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Danakil Depression, il luogo più caldo del mondo si trova in Etiopia ed è spettacolare

Esistono luoghi estremamente affascinanti e di una bellezza unica, dove Madre Natura ha sicuramente dato il meglio di sé: spiagge bianchissime, isolette sperdute, panorami mozzafiato e natura rigogliosa. Pensiamo spesso ai luoghi paradisiaci che rendono spettacolare il mondo in cui viviamo, ma vi siete mai soffermati a pensare, invece, ai luoghi più infernali?

Se vi chiedete se esista l’inferno sulla terra la risposta è affermativa e ha una collocazione ben precisa: la Danakil Depression. Un caleidoscopio di colori, vulcani, distese saline e acque termali che contribuiscono a formare un paesaggio “marziano” unico, anche perché è questo il luogo più caldo del mondo.

Danakil Depression, la zona più calda del mondo

Se vi siete immaginati l’inferno in terra come un luogo estremamente caldo e inospitale, possiamo vederne un esempio concreto visitando la Danakil Depression. La Depressione della Dancalia (chiamata così in italiano) è una vasta zona del Corno d’Africa che si estende lungo la parte settentrionale dell’Etiopia, Gibuti e parte dell’Eritrea, e si trova a sud del deserto di Afar.

L’Etiopia del nord (nella regione di Afar) ospita i paesaggi più suggestivi della Danakil Depression, con distese saline desertiche, bacini d’acqua bollente e acido solforico, vulcani, colori vividi e calore estremo. È questo, infatti, il luogo più caldo e inospitale del mondo, con temperature medie molto elevate, tra i 35°C e i 40°C e con punte che toccano i 48°C durante la stagione estiva. Ci troviamo in una delle aree geografiche più basse della terra (in zona equatoriale), a più di 100 metri sotto il livello del mare.

In questo territorio inusuale si trova l’Erta Ale, un vulcano a scudo basaltico che rientra tra i gli unici 6 crateri al mondo al cui interno si trova un lago di lava attivo. È possibile affacciarsi a questo suggestivo spettacolo dopo una camminata (con una guida esperta) di circa 3 ore risalendo il vulcano.

Ciò che rende la Danakil Depression così suggestiva ed “extraterrestre” sono anche i vasti laghi salini e l’area delle sorgenti di acqua calda dalle tinte variegate e brillanti (Dallol).
Troviamo infatti i Salt Lakes, ovvero Lake Afdera e Lake Karum, una distesa salina che si mostra agli occhi molto simile a un deserto artico (ma la temperatura e la sua composizione sono decisamente diverse!). Ma il vero spettacolo è l‘area di Dallol che sembra uscita da un film di fantascienza ambientato in un paesaggio marziano.

Lake Karum, Danakil Depression

Fonte: 123rf

Lake Karum nella Danakil Depression, Etiopia

Dallol, la zona più suggestiva

Dallol è il luogo più spettacolare della Danakil Depression con i suoi colori brillanti e variegati, dal rosso al giallo, fino al verde e all’azzurro, che si mescolano per dare vita a una variopinta tela mozzafiato.

Si tratta di un insieme di geyser e sorgenti calde acide delimitate da cumuli di depositi di sale che sembrano formare dei laghetti multicolore. Quest’area (che ricorda la Grand Prismatic Spring del Parco di Yellowstone) si trova su un vulcano (o meglio un cono di scorie) dall’aspetto inusuale visto che non presenta la forma tipica di un cratere vulcanico. Le acque sotterranee vengono riscaldate dal magma sottostante e poi spinte verso l’esterno, portando con sé e sciogliendo i minerali e i sali che poi si ossidano con l’aria, formando le intense sfumature di colore che si possono ammirare in questa zona.

Se siete intenzionati a vivere l’esperienza di addentrarvi in questo paesaggio “infernale” unico al mondo il periodo migliore va da settembre a maggio, con temperature medie tra i 35°C e i 40°c. Sono sconsigliati i viaggi da giugno ad agosto, quando le temperature salgono ulteriormente e diventa arduo trascorrere del tempo piacevole in un ambiente tanto estremo.

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Peniche, la cittadina da non perdere se si ama il mare

Lungo la costa ovest del Portogallo, Peniche è quella località che, più di ogni altra, vanta un legame indissolubile con il suo mare, tanto da essere uno dei porti pescherecci più importanti del Paese e uno dei centri turistici più in voga per rilassanti vacanze balneari e per il surf.

Non a caso, è conosciuta anche come la “capitale dell’onda”, apprezzata da migliaia di visitatori ogni anno che si dedicano al loro sport preferito oppure a imparare a cavalcare le prime onde.

Ma c’è molto di più: oltre alle spiagge e a panorami mozzafiato sul blu, Peniche si rivela una meta perfetta per visite culturali grazie a un delizioso centro storico e alla fortezza che ne è simbolo.

Le attrazioni da non perdere a Peniche

A una novantina di chilometri da Lisbona, Peniche si svela subito per la bellezza davvero suggestiva del suo promontorio a picco sull’Atlantico, della spiaggia che la abbraccia e del vivace e attivo porto.

E, senza dubbio, l’attrazione che più rimane impressa è proprio il promontorio, da esplorare a piedi o in auto su un circuito di 6 chilometri: in particolare, non si può prescindere dal raggiungere Capo Carvoeiro, il punto più elevato, caratterizzato dal faro e da “Nau dos Corvos“, curiosa formazione rocciosa.
Da qui, la vista su Peniche e le vicine isole Berlengas è eccezionale in ogni momento della giornata ma al tramonto diventa un sogno a occhi aperti.

Se il fiore all’occhiello sono gli incomparabili tratti naturalistici e paesaggistici, non da meno è il centro storico cui vale la pena dedicare qualche ora: protetto dalle antiche mura, custodisce interessanti palazzi storici, vie lastricate ombreggiate da bianche abitazioni dai bordi colorati, chiesette, la Capela de Nossa Senhora dos Remédios meta di annuali pellegrinaggi mariani, e la tradizione del merletto, un significativo tassello dell’identità culturale della cittadina: infatti, le abili merlettaie di Peniche sanno realizzare, da generazioni, elaborati ed eleganti merletti e si possono incontrare dinanzi alla Escola de Rendas de Bilros, il Museo del Merletto.

Inoltre, se vi trovate a passare da queste parti a luglio, avrete l’occasione di assistere (solitamente durante la terza settimana) alla Mostra Internazionale del Merletto, che aiuta a comprendere meglio questa ammirabile tecnica e rende omaggio alla sua tradizione.

Ancora, a poca distanza dal porto, si staglia la Fortaleza, maestosa fortezza edificata tra il XVI e il XVII secolo come parte integrante del sistema di difesa della costa che includeva anche le fortezze sull’isola di Berlengas e sulla spiaggia di Consolação.
In seguito, nel XX secolo, mutò la sua funzione in prigione per i detenuti politici del regime di Salazar mentre oggi è sede del Museu Municipal, che espone reperti storici di varie epoche rinvenuti in zona, nonché di una mostra incentrata sul periodo della Resistenza e dei suoi protagonisti. È altresì possibile visitare le celle dei prigionieri, comprese quelle di isolamento.

La meraviglia delle spiagge

spiaggia baleal peniche

Fonte: iStock

Spiaggia isola Baleal, Peniche – iStock

Come accennato, Peniche è il paradiso dei surfisti e di chi ama il mare in tutte le sue sfaccettature: qui e nei dintorni le spiagge sono un eden dove regalarsi una vacanza senza eguali tra tuffi, onde e bagni di sole.

La maggior parte è esposta al forte vento e, per questo, offre le condizioni ottimali per praticare bodyboarding e surf e per fare da splendido scenario a competizioni internazionali come, ad esempio, la Rip Curl Pro Portugal, una delle tappe del World Surf League Tour. La spiaggia più rinomata è Medão Grande o “Spiaggia Supertubo”, che si distingue per le altissime onde dalla perfetta forma “a tubo” ed è da vedere anche se non si desidera praticare surf (gli aspiranti surfisti, invece, potranno approfittare delle lezioni con istruttori esperti). Si estende per tre chilometri dal porto di Peniche fino al villaggio di Consolação.

Altre spiagge da non perdere sono la Baia di Consolação, più riparata e adatta a famiglie con bambini, e quella della vicina isola di Baleal, a cinque chilometri a nord est, unita alla terraferma da una strada rialzata.

In città, invece, si distinguono Praia do Molhe Leste, Praia do Portinho da Areia do Norte e Praia de Peniche de Cima.

Cosa fare a Peniche

surf a peniche

Fonte: iStock

Surf a Peniche – iStock

Le attività cui dedicarsi a Peniche hanno (sarebbe difficile il contrario) per protagonista l’Atlantico, sia che si tratti di cavalcare le sue impareggiabili onde sia che si tratti di godersi la “vacanza balneare per eccellenza”.

Qualche esempio?

Innanzitutto, una gita in giornata alla scoperta delle Isole Berlangas, arcipelago di tre isole (di cui una soltanto è visitabile a piccoli gruppi per tutelarne l’ecosistema e la biodiversità), Riserva Naturale Protetta dal 1981: oltre a escursioni in un paesaggio sorprendente, allo snorkeling e alle immersioni in acque incontaminate, qui meritano una sosta il Faro e il Forte di São João Baptista, la cui terrazza dona un panorama unico sull’azzurro.

Oppure, di sicuro fascino è il percorso ad anello dell’intero promontorio di Peniche, sei chilometri in auto o a piedi che consentono di ammirare paesaggi incredibili lasciando vagare lo sguardo fino alle Isole Berlengas.

Un’altra indimenticabile esperienza è navigare lungo la costa occidentale sulla rotta dei delfini, un’uscita in barca organizzata con cui avvistare questi simpatici animali nel loro habitat naturale e, al contempo, una varietà di vita marina tra cui squali e uccelli acquatici.

Infine, Peniche è il punto di partenza ottimale per gite fuori porta con cui conoscere le innumerevoli meraviglie della zona centrale del Portogallo: tra queste, vanno segnalate la località di Caldas da Rainha, la cittadella fortificata di Obidos dove si ha la sensazione di “compiere un viaggio indietro nel tempo”, e la meta balneare di Nazarè, con ampia spiaggia e il record mondiale delle onde più alte al mondo “cavalcate con il surf”.

Come arrivare

Da Lisbona, Peniche è raggiungibile in un’ora di auto percorrendo l’autostrada A8 oppure in autobus con due servizi, uno gestito dalla compagnia Rodotejo (con partenza dalla stazione Campo Grande) e l’altro dall’operatore Rede Expressos (con partenza dalla stazione Sete Rios).

Nel dettaglio, il tragitto offerto da Rodotejo richiede 85 minuti mentre viaggiando con Rede Expressos si impiegano 90 minuti.

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La suggestiva passeggiata vista mare sul pontile più lungo del mondo

L’Inghilterra, celebre per i suoi panorami suggestivi e i suoi edifici storici, è nota per i suoi pittoreschi pontili che adornano i suoi litorali. Tra questi emblemi costieri, spicca il Southend Pier, insignito del titolo di Molo Ufficiale del 2023 nel Regno Unito, catturando l’interesse dei turisti provenienti da ogni angolo del globo.

Nella suggestiva località balneare di Southend-on-Sea, nel cuore dell’Essex, svetta imponente nel Mar del Nord, regalando ai visitatori un’esperienza senza pari. Con i suoi 2 chilometri di estensione, è il molo più lungo al mondo, una vera e propria icona del ricco patrimonio marittimo britannico.

Southend Pier: il molo iconico del Regno Unito

Southend Pier

Fonte: iStock

Southend Pier , Essex, Regno Unito

Ma cosa conferisce al Southend Pier quel carattere così unico da meritarsi il titolo di molo dell’anno? Questa struttura iconica ha mantenuto salda la propria posizione come attrazione turistica di spicco sin dalla sua fondazione, avvenuta quasi due secoli fa, nel 1830. Oggi, con orgoglio, detiene il titolo di molo da diporto più vasto al mondo, estendendosi per ben 1,3 miglia sulla vastità del Mar del Nord.

Immerso in un’atmosfera di festa con le sue pittoresche capanne sulla spiaggia dipinte con colori vivaci, offre un’ampia gamma di attività ricreative, tra cui coinvolgenti partite di minigolf. Questo luogo rappresenta un’oasi di svago e relax per visitatori di ogni età, aggiungendo un tocco di allegria alla costa.

Nel corso degli anni, il Southend Pier ha fronteggiato numerose sfide, dall’urto di violente tempeste a incendi devastanti e persino collisioni. Tuttavia, nonostante le avversità, questa struttura resiliente ha mantenuto intatto il proprio fascino e il suo magnetismo. Nonostante le minacce di chiusura abbiano fatto capolino più volte, ha resistito con fermezza, diventando un simbolo di determinazione e resistenza per l’intera comunità e non solo. E mentre i visitatori passeggiano lungo il molo, non possono fare a meno di meravigliarsi della sua ricca storia e dello spirito indomito che lo ha mantenuto in piedi per generazioni.

Southend Pier: Molo Ufficiale del 2023

Lo scorso anno, la prestigiosa National Pier Society ha annunciato Southend Pier come il vincitore del titolo di Molo Ufficiale del 2023. Tra una competizione agguerrita che ha visto sfidarsi ben 57 strutture, si è distinto per il suo fascino intramontabile e la sua capacità di attrarre un numero record di visitatori.

Con una strabiliante affluenza di 412.300 persone che hanno percorso le sue passerelle nel corso dell’anno, il pontile ha confermato il suo status non solo di struttura iconica, ma anche di autentico polo turistico nell’intero Regno Unito. La sua posizione invidiabile lungo la costa, combinata con un’ampia gamma di attività e attrazioni adatte a tutte le età, lo rende una meta ambita per gli amanti del mare e della cultura.

La vittoria del Southend Pier non è stata una sorpresa per coloro che conoscono la sua storia e il suo profondo impatto sulla comunità locale. Da quasi due secoli, questa imponente struttura ha affascinato e ispirato, resistendo con coraggio alle avversità, diventando un simbolo di forza e perseveranza per tutti coloro che lo attraversano.

Southend Pier

Fonte: iStock

Southend Pier , Essex, Regno Unito
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Questa antica colombaia è stata trasformata in un rifugio da sogno

Nel cuore vivace di Edimburgo, tra le strade animate e i monumenti storici che catturano lo sguardo dei turisti, si nasconde un gioiello inaspettato: una colombaia trasformata in un rifugio elegante e rustico, immerso in un giardino segreto incantevole.

Questo luogo unico rappresenta un perfetto equilibrio tra storia e tranquillità, dove il passato si fonde armoniosamente con il presente. Lontano dagli sguardi indiscreti, questa pittoresca dimora offre un’oasi di pace e serenità, permettendo agli ospiti di immergersi nella bellezza della natura circostante, lontano dal frastuono delle vie cittadine.

Il cottage inaspettato nel cuore di Edimburgo

Cottage Edimburgo

Fonte: Photo courtesy of Airbnb community

Interno, Colombaia del XVI Secolo (Edimburgo, Scozia, Regno Unito)

Nel cuore di un vasto giardino recintato, avvolto dal profumo di rose e circondato da un’aura di mistero, sorge un piccolo cottage in pietra, saldo testimone della storia e dell’architettura dell’antica Edimburgo.

Un tempo abitata da colombe, questa struttura è ora un affascinante capolavoro architettonico che cattura l’attenzione con la sua singolare bellezza. Le imponenti travi in legno e le scalinate finemente lavorate trasportano in un suggestivo viaggio nel tempo, mentre il camminamento lastricato in pietra sottolinea la grandezza e l’eleganza di questa costruzione risalente al 1600.

Attraversando la porta d’ingresso in vetro, gli ospiti sono accolti da un’atmosfera di calma e serenità. La luminosa sala da pranzo, con le sue pareti in pietra originali e il soffitto alto adornato da lucernari, crea uno spazio accogliente e suggestivo, perfetto per riunioni intime o cene romantiche.

Nonostante le dimensioni ridotte dell’edificio, ogni angolo è stato sfruttato al meglio per garantire il massimo comfort. La stufa a legna, posizionata di fronte a un divano letto estraibile, offre calore durante le fredde serate invernali, mentre il riscaldamento a pavimento dell’intero piano terra assicura una temperatura piacevole in ogni stagione.

Con soli 2,4 metri di larghezza, questo cottage è una delizia straordinaria e rara che incanta e stupisce gli ospiti, offrendo loro un assaggio autentico della vita passata mentre godono delle comodità e dei lussi moderni.

Un cottage nel cuore di Midlothian

Se hai in programma un viaggio a Edimburgo e cerchi un’esperienza autentica e accogliente, il cottage è la soluzione ideale. Posizionato nell’incantevole area di Midlothian, questo rifugio rustico ti permette di esplorare non solo la vivace città, ma anche i suoi affascinanti dintorni.

A pochi passi dalle animate zone di Bruntsfield e Morningside, il cottage è immerso in un vivace panorama urbano, ricco di negozi, supermercati, ristoranti e caffetterie trendy. Questa vivace atmosfera permette di immergersi appieno nella cultura locale, gustare piatti tipici della regione e fare shopping tra le caratteristiche boutique che arricchiscono il quartiere.

Grazie alla sua posizione privilegiata, il cottage permette di raggiungere il centro città in soli 20 minuti a piedi, attraversando incantevoli parchi e scenari naturali mozzafiato. Questa piacevole passeggiata offre non solo un’opportunità per esplorare le bellezze paesaggistiche di Edimburgo, ma anche per assorbire l’atmosfera unica e l’architettura storica della città.

In conclusione, il soggiorno nel cottage rappresenta un’opportunità unica per gli ospiti di vivere appieno l’essenza di Midlothian e scoprire tutto ciò che questa ricca e diversificata zona ha da offrire, garantendo un soggiorno indimenticabile.

Cottage Edimburgo

Fonte: Photo courtesy of Airbnb community

Giardino privato, Colombaia del XVI Secolo (Edimburgo, Scozia, Regno Unito)
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Bonita Springs, la città del “sole tutto l’anno” che nessuno conosce

È un luogo in cui è impossibile annoiarsi, dove si trova ogni tipologia di attività e, al tempo stesso, perfetta per chi vuole semplicemente rilassarsi su spiagge di sabbia bianca o tuffarsi nell’acqua cristallina per un bagno rigenerante.

Siamo a Bonita Springs, la città del “sole tutto l’anno”, dove godersi giornate pazzesche e, anche, il bel tempo. Pare infatti che qui il sole splenda per ben 300 giorni nell’arco dei dodici mesi. Questo la rende perfetta per tutti coloro che non amano i cieli grigi e la pioggia, ma sono alla ricerca di un luogo in cui vivere una vacanza al mare senza alcuna preoccupazione.

Si trova in Florida, nella contea di Lee ed è una meta tutta da scoprire per chi desidera pianificare una vacanza all’insegna del divertimento, in un luogo da favola.

Bonita Springs, 300 giorni di sole e tanta bellezza

Ci sono lunghe spiagge di sabbia bianca e sottile, che si tuffano nell’acqua del mare, c’è tanta vegetazione in cui immergersi per stare a contatto con la natura e ci sono moltissime cose da pianificare. Perché va bene trascorrere il proprio tempo crogiolandosi sotto i raggi del sole (che qui splendono 300 giorni l’anno), ma è bello anche scoprire il territorio e dedicarsi alle numerose attività che offre questa cittadina.

Siamo nel sud – ovest della Florida, nella contea di Lee. Il clima è tipo tropicale, il che significa che se – ad esempio – la si vista a gennaio, la media si attesta intorno ai 18 gradi circa.

Tra i luoghi da visitare, ad esempio, ci sono le spiagge, oppure il Bonita Beach Park, un vasto parco che si trova fronte mare e, ancora, il Lover’s Key State Park dove si possono pianificare escursioni lungo i percorsi naturalistici, sia a piedi sia in bicicletta, ma anche noleggiare kayak e canoe, oltre a immergersi nella bellezza della fauna e della flora. Ha subito dei danni a causa dell’uragano Ian del 2022, ma pare che ora sia stato riaperto, mentre i lavori proseguono. Da non perdere nemmeno la Bonita Springs Historical Society per approfondire la storia di questo luogo: organizzano anche tour di vario genere.

Parchi, campi da golf, locali, eventi, negozi: a Bonita Springs non manca nulla. Neppure il sole, se si pensa che qui splende praticamente tutto l’anno.

Quando andarci e cosa fare nella zona

Il clima è fantastico durante tutti i 12 mesi, ma forse il periodo migliore per raggiungere Bonita Springs è durante le mezze stagioni, anche perché ci sono meno turisti. Il calendario degli eventi è comunque ricco tutto l’anno. La cittadina si raggiunge facilmente e Miami dista poco più di due ore di automobile.

Nei dintorni, poi, ci sono altre location da visitare: infatti si trova a nord di Naples e a sud di Fort Myers, altre due tappe affascinanti e imperdibili della Florida. Naples è una città molto elegante abitata da ricchissimi pensionati, il cui nome è un omaggio alla città di Napoli. Fort Myers, dal canto suo, viene chiamata la città delle palme che abbelliscono molte delle strade della città. Entrambe sono ricche di luoghi da scoprire, di spiagge e di parchi.

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La stazione ferroviaria che è Patrimonio Unesco e che vale da sola il viaggio

Imponente, bellissima, da osservare con attenzione per poterne carpire ogni meraviglioso dettaglio. Stiamo parlando della stazione ferroviaria che è patrimonio Unesco e che da sola vale un viaggio. Si trova a Mumbai, in India, ed è il perfetto esempio della meraviglia che deriva dalla mescolanza di stili e culture diverse.

La Chhatrapati Shivaji Terminus, precedentemente nota con il nome di Victoria Terminus, è anche un edificio cruciale per il territorio, poiché viene utilizzato tantissimo e da un numero impressionate di persone. Basti pensare che ogni giorno transitano da lì circa tre milioni di pendolari. Ma per ammirarlo non è necessario dover partire, se si programma un viaggio in India lungo la costa occidentale e a Mumbai, è tra le tappe obbligate per poter vedere con i propri occhi tanta bellezza.

Perché visitare la Chhatrapati Shivaji Terminus

Ci sono luoghi che sono un tripudio di storia, di bellezza e capaci di colmare gli occhi di meraviglia. Uno di questi è – senza dubbio – la Chhatrapati Shivaji Terminus, stazione ferroviaria di Mumbai, cruciale per i trasporti e i viaggi.

Questo imponente gioiello architettonico è stato progettato dall’architetto Frederick William Stevens e pare che lui stesso abbia viaggiato in Europa per poter trarre ispirazione dalle stazioni ferroviarie occidentali. Il risultato è una struttura, realizzata nel corso di dieci anni a partire dal 1988, in stile gotico – vittoriano in cui convivono elementi legati alla tradizione indiana.

Come, ad esempio, la cupola in pietra, le torrette e gli archi a sesto acuto. Senza dimenticare, ovviamente, la particolarissima pianta. Alcuni dettagli, poi, erano stati realizzati dagli studenti di una scuola d’arte. Nel dettaglio si tratta, ad esempio, delle sculture in legno, le ringhiere ornamentali in ferro e ottone, ma anche le griglie per le biglietterie.

Un mix di culture diverse che prende vita in un edificio che, già nel momento della sua realizzazione, era un perfetto esempio di tecnologia e modernità.

Dal 2004 la stazione è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco, che sul sito in merito alla stazione ha scritto: “È un esempio eccezionale della fusione di due culture, poiché gli architetti britannici hanno lavorato con artigiani indiani per includere la tradizione architettonica e gli idiomi indiani, forgiando così un nuovo stile unico a Mumbai”.

Se si visita la città, quindi, vale la pena inserire tra le tappe del viaggio la stazione ferroviaria per assorbirne ogni dettaglio. Anche se non si deve partire.

Mumbai, cosa vedere oltre alla meravigliosa stazione

Di stazione stupefacenti ce ne sono tantissime in tutto il mondo, ma la Chhatrapati Shivaji Terminus è senza ombra di dubbio tra le più affascinanti. Così come lo è la città di Mumbai, ricca di luoghi da scoprire, città viva e vivace dove la modernità convive con il fascino e le tradizioni indiane.

Tra le tappe c’è il quartiere Colaba con la sua celebre strada, dove si può acquistare di tutto e trovare anche diversi locali, per immergersi al cento per cento nella vita della città. Da vedere è anche il Gateway of India, la cui realizzazione è terminata nel 1924 e si trova sul lungomare cittadino. È stato realizzato per commemorare l’arrivo di Giorgio V quando, nel 1911, è stato incoronato imperatore dell’India.

Vale la pena visitare anche il Taj Mahal Palace, hotel simbolo della città, struttura di lusso e molto celebre. E poi tanti altri luoghi, per respirare il fascino di una città viva.

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Perché dovresti visitare El Raval, il quartiere più cool di Barcellona

Vivace, accogliente, all’avanguardia: Barcellona è una città dalle mille facce, in cui le epoche, l’arte e l’architettura si mescolano creando un luogo da sogno. Una metropoli, ma capace di regalare a chi la visita la sensazione di sentirsi a casa. Viva, in cui le strade sono affollate, in cui respirare l’anima della Spagna, ma anche scoprirne la storia.

Camminare per Barcellona è una continua scoperta, un viaggio meraviglioso tra palazzi sensazionali, architetture uniche al mondo e opere d’arte. Vale la pena visitarla più volte, per riuscire a carpine l’anima più vera. Quella che si cela non solo nei luoghi maggiormente noti, ma anche nei quartieri più interessanti. Come El Raval, il più cool di Barcellona, che va inserito nell’elenco delle tappe da non perdere in città e si trova nella zona nota come Ciutat Vella.

El Raval, la storia del quartiere più cool di Barcellona

La storia di El Raval è antica e si deve tornare alla metà del XIV secolo per trovarne l’origine, quando la peste nera decimava gli abitanti della città. Un luogo, che veniva anche chiamato Barrio Chino, che con il tempo è diventato sempre più popoloso e che ha iniziato a ospitare tantissime persone, tra cui immigrati. Un vero e proprio melting pot culturale, che per tanti anni è stato uno dei posti più malfamati di Barcellona.

Un luogo da cui girare alla larga, ma le cose sono cambiate quando ha preso il via la riqualificazione del quartiere, tra la fine del 1900 e i primi anni 2000. A pochi passa dalla Rambla, ora è un luogo vivace in cui si trovano negozi di ogni genere, locali e gallerie d’arte.

E da raggiungere per approfondire l’anima della città, per scoprirne l’essenza fatta di contrasti che a Barcellona convivono alla perfezione, regalando a chi la visita un’esperienza unica.

Il MCBA che si trova nel quartire El Raval a Barcellona

Fonte: iStock Photo – foto di Giuliano Benzin

Il MCBA nel quartire El Raval a Barcellona

Cosa vedere a El Raval

Per visitare il quartiere El Raval bisogna armarsi di scarpe comode e di tanta voglia di scoprire, perché ci sono tantissime cose da vedere in questo luogo. vale la pena “perdersi” lungo le sue strade, affollate di negozi di ogni genere, in cui convivono botteghe di ogni parte del mondo e negozi alla moda, ristoranti e locali.

Tra le tappe imperdibili vi è il Gat del Raval, realizzato da Botero che si incontra nella Rambla del Raval: è un perfetto esempio delle opere di questo celebre artista colombiano.

Vale la pena visitare il Mercat de la Boqueria: di grandi dimensioni, molto famoso, colorato e dove trovare tutto ciò che si desidera. È il posto giusto per una sosta gustosa, o per scoprire prodotti nuovi. Da non perdere anche la Carrer del Carme dove si trova anche la Biblioteca de Catalunya. Tra le tappe imperdibili vi è il Museo de Arte Contemporaneo de Barcellona, noto con la sigla Macba, che ospita opere databili nella seconda metà del XX secolo, l’edificio stesso vale la pena di essere visitato essendo stato realizzato dall’architetto Richard Meier. E poi da vedere vi è il Cccb, ovvero Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona, dove vengono organizzate tantissime attività culturali.

Tra le mete più storiche va segnalato l’Hospital de la Santa Creu, riconducibile al XV secolo e bell’esempio di architettura gotica e al cui intero è ospitata, tra le altre cose, la Biblioteca de Catalunya, e la chiesa Sant Pau del Camp. E infine, ma non per importanza, Palau Güell realizzato da Antoni Gaudì.

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In mezzo alla foresta boreale si nasconde questa casa di vetro: puoi dormirci

Immaginiamoci immersi in una fitta foresta boreale, con gli alberi che si stagliano intorno a noi. Natura, cieli tersi in cui lasciare vagare lo sguardo e tramonti che levano il fiato. Il tutto ammirato dall’interno di una casa di vetro.

No, non è un sogno, ma un alloggio che esiste davvero e che si trova nel cuore della foresta in Québec, Canada. Il posto ideale per chi ama gli ambienti di design, eleganti, ideati per adattarsi alla perfezione allo spazio circostante e per far vivere un’esperienza immersiva nella natura.

Le vetrate a tutta parete, infatti, offrono la consapevolezza di trovarsi nel cuore della natura, lasciando che lo sguardo vaghi verso l’orizzonte, cogliendo i dettagli più belli dell’ambiente circostante.

La casa di vetro è il posto ideale da raggiungere se si programma una vacanza in Canada e si sogna di vivere un’esperienza immersiva nel mezzo della foresta boreale.

La casa di vetro nel cuore della foresta è un sogno a occhi aperti

Essenziale, dal design lineare ma al tempo stesso elegante e dotata di ogni comfort: è la casa di vetro nel cuore della foresta boreale. A guardarla è un concentrato di vetrate a tutta parete, di legno e colori neutri, perché lo spettacolo vero e proprio lo regala la natura intorno a lei.

Questo non toglie che l’alloggio che si trova su Airbnb sia un vero sogno a occhi aperti, dotato di quello che serve per godersi dei giorni speciali immersi in questo luogo da sogno. La casa di piccole dimensioni si chiama Mica e si trova in cima a una montagna a Lac-Beauport, dista circa una trentina di minuti da Vieux-Québec, il centro storico del capoluogo del Québec.

Un posto da raggiungere per godere della vista mozzafiato sull’ambiente circostante, ma anche per dedicarsi a bellissime passeggiate lungo i sentieri che sono adatti a ogni stagione. Ma non solo, perché nelle vicinanze ci sono tantissime attività da fare: sci di fondo, fatbike, impianti di risalita e pattinaggio sul ghiaccio, solo per citare qualcuna delle numerose attrazioni della zona.

Tutto sulla casa di vetro in Canada

Se si decide di programmare una vacanza in Canada, nella regione del Québec, la casa di vetro in mezzo alla natura è un alloggio perfetto, perché dotato di tutto ciò che serve, dal design minimal, ma al tempo stesso elegante e dotato di ogni comfort.

La casa, grazie alle ampie finestre, diventa il palcoscenico da cui osservare la natura intorno a sé. Arroccata sulla montagna, permette allo sguardo di abbracciare l’orizzonte. Al suo interno vi è una camera da letto – posta al secondo piano – con letto queen size per svegliarsi osservando la bellezza della natura. Al primo piano, invece, si trovano due letti a castello e un divano letto.

I pavimenti sono riscaldati, l’alloggio è dotato di un sistema di climatizzazione e in più vi è una stufa a gas. La cucina è dotata di ogni elettrodomestico e di tutto il necessario per godersi in comodità la vacanza. Nella parte esterna, poi, vi sono un barbecue e un camino a legna.

La casa di vetro è in mezzo alla natura canadese, ma vicinissima a negozi in cui acquistare alimenti e ristoranti in cui sperimentare la cucina del posto.

La casa Mica è presente su Airbnb e fa parte dell’elenco degli alloggi più desiderati (da giugno 2022 a giugno 2023) nella categoria “sulle piste”.

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Su questo lago amato da Klimt il cielo dà spettacolo

Nel cuore delle Alpi austriache, c’è un luogo intriso di magia e ispirazione, dove la bellezza della natura si fonde armoniosamente con il genio creativo dell’uomo. Si tratta del Lago Attersee, un gioiello incastonato nel suggestivo paesaggio del Salzkammergut, che ha catturato l’attenzione e il cuore di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Gustav Klimt.

Questo incantevole specchio d’acqua non era solo un luogo di svago estivo, ma un’autentica oasi di pace e riflessione dove la sua arte poteva fiorire in tutta la sua bellezza. Qui, circondato dalle maestose montagne che si specchiano nelle onde placide, il grande maestro trascorse anni indimenticabili in compagnia di Emilie Flöge, la sua musa ispiratrice.

Per rendere omaggio all’artista e al suo legame indissolubile con questo luogo magico, nel 2003 è nato un percorso tematico attraverso il quale è possibile esplorare i luoghi che hanno ispirato le sue opere più celebri.

Il Lago Attersee e Klimt: una connessione artistica e spirituale

C’è un’armonia segreta tra l’uomo e la natura, una sinfonia silenziosa che solo pochi eletti possono udire. E Gustav Klimt, con la sua sensibilità artistica, era uno di quei rari individui capaci di coglierne le note più sottili. In quei momenti di quiete e contemplazione, egli trovava la sua fonte d’ispirazione più pura. Con il suo taccuino da disegno sempre a portata di mano, catturava l’anima del paesaggio, con ogni pennellata dipingeva l’essenza stessa di questo luogo incantato.

Tra i capolavori più celebri che ritraggono il lago Attersee e i suoi tesori nascosti, spiccano opere come il “Castello di Kammer sul lago Attersee“, simbolo di suggestione e incanto immortalato più volte sulle sue tele. Il “Viale del castello di Kammer” e il “Parco del castello di Kammer” trasmettono un senso di pace e serenità, mentre “Litzlberg am Attersee“, “Case a Unterach” rivelano la magia e l’autenticità dei villaggi che punteggiano le rive del lago. Ma è forse in “Casa del guardiaboschi a Weissenbach am Attersee” che Klimt ha lasciato il segno più profondo. In questo luogo, infatti, ha trascorso i suoi ultimi giorni estivi, avvolto nel calore del sole e nell’abbraccio amorevole della natura.

Inoltre, situato a pochi passi dal suggestivo viale del Castello Kammer, si trova il Centro Gustav Klimt a Kammer-Schörfling che ha aperto le sue porte al pubblico nel 2012, dove è possibile respirare l’essenza stessa della sua creatività. Poco distante, invece, nel 2019, è stato inaugurato il Giardino Klimt, un paradiso di tranquillità e bellezza. E in questo magico connubio tra passato e presente, il lago Attersee continua a ispirare e incantare, proprio come ha fatto con il grande maestro più di un secolo fa.

Guardare le stelle sul Lago Attersee

C’è un’atmosfera magica che avvolge l’area tra i laghi dell’Alta Austria, che si manifesta soprattutto quando il sole lascia il posto alla notte. Qui, lontano dalle luci artificiali delle città, il cielo si apre in tutta la sua magnificenza, rivelando uno spettacolo unico e imperdibile.

Tanto che, nel 2021, il Parco Naturale Attersee-Traunsee è stato ufficialmente designato come il primo Dark Sky Park, un tributo alla bellezza del firmamento che sovrasta questi laghi, invitando a rallentare, sollevare lo sguardo e lasciarsi incantare dal meraviglioso universo.

Quando il sole tramonta dietro le cime delle montagne e le luci delle città svaniscono nel buio, lasciano spazio a una cascata di stelle che punteggiano il cielo come diamanti. Una delle caratteristiche più straordinarie di questo progetto è la possibilità di ammirare la Via Lattea a occhio nudo. Qui, i criteri per l’illuminazione sono stati rivisti e adattati per assicurare che la luce emessa sia controllata e schermata in modo da minimizzare l’inquinamento luminoso e salvaguardare l’integrità dell’oscurità naturale della notte.

Lago Attersee

Fonte: iStock

Lago Attersee, Austria
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Orsanmichele, come visitare il gioiello monumentale di Firenze

È la culla del Rinascimento italiano, uno scrigno prezioso ricco di storia, arti e cultura e dalla bellezza mozzafiato. Stiamo parlando di Firenze, il capoluogo toscano che non smette mai di stupire per la ricchezza del suo patrimonio artistico, culturale e umano.

Ogni angolo della città è una meraviglia da scoprire, dal celebre Duomo con la cupola di Brunelleschi, passando per il Campanile di Giotto, le opere di infinito valore di Michelangelo, Botticelli, Leonardo da Vinci e la Galleria degli Uffizi, fino ai luoghi meno conosciuti, ma altrettanto significativi e ricchi di storia.

Nel cuore del centro storico di Firenze, lungo la via dell’Arte della Lana, a metà strada tra il Palazzo della Signoria e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, spicca un edificio particolare e dal fascino unico, diverso da tutti gli altri. Stiamo parlando di Orsanmichele, la Chiesa-museo finemente restaurata, dalla struttura inconsueta e che mantiene tutt’oggi una funzione sia religiosa che civica, proprio come nel passato. Sì, perché Orsanmichele ora è una chiesa di grande pregio (che ospita anche uno splendido museo), ma in passato era un granaio. La sua storia è unica e curiosa e una tappa qui è d’obbligo in un viaggio alla scoperta delle bellezze di Firenze.

Le origini della chiesa di Orsanmichele

Ciò che rende atipica la chiesa di Orsanmichele è la particolarità della sua architettura. Infatti il suo stile non è quello classico delle strutture ecclesiastiche, a partire dal fatto che si sviluppa su tre piani e le sue pareti sono costruite con semplice pietra che però si alterna ad archi e finestre in stile gotico.

Le prime tracce documentate di questa costruzione risalgono al lontano 895. Inizialmente era un oratorio affiancato ad un orto ed é proprio da qui che deriva il suo nome: inizialmente era San Michele in Orto e con il passare degli anni si è trasformato nell’appellativo attuale, Orsanmichele.

Distrutto e ricostruito per ben due volte tra il 1239 e il 1336, l’edificio è diventato un mercato in cui venivano conservati e venduti i cereali, la paglia e il grano. La testimonianza dell’impiego che ne veniva fatto è visibile ancora oggi: due delle colonne, infatti, sono vuote e presentano delle fessure tramite le quali venivano trasportate le granaglie tra i vari piani dell’immobile.

Era un mercato a tutti gli effetti: all’ultimo piano, il terzo, venivano stivate le varie scorte di prodotti utili in caso di assedio o carestia. Al secondo piano erano ospitati gli uffici, mentre esternamente c’erano ampie arcate a formare la loggia.

La trasformazione: dal mercato alla chiesa

Come è possibile che una struttura dedicata alla conservazione e vendita di granaglie sia diventata una chiesa di pregio? Sembra incredibile, ma fu un dipinto a dare inizio alla trasformazione.

Tutto ha origine dall’immagine della Madonna che venne appesa a una delle colonne del mercato. Non ci sarebbe nulla di particolare, se non fosse per il fatto che questa Madonna era considerata miracolosa. Distrutto da un incendio e poi ricreato dall’artista Bernardo Daddi (nel 1347), questo dipinto divenne un punto di riferimento per la popolazione che si recava numerosa sotto la loggia per pregare la “Madonna delle Grazie”.

Quello che era il mercato, visto l’ingente flusso di fedeli che vi si recava per pregare, iniziò ad essere visto come luogo sacro e per questo si prese la decisione di trasformarlo in una chiesa, nella seconda metà del Trecento.

Era il 1339 quando venne stabilito che le Arti (le corporazioni di arti e mestieri fiorentine) avrebbero contribuito alla trasformazione di Orsanmichele fornendo ciascuna una statua del loro santo patrono, che vennero posizionate nelle 14 nicchie esterne, lungo i quattro lati della struttura. Le opere vennero concretamente realizzate e terminate solo moltissimi anni dopo, videro la mano e il genio di alcuni dei massimi esponenti del Rinascimento: Donatello, Luca della Robbia, Brunelleschi, Verrocchio e Ghiberti.

Cosa vedere nella chiesa e nel museo

La chiesa e il museo di Orsanmichele (ospitato nei due piani superiori dell’edificio che un tempo ospitavano le granaglie e gli uffici del mercato) sono uno scrigno ricco di opere realizzate dai massimi esponenti del Rinascimento fiorentino.

Oggi 11 delle statue originali che si trovavano nei tabernacoli esterni sono state trasferite all’interno ed esposte nel museo di Orsanmichele. Queste importanti sculture rinascimentali si trovano esposte nella stessa direzione in cui erano rivolte quando si trovavano nelle nicchie esterne, guardando i passanti e lasciandosi ammirare allo stesso tempo. Visitando la sala delle statue sembrerà un po’ come tornare a passeggiare lungo le stradine attorno alle mura della chiesa, ma con scorci suggestivi e mozzafiato sulla città di Firenze attraverso le ampie finestre ad arco dell’edificio.

All’interno della Chiesa di Orsanmichele, al piano terra, spicca il prezioso tabernacolo dell’Orcagna, la monumentale struttura in marmo dallo stile gotico molto ricercata nei dettagli, realizzata nel 1359 da Andrea di Cione (chiamato anche “l’Orcagna“) al cui interno si trova la pala a fondo oro della Madonna delle Grazie di Bernardo Daddi.

Merita una menzione speciale anche l’altro altare della chiesa in cui si può ammirare la scultura della Vergine con Bambino e Sant’Anna, un’opera cinquecentesca di Francesco da Sangallo.

Come visitare Orsanmichele

Dopo la chiusura prolungata dovuta a importanti lavori di restauro e riallestimento, durata ben 400 giorni, Orsanmichele ha riaperto le porte ai fedeli e ai visitatori dal mese di gennaio 2024. La visita a questo edificio ricco di storia e arte pregiata è una tappa obbligata nell’esplorazione di Firenze, una delle città più belle del mondo.

È possibile visitare l’intero edificio di Orsanmichele in tutto il suo splendore ogni giorno fino al 12 marzo 2024 (mentre dal 13 marzo viene introdotto il giorno di chiusura il martedì), pagando un biglietto dal costo di 8 euro a persona. L’edificio rimane aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 18.30, e la domenica dalle 8.30 alle 13.30.

Ogni prima domenica del mese, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura “Domenica al museo“, l’ingresso è gratuito per tutti coloro che vogliono visitare questo splendido gioiello monumentale. Inoltre, l’8 marzo 2024 l’ingresso nella Chiesa e nel museo di Orsanmichele è gratuito per tutte le donne, in occasione della festa a loro dedicata.

Chiesa di Orsanmichele dall'esterno

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Chiesa di Orsanmichele, dettaglio esterno