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Hotel ad Ankara, zone dove prenotare per scoprire la magia della Turchia

Cosmopolita, con un centro storico d’eccezione e un’anima antica e moderna: Ankara è la Capitale della Turchia (dal 1923) ed è ricchissima di tesori da scoprire assolutamente. Spesso quando scegliamo la Turchia come prossima meta delle vacanze, tendiamo a optare per Istanbul. Ma Ankara non è di certo meno splendida: il Castello si trova sulla cima della collina della città, e la vista panoramica è mozzafiato. Visitarla non è difficile, considerando che la città è molto ben servita, tra metro e bus, ed è anche collegata ottimamente. Ma come trovare l’hotel ad Ankara e quali sono le zone migliori dove dormire? I nostri consigli di viaggio.

Centro storico

Zone migliori dove dormire ad Ankara: il centro storico

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Quartieri dove dormire ad Ankara: il centro storico

Sono tantissime le strutture ricettive nel centro storico di Ankara dove prenotare. Questa soluzione è la scelta giusta se preferisci una zona più cosmopolita, ben servita, dove trovi tutto l’occorrente per una vacanza in totale relax, senza considerare l’atmosfera del quartiere, che vale davvero la pena di visitare. Tra l’altro, è situato su una collina rocciosa a circa 150 metri di altitudine. Segna assolutamente una visita alle Terme di Caracalla, nell’antico quartiere di Ulus, o almeno… ai resti dell’impianto termale, che sono databili al III/IV secolo. Per quanto riguarda gli hotel, ne trovi molti moderni, con tutti i comfort e i servizi, oltre che con viste panoramiche sulla città. Il plus? Costano davvero molto poco.

Selanik Caddesi

Tra le soluzioni più “in” dove dormire ad Ankara per approfondire la vita notturna non possiamo che suggerirti l’isola pedonale Selanik Caddesi. Non solo puoi trovare un’ampia gamma di alberghi e strutture, ma nei dintorni non mancano in alcun modo locali e discoteche dove prolungare la serata fino a notte fonda, ammirando le luci della città e apprezzando l’ospitalità turca. I costi oscillano in base all’hotel, ma ci sono anche molte suite disponibili a un prezzo accessibile. Quando prenotare qui? Se preferisci decisamente la movida in viaggio!

Çankaya

Hotel ad Ankara, la zona di Çankaya

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Veduta panoramica su Çankaya, tra le migliori zone dove prenotare

Una delle zone preferite dai turisti dove prenotare ad Ankara per la notte è Çankaya. Scelta che non sorprende, per vari motivi: prima di tutto, qui si trovano alcuni degli edifici più antichi e importanti del Paese. La zona, però, è anche apprezzata per la vita notturna, proprio come Selanik Caddesi. Generalmente, è il quartiere perfetto per chi viaggia per affari in Turchia, ma non solo, considerando che comunque la zona è ben servita, sebbene sia un po’ lontana dalla Città Vecchia. Anche in questo caso i prezzi variano in base alle strutture, ma molti hotel si trovano vicino alla metro, quindi posizioni strategiche per visitare la Capitale della Turchia. In questa parte della città, non perdere in ogni caso il Mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, il Monumento Ittita del Corso del Sole e la Moschea Kocatepe.

Kavaklidere

Altra zona dove dormire ad Ankara è quella di Kavaklidere, che si trova esattamente più a nord della città. Perché soggiornare qui? In tal caso per entrare a contatto con la cultura del posto, essendo un punto prevalentemente residenziale. Tra l’altro, è uno dei quartieri più rinomati della Capitale turca, ed è vicino al centro della città. Perfetto per te se non vedi l’ora di fare shopping in vacanza e se vuoi scoprire i gusti e i sapori più autentici. Per quanto riguarda le strutture, i costi rimangono abbordabili e gli hotel moderni: non manca una soluzione vasta di camere o appartamenti.

Kizilay

A sud di Ulus, Kizilay è il quartiere degli affari della Capitale della Turchia. Di conseguenza, qui puoi trovare diverse opzioni per l’alloggio, i cui costi si abbassano rispetto agli altri quartieri. La zona è particolarmente rinomata per la presenza capillare dei centri commerciali, e infatti è definita dai turisti come “il cuore commerciale della città”. Di giorno, la vita cittadina è piuttosto frenetica, ma vale la pena di vedere questa zona di notte, quando le luci sfavillanti della città (e i suoi colori) danno il meglio.

Söğütözü

Hotel ad Ankara: sogotozu

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Il distretto di Söğütözü, dove prenotare ad Ankara

Anche il distretto di Söğütözü non è da meno, anzi: è un altro dei punti nevralgici della città, per il commercio, per gli affari e per lo shopping. Non è molto distante dal centro storico, ma c’è di più: la zona è servita dalla metropolitana, e la maggior parte degli alberghi sono concentrati proprio nei dintorni. Non mancano ottimi ristoranti con cui allietare il soggiorno nella Capitale turca e provare le specialità.

Consigli per scegliere l’hotel ad Ankara

Andare in Turchia è sempre un’ottima idea: le spiagge sono mozzafiato, Istanbul è una delle città più amate al mondo, e la Capitale Ankara non è da meno. La scelta dell’albergo dove soggiornare ad Ankara può non essere facile, soprattutto se non conosci bene la zona. Ti abbiamo mostrato alcuni dei quartieri migliori dove soggiornare, elencando i pregi, utili per avere una dritta su cosa fare in loco: shopping, movida, attrazioni. Spesso, a guidare la prenotazione è proprio questo: cosa hai intenzione di visitare nella Capitale turca? Considera che grazie alla metropolitana puoi spostarti facilmente, ma non mancano taxi e bus.

Può essere utile chiederti: cosa è importante per te? Su cosa proprio non puoi glissare? Magari un hotel moderno, con servizi precisi, o ancora centro benessere incluso, oppure la vicinanza alla metro o alle attrazioni più interessanti di Ankara. C’è da dire che, come qualsiasi altra Capitale, Ankara non offre unicamente hotel e alberghi, ma anche B&B o appartamenti.

Al di là di questo, in ogni caso, visitare Ankara rimane un’emozione: è la Capitale della Turchia da poco più di 100 anni, oltre a esserne ormai il cuore economico-finanziario. Composta da 16 centri urbani, il clima è estremamente caldo in estate, mentre le temperature medie in inverno sono basse, spesso sotto lo zero. Il mezzo di trasporto più usato è di certo la metro, come anticipato, che collega benissimo la città. Diversi i musei che, a parere nostro, non puoi proprio perderti, come il Museo delle Civiltà Anatoliche, o ancora un luogo “must” della Capitale come il Mausoleo di Anıtkabir, che si trova nel quartiere di Anittep e rientra tra le tappe immancabili.

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Casa Casuarina, Miami: come visitare la reggia di Versace

Da casa dei sogni a scena di un omicidio, fino a diventare uno degli hotel più belli al mondo. Casa Casuarina, conosciuta come la villa di Versace o ‘Versace Mansion’, come la chiamano a South Beach, Miami, è un luogo visitato ogni anno non solo da turisti facoltosi, ma anche da curiosi e appassionati di arte e moda. L’hotel di lusso, vinto all’asta dal Victor Hotel Group nel 2013, vanta 10 suites e un ristorante italiano chiamato Gianni’s, allestito con cura nell’ex sala da pranzo dello stilista.

Come visitare la famosa reggia di Versace e provare sulla propria pelle quella esperienza di lusso che celebrità quali Jon Bon Jovi, Elton John, Oliver Stone e Madonna hanno vissuto varcando una delle dimore più famose al mondo? In questo articolo spieghiamo ogni cosa: dalla storia della villa a come visitarla durante un viaggio in quest’area glamour degli Stati Uniti.

La storia di Casa Casuarina, la villa di Gianni Versace

Dal gusto eccentrico e stravagante, Gianni Versace acquistò la villa al 1116 di Ocean Drive nel 1992. Con estro creativo e in linea con il suo stile, Versace trasformò quello che inizialmente era un complesso residenziale composto da 24 appartamenti in una reggia di tre piani con suite vista mare e stanze curate in ogni dettaglio. Una curiosità? Le camere da letto sono state arredate con letti talmente grandi da aver bisogno di lenzuola su misura! Per la realizzazione della piscina, caratterizzata da piastrelle in oro 24 carati, del rigoglioso giardino, ricco di statue, mosaici e arredi outdoor, e di una parte della casa, invece, acquistò l’adiacente Art Deco del Revere Hotel.

La villa, squisitamente barocca, è stata creata seguendo lo stile mediterraneo d’ispirazione italiana, mentre la piscina è circondata da palme, un richiamo a Miami e alla città che divenne la sua seconda e ultima casa. Ultima perché fu proprio qui, nel 1997, che Gianni Versace venne assassinato di fronte al cancello della sua dimora, in circostanze mai del tutto chiarite, per mano di Andrew Cunanan. Tutto intorno alla Casa Casuarina si incontrano tantissimi edifici costruiti nella stessa epoca secondo il gusto dominante, detto Streamline Moderne, e ispirato alle macchine più moderne e all’aerodinamica.

Come visitare la villa di Versace

Tra opere d’arte particolari, selezionate con particolare attenzione, e abbondanti richiami alla medusa, logo del marchio Versace, Casa Casuarina affascina i visitatori con la sua eleganza e il lusso sprigionato da ogni angolo. Ma come poterla ammirare dal vivo? Le opzioni sono tre: prenotare un tavolo nel ristorante Gianni’s, soggiornare in una delle meravigliose suite o prenotare un tour speciale della villa.

Il boutique hotel vanta 10 suite e garantiscono un’esperienza unica nel suo genere. La stanza più prestigiosa è sicuramente l’ex camera da letto di Gianni Versace, con le pareti affrescate, un letto double king-size e due balconi affacciati sulla Ocean Drive. Le tariffe? Si parte dagli 800 dollari in su a notte!

Il ristorante, invece, propone piatti ispirati alla cucina mediterranea in un’atmosfera raffinata tra mosaici e scalinate in ferro battuto finemente decorate. L’executive chef di Gianni’s è Valter Mancini che, impiegando il 95% di ingredienti provenienti da fornitori italiani, offre un’esperienza gastronomica di alto livello in uno scenario di pura bellezza.

Casa Casuarina è un patrimonio tutelato dalla Miami Design Preservation League, grazie alla quale è possibile partecipare anche a tour guidati.

La villa sul piccolo schermo

Per chi fosse interessato ad ammirare gli interni della Mansion Versace, ma non ha in programma un viaggio a Miami, può farlo seduto comodamente dal proprio divano. Casa Casuarina, infatti, è stata impiegata come location nella serie tv American Crime Story per raccontare la storia dell’assassinio di Gianni Versace. La produzione, firmata da Ryan Murphy, ha potuto utilizzare gli spazi della villa per girare i 9 episodi della serie dove compare un cast stellare composto da Penelope Cruz nei panni di Donatella Versace ed Édgar Ramírez in quelli di Gianni Versace. Non l’avete ancora vista? Da recuperare subito!

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A Milano, nella suite da 12.000 euro a notte: com’è fatta

Milano, si sa, è la città più cara d’Italia e per i turisti non è facile trovare soluzioni a poco prezzo tra hotel, appartamenti in affitto. Persino i b&b e gli ostelli sono cari. Non dovrebbe quindi stupire sapere che ci sono alberghi a cinque stelle dove una camera può costare anche 12.000 euro a notte. eppure, è così. Si tratta dalle suite del Park Hyatt Milano, il cui ingresso è a ridosso di una dei bracci della centralissima Galleria Vittorio Emanuele, nel pieno centro storico milanese.

Aperto vent’anni fa e rinnovato solo nel 2022 con un investimento di 20 milioni di euro, l’Hyatt è uno degli hotel più lussuosi del Capoluogo lombardo. E, proprio per questo importante anniversario, ha inaugurato tre nuove suite tra le più costose d’Italia.

Le suite da 12.000 euro a notte

Le tre nuove signature suite, progettate dallo studio Flaviano Capriotti Architetti, prendono il nome da alcuni luoghi simbolo di Milano: suite Duomo, suite Montenapoleone e suite Brera e sono davvero top. Dire che sono grandi è un eufemismo: la Montenapoleone (la no. 601) misura ben 180 metri quadrati di appartamento oltre ai 35 mq di terrazza panoramica. All’interno: salone, camera matrimoniale, sala da bagno, cabina armadio, angolo trucco e persino la cucina, per organizzare cene in suite. La Duomo (la no. 605) è un po’ più piccola, “solo” 130 mq. più 30 di terrazza dotata di vasca idromassaggio con vista sul Duomo, da cui prende il nome.

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Fonte: @Hyatt

La nuova suite di design del Park Hyatt Milan

La suite Brera, che si sviluppa su 100 mq. di spazio, ha però soffitti alti 4 metri e si affaccia sulla cupola di vetro del cortile ottocentesco. Infine, ci sono le due piccole suite Solferino e Fiori Chiari di 70 metri quadri ciascuna, comunicanti tanto da formarne una grande da 140 mq. Le camere, pur essendo nel pieno centro di Milano, sono completamente insonorizzate. Sono arredate con boiserie, marmi preziosi come il “Verde Alpi” e il travertino, arredi di design – tra cui alcuni pezzi firmati da Luigi Caccia Dominioni –  e opere d’arte oltre a disporre degli ultimi ritrovati high tech.

Il salotto di Milano

Fin dalla sua apertura, questo hotel di lusso è sempre stato uno degli indirizzi cult di Milano, non solo per i turisti in visita ma per i milanesi stessi che amano incontrarsi per l’aperitivo sotto la sua famosa cupola di vetro che irradia di luce naturale l’interno della grande hall.

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Quanto costa noleggiare un camper

Vita in camper, la si ama o la si odia. Con la propria “casetta” a quattro ruote si possono esplorare tutti i luoghi più interessanti, collezionando ricordi indelebili di viaggi itineranti in giro per il mondo. Molti sono affascinati da questa modalità di viaggio, ma non tutti ne sono portati. Per questo è importante valutare attentamente se ricorrere all’acquisto o al noleggio del camper, oppure se optare per il classico pernottamento in hotel o Bed and Breakfast.

Se però siete certi di volervi cimentare in una vacanza su ruote, ecco una guida al noleggio del mezzo ideale, che chiarisce una delle domande più gettonate quando si parla di viaggi on the road: quanto costa affittare un camper?

Quanto costa noleggiare un camper: prezzi

Se siete alle prime esperienze con il camper e state ancora valutando se impegnarvi nell’acquisto di un mezzo, la soluzione del noleggio è sicuramente ideale per capire quanto si è portati per questa modalità di viaggio, che permette una pressoché assoluta libertà di spostamento, ma anche qualche limitazione sulle comodità.

Se la scelta per il vostro prossimo viaggio on the road ricade sull’affitto di un camper, un dubbio potrebbe sorgere spontaneo: quanto costa il noleggio di questo mezzo di trasporto?

Solitamente, i prezzi dipendono da diversi fattori che possono incidere anche in maniera significativa sul costo totale della vacanza. È essenziale valutare:

  • Il periodo dell’anno in cui si vuole viaggiare
  • La durata del noleggio
  • Limitazioni al chilometraggio e altre tariffe dell’agenzia di noleggio
  • Il modello del veicolo scelto e la dimensione

Partiamo dal valutare il periodo dell’anno in cui si intende viaggiare: l’alta stagione è quella più costosa, ma questo vale per qualsiasi sistemazione per il pernottamento in vacanza. In generale, il costo medio di affitto di un camper in bassa e media stagione si aggira tra i 70 e i 150 euro al giorno, mentre in alta stagione (luglio e agosto) può raggiungere anche i 250 euro giornalieri. Mediamente, in alta stagione il totale di un noleggio si aggira tra i 1.200 e i 1.800 euro complessivi per una settimana in camper classico (6/7 posti).

Per quanto i prezzi per il noleggio di camper possano sembrare elevati, in realtà spesso comportano un evidente risparmio se paragonati a una vacanza trascorsa in hotel e costosi resort. Un consiglio per risparmiare è quello di muoversi con largo anticipo nella prenotazione del mezzo, in modo da spuntare i prezzi migliori.

Un altro aspetto che incide sul prezzo del noleggio di un camper è la durata del nolo. Chiaramente, l’importo varia in proporzione al numero di giorni di affitto, anche se esistono formule con prezzi agevolati per periodi lunghi o pacchetti specifici per il week end.

L’agenzia di noleggio può inoltre imporre dei costi di manutenzione (come quelli relativi alla pulizia del mezzo o legati al bagno chimico e alle bombole di gas), e costi aggiuntivi per ogni chilometro percorso oltre il limite in caso non si scelga il chilometraggio illimitato (solitamente si parla di 20/30 centesimi per ogni chilometro aggiuntivo).

Un fattore che influenza in modo decisivo il costo del noleggio è la tipologia di mezzo che viene scelto per il viaggio. In base al numero di persone e agli accessori di cui si necessita, varia anche il prezzo.

Tipologie di mezzi per viaggi on the road: modelli e dimensioni

Non esiste soltanto il classico camper da 6/7 posti. In base al numero di persone che vogliono intraprendere il viaggio on the road, esistono diverse soluzioni con misure alternative, che si traducono anche in differenti costi di affitto. La distinzione principale è tra:

  • Furgonato o Van
  • Mansardato
  • Semintegrale
  • Profilato
  • Motorhome

I furgonati sono tra i modelli più semplici e snelli, dalle dimensioni contenute. In caso di viaggi brevi, magari in coppia, questo furgone adibito a spazio vivibile potrebbe rappresentare la soluzione ideale. A differenza di un camper di grandi dimensioni, si avrà il vantaggio di potersi spostare di continuo, avendo a disposizione un mezzo particolarmente agile. Le dimensioni hanno inoltre un chiaro impatto sui consumi di carburante e dunque sul budget della vacanza. Molte coppie tendono a optare per il classico modello di van Volkswagen, più accattivante per giovani e nostalgici, con spazi ridotti e senza bagno. Un furgoncino con tetto sollevabile, per un viaggio all’aria aperta, ma con stile.

Per un viaggio con amici o parenti che preveda un numero più elevato di persone (fino a 7 posti letto), si consiglia un camper mansardato o autocaravan. Il nome deriva dallo spazio vivibile ricavato al di sopra dell’abitacolo di guida, che contiene un letto matrimoniale con tanto di vista panoramica. In alternativa, chi ama viaggiare comodo, può optare per un camper semintegrale: una tipologia di camper ampio e confortevole, con un buon isolamento termico, ma senza letto matrimoniale sopra alla cabina.

A seconda delle proprie esigenze si potrà optare anche per un camper profilato, che rappresenta una via di mezzo tra i modelli in precedenza illustrati. Vanta una maggiore agilità rispetto al mansardato, non essendoci il “piano superiore”, ma ovviamente non raggiunge i livelli di risparmio di un furgonato. Se si viaggia in tre può rappresentare però il giusto compromesso tra spazio e consumi.

Infine, la soluzione più spaziosa, ma spesso più costosa, è quella dei motorhome: camper di grandi dimensioni che sfruttano anche lo spazio della cabina, che non rimane più separata, ma che fa parte degli spazi abitabili del mezzo.

Quanto costa una vacanza in camper: altre voci di costo

Abbiamo visto quanto si deve spendere per noleggiare un camper, ma il costo totale di una vacanza on the road è influenzato anche da altri fattori. Tra questi si trovano le spese per il carburante (che possono essere previste se si prepara in anticipo un itinerario abbastanza dettagliato sugli spostamenti) e i pedaggi autostradali (che possono differire in ogni Paese). Inoltre, in molti casi ci si deve recare in campeggi o aree di sosta designati per lo stazionamento in camper, per cui è necessario aggiungere anche il prezzo di affitto delle apposite piazzole.

Inoltre, vanno conteggiati anche i costi per visitare punti di interesse a pagamento e quelli legati al cibo, che possono essere limitati acquistando gli alimenti al supermercato e cucinandoli con gli strumenti presenti nel camper.

Vacanza in camper

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Viaggio in camper immersi nella natura
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Quali sono i posti più sporchi nella stanza di un hotel?

Vengono utilizzate da tantissimi ospiti diversi e, nonostante la pulizia, possono essere davvero dei ricettacoli di germi: sono le camere di hotel, dove vi sono alcuni posti, oggetti e punti che possono essere più sporchi di altri. Sì, anche se vengono puliti.

Quali sono le aree e gli oggetti a cui prestare maggiore attenzione? Diversi ed è importante saperlo, soprattutto se si è persone particolarmente attente all’igiene.

Una ricerca, inoltre, ha individuato i posti più sporchi degli hotel e ci offre una breve panoramica delle cose da evitare. Inoltre sapere a cosa prestare attenzione ci aiuta a correre ai ripari.

I posti sporchi nelle stanze degli hotel

La pulizia potrebbe essere maniacale, ma non importa: le stanze degli hotel nascondono alcuni posti più sporchi di altri. A tracciare una guida, ad esempio, era stata una ricerca di Travel Math dal titolo Hotel Hygiene Exposed che aveva analizzato le camere di nove strutture che si trovano negli Stati Uniti.

I risultati avevano sottolineato che l’oggetto più contaminato che si trova nella camera di un albergo è il telecomando. Come rimediare? Portando con sé delle salviette disinfettanti o uno spray da borsa: tra l’altro si tratta di uno di quegli oggetti particolarmente utili quando si viaggia che aiutano a farlo con maggiore serenità.

Tra i posti più sporchi, invece, ci sono le superfici del bagno e in particolare il lavandino.  Attenzione anche al bicchiere, per chi è particolarmente attento meglio procedere con un’ulteriore pulizia se non si tratta di un oggetto monouso. Anche se esteticamente meno belli ed eleganti, i bicchieri in plastica fasciati nella pellicola sono la scelta più igienica di tutte.

E per quanto riguarda il letto? Attenzione ai copriletti e ai runner: mentre le lenzuola vengono sicuramente cambiate da un ospite all’altro (e negli hotel con maggiore numero di stelle si procede alla pulizia della stanza anche più volte durante il corso della giornata) non è detto che lo stesso accada con copriletti, piumoni e coperte poste sopra il letto.  Stessa cosa vale per le tende: ovviamente queste non cambiano da un ospite all’altro, per cui lavarsi bene le mani quando le si tocca.

Attenzione anche a bollitori o macchine del caffè: per quanto siano stati pulti, sono comunque stati usati da altre persone.

Fuori dalla camera, quali sono i punti più sporchi in un hotel

Anche all’interno della struttura alberghiera ci sono delle cose che sono più sporche di altre. Quali? Le pulsantiere degli ascensori, ad esempio. Immaginatevi da quante persone vengono toccate, proprio come accade nei palazzi e negli edifici che ospitano uffici. Cosa fare? Lavarsi sempre le mani dopo aver schiacciato un pulsante o un interruttore della luce, oppure portare con sé del gel igienizzante.

Lo stesso potrebbe verificarsi anche nella camera da letto, quindi anche in quel caso o vi armate di salviette realizzate appositamente per pulire oppure vi lavate frequentemente le mani.

Chiaramente se abbiamo alti standard di pulizia dovremo renderci conto che non possiamo aspettarci in un hotel lo stesso livello di pulizia che avremmo in casa, anche se di altissimo livello e nella categoria di stelle più elevata.

Quindi armarsi di pazienza e di qualche piccolo rimedio per poter trascorrere serenamente la villeggiatura.

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Guida Michelin: i migliori hotel premiati con le Chiavi

Dopo i ristoranti stellati, la Guida Michelin premia anche i migliori hotel del mondo. Non è il numero di Stelle a indicare la valutazione fatta dagli esperti (che hanno soggiornato negli alberghi in forma assolutamente anonima), bensì le “Chiavi“: una, due o tre a seconda del livello dei servizi offerti e degli standard di eccellenza raggiunti dalla struttura. In tutto il mondo gli hotel con le Chiavi Michelin sono 5.000. Per la prima volta, la Guida Michelin degli hotel arriva anche in Italia con una selezione di ben 146 strutture super lusso.

Gli hotel con le Chiavi Michelin

Dei 146 hotel premiati dalla Guida Michelin, otto hanno ricevuto tre Chiavi, 31 due Chiavi e 107 una Chiave. Si tratta di strutture ricettive ricavate all’interno di dimore storiche, di boutique hotel, agriturismi di charme e grandi hotel di fama mondiale. Chi ha vinto.

Hotel tre Chiavi Michelin

Il massimo riconoscimento alberghiero della Guida Michelin, le tre Chiavi, dunque, l’hanno ottenuto in Italia otto alberghi. Già habitué delle Stelle nella ristorazione con la sua Osteria Francescana, chef Massimo Bottura si è aggiudicato un riconoscimento anche per il suo hotel Casa Maria Luigia di Modena, ricavato in una casa di campagna: solo 12 camere, con tanto di giardino, piscina, campo da tennis e il centro fitness che funge anche da galleria d’arte. Un altro è il JK Place Capri sull’omonima isola, un elegante boutique hotel affacciato sul mare, situato su una scogliera che domina il porto di Marina Grande. Solo 22 camere e una penthouse con terrazza privata che affaccia sul Golfo di Napoli. Sulla Costiera Amalfitana, è stato premiato il San Pietro di Positano famoso per la sua scenografica piscina scavata nella roccia. Nel borgo medievale di Civita di Bagnoregio – detta anche “la città che muore” – c’è un altro hotel con tre Chiavi Michelin, il Corte della Maestà, solo quattro camere in un’antica residenza vescovile. In un contesto bucolico c’è poi il Castello di Reschio del X secolo, a Lisciano Niccone, in provincia di Perugia. Alcune suite occupano la sagrestia della chiesa, ma la più strabiliante si sviluppa sui cinque piani dell’antica torre. Oltre al suo ristorante stellato Michelin, il Rosewood Castiglion del Bosco, in una tenuta agricola di 2000 ettari a Montalcino, si aggiudica anche le tre Chiavi nell’hôtellerie. Infine, gli ultimi due super hotel si trovano a Venezia: il primo è l’Aman Venice, un palazzo rinascimentale con vista sul Canal Grande, il secondo è Palazzo Vendramin, una residenza aristocratica del XV secolo inserita nel celeberrimo Cipriani, a Belmond Hotel.

Hotel due Chiavi Michelin

Sono 31 gli hotel che hanno ottenuto le due Chiavi dalla Guida Michelin. Tra questi ci sono alcuni luoghi spettacolari in posizioni davvero uniche come l’Hotel Vilon, a Roma, ricavato in una casa cinquecentesca annessa a Palazzo Borghese. Il Four Seasons Hotel di Firenze, i Borghi Dell’Eremo a Piegaro (Perugia), il Therasia Resort, sull’Isola di Vulcano, alle Eolie, Castel Fragsburg a Merano, il Forestis Dolomites di Bressanone e il borgo diffuso del San Felice Resort, a Castelnuovo Berardenga (Siena).

I criteri per le Chiavi Michelin

Come avviene per la scelta dei ristoranti che meritano le Stelle Michelin, anche gli hotel sono stati selezionati in base ad alcuni criteri. Quali sono:

1. eccellenza nell’architettura e nel design degli interni;

2. personalità e autenticità;

3. qualità del servizio, del comfort e della manutenzione;

4. ambito in cui si trova la struttura;

5. rapporto prezzo – esperienza.

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Soggiorno in hotel: si può scendere in pigiama nella sala colazioni?

Che le vacanze, nella maggior parte dei casi, facciano rima con relax è un dato di fatto. C’è però chi prende un po’ troppo alla lettera questo concetto, e arriva a sfidare il buon gusto: vi è mai capitato di trovare, al buffet della colazione, gente vestita ancora con i pantaloni del pigiama? Oppure persone che portano ai piedi le ciabatte in spugna offerte dall’hotel?

Quando si soggiorna in una struttura alberghiera, ci si sente un po’ come a casa propria, questo è vero: ma siamo sicuri che sia ammesso proprio tutto, compreso scendere in pigiama nella sala colazioni?

Come presentarsi nella sala colazioni in hotel

Capita che gli ospiti di un albergo facciano colazione immediatamente dopo il risveglio e che, al posto di indossare un paio di pantaloni e una maglietta, decidano di recarsi al buffet con lo stesso “outfit” con cui sono andati a dormire la sera prima.

Ecco allora che potreste ritrovarvi a sorseggiare una tazza di caffè fumante accanto a una signora in pigiama o in vestaglia da notte, con tanto di ciabattine di spugna offerte dall’hotel ai piedi. Ma davvero ci si può presentare in pigiama nella sala colazioni?

Sebbene non ci sia un vero e proprio regolamento che lo vieti, a meno che la struttura ricettiva lo preveda espressamente, non è molto educato nei confronti degli altri ospiti presenti presentarsi nella sala colazioni con tale vestiario. Sì, perché anche se siamo in vacanza, non dovremmo mai dimenticare il buon gusto e il rispetto per il prossimo.

Ecco allora qualche consiglio per vestirsi in maniera adeguata durante l’appuntamento mattutino con la colazione, suggeriti anche dagli esperti di etichetta e buone maniere. In generale, è richiesto di presentarsi in modo pulito e ordinato, indossando un abbigliamento che sia in linea con il tipo di attività che si andrà a fare durante la giornata. Ai piedi evitare le ciabatte e non presentarsi nemmeno a piedi nudi (sì, succede anche questo).

Fa eccezione, invece, la colazione nelle strutture termali, dove può essere consentito dal regolamento dell’hotel l’accesso alle aree comuni in accappatoio e ciabatte della Spa.

L’alternativa alla sala colazioni: mangiare in camera

Consumare un pasto in una sala con altre persone sconosciute, impone naturalmente un impegno a curare la propria persona come segno di rispetto verso sé stessi e gli altri. Ma se proprio non avete voglia di cambiarvi e volete dormire quei dieci minuti in più, in molte strutture alberghiere è previsto anche il servizio di colazione in camera.

Attenzione però, perché anche in questo caso sarebbe comunque educato presentarsi al personale incaricato di portare la colazione in camera in maniera pulita e ordinata.

Il galateo a colazione: come comportarsi in hotel

Abbiamo detto che presentarsi nella sala colazioni vestiti ancora con il pigiama e le ciabatte è di cattivo gusto e andrebbe assolutamente evitato. Ma esistono anche altre regole del galateo di questo pasto mattutino condiviso con altre persone. È importante essere puntuali, ad esempio, senza presentarsi negli ultimi 5 minuti disponibili all’interno della fascia oraria della colazione. Inoltre, è buona educazione salutare le altre persone che condividono il vostro tavolo, oltre al personale di sala che vi sta servendo.

Vi è mai capitato, mentre stavate facendo colazione, di avere vicino una persona che non smetteva di parlarvi e farvi domande? È bene evitare di disturbare gli altri commensali, soprattutto se ci si è svegliati da poco e non si ha voglia di socializzare in quel momento. E non alzate mai troppo la voce mentre parlate ad altre persone. Ma l’educazione passa anche dal rispetto della fila al buffet e dal servirsi senza esagerare nel riempire di pietanze il proprio piatto.

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Lotta all’overtourism: ad Amsterdam non costruiranno più nuovi hotel

Non è un mistero che uno dei problemi delle destinazioni più apprezzate e gettonate del mondo oggi sia anche quello dell’overtourism, ovvero il “sovraffollamento turistico” che emerge quando il numero di turisti che visitano una località supera la sua capacità di accoglienza, provocando una serie di conseguenze negative sia per l’ambiente che per i residenti.

Le cause di questo fenomeno sono molteplici e spesso interconnesse. La globalizzazione e la crescente accessibilità per quanto riguarda i viaggi internazionali hanno reso più conveniente e accessibile esplorare nuove mete così come l’uso diffuso dei social media ha contribuito ad aumentarne la visibilità, attirando un numero sempre maggiore di viaggiatori. Questo, a sua volta, ha portato a una concentrazione eccessiva di visitatori in alcune zone, talvolta a discapito di altre realtà meno conosciute ma altrettanto affascinanti.

Overtourism, gli effetti

Ma quali sono, in concreto, le conseguenze di un fenomeno che ha raggiunto una portata mondiale (e che non risparmia l’Italia)?

Il degrado ambientale è uno dei più preoccupanti: l’alta concentrazione di turisti può causare danni irreversibili agli ecosistemi locali, contaminare le risorse idriche e provocare danni ai siti storici e culturali. Inoltre, l’afflusso massiccio di visitatori mette sotto pressione i servizi pubblici locali, come i trasporti, i servizi sanitari e la gestione dei rifiuti, peggiorando la qualità della vita per i residenti.

Non va dimenticato, poi, che il turismo di massa compromette e rende meno stabile il diritto alla casa in numerose città, togliendo numerosi immobili dal mercato residenziale per affitti brevi a scopo, appunto, turistico.
Di conseguenza, anche abitare e trovare impiego in certe località è diventato più difficoltoso e causa una perdita di competitività in tutti gli altri settori.

La risposta di Amsterdam

Di fronte al complesso e dilagante fenomeno dell’overtourism, tuttavia, le città più inflazionate non stanno a guardare e mettono in campo una serie di iniziative per tutelarsi e cercare di arginare il fenomeno.

Amsterdam, una delle capitali più visitate a livello mondiale, da tempo pensa a soluzioni per “calmierare” l’afflusso dei turisti: a marzo 2023, ad esempio, aveva avviato una campagna per scoraggiare l’arrivo dei turisti mentre adesso è arrivata la decisione di impedire la realizzazione di nuovi hotel.

Basti pensare che lo scorso anno sono stati oltre 20,6 milioni i pernottamenti in albergo (senza considerare le crociere, le case vacanze e i b&b): così, mercoledì 17 aprile, il consiglio della capitale ha reso noto che tutta la città diverrà “no zone” per nuovi hotel.

Ma non soltanto: ulteriori alberghi saranno consentiti esclusivamente alla chiusura di strutture già esistenti (e se il numero di posti letto rimane invariato) e il numero di soggiorni, ogni anno, non dovrà superare i 20 milioni. Inoltre, è preferibile che siano costruiti al di fuori del centro cittadino e che seguano un approccio sostenibile e moderno.

Unica eccezione, coloro che hanno già ottenuto l’autorizzazione (e sono circa 26 i progetti in cantiere).

Infine, la lotta di Amsterdam all’eccesso di turisti ha portato anche l’aumento della tassa per i croceristi da 8 a 11 euro e all’idea di introdurre il biglietto d’ingresso per i tutti i visitatori in giornata.

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Consigli hotel Viaggi

Ti colleghi al wi-fi in hotel? Ecco cosa devi sapere per farlo in tutta sicurezza

Ormai possiamo essere connessi ovunque, anche utilizzando reti non nostre. In quasi tutte le strutture, infatti viene fornita una password per connettersi al wi-fi dedicato agli ospiti. Ma quella pubblica degli hotel è sicura?

Non particolarmente, a causa di diverse ragioni. Questo però non significa che non possa essere utilizzata, ovviamente tenendo conto di alcune accortezze in grado di proteggere i nostri dati e la nostra privacy. La rete che viene fornita dagli alberghi è utilizzata (o può essere usata) da tante persone contemporaneamente e questo rende i nostri dati meno sicuri. Ci sono diverse tipologie di attacco dalle quali dobbiamo metterci al sicuro, ma anche tante soluzioni perché questo non avvenga.

Come collegarci alla rete wi-fi dell’hotel in tutta sicurezza.

Connessione wi-fi in hotel: i potenziali pericoli

Vacanze sicure, anche per i nostri dati? Ci sono diversi potenziali pericoli in cui si può incappare connettendosi alla rete wi-fi di un hotel. Ad esempio, possono essere rubati i dati che ci scambiamo con altre persone attraverso computer o cellulari. È un attacco informatico abbastanza comune e le vittime non si possono accorgere di ciò che sta avvenendo.

Possono essere utilizzati dei malware, che permettono ai malintenzionati di entrare all’interno del dispositivo che stiamo utilizzando. Oppure, possono virtualmente controllare il router della struttura. Un altro rischio è quello che venga creata una rete che sembra in tutto e per tutto quella dell’hotel ma non lo è e per questo, se la utilizziamo, rischiamo grosso.

I consigli per la sicurezza quando si usa la wi-fi dell’hotel

Ci sono alcune buone abitudini che si possono mettere in pratica per proteggere i propri dati e la propria navigazione sul web quando si usa la rete wi-fi dell’hotel. La sicurezza è importante e oggi – sui nostri cellulari e computer – c’è davvero gran parte della nostra vita. Accessi ai conti bancari, agli acquisti online, mail di lavoro o personali, documenti: quello che viene salvato e archiviato dice chi siamo e, se per noi può essere una grande comodità tenere tutto a portata di mano, accedere ai nostri dispositivi può fare gola ai malintenzionati.

Quando si viaggia e si soggiorna in un hotel, tra le piccole cose da fare, c’è quella di disabilitare la condivisione con il proprio pc o con il Mac, ma anche quella di controllare e verificare che la rete wi-fi alla quale ci vogliamo connettere sia effettivamente quella che l’albergo fornisce ai propri ospiti.

Tra le altre buone pratiche per proteggere i propri dati ed essere più sicuri c’è l’installazione di una VPN (Virtual private network). Nel dettaglio è un servizio che consente di creare una connessione totalmente sicura fra un sito web e il pc, indipendentemente dalla rete a cui ci colleghiamo. Si tratta di uno dei metodi più sicuri di cui si può disporre.

Importante anche abilitare un firewall, ossia un antivirus che sarà in grado di proteggere il dispositivo dagli attacchi esterni e accessi indesiderati. Prima di effettuare l’accesso, ci dobbiamo assicurare di aver installato gli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda i sistemi di sicurezza. Molto spesso, infatti, gli hacker sfruttano delle falle e più il software è datato più risulterà “fragile”.

Tra le altre buone regole da seguire, c’è quella di non accedere a conti bancari o altri siti in cui ci sono dei nostri dati importanti e che potrebbero essere interessanti per i malintenzionati. Se è proprio necessario farlo, allora si può utilizzare la rete dati del cellulare oppure, se si usa un pc, il telefono come hotspot.

Buona norma è usare password sicure, uniche, utilizzare quando possibile l’autenticazione a due fattori e non cliccare su link “strani” che possono arrivare via mail o sms.  Se si hanno grossi pacchetti di giga nel proprio piano tariffario prediligere quelli all’uso di una rete libera e messa a disposizione della struttura in cui soggiorniamo.

Quando ci si connette alla rete wi-fi di un hotel è importante mettere in atto tutte le buone norme di sicurezza, che ci possano consentire di proteggere i nostri dati e di garantirci la giusta privacy.

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Curiosità hotel Viaggi

Capsule hotel: cosa sono e dove si trovano?

Innovativi e dotati di ogni comfort tecnologico, sono situati nelle zone strategiche delle città più grandi e importanti del mondo. Stiamo parlando dei capsule hotel, gli alberghi nei quali dormire in piccole capsule dallo spazio ridotto e dal design accattivante, ma al contempo minimale.

Un concept ricettivo nato in Giappone, ma che si è diffuso ben presto nel resto del mondo. Molti ne hanno già sentito parlare e alcuni hanno già provato l’esperienza di dormire in queste piccole cabine davvero particolari, ma cosa sono di preciso i capsule hotel e dove li possiamo trovare?

Cos’è un capsule hotel

Chiamato anche albergo capsulare, il capsule hotel è una struttura ricettiva composta da stanze piene di strutture modulari, ovvero le capsule. Si tratta di blocchi molto piccoli che riescono a ospitare una singola persona e poco altro: tipicamente si parla di una lunghezza di circa 2 metri per 1 metro di larghezza e 1,25 di altezza.

I moduli sono quindi estremamente ridotti (e sconsigliati a coloro che soffrono di claustrofobia), ma sono anche super accessoriati: non mancano televisione, radio, prese per la corrente e usb, riscaldamento e aria condizionata. Tutti i comfort sono quindi concentrati in un posto letto molto piccolo che funge da “stanza”.

Gli stili dei capsule hotel sono molto vari, ma hanno tutti in comune la ricerca di un design che fornisca all’ospite comfort elettronico e minimalismo. Si prediligono colori neutri e riposanti, luci comode e posizionate in punti tattici, una tendina oscurante che garantisca il massimo della privacy. Dagli stili che riprendono le tradizioni a quelli futuristici, oggi esistono hotel a capsule che rappresentano veri gioielli di design.

Quello che differenzia un capsule hotel da un altro hotel classico, inoltre, sono i servizi esterni che offre: ci sono quelli standard che prevedono armadietti in cui depositare i bagagli, bagni con docce e distributori automatici, wi-fi, mentre altri forniscono anche il pigiama o una vestaglia e anche una rilassante sauna, la possibilità di rilassarsi con un massaggio, oppure di ordinare cibo.

Origini dei capsule hotel

In alcune grandi metropoli, specialmente in Giappone, negli anni ’70/’80 si era palesato il problema di proporre strutture di accoglienza a prezzi accessibili, ma in zone centrali e strategiche della città, come le stazioni o gli aeroporti: è così che sono nati i capsule hotel. Il primo hotel di questo tipo è stato aperto ad Osaka nel 1979: il Capsule Inn Osaka. Situato nel distretto di Umeda, questo hotel a capsule venne disegnato da Kishō Kurokawa ed il costo iniziale per una “stanza” era soltanto di 9 euro.

In Giappone i capsule hotel si sono sviluppati molto velocemente e sono entrati a far parte della cultura contemporanea. Spesso, infatti, questa sistemazione viene scelta dagli stessi fruitori degli internet cafè: persone (maggiormente uomini) che viaggiano per lavoro e devono attendere una coincidenza, o che hanno perso l’ultimo treno dopo essere usciti tardi dall’ufficio. Anche per questo molte strutture offrono servizi ulteriori collegati al mondo del lavoro come stampanti e fax, oppure altri servizi molto più singolari come i distributori automatici di calzini e cravatte: qualsiasi necessità del cliente viene tenuta in considerazione.

Anche dal punto di vista turistico, nel corso degli anni, i capsule hotel sono diventati una scelta economica e comoda per risparmiare in un viaggio nella terra del Sol Levante e non solo, visto che si stanno sviluppando anche nel resto del mondo come nuovo concetto di struttura ricettiva.

Il Capsule Inn Osaka in Giappone

Fonte: iStock

Capsule Inn Osaka in Giappone

Dove si trovano gli hotel a capsule

Da Tokyo, Osaka e Kyoto, ben presto la formula a capsule di questi hotel si è diffusa e sviluppata anche al di fuori del Giappone e nel resto del mondo, seppur in maniera meno capillare. Situati principalmente in aree vicine a stazioni e aeroporti, gli alberghi capsulari si trovano sempre in zone strategiche e comode per coloro che devono viaggiare.

Troviamo capsule hotel comodi, economici e dai molteplici stili, a Singapore, a Mosca, in Thailandia (Pattaya Beach), ma anche a Mumbai, Londra, Parigi, Amsterdam e Lucerna (in Svizzera).

E in Italia? Sì, questo stile d’accomodazione alberghiera si sta progressivamente diffondendo anche nel Bel Paese. Li troviamo, per esempio, a Milano, a Torino e a Napoli. Una formula che ricalca la filosofia giapponese è anche quella messa in pratica dagli innovativi e tecnologici capsule hotel all’interno di alcuni principali aeroporti italiani. Tra questi troviamo gli aeroporti di Milano Malpensa, Orio al Serio e Venezia.

Se fino ad alcuni anni fa i capsule hotel erano considerati soluzioni pratiche ma per nulla lussuose, oggi si è deciso di creare nuovi servizi sempre più all’avanguardia e le stesse strutture sono molto più attente al design e ai dettagli estetici. Eleganza, comfort e comodità a portata di aeroporto: i capsule hotel sono la nuova frontiera dei viaggi di lavoro e le loro potenzialità, secondo molti esperti del settore, sono ancora in netta ascesa.