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Il Palazzo di Wilanów: un tesoro da scoprire a Varsavia, tra arte e natura

Il Palazzo di Wilanów si trova nell’immediata periferia della capitale polacca ed è una delle cose da vedere durante un viaggio a Varsavia. Si tratta di una delle residenze più belle e storicamente significative della Polonia. Essp è conosciuto come la “Versailles polacca”. Il Palazzo di di Wilanów , infatti, è un esempio squisito di architettura barocca, circondata da splendidi giardin, in diversi stili: alla francese, all’italiana e all’inglese.

Organizzare una visita al Palazzo di Wilanów è facile, entusiasmante e ti regalerà degli ottimi ricordi da portare con te alla fine del viaggio. Si raggiungere tranquillamente anche con i mezzi pubblici da Varsavia. Questo magnifico palazzo e i suoi giardini sono una destinazione imperdibile per chi visita la capitale polacca. Che siate appassionati di storia, amanti dell’arte o semplicemente in cerca di un luogo tranquillo dove passeggiare, il Palazzo di Wilanów ha qualcosa da offrire a tutti.

Storia e Architettura di Palazzo di Wilanów: quattro secoli di bellezza

Costruito alla fine del XVII secolo per il re Jan III Sobieski, il Palazzo di Wilanów fu progettato dall’architetto Augustyn Locci. Questa grande dimora, da vedere durante un viaggio alla scoperta di Varsavia, sorse per essere una residenza reale e come tale rimase fino all’inizio del XIX Secolo. Furono diversi i re che occuparono le sue stanze e, successivamente, divenne la residenza di alcune delle famiglie nobiliari più importanti della Polonia: Sieniawski, Czartoryski, Lubomirski, Potocki e Branicki.

Con la presenza di queste famiglie all’interno del Palazzo di Wilanów ha portato alcune modifiche, tali da rendere questo luogo ancora più bello e splendente.  Malgrado le modifiche e le revisioni, la struttura generale ha mantenuto nel tempo il suo fascino barocco, rendendo Palazzo di Wilanów uno dei luoghi imperdibili da visitare durante un viaggio a Varsavia. Gli interni del palazzo sono ornati con affreschi, stucchi e mobili d’epoca, che offrono uno sguardo sulla vita e la cultura della nobiltà polacca.

Nel 1805, il Palazzo di Wilanów divenne, per volere di Stanisław Kostka Potocki, il primo museo pubblico della Polonia e uno dei primi mai aperti con questo intento in Europa. Al tempo, infatti, si creavano delle esposizioni d’arte in molti posti ma i palazzi, con le relative opere d’arte che contenevano, erano e restavano proprietà privata, con l’accesso solo ai proprietari, ai loro amici e invitati. L’apertura al pubblico fu un atto decisamente importante.

Purtroppo, molta della vasta collezione d’arte del Palazzo di Wilanów è stata trafugata durante l’occupazione nazista della Polonia. Fortunatamente, grazie all’incessante lavoro di tanti Art Men – ovvero tutte quelle figure che, dopo la guerra, si sono messe a cercare le opere perdute – qualcosa è stato recuperato. Gli orrori della guerra, in ogni caso, non hanno tolto splendore al Palazzo di Wilanów che resta una grande meraviglia polacca.

Palazzo di Wilanów: una meraviglia da vedere a Varsavia

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Palazzo di Wilanów dai suoi cancelli

I giardini di Palazzo di Palazzo di Wilanów: un incanto nel verde

Il Palazzo di Wilanów è circondato da vasti giardini che includono un parco in stile francese con aiuole geometriche e un giardino all’inglese con sentieri tortuosi e alberi secolari. La tenuta comprende anche un lago pittoresco, una serra e varie sculture, rendendola un luogo perfetto per una passeggiata rilassante. L’idea che fu la base del palazzo di Wilanów era quella di creare una corte che potesse godere anche di uno spazio esterno. Fu la tipica moda del XVIII Secolo di unire vita di corte alla vita all’aria aperta a guidare architetti e progettisti nella creazione di un simile luogo.

Per molti viaggiatori, il motivo principale per visitare il Palazzo di Wilanów sono i proprio suoi giardini. Se il tuo viaggio in Polonia avviene in primavera o estate, avrai modo di renderti conto della loro bellezza, curata al giorno d’oggi da esperti giardinieri, istruiti sulla storia dei giardini stessi. Molta manutenzione delle piante, infatti, dev’essere fatta con attrezzi antichi, proprio per rispettare il design dei giardini stessi e le piante.

A livello storico, fin dall’inizio della vita del Palazzo di Wilanów, fu Re Jan III a curare personalmente i giardini e a occuparsi del verde. Quel sovrano amava scegliere da solo le tipologie di piante, in base al suo gusto personale. Quel determinato momento storico è, oggi, evocato in modo più vivido nei giardini all’italiana situati sulle terrazze superiori e inferiori, tra il palazzo e il lago Wilanów. Le aiuole della terrazza superiore corrispondono nella loro composizione al disegno delle Camere Reali.

Nei giardini si possono ritrovare gli stessi temi e argomenti presenti nelle decorazioni del Palazzo di Wilanów: nulla è lasciato al caso. Le decorazioni originali furono progettate da artisti olandesi e furono rimosse dalle truppe russe all’inizio del XVIII secolo. Sono invece rimaste intatte le decorazioni settecentesche della terrazza superiore. I putti e le sfingi sono opera di Johann Elias Hoffmann. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, vennero portate al Palazzo di Wilanów molte sculture presenti in molte case nobiliari della Polonia, distrutte dalla guerra. Fu così che il Palazzo di Wilanów divenne una vera e propria nuova dimora per la cultura del paese.

Oltre ai giardini all’italiana e quelli alla francese, venne creato anche un giardino anglo-cinese. Questa ulteriore tipologia di giardino regala al Palazzo di Wilanów nuove geometrie, totalmente diverse da quelle barocche. All’interno del giardino anglo-cinese di Palazzo di Wilanów si trovano preziosi esemplari di alberi monumentali, come quercia e ginkgo biloba. Data la tipologia di alberi presenti, questa parte del giardino di Palazzo di Wilanów è il luogo più fotogenico da vedere se farai un viaggio a Varsavia in autunno. Parte dei giardini di Palazzo di Wilanów è, attualmente, una riserva naturale, casa di molti animali.

Visitare i giardini di Palazzo di Wilanów

Fonte: iStock

I giardini di Palazzo di Wilanów

Come raggiungere il Palazzo di Wilanów Varsavia

Ci sono diverse opzioni di trasporto per raggiungere il Palazzo di Wilanów è facilmente raggiungibile dal centro di Varsavia.

L’autobus, per esempio, è  Il modo più diretto per arrivare al palazzo di Wilanów, nonché il più economoico. Le linee 116, 180 e 519 conducono direttamente a Wilanów. La fermata si trova a pochi passi dall’ingresso principale del palazzo. Gli autobus partono frequentemente dal centro di Varsavia e il viaggio dura circa 30-40 minuti, a seconda del traffico.

In alternativa al solo autobus, si può utilizzare anche una combinazione che comprenda anche il tram.  La fermata da considerare a Varsavia è “Wilanowska” (linee 4, 10, 14 e 35). Successivamente, si sale poi sull’autobus l’autobus 139 o 200 che porta direttamente al palazzo. Questo percorso può essere utile se il tuo alloggio a Varsavia è vicino a una linea del tram.

Anche il taxi è un’opzione utile per raggiungere il Palazzo di di Wilanów, soprattutto se si fa parte di un gruppo di massimo quattro persone. Si tratta, sicuramente, di un viaggio più comodo e veloce. Il tragitto dal centro di Varsavia al Palazzo di Wilanów dura circa 20-30 minuti, a seconda del traffico, e il costo varia tra 30 e 50 złoty (tra i 7€ e i 12€ circa.

Chi ama pedalare, può raggiungere il Palazzo di di Wilanów in bicicletta. A Varsavia ci sono varie possibilità di noleggio bici e, anche per dare al proprio viaggio in Polonia un minore impatto sull’ambiente, durante i mesi più caldi, molti visitatori scelgono di seguire le piste ciclabili che conducono al Palazzo di Wilanów. È un modo piacevole di esplorare la città e il paesaggio circostante.

Infine, se il tuo viaggio in Polonia nasce come on the road e hai già un’auto a disposizione, sappi che puoi arrivare al Palazzo di Wilanów usando il tuo mezzo a quattro ruote. Nei pressi del palazzo sono disponibili dei parcheggi per i visitatori.

Informazioni utili per visitare il Palazzo di di Wilanów

Cosa sapere per visitare il Palazzo di Wilanów durante il tuo viaggio in Polonia? Questo luogo storico è aperto al pubblico tutto l’anno, con orari variabili a seconda della stagione. È consigliabile controllare il sito web ufficiale per gli orari aggiornati e per prenotare i biglietti in anticipo, specialmente durante i periodi di alta affluenza turistica.

Il Palazzo di Wilanów ospita anche una serie di eventi culturali, mostre e concerti durante tutto l’anno, rendendo ogni visita un’esperienza unica. Inoltre, il parco è accessibile gratuitamente, quindi anche una semplice passeggiata nei giardini vale la visita.

Per visitare il Palazzo di Wilanów è richiesto un biglietto d’ingresso di 5 złoty (poco più di 1€). I biglietti si possono comprare anche online: al momento dell’acquisto, ti verrà chiesto di scegliere la data della tua visita. Data la fama meritata del Palazzo di Wilanów, è meglio acquistare i biglietti in anticipo, se il tuo viaggio in Polonia avviene in un fine settimana o in un giorno festivo. Il Palazzo di Wilanów è una meta gettonata durante l’alta stagione.

Il Palazzo di Wilanów è vasto e offre molti percorsi di visita diversi: meglio programmare di trascorrere una giornata intera nei pressi di questa Versailles della Polonia, in modo da poter dedicare a questo luogo tutto il tempo che merita.

Tutta l’area del Palazzo di Wilanów è attrezzata in modo da accogliere anche i viaggiatori che hanno difficoltà motorie e sono previste audioguide in moltissime lingue, anche studiate appositamente per ipovedenti o viaggiatori disabili. Basta farne richiesta al momento all’ingresso.

Nei giardini del Palazzo di Wilanów c’è anche una caffetteria, molto bella e sicuramente utile nel caso ti venga fare durante la tua giornata appena fuori Varsavia. Solitamente, gli orari di apertura della caffetteria del Palazzo di Wilanów cambiano a fine estate.

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“Bridgerton”, i giardini più belli della serie visti nella serie Tv

Sono trascorsi quattro anni da quando la serie Netflix “Bridgerton” ha esordito con la prima stagione e, oggi, è nuovamente alla ribalta: basata sui romanzi Julia Quinn, ha raccolto consensi in tutto il mondo grazie alla visione moderna dell’Inghilterra durante il periodo della Reggenza (dal 1811 al 1820) e alle sempre appassionanti storie d’amore.

E per concedersi una vacanza “in stile Bridgerton, cosa c’è di meglio che andare alla scoperta di alcune tra le location più belle, ovvero giardini da favola che fanno sognare? Ve li raccontiamo.

Osterley Park and House

A breve distanza in metropolitana dal centro di Londra, Osterley è un mondo a parte, una delle ultime tenute di campagna sopravvissute nella capitale, abbracciata da giardini, parchi e terreni agricoli: passeggiando lungo il viale alberato, si ha l’impressione di trovarsi in campagna, e non nella città di Hounslow.

Descritto da Horace Walpole come “il palazzo dei palazzi“, Osterley fu edificato alla fine del XVIII secolo dall’architetto Robert Adam per la famiglia Child allo scopo di intrattenere e impressionare i loro amici e clienti. Oggi, si presenta proprio come sarebbe stata nel 1780.

Incanta una camminata tra i colorati giardini formali, rinnovati grazie a un impegnativo progetto durato sei anni, la natura selvaggia, i bordi erbacei, le rose e le aiuole ornamentali, e l’originale casa estiva di Robert Adam adorna di alberi di limoni e arbusti profumati.

Dopo un una pausa relax sulle sedie a sdraio sul prato, da intraprendere una passeggiata nel bosco e scoprire la rimessa per barche e l’antico prato, che pullula di fiori di campo e farfalle.

Syon House

Nel cuore del quartiere londinese di Hounslow, Syon House, costruita nel XVI secolo, residenza per più di 400 anni dei duchi di Northumberland, vanta oltre 80 ettari di lussureggiante parco nonché un favoloso giardino d’inverno, cornice del primo ballo della seconda stagione della serie.

Sulle sponde del Tamigi, l’immenso parco ospita ben 200 specie di alberi rari e di sicuro interesse è l’ampia serra del giardino, l’ottocentesco Great Conservatory, la prima di tali dimensioni a essere progettata in vetro e ferro: la delicata ed elegante struttura fu disegnata da Cherles Fowler con schemi neoclassici basati su modelli palladiani.

Il Walled Garden di Luton Hoo Estate

La tenuta appartiene alla stessa famiglia dal 1903, quando fu acquistata dai Wernher, e conserva il tipico aspetto di casa di campagna inglese: oggi, vivace e accogliente, dispone di azienda agricola, parco eolico, proprietà residenziali, unità commerciali, un’esclusiva fattoria vittoriana, e un fantastico Giardino d’inverno all’interno del giardino recintato, racchiuso tra alte mura.

Painshill Park

Compaiono nella serie “Bridgerton” anche i curati e magnifici giardini di Painshill Park della contea di Surrey, ideati nel XVIII secolo da Charles Hamilton come “dipinto vivente“, che invitano a passeggiare intorno a un’opera d’arte e scoprire panorami mozzafiato.

Painshill è considerato uno degli esempi più importanti e raffinati del movimento paesaggistico inglese, uno stile di progettazione del paesaggio che è stato descritto dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner come “il più grande contributo della Gran Bretagna alle arti visive”.

Un paesaggio romantico e ricco di sorprese regala una fantastica giornata per tutta la famiglia, tra patrimonio culturale, bellezza, avventura e divertimento all’aria aperta.

Stowe Gardens

A sud di Buckingham incantano gli Stowe Gardens, la cui bellezza attrae i visitatori da oltre 300 anni.

Panorami perfetti, sentieri tortuosi, passeggiate in riva al lago e templi creano un paesaggio senza tempo, che riflette il mutare delle stagioni. Colmi di significati nascosti, edifici, statue e monumenti, i giardini furono creati per essere un paradiso terrestre e ancora oggi esercitano il loro fascino.

Le dimensioni e lo spazio sono perfetti per chi ama la vita all’aria aperta e rilassanti passeggiate in un luogo che è davvero senza tempo.

Wrest Park

Nel Bedfordshire, sontuosa dimora costruita durante negli anni Trenta del XIX secolo, la cui architettura trae ispirazione da un castello francese risalente al XVIII secolo, Wrest Park vanta un parco custode di tesori nascosti, quali un tempio cinese, la Bowling Green House del XVIII secolo, una fontana in marmo e un padiglione barocco dagli interni unici.

Prior Park

Appena fuori Bath (Patrimonio UNESCO), la grande villa palladiana di Prior Park è uno dei punti di riferimento della città. Adagiata sui verdi pendii a sud, la casa si staglia al di sopra di pittoreschi giardini tuttora costellati da interessanti elementi storici.

I terreni, che includono passerelle nei boschi, laghi, un famoso ponte palladiano e viste eccellenti su Bath, sono aperti al pubblico e curati dal National Trust.

Grimsthorpe Castle, Park and Gardens

A Bourne, nel Lincolshire, nella terza stagione della serie fa da residenza del nuovo arrivato Lord Hawkins il Grimsthorpe Castle, edificato nel XVI secolo da Sir John Vanbrugh, architetto di Castle Howard e Blenheim Castle.

Lo sfarzoso castello è avvolto nell’abbraccio di boschi secolari, un lago e deliziosi giardini dall’atmosfera tranquilla e rilassata e dalla lunga storia alle spalle.

Accanto al Castello, spiccano intricati parterre delimitati da siepi di bosso e uno scenografico bordo erbaceo incornicia la vista sul lago.

Castle Howard

Nello Yorshire, l’ampia tenuta del Duca di Hastings, ovvero il Castello di Clyvedon, è nella realtà il Castello Howard, incantevole residenza non molto distante da York, nord Inghilterra.

Risalente alla fine del XVII secolo, il Castello si caratterizza per grandi giardini e parco, un’oasi di pace e tranquillità dove dedicarsi a rigeneranti passeggiate nei boschi, al cospetto di templi, laghi e fontane.

Il paesaggio monumentale offre panorami che lasciano senza parole ad ogni angolo, abbracciando la campagna delle Howardian Hills, zona di straordinaria bellezza naturalistica.

La primavera porta in dono bellissimi rododendri e campanelle blu nell’ornamentale Ray Wood, l’estate vede invece esplosioni di colori e profumi nel giardino recintato del XVIII secolo e nuova vita sui laghi.

I giardini di Castle Howard sono dog-friendly ma i cani vanno tenuti al guinzaglio per proteggere la fauna selvatica.

Squerryes Court

Nel Kent, subito fuori da Westerham, spicca l’imponente casa padronale Squerryes Court, del XVII secolo, custode di un verdeggiante parco, vigneti e giardini: è lo sfondo ideale per una festa in giardino della terza stagione.

Qui, un giardino era già presente durante il Medioevo; poi, nel 1700 il conte di Jersey progettò il giardino in stile formale anglo-olandese. Nel 1731, la famiglia Warde acquistò la proprietà e risistemò il giardino secondo lo stile naturale alla moda nella metà del XVII secolo.

Oggi, le belle viste, il lago e le piantagioni lo rendono un giardino per tutte le stagioni.

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Riapre il bellissimo Giardino dell’Iris di Firenze

Lo spettacolo più bello della primavera? La rinascita della natura, con i suoi splendidi colori e i profumi inebrianti: non c’è niente di meglio che godersi una giornata all’aria aperta ammirando un’incantevole fioritura. E a Firenze si può vivere l’esperienza perfetta, grazie alla riapertura del Giardino dell’Iris. Il parco, che ospita migliaia di esemplari da cui prende il nome, torna ad accogliere i visitatori per un mese di tour gratuiti. Ecco che cosa sappiamo.

Firenze, riapre il Giardino dell’Iris

La data tanto attesa si sta rapidamente avvicinando: giovedì 25 aprile 2024 il Giardino dell’Iris di Firenze tornerà a riaprire i battenti per la stagione primaverile. È un appuntamento molto sentito tra i fiorentini (e non solo), che ogni anno attira migliaia di visitatori alla ricerca di bellissime fioriture e di una giornata da trascorrere nella natura. Il parco rimarrà accessibile gratuitamente al pubblico fino a lunedì 20 maggio 2024, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 10:00 alle ore 18:00 – l’ultimo ingresso è previsto per le ore 17:30.

Il Giardino dell’Iris ospiterà, come già accaduto nelle stagioni precedenti, un evento molto interessante: si tratta del workshop di disegno e acquerello botanico organizzato dalla Società Italiana dell’Iris, che ha in gestione il parco. Gli incontri si terranno dal 24 al 28 aprile 2024 e saranno tenuti dall’artista botanica Maria Rita Stirpe, proprio quando gli iris ricominceranno a fiorire in mezzo al verde. Sarà un’ottima occasione per imparare i segreti dell’acquerello e delle magnifiche sfumature di colore dei fiori, ma anche per apprendere curiosità botaniche e fare una visita guidata all’interno del Giardino.

Lo splendido Giardino dell’Iris di Firenze

Il Giardino dell’Iris è una delle bellezze di Firenze: si trova sotto Piazzale Michelangelo, considerato tra i luoghi più noti della città per via della splendida visuale di cui godono i suoi visitatori. Dal parco stesso, d’altra parte, si può ammirare un panorama mozzafiato sul capoluogo toscano. Ampio ben due ettari e mezzo, è facilmente accessibile attraverso una lunga serie di vialetti, selciati e scalinate: ha così origine un percorso molto suggestivo, che attraversa l’intero giardino alla scoperta delle oltre 1.500 varietà di iris che vi crescono.

L’iris è il fiore simbolo di Firenze, impresso anche nello stemma della città. In natura se ne conoscono solamente varietà viola e bianche, e fu proprio quest’ultimo ad essere preso come ispirazione per rappresentare il capoluogo toscano. Il suo colore venne ribaltato, dando vita ad uno stemma con un iris rosso su sfondo bianco: nella speranza di riuscire a ricreare questa sfumatura quasi impossibile, ogni anno il giardino ospita una competizione internazionale che ha come obiettivo la presentazione di nuove varietà di iris.

Incroci e combinazioni di floricoltura hanno già consentito la nascita di esemplari dai colori meravigliosi, i quali sono tutti esposti all’interno del parco. Molti di essi sono stati premiati, ma nessuno ha mai ottenuto un iris scarlatto come quello dello stemma fiorentino. Resta comunque uno spettacolo affascinante, quello che il giardino offre ai suoi visitatori: in primavera si risveglia con la sua fioritura dalle infinite sfumature meravigliose che incantano i più curiosi. È un’esperienza assolutamente da vivere, almeno una volta nella vita.

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Il Castello di Miradolo e i suoi splendidi giardini

Tra le campagne torinesi, immerso nella natura, ecco spuntare un bellissimo maniero circondato da un ampio parco che, in primavera, apre i battenti al pubblico per offrire uno spettacolo meraviglioso, quello della fioritura: è questa la magnifica cornice in cui si incastona il Castello di Miradolo, una delle architetture più suggestive del Piemonte. Risalente al XV secolo, ha una lunga storia ed è oggi sede di numerosi eventi e manifestazioni culturali. Scopriamo questo gioiello architettonico e il suo incantevole giardino.

Dove si trova il Castello di Miradolo

Il Castello di Miradolo si trova in Piemonte, a non molta distanza dalla città di Torino: è tuttavia lontano dal traffico e dallo smog, circondato da un bellissimo paesaggio naturale caratterizzato da rigogliose campagne. Il panorama circostante è meraviglioso: il castello è infatti situato all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice, quindi gode di una magnifica vista sul Monviso.

Siamo nei pressi del borgo di San Secondo di Pinerolo, piccolo centro abitato sito su una collina, più precisamente in località Miradolo. Arrivarvi non è difficile, sia in auto che con i mezzi pubblici. C’è un ampio parcheggio gratuito e non custodito per chi preferisce muoversi in autonomia, oppure si può usufruire di un comodo collegamento ferroviario da Torino con bus per raggiungere Miradolo.

La storia del Castello di Miradolo

Sebbene venga chiamato castello, quella di Miradolo è in realtà una villa di campagna che, per la sua facciata in stile neogotico, somiglia ad una fortezza medievale. La sua storia si perde indietro nei secoli. Pare che il terreno fosse occupato già nel XV secolo: vi sorgeva un cascinotto appartenente ai marchesi Massel di Caresana, che nel 1866 decisero di ampliarlo e ristrutturarlo per dargli un nuovo aspetto. Divenne così una splendida residenza nobiliare, andata in dote alla giovane Teresa Massel in occasione delle sue nozze con il conte Luigi Cacherano di Bricherasio.

Nel corso degli anni, il Castello di Miradolo si trasformò in un salotto culturale tra i più famosi di Torino e dintorni, ospitando illustri personaggi come lo scultore Leonardo Bistolfi e lo scrittore Edmondo De Amicis. Per gran parte del tempo, la villa venne utilizzata solo per lunghi periodi di villeggiatura e per le battute di caccia della famiglia Massel di Caresana, diventata all’epoca una delle più influenti di Torino. Con la morte della contessa Sofia, ultima erede del casato, il Castello di Miradolo venne inserito nel lascito testamentario a favore dell’istituto religioso di don Orione.

La residenza venne in un primo momento adibita a convento, quindi divenne una casa di riposo per anziani. Abbandonata a se stessa per lunghi anni, nel 2007 finalmente la tenuta venne acquistata dalla Fondazione Cosso, che diede il via ad un ampio progetto di recupero. Oggi il Castello di Miradolo ospita eventi, convegni e concerti di ogni tipo, tornando a far parte della scena culturale e artistica della provincia di Torino. E, naturalmente, il suo suggestivo parco è uno dei luoghi più belli dove ammirare la fioritura primaverile.

Orto del parco di Miradolo

Fonte: Fondazione Cosso

L’orto di Miradolo

Il Castello di Miradolo: cosa vedere

Immerso in un parco rigoglioso, il Castello di Miradolo è un edificio restaurato in stile neogotico nel corso dell’800: si suddivide in tre piani, ed è impossibile non rimanere affascinati dalle torrette che si ergono verso il cielo, facendo assomigliare la villa ad un vero e proprio maniero medievale. Gli interni sono stati oggetto di recenti interventi, che li hanno riportati al loro splendore originario. Uno dei luoghi tornati al fascino antico è la Torre Rotonda, realizzata nel 1839: grazie ad un ottimo lavoro ci offre una cartolina che sembra provenire dai tempi passati.

Le sale storiche sono state anch’esse restaurate, nel tentativo di recuperare le originarie decorazioni che consentono di studiare l’alternarsi delle varie fasi artistiche impresse sulle pareti del castello. Molto suggestiva è l’antica sala da pranzo nobiliare, che presenta gli stemmi delle famiglie che vi hanno abitato. Nella vicina sala del camino, invece, spicca – come dice il nome stesso – un grande camino in legno intagliato, mentre le pareti sono decorate con motivi floreali e ornitologici.

Il piano superiore è occupato, tra gli altri ambienti, anche da una cappella dedicata a San Giovanni Battista. Oltre al pregiato altare ligneo, vi si possono ammirare splendide decorazioni pittoriche risalenti alla fine del XVIII secolo, che impreziosiscono le pareti e la volta. È un vero e proprio capolavoro trompe l’oeil, finemente restaurato alcuni anni fa per riportarlo al suo fascino originario.

Nel corso degli ultimi anni, il Castello di Miradolo ha ospitato tantissimi eventi che hanno richiamato un gran pubblico. Tra le sue sale vi vengono organizzate mostre ed esposizioni di ogni tipo, mentre l’area dedicata ai congressi può accogliere incontri e lezioni. Inoltre vi è un’ampia serra esterna che viene utilizzata per catering, rinfreschi, concerti e presentazioni, accompagnati da un’atmosfera suggestiva.

Il parco del Castello di Miradolo

Parco di Miradolo

Fonte: Fondazione Cosso

Il bosco che circonda il Castello di Miradolo

Sebbene il Castello di Miradolo sia in sé un vero splendore, oggi è principalmente conosciuto per il suo bellissimo parco, anch’esso restaurato e aperto al pubblico. In origine, venne pensato come un giardino all’italiana con dettagli rinascimentali, successivamente ampliato e arricchito da un lungo viale d’accesso e da un sentiero ad anello che conduce al vicino bosco. Il parco, di forma vagamente ovale, ospita al centro un grande prato ed è attraversato da numerosi canali irrigui, fornendo così l’habitat ideale per molteplici specie botaniche.

I visitatori possono cimentarsi in autonomia in un lungo percorso guidato, seguendo i suggerimenti delle tante targhe disposte all’interno del parco. In molti sono attirati soprattutto dagli incantevoli colori primaverili che segnano la rinascita della natura: vi sono infatti un meraviglioso Viale delle Ortensie e un rigoglioso Camelieto, dove poter ammirare questi due fiori ormai diventati simbolo del Castello di Miradolo e del suo immenso parco.

Ma ci sono tante altre bellezze da esplorare, a partire dall’ippocastano monumentale che si staglia, con i suoi 30 metri d’altezza, proprio all’ingresso del giardino e dalla gigantesca sequoia proveniente dall’America del Nord. Infine, negli ultimi anni è tornato a rivivere anche l’orto di Miradolo, un angolo verde di forma circolare che si affaccia sulla corte rustica della dimora. Questo spazio ospita non solo diverse piante orticole e floreali, ma anche un’ampia vasca quadrata in pietra caratterizzata da giochi d’acqua infiniti.

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Torna a nuova vita il giardino segreto cinquecentesco italiano

Il giardino di cui vi stiamo per parlare è uno dei più suggestivi e amati del nostro Paese e anzi, del pianeta intero: persino il New York Times lo ha definito “il più bello e il più romantico del mondo”. Famoso ed emozionante, custodisce nelle sue immediate vicinanze una piccola perla antica, che purtroppo è rimasta per molto tempo dimenticata. Si tratta di un meraviglioso giardino cinquecentesco, che a breve tornerà a nuova vita.

L’Hortus Conclusus a due passi dal Giardino di Ninfa

Ci troviamo presso il fiabesco Giardino di Ninfa, un vero e proprio monumento naturale della Repubblica Italiana che sorge a Cisterna di Latina. Iniziato da Gelasio Caetani nel 1921, nell’area della scomparsa cittadina medievale di Ninfa, di cui oggi rimangono diversi ruderi, è uno splendido esempio di poesia e architettura medievale con oltre 1300 specie di piante, tra cui 19 varietà di magnolia, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi.

Riaperto quest’anno il giorno 16 marzo, attualmente le visite sono in programma nei fine settimana e nelle festività del 1 maggio, 2 giugno e 15 agosto, fino al 3 novembre; dal 19 luglio all’11 agosto – quando l’apertura comprenderà anche il venerdì –  previste soltanto al tramonto.

Nelle immediate vicinanze di Ninfa la famiglia Caetani fece realizzare l’Hortus Conclusus, un magnifica area verde decorata con una fontana ottagonale al centro e da vasche e ninfei. In principio venne utilizzato come orto, poi vi vennero piantati degli agrumi fino a diventare inaccessibile ai visitatori, e purtroppo per molto tempo. Ma le cose oggi stanno per cambiare, tanto che si punta ad aprirlo alle visite a partire dall’anno prossimo.

Il restauro

Come riporta La Repubblica, l’Hortus Conclusus di Ninfa subirà un profondo restauro grazie ai fondi del Pnrr e della Fondazione Roffredo Caetani che gestisce il bene. Ma non solo, perché sempre nel 2025 anche altri beni, che si fanno spazio nei pressi del Giardino storico, verranno resi fruibili tramite un raddoppio del percorso di visita.

Il progetto, chiamato “Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità”, prevede l’utilizzo di due milioni di euro di fondi Pnrr, più 200mila euro messi a disposizione dalla Fondazione.

I lavori sono già iniziati e non riguardano il Giardino che, anche durante questa primavera, può essere visitato in tutto il suo splendore e senza eventualmente incontrare cantieri aperti.

Verrà sottoposta a un grande restauro anche “Francis”, la vecchia turbina dell’azienda tedesca Voith, in funzione dal 1908 fino a pochi anni fa, che sorge vicina agli antichi mulini. Al contempo, verrà realizzata anche una nuova centrale per alimentare Ninfa con l’energia prodotta dal suo fiume.

Ma non solo, perché questi lavori faranno sì che l’area diventi persino più sostenibile: l’Hortus Conclusus verrà dotato di un impianto di irrigazione intelligente, che sarà perfettamente in grado di fornire ad ogni pianta l’acqua necessaria nei tempi e nei modi più opportuni.

Verrà poi installato un piezometro e realizzato un sistema di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, con lo scopo di dare vita a un centro studi internazionale sulle acque.

Insomma, molto probabilmente nel 2025 il prezioso Hortus Conclusus diventerà una meravigliosa attrazione (e anche sostenibile) per tutti i visitatori.

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A primavera questa villa storica si tinge di rosa

Mentre la primavera si avvicina sempre più in fretta, lo spettacolo della natura che rinasce ci circonda: cosa c’è di meglio che assaporarlo all’ombra di bellissimi ciliegi in fiore? Uno degli appuntamenti più attesi è il weekend presso la Reggia di Venaria, una suggestiva dimora storica situata a pochi passi da Torino, i cui giardini tornano a ricoprirsi di mille colori. Ecco tutti gli eventi da non perdere.

Un weekend tinto di rosa

Quest’anno, il tradizionale fine settimana “rosa” che si tiene alla Reggia di Venaria è ancora più speciale: cade infatti proprio nei giorni di Pasqua, da sabato 30 marzo a lunedì 1° aprile 2024. Si tratta di un appuntamento imperdibile che attira centinaia di curiosi e amanti della natura, un’occasione unica per trascorrere qualche ora all’aria aperta e ammirare lo spettacolo dei ciliegi in fiore. Proprio per allietare queste giornate, sono in programma numerosi eventi di intrattenimento tra balli, concerti e letture di poesia.

Ad alternarsi, per quanto riguarda la danza, saranno la Compagnia Egri Bianco Danza e il Balletto Teatro Torino, mentre l’intrattenimento musicale sarà affidato all’Ensemble di Sassofoni del Conservatorio G. Verdi di Torino. Per i più piccini, il pomeriggio sarà attivo un divertentissimo laboratorio di origami per imparare a realizzare dei ciliegi di carta. Sabato 30 e domenica 31 marzo sarà inoltre possibile partecipare a Una Reggia da Favola, un itinerario-gioco dedicato ai bimbi, con tanti quiz e indovinelli. Mentre lunedì 1° aprile andrà in scena una speciale Caccia al Tesoro per famiglie.

Per rendere ancora più speciale questo weekend primaverile, saranno organizzati dei pic-nic sul prato, pranzi a tema e aperitivi al tramonto. Per quanto riguarda i pic nic, si svolgeranno tra i ciliegi e avranno come protagonisti tre diversi cestini tra cui scegliere. I palati più raffinati potranno optare per il pranzo nel Patio dei Giardini, con un menù ricchissimo di sapore (disponibile solo sabato 30 e domenica 31 marzo). Infine, la sera sarà possibile scegliere un aperitivo e approfittare di deliziosi finger food per ammirare i ciliegi mentre il sole inizia a calare dietro l’orizzonte.

La Reggia di Venaria e i suoi giardini

La Reggia di Venaria Reale è una delle residenze sabaude: venne progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte per volere del duca Carlo Emanuele II, il quale era alla ricerca del luogo perfetto per le sue battute di caccia, a poca distanza dalla città di Torino. Al primo edificio del progetto originario si aggiunsero in seguito numerose altre strutture, sulle quali lavorò anche il famoso architetto Filippo Juvarra. Grande importanza fu data agli spazi verdi, grazie all’ampio parco che circonda la splendida dimora storica.

È in questo contesto che trovano spazio i giardini della Reggia di Venaria, i quali purtroppo non sono quelli originali: i francesi sfruttarono quest’area per creare una piazza d’armi. Negli ultimi anni, grazie ad un lungo lavoro di restauro, gran parte dello scenario naturale è tornato a rivivere. Spicca, in particolare, la zona dedicata al frutteto: il Potager Royal ospita decine di piante, tra cui rigogliosi ciliegi all’ombra dei quali godere di un bellissimo spettacolo. È proprio qui che va in scena il weekend “rosa”, alla scoperta di una delle fioriture più suggestive al mondo.

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In questo museo si nasconde un giardino di cuori: è un incanto

Nel cuore della vivace Bruxelles, tra le vie trafficate e gli edifici storici, si cela un gioiello dell’Art Déco che pochi conoscono: il Van Buuren Museum. Questo splendido parco, un tempo residenza privata della famiglia Van Buuren, è diventato recentemente il primo sito belga a entrare a far parte dell’esclusiva rete dei giardini storici promossa dal Consiglio d’Europa.

L’istituzione di questo itinerario culturale risale al 2016 e rappresenta un’importante iniziativa volta a preservare e promuovere la ricchezza artistica e paesaggistica dei giardini storici sparsi per il contintente. Il Museo si unisce così a una selezionata lista di siti iconici, tra cui spiccano il Giardino di Boboli in Italia e il Parco Serralves in Portogallo, rinomati per la loro bellezza e importanza storica.

Van Buuren Museum, tesoro nascosto di Bruxelles

Nascosti tra le tranquille strade di Uccle, i giardini del Van Buuren Museum sono molto più di un semplice parco: sono un tributo alla passione per l’arte e la bellezza di Alice e David van Buuren, un rinomato banchiere e collezionista d’arte di origine ebraico-olandese. Da quando hanno aperto le loro porte al pubblico nel lontano 1975, questi giardini hanno incantato il mondo con la loro atmosfera unica e affascinante.

Un capolavoro che prende il nome proprio da questa coppia affiatata, il cui impegno per il design ha plasmato non solo i giardini stessi, ma anche la sontuosa villa che li sovrasta. Originariamente estesi su una superficie di 26 acri nel lontano 1924, i giardini si sono trasformati nel corso degli anni in un’incantevole oasi verde che si estende su 1,2 ettari, una vera e propria oasi di serenità e incanto senza tempo.

La residenza, oltre a essere un esempio superbo di architettura dell’epoca, è intrisa di storia e racconta la vita affascinante di questa coppia visionaria. Tuttavia, con l’occupazione nazista del Belgio nel 1940, fu costretta a fuggire a New York, dove trascorse gli anni più bui della guerra.

Nonostante le avversità, il loro legame con la casa e i giardini rimase saldo, tanto che al loro ritorno in Belgio, decisero di mantenere viva la memoria di questo luogo unico aprendolo al pubblico. Oggi, una sala della villa è dedicata a documentare la storia travagliata dell’edificio e la vita straordinaria dei suoi proprietari

Salvaguardare un patrimonio inestimabile

I giardini del Van Buuren Museum a Bruxelles sono stati creati in più fasi grazie alla partnership tra i celebri architetti paesaggisti belgi Jules Buyssens e René Pechère, che ha portato alla creazione di un luogo unico, dove ogni angolo è un’opera d’arte in sé.

Gli interni della dimora sono un vero e proprio scrigno di tesori, dove si trovano mobili rari, tappeti pregiati, vetrate colorate, sculture e dipinti di maestri belgi e internazionali. Dalle opere rinascimentali alle creazioni dell’Art Nouveau, fino ai capolavori dell’Art Déco, ogni pezzo racconta una storia e offre uno sguardo privilegiato sulla ricca eredità culturale di Bruxelles e oltre.

Il viaggio inizia con il suggestivo Giardino Pittoresco, che accoglie con la sua tavolozza di fiori colorati e sentieri sinuosi, promettendo una passeggiata tanto rilassante quanto romantica. Proseguendo lungo il percorso, si incontrano il Piccolo e il Grande Roseto, dove la bellezza dei fiori è celebrata in tutto il suo splendore, catturando l’essenza più romantica di questi gioielli botanici. Infine, il suggestivo Giardino del Cuore e l’incantevole Frutteto chiudono il cerchio di questa straordinaria esperienza, offrendo ai visitatori un rifugio di pace e relax, arricchito dalla magia di un patrimonio naturale inestimabile.

In aggiunta alle esposizioni d’arte e ai concerti musicali, il sito ospita convegni culturali e incontri con artisti di fama internazionale, garantendo un programma ricco di stimoli e di interesse per il pubblico. Questa varietà di eventi conferma i Giardini Van Buuren come un centro culturale vivace e dinamico, posizionandoli saldamente come un punto di riferimento nel panorama artistico e culturale di Bruxelles.

Giardini Van Buuren

Fonte: Van Buuren Mudeum and Gardens © Visit Brussels – Jean-Paul Remy

Van Buuren Museum, Bruxelles
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Questi giardini stanno per fiorire: l’appuntamento magico

Profumi inebrianti, colori sgargianti e paesaggi che si riempiono d’incanto: con l’arrivo della primavera la natura riprende a vivere e prosperare.

Lo vediamo ad ogni passo, dai giardini in fiore, alle piante che riprendono vigore, ai frutti che iniziano a maturare. E anche noi ritorniamo a vivere e a meravigliarci davanti allo spettacolo della natura.

C’è un luogo, in particolare, dove l’esperienza della fioritura primaverile rappresenta un vero e proprio incanto: i Giardini di Castel Trauttmansdorff, a Merano. Come ogni anno, anche nel 2024 questo splendido parco è pronto a riaprire le porte in una veste nuova, con visite guidate alle installazioni, eventi e tanto altro.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff

Ad ospitare questi meravigliosi giardini è il Castel Trauttmansdorff di Merano, in Alto Adige. Questa è la dimora in cui l’Imperatrice Elisabetta, Sissi, ha trascorso diversi periodi di vacanza nel corso della sua vita ed è in suo onore che il parco annesso è noto anche come “Giardini di Sissi“.

Oggi sede del Touriseum (il Museo del Turismo), il castello e l’intera tenuta sono un luogo dal fascino unico in cui natura, storia e cultura si fondono armoniosamente in un tripudio di colori e profumi, di  antico e contemporaneo.

Aperti per la prima volta nel 2001, gli splendidi Giardini di Castel Trauttmansdorff sono uno spettacolo da ammirare almeno una volta nella vita o, ancor meglio, in ogni nuova stagione primaverile.

Con un’estensione di ben 12 ettari e più di 80 aree botaniche di estrema bellezza, disposte a formare un grazioso anfiteatro naturale, i Giardini di Sissi aprono lo sguardo al paesaggio circostante: da qui si possono ammirare la città di Merano e le imponenti montagne che la circondano in un abbraccio.

Il tema botanico 2024

La natura cambia costantemente, giorno dopo giorno, un po’ come noi. E cambia anche la composizione dei Giardini di Sissi che, anno dopo anno, danno luce a piante e fiori provenienti da tutto il mondo, seguendo una tematica, un racconto che guida i visitatori alla scoperta delle bellezze naturali che vivono il nostro pianeta.

Dopo il tema botanico delle “Piante carnivore“, a quello sulle “Piante profumate ed aromatiche”, per citarne alcuni,  il 2024 è dedicato alle splendide succulente: “Succu…cosa?”.

Il nome curioso dato alla nuova tematica riflette la natura resiliente delle specie che la compongono.  Sì, perché queste piante, dalle forme e dai colori più disparati, sono capaci di immagazzinare acqua per poi utilizzarla nei momenti di siccità. Un esempio di come la natura sappia adattarsi e sopravvivere nelle diverse condizioni climatiche, anche le più estreme.

Nel corso della visita ai giardini potremo ammirare un vasto numero di esemplari di succulente: dai più famosi cactus, ananas ed aloe, fino ai meno conosciuti e provenienti da luoghi remoti. Sono tante le curiosità da scoprire quest’anno. Per esempio, sapevate che anche la vaniglia appartiene a questa categoria di piante?

Giardini di Castel Trauttmansdorff, succulente

Fonte: Karlheinz Sollbauer

Succulente ai Giardini di Castel Trauttmansdorff

Quando e come vivere l’esperienza dei giardini in fiore

Appuntamento al 29 marzo 2024 per la nuova stagione dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, che si concluderà il 15 novembre.

Sarà possibile vivere un’esperienza immersiva a contatto con la meraviglia della natura tutti i giorni, dalle 9 alle 19. Nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto il venerdì vedrà un orario esteso fino alle 23: l’occasione perfetta per godere di uno spettacolo incantevole anche nella quiete e nella frescura delle serata, quando il sole si mette a riposo e la luna illumina di magia tutto ciò che la circonda.

Giardini di Castel Trauttmansdorff: le succulente

Fonte: Karlheinz Sollbauer

Piante dei Giardini di Castel Trauttmansdorff
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Inhotim, il giardino delle meraviglie dove arte e natura si fondono

Nel cuore della lussureggiante foresta brasiliana si erge un luogo magico e insolito, dove la creatività dell’uomo si fonde armoniosamente con la natura, dando vita a un’esperienza straordinaria.

Oggi ci troviamo a Inhotim, il museo d’arte contemporanea all’aperto più grande dell’America Latina, un’autentica sinfonia di colori e opere immersa nella maestosità della flora e della fauna circostanti.

Nascosto tra le colline del Minas Gerais, a soli novanta minuti da Belo Horizonte, questo luogo cattura il cuore e l’immaginazione dei turisti di tutto il mondo, creando un’esperienza davvero indimenticabile. Ti condurremo in un viaggio attraverso un parco vasto e incantevole, dove palme, tucani e colibrì si muovono in armonia con sculture visionarie e installazioni artistiche, che danno vita a scenografie spettacolari e uniche.

Inhotim: un Eden terrestre nel cuore del Brasile

Inhotim

Fonte: Getty Images

Inhotim, Brumadinho, Brasile

Nella città di Brumadinho, tra le braccia accoglienti della Foresta Atlantica, si cela Inhotim. Questo autentico paradiso terrestre è il frutto della visione audace dell’industriale Bernardo Paz, in collaborazione con l’eccezionale architetto paesaggista Roberto Burle Marx. L’obiettivo? Proteggere la bellezza naturale della riserva e trasformarla in capolavoro, dove arte e natura si intrecciano splendidamente.

Un parco delle meraviglie che custodisce oltre 500 opere d’arte create da talentuosi artisti brasiliani e internazionali. Sculture maestose, fotografie che catturano l’anima, video coinvolgenti, installazioni intriganti, disegni e pitture che narrano emozioni e storie, rendendo ogni passo un viaggio attraverso un vero e proprio museo en plein air.

Questo patrimonio inestimabile si rivela ancora più prezioso grazie alla presenza di una ricca biodiversità, con circa 3000 specie di piante che fanno da cornice naturale alle opere d’arte. I sapienti botanici hanno compiuto una vera magia, incastonando con maestria alcune creazioni artistiche tra i rami e i petali, realizzando così una scenografia dove l’espressione umana danza in perfetta sinergia con la generosità della natura.

Inoltre, i padiglioni futuristici che accolgono le installazioni come gioielli preziosi, aggiungono un tocco di modernità a questa cornice paradisiaca. Ogni angolo di Inhotim rivela un’incredibile attenzione ai dettagli, una cura meticolosa che trasforma il parco in un rifugio per l’anima.

Esplorando Inhotim: un viaggio culturale tra arte e natura

Con i suoi 600 ettari di foresta protetta, cinque laghetti e 45 ettari di giardini curati con amore e dedizione, Inhotim ti accoglie in un mondo dove ogni passo è una pagina da scoprire. Come in una vasta biblioteca, i sentieri si trasformano in capitoli che narrano la storia di opere d’arte eccezionali e della flora lussureggiante che le circonda.

Ogni passeggiata è un viaggio che permette di scoprire opere di artisti straordinari come Oiticica, Miguel Rio Branco, Giuseppe Penone con la sua imponente “Elevazione“, Doug Aitken, Janet Cardiff e molti altri. I percorsi, talvolta lunghi e impegnativi, ti faranno scoprire un tempio dell’arte contemporanea che si espande costantemente.

L’ambizione sconfinata e visionaria del progetto, infatti, mira a trasformare questo luogo straordinario in un’opera d’arte full immersive. Oltre alle opere, il parco aspira a diventare un microcosmo culturale, con l’aggiunta di alberghi, negozi, teatri e biblioteche, diventando così una tappa obbligatoria per tutti coloro che desiderano conoscere il Brasile attraverso la sua anima più autentica.

Inhotim

Fonte: Getty Images

Inhotim, Brumadinho, Brasile
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In Italia c’è un nuovo e bellissimo giardino da visitare

Nel circuito dei Grandi Giardini Italiani c’è una grande novità: per la prima volta, si è appena aggiunto un nuovo e meraviglioso giardino che si trova in Puglia. Si tratta del Giardini Mileto che si trova a Pozzo Faceto di Fasano, nel cuore della Valle d’Itria.

Come nascono i Giardini Mileto

I Giardini Mileto nascono dal desiderio di rivalorizzare un’antica cava e i terreni circostanti presenti in un lembo di terra di circa 14 ettari appartenenti alla famiglia Zizzi, proprietaria anche di un vivaio per la vendita di piante ornamentali e la progettazione e la realizzazione di giardini, distante soli 3 chilometri.

L’idea della famiglia era di convertire un’area agraria in un parco naturalistico caratterizzato da un’elevata biodiversità di piante, provenienti dalle diverse zone del Mediterraneo, ma anche di altre zone del mondo. L’obiettivo era quindi quello di creare un giardino composto da cinque diverse aree tematiche collegate tra loro.

Le cinque aree tematiche

Il Cammino: si estende lungo un percorso alberato costeggiato da specie con diversi periodi di fioritura, in modo da offrire un’alternanza di colori tra le diverse stagioni dell’anno.

Il Teatro: sulle alte pareti rocciose predominano arbusti come il Biancospino, il Mirto e il Pistacia lentisco che, insieme al rosso della terra, danno vita a un palcoscenico senza eguali.

Il Palmeto: è il luogo in cui arte e poesia si intersecano tra loro, stimolando l’immaginazione del visitatore. Il fruscìo delle canne da zucchero, il gorgoglìo dell’acqua e l’ondeggiare delle Pampas sono fonte di quiete per la mente.

Il Deserto: è composta da piante succulente (comunemente dette piante grasse), destinate a riprodurre un ambiente tipico di quelle zone prive d’acqua per dimostrare che, anche in zone aride e rocciose, è possibile realizzare un giardino ecosostenibile.

Il Frutteto: qui si può degustare e acquistare l’olio extravergine di oliva di produzione dei Giardini Mileto, ma anche le diverse colture stagionali, raccolte dall’orto biologico e preparate a chilometro zero.

I Giardini Mileto aprono al pubblico dal 30 aprile al 31 ottobre 2024.

I Grandi Giardini Italiani

Nati per promuovere e valorizzare i più bei giardini d’Italia, il circuito dei Grandi Giardini Italiani è nato nel 1997 da un’idea di Judith Wade, la “signora dei giardini”, australiana di nascita, ma cresciuta in Inghilterra, e approdata nel nostro Paese alla fine degli Anni ’90, oggi CEO di Grandi Giardini Italiani.

Comprende 150 tra i giardini più famosi nella storia dell’arte del nostro Paese e comprende luoghi iconici come i giardini di Villa d’Este a Cernobbio, sul Lago di Como, quelli di Tivoli appena fuori Roma, i Giardini Vaticani, quelli di Castel Gandolfo, la Reggia di Caserta e la Reggia di Venaria.

Sono giardini di proprietà dello Stato italiano, ma anche privati, come Villa Bell’Aspetto a Nettuno, entrata nel circuito nel 2022 insieme ad altri quattro, Villa di Montruglio, vicino a Vicenza, Villa Rezzola a Lerici, in Liguria, il Giardino dell’Impossibile sull’isola di Favignana, e la Biblioteca degli Alberi, il più recente giardino sorto a Milano, e ora i Giardini Mileto in Puglia.