belle del Portogallo e tra le prime 10 in Europa. Un angolo di natura selvaggia, circondato da una varietà di architetture rocciose plasmate negli anni, le cui tonalità dorate creano un magico contrasto con il turchese delle acque che le accarezzano. Un’altra meraviglia di questo angolo di Portogallo assolutamente imperdibile.

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Il tramonto che infiamma la valle dei templi è un sogno

La Valle dei templi di Bagan, in Birmania, è davvero uno spettacolo straordinario da ammirare. Con oltre 2.000 antichi templi buddisti sparsi per il paesaggio, è uno dei siti archeologici più significativi dell’Asia e una delle attrazioni turistiche più richieste.

Costruiti tra l’XI e il XIII secolo, i templi si ergono alti nelle aride pianure da centinaia di anni, creando uno straordinario panorama visivo che si è conservato nel tempo. Essendo uno dei principali centri religiosi della Birmania, offre ai visitatori una visione del patrimonio culturale del Paese e serve da promemoria delle sue forti radici buddiste.

Vale sicuramente la pena soffermarsi sui celebri tramonti della città, uno spettacolo davvero unico da vedere. Stando in cima a queste grandiose strutture, potrete assistere ad un incantevole quadro in cui i templi fanno da sfondo alle profonde sfumature rosse e arancioni del cielo.

Oltre alla splendida architettura degli edifici, Bagan ospita anche molti importanti siti archeologici che offrono uno sguardo sul passato della Birmania, nota anche per i suoi paesaggi mozzafiato e per la vista sul fiume Irrawaddy, che si può ammirare al meglio da una delle tante escursioni in mongolfiera offerti nella zona.

Definirlo con una sola parola non rende giustizia alla sua straordinaria bellezza: se state pianificando un viaggio in questa magica località, non perdete l’occasione di ammirare uno spettacolo architettonico così affascinante. Vi troverete di fronte a panorami spettacolari di antichi templi disseminati in un paesaggio senza tempo, respirando un’atmosfera quasi incantata. Che siate alla ricerca di una vacanza rilassante o di un’avventura, Bagan vi regalerà esperienze che vi rimarranno impresse per sempre.

I Templi di Bagan: lo splendore del Myanmar

Pagoda Shwezigon, Bagan

Fonte: iStock

Pagoda Shwezigon a Bagan, Myanmar

Tiziano Terzani ha parlato di Bagan come  uno di quei luoghi che “ti rende fiero di appartenere alla razza umana”. I suoi templi, infatti, sono una testimonianza dell’abilità e della dedizione degli antichi architetti birmani, che hanno lavorato instancabilmente per creare questo splendido complesso di monumenti, venerati dalle popolazioni per secoli.

Vi consigliamo di cominciare il vostro itinerario visitando Ananda Pahto, un antico tempio rimasto intatto nel tempo e, senza dubbio, uno dei suoi gioielli architettonici più suggestivi. L’imponente edificio si distingue dal resto della valle con la sua cima ricoperta di lamine dorate e all’interno, in uno straordinario spettacolo di simmetria, due Buddha riposano uno accanto all’altro seduti insieme come sentinelle gemelle

Proseguendo il vostro viaggio, non perdetevi lo spettacolare Tempio Dhammayangyi,  uno dei meglio conservati del Myanmar, che svetta sulle strutture vicine e domina l’ambiente circostante. Le sue imponenti proporzioni possono essere viste da qualsiasi angolazione dello skyline della città e le sue nicchie scintillanti sono uno spettacolo straordinario da ammirare.

In cima alla vasta valle di Bagan si trova una grandiosa opera architettonica: il Dhammayangyi Pahto. Questo antico monumento testimonia non solo le sue immense dimensioni e gli intricati dettagli, ma anche l’impressionante patrimonio culturale del territorio.

In netto contrasto, invece, con il possente Dhammayangyi Pahto, il piccolo Thatbyinnyu Pahto è il tempio più piccolo di Bagan. Il suo elemento distintivo? Una guglia dorata mozzafiato che brilla nell’ambiente antico.  Avvolta da uno stucco bianco, questa struttura in mattoni si distingue dalla tipica tonalità marrone della maggior parte degli edifici sacri, formando un paesaggio visivo sorprendente.

Nelle maestose pianure, si trova anche il Tempio di Shwesandaw, un antico monumento rinomato per il suo design pionieristico a cinque terrazze, che lo rende un punto di riferimento tra i numerosi templi di Bagan. Questa caratteristica unica simboleggia un’innovazione nella costruzione dei templi che ancora oggi affascina i turisti di tutto il mondo. Fino a qualche tempo fa era anche possibile salire su una scala a chiocciola per assistere ai suoi magnifici tramonti mozzafiato e ai suoi paesaggi incantevoli. Purtroppo, per motivi di sicurezza, l’accesso è stato vietato. Tuttavia, la sua bellezza rimane intatta e ipnotica.

Infine, merita di essere visitato Il Tempio Shwezigon, una meraviglia architettonica dell’antichità. Ricorda l’iconico Shwedagon di Yangon, la sua facciata dorata brilla sotto il sole di Bagan e cattura l’attenzione dei visitatori anche da lontano. Posizionato vicino a Nyaung-U, è una tappa obbligata per tutti i visitatori di questa incredibile città.

Esplorare Bagan: le esperienze da non perdere

Souvenir a Bagan

Fonte: iStock

Turista che acquista un souvenir a Bagan

Bagan è la destinazione perfetta per i viaggiatori in cerca di un’esperienza unica e memorabile. Dall’esplorazione dei numerosi templi ai tramonti mozzafiato, dalle vaste pianure ai villaggi tradizionali, questa antica città offre numerose attrazioni da esplorare.

Se avete voglia di visitare questo luogo incantato da un’altra prospettiva, non c’è modo migliore che fare un giro in mongolfiera al tramonto, un’esperienza unica che conserverete nei vostri ricordi per sempre e che vi lascerà senza fiato. Se siete particolarmente coraggiosi potrete, inoltre, imbarcatevi per una crociera fluviale lungo il fiume Irrawaddy; sulle sue rive potrete scorgere templi, monasteri e villaggi: un ottimo modo per farsi un’idea della vita quotidiana birmana. Porterete con voi ricordi che dureranno molto più a lungo di qualsiasi fotografia.

Per i viaggiatori più dinamici, Bagan ospita anche alcuni dei migliori percorsi di trekking e mountain bike del Myanmar. Avrete la possibilità di esplorare il terreno del Monte Popa e ammirare i panorami mozzafiato delle pianure sottostanti. Gli appassionati di mountain bike possono scegliere tra diversi percorsi che attraversano l’area, dalle piste facili a quelle più impegnative.

Vi consigliamo infine di visitare i mercati della città, pieni di attività e di cibo delizioso. Passeggiando tra le bancarelle scoprirete la varietà di souvenir e oggetti di artigianato locale. Potrete anche assaggiare la deliziosa cucina birmana e quella internazionale, apprezzata da locali e turisti. Godetevi a pieno l’ospitalità della gente del posto: Il Myanmar, infatti, è famoso per la sua ospitalità e il suo calore. Gli abitanti del luogo sono sempre desiderosi di mostrare ai visitatori i luoghi e le attrazioni fuori dai sentieri battuti. Non stupitevi, quindi, se verrete invitati a casa loro per un tè o un pasto improvvisato!

Bagan è sicuramente una destinazione da non perdere. I suoi templi mozzafiato, le viste panoramiche e la cordialità della gente del posto sono tutti elementi che contribuiscono a creare un’esperienza straordinaria da non lasciarsi sfuggire. Una città che si è davvero guadagnata il titolo di uno dei più grandi tesori archeologici del mondo, offrendo una visione impareggiabile della storia e della cultura birmana. Assicuratevi, inoltre, di pianificare in anticipo il vostro viaggio e di darvi il tempo necessario per assaporare tutto quello che questa terra affascinante ha da offrire: non ve ne pentirete!

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Spaventoso e affascinante: l’Ossario di Brno. Chi ha paura di entrare?

Brno è una città vivace nel cuore della Repubblica Ceca. È una delle città più antiche dell’Europa orientale ed è stata per secoli un importante centro culturale, politico ed economico, ricco di storia da conoscere ed esplorare. La sua splendida architettura e la sua vibrante scena artistica vi faranno vivere una vacanza indimenticabile.

Tra le diverse attrazioni che offre questa località, vi consigliamo di non perdere la chiesa di San Giacomo a Brno, un luogo iconico di pellegrinaggio per coloro che desiderano vivere un viaggio spirituale unico. La chiesa ospita uno degli ossari più impressionanti del mondo, contenente migliaia di ossa umane (vittime della guerra e della peste), disposte in modo da formare intricati disegni e opere d’arte sulle pareti. I visitatori possono esplorare le sue stanze con una visita guidata e vedere da vicino le straordinarie opere d’arte.

Benvenuti all’Ossario di Brno

Ossario di Brno

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Ossario della Chiesa di San Giacomo, Brno

L’ossario si trova all’interno di una suggestiva chiesa in stile barocco, che lo rende ancora più imponente. Si pensa che molte delle ossa siano di soldati morti durante le battaglie tra Prussia e Austria e al suo interno potrete ammirare anche alcuni manufatti unici, tra cui monete antiche, ceramiche, croci di legno e persino gioielli appartenenti ai defunti. Potrete anche partecipare a una visita guidata dell’ossario per saperne di più sulla sua storia e vedere da vicino alcune delle opere artigianali esposte.

Inoltre, l’atmosfera solenne di queste catacombe è accentuata da una musica misteriosa e seducente. Nel corso del tempo, l’ossario è diventato un simbolo della ricca storia e cultura di Brno, nonché attrazione turistica raggiunta da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Brno, una città tutta da scoprire

Brno, Repubblica Ceca

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Brno vista dall’alto, Repubblica Ceca

Brno è un luogo fantastico da visitare. Situata nella regione della Moravia, questa città è diventata sempre più rinomata negli ultimi anni come destinazione turistica ideale. I visitatori possono sperimentare la ricca storia e la cultura che li circonda mentre esplorano tutto ciò che ha da offrire.

Una città ricca di storia, che vanta edifici antichi e manufatti unici dei secoli passati. L’imponente Cattedrale di San Pietro e Paolo funge da fulcro del centro storico, mentre Piazza della Libertà testimonia la sua architettura modernista. Il Castello di Spilberk, tappa obbligata nell’agenda di ogni viaggiatore, è un’impressionante testimonianza dei tempi passati, che lo rende una delle destinazioni più emozionanti d’Europa.

Con la sua rinomata cucina locale, la città offre qualcosa che stuzzicherà il vostro palato, mentre la sua vivace vita notturna è perfetta per farvi vivere una serata davvero memorabile. A cavallo tra passato e presente, Brno affascina i viaggiatori con il suo fascino unico. Le imponenti cattedrali gotiche rendono omaggio al tradizionale appellativo di “piccola Vienna”, mentre le vivaci attrazioni moderne le conferiscono un’energia gioiosa e affascinante.

L’ambiente accattivante di Brno non ha eguali, fondendo secoli di storia con la bellezza e il fascino della modernità per creare un’esperienza unica che rimarrà nella memoria per sempre. Visitare l’ossario è un ottimo modo per sperimentare l’antica cultura e le tradizioni di queste zone, ma è anche un inquietante promemoria di quanto la vita possa essere fugace. Sicuramente un’esperienza affascinante e intensa che non dimenticherete facilmente.

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In questa grotta si nasconde la stalagmite più grande del mondo

L’Aven Armand è un capolavoro della natura che va oltre le parole e che colloca questa meraviglia sotterranea tra le grotte più belle del mondo. Imperdibile attrazione turistica dell’Occitania, è uno dei siti più visitati della Lozère, al cui interno si cela una una foresta di oltre 400 stalagmiti. Tra queste, in uno scenario da sogno, spicca la più grande stalagmite conosciuta al mondo.

L’eccezionale foresta di stalagmiti

Scoperta nel 1897 dallo  speleologo francese Louis Armand, la grotta dell’Aven Armand è incastonata nel cuore dell’altopiano calcareo Causse Méjean, nel sud della Francia, facente parte dei Causses e delle Cévennes, paesaggio culturale agropastorale mediterraneo, patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La formazione delle stalagmiti è iniziata in questa grotta 700.000 anni fa. Qui, l’acqua è particolarmente ricca di calcare e forma gocce molto pesanti che non rimangono sul soffitto abbastanza a lungo da formare grandi stalattiti. L’altezza eccezionale di 45 m della grotta accelera la velocità della goccia. Quando colpisce il suolo, esplode in innumerevoli goccioline intorno al punto di impatto, che rilasciano il loro grande carico minerale per formare una stalagmite.

Nel tempo, l’elevato carico minerale, l’alta velocità d’impatto e la deviazione delle traiettorie delle gocce hanno creato una straordinaria foresta di centinaia di stalagmiti eccezionali. Una collezione di sculture naturali dalle forme fantastiche, che costituiscono un patrimonio unico al mondo, una vegetazione minerale dalle forme prodigiose, magiche e poetiche.

Foglie grandi e delicate, sottili come porcellana e cesellate come merletti, sculture naturali di alabastro che sfidano le regole dell’equilibrio e trasportano lontano l’immaginazione. Questi favolosi alberi pietrificati raggiungono spesso i 15-20 metri di altezza. La stalagmite più alta tocca i 30 metri il che, come detto, la rende la più grande fino a oggi conosciuta in tutto il mondo.

Le attrazioni uniche dell’Aven Armand

Soprannominata “la meraviglia delle Cevennes”, Aven Armand è spesso citata come una delle più belle grotte di Francia, di sicuro una tappa imperdibile durante un viaggio in Occitania. La sua immensa sala sotterranea, a 100 metri di profondità, potrebbe ospitare la cattedrale di Notre-Dame, per le sue eccezionali dimensioni. Le concrezioni hanno drappeggiato le pareti dell’immensa sala sotterranea con rivestimenti ocra e la sua volta è decorata con migliaia di stalattiti, aghi e delicati pendenti la cui varietà e ricchezza coronano questo scrigno di meraviglie.

Una funicolare permette di raggiungere la grande sala, da cui si snoda una scala dotata di corrimano che consente di muoversi attraverso la foresta pietrificata.

Aven è un nome di origine celtica, preso in prestito per designare un’apertura naturale che comunica con una cavità sotterranea. Un pozzo verticale di 75 metri di altezza e 3 metri di diametro si innalza dalla volta della sala per emergere sulla superficie della Causse Méjean sotto forma di imbuto. Un secondo pozzo cieco, di 87 metri di altezza e 5 metri di diametro, precipita dal fondo della sala verso profondità invisibili. Questa suggestiva grotta della Lozère permette ai visitatori più avventurosi di scoprirla come hanno fatto i primi esploratori, grazie a istruttori professionisti che guidano nella esplorazione di questa straordinaria voragine naturale.

A completare la magia, lo spettacolo di suoni e luci tratto dall’universo di Jules Verne, che valorizza di volta in volta i diversi elementi della grotta dell’Aven Armand, amplificandone la dimensione immaginaria. Il sentiero che penetra nella foresta delle stalagmiti offre un viaggio al centro della terra fuori dal tempo e dallo spazio. Stando a quanto dichiarato da Edouard-Alfred Martel, padre della speleologia moderna, “nessuna grotta conosciuta al mondo ha qualcosa di simile”.

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Villa d’Este di Tivoli, un vero capolavoro

Appare quasi come un sogno, un capolavoro che fa vibrare il cuore di chiunque se la ritrovi di fronte. Stiamo parlando di Villa d’Este di Tivoli, un affascinante comune italiano della città metropolitana di Roma Capitale, che si distingue per essere uno spettacolo dell’architettura rinascimentale e un’opera eccellente dell’ingegneria idraulica.

Villa d’Este di Tivoli: la storia

La Villa d’Este di Tivoli è anche chiamata “sogno d’acqua”, un appellativo che le si addice assolutamente perché è una sorta di oasi di pace a due passi dalla Capitale dove il visitatore viene costantemente accompagnato dal rilassante ritmo delle fontane e dei giochi d’acqua.

Tale meraviglia è dovuta al cardinale Ferrarese Ippolito II d’Este che desiderava dare vita a un qualcosa di grandioso che potesse in qualche modo essere all’altezza dello sfarzo della vicina Villa Adriana, altra meraviglia fatta edificare dall’imperatore Adriano.

Fu un personaggio alquanto controverso, ciò non toglie che è proprio lui il committente di questo capolavoro che porta fieramente il suo nome.

Costituita da un palazzo e da un pregevole giardino, fu ideata dal pittore, archeologo, antiquario e architetto Pirro Logorio e realizzato dall’architetto Alberto Galvani insieme alla preziosa collaborazione di numerosi artisti ed artigiani.

Villa d’Este: il palazzo

Il complesso di Villa d’Este vanta un palazzo a dir poco eccezionale. Senza dubbio degne di nota sono le sale del piano nobile che sono magistralmente decorate e dipinte. Visitandole ci si sente catapultati nella maestosità dell’epoca, nonostante esternamente si presenti come un struttura  semplice e austera.

A donare armonia ci sono però le Terrazze Belvedere, strutturate su due ordini, che presentano arcate inserite in colonne e trabeazioni.

Il giardino all’italiana e le sue fontane

Villa d’Este di Tivoli si estende su un’area di 4,5 ettari e si plasma perfettamente lungo dei ripidi pendii. Numerose sono le fontane e i bacini ornamentali che fanno del parco in cui si trova immersa il primo esempio di giardino all’italiana del 1500.

Al centro del giardino svetta il palazzo di cui vi abbiamo parlato sopra che costituisce la sua asse centrale. Scendendo, invece, si arriva a una terrazza pianeggiante con la forma di un anfiteatro, mentre i cinque assi trasversali del giardino vanno a terminare in una fontana.

Il giardino di Villa d’Este sfoggia perciò una particolare disposizione che non è stata di certo realizzata per caso: l’obiettivo era nascondere la forma irregolare del terreno. Ciò che desideravano i suoi ideatori era dar vita a un’illusione ottica che facesse sembrare che il palazzo si trovasse al centro del giardino pur essendo fuori allineamento rispetto al corpo centrale.

In questo senso, quindi, il giardino è un’opera d’arte esemplare che segue i più alti principi di ingegneria idraulica.

Decisamente degna di nota è la grande cascata d’acqua che si getta fiera iniziando la sua corsa da un cratere che si trova in mezzo all’esedra. L’acqua che sgorga nelle numerose fontane di Villa d’Este è anche oggi quella del fiume Aniene.

In totale le fontane che creano spettacoli d’acqua sono 100 e tra le migliori non possiamo non menzionare:

  • Rometta: la rappresentazione di Roma sul trono;
  • Fontana dell’Ovato: con statue che raffigurano eroi della mitologia;
  • Fontana della Civetta: che spicca per le sue decorazioni e gli elementi artistici.;
  • Fontana dell’Organo: la principale fontana musicale di tutta la Villa;
  • Fontana della Proserpina: conosciuta anche come la Fontana degli Imperatori;
  • Fontana di Nettuno: la più fotografata;
  • Fontana del Bicchierone: la più famosa opera del Bernini.
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Se siete amanti dei cani dovete visitare questo imperdibile museo

Siete amanti degli animali, in particolare dei nostri amici a quattro zampe? Avete mai voluto saperne di più su di loro e fare un viaggio nella loro storia? Se è così, vi consigliamo di visitare il “Museo del bassotto” (Dackelmuseum), in Germania. Situato nella pittoresca città di Passau, in una vecchia rimessa per carrozze degli inizi del XIX secolo, questo museo è dedicato esclusivamente ai bassotti e alla loro storia.

Il progetto nasce dall’idea di Josef Küblbeck e di Oliver Storz, che hanno lasciato il loro lavoro di fioristi per dedicarsi completamente alla loro passione per questa razza canina. Il museo ha aperto le porte nel 2018 ed è diventato un’attrazione imperdibile per gli amanti dei cani di tutto il mondo.

Entrando qui i visitatori avranno l’opportunità di imparare tutto sulla storia del bassotto, dalle sue origini alla selezione genetica, fino ai giorni nostri. Molte di queste opere risalgono al XIX secolo, quando i bassotti iniziarono a comparire per le strade della Germania, e le sculture ed i dipinti che raffigurano queste adorabili creature ne celebrano la popolarità che li ha resi protagonisti nel corso dei secoli.

Alla scoperta di esposizioni uniche e divertenti

Josef Küblbeck e Oliver Storz, Museo del bassotto

Fonte: IPA

Josef Küblbeck e Oliver Storz, fondatori del Museo del bassotto

Il Dackelmuseum è una struttura unica nel suo genere, dedicata all’esposizione di diversi tipi di bassotto provenienti da tutto il mondo. Nelle sue sale si possono ammirare esemplari rari e affascinanti come il bassotto nano tedesco, il bassotto a gambe corte, il bassotto a pelo lungo e molti altri ancora.

Il museo si prefigge lo scopo di promuovere la conoscenza di questa razza canina e di fornire informazioni sulla sua origine e peculiarità. Ogni esemplare esposto viene presentato con una scheda descrittiva dettagliata, che illustra le caratteristiche fisiche e comportamentali della specie.

All’interno della struttura avrete la possibilità di osservare opere d’arte e documenti storici, fotografie e sculture provenienti da collezioni private e mostre pubbliche. Potrete, inoltre, esplorare una serie di affascinanti attrazioni, tra cui opere interattive come una casetta per bassotti a grandezza naturale e una presentazione audiovisiva della storia e dello sviluppo dei bassotti. Il museo offre anche programmi educativi per adulti e bambini, che vanno dalle conferenze sull’allevamento alle lezioni cinofile.

Insomma, per tutti gli appassionati di questa razza canina (e non solo), il Museo del bassotto è sicuramente una tappa obbligata che vi permetterà di scoprire uno dei luoghi più incantevoli della Germania, la Baviera.

Passau, alla scoperta della Bavaria tra storia e modernità

Il Museo del bassotto è solo una delle tante attrazioni di questa località così affascinante. Se siete alla ricerca di un’esperienza indimenticabile nella Baviera meridionale, Passau vi conquisterà con la sua affascinante bellezza, lasciandovi senza fiato.

Circondata da rive maestose del fiume Danubio, la città offre una combinazione di storia e modernità. Passeggiando tra le sue strade, potrete ammirare l’architettura antica degli imponenti edifici, tra cui la Cattedrale di San Stefano, l’Antico Municipio e la Chiesa dei Domenicani. Mentre ci si avventura tra i vicoli e le caratteristiche abitazioni, non si può non rimanere affascinati dalla sontuosità storica del suo Duomo e dai dettagli curati del Museo Oberhaus che racconta la storia della città.

La Baviera è senza dubbio e una delle mete turistiche più gettonate in Europa, ricca di luoghi che sono diventati dei veri e propri monumenti del patrimonio culturale del nostro continente. In particolare, non perdete alcune delle attrazioni più famose della regione, dal bellissimo Castello di Neuschwanstein al celebre Oktoberfest di Monaco.

Le maestose montagne che formano uno sfondo mozzafiato, i magnifici castelli che sembrano usciti da un racconto di fiabe, i laghi cristallini e le pittoresche cittadine raccontano la storia di una regione ricca di tradizioni e cultura. Insomma, visitare il Museo del bassotto vi darà l’opportunità non solo di apprezzare il rapporto secolare che esiste tra gli esseri umani e questi amati animali domestici, ma anche di ammirare la bellezza di una regione straordinaria come la Baviera.

Non resta molto altro da fare se non iniziare a pianificare il vostro viaggio e scoprire uno dei musei più singolari della Germania, ma attenzione: una volta visitato questo incantevole territorio, sarà difficile andarsene!

La città di Passau

Fonte: iStock

Passau, Germania
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Viaggio nella città più antica della Danimarca

La Danimarca è un luogo ricco di meraviglie, tra affascinanti città d’arte e piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Una delle mete più sorprendenti è il villaggio di Ribe, il più antico di tutto il Paese: fondato più di 1.300 anni fa, ha un passato che si riflette nel suo centro storico colmo di bellezze tutte da scoprire. Monumenti antichi, chiese suggestive e tanti piccoli negozi d’artigianato si alternano a casette a graticcio, offrendo ai turisti una cartolina spettacolare. Ecco cosa c’è da vedere a Ribe.

Ribe, una città ricca di sorprese

Ciò che più sorprende, a Ribe, è la sua ricchissima storia: il villaggio venne fondato nei primissimi anni del 700, e prese il nome dal fiume che lo attraversava, negli ultimi tratti prima di sfociare nel mare del Nord. Una delle prime testimonianze dell’esistenza di questo paese risale all’860, quando l’arcivescovo di Brema-Amburgo, con l’intenzione di portare il Cristianesimo nel Nord Europa, commissionò al Re di Danimarca la costruzione della prima cattedrale scandinava.

Fu proprio Ribe, all’epoca un importante polo economico danese, la città scelta per mettere le fondamenta di quello che è ancora oggi uno degli edifici più belli del centro storico. Stiamo parlando della Cattedrale di Nostra Signora, eretta attorno al 1100 sulle mura della prima chiesa di Ribe, seguendo i dettami dello stile romanico. Venne costruita principalmente in tufo calcareo estratto a Colonia, ma accanto alla facciata si può notare la presenza di numerose aggiunte in mattoni rossi, risalenti ad un periodo più tardo.

Al suo interno, tanti capolavori da ammirare: tra splendidi affreschi cinquecenteschi e il pulpito rinascimentale, i visitatori non possono che rimanere incantati. Sul fondo della chiesa, salendo una scala a chiocciola, si può giungere sino alla cima della torre campanaria: dall’alto dei suoi oltre 50 metri, si gode di un panorama mozzafiato su tuta la città e sulle paludi che la circondano.

Cosa vedere a Ribe, una vera bellezza

La Cattedrale di Ribe è solo una delle tante tappe da affrontare per conoscere davvero lo spirito più autentico di questo antichissimo villaggio della Danimarca. Molto affascinante è il vecchio municipio del paese, costruito alla fine del ‘400 e rimasto in funzione fino a pochissimi anni fa. Ancora oggi, al suo interno si celebrano moltissimi matrimoni e l’atmosfera è davvero suggestiva. Per i più curiosi, c’è persino una piccola collezione di armi medievali tutta da scoprire.

Numerosi sono poi i musei che la città ospita, e che offrono l’occasione perfetta per conoscere meglio il passato di questo luogo magnifico. Uno dei più belli è il Museet Ribet Vikinger, che in due ampie sale accoglie tante testimonianze della storia vichinga e di quella medievale, con installazioni e laboratori dedicati anche ai più piccini.

Un’altra meta assolutamente imperdibile a tema vichingo, per visitare il quale dobbiamo allontanarci appena dal centro storico, è poi il Ribe Vikingcenter: si tratta della ricostruzione di una città vichinga con tipiche case dell’epoca e tante testimonianze della cultura nordica (c’è persino la possibilità di assaggiare qualche prelibatezza storica).

Infine, per chi ama la natura, non resta che immergersi nella bellezza del Parco Nazionale del Mare dei Wadden, una delle più rigogliose aree protette della penisola dello Jutland, che racchiude un’ampia zona lagunare ricca di fauna. È l’ideale per una passeggiata a piedi o in bici, ma anche per fare birdwatching o per andare alla scoperta dell’isolotto di Mando, caratterizzato da alte dune di sabbia.

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Il più grande edificio gotico del mondo era un tempo dimora dei Papi

Organizzare un viaggio in Provenza, in ogni periodo dell’anno è in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Lo è perché la regione francese, situata al confine con l’Italia, ospite alcune delle bellezze naturalistiche più suggestive del nostro continente.

I paesaggi che si aprono davanti allo sguardo di chi giunge fin qui lasciano senza fiato: da una parte le Alpi meridionali, dall’altra le sterminate pianure della Camargue. A queste, poi, si aggiungono i filari di vigneti lussureggianti, i boschi e le foreste, la suggestiva Costa Azzurra che ospita città eleganti e resort di lusso, e i campi di lavanda che si perdono all’orizzonte.

Ma in Provenza è possibile scoprire anche una delle meraviglie architettoniche più importanti del Paese, già Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Stiamo parlando del Palazzo dei Papi ad Avignone, il più grande edificio gotico medievale, d’Europa e del mondo, un tempo dimora dei Papi. Scopriamo insieme la sua storia.

Alla scoperta del patrimonio culturale di Avignone

Il nostro viaggio di oggi ci porta ad Avignone, la città della Provenza che sorge sulle rive del Rodano, un vero e proprio gioiello da scoprire e da vivere. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono collegate al grandioso passato della città, un tempo Capitale della Cristianità.

Attraversando il centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1995, avrete come la sensazione di ritrovarvi tra le pagine di un libro di storia incorniciate da fortificazioni medievali in pietra. La narrazione visiva della città culmina con la presenza ingombrante e affascinante dell’imponente Palazzo dei Papi, un gioiello architettonico che non solo è uno degli edifici gotici più importanti d’Europa e del mondo, ma anche l’emblema del potere della Chiesa del XIV secolo.

Dentro il Palazzo dei Papi

Una volta giunti nel centro storico di Avignone è impossibile non notare quell’imponente edificio che caratterizza in maniera straordinaria la scena urbana della città. Si tratta del Palazzo dei Papi, la testimonianza più preziosa della potenza della Chiesa Occidentale nel XIV secolo.

La costruzione dell’edificio, il più grande in stile gotico mai realizzato, è iniziata nel 1335 per volere di Papa Benedetto XI e successivamente di Clemente VI. Il palazzo, terminato in meno di 20 anni, divenne poi la residenza dei Papi che avevano già scelto di trasferirsi ad Avignone da Roma.

Non sono solo le sue dimensioni a incantare, il palazzo si estende su una superficie di 15.000 metri quadrati, ma anche le sue fattezze e i suoi dettagli. Gli esterni, così come gli interni riccamente decorati e affrescati, trasformano questa dimora in un capolavoro monumentale di inestimabile valore.

Il Palazzo dei Papi è una tappa irrinunciabile per chiunque giunga in Provenza, come dimostra il fatto che si tratta di uno dei 10 monumenti più visitati del Paese. Ogni anno, infatti, al cospetto della dimora si presentano oltre 500.000 visitatori.

Gli interni del Palazzo dei Papi sono accessibili al pubblico. Sono 25 le sale da esplorare e da contemplare, a queste si aggiungono anche i suggestivi giardini pontifici. È possibile anche prendere parte a un tour virtuale e immersivo che permette agli ospiti, grazie alla tecnologia in 3D e alla realtà aumentata, di fare un viaggio nel passato, di scoprire come è cambiato il palazzo nei secoli e di ripercorrere tutta la sua storia

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Il mistero del Castello di Vicalvi, circondato da case diroccate

Il borgo medievale di Vicalvi è uno dei centri abitati più piccoli e attivi della Valle di Comino, in provincia di Frosinone, e presenta attrazioni turistiche che regalano esperienze cariche di suggestioni. Ci troviamo in Ciociaria, nel versante laziale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove un affascinante castello, circondato da antiche abitazioni diroccate, domina il paese e il paesaggio dalla sommità di un colle, seducendo i visitatori con la sua storia e una leggenda inquietante.

Il Castello Longobardo di Vicalvi

Si presenta come rudere, eppure i resti del Castello Longobardo di Vicalvi consentono di leggerne le varie fasi di costruzione, le funzioni originarie e come era strutturato all’interno di un più ampio sistema difensivo, che comprendeva anche i vicini manieri di Alvito e Picinisco.

Risalente all‘XI secolo, l’antico maniero svetta sulla sommità del colle che sovrasta l’omonimo borgo a circa 600 metri d’altezza, ed è stato costruito sullo sperone roccioso dove un tempo sorgeva una acropoli romana. Lo si può riconoscere da una croce di colore rosso dipinta durante la seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche che lo trasformarono in un ospedale da campo. Le maestose rovine invitano a esplorarlo, offrendo subito l’impressione di trovarsi al cospetto di quella che un tempo fu una magnifica fortezza, di grande importanza strategica.

Ciò che è rimasto del castello consente di testimoniare le prime fasi di fortificazione all’epoca preromana, in particolare al V o al IV secolo a.C., laddove i primi documenti che attestano la sua presenza sono del 937. Dopo essere stato prima possedimento longobardo, con principi di Capua, nel 1017 entrò nel possesso di Montecassino (dove dorge la più antica abbazia d’Italia). Fu tenuto dai monaci fino all’inizio del XIII secolo, per poi passare alla famiglia d’Aquino, che ne rafforzò la fortificazione, cingendola di un doppio anello di mura. Dopo una breve successione fra gli Étendard e, di nuovo, i conti d’Aquino, il castello passò ai Cantelmo, i quali, avendo scelto come dimora il castello di Alvito, ne decretarono l’abbandono e la graduale rovina.

Appena varcato il cancello, sollevando lo sguardo sulle mura si può ammirare uno dei pochi esempi di latrina sospesa presenti nella Media e Bassa Valle Latina. Si scorgono poi le stanze del castello, alcune delle quali completamente affrescate, la Cappella con ancora visibile un affresco raffigurante una splendida Madonna Nera, la Sala Capitolare, tramezzata per accogliere le monache di San Nicandro.

Ciò che toglie il fiato più di ogni cosa è lo splendido panorama di cui si gode sul camminamento delle mura perimetrali, che fa abbracciare con lo sguardo i boschi, le montagne, i paesi che costellano la valle e l’affascinante borgo antico di Vicalvi, tra le perle imperdibili della Ciociaria.

La leggenda della ‘Signora incatenata’

Il Castello di Vicalvi è anche noto alle cronache esoteriche per essere stato teatro delle misteriose apparizioni di una castellana. Nel XV o forse XVIII secolo, risiedeva nel maniero Alejandra Maddaloni, moglie di un nobile di origine spagnola che la lasciava spesso sola per andare in battaglia. La nobildonna iniziò a colmare la propria solitudine adescando giovani uomini ai quali prometteva una notte d’amore. Gli amanti sarebbero stati poi uccisi e dei loro corpi l’indomani sarebbe sparita ogni traccia, grazie all’aiuto di un fedele servitore che li abbandonava lontano dalla fortezza.

Le notti di passione e di sangue andarono avanti per molto tempo, finché le voci sulla crudele Alejandra non arrivarono alle orecchie del marito, che decise di punirla in un modo atroce, incatenandola e murandola viva in una delle torri del castello. Leggenda narra che da allora, soprattutto dopo il tramonto, si possa ancora vedere il fantasma di una donna con i capelli lunghi e neri vagare tra le rovine del castello. C’è chi afferma di aver udito lamenti e rumori di catene e chi giurerebbe che questa inquietante figura spettrale cerchi ancora di attrarre a sé giovani uomini, per trascinarli in un baratro senza ritorno.

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A pochi passi da Parigi c’è un villaggio incantato dipinto da un pittore

La bellezza salverà il mondo, scriveva il filosofo bulgaro Cvetan Todorov che andava alla ricerca dell’assoluto attraverso la via dell’arte. E le persone, quelle che hanno fatto del viaggio una missione di vita, non possono che confermarlo. Perché è arte tutto ciò che ci circonda, che sia merito di un artifizio o di Madre Natura.

È una bellezza che muove le masse, che invita i viaggiatori di tutto il globo a esplorarlo in lungo e in largo per conoscere, guardare e toccare con mano la meraviglia che gli appartiene, quella che incanta e sorprende, quella che lascia senza fiato.

E oggi è proprio in un posto meraviglioso che vogliamo portarvi, un luogo così bello da non sembrare reale. Un villaggio pittoresco dove il tempo si è fermato, immortalato e reso eterno da uno dei pittori più celebri della storia dell’impressionismo. Stiamo parlando di Giverny, un luogo a pochi passi da Parigi, che ha incantato Claude Monet.

Dentro un quadro: benvenuti a Giverny

Bastano appena 74 chilometri, e poco più di un’ora di viaggio con partenza da Parigi, per raggiungere un luogo incantato che non assomiglia e niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Si tratta di Giverny, un villaggio bucolico situato nel dipartimento dell’Eure, nella regione della Normandia, che ha conquistato il cuore e lo sguardo del grande Monet, proprio lui che ha scelto con la sua arte di renderlo immortale.

Il pittore impressionista arrivò in questo villaggio di campagna nel 1883, e qui scelse di restare fino alla sua morte. Il motivo? “La luce qui è come in nessun altro luogo”, spiegò Monet, rendendo Giverny protagonista di alcuni dei suoi più celebri capolavori.

Oggi tutto ciò che riguarda Giverny parla di Monet e viceversa, di una storia d’amore e di ispirazione destinata a durare per l’eternità. Dopo aver scelto il piccolo villaggio come sua dimora, il pittore decise di realizzare dei giardini floreali e acquatici che, ancora oggi, caratterizzano in maniera univoca lo scenario di questo luogo attirando migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Monet, che era anche un appassionato orticoltore, costruì un giardino incantato fatto di fiori, laghetti e ponticelli, e attraversato dal fiume Epte, che divenne la sua più grande ispirazione.

Villaggio di Giverny

Fonte: 123rf

Villaggio di Giverny

Il villaggio incantato reso eterno da Monet

Situato sulla riva destra della Senna, e a poco più di un’ora di auto da Parigi, il villaggio di Giverny è uno di quei luoghi da raggiungere almeno una volta nella vita. La sensazione, una volta arrivati fin qui, sarà proprio quella di entrare dentro a un quadro impressionista, quello dipinto da Monet.

Il villaggio è molto piccolo, ed è abitato appena da 500 anime, eppure la sua bellezza è così grande e straordinaria che lo sguardo non potrà fare a meno di scrutarne ogni dettaglio. Le cose da fare e da vedere qui non sono tantissime, eppure tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

A Giverny, infatti, potrete ammirare quegli scenari bucolici e suggestivi, che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio, e che hanno incantato Claude Monet. Potrete passeggiare tra le pittoresche vie del villaggio, quelle puntellate da negozi di souvenier, gallerie d’arte e caffetterie eleganti.

Potrete entrare all’interno della casa rosa, con le finestre verdi, per ammirare gli ambienti in cui il pittore viveva, disegnava, sognava e si ispirava e poi raggiungere il giardino. Quello degli iris e delle ninfee, del ponte giapponese e del laghetto, quello reso immortale dall’artista.

Interni della casa di Claude Monet

Fonte: 123rf

Interni della casa di Claude Monet