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San Sperate, il borgo delle pietre sonore

Nel sud della Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari, c’è un paese-museo amato dai viaggiatori per diverse ragioni. Gode di una posizione formidabile, vanta un’ospitalità proverbiale, è animato da una incredibile vivacità culturale, è incoronato da splendidi giardini ed è particolarmente rinomato per la produzione di agrumi e pesche. Ciò che lo rende ancora più caratteristico, però, è la famosa arte muraria che ha trasformato il volto di questi luoghi e l’incredibile Giardino Sonoro. Stiamo parlando di San Sperate, un borgo che ha fascino e unicità da vendere.

I murales di San Sperate, il paese-museo

Quella della odierna San Sperate è “una storia scritta con i colori dell’entusiasmo”. Camminare per le pittoresche vie di questo splendido borgo nel sud della Sardegna significa intraprendere un viaggio emozionante nel mondo dell’arte, una immersione magica in un caleidoscopio di figure e colori. Sono centinaia i murales che decorano i muri degli edifici, trasformando il paese in un museo a cielo aperto.

Tutto ha avuto inizio nel 1968, anno di grandi fermenti politici e culturali, quando il giovane artista Pinuccio Sciola, ritornato dopo una serie di viaggi in giro per l’Europa, contagiò la sua comunità con una vulcanica voglia di cambiamento, fondato sui valori dell’arte e della partecipazione attiva della gente alla riscrittura consapevole del proprio futuro. In concomitanza con la festa religiosa del Corpus Domini, Sciola e i suoi amici iniziarono a ricoprire gli umili muri fatti di fango con strati di calce. L’operazione, sorprese positivamente i compaesani, incuriositi e ammaliati dal bianco accecante esaltato dal sole d’estate.

Nacquero così i primi murales, molti dei quali riprendevano soggetti di carattere antropologico e politico. San Sperate si è ben presto trasformato in un laboratorio di creazione e confronto e, complice l’attenzione della stampa nazionale ed estera, negli anni successivi sono arrivati in questo angolo di Sardegna numerosi artisti, molti dei quali stranieri, che hanno dato il loro entusiastico contributo, dipingendo nuove opere dai soggetti più disparati. In particolare, la conoscenza di David Alfaro Siqueiros, uno dei grandi maestri del muralismo messicano insieme ad Orozco, Rivera e Tamayo, si è tradotta in un empatico gemellaggio tra San Sperate e Tepito, quartiere storico di Città del Messico.

Negli ultimi quarant’anni San Sperate ha ospitato workshop internazionali d’arte, celebri artisti di teatro come Dario Fo ed Eugenio Barba, e musicisti di fama internazionale. Fondamentale per il muralismo, resta il contributo dei numerosi artisti locali, senza dimenticare gli importanti progetti artistici realizzati negli ultimi anni, come “Il fiume dei writers” nel 2009 e “Colore Identità” nel 2011, che ha acceso di colori alcune strade del paese, al fine di valorizzare ulteriormente il centro storico.

Il Giardino Sonoro, un felice connubio tra arte e natura

Pinuccio Sciola è autore anche di uno dei luoghi più magici di San Sperate: il Giardino Sonoro. Si tratta di un museo a cielo aperto, utilizzato dall’artista fin dagli anni ’60 come laboratorio, in cui ha dato vita a un’identità in pieno connubio con la natura sino a renderlo sito espositivo agli inizi del ventesimo secolo.

Un orizzonte di pietre megalitiche, uno spazio artistico senza tempo, in continuo divenire, che permette ai visitatori di compiere un’emozionante passeggiata all’interno dell’agrumeto in un percorso senza segnali né direzioni, tra i megaliti capaci di amplificare magicamente il senso di smarrimento. Sono sculture che riprendono le forme del megalitismo sardo ma che al contempo parlano un linguaggio moderno, attraverso linee che si incrociano simmetricamente, forme geometriche, eleganti segmenti e forme astratte che giocano con il rapporto arte e natura, forma e contenuto, idea e materia.

Un luogo immerso nel verde, carico di energie, che coinvolge tutti i sensi, dando la possibilità ai visitatori di poter godere, in una dimensione inedita, delle maraviglie che arte e natura possono arrivare a creare fondendosi insieme.

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In Sardegna c’è un giardino bellissimo, che pochi conoscono

Si affaccia sul mare cristallino della baia di Nora, sulla costa Sud-Ovest della Sardegna, uno dei giardini più belli d’Italia. Con il suo verde lussureggiante, che offre ombra e refrigerio d’estate e colorate fioriture nei mesi più freddi, incornicia le bianche spiagge che s’affaccia su questo tratto di costa, forse il più bello dell’isola.

In Sardegna è nato un nuovo giardino

È il Giardino del Sant’Efis Hotel che è appena entrato a far parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, di cui fanno parte altri 144 giardini sparsi in tutta Italia.

È un giardino privato, in quanto fa parte di un bellissimo boutique hotel, ma chiunque può entrare a visitarlo e a godere della sua magnificenza.

Prende il nome da San Efisio, il santo martire venerato in tutta la Sardegna. La sua posizione è molto strategica e regala agli ospiti dell’hotel e ai visitatori una vista panoramica senza precedenti, creando una sensazione di totale immersione nella bellezza naturale che lo circonda, una vera e propria oasi di tranquillità.

Un’oasi magnifica

Il progetto del giardino è stato affidato all’ingegnere paesaggista Maurizio Usai, che ha ideato un parco sensoriale, unico nel suo genere per sfumature di colori e di profumi.

Nel suo progetto del Giardino di Sant’Efis, Usai ha voluto portare avanti la tradizione sarda per le piante sub tropicali: infatti, la città di Pula nell’Ottocento era nota per le scoperte botaniche del Marchese di Villarmosa, che acclimatava piante rinvenute principalmente in Argentina, Brasile e Uruguay, importando le prime jacarande, i ficus magnolioide e le phytolacca.

Queste piante si sono adattate perfettamente al clima della Sardegna. Quindi, Usai ha integrato alle piante già esistenti, come le palme e i folti arbusti di strelitzie, una collezione di hibiscus. Vicino al mare si possono ammirare hibiscus di colore giallo, molto rari e di grande impatto.

L’altro famoso giardino sardo

In Sardegna esiste un altro giardino che già da qualche anno appartiene ai Grandi Giardini Italiani. Si tratta del Beranu Froriu, meglio conosciuto come Il giardino di Turri, un parco divenuto celebre per le sue magnifiche fioriture di tulipani, e che si trova nel centro della Sardegna, una zona pianeggiante che prende il nome di Marmilla.

Questo parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani anche in Sardegna: ne fioriscono ben 500.000, oltre alle rose e ad altre 450 varietà di fiori, tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Estate tra i Grandi Giardini Italiani

“Anche in estate i giardini offrono un’occasione di svago, in cui ammirare la natura, ma anche scoprire il nostro immenso patrimonio artistico e culturale”, spiega Judith Wade, CEO dei Grandi Giardini Italiani. “Un’opportunità anche per trovare giovamento dall’afa e dalla folla delle località di mare”. E per chi trascorre le vacanze al mare in Italia ci sono altri splendidi giardini che si possono visitare.

In Liguria fanno parte dei Grandi Giardini Italiani quelli di Villa Marigola a Lerici, di Villa Durazzo e La Cervara a Santa Margherita Ligure, i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio, famoso per le fioriture di glicini, e quelli di Villa Grock a Imperia, appartenuta al Re dei clown.

Nelle Marche ci sono i giardini di Villa Imperiale e di Villa Caprile a Pesaro.

Nel Lazio si possono visitare i giardini di Villa Bell’Aspetto a Nettuno e la Fondazione Nicola del Roscio – Giardino Botanico a Gaeta.

In Campania ne fanno parte il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il Parco Idrotermale del Negombo e i Giardini La Mortella a Ischia e, infine, Villa San Michele ad Anacapri.

Ma i giardini più numerosi sono in Sicilia. Qui si possono visitare il Giardino di Casa Pennisi ad Acireale, quelli di Radicepura a Giarre, l’Orto Botanico di Palermo, la Fondazione Casa Cuseni e Villa Schuler a Taormina e il Giardino dell’Impossibile a Favignana. Uno più bello dell’altro.

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In questo giardino puoi ammirare il fiore più grande del mondo

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere. Sono quelli in cui la natura ha deciso di portare in scena i suoi spettacoli incantati, quelli che da soli valgono un viaggio intorno al mondo. Ma ci sono anche altri posti da visitare e da esplorare, e sono quelli diventati iconici grazie ai capolavori artistici, architettonici e monumentali plasmati dall’uomo.

Esistono altri luoghi, invece, dove l’uomo e la natura si incontrano, proprio lì dove grazie al rispetto, alla cura e all’amore nasce la magia. Parchi delle meraviglie, giardini strabilianti e opere paesaggistiche d’immensa bellezza sono diventate, negli ultimi anni, delle vere e proprie attrazioni turistiche imperdibili.

Tra queste troviamo anche il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy, la nostra prossima destinazione di viaggio. Non un parco qualunque, ma un vero e proprio museo naturale che ospita numerosi esemplari di flora e di fauna tra i più rari e straordinari del pianeta. Proprio qui, infatti, è conservato alla stregua di un tesoro prezioso quello che è il fiore più grande del mondo. Curiosi di osservare con i vostri occhi questa meraviglia della natura?

Dentro il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Villers-les-Nancy, un comune francese situato nel cuore della Meurthe-et-Moselle. Passeggiando tra atmosfere caratteristiche, residenze antiche e luoghi sacri e religiosi è possibile raggiungere il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy, una delle attrazioni principali di tutto il territorio.

Qui vengono coltivate, sin dalla sua inaugurazione, oltre 10.000 esemplari di flora provenienti da tutto il mondo. Passeggiando tra i viali del giardino è possibile ammirare piante rare e in via di estinzioni, collezioni esotiche e tropicali, e specie curiose e insolite. La loro presenza rende il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy uno dei più grandi e importanti di tutta la Francia.

Molto più di un giardino botanico, questo parco delle meraviglie è un museo naturale da scoprire, ma anche un microcosmo prezioso di biodiversità da proteggere e da valorizzare.

Ninfe giganti, mangrovie, cactus messicani, serre tropicali e collezioni di conifere: queste sono solo alcune delle specie conservate qui e inserite in contesti paesaggistici che replicano i loro habitat di origine. La sensazione, passeggiando tra questi, è proprio quella di poter fare un viaggio tra le meraviglie naturali del mondo.

Ma non è tutto perché proprio qui è ospitato e protetto anche il fiore più grande del mondo. Si tratta dell’Arum Titan, un esemplare proveniente dall’Indonesia che sta fiorendo in questi giorni per la prima volta. La notizia ha fatto il giro del mondo e in pochi giorni migliaia di visitatori sono giunti al Giardino Botanico di Villers-les-Nancy per ammirare questo miracolo della natura.

Arum Titan: ecco il fiore più grande del mondo

Il suo nome è Arum Titan ed è un esemplare tropicale che supera i due metri d’altezza. Originaria dell’Isola di Sumatra, in Indonesia, questa pianta appartenente alla famiglia delle Aracee sta dando spettacolo negli scorsi giorni. Il motivo? Sta fiorendo.

La pianta, che è in via d’estinzione, è sotto le cure degli esperti del giardino botanico francese da 30 anni e per la prima volta sta regalando a loro, e a tutti gli spettatori, una fioritura straordinaria. La stessa che lo rende il fiore più grande del mondo.

Uno spettacolo unico e raro che non durerà a lungo, ma che ha già incantato tutti i visitatori del Giardino Botanico di Villers-les-Nancy.

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Appuntamento nei 200 giardini più belli d’Italia

Non solo città d’arte e piccoli borghi medievali: in Italia abbiamo uno splendido patrimonio naturalistico tutto da vivere, tra giardini lussureggianti e parchi rigogliosi sparsi in tutto il Paese. Sono oltre 200 quelli che, in occasione di uno degli eventi più attesi dell’anno, aprono i battenti al pubblico ospitando tantissime iniziative: torna infatti “Appuntamento in giardino”, che si svolgerà sabato 3 e domenica 4 giugno in numerose location diverse. Scopriamo le più belle.

“Appuntamento in giardino”: un evento imperdibile

Il fine settimana si veste a festa, approfittando di giornate bellissime e di temperature sempre più calde, ormai che ci stiamo avvicinando all’estate. Torna “Appuntamento in giardino”, l’evento internazionale giunto alla sua sesta edizione: si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale, ma anche artistico e storico, racchiuso nei parchi e nelle aree verdi. Per l’occasione, in Italia saranno circa 220 le location che apriranno al pubblico – alcuni di essi non sono normalmente accessibili, quindi sarà un’opportunità da non perdere.

Nel corso di queste due giornate straordinarie, i giardini coinvolti ospiteranno numerose iniziative. Potremo così ammirare paesaggi meravigliosi e goderci un po’ di relax all’aria aperta, ma anche scoprire curiosità sul mondo animale e vegetale, per imparare l’importanza di proteggerlo. “Parchi e giardini sono parte integrante e peculiare del patrimonio culturale italiano: beni vivi e vitali, dei quali avvertiamo sempre più l’intrinseca fragilità e lo straordinario valore per la collettività” – ha dichiarato l’ambasciatore Ludovico Ortona, presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI)

I giardini più belli da visitare

Questa è insomma l’occasione imperdibile per visitare alcuni dei più suggestivi giardini italiani. Ce ne sono diversi appartenenti al FAI (Fondo Ambiente Italiano), come il Giardino della Kolymbethra di Agrigento: è un’oasi verde immersa nel panorama della Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più famosi del nostro Paese. Altrettanto affascinante è Villa della Porta Bozzolo, in Lombardia: la splendida dimora settecentesca è circondata da un monumentale giardino all’italiana da cui si gode di una vista meravigliosa sulle colline circostanti.

Apriranno i battenti anche diversi siti UNESCO, veri gioielli riconosciuti a livello internazionale per il loro valore paesaggistico. È il caso di Villa D’Este, che ospita uno dei giardini più famosi d’Italia: si trova a Tivoli, e con le sue fontane regala una visione mozzafiato. In Toscana, tra le tappe imperdibili c’è il celebre Giardino mediceo di Boboli, parco storico situato nel centro di Firenze caratterizzato da statue e architetture settecentesche, oltre che da laghetti, ninfei e grotte. Un’altra meraviglia che merita una visita è il giardino della Reggia di Caserta, storica residenza reale risalente al ‘700.

All’iniziativa parteciperà anche Dimore storiche private, il circuito che raccoglie splendide residenze d’epoca su tutto il territorio italiano. Per l’occasione, sarà possibile visitare giardini bellissimi come quello del Castello di Thiene in Veneto o quello di Villa Miralfiore a Pesaro, un magnifico esempio di parco all’italiana cinquecentesco che, purtroppo, si è conservato solo in parte. In Sardegna, invece, ad aprire le porte sarà il Giardino Botanico di Monte Arci, per vivere un’esperienza sensoriale incredibile tra essenze officinali e arbusti mediterranei.

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Dove ammirare lo spettacolo delle magnolie in fiore in Ticino

Dal bianco brillante al rosa pallido, la fioritura in primavera delle magnolie è un’esplosione di colori che regala un vero e proprio spettacolo!

Messaggeri della bella stagione, questi magnifici alberi adornano con la loro delicata bellezza i giardini del Ticino: quale occasione migliore per una gita fuori porta a caccia di vedute e fotografie indimenticabili?

Ecco cinque luoghi perfetti per ammirare le magnolie in fiore.

La splendida vista sul Lago Maggiore e le magnolie

Paradiso di magnolie è il giardino botanico del Gambarogno, nel distretto di Locarno, 20000 metri quadri con oltre 400 varietà di magnolie nel pieno della fioritura.

Tappa imperdibile per chi percorre il sentiero panoramico che dal porto di San Nazzaro arriva a Vira Gambarogno, il Parco Eisenhut risale alla metà degli anni Cinquanta, gioia per gli occhi e per il cuore.

Infatti, oltre al fascino dell’elegante fiore della magnolia, un sentiero si snoda tra gli alberi, i cespugli e più di 950 specie di camelie: insomma, un autentico eden per chi ama i fiori e un trionfo di profumi e colori.

Rosa magnolia a Paradiso

Il favoloso lungolago di Paradiso, nel distretto di Lugano, oltre alla vicinanza alla funicolare, vanta immensi alberi di magnolia che costeggiano la via principale e trasformano la fermata al semaforo in una piacevole sosta.

Siamo in un territorio unico: il Monte San Salvatore svetta con i suoi 912 metri nel cielo di Lugano e dona una veduta superlativa sulla pianura lombarda, sulle catene delle Alpi svizzere e savoiarde e sul lago Ceresio mentre il tetto della chiesa e il terrazzino Capodoro sono un belvedere con panorama a 360 gradi.

Il San Salvatore è un momento di relax a pochi passi dalla città: dalla vetta, è possibile scendere a piedi lungo il sentiero che conduce a Ciona (Carona) o a Pazzallo e Paradiso, passeggiando immersi in una natura rigenerante e dagli innumerevoli scorci panoramici.

Sul crinale, inoltre, è presente un percorso naturalistico adatto a tutti mentre per gli sportivi più esperti non manca l’esclusiva via ferrata.

Bellinzona, la capitale del Canton Ticino

Località tra le più popolari della Svizzera, Bellinzona è la capitale del Canton Ticino, affascinante e ricca di storia, nota per i suoi tre castelli Patrimonio UNESCO e per il centro storico ricco di piazzette e angoli davvero suggestivi.

In Piazza del Governo, voltatevi verso nord con le spalle alla fontana e alzate lo sguardo: all’ombra delle mura del castello, ecco la magnolia dagli splendidi fiori rosa pallido.

La città è meta ideale per scoprire meglio il Ticino con una gita a Lugano e a Locarno e per gli amanti della montagna che hanno l’opportunità di esplorare le varie vette ticinesi tra cui la Vetta dell’uomo, Pizzo Paglia e la Marmontana.

Il Parco di Villa Argentina a Mendrisio

A Mendrisio, il Parco di Villa Argentina, sontuosa villa del XIX secolo nonché uno dei Campus dell’Università della Svizzera italiana, vanta un intero gruppo di Magnolia grandiflora.

Edificata tra il 1973 e il 1874 da Antonio Croci come residenza di Giovanni Bernasconi, rimase di proprietà dei discendenti fino al 1839 quando venne acquistata dal comune di Mendrisio.

I due piani della villa sono delimitati ai lati da un elegante loggiato e la dimora è davvero particolare poiché unisce lo stile neoclassico, legato alla tradizione ticinese e italiana, con elementi esotici di ispirazione coloniale.

Sul retro, si stagliano alcuni alberi secolari tra la ricca vegetazione, come i pini neri, il cedro himalaiano e il grande tasso comune.

Le magnolie sul lungolago

E’ un piacere passeggiare sul lungolago di Melide, con magnifica vista sul Lago di Lugano e al cospetto dei bianchi e brillanti fiori di magnolia.

Inoltre, qui non può mancare una visita al parco Swissminiatur, incredibile museo all’aperto inaugurato nel 1959 in cui ammirare i più importanti edifici e mezzi di trasporto della Svizzera in scala 1:25.

Fra le miniature presenti, riprodotte nei minimi dettagli, troviamo famosi edifici come il Castello di Rapperswil, il Castello di Chillon e i Castelli di Bellinzona, il Palazzo Federale di Berna e la Piazza Grande di Locarno.

Ma non è tutto: una rete di 3560 metri di ferrovie in miniatura attraversa il parco e 18 treni corrono sui binari, passano sui ponti e si fermano alle stazioni, mentre i battelli solcano i laghi, le funivie e le funicolari salgono e scendono dalle montagne e le automobili corrono sull’autostrada.

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Esiste un giardino delle meraviglie che s’illumina di notte

C’è qualcosa di magico che succede in primavera intorno a noi, che non si può descrivere ma solo vivere. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, trasforma il mondo che abitiamo nel palcoscenico di spettacoli che lasciano senza fiato.

Fioriscono i prati, i giardini e i viali alberati di moltissime città del globo che, in questo periodo, diventano le destinazioni perfette da raggiungere per tutti gli amanti dell’outdoor e della natura.

Le fioriture che si snodano intorno al mondo, da quelle grandi e celebri a quelle più piccole e pittoresche, diventano delle vere e proprie attrazioni turistiche da raggiungere. Eppure c’è un luogo che, più di altri, riesce a incarnare perfettamente l’essenza del periodo. Stiamo parlando del Giappone. Proprio qui, all’ombra delle iconiche fioriture di ciliegio, esiste un giardino delle meraviglie che di notte si illumina e sfavilla: è un incanto.

Bentornati a Osaka, dove la primavera è un sogno

È un sogno che accomuna tantissimi viaggiatori, quello di raggiungere il Paese del Sol Levante durante i mesi di marzo, aprile e maggio, e i motivi sono piuttosto intuibili. Durante la stagione primaverile, infatti, la natura tinge di meraviglia alcuni dei luoghi più iconici del territorio.

È proprio qui, tra strade e viali avvolti dal soffice manto rosa dei ciliegi in fiore, che cittadini e viaggiatori si riuniscono per praticare l’Hanami e per passeggiare in tutte quelle città dove gli elementi architettonici sono incorniciati da paesaggi naturali da sogno. Non solo ciliegi però, le fioriture del Giappone sono tante e diverse, e tutte sono destinate a incantare.

Tra i luoghi da raggiungere in questo periodo c’è anche Osaka, la grande città dell’isola giapponese di Honshu. Celebre per la vita notturna, per lo street food, ma anche per gli straordinari templi secolari, il territorio ospita uno dei giardini più suggestivi del mondo.

Stiamo parlando del Nagai Botanical Park, un luogo che celebra la natura a ogni ora del giorno. Quando il sole tramonta e lascia spazio al crepuscolo, infatti, il parco inizia a brillare creando un’atmosfera che lascia senza fiato. Tutto merito dell’uomo che, imitando Madre Natura, ha creato uno show incredibile. Una mostra immersiva e permanente che trasporta i visitatori in un magico mondo delle meraviglie.

Osaka: il giardino delle meraviglie che si illumina di notte

Fonte: teamLab

Osaka: il giardino delle meraviglie che si illumina di notte

Nagai Botanical Garden: il parco fiorito che brilla di notte

Situato nel rione Higashisumiyoshi-ku, il Nagai Botanical Garden è un giardino botanico situato nei pressi dell’omonimo parco urbano e frequentato quotidianamente dai cittadini. Proprio qui, le persone, scelgono di trascorrere le giornate all’insegna del relax, della spensieratezza e della natura.

Eppure è quando tramonta il sole che questo parco sembra essere sotto l’effetto di un incantesimo. Quando le luci si spengono, infatti, un caleidoscopio surreale di luci e colori prende vita. Ed è allora che comincia la magia.

Tutto merito di una mostra permanente e immersiva messa a punto da teamLab, un collettivo artistico internazionale che crea capolavori visivi e immersivi combinando arte, scienza, tecnologia e natura con l’obiettivo di raccontare il mondo in nuovi e inediti modi.

A Nagai Park, infatti, quando arriva la notte, una serie di spettacoli scintillanti illuminano l’intero parco. Nulla resta uguale perché lo show è in continuo mutamento. Le opere della mostra, infatti, sono influenzate dalle condizioni meteorologiche, dal vento e dalla pioggia. E poi, ancora, dagli alberi e dagli esemplari che popolano il giardino.

Ne risulta così una mostra immersiva che non conosce spazio e tempo ma che, al contrario, muta continuamente fondendosi con l’ambiente circostante.

Le sculture giganti raffigurano l’energia degli agenti atmosferici e si trasformano in lampi di luce quando le persone si avvicinano. E poi, ancora, proiezioni vorticose che trasportano in universi lontani e sentieri che conducono i visitatori all’interno di un’ecosistema straordinario e senza confini.

Nagai Botanical Park

Fonte: teamLab

Nagai Botanical Park, Osaka
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Riapre il più bel giardino di glicini d’Italia

Con l’arrivo della primavera, si può tornare ad ammirare la spettacolare fioritura dei profumatissimi glicini dei giardini di Villa della Pergola, ad Alassio, considerata la più bella d’Italia. Tutto è pronto per accogliere i visitatori per una nuova stagione, con visite guidate sempre diverse perché il set cambia a seconda delle fioriture.

I giardini di Villa della Pergola

A partire dal 25 marzo, riaprono le porte ai visitatori i giardini di Villa della Pergola ad Alassio. Ogni anno, da marzo a fine aprile, questi giardini cambiano volto grazie all’esplosione di colori e di profumi dei tanti esemplari di glicini e non solo. E quest’anno ce ne sono ancora di più: le varietà di glicini sono 40, tra cui alcune rare come la Wisteria Floribunda “Hime Fuji” e il glicine rosso “Milletia”.

Passeggiando nel parco e tra le pergole, spettacolari cascate color glicine, rosa e bianco diffondono un profumo inebriante creando una scenografia davvero suggestiva.

La storia dei giardini

Con il loro affaccio impareggiabile sul Golfo di Alassio e sull’isola Gallinara, questi giardini affondano le radici alla fine dell’Ottocento, quando Alassio e tutta la Liguria erano meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, e consistente era la comunità inglese.

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Fonte: @Matteo Carassale

I glicini dei giardini di Villa della Pergola @Matteo Carassale

William Scott, già nel 1906, li definiva “una delle meraviglie della Riviera, degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola. Oggi fanno parte dei 150 Grandi giardini italiani, della “Garden Route Italia” e dell’Associazione parchi e giardini italiani (APGI) e ospitano una flora mediterranea ed esotica sempreverde proveniente da ogni angolo del mondo. Lo scorso anno ha vinto il premio come “Parco più bello d’Italia”.

Ogni mese ha il suo fiore

Pini marittimi, mandorli, ulivi, e poi cipressi, cedri del Libano, lecci e jacarande, ma anche esemplari unici di palme canariensis. In ogni periodo dell’anno, nei giardini di Villa della Pergola sbocciano differenti varietà di fiori o si possono trovare frutti sugli alberi, perché ogni stagione è di per sé diversa.

Giardini-di-Villa-della-Pergola

Fonte: @Matteo Carassale

GLicini ma non solo nei giardini di Villa della Pergola

Chi visita i giardini a marzo riconosce soprattutto glicini, iris e rose. Ad aprile, oltre a glicini e rose ci sono anche gli agrumi, una quarantina di varietà. Maggio è il mese della lavanda e delle ninfee, mentre giugno quello del fior di loto, delle ortensie Annabelle, quercifoglie e delle ninfee tropicali. A luglio e agosto si possono ammirare oleandri, hibiscus, strelizie Nicolai, loti e canna indica. Tra agosto e settembre spuntano oleandri, lantane e ibiscus, mentre in autunno è tempo di dalie.

Accompagnati da guide specializzate, i visitatori possono ammirare le migliaia di specie di fiori e piante che abbelliscono i giardini, tra rarità ed esemplari unici come la Wollemia nobilis, una pianta preistorica, venuta dal passato, presente in meno di cento esemplari al mondo o la straordinaria collezione di Opuntiae e Cactacee tra cui alcune rare e affascinanti come il Myrtillocactus geometrizans crestatus o ancora la collezione di rose, al massimo dello splendore proprio in questo periodo.

Wisteria-Burford

Fonte: @A. Le Mure

Un esemplare di Wisteria Burford

Passeggiando per i viali dei giardini, ci s’imbatte nel boschetto dei mirti secolari, spettacolari esemplari dalle rarissime bacche bianche, e ci si inoltra nell’agrumeto, con la collezione di più di 30 varietà tra specie locali come il Chinotto di Savona (presidio Slow Food) e altre come il Pomelo, il Citrus gigantis, il Cedro mano di Buddha, l’Arancio trifoliato, unico agrume a foglia caduca in natura, o il Murraya paniculata, più piccolo agrume al mondo.

Ma anche le fioriture di lavanda, iris, gerani che illuminano il parco con uno spettacolo di colori, come la Caesalpinia (Poinciana) japonica con il suo giallo acceso o l’Eritrina cristagalli, chiamata anche “albero del corallo” per il color rosso abbagliante dei fiori che ricordano, nella forma e nel colore, la cresta di un gallo.

E poi, è facile imbattersi nella fauna che abita i giardini, dagli scoiattoli ai ricci alle molte specie di uccelli, tra cui una coppia di falchetti e la loro nidiata.

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Fonte: @Matteo Carassale

Il panorama sul Mar Ligure dai giardini @Matteo Carassale

Cosa c’è di nuovo

Durante la fase di restauro dei giardini di Villa della Pergola, un’attenzione particolare è stata dedicata al recupero, alla conservazione e alla creazione delle rinomate collezioni botaniche, tra cui quella dei glicini.

Il restauro e la creazione di nuove pergole hanno permesso, infatti, di dare nuova vita alla collezione di questi affascinanti fiori, già particolarmente amati dalla famiglia Hanbury: la fioritura era per loro così importante che veniva celebrata ogni anno con un “Wisteria Party“, organizzato da Ruth, moglie di Daniel, a cui erano invitate le autorità di Alassio e l’intera comunità inglese.

Le guide accompagnano i visitatori alla scoperta del parco, descrivendo i diversi percorsi botanici e la storia del luogo, in visite differenti in base alla stagione e alle fioriture.

Pergola-Longissima-Alba

Fonte: @A. Le Mure

I giardi di Villa della Pegola

Le visite guidate

Il parco di Villa della Pergola è aperto tutti i giorni da marzo a ottobre, tranne il lunedì, con quattro turni di visite: 9.30, 11.30, 15.00, 17.00.

Il biglietto d’ingresso intero costa 15 euro, ridotto 12 euro, ragazzi dai 7 ai 18 anni 6 euro mentre è gratuito per i bambini da 0 a 6 anni. Per poter prenotare la propria visita guidata ai giardini, è attiva la biglietteria online.

Il parco è diventato, negli anni, uno dei simboli della città di Alassio, integrando l’offerta turistica e contribuendo così a rendere la città sempre più l’emblema di una meta green.

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Stanno per riaprire i giardini incantati di Merano

Ci troviamo nel periodo dell’anno più magico e straordinario di sempre, quello in cui il mondo che conosciamo ci regala visioni incredibili che incantano la vista e lasciano senza fiato. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo lento risveglio, trasforma il pianeta che abitiamo nel palcoscenico dei suoi spettacoli più belli.

Fioriscono i prati, i giardini e i viali delle città, e le destinazioni del globo indossano il loro vestito più bello, quello fatto di colori cangianti e brillanti e di profumi che inebriano i sensi. Il miracolo della primavera ha preso vita intorno a noi, è questo il momento perfetto per scoprire e riscoprire il mondo che abitiamo.

Per ammirare le grandi fioriture, e la bellezza messa in scena dalla natura, non abbiamo bisogno di volare dall’altra parte del mondo, perché proprio in Italia esiste un’oasi delle meraviglie che, con la bella stagione, sta per riaprire le sue porte. Stiamo parlando dei Giardini di Castel Trauttmansdorff che, in primavera, sono ancora più spettacolari.

Fiori, profumi e colori tra i giardini delle meraviglie

Mentre le fioriture esplodono intorno a noi, tingendo di meraviglia i paesaggi che ci circondano, un altro miracolo sta prendendo vita nella conca del meranese. All’interno dei Giardini di Sissi, infatti, la primavera è già iniziata, ma bisognerà attendere aprile per poter ammirare lo spettacolo di Madre Natura che, vi anticipiamo, è più straordinario che mai.

L’apertura ufficiale dei giardini è prevista per il 1° aprile, giorno nel quale questa oasi delle meraviglie inaugurerà la stagione 2023 aprendo le porte ai visitatori provenienti da ogni parte del mondo. I numeri anticipano la bellezza dello show visivo: oltre 350000 fiori primaverili, che fanno da contrasto al colore della terra e al verde delle specie esotiche e sempreverdi, accoglieranno gli ospiti nei giardini.

A Trauttmansdorff, infatti, la primavera si trasforma in un tripudio di tinte e colori che abbagliano la vista e la incantano. Tappeti di fiori, composti da migliaia di tulipani, narcisi, ranuncoli e papaveri d’Islanda, appaiono davanti allo sguardo dei visitatori, creando atmosfere incantate e surreali.

Giardini di Castel Trauttmansdorff: i colori e i profumi del parco

Entrando nei Giardini di Castel Trauttmansdorff sarà come fare un viaggio ideale tra le bellezze naturalistiche del mondo. L’esotico Palmeto dell’area, infatti, permetterà ai visitatori di ammirare oltre 90 specie diverse di camelie, incorniciate dalla fioritura delle azalee sempreverdi.

Non mancano ovviamente i tulipani in fiore, che evocano i suggestivi paesaggi sterminati d’Olanda. Con loro anche i ciliegi, che invitano gli ospiti a praticare l’Hanami, la meravigliosa tradizione giapponese che consiste nell’osservazione dei fiori di ciliegio. Alla fine di aprile, invece, toccherà alle peonie a dare spettacolo: più di 80 varietà di questa specie esploderanno in tutta la loro bellezza creando atmosfere colorate, sfarzose e mozzafiato.

Il viaggio all’interno delle meraviglie create da Madre Natura non finisce qui, e ci invita a scoprire il dolce aroma degli agrumi conservati nella Terrazza dei Limoni.

Come e quando visitare i Giardini di Castel Trauttmansdorff

Come abbiamo anticipato, l’apertura dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è prevista per il 1° aprile, data che inaugurerà ufficialmente la stagione 2023.

In questa occasione sarà possibile scoprire tutte le fioriture dell’area in autonomia, oppure scegliere di partecipare alle visite guidate per vivere esperienze tematiche e sempre diverse.

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Riapre Villa Arconati, la piccola Versailles d’Italia

Il 26 marzo riapre le porte Villa Arconati, famosa per essere la “piccola Versailles” italiana. Il meraviglioso giardino della villa si risveglia con nuovi suoni, profumi e colori e le sale spalancano le finestre – 365, come i giorni dell’anno, secondo una leggenda locale – per far entrare la luce di una nuova primavera.

Villa Arconati ha mantenuto miracolosamente intatta la propria identità, senza essere inglobata nel tessuto urbano della vicina Milano, grazie al fatto di essere nel cuore verde del Parco delle Groane. Tra i più illustri esempi di villa di delizia del patriziato milanese, vanta un fascino senza tempo, arricchito da quattro secoli di storia.

La storia di Villa Arconati

Realizzata per volere di Galeazzo Arconati, la villa lombarda è uno degli esempi più belli di villa di delizia a Nord di Milano. L’edificio è circondato da un giardino di 12 ettari con statue, fontane e giochi d’acqua. All’interno del palazzo si trovano 70 sale, la più bella è senza dubbio la sala da ballo ornata con stucchi e dorature.

Troviamo, inoltre, la Sala dei ricevimenti, abbellita dagli affreschi dei Fratelli Galliari e la scultura di Tiberio sotto cui, secondo la leggenda, venne pugnalato Giulio Cesare. Villa Arconati è l’unica residenza del Nord Italia a poter vantare una statua romana originale in marmo di queste dimensioni (la scultura è alta quasi tre metri) all’interno delle proprie mura.

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Fonte: 123rf

Villa Arconati, uno splendido esempio di villa di delizia

Il progetto di ampliamento e ingentilimento della villa e del duo ampio parco, portò il “Castellazzo” a trasformarsi da semplice casamento di campagna in una delle più ricche e imponenti residenze nobiliari del patriziato, tanto da vantare l’appellativo di “regia villa” già nel Seicento, poiché poteva rivaleggiare in splendore con le residenze dei reali.

La villa del Settecento riapre le porte ai turisti e curiosi mostrandosi sempre più bella, grazie soprattutto ai recenti interventi di restauro non solo nelle sale interne del palazzo, ma anche nel giardino monumentale. I lavori hanno permesso di recuperare il parterre settecentesco alla francese e la topiatura delle “ballerine”, ma anche le sale del piano terra, fra cui la Sale degli Ovali, le sale dell’ala museale, la Sala della Caccia, che conserva 12 tele datate 1705 del Maestro Crivellone, firmate e datate, realizzate ad hoc per questa stanza.

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Fonte: 123rf

Dettagli della facciata di Villa Arconati

Il palazzo, privo degli antichi arredi, è ricchissimo di storia e delle “storie” narrate dalle sontuose decorazioni, frutto del più fine stile barocchetto lombardo. Oltre a una visita per godere degli imponenti affreschi a trompe l’oeil, degli stucchi e delle dorature, delle quadrature e degli sfondati prospettici che aprono su cieli sereni dipinti, è possibile vivere alcuni ambienti proprio come gli antichi ospiti della villa.

Il giardino di Villa Arconati

Punto forte di Villa Arconati è il suo giardino di 12 ettari che, a oggi, è uno dei pochissimi esempi di giardino all’italiana e alla francese conservati in tutta la Lombardia, non avendo subito un ammodernamento “all’inglese” nell’Ottocento, come invece accadde a moltissimi parchi della zona.

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Fonte: 123rf

Il maestoso giardino di Villa Arconati

Il giardino di Villa Arconati è un luogo incantato, con statue classiche, berceaux, fontane i cui giochi d’acqua sono stati realizzati partendo dallo studio diretto del “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci, che era un tempo di proprietà di Galeazzo Arconati, il quale lo donò nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove oggi è gelosamente conservato. Notevole è anche il grande parterre, il giardino alla francese sul fronte Sud che, grazie al recente restauro, è tornato all’elegante aspetto originale.

Info utili

Villa Arconati sarà aperta tutte le domeniche dal 26 marzo al 10 dicembre 2023. Vengono organizzate anche delle speciali visite guidate il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio alla scoperta delle meraviglie del giardino di Villa Arconati. Sarà percorso di visita più ampio mai proposto dalla villa, che permetterà di visitare quasi tutti i 12 ettari del giardino, alla scoperta degli ambienti più ricchi dal punto di vista storico-artistico e architettonico del giardino all’italiana: i teatri dedicati ai miti classici, le fontane con i giochi d’acqua, i berceaux, ma anche ambienti meno conosciuti ma altrettanto suggestivi, come il laghetto, l’antica voliera e il labirinto, fino ad arrivare al parterre, uno dei pochissimi giardini alla francese della Lombardia.

I visitatori possono scegliere di effettuare una visita libera del complesso, supportati dalla mappa consegnata gratuitamente all’ingresso e dai pannelli esplicativi che si trovano negli ambienti più rappresentativi del palazzo e del giardino.

Gli orari d’apertura sono dalle 11 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 7 per i ragazzi dagli 11 ai 17 anni e per le persone diversamente abili, mentre è gratuito per bambini fino ai 10 anni e per gli accompagnatori di persone diversamente abili. La visita guidata costa 6 euro oltre al costo del biglietto d’ingresso. È consigliata la prenotazione online.

 

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Riapre uno dei giardini più belli da visitare in Italia

Rose, tulipani, fiori di loto e ninfee, boschi di alberi antichissimi, come la Grande Quercia con oltre quattro secoli d’età, e giurassici risalenti all’era dei dinosauri, come il ginkgo biloba e la metasequoia, prati e giardini, come il Giardino delle piante officinali ma anche un labirinto in cui perdersi, un tempio, un castelletto, una grotta, un eremo, viali fioriti come il Viale delle rose e il Viale dei tronchi smeraldo e tanti scorci romantici tra giardini acquatici e laghetti fioriti e passeggiate panoramiche: è questo uno degli angoli verdi tra i più affascinanti d’Europa.

Ci troviamo nel Giardino di Sigurtà, un’oasi di 600.000 metri quadrati alle porte di Verona in uno dei borghi più belli d’Italia: Valeggio sul Mincio. Un parco storico da visitare nel modo che più aggrada: a piedi, in bicicletta, a bordo di un golf-cart, di uno shuttle o di un trenino panoramico.

Aperto al pubblico da più di 40 anni, riapre ora i cancelli per la stagione più bello che mai. Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio e una all’inglese, che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove, chi passeggia, percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo.

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Fonte: Wikipedia/Giulia Balestrieri

Il Viale delle rose a Sigurtà

Tulipani a Sigurtà

Nel 2016 l’evento Tulipanomania che si tiene ogni anno nel parco Sigurtà ha vinto il premio per la “Fioritura più bella d’Italia” e nel 2019 la World Tulip Society ha conferito il premio “World Tulip Destination Worth Travelling For” per l’eccellenza nella promozione e nella celebrazione del tulipano, mentre nel 2022 il premio come “Miglior festival di tulipani 2022 al mondo”.

La fioritura stagionale dei tulipani del parco è la più importante del Sud Europa. Ogni primavera fioriscono oltre un milione di tulipani che, con muscari, giacinti e narcisi, colorano nei mesi di marzo e aprile i manti erbosi e i boschi del parco con spettacoli floreali sempre nuovi.

Fonte: Ufficio Stampa

Tulipanomania a Sigurtà

Non solo fiori e piante

Passeggiando tra i viali e percorrendo i boschi del Parco giardino Sigurtà, ci si può imbattere in diverse specie animali, dagli aironi cenerini che hanno un’apertura alare di quasi 2 metri agli scoiattoli, dalle tartarughe alle carpe koi giapponesi.

E, nella fattoria, ci sono gli animali da cortile come le galline, le anatre, i tacchini, le pecore della Lessinia e gli asini, ma anche le caprette tibetane e i daini.

All’interno del parco, nascosti tra la fitta vegetazione, ci sono anche dei deliziosi edifici. Uno di questi è il Castelletto, uno dei luoghi storici più importanti. Originariamente chiamato Castelletto di Nina, è stato realizzato alla fine del 1700 e utilizzato in passato come Sala d’Armi. Oggi vi sono custodite le memorie letterarie, come la raccolta della rivista “Lo Smeraldo” per cui ha collaborato anche Eugenio Montale, e scientifiche.

Un altro edificio è l’Eremo, in passato chiamato Eremo di Laura. Nascosto in un angolo di pace, questo edificio fu realizzato nel 1792. Ha una facciata ornata da una bifora e all’interno ospita una statua della Madonna. da qui si gode di una meravigliosa vista sul Grande Tappeto Erboso.

Nascosta agli occhi del visitatore è la Grotta di Gianna, circondata da querce e fitti boschi, è stata realizata con pietre e fossili incastonati. Dal 1942 è chiamata Grotta Votiva e Giuseppe Carlo Sigurtà, findatore del parco, dedicò questo angolo di pace alla Madonna di Lourdes.

Infine, nel bel mezzo del Grande Tappeto Erboso si erge il monumento di bronzo dedicato a Sigurtà, alto quasi 4 metri e visibile da differenti punti del parco.

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Fonte: 123rf

Il Parco giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio

La storia del parco

La storia del Parco risale al 1407, quando era un brolo cinto de mura ovvero terre coltivate con foraggi racchiuse all’interno di una muraglia. Nel corso dei secoli ha avuto diverse evoluzioni, come l’ampliamento della superficie e la possibilità di attingere l’acqua dal Mincio, per arrivare al 19 marzo 1978, quando Giuseppe Carlo Sigurtà aprì il Giardino al pubblico. Oggi, gli eredi continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo parco naturalistico, proseguendo il lavoro svolto dai loro antenati.

Dal 2007 è entrato a far parte dei Grandi Giardini Italiani, una rete che racchiude i più bei giardini visitabili d’Italia, mentre dal 2020 è stato inserito nel progetto della Garden Route Italia, volto a valorizzare i giardini italiani, promosso da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il labirinto del Parco giardino di Sigurtà

Info utili per visitare il parco

A partire dal 5 marzo e fino al 12 novembre 2023 il Parco giardino Sigurtà è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Nei mesi di marzo, ottobre e novembre l’ultimo ingresso è alle 17 con chiusura alle 18.

Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 16 euro, per i ragazzi tra i 5 e i 14 anni costa 9 euro mentre è gratuito fino ai 4 anni di età

Nei giorni 10 aprile (Pasquetta), 25 aprile e 1° maggio l’entrata al parco sarà limitata e possibile solo con l’acquisto dei biglietti online. In occasione della Festa della Donna, l’8 marzo l’entrata al giardino sarà gratuita per tutte le visitatrici.

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Fonte: 123rf

Il monumento di bronzo dedicato a Giuseppe Carlo Sigurtà